Un migliaio di metri ci separano a questo punto dall’incrocio tra l’Ostiglia e la Strada provinciale 34, giunti al quale, se proseguissimo sull’Ostiglia verso Treviso incontreremmo presto Ca’ Marcello, a Levada, splendido esempio di villa veneta del XVI secolo, con parco all’inglese, affrescata da Giovanni Battista Crosato (Vedi: Guida turistica di Valle Agredo. Percorsi di natura, arte e storia nel Camposampierese”, pagg. 57-58); qualche chilometro più a ovest, nel tratto conclusivo attraversato dall’Ostiglia, ci imbatteremmo infine nell’Oasi di Santa Cristina o di Cervara, zona umida di riconosciuto interesse paesaggistico ed ambientale all’interno del Parco regionale del fiume Sile (Vedi: Guida turistica di Valle Agredo. Percorsi di natura, arte e storia nel Camposampierese”, pagg. 54-55). Ma Villa Cornaro e il sentiero lungo il Draganziolo ormai sono alle porte: abbandoniamo pertanto il tracciato dell’ex ferrovia dirigendoci a sinistra in direzione del centro di Piombino Dese dove visiteremo la villa ed il suo giardino. 42
Prima di iniziare la visita vale la pena ricordare che proprio tra Piombino Dese e Casacorba, al confine tra la provincia di Padova e quella di Treviso, si trovano le sorgenti del Sile, oggi inserite all’interno del Parco regionale del fiume Sile. Il Parco è raggiungibile dal centro di Piombino, proseguendo in direzione nord verso Torreselle, che si lascia sulla destra per proseguire fino a Ca’ Zorzi, dalle cui vicinanze, ben segnalati, partono gli itinerari che permettono di visitare la zona delle risorgive. Va inoltre sottolineato che la parte più estesa e pregevole tra quelle che ancora conservano il valore naturalistico di biotopi palustri si trova, all’interno del parco, proprio in territorio di Piombino Dese. Villa Cornaro-Gable è oggi quasi inglobata nel centro di Piombino Dese. Fu progettata nel 1551 e realizzata in quattro anni da Andrea Palladio (1508-1580) per Giorgio Cornaro che potè abitarvi già nel 1554. Si tratta dell’unica villa palladiana di campagna a presentare soluzioni usate di solito nei palazzi di città. Le facciate del corpo centrale hanno due logge sovrapposte a sei colonne, ioniche al piano inferiore e corinzie al superiore, più sottili per aumentare l’impressione di slancio verticale. La chiusura è affidata ad un timpano triangolare con un piccolo oculo rotondo e stella inscritta. Addossate al corpo quadrato centrale sono due brevi ali, che presentano una struttura più compatta. 43
La Via delle Risorgive
La Via delle Risorgive
Attraversato il Marzenego grazie a un bel ponte Bailey, proseguiamo quindi verso Piombino Dese. Circa duecento metri dopo il ponte, al km 15,6 del nostro percorso, l’attraversamento di una strada comunale, posto vicino ad una curva, suggerisce nuovamente di scendere dai pedali e di attraversare con la bici a mano.