









Carlo Sangalli - Presidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza
“Ci dobbiamo chiedere ‘perché’ facciamo questo mestiere, perché facciamo rappresentanza. Il nostro ‘perché’ è servire al Paese e servire il Paese, in una visione di Italia dove persone, comunità, impresa e territorio diventano il centro dell’eccezionalità italiana, a partire dal turismo, e di un modello di crescita profondamente a misura d’uomo, e di donna”.
CARLO SANGALLI RIELETTO PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO: "LE GRANDI SFIDE
CHE CI ATTENDONO" - Carlo Sangalli, confermato a Roma per acclamazione presidente di Confcommercio, ha sottolineato come unità e condivisione siano punti di forza della Confederazione. “Ci aspettano grandi sfide – ha affermato - capire, applicare e regolamentare la rivoluzione epocale dell’intelligenza artificiale; rilanciare i consumi e contrastare il caro energia; combattere la
desertificazione commerciale con l’innovazione e la crescita delle nostre imprese nelle città e territori”
(vedi alle pagine 2 e 3 e a pagina 4 i contenuti dell’intervista al presidente Sangalli su Il Sole 24 Ore)
Unioneinforma - aprile 2025 - n. 4 - anno 31 (questo numero è stato ultimato il 28 marzo)
ARoma l’Assemblea di Confcommercio-Imprese per l’Italia, in rappresentanza delle imprese associate del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e logistica, della cultura e delle professioni, ha confermato per acclamazione
Carlo Sangalli alla guida della Confederazione per il prossimo quinquennio. Un rinnovo che sancisce la continuità dell’impegno di Confcommercio a sostegno delle imprese del terziario di mercato in un momento di grande incertezza e di profonde trasformazioni economiche, tecnologiche e sociali. Trasformazioni che richiedono anche un’accelerazione dei cambiamenti organizzativi del sistema confederale.
Nel suo intervento in Assemblea, il presidente Carlo Sangalli ha delineato gli ambiti di intervento prioritari della nuova Consiliatura che, nel rispetto dei principi di responsabilità, partecipazione e innovazione, si pone - tra gli obiettivi - la valorizzazione della rete territoriale e di categoria, lo sviluppo di strumenti concreti per supportare sempre di più il sistema imprenditoriale e, più in generale, il rafforzamento dell’azione sindacale rispetto ai temi cruciali per il futuro del Paese: dalle grandi riforme strutturali alla trasformazione digitale con l’Intelligenza Artificiale generativa, dalla sostenibilità ambientale, economica e sociale alle strategie per rendere le città più vivibili e competitive. Sarà, inoltre, determinante la valorizzazione del contributo delle imprese del terziario di mercato ad una nuova e più avanzata fase del progetto europeo.
Europa, responsabilità, partecipazione e innovazione
RIELEZIONE DI SANGALLI ALLA PRESIDENZA CONFCOMMERCIO: LE CONGRATULAZIONI DEL PRESIDENTE DI REGIONE LOMBARDIA ATTILIO FONTANA - "Un amico, un interprete simbolo di quel saper fare e di quella intraprendenza lombarda che ne hanno caratterizzato, nel tempo, un suo rilevante tratto distintivo”. Così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha rivolto le “più sincere congratulazioni a Carlo Sangalli per la riconferma alla guida di Confcommercio-Imprese per l’Italia” “Questo riconoscimento – ha aggiunto il governatore lombardoottenuto per acclamazione, è un chiaro segno della fiducia e del rispetto guadagnato nel corso degli anni da parte delle imprese associate”.
“In un periodo di grande incertezza e trasformazioni, il suo impegno e la sua visione – ha proseguito Fontana - sono fondamentali per sostenere il nostro tessuto imprenditoriale. Le sfide che ci attendono, dalla digitalizzazione all'attenzione verso la sostenibilità, richiedono una leadership forte e innovativa, e sono certo che saprà guidare la Confederazione verso nuovi traguardi”.
“Sono certo che insieme – ha concluso il presidente di Regione Lombardia - potremo affrontare le sfide che ci attendono, per un futuro migliore e più competitivo”.
Cinisello Balsamo
Tra il 2019 e il 2024 si registra una diminuzione di 14 imprese nel centro storico e una crescita di 19 al di fuori del centro storico per quanto riguarda il commercio al dettaglio; un calo più marcato nel centro storico rispetto a 12 anni prima, con una diminuzione di 49 imprese, ma con una crescita di 12 imprese al di fuori del centro storico.
Alberghi, bar e ristoranti: tra il 2019 e il 2024 aumentano di 15 unità nel centro storico mentre diminuiscono di 6 unità al di fuori del centro storico. In confronto al 2012 aumento di 4 unità nel centro storico e diminuzione di 9 al di fuori del centro storico.
Le quattro città prese in esame dall’Osservatorio “Demografia d’impresa” Confcommercio
Cinisello Balsamo, Lodi, Monza, Sesto San Giovanni: sono quattro i centri dei nostri territori presi in esame dall’Osservatorio
“Demografia d’impresa nelle città italiane”, l’indagine realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio con il contributo del Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne: analisi che riporta i dati sull’evoluzione commerciale dal 2012 al giugno 2024, con focus su 122 città medio-grandi. Ecco, in sintesi, cosa emerge. (FG)
Lodi
Commercio al dettaglio: tra il 2019 e il 2024 calo di 33 imprese nel centro storico e 10 al di fuori del centro. In 12 anni, tra il 2012 e il 2024, le imprese sono invece diminuite di 87 unità in centro e di 10 unità al di fuori del centro.
Alberghi, bar e ristoranti: tra il 2019 e il 2024 calo di 12 unità nel centro storico e 4 al di fuori del centro storico. Negli ultimi 12 anni sono diminuite (- 11) le imprese nel centro storico ma sono aumentate (+4) quelle al di fuori del centro storico.
Sesto San Giovanni
Nel commercio al dettaglio, tra il 2019 e il 2024 si è assistito ad un aumento di 1127 imprese nel centro storico e a una diminuzione di 41 al di fuori del centro storico. Rispetto al 2012 la variazione sarebbe di +1.006 imprese nel centro storico, ma quest'incremento - statisticamente corretto - è però generato da attività al di fuori di negozi, banchi e mercati legate all’e-commerce da parte di imprenditoria cinese.
Per quanto riguarda alberghi, bar e ristoranti, sempre tra il 2019 e il 2024, le imprese sono calate di 43 unità nel centro storico e di 6 al di fuori del centro storico. Nel caso, però, del confronto rispetto al 2012, si è avuto un aumento di 61 unità al di fuori del centro storico; in calo di cinque unità, invece, nel centro storico.
Commercio al dettaglio: tra il 2019 e il 2024 si è assistito ad un calo di 39 imprese nel centro storico, e di 21 al di fuori del centro storico. In passivo anche il confronto tra il 2012 e il 2024 (-91 nel centro storico, -24 al di fuori del centro storico).
Per quanto riguarda alberghi, bar e ristoranti, differenze meno marcate: tra il 2019 e il 2024 le imprese sono calate di 10 unità nel centro storico ma cresciute di 5 al di fuori del centro storico. Rispetto al 2012 situazione quasi stazionaria: c’è stato un calo di 4 unità nel centro storico e di 1 al di fuori del centro storico.
CONSIGLIERI NAZIONALI CONFCOMMERCIO ESPRESSI DAL TERRITORIO - Umberto Bellini (presidente Asseprim), Simonpaolo Buongiardino (presidente Assomobilità e Federmotorizzazione), Marco Coldani (presidente AssICC), Giacomo Errico (presidente Apeca Confcommercio MiLoMB e Fiva Confcommercio), Riccardo Garosci (presidente Aice), Paola Generali (presidente Assintel), Alberto Petranzan (presidente Agenti FNAARC milanese e nazionale), Lino Stoppani (presidente Epam e Fipe) fanno parte - espressi dal sistema Confcommercio Milano, Lodi, Monza Brianzadella nuova Consiliatura Confcommercio.
Intesa siglata dalla Magnifica Rettrice professoressa Valentina Garavaglia e il Segretario generale Marco Barbieri in occasione dell’evento, promosso congiuntamente, “Il talento del turismo: per un’alleanza tra Università e impresa”.
Il turismo si conferma risorsa centrale per Milano e la Grande Milano. A Milano Città Metropolitana la crescita negli arrivi è stata del 6,3% in un anno e del 14,3% rispetto al 2019 prepandemia (2024 su 2023 e 2024 su 2019). Per Milano città del 6,9% in un anno e del 21,5% nel confronto con il 2019 pre-Covid. Ma anche il raffronto su anno dal febbraio 2025 al febbraio 2024 è nel complesso positivo: + 0,2% per Milano Città Metropolitana e lieve calo (-0,7%) per Milano città (elaborazione Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza su dati della Questura di Milano).
(Alcune foto di Giorgio Brugnoli)
E l’importanza del turismo e dell’hospitality nei nostri territori passa attraverso un’adeguata formazione: da qui l’accordo di collaborazione siglato fra Università IULM e Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza dalla Magnifica Rettrice dell’Ateneo, professoressa Valentina Garavaglia e dal Segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza Marco Barbieri, per mettere a punto iniziative comuni con il coinvolgimento di più componenti del sistema associativo rappresentato da Confcommercio MiLoMB: Epam Fipe MiLoMB (pubblici esercizi), Federalberghi MiLoMB ed FTO (Federazione
“Turismo e cultura – ha affermato Marco Barbieri, Segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – sono driver fondamentali per l’attrattività di un territorio. Un binomio che ha confermato Milano come ‘capitale dell’attrattività’. Dal turismo leisure a quello business, dalle grandi fiere ai congressi internazionali, i numeri di presenze del 2024 hanno superato il 2023 e il 2019 ed anche il 2025 si è aperto con dati che confermano potenzialità di crescita. Il Salone del Mobile, la Design Week, le Fashion Week, il Gran Premio di Monza, hanno portato su tutto il territorio milioni di turisti, visitatori e professionisti che, a cascata, hanno generato un indotto su molte province lombarde. Così come i grandi concerti estivi a San Siro, all’Ippodromo, negli spazi di Fiera Milano che hanno attratto fan da tutta Italia e anche dall’estero”.
“Le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 – ha indicato Barbieri –rappresentano un ulteriore boost che il territorio dovrà cogliere per creare un’offerta turistico culturale di qualità su cui costruire anche la legacy per gli anni a venire. L’evoluzione nel mondo dell’hospitality corre veloce ed è necessario avere figure professionali sempre più specializzate e qualificate in grado di intercettare i bisogni di una domanda esigente e multicanale. Ecco perché il legame tra università e imprese è strategico nell’offrire servizi d’eccellenza e che contribuiscano all’attrattività del nostro territorio”.
“Il comparto turistico – ha dichiarato la Rettrice dell’Università IULM, professoressa Valentina Garavaglia – è cruciale per la crescita del territorio e per l’evoluzione dell’imprenditoria italiana e siamo convinti che la collaborazione con Confcommercio, che rappresenta una rete di centinaia di realtà del settore, contribuisca in modo significativo al miglioramento delle competenze professionali di coloro che operano in questo ambito. Questa collaborazione è un’ulteriore conferma della vocazione di IULM a fare rete, ad ascoltare e a valorizzare ogni contributo per formare professionisti altamente qualificati e in grado di rispondere alle sfide di un settore in continua evoluzione”.
“Inoltre, costruire i nostri percorsi formativi con il contributo concreto degli stakeholder, come nel caso di Confcommercio, che raccoglie molteplici voci ed esperienze – continua Garavaglia –significa far sì che il nostro lavoro non risponda solo alle esigenze di un singolo attore, ma rappresenti un autentico valore aggiunto per tutta la comunità imprenditoriale e territoriale. Auspichiamo che questa partnership possa offrire borse di studio che permetteranno a professionisti e studenti di accedere a percorsi di alta qualità nei nostri corsi di Laurea Triennale, Magistrale e Master”.
Imprenditori e docenti
alla tavola rotonda
“Turismo e Hospitality: orientamento, competenze, talenti”
Turismo Organizzato). L’occasione di quest’intesa è stato l’evento promosso congiuntamente da Università IULM e Confcom-mercio MiLoMB “Il talento del turismo: per un’alleanza tra Università e impresa” con l’organizzazione anche della tavola rotonda “Turismo e Hospitality: orientamento, competenze, talenti” con la partecipazione di Riccardo Orlandi, Hr Legal&Public Affairs Director MyChef; Babila Folco Bruni, Cluster Director People & Culture Mandarin Oriental Milano; Francesca Noventa, Hr Director Gruppo Gattinoni; Manuela De Carlo, Direttrice Master in International Tourism and Hospitality IULM; Ruggero Sainaghi, referente Corso di Laurea triennale in Turismo
Management e cultura IULM; Anna Scuttari, referente Corso di Laurea magistrale in Hospitality and Tourism Management IULM. Ha moderato la tavola rotonda: Betty Pagnin, Founder BuddyJob.
CHIARA AURORA DEMALDÈ E ANTONIO COLOMBO VICEPRESIDENTI
DEL CLUB IMPRESE STORICHE
CONFCOMMERCIO MILANO, LODI, MONZA E BRIANZA - Completate le cariche sociali del Club Imprese Storiche di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza dopo l’elezione di Andrea Sangalli alla presidenza del Club (vedi Unione Informa di febbraio a pagina 8 n.d.r.). In occasione del Consiglio Direttivo del 17 marzo sono stati nominati vicepresidenti Chiara Aurora Demaldè e Antonio Colombo.
CONFCOMMERCIO TERRITORIALE DELL’ADDA MILANESE: DAL 15 APRILE CHIUSO L’UFFICIO DI CASSANO D’ADDA. SERVIZI OTTIMIZZATI DA VAPRIO D’ADDA. INCONTRI NELLA SEDE D’IMPRESA PER PARTICOLARI NECESSITA’ - Dal 15 aprile gli uffici della Confcommercio territoriale dell’Adda Milanese a Cassano D’Adda (in via Verdi 5), vengono chiusi. I servizi svolti da Confcommercio ed Enti collegati (Centrimpresa/ Promoter/Ente Mutuo) continuano ad essere forniti presso la sede di Vaprio d’Adda in via Vanvitelli 32. Per le imprese vi è la possibilità di appuntamenti svolti in remoto e, in caso di particolari necessità, di appuntamenti effettuati presso la sede d’impresa. La chiusura degli uffici di Cassano d’Adda s’inquadra nell’obiettivo di ottimizzare le risorse del personale e l'efficienza operativa. Sfruttando un ambiente di lavoro produttivo e polifunzionale - rileva la Confcommercio territoriale dell’Adda Milanese (a disposizione per chiarimenti e necessità) – è possibile arricchire e completare il servizio offerto ad ogni associato.
L’anno ormai avviato si preannuncia molto complicato per l’industria italiana, con auto e abbigliamento ai vertici delle difficoltà. Viceversa, il sistema attrattivo turistico ricettivo ed enogastronomico potrebbe, grazie ai flussi stranieri, superare il massimo di sempre. A farlo prevedere sono gli algoritmi e le prenotazioni da Pasqua in avanti. Un risultato particolarmente brillante di tutta la galassia attrattiva consentirebbe al nostro Pil di avvicinarsi ad una crescita prossima al punto percentuale, mentre oggi risulta essere lontano di 0,3/0,4 punti, a causa delle difficoltà della manifattura. E’ bene ricordare che un punto di Pil vale poco meno di 2 miliardi di euro. Il comparto dei servizi, che comprende tutte le componenti dell’attrattività e tempo libero, da qualche anno ha superato quello dell'industria in termini di occupazione. L’optimum, anche se appare difficile raggiungerlo, è che le performance dell’attrattività vengano raggiunte dall’industria la quale, purtroppo, nel caso – nel momento in cui si scrive - i dazi trumpiani venissero realmente applicati, potrebbe risentire ulteriormente di un sostanzioso calo che andrebbe a superare i 3, forse 4 punti percentuali, incidendo negativamente da 0,3 a 0,5 punti sulla crescita del Pil.
Analogamente è sostanziale per l’attrattività che il ricettivo extralberghiero trovi regole che lo rendano non alternativo all’hotellerie, ma complementare, in ragione di un’offerta indirizzata alle famiglie; e parimenti che vengano rispettati requisiti di sicurezza analoghi. E che l’esagerata presenza sul territorio non porti a desertificazioni delle città a maggior vocazione turistica. Il calo delle residenze stabili produce effetti disastrosi per gli esercizi commerciali di vicinato i quali, alle prese con l’e-commerce, sono già stati pesantemente colpiti dal caro locazioni commerciali, dalle difficoltà ad ottenere prestiti bancari e dell’assottigliamento dei portafogli delle famiglie, derivati dal caro vita postumo dell’inflazione.
Bruno Villois direttore Dipartimento alta formazione Confcommercio
Nel box sotto le botteghe storiche milanesi associate premiate dal Comune a Palazzo Marino alla presenza, fra gli altri, del sindaco di Milano Giuseppe Sala e dell’assessora allo Sviluppo economico e Politiche del Lavoro Alessia Cappello. Ha partecipato alla cerimonia di premiazione il presidente del Club Imprese Storiche della Confcommercio milanese Andrea Sangalli.
Le Botteghe storiche complessivamente riconosciute dall’Amministrazione comunale, dal 2004 ad oggi, sono 626 (circa 500 imprese sono attive e distribuite in tutti i 9 Municipi, con prevalenza del centro storico).
4Antico Pastificio Moscova (via della Moscova 27)
4Gioielleria Aldo Citterio (via Orefici 18)
4Latteria Carlon (via Salvini 2)
4Viel Gelati e Frullati (corso Buenos Aires 15)
4Argenteria Bardellini (via Dolfin 6)
4Gioielleria Premier (Galleria Unione 4)
4Valigeria Ciotti Pelletteria (corso Lodi 2)
4Citterio Gioielli (via Fontana 3)
4Gerla Le Fedi (atelier oreficeria - via Villoresi 8)
4D’Augusta Gioielli (piazza Gramsci 12)
4Gold Market (via della Temperanza 6)
4Gioielleria Boerci (via Carabelli 15)
4Gioielleria Liviani (corso di Porta Romana 74)
4Algani (souvenir, articoli da regalo - Galleria Vittorio Emanuele II 11/12)
Alla manifestazione a Palazzo Marinocon (fra gli altri) il sindaco Giuseppe Sala e l’assessora Alessia Cappelloil presidente del Club Imprese Storiche Confcommercio MiLoMB Andrea Sangalli
Dati elaborati in collaborazione con il Centro Studi
Mercato immobiliare a Milano
Mercato immobiliare a Milano (secondo semestre 2024): per le nuove abitazioni occorrono in media 6.549 euro al metro quadrato, 5.188 euro per gli appartamenti recenti, 4.102 euro per le abitazioni vecchie. Il centro storico è la zona più cara con 11.983 euro al metro quadrato mentre, all’opposto, nel sud Milano l’appartamento vecchio si può trovare a 3.165 euro al metro quadrato. Le quotazioni a Milano città sono cresciute dell’1% rispetto al semestre precedente; in due anni – dal secondo semestre 2022 - l’aumento di quotazioni per le nuove abitazioni è stato del 7%, del 6% per gli immobili recenti e del 7% per gli appartamenti più vecchi. Sono le principali tendenze emerse dai dati di FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza, l’Associazione degli agenti immobiliari e merceologici, elaborati in collaborazione con il Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.
Compravendite Milano città negozi, uffici, laboratoriCrescita delle quotazioni a Milano città anche nel non residenziale a fronte, però, di un numero di compravendite, per negozi e laboratori, rimaste stabili (sul numero di compravendite confronto terzo trimestre 2024 con terzo trimestre 2023). Calo invece (- 8%) del numero di compravendite per gli uffici. Nel secondo semestre 2024 la crescita delle quotazioni per i negozi a Milano, sul primo semestre, è stata del 5% (valore medio 4.914 euro al metro quadrato), dell’1% per gli uffici (valore medio 3.050 euro al metro quadrato).
Locazioni Milano città residenziale – Crescita dei valori (secondo semestre 2024 su primo semestre) per i monolocali nella Cerchia dei Bastioni (+3%) e per i bilocali (+1%). Valori quotazioni dei bilocali in crescita anche in periferia (+3%). Più 2% per i trilocali nel centro storico e + 3% per i quadrilocali nella Cerchia dei Bastioni. Per tutte le tipologie d’affitto i valori massimi sono in centro storico (canone mensile medio 1.250 euro per i monolocali e 1.650 euro per i
bilocali. Monolocali e bilocali a 1.025 e 1.160 euro al mese nella Cerchia dei Bastioni; 775 euro e 1.025 euro nella cerchia della circonvallazione 90-91; 700 e 825 euro in periferia).
Locazioni Milano città non residenziale – Crescita del valore delle locazioni per gli uffici nel secondo semestre 2024: + 22% nella Cerchia dei Bastioni (140 euro /mq. canone annuo) e + 19% nella cerchia della circonvallazione 90-91 (95 euro/ mq. canone annuo). Scenario più stabile per i negozi con canoni annui che vanno dai 450 euro/mq. in centro ai 63 euro/mq. in periferia.
L’Area metropolitana di Milano
Compravendite residenziale. Nelle quotazioni delle compravendite (secondo semestre 2024 sul semestre precedente) crescita del 2% per gli appartamenti nuovi, dell’1% per quelli recenti e del 3% per le vecchie abitazioni. Il nuovo raggiunge la media di 2.347 euro/mq., il recente 1.594 euro/mq., il vecchio 1.089 euro/ mq. L’incremento più alto delle quotazioni è stato in zona Sud Ovest per gli appartamenti nuovi (+4%) e per gli appartamenti recenti (+3%). In zona Ovest per gli appartamenti vecchi (+9%).
Compravendite non residenziale. Compravendite in crescita del 14% per negozi e laboratori e del 16% per gli uffici (terzo trimestre 2024 su terzo trimestre 2023). Valori delle quotazioni stazionari: 1.340 euro/mq. per i negozi e 1.204 euro/mq. per gli uffici. Picco delle quotazioni per gli uffici (secondo semestre 2024 su primo semestre) con un incremento del 13% in zona Nord Est.
Locazioni residenziale. Il parametro di riferimento è un appartamento di 70 metri quadrati non arredato. Nel secondo semestre 2024 quotazioni in crescita soprattutto a Est (+13%). Valori massimi: 122 euro/mq. annui a Est, 104 euro/mq. annui a Sud.
“L’aumento dei valori immobiliari degli ultimi anni nel semestre in esame – ha rilevato Marco Zanardi, consigliere FIMAA Milano Lodi Monza Brianza con delega all’Ufficio Studi - segna una tendenza alla stabilità rispetto al semestre precedente. La mancata riduzione dei valori, se non in fase di chiusura di trattativa, ha provocato un’importante contrazione delle transazioni manifestando ancora una volta il mancato incontro fra la domanda e l’offerta di prodotto. Questa resilienza dei valori rende sempre più difficile, ad una classe media, la scelta della città di Milano per un acquisto o per una locazione immobiliare in tutti i settori e categorie. Questo fatto ha portato le persone a decidere di delocalizzare le proprie scelte nel mercato immobiliare. Un'ulteriore riflessione che si è andata a rafforzare nel secondo semestre del 2024 è il calo di interesse per gli immobili da ristrutturare. L'incertezza sui costi e sui tempi di ristrutturazione, i tassi sfavorevoli a questa categoria e le perizie penalizzanti stanno frenando l'interesse degli acquirenti che pongono da qualche tempo maggiore attenzione alla classe energetica e alle migliori possibilità di accesso al credito”.
Alcuni dati dal Sentiment di FIMAA Milano Lodi Monza Brianza
Abitazioni fuori Milano: cresce la domanda - Quasi la metà degli agenti immobiliari - il 49% - registra un aumento della domanda d’acquisto per le abitazioni soprattutto nell’Area metropolitana milanese (69%). Per gli uffici il 48% indica, invece, un mercato all’insegna della stazionarietà. In calo la domanda d’acquisto di negozi e capannoni, soprattutto a Monza e Lodi città e nell’Area metropolitana di Milano. È quanto è emerso dal Sentiment (quarto trimestre 2024) di FIMAA Milano Lodi Monza Brianza con i dati – sempre elaborati dal Centro Studi Confcommercio MiLoMB – che raccolgono l’orientamento degli intermediari immobiliari: l’80% da Milano ed Area metropolitana, il 18% da Monza e provincia di Monza e Brianza, il 2% da Lodi e provincia di Lodi.
Compravendite
Numero di scambi – Il numero di scambi è stabile per le abitazioni (aumento per il 30% degli agenti immobiliari, stazionarietà per il 38%). Numero di scambi, invece, più statico per uffici e negozi: uffici 43% stazionario e un altro 43% in diminuzione; negozi 41% stazionario e sempre per il 41% in calo. In contrazione gli scambi dei capannoni: per il 40% in diminuzione e stazionario per il 38%.
Gli appartamenti più richiesti – La tipologia più richiesta sul mercato di Milano, Monza Brianza, Lodi è il trilocale, indicato dal 60% degli operatori immobiliari, seguita dal bilocale (33%). A Milano città il trilocale è al 59%, il bilocale al 37%.
Solo nell’Area metropolitana di Milano prevale la richiesta di bilocali (55%). A Lodi città è paritaria la richiesta fra trilocali e quadrilocali (50%). A Monza città prevale nettamente la richiesta di trilocali (75%).
Occorrono più appuntamenti per vendere – Aumenta il numero di appuntamenti necessari agli intermediari immobiliari per poter vendere: nelle abitazioni lo rileva il 52% degli operatori, negli uffici il 48%, nei negozi il 46%. In particolare a Milano città, l’aumento degli appuntamenti necessari per vendere le abitazioni è rilevato dal 67% degli operatori.
Locazioni
La domanda di affitti… - Aumenta la domanda di affitti per le abitazioni: lo indica il 74% degli operatori immobiliari. Non accade lo stesso per uffici, negozi e capannoni dove prevale la stazionarietà.
…e l’offerta – Gli immobili destinati a locazione per uso abitativo diminuiscono (38%). Resta stazionaria l’offerta per uffici (49%), negozi (43%) e capannoni (46%).
Canoni di locazione – I canoni di locazione per le abitazioni sono in aumento: tendenza rilevata dal 65% degli operatori. Stazionari per le altre tipologie (uffici 46%; negozi 49%; capannoni 47%).
Gli immobili residenziali più richiesti in affitto – Il quadrilocale (100%) e il trilocale (89%) per l’uso diretto personale. Monolocale (83%) e bilocale (58%) come investimento.
Lodi: aumentano le compravendite di immobili residenziali
Nei valori delle quotazioni immobiliari a Lodi servono, in media 3.350 euro al mq. per il centro, 2.288 euro al mq. in periferia
Compravendite e quotazioni - Nel terzo trimestre del 2024, il mercato immobiliare a Lodi ha registrato un aumento delle compravendite dell’8% rispetto al trimestre precedente per quanto riguarda le transazioni residenziali. In generale in città le quotazioni delle case nuove sono aumentate in media del 2% rispetto ai primi sei mesi del 2024 (e del 10% rispetto al 2022), così come quelle degli appartamenti recenti che si sono apprezzate del 2% (+7% in confronto al 2022); -1% è stata invece la riduzione delle quotazioni delle abitazioni vecchie rispetto ai primi sei mesi del 2024 (invariate rispetto al 2022).
Negozi ed uffici - Per i negozi a Lodi le quotazioni sono aumentate dell’1% nel secondo semestre 2024 (sul primo semestre), mentre gli uffici sono leggermente diminuiti (-0,5%) da un semestre all’altro. Rispetto al 2022 le variazioni per gli immobili non residenziali a Lodi città segnano +6% per i negozi e +2% per gli uffici.
Locazioni - Se per un mono/bilocale arredato nel 2022 occorrevano a Lodi in media 414 euro al mese, ora ne occorrono 539; per gli appartamenti di oltre 70 mq. non arredati i valori dei canoni annui al metro quadrato sono passati da 92 a 96 euro. Nello stesso periodo preso in esame gli affitti annui dei negozi sono passati da 107 euro a 99 euro a mq., mentre quelli degli uffici da 99 euro a 92 euro a mq.
Provincia di Lodi
In provincia di Lodi il numero di compravendite del residenziale ha visto una crescita del 5% nel terzo trimestre 2024 rispetto al trimestre precedente, con l’Alto Lodigiano che ha una dinamica più positiva del Basso Lodigiano.
Gregorio Cortese, Giunta FIMAA MiLoMB delegato al territorio lodigiano
“A Lodi città registriamo un aumento delle compravendite con prezzi prevalentemente stabili per il residenziale, leggera crescita per i negozi – ha spiegato Gregorio Cortese, dirigente di Giunta FIMAA MiLoMB delegato al territorio lodigiano - Per le locazioni aumento della richiesta con canoni stabili per il residenziale. Lodi provincia: aumentano i valori nel residenziale soprattutto nelle nuove costruzioni in buona parte del territorio; stabili uffici e commerciale. Per le locazioni aumenti nei principali centri del Lodigiano. Le previsioni sono di generale stabilità per il prossimo futuro”.
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Monza: crescono i valori del mercato immobiliare
A Monza centro servono 5.500 euro al mq. per un immobile nuovo; meno cara la zona est: 2625 euro al mq.
Compravendite
In crescita nel secondo semestre 2024 il mercato immobiliare a Monza nel residenziale: in città le quotazioni delle case nuove sono aumentate dell’1% rispetto ai primi sei mesi dell’anno (e del 12% rispetto al 2022), mentre quelle degli appartamenti recenti si sono rivalutate del 2% (+12% in confronto al 2022); +3% è stato, invece, l’incremento delle quotazioni delle abitazioni più vecchie (+11% rispetto al 2022).
Monza città, negozi ed uffici
Monza città: locazioni
Residenziale. Se per un mono/bilocale arredato nel 2022 occorrevano in media 500 euro al mese, ora ne occorrono 628; per gli appartamenti di oltre 70 mq. non arredati i valori dei canoni annui sono passati da 69 euro nel 2022 a 88 euro.
Variazione molto lieve nel secondo semestre 2024 per negozi e uffici: per i negozi le quotazioni sono aumentate dello 0,2% da un semestre all’altro, per gli uffici dello 0,3%. Rispetto al 2022, per gli immobili non residenziali in Monza città, si registra un -1% per i negozi (nessuna variazione per gli uffici).
Negozi, uffici. Nello stesso periodo preso in esame (2024 su 2022) gli affitti dei negozi sono aumentati da 101 a 107 euro al metro quadrato, mentre quelli degli uffici da 58 a 63 euro al metro quadrato.
Giulio Carpinelli, vicepresidente FIMAA MiLoMB e coordinatore Monza Brianza
“I dati rilevati sulla città di Monza ci confortano con una buona dose di stabilità sia nel comparto compravendite sia in quello delle locazioni con qualche tendenza positiva. La crescente domanda di immobili per uso abitativo nella città – afferma Alessandro Limonta, consigliere FIMAA MiLoMB e coordinatore città di Monza - è sintomo di una maggiore attrattività rispetto agli anni precedenti e il numero più contenuto di immobili disponibili per le locazioni porta a un incremento dei canoni medi”.
“Il lavoro di raccolta e di analisi dei dati da parte degli Associati FIMAA MiLoMB – sottolinea Giulio Carpinelli, vicepresidente FIMAA MiLoMB e coordinatore Monza Brianza - garantisce un monitoraggio costante del mercato e il Sentiment FIMAA MiLoMB rappresenta uno strumento di conoscenza fondamentale per tutti gli operatori del settore, supportandoli nelle scelte strategiche e contribuendo alla trasparenza e alla crescita del mercato immobiliare locale”.
Alessandro Limonta, consigliere FIMAA MiLoMB e coordinatore città di Monza
Partecipazione all’iniziativa del Corriere
della Sera “Una donna, un lavoro, un conto”
Confcommercio partecipa al progetto “Una donna, un lavoro, un conto” lanciato dal Corriere della Sera per Milano e Città metropolitana (coinvolgendo il mondo della rappresentanza d’impresa, le banche e i sindacati) con l’obiettivo di puntare l’attenzione sull’importanza dell’autonomia femminile anche dal punto di vista economico. Dopo un primo appuntamento che si era svolto a novembre, per l’iniziativa si è svolto un nuovo incontro nella sala Astra del cinemateatro Anteo in occasione della Giornata internazionale della donna. A coordinare il dibattito, al quale è intervenuto il vicepresidente vicario di Confcommercio Lino Stoppani, l’anima del progetto “Una donna, un lavoro, un conto”: la giornalista del Corriere della Sera Rita Querzé. Stoppani, nel suo intervento, ha anche illustrato i dati di un sondaggio promosso dal Gruppo Terziario Donna di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza sull’indipendenza finanziaria delle donne nei nostri territori. Presenti con Stoppani all’Anteo la presidente del Gruppo Terziario Donna di Confcommercio MiLoMB Francesca De Lucchi, la vicepresidente Vasiliki Pierrakea e la coordinatrice-segretaria di Terziario Donna Giulia Favero.
Il sondaggio, realizzato da Kap, è stato condotto digitalmente e telefonicamente su un campione di 500 donne con domande (dati anagrafici, situazione lavorativa, reddito, gestione finanziaria, possesso di conti correnti personali) mirate a comprendere le attuali dinamiche economiche e finanziarie. Nel campione coinvolto nel sondaggio la fascia d’età prevalente fra le donne era tra i 35-44 anni (30%) seguita dalle donne con un’età fra i 25 e i 34 anni (20%) e 45-54 anni (20%). L’85% delle intervistate erano italiane, il 10% Paesi UE e il 5% extra-UE. Il 65% delle donne che hanno risposto al sondaggio ha un lavoro (con il 50% il privato rappresenta il settore d’impiego maggiore), il 35% non ha un’occupazione. Dal sondaggio è emerso come l’86% delle donne abbia un conto corrente. Il 60% delle donne ha il conto corrente autonomo, il 30% cointestato e il 10% possiede entrambi. Il 40% delle donne gestisce
Milano: immagini dal dibattito al cinema-teatro Anteo (coordinato dalla giornalista Rita Querzé) per l’iniziativa del Corriere della Sera “Una donna, un lavoro, un conto” con l’intervento del vicepresidente vicario di Confcommercio Lino Stoppani
autonomamente le spese, il 35% le condivide con il partner, il 20% lascia la gestione economica al partner (più una percentuale di altre risposte). Il 60% delle donne ha risparmi o investimenti, il 40% no. Per Milano, Monza Brianza e Lodi il sondaggio promosso dal Gruppo Terziario Donna evidenzia progressi nell’indipendenza finanziaria femminile nei nostri territori con una situazione generalmente migliore rispetto alla media nazionale. Resta tuttavia significativo il gap con l’Europa, soprattutto per quanto riguarda il tasso di occupazione e la parità salariale.
All’Alcatraz di Milano (con il conduttore televisivo e radiofonico Marco Maccarini e MIMì, vincitrice di X Factor”) la serata di premi per la ventesima edizione di “Eletto Prodotto dell’Anno”, il Premio attribuito a prodotti e servizi innovativi nato nel 2005 grazie all’imprenditrice Simonetta Flores, fondatrice e ceo di “Eletto Prodotto dell’Anno” in Italia (Simonetta Flores è vicepresidente Aice, Associazione italiana commercio estero. All’evento dell’Alcatraz ha partecipato il presidente Aice e vicepresidente Confcommercio e Confcommercio MiLoMB Riccardo Garosci) che ha portato nel nostro Paese un simbolo conosciuto da quasi quarant’anni e attualmente presente in 40 Paesi. I prodotti e servizi premiati si distinguono con il logo rosso e bianco di “Eletto Prodotto dell’Anno”: vengono scelti da 12mila consumatori che li hanno votati attraverso una ricerca di mercato condotta da Circana. Per ogni categoria merceologica – dal food & beverage, ai prodotti per la casa e la cosmesi; i servizi finanziari, assicurativi, i prodotti tecnologici ecc. –vengono eletti i prodotti che nella propria categoria hanno ottenuto la media più alta fra innovazione e gradimento. Prodotti che, per un anno, acquisiscono il logo del Premio per tutta la loro comunicazione. Quest'edizione 2025 del Premio ha segnato una significativa evoluzione con 70 categorie di prodotti. Il Logo “Eletto Prodotto dell'Anno” continua a rappresentare un driver importante nelle scelte d’acquisto dei consumatori. Con una riconoscibilità dell'89%, un livello di fiducia che raggiunge l’85% e il 68% di propensione all’acquisto da parte dei consumatori. Inoltre, il 63% dei consumatori italiani è disposto a pagare un premium price solo per prodotti che rispondono pienamente alle aspettative di differenziazione. Nel 2025, il concetto di benessere continua a evolversi, includendo non solo la salute fisica, ma anche il benessere mentale ed emotivo. Questo trend si riflette nelle innovazioni premiate, come i materassi e i cuscini per il sonno, realizzati con materiali innovativi in grado di regolare la temperatura (come nel caso di X-Bio Pillow Ceramic e Materasso X-Bio
“Eletto Prodotto dell’Anno” 2025 La scelta di 12 mila consumatori
70 categorie di prodotti
Simonetta Flores, vicepresidente di Aice (Associazione italiana commercio estero), fondatrice e ceo di “Eletto Prodotto dell’Anno” in Italia
Graphene). E l’87% dei consumatori vuole prodotti realizzati in modo sostenibile. Materiali riciclati o con packaging ecofriendly sono apprezzati: come nel caso di Omino Bianco Idrocaps, che utilizza un pack interamente in carta riciclata, o Faber-Castell Goldfaber Sketch Markers, realizzati con plastica 100% riciclata. E il minestrone Pezzettoni Orogel con busta riciclabile. La sostenibilità nei servizi si traduce in efficienza energetica con dispositivi che riducono i consumi o utilizzano energia rinnovabile (come il servizio Enel Solare virtuale oppure nella ricarica elettrica come Sorgenia MyNextMove). L'attenzione è anche verso prodotti che semplificano la vita quotidiana (come la friggitrice ad aria Moulinex Dual Easy Fry o Citterio Sofficette Bis Prosciutto Cotto e Provola Dolce).
L’elenco di tutti i prodotti premiati quest’anno è disponibile nella news pubblicata su confcommerciomilano.it.
Inoltre, cresce l’interesse per l’interazione con l’intelligenza artificiale applicata ad esempio al climatizzatore Samsung Wind Free S2.
“Il Premio – spiega Simonetta Flores - è diventato un riferimento per aziende e consumatori e continuerà ad evolversi per intercettare i nuovi trend di mercato".
Media partner di “Eletto Prodotto dell’Anno” sono:
L’Economia del Corriere della Sera - Cairo RCS Media con Io Donna.it e Corriere.it, Carrefour Italia, StreetVox, Mark Up, GDO Week, Daily Media, Distribuzione Moderna, Shopfully, Catalina Marketing, Everli, Supermall by Avip, IAKI, Pack System, Varigrafica, Samplia. Hanno patrocinato la premiazione 2025 IAB, IAA, UPA, AICE, UNA e GS1 ItalyOsservatorio Immagino.
Orologi da polso in Italia (2024): il mercato si conferma sugli stessi valori dell’anno precedente per un valore complessivo di poco inferiore ai 2 miliardi di euro.
la presentazione dei dati 2024 elaborati da NielsenIQ & GfK per conto dell’Associazione
E’ la stima elaborata da NielsenIQ & GfK per Assorologi (l’Associazione italiana produttori e distributori di orologeria) sulla base dell’analisi comparativa delle diverse fonti di informazione disponibili, tra cui principalmente l’indagine mensile realizzata dalla stessa NIQ&GfK per monitorare le vendite di orologi da parte dei punti di vendita (Retail Panel) e la ricerca annuale realizzata per conto dell’Associazione sugli acquisti di orologi da polso da parte del consumatore italiano (Consumer panel). I dati sono stati presentati in Confcommercio Milano. Secondo l’indagine “Consumer 2024” dedicata al consumatore italiano (indipendentemente dal canale d’acquisto) gli orologi acquistati sono
stati circa 5,3 milioni (- 0,7% rispetto al 2023), con una modesta contrazione a valore (1,28 miliardi, -1,5% sul 2023), mentre l’indagine “Retail” dedicata al solo canale orologerie (indipendentemente dalla nazionalità dell’acquirente) evidenzia, a quantità, un mercato stabile da 3,9 milioni di pezzi per un valore di 1,1 miliardi di euro (-2,2%). Il canale online è cresciuto leggermente dopo tre anni di flessione (35,4% a quantità, 25,6% a valore) ma non sembra in grado di tornare ai livelli top raggiunti nel periodo Covid (2020) quando fu sfiorato il 40% a quantità con un 30% a valore; infine il canale gioiellerie perde terreno, pur restando quello più importante per il settore (43% a quantità contro il 47% del 2023, e 56% a valore contro il 64% del 2023).
MARCELLO BORSETTI
Marcello Borsetti, presidente Assorologi (foto di Giorgio Brugnoli)
PRESIDENTE ASSOROLOGI: LA RESILIENZA DEL MERCATO“Il mercato dell’orologeria dimostra una notevole resilienza, mantenendo stabilità nelle sue dimensioni fondamentali – ha affermato il presidente di Assorologi Marcello Borsetti – Nonostante un contesto macroeconomico complesso e segnato da incertezze, il settore conferma la sua solidità, a testimonianza di un interesse e di un valore che il consumatore continua a riconoscere all’orologio. Allo stesso tempo, le aziende continuano a investire in innovazione attraverso lo sviluppo di nuovi materiali, design e tecnologie, elementi chiave per rafforzare ulteriormente l’attrattività del prodotto”.
Tra i principali driver di acquisto cresce nettamente il design (34%), mentre la marca (27%) perde quota in misura significativa e il prezzo (25%) resta stabile. Il focus sul segmento “Smartwatch” offre interessanti indicazioni: adesso lo smartwatch è posseduto in misura pressoché paritetica da uomini e donne e si sta diffondendo in misura evidente presso classi di età più mature. Gli acquisti 2024 di smartwatch sono stimati in circa 2,4 milioni di pezzi sostanzialmente in linea con l’anno precedente (-0,3%). Si conferma prevalente e stabile rispetto al 2023 il canale online (52% degli atti di acquisto) con la consolidata leadership di Amazon (37%), seguita dal sito della marca 8%, altri siti di e-commerce 3%, siti di negozi 2% e aste online 1%. Gli acquisti “fisici” sono effettuati prevalentemente presso il canale dell’elettronica (27%), mentre resta marginale il ruolo delle orologerie tradizionali (5%) e dei negozi monomarca (5%).
Alberto Cogliati, presidente di Assofranchising
Secondo il Rapporto 2024 di Assofranchising, il comparto ha raggiunto un fatturato di quasi 34 miliardi di euro, con una crescita del 9,9% rispetto all’anno precedente e un totale di forza lavoro impiegata pari a 287.767 addetti.
Franchising sull’economia
Ogni euro investito nel franchising genera 2,8 euro per l’economia nazionale, con un impatto complessivo sul valore della produzione stimato in circa 94 miliardi di euro. Lo ha evidenziato lo studio che Nomisma ha realizzato per conto di Assofranchising, il marchio di rappresentanza del franchising italiano aderente a Confcommercio. Lo studio Nomisma ha preso in esame, per il secondo anno consecutivo, le componenti dell’impatto socio-economico riconducibili alla presenza e all’attività del franchising del nostro Paese e ha posto l’accento anche sul tema occupazionale.
Roberta Gabrielli, Head of Marketing, Business Processes e Communication di Nomisma
Ma qual è l’effetto moltiplicatore del giro d’affari dei punti vendita del comparto del franchising sull’economia nazionale? Lo studio Nomisma ha stimato gli effetti direttamente riconducibili attraverso le attività di franchising e gli acquisti presso i fornitori (impatto diretto), quelli prodotti dal comparto lungo tutta la catena del valore (impatto indiretto) e gli effetti riconducibili all’incremento di domanda finale determinato dai percettori di reddito coinvolti, a vario titolo, nelle attività innescate dal comparto del franchising (impatto indotto). Il comparto del franchising ha generato nel 2023 (ultimi dati disponibili) un impatto in termini di valore aggiunto pari a 41 miliardi di euro: di questi, 24,2 miliardi di euro sono attribuibili all’attivazione diretta, 4,8 miliardi a quella indiretta e 12,1 miliardi di euro all’indotto. L’impatto complessivo stimato da Nomisma è pari al 2,1% del valore aggiunto generato dal totale dell’economia nazionale. Considerando il valore della produzione, l’impatto stimato è pari complessivamente a 94 miliardi di euro con un moltiplicatore finale pari a 2,8: per ogni euro investito dal comparto del franchising si generano, come detto, complessivamente 2,8 euro nell’intera economia nazionale.
Franchising sull’occupazione
Sull’occupazione l’impatto complessivo è di 732.907 occupati, con un moltiplicatore finale pari a 2,5: ogni posto di lavoro attiva-
to dal comparto del franchising contribuisce all’occupazione di 2,5 lavoratori nell’intero sistema Paese. I redditi da lavoro dipendente complessivamente generati sono pari a 15,9 miliardi di euro.
Franchising e i comparti coinvolti
Gli impatti attivati dal franchising non riguardano il solo settore del commercio, ma sono molteplici i comparti che attivano produzione (industrie del comparto tessile e abbigliamento per il 10,2% e attività immobiliari per il 7,7%), valore aggiunto (servizi immobiliari per il 15,2% e servizi di alloggio e ristorazione per il 7,9%) e occupazione (servizi di alloggio e ristorazione per il 10,4% e tessile - abbigliamento per il 7,5%).
Rapporto Assofranchising 2025 il 25 giugno Il 25 giugno saranno presentati i dati del Rapporto Assofranchising Italia 2025 - Strutture, Tendenze e Scenari.
“I dati elaborati da Nomisma ci forniscono una fotografia dettagliata di un comparto che ha saputo consolidare e migliorare i risultati ottenuti lo scorso anno. Inoltre, il franchising si mostra come un comparto particolarmente interessante se visto come opportunità di rilancio professionale. Nel 2023, secondo i dati delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si sono registrati 528.320 licenziamenti per giustificato motivo oggettivo. Di questi, ben 170.340 hanno riguardato lavoratori over 50, una fascia d’età che spesso incontra maggiori difficoltà nel reinserimento nel mercato del lavoro. In tale scenario, per un’associazione di categoria come la nostra è importante avere rapporti sempre più stretti con le società di outplacement, perché possiamo diventare un’opportunità concreta di ricollocamento per tanti lavoratori e lavoratrici” ha spiegato Alberto Cogliati, presidente di Assofranchising.
"Il franchising si conferma un motore strategico per l’economia italiana, con un giro d’affari che complessivamente rappresenta l’1,8% del nostro Pil e con importanti riverberi sia diretti sia a livello di indotto. Nel nostro Paese operano 929 insegne, con quasi 66.000 punti vendita affiliati in cui sono occupati 287.767 addetti. Per quanto riguarda la produzione, il commercio al dettaglio rappresenta il comparto più rilevante, seguito da tessile-abbigliamento e dalle attività immobiliari. Sul fronte degli occupati, invece, il commercio al dettaglio è seguito dai servizi di alloggio e ristorazione e dal tessile-abbigliamento. Alla luce delle dinamiche registrate negli ultimi anni, il franchising in Italia vanta buone prospettive di ulteriore sviluppo” ha rilevato Roberta Gabrielli, Head of Marketing, Business Processes e Communication di Nomisma.
FNAARC, la Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio è nata il 18 marzo 1945. Una storia strettamente legata a Confcommercio
Agenti FNAARC: la foto 4 di gruppo con il nuovo logo
L'atto costitutivo
della FNAARC 6
Il 18 marzo, Agenti FNAARC, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio, ha compiuto ottant’anni. Una ricorrenza per guardare innanzitutto alla prossima sfida dei prossimi anni, quella del ricambio generazionale: oggi l’età media dell’agente di commercio è di 52 anni. In Italia operano circa 209.000 agenti di commercio, il 74% plurimandatari e il 26% monomandatari. Le donne rappresentano il 15% degli agenti di commercio in attività.
La storia di quella che, oggi, si chiama
Agenti
FNAARC – con una dirigenza sindacale affiatata composta esclusivamente da agenti di commercio - è strettamente legata a quella di Confcommercio, di cui la Federazione è parte integrante. Un sodalizio che ha rafforzato il ruolo di Agenti FNAARC all'interno di un sistema di
LA STORIA 4 4
Due immagini storiche di FNAARC (con votazione assembleare)
rappresentanza essenziale per il commercio, garantendole voce nei principali tavoli decisionali del Paese.
“Il nostro impegno per il futuro è chiaro – ha affermato Alberto Petranzan, presidente di Agenti FNAARC – supportare il cambio generazionale sostenendo i giovani agenti affinché possano crescere con impegno e soddisfazione in questa professione. E dobbiamo sensibilizzare le aziende mandanti sull’importanza di un corretto inquadramento contrattuale della categoria”.
Agenti FNAARC affianca gli agenti a tutto tondo nella loro professione con servizi e strumenti aggiornati: consulenza
L’età media oggi dell’agente di commercio è di 52 anni. Alberto Petranzan, presidente Agenti FNAARC: dobbiamo sostenere i giovani agenti e sensibilizzare le aziende mandanti sull’importanza di un corretto inquadramento contrattuale della categoria
I fondatori della prima associazione degli agenti di commercio (Roma 1926)
Nascita e lavoro per la ricostruzione
Era il 18 marzo 1945 quando nacque FNAARC, la Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio. Nasceva in un’Italia ancora coinvolta nella guerra e ormai prossima a una completa liberazione. Già si guardava alla ripresa sociale ed economica: gli agenti di commercio si affermarono come figure chiave per la diffusione di beni essenziali, dai prodotti sanitari agli alimenti, fino ai materiali per la ricostruzione accelerando lo sviluppo delle città e dei piccoli centri.
Ed è in questo contesto che un gruppo di agenti di commercio il 18 marzo si unì con una visione chiara: sviluppare e tutelare la propria professione e dare voce a una categoria fondamentale per lo sviluppo economico del Paese.
L’impegno per Enasarco
FNAARC si è sempre impegnata per la previdenza della categoria contribuendo al miglioramento e allo sviluppo di Enasarco in un contesto complesso dove, oggi, sono circa 1.5 gli agenti in attività contro 1 agente in quiescenza.
contrattuale, fiscale, previdenziale, formazione (oltre 100 corsi annuali di aggiornamento e abilitazione) e networking. Ogni anno Agenti FNAARC assiste oltre 20.000 agenti sul contratto di agenzia, con più del 70% delle controversie risolte a favore dell’agente. Di rilievo anche la rete di convenzioni costruita e sviluppata da Agenti FNAARC: più di 50 partner nazionali e numerose agevolazioni con partner locali su tutto il territorio. “Gli agenti di commercio –sottolinea Petranzan - sono imprenditori a tutti gli effetti, figure essenziali per il successo delle aziende con cui collaborano. Ma oggi, da soli, non si va lontano: iscriversi a un’associazione come la nostra significa avere un punto di riferimento sicuro per affrontare le sfide della professione”.
Petranzan, presidente Agenti FNAARC
Le conquiste sindacali
Da allora FNAARC ha costantemente accompagnato gli agenti di commercio, difendendo i loro diritti e promuovendo la loro crescita professionale. Lo ha fatto, negli anni, soprattutto attraverso la firma dei vari Accordi Economici Collettivi (AEC) contribuendo a determinare le "regole del gioco" tra due imprenditori: l’agente di commercio e l’azienda mandante. Numerose sono state le conquiste a favore della categoria: dall'abolizione dello Star del credere, alla ferma opposizione alla Direttiva Bolkestein per la tutela dei requisiti professionali degli agenti di commercio, passando per l’introduzione dell’anticipo pensionistico, l’ottenimento della gestione separata del Firr (il Fondo indennità risoluzione rapporto), fino al riconoscimento della categoria tra quelle aventi diritto alle misure di sostegno durante l’emergenza Covid.
Adalberto Corsi, già presidente FNAARC (ora presidente onorario Agenti FNAARC Milano)
I presidenti FNAARC
Oltre al primo presidente Giovanni Tuccimei, la storia della FNAARC è stata segnata da alcune figure di grande rilievo. Tra queste Ugo Volpi, che ha avuto un ruolo determinante nella crescita della Federazione, e Adalberto Corsi (ora presidente onorario di Agenti FNAARC Milano) che nel 2012 ha firmato un importante Accordo Economico Collettivo del Commercio a tutela della categoria.
Nicoletta Nocerino, pasticcera del ristorante Torre del Saracino di Vico Equense (Napoli) è la “Miglior Emergente Pastry” 2025. A incoronarla, la finale nazionale del concorso Emergente Pastry (giovani professionisti under 30), organizzato da Witaly e promosso da Luigi Cremona, che si è tenuta a Milano al Capac Politecnico del Commercio e del Turismo (partner tecnico della manifestazione). I finalisti, provenienti dalle selezioni Nord e Centro Sud Italia, hanno dovuto dimostrare le loro abilità realizzando due dessert al piatto, un finger food dolce e uno salato. Le loro proposte sono state valutate secondo criteri di gusto, tecnica, presentazione e innovazione da una giuria composta da rinomati maestri pasticceri e giornalisti di settore. A supportare i concorrenti nelle loro preparazioni e negli allestimenti, gli studenti del Capac. All’evento, patrocinato da Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e con Fipe Confcommercio (Federazione italiana pubblici esercizi) e Federalberghi Milano, Lodi, Monza e Brianza, sono intervenuti il presidente del Capac Simonpaolo Buongiardino (e il
La vincitrice dell’edizione 2025 è Nicoletta Nocerino, pasticcera del ristorante Torre del Saracino di Vico Equense (Napoli). Il supporto degli allievi Capac nelle preparazioni e negli allestimenti
direttore Gabriele Cartasegna), Francesca De Lucchi per Fipe, Luigino Poli per Federalberghi, la consigliera delegata alle Politiche del lavoro, Politiche sociali, Pari opportunità della Città Metropolitana di Milano Diana De Marchi e Marco Bestetti, consigliere di Regione Lombardia. (FG)
“Shopping Tourism – il forum italiano” di
Nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor con le stime illustrate in occasione dell’ottava edizione di “Shopping Tourism – il forum italiano”, l’appuntamento della società di ricerca e consulenza Risposte Turismo su questo specifico segmento turistico che, anche quest’anno, si è svolto in Confcommercio Milano in partnership con Enit, main sponsor Global Blue e Fidenza Village. L’iniziativa ha avuto il patrocinio del Ministero del Turismo e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Fra gli interventi introduttivi quello di Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, e di Alessia Cappello, assessore allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano. Fra i partecipanti alle tavole rotonde di Shopping Tourism il presidente di Assotemporary Marco Cesare Salvini. E’ tra i 20 e i 22 miliardi di euro la spesa turistica in shopping in Italia nel 2024 stimata da Risposte Turismo (elaborazioni dati su fonti Banca d’Italia, Mastercard e Istat). Sono 2,4 milioni i turisti che hanno scelto lo scorso anno il nostro Paese con motivazione prevalente lo shopping (+14% sul 2023). I fattori che hanno motivato la crescita, per Risposte Turismo, sono da ritrovare principalmente in un incremento della propensione a viaggiare per shopping registrata a livello globale. Tendenza confermata anche dalla ripresa dei flussi turistici asiatici, in particolare dalla Cina, mercato di riferimento per lo shopping tourism italiano, dalla forte capacità di spesa del segmento statunitense (+9% sui valori tax free shopping del 2023) e dal consolidamento del bacino di shopping tourist UK, soprattutto, nelle principali città dello shopping in Italia (Milano, Roma, Firenze e Venezia).
Spesa
turistica in shopping tra i 20 e i 22 miliardi con 2,4 milioni di turisti
ste Turismo ha presentato i risultati di una nuova indagine effettuata sui turisti italiani, francesi e statunitensi.
Su un totale di 800 intervistati, emerge come i francesi siano i turisti che si identificano maggiormente come shopping tourist (68%), davanti agli americani (58%) e agli italiani (24%). Stessa classifica anche rispetto a chi ha visitato l’Italia con gli shopping tourist francesi al primo posto (80%) davanti agli italiani (78%) e agli statunitensi (36%).
I francesi sono anche i turisti che destinano la quota più alta della loro spesa in viaggio allo shopping (27%), seguiti dagli statunitensi (26%) e dagli italiani (21%).
Per Risposte Turismo i fattori che hanno motivato la crescita del numero dei turisti che hanno visitato il nostro Paese con lo scopo principale di fare acquisti sono da ritrovare principalmente in un incremento della propensione a viaggiare per shopping registrata a livello globale. Per quanto riguarda i singoli mercati di provenienza, Rispo-
“Dalla nostra attività di ricerca sullo shopping tourism abbiamo rilevato una crescita nell’attenzione che viene dedicata a questo fenomeno rispetto al passato” ha dichiarato Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo. Per il segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza Marco Barbieri “Milano è diventata una meta privilegiata per questo settore grazie ai servizi d’avanguardia che la città è in grado di offrire, dall’assistenza ai clienti, a una customer experience personalizzata anche nei pagamenti, alle esperienze multicanale. E poi il brand lusso che è un grande richiamo per i big spender”.
Veicoli fuori uso (VFU) e mondo dell’autodemolizione alle prese con le novità normative in Europa (come il regolamento ELV End of Life Vehicles): in Confcommercio Milano si è svolto l'evento "Il futuro della filiera VFU: regole, sfide e dialogo con Bruxelles" organizzato da ADQ, Associazione Demolitori di Qualità, con Assomobilità e Confcommercio
Mobilità.
All’iniziativa - in collegamento o in presenzahanno partecipato, con i rappresentanti della filiera, diversi europarlamentari e parlamentari:
In Confcommercio Milano il convegno organizzato da ADQ (Associazione Demolitori di Qualità) con Assomobilità e Confcommercio Mobilità
Isabella Tovaglieri, Luca Squeri, Massimiliano Salini, Pierfrancesco Maran, Silvia Sardone, Mario Mantovani. Gli operatori dell’autodemolizione hanno chiesto che le nuove regole tengano conto di criteri di equità, concorrenza e libertà di impresa, e che la nuova regolamentazione non si trasformi in un ostacolo insormontabile per le attività. In particolare si chiede un sistema EPR (Responsabilità
Estesa del Produttore) più equilibrato: che tuteli l’ambiente senza penalizzare gli autodemolitori evitando il rischio che si trasformi in una barriera all’ingresso per i centri di raccolta indipendenti. Concentrando, così, il mercato nelle mani di pochi soggetti a danno di imprese e consumatori. Si chiede la garanzia della libera concorrenza e della libertà d’impresa senza che venga resa obbligatoria la stipula di contratti con i produttori per poter operare nel settore: un’imposizione che favorirebbe pochi soggetti a scapito di altri. Infine, regole chiare e attuabili: senza burocrazia eccessiva che rallenti o ostacoli il lavoro quotidiano delle imprese.
La filiera dei veicoli fuori uso (VFU), rappresenta un settore strategico per l’economia circolare del nostro Paese e per la sostenibilità ambientale: un comparto che dà lavoro a miglia-
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“Ribadiamo un principio fondamentale: la regolamentazione del settore dei veicoli fuori uso (VFU) deve garantire equità, concorrenza e libertà di impresa. Le nuove normative europee, se mal calibrate – ha affermato Ruggiero Delvecchio, presidente di ADQrischiano di diventare un ostacolo insormontabile per gli autodemolitori, mettendo a repentaglio l’attività di tante imprese e lavoratori che ogni giorno operano nel rispetto dell’ambiente e della legalità”.
“Chiediamo con forza – ha proseguito Delvecchio - che il sistema EPR (Responsabilità Estesa del Produttore) sia strutturato in modo equilibrato evitando che si trasformi in una barriera all’ingresso per i centri di raccolta indipendenti. Non possiamo accettare un modello europeo che favorisca pochi grandi soggetti a scapito delle realtà imprenditoriali che, da tanti anni, garantiscono un servizio essenziale per la sostenibilità e l’economia circolare del nostro Paese. Non possiamo poi accettare che, per
ia di imprenditori e che contribuisce, con il proprio impegno quotidiano, a garantire il corretto trattamento dei veicoli giunti a fine vita.
norma, il settore venga di fatto consegnato alle multi-utility controllate dai Comuni, sottraendolo agli operatori privati. Tale scelta rappresenterebbe una violazione del principio costituzionale della sussidiarietà: cioè che Stato ed enti pubblici intervengono solo là dove il privato non sia in grado di operare”.
“Gli autodemolitori italiani – ha concluso il presidente di ADQ - hanno dimostrato di poter gestire questo settore con competenza ed efficienza, nel rispetto delle normative ambientali e della sicurezza. Escluderli significherebbe creare una distorsione del mercato con il rischio di maggiori costi per i cittadini”.
“L’equilibrio che gli autodemolitori chiedono nelle norme europee è pienamente condiviso”: così Simonpaolo Buongiardino, presidente Confcommercio Mobilità e Assomobilità. “In questi anni – ha rilevato Buongiardino - è prevalsa in Europa una visione ideologica sull’automotive. Per un comparto che, pur tra le difficoltà crescenti, garantisce milioni di posti lavoro, occorre un approccio graduale e bilanciato nei processi di sostenibilità e transizione energetica adottando tecnologie diverse e non soltanto l’elettrico. In Italia, ma anche in Europa, la quota di veicoli elettrici è ancora molto bassa con un parco auto che rischia di essere sempre più obsoleto”.
Confronto con parlamentari ed europarlamentari. L’appello in vista delle nuove normative UE: tutela del comparto, equità, salvaguardia della concorrenza e della libertà di impresa
Il messaggio emerso a Milano dall’iniziativa di ADQ con Assomobilità e Confcommercio Mobilità è chiaro: le regole che l’Europa e l’Italia adotteranno nei prossimi mesi dovranno tutelare il settore, non strangolarlo. (FG)
Marco Preti
è stato rieletto per acclamazione presidente di ANCIC, l’Associazione nazionale tra le imprese di informazioni commerciali e di gestione del credito (aderente a Confcommercio).
L’Assemblea ordinaria elettiva di ANCIC, svoltasi in Confcommercio Milano, ha rinnovato le cariche sociali per il 2025-2030. Del Consiglio Direttivo di ANCIC fanno inoltre parte Luca Berti, Domenico Bracone, Daniele Gardella, Simone Mangoni, Paolo Rusconi, Dario Vuolo.
Il Collegio dei Probiviri è composto da Giovanni Lamanna, Stefano Magnolfi, Daniele Vagnarelli.
Marco Preti è al suo secondo mandato di presidenza di ANCIC. Nella sua relazione introduttiva all’Assemblea ha ripercorso le varie fasi che hanno caratterizzato l’attività del quinquennio, ribadendo la forte rappresentanza di ANCIC a livello istituzionale e la capacità di dialogo con la Pubblica amministrazione che caratterizza da sempre l’operato dell’Associazione. Preti ha evidenziato l’impegno dell’Associazione per l’ampliamento della base associativa passata dai 28 iscritti del 2019 alle attuali 45 aziende associate.
ANCIC: foto di gruppo
Direttivo e Probiviri
Nell’Assemblea in Confcommercio Milano rinnovate le cariche sociali per il 2025-2030: i componenti del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Probiviri
zione - danno un’idea precisa del significativo contributo offerto dal settore al contrasto della criminalità economica ed al raggiungimento di una reale trasparenza del mercato. Non esiste transazione economica o finanziaria senza il supporto di informazioni commerciali fornite da imprese ANCIC. I clienti sono banche, assicurazioni, finanziarie, industrie, imprese commerciali e artigiane, professionisti. L´evoluzione dello scenario economico con l’ampliamento dei mercati ha offerto alle aziende nuove opportunità di sviluppo del proprio business e la crescente competizione ha reso fondamentale una gestione efficace dei rischi finanziari e di credito. Perciò – spiega ANCIC - è divenuto indispensabile poter accedere a validi supporti informativi che consentano di prendere decisioni efficaci in tempi rapidi.
Attualmente le aziende aderenti rappresentano un comparto non secondario dell’economia italiana con una quota di mercato che supera il 95% del totale, un fatturato complessivo di un miliardo di euro e 10.000 occupati diretti ed indiretti.
Le aziende rappresentate da ANCIC stilano, all’incirca, 50 milioni di rapporti informativi all’anno al netto delle interrogazioni sulle centrali rischi: questi numeri – rileva l’Associa-
Dalle aziende associate ad ANCIC 50 milioni di rapporti informativi all’anno al netto delle interrogazioni sulle centrali rischi. Clienti: banche, assicurazioni, finanziarie, industrie, imprese commerciali e artigiane, professionisti
Le società che ANCIC rappresenta offrono dati per: valutare la solidità di nuovi clienti, fornitori e partner; prevenire le insolvenze commerciali; verificare l´affidabilità finanziaria di persone fisiche e imprese individuali; analizzare le opportunità di business all´estero; usufruire di liste personalizzate di imprese prospect per le azioni di marketing; qualsiasi altra esigenza informativa.
Analisi dell’ultimo trimestre 2024 e delle prospettive 2025 elaborata da Format Research per l’Osservatorio economico dell’Associazione
Il settore delle macchine e attrezzature per la produzione industriale sta attraversando una crisi strutturale senza precedenti negli ultimi 15 anni, con segnali chiari di un rallentamento che va oltre la semplice congiuntura economica. Il crollo della domanda, la contrazione degli investimenti e il deterioramento della fiducia nel futuro delineano uno scenario di stallo, che rischia di compromettere la competitività dell’intera filiera. Sono questi i dati emersi dall’analisi dell’ultimo trimestre 2024 e delle prospettive 2025 elaborati da Format Research per l’Osservatorio economico ASCOMUT.
li, vivono una crisi parallela. La stagnazione della domanda ha determinato un calo del fatturato e un peggioramento dei tempi di pagamento, con un rischio crescente di tensioni finanziarie lungo la filiera. Il livello degli ordini è in continua flessione, mentre l’accesso al credito si fa più complesso. Di fronte a una domanda incerta, molte aziende distributrici stanno rivedendo la propria strategia, con un’attenzione crescente verso l’innovazione tecnologica e le soluzioni digitali per differenziare l’offerta.
Le imprese della domanda, ovvero i principali utilizzatori di macchine utensili, stanno affrontando un momento di forte incertezza. Gli investimenti in nuovi macchinari si sono drasticamente ridotti, riportando il settore ai livelli del 2008, segnale di un atteggiamento di attesa e di una crescente difficoltà nel pianificare il futuro. Il ritardato avvio di Transizione 5.0 ha avuto un impatto rilevante: l’assenza di incentivi concreti ha bloccato i piani di rinnovamento tecnologico, inducendo molte imprese a ridurre la capacità produttiva anziché rilanciarla. In questo contesto, i costi operativi (soprattutto quelli legati alla logistica e all’energia) continuano a pesare su un settore che fatica a trovare margini di crescita. Dall’altra parte, le imprese della distribuzione, cioè quelle che commercializzano macchine utensili e utensili industria-
Andrea Bianchi, presidente ASCOMUT
Il fallimento di transizione 5.0 frena il mercato. La produzione arretra ai livelli del 2008
“E’ necessario andare oltre la fotografia attuale: al netto delle persistenti incertezze e sollecitazioni – ha rilevato Andrea Bianchi, presidente di ASCOMUT - a preoccupare gli operatori è l’assenza di una visione industriale a lungo termine. L’inverno che il manifatturiero sta attraversando potrà essere lasciato alle spalle solo grazie ad azioni strutturate in grado di invertire una tendenza con il segno meno per quanto riguarda la competitività, l’innovazione e l’upgrade dei macchinari”.
“Ridare prospettive alle aziende – conclude Bianchi - significa, ad esempio, rivitalizzare aree e distretti di eccellenza, essere ‘appetibili’ per le nuove generazioni e innescare processi virtuosi generatori di innovazione. In altre parole, significa contribuire a promuovere il sistema Paese”.
CONFCOMMERCIO ALTO MAGENTINO: NASCE IL GRUPPO GIOVANI
IMPRENDITORI - Confcommercio Alto Magentino ha costituito il Gruppo Giovani Imprenditori formato da Marzia Bastianello (Al 10 s.r.l., abbigliamento), Angelica De Leon (Lady Otaku Tattoo Studio, tatuaggi), Andrea Raimondo (Mr. Ugo s.n.c., ristorazione), Riccardo Sciascia (Armonia s.r.l., gelateria), e Mela Tulumovic (MT Design Arte, studio di consulenza in architettura, interior design, restyling). A loro si unisce inoltre Selena Gazziero, giovane componente del Consiglio Direttivo Confcommercio Alto Magentino (assessore alle Politiche per il Commercio del Comune di Castano Primo).
Report a cura di Format Research presentato in Confcommercio Milano con l’evento “La consapevolezza del rischio. Competenze, tecnologie e responsabilità nel security management”
dell’evento in Confcommercio Milano di
In Confcommercio Milano, in occasione dell’evento “La consapevolezza del rischio. Competenze, tecnologie e responsabilità nel security management” (promosso da ConFederSicurezza e AISeM, Associazione italiana security management, in collaborazione con Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, Fondazione Asfàleia e AssoCyber) è stata presentata la nuova edizione dell’Osservatorio ConFederSicurezza e Servizi 2024 in collaborazione con Fondazione ASfàleia, a cura di Format Research: “Sicurezza e Vigilanza Privata: le imprese del settore e le imprese della domanda". Pierluigi Ascani, presidente di Format Research, ha presentato questa nuova edizione del Report.
In Italia operano 1.505 imprese della sicurezza: 423 sono imprese della vigilanza privata certificate dal Ministero dell’Interno. Al Nord Ovest ci sono 84 imprese certificate che rappresentano il 19,9% sul totale delle imprese certificate in Italia. La Puglia è la regione d’Italia che raccoglie il maggior numero di imprese, il 14,7%; seguono Campania (14,2%) e Lombardia (12,1%).
Oltre l’88% delle imprese certificate dal Ministero è costituito
da società di capitali, l’8,4% sono cooperative. Le piccole imprese (10-49 addetti) rappresentano il 42,3% delle imprese totali certificate dal Ministero.
Il fatturato complessivo delle imprese della sicurezza certificate è stimato in circa 4,3 miliardi di euro. La ripartizione del fatturato del settore (sempre le imprese certificate) è quasi interamente dominato dalle medie e grandi imprese: insieme producono oltre il 93,2% del volume d’affari totale. Le piccole imprese - che, come scritto, rappresentano il 42,3% del totale delle imprese della sicurezza certificateproducono solo il 5,9% del volume di affari. Il 77% delle imprese certificate lavora in pareggio, mentre le imprese con MOL positivo sono più del 7%.
Imprese della sicurezza: l’occupazione
In Italia presso 1.505 imprese della sicurezza, di cui 423 certificate, operano più di 112 mila occupati. L’indicatore dell’occupazione peggiora rispetto all’anno precedente: il saldo è pari a 57. La previsione al prossimo semestre comporta un ulteriore lieve peggioramento. L’andamento dell’occupazione migliora rispetto agli ultimi due anni, ma è peggiorata leggermente nel 2024 rispetto al 2023.
L’andamento economico del comparto
L’andamento economico delle imprese della vigilanza è migliorato nel primo semestre del 2024 secondo il 20% delle imprese. Il saldo previsionale è destinato a migliorare: è pari a 53 nel secondo semestre dell’anno. In miglioramento il saldo sull’andamento economico della propria impresa (62). Nel prossimo semestre il saldo è
destinato a rimanere stabile. Anche l’indicatore dei ricavi presenta un miglioramento rispetto al semestre precedente, destinato ad aumentare ulteriormente nel semestre successivo.
Credito, liquidità e prezzi
Servizi erogati
Servizi istituzionali (75,6%) ed altri servizi come stewart, hostess, buttafuori, consulenza e investigazione (30,2%) sono tra i maggiori servizi erogati dalle imprese della vigilanza. Il 39% delle imprese ha effettuato investimenti nel corso degli ultimi due anni. Tra i nuovi servizi in programma i principali sono relativi ai sistemi avanzati di antifurto e videosorveglianza (36,7%) e cyber security e sicurezza informatica (20%). Tra coloro che hanno effettuato investimenti nel corso degli ultimi due anni, il 76% ha introdotto innovazioni di processo, organizzative, gestionali e/o commerciali.
Innovazione
Nell’ultimo semestre, la spesa media sostenuta dall’impresa in innovazione è stata pari al 16% del fatturato totale. La spesa media è aumentata leggermente rispetto al 2023 (era al 15%). Ad investire maggiormente sono le grandi imprese del comparto sicurezza.
La capacità di far fronte al fabbisogno finanziario rimane pressoché invariata. Tra i diversi indicatori considerati nel Report, quello della liquidità è quello cresciuto meno nel 2024 rispetto agli altri. Aumentano i prezzi praticati dai fornitori secondo il 42,2% delle imprese. A percepirlo sono soprattutto le imprese con più di 50 addetti. I tempi di pagamento risultano allungati per il 31,3% delle imprese. Per il prossimo semestre il 17,8% delle imprese afferma che i tempi si allungheranno ancora. Nel 2024 sono aumentate le imprese che hanno fatto richiesta di credito. Il 59,7% ha visto accolta interamente la richiesta, il 7,5% con un ammontare inferiore a quanto richiesto. Tra coloro che hanno fatto richiesta di credito il 59,2% l’ha fatto prevalentemente per liquidità e cassa, il 33,8% per investimenti ed il 7% per ristrutturare il debito.
Gli interventi necessari
Confermare e/o implementare la gestione privata di determinati eventi, servizi o manifestazioni (46,7%) e la revisione e trasparenza del Codice degli Appalti in materia di gare per servizi di sicurezza (37,8%) sono i principali interventi tra quelli ritenuti necessari per un rilancio e rinnovamento del settore.
Stefano Fornaro è stato rieletto presidente dell’Associazione commercianti, casalinghi, coltellerie, ferramenta, utensilerie, vetro e ceramica (Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza). L’Assemblea ordinaria elettiva dell’Associazione, svoltasi in Confcommercio Milano, ha rinnovato le cariche sociali per il 2025-2030. Nel Consiglio Direttivo, con il presidente Stefano Fornaro, Alessandro Cantoni, Andrea Lorenzi, Giancarlo Righetti, Andrea Spinardi, Tommaso Vertemati, Massimo Mario Villatore.
Fanno parte del Collegio dei Probiviri Raffaella Borloni, Michele Tacchini, Daniela Ubaldi Verga. Nella riunione di Consiglio Direttivo che ha fatto seguito all’elezione, su proposta del presidente Fornaro, sono stati indicati i due vicepresidenti dell’Associazione: Alessandro Cantoni ed Andrea Lorenzi.
Stefano Fornaro, riconfermato presidente dell’Associazione commercianti, casalinghi, coltellerie, ferramenta, utensilerie, vetro e ceramica
Commercianti casalinghi, coltellerie, ferramenta, utensilerie, vetro e ceramica Stefano
Il tutto all’insegna della collaborazione in un clima di armonia: il presidente Fornaro, al suo secondo mandato, ha ringraziato i colleghi e la Segreteria dell’Associazione per il costante supporto. Fornaro ha illustrato la complessa situazione del settore penalizzato dalla riduzione della clientela, dalla grande distribuzione e da fornitori che, in molti casi, scelgono di aprire “monomarca” ingenerando una concorrenza al limite del ragionevole.
I componenti del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Probiviri. Vicepresidenti Alessandro Cantoni e Andrea Lorenzi
Nell’intervento assembleare, Fornaro ha sottolineato che “come imprenditori storici
abbiamo già dimostrato di saper superare i momenti di crisi grazie alle nostre doti di elasticità, passione, servizio e soprattutto competenza. Quello che possiamo fare in più nei prossimi anni, è cercare di rimanere aggiornati con i cambiamenti di mercato, oggi sempre più veloci, avvalendoci dell’aiuto di Confcommercio Milano quale migliore alleato per ottenere consulenze, informazioni e tutela”.
Fornaro ha ribadito l’impegno nell’organizzazione di momenti di incontro per la categoria e di iniziative a sostegno degli interessi degli imprenditori rappresentati.
CON IMIT PREMIO “MANAGER INTERNAZIONALE DELL’ANNO” - Lunedì 14 aprile alle ore 14 con IMIT (manager per l'internazionalizzazione) in Confcommercio Milano, (corso Venezia 47) cerimonia di premiazione del Premio "Manager Internazionale dell'anno" edizione 2025. Il Premio è dedicato ai manager, professionisti e consulenti dell’internazionalizzazione con almeno tre anni di esperienza. Con il Premio vengono valorizzate le competenze dei manager specializzati nel commercio estero, evidenziando il loro contributo al successo internazionale delle imprese.
Le banche del Gruppo Mediocredito Centrale (MCC) hanno stanziato un plafond di 50 milioni di euro per supportare le imprese del comparto della torrefazione a far fronte alle difficoltà dovute all’incremento del prezzo del caffè e dei costi che ricadono sull’intera filiera. Quest’importante
misura di sostegno al comparto è stata ufficializzata da MCC facendo seguito all’interpellanza presentata dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, onorevole Mirco Carloni, per evidenziare lo stato di difficoltà nel quale versano da alcuni mesi le torrefazioni italiane a causa del progressivo aumento esponenziale dei prezzi della materia prima, dovuto ad una pluralità di cause.
Molto positivo il commento di Davide Licchelli, presidente di Altoga, l’Associazione nazionale torrefattori, importatori di caffè e
Davide Licchelli, presidente di Altoga
grossisti alimentari: “Esprimo viva soddisfazione per questa prima misura a beneficio delle imprese e mi auguro che grazie a questo intervento, oltre che ad una auspicata attenuazione dei fenomeni all’origine dell’incontrollato aumento dei costi di approvvigionamento, le torrefazioni italiane possano salvaguardare la loro operatività, i livelli occupazionali ed il miglior servizio al mercato”.
In Confcommercio Milano con Asseprim, la Federazione dei servizi professionali per le imprese, e Andaf Lombardia (Associazione nazionale direttori amministrativi e finanziari) evento sul tema Corporate Sustainability Reporting Directive (vedi Unione Informa di marzo a pagina 28 n.d.r.) che ha ampliato il perimetro delle organizzazioni obbligate non solo a rendicontare, ma ad evolvere il modello di business e di controllo della catena del valore.
Sono stati presentati i risultati di una survey condotta nei mesi di gennaio–febbraio con i CFO di ANDAF Lombardia con due case history per l'implementazione della strategia di sostenibilità in azienda con riferimento a Reporting integrato e KPI. Successivamente, nella tavola rotonda, sono stati approfonditi strumenti, soluzioni e opportunità legati all'applicazione della sostenibilità. (AT)
I dati Asseprim Focus (secondo semestre 2024)
Le tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance) sono sempre più integrate nelle strategie aziendali, con il 34% delle imprese che ha assunto impegni specifici in questa direzione. Il 46% ha intenzione di farlo. Tuttavia, solo il 10% delle imprese possiede certificazioni di sostenibilità. La più diffusa è la ISO 14001, posseduta dal 54% delle imprese. In ambito di sostenibilità ambientale, il 72% delle imprese applica la raccolta di materiali e rifiuti, il 50% è attento all’uso dell’energia, il 47% utilizza le risorse naturali con parsimonia e il 43% è attento al risparmio idrico. Mentre in ambito sociale, l’80% attua politiche per la salute e la sicurezza dei dipendenti sul luogo di lavoro ed il 69% adotta politiche di responsabilità verso i clienti.
tive ai mezzi aziendali. Sebbene la maggior parte dei veicoli utilizzati dalle aziende sia alimentata a diesel, circa il 25% delle imprese possiede veicoli ibridi e il 12% ha veicoli completamente elettrici.
Il 42% delle imprese ha le risorse necessarie ad elaborare un modello di business sostenibile mentre solo il
L'attenzione alla sostenibilità ambientale da parte delle imprese del settore sta emergendo anche nelle scelte rela-
5% delle imprese ritiene di avere normative nazionali riguardanti l'impatto ambientale delle produzioni. Le principali barriere allo sviluppo sostenibile vedono l’investimento in sostenibilità come un costo (29%), la difficoltà di definire un budget specifico (24%) e una mancanza di risorse umane adeguate (22%).
Il sentiment del comparto della ristorazione illustrato a Lariofiere (Como) in occasione di RistorExpo
ALariofiere (Como), in occasione di RistorExpo, i lavori della Giunta Esecutiva del Comitato Regionale
Pubblici Esercizi, aperta dal presidente Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Lino Stoppani (foto). Un’occasione per analizzare il sentiment, raccolto tra le imprese, su prospettive e difficoltà di un settore che, in Lombardia, conta 47.804 attività, il 27,7% femminili e il 12,2% giovanili, e 283.101 addetti (elaborazione Centro Studi Fipe su dati Infocamere e Inps).
Stabili le prospettive delle imprese per questo 2025: gli operatori dichiarano una buona propensione alle assunzioni anche se resta complicato trovare profili idonei.
Un trend dimostrato
ristoranti, bar e pubblici esercizi in generale e questo trend potrebbe consolidarsi con le Olimpiadi invernali di
dai dati Unioncamere - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior che prevede 19.350 ingressi nelle attività di ristorazione nel trimestre febbraioaprile di quest’anno, la seconda categoria dei 236.530 lavoratori richiesti dal sistema economico lombardo.
Tra le principali difficoltà, invece, quella dettata dai rincari energetici che, per gli imprenditori lombardi della ristorazione, hanno un impatto significativo.
“Il periodo felice del turismo lombardo si riverbera anche su
FIPE CONFCOMMERCIO: NEL 2024 FATTURATO RISTORAZIONE +0,7%. RALLENTAMENTO
NELLA SECONDA META’ DELL’ANNO - L'Ufficio studi di Fipe Confcommercio in merito ai dati sull’andamento del fatturato dei servizi diffusi dall’Istat, ha rilevato come "a dicembre 2024 il fatturato delle imprese della ristorazione abbia registrato una crescita reale dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Nella media dell’anno - secondo
Milano Cortina 2026, occasione di promozione internazionale di un territorio e delle sue tradizioni, dove le nostre imprese saranno ambasciatori del gusto, dell’alimentazione e del buon vivere a tavola – ha dichiarato Stoppani –I costi energetici restano la vera spada di Damocle anche nei nostri comparti e permangono molte difficoltà nel reperire personale, problema che richiede un approccio integrato tra formazione e inserimento nel mondo del lavoro, percorso già intrapreso da Regione Lombardia”.
l'Ufficio Studi Fipe - a fronte di un significativo rallentamento dell’economia, l’incremento è stato dello 0,7%. Un risultato che è frutto della sintesi tra una prima parte dell’anno in cui la crescita è stata piuttosto vivace e una seconda parte caratterizzata da un significativo rallentamento con diversi mesi addirittura con il segno meno per effetto di una stagione estiva assai poco brillante. Un risultato, quello della ristorazione, che va interpretato alla luce della perdurante crisi della manifattura, delle criticità nelle costruzioni e della modesta crescita dell’intero comparto dei servizi con un incremento di appena tre decimi di punto percentuale”.
Lanciato dopo la Riforma della professione (legge 190/2023)
Oltre 29.000 le domande presentate - a fronte delle 14.000 guide in esercizio registrate sull’Elenco nazionale del Ministero del Turismo – al primo bando nazionale per aspiranti guide turistiche che il Ministero ha lanciato dopo la Riforma della professione (legge 190/2023).
“Numeri elevati che, per quanto prevedibili dopo tanti anni, non possono che preoccupare e che impongono riflessioni” ha commentato Valeria Gerli, presidente di ConfGuide, la Federazione nazionale delle guide turistiche aderente a Confcommercio Professioni. “Perché – ha rilevato - se da un lato alcune realtà territoriali ed alcune tipologie di attività lamentano una carenza di professionisti abilitati, dall’altro immettere sul mercato questo potenziale numerico pari al doppio delle guide in esercizio, porterà a triplicare entro l’anno il numero dei professionisti, con conseguenze tutte da verificare”.
Confguide: il doppio di quelle in esercizio rischio abbassamento qualitativo
“Temiamo inoltre – ha proseguito Valeria Gerli – che, come ulteriore conseguenza, si abbassi il livello qualitativo dei servizi offerti, in un contesto che, invece, chiede sempre maggiore qualità”.
ConfGuide, pur
Mensile di informazione di CONFCOMMERCIO
IMPRESE PER L'ITALIA
MILANO, LODI, MONZA E BRIANZA
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apprezzando la Riforma attesa dalla categoria da oltre 10 anni, aveva già posto l’accento sul suo depotenziamento voluto dalla Commissione Europea rispetto all’impianto originario, con il titolo di accesso alla professione passato da laurea a diploma, e le lingue straniere passate da due a una, e di livello B2. “A tutti i candidati, ConfGuide esprime l’augurio che dalle prove d’esame emergano i più meritevoli, qualificati e preparati, perché è di costoro che Turismo e Cultura, hanno bisogno” ha concluso la presidente Valeria Gerli, con un invito a contattare le sedi locali di Confguide “dove potranno avere informazioni e sostegno”.
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