UNA NUOVA AVVENTURA - Classe 5

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INDICE SEGNA CON UNA X LE PAGINE CHE HAI COMPLETATO!

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ITALIANO L’AQUILA DALLE ALI MOZZE E LA

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VOLPE

GLI AGGETTIVI

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LE PREPOSIZIONI

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IL CERBIATTO E IL CERVO

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LE CONGIUNZIONI

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PREZZEMOLINA

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I PRONOMI

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TOCCA A TE!

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I VERBI

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ORFEO ED EURIDICE

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IL TEMPO DEI VERBI

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ED ECCO LA TERRA...

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GLI AVVERBI

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TOCCA A TE!

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I SEGNI DI INTERPUNZIONE

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PER RIPASSARE

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UN PO’ DI ANALISI GRAMMATICALE

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IL SEGRETO DEL NONNO

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SOGGETTO, PREDICATO...

62

...COMPLEMENTI

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DISINTEGRO ACCIDENTALMENTE LA PROF. DI MATEMATICA

22

PER RIPASSARE

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IL PICCOLO PRINCIPE E LA VOLPE

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UN PO’ DI...

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KATOWICE, 6 GIUGNO 1945

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...ORTOGRAFIA

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UN DIARIO PARTICOLARE

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PER RICORDARE

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PER RIPASSARE

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I RICORDI ETERNI DEI DELFINI: L’AMICIZIA DURA PER SEMPRE

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SENTINELLA

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CORALINE

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PILLOLA AL GATTO

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ANIMALI IN VIA D’ESTINZIONE

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SAN MARTINO

48

I PASTORI

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PER RIPASSARE

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GLI ARTICOLI

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I NOMI

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INDICE MATEMATICA NUMERI, NUMERI, NUMERI

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LE LINEE, GLI ANGOLI

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ANCORA MILIONI

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I POLIGONI: PERIMETRO E...

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NUMERI RELATIVI

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...AREA

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ADDIZIONI

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IL CERCHIO

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SOTTRAZIONI

74

LA CIRCONFERENZA E L’AREA DEL

MOLTIPLICAZIONI

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CERCHIO

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DIVISIONI

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I POLIGONI REGOLARI

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LE PROPRIETÀ DELLE OPERAZIONI

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I SOLIDI

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I TERMINI DELLE OPERAZIONI

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LAVORIAMO CON I SOLIDI

113

LA PROVA DEL 9 DELLE OPERAZIONI

80

PER RIPASSARE

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X 10, 100, 1 000 E : 10, 100, 1 000

82

PER RICORDARE

117

LE POTENZE

83

LE POTENZE, I POLINOMI

84

INGLESE English

LE ESPRESSIONI

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COLOURS - NUMBERS

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MULTIPLI, DIVISORI...

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WEEKS, MONTHS, SEASONS

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...NUMERI PRIMI

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WHAT TIME IS IT?

121

PER RIPASSARE

88

HOW IS...?

122

LE FRAZIONI

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KATY’S HOUSE

123

DALLE FRAZIONI DECIMALI...

92

ACTION!

124

...I NUMERI DECIMALI

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I CAN FLY

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OPERAZIONI CON I DECIMALI

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LUCY’S FRIENDS

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X 10, 100, 1 000 E : 10, 100, 1 000

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PERCENTUALE, SCONTO, INTERESSE

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INVALSI

127

LE MISURE DI LUNGHEZZA...

98

...CAPACITÀ, PESO (O MASSA)

99

PESO LORDO, PESO NETTO, TARA

100

L’EURO

101

SPESA, GUADAGNO, RICAVO, PERDITA 102 LE MISURE DI SUPERFICIE, AGRARIE E DI VOLUME

103

LE MISURE DI TEMPO

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ITALIANO

L’AQUILA DALLE ALI MOZZE E LA VOLPE 1

Leggi la favola.

Una volta un’aquila fu catturata da un uomo. Questi le mozzò le ali e poi la lasciò andare, perché vivesse in mezzo al pollame di casa. L’aquila stava a capo chino e non mangiava più per il dolore: sembrava un re in catene. Poi la comperò un altro, il quale le strappò le penne mozze e, con un unguento di mirra, gliele fece ricrescere. Allora l’aquila prese il volo, afferrò con gli artigli una lepre e gliela portò in dono. Ma la volpe che la vide, ammonì: “I regali non devi farli a questo, ma piuttosto al padrone di prima: questo è già buono per natura; l’altro invece è meglio che tu lo rabbonisca, perché non ti privi delle ali se ti acchiappa di nuovo”. Sta bene ricambiare generosamente i benefattori, ma bisogna anche guardarsi prudentemente dai malvagi. Esopo

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Rispondi. Chi sono i protagonisti della favola? Che cosa è accaduto all’aquila?

Perché la volpe l’ammonisce?

Per ripassare vai a pag. 19

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ITALIANO

IL CERBIATTO E IL CERVO 1

Leggi la favola.

Un bellissimo cerbiatto dal manto scuro e con delle

stupende macchioline bianche sul dorso viveva con la sua famiglia in una meravigliosa foresta con un ricchissimo sottobosco che offriva cibo in abbondanza. Il cerbiatto ammirava il suo caro babbo e desiderava diventare grande e forte proprio come lui aspettando con ansia che gli spuntassero finalmente le stesse lunghissime corna che tutti invidiavano al suo genitore. Nell’impazienza di quel momento egli seguiva costantemente il grosso cervo cercando di imitarlo in ogni cosa. Durante un bel mattino di fine inverno, mentre il grande cervo brucava tranquillo le foglie dei cespugli più bassi in compagnia dell’inseparabile figliolo, un possente ruggito squarciò il silenzio della foresta. Era un leone! Il cerbiatto sconcertato osservò il suo babbo e, con enorme stupore, scoprì che questi tremava come un fuscello al vento. Sì, il suo venerato papà aveva paura! Come era possibile? Ma prima ancora che egli potesse chiedergli spiegazioni il cervo gridò al figlio: “Corri!” e si lanciò in una velocissima fuga. Il cucciolo obbediente lo seguì con le lacrime agli occhi per la vergogna e la delusione. Quando finalmente si fermarono il cervo si avvicinò al figlio e scorgendo il suo pianto gli parlò con voce dolce: “Piccolo mio, questa paura che tu disprezzi ci ha salvato la vita.

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ITALIANO

Quel leone non avrebbe avuto pietà di noi e ci avrebbe sicuramente sbranati se non fossimo fuggiti. A volte bisogna ingoiare il proprio orgoglio e sapersi arrendere di fronte a chi è più forte di noi. Questo significa diventare adulti e saggi”. Quelle parole consolarono il cerbiatto. Adesso ammirava ancora di più quel suo babbo che non aveva esitato a dimostrarsi un fifone rischiando di perdere la stima del figlio pur di salvargli la vita. Questo era il vero coraggio. Esopo

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Riassumi la favola.

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Qual è la morale della favola?

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ITALIANO

PREZZEMOLINA 1

Leggi la fiaba.

C’erano una volta due sposi che abitavano in una

bella casetta. Da una finestra si vedeva un orto circondato da un alto muricciolo. Nessuno vi aveva mai messo piede perché apparteneva a un’orca molto cattiva. Un giorno la moglie, che aspettava un bambino, guardando in quel pezzo di terra, scorse una bellissima aiuola seminata a prezzemolo. Vederlo e provarne un immediato desiderio fu tutt’uno. Aspettò la penombra della sera e furtivamente si calò nell’orto, colse una grande manciata di prezzemolo e scappò via. L’indomani fece lo stesso. Mangia oggi e mangia domani l’orca, che era golosissima di prezzemolo, si accorse che qualcuno ne stava portando via ogni giorno una bella quantità. Volle scoprire chi lo rubava e a sera perciò si nascose dietro un cespuglio. Ed ecco, sull’imbrunire, scendere di nuovo la donna che, appena giunta a terra, rimase terrorizzata nel vedere davanti a sé l’orribile orca. - Come ti permetti di rubare quanto mi appartiene? - gridò questa afferrandola per un braccio. - Te ne pentirai! - Scusatemi, signora orca, perdonatemi - piangeva la povera donna. - Ho voglia di prezzemolo perché aspetto un bambino. - Se le cose stanno così - continuò la vecchia con lo stesso sguardo feroce di prima prendine quanto ne vuoi. Ma dovrai darmi il bambino che ti nascerà. La donna, nella sua angoscia, promise tutto e scappò a casa. Di lì a poco nacque una bellissima bambina. Grande fu la meraviglia dei genitori nel vederle inciso sul palmo della mano un piccolo rametto di prezzemolo. Fu chiamata perciò Prezzemolina. Ma né la madre né il padre pensavano di mantenere la promessa, anzi l’avevano completamente dimenticata. Il tempo passava e Prezzemolina cresceva bella come il sole, la sua carnagione era simile a petali di rosa, i capelli biondi e lunghissimi, che la mamma le pettinava in due grosse trecce, sembravano raggi di sole. Ma un giorno mentre Prezzemolina, fattasi ormai grande, tornava sola dalla scuola, fu

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ITALIANO

avvicinata dall’orca: - Bella bambina, - le disse tutta gentile - vuoi dire a tua madre che si ricordi di quello che mi deve dare? E Prezzemolina, di ritorno a casa, riferì: - Mamma, la vecchia che abita qui vicino dice di ricordarti della promessa fatta. La donna sentì un groppo al cuore e non rispose. Intanto l’orca prese ogni giorno l’abitudine di aspettare Prezzemolina e di ripeterle la solita frase. Alla fine la fanciulla, che non ne poteva più di udire quelle parole, sollecitò la madre: - Dimmi almeno cosa devo rispondere. E la mamma, senza pensarci tanto, suggerì: - Quando la vecchia ti parla di nuovo della promessa, tu rispondile “Prendila quando vuoi”. L’indomani all’orca, che l’aspettava per ricordarle ciò che le era dovuto, Prezzemolina rispose come la madre le aveva detto. La vecchia non se lo fece ripetere due volte, afferrò la fanciulla e la portò via con sé. Poi la condusse nel bosco e la rinchiuse in una torre altissima senza porte e senza scale; soltanto su, in cima in cima, c’era una finestrina. Dalla finestrucola Prezzemolina faceva penzolare le magnifiche trecce in modo che l’orca poteva salire sulla torre reggendosi ai capelli, che cadevano per una lunghezza di venti braccia. E così, quando voleva recarsi da lei, la vecchia andava sotto la torre e gridava: - Prezzemolina, Prezzemolina, gettami le tue treccine. La fanciulla scioglieva le sue trecce e l’orca saliva su. Un giorno capitò che vicino alla torre passasse il figlio di un re. Udì nell’aria una dolcissima canzone e si fermò ad ascoltarla. Era Prezzemolina che passava il tempo facendo risuonare la sua voce. Il principe alzò gli occhi e da lontano scorse la fanciulla. Voleva raggiungerla; cercò la porta, le scale. Niente. Tentò di arrampicarsi, ma il finestrino era troppo alto. Infine ritornò al suo castello, senza poter dimenticare

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ITALIANO

quella voce così dolce. Ogni giorno perciò si recava nel bosco per poterla ascoltare. Una volta, nascosto dietro un albero, sentì l’orca che giunta ai piedi della torre gridava: - Prezzemolina, Prezzemolina, gettami le tue treccine. Vide allora la fanciulla che lasciava cadere lentamente le bionde trecce e la vecchia che vi si arrampicava. Quando l’orca se ne fu andata, il giovane corse anch’egli ai piedi della torre e gridò: - Prezzemolina, Prezzemolina, gettami le tue treccine. Subito le trecce vennero giù e in un attimo il principe salì. I due giovani si guardarono incantati e il principe poté finalmente esprimerle il suo amore. - Vuoi essere la mia sposa? - le chiese infine. Prezzemolina, vedendolo così giovane e bello, pose le sue mani in quelle di lui e rispose: - Mi piacerebbe molto venire con te, ma non so come uscire di qui. Ritorna portando ogni volta un pezzo di corda, così annoderò una scala. Quando sarà abbastanza lunga, scenderò e tu mi porterai via sul tuo cavallo bianco. Decisero di vedersi ogni giorno al calar della sera, quando l’orca andava via. Poi Prezzemolina sciolse di nuovo le sue belle trecce, il principe si arrampicò ad esse e scivolò giù. Le visite si ripetettero ogni sera e alcune streghe che abitavano nel bosco si insospettirono. Una di esse, la più cattiva, volle avvertire l’orca. Andò ad aspettarla ai piedi della torre, le raccontò ciò che che accadeva quando lei andava via e poi aggiunse: - Cara orca, sono sicura che i due giovani si preparano alla fuga.

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ITALIANO

- Ti ringrazio - questa rispose. - Ma Prezzemolina non può fuggire perché è vittima di un incantesimo. Se non entra in possesso di tre ghiande, che sono ben nascoste nel mio orto, non potrà mai allontanarsi dalla torre. Prezzemolina, dall’alto della finestra, aveva ascoltato ogni cosa. Fece finta di niente. Poi raccontò tutto al principe che, in assenza dell’orca, si recò nell’orto e rubò le tre ghiande. Quella sera stessa, appena l’orca se ne fu andata, il giovane salì da Prezzemolina, le portò le tre ghiande e l’ultimo pezzo di corda. La scala era pronta; egli l’attaccò alla piccola finestra e in un attimo discese con la fanciulla. Cominciarono a correre attraverso il bosco in groppa al cavallo. Ma la strega, che li vide fuggire, corse ad avvertire l’orca. Questa, veloce come il vento, inseguì i due giovani; allora Prezzemolina, spaventata, gettò in terra la prima ghianda. Ne uscì fuori un cane bruttissimo con la bocca spalancata, che si avventò contro l’orca. Ma la vecchia conosceva tutte le perfidie; si tolse dalla tasca un grosso pezzo di carne e lo scagliò nelle fauci della bestia, che prese a divorarlo lasciandola libera. L’orca ricominciò a correre dietro ai due innamorati; Prezzemolina lanciò la seconda ghianda. Apparve subito un leone feroce che, con un ruggito spaventoso, corse incontro alla vecchia. Anche questa volta l’orca trovò il rimedio: soffiò su un cespuglio che subito prese fuoco. La belva ebbe paura e fuggì via. Sembrava tutto perduto. L’orca era vicinissima ai due giovani, pronta ad afferrarli, quando Prezzemolina gettò a terra l’ultima ghianda. Questa volta ecco venir fuori un lupo, che si buttò sulla vecchia e in un boccone la inghiottì. Finalmente erano liberi! Il principe condusse la fanciulla nel suo regno dove furono subito celebrate le nozze e da quel momento i due giovani vissero felici e contenti. Giambattista Basile

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Riassumi la fiaba.


ITALIANO

TOCCA A TE! 1

Ora scegli tra la favola e la fiaba e inventa tu.

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ITALIANO

ORFEO ED EURIDICE 1

Leggi il mito.

Nella Grecia antica, in un mondo di armonia e di favolosa bellezza, viveva

Orfeo, figlio della musa Calliope. Musicista e poeta sensibile, accompagnava i suoi versi con il dolcissimo suono della lira. Tutti lo ascoltavano estasiati. Al suo canto le fiere uscivano dalle tane e diventavano mansuete e le forze devastatrici della natura perdevano la loro furia. Ma Orfeo non se ne vantava: riconoscente, ringraziava il dio Apollo. Un giorno Orfeo vide una ninfa bellissima mentre era in giardino intenta a raccogliere fiori per farsene una ghirlanda. Il cantore divino le si avvicinò e le parlò: ”Chi sei tu o soave fanciulla?”. La ninfa gli rispose che il suo nome era Euridice. Orfeo, colpito dalla sua grazia, se ne innamorò perdutamente. Le chiese di sposarlo ed Euridice, commossa, accettò. Le nozze si celebrarono in un bosco della Tracia, ma un triste presagio si verificò durante il rito nuziale: un denso fumo accompagnato da un sordo sfrigolio offuscò la luce delle fiaccole. La felicità dei due giovani era però tale che non vollero badare all’oscura predizione. All’improvviso Euridice emise un urlo terribile e cadde a terra senza vita: una vipera velenosa l’aveva morsa. Orfeo accorse disperato, si chinò sulla sposa che giaceva esanime. La chiamò con tutte le sue forze, ma Euridice era morta. Il giovane, come impazzito, andò a nascondersi nei boschi. Vagò senza meta per giorni e giorni. Pregò inutilmente le fiere affinché lo uccidessero. Cantò la sua angoscia agli alberi, agli uccelli, ma niente riuscì a placare il suo dolore.

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ITALIANO

Fu allora che Orfeo decise di tentare un’impresa disperata. “Scenderò nell’Averno e pregherò le potenze infernali di restituirmi la mia dolce sposa”. La notte stessa il giovane iniziò il suo viaggio verso gli oscuri regni della morte. Su un fianco del monte Olimpo c’era una caverna che, secondo gli antichi, era l’ingresso dell’oltretomba. Qui Orfeo cantò il suo inconsolabile dolore e ottenne dal tenebroso dio degli inferi di varcarne la soglia. Camminò a lungo negli spazi proibiti; al suo canto non soltanto le anime dei defunti, ma anche le Furie provavano commozione. Giunse alfine in un luogo coperto da una fitta nebbia dove vide un unico punto luminoso: una sorgente, da cui nasceva un fiume che diventava sempre più ampio e melmoso, l’Acheronte. Sulle nere acque apparve una barca, guidata da un vecchio. Il suo volto era scuro, mentre gli occhi brillavano come carboni accesi. Era Caronte che conduceva le anime morte alla cupa reggia di Plutone, dio dell’oltretomba. Il vecchio rimproverò Orfeo di trovarsi in quel luogo. Ma, placato dalla sua musica melodiosa, lo condusse alla dimora del sovrano. Al centro di una sala buia come la notte c’era il trono su cui sedeva il dio che aveva al suo fianco la bellissima regina Proserpina. A lei Orfeo rivolse la sua invocazione: “O dolce regina che dal volto emani il chiarore della luna - cominciò - abbi pietà del mio dolore. Il fato crudele ha strappato alla vita la mia sposa diletta. Ho cercato di placare la mia disperazione, ma invano. Abbi pietà di me. Esaudiscimi, ti prego, rendimi Euridice oppure trattieni anche me quaggiù. Preferisco morire piuttosto che vivere senza di lei”. L’invocazione del giovane impietosì la dea che pianse sommessamente, guardò per un istante il suo sposo, lo implorò in silenzio. Plutone l’amava moltissimo e non sapeva rifiutarle nulla. E anch’egli, intenerendosi, esclamò: “Il tuo canto, Orfeo, ha commosso la regina e me. Voglio accontentarti: Euridice tornerà con te sulla terra. Sarai tu stesso a condurla fuori dall’Averno. Ma bada: non dovrai né guardarla né toccarla finché non avrai raggiunto la luce del sole. Per ripassare vai a pag. 19

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Se ti volterai, la perderai per sempre”. Il poeta, col volto trasfigurato dalla felicità, si inchinò ai sovrani e si avviò verso l’uscita. Una forma di donna coperta da un velo si alzò dai piedi del trono e lo seguì silenziosamente. Camminarono a lungo, ma il pensiero di Orfeo era per lei che gli stava dietro. Con gli occhi fissi davanti a sé, lottava disperatamente con il desiderio di voltarsi a guardare il viso della sposa adorata. All’improvviso un dubbio atroce gli attanagliò il cuore: Euridice era lì che lo seguiva o Proserpina l’aveva ingannato? E proprio quando la luce del sole cominciava a filtrare tra le tenebre, Orfeo non fu più capace di resistere. Si girò. La fanciulla gli stava di fronte e con le mani si tolse il velo che ancora la ricopriva. Era bella più che mai, ma gli occhi erano tristi. Fu un attimo. Una nebbia fitta e grigia avvolse la giovane che scomparve negli abissi per sempre. Il dolore del giovane fu terribile; singhiozzò, supplicò ancora una volta gli dei infernali, trasse dalla sua lira le note più struggenti. Il re delle tenebre non s’impietosì una seconda volta e non gli concesse più la grazia. Orfeo tornò sulla terra, vagò per mesi attraverso boschi e praterie. A poco a poco la sua profonda disperazione trovò conforto nella musica, di cui tracciò le note su una corteccia d’albero. In Grecia non c’è cantore che non abbia una copia di quella magica musica che riuscì a lenire lo straziante dolore dello sposo infelice. 2

Rispondi. Dove viveva Orfeo? Qual era il suo dono? Dove incontrò Euridice? Che cosa accadde durante le nozze?

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da unmondoinparole.weebly.com


ITALIANO

Come morì Euridice? Come si sentì Orfeo? Che cosa decise di fare?

Chi è Proserpina, e che cosa le chiese Orfeo?

Che cosa gli fece rispondere Proserpina da suo marito Plutone?

Che cosa fece Orfeo che non doveva fare? Perché?

Che cosa accadde a Orfeo?

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ITALIANO

ED ECCO LA TERRA... 1

Gli antichi Maya dell’America centrale raccontavano che i Creatori fecero sorgere la Terra dal fondo del mare...

In un antico popolo che vive nell’America

centrale, discendente dagli antichi Maya, si narra che all’alba del tempo tutto era immobile e silenzioso, la distesa del cielo era vuota: non c’era ancora nessuno. Non c’era niente, niente che stesse in piedi. Esistevano solo il cielo e il mare calmo. Nell’acqua, circondati dal chiarore e nascosti sotto piume verdi e azzurre, c’erano: il Creatore, che si chiamava Tepeu, il Formatore, Gucumatz e i Progenitori. Gli dèi una notte si riunirono, parlarono e decisero che quando fosse spuntata l’alba avrebbero cominciato la creazione. Decisero cioè di formare il mondo, di far nascere la vita, di far crescere alberi e cespugli e infine di dar vita all’uomo. Questo venne deciso dagli dèi nelle tenebre della notte. “Facciamo così - dissero - riempiamo il vuoto, ritiriamo quest’acqua e facciamo sorgere la terra! E ora si faccia chiaro, l’alba illumini il cielo e la terra! Non ci sarà gloria né grandezza nella nostra creazione finché non esisterà l’uomo!”. “Terra!” dissero gli dèi e in un attimo la terra fu fatta. Solamente per un prodigio, per arte magica, si compì la formazione delle montagne e delle valli e in un attimo, dalla superficie della terra, scaturirono insieme boschi di cipressi e di pini. Quando apparvero le alte montagne, le acque si divisero e i ruscelli cominciarono a scorrere liberamente fra le colline. Fatto questo, gli dèi crearono gli animali piccoli della foresta, i leoni, le tigri, i serpenti. Poi vennero creati i cervi e gli uccelli. “Voi cervi starete fra le erbe, camminerete su quattro piedi e dormirete nelle pianure lungo i fiumi”, ordinarono gli dèi. Agli uccelli dissero: “Voi uccelli abiterete sugli alberi e sui cespugli, lì farete i vostri nidi e vi muoverete”. Compiuta la creazione di tutti i quadrupedi e di tutti gli uccelli, gli dèi dissero loro: “Parlate, adesso, gridate, chiamate! Dite i nostri nomi, lodateci, invocateci!”. Ma gli dèi non riuscirono a ottenere che gli animali parlassero come gli uomini: strillavano, invece, ruggivano, gracchiavano, fischiavano, muggivano, ciascuno con il loro linguaggio

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ITALIANO

che era incomprensibile. Quando gli dèi videro che non era possibile farli parlare, tornarono dagli animali e dissero loro: “Visto che non siamo riusciti a farvi parlare, vi cambieremo il vostro cibo, il vostro pascolo, la vostra casa, e i vostri nidi saranno i boschi e le montagne. Non ci avete adorati né ci avete invocati, perciò le vostre carni serviranno da cibo a altri animali. Creeremo altri esseri che ci ubbidiranno e ci adoreranno”. Detto questo, però, gli dèi vollero fare un ultimo tentativo e vedere se riuscivano a farsi adorare dagli animali. Ma ancora una volta non riuscirono a capire il loro linguaggio, non poterono far nulla per indurre gli animali a invocarli. Per questa ragione tutti gli animali che esistevano sulla faccia della Terra vennero condannati a essere uccisi e mangiati. Così fu necessario un nuovo tentativo da parte del Creatore, del Formatore e dei Progenitori. Quel tentativo riuscì e fu creato l’uomo. da piccolilettori.blogspot.it

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Qual è secondo i Maya l’origine della Terra?

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Conosci altre leggende di altri popoli sull’origine della Terra? Quali?

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ITALIANO

TOCCA A TE! 1

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Scegli una delle tipologie testuali tra favola, fiaba, mito e leggenda e scrivi tu, inventando un racconto.


ITALIANO

PER RIPASSARE 1

Leggi attentamente.

La favola è un breve racconto fantastico che ha lo scopo di impartire un insegnamento morale. I personaggi sono spesso degli animali, caratterizzati solo in funzione del loro comportamento: in essi si possono riconoscere facilmente tipi umani ben precisi. La fiaba è un tipo di narrazione i cui protagonisti non sono quasi mai animali (tipici invece nella favola), ma creature umane, coinvolte in avventure straordinarie con personaggi dai poteri magici come fate, orchi, giganti e così via. Tutte le fiabe del mondo hanno le stesse caratteristiche: i personaggi, l’epoca e i luoghi sono indicati genericamente e non sono specificati (“C’era una volta…”, “In un paese lontano…”); i fatti narrati sono impossibili e spesso possono accadere solo per magia; molti personaggi sono inverosimili; si rappresenta sempre un mondo diviso in due (i personaggi sono buoni o cattivi, furbi o stupidi e non esistono vie di mezzo); c’è sempre un lieto fine (i buoni e i coraggiosi vengono premiati, le ragazze povere diventano principesse, i cattivi sono puniti); c’è sempre una morale, anche se non è espressa chiaramente come nella favola, che insegna a rispettare gli anziani e la famiglia, ad onorare le autorità, ad essere coraggiosi per migliorare la propria condizione.­­­­ Il mito è un racconto antichissimo che gli uomini hanno “inventato” per dare una risposta a tutto ciò̀che, anticamente, non si riusciva a spiegare in modo scientifico. I protagonisti dei miti di solito sono dèi o eroi, esseri con poteri straordinari che spesso assumono sembianze umane. Le vicende si svolgono in tempi lontanissimi; i luoghi sono gli stessi in cui il mito è̀stato “ideato”.­­­­ Le leggende sono racconti popolari antichissimi, spesso tramandati oralmente, che mescolano elementi reali e fantastici. Gli uomini le inventarono per spiegare l’origine di animali, piante e fenomeni naturali, l’esistenza di monti, fiumi, laghi e anche per giustificare importanti fatti storici. Alcune raccontano le imprese di personaggi immaginari o realmente esistiti, altre parlano della vita dei santi, altre ancora raccontano la nascita di una tradizione popolare. Tutti i Paesi del mondo hanno le loro leggende. La leggenda si svolge in un tempo passato, non specificato, o, a volte, in precise epoche storiche. I luoghi sono reali, definiti nelle caratteristiche geografiche oppure immaginari.­­­­

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ITALIANO

IL SEGRETO DEL NONNO 1

Leggi il racconto fantastico.

Un giorno il papà annunciò a Michele

che doveva andare per lavoro in un paese lontano e che l’avrebbe portato a Boscofiorito da nonno Nicola fino al suo ritorno. - Lo sai che il bosco dietro la casa del nonno è fatato? Nessuno ha mai scoperto il suo segreto! - disse il babbo. Nonno Nicola fu molto felice di ospitare il nipotino, ma Michele pensava con nostalgia alle luci e ai negozi della sua città. Il nonno gli raccontava sempre le stesse storie, sugli animali del bosco che conosceva ad uno ad uno, e Michele pensava ai suoi amici che giocavano a pallone senza di lui. Un pomeriggio, mentre stava alla finestra, Michele vide passare molte farfalle colorate e volle inseguire quelle creature che volavano libere brillando al sole. Nel folto del bosco le farfalle si dispersero e Michele si rese conto di trovarsi lontano da casa, in un luogo sconosciuto, solo tra alberi e fiori, in un grande silenzio. - Dove sarò capitato? - si domandò ad alta voce. - A Boscofiorito - gli rispose un piccolo porcospino. Michele chiese all’animaletto se conosceva la strada per uscire dal bosco. - Forse la mia mamma lo sa - rispose il porcospino che l’accompagnò alla sua tana. Mamma porcospino non conosceva la strada ma indicò a Michele la casa del vecchio gufo, al quale tutti gli animali chiedevano consiglio. Mentre scendeva la notte Michele si mise alla ricerca del gufo. Cammina cammina, giunse alla vecchia quercia dove incontrò il gufo saggio che gli disse di rivolgersi alla tartaruga. Era notte; Michele, solo e triste, aveva un po’ di paura. Si sedette sopra un grosso sasso e cominciò a piangere. - Chi sta bagnando il mio guscio? - sussurrò una voce. Michele si era seduto sul guscio della tartaruga. Dopo essersi asciugato le lacrime il bambino raccontò tutta la sua storia. La tartaruga lo ascoltò in silenzio e poi disse: - Chi corre dietro alle farfalle non merita d’essere aiutato. Siccome ti sei reso conto di essere stato sciocco ad entrare nel bosco senza conoscere la strada io cercherò di riportarti sulla via di casa. Seguendo la tartaruga Michele giunse dove finiva il bosco.

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Per ripassare vai a pag. 35


ITALIANO

- Come farò per ritrovare la mia casa? - le chiese. - Io non lo so. C’è però un uomo vecchio e saggio che conosce tutte le strade di Boscofiorito. Devi cercarlo - disse la tartaruga sparendo tra il fogliame. Michele si era rannicchiato per terra quando si accorse che un lumicino avanzava nella notte. Era nonno Nicola con la sua lanterna. “È lui l’uomo più saggio del bosco!” pensò Michele correndo rasserenato incontro al nonno. Francesca Salucci, Il segreto del nonno, San Paolo

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Quali sono gli elementi che ti fanno capire che questo è un racconto di fantasia? Scrivili e spiega le tue scelte.

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Scrivi anche tu un racconto fantastico sul tuo quaderno, poi leggilo ai tuoi compagni. 21


ITALIANO

DISINTEGRO ACCIDENTALMENTE LA PROF. DI MATEMATICA 1

Leggi il testo descrittivo.

[...] Mi chiamo Percy Jackson e ho dodici anni. Fino a qualche mese fa studiavo alla Yancy Academy, un collegio per “ragazzi difficili” dello Stato di New York. Sono un ragazzo difficile? Sì. Direi che la definizione mi calza. Potrei partire da qualunque punto della mia breve e miserabile vita per provarlo, ma le cose hanno cominciato a prendere davvero una brutta piega lo scorso maggio, quando andammo in gita a Manhattan: ventotto casi clinici di prima media e due insegnanti a bordo di uno scuolabus giallo, diretti al Metropolitan Museum of Art per vedere anticaglie greche e romane. Lo so, sembra una tortura. La maggior parte delle gite della Yancy lo era. Ma quella volta ci guidava il signor Brunner, il professore di latino, perciò avevo qualche speranza. Il signor Brunner era un tipo di mezza età, che si muoveva su una sedia a rotelle motorizzata, i capelli un po’ radi, la barba incolta e una logora giacca di tweed che sapeva sempre di caffè. Non gli avresti dato un soldo, ma raccontava storie e barzellette e ci lasciava giocare in classe. Aveva anche una fantastica collezione di armi e armature romane, perciò le sue lezioni erano le uniche a non farmi addormentare. Speravo che la gita andasse bene. O, meglio, speravo che per una volta non mi sarei cacciato nei guai. Cavolo, se mi sbagliavo. Il fatto è che in gita mi succedono sempre cose orrende. Come quella volta in quinta, quando ci portarono a Saratoga, sul campo di battaglia dell’Indipendenza, e causai quell’incidente col cannone.

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Non volevo mica colpire lo scuolabus, ma ovviamente mi espulsero lo stesso. E prima ancora nell’altra scuola, in quarta, quando eravamo all’acquario, sulla passerella della vasca degli squali, e chissà come spinsi la leva sbagliata e tutta la classe fece un tuffo fuori programma.

E la volta prima ancora... insomma, avete capito. Stavolta però ero deciso a fare il bravo. Per tutta la strada sopportai che Nancy Bobofit, la cleptomane rossa e lentigginosa della classe, tempestasse la testa del mio migliore amico Grover con pezzetti di panino al ketchup e burro di arachidi. Grover era un bersaglio facile. Era mingherlino. Piangeva sempre quando qualcosa gli andava storto. Probabilmente l’avevano bocciato diverse volte, perché era l’unico studente di terza media con l’acne e un principio di barbetta sul mento. Comunque, Nancy Bobofit lo stava bersagliando di mozziconi di pane che gli restavano incollati tra i ricci castani, e sapeva che io non potevo farci niente perché ero già in libertà vigilata. Il preside mi aveva minacciato di morte - tramite sospensione con frequenza obbligatoria - se durante la gita fosse accaduta una qualsiasi cosa brutta, imbarazzante o minimamente divertente. - Io la ammazzo - borbottai. Grover cercò di calmarmi. - Non c’è problema. Mi piace il burro di arachidi. Schivai un altro pezzo del pranzo di Nancy.

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- Ora basta! - feci per alzarmi, ma Grover mi tirò giù. - Sei già in libertà vigilata - mi ricordò. Sai a chi daranno la colpa se succede qualcosa. Ripensandoci ora, vorrei aver steso Nancy Bobofit lì su due piedi. La sospensione sarebbe stata nulla in confronto al pasticcio in cui stavo per cacciarmi. Il signor Brunner era a capo della fila. Facendoci strada a bordo della sua sedia, ci guidò attraverso le grandi sale rimbombanti del museo, davanti a statue di marmo e vecchissimi vasi neri e arancione. Io cercavo di ascoltare quel che lui diceva, perché era più o meno interessante, ma i miei compagni non facevano che chiacchierare e ogni volta che provavo a dir loro di piantarla, la professoressa Dodds mi fulminava con lo sguardo. La Dodds era una donnina della Georgia che insegnava matematica e indossava sempre un giubbotto di pelle nera, nonostante i cinquant’anni suonati. Aveva l’aria di una capace di piombare a scuola in moto solo per sfondarti l’armadietto. Dal primissimo giorno, la Dodds aveva amato Nancy Bobofit alla follia e inquadrato me come il figlio del demonio. Mi puntava contro il suo dito storto e diceva: - Ora, tesoro... - in tono molto dolce, e io capivo che sarei finito in punizione per un mese. [...] Per pranzo la classe si radunò sulla scalinata del museo. Io e Grove ci sedemmo sul bordo della fontana, lontano dagli altri. Parlammo un po’. Stavo per scartare il mio panino, quando Nancy Bobofit mi si parò davanti con quei ceffi dei suoi amici e gettò in grembo a Grover il suo pranzo mezzo smangiucchiato. - Oops. - Mi sorrise con i suoi denti storti. Aveva le lentiggini arancione, come se qualcuno le avesse spruzzato la faccia di succo all’albicocca. Cercai di mantenere la calma. Lo psicologo scolastico me lo aveva ripetuto milioni di volte: ”Conta fino a dieci, controlla la rabbia”. Ma ero così furioso che mi si azzerò il cervello. Sentii come lo scroscio di un’onda nelle orecchie. Non ricordo di averla toccata, ma un attimo dopo Nancy se ne stava con le chiappe a mollo dentro la fontana, strillando: - Percy mi ha spinto! - La Dodds si materializzò accanto a noi. Alcuni dei ragazzi stavano bisbigliando: - Avete visto... l’acqua... è stato come se l’afferrasse... Non sapevo di cosa stessero parlando. Sapevo solo di essere di nuovo nei guai. Dopo essersi assicurata che la piccola Nancy stesse bene, la Dodds si girò a guardarmi. - Ora, tesoro... - disse - vieni con me.

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da Rick Riordan, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo - Il ladro di fulmini, Mondadori


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Colora di blu la sequenza descrittiva del signor Brunner. Colora di verde la sequenza descrittiva di Grover. Colora di rosso la sequenza descrittiva della professoressa Dodds. Riscrivi poi le descrizioni. Signor Brunner:

Grover:

Professoressa Dodds:

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Inventa e scrivi tu il finale del capitolo.

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IL PICCOLO PRINCIPE E LA VOLPE 1

Leggi il brano tratto dal romanzo di Antoine de Saint-Exupéry.

In quel momento apparve la volpe.

“Buon giorno”, disse la volpe. “Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. “Sono qui”, disse la voce, ”sotto al melo...”. “Chi sei?”, domandò il piccolo principe, ”sei molto carino...”. “Sono la volpe”, disse la volpe. “Vieni a giocare con me”, le propose il piccolo principe, ”sono così triste...”. “Non posso giocare con te”, disse la volpe, ”non sono addomesticata”. “Ah! scusa”, fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: ”Che cosa vuol dire ‘addomesticare’?”. “Non sei di queste parti, tu”, disse la volpe, ”che cosa cerchi?”. “Cerco gli uomini”, disse il piccolo principe. ”Che cosa vuol dire ‘addomesticare’?”. “Gli uomini”, disse la volpe, ”hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?”. “No”, disse il piccolo principe. ”Cerco degli amici. Che cosa vuol dire ‘addomesticare’?”. “È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire ‘creare dei legami’...”. “Creare dei legami?”. “Certo”, disse la volpe. ”Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”. “Comincio a capire”, disse il piccolo principe. ”C’è un fiore... credo che mi abbia addomesticato...”. “È possibile”, disse la volpe. ”Capita di tutto sulla Terra...”. “Oh! non è sulla Terra”, disse il piccolo principe. La volpe sembrò perplessa. “Su un altro pianeta?”. “Sì”. “Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?”. “No”. “Questo mi interessa! E delle galline?”. “No“. “Non c’è niente di perfetto“, sospirò la volpe.

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Ma la volpe ritornò alla sua idea: “La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi laggiù, in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticata. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...“. La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: “Per favore... addomesticami“, disse. “Volentieri“, rispose il piccolo principe, “ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose“. “Non si conoscono che le cose che si addomesticano“, disse la volpe. “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!“. “Che bisogna fare?“, domandò il piccolo principe. “Bisogna essere molto pazienti“, rispose la volpe. “In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino...“. Il piccolo principe ritornò l’indomani. “Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora“, disse la volpe. “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e a inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti“. “Che cos’è un rito?“, disse il piccolo principe.

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“Anche questa è una cosa da tempo dimenticata“, disse la volpe. “È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza“. Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l’ora della partenza fu vicina: “Ah!”, disse la volpe, “... piangerò“. “La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi...“. “È vero“, disse la volpe. “Ma piangerai!“, disse il piccolo principe. “È certo“, disse la volpe. “Ma allora che ci guadagni?“. “Ci guadagno“, disse la volpe, “il colore del grano“. Poi aggiunse: “Va’ a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto“. Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. “Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente”, disse. “Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ora è per me unica al mondo“. E le rose erano a disagio. “Voi siete belle, ma siete vuote“, disse ancora. “Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa“. E ritornò dalla volpe. “Addio“, disse. “Addio“, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi“. “L’essenziale è invisibile agli occhi“, ripeté il piccolo principe, per ricordarselo. “È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante“.

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“È il tempo che ho perduto per la mia rosa...“, sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. “Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa...“. “Io sono responsabile della mia rosa...“, ripeté il piccolo principe per ricordarselo. da Il piccolo principe, Bompiani, Milano

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Questo capitolo è il più lungo del libro ed il più importante: qui è presente il messaggio principale: il valore dell’amicizia. Per la volpe significa essere addomesticata, per il piccolo principe vuol dire prendersi cura della sua rosa, la rosa speciale. E per te?

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In questo capitolo sono scritti i passi più belli di tutto il libro: trovali e riscrivili.

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KATOWICE, 6 GIUGNO 1945 1

Leggi la lettera che Primo Levi invia alla sua famiglia.

Bianca carissima,

finalmente mi si presenta un’occasione di comunicare con l’Italia con una certa garanzia di arrivo a destinazione. Io non accompagno il latore della presente che viaggia con mezzi suoi solo perché le finanze non me lo permettono, ed inoltre perché il giorno del rimpatrio collettivo sembra prossimo. Come i pochi compagni italiani superstiti, io sono vivo per miracolo. Al momento in cui i tedeschi hanno abbandonato l’Alta Slesia, io ero convalescente di scarlattina nell’Ospedale di Monowitz con altri ottocento malati; pare che i tedeschi avessero ordine di ucciderci (come fecero altrove in altre circostanze) e forse non ne ebbero il tempo. Sono riuscito a sfamarmi alla meglio, per dieci giorni sfuggendo a un tremendo bombardamento, poi il 27 gennaio, sono arrivati i russi. Dopo parecchi pellegrinaggi, sono finito qui, in un campo cosiddetto “di attesa”. Effettivamente, tutti gli stranieri che hanno soggiornato qui sono stati smistati verso le relative patrie, solo gli italiani attendono ancora. Di coloro che partirono con me da Fossoli siamo ora qui in sei. Degli inabili al lavoro (donne, vecchi, bambini) non abbiamo che pochissime notizie, risulta purtroppo certo che Vanda Maestro è morta. Luciana Nissim partì in settembre per Breslavia: forse si è salvata. Di noi 95 del campo di Monowitz, 75 sono morti colà di fame e di malattia; quattordici furono deportati dai tedeschi in fuga (fra questi Alberto Dalla Volta di Brescia, Franco Sacerdoti di Torino, l’ing. Aldo Levi di Milano, Eugenio Gluecksmann di Milano). Di loro non si hanno notizie sicure, ma corrono voci assai preoccupanti sulla loro sorte. Restiamo noi sei. Qui non si sta male. Si mangia in abbondanza (ma la cucina russa richiede stomaci appositi) si dorme bene, non si lavora, si gode una certa libertà, per cui con un po’ di iniziativa si può circolare, pagarsi il lusso di qualche alimento extra, di qualche cinematografo, o almeno qualche visita economica turistica alla città. Siamo ora più di mille italiani, fra prigionieri di guerra, politici e “rastrellati”. La popolazione è molto benevola, i russi anche. Non credere a quanto ho potuto scrivere da Monowitz; l’anno passato sotto le SS è stato spaventosamente duro a causa della fame, del freddo, delle percosse, del pericolo costante di essere eliminato in quanto inabile al lavoro. Porterò (spero) in Italia il numero di matricola tatuato sul braccio sinistro, documento di infamia non per noi, ma per coloro che ora cominciano ad espiare. Ma la maggior parte dei miei compagni portano nelle carni più gravi segni

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delle sofferenze patite. Spero di poter salire presto la tradotta: ad ogni modo tieni presente che il servizio postale non è ancora regolare e ti sarei gratissimo se tu cercassi di affidare ad un polacco o un russo rimpatriante anche sommarie notizie delle mie carissime e di Voi tutti. Con l’incarico una volta giunto in Polonia di scriverle indirizzando a, presso il Comitato Ebraico di qui. CENTRALNY KOMITET ZYDOW POLSKICH – KATOWICE ULICA MARIAWKA 21. Viviamo qui con l’ansia terribile di qualche vuoto al nostro ritorno: se fossimo rassicurati su questo, non ci sarebbe grave l’attesa. Ti prego tenta tutte le vie: Croce Rossa, Svizzera, i partiti: pensate alla nostra tremenda incertezza. Il mio cuore è con Voi. Primo Levi

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Rispondi. Chi è l’autore della lettera? Da dove scrive? A chi scrive? Per dire cosa?

Che cosa lo terrorizza?

Che cosa spera?

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UN DIARIO PARTICOLARE 1

Leggi questa pagina di diario tratta dal “Diario” di Anna Frank. Mercoledì, 8 luglio 1942

Cara Kitty,

da domenica mattina a oggi sembra che siano passati degli anni. Sono avvenute tante cose da far credere che il mondo si sia capovolto. Ma, Kitty, vedi bene che vivo ancora, e questo è ciò che conta, dice papà. [...] Alle tre (Hello se n’era appena andato, per tornare più tardi), qualcuno suonò alla porta. Io non udii, perché stavo in veranda e leggevo prendendomi il sole distesa su una sedia a sdraio. Poco dopo comparve Margot, eccitatissima, alla porta della cucina. - C’è una chiamata delle SS per papà, - mormorò, - mamma è già andata dal signor Van Daan. - (Van Daan è un buon amico, collaboratore di papà nella ditta). Mi spaventai immensamente; una chiamata, si sa che cosa significhi. Nella mia mente già vedevo campi di concentramento e celle di segregazione. E doverci lasciar andare il babbo! - Naturalmente non si presenterà,- mi spiegò Margot, mentre in camera aspettavamo il ritorno della mamma. - Mamma è andata da Van Daan per consigliarsi se convenga trasferirci nel nostro rifugio segreto. Siccome i Van Daan verranno con noi, saremo sette in tutto. - Silenzio. Non potevamo più parlare. Il pensiero di papà che, senza sospettare nulla di male, era andato a visitare dei vecchi all’Ospizio ebraico, l’attesa di mamma, il caldo, la tensione, tutto ci faceva tacere. Suonarono di nuovo. È Harry, - dissi io. - Non aprire, - fece Margot, trattenendomi. Ma era inutile: udimmo mamma e il signor Van Daan che parlavano di sotto con Harry, poi entrarono e chiusero la porta dietro di sé. Ora a ogni scampanellata io o Margot avremmo dovuto scendere piano piano per vedere se era papà, e non aprire a

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nessun altro. [...] Nasconderci! Dove dovremmo nasconderci, in città, in campagna, in una casa, in una capanna, quando, come, dove? Erano problemi ch’io non volevo pormi, e che tutta via continuamente raffioravano. Margot ed io cominciammo a stipare l’indispensabile in una borsa da scuola. La prima cosa che ci ficcai dentro fu questo diario, poi arriccia-capelli, fazzoletti, libri scolastici, un pettine, vecchie lettere; pensavo che bisognava nascondersi e cacciare nella borsa le cose più assurde. Ma non me ne rammarico, ci tengo di più ai ricordi che ai vestiti. Alle cinque finalmente arrivò papà; telefonammo al signor Kleiman e gli domandammo se sarebbe potuto venire quella sera stessa. Van Daan andò a prendere Miep. Miep arrivò, mise in borsa scarpe, vestiti, biancheria, calze, e li portò via promettendo di tornare la sera. Poi vi fu silenzio nella nostra casa; nessuno di noi quattro volle mangiare, faceva ancora caldo e tutto pareva tanto strano. Avevamo affittato la grande camera del piano di sopra a un certo signor Goldschmidt, un uomo divorziato, sulla trentina, che quella sera sembra non avesse nulla da fare, perciò rimase a ciondolarci attorno fino alle dieci, e con buone parole non c’era verso di liberarcene. Alle undici giunsero Miep e Jan van Gies. Miep lavora con papà dal 1933 ed è divenuta una nostra intima amica, così come il suo novello sposo Henk. Scarpe, calze, libri e biancheria scomparvero ancora una volta nella borsa di Miep e nelle profonde tasche di Henk; alle undici e mezza se n’erano andati anche loro. Io ero stanca morta, e sebbene sapessi che quella era l’ultima notte che avrei passato nel mio letto, dormii sodo e fui svegliata alle cinque e mezza dalla mamma. Per fortuna faceva meno caldo che domenica, e piovve poi tutto il giorno. Ci infagottammo tutti e quattro come se dovessimo passare la notte in una ghiacciaia, e ciò alla scopo di portar via quanto più vestiario potevamo. Nessun ebreo, nelle nostre condizioni, avrebbe osato uscir di casa con una valigia piena di abiti. Io avevo addosso due camicie, tre calzoncini,

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una sottoveste, una sottana, una giacchetta, una giacca da estate, due paia di calze, scarpe pesanti, un berretto, uno scialle e altro ancora; soffocavo già prima d’uscire di casa, ma nessuno se ne preoccupava. Margot riempì la sua cartella di libri scolastici, tolse la bicicletta dalla rimessa e filò dietro a Miep per destinazione a me sconosciuta. Io infatti continuavo a ignorare dove fosse il luogo misterioso che ci attendeva. Alle sette e mezza anche noi ci chiudemmo la porta dietro; l’unico essere da cui presi congedo fu Moortje, il mio gattino, che avrebbe trovato buon alloggio presso i vicini, come era detto in una lettera indirizzata al signor Goldschmidt. In cucina un bel pezzo di carne per il gatto e le tazze della colazione sul tavolo, i letti disfatti, tutto lasciava l’impressione che noi fossimo scappati a rotta di collo. Ma le impressioni degli altri non ci importavano, noi volevamo andar via, via, e arrivare al sicuro, nient’altro. Continuerò domani. La tua Anna

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Conosci il “Diario” di Anna Frank? Se sì parlane.

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Quali sono i passi della pagina di diario che ti hanno colpito di più? Sottolineali e trascrivili.


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PER RIPASSARE 1

Leggi attentamente.

In ogni racconto trovi il protagonista e i diversi personaggi­­­­secondari. Nel racconto sono sempre evidenziati il tempo in cui si svolgono i fatti e il luogo. A volte tempo e luogo sono espressi chiaramente, altre volte sono rintracciabili nel testo. ­­­­ descrivere un luogo si usano gli indicatori spaziali. In questo modo si ordinano le inPer formazioni. Nelle descrizioni gli aggettivi sono essenziali per specificare e rappresentare ciò che si vuole descrivere. Quando si descrive una persona si deve seguire uno schema logico che metta in evidenza l’aspetto fisico, il carattere, il comportamento, gli hobby, la personalità ecc.

Il diario è un testo personale che comincia con la data e racconta ciò che è accaduto durante la giornata e le emozioni provate.­­­­Attraverso il diario è possibile ricostruire la storia vissuta dall’autore.

Il testo umoristico ha lo scopo di far divertire, di far ridere. Il testo umoristico è un testo molto difficile da scrivere ed è per questo che ci sono tecniche particolari da adottare, come ad esempio: ridicolizzare l’aspetto fisico o psicologico del protagonista, descrivere “cose strane” fatte dal protagonista e delle situazioni equivoche tra gli altri personaggi, utilizzare espressioni dialettali, detti, frasi fatte ecc.

Il racconto del brivido o di paura ha lo scopo di far provare emozioni quali la paura. I personaggi possono essere realistici o fantastici, gli ambienti misteriosi, i fatti avvengono spesso di notte o durante piogge, nebbia, vento, inoltre sono presenti rumori strani e inquietanti.

La lettera è un testo in prima persona. Troviamo sempre il mittente (colui che scrive) e il destinatario (colui a cui si scrive). Si scrive una lettera per comunicare un evento, un avvenimento, un particolare stato d’animo, per fare gli auguri ecc.

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I RICORDI ETERNI DEI DELFINI: L’AMICIZIA DURA PER SEMPRE 1

Leggi il seguente articolo di giornale.

Qualche anno fa, durante una traversata

in traghetto, mi accorgevo di una grande agitazione sul ponte. Un gruppetto di delfini si stava avvicinando al legno e stavo disperatamente cercando di estrarre la macchina fotografica e il teleobiettivo dal marsupio, quando alcuni amici, una ventina di metri a prora, mi facevano segno di guardare il mare di fronte a loro. Un altro gruppo di questi cetacei aveva fatto cambiare improvvisamente direzione al primo e, in pochi secondi, gli uni si mischiavano saltando e piroettando, mentre la gente a bordo applaudiva e urlava di gioia. “Sembrano amici che si sono ritrovati dopo tanto tempo“, disse un uomo accanto a me. “Le solite esagerazioni“ pensai, guardandolo in modo più che dubbioso. Invece probabilmente aveva ragione. Un recente studio, portato avanti su una specie comune di delfini, i tursiopi, ha dimostrato che questi cetacei hanno una straordinaria ‘memoria sociale’, visto che sono in grado di riconoscere un loro simile col quale hanno vissuto, anche per brevi periodi, ben 20 e più anni addietro. Si tratta della memoria sociale più sviluppata tra tutte le specie di mammiferi, uomo compreso, perché non si basa sulle caratteristiche anatomiche ma su una sorta di firma musicale. I delfini emettono un particolare fischio che è caratteristico per ognuno di loro e la ricerca condotta da Jason Bruck, dell’università di Chicago, ha messo in luce che due delfini, vissuti per poco tempo in acquari diversi vent’anni prima, una volta ricongiunti in un nuovo acquario si riconoscevano perfettamente a causa dell’unicità di quelle ‘impronte digitali’ che sono i loro fischi. Molto meglio delle sembianze dei nostri volti che il tempo inesorabilmente cambia fino talvolta a renderci irriconoscibili rispetto a quando eravamo più giovani. Dall’altra parte poi ci sono i fisionomisti e quelli che

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non sanno riconoscere il volto di chi ha pranzato ieri con loro se non dalla voce (per quel che può contare appartengo a questa categoria), rimediando figuracce pietose. Questo studio, sottolinea Bruck, è stato possibile solo ricercando sui delfini in cattività esattamente negli acquari di Chicago e in quello di Quest, nelle Bermuda. In mare aperto, con soggetti in piena libertà, uno studio simile non sarebbe mai stato possibile e queste conoscenze, afferma lo scienziato, sono utilissime per conoscere maggiormente queste specie e salvaguardare quelle selvatiche. Altra benzina per le infinite polemiche sull’utilità o la crudeltà dei delfinari. “Questa ricerca - afferma Bruck - ci mostra come un mammifero possa operare a livello cognitivo in modo molto ravvicinato all’uomo e ci mostra che i delfini hanno la memoria ‘passata’ più lunga rispetto a qualunque altro mammifero conosciuto, eccetto l’uomo e le scimmie antropomorfe“. Per quanto riguarda poi quella che chiamiamo comunemente ‘memoria’ e che fa riferimento alla conoscenza e al ricordo di luoghi, suoni, colori, paesaggi e tracce, potremmo rimanere molto stupiti nel fare un test adeguato e nell’apprendere che essa è molto più sviluppata in animali insospettabili come certi uccelli migratori, come il leone marino, lo scimpanzé o l’elefante. Quanto poi alla memoria episodica, quella deputata a ricordare fatti passati, si pensava fosse appannaggio dell’uomo. Ebbene, recenti ricerche hanno dimostrato inequivocabilmente che gorilla e scimpanzé ne sono dotati come pare non manchi anche agli elefanti. Un vecchio adagio indiano dice che ‘l’elefante non dimentica’. Forse è davvero così. Oscar Grazioli - ven, 9 agosto 2013, da il Giornale.it

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Hai dei ricordi particolari di quando eri piccolo? Racconta.

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SENTINELLA 1

Leggi il racconto di fantascienza.

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo ed era lontano

50mila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d’ogni movimento un’agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d’anni, quest’angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell’aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato. E adesso era suolo sacro perché c’era arrivato anche il nemico. Il nemico, l’unica altra razza intelligente della galassia… crudeli schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie. Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all’erta, il fucile pronto. Lontano 50mila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.

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E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante e senza squame… da Fredric Brown, Tutti i racconti (1950-1972), Mondadori

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Prova a scrivere un racconto di fantascienza.

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CORALINE 1

Leggi con attenzione il seguente brano. LA PROTAGONISTA, UNA BAMBINA DI NOME CORALINE, SI È DA POCO TRASFERITA CON I SUOI GENITORI IN UNA NUOVA CASA, DOVE CI SONO TREDICI PORTE CHE PERMETTONO DI ENTRARE E USCIRE DA STANZE E CORRIDOI. C’È POI UNA QUATTORDICESIMA PORTA CHE DÀ SU UN MURO AL DI LÀ DEL QUALE DOVREBBE ESSERCI UN ALTRO APPARTAMENTO. UNA SERA CORALINE RIMANE SOLA IN CASA...

La vecchia chiave nera sembrava più fredda di tutte le altre. Coraline la infilò

nella toppa. Girò senza fare i capricci, con un soddisfacente rumore metallico. Coraline si fermò ad ascoltare. Sapeva che stava facendo qualcosa di proibito, così tese l’orecchio per sentire se sua madre stesse tornando, ma non sentì nulla. Poi mise la mano sulla maniglia e la girò: e finalmente la porta si aprì. Si aprì su un corridoio buio. I mattoni erano scomparsi, come se non ci fossero mai stati. Da quel corridoio veniva un agghiacciante odore di stantio: l’odore di qualcosa di molto vecchio e di molto lento. Coraline varcò la soglia. Si domandò che aspetto avesse l’altro appartamento, ammesso che quel corridoio portasse lì. Coraline percorse il corridoio con una certa inquietudine. La moquette su cui camminava era identica a quella di casa loro. La carta da parati era identica a quella che avevano loro. Il quadro appeso all’ingresso era identico a quello appeso nell’ingresso di casa loro. Sapeva dov’era: a casa sua. Non l’aveva mai lasciata. Confusa, scosse la testa. Fissò il quadro appeso alla parete: no, non era esattamente lo stesso. Il quadro nell’ingresso di casa loro ritraeva un ragazzo con abiti all’antica che fissava delle bolle di sapone. Ma ora l’espressione del suo viso era diversa: osservava le bolle come se avesse in mente di fare qualcosa di veramente perfido. E c’era uno strano sguardo nei suoi occhi. Coraline lo fissò, cercando di capire esattamente cosa avesse di diverso. C’era quasi arrivata quando qualcuno disse: - Coraline? Sembrava la voce di sua madre. Coraline andò in cucina, perché la voce veniva da lì. In cucina trovò una donna che le dava le spalle. Assomigliava un po’ a sua madre. Solo che... Solo che aveva la pelle bianca come la carta. Solo che era più alta e più magra. Solo che aveva le dita troppo lunghe, che non stavano mai ferme, e le unghie, adunche e affilate, di un rosso scuro.

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Per ripassare vai a pag. 35


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- Coraline? - disse la donna. - Sei tu? Quindi si voltò a guardarla. Al posto degli occhi aveva due grossi bottoni neri. - È ora di pranzo, Coraline, - disse la donna. - E tu chi sei? - domandò la bambina. - Sono l’altra tua madre - rispose la donna. - Va’ a dire all’altro tuo padre che il pranzo è pronto. E aprì lo sportello del forno. All’improvviso Coraline si rese conto di avere una fame da lupi. E che odorino meraviglioso! - Allora, che aspetti? Coraline arrivò in fondo al corridoio, dove si trovava lo studio di suo padre. Aprì la porta. All’interno c’era un uomo seduto alla tastiera del computer, che le dava le spalle. - Ciao - disse Coraline. - C-cioè, lei mi ha detto di dirti che è pronto il pranzo. L’uomo si voltò. Al posto degli occhi aveva due grossi bottoni neri e scintillanti. - Ciao, Coraline - disse. - Non ci vedo più dalla fame. Si alzò e andò con lei in cucina. Si sedettero intorno al tavolo e l’altra madre di Coraline servì il pranzo. Un enorme e dorato pollo arrosto, patate fritte, pisellini verdi. Coraline spazzolò il cibo che aveva nel piatto. Era buonissimo. - È da un pezzo che ti aspettiamo - disse l’altro padre di Coraline. - Me? - Sì - disse l’altra madre. - Senza di te, qui non era più la stessa cosa. Ma sapevamo che un giorno saresti arrivata, e che a quel punto saremmo diventati una vera famiglia. Ti va un altro po’ di pollo? da Neil Gaiman, Coraline, Mondadori

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2

Sottolinea nel testo in rosso i dati uditivi, in blu i dati olfattivi, in arancione i dati visivi e di movimento, in marrone i dati tattili, in verde i dati gustativi.

3

In base alla descrizione che ne hai letto, disegna sul tuo quaderno l’altra madre di Coraline.

4

Scrivi tu un racconto del brivido. Puoi ambientarlo nella tua casa, nella tua scuola, al parco dove vai a giocare... scegli tu!


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PILLOLA AL GATTO 1

Leggi il brano umoristico.

COME SOMMINISTRARE UNA PILLOLA AD UN GATTO: 1. Prendete il gatto e sistematelo in grembo tenendolo col braccio sinistro come se fosse un neonato. Posizionate pollice e indice sui rispettivi lati della bocca del gatto ed esercitate una pressione delicata ma decisa finché il gatto apre la bocca. Appena il gatto apre la bocca, inserite la pillola in bocca. Consentite al gatto di chiudere la bocca, tenetela chiusa e con la mano destra massaggiate la gola per invogliare la deglutizione. 2. Cercate la pillola in terra, recuperate il gatto da dietro il divano e ripetete il punto n. 1. 3. Recuperate il gatto dalla camera da letto e buttate la pillola ormai molliccia. 4. Prendete una nuova pillola dalla confezione, sistemate il gatto in grembo tenendo le zampe anteriori ben salde nella mano sinistra. Forzate l’apertura delle fauci e spingete la pillola in bocca con il dito indice della mano destra. Tenetegli la bocca chiusa e contate fino a dieci. 5. Recuperate la pillola dalla boccia del pesce rosso e cercate il gatto nel guardaroba. Chiamate qualcuno ad aiutarvi. 6. Inginocchiatevi a terra con il gatto ben incastrato tra le gambe, tenete ben salde le zampe anteriori e posteriori. Ignorate il leggero ringhiare del gatto. Dite al vostro aiutante di tenere ben salda la testa con una mano mentre inserisce un abbassalingua di legno in bocca. Inserite la pillola, togliete l’abbassalingua e sfregate vigorosamente la gola del gatto. 7. Convincete il gatto a scendere dalle tende. Annotate di farle riparare. Scopate con attenzione i cocci di statuine e vasi rotti cercando di trovare la pillola. Mettete da parte i cocci con la nota di reincollarli più tardi e, se non avete trovato la pillola, prendete un’altra pillola dalla confezione. Per ripassare vai a pag. 50

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ITALIANO

8. Avvolgete il gatto in un lenzuolo e chiedete al vostro aiutante di tenerlo fermo usando il proprio corpo in modo che si veda solo la testa del gatto. Mettete la pillola in una cannuccia, forzate l’apertura delle fauci del gatto aiutandovi con una matita e usando la cannuccia come cerbottana posizionate la pillola in bocca al gatto. 9. Leggete il foglietto illustrativo del farmaco per controllare che non sia dannoso per gli esseri umani. Bevete un succo di frutta per mandare via il saporaccio. Medicate il braccio del vostro aiutante e lavate il sangue dal tappeto usando acqua fredda e sapone. 10. Recuperate il gatto dal garage dei vicini. Prendete un’altra pillola. Incastrate il gatto nell’anta dell’armadio in modo che si veda solo la testa. Forzate l’apertura delle fauci con un cucchiaino. Ficcategli la pillola in gola usando un elastico a mo’ di fionda. 11. Cercate un giravite nella vostra cassetta degli attrezzi e rimettete a posto l’anta dell’armadio. Medicatevi la faccia e controllate quando avete fatto l’ultima antitetanica. Buttate la maglietta e indossatene una pulita e intatta. 12. Telefonate ai pompieri per recuperare il gatto dall’albero del dirimpettaio. Chiedete scusa al vostro vicino di casa che rincasando ha sbandato e ha fracassato la macchina contro il muro per evitare di investire il vostro gatto impazzito che attraversava la strada di corsa. Prendete l’ultima pillola dalla confezione. 13. Legate le zampe anteriori e le zampe posteriori del gatto con un corda e legatelo al piede del tavolo. Cercate i guanti da lavoro e indossateli. Inserite la pillola nella bocca del gatto facendola seguire da un grosso pezzo di filetto di manzo. Tenete la testa del gatto in posizione verticale e inserite 2 bicchieri di acqua in modo da assicurarvi che abbia ingoiato la pillola. 14. Dite al vostro aiutante di portarvi al pronto soccorso, restate seduti pazientemente mentre i dottori ricuciono le vostre dita alla mano ed estraggono i frammenti di pillola dall’occhio destro. Sulla strada per tornare a casa fermatevi al negozio di arredamento per comprare un nuovo tavolo. 15. Telefonate alla Protezione Animali per vedere se possono prendersi cura di un gatto mutante. Telefonate al più vicino negozio di animali per vedere se ci sono in vendita dei criceti. COME SOMMINISTRARE UNA PILLOLA AD UN CANE: 1. Avvolgetela in un pezzo di carne. da gattomania.it

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2

Ti è piaciuto il testo che hai appena letto? PerchÊ?

3

Scrivi un racconto umoristico o alcune barzellette che conosci.

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ANIMALI IN VIA D’ESTINZIONE 1

Leggi il testo informativo.

Le specie in via di estinzione sono quelle categorie di animali maggiormente in pericolo, il più delle volte a causa dell’attività dell’uomo, il che significa che gli esemplari in vita sono in quantità sempre minori, tanto che potrebbero scomparire completamente dal pianeta. Le specie minacciate dall’estinzione sono quelle che che rischiano di perdere il loro habitat, invaso dall’uomo, e quelle colpite maggiormente dai cambiamenti climatici. L’attuale tasso di estinzione è risultato essere di gran lunga superiore rispetto al tasso naturale previsto, con molte specie che si sono estinte ancor prima di essere state scoperte. Le stime attuali indicano che un terzo degli anfibi del mondo, un quarto di tutti i mammiferi e un uccello su otto sono in pericolo. Ma ora vediamo nel dettaglio quali sono gli animali maggiormente esposti a tale rischio. Uno degli animali in via d’estinzione più famosi, tanto da essere stato scelto come simbolo dal WWF, è il panda. Questo animale, oggi, trova molta difficoltà a riprodursi, specie in cattività, e per questo il numero degli esemplari viventi è molto ridotto. Al contrario di quello che si pensa, non sempre reintrodurre un panda nel suo habitat naturale è una mossa azzeccata: questo animale fa fatica ad adattarsi alle situazioni nuove, e se abituato alla vita in cattività potrebbe morire una volta liberato a causa dell’incapacità di procurarsi del cibo. Attualmente esistono soltanto circa 1000 esemplari di panda in tutto il mondo, e sono tanti gli sforzi degli esperti per favorirne la riproduzione.

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Per ripassare vai a pag. 50


ITALIANO

Un’altra specie in pericolo è quella della testuggine Angonoka, una tartaruga del Madagascar di cui sono rimasti circa 400 esemplari e potrebbe scomparire del tutto entro 30 anni. La causa del processo di estinzione di questo splendido animale è ancora una volta l’azione dell’uomo che, costruendo campi coltivabili e aree per la pastorizia, ne ha devastato l’habitat. Domenico Caccavale, 9 maggio 2015

2

Cerca un testo informativo sull’acqua e ricopialo.

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SAN MARTINO 1

Leggi la poesia. La nebbia a gl’irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri, com’esuli pensieri, nel vespero migrar. Giosuè Carducci

2

Rispondi.

In quale periodo dell’anno è ambientata la poesia?

3

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Prova a fare la parafrasi della poesia.

Per ripassare vai a pag. 50


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I PASTORI 1

Leggi la poesia. Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti.

Ora lungh’esso il litoral cammina la greggia. Senza mutamento è l’aria. Il sole imbionda sì la viva lana che quasi dalla sabbia non divaria. Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d’acqua natia rimanga ne’ cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via. Rinnovato hanno verga d’avellano.

Ah perché non son io co’ miei pastori? Gabriele D’Annunzio

E vanno pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, su le vestigia degli antichi padri. O voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina! 2

Sottolinea le rime con colori diversi.

3

Rispondi.

Da quante strofe è composta la poesia? Quanti versi ci sono in ogni strofa? 4

Qual è il significato della poesia?

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ITALIANO

PER RIPASSARE 1

Leggi attentamente.

L’articolo di giornale è principalmente un testo che informa su una notizia, che racconta un fatto, cercando di esporre il maggior numero di elementi necessari a capirlo; può̀ essere più̀o meno lungo, a seconda dell’importanza della vicenda descritta, ma deve mettere in grado il lettore di comprendere chiaramente il tema trattato.

Il racconto di fantascienza ­­­­ha lo scopo di intrattenere il lettore; la sua funzione è espressiva e, a volte, informativa. I personaggi tipici sono: terrestri, astronauti, scienziati, extraterrestri, macchine e cyborg. Le storie sono ambientate sulla Terra o nello spazio interplanetario, nel futuro o nel passato.

Il testo informativo ha lo scopo di arricchire le conoscenze del destinatario su un determinato problema, mettendo a sua disposizione dati e notizie di diversa natura. Gli fornisce, in maniera chiara e ordinata, le relative “informazioni”. Proprio per la sua natura informativa è fondamentale che questo genere di testo utilizzi, dal punto di vista linguistico, una terminologia esatta, appropriata e inequivocabile. Nella stesura di un testo informativo viene generalmente consigliata l’adozione dello stile giornalistico. Un’altra caratteristica essenziale di questa tipologia testuale è la sua oggettività, intesa come la capacità di presentare dati, notizie e spiegazioni nella loro realtà senza interventi o modifiche da parte di chi scrive.

Il testo poetico è un testo in cui il poeta usa le parole e trasforma la realtà per colpire il lettore, facendogli provare delle emozioni. Il linguaggio, diverso dalla lingua comune, è più difficile e più impegnativo da usare. Il verso è l’unità di misura di una poesia: è composto da un numero determinato di sillabe. La strofa è l’insieme di versi che sviluppa un certo tema. Generalmente, uno spazio bianco divide le strofe. Tra le figure retoriche utilizzate nelle poesie, una delle più importanti è la metafora, che consiste nel sostituire a una parola un’altra parola legata alla prima da un rapporto di somiglianza.

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ITALIANO

GLI ARTICOLI 1

Completa la tabella. determinativi

indeterminativi

partitivi

MASCHILI SINGOLARI

/

MASCHILI PLURALI FEMMINILI SINGOLARI

/

FEMMINILI PLURALI

2

Definisci gli articoli determinativi, indeterminativi, partitivi.

Determinativi: Indeterminativi: Partitivi: 3

Inserisci l’articolo determinativo adatto.

foca tetto gnocchi 4

renne bambini quaderno

altalena biglie biscotti

albero spaghetti smog

Inserisci l’articolo indeterminativo adatto.

anatra telefono anello zebra orso penna federa lettera mano oca telefilm piede 5 Trasforma le seguenti frasi dal singolare al plurale e viceversa sul tuo quaderno. Luca ha mangiato delle banane e dei kiwi. In giardino ci sono un gatto e una farfalla. I bambini amano i cartoni animati e i film comici. La mucca e la pecora brucano l’erba. Per ripassare vai a pag. 64

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I NOMI 1

Fai un esempio per ogni tipo di nome. NOME comune animale

persona

proprio cosa

animale

persona

cosa

NOME primitivo

2

derivato

concreto

astratto

composto

collettivo

alterato

Rispondi.

Che cosa si intende per sinonimo? Che cosa si intende per omonimo? 3

Analizza i seguenti nomi.

Saliscendi = Torrone = Pescara = Flotta = Calendario = Vipera = Vetro = Gioia = Sciarpina = Schiaccianoci = Scuola = Scolaresca = Lattaio =

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Per ripassare vai a pag. 64


ITALIANO

GLI AGGETTIVI 1

Definizione dell’aggettivo.

2

Fai un esempio per ogni tipo di aggettivo. AGGETTIVO

3

qualificativo

indefinito

possessivo

dimostrativo

interrogativo

esclamativo

ordinale

cardinale

Rispondi

Quali sono i gradi dell’aggettivo qualificativo?

4

Per ogni aggettivo scrivi il suo contrario.

dolce simpatico buono grande facile 5

studioso pulito magro felice fragile

liscio veloce leggero alto vero

Analizza i seguenti aggettivi.

ottimo piccolo loro Per ripassare vai a pag. 64

questo terzo alcuni

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ITALIANO

LE PREPOSIZIONI 1

Scrivi le preposizioni semplici.

2

Inserisci al posto giusto le preposizioni semplici.

La zia Andrea è davvero simpatica: viene Venezia e, quando è arrivata, ha portato tutti noi un regalino. la mamma ha portato un vaso, Giovanni ha portato una gondola. La mamma ha subito messo il vaso una mensola del salotto e Giovanni ha messo la gondola i libri, sopra la scrivania. noi ha portato alcuni pesciolini vetro soffiato: davvero belli! Quando andremo Venezia ci porterà lei gondola i famosi canali. 3

Definisci le preposizioni articolate.

4

Completa la tabella. + di a da in su

5

il

lo

la

i

gli

le

Inserisci al posto giusto le preposizioni semplici e articolate.

La mia casa sta vicino bosco. Mi piace affacciarmi finestra: vedo tante cose. Alberi, sentieri, fiori, leprotti ecc. alberi ci sono i nidi uccellini che cantano felici. mattino il cielo è limpido e i raggi sole si riflettono le foglie. I bambini giocano bosco nascondino, stando attenti non inoltrarsi troppo là.

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Per ripassare vai a pag. 64


ITALIANO

LE CONGIUNZIONI 1

Definisci le congiunzioni.

2

Inserisci in modo opportuno le seguenti congiunzioni.

e, o, ma, pure, anche se, oppure, sebbene, tuttavia, quando, mentre, nonostante, perciò, perché

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

La mamma

il papà mi hanno accompagnato allo spettacolo di danza. abbia avuto al febbre, ha eseguito tutti i compiti.

Non so se prendere un bicchiere di latte

un succo di frutta.

Luca ha detto una bugia, il papà lo ha portato ai giardini. I miei amici si comportano male

non mi cercano mai.

sono stata in montagna, ho visto due marmotte e uno stambecco. Vuoi la pizza bianca,

la preferisci al pomodoro?

La maratona è stata faticosa, Sono caduto dalla bici

sono riuscito ad arrivare al traguardo! stavo andando al parco.

Ho detto la verità: Marta si è arrabbiata, Prendi un po’ di zucchine

non me ne pento.

melanzane. Se ti ricordi

le patate.

ho visto quell’aquilone, mi è venuta voglia di comprarne uno. La mattina faccio colazione

mio fratello si lava i denti.

ho portato l’ombrello, mi sono bagnata tutta! Lara ha abbellito il portafoto con bottoni Che sfortuna: ho provato a cuocere la crostata

pezzettini di stoffa. si è cotta troppo.

sia stato rimproverato, Matteo non ha ascoltato nessuno,

i

suoi genitori lo hanno punito.

18 Non so se acquistare un paio di pantaloni Per ripassare vai a pag. 64

una gonna lunga.

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ITALIANO

I PRONOMI 1

Completa scrivendo la definizione e alcuni esempi. PRONOMI definizione

TIPI personali

2

possessivi

dimostrativi

indefiniti

esclamativi

interrogativi

relativi

Cerchia i pronomi, poi analizzali.

1 I miei gatti hanno divorato tutte le crocchette; i tuoi le hanno lasciate nella ciotola. 2 Mi piace il pollo con le patate; tu preferisci la bistecca. 3 Questo proprio non lo voglio! Preferisco quello. 4 Probabilmente alcuni di voi andranno in montagna, altri al mare. 5 Quel ragazzo è molto simpatico, questo un po’ meno. 6 Il nostro hobby è di andare in bici, il vostro di dipingere. 7 Molti di noi partiranno per le vacanze, domani. 56

Per ripassare vai a pag. 65


ITALIANO

I VERBI 1

Completa la tabella come indicato. FORMA VERBALE

MODO

TEMPO

PERSONA

Camminai Ebbi mangiato Saremo usciti Hai raccolto Ridevamo Consegnando Avrebbe detto Foste partiti Servirono Avere mangiato Avevamo visto Abbia pensato 2

Completa.

I verbi

e

hanno

propria e vengono detti a formare i tempi 3

, cioè aiutano gli .

Inserisci l’ausiliare giusto. credere andare cadere segnare correre uscire salire scrivere Per ripassare vai a pag. 65

nascere dipingere costruire tornare stirare insegnare morire descrivere

indossare tornare ridere crescere volare giocare temere lodare

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ITALIANO

IL TEMPO DEI VERBI 1

Leggi il racconto e riscrivilo volgendo i verbi al tempo presente.

Susanna e i giocattoli Susanna si trovò in un grande giardino pieno di fiori e di grandi farfalle di tutti i colori. Di chi era quel giardino? Proprio non so dirtelo. Mentre camminava arrivò in un prato dove c’erano molti giocattoli. Di chi erano quei giocattoli? Neanche questo importa. Perché Susanna non aveva mai avuto un giocattolo e lì ce n’erano tanti. C’era una biciclettina, c’era una grande quantità di bambole, c’erano delle marionette e dei pupazzi di panno, c’erano un trenino lungo lungo e un orsacchiotto di pezza. Susanna afferrò l’orsacchiotto per le zampe e, facendolo saltare in aria, cominciò a ballare. Intanto canterellava una canzone... Mentre ballava le pareva che tutt’intorno i giocattoli e i fiori ballassero con lei e con l’orsacchiotto. Panin Carpi, Susanna e il soldato, Vallardi

2

58

Ora riscrivilo sul tuo quaderno utilizzando l’imperfetto. Per ripassare vai a pag. 65


ITALIANO

GLI AVVERBI 1

Definisci gli avverbi.

2

Scrivi almeno tre avverbi per ogni categoria.

Avverbi di modo: Avverbi di luogo: Avverbi di tempo: Avverbi di quantità: Avverbi di affermazione: Avverbi di negazione: Avverbi di dubbio: 3

Inserisci al posto giusto i seguenti avverbi. lontano - subito - bene - forse - no

1 2 3 4 5 4

I miei zii abitano ed è per questo che li vedo poco. domani pioverà: porterò l’ombrello. Quando Giovanni dice vuol dire no! La verifica è andata : sono contenta! Fai le pulizie nella tua camera, altrimenti niente parco!

Analizza i seguenti avverbi.

Domani= là = poco = neanche = ieri = forse = Per ripassare vai a pag. 65

Velocemente = sì = prima = probabilmente = no = diligentemente =

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ITALIANO

I SEGNI DI INTERPUNZIONE 1

Inserisci in modo opportuno i segni di interpunzione.

Mare d’estate Si chiamava Beppo Spazzino

Aveva di sicuro un altro cognome

mestiere era spazzino e che tutti lo chiamavano così cognome gli stava bene rimediando mattoni

anche lui aveva deciso che quel

Beppo Spazzino abitava in una capanna che si era costruito pezzi di lamiera e cartone catramato

mente piccola e per giunta un briciolino curvo sulla spalla

ma dato che di

Era di statura insolita-

Portava sempre

un po’ inclinata

la testa sormontata da un ciuffo di capelli arruffati e aveva appoggiati

sul naso un paio di occhialetti con una grossa montatura di metallo del parere che a Beppo Spazzino mancasse più di un venerdì lui si limitava a sorridere amabilmente senza dare risposta se reputava che una risposta non fosse necessaria necessaria

ci rifletteva sopra andava in città

perché se interrogato In realtà lui pensava e

taceva

Se invece la credeva

Talvolta passavano due ore e talvolta anche un

giorno intero prima che si decidesse a rispondere nisse giorno

Molta gente era

Ogni mattina assai prima che ve-

sulla sua vecchia bicicletta cigolante

un grande edificio nel cui cortile attendeva

con i suoi compagni

fino a

che gli dessero

una scopa e un carretto e gli assegnassero una strada da ramazzare A Beppo piaceva quell’ora prima dell’alba faceva il suo dovere volentieri e a fondo Quando spazzava la strada andava piano costante

quando la città dormiva ancora

Sapeva che era un lavoro assai necessario ma con ritmo

ad ogni passo un respiro e ad ogni respiro un

colpo di scopa

Passo - respiro - colpo di scopa

passo - respiro - colpo di scopa

Di tanto in tanto si

fermava un momento e guardava pensieroso, davanti a sé e poi riprendeva

passo - respiro - colpo di scopa

adatt. da Michael Ende, Momo, Sei

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e


ITALIANO

UN PO’ DI ANALISI GRAMMATICALE! 1

Esegui l’analisi grammaticale delle seguenti frasi.

1 Domani andremo tutti in gita a Verona. = = = = = = =

2 La mia classe ha vinto la gara di scrittura. = = = = = = = = =

3 Nel mese di maggio compiono gli anni tanti miei amici. = = = = = = = = = =

2

Esegui l’analisi grammaticale delle seguenti frasi sul tuo quaderno. Gli amici di mio padre hanno comprato una macchina nuova. Oggi, per merenda, Sara ha mangiato il tiramisù con la nutella. Il cane del nonno ha inseguito per tutta la mattina un piccolo leprotto impaurito.

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ITALIANO

SOGGETTO, PREDICATO... Nelle seguenti frasi cerchia il soggetto.

1 1 2 3 4

Scrivi il soggetto sottinteso.

2 1 2 3 4 5

Tra un po’ andremo tutti al cinema. Non siete stati attenti e avete sbagliato. Ho guardato tutta la notte la luna piena. Non sei stato sincero con noi! Ieri è andato al mare con la bici di Mario.

Nelle seguenti frasi cerchia di rosso i predicati verbali e di blu i predicati nominali.

3 1 2 3 4 5

4

Al mare, stamattina, Luca ha giocato per un’ora con il suo frisbee. Giulio ha trascorso le vacanze estive dai nonni in campagna. I bambini hanno risolto il problema in un attimo. Lilia ha preparato un’ottima pizza al prosciutto.

Il mare è calmo e il sale splende alto nel cielo. Sara ha raccolto tanti sassi per costruire dei segnaposti. Oggi sono felice! Ho preso un bell’ottimo! Lidia è andata dal dottore: è sanissima. Marco è stanco: ha lavorato tutto il giorno al computer.

Per ogni soggetto scrivi tre predicati.

Il treno Le foglie I marinai 5

Per ogni predicato scrivi tre soggetti.

Hanno viaggiato Ha cantato Sono tornati

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Per ripassare vai a pag. 65


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...COMPLEMENTI 16

Osserva e completa la tabella dei complementi. COMPLEMENTO Oggetto Specificazione Termine Causa Luogo Tempo Mezzo o strumento Modo o maniera Fine o scopo Compagnia e unione Materia Denominazione D’agente o causa efficiente

17

DOMANDA CHIAVE Chi? Che cosa? Di chi? moto a luogo moto da luogo moto per luogo stato in luogo

Espandi le frasi minime, poi definisci i complementi che hai scritto.

Marta legge La mamma è andata Ho aggiustato Ieri ho visto Nonna Lia ha stirato Claudio guarda

Per ripassare vai a pag. 65

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ITALIANO

PER RIPASSARE 1

Leggi attentamente.

L’articolo è la parte variabile del discorso che precede il nome, si accorda ad esso e ne specifica il genere e il numero. L’articolo ha la funzione di indicare se il nome che accompagna è da considerarsi in senso determinato o indeterminato. L’articolo può essere determinativo, indeterminativo o partitivo. Il nome, detto anche sostantivo, è la parte del discorso che serve a indicare gli esseri animati, le cose inanimate, le idee, i fatti, i sentimenti. Esso è, insieme col verbo, l’elemento fondamentale del linguaggio. I nomi possono essere: di cosa, di animale, di persona; comuni, propri, collettivi; maschili, femminili, neutri; concreti, astratti; primitivi, derivati; alterati; composti. L’aggettivo qualificativo ­­­­mette in evidenza le qualità di un nome, di una cosa, di un animale. È una parte variabile del discorso: cambia il genere e il numero in base al nome da cui dipende. L’aggettivo qualificativo può essere: di grado positivo, comparativo (maggioranza, minoranza, uguaglianza), superlativo (assoluto e relativo). L’aggettivo, oltre che qualificativo, può essere: possessivo, numerale, dimostrativo, indefinito, esclamativo e interrogativo. La preposizione serve a creare un legame fra parole e frasi, specificando un rapporto reciproco e la funzione sintattica della parola, locuzione o frase che la segue. Nella lingua italiana le preposizioni sono divise in: Semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. Articolate: se unite a un articolo determinativo. Es.: del, sullo, nella ecc. Le preposizioni articolate derivate da “di” possono essere usate come articoli partitivi.

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ITALIANO

­­­­I pronomi vengono utilizzati al posto dei nomi. I pronomi personali, utilizzati come soggetto, sono: io, tu, egli, noi, voi, essi. I pronomi personali utilizzati come complemento sono: me, ti, gli, ci, vi, loro ecc. I pronomi possono essere: personali, possessivi, numerali, dimostrativi, indefiniti, esclamativi e interrogativi. La congiunzione è la parte del discorso che serve a unire tra loro due sintagmi in una proposizione, oppure due proposizioni in un periodo. Le congiunzioni si possono classificare in base alla loro forma o alla loro funzione. Le congiunzioni si suddividono in: semplici: ovvero composte da una sola parola (e, o, ma, pure...); composte: se derivano dalla fusione di più parole (affinché, oppure, sebbene); locuzioni congiuntive: se formate da gruppi di parole separate tra loro (anche se, dal momento che...). Il verbo è la parte più importante di una frase e ne indica l’azione principale, lo stato, l’esistenza, il modo di essere delle persone, degli animali o delle cose. I verbi italiani sono classificati in tre coniugazioni: -are, -ere, -ire. I verbi essere e avere hanno coniugazione propria e sono detti ausiliari: aiutano gli altri verbi a formare i tempi composti. L’avverbio è quella parte invariabile del discorso che determina, modifica e specifica il significato del verbo, dell’aggettivo o di un altro avverbio a cui è riferito. Secondo le particolari determinazioni che esprimono, gli avverbi si dividono in:­­­­avverbi di tempo, modo o maniera, luogo, quantità, negazione, affermazione, dubbio. Il soggetto indica chi compie l’azione, mentre il predicato indica quale azione compie il soggetto­­­­. La frase minima è̀composta dal soggetto e dal predicato; può̀essere arricchita con espansioni che servono a fornire un maggior numero di informazioni.

65


ITALIANO

UN PO’ DI... 1

Correggi e riscrivi le parole sbagliate, poi, con ognuna scrivi una frase. ecuitazione, vacuo, aquila, aquedotto, squadra, quoio, tacquino, insegniante, olio, lasagnie, bugie, frangie, cavagliere, coniglio, soiola, tenporale, compagnia

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

66


ITALIANO

...ORTOGRAFIA 2 1

Dividi in sillabe le seguenti parole. panettiere

orologio

pastiglie

portafoglio

bicchiere

passatempo

sciame

sciarpa

armadio

asticella

trottola

cappello

artiglio

biscia

pompiere

cicogne

pastiglia

chirurgo

metalmeccanico

schiaccianoci

3 1

Scegli otto parole tra quelle scritte sopra e con ognuna scrivi una frase sul tuo quaderno.

1 4

Completa inserendo il monosillabo giusto tra: dà, da, né, ne, lì, li, sé, se, là, la. Che bambina egoista: pensa solo per

.

continuerai a studiare così, avrai tutti bei voti. Giulia arriva

lontano: la sua città è Aosta.

Mio fratello è molto dispettoso: mi

sempre fastidio.

Il nonno ha raccolto dodici fichi, io

ho raccolti diciotto.

Non voglio I tuoi quaderni Guarda Al mercato

la pasta

la carne!

ho messi

.

: stanno arrivando i nostri cugini. mamma ha comprato

verdura.

67


ITALIANO

PER RICORDARE Articolo: parte variabile del discorso. Ausiliare: verbo che serve a formare i tempi composti e la forma passiva. Avverbio: parte invariabile del discorso. Congiunzione: parte invariabile del discorso Cronaca: resoconto di un avvenimento o di una serie di avvenimenti. Diario: tipologia testuale. Fantascienza: tipologia testuale. Favola: tipologia testuale. Fiaba: tipologia testuale. Leggenda: tipologia testuale. Mito: tipologia testuale. Nome: parte variabile del discorso. Ortografia: parte della grammatica che prescrive la corretta scrittura di una lingua. Predicato: parte della frase che indica ciò che si dice del soggetto. Preposizione articolata: parte variabile del discorso.

68

Preposizione semplice: parte invariabile del discorso. Pronome: parte variabile del discorso. Punteggiatura: l’insieme dei segni che separano le varie parti di un testo scritto e suggeriscono le pause e l’intonazione della voce nella lettura. Racconto: tipologia testuale. Sillaba: unità fonetica fondamentale costituita da uno o più suoni che si pronunciano con la stessa emissione di voce. Soggetto: la persona, o la cosa o l’animale con cui si accorda il verbo. Testo informativo: tipologia testuale. Testo poetico: tipologia testuale. Verbo: parte variabile del discorso che indica un’azione o uno stato del soggetto.


MATEMATICA

NUMERI, NUMERI, NUMERI 1

2

3

Scomponi i seguenti numeri. 1386 =

3213 =

4089 =

8754 =

375 =

902 =

42 =

61 =

9560 =

4097 =

Ricomponi i seguenti numeri. 3 uk 4 h 7 da =

6 uk 2 h =

5 uk 9 da 8 u =

9 h 9 da 1 u =

9 h 2 da 4 u =

7 uk 4 u =

6 da =

1 uk 3 h 2 da 3 u =

2 uk 9 h 5 u =

5 uk 3 da =

Inserisci i numeri fino al milione nella seguente tabella. Milioni (M)

287521

h

da

Migliaia (k)

u

h

da

UnitĂ semplici

u

h

da

u

1230560 821345 235375000 4921767 513215608 177825 932102183

69


MATEMATICA

ANCORA MILIONI 1

Ricomponi i seguenti numeri. 2 uM 3 hk 2 dak 5 uk = 6 daM 2 uM 8 hk 3 uk 2 h 3 da = 5 hM 4 uM 3 hk 1 uk 7 h 2 da 6 u =

2

Scrivi il valore della cifra colorata in rosso. 3 875 421 14 217 892 52 168 421 756 219

2 3

6 213 874 521 877 80 132 145 125 347 214

= = = =

Completa. precedente

2 4

= = = =

numero

successivo

precedente

numero

367892

18356792

13509100

100314

2348749

953456

Scrivi in parola i seguenti numeri. 5372942 = 37456318 = 128275437 =

2 5

Scrivi i seguenti numeri in ordine crescente e decrescente. 38754 - 12389 - 7213456 - 542139 - 9876 - 12485

70

successivo


MATEMATICA

6

Inserisci i seguenti numeri in tabella. 32145678000 - 1093278300 - 521348714 - 24567532842 98317 - 591345 - 289375091 - 427565541436 Miliardi (G)

h

7

da

Milioni (M)

u

h

da

Migliaia (k)

u

h

da

UnitĂ semplici

u

h

da

u

Scomponi i seguenti numeri.

2187564570 = 62134500389 = 802137543 = 9375742314500 = 8

Scrivi i seguenti numeri in parola.

597432654224 = 60082134875 = 297786513 = 9

Scrivi i seguenti numeri in cifre.

Unmiliardocinquecentomilioni = Centotrentaseimiliardiquattrocentomilioniseicentosettemila = Ventiquattromiliardinovecentoquindicimilatrecentododici =

71


MATEMATICA

I NUMERI RELATIVI 1

Completa la linea dei numeri. -1

2

3

0 +1

Inserisci in modo opportuno i simboli >, <, =. +2

-2

-6

+2

-12

-15

+7

-8

+3

+7

+8

+7

-5

+1

-5

-8

-5

+5

-8

-8

+6

+3

+3

-2

+1

-1

-1

-3

+10

+10

Cerchia di verde i numeri negativi e di blu i numeri positivi poi riscrivili al posto giusto. - 21 • + 11 • - 23 • + 7 • + 28 • - 36 • + 15 • - 1 • + 37 • - 6 + 5 • - 10 • + 2 • - 20 • + 18 • - 11 • + 4 • - 3 • + 9 • - 32

numeri negativi

4

Esegui le seguenti operazioni.

- 2 + 4 - 5 - 9 + 6

72

numeri positivi

+7 = - 2 = + 5 = + 11 = + 8 =

- 10 + 18 - 2 + 7 - 10

+ 15 = - 23 = + 1 = - 9 = + 2 =

- 2 + 4 - 5 - 9 + 6

+ 7 = - 2 = + 5 = + 11 = + 8 =

Per ripassare vai a pag. 88


MATEMATICA

ADDIZIONI 1

Metti in colonna ed esegui le seguenti addizioni.

3875 + 14 + 3210 = 9134 + 8721 + 12 = 45 691 + 6 789 + 123 = 2350217 + 23572 + 38 =

2

4897 + 9321742 + 156 = 6934 + 38975 + 906 = 581756 + 1008 + 10578 = 2859 + 76548 + 65900845 =

Esegui le seguenti addizioni in colonna sul tuo quaderno.

345005321 + 8909 + 2615189 = 610 + 1975 + 6073 = 809128 + 5491 + 17892 = 53218 + 4876 + 2358 = Per ripassare vai a pag. 88

3212123 + 486 + 9 = 990 + 32548 + 756 = 1287 + 3970 + 908 = 965825183 + 378512 + 15 =

73


MATEMATICA

SOTTRAZIONI 1

Metti in colonna ed esegui le seguenti sottrazioni.

9567 - 3213 = 6088 - 997 = 35845432 - 3009615 = 8721345 - 821356 =

2

Esegui le seguenti sottrazioni in colonna sul tuo quaderno.

940970 - 1234 = 7556200 - 1253405 = 48721 - 19945 = 125119748 - 3689752 =

74

9723062 - 1099243 = 118174 - 9975 = 13369843 - 12348602 = 547550 - 1321749 =

8569000 - 3402608 = 152475091 - 70115389 = 7389200 - 5476322 = 12958370 - 1342586 = Per ripassare vai a pag. 88


MATEMATICA

MOLTIPLICAZIONI 1

Metti in colonna ed esegui le seguenti moltiplicazioni.

4123 x 24 = 207 x 36 = 325 x 43 = 2456 x 18 =

2

314 x 204 = 273 x 127 = 506 x 258 = 196 x 342 =

5173 x 48 = 268 x 221 = 3308 x 89 = 221 x 354 =

Esegui le seguenti moltiplicazioni in colonna sul tuo quaderno.

244 x 38 = 1306 x 74 = 3192 x 45 = 359 x 73 = Per ripassare vai a pag. 88

214 x 109 = 342 x 139 = 183 x 126 = 5472 x 55 =

6564 x 32 = 470 x 209 = 349 x 164 = 1273 x 28 =

75


MATEMATICA

DIVISIONI 1

Metti in colonna ed esegui le seguenti divisioni.

2987 : 7 = 5649 : 8 = 36926 : 5 = 6210 : 3 =

2

167452 : 13 = 360983 : 258 = 421586 : 14 = 721345 : 335 =

Esegui le seguenti divisioni in colonna sul tuo quaderno.

8765 : 3 = 5943 : 9 = 4827 : 7 = 9221 : 8 =

76

4976 : 21 = 8608 : 23 = 9574 : 32 = 64591 : 18 =

6934 : 15 = 5097 : 20 = 9321 : 19 = 10348 : 36 =

96748 : 242 = 84520 : 42 = 521702 : 138 = 421384 : 21 = Per ripassare vai a pag. 89


MATEMATICA

LE PROPRIETÀ DELLE OPERAZIONI 1

2

3

4

Applica la proprietà COMMUTATIVA alle seguenti addizioni. 128+36+24 =

74+106+21 =

92+64+200 =

1000+500+20 =

450+ 50+2 000 =

700+1200+300 =

Applica la proprietà ASSOCIATIVA alle seguenti addizioni. 150+30+20 =

200+300+35 =

45+55+180 =

320+80+400 =

180+120+372 =

48+152+308 =

Applica la proprietà DISSOCIATIVA alle seguenti addizioni. 350 + 75 =

512 + 50 =

40 + 180 =

62 + 250 =

90 + 420 =

110 + 92 =

Applica la proprietà INVARIANTIVA della sottrazione. 140 - 60 =

275 - 96 =

380 - 160 =

400 - 270 =

535 - 225 =

309 - 207 =

77


MATEMATICA

5

6

7

8

Applica la proprietà COMMUTATIVA alle seguenti moltiplicazioni. 3x7x2=

5 x 8 x 10 =

16 x 10 x 5 =

12 x 7 x 5 =

25 x 4 x 2 =

15 x 5 x 5 =

Applica la proprietà ASSOCIATIVA alle seguenti moltiplicazioni. 6x4x2=

10 x 5 x 7 =

12 x 8 x 5 =

9 x 10 x 5 =

6 x 20 x 5 =

100 x 7 x 3 =

Applica la proprietà DISSOCIATIVA alle seguenti moltiplicazioni. 24 x 8 =

35 x 18 =

45 x 36 =

56 x 14 =

28 x 16 =

72 x 6 =

Applica la proprietà DISTRIBUTIVA alle seguenti moltiplicazioni. 12 x 8= 19 x 7 = 24 x 5 = 23 x 7 = 14 x 3 =

78


MATEMATICA

9

10

Applica la proprietà INVARIANTIVA alle seguenti divisioni. 150 : 25 =

369 : 3 =

350 : 7 =

160 : 8 =

606 : 6 =

680 : 12 =

Applica la proprietà DISTRIBUTIVA alle seguenti divisioni. 225 : 25 = 320 : 16 = 260 : 20 = 650 : 26 =

I TERMINI DELLE OPERAZIONI 1

Completa. Addizion e 128 + 13 +

S ottrazione 9765 1349 =

11 =

Molti plicazione 25 x

Divisione 130 5

34 = E se il resto è 1 o più di 1 come si chiama?

79


MATEMATICA

LA PROVA DEL 9 DELLE OPERAZIONI 1

80

Esegui le seguenti operazioni e verifica con la prova del 9.

2 8 7 5+ 4 5 6+ 2 8 9=

3 9 1 4+ 1 0 9 1+ 7=

5 4 2 1+ 1 2 3 6+ 4 0 3=

5 4 3 0+ 1 3 5 6 7+ 2 0 8=

4 6 2 1 3+ 2 0 7 8+ 4 5=

3 9+ 4 5 7+ 3 9 1 4=

88765 6 5 4 9=

289756 4 9 8 7 9=

6320 8 3 7 1 8 2=

65789 1 7 8 9 3=

52100 0 1 3 8 6 3 0=

78023 5 2 8 41=

70350 4 4 8 6 5=

41746 8 3 4 1 9 7 7=

90512 4 7 0 3 6=


MATEMATICA

274 x 3 6=

186 x 2 4=

209 x 5 7=

321 x 6 4=

425 x 7 3=

315 x 2 0 3=

192 x 1 1 8=

237 x 1 0 9=

27894

38959

9 3 8723

5086 18

81


MATEMATICA

X 10, 100, 1 000 E : 10, 100, 1 000 Completa le tabelle.

1

x

x

10

10

x

100

10

36

15

2

4

8

19

142

193

320

x

10

100

100

1000

1000

71 85 302 10

:

:

10

100

:

120

400

48000

10

8500

6000

200

7400

150000

3000

900

3000

4020

3800

50000

:

10

100

10

100

1000

1000

81000 42000 950000

82

Per ripassare vai a pag. 89


MATEMATICA

LE POTENZE 1

Scrivi sotto forma di potenza le seguenti moltiplicazioni. (Attenzione: non tutte possono essere trasformate in potenza).

3x3= 4x2x4= 2x2x2= 1x3x1= 1x1x1x1x1= 6x6x6= 2

5x5x5x5= 2x2x2x2x2= 5x5x5= 8x3x2= 7x7= 8x8x8x8x8=

Riscrivi le seguenti potenze in cifre. tre alla quarta = cinque alla seconda = dieci alla terza = tre alla quinta = sette alla nona = sei alla prima =

3

otto alla terza = quattro alla quarta = uno alla nona = tre all’ottava = nove alla sesta = cinque alla settima =

Riscrivi per esteso le seguenti potenze. 37 = 93 = 18 = 46 = 75 =

4

2x3x4= 9x9= 1x1x1= 7x7x7x7x7 = 6x6= 8x8x8=

28 = 13 = 92 = 104 = 85 =

24 = 39 = 52 = 42 = 78 =

Collega le potenze al valore corrispondente. 17 81

24 1

34 64

Per ripassare vai a pag. 88

62 16

43 49

53

72 36

83 512

125

83


MATEMATICA

LE POTENZE, I POLINOMI 1

Scrivi le potenze di 10 in moltiplicazioni. 102 = 108 = 104 = 101 =

2

106 = 103 = 105 = 107 =

Ora riscrivi, quando è possibile, le moltiplicazioni sotto forma di potenza di 10. 10 x 2 x 10 = 10 x 10 x 10 = 10 x 1 = 10 x 10 x 10 x 10 x 10 = 10 x 7 x 10 =

3

10 x 2 x 10 x 3 = 5x5x5x5x5= 10 x 10 = 10 x 10 x 10 x 10 = 10 x 8 x 9 =

Collega le potenze al valore corrispondente. 102

105

106

107

101

103

104

100

1 • 100000 • 100 • 1000 • 10000 • 10000000 • 10 4

Scomponi i seguenti numeri come nell’esempio. 32314 = 3 x 10000 + 2 x 1000 + 3 x 100 + 1 x 10 + 4 x 1 = 3 x 104 + 2 x 103 + 3 x 102 + 10 + 4

45975 = 398740 = 531896 = 135094 =

84


MATEMATICA

LE ESPRESSIONI 1

Calcola le seguenti semplici espressioni...

12 + 120 + 17 + 1 - 92 = 1 501 - 10 - 15 + 100 - 135 = 1 + 100 + 7 - 88 - 10 + 5 + 315 = 409 - 218 + 314 - 25 + 3 - 74 + 59 - 34 = 1 362 + 178 - 112 + 50 - 104 - 163 - 48 + 8 - 63 = 2

...con la moltiplicazione...

3 x 2 + 45 - 7 x 4 + 115 - 42 = 10 x 8 + 7 x 3 - 56 + 10 - 4 x 6 + 7 = 100 x 6 + 20 x 5 - 50 x 8 + 12 - 36 + 9 x 8 = 25 x 8 - 7 x 8 + 15 - 6 + 13 x 4 - 11 x 3 + 11 - 7 = 12 + 9 - 3 x 4 + 16 - 8 + 15 x 5 - 12 x 3 + 36 - 18 = 3

...con le quattro operazioni...

36 : 4 + 12 x 4 - 12 + 7 - 20 : 4 + 6 x 6 - 16 : 2 + 8 = 3 x 4 + 42 + 7 x 2 - 17 + 90 : 5 + 11 - 81 : 9 - 18 + 6 x 1 - 10 : 10= 21 x 8 - 42 + 7 x 2 - 17 + 900 : 3 + 10 - 80 : 4 - 12 + 5 x 2 - 60 : 5 = 70 : 2 + 2 x 8 - 15 + 1 500 : 100 - 8 +3 + 12 : 4 - 3 x 5 + 18 - 18 = 180 : 5 x 6 + 205 - 104 + 1000 : 4 x 8 - 30 + 17 : 17 x 10 + 100 - 15 = 4

...con le parentesi.

(12 x 5 + 25) - 36 - (30 : 6 - 3) + 40 - (20 : 5 x 2) + 32 - 16 = [160 + (18 x 5 + 27) - (10 x 6 - 26)] + [21 x 3 - (6 x 8 - 30) + (20 x 4 - 50)] = 83 - [1000 : 10 + 18 - (12 x 2 + 18) + (24 : 3 - 5) - 4 + 19 - (2 x 9 + 6 - 3)] + 45 = {[170 - 10 + (9 x 5 - 21) - 7 x (170 : 10 - 15) + 10 x (49 : 7 - 6) + 50] : (5 x 2)} = {36 + 18 : 3 + [15 x 4 - (7 x 8 - 36) + (16 : 4 x 2)] + 48 : 6 + (100 : 4 - 15)} = Per ripassare vai a pag. 89

85


MATEMATICA

MULTIPLI, DIVISORI... 1

Cerchia i multipli di 2. 24 • 13 • 33 • 10 • 15 • 25 • 8 • 31 • 16 • 20 • 35 • 40 • 28 11 • 4 • 22 • 44 • 37 • 50

2

Cerchia i multipli di 3. 27 • 18 • 35 • 80 • 81 • 75 • 10 • 33 • 19 • 40 • 42 • 60 • 43 15 • 3 • 20 • 49 • 24 • 11

3

Cerchia i multipli di 5. 43 • 12 • 50 • 35 • 123 • 148 • 210 • 75 • 46 • 56 • 33 • 90 • 15 60 • 77 • 68 • 300 • 125 • 500

4

Scrivi almeno cinque multipli per ognuno dei seguenti numeri.

3= 5= 8= 2= 7= 5

4= 9= 6= 11 = 12 =

Scrivi tutti i divisori dei seguenti numeri.

48 = 56 = 84 = 32 = 75 = 120 = 150 = 220 =

86

Per ripassare vai a pag. 89


MATEMATICA

...NUMERI PRIMI 6

Scomponi i seguenti numeri in fattori primi. 64

64 =

99

99 =

1000

1000 =

1450

1450 =

3240

3240 =

2700

2700 =

Per ripassare vai a pag. 89

240

125

125=

2400

2400=

3200

3200=

240 =

1400

1400 =

4800

4800 =

87


MATEMATICA

PER RIPASSARE 1

Leggi attentamente.

I numeri naturali sono tutti i numeri preceduti dal segno + e quelli preceduti dal segno -. L’insieme dei numeri naturali è detto anche­­­insieme dei numeri interi. I numeri a sinistra dello 0 sono detti numeri negativi e si scrivono con il –. I numeri a destra dello 0 sono detti numeri positivi e si scrivono con il +.

La potenza è una moltiplicazione in cui tutti i fattori sono uguali: 2 x 2 x 2 = 23. I termini della potenza sono i seguenti:

23

ESPONENTE: INDICA QUANTE VOLTE LA BASE DEVE ESSERE MOLTIPLICATA PER SE STESSA. BASE: INDICA IL NUMERO CHE VIENE MOLTIPLICATO PER SE STESSO.

L’addizione è l’operazione che ci permette di unire più quantità dello stesso genere. I termini dell’addizione sono: addendi e somma o totale. Le proprietà dell’addizione sono le seguenti: commutativa, associativa, dissociativa e distributiva. La proprietà commutativa viene usata come prova dell’addizione.

La sottrazione è l’operazione che ci permette di togliere una quantità da un’altra. I termini della sottrazione sono: minuendo, sottraendo, resto o differenza. La proprietà della sottrazione è quella invariantiva. Per verificare l’esattezza di una sottrazione si esegue l’addizione, cioè l’operazione inversa della sottrazione.

La moltiplicazione è un’addizione ripetuta. I termini della moltiplicazione sono: moltiplicando, moltiplicatore e prodotto. Le proprietà della moltiplicazione sono le seguenti: commutativa, associativa, dissociativa e distributiva. La proprietà commutativa viene usata come prova della moltiplicazione.

88


MATEMATICA

La divisione è l’operazione che ci permette di dividere una certa quantità. I termini della divisione sono: dividendo, divisore, quoto o quoziente e resto. Le proprietà della divisione sono la proprietà invariantiva e la proprietà distributiva. Per verificare l’esattezza della divisione si esegue la moltiplicazione, l’operazione inversa della divisione: quoto o quoziente x divisore + resto = dividendo

Quando si eseguono le espressioni, dove è presente una moltiplicazione o una divisione vicino a una addizione o a una sottrazione, prima si risolve la moltiplicazione o la divisione, poi si eseguono le altre operazioni. Se ci sono parentesi prima di tutto si eseguono le operazioni all’interno di esse, con il seguente ordine: prima le parentesi tonde, poi le quadre ed infine le graffe.

I multipli di un numero sono i numeri che si ottengono moltiplicando quel numero per 1, 2, 3, 4 ecc. Il multiplo è un numero che contiene esattamente tante volte un dato numero. I multipli di un numero sono infiniti perché infinite sono le possibilità di moltiplicazione.

I divisori di un numero sono i numeri che dividono esattamente un determinato numero. I divisori di un dato numero sono anche i quoti poiché dividono un numero senza resto. I divisori di un numero sono finiti: il più piccolo divisore è l’unità, il più grande il numero stesso. Tutti quei numeri che sono divisibili solo per se stessi e per l’unità sono detti numeri primi.

Nelle moltiplicazioni per 10, 100, 1 000 i numeri aumentano il loro valore di 10, 100, 1 000 volte. Nei numeri interi basta aggiungere 1, 2, 3 zeri a destra del numero moltiplicato. Nelle divisioni per 10, 100, 1 000 i numeri diminuiscono il loro valore di 10, 100, 1 000 volte. Per accelerare si tolgono 1, 2, 3 zeri al numero stesso.

89


MATEMATICA

LE FRAZIONI Colora le unitĂ frazionarie.

1

3 7

1 6

1 5

2 7

2 9

1 2

6 9

12 3

1 28

16 16

1 4

3 3

15 12

7 9

12 20

15 5

6 11

1 8

2 3

13 14

7 5

1 4

11 5

6 15

11 18

18 8

1 9

9 5

9 2

9 9

12 15

12 6

18 3

18 25

10 5

7 7

Cerchia le frazioni apparenti.

4

6 7

4 2

3 3

1 7

1 9

Scrivi almeno tre frazioni equivalenti per ogni frazione data. 1 3

=

=

=

2 5

=

=

=

12 = 16

=

=

48 = 72

=

=

Scrivi le frazioni complementari a quelle date. 2 8

90

3 5

Cerchia le frazioni improprie.

3

6

1 15

Colora le frazioni proprie.

2

5

4 9

+

=

28 + 40

=

12 + 23

=

5 9

=

+

Per ripassare vai a pag. 114


MATEMATICA

Completa con > o <.

7

8

3 7

3 5

6 13

6 20

12 14

12 16

5 7

5 9

9 14

9 12

8 11

8 10

15 20

15 19

19 30

19 27

2 5

3 5

7 9

8 9

12 24

8 24

7 11

5 11

1 9

3 9

6 14

11 14

3 7

6 7

18 30

12 30

Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno.

1

2 Una scolaresca è composta da 270 alunni. 5 I partecipano a una gita. 6 Quanti partono? Quanti rimangono a scuola?

3

5 della 8 somma che Giulio ha speso per comprare alcuni elettrodomestici. 1 750 euro rappresentano i

A quanto ammonta la spesa complessiva?

4 La biblioteca possiede 4 500 libri. 2 I sono libri per ragazzi. 5 Quanti sono gli altri libri?

Al mercato ortofrutticolo ci sono 1 200 cassette di frutta. 3 I delle cassette contengono arance. 8 Quante cassette di arance ci sono? Quante cassette di altri tipi di frutta?

91


MATEMATICA

DALLE FRAZIONI DECIMALI... Cerchia le frazioni decimali.

1

1 75

3 10

8 100

12 27

18 1000

6 7

15 10

187 190

4 7

4 10

325 10

16 18

207 100

15 550

575 1000

9 10

9 20

13 10

17 21

38 1000

2 3

12 1000

103 90

76 100

2

3

92

Trasforma le seguenti frazioni decimali in numeri decimali. 4 = 10

48 = 1000

32 100

=

21 = 10

6 = 1000

16 10

=

128 = 100

2897 = 1000

275 = 10

59 = 1000

900 = 1000 875 100

=

Trasforma i seguenti numeri decimali in frazioni decimali. 28,92 =

1,328 =

8,075 =

6,382 =

7,3 =

0,03 =

0,008 =

0,198 =

93, 45 =

1,209 =

50,7 =

0,28 = Per ripassare vai a pag. 114


MATEMATICA

...I NUMERI DECIMALI 4

Nei seguenti numeri cerchia di rosso le decine e di blu i decimi. 238,48 • 781,563 • 12,403 • 993,1 • 50,75 • 6,23 0,08 • 187,594 • 4 932,785

5

Nei seguenti numeri cerchia di arancione le centinaia e di verde i centesimi. 6 021,343 • 1 200,47 • 542,001 • 202,187 • 2 752,755 • 8 271,339 5 187,36 • 491,6 • 875,703

6

Nei seguenti numeri cerchia di marrone le migliaia e di viola i millesimi. 3 286,403 • 5 991,007 • 63,838 • 4 021,243 • 1 238,12 • 723,089 1 023,531 • 6 100,072 • 9 321,038

7

Scomponi i seguenti numeri.

187,4 = 9 308,23 = 1 287,028 = 9 321,397 = 802,306 = 8

60,803 = 9,185 = 2 345,7 = 3 802,386 = 9 123,505 =

Inserisci in tabella i seguenti numeri. 38,001

uk

h

da

u

d

c

m

7 528,291 651,74 1 084,039 9 213,561 190,072 3 281,756 8 762,638

93


MATEMATICA

OPERAZIONI CON I DECIMALI 1

Metti in colonna le seguenti operazioni ed eseguile.

138,74 + 0,08 + 1 289,932 = 6 528,048 + 1,936 + 952,783

65932,452 - 3287,987 = 87245,602 - 1867,821 =

94

134,9 + 0,02 + 8652,15 = 7 340,157 + 3,242 + 644,320 =

70081,39 - 8356,178 = 9308,932 - 3527,596 =

Per ripassare vai alle pag. 114 - 115


MATEMATICA

12,3 x 4,8 = 7,48 x 5,3 =

90,8 x 27 = 6,32 x 4,02 =

27,2 x 0,91 = 85,6 x 13,4 =

8756,9 : 23 = 908,23 : 4,2 =

562,08 : 0,16 = 9275,6 : 3,4 =

8,752 : 2,1 = 6874,9 : 1,3 =

95


MATEMATICA

X 10, 100, 1000 E : 10, 100, 1000 1

Completa la tabella. x

x

10

10

100

x

0,8

92,7

1,9

13,5

282,8

92,6

1,8

0,05

0,1389

x

10

100

10

100

1000

10

100

1000

1000

0,07 29,74 3,569

:

10

100

:

28,6

36,4

8287

456

500

523

1,9

2,5

678,4

: 1534 98,3 60,8

96

:

10

10

100

1000


MATEMATICA

PERCENTUALE, SCONTO, INTERESSE 1

Calcola.

30% di 120000 euro = 45% di 9000000 euro = 15% di 750 euro= 12% di 8400 euro = 50% di 1000 euro = 13% di 65000 euro = 25% di 40000 euro = 8% di 56000 euro =

2

1

3

5

Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. Un maglione costa 120 euro. Il negozio applica il 20% di sconto a tutti i suoi capi. Quanto verrà a costare il maglione? E un pantalone del costo di 90 euro con lo sconto del 20%, quanto verrà a costare? Clara ha investito 1500 euro. Avrà un interesse dell’1,4% annuo. A quanto ammonta l’interesse annuale? E dopo 10 anni a quanto ammonterà l’interesse attivo? Ilaria ha comprato tre libri e li ha pagati 32 euro, 57 euro e 39 euro. Alla cassa riceve uno sconto del 5%. Quanto spende in tutto Ilaria? Per ripassare vai alle pagg. 114 - 115

2

4

6

Giovanni ha acquistato una nuova televisione: è stato fortunato perché l’ha comprata con lo sconto del 15%. Se il costo intero era di 349 euro, quanto ha pagato la televisione? Luca ha preso un prestito di 5000 euro. La banca gli ha applicato un interesse di 2,8%. Quanto dovrà restituire Luca alla banca dopo un anno? E dopo 5 anni? La famiglia Bianchi ha venduto la loro auto semi nuova con lo sconto del 35%. Se l’auto era stata pagata 15600 euro, a quanto la rivendono?

97


MATEMATICA

LE MISURE DI LUNGHEZZA... 1

Completa le tabelle. unità di misura

MULTIPLI dam

SOTTOMULTIPLI

m

mm

1 unità di misura

MULTIPLI

SOTTOMULTIPLI

1 unità di misura

MULTIPLI

SOTTOMULTIPLI

kg 1 g

Il grammo è l’ delle .

1 2

Esegui le seguenti equivalenze. 21 m = 7,52 hm = 6,3 km = 0,008 dm = 287,3 m = 90,75 cm = 12,8 dam = 99,57 m = 0,513 km =

98

km dm dam mm hm mm km dam mm

36 cm = 138 mm = 7,92 km = 15 dam = 0,06 hm = 452 cm = 78,3 mm = 2874 dm = 874,2 hm =

m m hm dm dam mm dm dam km


MATEMATICA

...CAPACITÀ, PESO (O MASSA) 0,03 c 34,7 h 18,73 d 2500 67,4 da 18,97 c 0,07 m 84 h 2,597 h

= = = = = = = = =

m m h h c da c 27 kg = 0,9 g = 1,28 dag = 632 hg = 91 kg = 0,001 kg = 43,56 hg = 36 Mg = 8866 g =

3

287,3 m 11,3 da 721 2348 m 48,75 9d 0,07 d 80,6 123,6 hg cg g kg Mg g dag hg kg

= = = = = = = = =

0,081 cg = 20,7 hg = 9,8 dag = 1356 mg = 0,78 g = 5 000 cg = 61,3 hg = 0,379 Mg = 5,967 g =

d h c h da m da h mg kg hg cg dg g g dag mg

Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. Luca percorre una strada lunga 1,8 km, Marco ne percorre una lunga 250 hm. Chi dei due percorre la strada più lunga? Una botte contiene 129 di vino. Quante bottiglie da 0,75 occorrono per travasare tutto il vino? Lo zaino di Tara pesa 650 dag, quello di Alex 5,5 kg. Quale dei due pesa di più? Qual è la differenza tra i pesi dei due zaini? Per andare a scuola a piedi Sara percorre 700 m, Alex 850 m e Giuly 34 dam. Chi percorre più strada? Quanti metri di differenza ci sono tra le strade percorse da Alex e Giuly? Il farmacista ha preparato 1200 pastiglie del peso unitario di 4 mg. Quanti grammi pesano tutte le pasticche?

99


MATEMATICA

PESO LORDO, PESO NETTO, TARA 1

Completa. peso lordo

tara tara

peso lordo

peso netto

tara

18 kg

15 kg 25,7 kg g 180 g hg 480 dag kg 7,2 dag

31 kg 21 dag 15,5 dag 375 hg kg 8 kg 11,5 g

652,5 g g 750 kg 9,2 kg 225 hg dag 2

100

+

equivalenza

peso netto

operazione

Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. Un tir trasporta merce del peso complessivo di 30 Mg. Il tir pesa 2,8 Mg. Qual è il peso lordo? La cartella della maestra pesa 9 kg. I libri e tutto il contenuto pesano 85 hg. Quanto pesa la cartella quando è piena? La scatola dei giochi di Elisa quando è piena pesa 15 kg. I giochi pesano 12,5 kg. Quanto pesa la scatola vuota? Un cesto pieno di ottime prugne pesa 5,6 kg. Il cesto pesa 450 g. Quanto pesano le prugne?


MATEMATICA

L’EURO 1

Disegna le monete e le banconote dell’euro. MONETE

2

BANCONOTE

Rispondi.

Quale moneta rappresenta l’unità di misura dell’euro? 3

Forma 10 euro in tre modi utilizzando monete e banconote.

4

Forma 50 euro in tre modi utilizzando monete e banconote.

5

Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. Moira vuole comprare un nuovo zaino che costa 60 euro e un nuovo astuccio che costa 14 euro. Ha 120 euro. Quanto spende in tutto? Quanto le rimane? Giò ha ricevuto 100 euro da suo nonno, 120 dalla zia, 150 dai genitori e 200 dai cugini. Quanto ha ricevuto per il suo compleanno? Gli basteranno i soldi per un nuovo ipad che costa 325,50 euro? Quanto gli rimarrà?

101


MATEMATICA

SPESA, GUADAGNO, RICAVO, PERDITA 1

Completa. ricavo

spesa

guadagno

+

spesa

spesa

perdita

2

ricavo

spesa

€ 450,00

€ 203,00

€ 635,00 € 522,70 € 918,00

€ 815,50

guadagno

€ 120,00

perdita

operazione

€ 35,00

€ 772,58 € 875,00 € 1728,00 € 3200,00 € 1226,80 € 3250,00

Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. Dalla vendita di 130 quaderni il cartolaio ha guadagnato 85,50 euro. Se l’incasso è stato di 134,00 euro, quanto aveva speso?

102

Un salumiere ha speso 1500,00 euro per rifornire il suo bancone. Incassa 2850,00 euro. Qual è stato il suo guadagno?


MATEMATICA

LE MISURE DI SUPERFICIE, AGRARIE E DI VOLUME 1

Scomponi le seguenti misure di superficie.

28,34 m2 = 3809,72 dm2 = 40,30 hm2 = 2

Inserisci nella tabella le seguenti misure. 214,4875 hm2 8,9654 km2 1389,45 m2 759,6521 cm2

3

4

0,9873 dam2 = 1,27 m2 = 56,75 dm2 =

km2 hm2 dam2 m2 dm2 cm2 mm2 da u da u da u da u da u da u da u

Maggiore, minore, uguale (>, <, =). 64 ca

70 a

2 dam2

3a

72 hm2

72 ca

25 a

25 ha

4 hm2

4 ha

38 m2

38 ca

20 a

2 ca

0,9 m2

9a

27 dam2

312 ha

Inserisci in tabella le seguenti misure.

6593,483 m 910,782 dam3 120,123 dm3 92874 cm3 3

km3 h da u

hm3 h da u

Per ripassare vai a pag. 116

dam3 h da u

m3 h da u

dm3 h da u

cm3 h da u

mm3 h da u

103


MATEMATICA

LE MISURE DI TEMPO Completa la tabella.

1

millennio

secolo

decennio

lustro

anno

mese

settimana

a

ora

minuto

secondo

d

h

m

s

1 24

5 anni

2

giorno

di giorno

Calcola.

15m 28s + 13m 20s = 1h 20m 16s + 1h 30m 58s = 37m 48s + 39m 28s = 4h 70m 45s + 12h 40m 36s = 16m 87s + 75m 15s = 1h 120m 94s + 90m 80s = 45m 73s + 1h 38m 94s = 23h 15m 36s + 44m 24s = 3

1

3

104

Risolvi i seguenti problemi. Per andare da Milano a Venezia Rita ha impiegato 3 ore. Gioia, per andare da Bologna a Venezia ha impiegato 128 minuti. Chi ha impiegato piĂš tempo? Di quanti minuti? Mirco ha lavorato come impiegato 8 anni e 10 mesi. A quanti mesi di lavoro corrispondono? A quanti giorni?

2

Trasforma 1 000 anni in: decenni: secoli: lustri: mesi:

4

Catia sta a scuola dalle 8:00 di mattina alle 13:00. Poi va a pianoforte dalle 16:00 alle 17:00. Quante ore sta fuori casa? Quanti minuti? Per ripassare vai a pag. 115


MATEMATICA

LE LINEE, GLI ANGOLI 1

Disegna seguendo le indicazioni. linee curve

linee rette

linee spezzate

linee miste

linee aperte

linee chiuse

2

Definisci le seguenti rette.

3

Disegna e scrivi la misura dei seguenti angoli. angolo retto

angolo piatto

4

angolo acuto

angolo ottuso

angolo giro

Ora prendi il goniometro e disegna sul tuo quaderno alcuni angoli delle seguenti misure: 45째, 90째, 78째, 195째. Per ripassare vai a pag. 116

105


MATEMATICA

I POLIGONI: PERIMETRO E... 1

Completa.

I poligoni sono figure geometriche piane 2

Rispondi. Come si chiamano i poligoni con tre lati? Come si chiamano quelli con quattro lati? Quelli con cinque lati? Quelli con sei lati? Quali caratteristiche hanno i poligoni regolari? Che cos’è il perimetro di un poligono? Che cos’è l’area?

3

Calcola il perimetro dei seguenti poligoni. D

C

C

D

8m A

12 m

7m

C

A

A

9 cm

B

11 m B

15 m

B C

D

7,5 cm 13 cm

D

28,5 m

B

106

22,5 m

A

B

C

9,5 m B

A

B

C

17,8 m

5,9 m 30,8 m

18 m

13 m A

C

C

D

C

10 m

A

A

D

12,5 m

6,4 cm B

A

B

Per ripassare vai a pag. 116


MATEMATICA

...AREA 4

Calcola l’area delle seguenti figure geometriche piane. Scrivi anche la formula. C

C

D

10 cm

8m

10,8 cm A

B

A

Formula:

C

D

B

13,9 cm

A

Formula:

Formula:

D C

36 m

D

A

28 m

D

4,36 cm

C A

B

15 m

10,8 cm

25 m

C

16 m B

A

38 m

B

B

Formula: 5

1

3

Formula:

Formula:

Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. Un giardino di forma rettangolare ha i lati rispettivamente di 12,5 m e 14 m. Quanto misura il perimetro? E l’area? Dania ha ritagliato 10 triangoli equilateri dal lato di 25 cm e l’altezza di 16 cm. Qual è il perimetro di ciascun triangolo? Qual è l’area? Quanto misura l’area dei 10 triangoli?

2

4

L’aquilone di Miriam ha la diagonale maggiore che misura 1,6 m e la diagonale minore che misura 0,8 m. Calcola l’area dell’aquilone. Un trapezio isoscele ha la base maggiore che misura 24 cm, la base minore 15 cm, il lato obliquo 11 cm e l’altezza 9 cm. Calcola perimetro e area.

107


MATEMATICA

IL CERCHIO 1

108

Osserva le diverse parti del cerchio, scrivi il nome e definiscile.

Per ripassare vai a pag. 117


MATEMATICA

2

Rispondi

Con quale strumento si disegnano le circonferenze?

Prova a spiegare il suo utilizzo.

109


MATEMATICA

LA CIRCONFERENZA E L’AREA DEL CERCHIO 1

Osserva attentamente. Circonferenza = diametro x 3,14 (pi greco - π)

Circonferenza = raggio x 6,28 (2 volte pi greco - π) C = d x (π)

C = r x (2 π) 2

FORMULE INVERSE

d = C : 3,14 (π)

r = C : 6,28 (2 π)

Rispondi.

Che cosa rappresenta il numero 3,14 (che in matematica si indica “π”, lettera greca che si legge “pi greco”)? 3

Osserva ancora. Circonferenza x raggio

Area = A=

4

2

Cxr 2

C=

FORMULE INVERSE

r=

2xA r 2xA C

Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. Calcola la circonferenza di un cerchio con il raggio lungo 45 cm. Calcola l’area di un cerchio con il diametro di 64 cm. L’area di un cerchio misura 530,66 cm2 e il raggio13 cm. Calcola la circonferenza. La circonferenza di un cerchio misura 59,66 cm. Calcola il raggio e il diametro.

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MATEMATICA

I POLIGONI REGOLARI 1

Osserva e rispondi. Come definiresti i poligoni regolari? Come si chiama l’altezza di ogni triangolo che divide il poligono? In quale figura possono essere iscritti?

2

Disegna alcuni poligoni regolari e scrivi il loro nome.

3

Rispondi. Che cos’è l’apotema? Che cos’è è il numero fisso?

4

Completa la tabella.

Ricorda i numeri fissi: triangolo= 0,289; quadrato= 0,5; pentagono= 0,688; esagono= 0,866; ottagono= 1,207; decagono= 1,538. poligono PENTAGONO OTTAGONO TRIANGOLO DECAGONO ESAGONO QUADRATO

lato

apotema

numero fisso

perimetro 25 cm

40 cm 10 dm

Per ripassare vai a pag. 117

18 m 6 cm

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MATEMATICA

I SOLIDI 1

Osserva attentamente i solidi, poi scrivi il nome di ognuno di essi.

2

Rispondi.

Quali sono le caratteristiche dei solidi? Qual è la differenza tra poliedri e solidi di rotazione?

3

112

Osserva il solido e scrivi al posto giusto i seguenti nomi: vertice, spigolo, faccia.

Per ripassare vai a pag. 117


MATEMATICA

LAVORIAMO CON I SOLIDI 1

Prova a sviluppare i seguenti solidi.

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MATEMATICA

PER RIPASSARE 1

Leggi attentamente.

In matematica frazionare significa dividere in parti uguali. I termini della frazione sono i seguenti:

3 10

NUMERATORE: INDICA LE PARTI PRESE IN CONSIDERAZIONE. LINEA DI FRAZIONE: INDICA L’OPERATORE ( : ). DENOMINATORE: INDICA IN QUANTE PARTI È STATO SUDDIVISO L’INTERO.

Quando la somma tra due frazioni è uguale all’intero (1), le due frazioni si dicono complementari. La frazione propria è quella con il numeratore minore del denominatore. La frazione impropria è quella con il numeratore maggiore del denominatore. La frazione apparente è quella con numeratore multiplo del denominatore o uguale ad esso. Tra due frazioni con lo stesso denominatore, è maggiore quella con numeratore maggiore. Tra due frazioni con lo stesso numeratore, è maggiore quella con denominatore minore. Due o più frazioni sono equivalenti quando corrispondono alla stessa quantità.

Per calcolare la frazione di un numero, si divide il numero per il denominatore, poi si moltiplica il risultato per il numeratore.

Le frazioni decimali sono quelle con denominatore pari a 10, 100, 1 000 ecc. Ogni frazione decimale può essere trasformata in numero decimale e ogni numero decimale può essere trasformato in frazione decimale.

Le addizioni in colonna con i decimali si eseguono come le addizioni con i numeri interi: si deve però stare attenti alla virgola. I numeri devono rispettare il loro valore e la virgola deve trovarsi sempre sotto la virgola.

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MATEMATICA

Le sottrazioni in colonna con i decimali si eseguono come le sottrazioni con i numeri interi: si deve però stare attenti alla virgola. I numeri devono rispettare il loro valore e la virgola deve trovarsi sempre sotto la virgola.

Le moltiplicazioni in colonna con i decimali si eseguono come le moltiplicazioni con i numeri interi, si deve però stare attenti alla virgola: quando l’operazione è terminata si contano le cifre a destra della virgola del moltiplicatore e del moltiplicando e si posiziona la virgola nel prodotto, partendo da destra, lasciando tante cifre quante sono quelle sommate prima.

Le divisioni in colonna con i decimali si eseguono come le divisioni con i numeri interi: si deve però stare attenti alla virgola. Se il divisore o/e il dividendo sono decimali si deve applicare la proprietà invariantiva per renderli interi (si moltiplica x 10, 100, 1 000 sia il dividendo che il divisore). Ci si deve ricordare di mettere la virgola al quoto o quoziente dopo aver diviso la cifra del dividendo vicino alla virgola.

Lo sconto in percentuale, come già sai, è una diminuzione del valore iniziale: 30% di sconto su 60 euro = (60 : 100) x 30 = 18 euro sconto 60 - 18 = 42 euro prezzo scontato

L’interesse è ciò che rende una determinata somma di denaro, depositata in banca, in un determinato periodo: 4% di interesse su 500 euro = (500 : 100) x 4 = 20 euro interesse 500 + 20 = 520 euro capitale

L’unità di misura fondamentale per determinare intervalli di tempo piccoli è il secondo (s). Il giorno (d), formato da 24 ore, è l’unità di misura che indica intervalli di tempo lunghi. Per misurare intervalli di tempo, ancora più lunghi, l’unità di misura è l’anno.

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MATEMATICA

La linea è un insieme di punti allineati. Non esiste nella realtà, è immaginaria. La linea può essere curva, spezzata, aperta, mista, chiusa, retta. La linea è retta quando i punti che la formano non cambiano direz­­­­­ione, non ha né origine né fine. Le rette possono essere: Parallele: se mantengono sempre la stessa distanza e non si incontrano mai. Incidenti: si incontrano in un solo punto, dividendo il piano in quattro parti. Sono convergenti se tendono ad avvicinarsi, divergenti se tendono ad allontanarsi. Perpendicolari: se si incontrano in un solo punto formando quattro angoli retti.

L’angolo è una parte di piano compresa tra due semirette che hanno la stessa origine. Per misurare l’ampiezza di un angolo si usa il goniometro. Gli angoli si distinguono per l’ampiezza: l’angolo retto misura 90°, l’angolo acuto è minore dell’angolo retto (esempio: 77°), l’angolo ottuso è maggiore dell’angolo retto (esempio: 105°), l’angolo piatto misura 180°, l’angolo giro misura 360°. Due semirette che hanno la stessa origine dividono il piano in due angoli: uno concavo e uno convesso.

La superficie di una figura geometrica piana viene misurata con il metro quadrato (m2). Ogni unità di misura di superficie è 100 volte più piccola di quella che sta alla sua sinistra e 100 volte più grande di quella che sta alla sua destra.

Conoscere il volume di un corpo significa misurare lo spazio occupato da un liquido, da un solido, da un gas. L’unità di misura del volume è tridimensionale: il metro cubo (m3). Ogni unità di misura di volume è 1000 volte più piccola di quella che sta alla sua sinistra e 1000 volte più grande di quella che sta alla sua destra.

I poligoni sono figure geometriche piane che hanno per contorno una linea spezzata chiusa. Il perimetro di un poligono è la misura del suo contorno (confine): per calcolarlo basta sommare insieme la lunghezza dei lati.

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MATEMATICA

La circonferenza è una linea curva chiusa, i cui punti sono equidistanti dal centro. Il cerchio è la parte di piano racchiuso dalla circonferenza.

I poligoni regolari sono formati da triangoli congruenti. Per calcolare l’area di un poligono regolare basta trovare l’area di un triangolo e moltiplicarla per il numero dei triangoli in cui è stato diviso il poligono.

I solidi che sono delimitati da poligoni sono detti poliedri, mentre quelli delimitati da superfici curve sono non poliedri (solidi di rotazione).

PER RICORDARE Abaco: strumento per eseguire operazioni aritmetiche. Addizionare: operazione con la quale si sommano due o più numeri. Angolo: spazio delimitato da due semirette che hanno la stessa origine. Area: spazio occupato da una figura geometrica piana. Aritmetica: parte della matematica che studia i numeri e insegna a fare i calcoli. Associare: unire, mettere insieme. Certo, possibile, impossibile: parole della scienza della probabilità, usate per classificare gli eventi. Commutare: cambiare di posto. Complementare: che completa. Confine: linea di divisione tra due regioni. Confrontare: paragonare due elementi per scoprire somiglianze o differenze. Costo unitario: costo di un solo oggetto. Costo totale: costo di tutti gli oggetti che hanno lo stesso prezzo.

Dati: informazioni necessarie per risolvere un problema. Denominatore: indica in quante parti è stato diviso l’intero. Differenza: in matematica è il risultato della sottrazione. Dissociare: separare. Dividere: distribuire in parti uguali. Euro: moneta europea in circolazione dal 2002. Figure piane: che hanno solo due dimensioni. Frazionare: distribuire, dividere in parti uguali.

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MATEMATICA

Frazione decimale: frazione che ha per denominatore 10, 100, 1000 ecc. Geometria: parte della matematica che studia le linee, le figure piane, le figure solide. Guadagno: utile o profitto economico. Linea: figura geometrica formata da punti in successione. Maggiore, minore, uguale: sono i casi possibili quando si confrontano due quantità. Misura: rapporto tra una grandezza e un’altra ad essa omogenea assunta come unità di misura. Moltiplicare: rendere una quantità più grande di una, di due, di tre, di... volte. Non poligono: figura piana che ha per confine linee curve o miste. Numero dispari: numero non divisibile per 2. Numero decimale: numero composto da una parte intera e una parte decimale: le due parti sono separate da una virgola. Numero pari: numero divisibile per 2. Operatore: segno che stabilisce un’operazione aritmetica da compiere. Perimetro: misura del contorno (confine) di una figura geometrica. Peso netto: peso di un oggetto senza il contenitore. Peso lordo: peso di un oggetto con il contenitore. Poligono: figura piana che ha per confine linee spezzate chiuse. Problema: in matematica situazione da risolvere attraverso i calcoli.

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Proprietà: qualità che caratterizza qualcosa. Quantità: grandezza indicata con un numero o con una misura. Resto: in matematica è il risultato della sottrazione e, nella divisione tra due numeri, è il numero che, aggiunto al prodotto tra il divisore per il quoziente, dà il dividendo (quantità rimasta fuori dalla divisione). Ricavo: somma di denaro fruttato da una vendita. Ridurre: diminuire in proporzione un’estensione. Situazione problematica: situazione che richiede una soluzione. Solido: figura o corpo a tre dimensioni (lunghezza, larghezza, altezza). Somma: il risultato dell’addizione. Sottrarre: togliere, portare via. Spesa: somma di denaro che si deve pagare per acquistare una merce. Tara: peso di un contenitore vuoto. Volume: spazio occupato da un corpo.


INGLESE English

COLOURS - NUMBERS 1

Observe the picture and answer the questions.

How many yellow fish are there? How many red fish are there? How many striped fish are there? How many gulls are there? How many shells are there? What colour is the sail of the boat? What colour is the swimsuit of the child? What colour are the starfish?

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INGLESE English

WEEKS, MONTHS, SEASONS 1

Write the days of the week in the right order.

2

Circle the names of the months which are wrong and rewrite them correctly. May - Gennuary - February - Marc - April - June - Jule - August Settember - October - November - Dicember

3

120

Observe the pictures and write the names of the seasons.


INGLESE English

WHAT TIME IS IT? 1

2

Answer the questions about Lucy’s daily routine.

At what time does she have lunch?

At what time does she enter to school?

At what time does she have dinner?

At what time does she do her homework?

Answer the questions about your daily routine.

At what time do you get up? At what time do you go to bed? At what time do you go to the seaside?

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INGLESE English

HOW IS...? 1

Read the descriptions and draw.

Mary is pretty. She has got long brown hair and green eyes. She is tall and plump. Today she is wearing a white blouse and a pair of light blue jeans.

Anthony is tall and thin. He has got short blond hair and brown eyes. Today he is wearing a blue pullover and a pair of trousers in blue and green checkered. 2

Describe Cindy.

Y CIND

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INGLESE English

KATY’S HOUSE 1

Write the words of the box in the right room. Attic - Bathroom - Bedroom - Kitchen - Living room - Garage - Balcony - Garden

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INGLESE English

ACTION! 1

Write the actions Jane usually does. Use the verbs in the box.

Jane swims - Jane rides a bicycle - Jane dances - Jane plays ping-pong - Jane sings - Jane reads

2

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What do you like doing? Draw and write.


INGLESE English

I CAN FLY 1

2

Observe the pictures and answer the questions.

Can you drive?

Can you fish?

Can you fly?

Can you run?

Since I am a child I cannot do a lot of things, but I would like to... Draw and write.

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INGLESE English

LUCY’S FRIENDS 1

Write if Lucy’s friends are: Happy - Angry - Surprised - Thoughtful - Sleepy - Thirsty - Sad - Hungry

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TESTINVALSI DI ITALIANO

TEST D’INGRESSO

per la Scuola Secondaria di Primo Grado ITALIANO

GENTAGLIA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

Galletto disse a Gallinella: “Le noci sono mature; andiamo insieme sul monte e mangiamone a sazietà una buona volta, prima che le porti via tutte lo scoiattolo”. “Sì” rispose Gallinella “vieni, ce la spasseremo insieme”. Se ne andarono tutti e due sul monte e, poiché la giornata era bella, vi rimasero fino a sera. Ora, io non so se si fossero ingozzati tanto o se fossero diventati troppo spavaldi, fatto sta che non volevano tornare a casa a piedi, e Galletto dovette costruire una piccola carrozza di gusci di noce. Quando fu pronta, Gallinella ci salì e disse a Galletto: “Tu puoi tirare”. “No,” disse Galletto, “che idea! Piuttosto che tirare vado a casa a piedi: non erano questi i patti. Fare il cocchiere e sedere a cassetta, va bene; ma tirare io, questo no. Mentre litigavano un’anatra starnazzò: “Ehi voi, ladri, chi vi ha detto di venire sul monte delle mie noci? Ve la farò pagare!” e si precipitò su Galletto. Ma Galletto non era codardo e coraggiosamente si gettò addosso all’anatra, e alla fine l’aggredì con gli speroni con tanta violenza, che ella chiese grazia e per punizione si lasciò volentieri attaccare alla carrozza. Galletto sedette a cassetta come cocchiere e si partì di gran carriera. “Anatra, corri più che puoi!”. Quando ebbero fatto un pezzo di strada incontrarono due pedoni, uno spillo e un ago. Questi gridarono: “Alt, alt,” e dissero che stava per diventare buio pesto, e non potevano più fare un passo, e poi la strada era così sporca! Non potevano salire per un po’? Erano stati alla locanda dei sarti, fuori porta, e si erano attardati a bere birra. Siccome erano gente magra, che non teneva molto posto, Galletto li lasciò salire entrambi, ma dovettero promettere di 127


TEST DI ITALIANO

23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47

non pestare i piedi a lui e alla sua Gallinella. A tarda sera giunsero a un’osteria, e siccome di notte non volevano proseguire, e l’anatra era male in arnese e cadeva di qua e di là, vi si fermarono. Da principio l’oste fece molte difficoltà dicendo che la casa era già piena; pensava inoltre che non potessero essere gente molto distinta. Ma essi gli fecero tanti bei discorsi: avrebbe avuto l’uovo deposto da Gallinella strada facendo e avrebbe tenuto l’anatra che ogni giorno ne deponeva uno, sicché‚ alla fine egli cedette. Così si fecero servire a tavola e banchettarono allegramente. La mattina presto, quando albeggiava appena e tutti dormivano ancora, Galletto svegliò Gallinella, prese l’uovo, lo aprì con il becco e lo consumarono insieme; il guscio lo gettarono nel focolare. Poi andarono dall’ago che dormiva ancora, lo presero per la testa e lo piantarono nel cuscino della poltrona dell’oste, mentre lo spillo lo infilarono nell’asciugamano. Infine scapparono via per la pianura, come se niente fosse. L’anatra, che aveva voluto dormire all’aperto ed era rimasta nel cortile, li sentì frullar via, si svegliò, trovò un ruscello e ne seguì a nuoto la corrente: era più veloce che a tirare la carrozza! Un paio d’ore più tardi l’oste si alzò, si lavò e volle asciugarsi con l’asciugamano ma si graffiò il viso con lo spillo; poi andò in cucina e volle accendersi la pipa, ma quando si avvicinò al camino i gusci d’uovo gli saltarono negli occhi. “Questa mattina ce l’hanno tutti con la mia testa!” disse, e si sedette adirato sulla poltrona. “Ahi!”. L’ago da cucire l’aveva punto ancor peggio, e non nella testa, cosicché egli balzò su per lo spavento. Ora era furioso e cominciò a sospettare degli ospiti che erano arrivati la sera prima così tardi; e quando andò a cercarli se n’erano andati. Allora giurò di non ospitare mai più gentaglia che mangia molto, non paga nulla e per giunta ti ringrazia giocandoti qualche tiro. Fratelli Grimm

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TESTINVALSI DI ITALIANO

COMPRENSIONE DEL TESTO

1- Perché Galletto e Gallinella andarono sul monte?

2- Perché i due cominciarono a litigare?

3- Chi aggredì Galletto? Perché? Come andò a finire?

4- Chi incontrarono per strada?

5- Come convinsero l’oste a ospitarli?

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TEST DI ITALIANO

6- Cosa fecero Galletto e Gallinella quando si svegliarono?

7- Che cosa accadde all’oste?

8- Che cosa decise l’oste?

9- Scrivi il significato delle seguenti parole e locuzioni. - Ingozzati: - Codardo: - L’anatra era male in arnese e cadeva di quà e di là: - Gente molto distinta: - Albeggiava appena: - Li sentì frullar via: - Per giunta: - Gentaglia: - Giocandoti qualche tiro:

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TESTINVALSI DI ITALIANO

10- Chi sono i personaggi piĂš furbi?

11- Scrivi le parti che te lo fanno capire.

12- Chi sono i personaggi meno furbi?

13- Scrivi le parti che te lo fanno capire.

14- Che tipologia testuale rappresenta questo testo? 15- Riassumi brevemente il testo.

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TEST DI ITALIANO

16- Riscrivi la parte scritta in blu, trasformando dal passato remoto al presente.

CORRETTEZZA ORTOGRAFICA

1- In ogni coppia di parole sottolinea la forma corretta. immondizzia / immondizia bibblioteca / biblioteca iniquo / inicuo strisce / striscie scenziato / scienziato corteccia / cortecia frecce / freccie 132

coscienza / coscenza giente / gente niente / gnente Giuliano / Giugliano imbuto / inbuto giu / giĂš su / sĂš


TESTINVALSI DI ITALIANO

2- Sottolinea nelle frasi la forma corretta, scegliendo fra quelle proposte tra parentesi. - Chi (sono / sonno) le persone che ti hanno salutato? - Mia sorella canta in un (coro / corro). - I nani di Biancaneve sono (sete / sette). - Giacomo è un (caro / carro) ragazzo. - Conosci il nome delle (rene / renne) di Babbo Natale? - Era una (note / notte) buia e tempestosa. - Mi piacerebbe avere una (copia / coppia) di questa fotografia. - Lungo il (camino / cammino) ci fermammo ad ammirare il panorama.

3- In ogni frase sottolinea la forma corretta, scegliendo fra quelle proposte tra parentesi. - Ho capito: non (te ne / te n’è) importa nulla. - Non preoccuparti, (glielo / gliel’ho) già detto io. - Anche oggi Carlo (se ne / se n’è) scordato. - Non (ce ne / ce n’è) andiamo, (glielo / gliel’ho) puoi dire. - Perché non (glielo / gliel’ho) regali? Che (te ne / te n’è) fai? - Scusami, (me ne / me n’è) mancato il tempo.

4- Nel brano ci sono 6 errori di punteggiatura: individuali e correggili. Il mammifero, che si spinge alle altitudini più elevate è lo yak: è un bovino che vive nelle steppe desertiche del Tibet; e sopravvive benissimo oltre i 6000 metri d’altitudine, dove l’aria è rarefatta e la temperatura d’inverno può raggiungere i 50 gradi, sottozero. Lo yak, però, non può scendere sotto i 3500 metri, dove per lui fa troppo caldo, la sua pelliccia è una sorta di termocoperta dai peli lunghi e foltissimi; soprattutto in

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TEST DI ITALIANO

corrispondenza del petto dei fianchi, delle spalle e delle cosce, dove formano una specie di gonnellino. Isabella Lattes Coifmann, Fauna curiosa, in «Domenica Quiz», 16, 1993

5- Evidenzia con colori diversi i nomi, gli articoli, gli aggettivi, i pronomi, i verbi. Avete presente quelle luci che talvolta si vedono brillare sul mare e che vengono chiamate fuochi fatui? Naturalmente saprete che indicano la presenza dei morti viventi, marinai cristiani naufragati durante assalti di pirati turchi. Non essendo riusciti a ottenere l’assoluzione dai peccati, le loro anime non trovano la via per il purgatorio. Sono intrappolati tra i resti delle loro navi sul fondo del mare e non sanno di essere già morti. Nelle notti come questa quelle anime in pena salgono in superficie. Se per sventura una nave si trova nei paraggi, i morti viventi salgono a bordo e rubano tutto ciò che trovano: l’ancora, il timone, gli strumenti del capitano, le cime e persino gli alberi. Ma c’è di peggio, perché hanno anche bisogno di marinai. Trascinano sul fondo tutti quelli che riescono a catturare perché li aiutino a recuperare le navi e a spingersi fino a spiagge cristiane. Isabel Allende, Zorro. L’inizio della leggenda, Feltrinelli

COMPETENZA GRAMMATICALE

1- Completa il brano inserendo opportunamente gli articoli determinativi o quelli indeterminativi. Sarà strambo ma mi pare che visitatori, mentre tornano alle loro automobili, mi osservino come se di colpo fosse riapparsa sulle mie 134


TESTINVALSI DI ITALIANO

spalle

giubba a strisce e io stessi camminando sulla ghiaia con zoccoli. Si tratta certo di idea bislacca: però è vero che a volte, in momenti particolari, si è capaci di emettere fluido invisibile ma potente, che gli altri percepiscono come vicinanza di atmosfera insolita, eccezionale, e ne vengono colpiti come imbarcazione da onda anomala. Perciò tento di camminare tutto raccolto in me stesso, e quasi mi disturbano sandali leggeri che ho ai piedi, che mi consentono passo molto più elastico di quello che potrei permettermi se mie calzature fossero ancora di tela e suole di legno spesso. Boris Pahor, Necropoli, Fazi

2- In ogni frase sottolinea la forma verbale corretta, scegliendo fra quelle proposte tra parentesi. - Non avrei mai creduto che tu (eri / fossi) così ingenuo. - Fino a quel momento ho creduto in buona fede che Silvia (aveva / avesse) detto la verità. - Persino i bambini sanno che al tempo dei dinosauri l’uomo non (viveva / vivesse) ancora. - Lo zio insiste perché tu (vai /vada) con lui al mare. - Anche se i pipistrelli (hanno / abbiano) le ali, sono mammiferi. - Sebbene (è /sia) già primavera, fa ancora freddo. - Nonostante tu (sostieni /sostenga) il contrario, so cavarmela benissimo da solo. - È certo che a quest’ora Carlo (è / sia) già arrivato a casa.

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TEST DI ITALIANO

3- In ogni frase sottolinea la forma verbale corretta, scegliendo fra quelle proposte tra parentesi. - Se tu (avessi / avresti) tempo, ti mostrerei il video delle vacanze. - Se ci fossimo sbrigati, alle cinque (avremo / avremmo) finito. - Se gli parlassi tu, forse lo (convincessi / convinceresti). - Se (avessi / avrei) frenato, forse avrei evitato l’incidente. - Se tu cambiassi idea, vorrei che mi (avvertissi / avvertiresti). - Se lo (sapevo / avessi saputo), ti avrei aiutato volentieri.

LE STRUTTURE DELLA FRASE SEMPLICE

1- Sottolinea una volta il predicato, due volte il soggetto. Indica il soggetto sottointeso con un asterisco. - In un angolo ombroso del giardino è rimasta della neve. - Siete arrivati ieri? Nessuno mi ha avvisato. - Nel giro di mezz’ora, la nave affondò. - A Pasqua andrò a Parigi con i miei genitori. - Il treno è partito in ritardo, ma poi ha recuperato ed è arrivato in orario.

2- Fai l’analisi logica delle seguenti frasi. - A Maggio andrò a Firenze dai miei zii con il treno. - Ti ho detto che ho mal di testa e un po’ di febbre. - Con i miei amici ho realizzato un bellissimo dipinto sull’autunno. - Oggi il professore mi ha assegnato una ricerca sui dinosauri. 136


TESTINVALSI DI ITALIANO

MATEMATICA

1- Scrivi in cifre i seguenti numeri. MillesettecentoquarantatrĂŠ = Centodiciannovemilatrecentosedici = Unmilioneottocentosettantamila = Ottocentottantaseimilacinquecentosedici = Quattromilioniseicentoquattromiladuecentoventisette = Novecentonovantatremilacentocinquantaquattro =

2- Scrivi in parola i seguenti numeri. 4539876= 4563218= 678943 210= 34980431= 76534 = 8100986548 =

3- Scomponi i seguenti numeri. 267894 = 1098634256 = 56789 = 908609 = 4567100 = 320987543 =

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TEST DI MATEMATICA

4- Scrivi in ordine crescente i seguenti numeri. 56,8 – 56,008 – 327,7 – 12,93 – 1,5 – 372,5 – 6,98 – 567,908 – 0,456 – 0,13

5- Scrivi in ordine decrescente i seguenti numeri. 134,675 – 6,9 – 51,432 – 784,871 – 34,12 – 9,9 – 309,65 – 51,106 – 1,6 – 11,7

6- Esegui le seguenti operazioni in colonna sul tuo quaderno. 123,56 + 6789,056 + 1 289,8 = 509876,823 + 90,8 + 0,451 = 6123,7 + 45 678 + 67,34 = 0,003 + 567 432 + 59834,673 =

34,7 x 124 = 8,67 x 43,1 = 209 x 5,64 = 903 x 32,7 =

896 543 – 8765,9 = 90023,786 – 2 378,659 = 10007 856 – 67 859,453 = 23456 – 786,098 =

678 342,9 : 43 = 1 238,9 : 0,32 = 2437 : 1,2 = 4 268,78 : 19 =

7- Definisci le potenze.

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TEST DI MATEMATICA INVALSI

8- Sviluppa le seguenti potenze e calcola. 23 72 55 63 82 94 28 35

= = = = = = = =

9- Definisci le potenze di 10.

10- Sviluppa le seguenti potenze e calcola. 103 = 102 = 105 = 108 = 106 = 100 = 101 = 104 = 107 = 109 =

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TEST DI MATEMATICA

11- Definisci i numeri relativi.

12- Esegui le seguenti operazioni con i numeri relativi. -6+7= +7+8= - 12 - 10 = + 8 - 13 = - 2 + 16 = - 18 + 20 =

+5+9= - 11 + 5 = + 16 - 17 = - 15 - 3 = - 20 + 14 = + 23 + 21 =

13- Definisci la frazione.

14- Scrivi i termini della frazione e che cosa rappresentano.

15- Scrivi come si leggono le seguenti frazioni. 1 = 3 3 = 8 140

9 = 15


TEST DI MATEMATICA INVALSI

16- Scrivi 8 unitĂ frazionarie. 17- Scrivi 8 frazioni proprie, 8 frazioni improprie, e 8 apparenti. Frazioni proprie: Frazioni improprie: Frazioni apparenti:

18- Scrivi, per ogni frazione, due frazioni equivalenti. 2= 3 3= 5

19- Definisci le frazioni decimali.

20- Calcola. 3 di 21 000 5

2 di 121 000 11

5 di 720 9

7 di 3 200 000 8

21- Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. - Una scolaresca formata da 240 alunni è partita per Roma. I 5 sono 8 femmine. Quanti sono gli alunni maschi? 141


TEST DI MATEMATICA

- Per recintare un orto con una rete metallica si spendono € 3740,00. Sapendo che 1 m di quella rete costa € 20,00 quanti metri sono stati acquistati? - Una damigiana contiene 150 litri di olio. Quante bottiglie da 75 c servono per travasare tutto l’olio? - Un tir trasporta 1 Mg di farina. La farina dovrà essere messa in 250 sacchetti. Quanti kg peserà ogni sacchetto? - Matteo ha € 1 500,00 da spendere. Vuole comprare una nuova televisione che costa € 456,00, un nuovo telefonino che costa € 290,00 e vuole cambiare le gomme della sua auto. Ogni gomma costa € 120,00. Quanto spende? Gli bastano i soldi? Se sì, quanto gli rimane?

22- Calcola le seguenti espressioni sul tuo quaderno. 3 x 7 + 20 – 45 : 9 - 11 + 15 + 2 x 3 = 12 : 4 + 38 – 23 + 7 x 5 – 14 + 2 – 5 x 2 + 80 : 10 = (4 x 8) + (16 – 2 + 3 x 3 – 2 x 4) – 150 : 10 + 60 – 120 : 2 = 50 + (13 x 5 – 7) + (21 x 7 – 64 : 8 + 18) – 5 + (300 : 10 + 5 – 5) = [(23 + 32 – 5 + 2 + 18) : (49 : 7)] x (250 : 25) = {[(72 - 52 – 5 + 240 + 82 + 43 – 32) - 300] : 6 x 5 - 40} =

23- Nel riquadro sono rappresentati alcuni enti geometrici. Collega con le frecce ciascun disegno al proprio nome.

142


TEST DI MATEMATICA INVALSI

Punto Segmento Angolo acuto Retta Angolo retto Semiretta Angolo ottuso

C

B

A

24- Definisci la retta.

25- Definisci l’angolo.

26- Disegna nel riquadro un angolo retto, un angolo acuto, un angolo ottuso, un angolo piatto, un angolo giro, poi definiscili.

143


TEST DI MATEMATICA

27- Scrivi il nome delle figure geometriche disegnate qui di seguito e di ciascuna di esse colora in rosso il contorno e in azzurro la superficie interna. Poi rispondi alle domande.

Come si chiama la misura del contorno di una figura geometrica piana? E la misura della superficie interna?

28- Scrivi, sul tuo quaderno, le formule per calcolare l’area del: rettangolo - quadrato - parallelogramma - rombo - trapezio

29- Risolvi i seguenti problemi sul tuo quaderno. - Un quadrato ha il lato che misura 12 cm. Quanto misura il perimetro? E l’area? - Un rombo ha il lato che misura 9 m. Le diagonali misurano rispettivamente 24 m e 36 m. Calcola il perimetro e l’area. - Un parallelogramma ha l’altezza che misura 14 cm e i lati rispettivamente di 18 cm e 22 cm. Calcola il perimetro e l’area. 144




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