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Ramin Bahrami

quartetto sacconi

È

il concerto del Quartetto Sacconi ad aprire, mercoledì 13, il mese di novembre della Società Filarmonica di Trento. Si tratta del primo di una serie di grandi Quartetti che accompagneranno il pubblico verso la conclusione della Stagione, in un programma che spazia su due secoli di storia della musica. Profondamente convinto della necessità di promuovere la musica da camera il Quartetto Sacconi si dedica con passione ed energia all’insegnamento promuovendo ogni anno diversi master accanto ad un Sacconi Chamber Mu-

si avvia verso la conclusione la Stagione della società filarmonica di trento sic Festival ormai arrivato alla sesta edizione. Fedeli al nome che portano i quattro artisti si sono scelti altrettanti strumenti di pregio: Hancox e Dawson suonano due violini italiani anonimi del Settecento, Ashwell suona una viola Sacconi costruita a New York nel 1934 e Berridge un violoncello Nicolaus Gagliano del 1781, entrambi gentilmente prestati da anonimi collezionisti. Giovedì

21 la Filarmonica ospiterà il pianista Ramin Bahrami, pianoforte con l’orchestra I Musicisti e un programma che prevede musiche di G.F. Händel, J.S. Bach, Nino Rota, R. Bellafronte e L. Bacalov. Altro grande quartetto, giovane e raffinato, impreziosito questa volta anche dal pianoforte di Filippo Gamba nel quintetto di A. Dvorak è il Quartetto Gringolts in concerto il 29 novembre. Il

Quartetto Gringolts si è costituito a Zurigo nel 2008 grazie all’amicizia e al lavoro comune svolto dai membri della formazione in occasione del Seminario Prussia Cove in Inghilterra. Ilya Gringolts, vincitore nel 1998 del Premio Paganini, è stato per lungo tempo un ricercato musicista da camera. Il secondo violino Anahit Kurtikyan e il violoncellista Claudius Herrmann sono stati ospiti delle più prestigiose sale da concerto del mondo come membri del Quartetto Amati e la violista Silvia Simionescu ha suonato intensamente nel Menhuin Piano Quartet. ■

Dall’elisir (a trento) alla bohème (a bolzano)

S

ono due, “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti e “La Bohème” di Giacomo Puccini, gli appuntamenti con “La stagione lirica” proposta in sinergia dal Centro Servizi Culturali S. Chiara e della Fondazione Teatro Comunale e Auditorium Bolzano. Sabato 16, alle 20.30, e domenica 17 alle 16, il Teatro Sociale di Trento ospiterà “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti con la direzione musicale Marco Berdondini. Maestro del coro Luigi Azzolini, Coro del Teatro Sociale di Trento e Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Autentico gioiello per la fluidità delle sue modulazioni, l’Elisir si differenzia dall’opera buffa tradizionale di stampo rossiniano per quella vena vagamente patetica che trova la sua espressione più intensa nella romanza Una furtiva lagrima. Ma anche la cavatina di Dulcamara Udite, udite o rustici, l’aria di Nemorino Quanto è bella, quanto è cara e l’aria di Belcore Come

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Paride vezzoso hanno contribuito a fare di questo godibile melodramma una delle opere più amate dal pubblico e un cavallo di battaglia di molti interpreti prestigiosi. Per la produzione del Circuito Lirico Lombardo, alla quale collabora il Centro Servizi Culturali S. Chiara, alcuni dei ruoli principali sono stati messi a concorso e affidati ai vincitori del 64° Concorso As.Li.Co per Giovani Cantanti d’Europa. Regia, scenografia e luci saranno del francese Arnaud Bernard (conosciuto dai melomani della nostra regione soprattutto per aver diretto nel 2005 e nel 2007 La Bohème all’Arena di Verona), che riprenderà l’allestimento andato in scena nel 2001 per il Théâtre du Capitole di Toulouse. Sarà il Teatro Comunale di Bolzano ad ospitare il 26 e 27 novembre “La Bohème” di Giacomo Puccini con quattro quadri della celebre opera di Giacomo Puccini vengono riproposti in un ricco allestimento che ha come interpreti i vincitori dell’edizione 2013 del concorso internazionale Toti dal Monte. Alla prima di Treviso del 2 ottobre, seguono le rappresentazioni di Bolzano con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento sotto la direzione di Giacomo Sagripanti.


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