LA MISURA DEL SOFTWARE
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Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA
Metrologia e Contratti Parte 21 – Gestione Agile, il “Balloon Effect” e il gioco del ... 16! METROLOGY AND CONTRACTS - PART 21: AGILE MANAGEMENT, THE “BALLOON EFFECT” AND THE “SIXTEEN PUZZLE” Twenty-first paper, based on the new GUFPI-ISMA guidelines, on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) is about the usage of (measurable) common-sense in the Agile way to manage a project.
RIASSUNTO Ventunesimo articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA, sul corretto uso di “Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali” (vol.1, 2016), relativo all’uso (misurabile) del buon senso comune nella gestione Agile di un progetto. Ventunesimo appuntamento con la disamina dell’applicazione di buoni principi di misurazione ai contratti (ICT e non), relativo all’uso (misurabile) del buon senso comune nella gestione Agile di un progetto. Ok, ma come? Vediamo meglio di cosa si tratta.... TUTTI VOGLIAMO ESSERE AGILI… MA ABBIAMO I GIUSTI PRESUPPOSTI? Parlare di gestione “agile” nei progetti è diventata ormai una consuetudine, quasi a far intendere che non si possa lavorare in modo diverso: ma quali sono i giusti presupposti per una valida gestione agile? Partendo dal primo movimento XP (eXtreme Programming) negli anni ’90, si sono sviluppate una pletora
User Stories, da inserire in un Product Backlog al quale attingere per effettuare uno Sprint Planning, creare uno Sprint Backlog da gestire nel tempo (timeboxed) di uno “sprint”, ovverosia di una iterazione/ciclo al termine della quale consegnare le funzionalità previste al Cliente e ai suoi utenti. Per maggiori dettagli, rimandiamo alla guida ufficiale di Scrum [4]. Come in ogni servizio, di tre possibili caratteristiche (good, fast, cheap) se ne possono ragionevolmente considerare insieme solo due alla volta, come indicato in Fig. 2: Tale principio, semplice buon senso comune, è stato recepito nelle metodologie agili e pertanto ogni Sprint, essendo a durata “fissa”, non può superare il budget fissato (sia economico sia in termini di ore da poter spendere per realizzare le “storie” utente previste) e cercando di consegnare deliverable di buona qualità nel rispetto delle specifiche richieste. Una buona misurabilità e reporting diventano pertanto ingredienti indispensabili per una buona gestione agile.
di metodologie e tecniche che ruotano attorno ai valori e principi del “Manifesto Agile” [6], tra cui Scrum [4], erroneamente identificata in molti articoli quale tecnica di ASD (Agile Software Development) mentre è di fatto una tecnica di APM (Agile Project Management) e non esclusiva o tipizzata per il mondo ICT, ma di natura generale. La Fig. 1 illu- IL “BALLOON EFFECT” stra il flusso delle informazioni, dalla (EFFETTO PALLONCINO) visione dell’organizzazione Cliente alla compilazione dei requisiti tramite le A tale proposito, proviamo da qualche tempo a raccontare il difficile bilanciamento del “good-fast-cheap” con un piccolo gioco anche negli eventi, denominato il “Balloon Effect” [2], l’effetto palloncino. Si immagini, come in Fig. 3, che il volume (o area) del pallocino rappresenti la struttura di costi (C1) necessaria per poter realizzare e consegnare i deliverable previsti alla milestone M1, senza però far scoppiare il palloncino (e quindi erogando “valore” al cliente e ai suoi utenti finali).
Figura 1 – Scrum: il flusso delle informazioni
Presidente GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.org
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