Cusano Magazine 3

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NUMERO 3 APRILE 2021

TIME AFTER TIME

CHE OROSCOPO FA?

Dal vecchio al nuovo ordinamento. Come è cambiata l’università nel tempo.

Fashion Pills:

il ritorno del vintage!



INDICE

5

19

38

50

pag 38

PAROLE D’AMORE

pag 50

ARTE IN MOSTRA

pag 53

IL QUADRO DI NORMA

pag 54

FASHION PILLS

pag 56

LIBRI/MUSICA/FILM

pag 58

PROGRAMMAZIONE TV

pag 5

IL TEMPO

pag 19

pag 7

CAREER SERVICE

pag 8

OFFERTE DI LAVORO

pag 21 APOLOGIA DELLA NORMALITÀ

pag 40

L’IMPRENDITORE E GLI ALTRI

pag 9

OFFERTE DI STAGE

pag 43

L’ARTISTA DEL MESE

pag 15

MADE IN CUSANO

pag 22 IL VALORE REALE DEL METODO EISENHOWER

pag 44

OGNI COSA A SUO TEMPO

pag 46

TERNANA NEWS

pag 60

ILLUSTRAZIONE

pag 48

UNA PORTA SEMPRE APERTA SUL FUTURO

pag 62

OROSCOPO

pag 16 DAL NUOVO AL VECCHIO ORDINAMENTO

UNICUSANO DOCET

pag 24

C’È FIORE E FIORE

pag 26

FUN FACT

pag 29 ANDIAMO A SPASSO NEL TEMPO CON LA STORIA OSCURA pag 36

APP E TECNOLOGIA


Responsabile Valentina Lamonaca Segretario di Redazione Danilo Novelli Redattori Capo Fulvia de Maria Chiara Martella Capo Servizio Maria Rasile Direttore Creativo Giuliana Aquilani

IL TEMPO

Direttore Artistico Grafica editoriale Carlotta Astengo

Collaboratori Nicoletta Santoponte Sara Marini Marco Valeri Aurora Vena Federico Casadei Lorenzo Angelini Fabio Camillacci Michela Crisci Marino D’Amore Daniel Moretti Giulia Sacchetti Roberta Sias Massimiliano Cannalire Pina Giordano Francesca Lauri Beatrice Mariotti Annalisa Colavito Donatella Geretto Piercarlo Fabi Virginia Parisi Luca Lamonaca Francesco Elia

“Se nessuno me lo chiede, io so cos’è, se cerco di spiegarlo a chi me lo chiede non lo so”: è ciò che sosteneva il filosofo Sant’Agostino in merito al concetto del tempo. Elemento arduo da definire, cui sono connaturate sensazioni di fugacità e, in egual misura, di attesa. Moltissimi sono gli studiosi, scienziati o filosofi come anche gli artisti, poeti e letterati che hanno provato a sviscerare i segreti di questa dimensione per capire a fondo la sua natura, manifestando la loro concezione e il loro sentire. L’antica Grecia considerava il tempo in due diversi modi: il Tempo quantitativo, ovvero quello inteso nei punti di partenza e di arrivo, e il Tempo qualitativo, che considera il valore di ciò che passa tra quei due punti. Vorrei farvi riflettere su un aspetto interessante: velocizzando alla massima velocità il filmato di una persona che cammina, ci accorgeremo che il soggetto scomparirà dall’immagine. Siamo vicini al paradosso, il tempo e la sua velocità possono mettere in discussione la fenomenologia della realtà così come può essere percepita individualmente. La dimensione temporale è l’unica unità di misura che legittima tutto ciò che esiste e ci circonda. Ogni essere umano percepisce e concepisce gli attimi della sua vita solo istintivamente e, sebbene

il tempo appaia come un ente esterno che regola e ordina le leggi fisiche del nostro mondo, può essere avvertito soltanto soggettivamente attraverso la proiezione nella coscienza, la memoria. Nonostante non siamo ancora arrivati ad oggi ad una chiave di lettura comune ed unica di questa dimensione che scandisce inevitabilmente le nostre esistenze, è palese come il tempo sia rigorosamente connesso alla percezione individuale e che ogni individuo ne sia toccato. Occorre dunque far tesoro di ogni attimo che ci viene donato e custodirne con cura parsimoniosa la memoria, la quale, se preservata, può restituirci anche ciò che appare perduto per sempre.

“Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero”. “Mentre parliamo sarà fuggito, inesorabile, il tempo: cogli il giorno, il meno possibile fiducioso in quello successivo”. Orazio

Danilo Novelli


CAREER SERVICE L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha cambiato radicalmente le nostre vite. Questo cambiamento non ha risparmiato nemmeno il mercato del lavoro e il modo di fare recruiting diventato ormai sempre più digitale. Viste le numerose criticità che stiamo attraversando in questo particolare periodo storico è molto probabile che l’azienda proponga di fare un colloquio conoscitivo tramite strumenti digitali. I colloqui di lavoro on line non solo si sono rivelati un’ottima soluzione per fronteggiare l’attuale emergenza sanitaria ma possono rappresentare anche un valore aggiunto per l’azienda. La selezione on line, infatti, semplifica l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, risulta essere più immediata, consente di superare eventuali ostacoli legati alle trasferte dei candidati per prendere parte alle selezioni e permette di svolgere un numero elevato di colloqui in poco tempo velocizzando così i processi di scrematura. È importante quindi non farsi trovare impreparati! Per prima cosa, vi consigliamo di prendere confidenza con la piattaforma che il recruiter ha scelto per il colloquio, facendo anticipatamente delle prove, soprattutto se non avete dimestichezza con il software utilizzato dall’azienda, testando per esempio il corretto funzionamento degli auricolari e del microfono. È importante scegliere una stanza adatta, silenziosa e con una buona illuminazione. È opportuno prediligere un

abbigliamento curato ed adeguato, anche se l’intervista si svolgerà in un clima informale, si tratta pur sempre di un colloquio di lavoro. In ultimo, è di fondamentale importanza mantenere vivo il contatto visivo in quanto il recruiter concentrerà maggiormente l’attenzione sul viso e in particolare sullo sguardo: è essenziale allora guardare direttamente la webcam e non avere distrazioni. Il Covid-19 ha messo tutti noi a dura prova, è vero, ma come dice Charles Darwin: “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.

Nicoletta Santoponte


OFFERTE DI STAGE -

- OFFERTE DI LAVORO

Nome dell’azienda: Generali Italia Spa Settore: Assicurativo Titolo dell’offerta: Consulente Assicurativo Previdenziale Destinatari: Laureati in Economia o Giurisprudenza Requisiti: - Laurea in indirizzo economico, finanziario o giuridico - Predisposizione alla relazione, flessibilità e dinamismo - Capacità di pianificazione e di organizzazione - Approccio imprenditoriale ed orientamento agli obiettivi Tipo di rapporto lavorativo: Contratto a tempo determinato con concrete possibilità di consolidare il rapporto di lavoro Sede di lavoro: Roma e limitrofi Durata: 12 mesi

Nome dell’azienda: Openjob metis Settore: Agenzia del lavoro Titolo dell’offerta: Assistenti Tecnici di cantiere Destinatari: Laureati in Ingegneria Elettronica o Informatica Requisiti: - Laurea in Ingegneria Elettronica o Informatica - Buona conoscenza del computer, del Pacchetto Office e della rete in fibra ottica; - Disponibilità full-time dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00 - Disponibilità alla reperibilità e a lavorare il sabato su straordinario se richiesto Tipo di rapporto lavorativo: Contratto iniziale in somministrazione Sede di lavoro: Pantigliate (Mi) – Tavo (Pd) – Campogalliano (Mo) – Pomezia (Rm) – Sassari – Palermo – Ragusa – Lamezia Terme (Cz) Durata: 6 mesi

Nome dell’azienda: Gmv Agenzia Partner Allianz Spa Settore: Assicurativo Titolo dell’offerta: Consulenti finanziari Destinatari: Laureati in Economia o Giurisprudenza Requisiti: -Laurea in Economia o Giurisprudenza Tipo di rapporto lavorativo: Autonomo a tempo indeterminato Sede di lavoro: Milano

Nome dell’azienda: Isegno Srl Settore: Progettazione e settore Costruzioni Titolo dell’offerta: BIM Specialist MEP/Progettista Impianti Destinatari: Laureati Master BIM Ingegneri elettronici e meccanici Requisiti: - Laurea ingegneria indirizzo progettazione impianti meccanici/elettronici - Master BIM Tipo di rapporto lavorativo: Collaborazione Full-time a Partita Iva Sede di lavoro: Milano

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Nome dell’azienda: Il Broker dott. Andrea Dinicolamaria Settore: Centro Servizi, Consulenza Assicurativa Specializzata Titolo dell’offerta: Responsabile Area Digital Marketing Destinatari: Laureati in economia Requisiti: - Laurea in Economia - Buona conoscenza della lingua inglese - Competenze specifiche nell’area digital marketing, editoria, piattaforma web, blog, social media - Competenze informatiche per il coordinamento e lo sviluppo della comunicazione digitale con riguardo alla comunicazione interna - Spirito intraprendente e tanta voglia di fare Tipo di rapporto lavorativo: Tempo indeterminato/Full time Sede di lavoro: Gravina in Puglia (Ba) Data prevista inserimento: 10/05/2021

Nome dell’azienda: Studio D&A Stp Srl Settore: Consulenza legale e fiscale Titolo dell’offerta: Praticante Dottore Commercialista (Sezione Praticanti dell’ODCEC di Roma) Destinatari: Laureati o Laureandi in Economia Requisiti: - Laurea in Economia - Motivazione e serietà - Impegno a tempo pieno - Conoscenza anche solo teorica della contabilità e della fiscalità, nonché degli aspetti consulenziali quali operazioni straordinarie, business plan, controllo di gestione. Tipo di rapporto lavorativo: Praticantato Sede di lavoro: Roma (zona Corso Trieste) Durata: 18 mesi

Nome dell’azienda: Studio Izzi – Toniatti – Perron Cabus – Martini&Partners Settore: Legale – Diritto del Lavoro Titolo dell’offerta: Praticantato diritto del lavoro Destinatari: Laureati in giurisprudenza Requisiti: - Laurea in giurisprudenza - Italiano fluente - Inglese buono - La conoscenza di altre lingue è titolo preferenziale - Ecdl Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Milano

Nome dell’azienda: Esse – M Studio Srl Settore: Ricerca e selezione Titolo dell’offerta: Stage Logistica Avanzata Destinatari: Profili Junior Requisiti: - Master affini a Logistica e Trasporti - Buona conoscenza della lingua inglese Tipo di rapporto lavorativo: Stage extracurriculare Sede di lavoro: Monza Durata: 6 mesi

Nome dell’azienda: Dekra Italia Srl Settore: Automotive Titolo dell’offerta: Progetto Consulenza After Sales Destinatari: Ingegneri meccanici Requisiti: - Laurea in ingegneria meccanica Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Roma Durata: 6 mesi

Nome dell’azienda: Agilium WorldWide Italy Settore: Assicurativo Titolo dell’offerta: Junior Sales Account Destinatari: Laureati con potenziale e forti attitudini commerciali che abbiano maturato una breve esperienza in ruoli di Junior Sales Account o assimilabili nel settore dei servizi Requisiti: - Laurea in discipline economiche o giuridiche - Ottima conoscenza della lingua inglese - Ottima conoscenza del Pacchetto Office, in particolare di Excel Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Roma Durata: 6 mesi

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MADE IN CUSANO -

OLTRE QUESTO TEMPO SOSPESO Nankurunaisa. Credo sia una delle parole più belle del mondo: è giapponese e significa “Con il tempo si sistema tutto”. È il 9 Marzo del 2020 quando, in Italia, il tempo si ferma improvvisamente ed inizia ufficialmente l’incubo del Covid-19. Un’intera nazione nel giro di poche ore si ritrova ad essere lo spettro di se stessa e a combattere un nemico invisibile che fa sentire, a suon di morti e di malati, il suo grido di terrore. Da questo momento in poi le nostre giornate cambiano radicalmente, assumendo una parvenza quasi surreale, a volte persino onirica. E noi, abituati a delle vite frenetiche scandite da ritmi serratissimi, ci ritroviamo improvvisamente fermi. Inermi. Ed ecco che però, con il passare dei giorni, emergono la grinta e la determinazione di un paese ferito fino allo stremo, ma che ha ancora la forza di reagire e di rimettersi in moto. Così anche la nostra università si dota di tutti gli strumenti necessari affinché i suoi studenti possano continuare ininterrottamente a sostenere esami e a laurearsi. Le storie dei nostri Made in Cusano sono una testimonianza di tutto questo: giovani neolaureati, professionisti, mamme lavoratrici, piccoli imprenditori, accomunati da una forte ambizione e voglia di crescita che li porta ad ottimizzare il proprio tempo, superando qualsiasi ostacolo attraverso tanti sacrifici. Molti di loro si trovano spesso nella difficoltà di conciliare vita accademica e professionale, ma grazie all’organizzazione e ai servizi offerti dal nostro Ateneo non rinunciano ai propri sogni e riescono a conseguire la laurea brillantemente, portando avanti di pari passo la propria carriera professionale. La storia della nostra laureata Serena Marianecci, ad esempio, testimonia proprio il percorso di una giovane mamma in carriera che non vuole abbandonare gli studi e riesce nel suo intento grazie all’Unicusano: “Ho deciso che dovevo assolutamente completare il mio corso di studi, ma con un bimbo di diciotto mesi e un lavoro full time sentivo la necessità di trovare un’università che mi permettesse di seguire le lezioni da casa, garantendomi al contempo una formazione

di qualità. Così ho scelto di riprendere gli studi in Giurisprudenza e di iscrivermi all’Unicusano.” E ancora la storia del nostro laureato Luca Moro, che gestisce progetti di intelligenza artificiale avanzati, senza però rinunciare al sogno della Laurea: “L’impegno del lavoro full time si è rivelato decisamente più oneroso rispetto all’idea che mi ero fatto. Non riuscivo a seguire le lezioni e così ho deciso a malincuore di abbandonare l’università. Tuttavia non ero affatto contento della mia scelta: mi sono informato sull’Unicusano e ho capito che avrei potuto continuare a studiare e lavorare parallelamente grazie al suo innovativo metodo e-learning.” In questi mesi abbiamo imparato a dare un significato diverso al nostro tempo: abbiamo capito che andare più lenti non significa necessariamente rimanere indietro, ma dare più valore a ciò che facciamo in ogni singolo momento. Pensare freneticamente a quello che accadrà dopo non serve; domani arriverà comunque, perché come affermava Eraclito “il divenire è nella natura delle cose”. πάντα ῥεῖ, tutto scorre. Sara Marini

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magistrale, con la previsione, per alcuni corsi, delle cosiddette lauree a ciclo unico.

DAL NUOVO AL VECCHIO ORDINAMENTO Come è cambiata l’università nel tempo

L’intento delle riforme è proprio quello di rafforzare le possibilità di immettersi nel mondo del lavoro già dopo solo tre anni di studi universitari e ciò, senza dubbio, rappresenta un’opportunità considerevole nella realtà dinamica del mondo moderno, in cui acquisire competenze professionali specifiche rappresenta sempre più un’arma vincente ma, soprattutto, consente di potersi distinguere in una società sempre più standardizzata. A ciò si aggiunge l’opportunità di conseguire un titolo specialistico contestualmente allo svolgimento di un’attività lavorativa, scegliendo la laurea magistrale più in linea con il lavoro che si svolge. Tutto ciò si muove a garanzia di una formazione sempre più specialistica e settoriale, al fine di acquisire competenze ed abilità fortemente specializzate, per poter essere al passo con le esigenze del mercato del lavoro, oggi ormai in costante evoluzione. Ciò nonostante, è bene sottolineare che la profonda crisi economica, accentuata ancor di più dalla pandemia in corso, non ha certamente contribuito al raggiungimento degli obiettivi che queste riforme si erano prefissate.

Il mondo dell’istruzione universitaria in Italia ha conosciuto varie fasi e, nel corso dei decenni, si è rinnovato e aggiornato più e più volte. In particolare, è opportuno far menzione della riforma del 1999 che, con il decreto n. 509, ha introdotto per la prima volta in Italia la novità del “3+2” e dei crediti formativi, riforma cui sono seguiti poi altri provvedimenti legislativi che, tra il 2004 ed il 2008, hanno ridato forma alle università. Molto è didattico.

cambiato

dal

punto

di

vista

Si è passati dal cosiddetto vecchio ordinamento, che prevedeva un unico ciclo di studi della durata, a seconda delle facoltà, di 4, 5 o 6 anni, all’odierna divisione in corsi di laurea, della durata di 3 anni per la laurea cosiddetta triennale e di 2 anni per i corsi di laurea specialistici, prevedendo altresì lauree magistrali o a ciclo unico solo per alcuni corsi, come per esempio medicina e giurisprudenza. La scelta ministeriale di suddividere l’apprendimento in un primo ciclo, quello triennale, e poi in un secondo, quello specialistico, mostra l’intenzione di prevedere un approccio profondamente sequenziale nell’apprendimento dello studente. La laurea triennale, infatti, è volta a dare una formazione di tipo teorico-metodologico generale, in vista di un eventuale proseguimento degli studi attraverso il conseguimento di una laurea

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specialistica oppure di un master di primo livello. La laurea specialistica, invece, fornisce competenze professionali di tipo tecnico-operativo, che consentono di acquisire una preparazione più specializzata, in ambiti ben definiti. L’obiettivo del passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento è stato quello di accorciare i tempi di inserimento nel mercato del lavoro, consentendo anche a chi fosse in possesso di un titolo triennale di collocarsi sin da subito in una realtà lavorativa, senza però escludere la possibilità di portare a termine il proprio percorso formativo, a seguito di una prima esperienza lavorativa o, perché no, anche contemporaneamente allo svolgimento di un lavoro.

Infatti, da un lato, sempre meno sono coloro che scelgono di proseguire con gli studi dopo il diploma e, dall’altro, le medesime chance di trovare subito un posto di lavoro dopo gli studi sono diminuite. Ciò che invece può rappresentare un’alternativa alla crisi nonché alle difficoltà del tempo che viviamo è proprio la formazione, perché solo la realizzazione di un percorso formativo consente di reiventarsi e di collocarsi nel mercato del lavoro moderno, sempre più bisognoso di figure altamente qualificate.

Maria Rasile

Altra novità importante della riforma universitaria è certamente l’introduzione dei crediti formativi, che quantificano l’impegno di studio richiesto e consentono di dare valore all’attività lavorativa svolta che, se riconosciuta, nella costruzione del percorso formativo dello studente alleggerisce il carico di esami da sostenere. Poco più tardi, nel 2004, si è assistito ad un ulteriore cambiamento: se da un lato i livelli di istruzione restano i medesimi, dall’altro cambiano denominazione. Oggi, infatti, non si parla più di laurea triennale e laurea specialistica bensì semplicemente di laurea o, in alternativa, di laurea di primo livello e di laurea

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UNICUSANO DOCET -

GESTIRE IL TEMPO DI STUDIO Si è soliti pensare che lo studente modello sia colui che impiega la maggior parte della propria giornata sui libri trascurando le relazioni sociali e le attività sportive. Oggi però si è sempre più convinti che tale considerazione sia errata. Lo studente modello è colui che ha acquisito la capacità di gestire il proprio tempo in modo efficiente ed efficace. Cosa vuol dire? Lo studente modello è colui che ha la capacità di organizzare il tempo bilanciando le ore da dedicare alle attività di studio con quelle da dedicare alle attività ricreative e sociali.

Gestire il proprio tempo non è però affatto semplice. Molto spesso accade che quando il ragazzo ha molto tempo a disposizione, tende a rinviare i propri impegni scolastici. Quindi è quasi inevitabile che gli studenti posticipino gli impegni scolastici verso il tardo pomeriggio. Nonostante ciò, il ragazzo spreca energie pensando continuamente al momento in cui si dovranno fare i compiti.

Accade spesso che i ragazzi si perdano tra programmi televisivi pomeridiani, social media, pc ed altro.

Le cose cambiano quando si è in presenza di una scadenza. Se si ha una scadenza improcrastinabile da rispettare, paradossalmente si riesce a finire tutto prima e a concludere le attività scolastiche rispettando le scadenze. Perché? La presenza di una scadenza stimola i ragazzi a concentrare tutte le energie verso gli obiettivi prefissati.

Di fronte a tutto ciò, due potrebbero essere le leve

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su cui i ragazzi potranno puntare per gestire il proprio tempo secondo efficienza ed efficacia: la qualità e la pianificazione.

Non è tanto la quantità quanto invece la qualità di tempo impiegato a fare la differenza. Un’ora di concentrazione può risultare più produttiva di quattro ore tutte dedicate allo studio durante le quali il ragazzo risponde a messaggi, ascolta musica o guarda la tv.

La pianificazione, così come per l’economia, anche per le attività di studio rappresenta una leva indispensabile per conseguire il successo. Pianificare le attività di studio può rivelarsi molto utile. Potrebbe essere opportuno organizzare le ore di studio, divise per materia, ma anche lo sport e le attività ricreative, compresi i vari impegni che ogni ragazzo dovrà affrontare. L’utilità del planning nasce con l’obiettivo di autonomizzare ragazzi nella gestione del tempo, aiutandoli attraverso uno strumento concreto ad organizzare la propria vita.

Occorre però allenamento per imparare a stimare i tempi di ogni attività. Solo con il tempo e con il costante esercizio si può aumentare la consapevolezza dei propri ritmi di lavoro.

Marco Valeri

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Raffinata

Una

Tentazione

che regala intense emozioni fin dal primo morso.

APOLOGIA DELLA normalità Il concetto di normalità è tra le nozioni più abusate fretta, considerando che di norma ci vogliono di sempre. A volte mitizzato, a volte demonizzato, diversi anni affinché un vaccino venga validato. La spesso inflazionato. scienza ha corso molto più dell’industria e adesso tocca ai cittadini e alle istituzioni correre con la Cosa si intende quando si definisce qualcosa campagna di vaccinazione di massa. Il fattore “normale”? La risposta può variare in base al tempo, tempo è fondamentale. al luogo, al contesto socioculturale. Nell’ultimo anno però il concetto di normalità ha esteso i suoi Infatti i vaccini, anche se non garantiscono una confini, finendo per abbracciare praticamente tutto il protezione totale, possono rallentare la circolazione mondo. È diventato normale coprirsi il volto con una del virus e, con meno copie del virus in movimento, mascherina chirurgica, normale l’utilizzo frenetico lo sviluppo di varianti è un’eventualità meno di sostanze igienizzanti, normale il ripudio di ogni probabile. contatto fisico con gli altri. E ovviamente è normale, e coinvolge tutti, la voglia di ritorno alla normalità. In questo percorso sarà inoltre cruciale l’utilizzo della giusta forma di comunicazione e la campagna Quella vera, quella che non abbiamo mai capito. Fatta di sensibilizzazione, al fine di vincere i dubbi e di cene, vacanze, viaggi, concerti. La normalità fatta di superare le incertezze che possono presentarsi. persone da non guardare più con timore e diffidenza. Fondamentale sarà proseguire spediti lungo questo Ad un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria il cammino delineato dalla scienza e continuare ad Coronavirus fa ancora tanta paura: ha imparato a attenersi alle regole, anche se si è stanchi, esasperati mutare, presentandosi in forma di varianti che hanno e non si riesce a scorgere un futuro. Abbiamo tutti aperto ufficialmente la stagione della “terza ondata”. il desiderio di recuperare le relazioni sociali, di L’evoluzione di una pandemia è difficile da prevedere, riappropriarci delle nostre libertà e di ritornare a data la complessità dei fattori biologici e sociali che goderci le piazze. la influenzano. Perciò immaginare a tavolino quello che ci attende è un esercizio rischioso. Ma facciamo E se ora appare ancora lontano, quel momento un tentativo. Si chiama vaccino e si declina al plurale: arriverà: il momento del ritorno della normalità. AstraZeneca, Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson. Un anno fa, già da gennaio, la Cina aveva messo a disposizione della comunità scientifica la sequenza Aurora Vena del Sars-Cov-2. Partendo da lì si è fatto davvero in

Creato con passione e semplicità da maestri talentuosi. Un cioccolato fondente al 70%, dal carattere deciso e dal gusto amabile. "Del Drago", l'eleganza del cioccolato italiano.

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IL VALORE REALE DEL METODO EISENHOWER NEL TIME MANAGEMENT La matrice di Eisenhower deve il suo nome a Dwight Eisenhower (presidente degli USA dal ’53 al ’61) che usufruiva di questa matrice per scegliere su quale compito focalizzarsi ogni giorno. Una delle decisioni più ardue in tema di gestione del tempo riguarda proprio la scelta delle priorità. Il metodo Eisenhower fornisce un aiuto in tale direzione, sul principio della distinzione cardine tra cose importanti ed urgenti. Importanza ed urgenza non sono, precisamente, la medesima cosa ed è rilevante determinare quali sono le nostre priorità tenendo presente questa distinzione. Il principio di Eisenhower è un eccellente strumento per scegliere quali sono le priorità del momento. Uno dei suoi meriti è la relativa semplicità di impiego perché è sufficiente porsi qualche domanda e prendere qualche nota per usarla. La gestione delle priorità è una delle chiavi dell’amministrazione del tempo e consiglio a tutti di provare questo metodo perché è davvero utile. Una tecnica, in sostanza, che può favorire gli studenti a prendere decisioni ponderate e consapevoli attorno alle quali pianificare le attività quotidiane in concilio con il mondo dell’Università. In fin dei conti è anche un bel modo per risparmiare tempo prezioso. Nella matrice possiamo individuare quattro quadranti in cui i compiti sono così suddivisi: Urgente/ Importante; Non Urgente/Importante; Urgente/Non Importante; Non Urgente/Non Importante. Sebbene sia una distinzione piuttosto palese, nella pratica in molti cadono nell’inganno credendo che tutte le attività urgenti siano anche importanti. Invece come usava dire lo stesso Eisenhower: “Quello che è importante raramente è urgente e quello che è urgente raramente è importante.”

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Spendiamo una enorme quantità di tempo in attività inutili. Il mio suggerimento è di ridimensionarle e non di eliminarle completamente. Ad esempio sono solito annotare le molteplici attività che compongono la quotidianità, per avere una panoramica del tempo a disposizione per lo studio. Per avere un’idea, dopo una dura giornata sui libri, guardare la TV o navigare un poco su internet per una mezz’oretta può indubbiamente aiutare a rilassarti. Ci sono tuttavia anche attività costruttive che puoi fare a tal proposito, come praticare sport o immergerti in delle letture distensive. Riassumendo, invece di eliminare completamente le attività, ridurle fino al 5% del tempo in cui sei operativo (che più o meno equivale ad un’oretta) può essere un buon compromesso. E ricordate: tanto più grande sarà la vostra risolutezza nello studio e nella perseveranza, maggiore sarà la qualità della vostra stessa vita. Perché, come disse un contemporaneo di Eisenhower, Sir Winston Churchill: “Uno sforzo continuo - non la forza o l’intelligenza - è la chiave che sprigiona il nostro potenziale”.

Federico Casadei


di leone, oltre ad essere una bella storia, è una ricerca promossa da Thomas Boyce, professore emerito di pediatria e psichiatria presso la California University. La ricerca ha portato alla luce come “i geni hanno un ruolo importantissimo nella nostra evoluzione, ma come i libri, devono essere letti e questo può farlo solo l’ambiente che li circonda.”

C’È FIORE E FIORE Tra le variegate tipologie di fiori all’orizzonte, ve ne sono due in particolare che sono così diverse ma così emblematiche allo stesso tempo. Mi riferisco al dente di leone e all’orchidea. Il primo è un fiore selvaggio, che si lascia trascinare dal vento senza mai piegarsi. Robusto e rigoglioso di natura, come ogni elemento selvatico è capace di

«Abbiamo scoperto l’esistenza di due tipi di bambini in una ricerca durata oltre trent’anni; ed è stato un caso, non era ciò che stavamo cercando. La maggior parte sono dente di leone: prosperano e fioriscono praticamente in ogni terreno. Altri appassiscono senza cure gentili e costanti ma, proprio come le orchidee, possono diventare creature di rara bellezza, complessità ed eleganza, e ottenere risultati straordinari» afferma Boyce.

germogliare ovunque, persino nelle rocce. Resiliente alle difficoltà, incurante delle avversità, si fa strada tra le intemperie e le erbacce senza “battere petalo”, con la grande normalità che lo contraddistingue. Forse se vi dicessi “soffione” lo riconoscereste in maniera lampante. Beh, è proprio lui, quel fiore su cui “soffiate” per esprimere un desiderio e, da

ogni soffio o folata di vento i suoi semi vengono sparsi con estrema semplicità per sbocciare nuovamente altrove. Tutt’altra storia invece per quanto riguarda l’orchidea. Già nel suo nome riecheggia un profumo di eleganza e gentilezza. Ma vi è molto altro dietro. L’orchidea è un fiore bellissimo quanto fragile. Ha bisogno di cure ed attenzioni ed è fondamentalmente difficile. È difficile farlo sbocciare, è difficile farlo fiorire, è difficile mantenerlo in vita, perché è un fiore speciale. Bene, l’intento non è far sbocciare il pollice verde a qualcuno. È chiaro che non è soltanto di fiori che sto parlando? Il dente di leone, o soffione che dir si voglia, e la magnifica orchidea descrivono benissimo l’essere umano, nelle sue distinzioni e differenziazioni, appartenenti alla stessa specie, ma profondamente diversi: necessitano di cure e trattamenti differenti per poter essere entrambi rigogliosi nel proprio habitat naturale. Quella dell’orchidea e del dente

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I bambini orchidea, aggiungerei, sono le persone, gli adulti, gli adolescenti che, a prescindere dall’età maturata, hanno difficoltà ad affrontare bene le vicissitudini della vita allo stesso modo della normalità dirompente dei dente di leone. Tutto ciò se non ascoltati, incentivati, nutriti emotivamente e supportati nel corso del tempo nella maniera minuziosa di cui hanno bisogno. Dalla famiglia e dalla scuola in primis che gettano le fondamenta affinché si possano affacciare in maniera solida alla loro vita da adulti. Ma non finisce qui. Vi sono studenti universitari divorati dall’ansia di un esame e per lo stesso esame altri studenti del tutto tranquilli senza magari aver affrontato nemmeno tutto il programma. Vi sono studenti che necessitano di attenzioni e gratificazioni, non di quelle superficiali ma reali, anche dopo il liceo, e studenti che nemmeno ci fanno caso. Vi possono essere piccoli geni dietro un volto timido e solitario che ha solo bisogno di essere coinvolto nell’ambiente a lui più favorevole, perché magari preferisce la biblioteca piuttosto

che la palestra. Tutti gli studenti, futuri uomini, donne, genitori, hanno bisogno di essere coltivati per poter sbocciare e dare vita ai prossimi ingegneri, psicologi, avvocati e dirigenti della loro generazione, ma soprattutto dare vita a persone serene, felici e positive, qualunque sia il loro fiore. Lo abbiamo visto anche nel corso dell’ultimo anno in cui siamo stati costretti a casa, come è stata la reazione delle persone nella stessa situazione. C’è chi si è dato alla cucina, allo sport indoor, agli apertivi su skipe, all’home decor, insomma chi non si è perso d’animo e chi si è estraniato dalla realtà, sdraiato sul divano a guardare serie tv. Non sappiamo ancora e non lo sapremo per molto quali saranno gli effetti a lungo termine della pandemia sulla mente delle persone. Boyce ha ricordato come “I bambini che dopo il terremoto di Loma Prieta, in California, avevano tracciato disegni colorati e fiduciosi presentavano poi più problemi e disagi di quelli che avevano lasciato sulla carta le loro ansie e paure profonde; i bambini orchidea soprattutto avevano concesso alle loro paure di mostrarsi, e ciò li ha resi più forti.” Sicuramente l’importante è esprimersi, liberare le proprie emozioni, belle e brutte che siano. Vorrei farvi riflettere anche su una conseguenza semplice di questa storia: se per ogni orchidea ci fosse un dente di leone per amico ognuno avrebbe il proprio fiore che gli spiana la strada ed apre il terreno, e la sensibilità e la fermezza si potrebbero fondere e far forza a vicenda.

Fulvia De Maria

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FUN FACT -

- FUN FACT

LA STORIA DELL’OROLOGIO:

DALLA MERIDIANA AL PRIMO OROLOGIO DA POLSO Quante volte nell’ultimo anno ci siamo fermati a fissare il vuoto e a guardare il tempo scorrere inesorabile senza poter fare nulla di costruttivo o nulla che potesse cambiare la situazione? Se in tanti hanno potuto continuare a lavorare, tanti altri invece si sono dovuti fermare, nell’attesa che le cose migliorassero, nell’auspicio di un segnale di ripresa. Abbiamo avuto più volte la labile percezione che tali speranze fossero esaudite, per poi vederle svanire nuovamente. Quante volte ci siamo fermati a pensare, davanti ad uno specchio o davanti ad un cronometro? L’uomo ha sempre avuto bisogno di misurare il tempo ed è per questo che oggi abbiamo l’orologio. Non si tratta solamente di uno strumento per quantificare le ore, i minuti ed i secondi, è una parte integrante dell’abbigliamento di tutti i giorni, un accessorio che si fonde completamente nel nostro look e che, se porta la firma di un certo brand piuttosto che di un altro, può rappresentare lo status di una persona. Come molti degli oggetti ormai intramontabili della nostra quotidianità, ha una propria origine ed una propria storia

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che risale addirittura agli uomini primitivi. Possiamo dire con tranquillità che il primo orologio della storia fu il sole: l’uomo piantò un bastone nel terreno, detto lo gnomone, volto a proiettare la propria ombra sul suolo per poter stabilire che ore fossero, a seconda della posizione del sole. Lo stesso sistema fu adottato per la meridiana, differente dal precedente strumento solamente per il fatto che l’asta veniva piantata nel muro. Ovviamente, questo meccanismo non mancava di difetti, di cui il principale consisteva nel suo funzionamento esclusivamente con la luce del sole. A sostituire la meridiana intervenne la clessidra; la più famosa e conosciuta è quella a sabbia, eppure originariamente pare funzionasse ad acqua. Per molto tempo la situazione non cambiò, ci furono poche significative modifiche al sistema del conto del tempo finché, nel 1200, arrivò in Francia il primo orologio con procedimento meccanico sulla facciata di un campanile. All’epoca era dotato di una sola lancetta, esattamente quella delle ore, per cui la sua precisione

non era al minuto ma, tramite dei leggeri spostamenti, approssimava il quarto d’ora. Circa un secolo dopo, questo tipo di orologio entrò nelle case del nostro paese come accessorio da tavolo. Nel 1657 ci fu un altro passaggio importante: l’orologio a pendolo. Questa nuova invenzione fu di grande svolta: si iniziò a tener conto dei secondi, tanto che lo stesso identico sistema venne successivamente applicato agli orologi da taschino, precursori dell’accessorio che portiamo tutt’oggi sul polso. Già all’epoca era emblema di classe ed eleganza, ma ancora oggi conosciuto con importanti pezzi da collezione. Da questo momento si cercò disperatamente di brevettare un modo sempre più preciso e meno ingombrante per leggere il tempo, in qualsiasi luogo e momento. La vera rivoluzione arrivò quando la Patek Philippe inventò il primo orologio da polso nel 1868: concepito per la contessa ungherese Koscowicz, per molto tempo

fu un accessorio usato principalmente dalle donne. Proseguendo il nostro viaggio nel tempo occorre ricordare che fu Rolex a fare un ulteriore passo in avanti creando il primo orologio a carica automatica negli anni ’20, dotato di un meccanismo preciso che permetteva di segnare l’ora esatta. In auge al giorno d’oggi sono invece gli orologi digitali, nati nel 1971 ed arrivati ad evolversi al punto da essere considerati come dispositivi mobili aggiuntivi, capaci addirittura di rispondere al telefono. Sicuramente le ore quanto i giorni, oggi più che mai, continuano a scorrere inesorabilmente facendoci accorgere sempre di più che non è ciò che indossiamo al polso, bensì il tempo in sé, ad essere l’elemento più prezioso. Lorenzo Angelini

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University life Andiamo A SPASSO NEL TEMPO con La Storia Oscura La storia è da sempre un punto di forza di Radio Cusano Campus. Dal 2014 sulla Radio dell’Università Niccolò Cusano si parla di storia antica, moderna, contemporanea e di storia del crimine e della criminologia, all’interno del programma La Storia Oscura on air tutti i giorni dalle 17 alle 19. Un format introdotto fin dalla sua nascita anche su Cusano Italia TV. Sulla televisione dell’Unicusano, invece, l’appuntamento con la storia è per tutti i giovedì sera alle ore 20, il venerdì mattina alle ore 10 e in replica in tarda serata nel week-end del canale 264 del digitale terrestre. A Spasso nel Tempo, di fatto, è la versione televisiva de La Storia Oscura radiofonica. Un appuntamento in cui il tempo e la storia si intrecciano. Il tempo d’altronde è intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro. Il fattore

che trascina l’evoluzione delle cose, una scansione ciclica e periodica, a seconda che si enfatizzino l’irreversibilità delle vicende umane o il ricorrere degli eventi astronomici. Intuizione condizionata da due fattori. Quelli ambientali, ad esempio i cicli biologici, il succedersi del giorno e della notte, il ciclo delle stagioni. Quelli psicologici, cioè gli stati della coscienza e della percezione: la memoria, storicamente diversificata da cultura a cultura. Mentre la storia è il complesso delle azioni umane nel corso del tempo; nel senso sia degli eventi politici che dei costumi e delle istituzioni in cui esse si sono organizzate. Modernamente, anche tutto ciò che le condiziona e che esse coinvolgono: fatti geografici, ecologici, demografici, antropologici, sociologici, economici. Il greco Erodoto nel V secolo avanti Cristo introdusse il termine “iotopia” per indicare l’attività di ricerca

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e i suoi esiti. Caratteristica del concetto di storia è la sua ambiguità semantica, in quanto indica tanto gli eventi, quanto il racconto degli eventi. Senza trascurare la riflessione sulla storia che ha due connotazioni del termine. Infatti, può essere inteso sia come filosofia della storia, destinata a scoprire un orientamento generale, che come metodologia della storia, ovvero una riflessione sul metodo della ricerca. Da questa base nascono le lezioni di storia alla radio e in tv, grazie al prezioso contributo di storici dell’Università Niccolò Cusano e di altri atenei italiani ed esteri. Ma anche grazie ai racconti e all’apporto di esperti dei vari argomenti trattati e approfonditi: dai sociologi ai criminologi, passando per gli antropologi. A Radio Cusano Campus il tutto è arricchito da contributi audio di protagonisti che hanno fatto la storia d’Italia e del mondo. Mentre a Cusano Italia TV la narrazione da studio è impreziosita da filmati storici ed esclusivi che partono dalla fine del XIX secolo per arrivare ai giorni nostri, a questo primo ventennio del terzo millennio. Quando l’argomento centrale riguarda la storia antica, sono i video e le foto delle meravigliose vestigia del passato ad arricchire i vari racconti. Discendiamo tutti dalla preistoria, dalle prime straordinarie civiltà, dal Medioevo, dall’Umanesimo, dal Rinascimento. E Niccolò Cusano, che dà il nome alla nostra

"Storia e tempo su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV"

"Dalle antiche civiltà al terzo millennio, passando per il Medioevo e l'Umanesimo di Niccolò Cusano" Università, è stato un grande umanista nato a Kues (nome latinizzato in Cusa della località tedesca vicino Treviri): cardinale di Santa Romana Chiesa, teologo, filosofo, giurista, matematico e astronomo. E allora, visto che il tema di questa edizione del nostro magazine è “il tempo”, chiudiamo proprio con questa bella citazione di Nicola da Cusa, o Niccolò Cusano: “Se l’immagine dell’orologio rappresenta il Sé dell’eternità, il movimento dell’orologio descrive una concatenazione. L’eternità racchiude e sviluppa la concatenazione, e il concetto di orologio, che l’eternità, racchiude e sviluppa perfettamente tutte le cose”. Pertanto, andiamo a spasso nel tempo... Fabio Camillacci

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- APP E TECNOLOGIA

APP E TECNOLOGIA -

Gestione del tempo: come organizzare le proprie attività? un sistema di taccuini. A differenza della maggior parte delle app per prendere appunti, Evernote funziona su tutti i sistemi e con tutte le applicazioni (inclusi Google Drive, Slack, Outlook, MS Teams, Zapier e Gmail); dispone di un Web Clipper che ti consente di salvare e annotare pagine web, immagini e PDF. Il tempo non ti basta mai? Ti dividi tra lavoro, studio, amici e palestra. 24 ore non sono sufficienti per fare tutto oppure ti serve un buon metodo di gestione e organizzazione delle tue attività? Le app consigliate dagli esperti per un minor sforzo, un minor spreco di tempo e un miglior risultato!

TODOIST “Libera il tuo spazio mentale. Ritrova calma e chiarezza togliendo le attività dalla tua testa e mettendole dentro la tua lista (non importa dove sei o quale dispositivo usi).” Creata nel 2007 da Amir Salihefendic, questa app è utilizzata attualmente da oltre di 5 milioni di utenti. Todoist offre una lista delle cose da fare catalogate per priorità, la possibilità di condividere il lavoro e delegare le attività al proprio team. Si suddivide in 3 profili utente: gratis, premium e business.

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SMARTER TIME “Cosa faresti con un’ora in più ogni giorno? Il tuo assistente intelligente, per misurare, analizzare e migliorare il tuo utilizzo del tempo.” È l’app più famosa del settore time management, perché memorizza le tue abitudini a seconda del luogo in cui ti trovi e dell’attività che stai svolgendo. Gli algoritmi interni producono una timeline automatica, in questo modo avrai la possibilità di sapere come utilizzi il tuo tempo e se stai sprecando questa risorsa preziosa!

EVERNOTE “Un’estensione del tuo cervello.” Utilizzata ogni giorno in oltre 25 lingue da 225 milioni di persone in tutto il mondo. La semplicità qui è di casa. Le caratteristiche di questa app si possono riassumere così: organizzazione flessibile attraverso

La tecnologia viene in nostro aiuto: ecco alcune app per gestire il tuo tempo!

HABIT LIST “Tutto ciò di cui hai bisogno per raggiungere i tuoi obiettivi.” Habit List è l’app dal nobile obiettivo di renderti una persona migliore. Inserendo le informazioni e le tue buone abitudini, l’app ti mostrerà i progressi fatti giorno per giorno. In questo modo raggiuge un duplice obiettivo: motivare le persone che spesso non si rendono conto dei piccoli progressi quotidiani e dedicare più attenzione a come viene impiegato il proprio tempo.

Un consiglio extra Per ottimizzare il tuo tempo e raggiungere i tuoi traguardi è importante che tu abbia sempre degli obiettivi concreti e misurabili, pianificando attività, fissando le priorità ed eliminando le fonti di distrazione.

Michela Crisci

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- PAROLE D’AMORE

Covid-19: come il virus cambia il tempo e il suo significato Il Covid è il nemico invisibile che il mondo sta affrontando con grande coraggio dallo scorso marzo. Una pandemia che ha cambiato le nostre vite, le nostre relazioni, i loro significati e infine il nostro modo di percepire il tempo di ogni singola esistenza. Un tempo che il virus ha frammentato, rendendolo terribilmente fugace, provvisorio, in alcuni momenti immobile, e riempiendo le sue classiche divisioni, passato, presente e futuro, con altri significati. Il passato ora sembra essere un ricordo remoto, in cui la normalità del vivere quotidiano, che allora era percepita come tale e perciò data per scontata, assume i connotati dell’utopia, di una condizione che, oggi più che mai, diventa apparentemente irraggiungibile ma al tempo stesso necessaria e irrinunciabile, un modello di vita che ci fa apprezzare e desiderare fortemente la straordinarietà dell’ordinario. Il presente invece diventa il contenitore temporale del rischio che viviamo e che si declina in molteplici aspetti: le criticità sanitarie, il forte ridimensionamento delle dinamiche relazionali che lascia emergere, in alcuni casi, forme più o meno forti di individualismo, intaccando il senso di condivisione tipico delle comunità, le necessità e le restrizioni medico-sanitarie che sono in conflitto con la ripresa economica, il pericolo delle varianti del virus, la poca responsabilità di alcuni che genera gli assembramenti nelle piazze, tutte circostanze che minano l’unità di un gruppo e aumentano le possibilità di conflitto e di divisione. Tuttavia, è proprio questo presente così difficile che può, anzi deve, diventare l’anticamera di un futuro migliore. Suona come facile retorica, ma non è così. Le crisi, anche quelle sanitarie, non sono pianificate, semplicemente, purtroppo, accadono, e in ogni caso il loro superamento presuppone che ci sia una reazione individuale, collettiva e, soprattutto, collaborativa. Ed ecco che, in questo modo, il presente deve essere visto come una palestra in cui allenarsi e migliorarsi, anche se, come ho già detto, nelle difficoltà. Esso diventa un momento di crescita, di valutazione, di pianificazione e di studio. Oggi, ad esempio, le nuove tecnologie ci permettono di condurre diverse, nuove, altre esistenze, di costruire altre relazioni, di comunicare, di conoscere, di cominciare o ricominciare a studiare, possibilità che nessun altro momento storico, con le stesse difficoltà, ha potuto mai annoverare. Difficoltà che costituiscono un fardello pesante che,

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indubbiamente, può spaventare ma che si assesta durante il nostro percorso esistenziale, proprio grazie all’adattabilità dell’essere umano e al tempo. Quindi, è attraverso la condivisione di ogni possibile sforzo, di ogni reazione che un presente difficile, ma fluido e volubile nel suo cambiamento, può trasformarsi in un qualcosa di nuovo, non in un’attesa rassegnata e stagnante ma in quella palestra che ci prepara all’avvenire, rendendoci più consapevoli e fieri di aver contribuito alla sua costruzione, attraverso un processo che ci condurrà inevitabilmente al futuro. I sacrifici che abbiamo fatto e che stiamo continuando a compiere non devono essere visti come delle ingiuste privazioni di libertà ma come strumenti indispensabili per riappropriarci di quelle stesse libertà che, nonostante tutto, fanno parte di

“In tempo di crisi continuare a sorridere è un atto rivoluzionario” noi e continuano ad appartenerci come individui e come comunità. Anche in questo senso è il tempo l’elemento fondamentale: per quanto possa apparire difficile occorre utilizzare il nostro tempo, quello attuale, in modo razionale e responsabile, considerandolo certamente provvisorio ma anche come momento di costruzione in ogni ambito. Ragionare in un’ottica futuribile pone come obiettivo comune la riconquista di quella meravigliosa normalità che oggi appare straordinaria e lontana, ma che potrebbe diventare il comun denominatore con il nostro passato e la caratteristica fondante di un bellissimo, prossimo presente. Forse ci vorrà ancora un po’ di tempo. Per questo motivo, quello che abbiamo a disposizione, cerchiamo di usarlo bene. Marino D’Amore

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- L’IMPRENDITORE E GLI ALTRI

L’IMPRENDITORE E GLI ALTRI -

L’approfondimento sui principali temi dell’attualità. L’imprenditore e gli Altri è il programma televisivo in onda su Cusano Italia Tv, condotto da Stefano Bandecchi.

Le sfide del nuovo governo raccontate dai protagonisti nel programma di punta di Cusano Italia Tv

L’azione del governo Draghi entra nel vivo, dall’accelerazione della campagna vaccinale ai provvedimenti per sostenere l’economia. Tutti temi oggetto di riflessione nel salotto de L’imprenditore e gli altri, il programma di approfondimento curato e condotto dal fondatore dell’Università Niccolò Cusano Stefano Bandecchi, in onda ogni lunedì dalle 21 alle 23 su Cusano Italia Tv (canale 264 del digitale terrestre). Anche in queste settimane sono stati numerosi i prestigiosi ospiti della trasmissione, appartenenti al mondo politico e scientifico, che hanno risposto alle domande di Bandecchi, del magnifico Rettore dell’UniCusano Fabio Fortuna e del direttore di Cusano Italia Tv Gianluca Fabi. Interviste che, come sempre, sono state rilanciate dalle principali agenzie di stampa e testate giornalistiche italiane.

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È tempo di accelerare con le vaccinazioni Come ha sottolineato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, le priorità sono la tutela della salute, il sostegno verso chi è in difficoltà e gli aiuti per la ripresa economica. Il tutto passa ovviamente dal superamento dell’emergenza pandemica e quindi dall’accelerazione della campagna vaccinale. Con la protezione della popolazione più fragile, la via d’uscita è più vicina. Lo ha evidenziato in maniera molto chiara il Prof. Massimo Puoti, direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Niguarda di Milano. “Noi dobbiamo vaccinare le persone sopra i 70 e 80 anni –ha affermato nel colloquio televisivo con Bandecchi-. Il 50% delle persone ricoverate in ospedale ha un’età media di 82 anni, se noi riusciamo a proteggere queste persone evitiamo il 50-60% di ricoveri. In questo modo il nostro sistema sanitario riuscirebbe a gestire gli altri casi gravi”. Sul pericolo legato alle varianti del virus, il Prof. Puoti ha rassicurato: “Non è detto che il virus abbia variazioni annuali, quando varia può anche variare essendo meno aggressivo. Nel caso di alcune varianti è possibile che si debba rifinire la proteina

cambiando qualcosa nella composizione del vaccino, ma sarebbe un’operazione molto semplice”.

Il sostegno alle imprese e la ripresa economica Il Decreto Sostegno, primo provvedimento in ambito economico firmato da Draghi, servirà a garantire aiuti per lavoratori ed imprese più colpiti dalle restrizioni, ma è necessario ragionare anche in prospettiva, potendo contare sui fondi europei del Recovery Fund. A questo proposito, significative sono state le dichiarazioni rilasciate a L’imprenditore e gli altri da Alessandra Todde, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico. “Noi abbiamo voluto fortemente la creazione di un Ministero della transizione ecologica –ha sottolineato Todde, esponente del M5S-. Su tutto quello che sarà il futuro noi saremo presenti, anche con dei nuovi modelli di sviluppo. Molte aziende vanno in crisi perché hanno prodotti vecchi e non più competitivi, in un momento come questo bisogna anche avere il coraggio di capire che cosa serve per rimanere

sul mercato”. L’idea è quella di non rinunciare a settori strategici come quello della siderurgia, ma di riorganizzarli in una logica di maggiore sostenibilità. “È importante avere un piano siderurgico nazionale per definire il ruolo che vogliamo rivestire nel settore dell’acciaio –ha affermato Todde-. L’Ilva di Taranto è nata quando c’era una produzione di massa di acciaio, che ora non è più sostenibile nel nostro Paese. Noi dobbiamo fare i conti con il fatto che il mercato di massa non lo possiamo più sostenere, bisogna lavorare per fare in modo che la siderurgia si trasformi in un contesto molto meno inquinante rispetto al passato. Noi possiamo lavorare sulla nicchia, essendo consapevoli però che le materie prime ci servono, non possiamo certo restare senza alluminio ed acciaio”. Non perdete l’appuntamento con L’imprenditore e gli altri, ogni lunedì sera dalle 21 alle 23 sul canale 264 del digitale terrestre. Daniel Moretti

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Il Tempo, una distensione dell’anima. Lo Spazio ed il Tempo sono stati due temi centralissimi sin dagli inizi del ‘900, palcoscenico di innovazioni e rivoluzioni scientifiche che andavano di pari passo con la volontà, da parte delle correnti artistiche avanguardistiche, di andare oltre i concetti prestabiliti. L’artista surrealista che meglio rappresenta, interiorizza ed evoca in maniera singolare il concetto di Tempo è Salvador Dalí con l’opera La persistenza della memoria, 1931 (MOMA di NY), raffigurazione di orologi in fase di liquefazione. In questa rappresentazione densa di simbologia, il tempo viene inteso come “distensio animi” (da Le Confessioni di Sant’Agostino d’Ippona), una distensione dell’anima. Ed è proprio l’anima lo strumento con cui l’uomo misura lo scorrere del tempo, determinando esso stesso l’intensità delle proprie esperienze, la durata, la sua memoria. Lo stesso Dalí aveva affermato che “il tempo è la dimensione delirante e surrealista per eccellenza”. Influenzato dal pensiero di Sigmund Freud e dall’aspetto psicologico del tempo, l’artista affronta a suo modo la sua più grande ossessione, lo scorrere inesorabile del tempo, offrendo all’Osservatore una rappresentazione allegorica e fantastica.

scogli aguzzi sullo sfondo e da un ulivo secco e malinconico in primo piano, Dalí nell’opera immagina quattro orologi come oggetti onirici, decontestualizzati dalla funzione quotidiana; invita l’osservatore a riconsiderare la dimensione della memoria, del sogno, del desiderio. Il prima ed il dopo si confondono. L’atto della deformazione libera degli orologi è un flusso di coscienza che mette a nudo l’inconscio. I due orologi dilatati ricordano che la durata di un evento può essere dilatata nella memoria, il terzo orologio, poggiato su quella sorta di volto umano dalle lunghe ciglia, è il simbolo del modo in cui la vita distorce la forma geometrica e l’esattezza matematica del tempo meccanico. Questi tre orologi simboleggiano la psyche del tempo, il cui trascorrere è misurato dall’anima. L’unico orologio non deformato è ricoperto di formiche, altra ossessione dell’artista, che tentano, invano, di entrarvi all’interno. Il passato, il futuro ed il presente sono inafferrabili, ma essi possono risiedere in forme diverse all’interno di ognuno di noi. Giulia Sacchetti

Su un paesaggio di Port Lligat (Costa Brava), caratterizzato da

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le società occidentali: le persone soffrono della mancanza di tempo e cercano di correre ancora più in fretta, non tanto per raggiungere un obiettivo, ma per non perdere posizioni. Il sociologo tedesco Hartmut Rosa individua le forze alla base della macchina dell’accelerazione sociale: tra queste la logica della competizione, la promessa culturale di una vita ricca di possibilità, pienamente realizzata prima della morte, infine, una divisione del lavoro tale da rendere dannosa ogni possibile sosta dalle attività condotte a ritmi elevati. Una società, insomma, in cui il parametro di base per valutare un essere umano è la produttività. Per questo si corre tanto, troppo. Anche quando non è necessario.

OGNI COSA A SUO TEMPO! SE DEV’ESSERE SARÀ, NELL’ISTANTE GIUSTO

Il recupero del tempo è stato sicuramente l’insegnamento più prezioso di questa pandemia. E se per un momento abbiamo reputato il tempo un lusso, auspicando e invocando la possibilità di disporne in modo personale e a nostro squisito piacimento... ecco che, da quasi un anno a questa parte, per quanto potesse apparire un sogno irrealizzabile, il modo in cui spendere il tempo libero ha riguardato la vita di tutti. Mai come ora abbiamo capito come ci sia un tempo per ogni cosa. Nel mondo che solitamente corre, senza mai fermarsi, le nostre giornate sembrano non avere mai tempo. E invece la lezione è proprio quella di non lasciarsi trascinare dalla frenesia, dal “tutto e subito” che fa perdere il gusto, il sapore di tutto ciò che viviamo. La vita moderna è in costante accelerazione, come anche gli interrogativi che l’uomo si pone: esiste un tempo giusto per lavorare o studiare? Qual è il momento per sposarsi? L’uomo di oggi corre contro il tempo non per averne un guadagno sostanziale, ma per non restare indietro, per essere costantemente efficiente e all’altezza delle richieste da fronteggiare.

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Gli strumenti che ci permettono di risparmiare tempo hanno ormai raggiunto un enorme livello di sviluppo grazie alle moderne tecnologie di produzione e comunicazione, eppure l’impressione di non avere abbastanza tempo non è mai stata così diffusa. Una caratteristica quest’ultima di tutte

Ora invece si può invertire la rotta. Tornare ad affrontare la vita a testa alta. Smettere di correre senza sapere dove si va. Dare senso e significato a ogni gesto, a ogni parola, a ogni passo, a ogni istante. Tornare a progettare qualcosa capace di durare nel tempo. La riduzione dei costi e l’esaltazione della produttività sono le dure leggi quotidiane contro le quali ognuno di noi deve fare i conti. Ritmi serrati, vietato sbagliare. In questa selva organizzativa è allora irrinunciabile sapersi autogestire. La gestione del tempo è lo strumento fondamentale per auto-organizzarsi, per dedicare l’energia in modo mirato, per essere produttivi senza stressarsi eccessivamente. Il tempo, anche se sembra essere un assoluto tiranno, è in realtà la risorsa più democratica che esista. Ogni giorno dona a ognuno di noi la medesima dotazione temporale: 24 ore. La differenza è data dal nostro personale impiego del tempo, in funzione delle scelte di vita e del lavoro che facciamo. Albert Einstein a proposito della relatività del tempo diceva: “Sedete per due ore in compagnia di una bella ragazza e vi sembrerà sia passato un minuto. Ma sedetevi su una stufa rovente per un minuto e vi sembrerà che siano passate due ore. Questa è la relatività” e le infinite settimane di quarantena e coprifuoco, tra le altre cose, ci sono servite da lezione. Non c’è quindi il momento giusto per iscriversi all’università o per mettere su famiglia, sei tu e solo tu a scandire il tuo tempo, a decidere quando salire su un treno o quando aspettarne un altro. Perché chi diventa padrone del suo tempo, diventa artefice anche del suo destino.

Roberta Sias

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TERNANA NEWS -

- TERNANA NEWS

Ternana ews N La Ternana, i suoi numeri e il guardare al domani? Una…Potenza! L’urlo oltre il 94’ con il Bari, nella nostra redazione: “Così è troppo bello!”

Il mese di febbraio è terminato con la prima, unica sconfitta stagionale di una Ternana che, sì, è uscita prestissimo dalla Coppa Italia, dopo essere stata una degna finalista dinnanzi alla vincitrice Juventus Under 23, ma ha messo in fila e dietro un intero girone, con due seconde della classe i cui nomi, Bari prima, Avellino poi, fanno venire i brividi a chi ne conosce le rispettive storie, in particolare quelle scritte in Serie A. La Ternana ha perso al “Ceravolo” una partita di fronte a una signora squadra, che all’epoca era ancora distante dal recentissimo sorpasso operato ai danni dei biancorossi galletti di Puglia: erano diversi turni di campionato che si notavano i progressi effettuati dalle aquile giallorosse di Calabria. E la vittoria di misura non è stata figlia e frutto del caso, ma di maggiore determinazione, rapidità, compattezza. Rete di Curiale al 28’, pareggio di Boben a inizio ripresa, gol vincente di Carlini al 61’, con probabile appoggio malandrino su Damian scappato a chi di dovere. Ma il Catanzaro ha meritato, e anche se la prima forza del torneo ci ha provato fino in fondo, nulla di drammatico, essere battuti da un collettivo così tosto, grintoso, tatticamente ben messo in campo, capace di fare sia la fase d’attacco che quella difensiva. Il successivo finesettimana ha fatto sorridere tanti, tra gli appassionati addetti ai lavori del Girone C: si sapeva da 48 ore, rispetto alla domenica, che il Potenza avrebbe voluto incontrare più avanti la Ternana, ipotizzandola già sazia. Nulla di più sbagliato, sul piano di una mentalità che dobbiamo riconoscere ai giocatori allenati dal fiero e – a dispetto dell’età – saggio Cristiano Lucarelli da Livorno! Nel 2021 la risposta è stata: “Non avevamo gli strumenti, per spalare (10 centimetri di) neve”. Così sia: viaggio a vuoto con il massimo dirigente, Stefano Bandecchi, degno concittadino del tecnico, per schiettezza e sincerità, franchezza e ironia, che non le ha mandate a dire, al club di Lucania. Mi direte che sui social più di qualcuno ha onorato quanto espresso da tale Umberto Eco, dimostrando anche ciò che diceva il grande arbitro internazionale Antonio Sbardella, direttore di gara che, senza il gol di Gianni Rivera nella “Partita del Secolo”, Italia-Germania Ovest 4-3 ai tempi supplementari, avrebbe diretto i bianconeri teutonici contro il più grande Brasile d’ogni tempo. Il “Sor Antonio” da Palestrina diceva che,

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avuto gli attributi, la sera in cui è retrocessa la sua prima compagine, 1-2 con l’Avellino, di andare, da solo, senza corte, a prendersi la rabbia, i rimbrotti e gli insulti di diversi esponenti delle passioni calcistiche ternane. Senza bisogno di scorta e con la regola e modus vivendi del “ci metto – sempre – la faccia”.

Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.

(George Orwell, La fattoria degli animali, 1945). senza il Calcio, di cosa si sarebbe potuto parlare, nei bar? Aveva ragione. Ma anche il Professor Eco, se è vero come è vero che qualche fessacchiotto da tastiera e superficiale ha osato criticare la Ternana dopo l’1-1 di Francavilla Fontana. Personaggi che non si potrebbero redimere nemmeno se frullati dentro la Fonte di Lourdes, quella celebre, in tutto il globo terrestre, perché richiama alla ricerca di miracoli. La realtà dei fatti è che questa squadra, fino al recupero di Potenza (24 marzo), ha segnato più del Barcellona (74 contro 67) e appena meno del Bayern Monaco Campione d’Europa e del Mondo (78 gol). La questione oggettiva è che c’è un imprenditore a respiro internazionale che ha

Si è saputo rimettere in discussione e in gioco: l’ha portata quasi a conquistare una Coppa Italia dopo che la Ternana è stata trattata a pesci in faccia in un play-off dove il Bari è stato fin troppo ossequiato dal modesto Marchetti di Ostia Lido, pure promosso, alla fine di quella singolare “esibizione”. E ha rimesso in moto un’Araba Fenice, portandola a vincere la stragrande serie di partite, tra quelle disputate, combattute, arpionate anche in situazioni balorde, vedi Vibo Valentia all’andata, quando perdeva 2-1 al 77’, e ha saputo vincere a tempo scaduto 3-2. O quella del “Partenio Lombardi”, strappata con rabbia al 91’, con una rete (!) di un difensore, Laverone. La conferma attesa da tutti – La gara con il Bari, dopo il 3-1 rossoverde del “San Nicola”, era attesa da più di mezza Italia, tra quei tantissimi ascoltatori che avevano osservato, ammirato dalla Ternana, gara-1. Ma la formazione ospite si è presentata al “Liberati” con un altro trainer, Massimo Carrera, ex giocatore della Juventus e già collaboratore di Antonio Conte in bianconero e in azzurro. E dopo nemmeno 120” Maita ha gelato le coronarie di tante generazioni ternane e umbre in generale. C’è voluta una partita vissuta su grandi ritmi capaci di fiaccare i cambi di qualità dell’allenatore barese, e di vedere i rossoverdi superare in velocità e ritmo, nella seconda parte della ripresa, la fiaccata resistenza avversaria. Pur essendo stato un grande giocatore arretrato, Carrera ha visto i suoi interpreti perdersi lo spartito difensivo, sul più bello, permettendo a uno che è tutto tranne un attaccante, Kontek, di pareggiare all’81’. Quando in redazione, durante la telecronaca diretta, è partito quel morbido pallone di Mammarella (ricordate la mia battuta in tv: “I mancini hanno ben altra sensibilità nel trattare il prezioso oggetto del desiderio”?, n.d.r.), il tiro al volo di Defendi, geniale nel crederci prima che nel superare il numero 1 del Bari, è partito un urlo, assieme alla collega Debora Carletti: “Così è troppo bello!”. E alla fine il 2-1 per la Ternana ha estromesso persino dal sogno del 2° posto (se non del 3°) il Bari, che ha chinato il capo, di fronte alla grande primadonna stagionale. Questo accadeva il 13 di marzo. E cosa vogliamo dire del match del “Bonolis” di Teramo, il 17? Primo

tempo bruttino, modesto, di reciproco controllo; secondo da spellarsi le mani e stropicciarsi gli occhi: al 2’ Falletti da attaccante puro. Grandissimo gol di Santoro (6’) e sorpasso di Ferreira su errore di respinta di Iannarilli. Qualsiasi squadra colpita due volte in 6 minuti avrebbe barcollato. Non questa Ternana. Grandissimo controllo di Partipilo (11’) e gol sul primo palo al volo: 2-2. Botta di fortuna di lì a 6 minuti, nella carambola che ha premiato la determinazione furlaniana: 2-3. E gol da centravanti a incrociare basso di Falletti al 27’. Teramo 2 Ternana 4 e buonanotte alle remote utopie degli “inseguitori”. L’1-0 con la Vibonese, gol di Partipilo, con un movimento da centrattacco puro al 25’ con tiro rasoterra mancino, alla sinistra del portiere calabrese, e il 2-0 esterno in Basilicata (mercoledì 24), Furlan – gol fotocopia della “piscina” del Rocchi di Viterbo – e Falletti dalla media distanza, hanno scavato 15 punti prima di chiudere il mese della Primavera, a Bisceglie, nella splendida Puglia. Dove furono cominciate a costruire le grandi certezze della squadra dal maggiore distacco, nei 3 gironi di Serie C. Dove finiranno gli altrui sogni. Giusto così. Pizzul evidenzierebbe il cammino rossoverde nel modo che segue: “È tutto molto bellooooooo”. Io direi: che…Potenza, questa Ternana. Massimiliano “Max” Cannalire

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UNA PORTA SEMPRE APERTA SUL FUTURO

Futuro Lavoro, il programma in onda tutti i martedì a partire dalle ore 18.30 su Cusano Italia Tv (canale 264 del digitale terrestre), è divenuto, nel corso del tempo, un appuntamento fisso per molti giovani. Lo studente di scuola superiore, lo studente universitario, il diplomato, il laureato e chi frequenta un master sono consapevoli ormai di poter guardare a Futuro Lavoro come ad un’aggiornata vetrina di professioni e di sbocchi lavorativi – e dunque anche di stimoli, suggestioni, suggerimenti – al passo col mondo del lavoro. Infatti, per mezzo della testimonianza diretta di chi partecipa a un progetto di ricerca, opera in un’azienda o in una industria, si occupa di nuove tecnologie (a partire da quelle digitali), il pubblico ha modo di entrare in contatto sia con nuovi campi del sapere che con nuove opportunità professionali, di cui magari ignora la stessa esistenza. All’interno del programma, gli ospiti in collegamento sono invitati ad indagare e descrivere il contesto lavorativo attuale in tutte le sue fasi, dall’ideazione

Un programma contraddistinto dalla concretezza dei contenuti e dalla chiarezza della comunicazione

fino alla realizzazione del prodotto. La concretezza dei contenuti e la chiarezza del discorso divengono, perciò, gli elementi che più caratterizzano Futuro Lavoro. Emblematica è l’idea di fondo da cui nasce il programma: l’esperienza, intesa secondo la visione del filosofo americano John Dewey come linfa vitale della conoscenza.

Il lavoro nel Terzo Millennio, tra nuove sfide ed opportunità 50

Di conseguenza, ogni puntata è assimilabile a un racconto. Il protagonista della storia svela con sincerità il proprio trascorso, di vita e professionale, facendo sognare ad occhi aperti e dando modo di

potersi immedesimare in ogni ostacolo o traguardo raggiunto. È la sua esperienza a rapire l’attenzione e a permettere, in tal modo, di favorire un utilissimo orientamento per tutti coloro che si affacciano all’interno del mondo del lavoro, mai come oggi complesso ed articolato. Ad arricchire il programma, la rubrica del professore Francesco Ricci: all’interno di tale speciale sono forniti spunti di attualità e informazione che danno vita ad altrettante occasioni per indagare l’universo giovanile di inizio Terzo Millennio, colto nelle sue dinamiche e nelle sue problematiche. Futuro Lavoro,

“L’istruzione è la continua riorganizzazione o ricostruzione dell’esperienza.” infatti, non intende essere semplicemente un appuntamento settimanale con uomini e donne che, nonostante la giovane età, hanno avuto successo nella loro professione; piuttosto, ambisce a offrire un ritratto di quello che sono diventati i nostri giovani nell’era della mondializzazione digitale. Continuare a reputarli identici ai loro padri è un errore pericoloso, forse fatale, dato che perfino la somiglianza con i loro fratelli maggiori o minori sfuma, si fa tenue. È attraverso la comprensione di tale differenza – e dunque della specificità dell’essere giovani oggi – che si trovano le risposte alle sfide di questi anni, segnati da rapidissime (e incessanti) trasformazioni, incertezze, ma soprattutto molta paura. “La nostra conclusione finale è che la vita è sviluppo e che lo sviluppo, la crescita è la vita.” John Dewey

Pina Giordano

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ARTE IN MOSTRA -

- ARTE IN MOSTRA

Dante Alighieri e il tempo

Il 2021 è l’anno in cui ricorre il settecentenario della morte di Dante Alighieri. Proprio il Sommo Poeta, nella sua grande opera, la Divina Commedia, ebbe il coraggio di esplorare il tempo, vivendo l’esperienza umana pur nell’angoscia del suo continuo fluire, tra l’eternità dell’Inferno e del Paradiso e la temporalità del Purgatorio. La seconda cantica è la perfetta rappresentazione del tempo umano, l’attesa di ciò che ancora deve accadere. Non è significativo che il suo nome esteso fosse Durante? Il tempo fatto uomo, un dono di Dio all’umanità. In questo difficile momento storico, ci rendiamo conto di quanto ancora sia attuale la visione dell’inferno dantesco, se paragonata a quello che stiamo attraversando: un tempo tanto lungo da sembrare eterno, nell’attesa di ciò che ancora deve accadere. Dante ci indica il modo per salvarci: la luce nella forma che assume l’amore, faro verso la salvezza e una rinascita interiore. Come ha detto il Ministro Dario Franceschini presentando le iniziative per promuovere Dante “è un anno particolare. Speravamo di essere usciti dalla pandemia, invece la stiamo ancora attraversando. Anche su questo Dante ci aiuta. A sentirci una comunità nazionale con una forte identità, a sentirci uniti. Inoltre, ci insegna ad aver fiducia. Teniamo a mente l’ultimo verso dell’Inferno… che ci sia da monito e da speranza: ‘uscimmo a riveder le stelle’. Credo che tutti siamo in attesa di poter ‘riveder le stelle’, ascoltare musica, tornare nei teatri e nei cinema, non appena sarà possibile farlo insieme”.

I progetti che prenderanno vita proprio in questo anno “Sono un centinaio i progetti selezionati dal Comitato, ritenuti meritevoli di contributo”, racconta Maria Ida Gaeta, Segretario Generale del Comitato nazionale per le celebrazioni, sottolineando che “mostre, convegni, seminari, incontri, spettacoli teatrali, concerti e letture, avranno luogo in Italia e all’estero. La cosa interessante è che spesso le manifestazioni hanno un carattere accademico e specialistico, ma

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altrettanto spesso popolare, quindi ci sono molte iniziative che riescono a coniugare i due ambiti. Ci sembrava importante per questa celebrazione dantesca”. La presenza del Sommo Poeta vivrà anche in 43 Festival Culturali italiani “uniti sotto un unico progetto, chiamato ‘Piazza Dante. Festival in rete’” che avrà luogo presso il Teatro Grande di Pompei. Anche altri teatri nazionali hanno aderito con una serie di iniziative, come quello di Roma che ha scelto di celebrare Dante puntando sul linguaggio teatrale e sul dialogo con le nuove generazioni con numerosi laboratori di coinvolgimento scolastico. Si attraverseranno anche i paesaggi italiani con i “Cammini di Dante”, dando lustro a tutti quei luoghi che per l’Alighieri sono stati fonte d’ispirazione. Su Cusano Italia Tv (canale 264 del digitale terrestre) nel programma Itinerari di viaggio abbiamo avuto il piacere di intervistare il responsabile marketing del progetto “Il cammino di Dante”,Tommaso Curcio. Si tratta, secondo le guide Lonely Planet, del miglior percorso di trekking del mondo del 2021. Un tragitto citato come fiore all’occhiello delle Vie di Dante, un contenitore di offerte turistiche da parte di tour operator che spicca tra i vincitori dei Best in Travel del 2021. Non manca anche l’arte contemporanea. “‘La Vita Nova. L’amore in Dante nello sguardo di dieci artiste contemporanee’, è una mostra che darà spazio alla creatività femminile in campo artistico” spiega la Gaeta, con nomi altisonanti del panorama artistico femminile, come Letizia Battaglia, Elisa Montessori, Elisabetta Benassi, Rä di Martino tra le altre, in mostra al Museo Barracco Braschi di Roma, per poi partire alla volta di altre città italiane.

Alle Scuderie “Confermiamo un approccio peculiare, nella speranza di poter invitare il pubblico a nuove visioni e, soprattutto, a nuove riflessioni”, afferma Mario De Simoni, presidente delle Scuderie in cui inaugurerà, presumibilmente il 5 ottobre, la mostra Inferno a cura di Jean Clair. “È la prima volta che una grande esposizione d’arte affronta il mondo dell’Inferno” e lo farà raccontando la sua fortuna iconografica, passando dal Medioevo sino ai nostri giorni, “con 180 opere provenienti da prestatori di dieci Paesi”. Nella stessa data sarà presentata l’app In Toscana con Dante, per conciliare la sfera di contenuti culturali con quella della fruizione turistica. Si passa poi agli spettacoli teatrali che prenderanno vita al Teatro Romano. E poi i Dante’s Box: qui 21 attori di importanti compagnie teatrali reciteranno altrettanti canti della Commedia in Radio. È previsto anche il restauro della statua di Dante, situata nell’omonima piazza, e realizzata da Ugo Zannoni nel 1865. Da Ravenna, la città che conserva le spoglie di Dante, arriva un ricco programma: tra le iniziative celebrative non si può non parlare dell’inaugurazione del nuovo museo di Dante – il primo nacque nel 1921- con un percorso virtuale innovativo sulla Commedia e sull’opera di Dante. Parallelamente inaugurerà anche “Casa Dante”, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, che ospiterà una collezione di opere Ottocentesche legate alla fortuna del Poeta. Per il Dantedì, invece, si presenterà Dante per nostra fortuna e sarà trasmesso in diretta in DAD per tutte le scuole del territorio. Altra protagonista sarà l’Università di Bologna che organizzerà a Ravenna un convegno internazionale di studi a maggio dove avrà luogo inoltre il Ravenna Festival, gremito di attori rinomati e danzatori. Francesca Lauri

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EDI

presenta

IL QUADRO DI NORMA, UNA STORIA VERA CHE SOPRAVVIVE AL TEMPO Quale segreto si cela dietro il quadro di Norma? È quello che la protagonista Loredana, una giovane pittrice, cercherà di svelare con l’aiuto di una misteriosa signora che ha acquistato il suo dipinto poiché le ricordava una persona a lei tanto cara.

L’opera, in verità, narra la tragica vicenda di Norma Cossetto, una ragazza poco più che ventenne infoibata nell’ottobre del 1943 dagli uomini di Tito con la sola colpa di essere italiana e figlia del podestà del piccolo borgo istriano in cui viveva. Il quadro di Norma di Giuseppina Mellace è edito da Edicusano.

Perché leggerlo? Per non dimenticare una pagina di storia del passato piena di orrori. Per non dimenticare il tempo trascorso. Per conoscere la storia dell’Esodo Giuliano-Dalmata e delle Foibe. Mille motivazioni, però ricordare è, in primis, un dovere morale, sociale e politico. Purtroppo, ancora oggi, l’argomento Foibe sembra essere ignorato o relegato ai margini della storia che si studia e si tramanda nei testi di scuola.

Quale segreto si cela dietro il quadro di Norma? Loredana, giovane pittrice, cercherà di svelare con l’aiuto di una misteriosa signora che ha acquistato il suo dipinto poiché le ricordava una persona a lei tanto cara. Sarà un percorso di conoscenza e di crescita che l’artista farà con la sua nuova amica che le racconterà la tragica vicenda di Norma Cossetto, una ragazza poco più che ventenne infoibata nell’ottobre del 1943 dagli uomini di Tito con la sola colpa di essere italiana e figlia del podestà del piccolo borgo in cui viveva in Istria. Giuseppina Mellace nata a Roma nel 1957, è autrice di pièce teatrali, saggi, racconti e romanzi con i quali ha vinto numerosi premi. Dal 2014 pubblica con la Newton Compton di Roma libri di saggistica storica tra cui Una grande tragedia dimenticata, sull’eccidio delle Foibe, con il quale ha vinto tre primi premi a Giardini di Naxos, Rovigo e Matera. Il libro è stato presentato anche in Rai durante la trasmissione “Uno mattina Libri”.

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“La storia della seconda guerra mondiale ha volutamente ‘dimenticato’ molti aspetti, molte vicende tra cui le Foibe, ma dopo l’istituzione della Giornata del Ricordo, l’attenzione è maggiore. Bisogna continuare imperterriti poiché è sempre presente il revisionismo, il negazionismo e altri fenomeni propri di questi ultimi anni che toccano queste parti della storia ancora poco note. Personalmente punto molto sui giovani che debbono coltivare la memoria in modo che non si commettano più gli errori del passato poiché ben presto per ovvie questioni anagrafiche, non avremo più i testimoni diretti.” – Giuseppina Mellace, autrice.

Da questa premessa, Giuseppina Mellace ha scritto un romanzo basato sulla storia vera di Norma Cossetto.

“Norma ha pagato la colpa di essere fascista, ma senza un equo processo; i titini le hanno tolto la dignità violentandola diciassette volte, torturandola e denigrandola per poi gettarla ancora viva nella Foiba di Villa Surani. La ragazza è il simbolo della violenza degli uomini che, durante un conflitto, pensano di sfogare i loro istinti sulle donne, considerate solo un bottino di guerra. Io le ho definite ‘vittime mute’ poiché, nella maggior parte dei casi, non lasciano traccia nei documenti ufficiali, nella Storia che le dimentica per ucciderle una seconda volta.”

È un racconto nel racconto, dove tre donne diventano, in modo diverso, protagoniste assolute di un tempo di vita reale. Le protagoniste sono una giovane pittrice e un’anziana donna. Il quadro è un escamotage per scoprire la storia di Norma. Possiamo affermare che la giovane pittrice rappresenta l’umanità che vuole conoscere la storia, l’anziana donna è colei che vuole mantenere la memoria di eventi spesso dimenticati e tralasciati. Il quadro di Norma è un libro emozionante e a tratti sconvolgente. L’opera ha ottenuto anche dei riconoscimenti, aggiudicandosi ben due premi: il primo premio per Costadamalfilibri 2020 (sezione narrativa/saggistica) e il primo premio alla IX^ edizione del Premio Letterario Nazionale “Città di Ladispoli”. Un bis di vittorie meritato per questo piccolo capolavoro.

Michela Crisci

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- FASHION PILLS

FASHION PILLS -

Il ritorno del vintage La storia di un trend: dall’intramontabile giubbotto Levis ai capi storici e capsule sostenibili.

Nuance pastello mixate a tinte accese, infinite fantasie e grafiche retró: il look vintage sembra essere ufficialmente tornato di moda negli anni, soprattutto tra le giovanissime.

coroncine di fiori e pantaloni a zampa. Siamo nel 1967 e le nuove subculture giovanili, come quella hippy e pacifista, sfoggiano estro e colori lungo le strade di Portobello Road.

Tra negozi second hand, mercatini dell’usato e vecchi armadi di nonne e zie presi d’assalto, il look elegante e sostenibile ha origini che risalgono alla prima rivoluzione industriale, quando lo slogan “Make economy fashionable lest it become obligatory” (“fai in modo che l’economia fashion sia meno importante”) si trasformò in un vero e proprio stile di vita. Scelta volontaria oppure obbligata considerato il delicato momento storico, da allora la produzione di abiti e rifiuti si abbassò del 10%, inaugurando un’epoca che, nel tempo, sarebbe stata cavalcata di generazione in generazione.

È proprio allora che il giubbotto in jeans di Levi Strauss diventa il simbolo della ribellione per molte generazioni, a partire dagli hippies negli anni ’70, passando per i paninari negli anni ’80.

Anche l’Italia si uniformò ben presto al trend con i “mercatin’ r’e ’pezz’ american’”: dalla campana città di Resina, il mercato degli stracci americani divenne un vero e proprio paradiso dell’usato dove era possibile reperire accessori, gioielleria e addirittura biancheria intima, il tutto esposto direttamente sul suolo. Mentre Sergio Zavoli documenta quanto sta accadendo nel sud Italia, oltreoceano si inizia a parlare di ‘mania dei costumi’, tra capi etnici,

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Capo intramontabile nella storia del denim, il giubbotto rimane uno degli indumenti più amati di sempre. Pratico, unisex e adatto a tutte le età, il Levis è il compromesso ideale a ridosso tra l’inverno e la primavera, quando le temperature si alzano, ma il clima resta sempre un po’ incerto.

degli stilisti. Dalla canapa cotonizzata al nylon 100% riciclato, tra i tanti modi di esprimere il proprio stile i concetti di etica e sostenibilità sembrano guadagnarsi il podio, passando in rassegna collezioni puramente estetiche e poco interessate a risolvere, con una giacca o un jeans, i problemi legati al nostro pianeta. Non è un caso se le ultime capsule della moda sono state realizzate con cotoni organici e materiali che richiedono un uso minore di acqua e pesticidi rispetto ad altri. Ad oggi i concetti di consapevolezza ambientale ed eco-friendly fanno spazio, anche nella mente degli stilisti, al vero significato del vintage, proprio come ci insegnano le primordiali ed improvvisate bancarelle italiane: l’eleganza è un abito senza tempo.

Anche per la primavera 2021, la parola magica che accomuna le novità della moda sembra essere la stessa: vintage. Lo stesso Levi’s ha scelto di collaborare insieme al brand danese Ganni per dare vita a nuove giacche, ispirate a stampe e linee anni ’70 e realizzate in canapa cotonizzata.

Beatrice Mariotti

«Nel 2021 il vintage si esprimerà al massimo della sua essenza». Stando alle dichiarazioni delle grandi case di moda, sempre più inclini a scegliere dei tessuti resistenti all’usura, a coronare la cultura dell’usato sono le abitudini ecologiche e sostenibili

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- LIBRI / MUSICA / FILM

ed aveva già alle spalle diversi successi come Morirò da Re, Torna a casa ed il singolo che ha anticipato l’uscita del nuovo album Vent’anni. Il nome della band - Måneskin - deriva da una parola danese traducibile in italiano come Chiaro di Luna. Il coraggio di portare sul palco dell’Ariston un pezzo quasi heavy metal è stato apprezzato anche da cantanti illustri come Vasco Rossi che, sulla sua pagina Instagram, ha commentato così la vittoria del gruppo: “Fantastici Måneskin” postando anche un video della band. Il 19 marzo 2021 è uscito l’album Teatro d’ira - Vol. I, in cui ognuna delle otto tracce di questo progetto discografico è stata

Hegel. La dialettica, Diarkos, 2020, di Vadimiro Giacché. In questo momento storico è importante tornare a riflettere sul concetto di tempo a causa dell’innaturale modo di vivere la quotidianità, le relazioni, il lavoro. Oggi che la vita va veloce, ma il cervello umano ha mantenuto gli stessi ritmi di sempre, “il tempo interiore torna a riaffermare i suoi diritti sul tempo oggettivo e credo che tornare a parlare del tempo oggi sia importante in quanto ci aiuta a intendere il rapporto tra le diverse dimensioni della temporalità che interessano la nostra vita.” Vladimiro Giacché, in un’intervista in merito al suo libro Hegel. La dialettica, sottolinea come “la natura e la storia siano nettamente distinte per il diverso rapporto che hanno col tempo: la prima ha forme naturali fisse e in tal senso non vi è alcuna evoluzione, mentre la storia umana, la storia universale è il dispiegarsi dello spirito nel tempo, è progresso e più precisamente progresso nella coscienza della libertà”. Vi sono in tal senso differenti visioni filosofiche. “Da una parte abbiamo la concezione del tempo come dimensione soggettiva, che troviamo in Sant’Agostino, secondo il quale il tempo è una dimensione dell’anima e, in forma mutata, in Kant, che lo interpreta come una forma dell’intuizione sensibile, una condizione del tutto soggettiva attraverso la quale noi percepiamo la realtà. Dall’altra, le concezioni che vedono nel tempo una realtà oggettiva, una sorta di ambiente in cui si svolge la nostra esistenza”, afferma Giacché. “Esistono poi concezioni del tempo come lineare, dotato di una direzione ed irreversibile - come enunciato dal secondo principio della termodinamica - e del tempo dotato di una circolarità, come ci illustra l’eterno ritorno dell’eguale di Nietzsche.”

Annalisa Colavito

Memento Il tempo, per Lenny, è un’ossessione. La sua particolare condizione lo ha portato a sviluppare un rapporto nostalgico e conflittuale con il trascorrere del tempo, perché Lenny non ha la possibilità di controllarlo. È affetto da una particolare forma di amnesia che gli impedisce di conservare i ricordi recenti: ogni quindici minuti, la sua mente cancella quello che ha appena vissuto, costringendolo a riavvolgere costantemente il nastro della sua vita. Una vita senza futuro perché priva di passato è quella del protagonista di Memento, opera seconda di Christopher Nolan che fece conoscere il regista inglese al grande pubblico internazionale, prima della definitiva consacrazione con la trilogia de Il Cavaliere Oscuro e pellicole come The prestige o Inception. Lenny (interpretato da Guy Pierce) vive in un’incertezza costante, inconsapevole se le persone che incontra siano amici o nemici. Un limbo di confusione dal quale cerca di salvarsi scrivendo le informazioni essenziali su decine di post-it o arrivando perfino a tatuarsele addosso.

Måneskin, vincitori a Sam interamente composta da loro. Non ci resta che aggiungere che Remo a tempo di Rock Si è appena conclusa la settantunesima edizione del Festival di Sanremo, che ha visto trionfare sul palco dell’Ariston il gruppo dei Måneskin, vincitori con la canzone dal titolo Zitti e buoni. Il brano, firmato dai quattro componenti della band, Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio, pone al centro il desiderio di unicità, redenzione e la voglia di fare musica liberamente. Appena ventenni, i Måneskin sprigionano quella carica e quella sfrontatezza di chi vuole spaccare il mondo e prendersi ciò che gli spetta. Il gruppo aveva partecipato al talent show X Factor nel 2017

con questa vittoria si smantella finalmente quel pregiudizio un po’ snob secondo il quale da un talent non possano uscire artisti capaci di fare musica di qualità. Donatella Geretto

Noi spettatori viviamo con lui la pena e l’angoscia che derivano dalla sua condizione, attraverso un montaggio frammentato con cui Nolan ci restituisce lo sbandamento psicologico causato dalla malattia e il tormento emotivo che ne deriva. Memento è una pellicola del 2000 ma estremamente capace di parlare al nostro presente, attraversato dall’indeterminazione generata dal Covid-19. Come per Lenny, questo periodo storico è infatti segnato da un tempo che sfugge al nostro controllo, sottratto da una pandemia globale che rende indecifrabili il presente e il futuro. Il film di Nolan è da rivedere e riscoprire perché, nella sua inquietudine oggi a noi così familiare, ci ricorda il valore della memoria e del passato, fondamenti di cui dovremo prenderci più cura, adesso e soprattutto quando questo lungo momento di confusione e tragedia sarà passato. Perché senza di essi la nostra vita, semplicemente, non avrebbe

alcun senso. Piercarlo Fabi

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PROGRAMMAZIONE -

- PROGRAMMAZIONE

264 ZOOM

CELLULOIDE

APPROFONDIMENTI DI ATTUALITA’

LA SETTIMANA DEL 264 SELEZIONE DEI CONTRIBUTI DELLA SETTIMANA

LUN-VEN 20.00-20.30

SAB E DOM 13.00-18.00

A CASA E IN FORMA

MANUEL BARTOLINI CUCINA, BENESSERE E LIFE STYLE LUN - VEN 13.00-14.00

A LIBRO APERTO

ANNALISA COLAVITO RECENSIONI DEL LIBRO DELLA SETTIMANA IN COMPAGNIA DELL’ AUTORE LUN 23.00-23.30 MER 10.00-10.30

A SPASSO NEL TEMPO FABIO CAMILLACCI DAL PASSATO AL PRESENTE GIO 20.00-20.30

BABYLON

LA DEA BENDATA MATTEO TORRIOLI GIUSTIZIA, LAVORO E ANALISI DEI PRINCIPALI CASI GIUDIZIARI GIO 22.30-23.30

PIERCARLO FABI FRANCESCA PIERRI MUSICA, CINEMA, TEATRO E SPETTACOLO A CONFRONTO LUN - VEN 14.30-15.30

MATTINA CON NOI

CHECK-IN MI SA CHE PARTI

MISA URBANO VIAGGI E DOCUMENTARI DAL MONDO VEN 21.30-22.30

CRIMINI E CRIMINOLOGIA

FABIO CAMILLACCI COLD CASES ITALIANI E INTERNAZIONALI DOM 21.00-23.00

NAUTILUS

RICCARDO BORGIA IL MONDO DEI MOTORI: COMPETIZIONI E RISULTATI LUN, MER, GIO E VEN 16.00-16.30

PAROLE E MUSICA

SFIDE QUOTIDIANE

ARIANNA CARAMANTI MONICA CIOCCA FRANCESCA LAURI DONATELLA GERETTO ANEDDOTI E CURIOSITA’ DEI MAGGIORI SUCCESSI MUSICALI LUN - VEN 23.30-00.30

PROMOTION

EMANUELA VALENTI ANNALISA COLAVITO COSTUME, SOCIETA’ E ATTITUDINI DEGLI ITALIANI LUN - VEN 11.00-12.00

ANNALISA COLAVITO ANALISI DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA MAR 23.00-23.30

L’IMPRENDITORE E GLI ALTRI

RASSEGNA STAMPA

STEFANO BANDECCHI FABIO FORTUNA GIANLUCA FABI I TEMI DEL MONDO IMPRENDITORIALE

ROSSO CORSE

GIANLUCA FABI ALESSIO MORIGGI POLITICA, SCUOLA, LAVORO E DIRITTI SAB 21.00-22.30

TELESPIEGO

LORENZO CAPEZZUOLI RANCHI PINA GIORDANO TECNOLOGIA,CURIOSITÀ E APPROFONDIMENTI

GIO 21.30 - 22.30

TUTTO LO SPORT

ROBERTA SIAS DISABILITA’, INCLUSIONE ED EMARGINAZIONE SOCIALE LUN E MER16.30-17.00

MA PROPRIO TUTTO

MONDO SOCIAL

UNA MELA AL GIORNO

MONICA CIOCCA CONOSCERE I SOCIAL NETWORK A 360°

ROBERTA SIAS MEDICINA, SALUTE E BENESSERE

LUN - VEN 12.00-12.30

GIO E VEN 16.30-17.00

SPORTING CLUB

UNA MELA AL GIORNO (SERA)

MAX CANNALIRE LO SPORT A 360° SAB E DOM 10.00-12.30

VEN 10.00-10.30

DEBORA CARLETTI MATTEO TORRIOLI LETTURA E COMMENTO DELLE PRIME PAGINE DEI MAGGIORI QUOTIDIANI NAZIONI E LOCALI

GIANLUCA SCARLATA RESOCONTO SETTIMANALE DEL MONDO DEGLI SPORT “MINORI” MAR E GIO 20.30-21.30

LUN - VEN 07.00-08.00

ANDREA LUPOLI ROBERTA SIAS MEDICINA, SALUTE E BENESSERE MAR 21.30-22.30

(POLITICA, ECONOMIA, ATTUALITÀ)

LUN 21.00-23.00

ABC DEL CALCIO RONALD GIAMMÒ RICCARDO BORGIA

CRONACA DEGLI APPUNTAMENTI CALCISTICI DELLA SETTIMANA

LUN E VEN 18.30-19.30

UNA CIOCCA FUORI POST MONICA CIOCCA PROBLEMI E FENOMENI DEI SOCIAL DOM 14.00-15.00

COLPO DI TACCO ALESSIA DI BELLA DEBORA CARLETTI SPORT AL FEMMINILE MER 22.00-23.00

ROTOCALCO 264 ROBERTA FELIZIANI IL PROGRAMMA CHE ANIMA IL WEEK END SAB E DOM 18.00-20.00

UNICUM

STORIE DI COLLEZIONI FRANCESCA LAURI IL MONDO DEL COLLEZIONISMO VER 20.30-21.30

C COME CALCIO

MAX CANNALIRE RONALD GIAMMO GIANLUCA SCARLETTA TERNANA E LEGA PRO MER, SAB E DOM 20.30-22.00

FUTUROLAVORO

VERSO SERA

LIFE

CARTELLINO VERDE

ELENA PENNACCHIONI AMBIENTE, SALUTE E SOCIETÀ MAR 22.30-24.00

RICCARDO BORGIA APPROFONDIMENTO A TEMI LEGATI ALLO SPOSRT E ALLA SUA GIURISPRUDENZA MAR 23.00 - 23.30

RESTART 264

TOMMASO FRANCHI PINA GIORDANO GIOVANI CHE SI AFFACCIANO AL MONDO DEL LAVORO MAR 18.30-19.30

AURORA VENA

ATTUALITA’, POLITICA E CRONACA

LUN - VEN 17.00-18.00

UNICUM

ITINERARI DI VIAGGIO FRANCESCA LAURI ARTE E TURISMO MAR E MER 20.00-20.30

ROSSO CORSE LA SETTIMANA RICCARDO BORGIA MAR 16.00-17.00

MISA URBANO MANUEL BARTOLINI VIAGGI, BENESSERE E INTRATTENIMENTO LUN 20.00-21.00 MER 18.30-19.30


“Per quanto tempo è per sempre?” “A volte, solo un secondo”

(Alice e il Bianconiglio)

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- OROSCOPO

Nessun Astrologo è stato sfruttato per scrivere questo oroscopo. Da assumere lontano dai pasti, con moderazione. In presenza di sintomi, vi ricordiamo che è solo un effetto placebo, perché nulla di quello che leggerete ha effettivamente senso.

ARIETE

TORO

Carissimi Ariete, fa la sua comparsa per la Secondo i miei presagi astrali, schiarite nel prima volta oramai da due anni l’anticiclo- mese di aprile, nessun rovescio all’orizne Africano. Giornate calde e afose arriva- zonte e giornate estive per il centro Italia. no giusto in tempo per festeggiare il vostro compleanno.

CANCRO

LEONE

Nebbie mattutine e foschie locali nella zona Possibili passaggi piovosi e giornate legdel nord Italia con giornate soleggiate, pe- germente nuvolose ma nulla che un ottimo pranzo con gli amici non possa farci riodo perfetto per fughe d’amore. dimenticare.

BILANCIA

SCORPIONE

Torna la pioggia durante le feste di Pasqua ma giornate calde per tutto il resto del mese.

Giornate prevalentemente poco nuvolose salvo nubi passeggere in mattinata. Ti devi svegliare presto e andare a correre, è giunto il momento.

CAPRICORNO

ACQUARIO

Capricorno; mese spettacolare! Mari poco mossi e venti moderati proveCieli prevalentemente sereni e temperature nienti da NordOvest. tra i 18 e i 25 gradi. Quanto sarebbe bello se i ristoranti fossero aperti eh?

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GEMELLI Tempo ampiamente stabile con giornate calde e primaverili per voi Gemelli. Le vostre giornate nuvolose lasciano il posto a cieli sereni.

VERGINE Alta pressione in tutta Italia con picchi anche a 25 gradi ma non a Pasquetta. Mai a Pasquetta.

SAGITTARIO Nessuna allerta meteo, stai sereno.

PESCI Temperature miti per fine mese con schiarite per tutto lo stivale. Inizio mese caldo conleggere piogge sempre per Pasquetta.


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