Il
Il wellness a base d’uva

COSTRUIRE CON PREFABBRICATI INNOVATIVI IN CALCESTRUZZO

Il
Il wellness a base d’uva
Prefabbricati innovativi in calcestruzzo: la soluzione sostenibile per edifici ottimizzati dal punto di vista termico e acustico. L’alta qualità abitativa è garantita dal comfort termico, dalla protezione acustica e dall’elevata flessibilità di progettazione. Con l’attivazione del calcestruzzo, gli ambienti possono essere riscaldati e raffrescati in modo efficiente, risparmiando fino al 20% di energia rendendo semplice l’impiego di fonti rinnovabili.
I prefabbricati innovativi in calcestruzzo consentono di integrare diverse componenti impiantistiche direttamente nella struttura dell’edificio, garantendo così confort acustico, isolamento termico e una qualità dell’aria ideale. Ad un maggior benessere per gli utenti e ad un aumento della sostenibilità, contribuisce anche la qualità controllata del prodotto, la flessibilità di progettazione degli ambienti e i tempi di costruzione notevolmente ridotti.
Quella attuale è un’epoca di trasformazione, che rende difficile formulare previsioni. Un anno fa, ad esempio, si temeva una stagione invernale durissima per via del rincaro energetico; alla fine, secondo i dati della piattaforma di business intelligence dell’IDM, a gennaio 2023 si registrava un aumento del 36,93% sui pernottamenti in tutto l’Alto Adige in confronto all’anno precedente. “Così si può andare avanti”, pensarono molti con sollievo.
Tuttavia, nei mesi successivi le cifre calarono progressivamente fino a raggiungere, a giugno, un -1,16% rispetto al 2022 (si noti che i numeri superano comunque quelli pre-pandemia).
È vero che l’estate offre destinazioni maggiormente diversificate rispetto
all’inverno, ma non può rappresentare l’unico motivo. Senza dubbio, l’inflazione impatta in modo significativo, specie per la cosiddetta classe media. In generale, però, si assiste a un cambio radicale dei comportamenti di viaggio. Innanzitutto, il rapporto qualità-prezzo è un aspetto tenuto sempre più in considerazione. Altre tendenze in auge sono le mete lontane, il glamping e, come ormai arcinoto, l’attenzione alla sostenibilità. Uno studio ADAC condotto nel 2023 rivela che la natura intatta è uno dei fattori di prenotazione prioritari per il 60% degli intervistati. In armonia con la natura è anche il recentemente inaugurato Eco Suites Amaril, a Castelbello, al quale è dedicata la cover story.
Gli ambienti eleganti, caratterizzati dal lusso della semplicità, sono stati concepiti in ottica della salvaguardia ambientale e di un benessere olistico. Per coltivare un simile “progetto del cuore”, come lo definisce la stessa Michaela Platter, occorre crederci senza perdersi d’animo e rimanere in gioco, nonostante – o magari proprio accogliendo – le sfide del momento. Come tenere il passo con i tempi e rispondere alle mutevoli esigenze degli ospiti? Abbiamo raccolto per voi preziosi spunti, dal chatbot basato sull’intelligenza artificiale all’insalata che cresce in acqua insieme ai pesci fino ai vantaggi di usare TikTok.
Authors & Translators
Martina Bocek, Bonetti & Peroni, Sara Musci, Sara Penasa, Linda Pizzini, Giancarlo Soriano, Katharina Weiss, Veronika Wolf
Graphic Design Concept
Chiara Covanti
Coordination Lisa Härtel haertel@tt-consulting.com
Sales Delia Müller mueller@tt-consulting.com
Daniel Schnitzer daniel.schnitzer@tt-consulting.com
Publisher Tourismus Team Srl Eurocenter A | Zona Industriale 1-5 I-39011 Lana
T. +39 0473 560 056 info@tt-consulting.com www.tt-consulting.com
Il 36% dei ristoranti elencati nella guida Michelin 2023 con almeno una stella sono collegati ad alberghi. Secondo il Luxury Hotels Database di Thrends, il 57% delle strutture ricettive a 5 stelle ospita un ristorante, il 41% ne conta fino a tre e il restante 2% anche di più. Di questi, circa il 10% è insignito del prestigioso riconoscimento. Ciò indica una tendenza crescente al fine dining negli hotel di alto livello, con l’obiettivo non solo di soddisfare i propri ospiti, ma anche di attirare la clientela esterna, pari a circa il 75% degli avventori. Inoltre, come riporta Il Sole 24 Ore, nella maggior parte dei casi il contributo del ristorante al conto economico dell’albergo si aggira intorno al 40%.
È la nuova frontiera del turismo di lusso, il quale vede il viaggio non più come momento di mero relax nelle solite destinazioni, bensì quale importante strumento di trasformazione personale. Difatti, la sola regola del transformative travel è quella di tornare a casa profondamente cambiati. Sebbene la parola “esclusività” abbia perso di attrattiva, il desiderio di vivere esperienze eccezionali non è variato. Dunque, se alla base del cambiamento vi è il costante e continuo apprendimento, ecco che imparare, ad esempio, a praticare una nuova disciplina sportiva, a cucinare un piatto tipico, le tradizioni e la lingua del luogo che si sta visitando, sono tutte prerogative di un viaggio che vuol dirsi “trasformativo”.
SiteMinder, la piattaforma leader mondiale per il commercio alberghiero, ha analizzato l’andamento di oltre cento milioni di prenotazioni. Nel report Hotel Booking
Trends 2023, ha poi rivelato nuovi livelli di fiducia da parte dei viaggiatori rispetto al periodo subito dopo la pandemia. Secondo lo studio, infatti, le prenotazioni sono state effettuate all’incirca otto giorni prima dell’arrivo in struttura e le cancellazioni sono calate del 17% rispetto al 2022, nonostante un incremento del 24% del prezzo medio giornaliero della camera d’albergo.
Diffondere fragranze studiate in punti strategici dell’hotel consente di creare una sorta di segno di riconoscimento intangibile ed efficace, tanto quanto un logo o una bella insegna. Se non di più. L’olfatto, infatti, è l’unico senso che si collega direttamente al cervello, stimolando il sistema limbico, ovvero il cosiddetto “centro delle emozioni”. È dimostrato che oltre il 90% dei soggiorni vengono influenzati positivamente da aromi gradevoli rilasciati nell’albergo, e che il 65% degli ospiti prova una sensazione di rilassatezza negli ambienti caratterizzati da profumi particolari. Dunque, per un’azienda che opera nel settore dell’ospitalità, inserire il marketing olfattivo all’interno della propria strategia operativa è importante per fidelizzare la clientela.
In che modo gli operatori alberghieri utilizzeranno le nuove tecnologie, risponderanno alle mutevoli preferenze dei viaggiatori e soddisferanno i propri dipendenti? Per cominciare, analizzando più a fondo i dati degli ospiti si andrà a personalizzare del tutto la comunicazione, le promozioni, le attività, ma anche aspetti come la tipologia di caffè gradita o l’intensità della luce nella camera. Le suite saranno automatizzate: i mobili potranno essere spostati e convertiti in vari usi – di giorno disposti per le riunioni, di sera per i party e di notte per riposare. Grazie allo sviluppo della realtà virtuale e degli occhiali 3D, sarà possibile testare, in modo più coinvolgente, le diverse soluzioni abitative ancora prima di entrarci. Inoltre, per offrire la migliore esperienza alla clientela sarà indispensabile attrarre e trattenere talenti formati e ben pagati, ergo competenti e felici.
Pace e libertà assolute: ecco cosa deve offrire una vacanza secondo Michaela Platter. Con l’apertura dell’Eco Suites Amaril, lo scorso luglio, è riuscita a dare forma al progetto dei propri sogni, una realtà volta a garantire i sopracitati aspetti in totale armonia con la natura. Un luogo energetico all’insegna di un lusso discreto, dove fiorire di rinnovato benessere.
finstral.com/studio
Quando, nel 2018, Michaela Platter acquistò un terreno edificabile a Castelbello insieme al marito Alfred Pohl, ancora non immaginava che vi sarebbe sorto un simile progetto. Inizialmente, si pensava di realizzarvi dei piccoli appartamenti vacanza. Tuttavia, riconoscendo l’enorme potenziale della location, alla fine i piani sono cambiati: nell’estate 2023 ha aperto le sue porte l’Amaril, una realtà a 4 stelle S per soli adulti, con tredici suite e altrettanti appartamenti. Qui, l’ospite gode della stessa indipendenza come a casa, sentendosi comunque coccolato sotto ogni aspetto. Tutt’attorno, un tempo crescevano numerosi albicocchi e alcuni danno ancora i loro dolci frutti ai margini del giardino. Da qui l’idea di rendere omaggio all’albicocca venosta, integrandola nel concept dell’intera struttura. A partire dal nome a Maril, ovvero “un’albicocca” in dialetto altoatesino; inoltre, il suo delicato fiore rappresenta una decorazione ricorrente sulle pareti e sulla grafica degli stampati. Il messaggio che si desidera comunicare: tornare alle radici per assorbire nuova linfa vitale, prendendo a modello la natura.
Vivi le finestre in modo nuovo. Ti aspettiamo in uno Studio Finstral.Incontrare la bellezza. Scoprire il benessere. Scegliere la sostenibilità. I fiori di albicocco vengono usati spesso come decorazione.
Il concetto di libertà è centrale all’Amaril, e si è cercato di renderlo tangibile in ogni sua sfumatura: dal senso di ampiezza trasmesso dalla visuale privilegiata sulla Val Venosta, all’ingresso degli alloggi affacciato sull’esterno come fosse la porta d’entrata di casa, fino alle svariate oasi di pace interne ed esterne dove rifugiarsi per godere di privacy totale.
Il benessere, poi, è l’obiettivo della vacanza e comincia letteralmente dal primo istante. Infatti, appena varcata la soglia della reception – e anche della Spa in un momento successivo –, si viene avvolti da una fragranza, creata appositamente per l’Amaril, che invita a rilassare la mente e regola la frequenza cardiaca. Le morbide note di ylang ylang e lavanda, tra le altre, si incaricano di comunicare all’ospite il messaggio della casa attraverso l’olfatto: “Qui puoi rallentare, lasciare andare i pensieri e dedicarti del tempo di qualità”.
Spostandosi tra i vari ambienti dell’Amaril, si percepisce chiaramente quanto Michaela senta davvero suo questo progetto. Architetto di professione e amante del bello in generale nella vita, lei predilige un lusso senza fronzoli, semplice ed elegante nella giusta misura. Ovunque, si intuisce l’attenzione al dettaglio per creare uno stile pulito, raffinato ma non sfarzoso. Per implementare la propria idea e unirla al desiderio di ridurre al minimo l’impatto ambientale, Michaela si è fatta affiancare dall’interior designer Stefan Ghetta. Ecco allora che, con competenza e sensibilità, si è andati a realizzare una struttura esclusiva, perfettamente integrata nel paesaggio, dove comfort e sostenibilità sono in armonia – per una vacanza di classe senza sensi di colpa. Oltre all’utilizzo di energie rinnovabili, all’osservazione di tutte le direttive specifiche della certificazione ClimaHotel®, di cui può fregiarsi l’Amaril, e alla predilezione di materiali naturali del territorio, qui
è stata creata un’atmosfera che faccia sentire a proprio agio in qualunque ambiente: dalla luminosa sala colazione con vetrate affacciate sul giardino ai comodissimi lettini dell’area wellness, dove abbandonarsi a una piacevole lettura.
Un ulteriore aspetto che salta subito all’occhio è l’individualità delle singole unità abitative, in alcuni aspetti simili eppure nel complesso totalmente differenti. Ognuna delle suite, così come ciascun appartamento, vanta caratteristiche proprie che infondono uno charme peculiare. Un alloggio, ad esempio, colpisce per l’intera parete in vetro che dà sul giardino privato con comode sedute e braciere da esterno per l’inverno, mentre un altro si distingue per un suggestivo piano rialzato e, ancora, uno vanta una idilliaca terrazza privata sul tetto con idromassaggio. Ad accomunare gli ambienti, gli spazi ariosi, con complementi d’arredo proprio lì dove dovrebbero essere, per garantire comodità e praticità, ma con
Il lusso sostenibile della semplicità e della natura
stile. Inoltre, la volontà di ispirarsi alla natura è onnipresente: dall’abbondante luce che filtra dalle finestre alle nuance tenui degli interni, dall’uso di materiali regionali come quercia, gneiss e pietra di Plima fino alla linea di cortesia ecologica e alle tisane firmate Saint Charles, un’azienda austriaca che produce i propri cosmetici e tè abbinando le tecniche moderne ad antiche ricette basate sulla forza naturale delle erbe – in assoluta armonia con la filosofia dell’Amaril.
Per un soggiorno durante il quale rifiorire di benessere non può certo mancare una generosa Spa e ambienti votati al relax. Mentre dell’estetica,
della valorizzazione del panorama e dell’accoglienza degli ospiti si occupa Michaela, il tema wellness è il “campo” del marito Alfred. E si potrebbe intenderlo alla lettera, in quanto il giardino stesso è una zona di rigenerazione: un tripudio di biodiversità delimitato da albicocchi e altri alberi, con centinaia di variopinte corolle a punteggiare il curato prato verde e l’aroma di diverse erbe officinali, valorizzate a metro zero in cucina. Qui è bello fare qualunque cosa: camminare senza fretta, gustarsi un drink accarezzati dal sole, chiudere gli occhi e respirare a fondo o lasciarsi incantare dal panorama. Fiore all’occhiello è la particolare disposizione su vari livelli, dove sono sparsi qua e là intimi angoli di pace con comodi lettini, per rilassarsi ammirando le montagne circostanti, il castello di Castelbello e il pacifico
scintillio della piscina esterna, altro gioiellino dell’Amaril. L’acqua della vasca, lunga 20 m e con accesso anche dall’interno, è priva di additivi chimici e piacevolmente temperata. La forza terapeutica dell’elemento primordiale viene riproposta anche in altri luoghi e modalità, nella vasca idromassaggio panoramica sul tetto e nella particolare acqua esagonale che scorre da tutti i rubinetti – ma questo viene approfondito più avanti.
Anche il mondo saune e la zona relax con nicchie e lettini ad acqua sono un rifugio di serenità, dove sciogliere le tensioni, svuotare la mente, lasciarsi cullare dal silenzio, tornare padroni del proprio tempo, farsi del bene e ritrovare la leggerezza – magari in sinergia con gli efficaci massaggi e trattamenti beauty. Nella pianificazione di questi
Per l’Eco Suites Amaril abbiamo fornito e installato diverse vetrate nonché eseguito altre lavorazioni in vetro, contribuendo a creare gli spazi luminosi e l’atmosfera di leggerezza e benessere che caratterizza le suite così come altri ambienti della struttura. Ringraziamo Michaela Platter per la fiducia e per la piacevole collaborazione.
spazi è stato posta un’attenzione speciale a un rapporto equilibrato tra luce naturale e artificiale, di modo che l’illuminazione risulti all’ospite il meno invasiva possibile.
ristoratore che velocizza il processo rigenerativo.
Ciò di cui i due proprietari sono convinti è che le radiazioni elettromagnetiche a cui siamo quotidianamente esposti si ripercuotano negativamente sulla salute. Ma come sfuggirvi e favorire un riequilibrio energetico dell’organismo? All’Amaril, l’elettrosmog e le geopatie vengono minimizzate grazie alle discrete installazioni dell’azienda austriaca Geonado, così da ridurre gli stati di tensione e garantire un sonno
Tornando al potere rivitalizzante dell’acqua citato brevemente in precedenza: da tutti i rubinetti dell’Amaril scorre acqua fresca esagonale. Se già l’acqua altoatesina vanta un’elevata qualità, questa, per la peculiare struttura molecolare – che, osservata al microscopio, a 60 °C assomiglia a quella di un cristallo – trattiene più ossigeno rispetto a quella convenzionale, producendo un effetto energizzante e stimolante del metabolismo. In sostanza, ricorda moltissimo il gusto fresco, pieno e dissetante dell’acqua delle sorgenti di montagna, come quella dei ruscelli e dei limpidi laghetti in quota. In conclusione, quello voluto da Michaela Platter è un luogo energetico dove nutrire il benessere dall’esterno e dall’interno.
Per chi ama le due ruote quanto noi Siamo molto contenti di aver potuto realizzare il deposito bici dell’Eco Suites Amaril, e ringraziamo per la fiducia accordataci. La nostra esperienza pluriennale nel campo ci ha consentito di scegliere le dotazioni più idonee a garantire un utilizzo ottimale dello spazio e la praticità del servizio. Questo nuovo progetto ci ha dato grande soddisfazione.
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Ottimizzazione dei consumi energetici dall’inizio alla fine
Energytech ha sviluppato un concetto energetico attento alla sostenibilità e ai costi, sia in fase di costruzione che poi di gestione. Dal riscaldamento all’isolamento efficiente secondo i principi CasaClima fino al piano antiincendio, ogni step è stato seguito durante la progettazione, ma anche a lavori conclusi.
Tra riduzione dell’elettrosmog e acqua esagonaleLe installazioni Geonado riducono l’elettrosmog e sono anche eleganti arredi.
Sig.ra Platter, cosa apprezza particolarmente dell’Amaril?
Innanzitutto, adoro la posizione: la stupenda visuale, che trasmette un senso di vastità e libertà, così come la tranquillità data dalla natura. Quando vidi il terreno per la prima volta, intuii subito che lì poteva nascere qualcosa di bello e prezioso. Ho messo anima e cuore nella realizzazione dell’Amaril, affinché anche gli ospiti potessero respirare l’energia di questo luogo unico e disintossicarsi dallo stress della quotidianità.
sera si accomoda al ristorante interno, mentre quella seguente si lascia ispirare dai suggerimenti del dine-around. Piccole sfumature, le quali tuttavia rendono il soggiorno piacevolmente spontaneo e irripetibile.
Qual è il suo posticino del cuore?
Senza dubbio la piscina a sfioro sul tetto. Massaggiati dalle gorgoglianti bolle, si gode di una vista privilegiata sulle antiche mura di Castelbello e sull’intera vallata – una sensazione indescrivibile, da provare sulla propria pelle.
Il concetto di libertà riveste un’importanza primaria nella Sua idea di vacanza. Come si concretizza all’Amaril?
Si percepisce nell’atmosfera informale che si respira, nella totale assenza di vincoli, nella certezza di poter scegliere finalmente come investire il proprio tempo. Spiegato in situazioni reali: è l’ospite della Garden Suite che si rilassa sul divanetto del proprio giardino, per poi camminare a piedi nudi sull’erba fino al bar pochi metri più in là e prendersi un drink; o l’ospite che una
Quale è stata la parte più difficile nella realizzazione di questo progetto?
Io e mio marito non apparteniamo alle classiche famiglie di albergatori con una lunga tradizione nell’ospitalità.
Anzi, io fino ad ora ho fatto tutt’altro, perciò, per così dire, sono nuova del settore e questo ha rappresentato una grande sfida. Per fortuna, siamo entrambi molto determinati e non ci siamo fatti scoraggiare. Sicuramente, gli aspetti più impegnativi sono
stati l’ottenimento della certificazione ecologica e, soprattutto, la fase appena prima dell’apertura. Sono state giornate intense, accompagnate da una certa preoccupazione per terminare i lavori puntualmente, ma, grazie un forte spirito collaborativo, il 1° luglio siamo riusciti a inaugurare l’Amaril come previsto.
Oltre a garantire la massima indipendenza, si nota come per Lei sia essenziale che la vacanza favorisca anche un benessere olistico. Esatto, con la mia famiglia abbracciamo questo stile di vita da diversi anni: siamo attenti alla riduzione dell’elettrosmog, beviamo acqua esagonale, pratichiamo regolarmente il digiuno terapeutico e ci interessiamo di temi di salute. Pertanto, era naturale per noi riproporre questa filosofia del benessere anche all’Amaril, così che gli ospiti possano davvero azzerare le tensioni e ritrovare l’armonia.
In armonia con la natura
Quest’estate abbiamo completato i lavori di pavimentazione dell’Eco Suites Amaril. In linea con il concetto di illuminazione, abbiamo posato raffinati pavimenti in legno di colore bianco nelle suite e rivestito le scale con il medesimo pavimento, rifinendoli poi con un trattamento a olio ecologico. Questo ci ha permesso di dare il nostro contributo a un’esperienza abitativa unica. Nella sala fitness abbiamo optato per un pavimento più rustico con una superficie piano sega, di facile manutenzione e in grado di resistere anche ai carichi più elevati.
Auguriamo ai proprietari e agli ospiti innumerevoli momenti rilassanti con i nuovi pavimenti Lobis.
Innanzitutto, è importante sapere che, con una buona pianificazione e una conoscenza basilare della tecnologia delle auto elettriche, è possibile affrontare anche lunghe distanze. Chi sta organizzando le proprie vacanze può, quindi, tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia, nonostante l’infrastruttura attuale consenta già di percorrere lunghe tratte, c’è ancora margine di miglioramento per i fornitori di servizi. Abbiamo analizzato alcuni aspetti con gli esperti di alpitronic.
Di recente, il signor Lohse ha acquistato un’auto elettrica: si tratta di un vero capolavoro della tecnologia contemporanea e di un passo verso la transizione europea che prevede, a partire dal 2035, la vendita esclusiva di questi veicoli. Il settore sta decisamente vivendo una fase di crescita esplosiva: basti guardare alla Cina, che ha pianificato la commercializzazione di ottanta nuovi modelli entro la fine dell’anno. Con la sua nuova auto, il signor Lohse vuole intraprendere un viaggio dalla Germania all’Italia, nello specifico da Ratisbona a Monterosso in Liguria, percorrendo un totale di circa 835 km. Poiché la guida in autostrada durante la stagione estiva, con l’auto carica di bagagli, impatta sulle prestazioni del veicolo, è necessario programmare
cicli di ricarica a intervalli più brevi. Le informazioni fornite dal costruttore sull’autonomia della batteria indicano una distanza massima di circa 540 km, ma se la vettura è carica di bagagli, anche con una guida in modalità eco, l’autonomia si riduce a circa 360 km. Sabato mattina alle 9:30 le valigie, i bambini e la moglie del signor Lohse sono già in auto, la batteria è completamente carica e tutto è pronto per la partenza. La prima sosta è prevista verso mezzogiorno nei pressi di Rosenheim, a circa 200 km di distanza, dove la famiglia arriva con una carica residua del 20-30%. Un suggerimento importante per i tragitti più lunghi in e-car è proprio quello di evitare, nei limiti del possibile, che il livello della batteria scenda al di sotto del 20%. In questo
modo ci si assicura un’autonomia di riserva in caso si riscontrassero problemi con la stazione di ricarica prevista e fosse necessario ricorrere a un “piano B”. Ma per la famiglia Lohse tutto fila liscio e la ricarica dell’auto viene combinata sapientemente con la pausa per il pranzo. Per soste inferiori a 25-30 minuti, si consiglia di riprendere la guida quando la batteria ha raggiunto circa l’80%, poiché il tempo di ricarica da 80 a 100% richiede approssimativamente la stessa durata necessaria per ricaricare da 20 a 80%. Altri 200 km di viaggio e poi il signor Lohse ha programmato un pernottamento nei pressi di Bressanone. In casi come questo, è buona prassi informarsi in anticipo sul numero di colonnine disponibili presso la struttura alberghiera prescelta.
Quando un intero hotel ha bisogno di energia elettrica per funzionare, come fare per assicurarsi che ne rimanga a sufficienza per ricaricare anche le e-car? Oltre all’acquisto di energia extra, ci sono due alternative possibili: la prima consiste nello stabilire una quantità massima di fornitura di kW, tenendo in considerazione anche un adeguato margine. Una volta raggiunto il limite massimo, non sarà più possibile utilizzare le stazioni di ricarica. La seconda possibilità è l’installazione di un sistema che reagisca in modo dinamico alle variazioni di consumo energetico e utilizzi solo la quantità disponibile in un preciso momento.
Così si evita un sovraccarico della rete, anche se uno svantaggio di questa soluzione è che i cicli di ricarica sono meno prevedibili, di conseguenza non è sempre possibile garantire agli ospiti una ricarica in qualsiasi momento e in tempi brevi.
Se l’hotel che vi piace ha una sola stazione di ricarica, tenete presente che potrebbe essere già occupata. L’hotel che ha prenotato il signor Lohse dispone di dieci stazioni collegate tra loro: queste soluzioni intelligenti sono particolarmente vantaggiose per gli alberghi e le imprese, perché consentono di gestire individualmente la distribuzione dell’energia. Nello specifico, le wallbox che fanno parte della stessa rete sono controllate da una centralina che, a seconda del numero di vetture collegate, regola la quantità di elettricità nel sistema oppure organizza i cicli di ricarica in modo che le stazioni operino in sequenza. Così, la famiglia Lohse può cenare in tranquillità e poi godersi un sonno riposante mentre l’auto si ricarica per il viaggio del giorno successivo. L’indomani, l’arrivo a destinazione è previsto verso sera e la giornata si svolge in modo analogo alla precedente: una tratta di circa 250 km, poi una sosta verso mezzogiorno e in seguito l’ultima parte del
viaggio per raggiungere l’hotel sul mare. Tuttavia, la seconda giornata di viaggio si rivela molto meno rilassata della precedente perché, poco prima della sosta per il pranzo, la famiglia si trova ad affrontare un problema che fa sudare freddo il signor Lohse. Sfortunatamente, l’uscita dell’autostrada che avevano previsto di utilizzare per raggiungere la stazione di ricarica è chiusa. La moglie del signor Lohse si attiva immediatamente per trovare un’alternativa nella zona mentre l’autista, o meglio l’auto stessa, riduce al minimo la velocità per risparmiare la batteria. E se non raggiungessero in tempo la stazione di ricarica e rimanessero bloccati in autostrada creando un ingorgo? È molto probabile che l’ADAC, l’Automobile club tedesco, non metterà in circolazione i caricatori mobili fino a quando il numero di auto elettriche sulle strade non aumenterà, così come la norma, secondo cui i veicoli elettrici possono superare in caso di traffico rallentato, è valida soltanto
in certe località. Comunque, in linea di principio, la probabilità di esaurire l’energia di un’auto elettrica non è più alta rispetto a quella di rimanere senza benzina, in quanto un motore elettrico generalmente consuma molto meno guidando a velocità ridotta, durante lo stop & go e anche quando si ferma l’auto con l’aria condizionata in funzione. Alla fine, nonostante il basso livello della batteria e una deviazione non indifferente, la famiglia Lohse riesce a raggiungere una stazione di ricarica. Il resto del percorso prosegue senza intoppi e l’auto viene messa nuovamente in carica una volta raggiunto l’hotel a Monterosso.
…oltre a vari sconti e agevolazioni fiscali, esistono anche altri metodi per promuovere la mobilità elettrica? In molti centri commerciali o parcheggi, ad esempio, i posti migliori vengono riservati alle auto elettriche e, in città come Amburgo o Monaco, le e-car possono addirittura parcheggiare gratuitamente in centro per un certo tempo stabilito. A Essen e Karlsruhe, invece, le auto elettriche possono circolare sulla corsia degli autobus e sull’autostrada dell’Inntal viaggiano fino a 130 km/h*, mentre per gli altri veicoli il limite è di 100 km/h.
*veicoli con targa verde in Austria e targa speciale per e-car in Germania. Per le auto elettriche con targa standard, è possibile annullare le multe presentando un documento identificativo del veicolo.
Predisporre sistemi di ricarica intelligenti. Nonostante l’acquisto sia più costoso rispetto a quello di una singola stazione di ricarica, questi sistemi permettono un notevole risparmio grazie a una gestione intelligente della rete.
Offrire sconti ai viaggiatori ecologici. Proponete già questo tipo di offerte? Se la risposta è no, non c’è momento migliore per iniziare: la natura ve ne sarà grata e una ricompensa per un comportamento rispettoso dell’ambiente è sempre ben vista.
Mettere a disposizione dei parcheggi privati. Non intendiamo soltanto i parcheggi con colonnine di ricarica. Se le auto con motore a combustione non possono parcheggiare in prossimità dell’edificio a causa dei gas di scarico, perché non usare questi spazi per i veicoli con motori elettrici?
Organizzare dei tour in e-car. I viaggi con le auto da corsa sono cosa nota, ma programmarne uno con un gruppo di eleganti veicoli elettrici è qualcosa di nuovo ed emozionante, che potrebbe persino convincere qualcuno in più ad appassionarsi di e-car.
Formare il personale. Il solo fatto di aver installato una stazione di ricarica non è sufficiente. È importante essere in grado di rispondere a domande come: la potenza è a 11 oppure a 22 kW? Che cos’è un connettore di tipo 2? Qual è la differenza tra una stazione di ricarica standard e una rapida?
Proporsi come modello di riferimento. Disporre di auto aziendali elettriche può contribuire a diffondere l’interesse per questi veicoli anche nel vostro team di collaboratori e tra i vostri ospiti. E cosa ne pensate di un’auto aziendale elettrica che i vostri collaboratori possano utilizzare anche nel tempo libero a fronte di un piccolo contributo?
Il primo veicolo elettrico fu una carrozza a quattro ruote, sviluppata già alla fine del XIX secolo, nonché probabilmente anche la prima vettura alimentata a elettricità. L’invenzione fu del tedesco Andreas Flocken e venne realizzata in legno, per un peso di circa 400 kg. Con una velocità massima di 15 km/h, la Flocken Elektrowagen aveva un’autonomia di circa 25 km, che permetteva all’imprenditore di andare dalla sua città, Coburgo, fino alla centrale idroelettrica di proprietà a Redwitz, dove poteva ricaricare la carrozza. Inoltre, c’è anche da dire che la prima auto capace di raggiungere una velocità superiore ai 100 km/h, intorno al 1899,
fu proprio elettrica. A questi successi iniziali, seguì una breve fase di sviluppo, che consentì anche a Thomas Edison di presentare la sua Edison Baker. Intorno al 1910, poi, il motore elettrico venne spinto “fuori strada” dai modelli a combustione interna. Solo nel 1973, ci fu un’ulteriore svolta per le vetture elettriche, quando il chimico Stan Whittingham produsse la prima batteria ricaricabile agli ioni di litio. Negli anni ’90 si continuò con la costruzione di auto elettriche fino a che, nel 1997,
la Daimler-Benz le portò alla produzione in serie. Le creazioni dell’azienda vantavano un’autonomia di 200 km, tuttavia non vennero mai commercializzate per via di un allentamento delle leggi sull’inquinamento atmosferico dell’epoca.
L’obiettivo della filosofia aziendale di Luxury Transfer è quello di trasportare i nostri clienti alle loro destinazioni con la massima sicurezza, comfort e affidabilità. Raggiungiamo questo obiettivo attraverso una logistica sofisticata, una moderna ed eccellente flotta di veicoli e attraverso i nostri autisti cordiali, attenti e preparati! Un rapporto piacevole e personale con i nostri clienti abituali è ancora una preoccupazione per noi.
Vi offriamo i nostri servizi nel campo del trasporto di persone. In ognuno dei nostri servizi troverete i nostri veicoli, che soddisfano i più alti requisiti di sicurezza, comfort e pulizia.
Come l’acquaponica potrebbe rivoluzionare l’agricoltura altoatesina
Cosa accomuna i pesci e la lattuga, e come possono, insieme, rendere più sostenibile l’agricoltura altoatesina? Siamo andati a vedere come funziona il sistema acquaponico per la coltivazione dell’insalata mista ad allevamento ittico, lasciandoci ispirare dallo spirito innovativo di una giovane start up locale.
Precisamente, con una tartare di trota salmonata. A tavola si parlava del fatto che questa varietà di pesce assume il caratteristico colore rosa solo per via dell’alimentazione integrata con carotene e che il consumo di frutti di mare non sia ormai più etico per via dell’inquinamento marino e della pesca eccessiva e incontrollata. Di questo discutevano, tra un boccone e l’altro, Matthäus Kircher, i suoi tre cognati Tobias e Thomas Rautscher e Armin Flor e gli altri membri della famiglia durante quella cena di ormai quattro anni fa. Ben presto, si collegarono al tema della produzione alimentare in acquaponica, riflettendo sul potenziale di questo sistema per migliorare l’agricoltura altoatesina.
Il destino volle che appena due settimane più tardi, al successivo pasto in
famiglia, il menu prevedesse nuovamente tartare di trota salmonata.
In quel momento agli attuali fondatori dell’azienda Solos fu subito chiaro: desideravano contribuire attivamente alla sostenibilità ambientale non solo nel piccolo, ma su scala più vasta. Seguirono riunioni settimanali per raccogliere le informazioni necessarie e pianificare il progetto; quindi venne realizzata una prima vasca, dove testare la coltivazione di insalata insieme ai pesci, secondo la tecnica acquaponica. Tutto molto spartano e all’insegna dell’inventiva, come è tipico di ogni start up agli esordi.
Che cosa si intende con acquaponica?
Si tratta di un concetto tanto semplice quanto geniale, che integra – anche nel nome – l’acquacoltura e l’idroponica. Andando con ordine:
con acquacoltura si intende l’allevamento controllato di organismi acquatici, dai batteri alle alghe fino ai crostacei e, naturalmente, ai pesci; l’idroponica, invece, è una tecnica agricola di coltivazione di erbe, frutta e verdura fuori suolo, ovvero nell’acqua anziché nel terreno. Combinando i due sistemi si ottiene l’acquaponica.
I più importanti “collaboratori” della Solos Farm, dunque, sono in realtà i cento pesci che nuotano nelle vasche, tra i quali figurano specie come il pesce rosso e il persico trota, molto comuni nelle nostre zone. Questi, tramite la respirazione e le loro escrezioni, liberano ammoniaca nell’acqua, che viene regolarmente pompata in un secondo contenitore, passando per un filtro che trattiene i residui solidi. Qui, colture di batteri selezionate – come accade anche nel nostro stesso corpo – trasformano l’ammoniaca in nitrati e nitriti, che sono importanti nutrienti per le piante. L’acqua, così fertilizzata in modo naturale, viene quindi immessa nelle vasche di coltivazione dell’insalata, che assorbe le preziose sostanze attraverso le radici. Ed ecco che il cerchio si chiude: l’acqua, di nuovo pura, torna nel comparto con i pesci e il processo ricomincia da capo. Inoltre, adottando questo sistema, non è necessario utilizzare prodotti chimici, fertilizzanti di sintesi o antibiotici né continuare a riempire le vasche; solo di tanto in tanto viene aggiunta ai 50 m3 quel po’ di acqua che viene inglobata dall’insalata stessa. Questo permette di ridurre il consumo idrico – fino al 90% rispetto all’agricoltura convenzionale – così come la superficie necessaria grazie alla coltivazione verticale, nonché di evitare l’impoverimento del suolo.
Allevare i pesci in un ambiente chiuso: è davvero sostenibile ed etico?
“All’inizio, ci siamo posti la stessa domanda”, racconta Matthäus, uno dei soci fondatori di Solos. “Il benessere animale, infatti, è per noi una priorità, per questo abbiamo fatto ispezionare più volte le nostre installazioni da veterinari professionisti, i quali ci hanno confermato che non solo sono a norma, ma addirittura esemplari. Ci sarebbe piaciuto anche ricreare una
specie di acquario nelle vasche, con angoli di pace per i pesci, tuttavia ci è stato sconsigliato, poiché porterebbe con tutta probabilità a conflitti territoriali. In più, dalle ampie finestre entra abbondante luce naturale”, illustra. “Se l’impianto fosse collocato all’aperto ed esposto direttamente ai raggi solari, ci troveremmo ad affrontare problematiche come la formazione di alghe e un eccessivo riscaldamento dell’acqua, che a sua volta si ripercuoterebbe in modo negativo sui pesci. Per quanto riguarda il numero di ‘dipendenti acquatici’, siamo molto al di sotto
del limite massimo imposto dalla legge. Difatti, ci sarebbe spazio per accogliere più esemplari, ma attualmente non ne abbiamo interesse, anche perché deve sempre essere proporzionato alla quantità di insalata coltivata. Una volta all’anno, dei pesci vengono abbattuti e messi in commercio per il consumo alimentare, mentre ne vengono introdotti alcuni giovani provenienti dalla Pianura Padana. Così, anche in questo caso, il ciclo è continuo.” Si tratta di una situazione win-win: se i pesci stanno bene, allora anche l’insalata cresce rigogliosa e sana.
Come funziona la coltivazione di insalata fuori suolo? Per capirlo, entriamo anzitutto in una piccola camera isolata termicamente al fine di mantenere tutto l’anno una temperatura ideale tra i 19 e i 26 °C. Tra la luce violetta delle lampade LED a risparmio energetico e l’arietta emessa dai ventilatori, l’atmosfera è quasi mistica. Qui, in pochi metri quadri, germinano e crescono diverse varietà di insalata per le prime tre settimane, fino a che sono pronte per entrare in vasca. Per questo passaggio, le piantine vengono sistemate a intervalli regolari su un pannello rettangolare in polistirolo, con delle aperture che permettono alle radici di immergersi e assorbire i nutrienti. Una leggera corrente mantiene l’acqua in costante movimento e, dunque, sempre fresca. Qui, “zattere” di Gentile, Trentina, Romana, Salanova e altri tipi di lattuga meno comuni galleggiano per un mese circa, sino a quando sono sufficientemente grandi per essere raccolte – o, per meglio dire, pescate. “Tutti i lunedì e i giovedì i nostri attenti collaboratori prelevano le piante di insalata pronte e, ancora con le radici, le imbustano in sacchetti di carta riciclata per il trasporto. Dal nostro stabilimento fino allo spedizioniere saranno sì e no 10 m… quando si dice: emissioni zero.” Un simile sistema sarebbe implementabile anche in verticale?
“Certo! Permetterebbe anche di incrementare la produzione.
Il potenziale dell’acquaponica è immenso e potrebbe davvero rivoluzionare completamente l’agricoltura, in Alto Adige e oltreconfine.”
Il centro di competenza di acquaponica sorge su una superficie di 8000 m2 tra i meleti di Termeno e segue un modello a ciclo chiuso perfettamente sostenibile, con un consumo minimo di risorse energetiche. A un certo punto, vista la crescente domanda di insalata fresca “di pesca”, è stato necessario espandersi e trasferire qui la sede. Passati i primi anni di sperimentazione, la start up è oggi tutt’altro che acerba e, anzi, ha visioni molto chiare in mente: “Coltivando in acqua, la resa è di dodici volte superiore rispetto ai sistemi agricoli tradizionali. Pertanto, nel prossimo futuro abbiamo intenzione di allargare la produzione ad altre verdure, erbette e spezie;
ci piacerebbe anche introdurre specie come i crostacei oltre ai pesci”. Il messaggio di fondo è forte e chiaro: “Si può puntare il dito sulle problematiche in atto, oppure si può prendere in mano la situazione e agire in prima persona. Noi abbiamo abbracciato la seconda opzione: ci siamo messi in gioco e, con l’acquaponica, desideriamo aprire la strada a un modello di agricoltura sostenibile. In qualità di centro di competenza in quest’ambito, intendiamo anche rappresentare un punto di riferimento, dalla ricerca alla sperimentazione in merito a tale tecnica fino alla formazione di altri produttori”.
Ma la domanda per eccellenza è: che gusto ha l’insalata cresciuta in acqua? Croccante e autentica, inoltre,
grazie alla raccolta integrale con le radici, si mantiene fresca per diversi giorni. In conclusione: l’acquaponica ha un potenziale notevole e rappresenta un’alternativa di coltivazione concreta e attuabile, che potrebbe risolvere diversi problemi in un colpo solo, migliorando in modo significativo la produzione alimentare. Che l’insalata sia poi anche squisita, è un piacevole effetto collaterale.
Sebbene la lattuga in acquaponica venga coltivata in modo naturale, sostenibile e senza l’uso di prodotti chimici, per ora non può comunque ottenere il sigillo bio. Questo perché la legge europea in vigore, ormai in realtà obsoleta, stabilisce che l’insalata biologica debba crescere nella terra.
Le espressioni usate per descrivere la vostra struttura ricettiva hanno il potere di coinvolgere e ispirare ogni potenziale cliente. Tuttavia, ormai la vera sfida è diventata trovare un hotel che non faccia “sentire come a casa” o sia “curato in ogni dettaglio”. Invece, per distinguersi dalla concorrenza occorre stare alla larga dalle frasi fatte e raccontarsi con originalità.
Le parole sono importanti. Eppure, spesso vengono sottovalutate, nella convinzione, ad esempio per un sito internet, che siano di importanza subordinata rispetto al web design e alle immagini d’impatto. La realtà, invece, è che i sopracitati aspetti da soli non bastano: servono le parole, quelle giuste, per guidare il lettore all’azione e incrementare le conversioni. Tuttavia, una cosa è vera: i testi sono inefficaci, o addirittura controproducenti, se scritti male, vale a dire usando espressioni generiche anziché cucite su misura. Come si può sperare di farsi notare usando termini inflazionati, che non descrivono veramente la propria struttura ma, anzi, la fanno sembrare uguale a tutte le altre?
Cliché come “ogni genere di comfort” sono ormai vuoti di significato e non distinguono il vostro hotel dagli altri. Per far sì che un potenziale cliente vi scelga tra le migliaia di opzioni a disposizione, occorre adottare un linguaggio più coinvolgente. Concentratevi ad esempio su un particolare specifico, che metta in luce i vostri punti di forza: in che senso il panorama è meraviglioso, cosa si vede? Che piatti si intendono come specialità tipiche? Inoltre, evitate il tono impersonale, che parla a tutti e a nessuno, così come quello autoreferenziale: anziché elogiare i vostri servizi, rivolgetevi direttamente all’ospite, descrivendogli con aggettivi vividi (non vaghi!) e situazioni concrete l’esperienza unica che il vostro hotel può offrigli. Raccontate storie, stimolate i sensi, comunicate una
particolare atmosfera, fate sognare al lettore di essere già beatamente rilassato in una delle vostre camere.
Il copywriting efficace è proprio questo: un riuscito mix di narrazione emotiva e scienza della vendita, per stabilire una connessione con gli ospiti che trasformi l’interesse in prenotazioni. D’altronde, come afferma l’esperto del settore Tom Fishburne: “Il marketing migliore è quello che non sembra marketing”. Il content marketing –che sia il sito, la brochure o una newsletter – non fa eccezione: occorre una comunicazione personalizzata capace di catturare l’attenzione, di informare, intrattenere, accendere l’immaginazione e persuadere.
Tutto con un tone of voice calibrato e, online, con un occhio di riguardo per la cosiddetta SEO.
L’acronimo sta per Search Engine Optimization, ma non a tutti dirà molto di più. Tradotto: ottimizzare i testi in base ai “gusti” di Google, per citare il motore di ricerca più famoso, così da ottenere una buona visibilità tra i risultati. Questo si raggiunge implementando in maniera strategica e più naturale possibile dei termini accuratamente selezionati, le cosiddette keyword e sinonimi, ma non solo. La qualità, infatti, ricopre un ruolo centrale nell’ambito della scrittura
SEO: vengono preferiti i contenuti creativi e rilevanti, che siano un valore aggiunto per il lettore (in hotel viene pur sempre una persona fisica, non Google!). Quanto più dettagliati sono i testi, maggiori saranno le informazioni fornite e più soddisfatti saranno
gli utenti, da cui deriva un miglior posizionamento nei risultati di ricerca. I testi non sono troppo lunghi, se evocativi e scritti con cura – dunque potete tranquillamente aggiungere qualche dettaglio curioso della vostra realtà. Da dove provengono gli ingredienti che usate in cucina? Quale punto panoramico va assolutamente
raggiunto in destinazione? Come è nato l’hotel?
Inoltre, è bene tenere a mente il proprio pubblico di riferimento già al momento dell’individuazione delle parole chiave: non tutte vanno bene solo perché vengono cercate spesso su internet. Immaginatevi il vostro cliente tipo di fronte, focalizzatevi
su ciò che desidera sapere e descriveteglielo – altrimenti, semplicemente, andrà a cercarlo da un’altra parte. Ah, e non lasciate nulla al caso: prevedete sempre una call to action finale, di modo che la persona sappia esattamente come muoversi senza perdere tempo, e, soprattutto, l’interesse.
In conclusione, come comportarsi concretamente per creare testi efficaci? Come per ogni altro ambito, la scelta migliore è sempre affidarsi a dei professionisti. D’altronde, a ognuno il proprio lavoro: fareste mai
curare il giardino all’imbianchino?
Se l’albergatore ospita e lo chef cucina, i copywriter si occupano di content marketing. Ma attenzione: è vero che un copy, che ha a che fare con le parole per mestiere, sa quali scegliere per valorizzare la vostra struttura; tuttavia, innanzitutto la deve conoscere. Qui entrate di
nuovo in gioco voi: fate un briefing completo, organizzate una visita della struttura, comunicate il vostro concept, la filosofia adottata, le esigenze dei vostri ospiti tipo, gli obiettivi futuri... Solo così avrete testi centrati e con un’anima, che arrivano dritti al cuore di chi legge.
Camera completa di ogni comfort Ricco buffet
Prima dell’arrivo, potrete scegliere il cuscino ergonomico più adatto alle vostre esigenze che, insieme ai letti king size, vi garantirà notti davvero ristoratrici.
L’essenza che respirate nella Spa è stata creata appositamente da mastri profumieri per il nostro hotel con lo scopo di favorire il relax e regolare la frequenza cardiaca.
Dal pane sfornato direttamente dallo chef al burro del caseificio locale fino alle marmellate di un’azienda agricola nelle vicinanze.
Dalla vostra finestra, potete vedere da un lato le acqua color smeraldo del lago, dall’altro l’argento delle Dolomiti di Brenta.
Combina tradizione e modernità Sentirsi a casa
Arredi contemporanei come la vasca idromassaggio convivono con dettagli in materiali tradizionali quali le travi in rovere antico spazzolato.
Nel parco secolare di oltre un ettaro del nostro hotel per soli adulti, il silenzio è interrotto solo dal cinguettio degli uccellini.
L’entrata indipendente e nessun vincolo di orario: qui potrete scegliere voi il ritmo della vacanza.
Per la tartare, piatto forte della casa, la carne di cervo nostrano viene rigorosamente sminuzzata a mano col coltello.
In vino veritas. O sarebbe meglio dire “in vino venustas”? Sì, perché il vino non induce solo alla verità, ma anche a una bellezza naturale. Lo dimostra la vinoterapia, sempre più popolare nelle Spa dell’ospitalità di alto livello. Di seguito potete leggere di cosa si tratta esattamente.
Pare che già Ippocrate prescrivesse il vino contro mal di testa e disturbi intestinali, mentre lo scrittore greco Plutarco lo definiva come la più buona di tutte le medicine. Persino alcuni passi della Bibbia raccontano le sue proprietà di arginare le ferite. Per tutto il Medioevo e fino al XIX secolo si credeva nei poteri curativi del succo
d’uva: ad esempio, un professore di medicina di Jena raccomandava bagni nei rossi di Bordeaux per combattere malattie infantili potenzialmente letali. Oggi, grazie alla scienza, siamo in grado di conoscere in modo preciso i componenti del vino e, dunque, capire perché sia tanto efficace. Negli anni ‘90, alcune ricerche in merito furono
impiegate per elaborare dei cosmetici: era nata ufficialmente la vinoterapia. Seppure il vino nella società moderna non venga classificato né come alimento, né tantomeno come rimedio, ma piuttosto come bevanda di piacere, è accertato che contenga numerose sostanze preziose, dovute principalmente al suo ingrediente base: l’uva.
Gli OPC – ovvero oligomeri proantocianidolici – vengono ricavati soprattutto dai semi e dalle bucce delle uve a bacca rossa. Si tratta di alcuni dei più potenti antiossidanti naturali, il cui effetto protettivo delle cellule dai radicali liberi è di molto superiore a quello delle vitamine C ed E. Questi principi attivi sono estremamente pregevoli, in quanto, per ottenerne un chilo, è necessario sottoporre a un laborioso processo di estrazione da due a tre tonnellate di semini.
Il resveratrolo è conosciuto anche come molecola dell’eterna giovinezza e appartiene al gruppo dei polifenoli. È contenuto principalmente nella buccia degli acini, ma anche nei semi, nei raspi e nelle radici della pianta. Il resveratrolo viene sintetizzato dalla vite per difendersi da parassiti, funghi e dai raggi UV. Allo stesso modo, nelle persone protegge la cute dal danno ossidativo, dagli stress ambientali e dal fotoinvecchiamento, così da contrastare visibilmente i segni del tempo.
Sin dai tempi antichi, i viticoltori si accorsero che, spalmando sulle mani e sul viso del succo d’uva, la loro pelle segnata dalla prolungata esposizione al sole appariva subito più luminosa. Ciò grazie alla viniferina. Questa sostanza forma parte del sistema immunitario della vite e contribuisce a non far marcire il fusto. Applicata sulla pelle, schiarisce l’incarnato e riduce naturalmente macchie, arrossamenti e segni di iper-pigmentazione. Gli esperti consigliano prodotti a base di viniferina anche contro cicatrici da acne e smagliature.
Dai semi dell’uva si estrae un olio preziosissimo, molto ricco di acido linoleico, ovvero un acido grasso essenziale e polinsaturo. I cosmetici contenenti acido linoleico sono particolarmente indicati per la cura di pelli esigenti e secche, poiché questa sostanza idrata a fondo, dona una carnagione luminosa e favorisce la rigenerazione dello strato superiore dell’epidermide, essendo quindi coinvolta nel mantenimento della barriera idrolipidica della cute.
I più importanti principi attivi di questo frutto
A rendere così benefica la wine therapy, dunque, sono le proprietà antiage delle componenti del vino. Inoltre, è possibile rinunciare consapevolmente a parabeni, siliconi e oli minerali. Diversi sono gli impieghi di uva e derivati nel settore beauty. Qualche esempio di coccole al profumo di vigneti?
Bagni al vino rosso o bianco, massaggi alla schiena con olio di vinaccioli,
trattamenti rivitalizzanti con gel ai semi d’uva per piedi stanchi, tamponi caldi con foglie di vite, peeling con vinaccioli tritati per un’azione esfoliante che lascia la pelle setosa così come altre proposte. Inoltre, va detto che molti cosmetici a base dei principi attivi dell’uva vengono realizzati per lo più da prodotti di scarto della vinificazione. La vinoterapia, quindi, promuove anche la sostenibilità ambientale.
Qualunque rituale decidiate di offrire nella vostra Spa, non dimenticate di
creare la giusta atmosfera. Un primo consiglio, piuttosto scontato: durante o dopo l’esperienza, servite ai vostri ospiti un calice di vino leggero o succo d’uva e mettete a disposizione dell’uvetta sultanina. Quale cornice migliore, inoltre, se non una splendida vista sui vigneti mentre ci si rilassa? Per rendere gli ambienti ancora più autentici, poi, la sauna potrebbe essere costruita con vecchie botti di vino o proprio a forma di barile. Insomma, create un contesto che i vostri ospiti non trovino facilmente altrove.
Perché un bagno nel latte, quando lo si può fare nel vino?Un massaggio può combinare l’uso di diversi prodotti a base d’uva.
È possibile trarre vantaggio dalle proprietà dell’uva anche fuori dall’area wellness. Perché, ad esempio, non offrire una wine experience a 360° che vada oltre la sola vinoterapia? Servite un prosecco di benvenuto all’arrivo e continuate adeguando la proposta culinaria a tema: a colazione,
fate trovare del pane con farina di semi d’uva, a pranzo mettete a disposizione un originale dressing con olio di vinaccioli per insalate ancora più sfiziose mentre, alla sera, proponete una specialità con salsa al vino rosso nel vostro menu a più portate, naturalmente accompagnata da un calice abbinato su suggerimento del sommelier. Inoltre, potete organizzare degustazioni a tema in struttura
oppure collaborare con cantine della zona. Infine, gli ospiti gradiranno probabilmente escursioni guidate attraverso i vigneti nei dintorni, che trasmettono anche la cultura della destinazione. Ultimo, ma non per importanza, comunicate sempre gli eventi enologici che si tengono sul territorio – e in una regione dedita alla coltivazione del vino come l’Alto Adige ce ne sono sempre numerosi.
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Perché anche l’udito si possa godere la vacanza
Se al ristorante la conversazione è disturbata dalle altre voci in sala, oppure al ricevimento bisogna ripetersi più volte per via dei rumori in sottofondo, è probabile che l’insonorizzazione sia inadeguata. Le interferenze e i tempi di riverbero prolungati incidono sulla comunicazione, sulla concentrazione e sull’atmosfera in generale. Klaus Ramoser dell’azienda NiRA Consulting acoustic design ci ha presentato l’importanza dell’isolamento acustico nelle strutture ricettive.
Signor Ramoser, cosa si intende per isolamento acustico?
L’isolamento acustico si occupa di limitare e ottimizzare i suoni all’interno di un locale. Essi si propagano sotto forma di onde, che a loro volta si riflettono sulle superfici piatte di pareti, pavimenti e soffitti, andando ad aumentare il tempo di riverbero.
Più quest’ultimo è lungo, più è forte il suono che ne risulta e, quindi, minore è l’intelligibilità di quel che viene detto. Secondo i valori internazionali, un tempo di riverbero pari a 0,5 secondi è ottimale in una stanza. Ciò significa che ci si sente più a proprio agio in un ambiente in cui un evento sonoro termina dopo mezzo secondo al massimo. Ecco dunque che l’isolamento acustico ha il compito di ottenere, attraverso alcuni calcoli, il tempo di riverbero ideale a infondere una sensazione di comfort e benessere in un determinato spazio chiuso.
Come funziona esattamente?
Si tratta di una disciplina altamente connessa alla matematica e alla fisica. Nel caso di nuove costruzioni, utilizziamo le formule e i valori di assorbimento di diversi materiali, e calcoliamo i dati relativi alle stanze esistenti con l’ausilio di strumenti per la misurazione acustica. Così facendo, riusciamo a ottenere al computer il futuro tempo di riverbero. Ad esempio, se abbiamo una stanza con un tempo di riverbero di 0,8 secondi e vogliamo arrivare a 0,5, possiamo aggiungere i coefficienti di diversi materiali ai valori ottenuti ed effettuare così diverse simulazioni. Il programma ci dice quanta superficie del materiale
corrispondente deve essere introdotta nella stanza per ottenere il tempo di riverbero desiderato. È sbalorditivo come l’acustica vari nettamente se si ha un tempo di riverbero di 0,8 e uno di 0,5 secondi, nonostante i soli 0,3 secondi di differenza.
Quali materiali aiutano a migliorare l’isolamento acustico?
Innanzitutto, bisogna distinguere i materiali non-assorbenti da quelli fonoassorbenti. Tra i primi rientrano le piastrelle in cemento o mattone, i pavimenti lisci, i pannelli di legno spessi o le lastre di vetro: questi hanno tutti una grande capacità fonoriflettente, il che significa che tendono a rigettare il suono all’interno della stanza causando il riverbero. Al contrario, come si intuisce dal termine stesso, i materiali fonoassorbenti catturano il suono grazie alla loro resistenza all’attrito:
le onde sonore si trasformano in calore, ma, poiché non è possibile percepirlo a livello acustico, il suono sparisce semplicemente. I materiali fonoassorbenti sono fibrosi o porosi come i tessuti, le imbottiture, la schiuma, le fibre sintetiche e quelle naturali. In acustica esistono, poi, gamme di frequenze basse, medie e alte. Le superfici lisce – ad esempio una lastra di vetro o un pannello di legno sottile – riflettono i toni medi e alti, e assorbono quelli bassi attraverso il loro comportamento vibratorio. Come detto, i toni medi e alti vengono assorbiti dai materiali morbidi.
Tuttavia, se si trattano solo le gamme di frequenza medie e alte, l’effetto per l’udito sarà sgradevole, in quanto sembrerebbe di avere del cotone nelle orecchie. Dunque, è fondamentale considerare sempre tutte e tre le gamme, oltre a utilizzare materiali sia fonoassorbenti che vibranti.
Quali criteri sono decisivi nella scelta del materiale?
Le specifiche della normativa europea sull’acustica EN ISO 18041 forniscono una buona base per calcolare i valori di insonorizzazione ottimali. In questo modo sappiamo esattamente quale formula applicare a ciascun tipo di stanza. Per una zona giorno, un auditorium o una palestra, i valori sono tutti diversi. A seconda del calcolo e dei desideri del committente o dell’architetto, si seleziona il materiale giusto – e ce ne sono infiniti.
Come posizionare i relativi materiali scelti?
All’interno di una stanza, ci si occupa prima di tutto del soffitto, perché ha una superficie di ampie dimensioni. Una procedura comune che riguarda l’impianto di insonorizzazione vede, ad esempio, la realizzazione del controsoffitto in cartongesso forato, combinato con un materiale assorbente sovrastante in fibra minerale o poliestere. Per renderlo poi esteticamente più bello, è possibile applicare un sottile strato di intonaco acustico, così da avere una superficie liscia e poco appariscente.
Da un po’ di tempo a questa parte, si tende a rivestire i soffitti e le pareti con dei listelli di legno, i quali vengono posizionati in modo da creare uno spazio per il materiale assorbente dietro di loro. Inoltre, vengono spesso utilizzati anche dei pannelli di legno dotati di migliaia di microfori difficilmente visibili a occhio nudo già da una distanza di 20 cm.
È più semplice progettare l’insonorizzazione di ambienti ancora da realizzare o ottimizzarla in quelli già esistenti?
Se si consultano dei tecnici professionisti durante la fase di progettazione di un nuovo edificio, è possibile creare delle soluzioni pressoché invisibili per l’isolamento acustico. Si può anche tenere conto dei desideri del cliente in
termini di estetica, molto importante nel settore alberghiero. Naturalmente, l’acustica degli ambienti può essere migliorata anche in seguito, ma comporta nella norma spese più onerose e maggiori compromessi. Noi consideriamo ciascun progetto e ciascuna stanza in maniera individuale. Non esistono soluzioni standard per l’insonorizzazione ed è proprio per questo che è così stimolante.
Quali sono le zone di un hotel che devono essere assolutamente insonorizzate?
Praticamente, tutti quegli ambienti che accolgono più persone che non viaggiano insieme, dalla sala ristorante al ricevimento fino al centro benessere e alle aree per i bambini. In questi spazi si tende a creare di per sé un certo livello di rumore, pertanto più forte è quello che vi è intorno e più si alza a propria volta la voce per parlare. Di conseguenza, si genera una reazione a catena che deve essere contrastata. Come detto prima, ciascun ambiente viene trattato in maniera individuale: in una piscina coperta,
ad esempio, è fondamentale utilizzare materiali resistenti all’umidità; nelle camere, invece, di solito non ci sono problemi di acustica. Questo perché, da un lato, non sono mai occupate da tanti ospiti, dall’altro, il suono viene assorbito efficacemente da arredi come letti, divani, tappeti e tende.
È necessario, piuttosto, abbassare il rumore di fondo nel corridoio, andando a incidere positivamente sull’atmosfera che si percepisce di conseguenza in camera. Per quanto riguarda la cucina, la situazione si fa più difficile.
Si tratta di un ambiente in cui l’isolamento acustico può ben poco, perché è progettato già in partenza con materiali non assorbenti come pareti
piastrellate e mobili in acciaio inox. Inoltre, utilizzare i classici materiali fonoassorbenti sarebbe sfavorevole, sia per motivi igienici sia per la presenza di sostanze grasse nell’aria che ridurrebbero le proprietà assorbenti. Tuttavia, ci sono degli accorgimenti da seguire per ridurre il livello di rumore, almeno nelle zone adiacenti: fissare i mobili al pavimento anziché alle pareti, dotare le superfici in acciaio inox di tappetini antirumore in specifici punti, isolare la cucina in fase di costruzione e aggiungere una porta di qualità elevata.
Questa intervista è stata realizzata in data 11.07.2023.
• Gli ospiti desiderano la quiete, non il silenzio assoluto. Quest’ultimo, al contrario, viene talvolta percepito più come una minaccia. Dunque, impostate un sottofondo musicale nella vostra struttura, coerente con il concept generale, l’ambiente in cui viene riprodotto, il momento della giornata e l’attività che si sta svolgendo. Si potrebbe pensare a un mix di brani vocali e strumentali, come anche ai suoni della natura.
In particolare nella gastronomia a tema, la musica giusta permette di infondere un’atmosfera adeguata. Riprodurre suoni soffusi in maniera artificiale attraverso gli altoparlanti o con dei giochi d’acqua, copre i piccoli rumori e infonde una sensazione di pace.
• Gli ascensori a bassa rumorosità trasmettono sicurezza e tranquillità. Nella cabina stessa, una musica soft può contrastare il silenzio totale non gradito.
• Nel bagno, la ventilazione non dovrebbe essere fastidiosa; sarebbe bene anche insonorizzare gli impianti sanitari e idrici al fine di garantire il massimo comfort agli ospiti nella camera accanto, soprattutto di notte.
• Gli elettrodomestici e le attrezzature da giardino poco rumorosi sono molto apprezzati, sia dagli ospiti sia dai vicini.
Perché aprire un account proprio ora
Sara Penasa freepik.comTikTok è oggi il social più scaricato al mondo, con un ritmo di crescita vertiginoso, e sta rivoluzionando il mondo del marketing, offrendo enormi potenzialità per rafforzare la brand awareness e trovare nuovi clienti. Di seguito daremo risposta ai vostri “Ma…”, spiegandovi perché questa piattaforma è particolarmente profittevole e i vantaggi di cominciare a utilizzarla ora.
Pubblicato ufficialmente nel 2016, TikTok – di origine cinese al contrario dei suoi “colleghi” occidentali – è pensato per creare e condividere solo video. Questi, per scampare alla minaccia dello swipe up nei pochi secondi a disposizione, devono essere coinvolgenti e rompere gli schemi, sia dal punto di vista del contenuto che della forma. Il simbolo di TikTok, la nota musicale, ad esempio, fa riferimento proprio all’importanza del sound usato in sottofondo, che va ad amplificare l’esperienza visual
– aspetto implementato in seguito da molti altri social – favorendo una miglior memorizzazione del contenuto; inoltre, si possono applicare numerosi effetti speciali per massimizzare il potere dello storytelling. In quanto a tematiche, le parole d’ordine sono svago e autenticità: i video più apprezzati sono quelli brevi, divertenti e meno impostati. Se su Instagram si tende a mostrare la versione finale perfetta, su TikTok funzionano i “dietro le quinte” e le situazioni quotidiane. Ecco allora che quest’ultimo permette di presentarsi sotto un’altra prospettiva, con creatività e umorismo, adottando un tono più personale e svelando particolari retroscena. Applicato nel mondo dell’ospitalità, si potrebbero fare ripre-
se di interni ed esterni dell’hotel, con aggiunta in didascalia della posizione di modo da incitare a salvare il post, o anche filmare lo chef mentre cucina, coinvolgere i collaboratori e, perché no, alcuni ospiti (che prestano il loro consenso, si intende) in challenge o scenette divertenti… l’importante è non essere pubblicitari, ma fondersi con l’esperienza utente. Infatti, su questa piattaforma, occorre riconsiderare il modo tradizionale di fare marketing: non pensare di utilizzarla direttamente per generare vendite, bensì per fare branding – dunque, catturare l’attenzione dello spettatore per avvicinarlo all’azienda, senza per forza convincerlo a comprare qualcosa. Quello, poi, verrà da sé.
Invece la Generazione Z merita eccome la vostra attenzione. I cosiddetti “nativi digitali” sono coloro che notoriamente passano più tempo sui social, sono spesso impazienti e preferiscono la grafica al testo, comunicando ad esempio attraverso le emoticon. A caratterizzarli, un forte desiderio di viaggiare e di esperienze
personalizzate. Per trovare ispirazione per le vacanze, non si affidano più ad agenzie di viaggio, bensì salvano post sui social di luoghi paradisiaci, hotel particolari e attività inedite. Per la Gen Z, i viaggi sono al primo posto tra le spese, inoltre, sono disposti ad anteporre la qualità e il valore dell’esperienza alla convenienza, purché siano garantite flessibilità, servizi adeguati e sostenibilità. Se già oggi i giovanissimi influenzano le scelte di prenotazione della famiglia – ben il 65% delle mamme
lo confermano secondo una ricerca di Sparks & Honey –, la Generazione Z è il prossimo futuro e sta per colpire l’industria dei viaggi in maniera dirompente: occorre prepararsi ora e potenziare la presenza strategica sui social media, utilizzando il loro linguaggio. Inoltre, anche se TikTok è il social più giovane sul mercato –l’età media degli utenti è di circa sette anni inferiore rispetto agli altri –, vi è un’evoluzione demografica in atto e il pubblico di riferimento sta già cambiando.
“Ma sono già presente su altri social. Cosa avrebbe questo TikTok di diverso?”
“Ma TikTok è per ragazzini, e non mi interessano come target…”Il tasso di coinvolgimento su TikTok è quasi cento volte quello di Facebook.
Immaginate un atleta sui 200 m: quanto agevolerebbe la vittoria finale partire due secondi prima degli altri? Ebbene, anche su TikTok il tempismo è fondamentale e riuscire ad anticipare il cambiamento è la chiave di svolta. L’aspetto più interessante di questo social, infatti, è che è in piena fase di crescita: dovendo ancora acquisire utenti, concede la massima visibilità ai creator in modo totalmente gratuito. In altre parole, un video, se ingaggian-
I numeri di TikTok
Oltre 1 miliardo di utenti attivi a livello globale, di cui il 90% accede quotidianamente. È disponibile in 155 Paesi e 75 lingue diverse.
TOP 6 dei social più popolari, superando ormai app come Twitter e Pinterest.
5,96% di coinvolgimento medio, contro quello di Instagram a 0,67% e Facebook a 0,064%.
te, ha le stesse chance di diventare virale anche se pubblicato da un profilo con pochi follower. Questo perché la piattaforma, prima ancora dei post degli account seguiti, mostra la sezione “Per te”, dove propone contenuti che potrebbero piacere all’utente sulla base di preferenze dichiarate – si possono mettere i classici cuori, visibili a tutti, così come indicare privatamente all’algoritmo “Non mi interessa” –, ma anche dell’originalità del post e del livello di intrattenimento. Facebook e Instagram, invece, sono già alla monetizzazione: riducono la portata organica per fare in modo che quante più persone e
aziende facciano pubblicità a pagamento per presentare i loro prodotti e servizi. Ciononostante, le varie piattaforme non devono sentirsi per forza in competizione, ma possono essere anche complementari. In che modo?
Il profilo di TikTok permette di integrare i canali Instagram e YouTube, dunque è possibile sfruttare l’enorme visibilità di questo social per direzionare poi il traffico agli altri e, naturalmente, al sito web. Allo stesso tempo si possono portare avanti campagne di influencer marketing in contemporanea, per un piano di comunicazione ben articolato.
294 secondi dura la sessione media, contro i 208 di Facebook e i 144 di Instagram.
167 milioni di video su TikTok vengono visionati ogni minuto su internet.
37% degli utenti ha acquistato qualcosa immediatamente dopo averla scoperta su TikTok, secondo il fenomeno conosciuto come #TikTokMadeMeBuyIt.
1 su 2 utenti ha acquistato un prodotto relativo a viaggi perché ispirato da TikTok, di cui il 74% non era pianificato.
8,8 miliardi di visualizzazioni per l’hashtag di viaggio #TravelTok.
Comprensibile! Il mondo dei social cambia così velocemente che è davvero dura stare al passo. Ecco perché è consigliabile affidare la gestione del proprio profilo aziendale a un social media manager, che sappia stilare un piano di comunicazione strategico sulle diverse piattaforme ed eventualmente individuare un content creator adatto alle vostre esigenze. Difatti, è sempre bene tenere a mente che non basta aprire un account aspettando che le persone vi trovino, ma occorre una corretta gestione in sinergia con l’algoritmo. A partire dall’analisi dei dati statistici, all’individuazione della vostra audience di riferimento per capire quando e cosa è meglio pubblicare fino all’uso degli hashtag nel modo più efficace e al monitoraggio delle tendenze che concedono maggiore visibilità.
Dunque, nessun altro “Ma…”: è tempo di posizionarsi su TikTok!
“Ma, finché non raggiunge il numero di utenti di Facebook, perché usarlo?”
“Eh, ma io non ci sto mica dietro…”
Veronika Wolf Manuel Kottersteger, David Gamper, freepik.com
IA o AI: che sia con la sigla italiana o inglese, l’intelligenza artificiale è sulla bocca di tutti, e non solo dopo il boom sperimentato da ChatGPT. In questo articolo vi presentiamo di cosa si tratta esattamente e che vantaggi apporta il nuovo chatbot ISI Chat nella comunicazione con gli ospiti.
“Di nuovo la stessa domanda”, pensa un po’ contrariata Anna della reception. È la quinta volta in giornata che si ritrova a rispondere a una mail in cui viene chiesto l’orario del check-in. In realtà, tutte le informazioni utili sono accessibili sul sito dell’hotel, ma, come molti di noi ben sapranno, spesso si fa prima a scrivere una mail che a ricercare la risposta desiderata tra le varie pagine web. Ciò che mette pressione ad Anna nel suo lavoro sono le aspettative degli ospiti: affinché il servizio venga davvero considerato curato e attento, ciascuna richiesta deve essere elaborata nel giro di poche ore. Tuttavia, la tensione che avverte Anna è nota a molti albergatori: anche i loro collaboratori al ricevimento sono talvolta frustrati, perché più presi a smaltire le infinite mail in entrata, che a interagire e scambiare qualche risata
con gli ospiti in struttura. Inoltre, in generale, la carenza di personale qualificato, che il settore sta fronteggiando da anni, vede anche le risorse disponibili oberate talvolta da tante altre mansioni.
E se a scrivere con gli ospiti ci pensasse un software di intelligenza artificiale? Così come ChatGPT è in grado di fornire testi simili a quelli pensati da una mente umana, allo stesso modo esiste uno strumento che guarda al futuro della comunicazione nell’hôtellerie. Grazie alla collaborazione tra tt e Limendo, qualche anno fa è stata lanciata la società Digital Tourism, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni digitali innovative per il settore alberghiero. Uno degli ultimi
prodotti realizzati, prima inesistente sul mercato altoatesino, è ISI Chat, acronimo di individuale, semplice e intelligente – praticamente le caratteristiche del chatbot stesso.
“Si tratta di uno strumento integrato nel sito web dell’hotel, la cui particolarità risiede nella capacità di recuperare e combinare i contenuti online al fine di generare risposte inerenti al contesto”, spiega Daniel Schnitzer, responsabile delle vendite e del marketing alla Digital Tourism. “Quanto più complete e dettagliate sono le informazioni fornite da un sito web, tanto meglio ISI Chat è in grado di fornire risposte esaustive. Tuttavia, è un processo che non richiede una laboriosa cura dei dati; inoltre, il chatbot si aggiorna automaticamente all’ultima versione del sito.”
A differenza di altre chat, che vedono la gestione da parte di un essere umano e l’inserimento dati manuale, ISI Chat offre una soluzione automatizzata che permette di risparmiare tanto tempo, senza rinunciare a una comunicazione personalizzata con gli ospiti. Grazie al collegamento con ChatGPT, vengono mantenuti lo stile e l’approccio che un albergo utilizza sul proprio sito. Per di più, ISI Chat parla diverse lingue. Dunque, considerando che è impensabile disporre di un dipendente che risponda alle mail a ogni ora del giorno e della notte, e che conosca perfettamente quattro o addirittura cinque lingue, ISI Chat
è una soluzione rivoluzionaria. Inoltre, il suo pool di dati può essere costantemente ampliato, con il coinvolgimento di partner esterni e il caricamento di nuovi documenti.
possiamo dire che ISI Chat ha ottimizzato la nostra interazione con gli ospiti, permettendoci di lavorare in modo più efficiente. Lo consigliamo vivamente.”
L’opinione dell’Alpin Panorama Hotel Hubertus
“ISI Chat è davvero super intuitivo da usare e ha reso la nostra comunicazione con gli ospiti molto più semplice. Ci fa risparmiare tempo prezioso alla reception, in quanto si occupa di rispondere tramite chat a molte domande in entrata, sia prima che durante il soggiorno. Siamo rimasti particolarmente colpiti dall’eccellente supporto ricevuto dalla Digital Tourism, la quale ha saputo soddisfare ogni nostra richiesta in maniera rapida e professionale. In generale
ISI Chat nel vostro sito web
Si occupa di tutto il team di Limendo e non sono necessarie manutenzione o formazione.
ISI Chat analizza il sito e, grazie all’aiuto di ChatGPT, genera risposte personalizzate sulla base dei contenuti che vi trova e di eventuali database collegati.
Durante la navigazione sul sito, l’utente riconosce il chatbot come icona dove digitare la sua domanda.
Inoltre, l’interazione è semplificata dall’interfaccia smart.
Il vostro ospite riceve una risposta adeguata senza lunghi tempi di attesa.
• Risparmio di tempo
• Riduzione dei costi del personale
• Ottimizzazione del servizio clienti
• Risposte stilisticamente adeguate in tutte le lingue
• Fidelizzazione degli ospiti
• Disponibilità h24
• Utilizzo facile e intuitivo
Per maggiori informazioni rivolgetevi senza impegno a
Daniel Schnitzer
isi@limendo.com
In un anfiteatro naturale di roccia, con incantevole vista lago, sorge il nuovissimo hotel a cinque stelle dell’Alto Garda: il Gardea SoulFamily Resort. Aperto per la prima volta agli ospiti il 4 luglio 2023, trova più precisa collocazione nei pressi del Parco delle Busatte, sopra il caratteristico paese di Torbole, sul golfo trentino del Benaco. Già solo il nome racchiude
in sé il concetto attorno al quale si sviluppa la filosofia della struttura.
Soul, perché Monica Zeni e Filippo Crippa – uniti sul lavoro, coniugi nella vita e genitori delle piccole Sofia e Vittoria – vogliono offrire un’esperienza in simbiosi con la particolarità del paesaggio, la bellezza della natura e la genuinità di un’accoglienza affabile, capace di conquistare l’anima e
far sentire ciascun ospite a proprio agio. Family, perché tutto ruota intorno al benessere delle famiglie, alle quali sono dedicati specifici servizi, comfort e programmi. Gardea, una fusione tra Garda e garden (giardino), perché si vuole trasmettere l’idea di trovarsi in una “casa nel parco” dove essere i benvenuti e godersi il tempo con i propri cari.
Con tale obiettivo in mente, in fase di realizzazione del progetto, è stato affrontato uno studio completo del verde e delle peculiarità che caratterizzano il contesto ambientale. Ecco allora che il Gardea presenta una forma architettonica sinuosa e a gradoni, che richia-
ma i terrazzamenti degli olivi presenti in zona. Inoltre, l’elemento naturale ricorrente rispecchia la macchia di bosco circostante: ad esempio, i muri delle balze con effetto spazzolato ricordano il tipico sbriccio del luogo. Altrettanto scrupolosa è stata l’analisi dei materiali, dei colori e delle finiture, che ha visto prediligere l’uso di legno, pietra, ferro, calce e cemento,
nonché del bianco avorio come tinta base per gli esterni.
Il passaggio verso gli spazi interni avviene in maniera fluida, in quanto vi è un abbondante utilizzo del vetro e il minor numero di pareti possibile. Le linee sono contemporanee, funzionali ed eleganti. Gli arredi combinano la presenza di materiali naturali e altri
più tecnici, per un risultato davvero inedito: è il caso di citare i tavoli nella sala ristorante, il cui top ripropone un effetto pietra naturale e finiture in legno con pigmentazioni di tonalità diverse – un contrasto che rimanda ai paesaggi della regione prealpina. La cucina è moderna e a vista, per il benessere di chi ci lavora e per gli occhi di chi ne fruisce.
Riprendendo lo slogan di Slow Food, “Buono, pulito e giusto”, al Gardea è possibile degustare piatti che seguono la stagionalità degli ingredienti, in gran parte di origine locale, così da poter raccontare la storia gastronomica del Garda trentino. Ecco, dunque, che
si favoriscono prodotti reperibili nei paraggi come lo zafferano del Monte Baldo o il peperoncino di Isera, si tiene conto dell’impatto ambientale e si valutano attentamente le proprietà degli alimenti al fine di creare menu bilanciati, sani e saporiti, per la gioia dei palati degli ospiti grandi e piccoli.
Nel resort, infatti, i bisogni dei bambini stanno a cuore tanto quanto le esigenze degli adulti. Mentre in vacanza i primi desiderano svagarsi e continuare a scoprire il mondo attorno a loro, i secondi sentono spesso la necessità di rallentare, farsi coccolare e soprattutto vivere la famiglia.
Quella sul Lago di Garda è quindi la location perfetta per condividere insieme esperienze e attività ludicodidattiche, che si ispirano ai principi della pedagogia Montessori. L’apprendimento è alla base del divertimento anche al Bubble Nest e allo Small Bubble, dove educatori e animatori preparati si prendono cura dei bimbi, rispettivamente, da 4 a 35 mesi e da 3 a 12 anni. Per quanto riguarda l’offerta wellness, il Gardea dispone di una sauna panoramica, una infinity pool esterna riscaldata con vista sul lago e accesso dall’interno, una piscina outdoor con acqua calda e scivolo, e di una uguale ma indoor riservata ai bambini fino a 3 anni. Nella Spa, invece, vengono proposti trattamenti e percorsi, che si rivolgono a tutta la clientela, persino baby.
I progetti per il futuro sono ancora tantissimi: ad esempio, si vogliono valorizzare i 4500 m2 di parco che circonda il retro della struttura, creando dei punti di osservazione della fauna locale; si punta a sensibilizzare sul tema dell’acqua presentando la sorgente naturale (non potabile), subito alle
spalle dell’edificio; nell’anfiteatro di roccia si desidera ospitare piccoli eventi musicali e spettacoli di animazione; si punta ad avere una filiera cortissima, realizzando anche un orto con vari tipi di verdure e producendo l’olio dagli olivi Casaliva di proprietà della famiglia. Insomma, il Gardea è una realtà fresca e innovativa, con colorate prospettive di crescita. La voglia di operare sempre
al meglio e la passione per il proprio mestiere non mancano: lo dimostra con quanto impegno la famiglia Zeni-Crippa ha fronteggiato alcune difficoltà iniziali, specie a ridosso dell’inaugurazione, avvenuta a stagione ormai avviata. Già dopo poche settimane, dunque, il SoulFamily Resort ha saputo regalare preziose esperienze e potenziarsi per eventuali sfide future. Ad maiora!
Il modulo sauna outdoor di Sanae incarna il concetto più autentico del benessere, ovvero quello di stare in mezzo alla natura.
Come i cinque sensi coinvolti durante un soggiorno al Gardea, impreziosito da servizi impeccabili.
Il trait d’union perfetto tra gli affascinanti paesaggi esterni e la naturale atmosfera degli ambienti interni.
Se una è in giardino e l’altra permette di nuotare dall’interno verso l’esterno, la terza è per i più piccini.
È la distanza dal lago, per chi cerca la vita da spiaggia di fronte allo specchio d’acqua dolce più grande d’Italia.
Design e funzionalità
Da molti anni lavoriamo nel settore Horeca con passione e grande soddisfazione, attingendo a pieno alla flessibilità produttiva che contraddistingue le nostre proposte “tailor made”. La suggestiva location che ospita il Gardea SoulFamily Resort, con il suo anfiteatro naturale che si apre alle meraviglie del lago, è stata di grande ispirazione alla realizzazione del progetto di arredo: l’utilizzo di materiali e tonalità che richiamassero la natura e l’impronta green della struttura rispecchiano e amplificano la splendida scenografia esterna. Per la realizzazione degli interni abbiamo accolto gli spunti e le richieste della proprietà, nella sfida congiunta di individuare il giusto equilibrio tra estetica e praticità. Il risultato sono ambienti accoglienti e funzionali, dove il comfort di casa si sposa alle necessità pratiche dell’hôtellerie.
Quali difficoltà presenta un mestiere come questo?
Sicuramente, quella più grande è pianificare settimanalmente un nuovo programma specifico per ogni fascia di età, dai bambini di tre anni fino agli adolescenti. Inoltre, bisogna tenere sempre conto del numero di bimbi e ragazzi presenti in struttura, il che varia a seconda del periodo. Ciò che non deve mai venire meno, comunque, sono l’entusiasmo e la motivazione di organizzare attività stimolanti, in virtù della professionalità e del rispetto nei confronti degli ospiti – grandi e piccoli – in albergo. A volte non è facile mantenere alto l’umore, ma ci si deve lavorare.
Bambini felici e genitori rilassati, avventure sempre nuove ed esperienze indimenticabili: prendersi cura dei più piccoli negli hotel va ben oltre le attività ludiche o l’assistenza. Si tratta di dare forma a meravigliosi ricordi, che questi ospiti assoceranno a una determinata vacanza, nonché struttura, tanto da volerci tornare da grandi con la propria famiglia. Paul Löwe è stato per sette anni responsabile del servizio di animazione all’Hotel Erika, nel paese di Tirolo, dove si è dedicato alla crescita creativa di bimbi e ragazzi.
Mare o montagna, e perché?
La seconda tutta la vita! Per quanto mi riguarda, offre un sacco di possibilità in ogni stagione. E poi, a me, la montagna rilassa proprio: appena ho un po’ di tempo libero è lì che fuggo per ricaricare le pile e schiarirmi le idee.
Che tipo di viaggi o vacanze facevate quando era bambino? Le nostre vacanze in famiglia erano sempre più o meno uguali: andavamo in montagna tre o quattro volte all’anno, spesso nello stesso agriturismo. Questo ha caratterizzato molto il mio tipo di infanzia, pur non avendo goduto della vasta scelta di attività che ho proposto io ai bambini durante la mia carriera.
Cosa Le piaceva fare con i bambini?
Insieme svolgevamo diverse attività: ad esempio, organizzavo uscite presso delle falesie, ai go-kart, nelle fattorie, nei parchi avventura e in quelli acquatici. Ci piaceva anche colorare quelle che chiamavamo “le pareti della creatività”.
Se dovesse scegliere un solo oggetto con cui intrattenere i bambini, quale sarebbe?
La bomboletta spray! Da anni ormai, mi diverto a realizzare lavori con questo tipo di vernice, che ho poi scoperto piacere anche a praticamente tutti i bambini e ragazzi. Li stimola a dare libero sfogo alla loro colorata immaginazione.
Durante la mia carriera da animatore, ho avuto la fortuna di vivere talmente tanti momenti stupendi che è difficile citarne uno in particolare. Su due piedi, ricordo quando, in un parco acquatico sul Lago di Garda, ci siamo divertiti come pazzi a scendere da uno degli scivoli più alti.
Cosa consiglierebbe a chi comincia a lavorare come animatore in un hotel?
Di cercare di dare sempre il massimo: l’impegno viene gratificato a fine giornata dagli sguardi allegri e raggianti dei bambini.
Tutti gli imprenditori lo sanno: partner solidi e affidabili nel settore edile e terziario, nonché per l’arredamento e la scelta dei prodotti, contribuiscono in modo decisivo al successo di qualsiasi azienda. Di conseguenza, si predilige un lavoro impeccabile e di alta qualità, selezionando con grande cura con quali realtà collaborare.
Nelle seguenti pagine, albergatori di spicco presentano i migliori per ogni ambito, condividendo costruttivamente le loro esperienze.
Ecologicamente inimitabile, creativamente versatile ed estremamente resistente: è la nuova collezione wineo 1500.
I pavimenti organici wineo Purline sono probabilmente i più ecologici sul mercato: privi di cloro, plastificanti e solventi, non solo conquistano per l’incomparabile
la lunga durata e l’ampia gamma di design. Da oltre trent’anni, Karotex è specializzata nel settore alberghiero e del contract, così come nella vendita all’ingrosso di pavimentazioni in tutta Italia.
Il nuovo claim parla da sé: dal 2000 l’azienda di Lana realizza impianti elettrici per edifici nuovi o ristrutturati, abitazioni private ed edifici industriali.
Che si tratti di progetti personalizzati, sistemi di controllo intelligenti o utilizzo di energie rinnovabili, oltre 30 dipendenti realizzano con passione tutte le
e volontà di innovare sono due pilastri importanti che si riflettono nella nuova immagine di Wega Technik. Nel prossimo futuro sono previste novità anche per quanto riguarda la digitalizzazione aziendale.
www.wegatechnik.com
Con Wega Technik la tecnica si fa mega
Con BEAM, Fiera Bolzano pensa in grande: il futuro dell’hospitality parte da qui.
L’industria dell’ospitalità – tra i più importanti datori di lavoro a livello globale – sta plasmando il futuro del nostro pianeta dal punto di vista ambientale, economico e socioculturale. Il nuovo formato BEAM è nato per affrontare le principali sfide di questo settore, tra sostenibilità e digitalizzazione, nuove esigenze e aspettative dei clienti, nuovi modelli di lavoro e di business. In tutti questi ambiti, il potenziale per avviare una trasformazione in chiave sostenibile è enorme.
L’evento di lancio di BEAM a settembre ha dimostrato chiaramente quanto le industrie dell’ospitalità siano resilienti e creative, e con quanta passione lavorino le persone in questo settore.
Qualità che occorre rafforzare, per essere veramente sostenibili e all’altezza delle sfide che ci attendono. Insomma, i tempi sono maturi per parlare di futuro, superando i confini dei singoli settori. Ma anche per stabilire nuovi standard. E, non da ultimo, per farsi coraggio a vicenda!
Ecco perché a giugno 2024 Fiera
Bolzano ospiterà BEAM Summit: sarà la nascita di un vero e proprio movimento, una Davos dell’ospitalità. Suona ambizioso… perché lo è: BEAM infatti è l’acronimo del motto “be ambitious”.
Come realizzare queste ambizioni? Con grandi idee per il futuro ma anche con esempi concreti di best practice, che ispirano e spronano a rimboccarsi le maniche e a metterle subito in pratica. BEAM, insomma, non è un think tank, ma un think act: un incubatore per la trasformazione popolato da persone lungimiranti, a volte anche radicali, che vivono l’innovazione ogni giorno. Ed è pensato non solo per i singoli
settori, come l’agricoltura, l’industria alberghiera o il turismo. Ma per tutti coloro che vivono con passione l’ospitalità. Per chi ama smuovere le cose. Per chi è, o vuole diventare, parte di una comunità visionaria. Per creare una piattaforma di pensiero che prepari il settore dell’hospitality ad affrontare i cambiamenti di paradigma che ci attendono nel prossimo futuro. Trattando l’ospitalità non come un problema, ma come parte della soluzione.
Summit
13-14/06/2024
Let’s change the world through hospitality!
fieramesse.com/BEAM
Let’s change the world through hospitality!Hannes Unterhauser
Favai Hills è un luogo speciale sul Lago di Garda. Nelle nostre quattro suite con arredi ricercati, desideravamo realizzare spazi lussuosi e, allo stesso tempo, dall’atmosfera calda e accogliente. Per questo motivo abbiamo optato per dei pregiati pavimenti in legno. L’azienda Domus Bauexpert, in collaborazione con lo studio Bergundtal diretto dall’architetto Alexander Huber, ha fornito e implementato i rivestimenti dei pavimenti e delle pareti in tutte le soluzioni abitative. È stata prestata particolare attenzione all’accostamento dei colori dei vari materiali, quali legno e piastrelle. Grazie all’ottimo lavoro svolto, sono stati creati degli ambienti armoniosi, che sposano alla perfezione il concetto dell’intera struttura.
Domus Bauexpert
I-39031 Brunico
Via J.G. Mahl 34
T. +39 0474 572 500
info@bauexpert.it
www.bauexpert.it
L’Enoteca Pillhof è un luogo dove mangiare e bere bene, nonché sentirsi a proprio agio, hanno la priorità. Per Kathrin Oberhofer è anche fondamentale curare i dettagli, innovarsi nelle idee e nei trend così come puntare alla massima qualità. Per questo motivo, si è da subito rivolta all’azienda Miko che, con la sua vasta selezione di porcellane, posate e bicchieri, oltre che di abbigliamento e accessori per la cucina, pone sempre nuovi accenti nel settore. “Più di tutto, apprezziamo la bella sensazione di accoglienza e l’impeccabile consulenza da parte dei collaboratori di lunga data della ditta, che sanno esattamente ciò di cui abbiamo bisogno”, afferma Kathrin Oberhofer, la quale si dice soddisfatta di poter contare su partner al passo coi tempi e affidabili.
Miko
Via Pillhof 3-5
I-39057 Frangarto-Appiano
T. +39 0471 633 633
info@miko.it
www.miko.it
I biancorossi, fondati nel 1995, sono l’unico club di calcio professionistico della Provincia di Bolzano. In ventisette anni, l’FC Südtirol è cresciuto fino a diventare una realtà affermata e rispettata del calcio italiano.
L’FC Südtirol è l’unico club di calcio professionistico tra Innsbruck e Trento, quindi anche quello più a nord d’Italia. Attualmente, la squadra biancorossa milita in Serie B, il secondo campionato più importante a livello nazionale. Come si evince dal nome,
l’FC Südtirol – anche chiamato dai fan FCS – fa da ambasciatore della provincia di Bolzano in ambito sportivo e, al tempo stesso, rappresenta un modello di integrazione per i tre gruppi linguistici delle Provincia: allo stadio, infatti, si incontrano tifosi di madrelingua tedesca, italiana e ladina.
Dal 1995 a oggi
L’FC Südtirol è stato fondato il 1° agosto 1995 da un gruppo di imprenditori proprio con l’idea di istituire una squadra di calcio professionistica in Alto Adige. In soli ventisette anni, il club biancorosso si è trasformato in un’affermata società, strutturata e professionale, capace di raggiungere livelli importanti e considerazione nel panorama calcistico nazionale e non solo. Memorabili le promozioni in C2 nell’anno 2000 (prima volta tra i professionisti) e in C1 (terza divisone nazionale) nel 2010 e l’ascesa in B nel 2022. Nella stagione 2022/23, in Serie B l’FC Südtirol ha potuto mettersi alla prova per la prima volta nella seconda divisione professionistica del campionato italiano. La stagio-
ne si è rivelata una vera e propria favola calcistica: grazie a prestazioni eccellenti, la squadra altoatesina ha raggiunto il sesto posto in classifica e ha conquistato l’accesso alle semifinali dei play-off. Solo a causa del miglior piazzamento del Bari l’FCS si è fermato alle semifinali.
L’affluenza degli spettatori alle partite dell’FC Südtirol è stata più alta che mai nella stagione 2022/23. Nove dei ventuno appuntamenti in casa (diciannove di campionato e due di play-off) hanno registrato il tutto esaurito. Anche le partite in trasferta hanno avuto un seguito incredibile: a Bari, ad esempio, l’FCS ha potuto giocare davanti a quasi 52.000 sostenitori. Gli spettatori allo stadio, tuttavia, rappresentano solo una minima parte dei suoi effettivi
fan, contando quelli che guardano le partite in diretta TV.
Promozione dei talenti: l’FCS permette di crescere
Fin dalla sua fondazione, l’FC Südtirol è stato riconosciuto come un club votato alla formazione dei giovani. Negli ultimi cinque anni, ben quindici giovani calciatori sono passati in prestito o a titolo definitivo a squadre di Serie A o della Bundesliga tedesca. Inoltre, i talenti “in erba” dell’FCS vengono regolarmente convocati nelle rispettive nazionali giovanili. Quest’anno i biancorossi schierano nove squadre giovanili, sei delle quali partecipano a un campionato nazionale, a testimonianza del grande obiettivo del club: formare nuovi talenti e promuovere il calcio altoatesino.
Girl power: il calcio femminile nell’FCS
Circa cinque anni fa, l’FC Südtirol ha integrato anche il calcio femminile nelle proprie attività di gioco. In questa stagione, il club conta cinque squadre formate da circa 140 ragazze e donne che danno voce alla loro passione per il pallone. Ora, l’FCS si è posto l’obiettivo di promuovere l’interesse per il calcio femminile nella regione. La scorsa stagione, la prima squadra femminile dell’FCS ha vinto la massima divisione regionale e quest’anno partecipa al campionato nazionale di Serie C.
FCS Center e Stadio Druso: gli investimenti nelle infrastrutture Fin dalla sua fondazione, l’FCS ha potuto contare sul sostegno della
comunità imprenditoriale altoatesina. Questo ha fatto sì che le sponsorizzazioni diventassero una delle principali fonti di reddito del club. Tra i fattori decisivi per il successo sportivo rientra senza dubbio anche l’infrastruttura di alta qualità che è stata realizzata nel corso degli anni insieme alla Provincia e ai comuni di Bolzano e Appiano. L’FCS Center, tra i boschi di Monticolo, inaugurato nel 2018, è un centro di formazione all’avanguardia: la struttura di allenamento comprende un edificio di servizio, due campi in erba naturale così come due campi grandi e uno più piccolo in erba artificiale. Durante la ristrutturazione dello Stadio Druso di Bolzano, terminata nel 2022, la tribuna lungo il fiume Isarco è stata ampliata e completamente rinnovata. Inoltre, il campo è stato spostato,
è stato installato un sistema di riscaldamento del tappeto erboso e è stato posato uno nuovo prato a rotoli. Il secondo lotto di costruzione, invece, ha riguardato la tribuna principale, che è stata dotata tra l’altro di dieci box business. La capacità attuale dello Stadio Druso è di 5500 posti.
Siamo un’azienda di persone esperte ed appassionate, un anello essenziale nella catena virtuosa dell’economia circolare in Alto Adige.
Siamo un’azienda che facilita il dialogo fra chi produce il rifiuto e chi lo lavora per dargli una nuova vita, migliorando così anche quella del nostro pianeta.
Siamo un’azienda che opera ogni giorno, con grande professionalità, per offrire la rintracciabilità del rifiuto, al fine di garantire un “vero processo di riciclo”, nel completo rispetto di tutte le normative di legge.
Da oltre 60 anni, siamo Lamafer: il vostro waste manager.
Di seguito trovate alcuni dati di rilievo che l’azienda di business intelligence
Thrends ha raccolto per l’area del Lago di Garda. 25
Numero di alberghi a 5 stelle
18
18
hotel a 5 stelle con 950 camere
2023
Ricavi per camera
2013 = € 71.900
2019 = € 121.200
La crescita media annuale è stata pari al 9,1%.
Rispetto al 2019 i ricavi per camera sono aumentati del 34% nel 2022.
25
hotel a 5 stelle con 1700+ camere
2024
2023
TRevPAR 2022
ovest - € 568
TRevPAR 2022
est - € 728
Inversione di tendenza
Fino al 2020 gli alberghi che popolano la sponda ovest registravano un TRevPAR* più alto rispetto agli alberghi sulla sponda est. Nel 2022 la situazione si è capovolta.
98 (2013)
Dal 2013 a oggi gli alberghi di catena sono cresciuti in media
all’anno a un CAGR* del +6,9%.
Il numero di camere presenti negli alberghi di catena è invece diminuito nel corso degli ultimi anni.
2013 83
*tasso di crescita annuale composto in media
Anche per la regione Trentino-Alto Adige Thrends ha fornito dei dati molto interessanti.
Hotel a 5 stelle
Totale: 58
Dal 2013 al 2022 il numero di strutture ricettive a 5 stelle in Trentino-Alto Adige è aumentato in media del 10,8% annualmente.
+5,4%
8
50 Alto Adige
2020: Crollo dei ricavi
-36 % Top luxury hotels
Sia CAGR che TRevPAR dal 2013 al 2019 hanno registrato una crescita annuale media del 5,4%.
Hotel di catena in TrentinoAlto Adige
In totale: 96 hotel con una media di 70 camere Aumento annuale medio del 4,8%
vs -17 % Non top luxury hotels
59
37 Alto Adige
Al giorno d’oggi, come può una città moderna risultare sempre più attrattiva, tanto per i suoi abitanti quanto per i visitatori? Pensando a Bolzano, appare chiaro che dovrebbe saper trasmettere, fin dal primo istante, la particolare atmosfera multiculturale del capoluogo di Provincia.
Se fino a poco fa per raggiungere il vivace centro bolzanino dalla stazione dei treni bisognava attraversare una lunga via caratterizzata da palazzi grigi e pochissimo verde, presto sarà invece inaugurata una nuova area, che darà una prima impressione diversa della città, come desiderato da tempo.
Dove prima vi erano l’autostazione, l’Hotel Alpi e l’ex sede della Camera di commercio, ora sta sorgendo il WaltherPark, il quale ospiterà diversi edifici come esclusivi appartamenti, un albergo a 4 stelle superior, degli uffici nonché un centro commerciale con negozi che avranno un offerta nuova per Bolzano di marchi locali e internazionali. Anche il parco antistante alla stazione ferroviaria sarà riprogettato e riqualificato; Insomma, tutta questa zona dedicata allo shopping, al passeggio e alla vita quotidiana sarà il nuovo cuore pulsante della città, che diventerà la destinazione per eccellenza di tutti i cittadini.
L’OfficePark in via Alto Adige è stato ultimato e venduto. Il progetto Gries Village nel quartiere Gries di Bolzano conta dieci palazzine per un totale di 121 appartamenti. Tutti gli appartamenti sono già stati consegnati alla fine dei lavori nel 2022 e tutte le famiglie hanno fatto di Gries Village la loro casa.
L’apertura del centro commerciale WaltherPark è prevista nel 2025.
Oltre a risultare una vera attrazione, il WaltherPark sarà anche una struttura efficiente e all’avanguardia in termini di sostenibilità. Infatti, questo importante progetto è chiamato a prestare particolare attenzione al proprio impatto ecologico, dal momento che gli edifici di una simile portata sono
responsabili di circa un terzo delle emissioni globali di CO2
Ecco allora che si costruirà con particolare attenzione sui metodi di realizzazione green, dell’impianto energetico, dei sistemi smart per il raffrescamento, riscaldamento e la
fornitura elettrica, della prevenzione dell’inquinamento acustico, della realizzazione di spazi verdi nella zona circostante e di un ingegnoso concetto di viabilità. Dunque, dalla primissima fase di costruzione all’allestimento finale dei locali, tutto ruoterà attorno a un concetto eco-friendly.
Si tratta di un’innovativa soluzione digitale per la gestione efficiente di lavatrici, essiccatoi e lavastoviglie professionali. Lo strumento collega in rete gli apparecchi Miele, semplificando le operazioni quotidiane e aiutando a ridurre i costi.
Veloce e intuitivo, Miele MOVE connette le interfacce utente a strumenti
di assistenza intelligenti e apre nuove opportunità per avere sempre sotto controllo il parco macchine. Grazie alle diverse funzioni e alla facilità di utilizzo, la piattaforma sviluppata da Miele fornisce un aiuto concreto a tutte le tipologie di hotel, ristoranti, case di accoglienza e imprese di pulizia e può essere controllata direttamente da desktop, tablet e smartphone.
È possibile gestire i dati degli apparecchi in totale autonomia, visualizzando lo stato delle macchine, le informazioni più importanti, la cronologia dei programmi e le statistiche relative al funzionamento. In questo modo si ottengono report dettagliati e si possono aumentare le prestazioni dei prodotti e ridurre i consumi in un’ottica di sostenibilità per ogni azienda.
La piattaforma è pensata per ottimizzare i flussi di lavoro e migliorare la sicurezza degli utenti attraverso strumenti smart. Il sistema è in grado di segnalare eventuali guasti tramite notifiche automatiche e consente di inoltrare richieste di assistenza tecnica a Miele o ai partner certificati, velocizzando i tempi di intervento e riducendo al minimo i periodi con macchine fuori uso.
Grazie a un’interfaccia intuitiva con dashboard e widget personalizzabili, si possono visualizzare le informazioni più rilevanti e acquisire ed esportare i dati operativi. Questo permette di svolgere un’analisi della resa delle macchine, di migliorare le performance e di dimostrare la conformità ai parametri di processo previsti per legge. Inoltre, grazie a questa vasta gamma di dati, sarà possibile create vere e proprie strategie aziendali per risparmiare costi di gestione personale e consumi di elettricità, acqua e gas.
Miele MOVE è un sistema flessibile dotato di funzioni che si adattano alle particolari esigenze degli utenti, per fornire dati sempre utili e appropriati.
Attraverso il collegamento delle macchine in rete, con una semplice connessione internet è possibile controllare tutti gli apparecchi Miele, con la massima libertà.
Sia che si tratti di gestire singoli apparecchi che di interi parchi macchine, Miele MOVE è la soluzione ideale per aziende di qualsiasi dimensione. I suoi strumenti di monitoraggio e assistenza sono affidabili e facili da usare e aiutano a digitalizzare i processi e a contenere i costi. Da ora disponibile in Italia, questa piattaforma è accessibile ovunque e in ogni momento da ogni dispositivo, con configurazioni personalizzabili in base alle specifiche esigenze di business.
Miele Italia
Strada di Circonvallazione 27
I-39057 Appiano sulla Strada del Vino
T. +39 0471 670 505
info@miele.it
www.miele.it
Il nostro obiettivo era chiaro: volevamo realizzare un boutique hotel dove potersi godere sensazioni di pace e rilassatezza. Per renderlo possibile, abbiamo ricercato prodotti di alta qualità, dal design sobrio e in linea con il concetto generale. Per i bagni, la ditta Innerhofer ha saputo fornirci ciò che più si adattava alle nostre esigenze, presentandoci persino soluzioni diverse da quelle standard. Ci diciamo davvero soddisfatti della consulenza, della cortesia del personale e del lavoro svolto in merito all’installazione delle vasche idromassaggio e dei servizi igienici nelle suite e nelle aree comuni. È sempre bello collaborare con un’azienda come questa, composta da esperti affidabili e in gamba.
Innerhofer
Via Brunico 14/B
I-39039 San Lorenzo
T. +39 0474 470 000
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Abitare al WaltherPark, nel cuore di Bolzano e allo stesso tempo sopra i tetti della città, circondati dalla natura. Qui nasceranno luminosi appartamenti di altissima qualità che offriranno una vista incredibile sulle montagne circostanti, un’atmosfera unica così come un valore sostenibile nel tempo.
• OTTIMA POSIZIONE NEL CENTRO DI BOLZANO
• AMPIE TERRAZZE, LOGGE O GIARDINI
• BI-, TRI- QUADRILOCALI & ATTICI IN VENDITA
• ARCHITETTURA MONDIALE DEL VINCITORE DEL PREMIO PRITZKER DAVID CHIPPERFIELD
Prodotti altamente concentrati per una pulizia sostenibile degli edifici con il dispositivo integral 2GO HsM.
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Fino al 100% di controllo dei costi, 95 kg di plastica in meno e 50 kg di CO2 in meno per cartuccia di concentrato