VdG Magazine Viaggi del gusto

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La birra batte anche la crisi. Chiedetelo ai fratelli Leardi di Stefania Monaco

La crisi aguzza l’ingegno, non c’è che dire. È il caso dei fratelli Leardi di Pescara. Marco, informatore sanitario in mobilità, Gianni, in cassa integrazione dal porto, e Maria Vittoria, proveniente dall’ennesimo contratto a progetto in Confcommercio. Appiedati dal lavoro, con quel tipo di humour tipicamente italiano, i tre devono aver pensato «facciamoci una birretta!». Detto e fatto. Il sogno, d’altronde, c’era sempre stato. Al resto (paradossalmente) ci ha pensato la crisi economica. Perdere qualcosa, nella vita, talvolta può anche voler dire rinnovarsi e tentare. Per restare nel mondo della birra, ne è un esempio l’Argentina: dopo la profonda congiuntura economica di qualche anno fa, è riuscita a tirare fuori un’energia impressionante e oggi festeggia la ripresa, neanche a dirlo, con delle

In foto, i tre fratelli Leardi brindano al successo della loro nuova attività. Le loro birre portano i nomi delle figlie dei due fratelli maschi, Anita e Sofi (figlie di Marco), e Sara ed Emma (figlie di Gianni)

birre che portano il nome di 17 de octubre, la scura, Peronista la rossa ed Evita, naturalmente bionda. Tornando a Pescara, le 4 tipologie di birra prodotte dai Leardi sono frutto delle ricette di Marco che, approfittando della sua laurea in biologia, è riuscito a frequentare la prestigiosa scuola di Perugia, il Cerb (centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra) approfondendo poi l’esperienza di birraio in un altro birrificio artigianale della zona, Desmond. Maria Vittoria, nel frattempo, si è lungamente applicata a degustare birra di tutto il mondo diventando una degustatrice professionista, in sintesi la critica più feroce del suo stesso prodotto. Al terzo fratello, Gianni, è toccato il compito di dare corpo e forma a tutta l’operazione: lui, del resto, di birra artigianale ne sapeva già da anni, visto che l’ha sempre bevuta e prediletta. Le neonate birre Leardi portano i nomi delle figlie dei due fratelli maschi, Anita e Sofi (figlie di Marco), e Sara ed Emma (figlie di Gianni). Un modo per condividere il sogno anche con le generazioni a venire. La Anita Blond è ad alta fermentazione, rifermentata in bottiglia ha un buon equilibrio tra malto e luppolo ed è perfetta per primi e fritture. La Sara Weiss è una buona birra di grano, molto estiva, e nonostante i suoi 9 gradi riesce a essere beverina; il sapore dolciastro dettato dallo stile Weiss ben si abbina a piatti estivi come insalate o con pizza e carni bianche. La Sofi Dark invece è una scura in stile belga che sa di malto e biscotto appena sfornato, con una lieve nota di cioccolato; contiene 7 malti che si sentono nella loro complessità al palato e che rimandano al naso sensazioni calde e avvolgenti, una nota dolce la fa ben sposare con risotti, brasati, o anche con dolci al cucchiaio. La Emma Ipa, infine, è centrata sull’amaro in perfetto stile inglese: avvolgente, lascia una bocca fresca e asciutta con una lunga persistenza ed è ottima come aperitivo o con carni rosse stufate o pesci come baccalà e tonno. Il beershop Leardi è a Pescara in via Cesare Battisti, 227 (Tel. 0852405162, www.birrificioleardi.it). Se passate di lì, armatevi di un gran sorriso, perché verrete ritratti e poi taggati sulla parete del negozio a mò di murales. Ogni cliente, per i Leardi, è un testimonial. Bere per credere!

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