Cusano Magazine 8

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COMMUNICATION POWER DICEMBRE 2022 CONOSCIAMO IL DIRETTORE GENERALE MEDIA E SOCIAL VALENTINA LAMONACA UNIVERSITÀ E METAVERSO: UNICUSANO TRA I PIONIERI DELL’INSEGNAMENTO CUSANO COMMUNICATION LAB: AL CENTRO DELL’INFORMAZIONE

C USANO MEDIA GROUP

Nasce Cusano Media

Group, il nuovo brand che abbraccerà tutti i canali di informazione dell’Ateneo

Cusano Media Group, gruppo multimediale dell’Università Niccolò Cusano, è attivo nel settore editoriale, radiofonico e televisivo: dal quotidiano online alle pubblicazioni di libri, dalla radio in FM allo streaming DAB+, dalla tv ai new media. Suo principale obiettivo è la diffusione di un’informazione indipendente in grado di migliorare la conoscenza e l’operatività all’interno di mercati sempre più complessi. Forte di una leadership solida e indipendente, Cusano Media Group è in grado di fornire ai propri clienti il miglior progetto di comunicazione pubblicitaria integrata. I nostri prodotti e servizi sono strumenti fondamentali di informazione e aggiornamento per imprenditori, manager, professionisti, piccole e medie imprese, brand nazionali e internazionali.

EDI Fanno parte del Cusano Media Group:
4 27 IN DI CE 4 REDAZIONE 5 PAROLA ALLA REDAZIONE LO STRAORDINARIO POTERE DELLA COMUNICAZIONE Stefano Bandecchi 6 CONOSCIAMO IL DIRETTORE GENERALE MEDIA E SOCIAL VALENTINA LAMONACA Arianna Bignante 10 L’OFFERTA FORMATIVA IN COMUNICAZIONE DIGITALE DELL’UNICUSANO Prof. Mario Risso 12 IL NOSTRO SPETTACOLO CHE SARÀ Arianna Bignante e Roberto De Santis 14 UNICUSANO DOCET UNIVERSITÀ E METAVERSO: UNICUSANO TRA I PIONIERI DELL’INSEGNAMENTO Ing. Pietro Oliva 17 LA TV CHE TI GUARDA Alessio Moriggi 18 LA TELEVISIONE È UNA BELLA INVENZIONE, CHIUDENDO GLI OCCHI È COME SE SI ASCOLTASSE LA RADIO Gianluca Fabi 20 PALINSESTI 27 CUSANO COMMUNICATION LAB: AL CENTRO DELL’INFORMAZIONE Prof.ssa Anna Pirozzoli 28 RADIO CONTEST & CUSANO ACADEMY Ing. Fabio Stefanelli 30 EDICUSANO Alessia Scarfì 31 TAG24 BY UNICUSANO, IL GIORNALE CHE FA NOTIZIA Emanuela Valente 32 LA DIDATTICA COME RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI TALENTI Introduzione Prof. Carlo Drago Esperienza di Michael Saccà Esperienza di Angelo Bertelli Esperienza di Angela Brahimaj 36 NON SI PUÒ NON COMUNICARE Giulia Moretti 38 UNIVERSITAS LIBERTATIS: COMUNICAZIONE E POLITICA, UN BINOMIO INSCINDIBILE Fabrizio Russo 40 L’INGLESE È AL CENTRO DELLA COMUNICAZIONE GLOBALE E DEL FUTURO DI TUTTI GLI STUDENTI Valerio Sestili
43 61 43 L’UNICUSANO GUARDA OLTREOCEANO Ufficio Orientamento Internazionale 44 LA FORZA ATTRATTIVA DELLO STUDIO DELL’ITALIANO NEL MONDO Ilary Langeli 46 I SOCIAL MEDIA: LA NUOVA SFIDA NELLA COMUNICAZIONE Ufficio Master 48 INCONTRO COI SOCIAL. UNIVERSITÀ E AVANGUARDIA Roberto De Santis e Arianna Bignante 51 #FOODPORN Alessio Vecchi 52 “LIFE IN PLASTIC IS FANTASTIC”...MA SU INSTAGRAM E FACEBOOK ANCORA DI PIÙ! Martina Cirulli 54 UNICUSANO BASKET, QUINTO POSTO INTERNAZIONALE CONFERMATO Massimiliano “Max” Cannalire 58 PAROLE D’AMORE FAKE NEWS TRA PASSATO E FUTURO Prof. Marino D’Amore 61 FUN FACT FERRARELLE, LA STORIA DI UN MARCHIO DIVENTATO TERMINE DI USO COMUNE Carlotta Astengo 62 FASHION PILLS IL CASO MARGIELA Virginia Parisi 64 APP&TECNOLOGIA L’IMPORTANZA DI UN BUON CV Alessio Vecchi 66 FILM/LIBRI STRAPPARE LUNGO I BORDi Rosa Cornacchia 68 ARTE NFT E NUOVE FRONTIERE DI COLLEZIONISMO Giulia Sacchetti 70 MUSICA IN PUNTA DI … NOTE Alberto Carruba 72 OROSCOPO Fulvia De Maria

Responsabile

Valentina Lamonaca Segretario di Redazione

Federico Casadei Redattori Capo

Fulvia De Maria

Chiara Martella Redattore

Giuliana Chief Caposervizio

Roberto De Santis

Arianna Bignante

Grafco Editoriale

Yuri Turturro

Collaboratori

Presidente Stefano Bandecchi, Prof. Mario Risso, Prof. Pietro Oliva, Alessio Moriggi, Gianluca Fabi, Prof.ssa Anna Pirozzoli, Michela Crisci, Livia Ventimiglia, Luca Lamonaca, Ing. Fabio Stefanelli, Emanuela Valente, Prof. Carlo Drago, Michael Saccà, Angelo Bertelli, Angela Brahimaj, Giulia Moretti, Fabrizio Russo, Valerio Sestili, Valentina Lo Presti, Lavinia Nobili, Valentina D’Arco, Prof. Guido Bosticco, Prof. Elia Belli, Prof.ssa Marianna Bruschi, Alessio Vecchi, Martina Cirulli, Prof. Marino D’Amore, Virginia Parisi, Giulia Sacchetti, Alberto Carruba, Alessia Scarfì, Ilary Langeli, Rosa Cornacchia, Max Cannalire, Carlotta Astengo

La redazione è sempre aperta a nuove “penne”.

Collabora con noi scrivi a:

magazine@unicusano.it

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LO STRAORDINARIO POTERE DELLA COMUNICAZIONE

Comunicare è un’arte. Un’arte affascinante, complessa e fondamentale. La comunicazione è la risposta umana a diverse tipologie di bisogno ( sico, psicologico, sociale, ecc.), un atto comunicativo che per sua natura è un interscambio fra persone; eppure non basta saper comunicare, è necessario comunicare in modo ef cace. Vale per gli individui e ancor di più per le Istituzioni.

È in atto, infatti, un cambiamento culturale nelle Università italiane. Da una decina di anni si investe di più nella comunicazione e nel marketing perché sono due leve strategiche di una cultura dell’orientamento. Teniamo presente che, negli Atenei, la comunicazione è nata come organizzazione di eventi istituzionali, realizzati da gure di alta professionalità come il Rettore e il corpo docente; solo in seguito è subentrata la relazione con i media tradizionali e, dopo la comparsa della tecnologia, con i nuovi media che caratterizzano lo scenario attuale.

L’Università Niccolò Cusano da sempre è attenta alle relazioni con i suoi stakeholder, a partire dallo studente che è al centro del sistema didattico. Particolare attenzione è rivolta anche alle relazioni con le imprese, i professionisti, gli enti e partner di ricerca, che rafforzano non solo il trasferimento di conoscenza con progetti innovativi nazionali e internazionali, ma anche gli innesti sul territorio e le opportunità che possiamo offrire agli alumni.

Un’altra forma di rinnovamento nella comunicazione è sbocciata con lo sviluppo della terza missione universitaria, nella sua duplice dimensione di coinvolgimento pubblico con nalità educative, culturali e di sviluppo della società. Il nostro Ateneo dà vita al dialogo con la collettività e alla divulgazione scienti ca e culturale attraverso le proprie emittenti (Radio Cusano Campus, Cusano Italia TV, la neo entrante Cusano News 7) e le innumerevoli iniziative editoriali come il quotidiano Tag24 by Unicusano e Cusano Magazine. Questa eccellenza della Unicusano, è stata recentemente grati cata dai risultati VQR 201519, disponibili sul sito ANVUR, che – oltre a premiare la facoltà di Ingegneria industriale, passata dal 6° al 1° posto in classi ca – ci hanno classi cato al 2° posto nella terza missione dell’università.

Un impegno, il nostro, ad eccellere ora e sempre. Un impegno costante nei progetti in essere che coinvolgono anche gli studenti nell’ampio network di comunicazione. Ultimo, ma non per questo meno importante, è il Cusano CommunicationLab: un laboratorio didattico formativo, afferente al bando “Cusano Academy, in memoria di Antonio Megalizzi” per il quale Radio Cusano Campus, capo la del progetto, si è aggiudicata un nanziamento di oltre 600mila euro. Il Fondo Megalizzi, nato per iniziativa congiunta di MISE e MUR e frutto dell’attenzione riservata all’opportuna complementarità tra informazione e vita universitaria, ci dimostra come sia fondamentale incentivare le attività comunicative che creano un pro cuo collegamento tra Atenei, studenti e società. E noi di Unicusano abbiamo avuto, oltre all’ambizione, il merito di intuire quanto fosse importante creare progetti che combinassero formazione e comunicazione. Per questo abbiamo dato vita al Cusano Media Group, il gruppo multimediale attivo nel settore editoriale, radiofonico e televisivo. Una triade dell’informazione che supporta ed amplia lo straordinario potere della nostra comunicazione universitaria.

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Stefano Bandecchi Presidente dell’Università Niccolò Cusano
PAROLA ALLA REDAZIONE

CONOSCIAMO IL DIRETTORE GENERALE MEDIA E SOCIAL VALENTINA LAMONACA

ossia quella che più interpretasse i valori su cui poggia l’Università Niccolò Cusano: la ricerca, la cultura, l’istruzione e l’importanza della loro divulgazione.

Un anno fa prendeva forma il progetto Cusano Media Group e a lei veniva afdato un importante ruolo, quello di dirigere tutte le realtà mediali che lo costituiscono. Ci può raccontare che tipo di sfda, e su un piano personale e per l’Università Niccolò Cusano - da cui ha origine tutto - è iniziata a partire da quel momento?

Appena ho ricevuto questo incarico dal Consiglio di Amministrazione mi sono sentita onorata di essere stata chiamata a ricoprirlo e questa prima sensazione, nonché l’entusiasmo per il progetto, sono stati per me trainanti.

Sicuramente è corretto usare il termine “s da” rispetto a qualcosa di nuovo, ma è anche vero che tutto si è sempre poggiato su delle basi molto solide, quelle dell’Università Niccolò Cusano e dell’Editore. Basti pensare, ad esempio, alla linea che si è sin da principio deciso di dare a tutto quanto compone il Cusano Media Group - quindi sia relativamente alla televisione, che alla radio ed al quotidiano online -

È su queste fondamenta che si è modellata la nuova realtà Cusano Media Group, avendo quindi come obiettivo quello di declinare al meglio i valori già incarnati dall’Università Niccolò Cusano ma in una loro versione mediale. Ho usato il termine declinare perché si è cercato di fare in modo che ogni parte costitutiva del Cusano Media Group rispondesse ad uno o più dei valori citati: con l’emittente televisiva Cusano Italia Tv, ad esempio, si è propeso perlopiù all’intrattenimento - senza, chiaramente, trascurare l’informazione e gli approfondimenti - ma cercando sempre di dare a tutti i contenuti un tono leggero e facendo sì che la maniera di presentarli li rendesse quanto più fruibili.

Con Cusano News 7, invece, si è scelto di dare voce speci catamente all’informazione a trecentosessanta gradi, con un palinsesto che si articolasse in un susseguirsi di telegiornali alternati ad approfondimenti, questo con l’obiettivo di veicolare un tipo di informazione ampia ed estesa non solo all’Italia ma a tutto il mondo, con un respiro fortemente internazionale.

Voglio spendere qualche altra parola relativamente all’ultima iniziativa citata: a distanza di un anno dalla nascita della prima emittente, ed in un periodo molto complesso e critico, la scelta di aprire un ulteriore canale televisivo si con gura come una s da nella s da e la sua riuscita come un motivo di ulteriore spinta a proseguire in questa direzione, quella della novità e dell’unicità.

Se, infatti, ho dato così tanto spazio agli esempi inerenti alle due emittenti televisive per parlare del Cusano Media Group è anche perché la correlazione tra università e televisione, la presenza di una televisione dell’università, è un unicum e per questo un ulteriore punto di forza. Allo stesso tempo, però, è molto importante per me sottolineare quanto il fulcro del Cusano Media Group sia rappresentato dal suo magazine online, Tag24 By Unicusano.

A tal proposito, ci può parlare meglio di tag24 By Unicusano? Della sua nascita ma anche della sua evoluzione e dei progetti in serbo per il suo futuro. E poi, perché secondo lei è così importante all’interno del Cusano Media Group?

Le domande sono intrinsecamente legate fra loro perché l’importanza diTag24 è connessa alla sua nascita, o meglio alla sua ri-nascita e alle ragioni di quest’ultima. Tutto inizia con un prodotto che esisteva ma che era fermo, stabile su un range di lettori, e con il preciso obiettivo da parte dell’Editore di modi care tale stasi, di rivalutare il quotidiano e rinnovarlo in toto: viene rivoluzionato tutto sia nella forma, con un cambio netto di gra che e layout, sia nel contenuto, mediante un processo lungo e costante, che ha avuto inizio, in primis, con la scelta di una redazione ad hoc.

Il motivo che ci ha spinto, me e l’editore, ad un particolare investimento è semplice: Tag24 By Unicusano, nella sua essenza di quotidiano online, è un media diretto, in grado di raggiungere un vasto pubblico e di scalare, come ci hanno dimostrato le statistiche, la SERP di Google per un posizionamento di qualità. Questa è la nostra forza: parlare alle persone, informare intere generazioni con una moltitudine di contenuti di alta qualità e di profondo interesse.

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Il successo che sta ottenendo è per noi un grande segnale e ha un duplice signi cato, non solo indica che si è intrapreso un corretto percorso, ma che occorre investire ancor di più sulle sue funzionalità e sul suo sviluppo. E se in un solo anno è stato possibile passare, con impegno e determinazione, da 6 mila lettori mensili a ben 4 milioni, con un incremento, nell’ultimo mese, del numero di lettori giornalieri sino ad un picco di 400.000 lettori al giorno nell’ultima settimana, non è dif cile immaginare la concreta attuabilità dei diversi progetti che abbiamo in serbo per il nostro quotidiano: non solo incrementare ulteriormente il numero di lettori, ma anche suddividere la testata su focus locali (comunali e regionali) per rendere sempre più agevole l’accesso al contenuto di proprio interesse, nonché realizzare degli editoriali rmati da illustri giornalisti e imprenditori. Questo potrebbe portare ad un ulteriore upgrade: l’inserimento di un abbonamento per i lettori delizzati che intendono accedere a contenuti esclusivi.

Quanto esposto n ora, dimostra come Tag24 by Unicusano sia importate nel Cusano media Group proprio perché è in grado di trainare tutta la nostra realtà comunicativa e mediatica, aprendo a potenzialità ancora non percorse.

Quella della radio è, invece, una storia un po’ diversa; il mondo della Radio ha origine prima con Radio Manà Manà, con un ottimo ascolto, e si estende ed amplia con l’aggiunta di Radio Cusano Campus al momento della nascita del Cusano Media Group: come si è scelto di coniugare la sua storia pregressa con il suo inserimento successivo nel gruppo? Com’è cambiata, se è avvenuto, la Radio?

La creazione di Radio Cusano Campus ha seguito un preciso principio, quello di tenere salda la chiave pop e leggera tipica di una radio di usso e prettamente musicale come Radio Manà Manà con l’aggiunta di una programmazione scandita, di un palinsesto ricco di programmi variegati. In questo senso, le due emittenti radiofoniche sono sicuramente complementari perché forniscono all’ascoltatore

prodotti diversissimi: così, nel caso di Radio Cusano Campus il target di riferimento è l’ascoltatore più attento al contenuto parlato, all’interazione con il conduttore, all’approfondimento di speci che tematiche; tutto, chiaramente, lasciando inalterata la natura dell’emittente che resta sempre radiofonica e non priva di un’accurata selezione musicale ad intervallare ciascun programma.

Non solo, per rendere più completa la nostra realtà radiofonica che è, sia con Radio Manà Manà che con Radio Cusano Campus, in FM, è stata aggiunta una terza emittente, Radio Cusano Italia che, in DAB+, rimodula i programmi più salienti di Radio Cusano Campus e li trasmette sfruttando la tecnologia ad oggi più ef ciente per qualità dell’audio e ricezione della stazione.

Una domanda a ritroso: fno ad ora si è visto nel dettaglio attraverso le sue parole il Cusano Media Group, ma perché l’Università Niccolò Cusano ha scelto di investire così a tutto tondo sulla Comunicazione?

L’accento sul mondo della comunicazione ed il riconoscimento della sua importanza oggi si devono in primis all’intuizione e alla lungimiranza dell’Editore. L’Università è indubbiamente il punto dipartenza perché racchiude in sé il concetto della comunicazione, quella della cultura e della ricerca, ma è anche vero che si può constatare una distanza di fatto tra il mondo accademico e le persone, e che spesso questa distanza investe proprio le nuove generazioni.

In questo senso è parso assolutamente in linea con i tempi modi care ed aggiornare la forma della comunicazione. Esattamente come avveniva alle origini del medium televisivo, quando la televisione era uno strumento per portare la cultura e la conoscenza in tutte le case, oggi l’idea di investire partendo dall’università sulla televisione, sulla radio, su dei quotidiani online, ma anche su tutti i social, signi ca rispettare lo spirito del tempo, vuol dire scegliere ogni giorno di arrivare non solo nelle case di tutti ma

di esserci per le persone in ogni momento della giornata con l’unico obiettivo di diffondere l’importanza di conoscere ed essere consapevoli di tutto: dalla notizia di attualità a quella culturale, passando per la politica, lo sport, l’innovazione scienti ca, lo spettacolo.

Concludiamo con una domanda un po’ più personale relativa al suo ruolo. Rispetto al suo percorso lavorativo, come si colloca questo nuovo incarico e cosa può dirci dopo un anno che lo ricopre? E poi, sente che in qualche modo la funzione dirigenziale femminile che lei ricopre infuenzi questo tipo di lavoro?

Nonostante nell’immaginario comune il mondo dei media, della televisione, dello spettacolo appaia come una realtà dorata, per far sì che tutto possa risultare impeccabile è necessario un enorme, e al contempo accurato, lavoro che preceda e accompagni il prodotto nale. In questo senso la mia esperienza lavorativa all’Università Niccolò Cusano, che anticipa di alcuni anni l’incarico di Direzione dei Media e dei Social del Cusano Media Group, si lega al nuovo ruolo ottenuto un anno fa in maniera lineare. Tutto il lavoro dietro le quinte è possibile grazie ad un sostegno robusto come solo ciò che matura nel tempo può essere e questo vale sia in relazione a quanto è di mia diretta gestione, sia a tutto quanto si rende possibile attraverso l’impegno dei miei collaboratori. La buona riuscita di tutto quanto pertiene al Cusano Media Group è connessa alla diligenza di tutti i reparti che ne fanno parte e lavorano ciascuno ad una sua speci ca porzione.

Relativamente alla seconda domanda, non ho particolari osservazioni da fare e credo che il non dover enfatizzare in senso positivo o negativo questo aspetto sia un segno evidente che ho sempre potuto svolgere il mio lavoro con grande serenità senza avvertire alcun tipo di in uenza connessa al mio genere.

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Arianna Bignante

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L’OFFERTA FORMATIVA IN COMUNICAZIONE DIGITALE DELL’UNICUSANO

La trasformazione digitale che caratterizza l’epoca in cui viviamo richiede l’implementazione di innovazioni tecnologiche accompagnate da un processo di trasformazione culturale, strategica e organizzativa con la conseguente ride nizione delle risorse economiche, giuridiche, sociali, culturali e soprattutto umane coinvolte. Tali processi di trasformazione accelerati dalla pandemia da Covid-19 esigono oggi nuove e aggiornate competenze orientate alle nuove conformazioni sociali-digitali che siano centrate sia sulla persona, sia sul bene comune.

Il mondo della comunicazione è particolarmente interessato da questi cambiamenti e necessita di un’offerta formativa basata su un approccio combinato e multidisciplinare che raccolga le s de della complessità, aggregando sinergicamente le conoscenze di diverse aree scienti co-disciplinari per affrontare temi di frontiera del contesto mediale digitale, quali: la trasformazione delle imprese, del mercato e del lavoro, dei consumatori/utenti e della società nel suo complesso.

L’Università degli Studi Niccolò Cusano per rispondere a tali esigenze del settore della comunicazione e seguendo le richieste provenienti dal mercato del lavoro propone corsi di laurea in Comunicazione Digitale e Social Media (L-20) e laurea magistrale in Comunicazione Digitale (LM-19).

Il Corso di laurea in Comunicazione Digitale e Social Media mira a formare esperti in grado di affrontare le questioni speci che relative al contesto mediale, in possesso di un’adeguata padronanza delle basi scienti che e dei concetti essenziali delle discipline umane e sociali connesse alle speci che competenze nell’area della comunicazione, dei media, delle tecnologie e delle culture digitali, dei sistemi di informazione e dell’industria culturale. Il percorso formativo è declinato in due curricula:

- Comunicazione Digitale e Social Media – Curriculum Imprese e Istituzioni;

- Comunicazione Digitale e Social Media – Curriculum Industria dei Giochi e Gami cation.

Il corso in Comunicazione Digitale e Social Media - Curriculum Imprese e Istituzioni mira a formare

professionalità dotate di speci che competenze nell’area delle tecnologie digitali, dei sistemi di informazione e dei diversi settori dell’industria culturale e dei relativi consumi, con riferimento ai media mainstream e digitali (editoria, giornali, cinema, radio, televisione, piattaforme web, blog, social) e con attenzione al campo degli eventi culturali e della comunicazione istituzionale e d’impresa.

Il corso in Comunicazione Digitale e Social MediaCurriculum Industria dei Giochi e Gamification è diretto a formare laureati che possiedano le competenze di base sociologiche, economiche, culturali, comunicative e informatiche relative all’industria dei giochi digitali e interattivi. Il laureato in questo corso di laurea possiede altresì capacità di analisi dei dati e gestione delle organizzazioni che si rapportano all’emergente fenomeno della gamification, vale a dire l’utilizzo di elementi, attività, processi mutuati dai giochi e dalle tecniche di game design in contesti non ludici per risolvere problemi, aumentare il coinvolgimento dei soggetti interessati e indirizzarne alcuni comportamenti. Il laureato è quindi in grado di agire nell’ambito delle attività di comunicazione con particolare riferimento al settore di giochi digitali, attraverso le competenze acquisite nel campo della scrittura dei contenuti e design per i videogiochi, considerando l’importanza del marketing e della comunicazione integrata anche in relazione alle emergenti problematiche sociopedagogiche, di diversità e inclusione di genere che caratterizzano questo settore sempre più trasversale nella società.

I curricula triennali costituiscono la base per accedere alle lauree magistrali in Comunicazione Digitale (LM19) proposte dall’Ateneo che preparano professionisti che possiedono competenze avanzate e declinate in funzione degli attuali scenari tecnologici e comunicativi per operare nei diversi campi lavorativi riconducibili alla sfera del digitale. In particolare, la

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La trasformazione digitale ha fortemente modifcato il mondo della comunicazione
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Laurea Magistrale in Comunicazione Digitale include due curricula:

- Cultural and Social Media;

- Games Industry Management and Creative Direction.

Entrambi i percorsi prevedono una scansione dell’offerta formativa in comune riguardante il campo dei digital e social media studies, dei metodi per la ricerca sociale e mediale, del marketing digitale, la dimensione legislativa e normativa della comunicazione digitale e l’insegnamento di Business English.

Il curriculum Cultural and Social Media approfondisce l’arte digitale e la neuro-semiotica dei prodotti culturali e mediali e propone gli insegnamenti di giornalismo e di disordini informativi nel mondo digitale nonché una serie di gruppi opzionali volti a consentire la messa a punto di una personalizzazione dell’offerta formativa, mirata all’approfondimento dello studio delle reti sociali e mediali, delle dinamiche produttive nei più rilevanti settori delle industrie culturali, dei processi informativi, dei dati e degli algoritmi.

Il Curriculum Games Industry Management and Creative Direction approfondisce l’emergente e signi cativa realtà dell’industria dei videogiochi e della creatività ad essa connessa attraverso gli insegnamenti dell’etica applicata alla gamification, i principi di direzione artistica nelle opere interattive e, nel secondo anno, le strategie di marketing editoriali, le relazioni pubbliche e le interconnessioni tra il mondo dei media e dei giochi, con la possibilità per

lo studente di studiare il giornalismo applicato ai videogiochi oppure i fondamentali della pubblicità nel contesto delle attività ludiche.

Tutti i percorsi di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Unicusano prevedono altre attività formative proposte anche congiuntamente ai media digitali di Ateneo (Italia Cusano Tv, Radio Cusano Campus, Tag24, Cusano News 7 ecc.) che favoriscono una piena formazione degli studenti per entrare nel mondo del lavoro e vincere le s de comunicative che la società globale e digitalizzata impone.

Preside Facoltà di Economia e Coordinatore dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione – Università Niccolò Cusano

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L’Unicusano prepara professionisti della comunicazione digitale per le imprese, i media culturali e l’emergente mondo dell’industria dei videogiochi

IL NOSTRO SPETTACOLO CHE SARÀ

In un mondo estremamente legato alla tecnologia e ai nuovi mezzi di comunicazione la vita cambia, si sempli ca e si digitalizza in maniera sempre più veloce. Alcuni teorici hanno denominato la società dove ha luogo questo processo - che vede a un tempo sempli cazione, digitalizzazione e convergenza dei e tra media, e non solo - liquida. Come ben si evince dal signi cato del termine, ci si riferisce ad uno status di incertezza, di poca stabilità, di liquidità appunto, che è sia immanente a livello sociale, tra noi, sia ri esso in noi, come singoli individui. Questa consapevolezza è vivida soprattutto per alcune categorie sociali, ad esempio per chi è in una fase di costruzione o per chi, nonostante i contorni sfumati ed inde niti del mondo, cerca di disegnare al suo interno un limen tra sé e ciò che lo circonda. Da sempre è prerogativa delle persone più giovani avvertire con più vigore il mondo circostante, perché sono loro, più di tutto il restante tessuto sociale, a percepire di avere un ruolo non solo rispetto al proprio futuro, ma anche - forse soprattutto - rispetto a tutto il mondo che sarà. Se questo è vero in ogni epoca, è altrettanto vero che esserci oggi per l’adulto-che-sarà signi ca, oltre che convivere con una forma di incertezza connessa al futuro, cercare giorno per giorno una de nizione all’interno del presente, un presente che si è descritto uido, scivoloso o liquido che dir si voglia. È con questa breve premessa che vogliamo presentarci e presentare il nostro lavoro, che è anche un modo per dire chi essere oggi: siamo Arianna e Roberto, Assistenti del Direttore Generale dei Media e Social presso l’Università Niccolò Cusano. Se apparentemente potrebbe sembrare inusuale l’associazione tra media e social ed università, ci sentiamo in dovere di chiarire preventivamente quanto la connessione tra Mondo Accademico in senso stretto e Mondo della Comunicazione (tramite i media ed i social) sia ad oggi quanto mai tendente alla fusione, e di sottolineare conseguentemente il ruolo avanguardistico che l’Università Niccolò Cusano ha avuto anticipando la fusione di cui sopra già diversi anni fa, quando sembrava quasi anacronistico immaginare che la cultura potesse combaciare con l’informazione attraverso molteplici ed interconnessi canali. L’Università Niccolò Cusano ha iniziato a percorrere una strada ancora non battuta, manifestando anche in questo ambito la volontà e capacità di distinguersi dalle tante altre realtà che la circondavano. Una strada, quella intrapresa, che le avrebbe consentito, anno dopo anno, il raggiungimento di importanti traguardi ed una crescita eterogenea che, tra i vari aspetti, sarebbe riuscita a comprendere anche quello della Comunicazione in tutte le sue sfaccettature: i

media attraverso le emittenti televisive Cusano Italia Tv e Cusano News 7, le tre emittenti radiofoniche Radio Manà Manà, Radio Cusano Campus, Radio Cusano Campus Italia, tutti i social media, una testata giornalistica online, Tag24byUnicusano, e una sica, il Cusano Magazine È proprio qui, ad un certo punto di questa strada, che entriamo in ballo noi: per una migliore riuscita della programmazione, della gestione, dell’organizzazione e del controllo di tutto quanto si è de nito inerente ai Media e ai Social è stato creato un nuovo reparto, il nostro. Un reparto chiaramente ampio, dove il nostro ruolo speci co è quello di assistere chi dirige e supervisiona tutta la realtà mediale dell’Università Niccolò Cusano, la dottoressa Valentina Lamonaca. Il nostro compito è a questo punto duplice: da un lato af anchiamo la direzione di una realtà solida e formata, dall’altro siamo quotidianamente chiamati ad incrementare quella solidità anche riplasmandone alcuni punti attraverso la nostra personale capacità inventiva. Per questo, se ci chiedessero di selezionare solo due parole che possano indicare cosa serve per intraprendere questo mestiere, risponderemmo pragmatismo e creatività. Ma se potessimo dilungarci leggermente, e ci arrogheremo questo diritto, allora aggiungeremmo che la gestione dei Media richiede tempo, conoscenza e attenzione al dettaglio, e che per ottenere buoni risultati è necessaria una comunicazione professionale, costante e rivolta al mezzo e soprattutto ai lavoratori del settore, accortezze queste che applichiamo ogni giorno. Tutto deve essere studiato meticolosamente, perché l’informazione, l’intrattenimento e qualsiasi altro genere pretendono continuità: è un usso continuo, proprio come diceva una canzone famosa, The Show Must Go On Vi sottraiamo qualche altro minuto di lettura e ci ricolleghiamo alla premessa teorica che ha dato il la alla nostra presentazione: ci ri-presentiamo, siamo Arianna e Roberto, siamo delle persone giovani e come tutti scivoliamo ogni giorno su un presente incerto, siamo protesi verso il nostro futuro di singoli e verso tutto ciò che verrà. D’altra parte oggi avvertiamo che lavorare nel nostro settore all’interno dell’Università Niccolò Cusano ci conferisce una forma di sicurezza, perché si inserisce in una struttura de nita che si consolida sempre più nel tempo, con una potenza in nitamente ampia.

E noi, collocandoci all’interno di questa catena, sentiamo che è ancora possibile continuare a costruire quella che sarà la fruizione del domani.

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Arianna Bignante e Roberto De Santis
C A N A L E 2 3 4 D T T L ' I N F O R M A Z I O N E A L P R I M O P O S T O Una rivoluzione firmata Cusano Media Group. Di stampo giornalistico ed interamente dedicato all’informazione, Cusano News 7 si pone l’obiettivo di raccontare in maniera oggettiva cosa succede a livello globale, senza alcun tipo di censura, per puntare ad un’informazione che non è relegata solo al nostro Paese ma che si rivolge al mondo intero. A P P D I S P O N I B I L E P E R i O S e A N D R O I D

UNIVERSITÀ E METAVERSO: UNICUSANO TRA I PIONIERI DELL’INSEGNAMENTO

L’Università Niccolò Cusano è tra le prime al mondo nell’esplorare la possibilità della didattica universitaria nel Metaverso. L’inerzia ontologica del metodo didattico tradizionale, la cosiddetta didattica in presenza, corre il rischio di non comprendere e di non essere più compresa dalle future generazioni. Ciò che oggi viene distinto tra “in presenza” e “a distanza”, tra tradizionale e telematico, tra locale e remoto si basa de facto su un concetto fordiano di lavoro, ovvero la preistoria della concezione di lavoro. Ciò che realmente ha valore (oltre i beni materiali) è il trasferimento di informazione, non la fisicità della materia che la veicola. La Unicusano comprende ciò prima della maggior parte delle altre Università, aggiungendosi nel Metaverso per offrire nell’immediato futuro la possibilità di trasferire conoscenza con tecnologie all’avanguardia. Il Metaverso è ormai presente, inevitabile. E l’Unicusano sta già disegnando il suo futuro.

La realtà virtuale (Virtual Reality, VR) ha necessità di uno specifico strumento che è il visore personale (HeadMountedDisplay, HMD).

Tale dispositivo è la chiave delle tecnologie emergenti del XXI secolo e lo sviluppo della VR è intimamente connesso all’evoluzione tecnologica del visore: nell’istante storico in cui i visori fossero divenuti commerciabili su larga scala la VR avrebbe preso sempre più piede nell’industria del gioco e, verosimilmente, dell’educazione. Non è una sorpresa dunque che il mondo accademico internazionale

è stato recentemente attratto dalla possibilità di utilizzare la VR nella didattica universitaria non appena gli HMD sono divenuti prodotti accessibili al grande pubblico.

Le sole spedizioni commerciali globali di HMD passeranno dalle circa 17 milioni di unità odierne a più di 90 milioni nel 2027 mostrando di fatto una prospettiva di crescita esponenziale. È solo questione di tempo prima di vedere ogni aula universitaria del globo dotata di visori personali per apprendimento in immersione nel Metaverso. Ma andiamo per ordine: anche se la possibilità teorica di sperimentare un mondo simulato a livello multisensoriale fu proposto a partire dai primi anni sessanta riadattando sostanzialmente la tecnica cinematografica (cosa oggi comunque considerata come uno sforzo pionieristico allo sviluppo della VR), il primo vero sistema di realtà virtuale con visore si deve a Ivan Sutherland sul finire degli anni ’60. Il visore era così pesante da dover essere ancorato al soffitto. Da quel momento divenne cosa chiara che la possibilità di muoversi in una simulazione immersiva di un mondo reale (o meno) era inscindibilmente legata alla realizzazione di HMD portatili e che la VR fosse la sfida del secolo della computer grafica. Bisognerà attendere il 1977 per la realizzazione del primo dispositivo VR in senso moderno realizzato dal MIT. Curiosamente nel mondo dei Sistemi Informativi (IS) la VR è stata finora praticamente ignorata fatta eccezione per articoli di nicchia sulle riviste principali specializzate. Questo anche a causa della scarsa diffusione dell’hardware necessario

a fruire dei contenuti del Metaverso. Il recente boom tecnologico legato ai visori per gaming e la necessità di modificare la modalità d’erogazione dei contenuti didattici durante la pandemia di Covid-19 ha brutalmente interrotto questa paralisi da parte delle università nel valutare la VR nell’ambito dell’istruzione superiore e dell’apprendimento in situazione. Se atenei statali, cosiddetti tradizionali, ancora si trattengono nell’applicare le tecnologie di frontiera (forse per paura di critiche inevitabili da chi non vuole superare il recinto del conosciuto oppure semplicemente per il fisiologico disinteresse per l’innovazione dell’amministrazione pubblica), il settore privato minacciato fatalmente dal libero mercato e così obbligato a primeggiare con ogni mezzo possibile, trova il naturale spazio vitale dove ancora non ci sono competitori. Ed è innegabile che la corsa all’università nella VR sarà vinta da chi oggi comincia a capirne le possibilità e le opportunità e non da chi, mosso ormai dall’inevitabile, correrà ai ripari fra dieci o vent’anni. Nonostante la necessità di possedere un HDM per immergersi nella VR è possibile anche consumare l’esperienza di realtà aumentata nel mondo non immersivo del desk top based VR e cioè di un mondo su terminale che, seppur tridimensionale, resta confinato alla bidimensionalità della schermo. Questa possibilità ulteriore rende le attività nel Metaverso incredibilmente versatili, fermo restando che la caratteristica fondamentale della VR è l’immersione dell’utente che

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UNICUSANO DOCET

ha in tutto e per tutto l’illusione sensoriale di trovarsi in un luogo diverso da dov’è il suo corpo.

Per comprendere appieno come sarà la lezione nel Metaverso è necessario meditare su cosa è veramente una lezione, universitaria o meno: il senso della lezione erogata da un docente a uno o più discenti si fonda sulla caratteristica che un certo quantitativo d’informazione viene trasferito da una mente ad altre. È la comunicazione di un pensiero, di un’idea che può essere applicata ad un mestiere, ad una procedura, ad un modus cogitandi che rende, alla ne del percorso, lo studente abile a rappresentare una classe professionale col suo sapere e con i suoi metodi di risoluzione dei problemi. La lezione è solo ed esclusivamente un trasferimento di informazione, per quanto interattivo. Tale trasferimento sarebbe certamente ostacolato se l’informazione fosse degradata, incomprensibile o semplicemente interrotta. Ma da nessuna parte è richiesto il trasferimento nello spazio di materia nella forma del corpo dei docenti o degli studenti. Chiedete a voi stessi se è veramente necessario essere presenti sicamente nello stesso luogo

per comunicare. Poi telefonate ad una persona cara. La recente pandemia ci ha insegnato che moltissimi dei compiti lavorativi possono essere svolti senza la presenza sica dell’impiegato in una determinata sede di lavoro.

È una cosa che si sapeva da molti decenni, ma l’inerzia e la dif denza generale hanno nora fatto sì che fosse radicata la credenza secondo la quale la persona che non si vede sicamente imprigionata nella postazione di lavoro non produce oppure produce di meno di chi ha passato terribili ore nel traf co, inquinando e perdendo tempo e soldi per spostare di decine di chilometri se stesso e qualche tonnellata di lamiere.

È un concetto preistorico che risale a quando l’operaio in catena di montaggio avrebbe fermato la produzione semplicemente allontanandosi dalla sua postazione. Il cartellino da timbrare per dimostrare la presenza sica in un edi cio non è e non può più essere un metro di giudizio per stabilire la suf cienza dell’opera svolta. Chi vive in questo tempo e non è rimasto alla rivoluzione industriale ha capito che ciò che veramente importa nel terziario avanzato sono i risultati e gli

obiettivi raggiunti e che questi non sono quasi mai legati alla presenza sica in un luogo. Ciò è specialmente valido nell’ambito didattico. Ci sono ovviamente delle condizioni severe da rispettare: una su tutte che lo studente abbia una forte motivazione nel perseguire il suo corso di studi. La mancanza di presenza sica in un luogo formale può infatti indebolire le forme e le strutture mentali che sostengono l’apprendimento. Il Metaverso coniuga la praticità del teleinsegnamento con la possibilità di riacquisire quella formalità di comportamenti che si avrebbero in una sede sica, garantendo così più motivazione e perseveranza e coniugandola al divertimento.

Le possibilità tecnologiche sono poi limitate solo dall’immaginazione. Non c’è simulazione che non può essere vissuta o che non sia in via di sviluppo. Il Metaverso sarà per l’accademia ciò che la radio fu per le comunicazioni. Uno strumento irrevocabile. L’Unicusano è già nel Metaverso, voi dove sarete?

LA TV CHE TI GUARDA

È l’ottobre del 2019 quando nasce Cusano Italia TV, la televisione di proprietà dell’Università Niccolò Cusano che si posiziona sul canale 264 del digitale terrestre.

Pur collocandosi tale nascita alle porte di quella che sarebbe stata una pandemia mondiale, la quale avrebbe evidentemente cambiato in maniera radicale anche il modo di fare comunicazione televisiva, Cusano Italia Tv non ridimensiona in alcun modo i suoi obiettivi e propone sin da subito un palinsesto ricco di contenuti. La programmazione prevede sin da subito la diretta nazionale e online, sul sito speci co, 7 giorni su 7, con un palinsesto di oltre 18 ore che si snoda attraverso informazione, approfondimenti, intrattenimento, sport e grandi eventi.

Politica, società, economia e cultura: le macro tematiche attorno alle quali ruota l’offerta quotidiana di Cusano Italia Tv non sono solo af date alla puntuale conduzione di giornalisti selezionati ma altresì ampliate ed approfondite attraverso il commento di personaggi di spicco del mondo politico, economico, sportivo e accademico. Un esempio? Cusano Italia Tv è stata l’unica emittente a trasmettere in diretta e in chiaro le partite di Lega Pro della stagione 2020/2021.

Ma l’emittente televisiva si estende oltre, con un sito speci co ed una app uf ciale, il primo progettato per garantire allo spettatore sia la visione in diretta che il recupero di ogni puntata trasmessa, nonché una peculiare spiegazione di ogni trasmissione presente sul palinsesto; la seconda realizzata in maniera da essere disponibile su Android e iOS, da risultare di semplice fruizione e smart, da soddisfare a pieno l’obiettivo di integrare le potenzialità di un’emittente contemporanea, che quindi si colloca nell’era della multicanalità.

La s da televisiva non si esaurisce con la realizzazione di una prima emittente anzi procede con un nuovo obiettivo: estrapolare un importante segmento costitutivo di Cusano Italia tv, quello dell’Informazione, ed ampliarlo in un canale dedicato. È seguendo questa logica che, a luglio 2022, nasce Cusano News 7 sul canale 234 del digitale terrestre: con la volontà dichiarata di fare informazione.

D’altra parte, Cusano News 7 ha un’altra speci ca missione, quella di contraddistinguersi nel panorama nazionale da altre emittenti egualmente dedicate all’informazione. Pertanto, il suo palinsesto viene messo a punto in maniera tale che la divulgazione sia assolutamente innovativa: tg concepiti non solo per approfondire cosa accade in Italia, in Europa e nel Mondo ma anche per informare su eventi che possono riguardare il locale, la singola regione o il Paese; tg speci catamente dedicati a cronaca, politica, sport; programmi concepiti come veri e propri approfondimenti su cultura, mondo dello spettacolo, tecnologia e scienza; tutto sempre con uno sguardo non limitato ai con ni nazionali.

Non solo, l’informazione si articola incessantemente dalle sette del mattino a mezzanotte, sette giorni su sette – come evocato dal nome dell’emittente – per consentire ad ogni tipo di spettatore il momento di visione a lui più idoneo.

Il motto dell’emittente diventa subito il seguente: “Cusano News7, ti raccontiamo cosa succede”, perché l’all news assume una diversa connotazione e diventa sguardo clinico e analisi trasversale ma anchesoprattutto - perché il canale vuole essere un punto di riferimento cruciale per una forma di informazione oggettiva ed imparziale, senza alcun tipo di censura, nonché omnicomprensiva e globale.

Entrambi i canali rispecchiano in pieno la loso a di Cusano Media Group, che con Cusano ItaliaTv e Cusano News7 vuole offrire ai suoi utenti un maggior numero di programmi e canali disponibili, contenuti che coprano ogni aspetto e tema della realtà che ci circonda, una migliore qualità dell’immagine e dell’audio, l’interattività e la possibilità di partecipazione attiva e immediata ai programmi televisivi. In de nitiva, il network Cusano Media Group, con gurandosi come una realtà sinergica, rappresenta al meglio la forma di comunicazione cui auspica, che quindi favorisca ed accresca il senso di partecipazione ed unione tra media e fruitore: caro spettatore, è la tv che ti guarda.

Alessio Moriggi

Direttore di rete di Cusano Italia TV e Direttore responsabile di Cusano News 7

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LA TELEVISONE È UNA BELLA INVENZIONE, CHIUDENDO GLI OCCHI È COME SE SI ASCOLTASSE LA RADIO

La storia di due radio che fanno la storia della radio

Radio Manà Manà e Radio Cusano Campus, due storie diverse ma due loso e di radio comuni: la voglia di sperimentare format e di crescere attraverso la qualità delle idee.

Radio Manà Manà nasce da un’idea del fondatore dell’Università Cusano, Stefano Bandecchi, con due frequenze: una dedicata allo sport e una più generalista dove l’intrattenimento si intersecava armoniosamente con l’informazione.

La radio di usso, nel corso del palinsesto, lasciava spazio ai contenuti di alcune trasmissioni dedicate all’attualità, i radio giornali scandivano la giornata radiofonica e ogni trasmissione, anche quella più leggera, aveva il dovere di aggiornare sulle ultime notizie l’ascoltatore. Radio Manà Manà era quindi una radio universale, capace di intercettare tutti i gusti nel momento in cui ci si sintonizzava. Oggi prosegue il suo percorso sulle frequenze 88.100 in fm, le notizie dei Gr intervallano la buona musica scelta da Donatella Geretto, che non ama selezionare solo le hit del momento ma anche i successi del passato e qualche rarità che sorprende sempre gli ascoltatori. Recentemente mi è capitato di ascoltare la musica di radio Manà Manà come musica di accompagnamento per i frequentatori di un circolo di padel a Roma, quando me ne sono accorto ho pensato che questo è sempre un risultato di successo. Quando una radio viene scelta da chi ha un’attività signi ca che fa parte delle sue scelte commerciali, signi ca che la radio è la colonna sonora che accompagna i suoi clienti e il suo lavoro. Niente male, non credete?

Ora vi racconto Radio Cusano Campus, che ho seguito nella sua creazione dall’inizio, seguendo le indicazioni di Stefano Bandecchi. Sì, sempre lui, appassionato di comunicazione, convinto fautore della teoria che se non comunichi quello che fai e quello che sei, non esisti. Comunico ergo sum, così la pensa Bandecchi. Comunicare bene, comunicare in modo autorevole, equilibrato e consapevole. Questo è stato il mandato consegnato ai conduttori di radio Cusano Campus che il giorno 8 settembre del 2014 cominciarono a

raccontare l’attualità a 360° agli ascoltatori di Roma e del Lazio.

Politica, medicina, psicologia, storia, sport e giustizia. Tantissimi i temi affrontati con almeno 20 interventi in diretta al giorno in collegamento con i protagonisti della nostra vita sociale. Una radio totalizzante dal punto di vista culturale, che ha conquistato i tanti ascoltatori che attendevano “il meglio della radio” come recitava un claim che va ancora in onda. Il mio preferito è quello che dice “la cultura non è mai stata così piacevole”.

Il senso è partire dall’assunto che la cultura non sia noiosa ma che dipenda dal modo in cui la proponi. La bravura dei conduttori di Radio Cusano è proprio quella di proporre contenuti elevati rendendoli comprensibili a tutti, accompagnando il racconto attraverso una ricerca della leggerezza che non stravolga l’importanza del messaggio. Se non sono stato chiaro ascoltatela, vedrete che capirete meglio quello che è dif cile spiegare attraverso le parole.

Quante parole in onda ogni giorno, quanta musica che parte ogni venti minuti circa su Radio Cusano. Una talk-radio che lascia spazio alla ri essione durante il parlato ma anche attraverso la musica. Anche questa una scelta non casuale. Interrompere il dialogo, per lasciare che la musica accompagni il ragionamento su quanto detto.

La radio della Cusano, tutti la chiamano così, si è affermata soprattutto sui temi politici. Ogni giorno, ministri, deputati, senatori della nostra malconcia Repubblica, accettano l’invito delle trasmissioni che si occupano di questi argomenti. Spesso le dichiarazioni più importanti e sorprendenti niscono sui quotidiani nazionali, creano dibattitto nell’opinione pubblica. La forza della radio da questo punto di vista è l’equilibrio e il lasciar esporre le proprie opinioni anche agli ascoltatori che partecipano volentieri con il loro messaggi alla discussione sui temi del momento. Radio Cusano Campus ha trascinato insieme a Cusano Italia tv e a Tag 24, le bocche di fuoco del Cusano Media Group, l’Università Niccolò Cusano al secondo posto della classi ca degli Atenei italiani, tra quelli che svolgono la terza missione. Insomma

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L’Università Cusano eccelle secondo questa classi ca nella divulgazione del sapere, nella capacità di portare all’esterno la conoscenza prodotta nel Campus di Roma ogni giorno.

Continuerà a farlo grazie ai docenti e agli studenti della Cusano, capaci di dare anche uno sguardo diverso a temi proposti, la genuina freschezza interpretativa delle giovani generazioni accompagnata da quella tecnico scienti ca dei docenti Unicusano, con la mediazione dei conduttori che debbono saper preparare il terreno di comunicazione ad entrambe le dimensioni accademiche.

Non me ne vogliano i colleghi di Cusano Italia tv ma credo che la televisione sia una meravigliosa invenzione, perché chiudendo gli occhi è come se si ascoltasse la radio.

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Gianluca Fabi Direttore delle news di Cusano Media Group

LA SETTIMANA DEL 264 COSA TRASMETTIAMO DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

MATTINA CON NOI

Appuntamento mattutino quotidiano in compagnia di Simone Lijoi e Annamaria Fittipaldi dedicato all’attualità, ai trend del momento, alla politica, all’informazione e naturalmente al gossip e all’oroscopo di Paola Aspri. Immancabili gli ospiti, che porteranno nei nostri studi le loro esperienze e consigli più disparati.

DI COTTE E DI CRUDE

Torna il programma di cucina con Manuel Bartolini e tutti i suoi ospiti: non solo foodblogger ma anche cantanti, fashion blogger, ballerini, attori che, oltre a cimentarsi nella realizzazione di una loro ricetta, chiacchiereranno con Manuel e ne faranno di cotte e di crude.

TG SPORT

L’informazione sportiva a 360 gradi con tutte le tematiche salienti del giorno trattate in maniera critica e ironica grazie alla cura e alla passione impiegata dalla nostra redazione sportiva.

PETTEGOLEZZI E SOCIAL

Contenitore pomeridiano in onda dal lunedì al sabato di gossip in relazione alle notizie e i trend virali che troviamo tutti i giorni sui nostri social.

SI FA PER DIRE

In uno spazio dedicato al confronto, i nostri ospiti si con deranno con la conduttrice Annalisa Colavito raccontando le loro esperienze e le loro vicende scabrose, bislacche e soprattutto molto interessanti.

POMERIGGIO CON NOI

Appuntamento pomeridiano quotidiano in compagnia di Francesco Acchiardi e Francesca Macrì dedicato allo spettacolo, alla moda, al costume, all’ attualità, all’informazione e alla cronaca, insomma tutte le curiosità del globo insieme a tantissimi ospiti e protagonisti degli scenari di maggiore interesse.

MAGELLANO

Una esclusiva selezione di documentari condotti da Lorenzo Petrucci ispirata a Ferdinando Magellano, navigatore ed esploratore conosciuto per essere stato il primo a circumnavigare il globo. Viaggi ed esplorazioni ad ampio raggio, alla scoperta di tutti i luoghi del pianeta, per vedere le bellezze più particolari e rare che abbiamo.

L’IMPRENDITORE E GLI ALTRI

Programma interamente dedicato alla politica, all’economia e al mondo imprenditoriale. In onda tutti i lunedì in prima serata, con la conduzione di Stefano Bandecchi e la partecipazione ssa di Gianluca Fabi e del Rettore dell’Università Niccolò Cusano Fabio Fortuna.

COSE DI CALCIO

Programma sportivo interamente dedicato a tutte le sfaccettature del calcio minuto per minuto, in onda in prima serata con la doppia conduzione di Francesco Acchiardi e Debora Carletti.

UNA MELA AL GIORNO

Due ore per conoscere a fondo tutto quello che c’è da sapere in merito alla salute, consigli utili per poter condurre una vita sempre più sana ed equilibrata: perché il benessere inizia da noi! Ci vediamo insieme a Isabella Faggiano.

PRISMA. TUTTE LE FACCE DELLA CRONACA

Tutte le facce della cronaca approfondite in modo capillare da Andrea Mollas e Cinzia Santangeli, ogni giovedì in prima serata solo sul 264.

ITALIA CITTÀ APERTA

La narrazione di un Paese attraverso interviste a protagonisti del mondo della politica, dell’economia e della società civile. Condotto da Roberta Feliziani.

A SPASSO NEL TEMPO

Ripercorriamo insieme gli eventi salienti della storia per analizzare i fatti del presente attraverso continui parallelismi tra contemporaneità e avvenimenti del passato. Condotto dal nostro mitico Fabio Camillacci in onda su Cusano Italia Tv.

DIRE DONNA OGGI

Donne nella società, argomento sempre più discusso. I diritti sono uguali a prescindere dal genere a dal contesto sociale? La società ha raggiunto questo traguardo indispensabile? Scopriamolo sul 264.

20 PALINSESTO CUSANO
TV
ITALIA

MUSIC BOX

Compilation musicale scelta per accompagnarvi nelle prime ore del mattino. Tutti i weekend rilassiamoci su Cusano Italia Tv.

LA RASSEGNA DELLA SETTIMANA

La rassegna stampa del sabato e della domenica mattina che riassume i principali accadimenti di tutta la settimana, sempre sul 264.

BREAK

L’informazione a 360 gradi, condotta da Tommaso Franchi, con commenti sulla politica e sugli eventi più rilevanti della settimana, sulla cronaca e sull’attualità. Break: vi informiamo noi!

PAESE CHE VAI

Alla scoperta delle meraviglie italiane, Pina Giordano vi porterà in giro nei borghi più caratteristici d’Italia. Usi, tradizioni e cibi locali, assaporiamoli insieme!

PRENDIMI CON TE NEWS

Il programma che sensibilizza lo spettatore sull’abbandono, la cura del pet e alcuni accorgimenti da utilizzare quando si decide di adottare un animale domestico.

DRITTI AL PUNTO

Politica, storie di sanità italiana, cronaca, spettacolo e attualità, tutto questo insieme a Roberta Feliziani.

BON TON TOP

Nel sabato pomeriggio di Pina Giordano analizzeremo le regole classiche delle buone maniere da adottare in tutti i contesti e declinate in una versione pop, più fresca e accessibile a tutti, simpatica e contemporanea.

FATTACCI

Programma di intrattenimento fatto di interviste divertenti e spiritose a comici, in uencer, personaggi dello spettacolo, su argomenti perlopiù leggeri e spassionati. Questa è la nostra prima serata del sabato, insieme ai The Cerebros.

CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA

La messa domenicale in diretta dalla suggestiva location di SaltinoVallombrosa.

INDOVINA CHI VIENE A PRANZO

Rubrica di cucina, condotta da Manuel Bartolini, per conoscere le migliori ricette per un buon pranzo domenicale.

prodotti e le specialità di ogni territorio.

50 SFUMATURE DI GREEN

Sviluppo sostenibile, energie alternative, recupero: come possiamo salvare il pianeta in maniera pulita e intelligente!? Scopriamolo tutte le domeniche su Cusano Italia Tv.

TREND

Vuoi stare al passo con i tempi? Dalla moda alla casa, dalla tavola agli eventi, vieni con noi a scoprire i nuovi trend del momento. Ogni sabato mattina insieme a Salvatore Petrillo.

SIMBOLIKA

EDGARDEGAS

“ “

DOMENICA INSIEME

Interviste, intrattenimento e una ventata di freschezza solo sul 264, insieme a Manuela Poidomani e Salvatore Petrillo.

CRIMINI E CRIMINOLOGIA

La prima serata della domenica dedicata ai gialli e ai casi eclatanti della storia del crimine, sempre insieme a Fabio Camillacci.

POV. IN GIRO PER TE

Tutte le domeniche, insieme a Debora Carletti, saremo in giro per i locali e scopriremo le attività più di tendenza, per far conoscere i

I simboli rivelano aspetti profondi della realtà, racchiudono forza e potere; ci inoltreremo in questo complicato mondo per capire cosa c’è realmente dietro immagini, sculture e oggetti che racchiudono altri signi cati intrinseci ed esoterici. Simbolika, dove tutto ha un senso.

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“L'arte non è ciò che vedi ma ciò che fai vedere agli altri.”
PALINSESTO CUSANO ITALIA TV
IL WEEKEND DEL 264

COSA TRASMETTIAMO SUL 234

BABELE

Su CusanoNews7 arriva Babele, il programma che parla tutte le lingue della cultura mescolando le voci del quotidiano con rubriche dedicate al cinema, al teatro, alla musica, ai Festival e alla letteratura. Tutti i giorni, interviste, focus, spazi di dibattito e presentazioni. Babele, parla la lingua del mondo.

OVERLAND

A TUTTO SPORT

L’approfondimento sportivo a 360 gradi di Cusano News7. I ri ettori dell’informazione gettano luce su tutte le discipline sportive, dall’atletica al tennis, dalla pallavolo alla scherma, senza dimenticare il calcio e tutti i suoi dibattiti. A TUTTO SPORT, solo su Cusano News7.

MONDO DONNA

Le questioni di stringente attualità che ruotano attorno al tema della parità di genere. Il mondo femminile ai giorni nostri tra retaggi culturali che ancora persistono e nuovi orizzonti. Mondo Donna è solo su Cusano News7.

GREEN STYLE

“Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”. Green Style vi guida nell’ecosistema della sostenibilità, da quella energetica a quella ambientale. Abbiamo un solo pianeta, ve lo raccontiamo su Cusano News7.

SALUS

Quando c’è la salute... Cusano news7 vi informa e ve la racconta in studio con medici, specialisti e con tutte le gure impegnate quotidianamente per il benessere sico e psicologico. Salus, tutti i giorni dalle 17 alle 18: cura la conoscenza, conosci ogni cura.

Per superare i limiti del tuo sguardo andando oltre i con ni del mondo, su Cusano news7 nasce Overland, il programma televisivo giornaliero senza barriere. La politica e gli scenari internazionali in diretta dai punti cruciali del globo, per raccontare, discutere e vivere le relazioni tra l’Italia e l’Estero. Overland, tutti i giorni dalle 21 alle 22 sul 234 del digitale terrestre.

e diretto di una rubrica. Politica a confronto, su Cusano News7.

RED CARPET

Cusano News7 presenta l’attualità cinematogra ca affrontata con trailer, anteprime e servizi sui lm in sala, passati e presenti. Interviste a personalità e professionisti di settore, come registi, sceneggiatori, scrittori, attori e autori di effetti speciali per confrontarsi con la settima arte e trasformarla in informazione televisiva. Sul 234 del digitale terrestre.

ENEA

Sul 234 del digitale terrestre arriva Enea il programma che vi porterà alla scoperta di antropologia, viaggi, esplorazioni, innovazione e cultura in chiave scienti ca. Un linguaggio semplice per spiegare la complessità. Cusano News7, al servizio dell’informazione.

A LIBRO APERTO

“A libro aperto” è una rubrica letteraria trasmessa da Cusano News7, nella quale i giornalisti incontreranno gli autori dei libri di maggior successo della stagione mettendo a confronto le ultime uscite con i best seller nazionali e internazionali.

FILO GIALLO

La cronaca, le inchieste e casi di stretta attualità, famosi delitti irrisolti spiegati con l’aiuto di tecnici ed esperti in collegamento e in studio. È Filo Giallo, il programma in onda sul 234 del digitale terrestre.

POLITICA A CONFRONTO

Propaganda politica, programmi elettorali, alleanze, strategie e i temi di grande interesse nazionale, un confronto aperto tra maggioranza e opposizione per permettere alle voci in campo il dibattito rapido

22 PALINSESTO CUSANO NEWS 7
Il canale rivolto alle persone e all’informazione
“Guardare la vita in faccia sempre, guardare la vita in faccia e conoscerla per quel che è. Al fne conoscerla, amarla per quel che è, e poi metterla da parte.”
VIRGINIAWOOLF
“ “

DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

CHE MUSICA MAESTRO (6:00-

8:00)

“Ma che giornata movimentata” … iniziatela con noi! L’appuntamento quotidiano che ogni giorno vi sveglierà, vi informerà e allieterà le prime ore del mattino grazie agli imperdibili commenti dei conduttori Arianna Caramanti ed Emanuele Martinelli, su tutte le principali news dal mondo. Solo su Radio Cusano Campus!

L’ITALIA S’È DESTA (8:00-10:00)

Il vostro appuntamento quotidiano per avere un quadro generale sui principali temi dell’attualità. Analisi ed approfondimenti su politica ed economia, con i commenti dei suoi protagonisti, per non farsi mai cogliere impreparati sulle complesse vicende che interessano il nostro Paese. Dal lunedì al venerdì sempre insieme a Gianluca Fabi ed Emanuela Valente.

SOCIETÀ ANNO ZERO (10:00-12:00)

Anno zero, l’inizio di un’era, quella in cui tutto verrà passato al vaglio: ogni aspetto del costume e della società del nostro tempo sarà commentato e analizzato dalla nostra conduttrice Livia Ventimiglia.

SANI COME PESCI (12:00-13:00)

Quante volte l’abbiamo sentito dire: sano come un pesce. Ma come si fa davvero a scoppiare di salute? È una storia lunga che noi vogliamo raccontarvi attraverso il programma di Isabella Faggiano, interamente dedicato a tutto ciò che dovete sapere per essere sani

come pesci.

LA STORIA OSCURA (13:00-15:00)

Partendo dall’espressione Docta Ignorantia di Niccolò Cusano, vi mostreremo come la tensione alla conoscenza rappresenti la grandezza del genere umano. La storia oscura è un viaggio nella penombra, tra i meandri e le cavità più recondite della nostra storia. Il senso è tentare di porre luce sul buio, analizzando le vicende del nostro passato grazie all’esclusivo contribuito del conduttore Fabio Camillacci, nella consapevolezza che, alla ne, nulla potrà mai dirsi completamente illuminato.

OPEN DAY (15:00-16:00)

Alessio Moriggi apre una nestra sul mondo della scuola e dell’università, mostrandone l’aspetto politico, occupazionale, didattico e accademico. Open Day offre spazi di approfondimento sulle novità della ricerca scienti ca e rubriche settimanali sul mondo del lavoro, dello sport solidale e della sostenibilità ambientale.

BASE LUNA CHIAMA TERRA (16:00-17:00)

SOS: dove stiamo andando?

Lo sguardo critico di Lorenzo Capezzuoli Ranchi, accompagnato dai commenti dei nostri ospiti, per aiutarvi a mettere a fuoco i principali avvenimenti dei nostri giorni.

Uno spazio dedicato a chi vuole soffermarsi lucidamente sui grandi temi della politica, economia e cronaca. Uno strumento per osservare dall’alto il mondo che ci circonda, mettendo in standby la frenesia della quotidianità per appropriarsi nalmente della bussola del nostro tempo.

BAGHEERA (17:00-19:00) E BAGHEERA SATURDAY EDITION (20:00-22:00)

Da oggi la sopravvivenza nella giungla urbana smetterà di

agitarvi. Luca Bussoletti vi accompagnerà ogni giorno con un appuntamento sso che vi consentirà di conoscere quotidianamente ciò che è successo in Italia e nel mondo perché non possiate trovarvi mai più impreparati.

CHE RIMANGA TRA NOI (17:0019:00, solo il venerdì)

Shh...tutto quello che ascolterete resterà tra noi. Ma intanto, ecco uno spazio dove poter parlare e sentire tutti quei fatti che proprio non potrebbero essere con dati ad altri. Voci anonime ma storie reali di persone che si racconteranno per la prima volta ai nostri conduttori, Alessio Moriggi e Francesca Pierri, e naturalmente ai nostri cari e amati ascoltatori. Ma sia chiaro ...che rimanga tra noi!

FATTACCI (19.00-21:00)

Insieme al nostro gruppo comico i “The Cerebros” non si potrà fare a meno di ridere. Notizie prese in giro e avvenimenti esilaranti, con loro il divertimento è assicurato! Rilassiamoci insieme su Radio Cusano Campus.

RADIO BOMBOCLAT (19:00-21:00, solo di mercoledì)

Bomboclat, il nome del primo album dei Cor Veleno che ha segnato gli esordi della band romana. Oggi il gruppo si ritaglia uno spazio per dare voce ad altre importanti gure del panorama musicale contemporaneo, con dibattiti live per conoscere da vicino cantanti e band di notevole spicco in Italia.

DAY BY DAY – RIT PARADE (21:00 – 22: 00)

Rit…orna l’imperdibile appuntamento con Stefano Cilio per restare sempre aggiornati, day by day, sulle ultime uscite musicali attraverso compilation esclusive

23 RADIO CUSANO CAMPUS

CAMPUS

con tutte le hit più belle del momento.

IDOLI – LA STORIA CONTINUA (11:15-13:00)

non solo.

MUSIC FOR THE MASSES (22:0000:00)

MUSICLAB

(22:00 –00:00)

Un po’ Lab un po’ Club, Benvenuti a Musiclab: il programma interamente dedicato alla musica dove potrete sia ascoltare le playlist di Radio Cusano Campus, commentate da Maria Romana Barraco, sia prendere parte ai live di altre band musicali in diretta con noi dai club più in voga di tutta Italia.

Se volete conoscere le vite dei personaggi che hanno segnato la Storia siete nel posto giusto. Con Francesco Acchiardi potrete tuffarvi nel passato alla scoperta dei personaggi più importanti di ogni epoca. Aneddoti, curiosità e molto altro per avere una visione a tutto tondo delle più note gure della storia.

TURCHESANDO

(13:00-14.00)

Le imperdibili selezioni musicali e mashup di Marcello Riotta.

RIT PARADE (9:00-11:00)

LUCI DELLA RIBALTA (7:00-9:00)

Sotto le luci della ribalta ci rivolgiamo alla nostra platea per trattare tutte le notizie relative al mondo dello spettacolo approfondite da Piercarlo Fabi che creerà continui parallelismi tra correnti di pensiero del passato e del presente. Radio Cusano Campus dove nulla è lasciato al caso!

CAMBIO STAGIONE (9:00-11:00)

Le stagioni si alternano e con loro fatti e vicende. Se volete essere informati davvero su tutto, sappiate che ogni pettegolezzo mondano passa da qui!

IL PUNTO DELLA SETTIMANA (11:00-11:15)

Facciamo il punto con una rassegna stampa che tocca le notizie più importanti della settimana, con uno sguardo di insieme alle principali vicende che hanno interessato la società nell’arco dei sette giorni.

Si dice che il Turchese sia simbolo di dolcezza e vitalità, i due ingredienti necessari per una comunicazione uida e vivace. È proprio questo il sapore che avranno le interviste di Turchese Barracchi e Angela Achilli a tutti i loro ospiti. Conoscete già tutto dei vostri personaggi pubblici preferiti? Siete sicuri di sapere come risponderanno alle domande taglienti delle nostre conduttrici? A Turchesando lo scoop è dietro l’angolo, non perdetelo!

SPORT AL MAXIMO (14:00-17:00)

Sport Al Maximo con Max Cannalire per conoscere lo sport a tutto campo.

DRESSCODE (17:00-18:00)

Da tempo il Vestito rappresenta molto di più di una mera stoffa cucita, è infatti il modo in cui scegliamo di affrontare la nostra giornata, un evento, il lavoro, un incontro romantico... . In questo programma condotto da Annalisa Colavito, dedicato al codice d’abbigliamento scoprirete qual è il giusto modo di affrontare qualsiasi tipo di occasione con un occhio sempre rivolto a stile ed originalità.

INDIELAND

(18:00-20:00)

Eccovi approdati nella terra dell’indie con due guide d’eccezione, Simone Mercurio e Tiziana Campanella, che vi condurranno passo passo alla scoperta delle nuove rivelazioni musicali del panorama italiano e

L’irrinunciabile appuntamento con Stefano Cilio per restare sempre aggiornati, anche on Saturday, sulle ultime uscite musicali attraverso compilation esclusive che vi faranno ascoltare tutte le hit del momento.

MESSA

(11:00-12:00)

Un momento di preghiera dalla suggestiva location di SaltinoVallombrosa.

SALUTE DALLA TAVOLA (12:1513:00)

Tutti a tavola! Il cibo unisce e nel Bel Paese è sinonimo di tradizioni e cultura. Qui vi illustreremo la storia delle pietanze che colorano le nostre tavole senza tralasciare l’importanza che alcune di queste rivestono per la nostra salute.

EUREKA (17:00-18:00)

Energia positiva 100%. Abbiamo trovato il modo per garantirvela grazie ai Two Twins: siete curiosi di scoprire come si fa a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno?

BUIO IN SALA

(20:00-22:00)

Le luci si spengono, lo schermo si illumina e a spiegarvi cosa state vedendo ci pensa Piercarlo Fabi con le analisi più puntuali e travolgenti che abbiate mai ascoltato sulle ultime uscite cinematogra che, e non solo, attraverso un approfondimento che comprende tutti i generi e tutte le epoche che ha attraversato, attraversa e attraverserà la Settima Arte.

24 RADIO
CUSANO
IL WEEKEND DI RADIO CUSANO CAMPUS
contatti 339/1515578 Pierino 333/3978086 Manuel sede Zona Ind.le, snc Sessano del Molise (IS) SEGUICI SU LUMINARIEDEVINCENZI.IT

partecipa al Communication Lab*

Laboratorio radiofonico.

Realizzerai settimanalmente una scheda audio ed un collegamento telefonico in diretta Radio.

Laboratorio giornalistico.

Prevede il supporto alla redazione del quotidiano e la realizzazione di n° 20 articoli.

Laboratorio televisivo.

Prevede la realizzazione di contenuti per Cusano Italia Tv, sia dal punto di vista autorale che redazionale, e l'utilizzo degli strumenti per lo svolgimento del lavoro giornalistico.

*Possono partecipare tutti gli studenti della Cusano. Per gli studenti della facoltà di Sc della Comunicazione è previsto il riconoscimento di 3CFU per lo svolgimento di almeno 80 ore in 6 mesi. I migliori tra i partecipanti avranno l’opportunità di proseguire l’esperienza con uno stage post-laurea

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CUSANO COMMUNICATION LAB: AL CENTRO DELL’INFORMAZIONE

Partecipare alle attività di una redazione televisiva, scoprire come si costruisce un programma e cosa avviene dietro le quinte, imparare a realizzare rubriche radiofoniche, speakerare notizie e collaborare nella scrittura di articoli giornalistici: questo e molto altro è il Cusano Communication Lab.

Si tratta di un laboratorio che vuole coinvolgere tutti gli studenti dell’Università Niccolò Cusano dando loro la possibilità di fare un’esperienza stimolante e soprattutto formativa nelle emittenti di Cusano Media Group, sotto la guida esperta dei responsabili delle redazioni di Cusano Italia TV, Radio Cusano Campus e TAG24. È un modo unico per esplorare il mondo della comunicazione e dell’informazione in tutte le sue declinazioni. Gli studenti, infatti, hanno la possibilità di partecipare alla realizzazione dei programmi radiofonici e televisivi del ricco palinsesto ma possono anche svolgere attività di supporto logistico alle redazioni in collaborazione con l’uf cio stampa, come anche fare esperienza nel settore più tecnico del supporto alla regia, alla post-produzione, al montaggio video e archiviazione delle immagini.

Sino ad oggi i primi studenti interessati alle attività del Cusano Communication Lab sono prevalentemente quelli della Facoltà di Scienze della Comunicazione, che tra l’altro possono ottenere il riconoscimento dei 3 CFU universitari per ‘Ulteriori attività formative’ secondo i criteri e le modalità di valutazione previsti dai Corsi di Studio. Tuttavia, la molteplicità delle attività proposte apre il Cusano Communication Lab agli studenti di tutte le Facoltà dell’Università Niccolò Cusano che hanno a disposizione la più moderna strumentazione all’interno del laboratorio situato in Ateneo e possono partecipare alle attività che si svolgono quotidianamente negli studi televisivi, radiofonici e nella redazione del quotidiano TAG24.

È un progetto molto ambizioso con cui si vogliono trasmettere conoscenze e abilità nel mondo dell’informazione e della comunicazione, anche al ne di far emergere i talenti con le maggiori doti comunicative nei diversi ambiti di applicazione del laboratorio, dando ai migliori la possibilità di svolgere uno stage post-laurea. Inoltre, i partecipanti che sceglieranno di svolgere le attività presso la redazione di Radio Cusano Campus potranno essere coinvolti in un Radio Contest – istituito nell’ambito del progetto Cusano Academy – che consentirà di partecipare ad ulteriori laboratori, rubriche, programmi e fare l’esperienza di una competizione radiofonica formativa, ossia un festival radiofonico che selezionerà i migliori partecipanti cui verrà data l’opportunità di svolgere un’esperienza lavorativa in radio.

Il Cusano Communication Lab è una preziosa opportunità per i nostri studenti e consente loro di arricchire le proprie esperienze nel corso della formazione universitaria, rafforzare la propria cultura ed esplorare dall’interno i meccanismi ed il funzionamento dei mezzi di comunicazione.

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RADIO CONTEST & CUSANO ACADEMY

Nel corso del 2021 il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Università e della Ricerca, ha stanziato un milione di euro per il nanziamento del Fondo Antonio Megalizzi, istituito in memoria del giornalista vittima dell’attentato di Strasburgo dell’11 dicembre 2018 e destinato a nanziare nuovi progetti presentati da emittenti radiofoniche in collaborazione con le università al ne di garantire un servizio di informazione radiofonica universitaria.

L’emittente radiofonica Radio Cusano Campus si è aggiudicata un importo pari a circa 600 mila euro, attraverso la presentazione di un progetto destinato a garantire un servizio di informazione radiofonica universitaria assolutamente innovativo: CUSANO ACADEMY. Il progetto, realizzato insieme all’emittente Radio Cusano Campus Italia e all’Università degli Studi Niccolò Cusano, vede impegnato il personale specializzato nell’ambito radiofonico, i docenti, i ricercatori, i tutor e il personale dell’uf cio comunicazione dell’Unicusano e coinvolge gli studenti in laboratori didattico formativi (COMUNICATION LAB), in rubriche e programmi radiofonici. Le linee guida del progetto prevedono che le attività vengano svolte all’interno degli studi radiofonici del Campus universitario Unicusano, sito a Roma in Via don Carlo Gnocchi 3, dove gli studenti coinvolti potranno contare su una solida organizzazione capace di garantire una formazione di qualità grazie alla presenza di esperti di settore radiofonico. All’interno di tali laboratori, gli studenti universitari potranno cimentarsi in progetti di ricerca e divulgazione radiofonica nell’ambito dei quali verranno trattati argomenti di storia, politica, geopolitica, attualità, economia, giurisprudenza, ricerca scienti ca e comunicazione. Il progetto prevede che nelle rubriche radiofoniche dei programmi ideati sarà possibile ascoltare i risultati delle ricerche e delle attività svolte all’interno dei laboratori che gli studenti universitari avranno realizzato sui diversi temi che i docenti e i ricercatori, i tutor, il personale dell’uf cio comunicazione di Unicusano e il personale di Radio Cusano Campus decideranno in base agli argomenti trattati. Gli studenti dell’Unicusano, in particolare quelli iscritti al corso di laurea in Scienza della Comunicazione,

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vedranno riconosciuti crediti formativi per la partecipazione all’attività progettuale.

I macroargomenti oggetto dei programmi nei quali verranno inserite le rubriche radiofoniche degli studenti, pensati al ne di garantire un servizio di informazione universitaria completo e puntuale, spazieranno dal campo storico/giuridico all’area medico/scienti ca, passando per il cinema, la musica e lo sport. Le attività educative previste, funzionali alla realizzazione dei succitati programmi, saranno, a titolo esempli cativo, la realizzazione di schede per rubriche radiofoniche, lo speakeraggio notizie, il supporto alla conduzione dei programmi radiofonici, l’attività di regia e post-produzione audio/video, il posizionamento sui motori di ricerca (SEO) e la dizione.

E’ in tale contesto che si inserisce il RADIO CONTEST (R.CUSANO CAMPUS ITALIA DAB), una competizione strutturata durante la quale i partecipanti dovranno sostenere una serie di prove al ne di dimostrare le proprie capacità giornalistiche e di conduzione. Nato dall’idea di realizzare un format radiofonico di portata nazionale per garantire un servizio di informazione divertente e giovane che indossi le vesti di un vero e proprio festival radiofonico, il RADIO CONTEST, attraverso l’agonismo e la competizione, stimolerà la fantasia e le capacità dei partecipanti coinvolgendo i giovani e gli studenti di tutta Italia tramite la creazione di programmi radiofonici e televisivi. Il radio contest, grazie al supporto dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, entrerà negli istituti superiori e nelle università facendo sperimentare, ai suoi partecipanti, un’esperienza formativa unica e arrivano anche a dare opportunità lavorative in radio.

Il progeto nella sua completezza si confgura quindi come fnalizzato allo sviluppo culturale, formatvo ed educatvo della comunità studentesca universitaria, atraverso la promozione della ricerca e della sperimentazione nel setore della radiofonia.

Ing. Fabio Stefanelli Amministratore Delegato dell’Università Niccolò Cusano

EDICUSANO

Edicusano è la Casa Editrice appartenente al gruppo Cusano Media Group specializzata nella pubblicazione di collane universitarie che hanno l’obiettivo di diffondere le attività didattiche e di Ricerca dell’Ateneo rivolgendosi in larga maggioranza alla comunità degli studiosi. La Casa Editrice, infatti, lavora in stretta collaborazione con docenti, ricercatori e dottorandi della Cusano allo scopo di promuovere la diffusione del sapere scienti co a livello nazionale ed internazionale. Le opere pubblicate, per la maggior parte di natura saggistica, guidano gli studenti nell’approfondimento di alcune discipline oggetto d’esame e i lettori extraaccademici nella comprensione e nell’approfondimento della cultura contemporanea.

Negli ultimi anni la Edicusano ha riservato uno spazio editoriale agli aspiranti scrittori attivando la collana Relax che raccoglie racconti e romanzi rivolti ad un pubblico vasto ed eterogeneo con l’intento di regalare al lettore un piacevole passatempo. Nell’ambito della promozione di tale iniziativa, sono stati assegnati prestigiosi riconoscimenti e premi agli autori di alcuni dei migliori libri editi da Edicusano.

Accanto alla collana Relax merita una particolare menzione la collana Studi e Ricerche dedicata ai manuali di natura saggistica e di ricerca per la divulgazione di studi di carattere originale ed innovativo in ambito umanistico. Rivolta ad un pubblico di studiosi ed esperti, si propone di alimentare il dibattito scienti co contemporaneo su temi ed argomenti di rilevante interesse accademico.

Il lavoro della Casa Editrice si fonda sulla diffusione della cultura italiana attraverso le sue opere. Dal 2012 ad oggi conta oltre 130 pubblicazioni disponibili in diversi formati, con dieci collane all’attivo e il progetto di espandersi in ulteriori aree d’interesse per perseguire nuovi ed ambiziosi obiettivi nella divulgazione culturale, scienti ca e letteraria.

EDI

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Alessia Scarfì

TAG24 BY UNICUSANO, IL GIORNALE CHE FA NOTIZIA

TAG24 by Unicusano è il giornale online dell’Università Niccolò Cusano. Con Radio Cusano Campus e Cusano Italia Tv costituisce l’insieme degli organi di comunicazione dell’Ateneo romano, nati per offrire informazione a tutto tondo; tutti rientrano nel network Cusano Media Group. Questo l’obiettivo di Tag24.it: fornire ai lettori notizie sempre aggiornate, trattate in modo obiettivo e chiaro, af nché possano farsi un’opinione personale sui fatti che accadono in Italia e nel mondo. Il sito nasce nel 2015 e si rivolge, inizialmente, soprattutto al mondo accademico: una voce per e sulle Università. Negli anni mantiene sempre questa caratteristica, ma lo sguardo volge a 360 gradi.

Un progetto di comunicazione dalla doppia anima: da un lato dare risalto alle iniziative, ai progetti di Ricerca e ai volti della Cusano; dall’altro cavalcare i temi di attualità attraverso interviste esclusive preparate dalla redazione di Tag24.it e dare visibilità agli ospiti dei programmi di Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV.

A giugno scorso il sito si è rifatto il look, con uno stile dinamico e moderno che lo rende più accattivante, piacevole e veloce da leggere. TAG24 by Unicusano, pertanto, offre al suo vasto pubblico di lettori aggiornamenti in tempo reale su politica, economia, diritto, lavoro e formazione, sport, spettacolo, benessere e molto altro, diventando così un multisettimanale a carattere informativo generalista su base quotidiana, 24 ore su 24.

Tag24 è, inoltre, al anco dei cittadini, per affrontare le dinamiche della vita quotidiana: problemi, storture, diritti negati, soprusi che le persone affrontano tutti i giorni. Soprattutto, non lascia soli quei cittadini che hanno riposto la loro ducia in questo giornale, seguendo le loro vicende passo passo, provando a risolvere le varie questioni. Ecco una delle cose che vuole provare a fare TAG24: trattare argomenti che spesso non hanno spazio sulle altre testate e pungolare e stimolare le Istituzioni a fare meglio qualora ci siano delle condizioni o delle storie che hanno bisogno di un approfondimento giornalistico.

L’ultima inchiesta pubblicata riguarda un quartiere a nord ovest di Roma, Primavalle: da mesi via Pietro Maf è ostaggio dei lavori stradali. Cantieri che stanno mettendo in dif coltà cittadini e commercianti. Dai

primi di agosto un’intera carreggiata è stata chiusa rendendo impossibile per più di 1 km l’attraversamento pedonale, creando gravi dif coltà a esercenti e anziani. I negozi lamentano un crollo delle vendite no al 50%, problema che si aggiunge a quello delle bollette raddoppiate. La Redazione di Tag, chiamata dai commercianti, ha accolto il grido d’aiuto e ha documentato con video e testimonianze la situazione. Dopo il nostro intervento sono stati aperti dei varchi lungo la via per consentire agli abitanti di passare da una parte all’altra. Tag può contare sull’impegno e sull’entusiasmo della Redazione, composta da tanti giovani che stanno crescendo come professionisti. Grande valore al giornale è, inoltre, dato dal supporto dei docenti dell’Università che vengono spesso interpellati in base ai loro studi e competenze. Tag24 è un piccolo laboratorio della comunicazione dove si fa informazione ad ampio raggio, con un occhio critico e attento, senza prendere le parti di nessuno. Tag24.it, infatti, segue le vicende della politica, riportando i fatti e le dichiarazioni dei vari esponenti dei partiti senza privilegiare nessuno, in modo tale che sia il lettore a farsi un’idea su un determinato argomento. Ad arricchire il sito, una vasta sezione video che vanta interviste esclusive ad attori, personaggi dello sport, dello spettacolo e della politica. Non solo, i lettori trovano anche gli estratti dei programmi che vanno in onda su Radio Cusano Campus e Cusano Italia Tv. Insomma, tutti buoni motivi per leggere Tag24.it. E se i cittadini avessero un problema che non riescono a risolvere possono contattarci, le nostre telecamere arriveranno in un batter d’occhio. Scrivete a tag24@ unicusano.it

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Emanuela Valente Direttore di Tag24 by Unicusano

LA DIDATTICA COME RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI TALENTI

In un qualunque contesto, la conoscenza, l’istruzione e la capacità di riuscire a trasformare il sapere in azione sono fondamentali. In questo senso l’elemento centrale e chiave in un sistema universitario è lo studente. A partire dall’esperienza dello stesso è possibile comprendere se l’obiettivo della didattica sia stato più o meno raggiunto. Una buona didattica aiuta gli studenti a crescere tecnicamente e li motiva a raggiungere i livelli più alti della professione; una cattiva, demotiva, allontana gli studenti e determina la decrescita e l’alienazione. Ovviamente per un docente è necessario partire sempre dai bisogni educativi degli studenti.

E in questo senso non sono necessariamente gli studenti più preparati l’obbiettivo della formazione, quanto gli allievi che abbiano bisogno di essere guidati. La didattica in questo senso e quella che de nisco “ricerca e valorizzazione dei talenti” vanno lette come la possibilità per ciascuno di avere dei punti di forza e delle capacità, magari nascoste, ma da valorizzare. E anche questo è il compito del professore. La didattica per sua natura è “inclusiva” non “esclusiva”.

Questo in quanto gli alunni che mostrano maggiori attitudini e maggiore talento, generalmente riescono a raggiungere con più facilità i loro obbiettivi, laddove invece la vera s da per l’insegnante è quella di interessare, motivare ed attrarre – tutti – nessuno escluso.

In questo senso, oggi, il lavoro di docente è reso ancora più complesso dalla quantità di informazioni presenti nella nostra società. Quantità e facilità di accesso che purtroppo non sempre, anzi quasi mai, si associano alla qualità delle fonti. Ecco allora che il compito del docente è anche quello di guidare lo studente nel suo apprendimento, nella sua crescita personale, favorendo il suo spirito critico, la sua capacità di ragionamento al ne di renderlo non solo in grado di riconoscere “il come” e “il cosa fare” ma anche un professionista a tutto tondo in grado di imparare ad imparare riuscendo a discriminare le fonti informative non rilevanti da quelle rilevanti.

Guidare lo studente nell’apprendimento e nella capacità di “pensare” è quindi l’essenza del lavoro di un moderno docente. In questo senso unire la didattica alla ricerca signi ca trovare un modo nuovo per stimolare gli studenti e ottenere da loro interessanti spunti, favorendone al tempo stesso la crescita.

La storia degli studenti e delle studentesse presentati di seguito segue appunto questa direzione. Miei tesisti e tesiste che hanno lavorato sodo a dei lavori di tesi e di ricerca (sia di lauree triennali\magistrali che di master) che non solo hanno portato ad una loro crescita personale, ma anche a interessanti risultati di ricerca, ottenuti con l’impegno comune, un eccellente modo per iniziare o proseguire un percorso di carriera. Queste sono le loro storie.

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L’ESPERIENZA DI MICHAEL SACCÀ

Michael Saccà, dopo il diploma di Ragioneria indirizzo programmatore decido di proseguire i miei studi frequentando il corso di Economia e Management alla Unicusano. Nonostante avessi già un lavoro, ho deciso di portare avanti i miei studi approfondendo le mie passioni professionali maturate durante gli anni passati. La piattaforma e-learning, le lezioni e tutto il materiale di studio telematico sono stati degli strumenti fondamentali nella coniugazione studio-lavoro.

Sono

Durante la scelta dell’argomento della tesi, ho avuto il piacere di conoscere il Professor Carlo Drago che ha trovato n da subito la chiave di volta in grado di coniugare le mie passioni per la programmazione e l’ambito economico proponendo un argomento che mettesse insieme i settori del Data Science, Marketing ed Economia.

La tesi viene intitolata Market Basket Analysis, modello de nito come il processo dell’af nity analysis che analizza le abitudini di acquisto dei clienti nella vendita a dettaglio, trovando associazioni tra diversi prodotti acquistati. L’obiettivo principale della tesi è dimostrare con un esempio pratico, utilizzando dati simulati di un supermarket, le interazioni tra prodotti attraverso la tecnica Market Basket Analysis, elaborando un algoritmo programmato con il linguaggio di programmazione R. Dall’estrazione dei risultati si è potuto constatare che trovare associazioni tramite il Market Basket Analysis può aiutare le aziende a piani care molto più ef cientemente le loro strategie di marketing e che il modello può essere usato non solo per implementare strategie di cross-sale ma per gestire al meglio l’inventario e le necessità dei clienti. Quasi tutti i settori di un’azienda, ad esempio i

dipartimenti di merchandising, advertising e magazzino, possono trarre bene cio da questo tipo di analisi e non solo gli alti livelli manageriali.

Successivamente, determinato a completare il mio percorso universitario mi iscrivo al corso Magistrale di Scienze Economiche e dopo qualche mese vengo contattato da un’importante agenzia di comunicazione digitale di Milano. Data l’esperienza nel corso triennale sapevo per certo che potevo studiare e lavorare allo stesso tempo e quindi accettai l’offerta di lavoro.

Reduce dalla bellissima esperienza della triennale propongo n da subito al Professor Carlo Drago di essere il relatore della mia prossima tesi specialistica. La costante presenza e professionalità del Professore mi permette, anche questa volta, di realizzare una tesi in linea con le mie passioni e aspirazioni professionali.

La tesi specialistica viene intitolata L’uso delle reti neurali convolutive nell’analisi dei mercati e l’obiettivo è quello di offrire una visione chiara ed esaustiva delle reti neurali, sviluppando una dimostrazione pratica delle reti neurali convolutive applicate alle serie storiche. La rete neurale viene programmata grazie al linguaggio di programmazione Python e alle librerie dedicate a questa tipologia di programmazione basata sul Machine Learning (TensorFlow, Keras). Nonostante le reti convolutive siano da prassi utilizzate su modelli OCR (Optical Character Recognition) si è cercato di creare una predizione su una serie storica rappresentata dal numero di utenti giornalieri che navigano su un sito web. L’esempio pratico ha

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prodotto dei risultati soddisfacenti anche se l’andamento della serie storica in questione è molto spesso in uenzato da moltissimi fattori che potrebbero incidere sui valori futuri (attività di digital marketing varie e aggiornamenti dell’algoritmo di Google). Per questo motivo, il modello realizzato si pone come un

punto di inizio per implementazioni migliorative in grado di tenere in considerazione anche queste varianti e avere un risultato ancora più preciso e af dabile.

Reputo che entrambi i percorsi formativi siano stati di grande aiuto per la mia crescita personale

e soprattutto professionale e gran parte di ciò lo devo al Professor Drago che mi ha seguito con tantissima passione e disponibilità.

L’ESPERIENZA DI ANGELO BERTELLI

Angelo Bertelli, una laurea in Informatica presso l’Università di Milano Bicocca e tanta esperienza professionale alle spalle principalmente nel mondo dei dati, della Business Intelligence e degli Erp. Nel 2017 mi fermai a ri ettere: il mondo lavorativo attorno a me stava cambiando rapidamente, spinto dall’innovazione tecnologica che stava trasformando radicalmente il mio settore di competenza. I big data e le tecnologie utilizzate per gestirli da qualche anno inducevano una mutazione del dna dei knowledge workers aventi come focus lavorativo la gestione e analisi dei dati; le aziende, quelle più data driven ma non solo, iniziavano a interrogarsi e a richiedere gure specializzate pronte a sostenere il fenomeno e non frenare così la propria crescita guidata dai dati. A quella data lavoravo per una azienda manifatturiera in qualità di Edp Manager con delega alla Business Intelligence; nel corso di pochi mesi avevo costruito il datawarehouse e le analitiche di cui il gruppo abbisognava. Avevo urgente necessità di integrare il mio percorso accademico attraverso una specializzazione che guardasse con me al futuro. Fu così

Sono

che iniziai a cercare una soluzione che mi permettesse di riattivare il processo di lifelong learning (in cui ripongo forte convinzione) che fosse compatibile con i miei impegni lavorativi; l’integrazione fra pratica lavorativa e formazione accademica a mio avviso fornisce un alto standard qualitativo per i lavoratori del futuro, soprattutto per quelli della conoscenza capaci di estrarre valore aggiunto nel processo dato, informazione, conoscenza. Trovai la risposta alle mie richieste nel Master Unicusano in Data Science: information & knowledge management per data scientist. Mi buttai con passione sull’argomento al ne di intraprendere la conoscenza del mondo della data science che al tempo mi appariva poco più nitida di una nebulosa lontana. Il Prof. Carlo Drago mi prese per mano e mi guidò verso lo studio della disciplina individuando con precisione estrema la direzione accademica che integrasse ed espandesse le mie competenze; il percorso si concluse con una tesi incentrata sul machine learning unsupervised e qualità del dato; la tesi utilizzava dati aziendali e aveva come titolo Analisi multivariata di dati aziendali e metodi esplorativi

per la misurazione della qualità; seguì un brillante esame superato a pieni voti che ricordo ancora oggi con molto orgoglio e che attivò il senso di appartenenza e gratitudine verso l’istituzione universitaria. Questa esperienza accese in me la volontà di proseguire la mia crescita nel mondo della data science, con l’obiettivo non secondario di poter restituire quello che mi è stato dato in termini di mentoring dal Prof. Drago e spendermi attivamente per costruire un percorso di ricerca comune e con il Prof. Drago iniziò una collaborazione di ricerca e nel Gennaio 2021 pubblicammo su SSRN il nostro primo paper condiviso dal titolo Predictive Marketing: A Bibliometric Analysis Using a Symbolic Data Analysis Approach Keywords-CommunityBased (https://papers.ssrn. com/sol3/papers.cfm?abstract_ id=3738294).

Il percorso lavorativo ha continuato ad evolvere: quest’anno ho accettato la proposta di una grande acciaieria bresciana (Ori Martin SpA) della quale sono diventato il senior data analyst; si tratta di una realtà che sta investendo molto sulle nuove tecnologie (con la presenza di progetti di ricerca nazionali sull’automazione e su IoT) nella quale mi auguro di riuscire a liberare tutto il potenziale che è in me e di applicare e perfezionare le conoscenze acquisite. Lighthouse Plant Acciaio 4.0 è un progetto nato all’interno della ORI Martin S.p.A. e selezionato dal Cluster Nazionale Fabbrica Intelligente (CFI, l’associazione che, presieduta da Luca Manuelli, Ceo di Ansaldo Nucleare, riunisce aziende, regioni, università ed enti di ricerca con l’obiettivo di aggregare tutti gli

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attori più importanti a livello italiano sulle tematiche della manifattura avanzata); è volto a rendere le aziende di comparto più intelligenti, resilienti e sostenibili attraverso la realizzazione di una infrastruttura digitale che consente di mettere in comunicazione tutti i

macchinari e sfruttare i dati grazie a sistemi di machine learning e alla potenza del cloud.

Mi ritengo soddisfatto delle esperienze fatte, penso con piacere a quella scintilla iniziale che ho saputo individuare in me prima e tenere accesa poi ma soprattutto

alla guida esperta di chi ha saputo dall’inizio alimentarla, e a cui sono legato e grato.

La mia esperienza con Unicusano nasce nel 2018 a seguito del mio ingresso nel mondo del lavoro.

Quando ho iniziato a lavorare avevo deciso di smettere gli studi non potendo più seguire le lezioni in presenza ma poi mi hanno consigliato di iscrivermi all’Università Telematica Niccolò Cusano che permetteva anche ai lavoratori di poter studiare mettendo a disposizione lezioni e tutor online accessibili in qualsiasi momento.

Così è iniziato il mio percorso di Ingegneria Civile che però non era inerente al lavoro che avevo appena iniziato, o almeno così credevo.

Durante l’esame di Informatica nel quale il Professor Carlo Drago ha tenuto una breve introduzione dei lavori di tesi seguiti negli anni precedenti con diversi studenti, ho capito che potevo collegare i miei studi con il lavoro che avevo appena iniziato.

Il giorno stesso ho chiesto al Professore se volesse seguirmi nella stesura della tesi in Informatica e da lì è iniziato il mio percorso e la grande collaborazione con una gura molto professionale che mi ha aiutato a collegare i miei studi con il mio lavoro.

La mia tesi intitolata Metodi di clustering spaziale per l’analisi della sicurezza stradale aveva l’obiettivo di effettuare un’analisi dell’infrastruttura stradale attraverso processi di Clusterizzazione e analisi dei Spatial Data, in modo da poter attuare preventivamente delle misure di sicurezza e ridurre i rischi

futuri di incidenti.

L’ESPERIENZA DI ANGELA BRAHIMAJ

Nella stesura della tesi mi sono basata su approcci di Spatial Data Mining e Functional Regionalization nell’analisi di dati spaziali simbolici che permettono di identi care nodi che interagiscono tra loro ed effettuare analisi dei legami intercomunitari spaziali che consentono la comunicazione tra le diverse parti della rete.

Gli Spatial Data Mining sono dati strutturati, organizzati e trattati all’interno di database che vengono analizzati tramite tecniche di Clustering Analisys basate su algoritmi che permettono di identi care all’interno di una raccolta gruppi omogenei di dati chiamati cluster.

L’algoritmo di clustering usato basato sulla densità, meglio conosciuto come DBSCAN, mi ha permesso di individuare dei gruppi omogenei, e quindi dei cluster, che rappresentavano le aree a maggior rischio per la sicurezza stradale.

Il lavoro svolto nella mia tesi mi ha permesso, in ambito lavorativo, di poter creare per la mia azienda un Data Lake per la creazione di un price modelling

che fosse in linea con il mercato dei servizi informatici, andando ad analizzare lo storico delle offerte, la marginalità sulla manutenzione di ogni singola componente, la difettosità dei prodotti, analisi del mercato e della competition, con conseguente automazione dei processi.

Grazie a questo mio percorso iniziato con Unicusano e con l’aiuto del Professor Carlo Drago ho avuto la possibilità di poter farmi notare nella mia azienda e ricoprire il ruolo di Business Analytics e Solution Specialist.

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Angela Brahimaj

NON SI PUÒ NON COMUNICARE

Lo scambio interattivo tra due o più persone avviene con un certo grado di consapevolezza e intenzionalità e si esplicita in base a ciò che si vuole condividere attraverso i sistemi convenzionali e simbolici della cultura di riferimento.

Quando si parla di comunicazione è necessario comprendere come gli esseri umani generano signi cati, li veicolano e li rendono condivisibili. Per tale ragione è importante considerare la comunicazione all’interno di un approccio multidisciplinare

Seguendo tale prospettiva, le frasi, le parole e i suoni de niscono la comunicazione numerica, ossia la comunicazione verbale, mentre il linguaggio di relazione de nisce la comunicazione non verbale, detta anche analogica.

La comunicazione verbale è logica e strutturata da regole sintattiche ben precise, non vi è arbitrarietà nell’assegnazione di signi cato che risulta essere preciso ed esplicito. Infatti, ad ogni parola corrispondono uno o più signi cati prestabiliti e condivisi.

Alla creazione del signi cato degli atti comunicativi contribuisce, in modo imprescindibile, la comunicazione non verbale, la quale si esprime attraverso tre modalità: la cinesica, la prossemica e la paralinguistica.

La cinesica comprende lo sguardo, la gestualità e la postura del corpo mentre la prossemica de nisce il comportamento spaziale, ossia la distanza più o meno ampia tra gli interlocutori. In ne, la paralinguistica differenzia le parole con il tono, il ritmo, le pause e i silenzi. L’insieme di caratteristiche non linguistiche del parlato risentono della circostanza ma soprattutto dello stato emotivo in cui si trova l’interlocutore, aspetto quest’ultimo importante da considerare per la sua in uenza nel signi cato del messaggio, sia nel suo invio sia nella sua recezione.

La comunicazione non verbale veicola la componente relazionale ed è fondamentale per de nire i caratteri e tracciare i con ni; offre un contributo essenziale nei

rapporti interpersonali in quanto de nisce il grado di intimità, consente la creazione della propria immagine, rivela le relazioni persuasive e i rapporti di potere e favorisce la differenziazione della propria identità. Mentre il contenuto del messaggio trasmette i dati della comunicazione, l’aspetto relazionale promuove l’espressione di se stessi con gli altri. Inoltre, la natura di una relazione è correlata alla punteggiatura della sequenza degli scambi nella comunicazione tra i comunicanti, i quali possono essere simmetrici o complementari in base a quanto i due comunicanti si rispecchiano o meno nel comportamento dell’altro.

È opportuno considerare il contesto in cui oggi si sviluppa la comunicazione e come le nuove tecnologie impiegate nei processi comunicativi abbiano una notevole in uenza sui processi culturali, sociali e interpersonali. Nella società attuale i social network, i messaggi, le videochiamate, le e-mail, i messaggi vocali hanno inevitabilmente cambiato le forme di comunicazione di un tempo. Tale cambiamento è ormai ben visibile sia nelle relazioni interpersonali sia nei luoghi di lavoro. Le aziende, ad esempio, utilizzano diversi mezzi di comunicazione attuali per promuovere il proprio Brand; la comunicazione ha la capacità di diffondere e di creare valore pertanto nell’ottica di produzione questa assume un ruolo centrale. Infatti, oggi parliamo di comunicazione di impresa, di comunicazione di marketing, di comunicazione persuasiva e di tutti i processi che regolano la formazione e il cambiamento di atteggiamenti, opinioni e comportamenti. Una forma di comunicazione importante è la pubblicità e tutto ciò che viene trasmesso per rappresentarsi e al tempo stesso promuoversi. Seguendo questa prospettiva, l’Università Niccolò Cusano grazie al suo Network di Media - con il quotidiano online nazionale Tag24, Radio Cusano Campus, le emittenti televisive Cusano Italia Tv e Cusano news 7 - e promuovendo una comunicazione integrata ha istituito il nuovo uf cio Advertising Media Group.

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CHI SIAMO

LGA SERVICE nasce da una formazione giovane e dinamica, ha origine dall’esperienza ultra trentennale della Dirigenza Aziendale. Estende le sue attività su tutto il territorio nazionale garantendo una peculiarità dei servizi grazie alle sedi strategicamente posizionate su tutto il territorio nazionale, isole comprese.

Riteniamo che nella maggior parte dei casi la gestione di questi servizi non rappresentino il “core business” del cliente, quindi a dare queste attività ad operatori esterni professionali e quali catiche garantiscono una gestione e ettiva e ottimizzata attraverso l’applicazione dei seguenti passi:

- gestione professionale di tutti gli aspetti logistici e delle risorse umane necessarie al servizio richiesto;

- un’applicazione ottimale delle procedure operative sulla base di esperienze teorico/pratiche e nel rispetto di tutte le leggi vigenti con attenzione all’ambiente;

- un’organizzazione essibile e che si adeguata alle esigenze di ogni cliente;

- intervento di personale motivato e qualificato che vede il proprio successo misurato dalla soddisfazione del Cliente.

PRESENZA SUL TERRITORIO

LGA SERVICE grazie alle 42 strutture operative distribuite capillarmente sul territorio nazionale, ha in essere una Struttura Logistica che permette di garantire un’importante capacità di risposta rapida in relazione alle richieste della Committenza.

SISTEMA GESTIONE AMBIENTALE

Principi ispiratori del sistema ambientale aziendale non possono che essere rivolti essenzialmente al Green Procurement, conseguente alle linee guida della Commissione Europea recentemente il Ministero ha introdotto il Decreto Ministeriale del 24/05/2012 “Criteri ambientali minimi per l’a damento del servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene”.

Semplicemente il Green Procurement è de nibile come un sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili, rivolto a quei prodotti e servizi che hanno un minore, ovvero un ridotto, e etto sulla salute umana e sull’ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo”. Il Green Procurement potrà essere, quindi, un valido strumento per favorire la crescita di un “mercato verde”, attraverso:

• l’inserimento di criteri di preferibilità ambientale nelle procedure di acquisto della Pubblica Amministrazione nell’ambito dell’o erta economicamente più vantaggiosa;

• la possibilità di considerare i sistemi di etichettatura ambientale come mezzi di prova per la veri ca di requisiti ambientali richiesti;

• la possibilità di considerare le certi cazioni dei sistemi di gestione ambientale come mezzi di prova per la veri ca delle capacità tecniche dei fornitori per la corretta esecuzione dell’appalto pubblico.

In tale contesto insiste la proposta commerciale di LGA SERVICE, che grazie al proprio sistema aziendale certi cato secondo la norma ambientale ISO 14001, si propone come partner ideale nella gestione di un appalto che ottemperi ai criteri ambientali de niti dalla normativa, fornendo opportuna consulenza nell’ambito ambientale. E-mail: info@lgaservice.it Telefono: +39 0683657904 Sito Web: www.lgaservice.it

ISO/IEC27001:2013 ISO 37001:2016
UNI EN 13549:2003 UNI EN 14065:2016 ISO 50001
EMAS DIVISIONE PULIZIA DIVISIONE LOGISTICA / FACCHINAGGIO DIVISIONE MANUTENZIONE DIVISIONE VERDE / GIARDINAGGIO DIVISIONE RISTORAZIONE DIVISIONE PORTIERATO / SICUREZZA / ANTINCENDIO
UNI EN 16636:2015
Consorzio Stabile LGA SERVICE - P. IVA / C.F. 13062821007

UNIVERSITAS LIBERTATIS: COMUNICAZIONE E POLITICA, UN BINOMIO INSCINDIBILE

“La comunicazione umana segue precise leggi. La comunicazione va presidiata e non può essere data per scontata. Altrimenti i «non detti», le cose mai esplicitate, i confitti sofocati sul lungo periodo diventano una valanga che travolge motivazione e relazioni interpersonali. Anche i moderni mezzi di comunicazione (email, social network...), se non sorvegliati, aumentano la percentuale di interpretazione dei messaggi e creano confitto. Bisogna allenarsi specifcamente a gestire i confitti nel team. Questo signifca creare una cultura del confronto costruttivo.”

Prendendo spunto dalle parole di Pietro Trabucchi, noto psicologo, osserviamo che la comunicazione è alla base delle nostre relazioni, siano esse di carattere familiare che professionale. Saper improntare un dialogo ef cace con il nostro interlocutore diventa fondamentale per tutte quelle professioni nelle quali veicolare un messaggio per creare ducia nell’altro costituisce la base del rapporto. Esempio cardine che possiamo prendere a riferimento è sicuramente il politico. Questi è anche la gura alla base della Universitas Libertatis, un progetto ambizioso quanto l’obiettivo che vuole raggiungere: creare politici professionisti, competenti e preparati che siano in grado di governare l’Italia con responsabilità e consapevolezza, basando le proprie decisioni sulle conoscenze e non più sull’improvvisazione. Si garantisce una formazione neutrale ed equilibrata, che possa insegnare ai futuri politici come prendersi cura del bene comune. Questo è possibile solo conoscendo profondamente le basi culturali, storiche e loso che del ‘fare politica’ e approfondendo i temi di maggiore attualità come la transizione ecologica, l’economia circolare, la transizione digitale e gli scenari geopolitici, economici e di tutela della salute pubblica. Essere in grado di comprendere a fondo le dinamiche politiche e istituzionali, e saper affrontare prontamente le situazioni di emergenza - e l’attualità ce ne offre purtroppo una chiara dimostrazione - quali ca un politico come un buon politico.

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“ “

Il Corso di Alta formazione politica prevede l’approfondimento di tre macroaree: quella politico-amministrativa, quella economico- nanziaria e quella tecnologica e ambientale, con moduli di approfondimento dettagliati sulla comunicazione politica e sull’approccio alla gestualità del linguaggio in pubblico.

Il metodo del Corso di Alta formazione politica contempla gli strumenti didattici più moderni ed ef caci, quelli telematici, che permettono a tutti di accedere ai contenuti in ogni momento e da qualunque luogo, consentendo a chiunque di formarsi e avvicinarsi con serietà al mondo della politica. Al corso, infatti, si accede attraverso una piattaforma innovativa costruita per rispondere alle esigenze didattiche di un corso altamente specializzante, in cui alle lezioni online ed ai materiali di approfondimento consigliati dai docenti si aggiunge la possibilità di partecipare a conferenze, forum e workshop online, moltiplicando così le possibilità di interazione con ogni singolo docente. Docenti esperti, infatti, forniranno ai corsisti competenze multidisciplinari e trasversali, che terranno conto anche dell’elemento fondamentale che lega ciascun tema, la capacità comunicativa e dunque il public speaking e le relazioni pubbliche tramite i media. Si tratta di “laboratori del fare” in cui i moduli didattici sono organizzati come “simulatori del fare”, con lezioni dedicate alla discussione di un caso pratico simulando un dibattito politico, con la partecipazione attiva dei corsisti nella individuazione delle possibili strategie politiche, coordinata da esperti e professionisti di settore. Nella discussione di ciascun caso pratico l’esame degli aspetti di merito è af ancato da una valutazione dell’impatto mediatico e delle possibili strategie comunicative.

Vogliamo creare una classe politica che abbia tutti gli strumenti per comprendere a fondo i problemi del nostro Paese e cercare le soluzioni più garantiste per i cittadini italiani.

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Fabrizio Russo

L’INGLESE

DELLA

Pensate ad esempio, ad alcuni politici che troppo spesso devono rivolgersi ad un traduttore nelle occasioni internazionali generando sempre un po’ di imbarazzo nei presenti. O ancora, nell’ambito della comunicazione globale, quante opportunità avrebbe perso l’in uencer Chiara Ferragni se non avesse avuto un pro lo internazionale? Sicuramente il suo successo sarebbe stato circoscritto solo all’Italia.

Ma pensiamo anche a tutti gli inglesismi che ci sono oramai nella nostra lingua, così come alla comprensione di tutte le principali piattaforme di comunicazione.

Tante cose sono cambiate e si sono evolute velocemente, ma pensateci, cosa non è mai cambiato, anzi si è ampli cato nel mondo della comunicazione? L’importanza di conoscere l’inglese, non solo nell’ottica della comunicazione globale ma anche come requisito fondamentale in qualsiasi attività.

Insomma è un dato di fatto, non c’è veramente alternativa: conoscere l’inglese non permette solo di avere più chance per il futuro ma è un requisito imprescindibile nella comunicazione e nel mercato del lavoro.

La s da dei giovani studenti

universitari è anche questa: rappresentare una nuova generazione di giovani lavoratori che parlino l’inglese come seconda lingua e che siano pronti ad entrare in contatto con il mercato globale. Qualsiasi tipo di carriera si decida di intraprendere, parlare bene l’inglese oggi non è più un’opzione ma un requisito fondamentale. Questa non è una s da ma semplicemente la realtà, basata sulle necessità che ascoltiamo quotidianamente dagli studenti che si rivolgono alla British School Group per imparare l’inglese, per cominciare o proseguire il percorso per ottenere le certi cazioni internazionali e parlare l’inglese come una madrelingua.

La British School quest’anno ha compiuto 70 anni di storia e proprio grazie a questa lunga esperienza, ha vissuto e attraversato i cambiamenti sociali e culturali della società italiana. Dalle prime scuole degli anni ’60 incentrate sui corsi

GLI
Conoscere e parlare l’inglese come un madrelingua è un requisito essenziale per lavorare nella comunicazione e ampliare i propri orizzonti professionali. “ “
È AL CENTRO
COMUNICAZIONE GLOBALE E DEL FUTURO DI TUTTI
STUDENTI

serali per permettere alla classe dirigente delle grandi aziende italiane dell’epoca di imparare l’inglese per aprirsi al mercato internazionale, alla crescente richiesta delle famiglie di insegnare l’inglese ai propri gli, no ai corsi online, che hanno avuto un boom enorme proprio negli ultimi due anni.

In 70 anni di storia sono cambiate le nostre scuole, in questi anni ad esempio abbiamo sviluppato la Virtual School incentrata proprio sui corsi online con insegnanti madrelingua specializzati in Distance Learning. Ma sono cambiati anche i metodi di insegnamento, che hanno il giusto equilibrio tra grammatica e conversazione, sono al passo con i cambiamenti linguistici e danno spazio anche a diverse necessità lavorative come il Business English e altri linguaggi tecnici.

Come non basta più un viaggio di qualche mese a Londra per imparare l’inglese, così l’apprendimento di questa lingua va presa con la dovuta serietà, che solo una scuola può garantire.

L’iscrizione ad un corso di inglese genera un impegno reciproco tra la scuola e lo studente, per imparare bene l’inglese e ottenere le certi cazioni internazionali di conoscenza della lingua, fondamentali da inserire nel CV.

Conosciamo molto bene le esigenze degli studenti universitari, sia in termini di tempo che di obiettivi, e abbiamo strutturato dei corsi in presenza oppure online, essibili in base agli orari e ai livelli.

Siamo veramente felici e orgogliosi della partnership con l’Università Unicusano perché costruire un futuro per i giovani, nel nostro caso anche attraverso l’insegnamento della lingua inglese, è la nostra mission da 70 anni.

Valerio Sestili Head of Management British School Group

L’UNICUSANO GUARDA OLTREOCEANO

Le nuove procedure previste per l’ingresso in Italia per gli studenti extra-europei, hanno consentito al nostro Ateneo di inserirsi ed affermarsi a livello internazionale più di quanto fosse accaduto in precedenza.

Con l’avvio del nuovo anno accademico 2022/2023 sarà infatti possibile per gli studenti internazionali, nello speci co Extra Unione Europea, ottenere un visto di studio e sfruttare la possibilità di studiare direttamente nel nostro eccezionale Ateneo.

Questa opportunità avrà un grande impatto sia sullo studente Internazionale sia sui nostri studenti, l’interazione e la connessione tra più culture permetterà di ampliare anche i propri obiettivi di vita.

L’obiettivo è quello di gettare le basi per una nuova tipologia di comunicazione e di sinergia che la nostra Università non ha mai visto prima; il connubio tra tradizione locale e contesto internazionale svilupperà anche nelle menti dei nostri giovani studenti un’apertura verso nuove prospettive.

L’Università Niccolò Cusano, nello speci co l’Uf cio di Orientamento Internazionale, si propone di promuovere su larga scala la nostra eccellenza didattica, partendo dai nostri corsi che si sono distinti negli ultimi anni per qualità e ricerca, come appunto il settore dell’ingegneria industriale. L’Unicusano è la prima Università in Italia per la ricerca scienti ca in questo settore.

La nostra Università è dotata di un grande prestigio internazionale per i potenziali futuri studenti.

Lo studente verrà inserito in un contesto unico, un percorso che andrà ad unire alla qualità dei nostri corsi la conoscenza della lingua italiana, no all’ottenimento di un titolo di laurea italiano.

La nostra offerta didattica è fortemente attrattiva e, andando a guardare l’interesse che l’estero riversa verso le facoltà tipicamente umanistiche e letterarie, l’Italia di per sé costituisce un Brand con una propria identità speci ca, legata a più tipologie di eccellenze in ambito accademico umanistico, loso co e letterario.

Lo studente internazionale potrà apprendere e migliorare il proprio livello di lingua italiana, prendendo parte ai corsi di Lingua Italiana per stranieri, corsi speci ci e mirati a soddisfare i diversi livelli di accesso.

Al termine dei percorsi lo studente potrà sostenere un esame di livello linguistico, in Ateneo, che rientra nel sistema di valutazione linguistica riconosciuto al livello internazionale, conseguendo relativa certi cazione PLIDA di competenza linguistica.

L’obiettivo dell’Uf cio Internazionale è quello di rendere l’Università Niccolò Cusano un punto di riferimento internazionale per i nostri studenti e divulgare la nostra affermata realtà in tutto il mondo.

La comunicazione diretta del Team

Internazionale con realtà lontane da noi permette di de nire e progettare dei piani speci ci per l’inserimento, dall’orientamento all’iscrizione sino all’accoglienza nel Campus, mirando a garantire agli studenti di vivere al meglio l’esperienza all’interno di una università italiana.

Quello che ci circonda è un Campus all’avanguardia, intriso di tradizione e modernità, in grado di far sentire accolti i nostri studenti, provenienti da tutto il mondo creando un perfetto mix con il valore aggiunto di un’esperienza tutta italiana.

Lo studente entrerà a far parte di un contesto stimolante dove sarà seguito e supportato nella conoscenza della nostra cultura e della nostra storia, peculiare ed unica dal punto di vista storico artistico.

La comunicazione dei nostri valori e della nostra cultura è la base di un processo di integrazione ed internazionalizzazione; il Team Internazionale è impegnato in questa direzione, una direzione di conoscenza e promozione di quella qualità accademica che l’Università Niccolò Cusano rappresenta, arrivando in prima linea anche a livello globale.

Ufcio Orientamento Internazionale

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LA FORZA ATTRATTIVA DELLO STUDIO DELL’ITALIANO NEL MONDO

Ad oggi sono circa settemila le lingue parlate nel mondo e, nella speciale classi ca stilata dal SIL International - Summer Institute of Linguistics (Istituto estivo di linguistica), l’inglese si posiziona al primo posto con 1 miliardo e 190 milioni di persone, a seguire il cinese mandarino con 1 miliardo e 107 milioni, mentre al terzo posto troviamo la lingua hindi con 697,4 milioni di individui. La lingua italiana si posiziona al ventunesimo posto della classi ca con 67 milioni di parlanti, per la quasi totalità residenti in Italia, per una cifra pari a 58 milioni, mentre fuori dallo stivale la nostra lingua è parlata da circa 660 mila in Svizzera e da ben 709 mila negli Stati Uniti. Spostandoci in Sudamerica, in Argentina e Venezuela, Paesi che in passato hanno subito una politica coloniale, l’italiano è la seconda lingua più parlata dopo lo spagnolo. In Argentina quasi la metà degli abitanti è di origine italiana. “Una goccia di sangue italiano? Quale argentino non ce l’ha?” rispondeva divertito a chi gli domandava se avesse origini italiane lo scrittore e poeta Jorge Luis Borges in un’intervista rilasciata negli anni ’80. Tra l’Ottocento e il Novecento molti dei nostri connazionali sono emigrati in Argentina, nazione che ad oggi vanta 60 Comitati della Società Dante Alighieri, da nord a sud, grazie ai quali “l’idioma di Dante” continua ad essere vivo nella nazione che ha dato i natali a Maradona, altro grande simbolo di legame tra i due popoli. Indicativo poi il fatto che solo in Europa, l’italiano viene insegnato nella scuola dell’infanzia come lingua straniera in Austria; nella scuola primaria in Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Regno Unito, Francia, Germania, Romania, Ungheria;

nella scuola secondaria nei seguenti Paesi: Austria, Paesi Baschi (come lingua opzionale), Bosnia-Erzegovina (come lingua opzionale), Bulgaria, Catalogna, Danimarca, Regno Unito, Francia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania. Esso è inoltre insegnato in molti sistemi educativi tra cui quelli di Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cipro, Egitto, Etiopia, Eritrea, Libano, Malta, Uruguay, USA, Tunisia.

Nonostante stilare una classi ca delle lingue più parlate al mondo non sia una cosa facile come si potrebbe pensare, data l’enorme dif coltà nel conoscere il numero preciso di persone che parlano una determinata lingua in un determinato luogo, tenendo anche conto dei numerosi dialetti esistenti, è possibile affermare che l’italiano non rappresenti una lingua particolarmente conosciuta nel mondo ma, allo stesso tempo, che attiri una quantità sempre maggiore di studenti arrivando ad occupare il quarto posto come seconda lingua più studiata al mondo dopo l’inglese, lo spagnolo ed il cinese mandarino, superando negli ultimi anni anche la lingua francese. Tutto ciò anche per il merito della costante diffusione e promozione da parte degli IIC (Istituti Italiani di Cultura) presenti in 115 Paesi e del fascino richiamato dai nostri settori d’eccellenza come l’arte, la musica operistica, la moda, il cinema, l’enogastronomia e la meccatronica. Per gli stranieri il settore del lusso rappresenta un nostro ore all’occhiello, come sostenuto di recente anche da Paolo Balboni, linguista e Professore onorario di Didattica delle Lingue presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in un’intervista

rilasciata per la rivista digitale La voce di New York: “L’italiano deve essere cool per essere richiesto. Deve avere qualcosa in più del francese o dello spagnolo o del cinese, qualcosa di diverso. Questo qualcosa non può essere generico, deve mirare ad un target molto preciso di popolazione studentesca: ad esempio quello interessato alle tre “3F”: food, fashion, (furniture e Fabricated Machinery, ndr) e Ferrari. L’italiano come lusso - e dentro il lusso ci sono anche Michelangelo e Verdi, Machiavelli e Fellini, ma sono gioielli che si scoprono dopo, maturando. Il problema è che il lusso deve dare piacere, se non dà piacere non è più lusso […]”.

Secondo i dati forniti dall’Accademia della Crusca, a partire dall’anno 2014 sono stati 1 milione e 700 mila gli studenti che hanno deciso di intraprendere un percorso di studio incentrato sulla lingua e sulla cultura italiana, e oltre 2 milioni nel biennio 2016-2017, evidenziando un trend in forte ascesa.

Presso l’Università Niccolò Cusano sono sempre più in aumento le richieste da parte di stranieri di intraprendere o perfezionare la conoscenza dell’italiano. Particolarmente signi cativa è stata l’apertura di un centro d’esame PLIDA. Il Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri, nato circa 20 anni fa all’interno della Società Dante Alighieri, rappresenta una tra le quattro certi cazioni riconosciute dal nostro Stato attestante la conoscenza della lingua italiana, come lingua seconda, in base ai sei livelli (dall’A1 al C2) del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa (QCER). La connessione tra UNICUSANO e il progetto PLIDA consentirà di svolgere esami

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all’interno del nostro Ateneo, anche da parte di persone straniere esterne, al ne di richiedere la cittadinanza ovvero il permesso di lungo soggiorno. Oltre a ciò, è stata progettata una certi cazione speci ca, PLIDA Juniores, per studenti adolescenti (13-18 anni) che valuta e certi ca la competenza della lingua italiana come lingua straniera secondo i primi quattro livelli del QCER (dall’A1 al B2). I contenuti della prova sono stati studiati tenendo in considerazione i contesti comunicativi dei giovani candidati.

Il settore dell’italiano per stranieri è stato arricchito inoltre grazie ad un altro accordo siglato ad agosto 2022 con l’Università per Stranieri di Siena: l’Università Niccolò Cusano è diventata pertanto centro certi catore DITALS (Certi cazione di Competenza in Didattica dell’Italiano a Stranieri), titolo tramite il quale viene attestato il possesso delle competenze teoriche e pratiche necessarie per svolgere il ruolo di docente di italiano a stranieri sia in Italia che all’estero.

Concludendo, per molto tempo noi italiani abbiamo poco creduto al potere della nostra lingua mentre all’estero la richiesta è sempre più in aumento: questo è dovuto alla grande capacità attrattiva del “modello Italia”, sempre più un punto di riferimento mondiale perché associato alla bellezza delle nostre opere d’arte, alla nostra letteratura, al mangiare, al vestire, insomma al “bel vivere” e all’idea della dolce vita.

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Ilary Langeli

I SOCIAL MEDIA: LA NUOVA SFIDA NELLA COMUNICAZIONE

La parola ha molte facce. Può trasformarsi e prendere, ad esempio, le forme della persuasione, dell’ordine, della preghiera, della minaccia, dell’adulazione, della chiarezza espositiva, dell’oscurità e naturalmente anche del potere.

La parola abita nel contesto in cui viene impiegata, che può costringerla in tempi e spazi angusti o estremamente dilatati, in un usso comunicativo che prevede interlocutori distratti o concentrati, gruppi ristretti o ampi. Insomma, nella comunicazione, il dove, il quando e il chi modi cano il come e spesso per no il che cosa, cioè il messaggio.

Nulla di nuovo, sono cose che si studiano da secoli. Ma ciò che davvero ha cambiato le carte in tavola è stata, negli ultimi dieci anni, forse meno, la pervasività delle piattaforme social. La velocità, l’ampiezza, la scalabilità del usso comunicativo ha costretto tutti, o almeno i più accorti, a modi care l’uso della parola. Chi non si adatta con intelligenza è destinato a sopperire alle logiche dell’algoritmo, privandosi della possibilità di dominare lo strumento del linguaggio e di usarlo per i propri obiettivi, ma al contrario venendo usato da esso, sotto forma di modalità comunicative imposte.

In parole povere: i social ci obbligano a svegliarci e a decidere quanto vogliamo essere autori dei nostri testi, per i nostri ni. Non è facile, perché il complesso (ma apparentemente semplice) impianto delle piattaforme social ci lascia l’impressione di poter sfruttare il sistema e, invece, per lo più siamo sfruttati da esso. Esattamente attorno a questa

ri essione è nato qualche anno fa il Master in Social Media Manager e Scrittura per il Web. Un Master insieme tecnico e teorico, creativo e metodologico. Proprio perché, per sfuggire alle maglie ntamente morbide (in realtà rigide) dei social, occorre creatività e competenza, inventiva e conoscenza del mezzo.

Il Master è diviso in tre macroaree, curate da tre docenti diversi.

La prima è sulla scrittura ‘tout-court‘, scrittura creativa, scrittura argomentativa, scrittura giornalistica. I fondamenti, ma anche gli esercizi, i trucchi, le ri essioni teoriche.

“Si dice che per imparare a scrivere si debba prima imparare a leggere” sottolinea Guido Bosticco, docente di Scrittura creativa all’Università di Pavia e all’Università Cusano, progettista e consulente culturale “ma nella ‘società dell’informazione’ potrebbe essere utile imparare a scrivere per imparare a leggere, a decifrare i testi che ci raggiungono in continuazione, che transitano sui nostri smartphone, sui nostri computer, fra le nostre mani, sui mezzi pubblici, in televisione. Conoscere i meccanismi della scrittura può risultare utile a chiunque per migliorare lo spirito critico, acquisire strumenti autonomi di interpretazione della realtà, introdurre creatività anche in altri settori professionali”.

In sintesi, l’esercizio della scrittura migliora le nostre performance intellettuali in tutti gli ambiti. In questo Master ci si concentra sulla scrittura nel mondo del web e dei social network, per conoscerne le strutture, le dinamiche e gli scopi.

La seconda parte è tenuta da Elia Belli, Social Media Strategist per grandi aziende e per enti e istituzioni. Il suo è un percorso

lineare e ragionato per capire realmente che cosa sono i Social Network, da dove vengono e dove vogliono andare: “Proviamo a dare qualche consiglio e a mettere in guardia da alcuni possibili rischi” avverte il docente. “Dentro ai social ci entriamo quasi senza accorgercene, hanno facilità di uso e un’estetica che si scopre piacevole e familiare. La catena di vita sociale e professionale quotidiana si riproduce nella rete virtuale. Tutto questo gratis. O forse no?”.

In ne uno sguardo dal lato dei media, con Marianna Bruschi, capo redattore GEDI Visual, che offre una carrellata non solo sugli strumenti disponibili, ma anche sugli stili e sulle strategie delle grandi testate, come lei stessa spiega: “Gli Stati Uniti sono anni avanti, l’Italia corre per allinearsi: gli esempi a cui ispirarsi, da entrambi i mondi, non mancano. Mappe, gra ci, video interattivi, il 360, la realtà aumentata, le newsletter e l’informazione che può anche essere un gioco. Oggi possiamo vivere l’esperienza di una cella di massima sicurezza indossando un visore, imparare come si vive nei panni di un autista Uber, o proiettare in salotto gli atleti delle olimpiadi. Cambiano i livelli di competenze e le applicazioni ma le forme di narrazione a nostra disposizione ssano per tutti nuovi punti fermi: racconta in verticale, racconta in diretta, racconta per chi può solo ascoltare e per chi invece ti vede senza audio, racconta a una persona, non a un utente”.

Un Master molto ampio eppure con un l rouge chiarissimo e lineare. Uno strumento fondamentale per orientarsi nel mondo del potere della comunicazione.

Ufcio Master

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INCONTRO COI SOCIAL Università e avanguardia

Oggi intervistiamo Michela Crisci, Responsabile reparto social dell’Università Niccolò Cusano. Michela, spiegaci un po’ quale percorso ti ha portato a ricoprire il ruolo di Responsabile dei social

Mi sono iscritta a Scienze della Comunicazione perché volevo occuparmi del marketing e dei social media. Nel 2008 era una follia credere che i social potessero diventare un lavoro. Il mio primo stage, tuttavia, è stato all’interno di un uf cio stampa a Napoli. Stare sul pezzo ed essere veloci era il nostro motto. Roma è stata una scelta subìta. Una città che non avevo preso in considerazione ma che mi ha accolto e fatta crescere, no a diventare la mia “casa”. Sono approdata nella capitale un mese dopo essermi laureata, per uno stage al Ministero dell’Economia e delle Finanze, mi occupavo di intranet e comunicazione interna. Il passo successivo? Entrare in BNL dove mi sono appassionata e formata sulla comunicazione istituzionale. In ne, nel 2014 sono entrata nell’uf cio marketing della Unicusano per occuparmi di digital strategy a 360°: dalla strategia ai report, dai contenuti in seo alla lead generation, dal link building ai social. Tanto entusiasmo, tanto lavoro, tante soddisfazioni. L’upgrade è arrivato ad ottobre 2021, quando mi hanno proposto di occuparmi totalmente dei social dell’Ateneo, supervisionando e coordinando anche gli altri account come quelli del Cusano Media Group.

In una giornata tipo che mansioni svolgi?

La giornata tipo di un social media manager dovrebbe essere composta così: panoramica generale dell’engagement degli

account gestiti, con una breve analisi dei trend giornalieri, community management, tempo di creazione (che molti danno per scontato ma è l’elemento chiave per creare contenuti virali), brainstorming, realizzazione di contenuti gra ci e copy, piani cazione dei contenuti in base al piano editoriale, controllo campagne adv, reportistica. Nel mio caso, gestendo più aspetti della comunicazione istituzionale dell’Ateneo, esistono tante giornate tipo a seconda degli obiettivi e delle priorità aziendali.

Qual è la sfda più grande che ti sei trovata ad afrontare nel corso di questa professione?

La nemica più grande è in campo tutti i giorni e riguarda la brand reputation. Con i social si può comunicare tanto e allo stesso tempo si può rischiare tutto: un’idea o una frase mal posta possono generare delle vere e proprie crisi da dover gestire in tempi rapidi. Una delle s de affrontate in passato è stata proprio quella di contenere delle polemiche nate per l’acquisizione del Fondi Calcio da parte dei tifosi, che stavano mettendo a rischio il punteggio di qualità della nostra pagina Fb.

Come si struttura un buon piano editoriale?

Un buon piano editoriale (in gergo PED) parte da una valida strategia di social media. In primis è fondamentale conoscere il nostro target e de nire quali canali social sono adatti ad esso. Sintetizzando, ci sono 5 step necessari nella costruzione di un PED: de nire gli obiettivi di comunicazione, integrare le date e le giornate in linea con il nostro brand (es. la giornata mondiale del libro è adatta all’account della Casa Editrice),

redigere un calendario mensile, attuare delle rubriche ad hoc, ideare post e copy coinvolgenti e piani care le pubblicazioni sui diversi canali social.

Quali sono i social più utilizzati e di maggior impatto?

Secondo il rapporto Digital 2022, realizzato ogni anno da We Are Social il social più usato è l’app di messaggistica Whatsapp, utilizzato dal 15.7% di utenti tra i 18 e i 64 anni, il 14.8% ha scelto Instagram e il 14.5% ha optato per Facebook. Appena fuori dalla top 3, al quarto posto tra i social network preferiti dagli utenti di tutto il mondo c’è WeChat, votato però da una quasi totalità di utenti cinesi. Al sesto posto della classi ca troviamo TikTok, nonostante sia l’app più scaricata nel 2022. Pensando agli impatti e scenari futuri, credo che la s da sarà sempre più tra quest’ultimo e Instagram, che tra l’altro tende ad implementare tutte le funzionalità di Tik Tok per non lasciargli guadagnare troppo terreno. Se consideriamo, inoltre, che siamo nell’era dei prosumer (n.d.a : coloro che allo stesso tempo sono produttori e consumatori di un bene), possiamo capire che oggi la forza di un brand è veicolata in primis dalle persone che utilizzano un servizio o prodotto, ecco perché gli in uencer hanno così tanto appeal.

Quali sono tre strumenti e tre qualità che deve avere un Social Media Manager?

Se devo sceglierne solo tre, gli strumenti fondamentali sono: Meta Business Suite & ADS, Canva o Photoshop, Hootsuite. Un social media manager deve essere curioso per tenersi costantemente informato sui trend, creativo per coinvolgere i fan, analitico per

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capire cosa funziona e cosa no sulla fanpage.

Come sono strutturati il tuo ufcio e il tuo team?

Ad oggi il team social media è composto da me e altre 3 persone; gestiamo ben 10 realtà aziendali per un totale di 27 pro li social attivi; dico attivi perché in realtà abbiamo anche dei pro li “dormienti” ovvero creati in passato e ad oggi non alimentati per una scelta editoriale. Per una maggiore ottimizzazione ed ef cienza, ho puntato su una autonomia della squadra per cui ogni componente gestisce solo alcuni pro li social, fermo restando che siamo coordinati e, dunque, sono a conoscenza di tutto ciò che viene veicolato su ogni account.

Qual è la soddisfazione maggiore di questa professione?

La soddisfazione maggiore è, a mio avviso, aiutare gli altri nel nostro piccolo. Pensiamo sempre che i social debbano essere usati solo per ottenere un ritorno di immagine,

per vendere un prodotto o servizio, dimenticando che attraverso essi passa il contenuto. Ad esempio, sui social Unicusano con i contenuti possiamo motivare uno studente o essere di supporto ad una richiesta; sui social di Radio Cusano Campus o di Cusano Italia Tv con i contenuti possiamo far conoscere progetti di ricerca e associazioni che scendono in campo per fare del bene. Credo che i “grazie” che si ricevono come feedback siano il più alto grado di soddisfazione per chi gestisce una community sui social. E, allo stesso tempo, se la community si sente parte coinvolta e ascoltata, aumenta l’engagement, si forti ca la brand awareness, si incrementano i followers raggiungendo gli obiettivi aziendali pre ssatisi.

Come pensi che si evolverà questa professione nel tempo?

Evolverà di pari passo con l’evoluzione del nostro modo di comunicare. Alcune tendenze che saranno sempre più importanti riguardano il ruolo dei video e

degli short video che acquisiranno sempre più importanza a discapito dei contenuti fotogra ci e delle immagini; l’in uencer marketing diverrà sempre più autentico; l’autenticità del contenuto e della persona diverranno i principali veicoli per il successo della propria strategia sui social. Vorrei dare un suggerimento a coloro che desiderano intraprendere questa professione: l’80% di questa attività ruota attorno al marketing; non improvvisatevi social media manager perché vi sentite creativi o perché avete tanti seguaci sulla vostra pagina personale, studiate e piani cate strategie!

Roberto De Santis e Arianna Bignante

#foodporn

Saper comunicare e farlo bene è un fenomeno che negli ultimi anni ha coinvolto la ristorazione e la relativa attività imprenditoriale.

Scommetto che, almeno una volta, anche tu hai utilizzato o visualizzato contenuti con l’hashtag #foodporn e subito dopo hai sentito quella sensazione d’acquolina in bocca come se potessi sentire il sapore, l’odore e la qualità del piatto che vorresti proprio questa sera per cena.

Sembrava inopportuno anni fa associare delle pietanze al termine porn. Oggi, invece, è essenziale rendere il proprio concept d’impresa quanto più simile a qualcosa di pornogra co senza paura, perché non si tratta di contenuti vietati ai minori .

In riferimento al signi cato etimologico ci aiuta l’Oxford dictionary che identi ca il concetto di porn a ciò che è magnetico: cose, persone, tutto ciò che non permette di togliere lo sguardo da esso.

Come avrai ben compreso lo scopo è perlopiù di natura commerciale, il ne ultimo è realizzare una strategia di marketing che in primo luogo crei interazioni tra i contenuti proposti, e poi muova clienti che spinti dalla curiosità si recheranno proprio in quel locale.

Andrebbe rimosso l’accostamento del concetto di junk food con quello di food porn (o meglio, quest’ultimo non andrebbe associato al solo hamburger che quasi sembra più una versione di men vs food)? L’alimentazione sana può essere appetibile curando il dettaglio, la particolarità del prodotto o la sua mise en place.

In quanto all’utilizzo dell’hashtag però, è bene non abusarne: sono tanti i ristoranti che lo fanno, perciò prima assicurati che la tua foto possa essere l’ago nel pagliaio.

Ogni contenuto necessita di un vero e proprio lavoro, dall’ideazione del piatto a come renderlo pornogra co passando per l’attività di editing e post produzione. In poche parole bisogna ricercare la perfezione per splendere perché, si sa, il cibo s’inizia a mangiarlo con gli occhi.

La condivisione di esperienze ed emozioni non nisce

qui. È importante, infatti, coinvolgere il cliente che postando contenuti in rete non starà facendo altro che manifestare il suo consenso e pubblicizzare proprio quella carbonara magari per la croccantezza del guanciale o per la carbocrema perfetta.

Si tratta di estetizzazione del prodotto, ovvero giocare a creare il piatto esclusivo ed invitante.

Questa delizzazione del cliente permette all’impresa di non stampare più quei volantini inquinanti ai quali nessuno prestava attenzione; Il bello è che tutto ciò avviene spontaneamente in quanto è il consumatore nale che vuole condividere con i suoi followers la sua esperienza sensoriale creando per l’impresa un notevole vantaggio in termini di competitività e di risparmio nei costi per la pubblicità.

In tempi brevi l’avvento dei social network e l’utilizzo del web hanno rivoluzionato il modo di fare impresa e questo sta accadendo anche al settore della ristorazione basti pensare a pagine che mensilmente hanno milioni di interazioni, fra cui Tasty che solo su facebook conta 100 milioni di utenti.

Il 2020 è stato l’anno della svolta per questo fenomeno che infatti in soli 12 mesi ha proposto l’hashtag foodporn su 217 milioni di post che a loro volta avranno generato almeno il triplo in termini di interazioni.

Insomma consultare la homepage di instagram ricercando #foodporn prima dei pasti può risultare un attentato alla propria dieta ma si sa solo chi rischia è felice, poi poco importa della linea. L’estate è alle nostre spalle e c’è ancora un anno davanti a noi per non arrivare pronti alla prova costume.

Quando scorrete le immagini non sottraetevi a quel desiderio perché è evidente che: “Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene se non si ha mangiato bene”.

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Alessio Vecchi

“LIFE IN PLASTIC IS FANTASTIC” …MA SU INSTAGRAM E FACEBOOK ANCORA DI PIÙ!

Il 21esimo secolo è stato, ed è tuttora, caratterizzato dalla cosiddetta evoluzione digitale che ha, inevitabilmente, travolto ogni aspetto della vita quotidiana.

Ed ecco qui che il cellulare, i social network e le piattaforme digitali giocano un ruolo da protagonisti nelle nostre esistenze. Il digital permea gli aspetti più disparati, come, ad esempio, quello della chirurgia estetica.

Tale ambito medico ha visto, negli ultimi anni, un repentino incremento. Basti pensare che nel 2019 il numero degli interventi di chirurgia estetica ha superato dell’8% quello del 2018 e che, nel 2020, questo dato risulta maggiorato almeno del 20%. Da ciò si ricava un sempre maggior avvicinamento a questo particolare settore della medicina, molto delicato e non sempre apprezzato.

Se è possibile affermare che la pandemia e il lockdown vissuti abbiano sicuramente implementato il ricorso a interventi chirurgici di tipo estetico, non si può prescindere dal ruolo fondamentale che il mondo dei social e Internet in generale abbiano avuto nella ‘popolarizzazione’ della chirurgia estetica, non più considerata prerogativa di VIP o celebrità.

A tal proposito, si noti la sempre più grande quantità di strutture di sanità privata, studi medici o estetici specialistici in tutto il territorio della penisola in competizione tra loro. La concorrenza dà necessariamente un forte impulso al marketing digitale applicato a questo settore fondamentale, perché l’offerta è molto ampia e sempre più ‘promozionata’. Volendo analizzare le motivazioni alla base dell’incremento della competitività in campo di chirurgia estetica, è possibile individuarne due: una è la sempre più elevata ducia dei pazienti nei confronti dei trattamenti estetici, considerati maggiormente sicuri e attinenti all’obiettivo che si intende raggiungere; l’altra, la sempre maggiore accessibilità dei prezzi.

In continuo aumento è il numero di persone che scelgono di sottoporsi ad interventi di questo tipo, a partire dalle famose ‘punturine’ di acido ialuronico, arrivando alla mastoplastica, mastopessi, rinoplastica….

Ma come può coscientemente avvenire la scelta del chirurgo migliore? A quale vetrina avvicinarsi a fronte di questo panorama così variegato?

Una cosa è certa: nel 2022 il passaparola non è sicuramente il mezzo più ef cace. Indubbiamente può aiutare, ma di sicuro non batte l’universo dell’online, tanto più discreto e personale quanto più ricco di informazioni circa preventivi, contatti, tipologia di operazioni. Infatti, prima di avere un confronto vero e proprio con il medico prescelto, l’utente ha la necessità di crearsi autonomamente un’idea e di comprendere, in maniera prodromica, dove sarebbe più utile intervenire.

Quindi è fondamentale per medici e professionisti del settore essere presenti e visibili dove i clienti cercano le risposte ai propri dubbi. Ed ecco qui che rilevano, in primis, i siti web dei singoli studi che devono essere sempre aggiornati e, soprattutto, contenere informazioni importanti quali: carriera e studi del

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professionista, trattamenti e servizi offerti, box per rilasciare commenti e recensioni, bacheca contatti. Af nché si accattivi il cliente, il sito web deve lasciar trasparire la bravura, la serietà e la professionalità del chirurgo.

Ma attenzione, a volte l’apertura di un sito web può non bastare. La stessa deve essere contestuale alla pubblicizzazione del ‘prodotto’ sui social, partendo dall’antico, ma sempre valido, Facebook ed arrivando alle nuove tendenze di Instagram.

Per quanto le nuove policy vogliano sempre più rendere nascosti il numero di visualizzazioni, o quello dei likes, su queste piattaforme, tali dati hanno un grande impatto sugli utenti e, inevitabilmente, li rassicurano, guidandoli verso le loro scelte.

Ecco qui che il pro lo Instagram di un chirurgo estetico con un numero di followers superiore ai 15000 lo rende un luminare della materia; una pagina Facebook

con una moltitudine di “mi piace”, visualizzazioni e recensioni può risultare più af dabile di una prima visita conoscitiva.

Per quanto questi social possano rappresentare la mossa vincente nell’ambito della pubblicità per la medicina estetica, bisogna sempre tenere sotto controllo le policy di tali piattaforme. Infatti, soprattutto negli ultimi periodi, stringenti normative regolano tale ambito e, pertanto, prima di creare qualsiasi tipologia di contenuto, le stesse vanno attentamente studiate e rispettate.

Ad esempio, non sono ammessi su Facebook tutti i contenuti “before and after” che mostrano dei risultati improbabili raggiunti a seguito dell’utilizzo della chirurgia estetica. La totalità delle inserzioni non devono rivelare temi che potrebbero provocare una reazione negativa; è da considerarsi del tutto vietato pubblicare inserzioni che generano nell’individuo una percezione negativa del proprio corpo o del proprio aspetto. Soprattutto in un’epoca come quella corrente in cui si è ancora in lotta aperta con il body shaming, le inserzioni non devono mettere in risalto un corpo o una silhouette speci ci con l’intento di mostrarli come forme ideali e desiderabili.

A tutela dalla pubblicità sfrenata, si pone anche il codice deontologico che impedisce ai medici di promuovere i propri interventi ed i relativi risultati per ni meramente commerciali.

Da ultimo, due decreti del 2012 e del 2018 dispongono il divieto della promozione commerciale, consentendo, al contrario, l’informativa personale.

In ambito medico - sanitario non è consentito attuare pratiche di commercio solitamente impiegate nella sponsorizzazione di beni e servizi differenti.

In conclusione, la comunicazione e il digital marketing applicato alla chirurgia estetica devono avere come obiettivo principale la pura informazione, cosicché tutti gli utenti siano in grado di scegliere, comprendere e studiare l’intervento di chirurgia estetica più adatto, più funzionale, senza sentirsi costretti nella scelta da target imposti dalla società e da vincoli di tipo economico che non lascerebbero spazio ad un’analisi completa ed obiettiva di quanto offerto dal mercato.

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Martina Cirulli

UNICUSANO BASKET, QUINTO POSTO INTERNAZIONALE CONFERMATO

Prima di scendere in campo, il giorno 9 novembre, arriva una telefonata da Roma, men-tre il gruppo UniCusano era in albergo, al Catalonya Sagrada Familia: una nostra stu-dentessa, Sara Luciano, appartenente alla Facoltà di Ingegneria dell’UniCusano, gran-dissima appassionata di Pallacanestro, ci suggerisce una cosa importante, che cambierà la storia del contatto umano, in università. Uno dei nostri giocatori, Samuele Bruni, me la passava al telefono, e il suo tono era di dispiacere in assenza di notizie, a parte quelle distribuite tramite i social media: “Noi siamo qua a Roma e non sappiamo come seguirvi, vedervi, e siamo lontane e lontani, da Barcellona. Come facciamo?”. Di qui la preziosa idea

A Pola la squadra di Pallacanestro maschile era arrivata undicesima su ventiquattro compagini iscritte, nel 2019, nella prima esperienza internazionale a un anno e mezzo dalla nascita della squadra, avvenuta su un campo all’aperto della periferia settentriona-le di Roma (Via di Torrevecchia). A Roma 2021 l’UniCusano Basket si è piazzata quinta uscendo ai quarti di nale contro la Comenius University di Bratislava, che avrebbe vinto quel torneo.

Questa volta la squadra dell’ateneo è andata a Barcellona. I ragazzi hanno vinto il girone eliminatorio con due vittorie su due: 35-32 contro i futuri medici di Plovdiv, Bulgaria, che alla ne del primo tempo perdevano di 12 punti. Una partenza a razzo aveva messo ad-dirittura 14 punti, tra l’UniCusano e i primi avversari. La dif coltà di esordire di mattina non è stato un fattore balordo: giocare alle 9 non è una cosa facile, dovendo partire dall’albergo all’alba, di fatto, in taxi per evitare qualsiasi dubbio. Per prendersi da primi lo spogliatoio, per guardarsi in faccia e convincersi delle potenzialità espresse per la prima volta dai tre lunghi sotto canestro: Giulio Francesco

Conte, laureato in Ingegneria Mec-canica, per la gioia della facoltà del Prof. Bella e dei suoi preziosi collaboratori; Simone Al eri, Scienze Motorie, per la erezza di Matteo Bandecchi; Dennis Zappini, per la con-tentezza del Prof. Costa, perché il nostro pivot fa parte dei ragazzi di Psicologia. Prime sensazioni postsuccesso: bene per quanto ottenuto ma abbiamo permesso ai generosi avversari in casacca granata di rientrare in partita. E questo signi ca non solo un calo di concentrazione ma la conferma che fossimo ancora lontani da un’accettabile condizione sica collettiva. Cosa che avrebbe presentato un conto inclemente molto più avanti. La difesa è andata bene per tre quarti di partita: in mezzo ha ballato e abbiamo alternato la difesa “a uomo” a una canonica zona 2-3. In attacco la rapidità di Samuele Bruni e Vale-rio Francesconi ha mostrato cose buone, con Gabriele Argentieri pronto a far saltare l’altrui meccanismo difensivo con una buona precisione dall’arco dei 3 punti. Il sacri cio sotto canestro è stato di Zappini, in grande forma atletica, e di Salina, che si è saputo mettere a disposizione della squadra eludendo antiche tentazioni di giocare uno contro tutti. E questo la squadra l’ha percepito come un buon segnale. Quando si arrabbia, il si-ciliano di Palermo, riesce a tenere alta l’attenzione di tutto il gruppo. Bene, per lo spirito di gruppo, l’impiego di Giulio Arturo, con Simone Al eri pronto a dare il suo apporto con grande decisione e umiltà.

Prima di scendere in campo, il giorno 9 novembre, arriva una telefonata da Roma: una nostra studentessa, Sara, ci suggerisce una cosa importante, che cambierà la storia del contatto umano, in università. “Noi siamo qua a Roma: come facciamo, a sapere lo svol-gimento delle partite che giocate?”. Non faceva una grinza. E poi: “Ma perché non le da-te in diretta?”. Ho visto il nostro dirigente accompagnatore addetto alle Relazioni Interna-zionali, Luca Lamonaca, accendersi come uno che ha avuto l’innesco di una grande pensata: “Facciamole su Instagram!”. Detto, fatto. Per la prima partita il dubbio su quale pro lo impiegare è stato dipanato da un altro siciliano del gruppo, Giuseppe Samuele Politino. A Roma sapevano di poterci seguire sul suo pro lo.

La vittoria di soli 3 punti ci ha messo in buona posizione, pur con l’alzataccia, di essere in vetta al girone a 3 squadre. Ora, la formula prevedeva il running time, letteralmente tempo corrente, senza bloccare il cronometro, che non fosse sui tiri liberi o per

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Il vero miracolo? Battere i giganti di Bratislava nell’ottavo di fnale, dopo aver vinto il girone eliminatorio con Plovdiv e Parigi

gli infor-tuni o per i time-out che in realtà erano da 30 secondi. Perché, è ovvio, dall’ottica di chi organizza un gran torneo con 28 squadre poi divenute 27, non puoi giocare no a tarda notte. E l’accoglienza al Palasport della nalissima era stata molto bella: fotogra e con le coppe dei primi posti e dei piazzamenti, medaglione bronzeo con la scritta Barcelona 2022, gadget di ogni tipo. Dalle magliette ricordo agli zainetti e alla mascotte, un toro ag-graziato e gaudioso con lo stemma della WIUSC. È la settima volta che Alberto Tanghetti e i suoi valenti e appassionati collaboratori organizzano una manifestazione di portata assoluta, internazionale; e questa ha avuto 3100 studenti e dirigenti, allenatori e dirigenti accompagnatori. Record assoluto, nella terza volta della città catalana.

Cosa fare, tra una partita, e l’ora di pranzo? Semplice. Panino e caffè nella stessa struttu-ra, zona di Barcellona Cem Horta, e si rimane a vedere i francesi contro i quali avremmo giocato nel pomeriggio contro i bulgari appena superati. E facciamo bene perché i ra-gazzi di Plodviv recuperano punto a punto e vanno a vincere di misura, di 3.

Contro i francesi andiamo avanti dopo un pasto frugale e rapido, che ognuno ha avuto la libertà di consumare dove ha ritenuto. Eravamo leggeri di testa e concentrati a ottenere il primo posto per evitare abbinamenti pericolosi, con il rischio di uscire agli ottavi di nale. Ma la squadra di Parigi si è dimostrata onorevole, e ci ha costretto al supplementare per-ché l’ultimo tiro lo abbiamo sbagliato dopo aver vissuto punto a punto e quasi sempre sopra. Per loro sarebbe stata l’ultima spiaggia, in caso di seconda scon tta: tornare a casa subito o giocarsi la partita alla morte. L’UniCusano va bene in attacco ma paga pegno quando scappa di 5 punti poi di 6. Non è una partita uccisa nel primo periodo come quel-la iniziale. Ed è normale, che fosse così. Vinciamo nei 2’ di overtime e non è stato facile. Ma siamo primi. E ritroviamo Bratislava, gli stessi che avevamo beffato l’anno prima con Valerio Francesconi che, da faccia da bravo ragazzo, si era messo a prendere per mano la squadra con una spontanea sicurezza che disse del suo spessore di giocatore. Prima della partita erano loro, i titani, i monti dif cili da scalare. Ma i giganti, in campo, sono sta-ti i nostri, sia sul piano dell’approccio, 9-0 il primo parziale, sia sotto il pro lo mentale. In-fatti vinciamo 39-32. Il giorno del 12 novembre la partita del quarto di nale era ssata per la mattina presto (e dagli!). L’avversario? Una squadra bene organizzata, quella di Praga, che poi avrebbe perso l’ultimo atto con i grandi cestisti di Vilnius, Lituania. Siamo partiti bene e al riposo il punteggio diceva 13-9, per i primi 12 minuti (due frazioni da 12’, ricordate?). Poi…poi si è spenta la luce sul piano atletico e ne ha patito l’organizzazione del gioco d’attacco e una squadra fatta di muscoli e centimetri che aveva più sicità dei nostri pur volenterosi ragazzi. L’UniCusano ha segnato pochissimo, nella seconda fra-zione, e ben presto la lucidità è stata merce rara. Il problema è che la preparazione an-drà organizzata a ridosso dell’estate, se si vuole arrivare a novembre, periodo dell’anno di

questa rassegna, con tanta benzina in corpo. Non si può cominciare in base ai rientri di ne settembre. Questa, è stata, una volta di più la lezione, anche se i ragazzi e la spedizione in terra catalana se l’è giocata no al 3’ della seconda parte. Non è bastato. Entusiasmo e curiosità: binomio impiegato per la vi-sita al Museo di Picasso e per la Sagrada Familia, come tappe dovute, quale omaggio al grande popolo catalano e alle bellezze assolute della Catalogna. La volontà, la determi-nazione, l’impegno, non hanno fatto difetto, al gruppo partito alla volta della stupenda Barcellona. Un giorno nemmeno lontano il traguardo sarà quello di salire sul podio. Questa compagine deve lavorare, per migliorare, maturare, seminare. E raccogliere. La ricetta resta sempre una, e inevitabile. Il percorso del lavoro. Costante e deciso.

Pallacanestro a tutte e a tutti.

Buona Massimiliano “Max” Cannalire

FAKE NEWS

TRA PASSATO E FUTURO

Il fenomeno delle fake news è letteralmente esploso negli ultimi tempi all’interno della nostra quotidianità mediatica. Falsi strumenti di comunicazione, notizie create ad arte perché funzionali al raggiungimento di scopi particolari: destabilizzare l’establishment di una nazione, i delicati rapporti politici, interni ed esterni, che intrattiene con altri attori istituzionali, in uenzare le masse sovvertendo gerarchie valoriali e sociali. La deontologia e l’etica comunicativa tout court condannano la proliferazione delle cosiddette bufale, la cui visibilità è ormonata, iperesteriorizzata dalle dinamiche viralizzanti tipiche della Rete. Tuttavia le intrinseche caratteristiche popolari di questo termine lo rendono parte integrante del linguaggio comune e ci consentono di continuare ad utilizzarlo.

Ma tentiamo di inquadrare meglio il problema e sfatare alcuni miti: il termine inglese fake news (notizie false) indica la creazione di notizie intenzionalmente inventate, ingannevoli o distorte, con il deliberato intento di disinformare attraverso i mass media, intesi come loro catalizzatori diffusivi. Esse non rappresentano un fenomeno moderno, glio della globalizzazione o della postmodernità, ma sono sempre esistite e affondano le loro radici sino al III sec. D. C. con la donazione di Costantino: essa rivela come l’imperatore Costantino, una volta guarito miracolosamente dalla lebbra per intercessione “divina” di papa Silvestro I, in segno di gratitudine, si fosse convertito al cristianesimo e avesse donato un terzo del suo impero alla chiesa.

Una fake news strumentale alla necessità di fornire una base eziologico-esplicativa accettabile alle pretese papali sul potere temporale.

Nel ‘500 il lologo Lorenzo Valla accertò che il documento apocrifo era un falso ma questo non servì a smentirlo, dato che svolse il suo compito di legittimazione no al 1870 con la presa di Roma.

Altro esempio è rappresentato da Il Great Moon Hoax: la grande bufala della luna. Nell’estate del 1835 migliaia di persone iniziarono a leggere con stupore il primo di una serie di articoli che descrivevano il paesaggio della Luna come una sorta di paradiso rigoglioso e incontaminato, popolato da animali di ogni specie, compresi unicorni azzurri e uomini pipistrello. Ad averne la prova, il dott. Andrew Grant, assistente del noto astronomo John Herschel, glio dell’altrettanto illustre William Herschel, scopritore di Urano, che aveva riportato a sua rma sulle pagine del New York Sun le incredibili scoperte fatte dal maestro con il suo potente telescopio. Peccato non esistesse nessun Andrew Grant. Ci vorranno diversi anni prima che tutti si convincano che John Herschel fosse completamente all’oscuro della faccenda e che si trattasse di una bufala, poi passata alla storia come La grande Burla della Luna, messa forse in atto (ma anche questa potrebbe trattarsi di una fake news) dal reporter Richard Adams Locke per aumentare la tiratura del giornale presso il quale lavorava. Un esempio di bufala persistente: molti altri giornali parlarono della grandiosa scoperta, la notizia venne

diffusa anche dall’Accademia delle scienze francese e ne furono fatte diverse pubblicazioni, compresa una divenuta piuttosto popolare in Italia.

Di positivo, un gran numero di illustrazioni fantastiche ad opera degli artisti del tempo e senza dubbio un buon modo per sviluppare la fantasia dei lettori.

Simile è il caso dell’uomo di Piltdown: è stato necessario che passasse quasi mezzo secolo per riconoscere che l’ominide a cui era stato dato il nome di Eoanthropus dawsoni non era l’anello mancante dell’evoluzione dell’uomo ma semplicemente un falso realizzato combinando la mandibola di un orangutan con frammenti di cranio di un semplice umano moderno. Una bufala paleoantropologica che coinvolse tutta la comunità scienti ca e che è ancora immortalata dal monumento “in memoria della scoperta di Dawson” collocato nel 1938 sul luogo del presunto ritrovamento a Piltdown, in Inghilterra.

Una notizia falsa alla quale si devono centinaia di pubblicazioni, la sostanziale deviazione per molti anni degli studi sull’evoluzione umana verso campi completamente errati, dispute e diatribe di ogni genere, comprese teorie razziste che per lungo tempo rafforzarono la convinzione che i popoli con la pelle scura fossero meno evoluti di quelli caucasici.

Tuttavia, il più celebre esempio di fake news è stato il caso della trasmissione radiofonica La guerra dei mondi di Orson Welles del 1939. La trasmissione, messa in onda dalla CBS all’interno del programma

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PAROLE D’AMORE

radiofonico Mercury Theatre on the Air dello stesso Welles, fu uno degli esempi ancora oggi usati per descrivere il fenomeno della psicologia del panico. La trasmissione, mandata in onda in modo da sembrare una serie di comunicati da parte di autorità statunitensi (tra i quali scienziati, professori, e uf ciali), non aveva lo scopo di diffondere una fake news, tanto che, sia all’inizio che alla ne della trasmissione, fu messo in chiaro che si trattava di un adattamento del romanzo di fantascienza di H.G. Wells, La guerra dei mondi. Nonostante la dichiarazione dello stesso Welles, molti radioascoltatori credettero che si trattasse di una notizia vera dando luogo a fughe improvvisate, scene di panico e intasando le linee di polizie locali e pompieri. La cosiddetta abilità critica, ossia la capacità di veri care la veridicità della notizia era assente in quel tipo di audience, ciò bastò a trasformare in un dramma apocalittico quello che doveva essere un momento d’intrattenimento per il pubblico alla vigilia di Halloween.

Oggi le Fake news proliferano grazie alla forza viralizzante del web, ma hanno sempre accompagnato la vita dell’uomo, molte volte in uenzandola e indirizzandola verso scelte e decisioni che hanno cambiato storia.

Prof. Marino D’Amore

FERRARELLE, LA STORIA DI UN MARCHIO DIVENTATO TERMINE DI USO COMUNE

Che cos’è la comunicazione? Un concetto troppo vasto da descrivere in una frase. Essa stessa utilizza le più disparate forme per esprimersi e, se ci soffermiamo sulla parola “comunicazione” pensiamo subito alla televisione, forse alla radio, spesso alle testate giornalistiche. In fondo basterebbe dire che altro non è che fornire un’informazione e accertarsi che venga ricevuta.

Nel mondo dell’informazione però, esistono molteplici categorie, quella a mio parere più interessante è la pubblicità. Penso sia la più divertente perché utilizza la creatività e l’intelligenza per inviare un messaggio principalmente di vendita ed il suo potere è illimitato.

Vi faccio degli esempi per capire la forza con cui una buona comunicazione può trasmettere un messaggio e renderlo indelebile.

Sono passati decenni, ma se cito la Coca-Cola voi pensate alla Pepsi e viceversa. Tranquilli, non siete persone banali, questo è il potere di un’eccellente comunicazione del team advertising delle due più grandi aziende di bevande. Da sempre le due società rivali si sono unite per pubblicizzare questa lotta continua a quale fosse la migliore bibita. Negli anni sono apparsi innumerevoli spot, manifesti, locandine in cui rappresentavano visivamente la loro guerra. Ma sapete cosa hanno generato? Hanno indelebilmente unito i due marchi, facendo sì che in ogni spot della Pepsi si facesse riferimento al marchio Cocacola ed anche il contrario. Questa intelligente linea comunicativa ha reso entrambi i marchi potenti allo stesso modo negli anni.

Torniamo un attimo in Italia, perché noi nel nostro Bel Paese ne abbiamo parecchi di esempi. Se parlo di famiglia pensiamo alla Barilla, se nomino un motorino immaginiamo una bellissima Vespa tra le strade del centro di Roma. Ed ancora, parlando di acqua gassata a cosa pensate?

Se siete abbastanza nerd come me, possiamo fare un gioco. Immaginiamo per un momento lo scenario di Stranger Things. Facciamo nta che il mondo reale sia la più conosciuta pubblicità, inseriamo al suo interno costosissimi spot televisivi, doppiaggi radiofonici, cartelloni con offerte imperdibili. Adesso scendiamo di un piano e andiamo lì, nel Sottosuolo, nel mondo del Sottosopra dove risiedono i Demogorgoni: in questo luogo quasi impercettibile introduciamo uno

dei più potenti elementi della comunicazione, la brand identity.

La brand identity, come il Sottosopra, ha questo potere, esiste ma non si vede. È in grado di arrivare a tutti gli utenti senza che se ne rendano conto. A mio parere l’esempio più geniale è proprio il caso studio di Ferrarelle.

Vi regalerò un altro Fun Fact, sapevate che la parola Ferrarelle è stata inventata da una donna? Anna Maria Testa, la più famosa e importante copywriter e pubblicitaria italiana. Non parliamo della sua maestosità, soffermiamoci per il momento sul suo grande lavoro.

Tutto inizia quando una piccola azienda italiana di produzione di bottiglie d’acqua contatta la dott.ssa Testa con il compito di trovare un nome per la sua acqua di punta, la più gassata di tutte.

Evidentemente l’attenzione al dettaglio della copywriter le fa rendere conto subito che non esiste una parola per de nire un’acqua così frizzante, dando sfogo perciò alla sua inventiva. Nasce così la Ferrarelle.

Come si fa a pubblicizzare un prodotto che ha un nome che non esiste? Si crea un signi cato. A livello visivo e comunicativo le prime immagini pubblicitarie della Ferrarelle sono forse le migliori mai create in Italia. Giocando proprio sull’idea che l’acqua Ferrarelle non è liscia ma non è neanche gassata, iniziano una serie di giochi visivi che hanno fatto la storia. Vi invito a guardare le immagini perché è quasi impossibile spiegarlo a parole.

Negli anni la parola Ferrarelle è diventata di uso comune nel linguaggio italiano. Quante volte vi è capitato di andare al ristorante e chiedere una Ferrarelle per intendere acqua gassata?

Questo è l’immenso potere della Brand Identity, il messaggio rimane talmente tanto dentro la mente dell’utente che inconsciamente il prodotto arriva a tutti, tanto da trasformarsi in uso comune.

Io personalmente bevo solo acqua liscia e tu? Liscia, Gassata o Ferrarelle?

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FUN FACT

IL CASO MARGIELA

Margiela è uno stilista belga, fondatore del brand Maison Martin Margiela (1988). Che bel suono ha, Maison Martin Margiela, è anche bello da scrivere. I nomi sono importanti, sono la forma con cui ci presentiamo e, nell’ipotesi in cui fondassimo un’etichetta di moda, quella che rappresenta ciò che vogliamo esprimere con i nostri abiti. La maggior parte, se ci facciamo caso, riporta il nome o solo il cognome del fondatore (Prada, Chanel, Saint Lauren, Vivienne Westwood, Tom Ford) oppure qualcosa che abbia già dentro un signi cante trasposto nelle caratteristiche del brand: Circus Hotel, Pinko, Guess, Mango, Intimissimi e via discorrendo. Spesso, ma non sempre, la scelta del nome determina anche il posizionamento del target, infatti saremo tutti d’accordo che nel lusso si predilige l’uso di nome e cognome del leader, mentre per le seconde linee e grandi catene la scelta ricade su nomi onomatopeici, sigle, concetti. Maison Martin Margiela.È belga, quindi parla il francese, guarda un po’ la lingua che, cliché vuole, appartiene alla comunicazione di moda, una moda alta, elegante, lussuosa.

Così Martin decide che il suo laboratorio di abiti sarà una casa, un luogo di accoglienza, dove un insieme di persone lavorano insieme. E questo è il seme da cui possiamo poi far sorgere altre ri essioni. È il primo atto con cui sigla la sua rivoluzione stilistica, da subito in contrapposizione con i colossi del lusso. Margiela non entrerà mai in competizione con nessun altro brand poiché già agli esordi della sua presentazione nel mondo della moda, alla stretta di mano iniziale con i suoi competitors, risponde in un’altra lingua. La sua. Sapete chi mi ricorda Martin? Mina. Il genio non è solo rompere gli schemi, dare nuove interpretazioni, lavorare con eccellenza. Credo che il genio stia anche nell’intelligenza di ammettere quando è il momento di piantarla. Quando arriva sera e si scende dal palco, quando ci si trasforma in cometa e si lascia una scia di sbigottimento collettivo. Altro che stelle. Così vi anticipo che il signor Martin si è già ritirato e non sappiamo dove sia ma personalmente spero che non tornerà. Anche se M.M. quel palco non l’ha mai calcato e, al contrario, si è sempre ri utato di salirci, evitando addirittura la classica uscita del dietro le quinte alla chiusura dei propri show. Incurante delle critiche, per lungo tempo ha preteso che le modelle ritornassero ad essere manichini senza occhi, labbra, espressioni. Coperte in viso, mascherate, nascoste da parrucche e bende, totalmente rimesse al servizio dell’abito ed al ruolo per cui in effetti venivano originariamente assunte: s lare. Dimenticatevi Linda, Claudia, Naomi, dimenticatevi di lui, questi sono i vestiti ed è quanto. La

sua è una moda fatta di assenza. Decisamente, la sua è una moda di essenza. Nel 1989 la sua terza s lata viene ambientata in un playground pubblico nella periferia di Parigi dove risedevano diverse comunità etniche. Martin e la sua partner in affair ripagano l’ospitalità dei residenti portando i bambini a spasso per Parigi e commissionano ai residenti gli inviti per l’evento. Non c’è pavimentazione, passerella, backdrop, luci effettate, non ci sono nemmeno le sedie; chi prima arriva meglio alloggia. Si annullano le gerarchie del fashion system dando vita ad una s lata anarchica in cui bambini di tutti i colori zigzagano sulla passerella insieme alle modelle che inciampano e vagano tra la folla seduta. Sembra tutto molto punk, ma, nonostante lo stile grunge degli abiti, il risultato non potrebbe essere più minimale.

Martin è un polemico, eppure la genialità delle sue invettive sta proprio nell’evitare di parlare, strillare, fare gesti inconsulti contro le telecamere. Il suo lavoro è dirompente e scioccante nonostante la sua narrativa resti pacata, discreta, quasi disinteressata. Recupera gli spazi e gli oggetti, dando una nuova chance al vecchio; compra edi ci abbandonati, preserva le crepe, rimbianca i muri, stende teli di cotone sui mobili, replica modelli vintage tali e quali, recupera carte, plastiche, materiali edili e li cuce assieme sconvolgendo il lusso e reinterpretandolo. È facile pensare a Duchamp, non è vero? Nel suo laboratorio (bianco), i collaboratori in camice (bianco), giustappongono un’etichetta (bianca) negli abiti, cucita grezzamente con un lo spesso (bianco) alle quattro estremità, così che possa essere facilmente removibile, per preservare l’anonimità del marchio. Sopra le label interne sono stampati i numeri da 1 a 23, e a quello cerchiato in nero corrisponde la linea di riferimento. A questo punto mi domando se ci sia stato un solo cliente che abbia davvero staccato quell’etichetta, quella rma anonima che lo rende così identitario. In seguito avrà poi premura di segnalare il numero di ore che ci vogliono per creare un capo haute couture, il che è davvero un buon modo per far apprezzare all’acquirente un oggetto di cui non ha proprio bisogno. Vien da sé che adesso avvii una breve polemica sull’originalità dei marchi contemporanei i quali sono percepiti come innovativi e avanguardistici ma che hanno radici ben piantate nel seme di Martin, senza fare nomi mi riferisco a OFF-WHITE o Vetements, ma non la provocherò, non ne abbiate pena.

Tanto è irriverente la sua moda, tanto più egli è inconoscibile. Le poche cose che ci ha detto M.M. avendo sempre lo zelo di parlare usando il “we” (we did, we worked…), ce le ha comunicate via fax, e sul

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FASHION PILLS

nire dei ’90 replica a Vogue in maniera molto criptica, quando la rivista lo include nel gruppo di “renegadeturned- establishment designers” e gli chiede di de nire il movimento avanguardista: “A pigeonhole into which the point of view of some is placed when it is considered dif cult to assimilate into the lives of many.”

Una casella in cui si colloca il punto di vista di alcuni quando lo si ritiene dif cile da assimilare nella vita di molti ‘Mumble, mumble’, Martin Margiela. Non credo che le parole e le collezioni dello stilista siano facili da capire, né da digerire; sono sicura che chi nel tempo si sia impegnato a costituire il proprio senso estetico, magari sfogliando migliaia di Vogue e Harper Bazar, rimanga confuso dai suoi azzardi, proprio come capita di sentirsi di fronte all’arte contemporanea. Ok, c’è un concetto forte, lo sento, ma è bello? Mi piace? Evitiamo le ipocrisie ed ammettiamo che de nire bello un corpetto ricavato da una busta di plastica è dif cile. Martin, come l’arte contemporanea, non vuole che godiamo della beltà, vuole che entriamo dentro un discorso e lo disossiamo. Non è un esercizio di stile ma un compito di ingegneria, un tema sul recupero, uno sfogo contro gli stilemi della bellezza canonica. E funziona. Funziona perché le persone, anche quelle che non hanno un’elevata coscienza di sé, avvertono quando qualcuno comunica la sua essenza. Funziona perché essere se stessi ripaga sempre, specialmente quando si ha qualcosa da dire. Altrimenti cari, è meglio non dire niente. In breve tempo la moda della Maison è diventata un culto. Un altro dato importante che ci rivela quanto M.M sia un eclettico geniale, sta nell’apprendere che Hermes l’abbia chiamato come direttore creativo dal 1997-2003. Hermes, quello della

Birkin, dei cavalli e del lusso più lusso che esista. Hermes, quello che evoca foulard e sobrietà, il brand che ancora oggi non fa sconti a nessuno e non entra nei contemporanei mall di lusso per preservare la sua immagine di brand elitario e irraggiungibile. Ebbene, Martin penetra nel DNA della casa, fa il suo senza sconvolgere i codici stilistici del marchio e contemporaneamente porta avanti la Maison Margiela, lanciando altre linee, profumi e gioielli.

E poi che è successo?

Martin se ne va. Gli succede Jhon Galliano, una personalità agli antipodi. Martin Margiela è la personi cazione dell’ossimoro “silenzio assordante”. Non mostrandosi mai, eludendo la folla e gli applausi e denigrando la moda brillante (dai diamanti non nasce niente) è stato il designer senza volto, l’uomo invisibile della moda. E questa sua scelta consapevole lo ha portato ad essere lo stilista più interessante di sempre, e a lasciare un segno (bianco) indelebile. La sua identità celata ha creato in noi tutti il paradosso di riconoscerlo bene tra i tanti, lui che non voleva essere visto. Senza voce, a voce bassa, ha ricercato l’essenza della sua poetica, riuscendo a parlare di chi era lui, senza fraintendimenti o confronti, proprio perché il confronto non l’ha cercato mai. Allora vi chiedo, cosa fate voi per comunicare voi stessi? Cercate la vostra voce con la vostra voce, o vi limitate ad imitare quella più in voga, magari effettandola un po’, per darle un sound un po’ più trap?

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Virginia Parisi

Carriera e orientamento sono i due grandi ostacoli che si insidiano nella psiche di ogni neolaureato.

Sono diversi i casi in cui gli studenti al termine del proprio percorso accademico si trovano confusi nell’approcciarsi al mondo lavorativo.

Per dare inizio alla propria carriera è essenziale redigere un curriculum vitae che sia in grado di saper “comunicare” la propria persona e non solo un mero elenco di competenze accademiche.

Il candidato ideale è colui che capta l’attenzione creando un curriculum magnetico che riesce a non far distogliere l’attenzione del recruiter.

Tutto ruota attorno alla capacità dell’individuo di “saper comunicare di sé”, peculiarità che non dev’essere data per scontata. Basti pensare che la domanda “come scrivere un curriculum” è stata fra le 10 più consultate su Google in Italia nel 2021.

Fondamentalmente il curriculum vitae altro non è che il resoconto della propria vita in breve. Attraverso questo resume ci si presenta offrendo un bigliettino da visita dal quale sorge la prima impressione che seppur non vincolante formalmente sappiamo quanto conti ai ni dell’assunzione.

È evidente che la riduzione dell’offerta di lavoro conseguenza delle attuali condizioni del mercato obblighi i professionisti a trasmettere con empatia e professionalità le proprie skills, non cedendo all’esasperata competizione, ponendo bensì l’attenzione soltanto su se

L’IMPORTANZA DI UN BUON CV

stessi. Allo stesso tempo però è imprescindibile saper selezionare con cura quale posizione e azienda per candidarsi. Bisogna adattare le proprie competenze, senza mai mentire, alle esigenze aziendali, bisogna saper comunicare ma prima ancora bisogna saper capire di cosa l’impresa necessita.

Il curriculum dev’essere personale, quasi con denziale, bisogna far arrivare un chiaro avviso “Questo sono io, ma c’è altro che non è scritto, contattami se pensi possa interessarti”. Allo stesso tempo si deve scegliere minuziosamente la tipologia di cv che è opportuno utilizzare per la singola offerta lavorativa. Sono diversi i modelli che i candidati utilizzano quotidianamente per la redazione del curriculum. Fra questi il più diffuso in Europa è appunto l’Europass. A mio modesto avviso il CV Europeo si caratterizza per il suo essere impersonale e prolisso. Consiglio infatti di utilizzarlo perlopiù per candidarsi ad offerte di lavoro provenienti da aziende che si mostrano contraddistinte da una certa formalità.

Risulta più uido e propone un impatto visivo migliore il modello di curriculum proposto da Almalaurea, maggiormente personalizzabile e adattabile alle esigenze di ogni. Questa tipologia di curriculum è suddivisa in diverse sezioni che non necessariamente devono essere utilizzate anche perché speci che per particolari percorsi professionali.

In ne il modello più libero e scevro da schemi è quello realizzato mediante l’utilizzo di Canva che permette ad ognuno di dare libertà

al proprio estro, non vi sono sezioni preimpostate o campi da compilare. Canva permette di decidere per sé stessi il modo in cui presentarsi, dal template allo sfondo, sino alla tipologia di informazioni che si vogliono concedere a chi propone l’offerta di lavoro. Per tutti questi motivi è di certo il modello che più permette di comunicare e trasmettere la propria personalità.

Ad ogni modo è importante arricchire il proprio cv di keywords meglio se posizionate in alto così da catturare sin da subito l’attenzione del lettore. Queste parole chiave devono però essere modi cate di volta in volta per le differenti posizioni per permettere di comprendere cosa siamo in grado di fare e ciò di cui ci siamo occupati in passato.

Va ribadito che è funzionale il curriculum quando è sintetico, quando riesce a mettere in risalto le esperienze accademiche e lavorative più signi cative del candidato. Non dev’essere ridondante perché la ripetizione non fa altro che veicolare altrove l’attenzione del recruiter o dell’ H.R. manager.

Ad esempio è inopportuno segnalare il C1 nella propria lingua d’origine bensì sarà più chiaro de nirsi madrelingua e speci care le ulteriori lingue conosciute e il relativo livello.

Si può comprendere inoltre dopo la redazione del curriculum quanto sia importante reperire le offerte lavorative alle quali candidarsi, rispetto a ciò è di sicuro aiuto il social network Linkedin che conta più di 14 milioni d’iscritti in Italia.

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APP & TECNOLOGIA

Questo social ha la nalità di abilitare le interconnessioni tra individui in ambito business. A tal proposito è bene ricordare che quotidianamente questa piattaforma viene consultata da recruiter nonché da HR perciò consiglio a chiunque si affacci al mondo del lavoro e a chi già ne fa parte di scaricare sul proprio smartphone l’app di Linkedin disponibile su tutti i dispositivi Ios e Android.

Allo stesso tempo non dev’essere dimenticato che il modello di Linkedin si fonda sul freemium dunque vi sono delle funzioni – le più ef caci- che si possono utilizzare diventando utenti premium.

Per concludere, la cosa più importante è riconoscere il valore in se stessi e comunicarlo con decisione, non fermarsi appena si ha l’impressione di non essere al posto giusto. Si lavora per vivere e per vivere bisogna essere soddisfatti di ciò che si fa. Basti pensare al pensiero di un luminare come Steve Jobs, che ha dichiarato: “L’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.”

Alessio Vecchi

STRAPPARE LUNGO I BORDI

Strappare lungo i bordi è la serie animata rivelazione del 2021 targata Net ix. Scritta dal fumettista romano Zerocalcare, alias Michele Rech, attivo nel panorama fumettistico italiano già da qualche anno ma venuto alla ribalta nel periodo del lockdown con la serie Rebibbia Quarantine, trasmessa durante il programma Propaganda Live

La serie incuriosisce già dal titolo, che metaforicamente rappresenta le nostre vite in uenzate da istruzioni all’uso immaginarie che ci inducono a strappare lungo una linea tratteggiata dalla quale è dif cile allontanarsi, ma che è altrettanto dif cile riuscire a rispettare.

La storia si articola in 6 episodi da circa 20 minuti l’uno e come la maggior parte delle opere di Zerocalcare segue un punto di vista prettamente autobiogra co. Al centro del racconto c’è il viaggio che Zero e i suoi amici di sempre Sarah e Secco affrontano verso Biella, un viaggio soprattutto introspettivo per il protagonista che gli consentirà di ri ettere sulla sua situazione ripercorrendo attraverso ashback, moltissimi episodi del passato che in qualche modo lo hanno condotto ad essere la persona che è evidenziando tutte le sue manie, le sue fobie e i suoi difetti. Il viaggio è quindi oltre che sico, soprattutto mentale. Si tratta di una ri essione su come sia dif cile trovare il proprio posto nel mondo. Si potranno avere le idee chiare su cosa fare da grandi come Sarah, l’amica schietta e diretta, decisa a voler fare l’insegnante e che spesso e volentieri sbatte in faccia con crudo realismo la realtà al nostro protagonista, l’unica che riesce a riportarlo con i piedi per terra. Ci si potrà lasciare trasportare dalle situazioni della vita senza sapere bene dove arrivare come Secco, che con il suo menefreghismo risolve tutte le questioni con un sera co “A me nun me frega nulla, che s’annamo a pija un gelato?”, dando un tocco di leggerezza e semplicità alla mente contorta di Zero. Ancora, ci si potrà ritrovare come Zero chiusi in una nemmeno troppo latente inadeguatezza e incapacità di affrontare le situazioni con maturità. Quello che è chiaro è che il mondo andrà avanti comunque perché sei soltanto un lo d’erba in un prato. Altra gura fondamentale nel racconto è L’Armadillo, guida spirituale e immagine della coscienza di Zero che con la sua irritante razionalità dialoga con lui ogni volta che esagera con i suoi monologhi interiori capaci semplicemente di ingigantire le sue paranoie.

Il forte potere comunicativo dell’autore si esprime anche attraverso il linguaggio utilizzato nel racconto, un linguaggio immediato, ricco di neologismi, a volte turpiloqui, molto suggestivo grazie anche all’utilizzo

del dialetto romano a volte dif cile da comprendere ma incalzante e rapido, fondamentale nel usso di coscienza dei monologhi del protagonista. Grazie alla capacità di raccontare dell’autore, al suo tono sarcastico e ironico, lo spettatore vive un’altalena di emozioni che riesce renderlo protagonista delle ansie e delle paure di Zero, quelle ansie che spesso ci bloccano, quasi ci congelano, e che non ci permettono di vivere la vita appieno.

Il disagio di Zero è il disagio e la frustrazione di un’intera generazione, quella dei Millennials (i nati tra l’inizio degli anni ‘80 e la prima metà degli anni ‘90) che si trova a sperimentare il senso di vuoto causato dalla perdita di punti di riferimento e che spesso non riesce ad assumersi le proprie responsabilità. In questo senso quindi l’autore non fa altro che raccontare la storia di tutti noi passando dall’individuale all’universale.

La serie può essere tranquillamente vista tutta d’un ato ma sicuramente il consiglio è di rivederla almeno un paio di volte per apprezzare la cura riportata nei dettagli, dai dialoghi ai riferimenti sparsi in tutto il racconto.

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Rosa
FILM LIBRI

NFT E NUOVE FRONTIERE DI COLLEZIONISMO

La ri essione proposta in questa edizione sul potere della comunicazione mi ha condotta a far leva sul tema dei Non Fungible Token o NFT, (argomento che ha destato interesse in ogni settore nell’ultimo anno) e sulle modalità di diffusione e conoscenza di questo interessantissimo “prodotto” emblematico dell’era che viviamo.

Senza il potere della comunicazione e delle nuove forme di promozione e diffusione delle informazioni non avremmo assistito al boom ed allo spopolare della tendenza della creazione ed acquisto di NFT.

Ne avrete certamente sentito parlare, i cosiddetti Non Fungible Token sono, in parole povere, gettoni digitali che si vanno concretamente ad adattare alle esigenze delle aziende.

Un NFT è un asset crittogra co con un numero di identi cazione unico che lo distingue da qualsiasi altro token legato ad una blockchain di riferimento che ne garantisce tracciabilità, copyright e unicità. Gli NFT rappresentano una rivoluzione nel mondo del web perché danno la possibilità di vendere qualsiasi cosa prodotta digitalmente, associando ad essa un certi cato di proprietà.

Diversi dai token fungible, come le criptovalute, sempre legati a una blockchain, ma tutti identici, gli NFT non possono essere replicati. Questa caratteristica li rende estremamente versatili e particolarmente interessanti per alcuni mercati, nello speci co quello dell’arte, settore in cui la tracciabilità e replicabilità costituiscono un tema fondamentale. L’opera (che sia una foto, un video, un post su un social, una nota audio o un meme come l’ormai famosissimo Grumpy Cat) grazie all’associazione all’NFT diviene a tutti gli effetti una realtà tangibile, unica, speci ca ed acquistabile.

Ma a quando possiamo ssare la data di nascita di questa “corrente”? L’avvio formale del fenomeno NFT globale può essere individuato il 12 marzo 2021, data in cui un’opera dell’artista statunitense Beeple (all’anagrafe Mike Winkelmann, un graphic designer di Charleston, in South Carolina), intitolata Everydays: The First 5000 Days, è stata venduta da Christie’s per 69.346.250 dollari (60,2 al netto del premio).

Si trattava di un collage di 5mila immagini (da cui il nome) che l’artista ha realizzato tra il 1° maggio 2007

e il 7 gennaio 2021. Da quel momento gli scambi sui maggiori portali (Nifty Gateway, SuperRare, OpenSea) sono letteralmente impazziti. Si possono tutti consultare sul sito nonfungible.com, che raccoglie lo storico delle transazioni NFT suddiviso per categorie.

In tema di Crypto Art e NFT anche l’Italia è stata fortemente partecipe.

Cambi è stata la prima casa d’aste in Italia a entrare nel panorama degli NFT in partnership con SuperRare, uno dei più autorevoli marketplace online, creato nel 2017 e specializzato in edizioni singole e premium di token non fungibili (NFT) basati sulla blockchain Ethereum. Sono state messe in vendita per un tempo pari a sei mesi 18 opere di artisti tutti italiani. I risultati sono stati incoraggianti, anche se lontani anni luce dalle cifre delle major Christie’s e Sotheby’s.

Tornando al processo di trasposizione delle opere, si può parlare di tokenizzazione dell’opera, ovvero la suddivisione di un’opera in diversi NFT, che genera tutta una serie di vantaggi tra cui un mercato più ef ciente in cui gli intermediari tra artista e pubblico vengono eliminati e si potenzia e migliora il processo produttivo dei beni, in cui provenienza, produzione e vendita sono completamente tracciabili, riducendo di molto il rischio di frode.

Con la rivoluzione tecnologica e degli NFT il mondo dell’arte sta adottando nuovi approcci, e anche i musei stanno sperimentando metodi diversi per avvicinarsi ancora di più al pubblico.

La perfetta dimostrazione di questa avanguardistica tendenza è la fondazione del Museum of Crypto Art (MoCA), fondato nel 2020 dai collezionisti Pablo Rodriguez Fraile e Colborn Bell con l’obiettivo di rivoluzionare la concezione di “museo”.

Il museo si trova nel metaverso di Somnium Space –un mondo virtuale in cui puoi muoverti con il tuo avatar – e al suo interno è custodita una mostra permanente di circa 50 opere di alcuni tra i più grandi artisti NFT, come Frenetik Void, Dmitri Cherniak, Trevor Jones e il CryptoPunk #6926 di Larva Labs.

L’allestimento è virtuale, altro importante vantaggio è appunto l’assenza di uno spazio espositivo sico

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ARTE

che permette ai curatori di esprimersi in maniera totalmente differente ed innovativa, di fatti è fruibile ma a portata di click, una disposizione bizzarra e totalmente stravolgente, ogni “spazio” della stanza è rivestito da opere, sof tto compreso.

Le opere d’arte in mostra si presentano ad altissima risoluzione, fruibili a chiunque, perché l’accesso è estendibile senza che il valore dell’opera sia drasticamente ridotto proprio grazie alla natura stessa delle NFT, la cui proprietà è validata dalla blockchain.

Si tratta di una delle prime istituzioni culturali virtuali dedicate all’arte digitale, in poco tempo diventata vero e proprio punto di riferimento per la community e la cultura crypto.

Gli NFT ed il metaverso stanno aprendo gurativamente delle nuove frontiere, hanno la capacità di avvicinare moltissimo gli artisti al pubblico, in maniera totalmente “democratica” e neutrale.

Il potere della comunicazione, in questo caso risiede esattamente in questo passaggio: nell’avvicinare globalmente tutto e tutti, creando l’opportunità di divenire collezionisti di opere uniche, visitatori curiosi delle opere all’avanguardia, fruitori curiosi ed intelligenti attraverso il nostro device.

Giulia Sacchetti

Eclettica, innovativa e pronta a farsi largo nel mercato discogra co nazionale, In Punta di Note è la nuova scommessa del Gruppo Cusano Media.

Etichetta discogra ca indipendente dalla trasversale scuderia di giovani talenti, il progetto sposa diversi stili musicali che spaziano dal pop all’indie, passando per l’underground e l’intramontabile musica leggera italiana; la società mira ad espandersi ed è alla costante ricerca di talenti emergenti da curare e gestire al ne di scalare le classi che italiane con produzioni discogra che dal taglio attuale e moderno.

Tra i nomi di punta degli artisti già sotto contratto spicca Franco Tortora, divenuto famoso a ne anni ’70 con il singolo Aspetterò e recentemente tornato alla ribalta con la fortunata partecipazione al talent show The Voice Senior, fortemente voluto dalla coach Orietta Berti, che si è distinto in vari brani di successo apripista al lancio del nuovo singolo Adios Adios.

Le nuove leve di In Punta di Note si distinguono per la freschezza dei testi, l’originalità delle armonie e la potenzialità vocale che si fanno spazio tra i moltissimi demo che tutti i giorni invadono gli uf ci della casa discogra ca; tra tutti si è fatta notare l’emergente Giusy Munno – in arte Mya – giovane studentessa ventunenne calabrese che da alcuni anni si è avvicinata al mondo della musica, con un curriculum che vanta partecipazioni ad eventi e manifestazioni musicali sparse per tutto lo stivale.

Vincitrice nella categoria Inediti dell’edizione 2021 della kermesse Mimì Sarà - evento organizzato dall’Associazione Minuetto che si svolge dal 2015 presso la Casa Mia Martini a Milano – Mya ha avuto i plausi di un pubblico attento e dedito alla memoria della grande Mia Martini e ha aperto le porte agli artisti dell’etichetta che per l’edizione 2022 sono stati presenti alle serate nali tenute dal 21 al 23 Settembre a Casa Mia Martini (con nalissima il 24 Settembre c/o il Teatro Manzoni di Milano).

Rap accennato e sonorità moderne per la ‘Miranda Priestley’ di Lunatica, atmosfere esotiche e testo

ammiccante per Come Una Fragola, la produzione rmata In Punta di Note dei due singoli dell’emergente Mya si presenta con un sound giovane e radiofonico; in occasione dei nuovi progetti artistici della cantante, abbiamo chiesto a Mya di parlarci dei suoi progetti per il futuro.

D - Giusy Munno, calabrese d’origine e romana d’adozione, come hai scoperto la tua vena artistica e come è nata Mya?

R - Sin da piccola mi è sempre piaciuto cantare, cantavo per gioco nella mia cameretta, la musica mi ha salvata e mi salva ogni giorno da qualsiasi cosa. Quando io canto metto in stand-by il mondo che mi circonda, è proprio un distacco da tutte le pressioni che la vita mi presenta, un momento nel quale sono immersa in un mondo tutto mio, dove ci siamo solo io e lei. La mia vena artistica, sicuramente in parte l’ho eredita da mio nonno, ma all’età di 15 anni ho capito che il canto era la strada giusta per me. Mi presentai alla selezione del Festival di Castrocaro nel 2015, dove conobbi per la prima volta Remo Francesconi all’epoca responsabile nazionale del festival (attualmente il mio produttore), lui ha sempre creduto in me n da quando ancora ero acerba e infatti mi disse subito: “Io credo in te e voglio aiutarti, siccome io sono stato per 30 anni, manager del grande Mino Reitano, voglio aiutare una calabrese come lui “. Devo tanto al mio manager, perché ogni giorno mi sprona a migliorare, mi è sempre vicino in qualsiasi occasione e io sono molto felice ed orgogliosa di avere al mio anco una persona onesta come lui. Mi ha aiutata a crescere giorno dopo giorno, ed è grazie a lui se oggi sono cosi. Da poco abbiamo iniziato a lavorare a questo nuovo progetto, qui nasce Mya, da un’idea di Simone Neglia e Remo Francesconi. Simone Neglia è un grande conoscitore della musica Rap, infatti tutti i miei provini vengono prima visionati da lui, ovviamente assieme al mio produttore Remo Francesconi. Presto però Simone prenderà il posto del nonno (Remo) e diventerà uf cialmente il mio produttore. In questo progetto abbiamo totalmente cambiato genere: dal pop/melodico siamo passati al reggeton/rap, questo è il genere che sento molto di più perché descrive a pieno la mia personalità.

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Ultima arrivata in casa Cusano, scopriamo l’etichetta discografca che lancia gli artisti del futuro: l’intervista a Mya.
MUSICA

R - Io sono cresciuta ascoltando Mia Martini, mi ha sempre affascinato come artista e le sue canzoni sono pura poesia. Oggi l’artista che maggiormente in uenza la mia musica è senza alcun dubbio Coi Leray, che ho avuto modo di conoscere tramite Simone Neglia; lei è un’artista americana, amo la sua musica e amo soprattutto il suo essere cosi sfacciata.

D - Il tuo proflo Instagram è molto seguito, come gestisci i social e che rapporti hai con i tuoi followers?

R - Ad oggi i social sono delle vetrine digitali molto importante per noi artisti, io mi mostro sempre per quella che sono. Nella realtà sono schietta, nei social lo sono ancora di più, si parla di una sorta di equilibrio, perché vuoi condividere momenti ghi e portare le persone con te durante il tuo percorso di crescita musicale. Se non fosse per le persone che mi seguono e mi supportano, di certo non sarei diventata quella che sono oggi, quindi voglio che anche loro facciano parte di questo percorso di crescita. Il mio Instagram per il momento è gestito da me, ma spero che molto presto possa essere gestito anche dalla mia etichetta discogra ca In Punta di Note.

- Musica

R - Sentivo il bisogno di sfruttare al meglio quel poco di tempo libero a disposizione, così ho deciso di impiegarlo studiando. Mi sono iscritta a Psicologia per trovare un punto di incontro tra i due mondi che di più mi affascinano: quello della mente umana e quello della musica. Diciamo che non è semplice riuscire a conciliare il tutto, però come dico sempre io impegno e costanza sono alla base, mi capita di studiare sempre di notte, perché durante il giorno ho poco tempo, ma non lo trovo per nulla impegnativo, anzi…

D - Anno 2021 vinci il Premio Mimì Sarà . Che emozioni hai provato? Raccontaci la tua esperienza.

R - Il 12 Luglio 2021 ho vinto il Premio Mimi Sarà: è stata un’emozione unica e indimenticabile, sono molto orgogliosa di aver vinto questo premio, perché per me Mia Martini è sempre stata un’artista straordinaria e poi perché essendo calabrese come lei è stata davvero una grandissima soddisfazione.

D - Sfrontata e sexy in Come Una Fragola, sfacciata ed impertinente in Lunatica, quanto è presente Giusy nei testi di Mya?

R - Questi due brani sono composti da un giovane autore (Simone De Filippis) e prodotti da In Punta di Note. Mi rappresentano molto perché io in questo genere sono realmente me stessa. Sicuramente la Giusy di qualche anno fa non avrebbe mai pensato

di cambiare radicalmente genere passando dal pop melodico al raggaeton /rap e soprattutto essere anche cosi sfacciata, per paura di essere giudicata; invece la Giusy di oggi è totalmente diversa, sono molto contenta di questo perché ho lavorato molto su me stessa in questi anni per essere così e oggi posso nalmente dire che questo è il genere che sento molto di più mio.

D - Dove possiamo ascoltarti prossimamente e quali sono i tuoi progetti per il futuro.

R – I progetti per il futuro sono sicuramente tanti, li scoprirete se mi seguirete sui social… intanto potrete ascoltarmi su tutti gli store digitali (Spotify, Amazon Music, Youtube).

Alberto Carruba

Dove trovarci: m.facebook.com/inpuntadinote m.facebook.com/giusy_munno

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D – Con quali cantanti sei cresciuta, c’è qualche artista che infuenza maggiormente la tua musica?
D ma anche università, come concili i tuoi studi in Psicologia con gli impegni artistici?

NESSUN ASTROLOGO È STATO SFRUTTATO PER SCRIVERE QUESTO OROSCOPO. DA ASSUMERE LONTANO DAI PASTI, CON MODERAZIONE. IN PRESENZA DI SINTOMI, VI RICORDIAMO CHE È SOLO UN EFFETTO PLACEBO, PERCHÉ NULLA DI QUELLO CHE LEGGERETE HA EFFETTIVAMENTE

SENSO.

ARIETE TORO GEMELLI

Dicono che uno dei più grandi problemi della comunicazione sia che non si ascolti per capire, ma per rispondere. Come racconta Esopo a volte l’uva è troppo acerba per essere raccolta, in cuor tuo sai già qual è la risposta reale, ma la domanda resta: tu la volevi veramente?

“Press rewind” e riavvolgi il lo del discorso che è rimasto in sospeso, con te stesso. Riappropriati di ciò che hai imparato, ciò che hai amato e ciò che sei diventata da quello che eri, o ritorna ciò che volevi essere. A te la scelta. So solo che sei pronto a farla, devi solo trovare il coraggio.

A volte si crea un nodo nel lo della vita. Si tratta di una serie di cose che convergono tutte allo stesso punto. Quando riusciamo a scioglierlo si interrompe la linea del tempo che altro non fa che separare ciò che diventa passato dal nostro futuro.

CANCRO LEONE VERGINE

Non lasci spazio ai rimpianti, come la matematica. 15-5 anche tra vent’anni darà sempre 10. E tu anche vent’anni fa saresti stata capace di raggiungere tutto quello che volevi creare ora. In ogni caso e senza alcun rimorso.

Scrolliamoci di dosso la sindrome di Penelope. Non siamo più lí ad aspettare chissà quale cenno dell’agognato Ulisse. Sostituiamo la pazienza omerica con un necessario senso di ribellione. Che poi magari sarà Ulisse a non avere la verve necessaria per fare le cose nei tempi giusti.

Per te le parole hanno la stessa potenza di un bisturi o di una motosega capace di tagliare gli alberi. Le prendi terribilmente troppo sul serio. E, a volte, ti prendi terribilmente troppo sul serio. Leggerezza signori, leggerezza. Impara a planare sulle cose con leggerezza.

BILANCIA SCORPIONE

“Come Ulisse con le sirene”. Sí, ancora Ulisse. Se spostiamo l’attenzione e non pensiamo solo e ripetutamente a ciò che di nocivo martella la nostra testa, piano piano smette di esistere. Perché ci sono momenti della tua vita in cui non potrai cancellare quell’elemento, ma - come narra Omero che fece indossare dei tappi per le orecchie ad Ulisse per non udire il canto delle sirenenon ti farà più male.

Ci siamo chiusi dietro un milione di porte, per poi scoprire che erano tutte rimaste socchiuse. Custodisci la chiave e riponila nel cassetto, che i ricordi sono belli lí dentro.

SAGITTARIO

Che sia pace o che sia caos trova il tuo equilibrio di quel sorriso nella tua foto più felice. Punta il tuo obiettivo e non dimenticare che prima di tutto è una promessa.

CAPRICORNO PESCI ACQUARIO

Siamo riusciti ad uscire dal loop della quotidianità, forse da quello che ci assilla e tormenta. E lo devi solo a te stesso. Ti sei dato la dimostrazione di poter ottenere quello che vuoi o forse quello che non pensavi nemmeno potessi volere. Non è solo bastato afferrare le occasioni, ma dare la dimostrazione anche a te stesso di meritarne tante altre.

Sempre lì a programmare, organizzare, piani care come se non ti fosse concesso margine di errore o ripensamento. Le tabelle Excel cortesemente lasciamole per la programmazione lavorativa. Per tutto il resto immagina di avere una penna cancellabile con cui riempire la tua agenda, che le cose certe rasserenano la mente probabilmente, ma la possibilità di cambiamento è ciò che muove le emozioni.

Compiti per casa: scrivi l’elenco di quelli che pensi siano tutti i tuoi pregi e quando sei giù, fermati un attimo e rileggilo con calma. Non hai bisogno di nessuno per ricordarti ciò che sei.

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OROSCOPO

Articles inside

OROSCOPO

3min
pages 74-78

ARTE

4min
pages 70-71

FASHION PILLS IL CASO MARGIELA

7min
pages 64-65

FUN FACT

3min
page 63

FILM/LIBRI

3min
pages 68-69

UNICUSANO BASKET, QUINTO POSTO INTERNAZIONALE CONFERMATO

7min
pages 56-59

APP&TECNOLOGIA L’IMPORTANZA DI UN BUON CV

4min
pages 66-67

MUSICA

6min
pages 72-73

PAROLE D’AMORE FAKE NEWS TRA PASSATO E FUTURO

4min
pages 60-62

“LIFE IN PLASTIC IS FANTASTIC”...MA SU INSTAGRAM E FACEBOOK ANCORA DI PIÙ!

4min
pages 54-55

L’UNICUSANO GUARDA OLTREOCEANO

2min
page 45

INCONTRO COI SOCIAL. UNIVERSITÀ E AVANGUARDIA

6min
pages 50-52

NON SI PUÒ NON COMUNICARE

5min
pages 38-39

I SOCIAL MEDIA: LA NUOVA SFIDA NELLA COMUNICAZIONE

3min
pages 48-49

L’INGLESE È AL CENTRO DELLA COMUNICAZIONE GLOBALE E DEL FUTURO DI TUTTI GLI STUDENTI

3min
pages 42-44

LA FORZA ATTRATTIVA DELLO STUDIO DELL’ITALIANO NEL MONDO

5min
pages 46-47

FOODPORN

2min
page 53

UNIVERSITAS LIBERTATIS: COMUNICAZIONE E POLITICA UN BINOMIO INSCINDIBILE

2min
pages 40-41

LA DIDATTICA COME RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI TALENTI

11min
pages 34-37

EDICUSANO

1min
page 32

TAG24 BY UNICUSANO, IL GIORNALE CHE FA NOTIZIA

3min
page 33

RADIO CONTEST & CUSANO ACADEMY

3min
pages 30-31

CUSANO COMMUNICATION LAB: AL CENTRO DELL’INFORMAZIONE

2min
page 29

PALINSESTI

14min
pages 22-28

LA TELEVISIONE È UNA BELLA INVENZIONE, CHIUDENDO GLI OCCHI È COME SE SI ASCOLTASSE LA RADIO

4min
pages 20-21

UNICUSANO DOCET UNIVERSITÀ E METAVERSO: UNICUSANO TRA I PIONIERI DELL’INSEGNAMENTO

6min
pages 16-18

IL NOSTRO SPETTACOLO CHE SARÀ

4min
pages 14-15

CONOSCIAMO IL DIRETTORE GENERALE MEDIA E SOCIAL VALENTINA LAMONACA

8min
pages 8-11

PAROLA ALLA REDAZIONE LO STRAORDINARIO POTERE DELLA COMUNICAZIONE

2min
page 7

LA TV CHE TI GUARDA

3min
page 19

L’OFFERTA FORMATIVA IN COMUNICAZIONE DIGITALE DELL’UNICUSANO

4min
pages 12-13

REDAZIONE

1min
page 6
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