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METROLOGIA LEGALE
IL TEMA
Alessandro Ferrero
Il quadro italiano È metrologia? È legale?
THE ITALIAN FRAMEWORK. IS IT METROLOGY? IS IT LEGAL? This paper was originated by the paper, authored by Giuseppe La Paglia and published in this same issue of Tutto_Misure, related to the accreditation of the electricity meter calibration and verification labs. That paper covers a situation that can be considered emblematic of the chaotic, sometimes contradictory stratification of documents ruling the Italian legal metrology, so that the question on whether legal metrology does still refer to metrology and is really legal appears to be quite reasonable. This paper tries, probably unsuccessfully, to find an answer to this question. RIASSUNTO Questo articolo nasce dalla lettura dell’articolo scritto da Giuseppe La Paglia per questo stesso numero di Tutto_Misure sui problemi legati all’accreditamento dei laboratori per la taratura e verificazione dei contatori di energia elettrica. Quell’articolo, pubblicato di seguito a questo, illustra una situazione che può essere considerata emblematica della caotica, e talvolta contraddittoria stratificazione di leggi, decreti e circolari che, in Italia, governano la metrologia legale. Una situazione che rende legittimo chiedersi se la metrologia legale, in Italia, sia ancora metrologia e sia legale. Quest’articolo tenta, probabilmente senza troppo successo, di rispondere a questa domanda. LE RAGIONI DI UNA PROVOCAZIONE
Non c’è il minimo dubbio che la metrologia legale rappresenti un’importantissima applicazione della metrologia, forse quella di maggiore impatto sociale dal momento che si occupa essenzialmente di garantire la fede pubblica in tutte le attività commerciali e sanzionatorie basate su risultati di misurazioni. Affrontare il problema in modo provocatorio (e sottotitolare un articolo, chiedendosi se la metrologia legale sia davvero metrologia e sia davvero legale, è certamente una provocazione) potrebbe apparire poco consono all’importanza del tema trattato. A chi scrive, però, la provocazione (alquanto amara) è venuta spontanea dopo aver letto gli articoli che Giuseppe La Paglia ha preparato per Tutto_Misure (il primo lo trovate subito dopo questo), in merito ai problemi che si sono dovuti affrontare per l’accreditamento dei laborato-
scrittura, dovrà farsi in pesi o misure legali. Va anche riconosciuta al legislatore di allora la lungimiranza con cui ha istituito gli uffici metrici “incaricati di mantenere la costante uniformità dei pesi e delle misure in uso e in commercio coi campioni prototipi”, e il cui regolamento è stato approvato con R.D. 242 del 31 gennaio 1909. In questo regolamento, all’art. 1, si istituiva la Commissione superiore metrica composta “del presidente e di sei membri, da nominarsi con Decreto Reale fra i cultori di scienze fisicomatematiche; del capo dell’ufficio del Ministero a cui è affidato il servizio metrico … e dell’ispettore centrale più anziano di detto servizio”. È singolare notare come il R.D. 7088/1890 sia tuttora in vigore, ma la Commissione superiore metrica e gli uffici metrici non esistano più, con i compiti di questi ultimi affidati alle Camere di Commercio. Con tutta l’ammirazione per questo Decreto e per quello che ha rappresentato nel periodo storico in cui è stato emanato, non si può che sorridere nel vedere ancora in vigore, dopo 121 anni, una legge che prevede (art. 1) che le misure legali in Italia siano unicamente quelle le cui unità sono “il metro internazionale” per le lunghezze, “il gramma, millesima parte del chilogramma internazionale” per i pesi e “il litro, volume di mille grammi d’acqua pura a quattro gradi del termometro centesimale” per le capacità. Viene da pensare che la sonnacchiosa lentezza con cui vengono recepite le innovazioni tecnologiche trovi giustificazione in un malcelato rispetto per questa legge umbertina che porta a
ri che eseguono tarature e verifiche sui contatori di energia elettrica. Non che mi fossero ignoti, ma vederli descritti con la chiarezza e lucidità con cui li ha trattati La Paglia ha fatto riemergere altre considerazioni, già più volte e da più parti riportate su queste stesse colonne e rimaste lettera morta. Chissà che esprimerle con un pizzico di provocazione porti a qualche risultato…! Partiamo dalle origini. In Italia, la legge che ha istituito la metrologia legale, figlia diretta e legittima della Convenzione del metro, è il R.D. 7088 del 23 agosto 1890 di approvazione del T.U. delle leggi sui pesi e sulle misure del Regno d’Italia del 20 luglio 1890, n. 6991. Per avere un’idea del periodo storico, il Re che lo ha firmato era Umberto I. È la prima legge in materia e, forse, la più chiara tra tutte quelle che abbiamo. Ne è un esempio l’articolo 11: Ogni convenzione di quantità che non Politecnico di Milano sia di solo danaro, anche per privata alessandro.ferrero@polimi.it T_M
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