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Intrattenimento e svago, emozioni e stimoli per tutta la famiglia, le coppie o i single: i puzzle possono essere meravigliosi, soprattutto, se l’esito è fonte di gioia.
Lo stesso vale per il periodo più bello dell’anno. Durante una vacanza, si hanno desideri, idee ed esigenze e il risultato dovrebbe essere un soggiorno fantastico, divertente e rilassante. Sono molte le piccole tessere che compongono il quadro generale: in tal senso, Appiano sulla Strada del Vino merita una visita.
Questa regione alpina vanta il maggior numero di residenze e castelli, tutti da conquistare. Inoltre, questo comune vitivinicolo – il più esteso dell’Alto Adige – è la terra di prodotti premiati e pregiati, di innumerevoli piccoli produttori e grandi cooperative vinicole, felici di aprire i loro battenti agli appassionati. Visite guidate e degustazioni, infatti, sono un invito a immergersi nel mondo della viticoltura e dell’enologia, mentre i paesini con il loro fascino, le cantine nascoste
e le tradizioni vissute sono perfetti per una sosta. L’area ricreativa dei Laghi di Monticolo è un punto di incontro molto amato da chi vuole “immergersi” nel paesaggio, nel vero senso della parola. Gli escursionisti, invece, possono perlustrare a piedi e in bicicletta prati e boschi nel cuore della natura, in cui – qui e là – sorgono punti di ristoro per tutti i gusti, per placare un lieve languorino o una “fame da lupi”.
Appiano è composta da 11 frazioni, ciascuna delle quali caratterizzata da speciali angolini e luoghi segreti, ideali per dare vita a una piccola-grande gioia. Con la sua varietà, il puzzle di Appiano denominato “Castelli, laghi e vino” offre 1001 peculiarità: divertitevi a comporlo!
www.eppanwein.it
Evelyn Falser Presidente dell’Associazione
Turistica Appiano
Redazione: Associazione Turistica Appiano
Autori: Und Punkt d. Petra Kerschbaumer, Associazione Turistica Appiano
A cura di: Associazione Turistica Appiano, Presidente Evelyn Falser, Direttrice Evi Götsch
Direttore responsabile: Christiane Weinhold
Ideazione grafica, layout: Zephyris Grafik
Atelier der Julia von Wohlgemuth
Traduzioni: Bonetti&Peroni, Karin Moser, Associazione Turistica Appiano
Immagini:
Alex Filz
Angelika Schwarz
Baila_Elia Piovesan
Baron Carl Philipp von Hohenbühel
Bordeaux Keller_Philipp Carli Boymont_Raphael Fink coop99
diewanderer.it – Dietmar Mitterer-Zublasing Gasthof Lipp
Gasthof Wieser
Girlanerhof
Harald Wisthaler
Helmuth Rier
Hotel Frangart
Johannes Fein
JUMP Eppan
KG St. Pauls
Klaus Peterlin
Life Style Agency
Marion Lafogler
MK Girlan
Nadin Carli
Peter Paul Kainrath
Pillhof_Kathrin Verdorfer
Rainer Kainrath
Sabrina Unterholzer
Seppi Toni
Tiberio Sorvillo
Associazione Turistica Appiano
ZDF/Sami Kuokkanen
Stampa: Südtirol Druck
Tiratura: 6.000 in tedesco, 1.000 in italiano, 1.000 in inglese
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domenica, 25 maggio 2025
Le antiche mura di Castel d‘Appiano e Castel Boymont trasportano i visitatori nel Medioevo, in cui nobili e dame incantano con le loro storie, mentre i cavalieri fanno sfoggio delle loro abilità nei tornei e pietanze gustose assicurano nuove energie per numerose altre avventure. La festa dei castelli di Appiano è un’esperienza per tutta la famiglia.
Predonico > le locande
Questo paesino è una vera attrazio ne che invita a rallentare il ritmo. Comodamente seduti a Maso Wieser, è possibile dimenticare stress e frenesia osservando il mondo circostante. L’Albergo Lipp, invece, si affaccia sull’incredibile vista del Meranese e della Val d’Adige fino a Bolzano e alle Dolomiti.
Martin Walcher, rappresentante della frazione di Predonico
11 frazioni e tante piccole peculiarità si uniscono per dare vita a un’immagine unica: il Comune di Appiano è come un puzzle, in cui ogni tessera ha il suo significato.
Partiamo alla scoperta di luoghi segreti, conosciuti e apprezzati.
Gaido > Prati di Gaido
Questo piccolo insediamento è sconosciuto a molti. Eppure, il Gaidnerwirt, nei pressi di Maso Moarhof, è una vera rarità. I Prati di Gaido sono un luogo meraviglioso, impareggiabile e idilliaco per il relax o un picnic. Il paese stesso è un ottimo punto di partenza per una piacevole escursione che costeggia la Locanda Apollonia e il Ristorante Jäger, arrivando fino a Sirmiano. Martin Walcher, rappresentante della frazione di Predonico
Sasso Croce ad Appiano Monte è un rilassante punto panoramico che consiglio a tutti di visitare. Pur sorgendo a soli 600 metri s.l.m., consente di ammirare l’intero Comune di Appiano. Intorno a Castel San Valentino, maturano i migliori vini bianchi. La frazione di Schulthaus, invece, accoglie Castel Moos. Martin Walcher, rappresentante della frazione di Predonico
La “roccia sospesa” è il luogo in cui molti abitanti di questa zona custodiscono i ricordi d’infanzia. La suggestiva formazione rocciosa al centro del biotopo è raggiungibile, in poco meno di mezz’ora a piedi o più rapidamente in bicicletta, dalla caserma dei Vigili del Fuoco di Riva di Sotto, percorrendo la vecchia strada per Andriano chiusa al traffico. Un luogo idilliaco, in cui l’edera è un monumento botanico naturale.
Benjamin Reckla, rappresentante della frazione di Riva di Sotto
Cosa sarebbe Appiano senza i suoi castelli? L’escursione dei castelli a Missiano costeggia tre monumenti storici che non potrebbero essere più diversi. Da Castel Corba/Schloßhotel Korb, trasformato in albergo, gli escursionisti possono raggiungere le rovine di Castel Boymont e, dopo un avventuroso percorso su ripide scale di legno e attraverso una gola, arrivano a Castel d’Appiano, la cui chiesetta –visitabile con la guida – accoglie la famosa “mangiatrice di canederli”. Il connubio di storia, avventura, natura e delizie culinarie è semplicemente fantastico.
Benjamin Reckla, rappresentante della frazione di Riva di Sotto
Castel d‘Appiano
Cornaiano e il vino sono una cosa sola. Ecco perché il sentiero enodidattico Via Alta Gschleier è ideale per chi è alla ricerca di pace e tranquillità, ma anche per chi ha sete di conoscenza. Accessibile a tutti, con carrozzine e a piedi (fatta eccezione per i ciclisti), consente di trascorrere un’ora approfondendo il tema del vino con l’aiuto di cinque pannelli informativi. Passeggiando tra i vigneti, a seconda della stagione, gli escursionisti possono osservare la crescita dell’uva e la produzione del vino, con tanto di descrizione delle singole varietà. Un luogo affascinante anche per i meno esperti e rilassante per chi ama la quiete con vista panoramica sui vigneti fino a Merano.
Georg Niedermayr, rappresentante della frazione di Cornaiano
La meta preferita è sempre e comunque Monte Calvario, un’altura d’origine glaciale sopra San Michele. Il sentiero per raggiungerlo, l’omonima chiesa con i suoi due tetti rossi a cupola e la maestosa vista lo rendono un luogo incantevole, non solo per la celebrazione di matrimoni. Le striature glaciali sono sorprendenti e istruttive, mentre la passeggiata sul sentiero circolare Edith von Stein è davvero meravigliosa.
Un locale paesano che funge da punto di incontro per le persone è una peculiarità molto apprezzata. Per questo, la storica locanda “Zum Schenk”, riaperta in centro a Frangarto, è un luogo speciale dove fare una sosta culinaria. Nella sua semplicità, vanta anche una storia interessante, come testimonia l’insegna sulla facciata.
Monika Hofer-Larcher, rappresentante della frazione di Frangarto
Locanda ″Zum Schenk“
Gli Hirschplätze di Monticolo sono una meta da non perdere, perché consentono di ammirare i due laghetti da una prospettiva unica. Questo luogo idilliaco è molto apprezzato come punto di sosta per uno spuntino o come centro energetico.
Petra Prackwieser, rappresentante della frazione di Monticolo Lago di Monticolo
Ulrike Plazotta, rappresentante della frazione di San Michele
Questo tour a San Paolo è una piacevole escursione affacciata sulla fantastica vista di Bolzano. A soli 10 minuti dal centro, presso il bunker angolare è stata collocata una panchina dove sedersi e rilassarsi. Tornando verso la chiesa, è possibile accomodarsi piacevolmente all’ombra dei tigli.
Roland Faller, rappresentante della frazione di San Paolo
Un tour classico, ma sempre emozionante, è quello alle buche di ghiaccio – compreso il sentiero per raggiungerle – dove anche nelle torride giornate estive l’aria fredda fuoriesce dalle fessure tra le rocce. Sul tracciato sorge anche la prima colonia felina protetta, in cui gli animali selvatici possono vivere in una riserva sotto le cure degli animalisti. Il bosco di Ganda di Sotto e di Sopra accoglie anche due ampi parchi giochi.
Martin Haller, rappresentante della frazione di Ganda
I buongustai conoscono bene la cosiddetta pasta dell’Oltradige. Ideata dalla famiglia Oberhofer nel leggendario Marklhof, sta ora vivendo una rinascita con una nuova interpretazione.
È stata nonna Adelheid o zio And reas? “Credo che l’idea di base e la scelta delle materie prime furono della nonna”, rivela la ristoratrice Kathrin Oberhofer, frugando tra i ricordi. “Quando penso alla pasta dell’Oltradige, mi viene in mente un gusto inconfondibile”.
“Quando penso alla pasta dell’Oltradige, mi viene in mente un gusto inconfondibile”. Kathrin Oberhofer, ristoratrice e discendente degli inventori della pasta
Il sapore della memoria È l’aroma della carne affumicata, dei fagioli fermentati e del burro fuso e dorato, abbinato al gusto delle tagliatelle fatte in casa. La pasta dell’Oltradige è solo uno dei numerosi piatti serviti al Marklhof di Cornaiano dagli anni Sessanta: la tartare o i maltagliati con zucchine e funghi porcini sono leggendari. “Gli ospiti italiani, in particolare, ne andavano matti”, dichiara la Oberhofer. Le “tagliatelle all’Oltradige”, com’era chiamata la pasta, venivano servite al ristorante, ma anche in casa, soprattutto in autunno e inverno.
“Se non sbaglio, il piatto divenne famoso dopo il cosiddetto Bauernkuchl, un evento all’insegna della cucina contadina. Ogni anno, uno chef presentava un piatto tipico: il nostro Andreas ha perfezionato la ricetta di nonna Adelheid, presentando proprio le tagliatelle”, racconta Kathrin. Nel 2018, è stata pubblicata insieme ad altre 59 nel libro “Marklhof - Bellavista”.
Reinterpretazione della pasta “Sebbene gli ospiti me lo chiedano – anche se avessi a disposizione le ricette – non voglio riprodurle, ma far loro onore”, afferma la ristoratrice.
Gli ospiti hanno una memoria incredibile, anche dopo 20 anni. “Preferisco che conservino i ricordi, piuttosto che deludere le loro aspettative”, dichiara Oberhofer, che si concentra su altri piatti con la sua giovanissima brigata di cuochi. Lei stessa gestisce il ristorante/enoteca Pillhof, poco lontano dall’ormai chiuso Marklhof.
“La reinterpretazione di un piatto lo rende diverso”, conclude, riferendosi alla rinascita della pasta dell’Oltradige per mano dello chef stellato Herbert Hintner (si veda l’intervista).
Perché servite la pasta dell’Oltradige “in memoriam”?
Herbert Hintner, chef stellato. Non ho inventato questa pasta, l’ho riprodotta - in memoriam del Marklhof - perché nutro un grande rispetto per la leggendaria locanda e per la gente che lavora sodo. Ho scritto la prefazione del libro “Markhof - Bellavista”, in cui Andreas Oberhofer ha raccolto 60 ricette tra cui quella della pasta dell’Oltradige.
Questioni come il rispetto delle risorse e la sostenibilità avevano un certo rilievo anche allora.
Herbert Hintner, Chef Ristorante Platzegg
Quando si può assaggiare la vostra pasta dell’Oltradige?
Hintner. Solitamente viene inserita nel menù del Ristorante Platzegg a dicembre e gennaio. La carne affumicata è più adatta ai mesi freddi, i fagioli sono un alimento invernale.
Come si colloca questo piatto nel mondo odierno?
Hintner. La cucina regionale è sempre un tema importante. Oberhofer & Co. erano una generazione di cuochi con un modo di vedere diverso da quello odierno. Hanno vissuto i tempi duri dagli anni ‘40 in poi. Ma questioni come il rispetto delle risorse e la sostenibilità avevano un certo rilievo anche allora.
Quella che dall’esterno sembra una piccola enoteca poco appariscente, all’interno si rivela un vero gioiello. Nel cuore della pittoresca località vinicola di San Paolo, Martin e la moglie Stefanie gestiscono una gastronomia per veri buongustai, in cui troverete una vasta selezione di vini locali di qualità, speck, salumi, formaggi, preliba tezze regionali e mediterranee al banco, accompagnate da consigli di esperti, prodotti ai prezzi del viticoltore e proposte di degustazioni. Da Vis à Vis sono benvenuti grandi e piccini, tutti accolti con un caloroso GRÜSS GOTT (saluto tipico).
Steffi & Martin Schwarzer
ENOTECA VIS À VIS - VINO E SAPORI
Piazza San Paolo, 16 – San Paolo | Appiano www.visavis-enothek.com | T +39 0471 665 927
Orario d’apertura: lu.-ve. 8.30-13 | 15-19 ore / sa. 8.30-13
Buono a sapersi Ogni giovedì alle 16, ha luogo l’emozionante degustazione VINI & CUCINA insieme a Martin. Costo 30,00 € a p. Un’esperienza da non perdere. Solo su prenotazione al cell. 339 369 99 71
Inestimabile e troppo spesso sottovalutata: stiamo parlando dell’acqua del rubinetto.
Per tale motivo, attingere a questo bene prezioso direttamente dalla sorgente ha un valore ancora maggiore.
L’acqua potabile è un bene di lusso: fortunatamente, nei comuni dell’Alto Adige sgorga nelle case, diversamente da molti Paesi occidentali, dove i consumatori sono ormai abituati ad acquistarla in bottiglie di plastica. Nella nostra provincia, invece, dalle sorgenti alpine raggiunge direttamente il rubinetto. Anche il Comune di Appiano dispone di una fitta rete tubaria di acque bianche, alimentata da falde affidabili e gestita da apposite cooperative.
La borraccia piena è una compagna costante e indispensabile, soprattutto durante le vacanze estive. Per questo è piacevole e pratico poterla riempire più volte lungo i sentieri, riducendo così i rifiuti di plastica e dando un segnale forte sul fatto che il mondo sta percorrendo la strada giusta e la natura regna sovrana.
Con “Alto Adige Refill”, la Federazione Protezionisti Sudtirolesi ha dato vita a una piattaforma che elenca 2038 fontane pubbliche, dove è possibile rifornirsi gratuitamente di acqua potabile, e che comprende negozi, bar e ristoranti, purché non chiedano nulla in cambio. Attualmente Appiano conta 53 stazioni registrate (si veda il codice QR). Che meravigliosa freschezza!
Suggerimenti per una vacanza sostenibile che lasci molti ricordi, ma quasi nessuna impronta.
Organizzare vacanze CONSAPEVOLI
▶ Familiarizzare con la cultura, le tradizioni e i comportamenti corretti verso la natura.
▶ Preferire alimenti e articoli regionali e stagionali dei produttori locali.
▶ Avvalersi di mappe escursionistiche e scegliere percorsi tracciati.
▶ Rinunciare alla pulizia giornaliera della camera.
PRUDENZA: rimanere sui sentieri, evitando danni e infortuni
▶ Prevenire scottature e punture di zecche con indumenti a maniche lunghe.
▶ Rispettare la proprietà privata, evitando di rubare frutta o verdura (meglio acquistarla al mercato o nel negozio dei masi).
▶ Ordinare o acquistare solo ciò di cui si ha realmente bisogno.
▶ Raccogliere i propri rifiuti e smaltirli correttamente.
▶ Portare con sé la carta igienica (i fazzoletti si dissolvono molto lentamente).
▶ Tenere i cani al guinzaglio e smaltire gli escrementi nei cestini dei rifiuti.
A un rinfrescante aaaah!
Scannerizzami:
Esperienza INTENSIVA
▶ Non andare alla continua ricerca di emozioni, ma viverle più intensamente.
▶ Rinunciare al cellulare e divertirsi al di là dell’obiettivo della macchina fotografica.
▶ Fermarsi a riposare senza fare nulla.
Scannerizzami:
Ideale per passeggini e camminabici.
Il percorso asfaltato vanta parchi giochi e punti di ristoro.
A piedi, su due o quattro ruote: una passeggiata lungo il vecchio tracciato della ferrovia da Appiano a Caldaro è una splendida occasione per scoprire l’Oltradige in modo piacevole, facile e variegato.
Ritorno da Caldaro a San Michele lungo lo stesso itinerario. Il divertimento non è mai stato così facile ed emozionante!
La passeggiata lungo l’antico terrapieno della ferrovia dell’Oltradige culmina a Caldaro con la locomotiva che un tempo faceva la spola tra il paese e Bolzano, capoluogo di provincia.
L’intero percorso è asfaltato, ma per lo più chiuso al traffico. Poiché funge anche da pista ciclabile, è percorribile agevolmente da adulti a piedi e bambini in camminabici. E se gradite una sosta interessante, le apposite aree, i parchi giochi e i punti di ristoro lungo il sentiero fanno al caso vostro.
Ideale per gli amanti degli sport balneari che amano passeggiare tra fresche acque e paesaggi incantevoli.
Splash! Un po di riscaldamento muscolare e poi...… un tuffo rinfrescante
Una nuotata a Monticolo è un vero piacere per gli amanti delle attività balneari di tutte le età. Ma questi laghetti boschivi al centro del biotopo sono ideali anche per le escursioni.
ANTICO TERRAPIENO
DELLA FERROVIA
Punto di partenza e di arrivo: piazza Municipio, San Michele
Difficoltà: facile
Distanza: 8,2 km
Tempo di percorrenza: 2 ore e ½
Dislivello in salita: 25 m
Dislivello in discesa: 25 m
Il tour prende il via dal parcheggio dei Laghi di Monticolo, da cui il sentiero n° 20 vi conduce al lago grande. Il percorso circolare che lo costeggia è ben segnalato e offre meravigliose viste sull’acqua e sulla natura circostante. Da qui, un tracciato attraverso un bosco ombroso funge da collegamento con il lago piccolo. La passeggiata intorno alle sue rive ha una durata di circa 20 minuti.
La tranquillità, i numerosi angoli suggestivi e un tuffo nell’acqua fresca invitano a soffermarsi un po’. Riprendete il sentiero n° 20 per tornare al punto di partenza. Questa facile escursione, ideale per le famiglie, offre numerose opportunità per godersi la natura.
Una sosta nelle apposite aree o una rinfrescante nuotata danno un tocco in più all’esperienza, che si può concludere in uno dei ristoranti o dei caffè nei dintorni.
LAGHI DI MONTICOLO GRANDE E PICCOLO
Punto di partenza e di arrivo: parcheggio dei Laghi di Monticolo
Difficoltà: medio-facile
Distanza: 6-7 km
Tempo di percorrenza: 2 ore / 2 ore e ½
Ideale per un’immersione nel mondo dei cavalieri. Nel campo di tiro con l’arco di Castel d’Appiano, i cacciatori di tutte le età, armati di arco e frecce, possono inseguire sagome di animali in 3D.
Conquistate un battifredo e partite armati di arco e frecce: se desiderate ripercorrere la vita dei cavalieri e non temete scale e gole, l’escursione dei tre castelli fa proprio per voi.
ESCURSIONE DEI TRE CASTELLI
Punto di partenza e di arrivo: Missiano, Castel Corba
Difficoltà: medio-difficile, è richiesto passo sicuro
Distanza: 7,9 km
Tempo di percorrenza: 3 ore
Dislivello in salita: 400 m
Dislivello in discesa: 400 m
I vostri bambini hanno l’età adatta per conquistare castelli e passeggiare nel bosco? Allora siete pronti per partire! Castel Corba/Schloßhotel Korb, uno dei tre complessi storici in ottime condizioni, è stato trasformato in albergo. Arrivando in auto, troverete un parcheggio poco distante, nel bosco, da cui parte l’emozionante tour. Seguite le indicazioni per l’escursione dei castelli che inizia con vista sui vigneti fino a Bolzano, per poi salire ripidamente. Il tracciato offre solo un’idea delle fatiche dei cavalieri, ma soprattutto dei fanti, durante le campagne militari. L’imponente torre detta “Kreideturm”, tuttavia, è uno stimolo a proseguire: in poco tempo, raggiungete infatti
Castel d’Appiano, arroccato su uno spuntone roccioso.
La visita al maniero, alla taverna e al campo di tiro con l’arco sono tre tappe salienti di questo tour. Il resto del percorso è un po’ più avventuroso, ma ben segnalato. Uno stretto sentiero scende in una gola prima di risalire dall’altra parte su gradini metallici, alcuni dei quali sospesi nel vuoto. Camminando nel bosco, vi avvicinate alla meta successiva: dopo aver esplorato una grotta, le fatiche della salita vengono ricompensate dalla vista sulle rovine di Castel Boymont, sul cui torrione, che sorge direttamente nel parco del castello, è possibile salire. Il panorama e un pasto nella taverna ripagano gli sforzi.
Per fare ritorno alla vostra auto, scendete su una ripida strada asfaltata. Se lo gradite, potete dare un’altra occhiata a Castel Corba/Schloßhotel Korb, tornando così al presente dopo il viaggio nel Medioevo.
Il tuo momento, il nostro vino, semplicemente da gustare.
@weingutlentsch
Da noi il vino diventa un'esperienza davvero speciale – per tutti i sensi.
1012
ettari di vigneti lo rendono
il più vasto comune vitivinicolo dell’Alto Adige
713
ettari coltivati a bacca bianca
20
produttori di vino, spumanti e distillerie si uniscono sotto il marchio ombrello Eppan Wein
più di
299
ettari coltivati a bacca rossa
20 diversi vitigni coltivati
300
giorni di sole fanno bene ai vigneti di Appiano
11
Appiano conta 11 tenute riconosciute per i vini DOC dell’Alto Adige
Ad Appiano, la vite è stata coltivata oltre
2000 anni fa
Le uve di Appiano prosperano tra i
250 e i
650
metri s.l.m.
Il costo dei vini più pregiati di Appiano si aggira attualmente intorno ai
150 euro per una bottiglia da 0,75 l (prezzo sullo scaffale)
Le viti di
25-30 anni e oltre sono considerate “vecchie” e adatte agli standard di qualità più elevati
Pinot Bianco e Pinot Nero sono le varietà più prodotte
10 milioni di bottiglie all‘anno producono le cantine e i vigneti di Appiano
Dal 1971 , Appiano fa parte della Strada del Vino dell’Alto Adige
18 luglio - 1° agosto 2025
Quest’evento ad Appiano entusiasma con deliziosi appuntamenti che hanno come protagonisti i vini pregiati. In occasione della “Tavolata enogastronomica”, Herbert e Daniel Hintner – con il supporto di talentuosi chef emergenti – danno vita a vere e proprie prelibatezze culinarie. INAUGURAZIONE, PASSEGGIATA DEL VINO > 18.7 TAVOLATA ENOGASTRONOMICA > 22.7 PAULS ROSÈ CON SERATA
Il repertorio delle bande locali è vario come i gusti del pubblico che assiste alle loro esibizioni, soprattutto durante le Notti musicali di Appiano.
Il folklore è “passato di moda”? Al contrario!
Quando i musicisti di Appiano si mettono in ghingheri e tirano fuori i loro strumenti, è un vero tripudio di ottoni, cui si può assistere anche nelle Notti musicali di Appiano.
Amano ciò che fanno, ma soprattutto lo fanno bene. Una marcia vivace, una polka popolare, colonne sonore famose e brani moderni. “Suonano di tutto, ma le marcette sono le più apprezzate”, rivela Bernhard Andrich, suonatore di corno francese e direttore della banda musicale di Cornaiano, una delle quattro attive nel Comune di Appiano.
In alcune persone, il talento e l’amore per la musica sono innati. La famiglia di Jakob Obkircher, direttore della banda di Frangarto, nel tempo ha vantato ben nove musicisti. Dopo la frequentazione dell’eccellente scuola di musica locale, non ci sono ostacoli all’ingresso nella banda. “È passione, hobby, cameratismo, equilibrio, ma anche impegno”, ricorda Obkircher. Dopotutto, le numerose esibizioni in contesti religiosi e profani prevedono anche le prove, che si svolgono due volte alla settimana o più spesso prima di importanti concerti.
Oltre alle esibizioni durante le festività religiose, agli apprezzati concerti annuali e ai festival nelle calde notti estive, le bande musicali invitano alla serie di eventi serali delle Notti musicali di Appiano.
Un pubblico numeroso significa massima concentrazione. “Ciò accresce la voglia e la gioia di suonare”, riferisce Alexander Pircher, suonatore di corno tenore e direttore della banda di San MicheleAppiano. Durante le Notti musicali, i concerti si tengono talvolta nei padiglioni del centro. “Le esibizioni in una residenza o in un cortile sono particolarmente suggestive, ma anche una vera sfida, perché l’acustica può cambiare completamente”, afferma Pircher.
La composizione del gruppo è fondamentale anche per la qualità del suono. “È indispensabile un mix equilibrato di ottoni bassi e alti, fiati e percussioni”, spiega Dominik Ebner. Questo percussionista dalla barba rossa è il direttore della banda musicale di San Paolo, che si distingue per le giacche blu e i cappelli a cilindro. Per il resto, i quattro gruppi presentano le medesime dotazioni. Il costume maschile, in linea con la tradizione dell’Oltradige, è essenziale per garantire un aspetto adeguato e sottolineare l’appartenenza alla banda. “Di proprietà dell’associazione, il costume viene messo a disposizione dei suoi membri”, spiega Ebner, e costa fino a 3000 euro a persona, senza parlare della cintura ricamata che si aggira intorno a 1500 euro. Ma l’immagine è importante e fa la sua bella figura.
“A volte in estate, molti turisti stranieri o provenienti da grandi città come Milano e Roma ci chiedono una foto”, afferma Bernhard Andrich, direttore della banda di Cornaiano. Fanno parte del gruppo anche le vivandiere che, un tempo, marciavano “per bellezza” accanto alla formazione di soli uomini, sorreggendo due barili di grappa e due decorazioni floreali. “Ora una buona metà dei musicisti sono donne: senza di loro potremmo chiudere i battenti”, scherza Andrich.
Le notti musicali di Appiano si svolgono in alcuni venerdì selezionati da maggio a settembre.
Il nostro assortimento comprende grappe, distillati di frutta e frutti di bosco, ma anche particolarità come arancia rossa, rum o gin.
Quest’ultimo premiato ai World Gin Awards 2022 di Londra come “Miglior gin classico Italiano” e al Falstaff Spirits 2023 come “Miglior Gin in degustazione” con 95 punti.
La nostra ultima novità, il St. Urban Single Malt, colpisce per il suo sottile aroma affumicato, la dolcezza del malto e le meravigliose note fruttate, acquisite grazie alla conservazione in botti destinate al Gewürztraminer Passito.
Distilleria St. Urban Via Lamm 13, 39057 Cornaiano T +39 338 502 7226 | info@st-urban.it www.st-urban.it
Vendita al dettaglio lun-ven 10-18 | sab 10-16
Degustazioni su richiesta
Che si tratti di passeggiare per i vicoli illuminati, di conquistare le rovine di un castello all’imbrunire o di scatenarsi a ritmo della discomusic al “Baila”, Appiano è viva e pulsante anche nelle ore notturne.
Luci vibranti e un lieve aroma di affumicato, ritmi freschi e uno scenario antico: conquistare le rovine di Castel Boymont in notturna è un’esperienza indimenticabile.
Come afferma Lena Ramoser, chiunque entri a Boymont viene inevitabilmente travolto dall’“effetto WOW”. Quando, tre anni fa, insieme a Raphael Fink ha preso in gestione le rovine e, soprattutto, l’osteria del castello, ne ha presagite le potenzialità.
Da allora, i due ristoratori non si sono limitati a servire agli ospiti solo vino, ma anche piatti tipici come ravioli di magro, canederli fatti in casa, costine e stinchi di maiale preparati nell’affumicatoio. Il menù comprende anche hamburger di pulled pork e formaggio grigio in salamoia.
Mentre le rovine possono essere visitate quotidianamente come parte di un’escursione diurna, di notte sono accessibili solo in alcune occasioni. A intervalli regolari, le “Lunghe notti al castello”, con musica dal vivo alla luce di faretti colorati e innumerevoli candele, invitano a danzare tra le mura medievali. “E infine, su prenotazione, siamo a disposizione anche per compleanni, feste aziendali e anniversari”, aggiunge Ramoser. Solo il meteo può rovinare l’effetto WOW, perché le pietanze vengono servite all’aperto.
Non dimenticate di indossare scarpe adeguate, perché le rovine si raggiungono in 15 minuti a piedi. E per i nottambuli: portatevi una torcia!
Dove_ Castel Boymont
Quando_ da MAR a DOM, dalle 10 alle 18 Serate su prenotazione e in occasione di eventi
“Baila” non è solo la suggestiva canzone dance di Zucchero, ma anche il nome della discoteca luogo d’incontro dei nottambuli di Appiano e non solo.
“Il tipo di musica è molto più importante oggi di quanto non lo fosse anni fa”. Così si esprime Elia Piovesan che, dal 2022, gestisce la discoteca Baila insieme alla fidanzata e alla sorella. “Grazie a Spotify, tutti possono ascoltare i brani preferiti in qualsiasi momento, quindi dobbiamo essere creativi”. Queste esigenze lo spronano a offrire sempre qualcosa di nuovo, a presentare DJ diversi e a organizzare serate a tema con una grande varietà di stili musicali. Forse per questo il “Baila” è “uno dei locali più popolari e apprezzati”, come afferma con orgoglio. Il venerdì
l’ingresso è riservato ai ragazzi dai 16 anni in su, il sabato a quelli maggiorenni. Tuttavia, anche i venti-trentenni amano frequentare il locale, così come i nottambuli over 50 che desiderano continuare la serata fino a tardi. “Appiano gode di una posizione ideale e di sera è molto movimentata”, spiega Piovesan, che apre puntualmente i battenti alle 22.
“Abbiamo investito molto sulla sicurezza, un aspetto oggi è fondamentale”, conclude, ben attrezzato per i prossimi eventi. Il bacino di utenza di questo club in via Bolzano a San Michele si estende oltre i confini di Appiano e il vicino capoluogo di provincia, raggiungendo anche il Trentino.
Il mercoledì lungo, quando negozi e locali invitano allo shopping serale, è quasi una sagra di paese.
Passeggiare, osservare, sorprendersi, fare acquisti, ciondolare a braccetto, assaggiare... Se durante il giorno non avete tempo per tutto questo, potete recuperare il mercoledì sera, quando i negozi rimangono aperti: gironzolare tra i vicoli e curiosare tra gli innumerevoli e variegati negozietti è un’esperienza davvero particolare.
Per nove sere nei mesi di luglio e agosto, i commercianti di Appiano tengono aperti i loro esercizi oltre l’orario di chiusura, fino alle 22 e, in alcuni casi, anche fino alle 23. Lungo i vicoli vari gruppi musicali offrono intrattenimento per il pubblico, mentre ristoranti e locali servono cibo all’aperto, trasformando il viavai in un evento dall’atmosfera paesana.
Il mercoledì lungo assicura uno shopping notturno deluxe.
Dove_ San Michele
Quando_ di mercoledì in luglio ed agosto
Qui il bordeaux la fa da padrone.
Eppure, il cocktail della casa nella Bordeaux Keller è fruttato, fresco e soprattutto tropicale.
Nome, mura esterne, affettatrice Berkel, vino, speck... tutto è in qualche modo bordeaux. “Naturalmente amiamo il vino...”, dichiarano i proprietari Philipp Carli e Michael Huber, riferendosi alle loro 1000 etichette diverse. L’offerta comprende anche circa 200 liquori. “ ... seguiti dai cocktail. I classici, come il Whiskey Sour o l’Espresso Martini, sono molto popolari”, afferma Carli. Ma la loro creazione – il “Tiki Passion” – è innovativa, stuzzicante, fruttata e, addirittura, tropicale. E per chi, come aperitivo, preferisce un drink frizzante per “ingranare”, può scegliere tra diverse varianti di spritz!
Tiki Passion - ingredienti: distillato (p.e. vodka) sciroppo di frutto della passione sciroppo di melograno succo d’arancia succo di limone Dash Creole Bitter
Lavoro duro, ma buona paga
Dove_ Bordeauxkeller
Via Josef Innerhofer, 14
San Michele
Quando_ Da MER a VEN, dalle 17 alle 14, SAB, dalle 11 alle 14
Se, oggi, il Saltner è principalmente un soggetto fotografico, un tempo svolgeva una funzione importantissima, ossia quella di proteggere giorno e notte la preziosa uva dai ladri umani e animali.
“Erano necessari uomini giovani, celibi e irreprensibili che, a fine luglio, prestavano giuramento e venivano impiegati per proteggere il vigneto”, racconta Werner Spitaler di Cornaiano che, in occasione di feste ed eventi vinicoli, indossa i panni del Saltner. Il nonno Alois è stato uno degli ultimi a ricoprire questo ruolo alla fine degli anni Cinquanta.
“Era un lavoro onorevole ma faticoso, che andava svolto 24 ore su 24, sette giorni su sette, per ben tre mesi”, racconta Spitaler. Il Saltner era un funzionario che viveva in capanne e tuguri all’interno del vigneto per tutta la durata del suo ingaggio, ricevendo un salario annuale pari a quello di un capoccia. La sua divisa consisteva in camicia di lino, pantaloni, cappello e bastone. Questa tenuta, che Spitaler indossa nei giorni festivi – arricchita dal cappello decorato con piume di pavone, simbolo dell’occhio onniveggente – gli dà un aspetto davvero regale. Al collo porta la tipica collana con un ciondolo fatto di monete consacrate, croci, code di volpe o denti di animali. “Tintinna a ogni passo, come le campane della chiesa. Questo dovrebbe allontanare gli spiriti maligni e i buontemponi”, conclude Spitaler.
Penegal punto panoramico
Monte Macaion punto panoramico con il Bergner Kreuz
ciclabile dell Oltradige
Masaccia Punto
Sentiero enodidattico
Sentiero Forcella
Sentiero Furglau
Muoversi su due ruote può avere molti significati.
Che si tratti di cicloturisti su percorsi tranquilli tra vigneti e frutteti, di e-biker su tracciati più impegnativi o di mountain-biker su trail dal fondovalle alle vette, alcuni aspetti sono uguali per tutti: l’esercizio fisico e il desiderio di esplorare in sella quest’apprezzata meta turistica.
Oltre a essere il punto di partenza ideale per una varietà di percorsi, Appiano offre anche numerose sistemazioni a misura di ciclista
Quali sono i terreni in cui cresce meglio una varietà rispetto a un’altra? Per rispondere a questa domanda, Vini Alto Adige ha designato 86 particolari aree vitivinicole, 11 delle quali ubicate ad Appiano.
su cui cresce la vite.
“L’Alto Adige vanta una varietà insolitamente ampia in una superficie molto circoscritta. Ciò è dovuto ai diversi vigneti, terreni e microclimi”, spiega Oscar Lorandi, presidente della Cantina Cornaiano e membro del direttivo del Consorzio Vini Alto Adige.
Appiano è il più vasto comune vitivinicolo altoatesino, in cui prosperano circa 20 varietà diverse. Ciò comporta che una specie non cresca sempre sul terreno ideale, creando un po’ di confusione a livello di comunicazione.
“Terroir non è solo un termine di marketing, ma deve essere riconoscibile anche nel bicchiere”, è quanto stabilito dal Consorzio Vini Alto Adige. Così, dopo un lungo lavoro di preparazione, sono state documentate in dettaglio 86 aree vitivinicole, determinando poi i vitigni più adatti a esservi coltivati. Appiano ne accoglie ben undici. “Resta ancora l’incognita se questo principio sarà adottato ovunque. In ogni caso, verrà creata una piramide della qualità”, specifica Lorandi.
Una volta riconosciuta dal Ministero dell’Agricoltura, l’area vitivinicola - come Appiano Monte o Missianopotrà essere riportata sull’etichetta quale indicazione geografica accanto alla denominazione “Alto Adige DOC”, contrassegnandola con un apposito pittogramma. “In futuro, i consumatori saranno in grado di riconoscere immediatamente un vino dall’area vitivinicola”, conclude Lorandi.
Tale concetto si basa sulla consapevolezza che la qualità dell’uva e del vino è influenzata in primo luogo dal suolo e dal microclima, oltre che da altitudine, pendenza, irraggiamento solare, condizioni termiche, circolazione dell’aria e precipitazioni.
Le 11 aree vitivinicole di Appiano
MONTICOLO
KREIT
CORNAIANO
CORNAIANO-GSCHLEIER
SANT’ANNA
APPIANO MONTE
APPIANO MONTE-SCHULTHAUS
MADERNETO
PAULSNER FELD
HUBERFELD
MISSIANO
domenica, 19 ottobre 2025
Il gioco dei colori autunnali ammalia con la sua bellezza, le note musicali allietano lo spirito, il profumo delle prelibatezze stuzzica l’olfatto: è Castelmusika – una passeggiata tra castelli, residenze e vigneti di Appiano, accompagnata da tanta musica (si veda anche pp. 54-55).
Può un antico castello sopravvivere alla modernità? A Castel Englar, il conte Khuen-Belasi spiega come si può compiere un viaggio nel tempo senza scuoterne le fondamenta.
Chiunque visiti un edificio storico viaggia indietro nel tempo. Ma è possibile anche il contrario? Cosa si può fare oggi con mura antiche?
Castel Englar, di proprietà della famiglia Khuen-Belasi dal 1621, custodisce una lunga storia da preservare e salvaguardare che rischia di perire sotto la polvere… “Non necessariamente!”, deve avere pensato il conte Johannes Khuen-Belasi. Infatti, da quando ha rilevato la tenuta del padre nel 1988, con le sue idee ha cambiato molte cose, passando da medico a signore del maniero, da chirurgo ortopedico ad albergatore. E Castel Englar ha subito la medesima trasformazione.
Naturale, biologico, alla portata di tutti
Naturalmente biologico, “perché i nostri animali, come asini, pecore e galline, gironzolano per la tenuta”. Così come gli ospiti dell’ala riservata alla ricettività, il cui restauro nel 2015 è stato fondamentale per trasformarla in un moderno hotel all’interno di mura medievali, insignito del premio “Albergo storico del 2020”. Il conte è convinto che sia l’intero complesso a rendere speciale la sua attività: “Il connubio di edificio, cortile, giardino e cappella danno vita a un piccolo paradiso, aperto a residenti e turisti”.
Potenziale inutilizzato
Vedere tutto quel “potenziale” lo ha spinto nel 2012 a riportare in vita la cantina, abbandonata negli anni ‘30 e ad ampliarla con un tratto sotterraneo nel 2018. La tenuta comprende ben tredici ettari, di cui dieci vocati alla viticoltura. “I nostri vini di punta sono il Pinot Bianco, il Pinot Nero e il Riesling, il più pregiato di tutti”, spiega il conte.
Ogni anno la cantina produce circa 50.000 bottiglie di vino biologico.
Volete gettare uno sguardo dietro le quinte del castello e assaggiare i vini biologici? Non vi resta che prenotare una visita guidata a Castel Moos e Castel Englar, seguita da una degustazione nelle loro antiche cantine.
Dove_ Castel Englar
Durata_ 2 ore
Costo_ 20 euro
Informazioni_ Associazione Turistica Appiano
Appiano custodisce molti tesori. Oltre a castelli e laghi, infatti, è anche ricca di storie, miti e leggende.
Una di queste narra il mistero dei birilli d’oro.
È ciò di cui si compongono i racconti più appassionanti: un fondo di verità, combinato con idee, credenze e superstizioni di un’epoca passata. Accadde che, un giorno, alcuni giovani pastori pascolavano capre e pecore nei pressi delle rovine di CASTEL D’APPIANO. “Poiché a fine giornata si ritrovarono con un capo in meno, partirono alla sua ricerca arrivando al castello”, racconta Helmuth Gisser, guida del maniero, felice di narrare questa leggenda agli interessati.
Durante la ricerca, si imbatterono in un lungo passaggio buio, che seguirono incuriositi, insinuandosi all’interno fino a raggiungere una sala. “Proprio lì videro i birilli d’oro”, continua Gisser, descrivendone la gioia e l’emozione. Tuttavia, avendo già udito i rintocchi vespertini della campana di San Paolo, dovettero affrettarsi. “Nel frattempo, però, era calato il buio e i pastori, non riuscendo a trovare la via d’uscita, iniziarono a vagare spaventati”. Alla fine, dovettero rimanere lì fino al successivo rintocco della campana, quello del mattino. “I genitori, cui raccontarono ciò che avevano visto, andarono a cercare i birilli d’oro”, conclude Gisser, “che, tuttavia, scomparvero per sempre”.
Al posto dei birilli d’oro del racconto, il piazzale di Castel d’Appiano ne accoglie una versione in legno con la palla penzolante da una corda.
Costruito intorno al 1130, questo maniero è oggi proprietà del Comune di Appiano. La cappella, la taverna e il campo di tiro con l’arco sono solo alcune delle sue attrazioni.
La sua visita vale davvero pena. _Aperto dal 5 aprile al 9 novembre 2025
_Taverna del castello: dalle 10 alle 18, pasti caldi dalle 11 alle 15.30 _Chiuso il mercoledì
_Visite guidate: da aprile a luglio: da GIO a DOM, ad agosto: da GIO a LUN, da settembre a novembre: da DO a MA ogni mezz’ora dalle 11 alle 16
Navetta per il castello: +39 338 5879545
Arte, musica, storia, delizie culinarie e un tripudio di colori: ecco cosa rende così speciale l’escursione ricreativo-culturale Castelmusika, che si tiene il 19 ottobre.
DAL CANTO CORALE
2)
ALLA MUSICA POPOLARE
1)
CASTELLI, RESIDENZE E VIGNETI
Castelmusika apre cancelli e portoni per un tuffo nel 13° secolo, invitando a visitare siti storici, cortili, giardini, parchi e cantine. Ma non mancano neppure mura merlate con portali ad arco, cappelle private, scale con logge, stucchi e dipinti su pannelli, meridiane e stemmi.
La peculiarità? Accessibilità a luoghi altrimenti off limits.
Castelmusika vive di musica. Gruppi, cori, bande musicali e Schuhplattler eseguono il meglio del loro repertorio, mentre gli interpreti si lanciano in performance allegre e divertenti, ma anche serie e profonde.
La peculiarità? Anche i vari gruppi percorrono il tracciato, consentendovi così di non perdere nessuna esibizione.
3)
DAI BAMBINI
ALLE NONNE
Castelmusika si snoda su un sentiero segnalato accessibile a tutti. La peculiarità? Gli escursionisti più atletici possono percorrere fino a sei chilometri, ma il tracciato è anche suddivisibile in singole tappe.
4)
VINO E ALTRE DELIZIE
Castelmusika stimola l’appetito. Per questo vengono serviti gustosi piatti autunnali come würstel della casa con crauti, krapfen, torte, polenta e altre specialità tipiche, accompagnate da vini pregiati.
La peculiarità? Già nel Medioevo, la produzione di vino arricchì proprietari terrieri: per questo Appiano è costellata di residenze e castelli.
5)
COLORI D’AUTUNNO
Castelmusika fa risplendere l’autunno. In questa stagione, le temperature ad Appiano sono ancora piacevolmente miti e i vigneti ammaliano con un incantevole tripudio di colori.
La peculiarità? Dalle pendici dorate, la vista spazia fino alle cime dolomitiche, alcune già coperte di neve.
CASTELMUSIKA
Castelmusika è adatto alle famiglie, agli appassionati di cultura o a chi semplicemente desidera trascorrere una giornata divertente.
Dal 2014, quest’escursione ricreativo-culturale attira fino a 1000 partecipanti per edizione.
Castelmusika è un’escursione che combina musica e architettura straordinaria.
il JUMP.
Un gioiello realizzato con componenti riciclati
Un oggetto di scarto diventa qualcosa di speciale: il Jump di Appiano non è solo un’attrazione per gli occhi. Chi entra nel centro giovanile e culturale si immerge in un mondo accogliente, aperto e creativo, diventato tale soprattutto grazie all’upcycling.
Il JUMP è adornato da 1400 quadri appesi non solo all’interno dell’edificio, ma soprattutto all’esterno dove, ormai invecchiati, sono invasi da piante rampicanti. A fissarli al muro è stato Martin Hell – operatore giovanile, costruttore di scenografie, tuttofare, custode, interlocutore e talvolta padre improvvisato. Ogni volta che il laboratorio di JUMP apre i battenti, la creatività la fa da padrona. Qui i ragazzi possono levigare, tagliare, dipingere, incollare e saldare. “Loro portano le loro idee, io li aiuto a realizzarle in autonomia”, spiega Hell. Non esistono modelli prefabbricati, perché ciò
soffocherebbe la fantasia. Perciò, si costruiscono alberi di Natale e go-kart, tavoli da bar e giocattoli in legno, sperimentando tecniche a spruzzo e realizzando persino fucine e forni per la cottura. Varietà e apertura sono le linee guida.
Materiali dal centro di riciclaggio Il JUMP stesso è decorato con oggetti riciclati, ossia un divano e 8 sedie diverse, fioriere in legno e pietra, lampade e scaffali ricavati da vecchi skateboard e gli immancabili quadri.
Il Bettlattosaurus è un’opera creata con le doghe di un vecchio letto.
“Mi reco al centro di riciclaggio due volte al giorno. Qui i ‘rifiuti’ vivono una seconda vita”, afferma Hell, rivelando la provenienza di tutti i materiali riciclati. Alcuni oggetti gli vengono consegnati direttamente al JUMP, visto che la sua passione è ormai nota. Molte piante e tappeti, sculture nascoste e tanto colore rendono i singoli locali e il giardino davvero particolari e accoglienti. Grazie alla lunga esperienza ma-
turata come muratore, costruttore di scenografie e artista, Hell può vantare “mani d’oro”. Anche i musicisti amano esibirsi al JUMP perché l’atmosfera è unica e la location, con la sua ampia varietà di sale, non ha eguali. Tuttavia, sono soprattutto i giovani a considerarlo un rifugio, spesso non (più) disponibile a casa. Un luogo dove rilassarsi, socializzare, ma anche sperimentare, creare, essere ascoltati e sostenuti. “Alcuni ragazzi vanno frenati, altri incoraggiati. E da loro imparo molto”, conclude, avviandosi verso i depositi colmi di oggetti riciclabili.
Non è solo un’area ombreggiata, un orto, un cinema, un bar all’aperto, un barbecue o un angolo cottura: chi visita il “Giardino dell’incontro” di JUMP entra in un mondo variopinto e sfaccettato, che accoglie tutti senza aspettarsi nulla in cambio.
“Indipendentemente da età, provenienza o motivazione, tutti possono entrare e fermarsi senza dover consumare o fare nulla”, dichiara Marla Nichele, descrivendo la filosofia del luogo. Ciò che facilita l’incontro tra le persone sono i posti a sedere e le amache, il calcio balilla e un piccolo bar. Le persone cucinano insieme al focolare e ai fornelli, preparando lasagne, pizza, spiedini di pane e mele al forno.
È possibile anche piantare e curare piccoli orti, per poi raccoglierne i frutti. Così, tra cetrioli e pomodori, erbe e fiori, ci si può fermare per una rilassante chiacchierata.
“Circondati dalla natura, vogliamo imparare da essa e gli uni dagli altri”, conclude Nichele, sottolineando che “mentre il centro giovanile JUMP è pensato principalmente per i giovani, il ‘Giardino degli incontri’ è aperto a tutti”.
_Centro giovanile e culturale JUMP
Aperto tre pomeriggi alla settimana, da aprile a novembre dalle 14 alle 18, in estate, fino alle 22.
Pur essendosi dedicata alla recitazione, Gerti Drassl non ama i riflettori. Originaria di Appiano, torna in Alto Adige, seppur raramente, anche per esibirsi sul palcoscenico. L’abbiamo intervistata.
Gerti Drassl, Lei indossa spesso la maschera: quando si trasforma nel personaggio che interpreta?
Gerti Drassl. Ogni tessera del puzzle è importante. La maschera, il costume, la preparazione, il dialogo e la ricerca plasmano il quadro generale che, tuttavia, non è mai un prodotto finito. Il personaggio a volte cambia nel corso dello spettacolo. È quindi fondamentale accoglierlo, metterlo in atto e reagire. Ma mi è anche capitato di uscire improvvisamente dalla parte nel bel mezzo dell’esibizione e pensare: “Ops, sono sul palcoscenico, davanti a centinaia di persone”.
Cosa distingue una buona attrice, un lungo respiro?
Ogni attrice ne ha bisogno per poter rimanere sul palco (ride). La prima importante tessera è una buona respirazione diaframmatica. I bambini ce l’hanno per natura, ma noi adulti respiriamo solo rapidamente, nella parte alta del petto. È impossibile recitare così.
Il lungo respiro è necessario anche per avere successo negli anni?
Per questo ci vuole una grande tenacia, spirito di sacrificio. Non bisogna mai gettare la spugna quando non si lavora o non si viene considerati come si vorrebbe.
“Il principio fondamentale è che le opere vengano rappresentate con passione, sia nel teatro di Appiano che in quello di Vienna”. Gerti Drassl, attrice ‣‣
Gerti Drassl
Nata nel 1978 ad Appiano, ha studiato dapprima storia dell’arte a Vienna e poi recitazione al Max Reinhardt Seminar. Oltre all’attività teatrale, quest’altoatesina che vive a Vienna appare regolarmente davanti alla macchina da presa per produzioni cinematografiche e televisive. Ha debuttato al cinema nel 2001 nell’adattamento cinematografico de “Il pianista” di Michael Haneke. A questo sono seguiti numerosi impegni, tra cui “Der Knochenmann”, “Wunder von Kärnten”, “Das Tagebuch der Anne Frank” e “Der Trafikant”. Dal 2015 al 2018, ha interpretato uno dei ruoli principali in tre stagioni della serie “Vorstadtweiber”. Inoltre, ha ricevuto numerose nomination e premi, tra cui il Deutscher Schauspielpreis e il Österreichischer Filmpreis. Nel 2025 sarà in scena con “Die Redaktion”, uno spettacolo straordinario del Volkstheater Wien, al Kulturhaus Karl Schönherr a Silandro (9 aprile alle 19.30) e al KiMM di Merano (10 aprile alle 19.30).
Per strada la chiamano Maria di “Vorstadtweiber” (serie televisiva austriaca, ndt)?
No, vengo avvicinata come l’attrice che interpreta Maria: mai avrei immaginato di calarmi in un personaggio del genere. Tuttavia, è piacevole familiarizzarvi e sviluppare un’intesa. Mi rallegra il fatto che anche le coppie guardano la TV insieme, che la recitazione unisca le persone.
È questo, dunque, il valore della recitazione?
Per me si cela nell’incontro tra individui diversi che condividono una storia e un momento unico. Ciò include ciascuno, colleghi e pubblico. Prende vita qualcosa che tocca tutti, li scuote, li coinvolge.
Sembra una grande missione... Mi piace citare la storia di Federico, il topolino (libro illustrato di Leo Lionni), che invece di raccogliere la frutta per la stagione fredda come i suoi pari, rastrella tutto il resto, il colore, la luce, la fiducia... Quando l’inverno si rivela più rigido del previsto e le provviste finiscono, Federico usa le sue per aiutarli superare le difficoltà. Credo che questa sia la funzione della cultura nel mondo, che ci delinea come essere umani.
Da quando esistiamo, sentiamo il bisogno di dipingere, suonare, ecc.
Nella Sua famiglia si fa anche teatro. Com’è nel ruolo di critica?
Come spettatrice sono molto esigente. Il principio fondamentale è che le opere vengano rappresentate con passione, nel teatro di Appiano
come in quello di Vienna. Si deve percepire che tutti hanno voglia di recitare.
Quanto conta il profeta nella propria terra?
Secondo la mia esperienza, ciò che faccio all’estero qui è molto apprezzato. Quando ho recitato in Alto Adige – cosa che peraltro amo fare – ho ricevuto recensioni molto critiche. In tal senso, non mi considero diversa dai colleghi locali. Partire e tornare in questa terra non è un processo scontato, è qualcosa su cui la storia ha avuto un certo peso. Ci portiamo dietro questo bagaglio, un sentimento collettivo, anche se non ne siamo consapevoli.
Ad aprile porterà in scena un’opera politica. Gerti Drassl fa dunque politica?
Tutti noi dovremmo fare i politici, occuparci delle condizioni di vita, della società, del futuro, della responsabilità, ma non necessariamente nel senso di attività di partito. Essere politici significa essere umani.
Lei è originaria di Appiano, ma vive a Vienna: quanto è importante la propria terra?
La propria “casa” è rappresentata dalle persone, dalla famiglia. È un legame con luoghi che hanno una storia, che suscitano un sentimento, come il bosco di Ganda di Sopra, dove andavamo spesso da bambini. Gli inizi a Vienna non sono stati facili, perché dovevo ancora ricreare luoghi come questi.
“L’idea che la mia vita sia seguita mi spaventa. Con la gente preferisco parlare”. Gerti Drassl, attrice
Alla scuola di teatro Le diceva no di abbandonare il dialetto sudtirolese. Lei gli è sempre rimasta fedele?
Sono cresciuta con il dialetto, ma a differenza di altri, devo dire che il nostro non è così difficile da abbandonare. Ormai non faccio più fatica a passare all’alto tedesco, tanto che a volte non me ne accorgo nemme no. In passato, invece, facevo smorfie strane (ride). Il dialetto mi serve come punto di partenza. Puoi percepire un personaggio, un ruolo, ma appena apri bocca non sei più credibile. Il linguaggio è qualcosa di molto delicato.
Gerti Drassl è una personalità sorprendente, ma al contempo semplice.
Alcuni attori sono sempre alla ricerca delle luci della ribalta. Lei no?
Non ricerco nei riflettori il valore di questa professione: illuminano solo il palcoscenico, la scena.
Gerti Drassl non è presente sui social media.
È vero. Sono una delle poche attrici e spesso non vengo compresa. Addirittura, alcuni ruoli vengono assegnati in base al numero di follower. L’idea che la mia vita sia seguita mi spaventa. Con la gente preferisco parlare.
Quindi la vita privata di Gerti Drassl è davvero privata?
Per me è importante tutelarla. I miei figli non sono diventati attori. Hanno il diritto di decidere da soli cosa fare, senza essere influenzati.
Com’è Gerti Drassl senza trucco?
Cerco di essere genuina, di non fingere, di non apparire come mi si vorrebbe. Preferisco vivere gli altri nel modo più autentico possibile. Mi piace anche truccarmi (ride), ma farlo non significa fingere.
SelberGMOCHT è sinonimo di autentico artigianato, di pezzi unici e originalità. Tutti questi prodotti fatti a mano in Alto Adige sono in vendita ad Appiano durante i due giorni di mercato.
Cosa hanno in comune la tornitura del legno, la fotografia di paesaggi, un pianoforte a pollice e la musica di Herbert Pixner? Fanno tutti parte di SelberGMOCHT.
Pantofole di feltro e portafogli ricamati con penna d’oca, ciotole di cembro realizzate al tornio e indumenti per bambini, fotografie di paesaggi, saporiti formaggi alpini e candele di cera d’api.
“SelberGMOCHT è sinonimo di prodotti fatti a mano con amore da persone creative e artisti, che in Alto Adige non mancano di certo”, afferma Thomas Grüner, ideatore di quest’iniziativa che, nel 2018, ha
dato vita a una piattaforma, destinata a chi è troppo “piccolo” per permettersi un’elaborazione e una presentazione alla grande.
Ciò che era iniziato come una vendita virtuale, oggi conta 300 membri e un totale di nove giornate di mercato in tutto l’Alto Adige, due delle quali a San Michele. “Per noi sono una vetrina speciale”, afferma Grüner, “perché è lì che la qualità, la passione per il prodotto e l’artigianato possono essere toccati con mano”. Nel 2025, questi eventi si
concentrano anche sul processo di produzione. “Oggi, molte persone non hanno idea di come si fabbrica una calzatura: qui si può assistere alla sua realizzazione”, conclude entusiasta. Lo stesso vale per l’ap passionata sarta che cuce abiti per bambini, per il fabbricante di feltro, la ricamatrice con le penne, il vasaio o persino il tornitore del legno.
SUGGERIMENTO
Mercato SelberGMOCHT il 12.04 e il 25.10 a San Michele-Appiano.
SUGGERIMENTO
La chiesa parrocchiale di Cornaiano, risalente al 13° secolo, è dedicata a San Martino di Tours, nel cui onore l’11 novembre (se non cade di domenica) in paese viene organizzato il tradizionale mercato. Questa festa, che affonda le sue radici oltre 200 anni fa, attira negli idilliaci vicoli di Cornaiano innumerevoli visitatori, che si dilettano a gustare le prelibatezze autunnali sulle bancarelle, a provare abiti o semplicemente a passeggiare. In questo giorno, molti contadini festeggiano anche la fine del raccolto.
dal 28.11.2025 al 6.1.2026
La crescente gioia dell’attesa, lo scintillio sempre più intenso: una magia che rende l’Avvento ad Appiano semplicemente ammaliante.
MERCATINO DI NATALE A SAN MICHELE
CON KIDSXMAS > dal 28.11 al 24.12
ARTIGIANATO E PRESEPI AL DUOMO DI SAN PAOLO NATALE A CORNAIANO
Grazie all’impegno e al duro lavoro, Appiano è ricca di fiorenti aziende familiari, tramandate di generazione in generazione. Per i giovani è soprattutto una questione di cuore...
Il sogno di un campeggio
Il sogno di nostro padre era quello di gestire un campeggio, ma dalla prima domanda nel 1982 è passato molto tempo. Non appena ne abbiamo avuto l’opportunità, abbiamo deciso insieme di riavviare l’intero progetto a nostro nome. Tuttavia, non ce l’avremmo mai fatta senza i nostri genitori.
Eminenza grigia
Lavoriamo in modo indipendente e i nostri genitori ci lasciano mano libera: si fidano ciecamente di noi. Quando si collabora in famiglia, l’aspetto principale sono la fiducia e, soprattutto, il rispetto.
Suddivisione dei ruoli
Noi sorelle ci occupiamo della reception, dell’accoglienza clienti, della contabilità, ecc. I nostri genitori, che gestiscono un’attività in proprio, non hanno un ruolo fisso, sebbene nostra madre Marta abbia un’attitudine alla pulizia e alla cura ed è sempre l’ultima a lasciare il campeggio la sera. Nostro padre Ernst è responsabile dell’organizzazione e del riordino della struttura, occupandosi degli ospiti con anima e cuore. Poiché dobbiamo essere reperibili 24 ore su 24, facciamo i turni.
La chiave del successo
L’entusiasmo di tutti e quattro: impegno, duro lavoro e collaborazione ci contraddistinguono.
39, 41 anni
Camping Montiggl dal 2019 4
Gli svantaggi di un’impresa familiare
Uno solo: il lavoro purtroppo si soprappone spesso alla vita privata.
Eredità
Il pensiero che, un giorno, i nostri genitori non ci saranno più non ci spaventa. Ci hanno insegnato l’etica del lavoro, facendoci comprendere fino a dove possiamo osare e dove porre dei limiti. Ci hanno dato l’esempio e oggi abbiamo tutto sotto controllo. Tuttavia, verrebbe a mancare il cuore.
Cosa offre Appiano ai suoi ospiti
Appiano è immerso in un paradiso. I nostri ospiti hanno a disposizione un’ampia scelta di escursioni in bicicletta e a piedi, nonché numerose attività anche in caso di maltempo. Così non si annoiano mai, nemmeno durante un soggiorno prolungato. E grazie all’accogliente ospitalità, ritornano sempre soddisfatti.
Nome Età Azienda Impiego Dipendenti
Felix e Hannah Psenner 35, 25 anni Girlanerhof, Frangarto dal 2017 25-30
Famigerata eredità
Lavorare nell’azienda di famiglia non era una novità, visto che spesso davamo una mano nei mesi estivi, tuttavia, sempre a titolo volontario. Nostra madre proviene dal settore alberghiero e non ha avuto la possibilità di scegliere. Per questo ci ha lasciato la libertà di decidere autonomamente.
Prime impressioni È un lavoro impegnativo e talvolta stressante durante l’alta stagione, ma la coesione familiare rende tutto più facile.
24 ore su 24 in famiglia Beh, non si lavora sempre con lo stesso orario, ma ci si alterna. Naturalmente, un buon rapporto è fondamentale, e noi lo abbiamo.
Vantaggi e svantaggi di un’azienda intergenerazionale Nulla può sostituire la fiducia che si nutre in un familiare. Al contempo, ci si aspetta maggiore flessibilità e l’immediata sostituzione in caso di assenza. Ciò che si chiede a uno di famiglia, non lo si pretenderebbe mai da un dipendente.
Il cambiamento grazie ai giovani Nuove menti portano nuove idee. A differenza di altri settori, tecnologia e internet si stanno sviluppando rapidamente. Ma è bene non rimanere ancorati alle vecchie abitudini. In cambio, nostra madre può vantare una lunga esperienza che significa maggiore rilassatezza.
La chiave del successo Siamo un’azienda a conduzione familiare, intramontabile ed elegante. Siamo cresciuti, ma non così tanto da risultare disorientanti: questo è ciò che gli ospiti abituali apprezzano di più. Inoltre, rivedere sempre gli stessi volti, è un piacere per loro e per noi.
Nome Età
Azienda
Impiego
Dipendenti
Philip Zublasing 18 anni
Ottica Zublasing dal 2021 4
Vantaggi senior
L’esperienza e il contatto con la clientela. Sebbene stia cercando di creare un rapporto con i clienti abituali, succede ancora che dicano: “Aspetto il titolare senior” (ride).
Cambio generazionale
Per me è come crescere in azienda. Mio nonno Egon gestisce la filiale di Terlano, mio padre Andreas ed io quella di Appiano. Si tratta di un apprendistato e attualmente sto studiando per diventare maestro artigiano.
I primi ricordi
Da bambino ero sempre felicissimo quando mio padre mi chiedeva di timbrare i biglietti per la Grande Lotteria di Natale dell’Oltradige. Ed ero affascinato da come venivano tagliate le lenti in laboratorio.
Famigerata eredità
Mi hanno sempre lasciato libero di scegliere, anche se sapevo già che sarei entrato a far parte dell’azienda. Il delicato lavoro in laboratorio mi ha ispirato fin da bambino.
Idee junior
La digitalizzazione e la presenza online sono temi cui molte piccole imprese non dedicano sufficiente attenzione. Mi sto impegnando per continuare a promuovere il nostro nome sulle piattaforme online. La nuova app rende il contatto con i clienti ancora più immediato e la comunicazione su WhatsApp è più semplice.
La chiave del successo
La produzione in proprio degli occhiali è un punto di forza. Il cliente è accompagnato sempre dalla stessa persona, dalla prima misurazione alla consulenza, fino alla produzione. Questo significa rapidità e un tasso di errore prossimo allo zero.
Nome Età Azienda Impiego
Dipendenti
Greta e Elisa Spitaler 20, 25 anni
Hotel Frangart dal 2022/2023 11
Azienda intergenerazionale È davvero speciale nascere in un’azienda e avere il privilegio di portarla avanti. I nostri nonni Maria e Josef e i nostri genitori Veronika e Werner hanno dato vita a una realtà gestita molto bene. Noi vogliamo seguire le loro orme e, perché no, fare ancora meglio. Vista la formazione nel settore ristorativo, era chiaro – sebbene non obbligatorio – che avremmo proseguito questa attività. Siamo contente che i nostri genitori ci diano ancora una mano, evitandoci “salti nel buio”: sono qui per aiutarci e consigliarci.
Famigerata eredità
Vantando numerosi ospiti abituali, le aspettative sono molto elevate. Da parte nostra, cerchiamo di accompagnare i clienti nel nostro percorso verso il cambiamento, in modo da non farli sentire disorientati.
Ricordi d’infanzia
Essendo cresciute in hotel, giocavamo spesso con i bambini degli ospiti ed eravamo molto felici quando tornavano. Poiché l‘attività è chiusa per l‘inverno, il tempo in famiglia era all‘ordine del giorno. Tuttavia, mamma e papà hanno sempre trovato il tempo per noi.
Vantaggi dell’esperienza
Apprezziamo l’esperienza decennale dei nostri genitori. La loro capacità di mantenere la calma anche nei momenti difficili e di trovare soluzioni ci consentono di imparare molto da loro.
Idee giovani
Abbiamo introdotto una ventata di freschezza in hotel, all’immagine online e sui social, così da attirare nuovi target. Gli ospiti abituali non sono più così giovani.
La chiave del successo Il rapporto personale con gli ospiti è il nostro punto di forza: l’atmosfera intima e familiare fa sì che si sentano subito a casa.
Rainer Kainrath (87):
“La linea è l’origine del disegno. Niente è espressivo quanto la linea. Non è possibile farne di meno, ma l’arte del disegno è l’omissione”.
Nato nel 1938, durante un viaggio a Braunschweig, Rainer è cresciuto a Innsbruck e nel 1960 si è trasferito in Alto Adige, dove ha lavorato come architetto e grafico. Disegnatore appassionato, ha frequentato corsi di pittura e disegno, pur definendosi autodidatta.
Kainrath è sinonimo di cultura e arte: abbiamo fatto quattro chiacchiere con questo disegnatore sulla sua famiglia e sulla sua vita all’insegna della creatività e dell’arte.
Come mai nelle vene della famiglia
Kainrath scorre l’arte ?
Rainer Kainrath, architetto e disegnatore. Siamo baciati dalla musa. Forse è nel DNA. Mio nonno Karl era bravo a disegnare, a fare caricature, e mio padre Ernst aveva il raro talento di scrivere contemporaneamente con entrambe le mani, anche specularmente... e ci incoraggiava a disegnare. Mio fratello Dietmar ha avuto più successo di me come illustratore personale di Mateschitz, titolare di Redbull. Io invece disegno perché mi piace e, grazie a Dio, non mi è servito per guadagnarmi da vivere.
Lei è affascinato dalle linee rette, eppure preferisce disegnarne di curve…
Perché è molto più facile. Basta guardare un bicchiere di vino o il corpo femminile. Anche il cerchio è molto interessante. Finora però sono riuscito a tracciare un cerchio perfetto solo una volta.
Oltre al vino e alle donne, sembra che per Lei l’umorismo sia molto importante … Certamente. La gente dovrebbe ridere quando guarda le mie opere. E comunque nulla può ingranare senza un bicchiere di vino (stappa e serve un Pinot Bianco Plötzner). È un lavoro duro e quella di omettere è la parte più difficile.
Lei disegnava a mano anche da architetto...
Sì, ho sempre e solo disegnato a mano su carta e poi ricalcato a penna e inchiostro. Oggi tutti lavorano al PC con i medesimi programmi. E i risultati sono sempre uguali. Ho rinunciato all’architettura, non ho più il mio tavolo, ma il disegno mi accompagnerà fino alla fine.
Pensa alla Sua eredità artistica?
Dopo la morte, sarebbe meglio bruciare tutto: i posteri non fanno altro che disapprovare. I critici determinano il mercato dell’arte, il prezzo, il significato: non vedo molto senso nell’arte odierna. A mio avviso, alcune opere sono ciarlatanerie. La missione dell’arte è essere al servizio della bellezza.
Questo vale anche per la musica, visto che Suo figlio Peter Paul miete grandi successi sulla scena contemporanea?
Ho le mie difficoltà con gli stili contemporanei, li ho già ascoltati. Alcuni fanno troppo rumore. Preferisco la musica classica.
Suo nipote Julian sta per entrare a far parte dell’Olimpo dei violinisti. Cosa serve per avere successo nel mondo della cultura?
Un buon critico (ride). E una volontà irrefrenabile di mettere tutto il resto in secondo piano. Devi volerlo tu stesso. Julian sta compiendo un viaggio esplorativo e deve già affrontare una concorrenza spietata. Grazie al cielo, tutti nella nostra famiglia lo fanno volontariamente. ‣‣
Com’è la vita familiare dei giramondo culturali? Molto turbolenta. Peter Paul ha recentemente viaggiato dalla Cina all’Italia, poi in Belgio per mangiare sushi con suo figlio a Bruxelles, e infine in Austria. La moglie si è recata a Vienna per incontrarlo lì. Ma a Natale ci riuniamo tutti qui a casa.
Peter Paul Kainrath (61):
“I concorsi musicali devono costantemente rivedere l’atteggiamento con cui si avvicinano ai giovani talenti che si affidano a loro (...) Al Busoni continuerò a proteggerli il più possibile dalla strumentalizzazione nazionale”. Nato a Bolzano nel 1964, Peter Paul – ex concertista, pubblicista e regista – è oggi direttore del festival di cultura contemporanea TRANSART, direttore del Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni e direttore artistico del festival di musica contemporanea Klangforum Wien. Nel 2024, è stato confermato presidente della World Federation of International Music Competitions (WFIMC).
Julian Kainrath (20):
“Sono sempre stupito da quanti colori posso creare con questo strumento e dalla profondità del suono che posso ottenere. A parte questo, voglio solo aggiungere che il mio violino è molto francese”. Nato a Merano nel 2005 e cresciuto ad Appiano, Julian si è appassionato all’opera classica già all’età di quattro anni, quando amava intonare “la donna è mobile” di Giuseppe Verdi. Studia violino dall’età di otto anni, prima a Vienna, poi a Graz e attualmente in Belgio. Ha debuttato come solista in Bolivia all’età di dieci anni, cui sono seguiti concerti e riconoscimenti, tra cui il Premio Walther von der Vogelweide, nel 2024, riservato i giovani dal “talento assolutamente eccezionale”.
MERCATO SELBERGMOCHT
Centro San Michele
SAB, 12 aprile
PASQUAPERITIVO
Piazza del Municipio, San Michele
SAB, 19 aprile
APPIANO IN FIORE
Appiano
MAR, 1° - MER, 30 aprile
CONCERTO FESTA DELLA MAMMA
Monticolo Paese
SAB, 10 maggio
FESTA DEI CASTELLI D ' APPIANO
Castel d‘Appiano, Castel Boymont
DOM, 25 maggio
VINALTUM
Castel Freudenstein
DOM, 25 - LUN, 26 maggio
EPPAN HUMOR
Appiano
SAB, 10 maggio - VEN, 6 giugno
NOTTI MUSICALI
Appiano
maggio - settembre
LA NOTTE DELLE CANTINE
Appiano
VEN, 13 giugno
DEGUSTAZIONE VINI „GSCHLEIER“
Cornaiano
SAB, 5 luglio
MERCOLEDÌ LUNGO
San Michele ogni mercoledì, luglio - agosto
INAUGURAZIONE SETTIMANE ENO-
CULTURALI & PASSEGGIATA DEL VINO
San Paolo
VEN, 18 luglio
TAVOLATA ENOGASTRONOMICA
San Paolo
MAR, 22 luglio
FESTA PER IL PATROCINIO
Castel d‘Appiano
MAR, 22 luglio
PAULS ROSÈ & SERATA DEI CANEDERLI
San Paolo
VEN, 1° agosto
ESTATE VINICOLA
Cornaiano
VEN, 22 agosto
GIORNATE DEL ROMANICO
Castel d‘Appiano
SAB, 11 e DOM, 12 ottobre
ULTIMO CARICO D ' UVA
Cornaiano
SAB, 11 ottobre
CASTELMUSIKA
Monte
DOM, 19 ottobre
MELODIE DI VINI
Castel Freudenstein
GIO, 23 ottobre
MERCATO SELBERGMOCHT
San Michele
SAB, 25 ottobre
MERCATO DI SAN MARTINO
Cornaiano
MAR, 11 novembre
APPIANO AVVENTO
San Paolo/San Michele/Cornaiano
28 novembre - 6 gennaio 2026
SFILATA DI SAN NICOLÒ
San Michele
SAB, 6 dicembre
MERCATINO DI NATALE
San Michele
28 novembre - 24 dicembre
KIDS-XMAS A SAN MICHELE
San Michele dicembre
PRESEPI AL DUOMO
San Paolo
28 novembre - 6 gennaio 2026
NATALE A CORNAIANO
Cornaiano
28 novembre - 6 gennaio 2026
Dalla cucina contadina:
gli Schlutzkrapfen
Insieme alla nostra contadina Ricky visitiamo il mercato contadino settimanale per acquistare ingredienti locali di stagione, con cui prepariamo gli “Schlutzkrapfen” (ravioli di magro), una tradizionale specialità altoatesina, che gustiamo accompagnata da un ottimo vino di Appiano.
Parco delle arti Hochfrangart
Partecipate a una visita esclusiva del parco privato Hochfrangart con la sua meravigliosa collezione di sculture e godetevi la vista, sorseggiando un calice di Pfefferer della Cantina Colterenzio, immersi nell’arte e nella natura.
Visita storico-artistica della chiesa parrocchiale di S. Paolo
Nel corso di una visita guidata da un esperto, scoprite l’affascinante storia e l’architettura della chiesa parrocchiale di S. Paolo, nota anche come “duomo di campagna”. Ammiratene i dettagli ornamentali e scoprite il significato di questo edificio.
In sella con la tecnica giusta | livello 1 e 2 Scoprite, insieme alla nostra guida, le basi della mountain-bike nel paradiso cicloturistico di Appiano. Imparate le tecniche di guida sui tornanti, così da consolidare il vostro equilibrio, superare gli ostacoli e frenare correttamente, nozioni che poi applicherete durante un tour nel bosco. Il programma, adatto a e-bike e mountain-bike, assicura un’esperienza naturalistica indimenticabile. Il mercoledì è previsto anche un allenamento di livello 2 per ciclisti esperti.
Mountain-bike | tour in e-bike Stefan, la nostra guida ciclistica, è lieto di esplorare insieme a voi l’incantevole paesaggio di Appiano e dintorni, in cui percorsi per principianti ed esperti si alternano a incantevoli punti panoramici. Il livello di difficoltà è personalizzato, in modo che tutti possano godere appieno di quest’esperienza. Se necessario, potete richiedere informazioni sul noleggio biciclette presso l’Associazione Turistica Appiano e vivere così una giornata indimenticabile in sella.
Il mondo sotterraneo di Cornaiano Scendete nell’affascinante mondo sotterraneo di Cornaiano, scoprendo con il nostro esperto la seducente storia e il significato delle cantine. Concludete la visita con una degustazione di vini regionali e la tradizionale merenda.
Vicoli - tenute - cantine
Un tour guidato attraverso la storica località di S. Paolo per conoscerne passato, architettura, cultura vinicola e quotidianità. La nostra guida ve ne illustrerà la ricca storia, mostrandovi i tesori architettonici.
Vigne - castelli - residenze
L’escursione guidata da esperti attraverso il pittoresco paesaggio vitivinicolo di Appiano consente di gettare uno sguardo a castelli e residenze private. A fine escursione, potete rilassarvi sorseggiando un calice locale, immergendovi in un indimenticabile viaggio attraverso il passato e la cultura. Perfetto per amanti del vino e della storia.
Tour vinicolo in carrozza Godetevi un’escursione in carrozza attraverso il paesaggio mozzafiato di Appiano, ammirando la bellezza di vigneti e frutteti. Le dolci colline, insieme alle giornate cristalline e soleggiate, rendono quest’area perfetta per una rilassante esperienza. Durante il tragitto, faremo una sosta presso un produttore locale, dove avrete l’opportunità di partecipare a una breve degustazione vinicola.
L’Alto Adige Guest Pass è ideale per esplorare il territorio in autobus, funivia e treno.
Evelyn Falser
Presidente dell’Associazione
Turistica Appiano
Scannerizzarmi!
L’Alto Adige Guest Pass vi consente di esplorare Appiano e dintorni in modo facile e rilassato, senza mai lasciare spazio alla noia.
Ai visitatori che pernottano ad Appiano viene consegnato l’Alto Adige Guest Pass: quali sono i vantaggi?
Evelyn Falser, presidente dell’Associazione Turistica Appiano. Anche nel 2025, le locali strutture ricettive aderenti all’iniziativa continueranno a rilasciare questa card, ma in formato digitale, consentendo agli ospiti di accedere ai mezzi pubblici per esplorare Appiano e l’intero Alto Adige.
Perché i turisti dovrebbero usare i mezzi pubblici?
Una vacanza è sinonimo di relax e spensieratezza: pertanto, bisognerebbe poter lasciare l’auto a casa. È senza dubbio un elemento positivo non dover mettersi in colonna, cercare parcheggio e pagare per dedicarsi a un’attività o un tour. Inoltre, la “sostenibilità” è ormai un concetto universale, che qui si concretizza.
Funziona bene il trasporto pubblico?
Osserviamo spesso lo stupore degli ospiti per l’ottimo funzionamento dei trasporti pubblici locali: che ci crediate o no, raggiungono ogni angolo del territorio. Poiché l’Alto Adige Guest Pass è valido dalla mezzanotte del giorno di arrivo fino alle 23.59 di quello di partenza, un soggiorno senz’auto è davvero possibile. NUOVO:
Mappa del Citybus - disponibile presso l‘ufficio del turismo
ALTOADIGEMOBILITÀ COMPRENDE:
› treni regionali e regioexpress (R, RV e RE) in tutto l’Alto Adige e fino a Trento:
› linea del Brennero: Brennero-Bolzano-Trento
› ferrovia della Val Venosta: Malles-Merano
› linea di Merano: Merano-Bolzano
› ferrovia della Val Pusteria: Fortezza-San Candido/Versciaco
› autobus locali: urbani, citybus e regionali
› funivie del Renon, Colle, Verano, Meltina
› trenino del Renon e funicolare della Mendola
Il biglietto consente inoltre di avvalersi dell’AutoPostale Svizzera tra Malles e Müstair
e degli autobus regionali VVT sulle linee 273 (tratto Malles - Pfunds/Kajetansbrücke) e 335 (Moso in Passiria - Obergurgl).
BUONO A SAPERSI
L’ALTO ADIGE GUEST PASS:
› viene inviato automaticamente all’ospite via e-mail al momento del check-in o del pre-check-in con nome e periodo di soggiorno
› è collegato alla struttura ricettiva
› è valido dalle 00.00 del giorno di arrivo alle 23.59 di quello di partenza
› è rilasciato esclusivamente agli ospiti pernottanti, a partire dai 6 anni di età
› non è destinato alla vendita
› deve essere convalidato ad ogni corsa
NON COMPRENDE:
› il Nightliner
› treni a lunga percorrenza (es. Railjet, Frecciarossa, Italo, Eurocity, Intercity)
› linee alpine, come Alpe di Siusi (linee 10, 11, 12) e 439, 442, 444 in estate
TRASPORTO DI ANIMALI/BICICLETTE
› Trasporto animali: in questo caso è necessario un biglietto separato. I cani devono essere muniti di museruola! I cani guida e gli animali di piccola taglia che possono essere tenuti in braccio non necessitano di biglietto.
› Trasporto biciclette: per questo servizio è necessario un biglietto giornaliero.
Su treni regionali e autobus dotati di portabiciclette il numero è limitato.
Escursione guidata in E-bike ai castelli
1001 anni indietro ogni giovedì
Officina per il servizio biciclette Porta la tua bici, NOI la ripareremo!
Nuove CORRATEC e KTM E-Bikes
Trasporto e ritiro delle bici in alloggio
RIVA
GAIDO
MONTICOLO
MONTE
GANDA