U-MAG Issue #4

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UMAG


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Mag è il magazine di chi ha tutte le allergie di primavera, di chi quando finisce il campionato di calcio c’è sempre il calciomercato, di chi la festa della mamma la passa con la scheda madre del pc, di chi ha nostalgia degli ultimi giorni di scuola, di chi odia il brunch ma ama i picnic, di chi ha almeno altre tre riviste di nicchia sul comò, di chi ha detto no al lato oscuro della forza, di chi fa lo spring break come dall’altra parte dell’oceano, di chi indossa fascette in testa anche se non sta giocando a tennis. U-Mag è il magazine di chi ama vivere nella giungla urbana.

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UMAG N°4 Aprile Maggio 2013 Magazine Catalogo di Urban Jungle Progetto grafico: Kidea Hanno collaborato a questo numero: Dario Volpe, Diana Gianquitto, Diego Davide, Giuseppe Corvino, Fabio Cufari, Marco Perrone, Roberto Niro, Roberto Strino, Rosa Iannuzzi, Simona Monteleone. Immagine in copertina di Roxy in the box. Contatti: info@urbanjunglestore.com www.urbanjunglestore.com Questa è una copia omaggio e non è in vendita. Le foto dei capi possono subire variazioni in caso di errori tipografici. Il contenuto esplicito e implicito di testi ed immagini in quanto frutto di ricerca artistica non vuole offendere la sensibilità di nessun individuo. Le inserzioni pubblicitarie di questo volume sono a titolo gratuito, lo spazio ad essi dedicato è da intendersi come riempimento grafico e non ha alcun scopo di lucro da parte di Urban Jungle che non riceve alcun compenso dai marchi presenti.

Club Dogo, Urban Jungle store Napoli

Nike Superhuman....................................................................................................................................08 Adidas ZX 8000.......................................................................................................................................12 Instagram Report.....................................................................................................................................14 Reebok pop zeitgeist..............................................................................................................................18 Keiichi Tanaami for Stussy.....................,,...............................................................................................20 Puma Dogo...............................................................................................................................................24 Vans California..........................................................................................................................................28

Odd Future................................................................................................................................................32 Spotify Netflix............................................................................................................................................34 Unite all Originals.....................................................................................................................................36

Roxy in the box..........................................................................................................................................40 Tape art.......................................................................................................................................................48 Tecnologia da indossare........................................................................................................................50 Classic movie outfit................................................................................................................................52

Wembley stadium....................................................................................................................................54 Flipper.......................................................................................................................56

Tuned cars................................................................................................................................................59

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NIKE

SUPERHUMAN di Dario Volpe

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le scarpe preferite dai supereroi

‘eroe, nella mitologia greca, era spesso un semidio, figlio di una divinità e un mortale, dotato di particolari poteri. In casi eccezionali poteva essere anche un uomo comune con un coraggio decisamente superiore alla norma, in grado di tenere testa ai semidei. A distanza di migliaia di secoli questi eroi o semidei si sono trasformati in super-umani, che come gli eroi di un tempo, sono accompagnati da determinate caratteristiche come il coraggio, il valore, l’abilità, l’astuzia e il conseguimento dell’onore attraverso la vittoria. La Nike, che prende il nome dall’omonima dea greca della vittoria, la Nike di Samotracia, come in un Olimpo dell’antica Grecia, oggi ha dotato gli eroi del nostro tempo, i suoi atleti, di straordinari poteri, necessari per diventare degli invincibili “guerrieri”. Infatti nel campus Nike a Beaverton nell’Oregon, in “The Kitchen”, luogo off limits del campus, il progettista,

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Eric Avar, insignito da Nicekicks.com come il progettista del decennio, ha pensato e forgiato la nuova “Nike Superhuman Collection” collezione dedicata ai 3 atleti di punta del panorama Basket mondiale : Kobe Bryant-Lebron James-Kevin Durant. La collezione è composta da diverse armi : Nike Lunar Force 1, Lebron X PS Elite, KD V Elite, Kobe VIII System. Il grande designer infatti ha cominciato a pensare ai salti, alle schiacciate, alle serpentine tra le difese, qualità dei superumani del NBA ai quali avrebbe dovuto donare un potere necessario per rendere tutto più facile, più leggero. Leggero, come l’ossessione che Bill Bowerman, co-fondatore di Nike aveva nel pensare e realizzare i primi prodotti per gli atleti. Così il direttore creativo del laboratorio di design che Nike Inc. chiama “The Kitchen”, ha pensato di chiudersi nella sua cucina d’innovazione con tutte le menti geniali dell’azienda per riuscire a realizzare delle scarpe che non solo aumen-


Nike Elite series, Urban Jungle Exclusive tassero le prestazioni sportive ma che fossero anche oggetti di bellezza. Avar, infatti, ha sempre ritenuto un buon design come un connubio equilibrato tra scienza e arte capace, magari, anche di raccontare una storia. Così il 29 Marzo, Nike ha presentato il nuovo pack “sovraumano” per le tre superstar del NBA. Così è stato ridotto drasticamente il peso e sono aumentati il comfort e la traspirabilità, con una grafica, su ciascuna delle tomaie, diversa per ognuno dei 3 campioni. Sulla coppia di scarpe di Kevin Durant, di un blu acceso, ci sono i fulmini per indicare la velocità del lampo, grande qualità di Durant, ma anche un probabile cenno alla sua squadra gli Oklahoma City Thunder. Sulle Kobe Bryant, di colore verde, si intravede un serpente, che prende certamente spunto dal soprannome di Kobe “Black Mamba”, mentre per LeBron James, l’ispirazione proviene dalla durezza del gioco di

LeBron, un superpotere prezioso che caratterizza l’eroe dei Miami Heat così come un diamante, disegnato appunto sulle sue Lebron X PS Elite. A ogni

NIKE HA PRESENTATO IL NUOVO PACK “SOVRAUMANO” PER TRE SUPERSTAR DEL NBA: KOBE BRYANT, LEBRON JAMES E KEVIN DURANT eroe il suo super potere. Urban Jungle è stato scelto come partner nazionale per la distribuzione di questo special pack, in vendita a partire da maggio.

Nike Lunar Force, Urban Jungle Exclusive

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Nike Super Human Lebron X. Urban Jungle Exclusive.

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a definizione di scarpe per il tempo libero è senza dubbio riduttiva quando si parla di adidas ZX 8000. Questo conosciutissimo modello risale infatti agli anni 80 quando divenne famoso per aver introdotto il sistema Torsion. La sua portata rivoluzionaria derivava dal fatto che era in grado di permettere la naturale rotazione tra la parte anteriore e quella posteriore della scarpa, senza compromettere la stabilità del piede. La ZX 8000 torna in versione

lifestyle mantenendo alcune tecnologie specificamente progettate per il running. Una di queste è l’inserto. Una di queste è l’inserto Formotion, che asseconda il movimento permettendo al piede di adattarsi il meglio possibile al terreno. Un’altra è il cuscinetto composto di materiale adi-prene, posto sotto il tallone, che assorbe le forze d’impatto e poi ritorna allo stato iniziale dopo la compressione. La suola, invece, è in gomma soffiata, ammortizza ed è leggera. Nei punti più a rischio di abrasione sono collocati, ad

a scuola di storia

ADIDAS ZX 8000 di Luca Morieri

adidas ZX 8000, Urban Jungle Exclusive 12


LA ZX 8000 PUÒ ESSERE CONSIDERATA UNA DELLE MIGLIORI SCARPE SPORTIVE DI TUTTI I TEMPI

hoc, porzioni di gomma adi-wear. La soletta interna, in Eva stampata, aumenta il comfort della calzata. La ZX 8000 quindi può essere considerata una delle migliori scarpe sportive di tutti i tempi, in particolare la riedizione lifestyle “OG Aqua”. Colore azzurro con innesti in camoscio e buccia di limone. Un’icona di stile e tendenza, disponibile in esclusiva presso tutti gli store Urban Jungle.

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REPORT

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Instagram Report.4

Location: Urban Jungle Store, via Ugolino Da Pili, 32, Fano Outfit: dx: felpa con cappuccio, Nikehbr ft washed, t-shirt Nike circle gym ss, pantaloni Nike ru ntf vintage, scarpe Jordan sc. cuffie Urban Jungle. Sx: cappello New Era 59/5, felpa con cappuccio Nike hbr ft washed, pantaloni Nike fremont slim, scarpe Nike Air Max

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REEBOK

POP ZEITGEIST

di Rosa Iannuzzi

Tributo a Keith Haring e Jean-Michel Basquiat

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eitgeist è un termine di origine tedesca composto dalle paroleZeit (tempo) e Geist (spirito) che descrive il clima intellettuale, morale e culturale di un’ epoca. Aggiungerei che lo Zeitgeist si incarna periodicamente in un luogo che diviene per un preciso segmento storico “l’ombelico del mondo”. Negli anni 80 lo Zeitgeist decise di soggiornare negli States e New York diventò l’ombelico del Mondo. Il motore era ovviamente un’economia superflorida, un capitalismo sfrenato che rendeva gli USA regno dell’abbondanza e spesso dell’eccesso, ma che permetteva soprattutto di investire in arte e cultura. Fu qui che che due giovani irrequieti e talentuosi, come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat consumarono in tempi record la loro parabola artistica, fatta di una rapida ascesa e di una triste e ancor più rapida discesa agli inferi. Il temperamento originale di Basquiat è evidente da quando nel 1976 finisce alla City-

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as-School di Manhattan, scuola per per ragazzi dotati a cui non si addice il tradizionale metodo didattico. Tra i banchi di scuola, conosce Al Diaz ed insieme, cominciamo ad avvicinarsi al mondo dei graffiti con il nome di Samo; ma il matrimonio artistico dura poco e in breve il “divorzio” viene annunciato in forma di manifesto. Samo is Dead. Intanto dalla Pennsylvania il giovane figlio dell’ illustratore di fumetti Allen Haring, giunge nella grande mela. Per entrambi una grande passione la street art e il sogno di un’arte per tutti. Del talento dei due giovani artisti ne è consapevole il re della Pop Art Andy Worhol, che in breve li accoglie sotto la sua ala protettiva. Nel 1980 i due artisti partecipano per la prima volta insieme ad una retrospettiva artistica che prende il nome diTime Square Show che determina la nascita ufficiale di due nove correnti artistiche newyorkesi la downtown (Neo-Pop) e lauptown (rap e graffiti). Seguono mostre, esposizioni, retrospettive in tutto il mondo, i due giovani


Un’infinità di murales e opere d’arte è l’eredità artistica di Keith e Jean Michel, ma più di ogni altra cosa, va a loro il merito di aver elevato la street art da scomodo ed illegale atto di teppismo ad arte da museo e viceversa ricreando in strada contenuti artistici accessibili a tutti e portando a compimento il percorso iniziato da Worhol anni prima, per un arte davvero Popolare. Oggi il brand Reebok, in partnership con la Keith Haring Foundation, dedi-

artisti sono ormai all’apice del successo, quando l’anima nera dello Zeitgaist presenta il conto per entrambe. Con la morte di Warhol, Basquiat non supera la sua forte dipendenza dalle droghe, che lo condurrà alla morte per overdose nel 1988, per Haring invece una vita di eccessi lo porterà ad ammalarsi di Aids e alla successiva morte nel 1990.

REEBOK, IN PARTNERSHIP CON LA KEITH HARING FOUNDATION, DEDICA AI DUE ARTISTI SUPER POP UNA CAPSULE COLLECTION DI SNEAKERS ca ai due artisti Super pop una capsule collection di sneakers, distribuite in selezionatissimi stores nel mondo. Urban Jungle è stato scelto come partner italiano per raccontare questa storia. Indossale e porta l’arte in strada!

Haring e Basquiat

Haring & Basquat collections Urban Jungle Exclusive

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KEIICHI TANAAMI FOR

STUSSY di Manuela Palma

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viaggio tra le allucinazioni di Tanaami

eiichi Tanaami è un artista e graphic designer, illustratore e videomaker, nato a Tokyo nel 1936. È stato fortemente influenzato dalla cultura psichedelica e la pop art degli anni 60. Ispirato dal lavoro di Andy Warhol e dall’aria che si respirava nella sua Factory di New York, (è qui, si vocifera, che abbia sperimentato per la prima volta l’LSD e disegnato la copertina del disco dei Jef-

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ferson Airplane “After Bathing at Baster’s”) da allora, ha dipinto migliaia di opere raffiguranti le creature che popolavano i suoi sogni e le sue allucinazioni: come i pesci rossi, un elemento spesso presente nei suoi lavori grafici, oppure i pini giapponesi. È stato un membro dell’organizzazione Neo-Dada, uno dei movimenti artistici nati in Giappone nel secondo dopoguerra. Tanaami ha disegnato copertine per gruppi rock, come i già citati Jefferson Airplane, The


illustrazione di Keiichi Tanaami

Monkees e, più recentemente, i Super Furry Animals. Le sue opere potrebbero essere considerate come una forma di psichedelic pop art: una moltitudine di colori, forme contorte in una miscellanea di personaggi, che si innestano e confondono tra loro, e ricordano, non solo ai nostalgici, tutta la magia e l’anticonformismo della scena rock psichedelica degli anni Sessanta. Il “Salvador Dalì in acido” così com’è stato definito Tanaami, ha realizzato una serie di opere grafiche per la linea di t-shirt, Primavera/Estate 2013, di Stussy. Partendo dall’idea che la moda è una forma d’arte da indossare letteralmente, così come l’ha definita lo stesso Tanaami, Stussy si è avvalso del leggendario artista giapponese per una collezione intitolata “Guest Artist Series”: un mix di immagini che trascendono tutto lo stile psichedelico, con l’emblema Stussy della doppia ‘S’. Come suggerisce la campagna promozionale del brand californiano, è opportuno che all’acquisto della

t-shirt in serie limitata di Tanaami, si accompagni anche la visione della video-intervista, che racconta, attraverso le parole dell’artista giapponese, il suo iter creativo e artistico

TANAAMI HA DISEGNATO COPERTINE PER GRUPPI ROCK, COME I GIÀ CITATI JEFFERSON AIRPLANE, THE MONKEES, SUPER FURRY ANIMALS che l’ha portato a collaborare con il marchio americano. Urban Jungle da marzo 2013, presenta le collezioni STUSSY e le T-shirt “Guest Artist Series”, oggetto di culto di collezionisti internazionali in tutti i suoi stores.

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PUMA & URBAN JUNGLE FUTUR SUEDE CLUB DOGO

Rap e moda si incontrano

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a generato per mesi un gran chiacchiericcio la collaborazione tra il gruppo rap milanese dei Club Dogo e il brand Puma. Si parlava di una vera e propria creazione a cura del trio milanese, ma in realtà la Puma Future Suede Urban Jungle Club Dogo è un un esclusivissimo pack di 300 paia in serie limitata, dove i Dogo hanno applicato il loro logo con il cerbero a tre teste sulla caviglia e sui passalacci, mentre i lacci stessi sono stati personalizzati dai tre componenti del gruppo a seconda delle loro passioni: catena d’oro per Guè Pequeno, pattern rettiliano per Jake La Furia e il jack delle cuffie da dj per Don Joe. A dirla tutta si è trattato di un threesome considerando che per questa occasione è stato della partita anche il brand culto per gli sneakers heads italiani, Urban Jungle che per l’occasione ha organizzato un evento nel suo store di Via Chiaia a Napoli con l’esibizione live dei Club Dogo. Un meet&greet che ha avuto un impressionate affluenza di pubblico che ha invaso lo store, visto che i fan non hanno potuto farsi sfuggire l’occasione di collezionare queste Future Suede Total Black col marchio dei rapper milanesi. Sembra comunque che questa collaborazione tra Puma e i Club Dogo non finirà qui e per restare informati vi consiglio di seguire gli aggiornamenti su www.urbanjunglestore. it ...stay tuned!

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PUMA DOGO di Dario Volpe

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Presentazione Puma Future Suede, Urban Jungle, via Chiaia, Napoli

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VANS LEGGENDA Vans Era Floral Camo Urban Jungle Exlcusive

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indossare un’icona

Tony Alva sarebbero sicuramente piaciute queste trame camouflage, simbolo di libertà e di innovazione. In fondo è stato lui uno dei primi a indossare le Vans su una tavola da skate trasformandole in un’icona di stile. Per chi non lo sapesse stiamo parlando di uno dei più grandi skateboarder di tutti i tempi, membro della storica crew Z-Boy. Tony rappresenta un’icona, un riferimento per le nuove generazioni. Nel 1977 fonda la Alva Skates, prima compagnia di skate fondata da uno skateboarder producendo i primi skate in compensato rivestiti d’acero. Ha realizzato il sogno di ogni

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di Manuel De Vita

nerd, quello di apparire in un videogames, in Tony Hawk’s American Wasteland per l’esattezza. Con questi presupposti è inevitabile il sodalizio con il brand Vans. Oggi l’azienda californiana continua ad alimentare il mito attraverso diverse collezioni speciali come il Van Doren Pack, dedicata alla memoria di Paul Van Doren, fondatore dell’azienda californiana. Lo special Pack è in distribuzione esclusiva presso gli store Urban Jungle. Ultima arrivata la Era California Floral Camo, una super limited edition, davvero una chicca per gli appassionati del brand e i collezionisti di sneaker. Una scarpa stampata su tela oliva, con texture di ispirazione camouflage che


Steve Van Doren

ricordano le camicie floreali che si aggirano a San Diego tra Ocean e Pacific Beach. In fondo con l’estate che si avvicina “Sognare la California” non costa nulla. Tutta la collzione Vans Spring 13 è disponibile nei negozi Urban Jungle.

Vans Van Doren Pack Urban Jungle exclusive

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ODD FUTU R E Sound from L.A.

È

difficoltoso formare una crew hip hop nel nuovo millennio senza rischiare di sfociare nella parodia del genere stesso. A quanto pare l’ignoranza è una benedizione, perché la banda di creeps di strada losangelina autoproclamatasi Odd Future questo non lo ha mai saputo. Altra cosa sconosciuta al branco capeggiato da Tyler The Creator sono le buone maniere. Esaltazione del più lercio spirito goliardico e strafottenza verso l’intero cosmo sono il filo conduttore di Goblin, l’album solista del leader che ha conquistato Billboard, prima che lo stesso Tyler venisse arrestato

NELLA STESSA SCUDERIA HA MOSSO I SUOI PRIMI PASSI ANCHE FRANK OCEAN, GIOVANE STAR DEL R’N’B CHE HA FATTO DA AUTORE A PEZZI GROSSI DEL CALIBRO DI KANYE WEST per possesso di una quantità non esattamente modesta di marjuana. Nella stessa scuderia ha mosso i suoi primi passi anche Frank Ocean, giovane star del R’n’B che ha fatto da autore a pezzi grossi del calibro di Kanye West. Con il tempo Frank è diventato sempre più critico nei confronti del vecchio establishment

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di Roberto Strino


della musica black contemporanea, dichiarando che Kanye e Jay-Z, per quanto siano stati degli innovatori al loro tempo, hanno palesemente esaurito le idee. Anche in questo caso il release solista ha avuto un successo planetario. Channel Orange è popolare anche per la confessione di Frank contenuta in un pezzo, in cui dichiara il suo amore per un uomo (in un ambiente omofobico come quello del rap equivale a lanciare una bomba atomica, anche se inaspettatamente Tyler The Creator ha espresso la sua solidarietà verso l’amico). Nell’ultimo anno il network televisivo Adult Swim ha affidato agli Odd Future un format di cazzeggio puro molto simile a Jackass chiamato Loiter Squad. Tyler The Creator

Odd Future

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SPOTIFY

NETFLIX bande larghe

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n Italia ormai si è abituati a non poter accedere a dei servizi disponibili nella maggior parte dei paesi con il welfare degno di questo nome. Le motivazioni si aggirano sempre attorno al discorso burocratico e/o a ragioni di mercato. Fatto sta che la questione della banda larga, assieme a parecchie altre legate alla velocità con cui dovrebbe viaggiare l’innovazione, è rimasta irrisolta. Esempi

Netflix

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di Roberto Strino

calzanti sono l’impossibilità di poter affittare un film su iTunes o Netflix, il servizio di streaming a noleggio che ha rinfrescato il mercato statunitense dell’intrattenimento. Da qui a dire che ci sono soluzioni efficaci alla crisi dell’impero dei contenuti controllati dal diritto d’autore però c’è un oceano. Il caso Spotify ne è testimonianza. Il servizio di musica in streaming ricorda molto quello dell’abbonamento con Zune della Micro-


soft. E’ opera di Sean Parker, creatore di Napster e possessore del 2% delle azioni di Facebook (in TheSocialNetwork è interpretato da Justin Timberlake). Il punto è che gli introiti quasi interamente assorbiti dal marchio lasciano poco e niente nelle tasche dei possessori del copyright. Questo è solo uno dei tanti spunti che possono far sembrare le misure SOPA accattianti da parte degli autori di contenuti. L’unico modello che sembra ancora funzionare è quello delle Tv via cavo, che negli States si sono adattate perfettamente al web offrendo agli abbonati anche i servizi online. Il futuro è incerto e la mole di proprietà intellettuale violata presente sulla rete aumenta in modo esponenziale ogni giorno.

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didas Orignals ha colpito ancora! Con una nuova campagna mondiale che più che pubblicitaria potremmo definire artistica, il brand delle tre strisce ha fatto collidere diverse forme d’arte, dalla musica alla fotografia, dal design all’illustrazione. La campagna è partita con la clip realizzata da So Me in collaborazione con A-Track, un minuto e mezzo di immagini esplosive accompagnate da “Landline 2.0”, in cui si esplicita una fusione tra musica e arte. L’esclusivo incontro tra il direttore artistico della Banger Records e il dj canadese rappresenta infatti la filosofia

L’ ADIDAS COLLIDER NOSTRANO HA VISTO LO “SCONTRO” TRA PHRA, CREATORE DELL’ETICHETTA LUCKYBEARD E STEFANO MOLFENI, IN ARTE PANE, UNO DEI WRITER PIÙ ATTIVI DELLA SCENA ROMANA E COFONDATORE DI WHYSTYLE. della nuova campagna del marchio. Dopo le tante collisioni / collaborazioni internazionali (Iggy Azalea, Evan Roth, Geoffrey Lillemon,

Shady Records 2.0 Boys 2011

Flavio Cerciello, Nano Nove, Urban Jungle, via Toledo, Napoli

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ADIDAS di Marco Perrone

Musica, design e illustrazione. Che la collisione abbia inizio Daniel Disaster...), ecco che arriva un cultural crash italiano tra due dei creativi più in vista dalle nostre parti. L’adidas collider nostrano ha visto lo “scontro” tra Phra, creatore dell’etichetta LuckyBeard e conosciuto anche per il progetto Crookers prima con Bot e ora in solitario, e Stefano Molfeni, in arte Pane, uno dei writer più attivi della scena romana e cofondatore di WhyStyle. Dal loro clash nasce un vinile in edizione limitata per celebrare la campagna “Unite All Originals” e la Torsion Allegra, grande novità in casa adidas Originals: il brand lifestyle, a chi aquisterà questa nuova sneaker, regalerà il vinile “Descending Love”, creato a quattro mani mentre Pane si è scatenato con l’artwork. Le 500 copie sono distribuite in 5 selezionati

store italiani scelti dal brand del trifoglio: Par5 a Milano, Pandemonium a Roma, Sneakers76 a Taranto, Smooth a Perugia e Urban Jungle a Napoli, dove è stato bellissimo il colpo d’occhio regalato dalla massiccia affluenza di pubblico nella famosissima strada di “Spaccanapoli” che ha potuto assistere al live act di Flavio Ceriello, illustratore con un lungo trascorso nel graphic design e nel mondo della moda, e Nando Nove, visual artist con un passato da writer, che insieme hanno lavorato in tempo reale a un animale antropomorfo a tre-strisce, una composizione pop figurativa che si rifà all’arte classica e dimostra come sia sempre possibile far nascere nuove forme di creatività.

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Š 2013 adidas AG. adidas, the Trefoil logo and the 3-Stripes mark are registered trademarks of the adidas Group.

unite all originals

adidas.com/originals

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a tua arte è proprio una cerasella napoletana: colorata, squisita, ma con un’anima “tosta” da spaccare i denti: dietro e dopo tutta l’allegria dei tuoi colori Neopop, da dove ci deriva quella strana sensazione di inquietudine davanti ai tuoi lavori? Dietro a quei colori ci sono quasi sempre dei neri ben vestiti, chi ha la sensibilità di coglierli al di là delle campiture piatte e colorate riesce a leggere il dolore e la disperazione spiazzati da un’estetica imbrogliona.

IO TRAGGO ISPIRAZIONE DAL MONDO INTERO, NAPOLI È IL MIO STUDIO INTESO COME LABORATORIO Non possiamo non fare riferimento alla Napoli in cui - scegliendo di complicarti la vita oltremodo come hai confessato nel documentario su di te di Massimo Andrei - hai deciso di vivere e che ti fornisce continua ispirazione artistica assolutamente non oleografica. Cosa ti convince a restare ancora qui anziché farti ispirare da lontano? Ma io traggo ispirazione dal mondo intero, Napoli è il mio studio inteso come laboratorio, oggi non esistono distanze così lontane da non capire cosa succede oltre lo Stivale. E, in ogni caso, nulla mi costringe qui: è una mia scelta, e mi sento libera di andarmene quando voglio.

Pittura, installazione, video e altro: libera, sicura e un po’ scugnizza ti muovi con disinvoltura tra diversi mezzi. Confessa, quale, maggiormente, ti ha arrubbat’ ‘o core? Non c’è un mezzo in particolare che mi ha rubato il cuore e la testa. In base al progetto e a quello che voglio comunicare scelgo quale mezzo usare, anche se spesso ne uso, da sempre, diversi messi insieme.

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ROXY IN THE BOX viaggio pop di Diana Gianquitto Roxy in the box usa come mezzo la POP ART e tutto ciò che risiede sulla superficie utilizzandone a pieno linguaggi ed icone. Annessa ad essa vi è un’altra componente che le permette di andare ben oltre la pop art stessa ovvero la riflessione, l’individuo e i suoi turbamenti, la sua sofferenza e la sua solitudine. Il colore? Serve a vestire il suo nero come essa stessa definisce. E’ dal suo box che rende universale il suo messaggio outside the box. Dal 1999 inizia il suo percorso che le permette di esporre in musei ,gallerie e sedi istituzionale in Italia ed all’estero. Tra le maggiori esposizioni vi sono: “Acthung! Acthung! “All’Ex-Gil di Roma a cura di Micol di Veroli e Barbara Collevecchio, “L’Impresa dell’Arte” al museo Pan di Napoli a cura di Julia Draganovic, “N.EST 2.0 the making of the city/disegna la tua città” al museo Madre di Napoli, “Arredo Palazzo Italia”, a cura della Farnesina a Belgrado e “Cow Parade” in Piazza della Signoria a Firenze.

Amy Winehouse

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Elizabeth Queen

A vederti sembri l’esatta incarnazione di una delle tue opere, colorata, vivace, in continua ebollizione energetica veloce e, al tempo stesso, commoventemente profonda e quasi un po’ nostalgica: non è vero, allora, che non bisogna confondere l’artista con la sua opera? Io sono io sempre, e non so se è un bene o un male. Ma penso che sia onesto esserlo. Supereroi e nazisti, santi e Puffi, femminielli e Hello Kitty sconce: come scegli i bizzarri abitanti delle tue opere? Ci anticipi quali saranno i prossimi temi e personaggi a guadagnarsi la cittadinanza? Tutti i vari soggetti finora consultati e macinati da me provengono spesso da mondi diversi tra loro e che in un certo qual modo hanno catturato la mia attenzione tanto da viverci

Gioconda

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Che Guevara

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Marylin Manson

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insieme. Ogni qualvolta lavoro ad un soggetto ci entro dentro e divento come esso ancor prima che il lavoro sia finito, per questo è sempre difficile smettere per poi riprenderne un altro. Questo è anche il motivo per cui passa del tempo tra un lavoro e un altro. I miei prossimi personaggi? Sono nella mia testa già da un pò, ma non posso ancora svelarli ad alta voce. Per finire, giochiamo un po’ col tuo nome (che sappiamo derivare dai “box” nei quali restavi svariate ore al giorno quando lavoravi per una nota compagnia telefonica): se dovessero rinchiuderti a vita in una scatola, quali sono le tre cose (non persone, così non facciamo torto a nessuno!) che sceglieresti di portare con te? Computer, connessione Internet e una confezione familiare di saponette.

Hello Kitty

Olio GIrasole

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Š 2013 adidas AG. adidas, the Trefoil logo and the 3-Stripes mark are registered trademarks of the adidas Group.

unite all originals

adidas.com/originals


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a tecnologia fa passi da gigante e spesso non si ha il tempo di abituarsi all’ultima trovata iperspaziale che tocca aggiornarsi. Avevamo appena smesso di stupirci per il touch screen che ci informano dalla regia dell’ultimo smartphone sensibile ai movimenti oculari. Il trucco è non affezionarsi, perché anche se quell’aggeggio era perfetto per le vostre esigenze non sperate di ritrovarlo negli shop e mettete in conto che chiederlo potrebbe esporvi ad una fragorosa risata. Quindi aguzzate le antenne e tenetevi pronti all’ultima tecnologia super trendy e smettetela di provare sentimenti per stupidi oggetti o almeno fingete un algido

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distacco, ma nel buio delle vostre camere gustatevi queste divertentissime opere di Benoit Jammes, tutte all’insegna della “tecnostalgia”. L’audio cassetta, che per anni ci ha musicalmen-

GUSTATEVI QUESTE DIVERTENTISSIME OPERE DI BENOIT JAMMES, TUTTE ALL’INSEGNA DELLA “TECNOSTALGIA”


TAPE

ART Tecnostalgia te accompagnato, ha visto il suo tramonto negli anni 90, con l’arrivo sul mercato del CD; ma ci sono oggetti davvero graziosi dei quali a volte è molto difficile disfarsene e l’audio cassetta, sarà per quel suo aspetto antropomorfo che ricorda una tenera faccina, è tra questi e così in tanti si sono sforzati di trovare una nuova collocazione

di Rosa Iannuzzi a quest’oggetto ludico, ormai impresso nella memoria collettiva. Benoit Jammes trasforma la nostra musicassetta nella protagonista assoluta delle sue opere, disfattasi della sua vecchia funzione, l’ex scatola musicale diviene eroina di Kill Bill e poi ancora nuvola e marines in missione camouflage.Give tape a Second Life.

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TECNOLOGIA

DA INDOSSARE di Marco Toro

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Il futuro è già passato

utti, per forza di cose, conoscono Google, il principale motore di ricerca al mondo che ha condizionato la società virtuale, ma più in generale la vita di noi tutti negli ultimi 15 anni. Il colosso di Mountain View però, oltre a “indicizzarci” e a tentare di contrastare iOs con Android (sulla scia della linea maestra tracciata a fine millennio dall’agenzia di ricerca Gartner), negli ultimi anni ha concentrato i suoi sforzi di ricerca nello sviluppo di Internet delle cose. Lo scopo ultimo è mettere gli oggetti in connessione tra loro, rendendoli indipendenti, affidandogli un ruolo attivo e la possibilità di acquisire intelligenza ed esperienza grazie al network, che consente

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la comunicazione tra gli oggetti stessi. Internet delle cose non è altro che la naturale evoluzione della rete. Proprio per questo motivo, Google da anni sta investendo soldi, tempo e alcune delle sue menti più brillanti nello sviluppo di progetti pilota che sembrano ormai puntare verso un futuro che fino a pochi anni fa sarebbe stato definito fantascienza. Proprio in questi mesi Google ha lanciato nell’ambito di “Glass Project” i pre-ordini dei Google Glass, che verranno riservati ai coraggiosi “Google Explorer”, e cioè “individui audaci e creativi” che, una volta selezionati con una sorta di concorso, dovranno avere “il coraggio” di anticipare 1500 dollari per poter sperimentare in anteprima gli ipertecnologici occhiali basati sulla


realtà aumentata che si prefiggono come obiettivo la sostituzione di tutti i dispositivi multimediali di uso quotidiano. L’altro progetto di punta made in Mountain View è Google Sneaks, la progettazione di sneakers Adidas ipertecnologiche presentate durante l’Sxsw 2013, concepite per poter comunicare con smartphone e altri dispositivi, e che

saranno in grado di monitorare l’attività fisica, di comunicare con le cellule del corpo e addirittura di parlare con chi le indossa. Il boom degli auricolari bluetooth ha generato una miriade di pazzi che girano per strada parlando da soli… tra qualche anno probabilmente li vedremo litigare con le loro sneakers!

Google Glass

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CLASSIC

MOVIE OUTFIT

di Rosa Iannuzzi

i film che hanno fatto tendenza

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lzi la mano chi di fronte ad un uomo con occhiali neri abbinati ad una giacca dello stesso colore, non abbia pensato immediatamente ai mitici Blues Brothers. Sul grande dibattito tra cinema e moda e su chi influenzi cosa è indubbio l’influsso esercitato da alcune pellicole sulle migliori passerelle e viceversa. Lo storico dialogo tra le due forme d’arte va avanti da tempo. Da quando nel 1914 De Mill intuì il peso dell’abito nella costruzione di una perfetta pellicola cinematografica, numerose e più fortunati trand nacquero in maniera talvolta studiata, ma a volte completamente spontanea. Indimenticabile l’occhiale Persol indossato da Marcello Mastroianni in Matrimonio all’italiana o il mitico tutù panna indossato da Carrie Bradshaw, eroina della più recente serie

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cinematografica “The Sex and the City”. Ripercorrendo le pellicole cult “colpevoli” di aver lanciato dei veri e propri movie trand, l’artista e fotografa francese Candice Milon, stila un vero e proprio inventario degli outfit cinematografici. Con certosina attenzione al dettaglio, Candice riunisce in singoli scatti pull, short e accessori di ogni pellicola. Da Casablanca a Ritorno Al Futuro, Easy Rider e The Blues Borthers, poi ancora Arancia Meccanica e Forrest Gump, sono sol alcuni dei composti immortalati. Riconoscerli ovviamente un gioco da ragazzi, il che la dice lunga su quanta influenza abbiano oggi i media sulla memoria collettiva. Costruzioni visive che stimolano la nostra immaginazione e talvolta inducono i nostri acquisti, o che semplicemente ci aiuteranno a scegliere abbinamenti degni di un red carpet.


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WEMBLEY

STADIUM di Diego Davide

C

The House of Football

’è un torneo calcistico in Inghilterra aperto alla partecipazione di tutte le squadre del paese. A qualsiasi categoria queste appartengano e che si chiamino Manchester UTD o Saint Paul Church football club, possono presentare domanda di iscrizione e trovarsi l’una di fronte all’altra: questo torneo si chiama FA Cup. Pare che una volta, prima che molti di voi nascessero, ci sia stata una squadra di dilettanti chiamata SS Wanders che è anche riuscita a vincerlo, battendo in finale i Rangers con un goal al 90 minuto, un tiro tanto potente da spedire anche il portiere oltre la linea di porta. Non posso certo biasimarvi se fate fatica a credermi, del resto sir Carr, il vecchio che mi ha raccontato questa storia, aveva be-

Formazione Barcellona 1992

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vuto più di una pinta! Tuttavia, qualora siate disposti a crederci, sappiate che questo miracolo poteva compiersi solo in un luogo, nella House of Football del calcio europeo, il Wembley Stadium. In quello stesso stadio, è questa certo non è una favola, il 20 maggio del 1992, Gianluca Vialli, Roberto Mancini, Attilio Lombardo hanno giocato la partita della vita: la finale di Coppa dei Campioni. C’erano 25 mila tifosi doriani, buona parte delle strutture dello stadio erano tutte in legno e quando la gente batteva i piedi sembrava che stesse per venire giù il mondo. Dall’altra parte c’era il Barcellona dell’allenatore Kruyff, che metteva in campo l’artiglieria pesante, Eusebio, Koeman, Laudrup, Stoichkov. I minuti di gioco furono 120 e ad alzare la coppa dalle grandi orecchie furono i blaugra-


Stadio Wembley

na mentre Vialli, calzettoni alle caviglie, seduto sul prato, piangeva. Era la seconda volta di un’italiana, la quinta per Wembley, l’ultima nel vecchio stadio. In quello nuovo, costruito nel 2007, un arco d’acciaio alto 133 metri e lungo 315 che corona la tribuna principale ha sostituito le due twin towers simbolo del vecchio impianto. I posti a sedere sono 90.000,

ANDANDO SUL WEBSITE E CLICCANDO SU “VIEW FROM YOUR SEAT” AVETE LA VISUALE ESATTA DEL POSTO DA VOI SCELTO tra questi quelli del “palco reale” che caratterizzava tanto la precedente struttura che la nuova. Andando sul website e cliccando su “view from your seat” avete la visuale esatta del posto da voi scelto, ma

non solo. Subito dopo l’evento, in homepage compaiono le immagini, ad altissima definizione, delle gradinate e se vi riconoscete tra il pubblico potete taggarvi e dimostrare a tutti che eravate li! Sembra che Wembley si diverta proprio a collezionare primati: ha ospitato nel 2008 la prima partita ufficiale, giocata in Europa, del campionato NFL; è l’unico stadio ad avere ospitato 6 finali di Champions League, che diventeranno 7 con quella dell’edizione 2013; qui Madonna ha incassato, in una sola serata, oltre 14 milioni di dollari. C’è poi ancora un ultimo primato, che non si misura in precedenza cronologica, incassi, numero di partecipanti ma in emozioni, quelle capaci di suscitare un ragazzo coi i baffi nato a Zanzibar, che si presentò in giacca gialla, pantaloni con le strisce e scarpe da ginnastica a uno dei più famosi live della storia della musica: il Queen live at Wembley Stadium. Le immagini di quel concerto diventarono un francobollo del Benin, una statua sul lago di Ginerva. Beh, qualcosa del genere non poteva che accadere in un solo posto e adesso sapete bene quale. It’s a kind of magic.

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Humpty Dumpt

FLIPPER di Dario Volpe

lavori di polso Lavori troppo di polso e usi male l’avambraccio... permetti? quello che io mi sforzo a dì da un sacco d’anni è sempre la stessa cosa: cioè... il rapporto col flipper è come un rapporto sessuale, come un amplesso... non è il polso che deve dà la spinta alla pallina, ma è il ventre... mi hai capito moro? eh? Questo è il movimento, il colpo deve essere secco, deciso, preciso! Con ‘sto sistema il tilt te lo magni...”. Ricordate questa scena cult di “Troppo forte”, il film dove Carlo Verdone interpreta Oscar Pettinari, uno pseudo stuntman che sognava di diventare un attore famoso di film d’azione, dove entrando al bar e osservando un giocatore di flipper prende il suo posto e comincia questo monologo sul Pinball? Sappiate comunque che questa scena, che si narra fosse stata improvvisata da Verdone, esplicita perfettamente il rapporto che un giocatore ha con il il flipper. Per chi non lo sapesse esistono anche i campionati mondiali di questo gioco che addirittura affonda le sue radici stori-

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che ai tempi del Re Sole. Il primo flipper “moderno”, con le palette (o flipper per capirci) fu “Humpty Dumpty”, prodotto dalla Gottlieb nel 1947. Il 10° campionato mondiale, quest’anno, si svolgerà a Echzell, in Germania, vicino

PER CHI NON LO SAPESSE ESISTONO ANCHE I CAMPIONATI MONDIALI DI QUESTO GIOCO CHE ADDIRITTURA AFFONDA LE SUE RADICI STORICHE AI TEMPI DEL RE SOLE Francoforte, dal 31 maggio al 2 Giugno. La competizione, organizzata dall’americana Ifpa Pinball, sarà ospitata dal Paradise Pinball Freddy, dove si sfideranno 64 giocatori provenienti


da 13 paesi del mondo. Avranno accesso diretto alla sfida più importante dell’anno i primi due giocatori del ranking nazionale di ogni paese, a cui si aggiungono i migliori ‘terzi’ presi rispetto alla classifica generale, fino ad arrivare a quota 63 partecipanti. Mentre l’ultimo posto disponibile sarà riservato, come d’abitudine, al vincitore di un torneo satellite che si svolgerà

qualche giorno prima della gara mondiale. L’Italia parteciperà a questa edizione della Coppa del mondo di flipper sportivo per la quarta volta consecutiva con la Nazionale italiana del Tecnoplay Team capitanata dal Campione del Mondo in carica Daniele Acciari e dal veronese Mario Anzini, e speriamo che i nostri campioni siano capaci “de magnarse il tilt”.

vcchio flipper

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PERCHÉ RISCHIARE TANTO?

© Daniel Beltrá/Greenpeace

PERCHÉ IL PERICOLO SAREBBE MAGGIORE SE RESTASSIMO A CASA.

2006 Più di 30 miliardi di tonnellate di anidride carbonica spedite in atmosfera. Tre volte tanto la capacità di assorbimento del pianeta. Ecco spiegate le acrobazie degli attivisti di Greenpeace: stanno aprendo uno striscione sulla più celebre statua di Rio de Janeiro, per richiamare alla ragione i rappresentanti di 188 nazioni, accorsi in Brasile per la Convenzione sulla Biodiversità.

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DEVOLVI IL 5X1000 A GREENPEACE. CODICE FISCALE: 97046630584 www.greenpeace.it


TUNED CARS

Hazzard

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Ghostbuster emergency car

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Delorian

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Super car

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A-Team truck

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Batmobile

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Herbie

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