Varese vs Venezia 14_04

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27A GIORNATA LBA Enerxenia Arena Mercoledì 14 aprile Ore 18:30

vs

Match Program Ufficiale - Edito da Sunrise Media - numero 936 del 13 aprile 2021 Aut. del trib. di Varese n. 345 del 09-02-1979 - Direttore Responsabile: Michele Marocco


A QUATTRO GIORNATE DALLA FINE LA STAGIONE DI VARESE È A UN BIVIO

Contro Venezia per una salvezza che corre ai playoff di Matteo Gallo

Quattro giorni all'alba. Sarebbe meglio dire giornate nel nostro caso. Venezia, Treviso, Trieste e Brindisi. Una dorsale adriatica con un breve excursus nell'entroterra per definire il futuro di questa Openjobmetis. Un calendario non certamente facile per i biancorossi che si troveranno ad affrontare un nucleo di avversarie tutte di fascia alta e, ad eccezione di Trieste, già praticamente certe di partecipare ai playoff, mentre i giuliani si dovranno ancora sudare il posto al sole. La corsa ovviamente viene

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fatta su Cantù che affronterà Brescia in questa giornata per poi affrontare in casa lo scontro diretto con Reggio Emilia, altra trasferta cruciale a Bologna sponda Fortitudo e poi Sassari in casa. Tre scontri diretti per decidere la sorte della compagine allenata da Piero Bucchi evidenziano una possibile maggior semplicità del calendario, anche se a fine anno non vi sono gare facili.

Quante vittorie mancano a Varese per salvarsi? Una o forse due per essere sicura del proprio destino visto che gli scontri diretti.

Quante vittorie mancano a Varese? Una o forse due per essere sicura del proprio destino visto che gli scontri diretti, purtroppo, non arridono certo alla SEGUE >

Gli Arbitri Saverio Lanzarini, Gianluca Sardella e Federico Brindisi (nella foto) saranno gli arbitri che dirigeranno il match tra Varese e Venezia, valido per la ventisettesima giornata del campionato di LBA 2020-2021. Il primo, quest’anno, ha arbitrato i biancorossi in occasione della sconfitta esterna contro Cantù con il risultato di 97 a 82. Il secondo, invece, era presente nel match di andata con la Reyer che si era imposta su Varese per 86 a 77. Per quanto riguarda il terzo, esiste un solo precedente e riguarda la scorsa stagione, quando la Openjobmetis riuscì ad espugnare il campo di Treviso con il risultato di 84 a 79. 5


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squadra di coach Bulleri. Allora bisogna iniziare a cercare i punti necessari per mettersi alle spalle questa tormentata annata a partire dalla gara contro la spesso fatal Venezia. Gira che ti rigira i lagunari sono sempre lì, nelle prime posizioni della classifica e le facce della squadra di coach De Raffaele son

quasi sempre le stesse. E' uno degli ultimi veri gruppi che abbiamo visto all'interno di una Serie A divenuta ormai in continua trasformazione con le porte girevoli di un mercato sempre aperto, oltre alla difficoltà di parecchie consociate di programmare più in là della singola stagione. Guarda caso la continuità ci parla di due SEGUE >

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Bisognerà fare tesoro dell'esperienza recente di Reggio Emilia dove Varese si è fatta colpire in retroguardia e senza l'apporto al 100% in difesa da parte di tutti è crollata. semifinali scudetto e due scudetti, una Coppa Italia e una Fiba Europe Cup negli ultimi 5 anni. Certo, ci direte voi cari lettori, va anche associata a un budget comunque importante, ma il fatto di conoscersi in campo e fuori aiuta. Cosa dovrà fare l'OJM per portare a casa la pelle (leggasi i due punti)?. Innanzitutto, fermare quella macchina da canestri che risponde a Mitchell Watt. Lungo, dotato di mani sopraffine e grandissimo talento unito a una bella costanza di rendimento: sarà un altro banco di prova importante per un Egbunu uscito malconcio dalla sfida con Elegar. Certi della voglia di riscatto del

nostro, il problema sarà che avrà a che fare con due bei pivottoni dato che il cambio è il campione d'Europa Gasper Vidmar. Così come bisognerà fare attenzione a Stefano Tonut: giocatore cresciuto tantissimo e su cui Beane e anche Douglas dovranno spendersi in retroguardia per togliere le soluzioni tanto care al figlio d'arte veneziano. Soprattutto bisognerà fare tesoro dell'esperienza recente di Reggio Emilia dove Varese si è fatta colpire in retroguardia: senza l'apporto al 100% in difesa da parte di tutti, questa squadra è destinata a ballare e se si balla, spesso il finale ha il sapore dolceamaro del fiele.



A TU PER TU CON L’ETERNO TEAM MANAGER BIANCOROSSO

Max Ferraiuolo e la sua storia con Varese di Alessandro Burin Inedito ma quanto mai cruciale turno infrasettimanale per la Openjobmetis Varese che, a quattro giornate dal termine della stagione, si trova a più quattro sull’ultimo posto in classifica, occupato dai cugini canturini con la possibilità praticamente di chiudere virtualmente il discorso salvezza già in questo mercoledì di campionato sul proprio parquet. Il compito sarà reso difficilissimo dalla Umana Reyer Venezia, ospite dei biancorossi, che viene da un buon momento di forma e che darà grosso filo da torcere ad una Varese che vuole riscattare la sconfitta di Reggio Emilia di domenica.

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Ormai agli sgoccioli di questa stagione nefasta e molto logorante per tante ragioni, chi se non Massimo Ferraiuolo può tracciare al meglio un bilancio di questo primo anno del nuovo corso biancorosso, facendo qualche passo indietro nel tempo per guardare avanti. Il palazzetto ora sembra pieno, anche se in realtà queste sagome coprono parzialmente il vuoto reale che c’è. Lei si ricorda invece la prima volta che da giocatore ha

messo piede su questo campo con il palazzo gremito? “E’ stata un’emozione incredibile. Era il campionato 1986/1987, giocavamo contro il Banco Roma. Il palazzetto era strapieno e la sensazione quando sono entrato in campo, dopo circa 7/8 minuti di gioco, è stata quella di quasi incredulità. Non mi rendevo conto di essere lì in quel momento e di cosa stesse succedendo. Dopo qualche secondo però ho preso subito confidenza, è stato un bell’esordio alla prima di campionato, giocai abbastanza bene, SEGUE >


... il palazzetto era strapieno e la sensazione quando sono entrato in campo è stata quella di quasi incredulità. Non mi rendevo conto di essere lì in quel momento e di cosa stesse succedendo.

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segnando parecchi canestri. Fu il coronamento del mio sogno che fin da bambino avevo coltivato e che avrei voluto realizzare. Ricordo ancora il primo canestro da una posizione di mezzo angolo, un po' insolita per me, ma fu tutto bellissimo”. Quale compagno le è rimasto più impresso per il rapporto avuto con lui o per le qualità tecniche? “Dico Meo Sacchetti. Arrivavo da esordiente assoluto, dopo due anni in prestito in Serie B alla Robur et Fides. Tornavo a casa

mia e avere un compagno come lui, di un'esperienza pazzesca e che è diventato per me un punto di riferimento nel modo di allenarsi, di stare in campo, di preparare le partite mi ha aiutato tantissimo a capire subito cosa volesse dire essere un giocatore professionista”. Quale allenatore invece le ha lasciato di più? “Sono rimasto legato a tanti coach, prima come giocatore e ora come Team Manager. Senza togliere niente a nessuno, quando ero giocatore sicuramente un SEGUE >

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nome su tutti è quello di Joe Isaac, il primo che ha creduto in me avendomi avuto fin dalle giovanili. Da Team Manager, invece, penso a Charlie Recalcati perché univa la sua conoscenza infinita della pallacanestro al fatto di essere un signore, una persona di una correttezza incredibile e che soprattutto aveva una capacità innata di far sentire importante e al posto giusto ogni persona che lavorava con lui”. Ha vissuto tante ere cestistiche diverse nella tua carriera. Come si sta evolvendo questo sport e dove si collocherebbe il Massimo Ferraiuolo giocatore oggi? “Oggi stiamo parlando addirittura di un altro sport, per certi ver-

si. Ai miei tempi, anche per salvarsi rispetto al paragone con il gioco di adesso, si dice che avessimo un bagaglio tecnico superiore. Non so se effettivamente fosse così, forse sì, però sicuramente oggi ci sono un atletismo ed una fisicità che prima non c’erano. L’intensità fa davvero la differenza rendendo il gioco magari un po' più spettacolare, anche se devo dire che noi della DI Varese facevamo un gioco frizzante e brioso. Come giocherei io oggi non lo so, però sicuramente, rispetto ai miei tempi, quando per fare il play se non eri alto almeno 1.90cm facevi fatica a giocare, oggi ci sono tanti esempi di giocatori di taglia più piccola e noi ne abbiamo uno come Michele Ruzzier. Penso che anSEGUE >


Sono i giocatori che permettono ad una squadra di raggiungere risultati importanti e di ragazzi così in questo gruppo ne abbiamo diversi. Tutto ciò aiuta il lavoro della squadra soprattutto nei momenti più difficili

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che oggi un piccolo spazio in qualche squadra lo potrei trovare”. Tornando sull’attualità, tolta la sconfitta di Reggio Emilia, la squadra viene da un periodo molto positivo e il periodo difficile è stato superato grazie allo spirito di questo gruppo. E' davvero uno dei migliori degli ultimi anni? “Sì, è uno dei gruppi migliori. Mi faccio vanto di una cosa per quanto riguarda il nostro club e la nostra organizzazione, cioè che chiunque lavori in Pallacanestro Varese fa in modo che si creino le migliori condizioni per i ragazzi per potersi esprimere al meglio. Quest’anno la scelta di dare un’identità un po' più italiana alla squadra ha aiutato. Ho sempre in mente l’esempio di Niccolò De Vico che per infortuni vari, situazioni legate al covid e cambi tattici ha avuto qualche problema, ma ogni giorno arriva in palestra con il sorriso e con la 14

voglia di lavorare duro e mai l’ho visto con un’espressione di disappunto perché ha giocato poco o addirittura non è entrato in una partita. Questi, sembra una frase scontata, sono i giocatori che permettono ad una squadra di raggiungere risultati importanti e come lui di ragazzi così in questo gruppo ne abbiamo diversi. Tutto ciò aiuta il lavoro della squadra, anche nei momenti più difficili”. In questa stagione con playoff e lotta salvezza racchiusi in quattro punti e con la quota salvezza che si è alzata di molto, quando secondo lei si deciderà il campionato? “Il rischio è che si arrivi a giocarsi tutto, se non all’ultima, alla penultima giornata, sia per il discorso playoff che per quanto riguarda soprattutto la salvezza. Sarà una lotta lunga e serrata fino alla fine a quote che non sono tipiche della salvezza”. SEGUE >



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Varese ha inaugurato un nuovo ciclo che vuole far espandere il brand societario in tutto il territorio, provinciale e non solo. Lei da uomo immagine e simbolo vivente di ciò che è la Pallacanestro Varese, quali valori cerca di trasmettere a questi ragazzi ogni giorno? “Non è facile come lavoro. Cerco di far capire ai ragazzi che sono in un luogo particolare e non mi riferisco solo all’aspetto storicosportivo e ai risultati raggiunti in passato, ma soprattutto ai tifosi, alla città, alla gente, a tutti coloro che riescono a sentirsi vicino alla squadra. E’ un grandissimo peccato che quest’anno il gruppo non possa capire cosa voglia dire giocare in un palazzo pieno e vi-

Cerco di far capire ai ragazzi che sono in un luogo particolare e non mi riferisco solo all’aspetto storico-sportivo ma soprattutto ai tifosi, alla città, alla gente, a tutti coloro che riescono a sentirsi vicino alla squadra.

vere quelle emozioni uniche che solo Masnago ti sa regalare. Penso di riuscire a trasmettere questo abbastanza spesso, anche perché i giocatori hanno buona predisposizione ad acquisire ciò e penso che ciò sia uno dei punti fondamentali per vivere al meglio l’esperienza in maglia Pallacanestro Varese”.

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Roster

ATLETA

#3

Anthony Morse

#2 #4 #5

PALLACANESTRO VARESE Ruolo

Anno Nasc.

Alt. (cm)

Peso (kg) Naz. Sport

Centro

13/04/1994

203

103

USA

Playmaker

10/06/1996

191

79

ITA

Anthony Beane

Guardia

Luis Scola

Centro

Giovanni De Nicolao

#10 Michele Ruzzier

#12 Artūrs Strautiņš #15 John Egbunu

#19 Niccolò De Vico

#21 Giancarlo Ferrero #23 Toney Douglas

Playmaker Ala

06/05/1994

30/04/1980 09/02/1993 23/10/1998

188

206 183 198

86

109 80

100

Centro

31/10/1994

208

111

Ala

29/08/1988

198

97

Ala

Guardia

19/07/1994

16/03/1986

Organigramma Presidente Vicepresidente Consigliere General Manager Direttore sportivo Resp. operativo Prima Squadra CFO Responsabile amministrazione Direttore commerciale Resp. marketing ed eventi Resp. stampa e comunicazione Resp. segreteria e relazioni esterne Resp. biglietteria e merchandising

Marco VITTORELLI Giuseppe BOGGIO Antonio BULGHERONI Andrea CONTI Mario OIOLI Massimo FERRAIUOLO Giorgio PELLEGATTA Luana LATINI Marco ZAMBERLETTI Luca PIONTINI Marco GANDINI Raffaella DEMATTÈ Luca MAFFIOLI

200

188

93

88

USA

SPA ITA

ITA

NGA ITA ITA

USA

Staff

Capo Allenatore Assistente Assistente Resp. scouting Preparatore Atletico Medico sociale Medico ortopedico Osteopata Fisioterapista Fisioterapista

Massimo BULLERI Vincenzo CAVAZZANA Alberto SERAVALLI Matteo JEMOLI Silvio BARNABÀ Michele DE GRANDI Mauro MODESTI Angelo VETRALLA Davide ZONCA Matteo BIANCHI

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I NUMERI Punti

D'Angelo Harrison Luis Scola JaCorey Williams David Logan Daulton Hommes

Rimbalzi

Tyler Cain Jarvis Williams Miro Bilan JaCorey Williams Derek Willis

Assist

Milos Teodosic Giuseppe Poeta Darius Thompson Marco Spissu DeWayne Russel

del campionato

BR VA TN TVU CRE

PS CRE SS TN BR

BOV CRE BR SS TVU

19 18.7 18.2 18 17.7

9.2 8.7 8.4 8 7.7

6.8 6.7 6.1 5.8 5.5

Turno odierno

Classifica

Punti

1

Brindisi

3

Virtus Bologna

2 4 5 6 7 8 9

10

11

36

Milano

36

Venezia

30

Treviso

28

Sassari

36 28

Trieste

22

Trento

20

Pesaro

Fortitudo Bologna Varese

20 18

18

12

Cremona

18

14

Reggio Emilia

18

13 15

Brescia Cantù

18 14

Prossimo turno

14 Aprile 18:00

Pesaro – Brindisi

18 Aprile 12:00

Brescia – Sassari

14 Aprile 19:00

Cremona – F. Bologna

18 Aprile 18:00

Venezia – Fortitudo Bologna

14 Aprile 20:00

Trento – Trieste

18 Aprile 19:30

Cantù – Reggio Emilia

Sassari – Milano

18 Aprile 20:45

Brindisi – Cremona

14 Aprile 18:30

14 Aprile 19:30

14 Aprile 20:00 14 Aprile 20:45

Riposa: Reggio Emilia

Varese – Venezia

Brescia – Cantù

Virtus Bologna – Treviso

18 Aprile 17:00

18 Aprile 18:30

18 Aprile 20:15 Riposa: Trento

Trieste – Pesaro

Treviso – Varese

Milano – Virtus Bologna

Clicca qui per le statistiche complete 21


CAMPIONATO

Ax ARMANI ExCHANGE MILANO OPENJOBMETIS VARESE

MILANO Punter 14 (3/4, 1/3), Leday 14 (4/8, 1/2), Moretti ne, Micov 7 (2/4, 0/1), Moraschini 7 (2/4, 1/1), Rodriguez 14 (1/4, 4/6), Cinciarini 2, Shields 5 (1/7, 1/5), Brooks (0/1), Hines 7 (3/3), Datome 11 (4/9, 1/1), Wojciechowski. Allenatore: Messina. 22

81 83

VARESE Beane 8 (1/3, 2/5), Morse 5 (1/4), Scola 18 (3/3, 3/7), De Nicolao (0/1 da 3), Ruzzier 17 (3/5, 3/4), Strautins 7 (1/1, 0/2), Egbunu 9 (4/8), De Vico (0/1 da 3), Ferrero 3 (1/2 da 3), Douglas 16 (2/3, 4/7). Allenatore: Bulleri.


Il derby fra Milano e Varese è da sempre una classicissima del nostro basket. Stati d’animo ed esigenze sono, però, nettamente diverse in queste ultime stagioni. Eppure Varese vince contro ogni pronostico per 8183 comandando praticamente tutta la gara tranne in alcuni brevi frangenti e dimostrando un piglio e una sicurezza nei propri mezzi encomiabile. Citiamo alcuni momenti: il parziale di 10-0 con cui Milano ha sorpassato nel quarto periodo non ha scomposto i biancorossi che hanno continuato a macinare basket e, anzi, hanno rimesso subito la testa avanti col duo delle meraviglia Scola-Ruzzier.

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da 8. 990 H


CAMPIONATO

UNAHOTELS REGGIO EMILIA OPENJOBMETIS VARESE

REGGIO Lemar 5 (1/4, 1/2), Koponen 26 (1/4, 8/12), Candi 20 (0/2, 6/8), Baldi Rossi 14 (2/4, 2/6), Porfilio ne, Taylor 8 (0/3, 2/6), Giannini ne, Elegar 13 (5/5), Johnson 9 (0/4, 3/3), Bonacini ne, Diouf ne, Kyzlink (0/1). Allenatore: Caja.

95 77

VARESE Beane 4 (2/5, 0/3), Morse 1, Scola 11 (2/5, 2/4), De Nicolao 10 (3/3, 1/2), Ruzzier 15 (3/4, 2/4), Strautins 7 (2/4 da 3), Egbunu 4 (2/3), De Vico ne, Ferrero 6 (0/1, 2/3), Douglas 19 (2/4, 4/11). Allenatore: Bulleri. 25


Altra sfida chiave per il futuro biancorosso quella andata in scena a Casalecchio contro la Reggiana dell’ex coach Attilio Caja. Punteggio oltremodo bugiardo quello che ha visto condannata Varese ad una sconfitta per 95-77. L’OJM ha avuto la capacità di restare in partita fino a 3′ dalla fine quando Douglas ha segnato il canestro dell’80-77. Da lì in poi una serie di bombe e un parziale secco di 15-0 che ha chiuso la gara. Difficile fare di più al cospetto di una Reggio che ha ritoccato il record societario di triple segnate in una gara: 22 per ben 66 punti

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NUCLEO SOLIDO PER I LAGUNARI GUIDATI DA DE RAFFAELE

Venezia a Varese con gli ex Cerella e De Nicolao di Matteo Gallo Nucleo solido quello di Venezia così come il suo coach Walter De Raffaele, alla sesta stagione sulla panchina veneziana. Da sempre la Reyer è una squadra che fa della profondità la sua forza: 14 sono i giocatori attualmente in forza al roster della prima squadra con Bramos fermo per infortunio. Partendo dalla cabina di regia troviamo Andrea De Nicolao, giocatore molto ben conosciuto alle nostre latitudini non solo perchè ha comprato casa a Varese, ma anche per i due anni in maglia biancorossa che, alla soglia dei trentanni, ha messo nel suo bagaglio tecnico anche un più che affidabile tiro da 3 punti: le difese non possono più battezzarlo sull'arco. Suo compagno di re-

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Gli Avversari

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parto è quel Julian Stone che a Venezia ha trovato una seconda casa: quinta annata in Laguna inframezzata da polvere di Nba per lui che è uno specialista difensivo di livello assoluto. Piena abbondanza nel reparto guardie con giocatori che possono sdoppiarsi chi nel ruolo di regista come Chappell chi di ala piccola come Campogrande. Di certo vi sono due sorprese molto piacevoli: Tonut e Casarin. Sul primo nome vi starete domandando: quale sorpresa? A 27 anni Stefano

sta vivendo la stagione della consacrazione ad altissimo livello: non è successo prima solo per via di vari, piccoli acciacchi fisici che ne hanno sempre limitato l'impatto. Oggi viaggia a oltre 15 punti a gara con più del 50% da 2 e del 40% da 3: numeri che lo candidano anche ad una maglia per il preolimpico in Serbia di quest'estate. Di 10 anni più giovane è il figlio d'arte Casarin: si sta affacciando alla A, ma il diciassettenne Davide ha i numeri per starci e si guadagna quasi 10' a gara che in un roster SEGUE >

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Roster

REYER VENEZIA

3

Davide Casarin

Play/Guardia

22/05/2003

196

86

ITA

6

Michael Bramos

Ala

27/05/1987

198

102

GRE

Austin Daye

Ala

05/06/1988

207

91

USA

5 7 9

10

12 14

15 21

22 30 33 40 42 45 50

Julyan Stone

Stefano Tonut

Playmaker

Guardia

07/12/1988

07/11/1993

198

194

95

100

USA

ITA

Andrea De Nicolao

Playmaker

21/08/1991

185

75

ITA

Gasper Vidmar

Centro

14/09/1987

210

120

SLO

10/06/1987

191

91

USA

194

93

ITA

18/12/1993

203

104

14/12/1989

208

106

Luca Campogrande Wes Clark

Guardia/Ala

Guardia

Jeremy Lamar Chappell

Guardia/Ala

Bruno Cerella

Guardia

Valerio Mazzola Luca Possamai

Leonardo Biancotto

Ala/Centro Centro

Isaac Fotu

Ala

Mitchell Watt

Ala/Centro

Giovanni Bellato

Alvise Minincleri

30/04/1996

12/12/1994 07/03/1988

30/07/1986 10/05/2001

19/05/2002 04/09/2002 08/09/2002

198

183

205 211

90 78

107 110

ITA

USA

ITA

ITA

ITA

ING

ITA

USA

ITA

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Altro ex dell'incontro è Bruno Cerella che in questa stagione trova poco spazio nelle rotazioni venete: per il quasi 35enne italo argentino circa 5' a gara. < SEGUE

del livello della Reyer è certamente una notizia. In corsa è arrivato anche Wes Clark: l'ex Cantù e Brindisi produce tanto in pochi minuti con quasi 10 punti a gara in nemmeno 18' di utilizzo medio. Altro ex dell'incontro è Bruno Cerella che in questa stagione trova poco spazio nelle rotazioni venete: per il quasi 35enne italo argentino circa 5' a gara. L'assenza di Bramos priverà la Reyer dell'unica ala

piccola di ruolo, ma non di certo della profondità del proprio roster. Sotto i tabelloni troviamo le ali forti Daye, Mazzola e Fotu. Alla soglia dei 33 anni e alla quarta annata in laguna, Daye viaggia a cifre un po' timorose rispetto alla nomea del giocatore: di certo, però, vi è un roboante 52% dall'arco. Il ferrarese Mazzola arriva da un'annata con tanti problemi fisici che finora ne hanno limitato impiego e minutaggio mentre Fotu vive una stagione con alti e bassi anche lui per qualche problema fisico di troppo. Sotto canestro due pezzi da novanta come Vidmar e Watt. Alla terza annata a Venezia, lo sloveno dà impatto e solidità uscendo dalla panchina mentre Watt è un talento che non scopriamo certo oggi e su cui è oggettivamente difficile difendere vista la sua poliedricità.



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