Tutto_Misure n.3 - 2021

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IL TEMA

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Giuseppe La Paglia

Accreditamento di laboratori per taratura di sistemi per la misura dell’energia elettrica su impianto Le problematiche tecniche – Parte I

ACCREDITATION OF LABORATORIES TO PERFORM ON SITE CALIBRATION OF ELECTRICAL ENERGY MEASURING SYSTEM In Italy, bodies involved in on site calibration and verification of electrical energy measuring systems for fiscal matters have been active since the first decades of the nineteenth century. Beginning in 2011, these bodies, on request of the Customs Agency and the Ministry of Economic Development, have started the accreditation process to be recognized as Calibration Laboratories. In this series of papers, the technical issues arising from the accreditation process of this kind of Laboratories are reported as well as the implemented solutions. This first paper considers the reference Standard documents and, in particular, the product Standards and the accreditation Guide. RIASSUNTO Sin dai primi decenni del Novecento sono attivi sul territorio italiano organismi che effettuano la taratura e verifica dei sistemi di misura dell’energia elettrica presenti negli impianti industriali in particolare per fini fiscali. A partire dal 2011, tali realtà, su sollecitazione dell’Agenzia delle Dogane e del Ministero dello Sviluppo Economico, hanno iniziato a richiedere l’accreditamento come Laboratori di Taratura. In questa serie di articoli si riportano le problematiche a carattere tecnico emerse nel processo di accreditamento di questa specifica tipologia di Laboratori e le soluzioni adottate. In questo primo articolo si analizzeranno le Norme di prodotto e il documento Accredia sui requisiti per l’accreditamento di questi laboratori.

COME NASCE L’ESIGENZA DELL’ACCREDITAMENTO

Nel maggio 2011 il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e l’Agenzia delle Dogane emettevano congiuntamente un documento, in cui era riportata la richiesta che i laboratori autorizzati a effettuare i controlli sui sistemi di misura dell’energia installati su impianto fossero accreditati come Laboratori di Taratura dall’ente unico di accreditamento Accredia. In effetti, esistevano già da molti anni (sicuramente da prima della seconda guerra mondiale) laboratori autorizzati a effettuare la verifica dei sistemi di misura dell’energia posti in strutture industriali (non in abitazioni), i cui risultati erano utilizzati per calcolare accise e sgravi fiscali.

che perché, sino ad allora, nessun Centro era stato accreditato per questo genere di tarature. All’interno dell’INRIM l’attività di taratura di contatori di energia su impianto era stata svolta fino alla seconda parte degli anni Settanta del secolo scorso, dopodichè era stata sospesa e ci si era concentrati sulla realizzazione di un campione nazionale di riferimento per le grandezze potenza ed energia elettrica e sulle tarature degli strumenti campione di elevato livello. Si era, quindi, persa l’“expertise” tecnica specifica per l’esecuzione di tarature su impianto. Affrontare l’argomento presentava difficoltà non trascurabili, in quanto si doveva tenere conto, da un lato, dei requisiti dell’Agenzia (sigillatura, documenti fiscali, ecc.), della normativa tecnica di prodotto (i contatori di energia devo rispondere a norme IEC-CEI), dei documenti della metrologia legale a livello internazionale (OIML) e, dall’altro, bisognava operare secondo le regole dell’Accreditamento (norma ISO/IEC 17025, documenti ILAC-EA e Accredia) e garantire la correttezza metrologica delle operazioni effettuate. E infine, “last but not least”, bisognava tenere conto della praticabilità economica delle operazioni previste. Ne è nata una vicenda complessa e articolata su diversi piani, che ha coinvolto anche altri dipartimenti di Accredia e, per certi versi, dura tuttora. In questo testo ci focalizzeremo sugli aspetti a carattere tecnico dell’operazione e, in particolare, sulle problematiche di tipo misuristico che è stato necessario affrontare, per portare a termine le operazioni di accreditamento dei Laboratori che ne avevano fatto richiesta.

L’attività di controllo su queste verifiche è in carico all’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Non si tratta, quindi, di un controllo per chi vende o acquista l’energia elettrica, ma di un controllo da parte dello stato, per essere sicuri che le accise e gli incentivi siano calcolati correttamente. Con gli incentivi per le energie rinnovabili, i punti di scambio di energia da controllare sono aumentati notevolmente e l’Agenzia si è accorta che gli operatori che effettuavano per suo conto queste verifiche non erano controllati adeguatamente e non esisteva un elenco completo in cui fossero riportate le realtà autorizzate a effettuare le verifiche. Per il Dipartimento Laboratori di Taratura (Accredia DT nel seguito), l’opera- Ispettore Accredia-DT, Torino zione presentava diverse difficoltà an- giuseppe.lapaglia@yahoo.com T_M

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