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RIVEDERE GLI ORARI DELLE CITTÀ O IL TRASPORTO PUBBLICO NON CE LA FARÀ
Andrea Gibelli Presidente ASSTRA
“RIVEDERE GLI ORARI DELLE CITTÀ O IL TRASPORTO PUBBLICO NON CE LA FARÀ” intervista a Andrea Gibelli
Secondo lei, quali sono state le magnomiche dell’epidemia. A livello di cogiori difficoltà incontrate dal settore ordinamento interno, abbiamo aperto in fase emergenziale e come ha reaun canale personale e diretto di cogito? municazione con le imprese per dare Le imprese del trasporto pubblico loe raccogliere informazioni in tempo cale, al pari degli altri servizi pubblici reale. Questo modello di comunicaessenziali del Paese, non hanno mai zione interna si è rivelato essenziale smesso di lavorare durante il lockanche verso l’esterno, nel senso che ci down. Siamo orgogliosi per la rispoha consentito di rispondere in tempo sta che il settore è riuscito a dare fin reale, dando il quadro della situazione dall’insorgere dell’epidemia, pur nelle del TPL, sia ai media generalisti per il incertezze che hanno connotato sogrande pubblico sia a livello istituzioprattutto gli inizi della crisi pandeminale, al tavolo di coordinamento per ca. In questo contesto, la prima sfida, l’emergenza nel settore trasporti crein ordine di tempo, non di gravità, che ato dalla Ministra De Micheli. abbiamo dovuto affrontare, è stato il coordinamento, orizzontale tra le Il servizio di trasporto pubblico ha imprese ma anche e soprattutto vercontinuato ad essere garantito nel ticale con le Istituzioni. Si trattava di periodo del lockdown. Ma la fase più rispondere all’esigenza immediata difficile forse è quella attuale. di fornire agli operatori indicazioni Si può fare un bilancio all’indomani omogenee ed efficaci sulle misure dell’allentamento del lockdown? di prevenzione e sanificazione per la Il bilancio è pesantissimo. Basti pensicurezza dei lavoratori e dei passegsare che rispetto al livello pre-Covid, geri e di individuai passeggeri trare con urgenza gli sportati durante strumenti idonei Il bilancio è pesantissimo: il periodo di locka fronteggiare il rispetto al livello pre-Covid, down sono stati il rilevante impatto i passeggeri durante il 10% di quelli noreconomico che lockdown sono stati il 10% mali di settore. il settore avrebdel normale; stimiamo Stiamo parlando be subito. Molto presto abbiamo avuto, infatti, la percezione che che anche con la fase 2 la domanda non supererà il 35-40% dei livelli predi una “normalità” in cui il settore muoveva 15 milioni di persone al il nostro sarebbe Covid, arriveremo al 70% giorno. Abbiamo stato tra i settori a settembre, con il riavvio stimato che, a più colpiti per le delle scuole partire dal 3 giuconseguenze ecogno, con l’apertura di ulteriori attività economiche, a livello medio nazionale la domanda non supererà il 35-40% dei livelli pre-Covid, fino a raggiungere il 70% a settembre, con il riavvio delle attività didattiche. Sul fronte economico i ricavi da traffico sono calati proporzionalmente al crollo dei passeggeri. Si prevede che le minori entrate per vendita dei titoli di viaggio per il 2020, saranno complessivamente pari a circa 1,66 miliardi di euro. Quindi già a maggio 2020 il danno economico per il settore (per ogni modalità di trasporto, incluso il ferroviario) è pari a oltre 720 milioni di euro. A questo si aggiunge una forte crisi di liquidità.
Crede che questa crisi, che in qualche modo ha cambiato le abitudini delle persone, possa frenare il necessario percorso di sviluppo del trasporto pubblico locale? Stiamo monitorando la ripresa della domanda, dalle prime indagini sembrerebbe che, nonostante il Paese non abbia ripreso pienamente tutte le attività, gli spostamenti nelle ore di punta saranno verosimilmente al di sopra della soglia tollerabile per il servizio di trasporto pubblico a restrizioni attuali (capienza massima al 60%). Tale gap tra domanda e offerta potrebbe comportare una modifica nella distribuzione degli spostamenti per mezzo di trasporto, difficilmente recuperabile e già fortemente sbilanciata verso la mobilità privata. Nell’ipotesi di una ripresa della do
manda di trasporto pubblico locale e un mantenimento dell’offerta di TPL attuale con capienza ridotta è verosimile immaginare che una parte degli spostamenti di medio-lungo raggio, non effettuati con il trasporto collettivo, verranno effettuati con auto e moto, con il rischio dell’esplosione del traffico privato con impatti sulla congestione delle città. Se prima l’85,8% degli spostamenti motorizzati era effettuato con un mezzo privato (auto o moto), nell’ipotesi di una ripresa della domanda di trasporto pubblico locale superiore all’offerta di TPL attuale con capacità ridotta, tale percentuale potrebbe raggiungere quasi il 90%, con impatti devastanti sulla congestione delle città e la qualità dell’ambiente urbano. Quindi in gioco non c’è semplicemente lo sviluppo del TPL ma la sostenibilità dei territori, soprattutto delle aree metropolitane. Alcune indagini dicono che la paura del contagio lo faccia percepire come meno sicuro rispetto al trasporto privato. È una percezione corretta? Assolutamente no. Nel rispetto delle norme di sicurezza, prima tra tutte l’uso delle mascherine, i mezzi pubblici non sono sicuramente più pericolosi di un supermercato o qualsiasi altro luogo aperto al pubblico. Anche rispetto all’auto privata la percezione non sta in piedi, intanto nell’abitacolo della vettura viene meno il principio del distanziamento e difficilmente si vedono automobilisti portare la solo ridimensionato. Come Confservizi (la Confederazione dei servizi pubblici UTILITALIA- ASSTRA) ho preso parte agli stati Generali dell’Economia e in quella sede ho potuto presentare un piano strategico per il rilancio dell’Italia facendo leva sui servizi pubblici. Si tratta di un mix di interventi in grado di produrre 60 miliardi di investimenti nei prossimi 5 anni, di cui 5-8 miliardi provenienti dal TPL. Ecco come vedo il futuro del TPL: organicamente inserito nel corpo vivente di
una nazione che guarda avanti. mascherina anche Nel rispetto delle norme di in presenza di più persone a bordo. Sarebbe un danno culturale, nel sensicurezza, prima tra tutte l’uso delle mascherine, i mezzi pubblici non sono so di cultura civisicuramente più pericolosi ca, incalcolabile se di un supermercato o passasse inopinaqualsiasi altro luogo Secondo lei, tamente il messagaperto al pubblico: anche cosa ha funziogio della pericolorispetto all’auto privata nato e cosa no in sità dei trasporti la percezione di maggiore questi mesi cosa pubblici. Come vede il futuro del trasporto e sicurezza non sta in piedi, intanto nell’abitacolo della vettura viene meno il vi aspettate dal Governo? Apprezziamo gli sforzi che il Godella mobilità dei distanziamento verno ha fatto, prossimi anni? garantendo l’inLo vedo camminavarianza dei corre di pari passo con lo sviluppo oppurispettivi dei contratti di servizio delle re il degrado del Paese. Non credo sia imprese (“DL Cura Italia”) e prevedenpossibile un’Italia che esce dalla crisi do una dotazione iniziale di 500 milioe si rimette in moto con un sistema di ni per coprire le perdite tariffarie, nontrasporto pubblico azzoppato o anche ché adottando misure per accelerare il flusso dei pagamenti e per ridurre il peso fiscale sulle imprese. È però fondamentale che nei prossimi provvedimenti di finanza pubblica si prosegua su questa strada, stanziando le ulteriori risorse (stimabili in circa 1,04 miliardi di euro) necessarie a garantire l’equilibrio economico dei contratti di servizio. L’ultimo aspetto, altrettanto essenziale, attiene alla risoluzione del problema della capienza ridotta dei mezzi. Con gli attuali limiti di riempimento e l’obbligo di distanziamento si genera una situazione insostenibile,

tanto più in vista della riapertura delle scuole. Al raggiungimento di una determinata soglia di domanda, infatti, la ridotta capienza dei mezzi di trasporto non è grado di offrire all’utenza un servizio efficace e qualitativo. Occorre, quindi, agire tempestivamente su due fronti: incidere sugli orari delle città al fine di mitigare i flussi nelle ore di punta ed eliminare le disposizioni normative sul distanziamento interpersonale, analogamente a quanto fatto per altre modalità di trasporto, tanto più che la sicurezza sanitaria del viaggio è garantita dall’obbligo di indossare la mascherina.