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UN POSTO NEL MONDO, MA PRIVO DI VOCE. IL TEMPO DELLA SOLITUDINE NEL LAVORO

ALESSIA BULGARELLI (*)

Quante volte abbiamo sentito parlare di solitudine, di alienazione o di burnout? Quante volte abbiamoparlatodiun mondodellavorocherischiadifarperderelucidità,ottimismo,socialità e, infine, vitalità e individualità?

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Ecco. Esattamente di questo vorrei parlare qui. Di un luogo di lavoro che invece di rappresentare ilruolo sociale,posizioneecontributonel mondo,finisceperrenderti invisibile. E non si tratta solo di alienazione, “stato di estraniazione, di smarrimento dell’uomo”1 che deriva dal “carattere macchinoso e ripetitivo, rigidamente predeterminato nei suoi modi e nei suoi ritmi”, tipico dell’era e società industriale2. Non si tratta nemmeno solo di burnout, tipico invece delle professioni d’aiuto in cui è lo stress psico-fisico perdurato nel tempo a portare, secondo Malach e Leiter, 20003, al deterioramento dell’impegno nei confronti del lavoro, delle emozioni originariamente associate al lavoro e ad un problema di adattamento tra la persona ed il lavoro.

Non si tratta solo di questo, perché ora nel mondo del lavoro sono subentrate le tecnologie. Sia come strumenti di lavoro, ma anche lo stesso computer o telefono cellulare. Basti pensare alla necessità della tecnologia durante il periodo di pandemia, con il lavoro da remoto; inutile descrivere il senso di solitudine che derivi dal fare le stesse attività, ma completamente isolati dalmondo.Nonpoterfarenemmenounapausaechiacchierarecolcollega,nonpoterprendere alcun caffè se non da solo.

Ma il fatto drammatico di questa situazione è che anche ora, quella ‘bolla’ dei social ci sembra il vero modo di fuggire dalla realtà; ed è così che i dipendenti nella pausa mattutina, prendono il solito caffè insieme ma si disperdono poi per controllare il telefono e perdersi nel mondo virtuale. Ed è così che si è soli, isolati nel lavoro e dal mondo4 .

Maallora,questobisognodifuggiredallarealtàimplicauncambionellefunzionipsicologicosociali del lavoro? O ancora, dove finisce la voce del lavoratore in un luogo sempre meno umano?

(*) Già educatrice e tirocinante UniBo, impegnata presso UteMo quale momento formativo

1 Alienazione, Treccani, al sito https://www.treccani.it/vocabolario/alienazione/, visitato il 28 Aprile 2023.

2 Tralasciamo qui per mancanza di spazio tutto il filone filosofico da Campanella, Rousseau, Hegel, fino ad arrivare a Marx ed Engels. Tralasciamo anche gli importanti contributi sull’argomento di Freud e di Jung, o della sociologia, con Erich Fromm.

3 Michal P. Leiter, Cristina Maslach, Burnout e organizzazione. Modificare i fattori strutturali della demotivazione al lavoro, Erickson, 2000.

4 È necessario sottolineare che non tutte le tecnologie sono negative e che i problemi nel mondo del lavoro, purtroppo, non si limitano a questo (si pensi all’intera branca della psicologia del lavoro).

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