Mr. Magazine Novembre-Dicembre 2019

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ANNO IX - n.5 | Novembre-Dicembre 2019

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SPECIALE POST FIERA FRANCHISING MILANO 2019

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MUSICA POPOLARE NEL CILENTO ”TRAMANDARE”

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DUBROVNIK & KORCULA VI ATTENDONO PER SVELERE I LORO SEGRETI

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NOVEL FOOD: IL CIBO DEL FUTURO

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PRINCIPIO D’INVERNO PREVENZIONE E CURA IN FITOTERAPIA

UniPoste S.p.A. in mostra a Milano

Il Salone del franchising è stato un appuntamento importante con oltre 17.000 visitatori



MR. MAGAZINE | novembre - dicembre 2019

Bisogna sempre guardare al futuro non avere paura del nuovo.

Editoriale

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ari Lettori, mi è gradito rivolgere gli auguri in occasione delle prossime festività di Natale e di fine anno. Il mondo intorno a noi, la società tutta, le famiglie, si avvicinano infatti in questi giorni ad una festa, quella più importante, madre di tutte le feste, il Santo Natale, simbolo di pace e di amore. Si avvicina una scadenza, quella di fine anno, che ci spinge a fare bilanci e a prefigurare nuovi obiettivi per il futuro. Un caloroso ringraziamento ai miei stretti collaboratori, per l’impegno dimostrato e ai tanti lettori che sempre più numerosi ci manifestano stima e vicinanza. Con l’auspicio che quanto finora fatto rappresenti un risultato consolidato per continuare un processo di miglioramento, promuovendo maggiormente le tante iniziative che la rivista sarà capace di raccontare anche nel prossimo anno. Questo mese avvicinandoci alla più importante festa dell’anno, considerata da sempre momento di riflessione, di tradizioni, di riscoperta di valori a volte dimenticati dalla quotidianità, desidero soffermarmi su alcuni buoni propositi per l’anno che verrà. Puntualmente a fine anno si confrontano i propositi con quelli realmente portati a termine e, molto spesso, si ha una sensazione di delusione per non aver fatto fronte a tutti gli impegni presi l’anno precedente. È tempo di bilanci

- G. AGNELLI

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ANNO IX - n.5 | Nov-Dic 2019 Editore Paduano Editore

e quindi eccoci qua per ripartire con la solita lista di buoni propositi: “quest’anno sarò più generoso, avrò più tempo per la famiglia, aiuterò chi è in difficoltà, etc.” obiettivi, a volte non realizzabili e disattesi, ed è bene rendersi conto che in un’epoca in cui tutti sono stressati e pieni di impegni, far fronte a tutto ciò risulta complicato. Riscopriamo purtroppo allora il valore dell’eliminazione piuttosto che quello dell’aggiunta. Oggi diagnosticando i mali che affliggono il paese, le aziende e le famiglie, tutti puntano l’indice sulla burocrazia e sullo scarica barile. Bisogna rimboccarsi le maniche e iniettare maggiore passione ed energia, cominciare a dare un’immagine diversa di sé. Allora per rendere i propositi del 2020 diversi dai precedenti, proviamo a identificare un solo obiettivo, una meta realizzabile senza smettere di sognare e nel contempo condirla con un pizzico di follia o genialità. Sperando che gli argomenti trattati in questo numero siano di vostro gradimento, non mi resta che augurarvi un sereno Natale e felice anno nuovo e soprattutto tanti auguri di buon lavoro per un 2020 ricco di soddisfazioni.

Società concessionaria della pubblicità UP Express Società Cooperativa P.IVA 05519730658 Direttore Editoriale Francesco Paduano Direttore Responsabile Gianni Petrizzo Iscr. Ordine Nazionale dei Giornalisti n.133760 Relazioni & Sviluppo Francesco Paduano Redazione Ivan Maiorano Annalisa Botti Giorgio Imparato Ciro Bello Elisa Brangi Roberto Siani Severina Miele Federica Paduano Federica Murino Pubblicità & Marketing Ivan Maiorano info@mistermagazine.it Web & Grafica Ilaria Cammarano Vincenzo Bottone Stampa Tipografia CGM srl Distribuzione UniPoste S.p.A. Testata Mr. Magazine Futuro&Territorio Iscritta al registro della stampa periodica n.21/2011 - 885/011 R c/o Tribunale di Salerno Sede Legale Via Giambattista Vico, 1 84043 Agropoli (SA)

DR. FRANCESCO PADUANO Direttore Editoriale

www.mistermagazine.it redazione@mistermagazine.it


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SOMMARIO

03 EDITORIALE 08 ATTUALITÀ

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Diffamazione a mezzo social | 8 Depenalizzazione giurisprudenziale?

Assopostale-Confetra | 10

UniPoste si mette in mostra | 12

Prima audizione alla Camera ed al senato Il Salone del Franchising di Milano è stato un appuntamento importante

Speciale Post Fiera Franchising Milano 2019 | 16

Inaugurata nuova Agenzia UniPoste | 18

23 ECONOMIA E FINANZA “Cattivi pagatori, grazie ad

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Noleggio a lungo termine | 24

La crisi d’impresa | 26

Le fasi dello sviluppo di una comunicazione efficace | 28

Energie rinnovabili | 32

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Assopam ci sono buone speranze” | 23

Tanti vantaggi per le attività commerciali L’importanza delle analisi per capirne le cause

La comunicazione di massa rimane tutto sommato il mezzo fondamentale per stimolare quella personale In Italia le fonti rinnovabili continuano a crescere ad un ritmo lento

36 FUTURO E TERRITORIO

Il Cilento vittorioso anche in Spagna e Messico | 36 Con il film”Il Maestro + Margherita”


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Musica popolare nel Cilento | 38

Ricevere e conservare, pratica necessaria per la trasmissione delle esperienze acquisite

Il premio internazionale “Alla Parola” | 40

Lo scrittore e giornalista Alfonso Bottone premiato durante la cerimonia a Matera

Rassegna ad Ascea “3Ci_CiboCilentoCinema | 42 Al via la rassegna cinematografica sui temi del

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cibo e del patrimonio culturale

46 VIAGGI E DINTORNI

“Slow Tourism” e “Silver Tourism” | 46

Presentati a Viterbo da Visituscia

Dubrovnik & Korcula | 49

Vi attendono per svelare i loro segreti

54 COSTUME E SOCIETÀ

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Il libro del mese | 54

Spiagge, concessioni demaniali marittime nel nuovo libro di Paola Perrone

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Novel Food: Cosa mangeremo fra 30 anni? | 56

Breve viaggio alla scoperta del cibo del futuro

Tropea Blues Festival | 58

Kermesse che nasce nel 2005 come Street of Blues

60 CUCINA E GASTRONOMIA

Piatti pronti surgelati tutti italiani | 60

Ricette originali create per la casa o la ristorazione

64 CULTURA E BENESSERE

Antibiotico-resistenza: Minaccia globale | 64

È vietata la riproduzione, anche parziale, dei contenuti. Questo periodico è aperto a quanti desiderano collaborarvi ai sensi dell’art.21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti, articoli e note sono subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione commerciale/professionale con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo esclusivamente gratuito. Ai sensi della legge 196/2003 e successive modifiche l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico e/o di comunicazioni promozionali anche via web. Ai sensi degli artt. 7 e 10 ai suddetti destinatari è data facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione all’Editore all’indirizzo e-mail: info@mistermagazine.it. Per eventuali rapporti di collaborazione convenuti si conviene il foro competente esclusivo è quello di Vallo della Lucania (SA) e del regolamento UE n° 679/16 (GDPR) - Responsabile del trattamento dati Gianni Petrizzo.

Cosa non dire ai bambini che non parlano bene | 66

Principio d’inverno | 68

Prevenzione e cura in Fitoterapia

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ATTUALITà | novembre - dicembre 2019

DIFFAMAZIONE A MEZZO SOCIAL: DEPENALIZZAZIONE GIURISPRUDENZIALE?

Recentemente si sta facendo strada la consapevolezza della pericolosità dei vapori della sigaretta elettronica.

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a destato interesse la richiesta di archiviazione avanzata ad ottobre 2019 dalla Procura della Repubblica di Roma in riferimento a dei presunti insulti ricevuti dalla influencer Chiara Ferragni e dal di lei compagno nonché cantante Fedez. Questi ultimi avevano sporto querela contro la Sig.ra Daniela Martani, ex concorrente del Grande Fratello che aveva definito la coppia “idioti palloni gonfiati” su Twitter. Da ciò deriva la domanda se sia legittimo insultare qualcuno sui social con offese e provocazioni. La questione è tutt’altro che banale poiché in ballo c’è la reputazione delle vittime, messa a rischio dal gran numero di utenti che accedono ai social network. Soprattutto, senza citare altre blasonate vittime, quando gli insulti li ricevono persone comuni o ragazzi dalla personalità fragile.

La tesi, però, sposata dalla Procura, ritiene che gli insulti sui social sono inoffensivi. Per questa ragione non si configurerebbe né la responsabilità civile né quella penale di chi pubblica il post oppure un commento. La Procura romana è andata oltre, infatti il PM ha chiesto al GIP di archiviare la querela sulla base del fatto che le offese e gli insulti sui social non possono essere considerati credibili. Quindi, gli stessi, non essendo offensivi e nemmeno credibili, non sono inquadrabili né nella condotta della diffamazione e nemmeno in quella dell’ingiuria. Infatti il Pubblico Ministero ha argomentato anche partendo dal presupposto che i social network sono oramai fuori controllo e le procure (e le caserme) italiane sono investite di un carico di querele non più gestibile. In altre parole l’universo social è un qualcosa che sfugge le regole


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civili e chi incappa in insulti a mezzo post o commenti non può ritenersi offeso in quanto il tutto non è credibile. I difensori di Fedez e di Chiara Ferragni, invece, sostengono che proprio il gran numero di utenti che circolano in rete e che hanno dei profili sui social network renderebbe la condotta della Martani ancor più grave. L’offensività sarebbe dimostrata con la divulgazione a mezzo dei followers (e dalle condivisioni) oltre che dagli utenti stessi delle piattaforme. Non resta che aspettare la decisione del Gip Caterina Sgrò, che dovrà motivare il rifiuto o l’accoglimento della richiesta di archiviazione della querela. Il caso sta facendo molto parlare di sé e ci si aspetta anche una decisione (archiviazione) in controtendenza a quello, che fino ad ora, è stato il pensiero giurisprudenziale. Infatti, l’orientamento ha fatto intendere che insultare su Twitter,

Instagram e Facebook può integrare il reato di diffamazione (articolo 595 del Codice Penale) se ricorrono precisi requisiti come la lesione dell’altrui reputazione, la viralità o la pluralità dei post (loro lettura e condivisione) e l’assenza della persona a cui gli insulti si riferiscono. Si ricorda che la pena prevista è la reclusione fino ad un anno e la multa fino a 1.032 euro. La diffamazione condotta online configurerebbe una circostanza aggravante in quanto gli insulti potrebbero avere una visibilità e una diffusione incontrollabile. Aggravante è altresì (comma 2 dell’art. 595 CP) quando l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a 2065 euro. Gli addetti ai lavori si domandano se da questa pronuncia romana possa partire un iter legislativo che possa inquadrare questa fattispecie specifica come un reato diverso

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dalla semplice diffamazione. Ci si domanda se possa essere ricondotta in un alveo da cui scaturiscano solo pene pecuniarie od addirittura si possa giungere ad una sua depenalizzazione. Di fatto risulta prassi giudiziaria ottenere assoluzioni, in caso di diffamazione a mezzo social, nel caso in cui nella fase delle indagini non sia chiaro l’indirizzo IP da cui il profilo sia stato collegato alla rete -cfr. Cassazione Penale, Sez. V, 5 febbraio 2018 (ud. 22 novembre 2017), n. 5352.

Avv. Giovanni Basile

Studio Legale Basile avvbasilegiovanni@libero.it


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ATTUALITà | novembre - dicembre 2019

Foto della Camera dei Deputati

ASSOPOSTALE-CONFETRA: PRIMA AUDIZIONE ALLA CAMERA ED AL SENATO

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er la prima volta in assoluto due soggetti privati, le associazioni di categoria delle imprese private (Assopostale - Confetra), sono stati ascoltati alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica nell’ambito dello schema di programma tra MISE e Poste Italiane. Nello specifico AssopostaleConfetra sono state ascoltate dalla VIII commissione del Senato (Lavori Pubblici, Comunicazioni) e dalla IX della Camera (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), depositando anche un vero e proprio studio (denominato “Audizione Assopostale - Confetra”), per il quale vi verrà presentata una sintesi in questo articolo.

Socia Assopostale

“In Italia manca un’offerta chiara per l’accesso alla rete di Poste italiane.

Tutti i volumi che oggi sono gestiti dagli operatori privati potrebbero confluire tranquillamente nella rete di Poste italiane se ci fosse una chiara offerta di accesso a prezzi equi. In questo modo non solo si andrebbe a contribuire a quello che è il vero costo del servizio universale, ma si andrebbero a ridare a Poste italiane quei volumi che corrispondono alla piena operatività delle macchine installate presso gli hub”. Lo ha detto il Dr. Emanuel Bonanni, segretario generale di Assopostale, aderente a Confetra, l’associazione nazionale di riferimento degli operatori postali privati in possesso di regolare titolo abilitativo, nel corso di un’audizione alla Camera in commissione Trasporti nell’ambito dell’esame dello schema di contratto di programma 2020-2024 tra il


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Mise e Poste italiane spa “In primis bisogna chiarire che quando si parla di pacchi, parliamo all’interno del servizio unversale di invii postali e non di pacchi generici. In ordine all’art.5 riguardante “servizi al cittadino, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni in digital divide” per il superamento del divario digitale degli utenti, confermiamo che non deve essere inserito nel contratto di programma per due considerazioni principali: la prima perché esula dal servizio universale e la seconda perché toglierebbe opportunità alle start - up innovative fatte di giovani operatori privati che hanno voglia di svolgere queste attività. Lo ha detto la dott. ssa Daniela Dringoli, Codirettore di Confetra, Confederazione che rappresenta operatori appartenenti all’intera catena logistica nazionale, tra cui courier e gli operatori postali privati, nel corso di un’audizione alla Camera in commissione Trasporti nell’ambito dell’esame dello schema di contratto di programma 2020-2024 tra il Mise e Poste italiane spa. L’analisi del contratto di programma succitato, dopo la premessa sulla normativa di riferimento, sul servizio postale universale, riguarda l’articolo 1 con due esempi (la posta business e le tariffe agevolate per l’editoria) ed in particolare si richiede l’esclusione dal SU (servizio universale) dei servizi rivolti alla clientela commerciale che prevedono invii in grandi quantità (la posta massiva e la posta raccomandata non c.d. retail), limitando così il SU a beneficio delle sole persone fisiche; l’art.2 dove si chiede di sostituire le parole “colli e pacchi” con le parole invii postali; gli artt. 3 e 5 con relativi approfondimenti dove si chiede rispettivamente di integrare la disposizione specificando che la coerenza deve sussistere altresì con gli obiettivi di esigenze essenziali e di efficienza finanziaria del SU sempre al fine di rendere chiaro il confine tra il il SU e servizi da offrire in regime di libero mercato mentre per l’art.5

si chiede di cassare l’intero articolo dal contratto di programma; l’art. 6 comma 4 si chiede di specificare che l’incentivo all’efficienza del fornitore del SU è assicurato dal livello massimo delle compensazioni; infine (ma non per questo ultimo) le considerazioni aggiuntive sulle conseguenze del mancato accesso alla rete di Poste Italiane che interessano anche la partecipazione degli operatori postali privati alle gare d’appalto molto spesso impossibilitati a partecipare a causa degli alti vincoli imposti dalle Stazioni Appaltanti cui può ottemperare soltanto Poste Italiane ed il servizio di notifica degli atti giudiziari e delle multe. Sebbene il servizio di notifica degli atti giudiziari e delle multe per violazioni del Codice della Strada sia stato formalmente liberalizzato con la legge annuale per il mercato e la concorrenza n.124/2017 ad oggi gli operatori titolari di licenza individuale speciale per lo svolgimento del servizio sono ancora nell’impossibilità di operare a causa del mancato avvio dei corsi di formazione per la consegna degli atti giudiziari, obbligatori solo per gli operatori privati. Le linee guida per l’organizzazione dei corsi di formazione previste dalla

Dr. Emanuel Bonanni

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delibera AGCOM 77/18/CONS sono state adottate dal Ministero della Giustizia nel marzo 2019 e ancora non si è provveduto a dare indicazione agli uffici UNEP competenti sul territorio su come procedere. Redazione Mr. Magazine Ufficio Stampa

Dr.ssa Daniela Dringoli


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Stand UniPoste S.p.A. al 34° Salone del Franchising di Milano

UNIPOSTE SI METTE IN MOSTRA

IL SALONE DEL FRANCHISING DI MILANO È STATO UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE CON OLTRE 17.000 VISITATORI E PIÙ DI 200 ESPOSITORI

“Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare.” SENECA

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on poteva mancare nemmeno quest’anno la presenza di UniPoste SpA alla 34° edizione del Salone del Franchising che si è tenuta a Milano lo scorso 24/26 ottobre. Con oltre 17.000 visitatori e più di 200 espositori l’evento ancora oggi rappresenta la manifestazione leader in Italia per il mondo del franchising, nonché l’appuntamento più importante per coloro che, come UniPoste SpA, guardano al futuro per intraprendere un’attività commerciale con particolare attenzione alle soluzioni più innovative. Ad aver ospitato l’evento, organizzato da Campus Fandango Club, è stato nuovamente il padiglione 3 dello storico polo fieristico di Fieramilanocity, in cui UniPoste SpA ha partecipato con uno stand dedicato di oltre 90mq. Alla kermesse hanno preso parte UniPoste S.p.A., con la presenza del

Dr. Francesco Paduano, Presidente & CEO della UniPoste SpA ed altre figure di rilevante importanza, tra queste l’Onorevole Irene Pivetti, nonché Socia UniPoste SpA. È stata l’occasione per presentare tanti progetti e disquisire in anteprima delle novità commerciali e di partnership, frutto del nuovo piano industriale 20202023 ed entrare in contatto con la Business Community dell’intera filiera: dai diversi marchi, alle associazioni di settore, per non parlare delle numerose persone incuriosite del “Progetto FACCIAMO IMPRESA INSIEME 4.0” presentato da UniPoste SpA e che desiderano entrare nel mondo del commercio tramite il nostro network. L’obiettivo principale dell’Azienda, infatti, è proprio quello di inglobare in un’unica realtà aziendale servizi e prodotti che solo per chi non è del settore possono sembrare


ATTUALITÃ | novembre - dicembre 2019

Da sx: Dr.ssa Severina Miele, Pasquale Curci e Carla Palimento del Team UniPoste S.p.A.

Da sx: Nicola Defina e Carmelo Sciacca

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distanti e discordanti tra loro, ma che in realtà si intrecciano tra di loro appagando le esigenze primarie del cliente.

è composta da persone straordinarie che hanno voglia di imparare, capire e fare, ma soprattutto perché ci mettono tanto cuore”.

Ancora una volta UniPoste Spa ha voluto esporre in vetrina le sue 4 aree di business (Assicurazioni, Finanziamenti, Posta/Spedizioni/ Utility e Viaggi/Vacanze) con la collaborazione sia dei BP che delle società controllate dal Gruppo UniPoste che ad oggi hanno rafforzato la loro veste grazie anche a prestigiose collaborazioni con fornitori di calibro internazionale come Groupama per il mondo assicurativo, Credem per quello finanziario.

Nei prossimi mesi confidiamo di instaurare con tutti i visitatori un rapporto professionale e collaborativo. Per ricevere maggiori informazioni scrivi a franchising@uniposte.it oppure telefona al numero verde 800.242616

“Abbiamo avuto nel nostro stand tante partecipazioni ed attestati di stima e numerosi contatti interessati alle novità del business FACCIAMO IMPRESA INSIEME 4.0, che sono sicuramente delle iniezioni di fiducia per il presente ma soprattutto per il futuro – ha dichiarato il Dr. Francesco Paduano, Presidente & CEO della UniPoste S.p.A. – ringraziando tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di ciò oltre a constatare del perché la società UniPoste avrà un solo destino: il successo! Il motivo è semplice, ha confermato il Presidente Paduano, perché UniPoste

Dr.ssa Severina Miele

Sales Manager UniPoste Travel s.miele@uniposte.it

HAI BISOGNO DI UN PRESTITO? Chiedi subito un preventivo ad UniPoste Finance! finanziamenti@uniposte.it - www.uniposte.it

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SPECIALE POST FIERA FRANCHISING MILANO 2019

Intervista al Presidente, CEO & Founder della UniPoste S.p.A. Dr. Francesco Paduano. In occasione dell’ultima edizione del Salone del Franchising quali sono state le novità che avete presentato ai vostri potenziali affiliati? Ancora una volta UniPoste S.p.A. ha voluto esporre in vetrina le sue 4 aree di business (Assicurazioni, Finanziamenti, Posta/Spedizioni/ Utility e Viaggi/Vacanze) con la collaborazione sia dei BP che delle società controllate dal Gruppo UniPoste, che ad oggi hanno rafforzato la loro veste grazie anche a prestigiose collaborazioni con fornitori di calibro internazionale come Groupama per il mondo assicurativo, Credem per quello finanziario. L’obiettivo principale dell’Azienda, infatti, è proprio quello di inglobare in un’unica realtà aziendale servizi e prodotti che solo per chi non è del settore possono sembrare distanti e discordanti tra loro, ma che in realtà si intrecciano tra di loro appagando le esigenze primarie del cliente. Infatti abbiamo presentato in Fiera una speciale promozione che rappresenta la sintesi

della nuova politica commerciale dell’azienda per chi vuole aprire un’agenzia UniPoste in franchising: esclusiva di zona, un anno di canone gratis, una fornitura di sim e paycard in omaggio e la possibilità del finanziamento agevolato, evidentemente per i candidati che risulteranno idonei al percorso di selezione del comitato di valutazione interno. E quali invece le novità sia di prodotto, di marketing e di sviluppo del brand nell’imminente futuro? L’occasione è stata indispensabile per entrare in contatto con la Business Community dell’intera filiera: dai diversi marchi, alle associazioni di settore, per non parlare delle numerose persone incuriosite del Progetto “FACCIAMO IMPRESA INSIEME 4.0” presentato da UniPoste S.p.A. e che desiderano entrare nel mondo del commercio in affiliazione offrendo al cliente diversi prodotti che ad oggi rappresentano i bisogni quotidiani


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della gente comune. Alla kermesse hanno preso parte figure di rilevante importanza, tra queste l’Onorevole Irene Pivetti, nonché Socia UniPoste S.p.A. “Abbiamo avuto nel nostro stand tante partecipazioni ed attestati di stima e numerosi contatti interessati alle novità del business FACCIAMO IMPRESA INSIEME 4.0, che sono sicuramente delle iniezioni di fiducia per il presente ma soprattutto per il futuro – ha dichiarato il Dr. Francesco Paduano, Presidente & CEO della UniPoste S.p.A. – ringraziando tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di ciò, oltre a constatare del perché la società UniPoste avrà un solo destino: il successo! Il motivo è semplice, ha confermato il Presidente Paduano, perché UniPoste è composta da persone straordinarie che hanno voglia di imparare, capire e fare, ma soprattutto perché ci mettono tanto cuore”. Abbiamo intrapreso una campagna promozionale pubblicitaria sui quotidiani nazionali (La Repubblica, Corriere della Sera, il Sole 24 Ore,) oltre che iniziative di Brand awareness legate allo sviluppo della notorietà del marchio UniPoste (stadio olimpico, fiere, ecc.). Nei prossimi mesi confidiamo di instaurare con tutti i visitatori un rapporto professionale e collaborativo. Ufficio Stampa UniPoste S.p.A.

Da sx: Dr.ssa Severina Miele, On. Irene Pivetti e Dr. Francesco Paduano

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INAUGURATA NUOVA AGENZIA UNIPOSTE

Agenzia di Fiumicino

Taglio del nastro, Agenzia di Fiumicino


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Lo sportello dell’Agenzia di Fiumicino

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l 23 novembre 2019 alle ore 17:30 è stata ufficialmente aperta l’Agenzia UniPoste di Fiumicino (RM) in Via Pesce Persico, 7 (angolo Via delle Orate, 91). Al taglio del nastro erano presenti il Presidente della UniPoste S.p.A. Dr. Francesco Paduano, il Dr. Nicola De Fina (Direzione Vendite), Pasquale Curci e Carla Palimento (Sales Manager) e la Dr.ssa Roberta D’Antonio (titolare dell’Agenzia) con i suoi collaboratori.

Infatti rappresenta un momento importante per il nostro gruppo che, città dopo città, affiliazione dopo affiliazione, si conferma un franchising di successo sul territorio nazionale per i servizi offerti e per la professionalità dei suoi operatori. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione di questo progetto. Ufficio Stampa UniPoste S.p.A.

“L’apertura di questa nuova agenzia rappresenta l’importante passo di un programma che consente di guardare verso opportunità di sviluppo importanti” ha dichiarato Francesco Paduano, Presidente della Società UniPoste SpA.

Apri un’agenzia nella tua città con UniPoste Franchising 4.0 - Facciamo Impresa Insieme www.unipostefranchising.it

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“CATTIVI PAGATORI, GRAZIE AD ASSOPAM CI SONO BUONE SPERANZE”

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ei giorni scorsi i vertici nazionali Assopam hanno incontrato, i funzionari dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati Personali, e discusso del grave problema sociale che coinvolge 16 milioni di Italiani segnalati come cattivi pagatori.

Il Presidente Tafuro presente all’incontro ricorda che “in tutti i paesi civili del mondo la segnalazione negativa viene cancellata immediatamente alla regolarizzazione del debito”. In Italia invece, il sistema attuale prevede la segnalazione negativa (per 12, 24 o 36 mesi) come cattivo pagatore chiunque abbia avuto anche un solo maledetto ritardo! Segnalazione che viene effettuata nonostante il saldo del debito sia maggiorato di commissioni aggiuntive e degli interessi di mora!

La proposta Assopam prevede la cancellazione della negatività entro e non oltre trenta giorni dalla regolarizzazione.

Impedendo ai soggetti coinvolti l’accesso a nuovo credito e secondo le nuovissime disposizioni l’allaccio di luce, gas e telefono! La proposta Assopam prevede la cancellazione della negatività entro e non oltre trenta giorni dalla regolarizzazione, consentendo l’immediata abilitazione dei 6 milioni di Italiani, che nonostante abbiano provveduto a saldare i loro debiti sono costretti a subire l’ingiustizia della folle segnalazione negativa per 12, 24 o 36 mesi! In poche parole “Paga che ti Cancello”. Il Garante non solo ha accolto la proposta, ma si è reso disponibile a collaborare.

Comunicato Stampa

ASSOPAM - www.assopam.it

Presidente Raffaele Tafuro


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economia e finanza | novembre - dicembre 2019

NOLEGGIO A LUNGO TERMINE: TANTI VANTAGGI PER LE ATTIVITÀ COMMERCIALI

Un canone fisso con tutti i servizi desiderati inclusi, fa sentire il cliente libero da qualsiasi altro pensiero.

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l noleggio a lungo termine è una formula di “acquisto” del veicolo alternativa alla proprietà e al leasing e le persone che utilizzano questo prodotto sono in decisa crescita. Sono tanti i vantaggi che il cliente riscontra in quanto, la comodità di un canone fisso con tutti i servizi desiderati inclusi, fa sentire il cliente libero da qualsiasi altro pensiero quale assicurazione, bollo, manutenzione e tanto altro. La crescente richiesta ha fatto sì che il mercato si incrementasse di canali che offrono questo strumento, aumentando di conseguenza la concorrenza con prodotti aventi prezzi e servizi sempre più esclusivi e allettanti. I tanti operatori, per ritagliare una

propria fetta di mercato senza assottigliare eccessivamente le proprie marginalità, hanno puntato su soluzioni mirate, rendendo particolarmente appetibili le proprie offerte legate a pacchetti preimpostati o ad uno specifico intervallo temporale. La società Uniposte Spa ha saputo cogliere da subito questa richiesta del mercato lanciando continue offerte, tenendo conto di periodi dell’anno particolarmente favorevoli come ad esempio l’estate, Pasqua e l’arrivo del Natale offrendo promozioni studiate ad hoc. In realtà Uniposte SpA non si è limitata ad offrire vetture ad un prezzo molto appetibile ma ha strutturato le proprie offerte in modo da soddi-


economia e finanza | novembre - dicembre 2019

proposta è resa ancora più appetibile in quanto non prevede l’inserimento iniziale di un acconto (si specifica che la pratica di noleggio sarà soggetta a valutazione merito creditizia del partner commerciale). I principali servizi restano sempre inclusi e sono personalizzabili: interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, cambio pneumatici, soccorso stradale 24 ore su 24, vettura sostitutiva in caso di guasto, incidente o furto, complete coperture assicurative. I vantaggi per il cliente in questo caso raddoppiano in quanto in primis il pacchetto “combo” offerto consente di risparmiare rispetto al singolo noleggio e poi si conserva la possibilità di scaricare il canone fino al 100% nel caso in cui i veicoli sono destinati all’uso esclusivo aziendale.

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Uniposte S.p.A. ci insegna che tutto ciò che ci circonda è fonte di ispirazione e con gli strumenti giusti è possibile soddisfare qualsiasi esigenza.

Uniposte Spa ci insegna che tutto ciò che ci circonda è fonte di ispirazione e con gli strumenti giusti è possibile soddisfare qualsiasi esigenza. sfare contestualmente più esigenze dello stesso cliente economicamente vantaggiose. E’ possibile riportare alcuni esempi in merito a quanto appena indicato, infatti l’arrivo delle feste natalizie ha reso possibile sviluppare diverse azioni commerciali e tra queste le più apprezzate prevedono la possibilità di noleggiare una vettura furgonata e un’automobile contemporaneamente a fronte di un solo canone complessivo. Tale possibilità consente al cliente di godere di un veicolo commerciale per quantitativi di consegne importanti e contemporaneamente di un’auto per gli spostamenti del personale aziendale. Per rendere più chiara questa promozione si riporta una delle tante soluzione pubblicizzate da Uniposte SpA: il veicolo commerciale Opel Combo e una Fiat Panda a fronte di un unico canone a partire da soli 512,00€ (iva esclusa) con la possibilità di poter personalizzare gli optional e i servizi accessori; tale

Dr. Roberto Siani

Sales Manager UniPoste Finance r.siani@uniposte.it

Le informazioni fornite possono risultare utili per una scelta più consapevole basata su una visione più chiara delle possibilità offerte dal mercato, a tal riguardo è possibile consultare il sito www.uniposte.it oppure inviare una mail all’indirizzo noleggio@uniposte.it o chiamare il numero verde 800242616 per maggiori dettagli.


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LA CRISI D’IMPRESA

L’IMPORTANZA DELLE ANALISI PER CAPIRNE LE CAUSE Uno dei tipici segnali di una crisi è quando la liquidità viene a mancare, in maniera acuta oppure cronica. Il classico errore è cercare nuova liquidità, anche a costo di ulteriore indebitamento.

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on è facile definire le possibili cause della crisi; in maniera sintetica si potrebbe far ricondurre tutte le cause del declino ad una gestione non adeguata ed addirittura anche per le cause dovute ad eventi esterni ed incontrollabili quali politiche governative, danni ambientali, ecc. Tra l’altro si rischia anche di trovarsi davanti al dilemma “uovo o gallina”, ossia scambio tra causa ed effetto. A titolo semplificativo ma non esaustivo, un’intensa concorrenza sul prezzo, che porta al calo dei profitti, può essere la causa di una crisi ma anche l’effetto per il quale il management aziendale non ha trovato un’adeguata strategia di costo di produzione/commercializzazione competitiva.

Molto spesso si riconduce la causa primaria della crisi ad una mancanza di liquidità e quindi l’ovvia soluzione è un apporto di capitali da parte degli azionisti e/o richiedere ulteriori finanziamenti alle banche e/o attivare speciali operazione di finanza straordinaria. Sono tutte soluzioni applicabili, ma sconsigliate da tutti gli esperti se non si è prima definito la causa e non vi è un “piano di risanamento Industriale e Finanziario” che sia sostenibile ed attuabile. Certo è che l‘ingresso di nuovi soci finanziari e nello stesso tempo professionali garantisce l’apporto di capitali freschi ma soprattutto di competenze manageriali specializzate nella gestione di tali situazioni. Si possono distinguere diversi tipi di crisi, in funzione delle cause che


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le provocano: • crisi da inefficienza, quando uno o più settori dell’attività aziendale operano con rendimenti non in linea con quelli della concorrenza; • crisi da sovracapacità, in seguito a una duratura diminuzione della domanda; • crisi da decadimento dei prodotti, causate da una diminuzione dei margini positivi tra prezzi e costi al di sotto del limite necessario per la copertura dei costi fissi; • crisi da carenze di programmazione e innovazione; • crisi da squilibrio finanziario/ patrimoniale. Nella Riforma sulla crisi d’impresa del 14 febbraio 2019 vengono istituiti meccanismi formali in base ai quali il revisore, i sindaci, l’Inps, l’Agenzia delle entrate e indirettamente le banche possono attivare una procedura di Allerta: l’imprenditore si ritroverebbe a perdere il controllo della propria azienda e fare i conti con l’OCRI (Organismo di composizione della crisi), rischio, questo, da evitare.

25% sono vulnerabili; quasi un’azienda su due ha problemi più o meno accentuati, problemi di difficile soluzione se si decide di gestire la propria impresa ancora all’insegna del “family & friends”. Anche le banche elaborano propri rating, alcune danno all’azienda un giudizio positivo, altre negativo, pur analizzando stessa azienda e medesima documentazione; sintomo, questo, che anche in caso di crisi a farla da padrona resta sempre e solo la “confusione”.

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Dr. Luigi Romano

Amministratore Extrafin S.p.A. info@luigiromano.net

Si dovrebbe sottoporre la propria azienda ad una “analisi del sangue” al fine di poter comprendere quali potrebbero essere i rischi ai quali l’azienda sta andando incontro; un’analisi condotta da esperti, col l’obiettivo di analizzare gli ultimi 5 anni di vita aziendale e non i classici 2, collegando valori e indici economici, patrimoniali e finanziari, incluso una comparazione con i concorrenti. Molte società di rating e/o di informazioni commerciali offrono indicatori di sintesi sulle aziende, ma gli algoritmi usati non permettono di comprendere fino in fondo il vero motivo di eventuali giudizi negativi, proprio gli stessi che potrebbero portare l’azienda ad una segnalazione all’OCRI. La realtà è che oggi il 15% delle aziende sono ad alto rischio, e il

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LE FASI DELLO SVILUPPO DI UNA COMUNICAZIONE EFFICACE LA COMUNICAZIONE DI MASSA RIMANE, TUTTO SOMMATO, IL MEZZO FONDAMENTALE PER STIMOLARE QUELLA PERSONALE

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ari lettori, in questo numero esamineremo, facendo una rigorosa sintesi, le otto principali fasi dello sviluppo di un programma di comunicazione e promozione (tratto da marketing management, P.Kotler, Isedi). Chi comunica nel campo del marketing deve:

1. Identificare il proprio pubblico obiettivo; 2. Determinare gli obiettivi della comunicazione; 3. Elaborare il messaggio; 4. Scegliere i canali per la comunicazione; 5. Sviluppare e definire il budget totale per la promozione; 6. Decidere il mix promozionale; 7. Misurarne i risultati;

8. Gestire e coordinare l’intero processo della comunicazione di marketing. Una comunicazione di marketing presuppone una chiara definizione del pubblico obiettivo. Questo può essere rappresentato dagli acquirenti potenziali di un certo prodotto, dagli utilizzatori e consumatori attuali, da chi decide l’acquisto o da chi per qualche verso l’influenza. Il tipo particolare di pubblico cui chi comunica intende rivolgersi influenzerà il contenuto della comunicazione, il modo con cui questa è svolta, il momento in cui effettuarla, il luogo in cui proporla e il soggetto da scegliere per la comunicazione stessa. Buona parte degli studi sull’audience è volta a individuare, valutare e misurare l’immagine che questa ha dell’impresa, dei suoi prodotti e della concorrenza. L’immagine è l’insieme di opinioni e atteggiamenti che una persona ha in riferimento a qualcosa. E’possibile, utilizzando tecniche di ricerca quali il dif-


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Una comunicazione di marketing presuppone una chiara definizione del pubblico obiettivo. Le banche, ad esempio, annettono molta importanza allo stile dei locali aperti al pubblico, in quanto sanno bene quanto ciò sia importante per la clientela.

ferenziale semantico, sviluppare il profilo dell’immagine ideale in contrapposizione a quello dell’immagine attuale. Supponiamo che un ospedale desideri migliorare la propria immagine presso il pubblico in termini di qualità dell’assistenza medica, umanità del rapporto e così via, senza voler arrivare alla perfezione, dato che la struttura ha limiti precisi. L’immagine desiderata deve essere coerente con la realtà e le risorse presenti nella struttura. Una volta che il pubblico obiettivo e le sue caratteristiche siano state definite, gli operatori della comunicazione devono determinare quale risposta si intende ottenere dal pubblico in questione. La risposta definitiva consiste, naturalmente, nell’acquisto del bene, ma questo è il risultato finale di un lungo processo decisionale del consumatore. E’ quindi necessario capire come portare il proprio pubblico obiettivo dalla posizione in cui si trova a un livello di maggior propensione all’acquisto. L’operatore di marketing può cercare di ottenere una risposta cognitiva, affettiva o comportamentale presso la propria audience. In altre parole può cercare di ispirare nuove idee

ai consumatori, modificare il loro atteggiamento o portarli a compiere determinate azioni (es. modello AIDA, E.K. Strong, The Psychology of Selling, McGraw-Hill, New York 1925 p.9). Dopo aver deciso quale risposta si desidera ottenere dal proprio pubblico, chi comunica è in grado di occuparsi della definizione del messaggio. Un messaggio ideale dovrebbe essere in grado di attirare l’attenzione, mantenere l’interesse, sollecitare il desiderio e indurre il consumatore all’azione (secondo il modello AIDA). Anche se in realtà una minima parte dei messaggi ha un obiettivo così ampio, lo schema AIDA è utile per evidenziare le qualità che teoricamente un messaggio dovrebbe avere. Il processo di formulazione di un messaggio richiede la risoluzione di quattro problemi: che cosa dire (contenuto del messaggio), come confermarlo a livello simbolico (formato del messaggio) e chi dovrebbe dirlo (fonte del messaggio). Chi comunica deve selezionare canali di comunicazione efficaci per sostenere il messaggio. E’ possibile distinguere fra due tipologie, i canali personali e quelli non personali. I canali personali prevedono due o più persone che comunicano direttamente fra loro. Un’ulteriore distinzione può essere fatta fra i canali di comunicazione di parte, degli esperti e sociali. L’influenza personale ha grande peso soprattutto nelle seguenti situazioni: • Il prodotto è costoso, l’acquisto

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è considerato per certi versi rischioso e viene effettuato molto raramente (è probabile in questo caso che l’acquirente non giudichi sufficienti le informazioni fornite dai mezzi di massa e cerchi l’opinione di fonti per cui ha stima e fiducia). Il prodotto ha uno spiccato carattere sociale (è probabile in questo caso che vengano preferite dal consumatore le marche più accettate dal proprio gruppo di appartenenza o di riferimento es. auto, abbigliamento, ecc.).

Mentre i canali di comunicazione non personali, sono costituiti dai mezzi che trasmettono i messaggi senza alcun contatto personale né possibilità di verifica del loro impatto. I canali di questo tipo comprendono i mezzi di massa e quelli selettivi, nonché tutte quelle forme di comunicazione che contribuiscono a formare l’immagine. I mezzi di massa e selettivi comprendono i mezzi stampa (quotidiani, giornali, direct mail); i mezzi elettronici (radio, televisione) e i mezzi espositivi (cartelli esterni, insegne, manifesti). Le banche, ad esempio, annettono molta importanza allo stile e all’arredamento dei locali aperti al pubblico, in quanto sanno bene quanto ciò sia importante per la clientela (Philip Kotler, Atmospherics as a Marketing Tool, in Journal of Retailing, 1973-1974, pp.48-64). Altre forme di comunicazione di questo genere sono costituite dagli eventi, cioè da quelle situazioni predisposte allo scopo


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Le idee spesso passano dalla radio e dalla stampa ai leader d’opinione e da questi ai gruppi meno innovatori della popolazione.

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di comunicare determinati messaggi al cliente (es. conferenze stampa, manifestazioni, ecc.). Anche se la comunicazione personale è spesso più efficace di quella di massa, quest’ultima rimane, tutto sommato, il mezzo fondamentale per stimolare quella personale. La comunicazione di massa influenza gli atteggiamenti e il comportamento individuale attraverso un processo di comunicazione a due stadi: “Le idee spesso passano dalla radio e dalla stampa ai leader d’opinione e da questi ai gruppi meno innovatori della popolazione” (P.F. Lazarsfeld, B. Berelson e H. Gaudet, The People’s Choice, Columbia University Press, New York 1948, 2°ed., p.151). Una delle decisioni più difficili che le imprese devono assumere riguarda la dimensione dello stanziamento promozionale complessivo. Non sorprende che le imprese investano nei modi più diversi in pubblicità. La spesa promozionale può rappresentare dal 30% al 50% delle vendite nell’industria cosmetica, e solo il 10 o il 20% nel settore dei macchinari industriali. All’interno di uno stesso settore, poi, è possibile trovare imprese che investono poco o molto. La Philip Morris, per esempio, spende molto: quando acquisì la Miller Brewing, e poi la SevenUp, incrementò in modo sostanziale le spese promozionali totali, con il risultato di un aumento di quota di mercato dal 4 al 19% in pochi anni. Ci sono quattro metodologie fra le più usate, utili per decidere l’investimento totale e la sua composizione interna (Simon Bradbent, il budget pubblicitario, Etas Libri, Milano 1990, cap.5): metodo del disponibile o residuale, metodo della percentuale sulle vendite, metodo della parità competitiva, metodo dell’obiettivo da conseguire. Un esempio (G. Maxwell Ule, “A Media Plan for Sputnik Cigarettes”, in How To Plan Media Strategy, American Association of Advertising Agencies, convegno del 1957, pp. 41-52) di applicazione di questo metodo individua le seguenti sei fasi: definizione della

quota di mercato da raggiungere; determinazione della percentuale del mercato che deve essere raggiunta dalla pubblicità del prodotto scelto; determinazione della percentuale di clienti a conoscenza della marca che devono essere portati a provare la marca stessa; determinazione del numero di “contatti pubblicitari” necessari per ottenere un tasso di prova dell’1%; determinazione del numero di unità di esposizione ponderate da acquistare; determinazione dello stanziamento pubblicitario necessario sulla base del costo medio di acquisto di un’unità di esposizione ponderata. In teoria, l’investimento promozionale dovrebbe essere fissato nel punto in cui il profitto marginale dell’ultimo euro speso in promozione eguaglia il profitto marginale derivante dall’ultimo euro utilizzato in altre aree non promozionali. Tuttavia, l’applicazione di questo principio, in sé chiaro, presenta non poche difficoltà. A questo punto le imprese devono risolvere il problema di come suddividere l’investimento totale attibuito alla promozione fra i quattro strumenti principali: la pubblicità, la promozione vendite, le pubbliche relazioni e la forza di vendita. Anche all’interno di uno stesso settore industriale, è possibile rilevare notevoli differenze sotto questo aspetto. I livelli di vendita stabiliti, dunque, possono essere raggiunti con combinazioni diverse di pubblicità, vendita personale, promozione vendite e pubbliche relazioni. Le imprese sono alla continua ricerca delle combinazioni più efficaci e modificano il peso attribuito ai diversi elementi promozionali non appena la loro efficacia relativa subisce cambiamenti. Numerose imprese hanno sostituito l’attività di vendita diretta con le campagne pubblicitarie, il direct mailing e la vendita telefonica. Molte imprese hanno incrementato le spese nella promozione vendite rispetto alla pubblicità per ottenere risultati di vendita più rapidi. L’alto grado di sostituibilità applicata ai vari strumenti promozionali chiarisce il


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motivo per cui le funzioni di marketing devono essere coordinate in modo centralizzato, all’interno di un unico organismo preposto al marketing. Molti fattori influenzano la scelta della combinazione degli strumenti promozionali: • Natura dei diversi strumenti promozionali (pubblicità, vendita personale, promozione vendite, pubbliche relazioni; • Fattori di definizione del mix promozionale (tipologia del mercato, la scelta fra strategia d’impulso e di attrazione, stadio di disponibilità dell’acquirente, stadio del ciclo di vita del prodotto). Dopo aver attuato il piano promozionale, bisognerà misurarne l’impatto ottenuto sul pubblico obiettivo. Ciò implica la formulazione di domande al pubblico in questione, allo scopo di accertare se il messaggio è stato colto e ricordato, quante volte è stato notato, quali punti vengono particolarmente ricordati, come viene valutato

e quali eventuali modificazioni si sono avute nell’atteggiamento verso il prodotto o l’impresa dopo la campagna. Facciamo in esempio di corretta misurazione di controllo. Per la marca A di un prodotto l’80% del mercato totale la conosce, il 60% l’ha provata, ma solo il 20% di questo gruppo ha ritenuto soddisfacente il prodotto. Ciò indica che il programma impostato per la comunicazione ha avuto successo nel creare la conoscenza di marca, ma che il prodotto non è stato all’altezza delle aspettative create. Per la marca B, mentre solo il 40% del mercato totale la conosce e il 30% l’ha provata, l’80% di quanti l’hanno acquistata ha espresso un giudizio favorevole. In questo caso, è il programma promozionale che richiede di essere potenziato per permettere di trarre vantaggio dalle buone possibilità del prodotto. La varietà degli strumenti promozionali e la gamma di messaggi disponibili per raggiungere il proprio mercato obiettivo richiedono un processo di coordinamento

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complesso. Se ciò non avviene, i messaggi possono risultare sfasati rispetto alla concreta disponibilità del bene, possono perdere in presa e in credibilità e alla fine risultare un investimento scarsamente remunerativo. Le imprese stanno sempre di più orientandosi verso un concetto di comunicazione di marketing integrata e coordinata che potranno portare a consolidare l’immagine dell’impresa presso gli acquirenti e il pubblico in generale.

Dr. Ivan Maiorano

Marketing & Development UniPoste S.p.A. i.maiorano@uniposte.it


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ENERGIE RINNOVABILI

IN ITALIA LE FONTI RINNOVABILI CONTINUANO A CRESCERE AD UN RITMO LENTO

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el nostro Paese continuano a crescere le fonti rinnovabili (FER), ma ad un ritmo più lento rispetto al passato. Le rinnovabili crescono soprattutto grazie all’idroelettrico, mentre decresce l’apporto delle nuove fonti energetiche. Bisogna ripartire e rilanciare anche in considerazione degli accordi e degli impegni assunti a Parigi per contrastare i cambiamenti climatici. L’incremento della FER corrisponde anche ad una modernizzazione del sistema industriale. In tal senso bisogna ragionare anche di repowering degli impianti esistenti. Fino a due anni addietro l’Italia ha avuto la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili seconda solo

alla Svezia anche in virtù delle politiche di incentivo. In seguito, gli incentivi sono diminuiti favorendo il settore fossile. Inoltre, il calo di energia elettrica da fonti rinnovabili non è dovuto solo al calo degli incentivi, ma anche alle barriere non tecnologiche che spesso i progetti trovano in molte regioni.

Risulta comunque essere il Sud l’area del Paese con le maggiori potenzialità di energie alternative rinnovabili, nel Sud si produce più del 60% di energie rinnovabili. Puglia, Sicilia e Campania sono le regioni con le percentuali di produzione energetica verde più significativa.

In Campania negli ultimi dieci anni si è osservata una crescita progressiva delle rinnovabili sia in termini di numero di impianti, sia di energia prodotta. La nostra regione è tra quelle con le maggiori potenzialità di crescita grazie al solare e all’ottimizzazione dell’eolico. Si potrebbe fare molto anche con la geotermia che purtroppo viene trascurata.

La geotermia può diventare una grande opportunità per l’economia meridionale, perché a livello mondiale ha una potenzialità di sviluppo pari a circa tre volte quella del solare e a dieci volte quella dell’eolico. Le aree italiane con la maggiore ricchezza geotermica sono nel Mezzogiorno, lungo il Tirreno meridionale, in Campania e Sicilia; In un’enorme area off shore che va


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dalle coste campane alle isole Eolie ed, in misura minore, in Sardegna e in Puglia. Inoltre, può offrire, diversamente dalle altre fonti rinnovabili, una produzione continua e costante e una elevata versatilità di dimensione di impianto; gli investimenti in energia geotermica hanno un ritorno in 5 anni; è l’unica fonte energetica presente in Italia in quantità molto maggiore degli altri paesi europei, eccetto l’Islanda. Ed infine la maggior parte delle tecnologie necessarie per produrla sono made in Italy. Attualmente in Italia è sfruttata solo in Toscana, con diversi impianti tra Pisa, Siena e Grosseto. La Campania è la regione col maggior potenziale geotermico nazionale, grazie in particolare ai Campi Flegrei e Ischia fino ad arrivare all’isola di Vulcano in Sicilia.

di un sistema energetico competitivo, sottolineando il ruolo chiave che può e deve svolgere il Mezzogiorno in quanto territorio capofila in Italia per la grande disponibilità di risorse, sia su scala internazionale nel campo delle infrastrutture di trasmissione, sia a livello di sistemi produttivi locali.

Già in passato diverse ricerche sulla green economy tra cui quella curata da Srm e Svimez, per la prima volta insieme, incoraggiavano lo sviluppo

Dr. Giorgio Imparato

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La geotermia può diventare una grande opportunità per l’economia meridionale, perché a livello mondiale ha una potenzialità di sviluppo pari a circa tre volte quella del solare e a dieci volte quella dell’eolico.

Direttore Filiale di Napoli Centro Direzionale UniPoste S.p.A. g.imparato@uniposte.it

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Gianni Petrizzo sul palco per la premiazione

IL CILENTO VITTORIOSO ANCHE IN SPAGNA E IN MESSICO CON IL FILM “IL MAESTRO + MARGHERITA”

La pellicola cilentana, continua a fare incetta di premi internazionali, con la vittoria del premio come miglior film straniero.

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opo il successo a Las Vegas U.S.A. a fine luglio 2019 e la menzione speciale a Berlino a Settembre, il film “Il Maestro + Margherita” trionfa anche al Festival de Cine Premios y Oriana a Sant Andreu de la Barca, Barcellona in Spagna e al 6° Festival Mundial de Cine de Veracruz in Messico. La pellicola cilentana, diretta da Gianni Petrizzo e sceneggiata da Giovanni Laurito, continua a fare incetta di premi internazionali, con la vittoria in Spagna come miglior film straniero battendo la concorrenza di film provenienti da Stati Uniti, Argentina, Messico e Turchia. In Messico invece ha battuto Cuba, il Messico, gli Emirai Arabi Uniti, l’Argentina, la Russia, Bolivia, Spagna e Sarajevo. Nel mese di luglio, al Venus Italian

International Film Festival di Las Vegas, il film era stato premiato come miglior film, mentre al regista Gianni Petrizzo era andata la statuetta per la miglior regia. Lo scorso mese di Settembre, la pellicola ha ottenuto la menzione d’onore al Berlin Flash Film Festival. Il film, prodotto da Film Studio è il frutto di un lavoro di squadra cooperativo a cui hanno partecipato il regista, lo sceneggiatore, gli attori, i tecnici del set e le comparse. Tutti hanno investito nel proprio lavoro senza compenso infatti le uniche spese sostenute sono relative al vitto, l’alloggio, e il trasporto. E’ stato realizzato interamente nel Cilento, precisamente a Cannalonga (Sa), e interpretato dai bravissimi attori protagonisti Antonio Vita, Antonia Tomeo, Bartolo De Vita, Daniele Sottolano, Antonino Nese,


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Francesco Maio, Serena Troncone, Maria Teresa Tomeo, Benito Mercuri. Inoltre nel film il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi ha fatto anche una partecipazione straordinaria. L’idea partita dal parroco professor Luigi Rossi è ambientato negli anni ‘60 e parla di un giovane maestro salernitano a cui viene assegnato un impiego in una scuola di montagna a Cannalonga. Si innamora di Margherita ma il loro amore è contrastato. Nello stesso tempo due alunni: uno secchione, l’altro poco propenso allo studio e più interessato al gioco, si affezionano al maestro che grazie al suo insegnamento segnerà la loro vita. Il film diverte e commuove ma soprattutto mette in risalto i valori della cultura. “E’ straordinario assistere alla proiezione del film ascoltando la reazione del pubblico straniero che ride e si emoziona nonostante vi fossero i sottotitoli in inglese - ha dichiarato il regista Gianni Petrizzo - questo vuol dire che il messaggio è universale e quindi ancora più profondo. Le prossime possibili tappe del film potranno essere la Russia all’Eurasia International Film Festival e l’Inghilterra al First-Time Filmmaker Sessions dove il lungometraggio è in selezione ma non ancora in finale per la proiezione.

Gianni Petrizzo e Raffaella Giaccio

Sono fiero e onorato di aver girato un film scritto da Giovanni Laurito, un noto avvocato cilentano che definisco un genio della scrittura. Giovanni è un vero poeta e narratore autentico. Plauso agli attori che non essendo professionisti (tranne Antonino Nese noto attore cilentano) hanno dato prova di grande professionalità. Nello stesso tempo sono orgoglioso di avere uno staff

Gianni Petrizzo con il cast del film “Il Maestro + Margherita”

Gianni Petrizzo

di grande potenziale partendo dalla direttrice di produzione Raffaella Giaccio, il montatore Andrè Giaccio, lo scenografo Giovanni D’Agosto, gli operatori Daniele Romualdi, Gerry Giaccio, Vincenzo Procida, il fonico Mattia Landi e l’elettricista felice De Vita. Redazione Mr. Magazine Ufficio Stampa


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Musica nella Civiltà Romana

MUSICA POPOLARE NEL CILENTO “TRAMANDARE” RICEVERE E CONSERVARE, PRATICA NECESSARIA PER LA TRASMISSIONE DELLE ESPERIENZE ACQUISITE

L’esperienza musicale, è più penetrante e radicata rispetto al nostro animo e alla nostra sensibilità, perchè attraverso il solo senso dell’udito, stimola la nostra immaginazione, e fa vibrare le corde profonde della nostra emotività.

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icevere e conservare, è pratica atavica e necessaria per la trasmissione delle esperienze acquisite. Mi vengono a mente i dipinti rupestri degli uomini primitivi, dove attraverso disegni e colori, sulle pareti delle grotte, sono conservate immagini che descrivevano frammenti di vita quotidiana (battute di caccia principalmente) di un’epoca lontanissima. Lì vi ritroviamo, secondo me, anche una primitiva dimensione artistico/ricreativa, in quanto, quei disegni non erano certo necessari alla sopravvivenza, ma definiscono la dimensione umana a cui apparteniamo e che ci differenzia dal resto del mondo animale. Il bisogno dun-

que di tramandare alle generazioni successive è una dimensione che appartiene agli aspetti più profondi della nostra sensibilità e della nostra anima. L’esperienza musicale, è più penetrante e radicata rispetto al nostro animo e alla nostra sensibilità, proprio per la natura peculiare del suono che non è definito da qualcosa di tangibile, ma attraverso il solo senso dell’udito, stimola la nostra immaginazione, e fa vibrare le corde profonde della nostra emotività. Ciò non di meno, ci fu necessità di definire i suoni e le parole attraverso tratti riconoscibili e codificati. Escluse alcune


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forme di proto scrittura appartenenti all’età del Bronzo nel tardo Neolitico, i primi sistemi di scrittura complessi sono riconosciuti nella scrittura cuneiforme del sumerico e nei geroglifici egizi. Sempre dai Sumeri ci giungono testimonianze di prime forme di notazione musicale, attraverso la scrittura cuneiforme, sebbene si dovrà attendere circa tre millenni per giungere alla notazione moderna musicale che dobbiamo al monaco benedettino Guido D’Arezzo intorno all’anno 1000. Spero mi perdonerete questa brevissima escursione storica, ma occorre definire dei punti di orientamento. E sì, perché ritornando a epoche più recenti, la memoria popolare, ha viaggiato attraverso la più labile trasmissione orale. L’alfabetizzazione fino a poco più del secolo scorso era appannaggio di classi sociali elevate e di potere. Per cui la sapienza contadina difficilmente riusciva ad essere “fissata” attraverso la scrittura. Per ritornare poi al nostro Cilento, molta della memoria musicale e poetica contadina è andata perduta, con la scomparsa inevitabile dei “grandi vecchi”, e il poco che ci rimane, inevitabilmente viene raccolto dalle nuove generazioni, ma anche trasformato, riadattato, contaminato, per via della imperante globalizzazione che se da una parte ci apre al mondo, dall’altra più facilmente crea mutazioni irreversibili nell’evoluzione della memoria culturale e tradizionale popolare. Oggi dunque rimangono quesiti a cui è difficile dare una risposta definitiva: come tramandare la conoscenza e la cultura rurale? Che valore ha la tradizione musicale popolare se la estrapoliamo dai contesti rituali a cui essa è strettamente legata? La dobbiamo trascrivere e conservare oppure riviverla riproponendo antiche formule in un contesto contemporaneo evolvendo e a volte deviando la il senso ultimo per cui certe espressioni tradizionali sono nate? Il discorso è complesso, molto. Ci sono due correnti di pensiero, una è quella conservatrice e purista,

quella che appartiene ad una filologia accademica e che vorrebbe racchiudere in una teca di cristallo, come in un ideale museo le antiche sapienze popolari, l’altra di contro, è quella che raccoglie e ripropone le formule tradizionali adeguandole ai tempi, con immancabili trasformazioni e contaminazioni fino ad arrivare a compromessi di mercato che tendono poi a snaturare l’origine dell’espressione popolare. Dal mio punto di vista, sono necessarie ambedue queste correnti affinché si possa tramandare per quanto più tempo possibile la nostra memoria. Non è una posizione diplomatica, politically correct come si ama scrivere in questi tempi, ma la mia logica di pensiero mi suggerisce che tutto è destinato a scomparire, del resto sono scomparse culture millenarie come quelle Inca o Maya, imperi come quello romano, sarà dunque destinata a sparire man mano anche la nostra tradizione popolare. Chiudere dunque in una teca da museo le nostre espressioni tradizionali, per non farle contaminare, e lasciare solo a pochi custodi l’accesso a questo sapere, secondo me significa accelerare un processo di scomparsa, ma non attuare nessuna forma conservativa a scapito di una trasformazione sempre più veloce, e mai come oggi, pericolosa, per via del fatto che si sono interrotti i confronti generazionali,

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pure ci porterà in tempi brevi a dimenticare anche il vernacolo che ci identifica. Nel prossimo articolo, proverò ad approfondire alcune soluzioni possibili riguardo questo complesso argomento, e vi introdurrò alla storia del canto alla cilentana.

Prof. M° Angelo Loia Musicista e Cantautore loia.angelo@gmail.com


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IL PREMIO INTERNAZIONALE “ALLA PAROLA” LO SCRITTORE E GIORNALISTA ALFONSO BOTTONE PPREMIATO DURANTE LA CERIMONIA DEL 5 OTTOBRE A MATERA, CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019

Il Premio Internazionale “alla Parola” ha assegnato anche riconoscimenti “alla memoria” a Giancarlo Siani e Peppino Impastato, vuole celebrare appunto le PAROLE.

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o scrittore e giornalista Alfonso Bottone è tra le personalità del mondo della Cultura, e non solo, a cui sarà assegnato il 5 Ottobre prossimo a Matera il Premio Internazionale “alla Parola”. Giunto alla seconda edizione, da un’idea della scrittrice salernitana Rosaria Zizzo e della soprano modenese Paola Occhi, il riconoscimento che vedrà tra i premiati anche il paroliere e musicista Vito Mercurio, la poetessa Carmela Forlenza, lo scultore Pierfrancesco Mastroberti e la blogger brasiliana Ercilia Marques, sarà consegnato a Palazzo dell’Annunziata nella città “Capitale Europea della Cultura” 2019. Il Premio Internazionale “alla

Parola”, che lo scorso anno all’Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, con il patrocinio del Comune toscano, ha assegnato anche riconoscimenti “alla memoria” a Giancarlo Siani e Peppino Impastato, vuole celebrare appunto le PAROLE. Senza di esse, come spiegano dall’organizzazione del Premio, nulla avrebbe senso: sono il tramite tra gli esseri umani. La parola è infatti l’espressione della vita, della creazione. Quando si viene al mondo si scelgono le parole per dare un nome ad un nuovo individuo: i nomi sono parole scelte con cura. I romanzi, le poesie, le canzoni sono parole. Un quadro, una scultura, una musica hanno un nome, i documentari, gli


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spettacoli, le arringhe, il teatro, il giornalismo, la radio, il conforto e le cure ai malati, tutto è parola. Da qui la decisione di premiare coloro che con le parole hanno dato vita a qualcosa di immortale nei loro ambiti di attività o interesse”. Entusiasta per il prestigioso riconoscimento Alfonso Bottone. Il direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, che dal 22 maggio al 12 luglio 2020 celebra la XIV edizione, impegnato nella programmazione di presentazioni della sua nuova raccolta di versi “…e se invece fosse un calesse?” (Terra del Sole edizioni), l’11 Ottobre allo Yachting Club di Salerno e il 18 ottobre all’Enoteca Letteraria di Roma, sottolinea il valore di questo premio alla “parola”: “In una società in cui la naturalezza del dialogo è stata abbondantemente soppiantata dalla freddezza del contatto virtuale, questo riconoscimento è uno sprone a dare senso vero alle

parole, che ci distinguono per aprire all’ascolto, all’accoglienza, alla condivisione le menti e i cuori. Grazie allora a chi ha inteso voler premiare questo “impegno”. E siccome io non posso fare a meno delle parole, quelle verbali e quelle scritte, voglio annunciare che ho appena posto la parola “fine” al mio nuovo romanzo. Il titolo? “Maria, storie di ragionevole follia”. Molto bukowskiano, ma una vera sorpresa”.

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Comunicato Stampa ...incostieraamalfitana.it Minori, 2 Ottobre 2019

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RASSEGNA AD ASCEA “3Ci_CiboCilentoCinema”

AL VIA LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA DELLA FONDAZIONE ALARIO SUI TEMI DEL CIBO E DEL PATRIMONIO CULTURALE

L’opera cinematografica come strumento educativo interdisciplinare sui temi del Cibo e del Patrimonio Culturale.

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a conoscenza del territorio attraverso la grammatica delle immagini, e la promozione della cultura cinematografica attraverso filoni tematici legati al territorio e alla sua identità. Questo l’intreccio di finalità che scandisce la rassegna “3Ci_CiboCilentoCinema” - in programma dal 19 novembre al 13 dicembre e rivolta agli studenti e ai docenti delle scuole del Cilento e della Campania - che utilizza l’opera cinematografica come strumento educativo interdisciplinare sui temi del Cibo e del Patrimonio Culturale. La rassegna è ideata e realizzata dalla Fondazione Alario per Elea-Velia di Ascea, che ha inteso declinare la strategia del Piano Nazionale Cinema per la Scuola, promosso dal MiBACT e dal MIUR, e gli obiettivi dell’avviso Buone Pratiche, Rassegne e Festival, nella felice intuizione di rendere il cinema e l’audiovisivo - oltre che un’arte di cui favorire una più diffusa cultura anche veicolo per la crescita civile, l’integrazione sociale e le relazioni interculturali nelle scuole. Gli incontri con allievi e docenti per i quali la Fondazione Alario si avvale della collaborazione e del supporto tecnico della Cilento Film Music Festival e della Film Studio di Gianni Petrizzo - si articoleranno nella proiezione di spezzoni di opere cinematografiche il cui set di ripresa è localizzato nell’area del Cilento, e di cortometraggi sulla Dieta Mediterranea, intervallata da sessioni didattico-seminariali pensate per stimolare gli studenti a leggere, decodificare e usare in maniera consapevole l’immaginario


Futuro e territorio | novembre - dicembre 2019

filmico legato al luogo in cui vivono. Strumento di supporto e approfondimento dei contenuti audiovisivi fruiti sarà il Catalogo dei film curato per l’occasione, che raccoglie le schede di dettaglio e le curiosità delle oltre 40 produzioni internazionali che dalla seconda metà degli anni Venti hanno avuto nel Cilento le proprie filming locations. Tra le più recenti “Il Maestro + Margherita”, pellicola girata interamente nel Cilento, a Cannalonga, pluripremiata a livello internazionale come ‘miglior film’ al Festival del Cinema Italiano di Las Vegas e come ‘migliore opera straniera’ al Festival ‘Sant Andreu de la Barca’ di Barcellona, con la menzione d’onore al Berlino Flash Film, e - solo due giorni fa - ancora come ‘miglior film’ al Festival Mondiale del Cinema di Veracruz, in Messico. La pellicola sarà proiettata presso il cineteatro Parmenide ad Ascea in occasione dell’evento finale della rassegna del 13 dicembre, sia nella sessione mattutina, a cui saranno chiamate a partecipare tutte le scuole coinvolte nella rassegna, sia in quella serale, aperta al pubblico, occasione di incontro con l’autore della sceneggiatura Giovanni Laurito, il regista Gianni Petrizzo e il cast. “Sono 3 C - si legge sulla presentazione del Catalogo - a legare i temi della cultura cinematografica a quelli dell’identità territoriale, in un’area come il Cilento che è due volte Patrimonio Mondiale dell’Umanità, paesaggio culturale e Comunità Emblematica del modello alimentare della Dieta Mediterranea. Alle 3C di CiboCilentoCinema se ne aggiunge di diritto un’altra, quella della key competence ‘Consapevolezza ed espressione culturale’ che la rassegna intende trasferire, usando a pretesto le suggestioni del cinema e dell’audiovisivo”. La rassegna, pertanto, nei propositi della Fondazione Alario, può essere inquadrata “in una più generale operazione di media literacy, alfabetizzazione ai media e all’audiovisivo, perché per i giovani che costruiscono il proprio portfolio di competenze, accanto all’al-

fabeto tradizionale, si fa strada la necessità di creare spazio per i ‘nuovi alfabeti’, primo tra essi quello rappresentato dal linguaggio delle immagini mediali, di cui il cinema è vocabolario enciclopedico di inesauribile valore”. Info: www.cibocilentocinema.it Redazione Mr. Magazine Ufficio Stampa

Alcuni momenti di proiezione della pellicola nelle scuole

Gianni Petrizzo durante gli incontri con gli studenti

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viaggi e dintorni | novembre - dicembre 2019

“SLOW TOURISM” E “SILVER TOURISM” PRESENTATI A VITERBO DA VISITUSCIA


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Il Palazzo dei Papi, Viterbo.

Il 19 ottobre nel Palazzo dei Papi di Viterbo si è svolto un workshop per promuovere e commercializzare il prodotto turistico “Tuscia”, regione che comprende la provincia di Viterbo, parte della provincia di Roma e delle zone della bassa Toscana. L’ideatore è stato Vincenzo Peparello su iniziativa di Cat Confesercenti Viterbo e Fipac Confesercenti. «Abbiamo voluto focalizzare l’interesse degli operatori su un prodotto specifico - ha dichiarato Vincenzo Peparello, responsabile di VisiTuscia

- così come abbiamo fatto a partire dal 2015, quando in occasione dell’Expo, dedicammo ogni attenzione al prodotto agro-alimentare e, negli anni successivi, ai Cammini (2016), ai Borghi (2017) e al Cibo (2018), quest’anno abbiamo pensato al Turismo Lento o “Turismo slow” ovvero a quel turismo che promuove la qualità e l’esperienza contrapponendosi al turismo di massa, veloce e di consumo che poco valorizza le tipicità dei luoghi».

turismo esperienziale che permette ai turisti di vivere insieme agli abitanti del posto i luoghi che visitano, conoscere i prodotti enogastronomici e artigianali, la natura e i monumenti dei centri storici. Oggi i turisti sono sempre di più propensi a viaggiare nel rispetto dell’ambiente, sono molto attenti nella scelta delle modalità e in particolare dei tempi, dei modi, dei luoghi, delle destinazioni, delle strutture dell’ospitalità nonché dei mezzi di trasporto.

Il 2019 è stato dichiarato l’Anno del Turismo Lento. Si tratta di un

«Vista la particolarità del segmento e l’accordo siglato con la Fipac


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Rufeno, Bracciano e Martignano; le ferrovie storiche e i treni d’epoca. Sulla bontà delle scelte degli organizzatori sono intervenute quest’anno alcune indagini commissionate dalla Fipac Confesercenti dalle quali emerge che il segmento è in forte crescita e raggiungerà nel 2030 in Europa i 140 milioni di turisti rispetto ai poco meno di 42 milioni di qualche anno fa.

Bolsena

Confesercenti, - ha dichiarato il Presidente Fipac, Sergio Ferrari al workshop quest’anno sono stati invitati operatori che commercializzano questo prodotto ed altri che ben si inseriscono nella filosofia di “VisiTuscia un club di prodotto” quali città d’arte, cultura, ambiente, enogastronomia, sport e terme. Nel corso dell’incontro sono stati presentati alcuni pacchetti turistici predisposti da alcuni operatori locali».

La Chiesa del Miracolo, Bolsena.

Dr. Harry di Prisco

Per tre giorni gli operatori intervenuti al workshop sono stati anche accompagnati in alcune visite guidate alla scoperta di quanto offre la Tuscia per il turismo lento: i siti archeologici degli Etruschi a Tarquinia; i luoghi sacri dell’enogastronomia come il Museo MUVIS di Castiglione in Teverina; la Chiesa del Miracolo Eucaristico; i laghi di Bolsena e di Vico; i monti Cimini; i borghi medievali; le riserve naturali come la Selva del Lamone, Monte

Giornalista - Gruppo Italiano Stampa Turistica harrydiprisco@libero.it


viaggi e dintorni | novembre - dicembre 2019

DUBROVNIK & KORCULA

VI ATTENDONO PER SVELARE I LORO SEGRETI È IL MOMENTO DI PARTIRE PER UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE TRADIZIONI DELLA CROAZIA

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a città di Dubrovnik è “la perla dell’Adriatico”, con le sue bellezze naturali mozzafiato, il suo clima mite tutto l’anno e la sua vasta eredità culturale. “Se vuoi vedere il paradiso in terra, vieni a Dubrovnik”, così George Bernard Shaw nelle sue memorie. Il nome croato della città deriva dalla foresta di querce che ricoprivano un tempo la montagna. «I turisti Italiani sono al settimo posto dopo gli Inglesi - riferisce

Sandra Milovcevic, capo del dipartimento comunicazione dell’ufficio turistico di Dubrovnik - durante tutto l’anno l’aeroporto della città croata è collegato con voli diretti da Roma». Dubrovnik (Ragusa, in italiano) fu fondata nel 615 d.C. dagli abitanti di Epidauro su un’isola rocciosa, fu poi collegata alla terraferma mediante l’interramento di un sottile braccio di mare. Il luogo da loro scelto, noto in epoca

romana come Ragusium, fu proprio questa isola dell’Adriatico. La città, che formalmente era sottoposta all’imperatore di Bisanzio, fu una delle maggiori e prospere repubbliche marinare, ancor oggi i monumenti storici di Ragusa testimoniano gli antichi splendori. Dal 1205 al 1358 fu assoggettata da Venezia, come si può vedere dall’architettura dei palazzi. Il periodo invernale è quello consigliato per visitare la città senza fare file per accedere ai monumenti. Dubrovnik è inserita nel Patrimonio dell’UNESCO per le antiche mura, emblema della città. Il corso principale, “Stradun”, è lastricato con pietra calcarea e attraversa l’affascinante centro storico, è questo il punto di incontro per turisti ed abitanti. Dubrovnik, sebbene sia stata fortemente danneggiata dal terremoto del 1667, è riuscita a conservare le proprie chiese gotiche, rinascimentali e barocche nonché tanti conventi, palazzi e fontane tra le quali quella di Onofrio costruita dal costruttore campano Onofrio della Cava, alimentata da una sorgente distante dodici chilometri. Se si vuole spendere poco per gustare la vera cucina dalmata si può andare in una “konoba”, dove


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un pranzo per due costa meno di settanta euro. La funivia del monte San Sergio consente di scattare stupende foto dalle due terrazze; consigliabile anche una gita alla vicina isola di Lokrum, per fare una passeggiata nella piccola riserva naturale insieme ai pavoni e ai conigli che qui circolano liberi nei vialetti. Magnifico sarà anche visitare Korčula, dove sembra sia nato Marco Polo. Essa sorge su un’isola a 135 chilometri da Dubrovnik raggiungibile in auto con autista dall’aeroporto di Dubrovnik, oppure con un traghetto da Ancona. Una lussureggiante vegetazione rende quest’isola un vero paradiso ecologico. Hana Turudić, direttrice dell’Ufficio del Turismo riferisce che «i turisti trovano i prezzi sull’isola abbordabili, dieci anni fa erano minori, ma la qualità dei servizi è di molto aumentata». Per le previsioni meteo gli abitanti guardano la bandiera, se sventola è segno che è in arrivo la bora: “Una donna che pulisce tutto”. Al centro storico di Korčula si accede da una porta che immette in una piazzetta con la chiesetta di San Michele, sopra l’ingresso una statuetta del Santo, l’originale è stata trafugata. Le caratteristiche stradine a lisca di pesce consentono il flusso dell’aria e proteggono dai venti. Per la domenica delle Palme

si apprestano delle colombelle di legno fatte con rami di fico, poste poi su di un ramo benedetto. Per la festa di Santa Lucia i bambini ricevono doni in una calza, come alla befana, la Santa gira di casa in casa consegnando i doni ai bimbi riposti in un carretto trainato da un asinello. Nel museo della confraternita di Tutti i Santi è esposto un dipinto dell’ultima cena, sicuramente di un

pittore locale poiché sulla tavola vi sono frittelle croate. Si può prendere poi un Taxi del mare, una barca di colore giallo, per andare su uno dei venti isolotti disabitati vicini alla costa e trascorrere un giorno fra mare e cielo.

Dr. Harry di Prisco

Giornalista - Gruppo Italiano Stampa Turistica harrydiprisco@libero.it




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costume e società | novembre - dicembre 2019

IL LIBRO DEL MESE SPIAGGE, CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME NEL NUOVO LIBRO DI PAOLA PERRONE

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vvocato, Cassazionista, insegnante di diritto ed economia dal 1994 al 2000, Giudice Ordinario di Tribunale. Dulcis in fundo, Master di II livello in “Diritto ed economia del mare” che le ha permesso di approfondire l’oggetto del libro padroneggiando con chiarezza espositiva e ampia conoscenza giuridica tutto quello che riguarda le concessioni demaniali marittime.

Genere Diritto Casa Editrice Primiceri Editore Costo € 15,00 88 Pagine ISBN 978-88-3300-110-4

Paola Perrone è una professionista che ha saputo offrire agli operatori del settore una visione chiave dei problemi legati alla disciplina, coniugandola agli altri istituti giuridici presenti nell’ordinamento, italiano e comunitario, con l’obiettivo di offrire uno strumento utile di lavoro a coloro che avranno l’onere di fornire una regolamentazione organica al compartimento. Allo stesso tempo, il taglio manualistico del volume permette la lettura e lo studio dei numerosi istituti giuridici anche da parte di soggetti non specialisti. L’opera è imprescindibile per acquisire le nozioni di base e non solo, alla luce della sentenza della corte di Giustizia europea sulle concessioni demaniali marittime e della direttiva Bolkestein. È fondamentale rilanciare un settore che deve qualificare la propria offerta con l’intento di riuscire a stare dentro un mercato sempre più competitivo. In tal senso, l’excursus normativo in questo testo evidenzia l’importanza strategica degli assetti marittimi in Italia. Tante le polemiche nate negli ultimi anni intorno alla Bolkestein che concerne i servizi nel mercato europeo comune. La direttiva prevede, infatti, che ogni Paese dell’Unione Europea garantisca il rispetto della libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra gli Stati. Il provvedimento vorrebbe semplificare le procedure per esercitare temporaneamente la propria attività all’interno di un Paese dell’UE, evitando discriminazioni basate sulla nazionalità. Ed è questo aspetto che ambulanti, tassisti e titolari degli stabilimenti hanno temuto ossia il possibile arrivo di imprenditori stranieri che decidono di operare nei loro campi proprio nei periodi in cui si lavora di più con il turismo. Ma in un convegno a Roma del 2018, lo stesso Frederik Frits Bolkestein, economista olandese, ha specificato che la direttiva con il suo nome non è applicabile ai balneari perché “le concessioni rientrano nel contesto dei beni e quindi non rientrano nei servizi”. Il settore ha ancora bisogno di una riforma generale che metta in sicurezza i permessi demaniali, riordinando il caos legislativo in corso e cercando di delineare cosa accadrà dopo la proroga del Governo (estensione di quindici anni) e che garanzie avranno i titolari di imprese balneari. L’autrice del libro riesce, dunque, a tracciare i confini di una materia che deve essere collocata all’interno dell’UE per essere compresa a pieno. Eugenio Lepri



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Nel 2050 la popolazione mondiale potrebbe superare i nove miliardi ed il nostro fabbisogno di cibo crescerà esponenzialmente. Saremo in grado di nutrirci senza distruggere il nostro delicato ecosistema?

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uanto cibo ancora può produrre la Terra? Nel 2050 la popolazione mondiale potrebbe superare i nove miliardi ed il nostro fabbisogno di cibo crescerà esponenzialmente. L’incremento dell’allevamento e dell’agricoltura intensiva mostrano segni ed effetti sempre più visibili ed insostenibili per l’ambiente, il clima e le persone. La domanda a cui si cerca di dare una risposta è proprio questa: saremo in grado di nutrirci senza distruggere il nostro delicato ecosistema? Quale potrebbe essere un’alternativa sostenibile all’agricoltura e all’allevamento intensivi e al cibo che siamo abituati a consumare?

Per questo, ormai da qualche anno, è scattata la corsa alla ricerca e alla creazione di alimenti alternativi, la cui produzione abbia un impatto ambientale minimo o quantomeno ridotto. Si tratta del cosiddetto “novel food”, ovvero quegli alimenti che “non sono stati utilizzati in misura significativa per il consumo umano nella Comunità prima del 15 maggio 1997”, anno di entrata in vigore del regolamento dell’UE (2015/2283) che regolamenta proprio l’immissione sul mercato dei nuovi alimenti. Si tratta di nuovi cibi, ma niente paura: alcuni sono già sulle tavole e nei supermercati di numerosi paesi e gli OGM non hanno nulla a che fare con i novel food.

NOVEL FOOD: COSA MANGEREMO FRA 30 ANNI? BREVE VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL CIBO DEL FUTURO.


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Vediamone insieme alcuni che potremmo vedere presto nei nostri piatti. Fra una trentina di anni, o forse anche prima, potremmo trovarci nel piatto una bella bistecca, priva di carne, ma ricca di micoproteine derivate dai funghi in grado di riprodurre l’effetto “sangue” oltre al sapore e consistenza di una carne vera. Basta pensare che per la produzione di un chilo di carne di vitello sono necessari ben 43000 litri di acqua, senza considerare l’anidride carbonica prodotta, per comprendere quanto l’impatto negativo sull’ambiente sarebbe decisamente ridotto utilizzando queste “carni” alternative ricreate in laboratorio. Dalla terra passiamo ad un cibo che viene dal mare, o meglio che siamo abituati a vedere in mare, ma a debita distanza. Parliamo, infatti, delle meduse. Da incubo dei turisti a potenziale alimento sostenibile il passo non sembra così lungo. Le meduse sono estremamente diffuse nei mari, sono ricche di sostanze nutritive e sono destinate ad aumentare poiché i loro principali predatori stanno diminuendo ed il loro consumo quindi potrebbe perfino riequilibrare l’ecosistema marino. In Asia, inoltre, vengono già utilizzate, ad esempio essiccate o fritte in tempura. Il sapore dicono sia quello di un frutto di mare come l’ostrica…non sembrerebbero poi così male, decisamente da provare! Rimanendo tra i fornelli della cucina asiatica, troviamo le alghe, di cui avevamo parlato già nello scorso numero, annoverandole tra i super food. Oltre ad essere un alimento dalle molteplici qualità nutritive, potrebbero diventare uno dei prin-

Insalata di medusa, cucina cinese.

cipali cibi del futuro (un’alternativa alle verdure) soprattutto per la loro facilità di coltivazione. Se invece sentirete parlare di entomofagia, non preoccupatevi, non è una fobia, ma semplicemente il consumo alimentare di insetti. Il novel food che forse più iconicamente rappresenta il cambiamento epocale verso cui il settore alimentare si sta avviando è, infatti, rappresentato da questo alimento. Grilli e cavallette sembra possano davvero rappresentare una buona alternativa per soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione in costante crescita. Per quanto riguarda i valori nutrizionali, infatti, gli insetti non hanno nulla da invidiare alla tradizionale carne: il contenuto proteico di locuste e cavallette oscilla tra il 18 e il 32%, quello dei grilli varia dall’8 al 25% mentre quello della carne di vitello, ad esempio, si attesta intorno al 22%. Nonostante tutto, nei paesi occidentali l’idea di mangiare insetti è ancora molto lontana dall’essere concepibile: comunemente associati a malattie, sporcizia e scarse condizioni igieniche, gli insetti, sono spesso considerati ospiti indesiderati nelle nostre case piuttosto che una succulenta pietanza da mettere nel piatto. Al momento in Italia non è autorizzato l’impiego alimentare di nessuna specie di insetto, mentre in alcuni stati membri UE la commercializzazione è stata

ammessa in regime transitorio. Ad esempio in Svizzera, è possibile trovare sugli scaffali del supermercato cibo composto da insetti destinato all’alimentazione. L’allevamento degli insetti, inoltre, è semplice e gli scarti di lavorazione sono riutilizzabili come compost. Più di 2 miliardi di persone mangiano insetti, soprattutto in Asia, ma anche in Sudamerica. In questi paesi gli insetti vengono allevati in ambienti controllati dove il rischio di contaminazioni e il contatto con germi e batteri responsabili di malattie è estremamente limitato. Anche il mercato degli Stati Uniti è stato conquistato dagli insetti, che vengono utilizzati come ingrediente di cibi preconfezionati: la farina di grilli viene utilizzata in prodotti da forno, barrette energetiche e frappè. Forse anche in Italia un giorno mangeremo delle gustose e croccanti patatine di grillo, in fondo, dicono che i grilli sappiano di gamberetti. Perché non provare? Sul web già è possibile trovare molte ricette…non resta che augurarvi buon appetito!

Dr.ssa Michela Petti

petti.michela@gmail.com


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La Badia di Santa Maria dell’Isola di Tropea

TROPEA BLUES FESTIVAL

KERMESSE CHE NASCE NEL 2005 COME STREET OF BLUES

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ropea Blues Festival è un evento musicale la cui protagonista è la musica Blues. È caratterizzato dall’esibizione, in contemporanea e tra le vie del centro storico di Tropea, di vari gruppi emergenti. Come avviene nella città natale di questo genere musicale (New Orleans), gli artisti dovranno suonare tra la gente, coinvolgendo la stessa e ricreando quell’atmosfera magica che solo questo genere musicale riesce a creare.

Alcuni momenti della manifestazione

Le radici del blues affondano storicamente nella necessità dei neri ridotti in schiavitù di sviluppare nuove forme di espressione,


costume e società | novembre - dicembre 2019

anzitutto per comunicare tra loro, poiché gli schiavi provenivano da zone diverse del continente africano e parlavano lingue differenti; si crearono così delle lingue franche dalla fusione di vocaboli e strutture grammaticali degli idiomi dei colonizzatori e degli originari linguaggi africani. Il Festival nasce nel 2005 come Street of Blues e prosegue poi gli anni seguenti e sino ad oggi sotto la gestione ed organizzazione dell’Associazione Tropea Blues Festival. Quest’anno nove serate su tre weekend (19, 20, 21, 26, 27, 28 settembre e 3, 4, 5 ottobre) hanno offerto un’ampia scelta artistica per chi vuole godere della bellezza settembrina della Perla del Tirreno. Si è partiti con le buskers band per le vie del centro storico: diversi punti del cuore del paese hanno visto l’avvicendarsi dei gruppi, tutti uniti

da un unico, grande sentimento: la passione per la musica. Non resta, quindi, che affrettarsi a raggiungere la perla Tirreno per respirare un’atmosfera unica dove vicoli e piazzette si tingono di un solo, intenso colore: quello del blues.

Alessia Greco

Titolare Agenzia UniPoste Tropea 1 agenzia.tropea1@uniposte.it

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cucina e gastronomia | novembre - dicembre 2019

PIATTI PRONTI SURGELATI TUTTI ITALIANI RICETTE ORIGINALI CREATE PER LA CASA O LA RISTORAZIONE VELOCE

J-MOMO, grazie all’esperienza acquisita nel corso degli anni, porta ogni giorno emozioni sulle tavole di chi ama ritrovare tutto il sapore della tradizione.

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utta la tradizione italiana nei piatti pronti surgelati di J-MOMO. Cucinare per J-MOMO è come gesto d’affetto e di attenzione. J-MOMO lo fa da sempre con passione, e, grazie all’esperienza acquisita nel corso degli anni, ogni giorno porta queste emozioni sulle tavole di chi ama ritrovare tutto il sapore della tradizione della cucina italiana. J-MOMO prepara piatti pronti surgelati seguendo le antiche tradizioni e le antiche ricette di una volta. Ideali per pranzi veloci o per il catering, per bar, ristoranti, ed attività che hanno necessità di pranzi veloci e già pronti, facili da preparare, in formati monoporzione o pluriporzione, sempre pronti all’uso

e disponibili all’occorrenza. J-MOMO mette nei suoi piatti pronti surgelati la stessa passione con cui produce la pasta fresca surgelata utilizzando le migliori materie prime che l’agroalimentare italiano offre e nella preparazione il rispetto delle tradizioni. Ricette originali create per la casa o la ristorazione veloce, pochi minuti di forno ed il piatto è pronto, pratico e veloce. J-MOMO utilizza il sistema IQF per la surgelazione dei piatti pronti surgelati, che consente di mantenere inalterate tutte le caratteristiche organolettiche delle materie prime utilizzate. E così nascono nel laboratorio di


cucina e gastronomia | novembre - dicembre 2019

J-MOMO, gli gnocchi alla sorrentina, la lasagna alla napoletana, la parmigiana di melanzane e tanto altro ancora. I piatti pronti surgelati di J-MOMO, cucinati secondo le ricette tradizionali con materie prime selezionate all’origine e da piccoli produttori di nicchia tutti concentrati nel territorio, dal pomodoro San Marzano al fiordilatte delle Penisola sorrentina ed in più la creatività degli chef di J-MOMO. Tutto questo fa dei piatti pronti surgelati di J-MOMO delle delizie per il palato perché mantengono inalterato tutto il sapore ed i colori dei piatti tradizionali di una volta. Qualche minuto di forno ed il gioco è fatto. Inoltre J-MOMO in collaborazione con una nota azienda italiana produttrice di vending machines, ha messo a punto un distributore automatico in grado di servire i piatti di J-MOMO caldi, in pochi minuti con posate monouso e tutto ciò che occorre per gustarli immediatamente in qualsiasi luogo, che sia pubblico o privato.

Comunicato Stampa J-MOMO Italia srls

www.lapastadij-momo.it

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cultura e benessere | novembre - dicembre 2019

L’antibiotico-resistenza causa circa 30mila decessi all’anno solo in Europa, di cui 10mila solo in Italia, visto che è il primo paese europeo per utilizzo quindi con tassi allarmanti di resistenza all’antibioticoterapia.

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rima di parlare di antibiotico-resistenza bisogna fare alcuni cenni sui batteri e sugli antibiotici.

I batteri sono tra le forme viventi più diffuse sulla Terra: anche se non li possiamo vedere a occhio nudo, sono onnipresenti, nel nostro corpo e in tutto l’ambiente che ci circonda. Spesso sono associati a determinate malattie, ma in realtà molti di essi sono particolarmente utili all’uomo; pensiamo, ad esempio a quelli del microbiota intestinale, formato da miliardi di microrganismi (circa 1kg) di centinaia di

specie di funghi, di virus protozoi e soprattutto di batteri che popolano il nostro intestino. Uno squilibrio del microbiota intestinale è associato a malattie infiammatorie, sindrome da stanchezza cronica, obesità, alcuni tumori, infezioni di vario tipo e disturbi dell’umore. L’antibiotico è quella sostanza naturale o di sintesi in grado di uccidere i batteri (battericidi) o di arrestarne la crescita (batteriostatici). Non hanno effetto contro i virus. Le principali classi della famiglia sono: peniciline, cefalosporine, aminoglicosidi, tetracicline, macro-

lidi e fluorochinoloni. All’interno di ciascuna classe sono presenti diverse molecole. Come tutti i farmaci hanno effetti avversi. I più comuni di tutte le classi degli antibiotici sono quelli di alterare l’equilibrio dei batteri che colonizzano il nostro corpo (pelle, vie respiratorie, intestino, tratto uro-genitale), i quali svolgono attività benefiche per l’organismo. Questo effetto indesiderato è compensabile con l’assunzione di fermenti lattici. L’unica controindicazione assoluta resta quella di un’ipersensibilità, già nota, alla molecola e alla classe di appartenenza. La principale causa dell’antibiotico-resistenza è data dal loro uso eccessivo e inadeguato in medicina umana (ospedaliera e sul territorio), in veterinaria e in agricoltura. Per questi motivi, molti antibiotici sono diventati, infatti, inefficaci o molto meno affidabili di un tempo, visto che i microorganismi hanno la possibilità di modificare il proprio patrimonio genetico attraverso

ANTIBIOTICO-RESISTENZA mutazioni spontanee e attraverso lo scambio genetico. Questa enorme possibilità consente ai batteri di adattarsi a qualsiasi ambiente incluso quello dominato dagli antibiotici. La resistenza dei batteri è un processo evolutivo naturale della specie ma questo fenomeno è accelerato e aggravato da un uso eccessivo e scorretto degli antibiotici. Ogni batterio che sopravvive ad una cura antibiotica può diventare resistente alle cure successive, moltiplicarsi e trasferire la sua capacità di resistere agli antibiotici ad altri batteri. Questi batteri non infettano soltanto l’organismo interessato, ma contagiano altre persone, animali e anche l’ambiente dovuto ai resi-


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dui dei farmaci e ai liquidi biologici umani che possono così contaminare acqua, suolo e vegetazione, superando ogni confine geografico. Ecco perché rappresenta un problema globale. Un ulteriore problema è dato da batteri che diventano resistenti a più antibiotici contemporaneamente (multi-resistenza). Tra le specie batteriche più importanti divenute resistenti agli antibiotici ci sono lo stafilococco aureo, la klebsiella pneumoniae, la campylobacter e l’escherichia coli responsabili di setticemie, infezioni urinarie, polmonari e intestinali. La preoccupazione maggiore è che possano svilupparsi batteri resistenti a tutti gli antibiotici disponibili. Se nel futuro gli antibiotici dovessero diventare inefficaci anche le infezioni comuni e ferite leggere curate facilmente per decenni potrebbero tornare ad avere una prognosi sfavorevole. Inoltre, diventerebbe rischioso effettuare interventi chi-

mondiale per il 2019. Poiché la diminuzione dell’efficacia degli antibiotici esistenti non è compensata dalla scoperta di nuove molecole, con l’aumento della resistenza diventerà sempre più difficile guarire dalle infezioni. Le case farmaceutiche investono pochissimo nella scoperta di nuovi antibiotici poiché molto rischioso dal punto di vista economico. Infatti, tutti gli antibiotici inseriti sul mercato negli ultimi 30 anni sono piccole varianti di prodotti già noti

stare tale fenomeno. La migliore arma resta la conoscenza attraverso i corsi di formazione aperti a tutti i professionisti sanitari e alle campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini incentrate sull’uso prudente degli antibiotici. Gli antibiotici vanno assunti solo se strettamente necessario e prescritti dal medico competente, completando sempre il ciclo e rispettando gli orari di assunzione. Le dosi avanzate, ormai scadute, vanno eli-

MINACCIA GLOBALE rurgici, eseguire trapianti, impianti di protesi o trattamenti di chemioterapia. Purtroppo, nonostante questo, ancora oggi, gli antibiotici sono tra i farmaci più utilizzati al mondo. Di conseguenza l’antibiotico-resistenza causa circa 30mila decessi all’anno solo in Europa, di cui 10mila solo in Italia, visto che è il primo paese europeo per utilizzo quindi con tassi allarmanti di resistenza all’antibioticoterapia. Inoltre, la Campania è la regione con il maggior consumo di antibiotici, seguita da Puglia e Calabria. La resistenza agli antibiotici potrebbe diventare la prima causa di morte al mondo nel 2050; non a caso è inserita nell’elenco dell’OMS delle 10 principali minacce alla salute

ed esistenti dagli anni ‘80. L’ultimo nuovo antibiotico scoperto risale al 1962. Al momento ci sono 30 antibiotici in fase sperimentale nel mondo che operano in modo nuovo ma solo una piccola parte supererà, tutti i test. Senza cospicui investimenti, le ricerche di nuovi antibiotici sono destinate ad arenarsi e non portare a niente. Credo che sarebbe necessaria una spinta economica da parte dei governi. Questo fenomeno è contrastabile solo con uno sforzo congiunto tra sistema sanitario, politica e popolazione. Negli ultimi anni le nazioni e le regioni come anche la Campania stanno facendo molto per contra-

minate in maniera opportuna. Per vincere la battaglia contro i superbatteri risulta fondamentale promuovere interventi coordinati nei diversi ambiti, inclusa l’agricoltura e l’ambiente.

Dr. Francesco Di Lorenzo

Coordinatore Sanitario francescodl1979@gmail.com


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cultura e benessere | novembre - dicembre 2019

COSA NON DIRE AI BAMBINI FRASI, ESPRESSIONI, MODI DI DIRE CHE NON DOVREMMO MAI RIVOLGERE AD UN BAMBINO CON UN DISTURBO DI LINGUAGGIO, PER SALVAGUARDARE IL SUO BENESSERE PSICOLOGICO ED EMOTIVO.

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uando i bambini manifestano difficoltà di linguaggio, la comunicazione può diventare, a volte, un momento frustrante. Il bimbo si rende conto di non riuscire a “parlare bene” e farsi capire come vorrebbe. L’adulto, vedendolo in difficoltà, cerca di aiutarlo spronandolo a “parlare meglio” utilizzando spesso, in buona fede, delle frasi che invece aumentano solo il senso di impotenza di entrambi. Questo meccanismo porta molte volte ad una maggiore chiusura comunicativa con inibizione e aggressività del bambino. Vediamo, quindi, cosa non dire mai ai bambini con difficoltà di linguaggio, soprattutto se non riusciamo a capirli e vogliamo aiutarli.

1) Cosa? Non ho capito… Questa modalità troppo diretta rimanda subito al bambino il fatto di non essere stato capace ed efficace nella comunicazione, e rimarca la presenza di una difficoltà di cui lui stesso è già pienamente consapevole. Cosa fare, quindi, quando effettivamente non capiamo cosa vuole dirci? “Mi spiace tesoro, non ho sentito bene non ero attenta …me lo dici un’altra volta?” Se anche questa volta non riusciamo a capire o interpretare correttamente e siamo ancora in difficoltà, bypassiamo le parole e chiediamo al bimbo di utilizzare il gesto: “Scusami sai, mamma/papà non

riesce proprio a capire, mi dispiace. Fammi vedere di cosa mi stai parlando / Portami a vedere!” 2) Non serve che ti arrabbi, piuttosto parla bene! I bambini che manifestano un Ritardo di Linguaggio o un Disturbo di Linguaggio non possono “parlare bene”, altrimenti lo farebbero già! E il fatto di dirglielo, anche in questo caso, pone l’accento sulla difficoltà di comunicazione, portando il bambino a rinunciare e, spesso, ad andarsene, senza fornirgli alcun aiuto. Dobbiamo comprendere ed accogliere la difficoltà del bambino avendo ben chiaro che non si tratta certo di pigrizia o di capricci! 3) No, non si dice così: ripeti…


cultura e benessere | novembre - dicembre 2019

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Quando i bambini manifestano difficoltà di linguaggio, la comunicazione può diventare un momento frustrante. Questo meccanismo può portare ad una chiusura comunicativa con inibizione e aggressività del bambino.

...CHE NON PARLANO BENE Chiedere ai bambini di ripetere le parole non serve a nulla! Inoltre, nel momento in cui il nostro bimbo viene da noi con il desiderio di raccontarci qualcosa, la nostra interruzione No, attento! Dillo bene / Non si dice così, gli trasmette due messaggi negativi immediati: •

“Sbaglio sempre, non sono capace, non vado bene, meglio che la prossima volta sto zitto, basta non parlo più”. “A mamma/papà non interessa nulla di quello che gli sto dicendo, fanno solo attenzione a come parlo, uffa però!”.

4) Parla bene, lo so che se ti impegni lo sai dire! Quando i bambini sono concentrati sulla comunicazione e su quello che vogliono raccontare, non riescono a tenere sotto controllo il come lo stanno dicendo. Quindi, solo se il linguaggio è ben organizzato ed automatizzato possono articolare correttamente le parole e la frase. Quindi, evitiamo di correggerli continuamente mentre ci stanno rac-

contando qualcosa, perché in quel momento, prima di tutto, vogliono comunicare con noi! Successivamente, solo quando avranno finito e solo ogni tanto possiamo dire: -“Mmh, stai proprio parlando di un Tane?” aspettiamoci che il bimbo stesso ci dica -“No, no, un Cane!” -“Ah, ok, avevo sentito male!”. Se non riesce a dire correttamente la parola, semplicemente possiamo ripetere noi adulti la parola corretta e non pretendere che la ripeta.

Dott.ssa Rosa Gallo

Logopedista/Spec. in Deglutologia gallorosa.log@gmail.com

RICORDA Lo sviluppo del linguaggio avviene in tempi diversi. Il bambino apprende le parole più elementari dai genitori, dai fratellini o dalle sorelline. I fattori biologici ed ambientali contribuiscono ad accrescere il suo vocabolario. Tuttavia, si possono verificare alcuni rallentamenti o anomalie. L’attenzione al linguaggio è cruciale per intervenire nei tempi utili. Si parla di problemi linguistici dopo i 30 mesi di vita. In questo caso, per aiutare un bambino che presenta difficoltà nel linguaggio è opportuno consultare un logopedista.


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cultura e benessere | novembre - dicembre 2019

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l ricordo dell’estate è ancora vivo in ognuno di noi, ma con l’arrivo dei primi freddi siamo costretti a fare i conti con i malanni della stagione invernale ormai alle porte. Tuttavia, in questo periodo di transizione possiamo prepararci al meglio per affrontare i prossimi e maggiormente incisivi cambiamenti climatici che hanno un riscontro negativo sulla salute di ognuno di noi. I sintomi maggiormente diffusi riguardano la mucosa orofaringea

PRINCIPIO D’INVERNO PREVEN e le prime vie respiratorie e comprendono tosse, raffreddore, mal di gola, oppure sinusiti, tonsilliti, otiti fino a sfociare nella vera e propria influenza stagionale che è un’infezione virale contagiosa delle vie aeree superiori con un periodo di incubazione (da 1 a 4 giorni). Numerose le possibili complicazioni, che nei soggetti più fragili (anziani, bambini, soggetti cardiopatici, soggetti immunodepressi) possono in alcuni casi rilevarsi anche fatali. Il modo più efficace per aumentare le difese del nostro organismo è quello di adottare uno stile di vita sano, facendo proprie alcune norme comportamentali ed alimentari, e prendersi cura del proprio organismo con opportuna integrazione. Per ottemperare ad uno stile di vita corretto è opportuno mantenere un buon ritmo sonno-veglia, un’alimentazione varia e ricca di cibi di stagione, un adeguato apporto idrico di almeno 1,5 litri al giorno ed una corretta ed equilibrata attività fisica. Per ciò che riguarda l’integrazione, possiamo distinguere tra gli integratori sintomatici e quelli atti a potenziare le difese dell’organismo: tra i primi annoveriamo prodotti a base di Propoli, Drosera, Altea, Sambuco, Pelargonium, Adhatoda.


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Il modo più efficace per aumentare le difese del nostro organismo è quello di prendersi cura del proprio organismo con opportuna integrazione.

ZIONE E CURA IN FITOTERAPIA La Propoli è una sostanza cero-resinosa, raccolta dalle api sulle gemme degli alberi ed elaborata dalle stesse tramite secrezioni salivari ed enzimatiche. Grazie ai flavonoidi in essa contenuti, innumerevoli sono le sue proprietà: azione antinfiammatoria e cicatrizzante su cute e mucose, elevato potere antimicrobico, azioni antivirali riducendo l’adesione dei virus alle cellule ed azioni antimicotiche sullo strato superficiale della cute.

ai primi sintomi influenzali ed in caso di raffreddore.

L’Altea e la Drosera sono delle piante ricche di mucillagini, utili al ripristino del tono della voce e per la fluidità delle secrezioni bronchiali: la Drosera svolge una positiva azione emolliente e lenitiva sulla mucosa orofaringea, l’Altea, invece, è utile per la funzionalità dell’apparato respiratorio e benessere della gola.

La Rosa Canina è la sorgente naturale più ricca di Vitamina C e svolge una positiva azione di sostegno e contribuisce al rafforzamento delle difese naturali dell’organismo.

Il Sambuco può venirci in aiuto per regolare il processo di sudorazione grazie alla presenza dei flavonoidi contenuti nei fiori, mentre gli antocianosidi, presenti nei frutti, manifestano attività antivirale. Il Pelargonium mostra attività antinfiammatoria, antibatterica, antivirale ed espettorante attribuibile ai polifenoli e risulta molto utile

L’Adhatoda è utile per la fluidità delle secrezioni bronchiali e mostra attività mucolitica, antiasmatica e broncodilatatrice. Si possono, inoltre, aumentare le difese immunitarie ricorrendo a prodotti fitoterapici a base di piante dalle comprovate proprietà immunostimolanti come Erica, Echinacea, Rosa Canina.

L’Echinacea è una pianta originaria del Nord America, ha un’azione immuno-modulante che si manifesta con una stimolazione aspecifica delle reazioni di difesa. Viene consigliata come terapia coadiuvante nel trattamento di tosse, raffreddore e mal di gola e come profilassi nelle infezioni ricorrenti delle prime vie aeree, nonché quelle del tratto urogenitale. L’Erica è utile per il mantenimento della funzionalità immunitaria in prevenzione, in caso di disregola-

zione immunitaria, per abbreviare i tempi di guarigione e diminuire l’intensità dei sintomi patologici. Ricordiamo che molto spesso il giusto mix tra queste piante, ciascuno con il suo fitocomplesso, è maggiormente efficace, per la sua varietà di componenti, rispetto all’utilizzo della singola pianta. È inoltre fondamentale agire alla prima manifestazione dei sintomi, ossia non aspettare di curarsi con la speranza che sia solo un sintomo passeggero. È questo invece il momento per intervenire per alleviare ed evitare il peggioramento del quadro clinico. Buon principio di inverno a tutti.

Dr. Simone Tarantini

Titolare Parafarmacia Lo Speziale simone.tarantini@parafarmacialospeziale.it




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PaduanoEditore

www.mistermagazine.it In prima e quarta di copertina: Galleria Vittorio Emanuele II - Milano


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