Catalogo Olimpia Biasi 2013

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ENERGIA per la TERRA Risonanze Tre teleri informali costituiscono la struttura portante dell’Installazione site specific “Energia per la Terra. Risonanze”, che Olimpia Biasi ha ideato per gli spazi espositivi di Ca’ Zenobio, che ospita contemporaneamente, il Padiglione del Costarica della 55° Biennale di Venezia (2013). Su invito dello stesso Curatore del Padiglione Nazionale, Fabio Anselmi, interessato all’approfondimento dei temi cruciali Natura/Cultura, l’artista Biasi ha deciso di utilizzare alcuni dei suoi più recenti e grandi lavori materici/informali, ponendoli in relazione attraverso filamenti di materiali vetrosi o polimerici -fibre ottiche di ultima generazione-, con una serie numerosa di cahiers di viaggio, diari di vedute, schizzi che sintetizzano in fantasie e realtà i suoi personalissimi paesaggi culturali: poesia e luce vitale di piante e animali; ritratti di uomini e orizzonti, di libri antichi; fogli con appunti e disegni; mappe e schizzi a penna, pastelli e biacche.. I rossi fuoco delle lave e delle luci (solari artificiali e lunari); i marroni e i senape delle terre e delle sabbie; i verdi vegetali di alghe, piante e cespugli di rose mai rifiorenti; i toni liquidi ed infiniti dei blu, mobili come le arie e le onde; i neri vellutati delle notti silenti in giardino, rappresentano simbolicamente il silicio dei pannelli fotovoltaici, materie d’arte per una energia poetica e rigenerativa, necessaria, indispensabile alla Terra. Agli uomini che la abitano. L’arte, quale espressione privilegiata del presente, ribaltando posizioni, suggerendo punti di vista inediti, superando barriere e ignorando confini e limiti di tecniche e linguaggi, nell’installazione/ ipertesto di Olimpia Biasi pone in relazione suggestioni della bioarte e dell’arte ecologica, con le forme della comunicazione digitale, dei paradigmi informatici per la trasmissione di dati, collocandosi nel sistema complesso del mondo naturale/culturale contemporaneo, con le sue alterazioni e distorsioni, con le velocità e le leggerezze, con i tragici eventi e le nuove nascite. Gli infiniti dati analitici delle condizioni del nostro pianeta, rapportati alle opere dell’artista, propongono la ridefinizione delle categorie che organizzano - la nostra idea del mondo e di noi stessi, come individui e come specie - in un sistema di separazioni e gerarchie, oramai delegittimato dalle scoperte dell’arte, delle neuroscienze e della biologia. Energie per la terra. Risonanze, invita quindi a superare ogni delimitazione tra scienza, tecnologia e arte, offrendo un’ulteriore occasione per riflettere sul valore non solo culturale, ma anche sociale del rapporto uomo natura, valore che si riscontra nello sviluppo di una coscienza collettiva, amante del pianeta Terra (un tempo enorme madre contenente, oggi figlia da salvaguardare e condividere).

D’accordo con Joseph Kossuth, che scrisse nel 1969 che il “valore” di un artista “può essere misurato in base al dibattito emerso sulla natura e sull’arte”, le Risonanze che Olimpia Biasi propone, vengono indotte da un sistema oscillante, che permette ai concetti cari all’artista di suonare di nuovo in modo ampliato e più profondo. Gli effetti di questa lettura dell’opera, nel tempo della memoria e del futuro, possono risuonare con maggior forza, aggregandosi ad altri vissuti, anche inconsci, o alle aspirazioni che non sempre riusciamo a capire o decodificare. Non dal nulla sorge un’energia nuova ma dall’incontro poetico con una ricerca d’arte, con i suoi strumenti, processi, e infine, nell’installazione presente, con i suoi prodotti. … Nessuna immagine mette più radici in terre di occhi disabitati… canta un testo di Francesco Marotta, e Olimpia Biasi abitando sguardi, solleva e produce “energia pulita e rinnovabile”, per la Terra di oggi nel risuono del Tempo, aperto ad un futuro possibile. Alessandra Santin


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