Coucou 40

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Periodico semestrale n.

40

dicembre 2014

Bulletin d’information de la Bibliothèque communale d’Antey-Saint-André

antey.it



Bulletin d’information de la Bibliothèque communale d’Antey-Saint-André Periodico semestrale n° 40 - dicembre 2014 Autorizzazione del Tribunale di Aosta n° 4/94 del 4/1/95 commissione gestione della biblioteca comunale

Roberto Artaz

Valter Artaz Danilo Bich Cristina Camaschella Daria Covolo Giovanni Francomacaro Daniela Hosquet Rosanna Montesano Silvana Panzolato Cesare Pellissier Cristina Sanna Annie Vival

direction et coordination

ont collaboré à ce numéro

Daria Covolo Rosanna Montesano Annie Vival

Administration Communale et Membres des Associations d’Antey-Saint-André

in copertina

«Come nuvole» di Ivan Laurenzio 2° premio del concorso fotografico «Antey: l’acqua in tutte le sue forme» directeur responsable

Si ringraziano tutte le persone che hanno fornito le immagini per questa edizione del Coucou, in particolare Giovanni Francomacaro, Elena Grange, Laura Noussan, Fabio Scipioni progetto grafico e impaginazione

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Centro Stampa Tipografia La Vallée

Sommario

Editoriale Le mot du maire Biblioteca oggi L’invitation aux loisirs Ici les enfants Chez nous L’écho de l’Administration communale Artson Servizi pubblici

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editoriale

Soldati inglesi e belgi in ritirata

Editoriale Il y a presque cent ans, le 24 mai 1915, le Royaume d’Italie déclare la guerre à l’Autriche. Le conflit qui sévit dans le reste d’Europe depuis le 1er août 1914 étend ainsi son influence meurtrière sur un pays qui a proclamé jusqu’alors sa neutralité. Tout avait commencé par un attentat, quelques coups de pistolet à Sarajevo le 28 juin 1914 qui tuèrent l’Archiduc François-Ferdinand héritier de l’Empire austro-hongrois et son épouse Sophie. On a écrit (Gentile, 2014) que probablement personne ne voulait cette guerre, mais personne ne sut l’empêcher. Elle ne fut pas inévitable par fatalité, mais elle ne fut même pas déclenchée par hasard, malgré un certain rôle joué par le pur hasard. Elle fut décidée par des hommes qui avaient le pouvoir de choisir entre la paix et la guerre. Et ils choisirent la guerre. Cette guerre fut déclarée par les gouvernements sans consulter les gouvernés et cependant dans aucun des États belligérants les hommes mobilisés, envoyés au front pour tuer ou être tués, ne se révoltèrent contre les autorités. Beaucoup de gens pensaient que la guerre n’aurait duré que quelques mois et presque personne ne

se doutait qu’elle aurait sévi pour des années : les sombres prévisions d’un petit nombre de personnes avisées furent éclipsées par les illusions de la plupart des gens. La Grande Guerre devint inévitable à cause d’une concaténation d’évènements et de décisions qui impliquaient les gouvernements de tous les États européens. Après l’ultimatum de l’Autriche à la Serbie le 23 juillet 1914, ces gouvernements avaient dû faire face à une série de circonstances confuses et imprévues qui les avaient poussés à prendre des décisions chargées de conséquences terribles. Tout le monde était convaincu d’être obligé à commencer cette guerre pour défendre son propre Pays d’une agression. Le résultat fut que les choix ne découlèrent pas de raisonnements politiques, diplomatiques, militaires ou économiques, mais de considérations irraisonnées inspirées d’un mal conçu et malsain sens de l’honneur, de patriotisme, de nationalisme et de raison d’état, qui ont produit dix millions de morts et beaucoup de souffrances chez les rescapés. Pour ce qui est de l’Italie, en automne 1914 dans une situation de grande incertitude relativement à l’évolution des évènements et à l’issue finale de la guerre, le gouvernement s’interroge sur l’alternative de confirmer la neutralité en échange de quelques acquisitions territoriales ou de déclarer la guerre à l’Autriche pour obtenir ces terres par la force. Le Royaume d’Italie était depuis plus de trente ans allié à l’Allemagne et à l’Autriche dans la Triple-

La Domenica del Corriere

Alliance, un traité dont les conventions militaires secrètes disposaient que, dans le cas d’un conflit, une armée italienne aurait dû prendre position sur le Rhin à côté des Allemands. Mais à cause de l’ambigüité de l’Autriche pour ce qui est de possibles modifications des frontières entre les deux Pays, l’Italie proclame sa neutralité, tout en entamant des pourparlers visés à obtenir des rectifications des limites politiques et des compensations territoriales du côté du Trentin. En octobre 1914 le Ministre des affaires étrangères italien, M. Antonino di San Giuliano, meurt et lui succède M. Sidney Sonnino qui se fait porteparole des sympathisants de la question des terres irrédentes. Depuis ce moment-là, le Ministre Sonnino dans ses négociations avec l’Autriche recourt systématiquement à la tactique d’élever le prix de la neutralité italienne pour créer l’occasion de la rupture. Le 1er mai 1915 ce Ministre argumente habilement l’urgence de rompre les relations avec l’Autriche et l’Allemagne pour s’allier aux Puissances de la Triple-Entente : la France, la Grande Bretagne et l’Empire Russe. Mais en réalité le pacte avec ces Pays avait été déjà signé cinq jours auparavant avec une manœuvre habile, bien qu’irrespectueuse à l’égard du Parlement et de la Couronne et pour cette raison définie par quelques historiens « coup d’état ou trahison» (Rusconi, 2014). C’est ainsi qu’il y a cent ans l’Italie fait son entrée dans la Première Guerre mondiale. Robert Artaz


le mot du maire

Di lato e in fondo Roberto Brunod, Sindaco di Antey-Saint-André, con i suoi nipoti

Le mot du Maire Siamo nuovamente alla fine di un anno politico e amministrativo molto travagliato tanto per la nostra regione quanto per le nostre piccole comunità. Proprio i piccoli comuni, infatti, continuano a subire in maniera sempre più prepotente, le conseguenze della crisi economica e politica che da troppo tempo attanaglia il nostro paese. Eppure, queste piccole comunità, che vengono messe seriamente in discussione, rappresentano il fulcro e il cuore dell’Italia. Nei piccoli comuni italiani vivono circa 10 milioni di persone che occupano il 50% del territorio: su 8000 comuni, il 70% circa ha meno di 5000 abitanti, eppure rappresenta una realtà fondamentale per la difesa dell’ambiente, il mantenimento dell’agricoltura e, di conseguenza, la salvaguardia del suolo e del territorio. Se li rapportiamo alla realtà della nostra regione, questi dati sono ancor più salienti e importanti. Come è possibile, allora, che l’esistenza di questi nuclei vitali venga messa in discussione proprio qui, nella nostra piccola regione autonoma? Com’è concepibile che il pericolo dello spopolamento e dell’abbandono dei nostri villaggi di montagna sia una minaccia reale anche qui, in una regione dove i padri fondatori del federalismo hanno lottato proprio per difendere e salvaguardare l’indipendenza e il particolarismo locale? Se osserviamo ciò che succede in altri paesi europei, ci rendiamo conto che molti di essi hanno da tempo capito l’importanza dell’esistenza di piccoli comuni che facciano vivere e

crescere il territorio. In Francia, paese caratterizzato da un’amministrazione particolarmente accentratrice, esistono, ad esempio, 36.700 comuni e 31.000 di questi hanno meno di 2.000 abitanti! Questa è la riprova che se lo stato lo vuole, si possono trovare le risorse per sostenere e proteggere l’esistenza di queste piccole realtà che rappresentano il fulcro della vita e dell’identità di una nazione. Le risorse ci sono ancora e vanno distribuite cercando di proteggere i piccoli comuni e la loro esistenza:

non è infatti nelle città che si producono gli alimenti necessari al nostro sostentamento! Ecco perché, secondo me, in Valle d’Aosta dovremmo fare di tutto per conservare l’identità dei nostri comuni, incentivare i giovani e le famiglie a recuperare il patrimonio abitativo e a mantenere il territorio: abbandonare le nostre montagne significherebbe lasciarle morire e, assieme ad esse, morirebbe anche la nostra storia e seccherebbero le nostre radici. Dovremmo evitare questa continua emorragia di giovani verso la città e cercar di potenziare i servizi e le offerte sul territorio, senza sprechi, ma con un occhio di riguardo alla vita del cittadino. Ed è qui che il ruolo dell’amministrazione locale diventa fondamentale: il cittadino, unitamente con le istituzioni dovrebbe essere l’attore di questa salvaguardia territoriale. Lo stiamo vedendo in maniera ancor più violenta con gli ultimi eventi alluvionali: il mantenimento e la cura del territorio diventano quasi obbligatori dove gli agenti atmosferici diventano sempre più forti e costanti. Mantenere i terreni coltivati e in ordine è quindi fondamentale e per fare questo bisogna che le popolazioni rimangano e vivano sul territorio. Ma come fare, con le contingenze attuali a difendere l’esistenza dei nostri comuni, come riuscire a non impedire questa fuga verso i grandi centri, come invogliare giovani e famiglie a riscoprire gli aspetti positivi della vita comunitaria nei nostri piccoli centri? Vorrei poter aver delle risposte pronte a queste domande che da tempo mi turbano, ma ho solo consigli. Consigli proprio rivolti alle giovani coppie, alle giovani famiglie con bambini che scelgono di vivere ad Antey: malgrado l’amarezza che gli scenari della grande politica possono lasciare, impegnatevi, partecipate alla vita pubblica. La partecipazione attiva è il vero contributo allo sviluppo della democrazia, questo è il solo modo per fare sentire la propria voce, difendere le proprie idee, la propria identità, il proprio paese. Ogni cittadino può contribuire attivamente e, con una sana dialettica, cercare di fare migliorare le cose. La disaffezione dalla politica è comprensibile, ma questa non deve sfociare in una disaffezione della gente per il proprio territorio. Per questo, il mio augurio per il 2015, è quello di un nonno, che vuol trasmettere ai propri nipoti, l’amore per il proprio paese, la voglia di impegnarsi, di agire e di sentirsi parte di una comunità, sana e serena. A’tous les Antesans, touristes et amis d’Antey, mes meilleurs vœux de Joyeux Noel et mes souhaits les plus sincères pour une heureuse année 2015. Le Syndic Robert Brunod

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biblioteca oggi

rale, anche le biblioteche sono state penalizzate e i fondi per l’acquisto libri sono stati completamente sospesi.

News dalla biblioteca Nuovo orario Dal 1° novembre 2014 l’orario di apertura della biblioteca è il seguente: martedì 8.00 - 13.00 mercoledì 13.00 - 17.00 venerdì 8.00 - 13.00 sabato 14.00 - 16.00 Libri novità Tanti i romanzi novità acquistati quest’anno grazie ai fondi stanziati dall’Amministrazione comunale per sopperire alla mancanza del tradizionale sovvenzionamento regionale. Infatti, come conseguenza della crisi economica gene-

è grazie alla sensibilità e alla buona considerazione che la nostra Amministrazione comunale ha nei confronti della Biblioteca che anche quest’anno abbiamo potuto godere dell’ultimo Camilleri per esempio, o dei romanzi di Sveva Casati Modignani e di Danielle Steel, tanto ricercati dalle nostre utenti, e di molti bellissimi album illustrati per bambini. Non tutte le biblioteche della nostra Regione hanno avuto la stessa fortuna, o piuttosto ricevuto la stessa considerazione da parte della propria amministrazione. Per fortuna, nel nostro Sistema Bibliotecario i libri girano. Infatti, dopo un periodo di 60 giorni in cui i libri novità sono destinati al prestito locale, poi entrano nel circuito del prestito interbibliotecario, alleviando in parte il disagio di altre biblioteche. Quest’anno

infatti c’è stato un notevole via vai di bolgette rosse postali, quelle che servono per portare i libri prenotati da una biblioteca all’altra della regione. Sono in arrivo per Natale, tra gli altri, gli ultimi romanzi di Andrea Vitali, Gianrico Carofiglio, Maria Venturi, Patrick Modiano e saggi sulla Prima Guerra Mondiale e sulle comete. “Restyling” della Biblioteca La Biblioteca si è rinnovata, dentro e fuori: nuovi scaffali, funzionali, su ruote, per le due belle sale che così possono mantenere, al bisogno, tutta la loro ampiezza; spostamenti, spolverata e risistemazione del fondo librario per acquistare maggiore visibilità; allestimento di un angolo “intimo” di lettura-studio nella sala d’ingresso; moderne insegne sulla porta d’entrata della Biblioteca, della sala Mostre e del Museo e una buona illuminazione, per accompagnarci nelle prossime buie serate invernali.

à propos de bibliothèque... A propos de bibliothèque... qu’ai-je encore à dire et qui n’ait été encore dit? Depuis l’idée de l’institution d’une bibliothèque à aujourd’hui, les réalisations et propositions ont, certes, été nombreuses et beaucoup ont remporté un tel succès qu’elles font partie intégrante de notre bibliothèque. Cependant, il y a toujours beaucoup à faire pour que ce lieu de rencontres et de culture reste vivant et ouvert à tous. Voilà les objectifs que nous avions dès le départ posés : créér un lieu où la population pourrait se retrouver autour d’activités plaisantes, apprendre, échanger, transmettre... En somme, un lieu où se découvrir des talents,

des passions grâce aux différents ateliers proposés mais surtout où l’on se sente bien avec les autres. Concerts, conférences, tournois d’échecs, cours de différentes natures, lectures... ont jalonné ces dernières années. Mais n’oublions pas le rôle de la bibliothèque dans la conservation de notre passé notamment grâce à la création du costume traditionnel basé sur des recherches historiques et à la reconstitution de la veillée d’antan (petit musée ethnographique) en exposition permanente. Quelques mots encore sur le bulletin “ Lo coucou” qui, d’années en années, a crée un

réseau (le mot est à la mode!) d’information en présentant ce qui se déroulait dans notre commune, s’adressant à tous les habitants, des plus jeunes aux moins jeunes. Bref, Antey peut s’enorgueillir de posséder une institution aussi importante du point de vue culturel et social et qui se situe dans un si bel édifice, accueillant et représentatif de notre culture. Très appréciée et admirée par les touristes lors des différentes manifestations, la bibliothèque nous appartient un peu à tous et donc il nous appartient d’en prendre soin. Annie Vival


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La Maison de la Culture Almer Meynet.

Romanzi acquistati di recente Adulterio. Paulo Coelho Biglietto, signorina. Andrea Vitali Cacciatori di tesori. Chris Grabenstein - James Patterson Dentro c'è una strada per Parigi. Novita Amadei I segreti di Cavendon Hall. Barbara Taylor Bradford Il bambino di Schindler. Leon Leyson Il caso Eduard Einstein. Laurent Seksik Il lato oscuro del cuore. Corrado Augias Il mio piccolo principe. Anna Gavalda Il nero e l'argento. Paolo Giordano Il nuotatore. Joakim Zander Il sale rosa dell'Himalaya. Camilla Baresani Il viaggio verso casa. Catherine Dunne L'assassinio di Pitagora. Marcos Chicot La distanza da Helsinki. Raffaella Silvestri La moglie magica. Sveva Casati Modignani La regina delle nevi. Michael Cunningham La regola dell'equilibrio. Gianrico Carofiglio La sposa silenziosa. A. S. A. Harrison La verità di Amelia. Kimberly Mccreight Le cose che non so di te. Christina Baker Kline Le scelte che non hai fatto. Maria Perosino Note a margine di una sconfitta. Nadeem Aslam Niente è per caso. Maria Venturi Tommaso sa le stelle. Giovanni Montanaro Un cielo pieno di comete. Albino Carbognani Un giorno per volta. Danielle Steel Una lacrima color turchese. Mauro Corona Viaggio di nozze. Patrick Modiano

Don Almer Meynet fu parroco ad Antey-Saint-André dal 1950 al 1971. Da tutti gli Antesans che l’hanno conosciuto è ricordato come il “Parroco Buono”, un sacerdote eccezionale che agiva e si proiettava con la totalità del suo essere in tutte le direzioni dove occorreva aiuto e conforto. Nel 1995 l’Amministrazione comunale ha intitolato la biblioteca in suo onore: La Maison de la Culture Almer Meynet.

Novità libri per bambini Gli ultimi arrivi per i lettori più piccoli sono già disponibili in bilbioteca.

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Centenario Prima Guerra Mondiale 2014-2018 La Biblioteca di Antey-Saint-André vi segnala una serie di documenti recenti presenti nel Sistema Bibliotecario Valdostano per approfondire la conoscenza sulla Grande Guerra 1914-1918. Adulti Saggistica . Aldo Cazzullo. La guerra dei nostri nonni. Milano: A. Mondadori, 2014 . Diego Vaschetto. Sui sentieri della Grande Guerra: dall’Adamello alle Tre cime di Lavaredo. Torino: Edizioni del Capricorno, 2014 . Niall Ferguson. Il grido dei morti: la prima guerra mondiale: il più atroce conflitto di ogni tempo. Milano : A. Mondadori, 2014 . Gian Enrico Rusconi. 1914: attacco a occidente. Bologna : il Mulino, 2014 . Marta Boneschi. Donne nella Grande Guerra. Bologna : Il mulino, 2014 . Max Hastings. Catastrofe 1914 : l’Europa in guerra. Vicenza : Neri Pozza, 2014 . Emilio Gentile. Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo: storia illustrata della Grande Guerra. Roma: Laterza, 2014 . Frantz Adam. Ce que j’ai vu de la Grande guerre. Paris: La découverte, 2013 . Antoine Prost. La Grande guerre expliquée en images. Paris: Seuil, 2013 . Paul Herman. Les petits soldats de la Grande Guerre. Grenoble: Glénat, 2013 . Alberto Rosselli. Storie segrete della grande guerra: operazioni militari, campagne e stragi poco note del primo conflitto mondiale. Fidenza: Mattioli 1885, 2013 . Ian F.W. Beckett. La prima guerra mondiale: dodici punti di svolta. Torino: Einaudi, 2013 . Christian L. Droste, Renato Prinzhofer. Il caso “Lusitania”: la tragedia del mare che decise la Prima guerra mondiale. Milano: Mursia, 2013 . Margaret MacMillan. 1914: come la luce si spense sul mondo di ieri. Milano: Rizzoli, 2013 . Alessandro Allemano. Alpini nella leggenda: il colonnello Ernesto Umberto Testa Fochi e il Battaglione Aosta. Stampa 2012 . Jacques Tardi. Era la guerra delle trincee. Milano: BD, 2012 . Nicola Bultrini. Antonio Tentori. Il cinema della Grande Guerra. Chiari: Nordpress, 2008 . Peter Englund. La bellezza e l’orrore: la Grande Guerra narrata in diciannove destini. Torino: Einaudi, 2012 . Eugenio Bucciol. Animali al fronte: protagonisti oscuri della grande guerra. Portogruaro: Nuova dimensione, 2003 Narrativa . Hans Tuzzi. Il Trio dell’arciduca. Torino: Bollati Boringhieri, 2014 . Erich Maria Remarque. Tre camerati. Vicenza: Neri Pozza, 2013 . Pierre Lemaitre. Au revoir là-haut. Paris: Albin Michel, 2013 (Prix Goncourt) . Andrea Molesini. Non tutti i bastardi sono di Vienna. Palermo: Sellerio, 2010 . Alessandro Baricco. Questa storia. Roma: Fandango, 2005 Ragazzi Narrativa . Paul Dowswell. L’ultima alba di guerra. Milano: Feltrinelli, 2013 . Michael Morpurgo. La guerra del soldato Pace. Milano: Salani, 2005 . Michael Morpurgo. War horse. Milano : Mondolibi, 2012 . Donatella Bindi Mondaini. Danza fatale: il mistero di Mata Hari. San Dorligo della Valle: EL, 2004 . Guido Sgardoli. Kaspar, il bravo soldato. Firenze: Giunti, 2007 . Lia Levi. Cecilia va alla guerra. Casale Monferrato: Piemme, 2007 Saggistica . Terry Deary. Pidocchiosa prima guerra mondiale. Firenze: Salani, 2001 . Ken Hills. La prima guerra mondiale. Ozzano Emilia: Malipiero, 1990 . Jean-Pierre Verney. La première guerre mondiale. Paris: Fleurus, 2011 . Thierry Aprile. Pendant la Grande guerre: Rose, France, 1914-1918. Paris: Gallimard, 2009


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Approfondimento

Libri sulla Grande Guerra acquistati recentemente dalla Biblioteca di Antey

Donne nella Grande Guerra, di Marta Boneschi Qual è stato il ruolo delle donne italiane nella Grande Guerra? In tutti i paesi belligeranti, il conflitto fu un’occasione di emancipazione per le donne, che si trovarono a rimpiazzare in molte funzioni gli uomini partiti per il fronte, e in qualche modo andarono in guerra anche loro: come crocerossine, in Carnia come portatrici, nelle retrovie come prostitute a sollievo delle truppe. Ma il libro ci racconta anche di una spia, di un’inviata di guerra, della regina Elena che trasformò il Quirinale in ospedale, delle intellettuali che militarono pro o contro la guerra: da Margherita Sarfatti a Eva Amendola e Angelica Balabanoff, alla dimenticata maestra antimilitarista Fanny Dal Ry, per finire con Rosa Genoni, pioniera della moda italiana, che abbandona il lavoro e si batte contro la guerra. Introduzione di Dacia Maraini.

La guerra dei nostri nonni, di Aldo Cazzullo La Grande Guerra non ha eroi. I protagonisti non sono re, imperatori, generali. Sono fanti contadini: i nostri nonni. Aldo Cazzullo racconta il conflitto ‘15-18 sul fronte italiano, alternando storie di uomini e di donne: le storie delle nostre famiglie. Perché la guerra è l’inizio della libertà per le donne, che dimostrano di poter fare le stesse cose degli uomini: lavorare in fabbrica, guidare i tram, laurearsi, insegnare. Le vicende di crocerossine, prostitute, portatrici, spie, inviate di guerra, persino soldatesse in incognito, incrociano quelle di alpini, arditi, prigionieri, poeti in armi, grandi personaggi e altri sconosciuti. Attraverso lettere, diari di guerra, testimonianze anche inedite, “La guerra dei nostri nonni” conduce nell’abisso del dolore. Ma sia le testimonianze di una sofferenza che oggi non riusciamo neppure a immaginare, sia le tante storie a lieto fine, come quelle raccolte dall’autore su Facebook, restituiscono la stessa idea di fondo: la Grande Guerra fu la prima sfida dell’Italia unita; e fu vinta. L’Italia poteva essere spazzata via; dimostrò di non essere più “un nome geografico”, ma una nazione. Questo non toglie nulla alle gravissime responsabilità, che il libro denuncia con forza, di politici, generali, affaristi, intellettuali, a cominciare da D’Annunzio, che trascinarono il Paese nel grande massacro. Ma può aiutarci a ricordare chi erano i nostri nonni, di quale forza morale furono capaci, e quale patrimonio portiamo dentro di noi.

La guerra grande. Storie di gente comune. di Antonio Gibelli Uomini che furono chiamati a far parte della grande macchina della guerra e ne conobbero la dimensione smisurata e ineluttabile. Che vissero in prima persona la ritirata di Caporetto, che patirono la fame nei campi di prigionia, che tornarono a casa talvolta menomati per sempre. Donne che si assunsero il carico del lavoro e della crescita dei bambini, che attesero i mariti, i padri, i fratelli, i figli, che soccorsero i soldati con la loro forza morale o si presero cura dei loro corpi come infermiere volontarie. Questo libro ricostruisce la storia della prima guerra mondiale attraverso le storie di persone comuni che ne furono coinvolte e travolte. Per far riemergere la trama vissuta e sofferta della guerra si affida al fiume carsico delle scritture inedite, fragili e spesso incerte, prodotte dai protagonisti a volte nel fondo di una trincea o nella baracca di un campo di concentramento, nel corso del conflitto ma anche dopo. Le lettere inviate a casa dal fronte e dalla prigionia e viceversa, i taccuini, i diari, le memorie scritte a distanza di tempo, gli album con le dediche dei malati alle infermiere danno un volto, un nome e un cognome, una storia alle speranze e alla disperazione di chi uscì vivo dal conflitto e di chi ne fu inghiottito.

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“Nati per leggere” Perché promuovere la lettura in famiglia già dal primo anno di vita? [La lettura precoce è l’attività più efficace che il pediatra può svolgere per promuovere lo sviluppo del bambino (American Academy of Pediatrics)] Una ricerca svolta quando Nati per Leggere muoveva i primi passi in Italia (1999), ha dimostrato che nel nostro paese l’abitudine a leggere libri almeno tre-quattro volte alla settimana con i bambini molto piccoli era presente

solo nel 20- 30% delle famiglie al Centro-Nord e nel 10% di quelle del Sud. Nella maggior parte delle famiglie non vi sono né strumenti né esperienza personale per sviluppare la pratica della lettura precoce, in assenza di stimoli e consigli che provengano dall’esterno. Essa è particolarmente efficace nel colmare il divario che si crea già nei primi anni di vita tra bambini di famiglie con livelli educativi e cultu-

rali diversi, dimostrandosi un potente fattore di riduzione delle disuguaglianze sociali. La lettura precoce è stata raccomandata dall’OMS, dall’UNICEF e dalla Banca Mondiale nell’ambito delle attività tese a sviluppare precocemente lo sviluppo intellettuale e le competenze del bambino. I. Dalla parte del bambino Rapporto tra lettura precoce e opportunità di sviluppo del bambino È noto che, in generale e fatte salve variabili di tipo genetico, disordini dello sviluppo e problemi psicosociali dei genitori, i bambini che vivono in contesti ricchi da un punto di vista delle letture disponibili in casa come libri, riviste e giornali, hanno uno sviluppo maggiore del linguaggio e imparano a leggere prima e con meno difficoltà. Le ricerche effettuate a partire dai primi anni ’90 sulla promozione della lettura precoce negli Stati Uniti hanno dimostrato che i bambini cui viene letto fin dal primo anno di vita con una certa continuità hanno uno sviluppo del linguaggio sia recettivo che espressivo maggiore e in seguito incontrano meno difficoltà nell’apprendimento della lettura. Le abilità di lettura negli anni successivi sono direttamente correlate all’esposizione al linguaggio. Gli studi dimostrano come il vocabolario di un bambino di 3 anni sia fortemente correlato alla quantità e alla varietà di parole ascoltate a 8 mesi di vita e che, in contesti svantaggiati dal punto di vista culturale, i bambini sono esposti a circa 30 milioni di parole in meno rispetto ai loro coetanei. Un bambino che legge con difficoltà evidenzierà probabilmente difficoltà a scuola; rischierà l’abbandono scolastico e, dati i bassi livelli educativi, avrà minori opportunità lavorative. Un bambino che legge e trova piacere a farlo


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troverà più facilmente stimoli continui per la propria crescita personale. La lettura ad alta voce in epoca precoce non solo stimola lo sviluppo del linguaggio e le abilità cognitive ma favorisce nei bambini la motivazione, la curiosità e la memoria, tutte funzioni che vengono a comporre il bagaglio intellettuale ed emotivo complessivo del bambino.

cace e tanto più memorizzabile quanto più è collegato a esperienze emotive. Se esse sono piacevoli, è più probabile che quell’attività sia poi ripresa dal bambino, che non solo svilupperà competenze linguistiche maggiori ma imparerà ad amare i libri e la lettura, perché legati a momenti vissuti piacevolmente con i genitori o con persone con forte legame affettivo come nonni, educatori e tate.

Importanza dell’inizio in epoca precoce La plasticità del cervello, caratterizzata da una ricca produzione di connessioni tra le varie cellule nervose, è massima nei primi tre anni di vita. Esiste quindi una “finestra di opportunità” durante la quale gli effetti della stimolazione ambientale sullo sviluppo della struttura cerebrale e sulle sue funzioni sono massimali, e questo vale in particolar modo per quanto riguarda le funzioni legate al linguaggio. Gli effetti di stimolazioni cognitive nei primi tre anni di vita sono rilevabili anche a molti anni di distanza in termini di literacy (competenza linguistica) e di sviluppo intellettuale complessivo.

II. Dalla parte dei genitori è esperienza comune dei pediatri che si sono impegnati nella promozione della lettura, negli Stati Uniti come in Italia, che i genitori scoprono con entusiasmo l’interesse dei bambini anche molto piccoli rispetto all’oggetto-libro e la capacità del bambino di rispondere agli stimoli sia visivi che uditivi prodotti dalla lettura. Essi si rendono conto che le competenze e l’interesse del bambino esistono ben prima di quanto potessero supporre. Sono inoltre entusiasti del rapporto che si crea con il bimbo, disponendo di uno strumento in più di vicinanza sia fisica che affettiva (le cosiddette “cure prossimali”) con i propri bimbi. Si sentono genitori più competenti. Il diventare progressivamente più esperti nel capire come, quando e che cosa leggere al loro bambino è motivo di soddisfazione perché sentono di fare una cosa utile per lui e piacevole per loro stessi.

Importanza che questo avvenga nell’ambito familiare Come la scienza dell’apprendimento ha ben dimostrato, lo stimolo cognitivo è tanto più effi-

In definitiva, la lettura ai bambini può essere definita come un vettore di competenze genitoriali. “Nati per Leggere” può essere una strada efficace di sostegno alla genitorialità. I libri forniscono inoltre al genitore, e soprattutto al genitore meno “attrezzato” ed esperto, una struttura del linguaggio e un vocabolario appropriati da usare con i loro bambini: parole semplici e frasi brevi a cui i genitori possono aggiungere una modulazione del tono e un’esagerazione delle unità acustiche che aiutano nella discriminazione dei suoni più diffusi. Questo particolare modo di parlare ai bambini è stato definito “Parentese” o “Mammese” ed è facilitato dal linguaggio semplice che si trova nei libri scritti per i bambini dei primi tre anni di vita. Marco Debernardi, pediatra di famiglia Referente Associazione Culturale Pediatri Nati per Leggere Valle d’Aosta

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Les traditions valdôtaines illustrées par Altan Lo ninno è lo tsaret Après Pimpa, Projè Popón et La conta di ra, la collaboration entre l’Assessorat de l’éducation et de la culture et le célèbre dessinateur Altan s’enrichit d’un nouveau chapitre, avec la publication du livre illustré Lo ninno è lo tsaret. Ce conte, tiré de la tradition orale valdôtaine, a été conçu comme support didactique pour le projet d’enseignement facultatif du francoprovençal dans les écoles - lancé au printemps 2013 par l’Assessorat - mais il peut également devenir un outil efficace et amusant pour faire découvrir le patois aux nouvelles générations, et ce, même hors du contexte scolaire.

Les textes de l’histoire n’ont pas été imprimés directement sur le livre, mais doivent être téléchargés de la section Apprendre du site dédié au patois. Dans cette section nous retrouvons les versions du conte Lo ninno è lo tsaret, dans les différentes variétés de francoprovençal valdôtain. Les textes ont été traduits par les différents experts de francoprovençal. Vous pouvez télécharger la version de votre choix et, avec vos enfants, vous pouvez découper puis coller les textes sur le livre, en suivant le numéro des pages. Les dernières pages du livre présentent toutefois le texte original du conte, en italien et en français, ainsi que sa version dans le patois de Verrayes.

Le francoprovençal est la langue qui unit les communautés autour du Mont-Blanc. Découvrez-là à travers le portail de l'Assessorat de l'éducation et de la culture de la Région autonome Vallée d'Aoste. Bienvenue dans le site du patois www.patoisvda.org Accédez aux sections et vous y trouverez une source didactique incroyable, pour apprendre à vos enfants le francoprovençal.

Il patois... di qua e di là!

Lo petcheu melet é lo tsaret Patois d’Antey-Saint-André Par Andrea Rolando

Ecco in quanti modi (e non sono tutti...) possiamo sentire nelle nostre valli la traduzione di “Allora il nonno gli disse:”

Y ave én queu én petcheu melet qu’i ché pormonéve to fiér, én trottèn é én fézèn dé mouéze avoué lé minó dou veulladzo. Én bé dzor, size seu y an deu : « Ah ! Comèn i sareu bé sé lo melet y asse én tsaret ! ».

Ma lé botcha i l’an po écoutó, ou contréo : y an djontó éncò d’otre pomme, tellamèn qué, can lo petcheu melet y é partì, lo tsaret y a fé… crac ! Lo petcheu melet i ch’é betó a pioà : « Naaaa... mon bé tsaret ! ».

Adón papagràn y a deu: Adón lo greu ie di: Donca, lo pagró y at deut: Adonca lo parégros ou y a deut: Adón padàn l’a deut: Donca lo payos y at deut: Adòn lo nânó y a deut: Alourra lou gro y a deut: Aloura ou bon a dè: Adón pagàn l’a deu: Adòn lo gan n’a deut: Adòn lou grandòn i y a deut: Adòn granpée l’a deutte: Adòn pegràn l’a deu :

Adón papagràn y a deu : « Eh bén ! Dze vo lo fabreucco mè, si tsaret ! ». Y a pré dé lan, y a pré lo martélet, y a pré la réssetta, y a pré lo verbéquén, y a pré dé cleu, poué y a ressó, copó, foó... é pan ! é boum ! é pan ! é boum ! … y a fabrecó én bé tsaret.

Forteuna qué papagràn i passéve per lé ! Y a démandó : « Couì y é qu’i pioue ? ». Lé minó i ll’an répondù : « Ah ! Y é lo petcheu melet : i ch’é rontù chon tsaret ! ».

...Ma, alla fine... che cosa gli disse il nonno?

Poué y a fé lé rove dé beuc, y a betó én bé serclo dé fér tot outor é i lé-z-à montó su lo tsaret. Pensé vo comèn lé botcha i sonve contèn ! É lo melet éncò dé pieu : llu dévàn é lo tsaret déré !

Adón papagràn y a détacó lo tsaret, y a torna pré dé lan, y a torna pré lo martélet, y a torna pré la réssetta, y a torna pré lo verbéquén, y a torna pré dé cleu, poué y a torna ressó, torna copó, torna foó... é pan ! é boum ! é pan ! é boum ! … y a arendzé lo tsaret.

Can y a itó lo momàn dé couiillì lé pomme, lé minó y an tsardzé lé fruì maveur su lo tsaret. Én bé dzor, y an émpyì lo tsaret tanque a ro dé l’éponda, mémo si lo melet i lé prèyéve : « Na, po paé, y é tro pézàn ! ».

Lo petcheu melet y éve to contèn, ma y a deu : « Si queu, mé minó, tsardzé po tro lo tsaret dé pomme ! ». É lé botcha dou veulladzo, to contèn perquè lo petcheu melet y ave queuttó dé pioà, y an fé én tor dé danse outor dou tsaret.


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Letture e laboratori in Biblioteca: I bambini della Scuola Primaria hanno seguito con molto interesse e partecipazione le avventure del piccolo Kirikou: proiezione in francese, musiche coinvolgenti, canti in francese su ritmi africani e tanti libri fatti arrivare dalle altre biblioteche per l’occasione della settimana della Francophonie. Anche il Gruffalò, quello strano animale con gli “occhi arancioni, la lingua molliccia, e aculei violacei sulla pelliccia”, ha riscosso grande entusiasmo da parte dei bambini delle scuole di Antey.

Tout Kirikou A l’occasion de la Journée internationale de la Francophonie, la Bibliothèque communale d’Antey-Saint-André vous propose une vitrine dédiée à Kirikou, le personnage de fiction créé par l’animateur français Michel Ocelot, Les livres et les CDs, seront à disposition des enfants et des écoles d’Antey pendent le mois de mars.

L’appuntamento del mercoledì pomeriggio con Rosanna durante l’estate è sempre molto frequentato: Rosanna legge le fiabe, i bambini le ascoltano, disegnano, colorano, raccontano. toujours aussi petit, mais toujours aussi vaillant ! 20 mars 2014 Journée internationale de la Francophonie

L’appuntamento del mercoledì con Rosanna Legge

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Laboratorio “Il paese che sono io” I bambini hanno ascoltato con attenzione l’emozionante storia “Il paese che sono io”, animata e illustrata da Anna Peiretti dell’Associazione Paideia di Torino, un gruppo di persone attente a ragazzi in difficoltà perché disabili o in situazione di malattia. è la storia di 10 ragazzi che si raccontano attraverso fotografie, ritratti e parole, realizzata su dieci grandi pannelli colorati che sono stati esposti per la prima volta sui cancelli della Mole Antonelliana e che ora girano in mostra per l’Italia. I bambini sono stati poi invitati a realizzare il proprio pannello IL PAESE CHE SONO IO rivivendo la storia della mostra. Armato di cartoncino, pennarelli e uno specchio, ognuno si è guardato in silenzio, in intimità, ha chiuso gli occhi, ha rielaborato le informazioni e poi ha riversato con sincerità disarmante emozioni e pensieri nel proprio autoritratto. Il risultato è stato sorprendente! Non i soliti disegni stereotipati, no. Ognuno ha saputo esprimere la propria caratteristica, ciò che lo differenzia dagli altri, ciò che è importante.

Per farsi un autoritratto Metti te stesso davanti allo specchio, come la luna si specchia nel secchio. Guardati bene, guardati attento, l’autoritratto si fa in un momento. È lungo il tuo viso? È largo? Rotondo? Allora disegna il cerchio del mondo. E gli occhi? Il naso? Hai capelli all’insù? Dì alla matita di farne di più. Guardati ancora, più giù, fino al mento: è l’autoritratto di un viso contento. (Mela Cecchi) Filastrocca dello specchio Specchio Specchio trasparente Son qualcuno o sono niente? Specchio specchio luminoso Son qualcuno o sono un coso? Specchio Specchio Cristallino Son qualcuno o son pulcino? Specchio Specchio dei miei giochi Quattro anni non son pochi? (Roberto Piumini) www.fondazionepaideia.it


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La Partita a Scacchi di Marostica a Personaggi Viventi La leggendaria vicenda risale al 1454 quando Marostica era una delle fedelissime della Repubblica Veneta. Avvenne che due nobili cavalieri si innamorarono contemporaneamente della bella Lionora, figlia del governatore di Marostica, e si sfidarono per lei in un cruento duello. Ma il Governatore, che non voleva inimicarsi alcuno dei due animosi giovani e perderli in

duello, proibì lo scontro e decise perciò che Lionora sarebbe andata sposa a quello dei rivali che avesse vinto una partita al nobile gioco degli scacchi tenuta nella piazza d’armi con pezzi viventi. Dal 1954 gli organizzatori dell’evento hanno deciso di prendere ispirazione dalle più belle partite della storia mondiale degli scacchi e di rievocarne una ogni 2 anni sulla Scacchiera

Gigante di Piazza Castello. Tra di esse le più note sono l’Immortale e la Sempreverde. Proposta dal locale Circolo Scacchistico, la partita viene scelta dal comitato organizzatore secondo precisi requisiti: deve concludersi infatti con un minimo di 16 e un massimo di 20 mosse; deve durare intorno ai 30 minuti e deve essere altamente spettacolare.

Belle serate d’agosto in Biblioteca per gli appassionati degli scacchi

CineCoucou a cura di Annie Vival

Hippocrate de Thomas Lilti avec Vincent Lacoste, Reda Kateb, Jacques Gamblin et le personnel hospitalier Un peu différent, entre fiction et documentaire, ce film ne peut que plaire à tous ceux qui sont intrigués par le monde médical et le monde du travail. Grinçants parfois émouvants mais surtout tellement vrais, les personnages nous font pénétrer au coeur de la réalité des hopitaux et c’est révélateur. Benjamin va devenir un grand médecin, il en est certain. Mais pour son premier stage d’interne dans le service de son

L’artiste Peter Engels a réalisé le portrait d’Hippocrate (100 x 200 cm), le père de la médecine. Il s’est, pour cela, basé sur les rares statues conservées que l’on fit d’Hippo-

père, rien ne se passe comme prévu. La pratique se révèle plus rude que la théorie. La responsabilité est écrasante, son père est aux abonnés absents et son co-interne, Abdel, est un médecin étranger plus expérimenté que lui. Benjamin va se confronter brutalement à ses limites, à ses peurs, celles de ses patients, des familles, des médecins, et du personnel. Son initiation commence.

crate. Symbole médical par excellence, c’est le Caducée qu’il a peint. Dans la Grèce antique, ce bâton symbolisait la paix, la protection, la guérison, l’unité et la réconciliation. Selon Hippocrate, fondateur de la médecine occidentale et grand philosophe de l’Antiquité, l’alimentation est la base essentielle de la santé. Avant de pouvoir exercer, tout médecin prête le serment d’Hippocrate. Hippocrate a scindé la science de la philosophie de la nature. Il a mis l’accent sur l’hygiène, tant pour le patient que le médecin. Des habitudes alimentaires

saines, l’importance de l’air frais, la capacité du corps à s’auto-régénérer et le souci de l’équilibre (homéostasie) étaient les piliers de la thérapie de ce médecin grec (né aux environ 460 et mort en 370 av. J.-C.). Hippocrate disait : « Que la nourriture soit votre médecine ». Hippocrate était végétarien tout comme beaucoup de penseurs connus, dont Nikola Tesla, Jean-Jacques Rousseau, Thomas Edison et Charles Darwin.

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Attività svolte Un’estate di musica, fiabe, conferenze, esposizioni... Le manifestazioni estive ad Antey si sono svolte secondo il calendario previsto e con buona affluenza di pubblico.

Anche il concerto di Carlo Benvenuto ha suscitato un vivace coinvolgimento del pubblico che si è lasciato trascinare dai grandi successi di sempre, in italiano e in francese e dalla innata simpatia dell’interprete. Le conferenze di psicologia hanno suscitato nei partecipanti un profondo interesse per gli argomenti trattati; quest’estate ci siamo occupati di emozioni, di bellezza e problematiche alimentari, e di come essere genitori efficaci. Ancora una volta, il relatore Luca Domeneghetti ha dato prova di grande professionalità ed è stato capace di trasmettere con semplicità anche gli argomenti più impegnativi.

è stato particolarmente apprezzato il concerto del Trio Ensemble d’autore che ha presentato un programma legato alle canzoni dei “ricordi”, della “nostalgia”, delle profonde e intense emozioni. Il tenore Michelangelo Pepino ha interpretato i brani con voce potente, limpida e ricca di possibilità espressive, facendo divertire i presenti col suo umorismo e la sua presenza scenica.

La Sala Mostre ha ospitato in agosto l’esposizione di Carlotta Crichigno, di origine emiliana e diplomata presso l’Accademia d’Arte di Parma. Durante il mese di novembre sono iniziati il corso di vannerie e il corso di pittura con la maestra d’arte Lucia Banderé. Buon lavoro a tutti i corsisti!

Fiabe nel bosco 2014 Per la quinta edizione di “Fiabe nel bosco”, l’appuntamento teatrale dedicato ai bambini, l’Office Régional du Tourisme si è affidato alla guida di un’originale famiglia montanara che ha accompagnato il pubblico attraverso cultura e tradizione, artigianato e allevamento, alpinismo e medicina popolare tipiche del patrimonio valdostano. La famiglia D’Antanoz è composta dal nonno, la nonna, il nipotino e la nipotina che sono i protagonisti della storia che è stata raccontata all’aperto, nella bella area verde Ru de Liex.

Anteprima 2015 Corso La Commissione della Biblioteca pensa di organizzare il corso MEMORAPID per studenti e adulti - Tecniche di memorizzazione rapida e metodologia di studio, a cura del dott. Luca Domeneghetti, psicologo e formatore. Si tratta di un corso strutturato in più incontri e verrà proposto in primavera per dare la possibilità a studenti e lavoratori di affrontare le loro “difficoltà” di memoria, metodo di studio, ansia, stress... nel momento dell’anno in cui tali problematiche emergono più frequentemente.

Mostre Per l’estate 2015 è prevista l’esposizione delle opere del pittore Elso Montrosset; si tratta di quadri ad olio di paesaggi nelle varie stagioni incentrati sui suggestivi ambienti del nostro Comune. Il pittore Montrosset dipinge prevalentemente en plein air, non sarà perciò difficile incontrarlo al lavoro! Anche le pittrici Lucia Deanoz e Maria Grazia Gastaldo si sono lasciate attirare dalla nostra bellissima Sala Mostre. Le troveremo lì con i loro quadri verso la fine di luglio.

Varie Sono giunte in Biblioteca delle richieste per organizzare una gita ad un parco animali, un torneo di burraco e un corso di scultura. Date il vostro parere! La Commissione della Biblioteca, l’Associazione Le Vieux Pommier e L’Amministrazione comunale di Antey-Saint-André si attiveranno per soddisfare le vostre esigenze!


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Biscuits de Noël La cucina del Risparmio Maria Teresa Vaudagnotto Bianco editore

Priuli&Verlucca

“Che cosa faccio da mangiare oggi? Gli zucchini ripieni li ho fatti ieri, le polpette non piacciono a nessuno, le uova non vanno al bimbo… Dovrò ripiegare sulla solita bistecca…”. Quante volte avete fatto o sentito fare un discorso su per giù come questo? E pensare che oggi non c’è che l’imbarazzo della scelta: i negozi di alimentari sembrano un invito all’ingordigia. Ben altrimenti si presentava la situazione un tempo, quando mancavano anche le cose fondamentali e bisognava fare miracoli per presentare in tavola piatti appetitosi e variati. Ma “la necessità aguzza l’ingegno”: e nacquero pietanze, magari ottenute con gli avanzi del giorno prima che oggi, abituati alle scatolette, ai precotti e allo stress di una vita vissuta di corsa, farebbero leccare più di un paio di baffi. L’Autrice, donna di casa nel senso più genuino del termine, ci presenta qui le gustose ricette nate in quel tempo e in tutti i tempi in cui ingredienti o quattrini abbiano fatto difetto. Sono ricette semplici, di cose che si possono fare senza problemi di dosi e di ingredienti. Ricette per tutti i giorni (ma anche per gli ospiti), che diano una risposta semplice e fattibile alla quotidiana domanda: “Cosa faccio di buono da mangiare, oggi?”.

Ingrédients : 1 c.c. zeste d’orange 1 c.c. levure chimique 1 c.c. gingembre en poudre 1 c.c. cannelle 2 pincées sel 250 gr farine 100 gr beurre mou 125 gr miel 85 gr sucre roux Préparation : Mélanger le beurre et le sucre roux jusqu’à obtention d’une pommade. Ajouter le miel, le

zeste d’orange. Battre pendant 5 min jusqu’à obtention d’un mélange homogène. Mélanger la levure chimique, le gingembre, la cannelle et le sel et les incorporer à la préparation. Incorporer la farine petit à petit pour obtenir une pâte un peu molle. Couvrir la pâte d’un film plastique et réserver au frais pendant 2 à 4 heures. Préchauffer le four à 180°C. Etaler la pâte le plus finement possible avec un rouleau à pâtisserie. Découper la pâte avec des emporte-pièces de la forme de votre choix. Cuire pendant 8 minutes. Laisser les biscuits refroidir puis les décorer selon votre choix

Salvia

Salvia officinalis L. | famiglia: Labiatae La salvia è molto conosciuta e utilizzata in cucina come erba aromatica e in fitoterapia. Cresce spontanea sui dirupi sassosi ed assolati del Centro-sud ed è ampiamente coltivata. Si usano le sommità fiorite e le foglie che, raccolte da maggio ad estate inoltrata, si essicano all’ombra e si conservano in recipienti chiusi. è un buon tonico generale, antispasmodico, diuretico, antisettico, emmenagogo (favorisce il flusso mestruale) e antisudorifero. Si utilizza pertanto nelle astenie, nelle cattive digestioni, nell’asma, nell’ipotensione, nei casi di eccessiva sudorazione e nei disturbi della menopausa. Dalla salvia si estrae un olio essenziale distillato per corrente di vapore dalla pianta secca il cui profumo è forte, speziato,fresco e aromatico. Ma se ne sconsiglia l‘uso interno poiché contiene elevate quantità di tujone, un chetone molto tossico: al suo posto è da preferire l’olio essenziale della Salvia Sclarea in cui non è presente questo componente. Nella lampada per aromi, invece, ha un effetto rafforzante generale, purificante ed equilibrante. è l’essenza migliore per regolare la sudorazione, utile soprattutto durante le vampate del climaterio, in bagni, docce e infusi di foglie (2-3 tazze al giorno). In massaggi e impacchi è efficace contro il ristagno linfatico nelle gambe, mentre con l‘essenza diluita si fanno gargarismi contro afte, angina e infiammazioni delle mucose orali. Il nome del genere Salvia deriva dal latino salvus, sano, salvo e salvare, ossia salvare, guarire e riflette la grande reputazione di cui godeva la salvia comune come pianta curativa fin dai tempi più remoti. Secondo la mitologia greca Zeus (Giove per i Romani) quando nacque fu allattato da una capra,

Amaltea, accanto a un cespuglio di salvia il cui profumo conferì al suo latte un potere divino. Era considerata sacra e veniva offerta in dono agli dei per ottenerne favori e per ricevere la gioia di vivere. A Roma la salvia diventò la pianta delle Napee, le ninfe delle valli. Secondo una tradizione di probabile derivazione etrusca la salvia divenne “La regina del’orto”. Alle persone tormentate nello spirito si consigliava di toccare la salvia al chiarore della luna crescente. Anche la Scuola Salernitana di medicina tenne in grande considerazione la salvia. In un aforisma si legge: “Cur moriatur homo, cui salvia crescit in horto?” (Perché dovrebbe morire l‘uomo quando la salvia cresce nel suo orto?). La salvia divenne una specie di panacea per il corpo e per lo spirito. Per le sue foglie argentee la salvia è stata collegata alla luna, il corpo celeste che governa tradizionalmente i cicli e le funzioni femminili, ed è quindi legata in modo particolare alla donna, sia dal punto di vista simbolico sia da quello terapeutico. Maria Rosa Bonel

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Tutto inizia con un melo

Anzi, con una mela. Così potremmo riassumere l’inizio della civiltà occidentale. Nella tradizione ebraica prima, cristiana poi, troviamo la mela nel mito del Paradiso Terrestre, comunemente associata alla Caduta dell’Uomo, ovvero alla sua entrata nella coscienza umana: la conoscenza del bene e del male tutta racchiusa in un umile frutto. Anche nella mitologia greca la guerra di Troia nacque a causa di una mela d’oro offerta in dono al banchetto di nozze di Teti e Peleo da Eris, la dea della Discordia. “Alla più bella” fu la frase con cui Eris offrì il suo dono, ed Era, Atena e Afrodite, rispettivamente dee della natura, della conoscenza e dell’amore, non volendo rinunciare a tale qualità si scatenarono in una lite furibonda, finché Giove, il re degli dei, impose loro di far risolvere la loro disputa da un mortale: Paride, che assegnò il pomo alla dea della bellezza e dell’amore Afrodite, a cui la mela, da allora, è attribuita. Ma la mela può essere anche un frutto mortale - come non ricordare la mela avvelenata di Cenerentola-; oppure l’al di là celtico con l’isola Emain Ablach, ovvero “isola ricca di alberi di mele”, da cui si ricava il sidro, bevanda d’elezione dei popoli nordici. Ritroviamo la mela anche nei simboli del potere:

l’imperatore, che tradizionalmente è associato alla continuità del grande Impero Romano, è stato rappresentato mentre regge due simboli: lo scettro e Il globo, che altro non è che una mela. Lo scettro simbolo di potenza, mentre la mela simbolo di prosperità e fertilità. Quindi per secoli, millenni addirittura, la mela e la sua simbologia ha accompagnato la nostra storia, nel mito come nella realtà, assumendo valenze a volte positive, vitali, e altre volte più negative, misteriose. E nell’attualità? Come non pensare alla Grande Mela: il secondo nome della città più cosmopolita e importante del mondo: New York; oppure ad un logo conosciuto in tutto il pianeta: quello della Apple: la mela appunto, che ritroviamo sia su potenti personal computer che sul diffusissimo Iphone, strumento che ha letteralmente rivoluzionato la società moderna. Il melo quindi come simbolo di continua ricerca della bellezza, della conoscenza e della libertà, che senza conoscenza e bellezza non potrebbe nemmeno esistere. Ma anche concretamente come frutto da cui è dipesa la vita di generazioni di agricoltori, che da tale meraviglioso frutto hanno tratto sostentamento, benessere e guadagno. Antey-Saint-André è il paese della Festa delle


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Mele; è un paese eminentemente turistico ed è letteralmente circondato da alberi di mele che arricchiscono il paesaggio non solo con i loro frutti, ma anche con la bellezza della loro fioritura. Delle antiche coltivazioni rimangono solo pascoli e boschi; i campi a terrazza dove si coltivavano la segala e il grano sono quasi del tutto scomparsi, i vecchi meli, che ancora resistono, vorrebbero una cura che nessuno è più in grado di dare perché è scomparsa quella civiltà contadina vissuta per secoli su questo territorio. Coltura e cultura sono parole che hanno non solo la stessa radice, ma anche lo stesso significato, riferendosi l’una alla coltivazione della terra, l’altra alla coltivazione di sé stessi e mai come in questo periodo, quando la civiltà contadina sta perdendo la sua sapienza, è necessario mantenere e favorire la cultura. è con questo spirito che il sei aprile del 2011 nasce l’associazione culturale “Le Vieux Pommier”: promuovere conoscenza, ricercare la bellezza nell’arte, nella natura, nella scienza, nella storia, attraverso le persone che hanno vissuto e amato e indagato questi aspetti del sapere umano. Non voglio fare un freddo elenco delle attività che svolge L’Associazione le Vieux Pommier, la quale è composta da volontari, ed è apolitica:

vuole appartenere ed appartiene al paese, e non ha né vuole avere nessun interesse di fazione. Questa è aperta a tutti coloro che vogliono aderire o sostenerla in qualsiasi modo. Elenco pertanto alcune delle attività svolte dall’associazione, seguendo un ordine casuale dettato più dalla memoria che dall’importanza: conferenza su Natta, il grande chimico italiano premio Nobel per la chimica; conferenza su Primo Levi, un grandissimo scrittore che visse sulla sua pelle l’orrore della shoa; serata della memoria dedicata ai campi di stermino nazisti, con la testimonianza di alcuni Antesani che ebbero la sorte di esservi rinchiusi; serata dedicata alla guida Casimiro Bich, e alla tragedia del Monte Rosa del 1925; conferenze tematiche, come quella bellissima sulla via francigena, oppure sulla psicologia comportamentale e sulla salute dell’alimentazione, presentazione di libri, mostre ecc.. Inoltre si sono tenuti corsi, fra cui il bellissimo corso di cucina dedicato ai bambini delle elementari, e anche corsi di orticultura, di frutticoltura e potatura, molto apprezzati, specialmente per la qualità del Relatore,e per l’interesse degli argomenti. Ma anche mostre sugli insetti e sul baco da seta, che hanno riscosso un grandissimo inte-

resse anche nelle scuole vicine; e concerti di musica classica e leggera, che hanno spaziato dalla musica del settecento fino alla musica contemporanea e a quella non meno importante dei cantautori; nonché concerti corali nella bella chiesa parrocchiale. L’Associazione inoltre organizza, di concerto con la Biblioteca, anche concorsi fotografici, che non sono solo un pretesto per fare belle fotografie ma, avendo per tema sempre qualche aspetto del territorio, contribuiscono a farlo conoscere sia al turista che ai giovani abitanti del paese. Partecipa infine alla organizzazione e gestione delle più importanti manifestazioni di Antey: Cervino in Fiore, la Fiera del Legno e la Festa delle Mele. Sono sicuro che qualcosa mi è sfuggito, ma come ho detto non è l’elenco delle attività ad essere importante, ma la presenza di tanti volontari che contribuiscono alla vita del paese impiegando tempo e passione a titolo completamente gratuito, proprio nello spirito della cultura che è un fattore tanto prezioso che non è possibile darle un prezzo. Giovanni Francomacaro Le piante di melo viste dalla finestra della biblioteca nelle varie stagioni

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La terra dei mille laghi Il Mazurski Park Krajobrazowy, 1\3 del panorama del parco è ricoperto dalle acque di una moltitudine di laghi, quasi impossibile contarli tutti, perché formano un micro grande ecosistema risalente all’epoca glaciale, che si estende per uno spazio infinito, dove spesso un lago diviene emissario di un altro, magari grazie ad un canale sotterraneo. Quest’acqua contorna ogni cosa e sovente si presta a straordinari giochi di riflessi.Qui si sviluppa la Puszcza Piska (foresta di Pisz) dove pini secolari, querce,abeti rossi, 4 specie di betulle, tigli selvatici, ontano nero, acero e altre 900 specie di piante compongono uno scenario unico per ricchezza e bellezza. Queste sono le ultime regioni d’Europa a poter vantare una natura incontaminata, si tratta di porzioni giunte fino a noi di quelle antichissime selve

che un tempo ricoprivano questi spazi e che ancora oggi puntellano il più esteso complesso di paludi dell’intera Europa. Qui le cicogne, i cigni reali e altri uccelli trovano le condizioni ideali per vivere; gli abitanti, stanchi di dover liberare i loro camini dai nidi delle cicogne, creano in cima ad un palo, piantato vicino al casolare, un nido per questo uccello molto amato dai bambini, i quali leggono o ascoltano con avidità le loro storie. L’immagine di questo territorio è quella di una sorta di “merletto” traforato, lavorato da una Natura che si conferma grandiosa. Naturalmente ogni lago presenta : diverse dimensioni, profondità, vegetazione fauna ed attorno ad alcuni di essi sorgono villaggi, casolari sparsi ed addirittura grandi paesi, come Mikolajki, dove abbiamo soggiornato.

Abbiamo visitato anche parte della Puszsca Bialowieska, uno dei luoghi più straordinari del vecchio Continente e visto i BISONTI, soggetti che hanno maggiormente ispirato per bellezza e suggestione i primi artisti della storia dell’uomo di più di 15000 anni fa, come testimoniano le pareti dipinte nelle grotte,nell’ultima parte del paleolitico superiore. Da sempre il bisonte ha rappresentato per l’uomo un’essenziale risorsa di carne e pelli. Così, quanto più l’uomo ne aveva necessità, tanto più il bisonte veniva cacciato, al punto da sparire in molte aree dell’Europa centrale.

Per quanto riguarda la Polonia, nel 1752 il re Augusto III organizza una gigantesca battuta di caccia che fa strage della popolazione di Bialowieza. Cinquant’anni dopo lo zar Alessandro I mette sotto protezione le foreste russe e polacche; ciononostante a metà dell’Ottocento la popolazione di bisonti è ridotta a poco meno di un centinaio di capi e la prima guerra mondiale spazza via quei pochi su persisti. L’ultimo bisonte viene abbattuto da un bracconiere a febbraio del 1921, qualche mese prima che la foresta venga dichiarata area naturale protetta. Nel 1923 nasce l’associazione internazionale

per la conservazione del bisonte; e fondata dal tedesco Kurt Priemel, direttore dello zoo di Francoforte. L’associazione partendo dai 56 esemplari sopravissuti negli zoo europei riesce a realizzare un’operazione dagli attributi divini:resuscitare una specie. Il bisonte europeo, insieme a quello americano, è l’unica specie rimasta sul pianeta. E più grande di uno stambecco, ma poco aggressivo, anzi timido. Si nutre di erba, germogli e foglie, mentre in inverno le mandrie vengono foraggiate con fieno.


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Fortunatamente per il bisonte,durante la seconda guerra mondiale uno dei peggiori gerarchi nazisti, Hermann Goring, appassionato cacciatore, s’invaghisce di Bialowieza e la trasforma in una sua riserva di caccia privata protetta dall’esercito tedesco. Al termine della guerra i bisonti ancora vivi sono 93. Dal 1979, questa foresta è nell’elenco del patrimonio mondiale dell’Unesco e si trova tra la Polonia e la BielorussiaIl Nazyjanal’ny Park Belavezskaja Pusca protegge la parte situata nell’ex repubblica sovietica, mentre il Bialowieski Park Narodowy protegge la parte centrale della foresta polacca. La parte più sacra del parco è la riserva ristretta, a nord del villaggio di Bialowieza, dove si trova la maggior parte dei bisonti e si può visitare solo su prenotazione e solo se accompagnati da una guida ufficiale. Quindi noi abbiamo visto solo alcuni bisonti più addomesticati, quelli rinchiusi da recinti, ma pur sempre suggestivi. Oltre che dal

bisonte questa “selvaggitudine” è abitata da alce, cervo, capriolo, lince lupo, castoro, lontra, aquila dalla coda bianca, cicogna, gufo reale e falco pellegrino, e da qualche cavallo selvaggio delle foreste; alcuni di questi animali tenevano compagnia ai bisonti. Il cavallo selvaggio è quasi estinto ed è detto tarpan. Insomma abbiamo visto quasi un’arca di Noè. Noemi Camos

Il viaggio in Polonia dello scorso mese di maggio è durato soltanto sei giorni, ma le emozioni sono state tante e così intense, che a distanza di diversi mesi, lasciano ancora dei ricordi vivi e gradevoli. La Polonia non è ancora tra le mete turistiche più gettonate: un lungo periodo di dittatura ha tenuto lontano i flussi turistici e, probabilmente, una scarsa conoscenza della realtà attuale crea equivoci su ciò che essa può offrire. La sorpresa più grande è stata quella della bellezza naturale della Polonia. Fin dal primo giorno abbiamo avuto modo di conoscere l’amore per la natura dei polacchi visitando uno stupendo parco alla periferia di Varsavia, con animali, laghetti, monumenti e con delle panchine magiche che a toccarle sprigionavano dolci melodie di Chopin, una cosa veramente meravigliosa, con niente da invidiare al famoso Central Park di New York. Eccezionale poi è il parco di Bialowieza, un vero paradiso per gli animali selvatici, dove scorrazzano gli ultimi bisonti europei. Posto al confine con la Bielorussia, dove in parte il parco si estende, la sua caratteristica principale è l’assoluta mancanza dell’intervento umano, cosicché gli animali possono veramente vivere in un ambiente non contaminato e nel loro habitat naturale. Altra sorpresa è la regione della Masuria, una zona stupenda, vista probabilmente nel momento migliore, ossia la primavera. La Masuria è la regione dei laghi: incredibili specchi d’acqua di tutte le dimensioni, sui quali si affacciano tranquille cittadine. Bellissima la gita in barca

fatta su uno dei laghi più grandi e suggestivi in un pomeriggio di sole. Altra dimostrazione dell’amore dei polacchi per la natura sono gli innumerevoli nidi di cicogne che si trovano ai lati delle strade e che riempiono di tenerezza. La Polonia non è però solo natura: eccezionale è lo sforzo che è stato fatto per far rinascere il centro storico di Varsavia, completamente distrutto dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, e rinato tale e quale in tutto il suo storico splendore. Interessante, dal punto di vista storico, anche il bunker di Hitler, una vera fortezza, mimetizzata nella foresta, dove il Fuhrer passò parecchi periodi e dove subì anche un attentato (fallito!). Anche se semi-distrutto, il bunker offre spunti di riflessione su un periodo storico che fu durissimo, non solo per la Polonia e che dobbiamo sforzarci di non dimenticare. Del viaggio rimangono nel ricordo anche le splendide chiese, che risaltano la religiosità dei polacchi, non intaccata da decenni di “ateismo di stato”. Riguardo alla logistica, gli alberghi veramente confortevoli ci hanno offerto un servizio di prim’ordine proponendo tra l’altro la raffinata e varia cucina polacca con ottime carni e con pesce di lago (lucci e pesci-gatto). Da ricordare infine gli ottimi cioccolatini ripieni di prugne, dei quali tutti hanno fatto cospicue scorte prima del ritorno in Italia e la competenza con la quale è stato organizzato il viaggio da parte di don Zibì e della guida. Gennaro

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Onestà e doveri Sempre più spesso assistiamo a comportamenti disonesti legati alla corruzione, scandali, ruberie di ogni genere, sempre più dilagante dentro e fuori la politica, nel pubblico e nel privato, uno specchio della società poco edificante. L’onestà è un termine in disuso oggi, sembra antico, ci ricorda e ci rimanda al libro Cuore. Sembra che l’elogiare, esercitare la correttezza, siano comportamenti vecchi che non si usano più. Il contrario di onesto è furbo, intrallazzatore, termini che oggi vengono associati al successo, alla ricchezza e al potere. Il furbo viene percepito come vincente, l’onesto come perdente o addirittura stupido, perché non si comporta come gli altri. Questo è il modo di pensare acquisito dalla nostra società. Detestabile la cultura e la classificazione tra vincenti e perdenti. Si è qualcuno-importante se si sale nella scala sociale, arricchendosi di soldi e potere, mentre diventa quasi una colpa non essere arrampicatori sociali con tutte le opportunità che ne derivano. In un contesto sociale in cui uno dei valori più importanti è arricchirsi con facilità e a tutti i costi e con qualsiasi mezzo, la persona onesta rimarrà sempre perdente e magari anche emarginata. Ma si può consolare con altre ricchezze: la salute, la famiglia, la cultura, la spiritualità e la fede. La serenità e la gioia che ne derivano sono le vere ricchezze, non apprezzate dai vincenti. Quello che maggiormente infastidisce è l’arroganza e la sfacciataggine delle persone scoperte con le mani in pasta, sorridenti e beati negano l’evidenza, affermando vergognosamente di essere tranquilli e sereni. Ma esiste ancora il senso della vergogna? Altro sentimento che misura l’umiltà, la riservatezza e il rispetto della persona. C’è la disonestà legata

Per Natale, molte nuove attività al Castello Gamba! Continua nel corso per la fine del 2014 e l’inizio del 2015 la programmazione delle attività di valorizzazione previste al Castello Gamba. Si tratta di una serie di attività che si rivolgono a più target di riferimento e che consistono in visite guidate al castello e alla collezione articolate su una programmazione fissa lungo tutta la settimana, alle quali si sommano le numerose attività per famiglie e per bambini.

al potere, non pensare, non provvedere al bene comune, lavorare per la dignità e i diritti delle persone. C’è quella dei furbetti che gridano allo scandalo ma poi nel privato se possono fregano il prossimo molto volentieri. Si può essere disonesti in famiglia, con i figli, con il proprio partner, nell’amicizia, sul lavoro, quando manchiamo di sincerità e rispetto, creando situazioni imbarazzanti e piene di ipocrisia, non corrispondenti alla realtà. Tutto questo è mancanza di senso civico che parte da ciascuno di noi, anche se proprio noi siamo la società che critichiamo. “Sono sempre gli altri che sbagliano, noi no”. C’è bisogno di esempi di onestà e coerenza nel combattere la corruzione e occorre più etica nella vita pubblica e privata. Il piacere dell’onestà si trasmette giorno dopo giorno con i fatti e il senso del dovere. Sovente si sente dire: “Ho fatto il mio dovere e nessuno mi ringrazia”. Il dovere non va compiuto per ricevere ringraziamenti o per paura di rimbrotti, va fatto proprio perché è un dovere e per il bene di tutti. è dovere degli amministratori e di chi ha incarichi di responsabilità operare per il bene della gente con onestà e intelligenza come dei bravi capi famiglia. è dovere dei genitori avere a cuore di crescere ed educare i figli al rispetto verso tutti e tutto in modo che, da grandi, per loro l’eguaglianza sia una necessità innata. Il dovere di ognuno di noi è di operare non solo per noi stessi ma anche per chi ci sta accanto. L’esempio del dovere compiuto con onestà ci fa essere dei buoni cittadini. Se non lo facciamo andiamo contro i principi e valori su cui si basa la vita. Quando la nostra coscienza ci fa sentire tranquilli e stiamo bene con noi stessi è perché abbiamo

Immanuel Kant (portrait)

operato al massimo delle nostre capacità e così abbiamo compiuto il nostro dovere. L’individuo onesto è la persona che oggi e da sempre cerca di seguire la coscienza morale presente nell’intimo della persona che è un giudizio della ragione che al momento opportuno fa capire all’uomo di compiere il bene ed evitare il male. Non adempiere al proprio dovere è disonestà. Come diceva il filosofo Immanuel Kant “Comportati in modo che il tuo agire possa essere assunto come regola universale”, in parole più semplici, che tutti conosciamo: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Già più di duemila anni fa circa, QUALCUNO ci ha lasciato detto: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Non c’è suggerimento migliore che renda bene il senso dell’onestà in tutte le sue sfaccettature. Rosanna Montesano


l’invitation aux loisirs

cartone e stoffa, per creare delle nuove coloratissime composizioni. - Occhio al dettaglio, il 3 gennaio, un percorso, per i bimbi tra i 6 e i 12 anni, di osservazione e di investigazione, per ricostruire, partendo da un piccolo dettaglio, in fase laboratoriale, un’opera in maniera creativa.

Nei mesi invernali il museo effettuerà un orario continuato dalle ore 10 alle ore 17, ma sarà chiuso il lunedì e il martedì. Tra le proposte per il periodo natalizio si segnalano alcune attività specifiche per il pubblico adulto: - I linguaggi dell’arte, visite di approfondimento dedicate a un tema specifico dell’arte contemporanea o a uno dei principali movimenti artistici che hanno caratterizzato il XXI secolo. Particolare attenzione sarà data agli artisti valdostani con due appuntamenti: Dipingevano la neve e la Valle d’Aosta, il 7 dicembre, e Attorno al camino: gli artisti valdostani presenti in collezione, il 4 gennaio. - Opere svelate, il 28 dicembre, un percorso di scoperta del deposito del Castello Gamba, uno spazio appositamente aperto al pubblico, destinato alla conservazione delle opere non presenti nel percorso espositivo permanente. Altro volet su cui si sta caratterizzando l’attività del castello Gamba è la cosiddetta didattica museale, che propone una nuova e articolata proposta di attività laboratoriali per bambini

oltre a una serie di visite guidate e laboratori per famiglie, concepite con la volontà di avvicinare le nuove generazioni all’arte moderna e contemporanea attraverso nuovi percorsi di scoperta e apprendimento. Argomento clou della proposta invernale è il tema della sperimentazione sia di materiali che di tecniche artistiche,. Ecco alcune iniziative proposte nel corso del mese di dicembre e gennaio: - Scopro, provo, mi diverto: Creiamo il nostro albero di Natale, in programma il 7 dicembre, e Un nuovo anno, un nuovo inizio, un piccolo calendario artistico, il 4 gennaio, due appuntamenti per i più piccoli all’insegna di un’esperienza ludica, alla scoperta dell’arte contemporanea. - Sono un artista: Cosa appendiamo al nostro albero di Natale?, il 14 dicembre, laboratorio per i più grandi, 6-12 anni, dedicato alla sperimentazione di tecniche e materiali diversi. - Scarti ad arte: il 17 dicembre, attività destinata sempre ai bimbi più grandi, 6-12 anni, volta all’utilizzo di materiali di recupero, quali, gomme di bicicletta, juta, ritagli di carta e

Per le famiglie de viste guidate alla scoperta della collezione, per godere del museo restando in famiglia. - Il mio primo ‘900, visita-gioco per famiglie con bambini grandi, dedicata alla scoperta di quelle opere presenti in collezione che rimandano ad importanti scoperte e invenzioni che hanno caratterizzato il XX secolo, attraverso enigmi e giochi da risolvere, il 20 dicembre. - Questa è l’ora del racconto! Un incontro per rivivere le grandi fiabe classiche per l’infanzia attraverso le opere del Castello Gamba, destinata ai bambini, di un’età compresa tra i 3 e gli 8 anni, insieme agli adulti di riferimento, il 28 dicembre. Tutte le attività di valorizzazione proposte nascono dalla convinzione dell’importanza dei beni culturali nella formazione della propria identità, civica ed individuale e si pongono l’obiettivo di avvicinare tutti i pubblici, ma in modo particolare le giovani generazioni all’arte moderna e contemporanea, sperimentando nuovi percorsi di apprendimento. Assessorato Istruzione e Cultura Castello Gamba, località Cret de Breil 11024 Châtillon info.castellogamba@regione.vda.it tel. 0166 563252 www.castellogamba.vda.it

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ici les enfants

I bambini al nido e le loro continue scoperte… È passato un altro anno ricco di avventure ed emozioni! Come sempre le attività fatte al nido sono tante e, oltre ad essere divertenti e stimolanti ci hanno aiutato ad apprendere tante cose nuove. Ecco alcuni dei progetti, ormai ben collaudati da diversi anni nel nostro asilo nido, che ci hanno tenuti impegnati durante l’anno: il progetto di bilinguismo italiano-francese “Linguaggio in attività”, quello sul riciclo, il progetto di acquaticità presso la piscina di Saint-Vincent e il progetto dedicato alla lettura in collaborazione con la biblioteca comunale. Il progetto educativo dell’anno 2013-2014 è stato dedicato all’esplorazione attraverso i 5 sensi e per questo sono state proposte diverse attività di tipo esplorativo per coinvolgere e stimolare i bambini nel percepire il mondo circostante tramite il tatto, il gusto, l’olfatto, l’udito e la vista.

L’anno socio-educativo si è concluso con una bellissima gita al Parc Animalier di Introd dove lo staff educativo con i bambini e i loro genitori hanno potuto conoscere e scoprire gli animali

che abitano le nostre montagne. Le immagini raccontano al meglio le bellissime esperienze vissute insieme!


ici les enfants

“Le erbe officinali del nostro territorio” Scuola dell’infanzia Nell’anno scolastico 2013-2014 l’Amministrazione Comunale ha proposto ai bambini e alle maestre della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria una collaborazione con la “Maison des Anciens Remèdes” di Jovençan. Tale progetto consisteva in una serie di attività finalizzate alla conoscenza delle erbe officinali presenti nel territorio di Antey. Il percorso didattico intrapreso dai bambini della scuola dell’Infanzia ha avuto il suo inizio con l’invio di lettere da parte di “l’anta Melie”, personaggio che i bambini hanno poi incontrato e con il quale hanno vissuto molteplici esperienze (preparazione di tisane, mescolanze di erbe, giochi olfattivi, ecc…), durante la visita alla “Maison des Anciens Remèdes”. Le lettere sono servite da spunto per intraprendere una visita all’azienda Alpiflora di Hône dove ci è stato insegnato a preparare i preziosi oli essenziali con i quali abbiamo profumato saponette, dentifrici e sali da bagno realizzati nei laboratori svolti a scuola. Dall’anta Melie” abbiamo ricevuto anche le erbe necessarie alla realizzazione, nel nostro giardino, di un piccolo orto di erbe officinali. In un secondo tempo, “l’anta Gelie” (la sorella dell’anta Melie), ed una sua collaboratrice sono venute a scuola ed hanno proposto a noi ed alla scuola Primaria delle uscite sul territorio per imparare ad individuare le piante nocive o piut-

tosto quelle curative e commestibili. Successivamente al rientro in classe abbiamo preparato: l’oleolita di camomilla, il balsamo per le labbra alla calendula, il tonico viso all’acqua di rose e la tisana di sambuco e tiglio. In quest’occasione i bambini di cinque anni hanno avuto l’opportunità di lavorare insieme ai compagni più grandi nei locali della scuola Primaria e alle loro insegnanti.

I bambini si sono dimostrati entusiasti ed hanno partecipato sempre con grande piacere a tutte le attività proposte. In occasione della festa di Mele Vallée è stata allestita una mostra nei locali della biblioteca comunale. Le insegnanti ringraziano l’Amministrazione Comunale e l’assessore Bich Danilo per la bellissima esperienza che ci hanno offerto.

Scuola dell’infanzia e scuola primaria I bambini e le insegnanti della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria ringraziano i Vigili del Fuoco Volontari di Antey per la bella esperienza di “prova di evacuazione” e per la disponibilità dimostrata.

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ici les enfants

Il baco da seta Venerdì 14 marzo, noi alunni della scuola primaria di Antey, siamo andati in biblioteca ad ascoltare una spiegazione sul baco da seta tenuto da un’associazione piemontese. È stato interessante scoprire il ciclo di vita di questo bruco. Esso nasce da un piccolissimo uovo, mangia foglie di gelso fresche e asciutte in gran quantità per cinque settimane e fa quattro volte la muta. Alla quinta settimana sale su un albero e costruisce la sua casetta: il bozzolo. Il filo di seta che esce dalla sua bocca è lungo due chilometri ed è di colore giallo o bianco. Qui dentro, il baco si trasforma in crisalide e poi, con un liquido, buca il bozzolo e quando esce è una bella farfalla bianca che non vola. Questa depone circa 400-500 uova dalle quali nasceranno nuovi bachi e il ciclo ricomincerà. Ecco alcune curiosità. 1. Secondo una leggenda il primo bozzolo fu scoperto da una principessa cinese, mentre faceva colazione gli cadde nella tazza. 2. Dato che i cinesi volevano tenere per loro questa scoperta, un giorno, due monaci rubarono alcune uova e delle piante di gelso per portarle in Europa, nascosero tutto quanto in un bastone di legno cavo. 3. La seta prodotta dal baco serve a realizzare abiti che tengono caldo in inverno e fresco in estate. Una volta la seta veniva tinta con colori che si trovavano in natura. Gli esperti ci hanno portato diversi oggetti da vedere e toccare tra cui bozzoli, dei tessuti e degli insetti. Abbiamo conosciuto l’insetto stecco che proviene dall’Asia e assomiglia ad un bastoncino di legno. Alcuni di noi lo hanno fatto salire sulle proprie braccia: era leggero e faceva il solletico. Abbiamo scoperto che esistono anche degli altri insetti strani: l’insetto foglia verde e l’insetto foglia secca.

Impariamo, lavoriamo, divertiamoci La scuola non è solamente leggere, scrivere, contare ma... Anche quest’anno svolgeremo alcune attività con i nostri compagni della Scuola Primaria di Torgnon. Siete curiosi? Volete sapere cosa faremo? Eccovi accontentati: Noi bambini di 1a e 2a siamo felici di andare in piscina con i bambini di Torgnon. Ci divertiamo tanto perché impariamo a nuotare.

Pendant le mois de janvier, les élèves de la 4ème et de la 5ème classe feront du ski de fond à Torgnon. On mangera tous ensemble: institutrices et élèves de Antey et de Torgnon chez “Lo Verdza” de Plan Prorion. On espère avoir beau temps. Nel mese di aprile, per la prima volta, noi bambini di 1a, 2a e 3a avremo la possibilità di svolgere delle attività di educazione motoria in una vera palestra: quella di Torgnon. Che emozione!! Les enfants de la 4ème e 5ème classes déscendrons ici à Antey dans le mois d’avril pour suivre un cours de football. On s’entraînera tous ensemble. L’otto maggio 2015 andremo a visitare il parco “Oasi degli animali” a San Sebastiano Po’(TO). Viaggeremo con un pullman grande. Che bello. Non vediamo l’ora! Au mois de mai, avec les enfants de la troisième classe de Torgnon, on fera du VTT (mountain bike) ici à Antey. On apprendra à faire des sauts, à aller dans des déscentes... On s’amusera beaucoup.

Finalmente in prima... Ciao sono Kristel. Mi piace andare a scuola. Mi diverto a giocare con i miei compagni. I miei compagni sono: Marisol, Pierre, Giada e Sebastian. Io sono Marisol. Mi piace lavorare e imparare. Mi piace giocare con gli altri bambini. Voglio bene ai miei compagni. Io sono Pierre. Mi piace andare a scuola e in piscina. Mi piace mangiare in mensa, il mio piatto preferito è la pizza. Ciao, io sono Giada. Il mio colore preferito è il fucsia. La cosa che mi piace di più è il mare. La scuola è una cosa interessante. Ciao, io sono Sebastian. Ho sei anni. Mi piace la scuola e mi piace fare italiano.

Disegni dei bimbi della scuola Primaria


chez nous

Concorso Fotografico 2014 Ecco le foto vincitrici del concorso fotografico 2014, dal titolo "Antey: l'acqua in tutte le sue forme: torrenti, rus, fontane, neve, ghiaccio..."

2° premio "Come nuvole" di Ivan Laurenzio

1° premio "Sotto la pioggia intravedo il sereno" di Philippe Vittaz

Anteprima Concorso Fotografico 2015 "Antey... a vostro piacimento!" Bel titolo anche quest'anno, partecipate numerosi! Informazioni in Biblioteca e sul sito comunale. Attenzione: controllare il regolamento, ci saranno nuove indicazioni. 3° premio "Velo da sposa" di Raffaella Rossetti

Avviamento alla danza Eccoli qui i nostri eroi… sono i 12 bimbi che da settembre 2014, hanno intrapreso questa nuova avventura… il corso di ginnastica propedeutica e avviamento alla danza !!! Per il momento l’attività è incentrata sull’acquisizione della consapevolezza del proprio corpo in relazione a spazio, luogo

e tempo; tutti gli esercizi proposti sono caratterizzati dall’elemento ludico e dalla fantasia dei bimbi. Io sono Annalisa Cantando, dell’ASD, Le Rêve Club di Châtillon, e sono la loro insegnante … e devo dire che questi bimbi partecipano con grande entusiasmo ed impegno facendo grandi progressi.

Ringrazio l’amministrazione comunale che ci consente di utilizzare la sala della biblioteca tutti i martedì pomeriggio.

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Simona Più di mille persone hanno preso parte al funerale di Simona stringendosi intorno ai genitori, al fratello e ai familiari con tanto affetto e stima. Erano presenti autorità religiose, militari e civili, molti suoi commilitoni del Centro Addestramento Alpino della V.d.A nel picchetto d’onore. Non sono mancati, con i suoi stendardi, rappresentanti degli Alpini, delle Soc. Guide Alpine della V.d.A e dei colleghi d’oltralpe francesi e svizzeri del Comitato Valdostano degli sport invernali FISI e ASIVA; tra i presenti tanti gli amici tra cui il pluricampione olimpico Marco Albarello e colleghi di cordata e di sci. Tanta commozione e dolore hanno accomunato le persone presenti. Molti anche i messaggi di cordoglio inviati alla famiglia, tra questi il ministro della Difesa Mario Mauri, dal Capo Maggiore dell’Esercito, Generale C.A Claudio Graziano, dal presidente Nazionale degli Alpini Sebastiano Favero e da tanta gente e amici comuni di Simona. La mamma di Simona mi ha detto di essere rimasta stupita e incredula nel vedere così tanta gente e di assistere a tale dimostrazione d’affetto, e che mai avrebbe immaginato che Simona fosse tanto conosciuta e apprezzata nel suo lavoro, nello sport, nell’amicizia, anche perché lei parlava poco. “Avrei preferito non sapere e vedere… Non per quest’occasione, sarebbe stato meglio”. Rosanna Montesano

è difficile prendere carta e penna e scrivere pensieri su di te; una sorella speciale, una sorella che amava lo sport, in particolare lo sci e l’arrampicata, una persona che aveva un unico amore, La Montagna in tutte le sue forme e le sue vesti. è trascorso quasi un anno da quel maledetto giorno (6 febbraio 2014), quel giorno in cui la montagna ha deciso di chiamarti a fianco a sé, quel giorno in cui tutti i tuoi sogni ed i tuoi progetti sono volati via con te, quel giorno in cui hai lasciato un vuoto incolmabile nella tua famiglia e in tutta la nostra piccola comunità. Eri conosciuta come una persona semplice, sorridente e riservata, con una voglia e una passione per ciò che si fa dove poche persone hanno lo stesso pregio; ti ponevi nuovi traguardi, sogni e progetti che sicuramente avresti raggiunto… Ed è proprio questa caratteristica che la gente apprezzava di te, la tua grinta, la tua tenacia nel fare le cose e nel non arrenderti alle prime difficoltà. Sei stata un esempio per molte persone e lo sarai per tante altre che vorranno intraprendere attività agonistiche e non; sarai un esempio per chi punterà a diventare Guida Alpina, un sogno rin-

corso e realizzato il 25 giugno 2010. Avevi raggiunto un obbiettivo molto importante, un obbiettivo molto difficile da raggiungere ma, tra mille difficoltà e sacrifici eri riuscita a centrare il tuo (obbiettivo) principale. Purtroppo questo sogno è durato troppo poco perché non sei stata fortunata con il destino. Ora non ci resta che ricordarti così, sorridente che scii e ti arrampichi tra le tue amate montagne su nel cielo. Il percorso professionale e sportivo di Simona è sempre stato un percorso da Numero uno:


chez nous

Anno 2002

è entrata nelle fila del centro sportivo esercito (nazionale juniores) Anno 2003

campionessa italiana di staffetta Anno 2004

medaglia d’argento tricolore nella prova individuale sui 5 kma tecnica classica Anno 2007

è divenuta la prima donna soldato a conseguire la qualifica di istruttore militare scelto di sci ed alpinismo conseguendo poi il grado di caporal maggiore. Anno 2008

ascesa della via cassin alla parete nord delle grandes jorasses. Anno 2008

ascesa parete nord via schmidt. Anno 2009

ascesa via macintyre-colton punta walker grandes jorasses. Anno 2009

ascesa pilone centrale del freney. Anno 2009

ascesa cresta integrale penterey. Anno 2010

il 25 giugno 2010 diventa guida alpina di alta montagna (unica donna della storica societa’guide del cervino). Anno 2011

ascesa alla vetta dell’aconcagua (6962 mt ande argentine). Anno 2011

ascesa via degli sloveni punta croz grandes jorasses. Anno 2011

ascesa “padre pio prega per tutti” picco muzio del cervino. Anno 2011

via bonatti del cervino (prima donna italiana a percorerla). Terminata la carriera agonistica ha lavorato nella sezione Sci Alpinistica del Reparto attività sportive, occupandosi della formazione in montagna a favore di tutti i reparti delle Forze Armate e degli Eserciti Esteri. La tua famiglia è orgogliosa di te, è orgogliosa per quello che hai fatto, è difficile svegliarsi ogni giorno e pensare che tu non ci sei più. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti coloro che ci sono stati vicini e continuano ad esserlo. Ciao Simona proteggici da lassù. Tuo fratello

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Giornata della memoria 2015 Sono previste delle attività organizzate dalla Biblioteca e dall’Associazione culturale Le Vieux Pommier. Informazioni in Biblioteca e sul sito del Comune.

“Venni chiamato al servizio militare il 9 gennaio 1943. Non ero molto informato sull’andamento della Guerra visto che nel mio paese non c’era nessun apparecchio radio e neppure una rivendita di giornali. Sentivo discorsi pessimistici da alcuni militari che venivano in licenza, tuttavia ero convinto, forse anche per l’educazione scolastica ricevuta, che la Guerra sarebbe terminata con la vittoria dell’Italia e della Germania…” Così iniziano le Memorie di prigionia di Piero Tassone. Le trovate in Biblioteca, disponibili per il prestito.

Mé rapélo dé la métressa Marte Mi ricordo che aveva le mani sempre ben curate e le unghie con lo smalto chiaro. Non portava mai i pantaloni e indossava sempre un grembiule scuro con il colletto bianco.

Non dimentichiamoli Anche noi abbiamo voluto celebrare la Giornata della Memoria. Per noi è un dovere ricordare i milioni di vittime di questa assurda e inconcepibile storia del passato non troppo lontano, settant’anni fa circa. La testimonianza delle esperienze vissute dai nostri ospiti-compaesani, Piero Tassone e Pierino Navillod, sopravvissuti ai campi di concentramento, hanno toccato le emozioni e la commozione, catturando l’attenzione del pubblico presente che ha partecipato alla serata della memoria organizzata dalla Commissione della Biblioteca Don Almer Meynet. Tra il pubblico è calata una rispettosa e sconcertante atmosfera. Si è avvertito un certo disagio e una curiosità interessata nell’ascoltare il racconto dei nostri due sopravvissuti e l’interloquire da parte dei presenti. La proiezione di foto e filmati dei lager di Auschwitz e Birkenau, le persecuzioni e le atrocità perpetuate all’interno di questi luoghi nei confronti delle persone ci hanno aiutati a

conoscere e capire meglio di quali orrendi e vergognosi crimini si è reso responsabile l’uomo, arrogandosi il diritto di vita e di morte delle persone. L’odio che acceca l’uomo e che lo ha portato ad accanirsi con atrocità indescrivibili contro i suoi simili, uomini, donne, bambini e anziani, non c’era differenza, anzi; i maltrattamenti, le umiliazioni subite, fino all’annullamento della dignità e dell’intelligenza umana, non facevano differenza alcuna, pagando con la vita e appagando così l’arrogante e esaltata follia di qualcuno. La cosa peggiore purtroppo è che ancora oggi qualcuno ha il coraggio di negare l’esistenza di questa tragedia avvenuta e testimoniata dai pochi superstiti rimasti, ma soprattutto dai luoghi dove si sono consumati questi orrori in nome di una pulizia etnica nei confronti di persone considerate diverse per religione, razza, ceto sociale. Questa la loro colpa e quindi non degni di vivere. è dovere di tutti noi e per noi contrastare chi non ha interesse per la verità affinché si riconosca e si ricordi di parlarne e far conoscere senza mai stancarsi questa triste e vergognosa pagina di storia. Se vogliamo avere un futuro non dobbiamo dimenticare il passato e far sì che questi fatti non accadano mai più. L’interesse per questa serata e per l’argomento trattato, anche se triste e raccapricciante, è stato notevole. Il nostro augurio è di poterlo fare diventare un appuntamento fisso. Sicuramente lavoreremo con entusiasmo e delicatezza sull’argomento, dando così anche noi un piccolo contributo nella divulgazione della conoscenza di fatti che fino a qualche anno fa venivano ignorati, spesso contestati e negati. La memoria vuol dire cultura, non dimenticare, essere consapevoli della propria storia, dei sentimenti, emozioni e delle azioni dell’uomo. Rosanna Montesano

Mi ricordo che mi appoggiava la mano sulla spalla ed era un gesto che per me raccontava più di mille parole: mi rassicurava, mi accudiva, mi trasferiva affetto e serenità. Quel gesto rimarrà sempre indelebile nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore a ricordo della “mia” maestra. Mi ricordo che in primavera un compagno le portava sempre mazzolini di fiori. A quei tempi noi bambini ci recavamo a scuola a piedi e potevamo fermarci nei prati e lungo i sentieri. Mi ricordo con piacere della scuola elementare perché era un ambiente semplice e rassicurante, Marta era severa e imponeva una certa disciplina, ma si dimostrava affettuosa e c’era un buon rapporto tra noi. Mi ricordo di un compagno che, innamorato della vicina di banco, aveva preso un anello alla mamma per offrirlo all’amata… Fu ben presto scoperto. Il suo gesto destò non poco scalpore e l’anello fu ben presto restituito! Mi ricordo una grande nevicata. Marta ci ha portato in giardino a misurare l’altezza della neve e per noi è stata un’esperienza divertente e diversa dalla solita lezione. Mi ricordo il particolare legame di affetto che mi univa alla maestra. Dopo la morte di Gilbert aveva ripreso la scuola e, nonostante non ne facesse parola, io sapevo che soffriva molto e condividevo il suo dolore. Mi ricordo come mi ha aiutato a sviluppare il senso civico e di responsabilità verso la comunità. Alle elementari ho imparato a non buttare carta per terra, a non sprecare fogli, a rispet-


chez nous

Maman,

tare l’arredo e il materiale della scuola. Ricordo, senza rancore. che mi è anche successo di essere scoperto in torto, allora ho dovuto raccogliere la carta gettata malamente e, preso per un orecchio, sono stato accompagnato al cestino… Mé rapélo dé la Marte can dz’alévo à l’icoula à Bouésson.dgieusto apré la guéra.. Pè allà dze prennévo lo colatchion poué, dé qué si ittó bon, lé s-iski…La Marte ittéve à en-a tsambretta lài a dréte, é l’icoula iéve én tsambron avoué dovve greuse fanétre. Y m’uvréve la peurta é, can sivo lo premé, dz’aviévo lo fornè. Mé rapélo qué dze sivo bien ése é finqué orgueïeusa dé éntra, avoué la métressa, devanque le s- ótre. Y mé féséve émpli en arrojou pé bietti le piante qui ave dussù totte le fanétre.La Marthe y lamévè bien le fior… Mé rapélo que dze sivo lo peu stchiapén dé la classe é y mé portéve case teudzor pé déré illie à la récréachon, y mé molléve pó… Je remercie tous ceux qui m’ont aimablement accueillie et avec leurs souvenirs ont fait revivre la «mémoire» de ma mère.

Après le souvenir joyeux de tes élèves c’est à moi de parler de toi, de ta maladie, de tes dernières années de souffrance et de solitude, six longues années qui ont changé ma vie aussi… Il est difficile de trouver les mots justes pour raconter comment je t’ai accompagnée dans l’évolution de ta maladie jusqu’à ton décès. Pourtant je veux écrire, j’écris ce texte avec tout mon cœur pour raconter à tous ceux qui auront envie de lire le tourment de cette terrible maladie: l’Alzheimer. Tu as commencé par oublier fréquemment des événements récents; tu as changé d'humeur très rapidement: du calme aux pleurs ou à la colère, toi qui était si sereine et paisible ; tu es devenue passive et méfiante, toi qui étais si confiante; tu as perdu l'intérêt pour les tâches habituelles: jardinage, bricolage, courses ou encore visites des proches, toi qui trafiquais tout le temps; peu à peu ta mémoire s’est totalement altérée et tu avais des difficultés à reconnaître tes proches, ta fille, ta petite-fille, nous ne faisions plus partie de ton histoire. Ton regard n’était jamais triste, mais c’était la mort dans tes yeux. Je t’appelais maman mais tu ne me répondais plus, prisonnière d’une maladie qui cruellement te plongeait dans l’oubli et le silence. Si tu savais le tourment de ne plus être reconnue de sa Maman! Tous tes souvenirs se sont effacés. Je voudrais l’oublier cette image de souffrance, les yeux perdus dans le vide, les rides sillonnant ton visage pâle …. Mais malheureusement cette dernière photo est toujours là et je ne peux pas l’effacer. Je vais continuer à vivre en te gardant dans mon cœur, merci de m’avoir donné la vie, de m’avoir protégée et nourrie, consolée et accompagnée pendant 30 ans de veuvage, toi qui a tant souffert pour la mort de papa et qui n’a jamais réussi à oublier… Repose en paix, maman

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chez nous

Mostra Mercato Avicola Il successo di questa mostra è stato bissato, l’affluenza dei visitatori è stata buona. Tra essi, molte famiglie con bambini interessati e curiosi nell’ammirare questi animali. Alcuni molto buffi per il loro piumaggio, colore, forme e atteggiamenti. Il frastuono del canto di galli e galline dalle più svariate tonalità, uova grandi e piccole, uova azzurre, color cioccolato, uova bianche, picchiettate, penne arricciate, piume sulle zampe, ciuffi sulla testa. E non solo galli, galline, pulcini e oche ma anche conigli; tutti animali ammirati da adulti e bambini che non sempre si possono vedere nella vita di tutti i giorni. Gli appassionati, oltre ad ammirare tutte queste particolarità, sono interessati alla qua-

lità per il consumo domestico, alla produzione di uova e carne. Una giuria specializzata giudica la qualità delle razze, secondo le loro caratteristiche. I vari espositori sono rimasti più che soddisfatti per il buon risultato commerciale ma soprattutto per l’accoglienza e la disponibilità dell’amministrazione comunale. Rosanna Montesano


logo a

new balance x trail cervino / matterhorn

it it

Comune di Antey-Saint-André

Comune di Chamois

cervino matterhorn X-trail

cervino matterhorn X-trail

Comune di Valtournenche

5 LUGLIO 2015 Antey-Saint-André 55 km - 3.800 m d +/-

atite

Partenza dall’area sportiva di Antey-Saint-André alle ore 6:30

- 1.750 m d +/25 km Partenza dall’area sportiva

di Antey-Saint-André, alle ore 10:30 Premiazione a partire dalle ore 16:00

Cell. 349 303 28 10 ail.com info.cervinoxtrailers@gm www.cervinoxtrail.com

Cari lettori, ad un anno dall’ultimo intervento sul Coucou, è per noi un piacere condividere con tutta la comunità di Antey- Saint -André le novità legate al Cervino X-Trail. Il 6 luglio scorso ha per noi significato molto, il successo riscosso, in parte inaspettato, ci ha spinto a credere ancora più fermamente nel progetto. Benché luglio sia sempre un mese ricco di appuntamenti sportivi legati alla corsa in montagna, Antey ed i comuni coinvolti nel progetto (La Magdeleine e Chamois) hanno richiamato 500 atleti con il più alto livello sportivo tra le gare del panorama italiano, più del 50% dei concorrenti provenienti da fuori Valle d’Aosta, con alcuni stranieri, Canada, Francia, Germania. Le comunità, i volontari e tutto il Cervino Trailers hanno saputo offrire una giornata di sport indimenticabile, dal punto di vista logistico, per servizi offerti e premi atleti; il lavoro di 6 anni e lo sforzo di tutti ci hanno permesso di intrecciare accordi molto importanti che potrebbero consacrare definitivamente la nostra gara. Lo scorso settembre la nota azienda sportiva New Balance ha stretto con i Cervino Trailers un accordo triennale che permetterà di imprimere un significativo cambiamento; l’obiettivo di rendere un evento di trail un vero veicolo promozionale di un intera vallata. Sicuramente il confronto con un’azienda a carattere internazionale è stimolante, ci ha permesso di vedere il nostro evento con maggiore ambizione, di imparare nuove strategie legate ad un prodotto sportivo; il lavoro per il 5 luglio 2015 è già da tempo partito, la comu-

nicazione attraverso i media dell’azienda, stores e rivenditori in italia, anche. Saremo presenti sul territorio nazionale con pubblicità dedicata in 170 eventi, su tutte la maratona più importante nel nostro paese, Roma. L’impatto iniziale attraverso i socials (Facebook) ha dato i primi risultati, i contatti ed interventi hanno avuto una crescita esponenziale; la nostra stessa immagine è cambiata, un nuovo logo, il volantino frutto di studi con una agenzia specializzata e un nuovissimo sito. La denominazione è stata sostituita con “NEW BALANCE CERVINO matterhorn X TRAIL”, richiamando in modo semplice e deciso il pub-

blico straniero; non dimentichiamo che il 2015 sarà il 150° della conquista del Cervino, “Matterhorn” è parola conosciuta ovunque. Siamo tutti consapevoli dell’opportunità e l’impatto che un partner come New Balance possa dare; ci auguriamo che il comune continui ad esserci vicino come ha fatto in questi due anni; il nostro ringraziamento è sincero verso l’amministrazione comunale, pro loco e comunità che ci hanno supportato in questo progetto ambizioso. Vi aspettiamo il 5 luglio 2015, continuate a seguirci e sostenerci Gli amici del Cervino Trailers

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creative s.r.l. • Tutti i diritti riservati. illustrative e delle proposte © matitegiovanotte.ra del presente documento, delle tavole parziale (Legge n. 633 del 22/04/41). La riproduzione, anche tutela dei diritti d’autore il materiale gode della Ricordiamo che tutto

è vietata.

Comune di La Magdeleine


chez nous

Tor des Géants Grande affluenza di pubblico alle due conferenze sul Tor des Géants che si sono tenute in Biblioteca durante l’estate. I relatori, Paola Dell’Acqua e Tarcisio Navillod hanno intrattenuto, divertito ed emozionato i partecipanti, mostrando immagini spettacolari dei bellissimi sentieri percorsi in questa gara unica ed inimitabile, che coinvolge la regione intera


chez nous

Viaggio a Les Mathes Mele Vallée, una manifestazione ormai consolidata e di grande successo, è diventata anche un appuntamento fisso con i nostri paesi gemellati, Les Mathes la Palmyre e San Andrea sullo Ionio,che, in questa occasione, allestiscono uno “stand” per presentare i loro prodotti tipici. Nei giorni che precedono la festa una richiesta che stupisce ancora oggi molta gente è: «Quand’è la festa delle mele? Mi potresti prendere una cassetta di ostriche!.» Eh! Si!, l’ostrica (come l’olio d’oliva, la ‘nduja e tante altre prelibatezze) alla festa delle mele è di casa da ormai più di venti anni. Durante il loro breve soggiorno i nostri amici “Matherons” hanno potuto visitare il centro studi abbé Joseph-Marie Trèves di Emarèse, dove Franco Trèves ci ha fatto da cicerone e durante la visita della sala dedicata allo “Tsan” il sindaco Lucina Grivon li ha omaggiati con un “boquè” e una bottiglia di grappa a ricordo della giornata. A Champorcher, Viviana Grivon ci ha guidati nel museo interattivo del Parco Regionale del Mont Avic. Una giornata indimenticabile è quella per cui dobbiamo ringraziare Ivo Carlon e la sua famiglia che ci hanno ospitati nella loro azienda agricola a Promiod dove i nostri gemellati hanno potuto osservare da vicino come vive questa meravigliosa famiglia e degustarne i loro prodotti compreso il latte fresco che per l’occasione hanno dovuto mungerselo da soli, senza alcuna difficoltà... La serata d’addio o meglio di arrivederci è stata organizzata dalla Pro loco in collaborazione con l’Amministrazione Comunale dove con un po’di tristezza ci siamo salutati e dati appuntamento per il 2015 alla “Foire aux saveurs” a Les Mathes.

... E anche quest’anno abbiamo portato un po’di “Antey” a Les Mathes la Palmyre in occasione della “Foire aux saveurs” svoltasi il 29 maggio sulla piazza del mercato di Les Mathes. Tra i 110 espositori spiccava il nostro “stand” dove i numerosi partecipanti potevano degustare e acquistare: fontina, salsicce, sanguinacci, lardo e farina gialla. Durante la mattinata abbiamo preparato una polenta che è stata poi distribuita a circa 200 persone. Al banco vendita proiettavamo film di montagna e Marco Barmasse in divisa da guida intratteneva il pubblico

con racconti sulle sue innumerevoli imprese e rispondeva alle tante domande. L’accoglienza è stata calorosa come sempre e grazie al Comité des Fêtes e al Comité du jumelage, abbiamo trascorso un fantastico soggiorno. Un ringraziamento particolare va all’Amministrazione Comunale di Les Mathes, guidata ora dal sindaco Signor Philippe Gadreau, che ci ha accolti con un “vin d’honneur” nel giardino del municipio dove erano presenti tutti i consiglieri comunali e i rappresentanti delle associazioni. Marco Poletto

Lo stand di Antey alla Foire aux saveurs di Les Mathes la Palmyre

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chez nous

XX Fiera dell’Artigianato Valdostano di tradizione Grande traguardo per la nostra Fiera dell’Artigianato ad Antey. Essa è giunta alla ventesima edizione. Mi piace ricordare che è la terza per importanza, dopo quella di Sant’Orso di Aosta e quella di Donnas. Costituisce un appuntamento che conserva sempre il suo fascino in un’atmosfera di allegria, colori e folclore. Grande richiamo e attrazione per i numerosissimi visitatori, una grande occasione di promozione e valorizzazione per il nostro paese e il suo territorio, tradizioni, cultura, gastronomia, riscoperte per questo evento e non solo. Grande straordinario momento di incontro tra i veri protagonisti di questa manifestazione: gli artigiani-allievi delle scuole sparse in tutta la Valle d’Aosta. Le loro opere raccontano e trasmettono emozioni e valori che contraddistinguono la gente valdostana, la loro laboriosità e semplicità del vivere quotidiano e i visitatori rimangono entusiasti, meravigliati e stupiti da tanta bravura e creatività. La Fiera è l’occasione per gli allievi non solo di esporre e farsi conoscere,

ma anche di poter vendere le proprie opere e oggetti appartenenti alle categorie tradizionali riconosciute dall’Assessorato: tornitura, scultura, intaglio, vannerie, ferro battuto… tecniche artigianali che richiedono passione, abilità, volontà di cimentarsi con materiali e creatività, un qualcosa che senti e ti porti dentro, che nasce dallo spirito artistico e mani esperte. La chiamiamo “Fiera del legno” ma opere e oggetti non sempre sono solo di legno, si possono ammirare manufatti in altri materiali, oggetti in ferro battuto, pietra ollare, cuoio, pelle, ceramica… da qualche anno c’è stata un’innovazione anche nel colore. Qualcuno osa e ci prova con tinte colorate che danno risalto ai soggetti nei loro particolari, creando profondità, ombre, luci, che con il solo scalpello non è sempre possibile. Questa nuova tecnica di colore la possiamo trovare soprattutto nei tatà, tradizionale giocattolo con le ruote del passato, nei pannelli decorativi e nei fiori di legno. Queste tecniche di lavorazione e materiali sopra citati

danno forma a oggetti che ci ricordano la cultura, i lavori e i mestieri faticosi e umili della nostra gente di oggi, ma soprattutto di ieri. Ci vengono riproposti nel tempo per mantenere e non dimenticare le peculiarità che ci rendono diversi e fieri nel distinguerci fra gli altri da


chez nous

rinnovare e trasmettere alle future generazioni. Dobbiamo rendere contagiose queste passioni per l’amore dell’artigianato e i lavori manuali. Questo è compito di chi, di dovere, si occuperà di promuovere e portare avanti l’artigianato come è stato fatto finora. Rosanna Montesano

L’Artisanà e la nuova boutique di Antey-Saint-André L’IVAT ha da sempre il compito di favorire e sviluppare l’artigianato di tradizione in Valle d’Aosta. La sua rete di boutiques, diffusa sull’intero territorio regionale è il “trait d’union” tra gli artigiani e il grande pubblico e rappresenta il “fil rouge” che collega la secolare tradizione artigianale alla produzione contemporanea. Al fine di rafforzarne la presenza sul territorio, con l’inizio della stagione estiva è stata inaugurata la nuova boutique ad insegna “L’Artisanà”, nel Comune di di Antey-Saint-André. Come evidenzia il Presidente dell’Ente Livio Vagneur “Ci troviamo con un potenziale di clientela che, nonostante il periodo di crisi che stiamo vivendo, è in continua crescita. Lo sforzo di aprire nuove realtà commerciali ha quindi l’obiettivo di consolidare l’immagine dell’IVAT proponendo la ricchezza dei prodotti

artigianali della tradizione, e contemporaneamente di dare impulso al lavoro degli artigiani ed operatori del settore, i quali credono nel valore della tradizione e nell’importanza del nostro ruolo”. La boutique di Antey-Saint-André è una “new entry”, concepita grazie alla collaborazione e sinergia con l’Amministrazione comunale sia come luogo di scoperta e vendita dell’artigianato sia come punto ove reperire informazioni sul territorio. Questa nuova proposta rientra nella strategia di sviluppo dell’IVAT e si rivolge ai fruitori attenti, offrendo una ricca gamma di manufatti: oggetti d’uso quotidiano in legno, pietra ollare, ferro battuto, prodotti tessili e di ceramica, nonché di pezzi unici, memoria ed attualità della millenaria tradizione della nostra regione.

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Melevallée 2014 Grande successo anche quest’anno per l’appuntamento autunnale di Melevallée. Sempre bellissima la mostra in Sala Consiliare dei signori Gottero.

Novità

Conferenza sul sidro di mela alla quale hanno partecipato produttori locali, trentini, altoatesini, francesi, austriaci e tedeschi.


chez nous

Le mele di Casimiro C’era una volta, ma di certo c’è ancora, un bel frutteto di MELE che cresceva tra un’alta montagna e un tondo laghetto. Le solide rocce gli facevano da scudo contro le improvvise tempeste. Le fresche acque, oltre a dissetare le radici, riflettevano i raggi del sole così da farli splendere ancor più vivi tra gli alberi. Le mele di quel frutteto erano a dir poco meravigliose: grandi, tondeggianti, dalla polpa compatta e soda ma, ahimè, non erano rosse! Erano di un giallo acceso come i raggi del sole, sfumate di verde come i pendii del monte. E qui stava il problema… Se io dico “MELA” cosa vi viene in mente? La mela che la strega dà a Biancaneve… ROSSA! La mela che Eva diede ad Adamo…ROSSA! La mela colpita dalla freccia di Guglielmo Tell …ROSSA! E via dicendo, di mele gialle non c’è storia. Detto questo, chiunque passasse nei pressi del meleto, non degnava quei frutti di uno sguardo, così nessuno si era mai reso conto di quanto fossero buoni. Bè, nessuno eccetto le capre di Casimiro. Casimiro era un pastore che viveva con il suo piccolo gregge di 12 capre, ognuna con il nome di un mese dell’anno, su un alpeggio poco sotto la cima del monte. Ogni autunno scendeva al laghetto per abbeverare le capre e permetteva loro di pascolare liberamente. Si accorse così, che molte di loro, all’erbetta dei prati preferivano quei frutti maturi caduti dagli alberi del boschetto. Si incuriosì, ne prese in mano uno, lo guardò, l’annusò e perché no? Gli diede un morso. Blah! Era asprignolo, ma se lo tenevi un po’in bocca, il sapore si attenuava grazie alla consistenza della polpa. Decise quindi di riempire due sacchi con quelle strane mele e di portarle a sua moglie Cesira. Quando Cesira sentì le capre rincorrersi nel prato di casa, si pulì le mani sporche di farina

nel grembiule e si affacciò sull'uscio per salutare il ritorno del marito. Stava preparandogli una torta, una crostata per la precisione, ma all'ultimo momento si era accorta che la scorta di marmellata di albicocche, che teneva in dispensa, era terminata. Così, speranzosa, cercava di sbirciare se per caso, sulla via del ritorno, il suo Casimiro non avesse raccolto qualche frutto di bosco. Quando vide i due sacchi sulle spalle dell'uomo, sospirò pensando che contenessero legna o pigne per il camino. Restò perciò sorpresa quando Casimiro, dopo averle stampato un bacio in fronte, rovesciò dinnanzi a lei il contenuto dei due sacchi: delle gialle mele rotolanti che subito qualche capra cercò di addentare. Guardò incuriosita quei frutti inusuali, guardò il marito che sfoderava il più smagliante dei sorrisi e, senza dir nulla, raccolse qualche mela nella cocca del grembiule e se ne tornò in cucina. Le osservò, le annusò, le sbucciò e le assaggiò, subito dal gusto acidulo le riconobbe: ma erano MELE COTOGNE! Senza perder tempo le tagliò a cubetti, le mise nella pentola con un po' d'acqua e, a fuoco lento, attese che si spappolassero girandole con il cucchiaio di legno. Poi aggiunse lo zucchero e il succo del limone e mentre il marito, chiamandole per nome, faceva rientrare le capre nel recinto, terminò la cottura. La marmellata che le mancava per la torta era pronta. Pochi gesti veloci e la torta già fumava sul davanzale, richiamando con il suo profumo Casimiro che stava prendendo l’acqua al ruscello. Si sedettero sulla panca sotto il pergolato e, assaporando quella crostata di mele cotogne, pensarono a come si possan mitigare le asprezze della vita mettendoci un po' di dolcezza e di pazienza. E così, sapendo gustare le cose semplici che la vita ogni giorno offriva loro, vissero per molti anni felici e contenti. Nadia Cerchi

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chez nous

Anna Maria Gregotti Da cento anni in villeggiatura ad Antey-Saint-André foto di Enrico Formica

Antey-Saint-André, 16 agosto 2014 Un sole tanto atteso in questa stagione troppo piovosa e incerta contribuisce a rallegrare l’atmosfera vacanziera di Ferragosto. Antey si anima in ogni angolo di turisti, villeggianti e residenti che si affollano intorno al mercato del sabato. Proprio di fronte alla piazza che ospita le bancarelle si affaccia una bella palazzina d’epoca, la Pioniera, costruita nel 1909 dalla famiglia Gregotti che scelse Antey-Saint-André come luogo ideale per la villeggiatura estiva. Ci aspettano. La signora Anna Maria, originaria della Lomellina, classe 1913, passeggia in giardino in attesa dell’intervista che le abbiamo richiesto. È attorniata da una significativa rappresentanza della sua grande e bella famiglia giunta ormai alla quinta generazione: figli, nipoti, pronipoti e trisnipoti (un bimbo di 2 anni e uno in arrivo tra qualche mese) sono in tutto 22 persone. Tutti hanno mantenuto un legame intenso con Antey: alcuni si sono sposati (amori nati tra giovani villeggianti), un paio di bambini vi sono stati battezzati, a suggello di un rapporto profondo, intimo e indissolubile con il territorio che li ha accolti nel periodo più bello dell’anno per molte, innumerevoli stagioni. Ma il primato della continuità, della fedeltà nei confronti di Antey, spetta alla nonna ultracentenaria che non solo ha doppiato il secolo di vita da un anno, ma in questi giorni del 2014 può vantare, lei sola, un record

eccezionale: cento anni di villeggiatura, senza interruzioni, nella località di Antey-SaintAndré, nella casa che di nome e di fatto è stata pioniera del futuro turistico del paese situato nella media valle del Cervino. La posizione in cui sorge la casa è comoda e incantevole, prossima alla strada, al torrente Marmore e ai servizi commerciali, da cui si gode il privilegio di guardare in faccia la montagna più bella del mondo dall’alba al tramonto; così ancora oggi, dopo tanto tempo, alla domanda cosa c’è di bello ad Antey? la signora risponde: Tutto, e soprattutto il Cervino che guardo ogni mattina. Chi, passando per le vie di Antey, non ha sbirciato tra un tetto e l’altro verso nord, nella direzione del monte Cervino per assistere ad uno spettacolo della natura nel suo massimo compimento? Nel tempo Antey è diventata una località turistica e attrezzata per il soggiorno di giovani e anziani che possono intrattenersi con attività sportive, ludiche e culturali, ma quando la signora Gregotti era bambina nulla di tutto questo esisteva in paese. Era una casa isolata - racconta Anna Maria - tutto intorno una distesa di prati, verdi e rasserenanti per chi cercava il riposo e la quiete nel soggiorno in montagna. Pochi raggiungevano questa località nel primo Novecento e dovevano affrontare alcune scomodità: il viaggio cominciava in treno, fino alla stazione di Châtillon, poi continuava in corriera, o in diligenza prima che la strada di

Valtournenche fosse asfaltata. E per acquistare alcuni generi alimentari, come la frutta, il nonno si avviava a piedi fino al mercato di Châtillon (ad Antey non si faceva il mercato), per poi tornare in corriera o con qualche mezzo di fortuna. I ricordi si ravvivano: piccolissima, raggiungeva Antey con i nonni, indossava il vestitino della festa, e tutto era nuovo e familiare allo stesso tempo. Ricorda le famiglie e le persone conosciute, le vacanze vissute all’insegna della semplicità, in stretto contatto con la montagna e le sue molteplici dimensioni: il suono dei campanacci annunciava da lontano l’arrivo delle mucche nei prati del Filey, la grande festa della desarpa con i suoi riti e le sue sonorità; il sapore del latte appena munto; il cappellino a quadretti bianco e azzurro mangiato da una mucca al pascolo, ma poi salvato dalla mandriana e restituito come fosse nuovo; il passaggio del futuro re d’Italia, Vittorio Emanuele, atteso con trepidazione davanti al distributore di benzina che fino a non molti anni fa segnava l’ingresso in paese, e il saluto affettuoso del principe….. Il parroco don Bordet distribuiva il pane benedetto durante la Messa, e alla festa di San Giacinto, al ritorno dalla cappella dove aveva officiato, si fermava alla Pioniera per uno spuntino in compagnia della famiglia Gregotti. Pochi compagni di gioco, ma sufficienti per trascorrere intere giornate fuori casa, nei prati, nei luoghi che la natura offriva ai bambini come un parco giochi essenziale e diffuso, ovunque ci fosse una bella pietra, un grande masso liscio e arrotondato dove fare lo scivolo, su cui intrattenersi, ma sempre con qualche lavoretto di ricamo o di cucito che richiamava al dovere di fanciulla. La signora Gregotti lascia ancora la casa e il giardino per andare in Chiesa - fino all’anno scorso ci andava a piedi - per mantenere viva la sana abitudine di camminare e passeggiare, così come ha sempre fatto nei soggiorni estivi lungo i sentieri che da Antey portano a La Magdeleine, a Torgnon, alla fontana del Ronc dove sostare per rinfrescarsi, al Col des Bornes (1785 m), con il miraggio dei funghi da portare a casa, con l’acquolina in bocca pensando alla polenta che avrebbe mangiato alla meta, con il gusto di vivere la montagna, goderne l’armonia e innamorarsene. Un amore duraturo, tenace, nutrito anno dopo anno, che forse ha aiutato a sopportare anche i periodi più tristi, le disgrazie, i lutti. La signora Gregotti è rimasta vedova poco più che cinquantenne, ma non ha mai sciolto il legame con Antey e, con i figli e successivamente i nipoti e pronipoti, ha continuato a trascorrere le sue estati al cospetto del Cervino. Maria Vassallo


chez nous

Società Palet Marmore Dopo 15 anni di attività, è arrivato un buonissimo risultato nel prestigioso Trofeo delle Società che si è svolto presso il Palafest di Brissogne. La nostra squadra si è classificata al 1° posto con i seguenti giocatori: Andrea Vittaz, Ivo Vittaz, Mirko Aymonod e Elio Dallod Il giocatore Elio Dallod, inoltre, è arrivato secondo nel Campionato Italiano svoltosi a Donnas alla fine di agosto, dietro al pluricampione Carlo Personnettaz di Châtillon, e con al terzo posto l’antesan Marco Neyroz, a pari merito con Davide Pinet di Issogne.

Mercatino Natale 2013 Oggetti colorati, decorazioni, marmellate, miele, aceto, galletti tradizionali, musica e artigiani al lavoro hanno animato l’antico edificio della Biblioteca Almer Meynet di Antey-SaintAndré durante il weekend dell’Immacolata.

Festa dell’ospite Tanto divertimento durante la serata che l’Amministrazione comunale di Antey-Saint-André dedica ogni anno ai suoi ospiti più fedeli.

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chez nous

Ah...les Reines! Rassegna bovina Bataille des moudzons a Valtournenche 25 settembre Sono stati 58 i manzi partecipanti all’eliminatoria. 1° categoria: vince Drapeau di Jean Antoine Maquignaz 2° categoria: vince Bimba di Giovanni Bich, di Antey-Saint-André Manzi di due anni: vince Lion di Giovanni Bich, di Antey-Saint-André Rassegna comunitaria a Chambave 4 ottobre Nell’arena in mostra c’erano 169 bovine della Comunità Montana Monte Cervino. Antey era presente con 15 allevatori. Categoria pezzate rosse: Zenta di Brunod-Chaussod Premiati anche gli allevatori Federico Artaz e Ugo Dejanaz Bataille des Reines ad Antey-Saint-André 5 ottobre 183 le bovine partecipanti alla Bataille, 7 gli allevatori di Antey partecipanti, nessuna bovina si è qualificata per la finale. Rinaldo Pellissier

Trophée Ville d’Aoste 2014 / Vachettes 2ème Catégorie / Puma / Meynet Giuseppe

Marché de la Terre et de Artisanat Antey è stato scelto come vetrina per inaugurare il progetto organizzato dal GAL Bassa Valle per far conoscere i prodotti della terra e dell’artigianato. Sono state scelte due giornate, una a luglio e una a settembre, dove gli espositori e i consumatori si sono incontrati per apprezzare i prodotti a chilometro zero.


Annie Verthuy con la siua

Edi Massimo Desayeux

Maria Enrichetta Personnettaz

Benjamin Tousco

Agnes Odille Grange

sorellina

Alex Herin

Marcello Eligio Noussan

Nascite

Charlize Chatrian

Annie Verthuy 22/10/2013 Benjamin Tousco 28/12/2013 Alex Herin 27/08/2014 Charlize Chatrian 04/09/2014 Constant Lavoyer 01/12/2014

Matrimoni Patrizia Silvia Pesce e Roberto Galleni 30/05/2014 Albino Camillo Noussan

Edoardo Gorret

Angela Di Martino

Lodovico Ganzerli

Lutti

Constant Lavoyer

Edi Massimo Desayeux 27/07/1962 - 25/11/2013 Agnes Odille Grange 10/12/1924 - 29/12/2013 Albino Camillo Noussan 23/01/1927 - 13/01/2014 Simona Hosquet 09/01/1984 - 06/02/2014 Luciano Rolfo 22/10/1942 - 13/03/2014 Marta Meynet 15/02/1925 - 31/03/2014 Edoardo Gorret 03/08/1931 - 15/05/2014 Maria Enrichetta Personnettaz 22/09/1919 - 26/06/2014 Marcello Eligio Noussan 29/09/1939 - 01/07/2014 Angela Di Martino 23/03/1935 - 28/09/2014 Roberto Visconti 09/12/1922 - 08/11/2014 Lodovico Ganzerli 01/06/1928 - 22/11/2014

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chez nous

Natale Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli Altri e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per Voi? A ignorare quel che il mondo vi deve e a pensare a ciò che voi dovete al mondo? A mettere i vostri diritti in fondo al quadro, i vostri doveri nel mezzo e la possibilità di fare un po’di più del vostro dovere in primo piano? Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi, e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore? A capire che probabilmente la sola ragione della vostra esistenza non è ciò che voi avrete dalla Vita, ma ciò che darete alla Vita? A non lamentarvi per come va l’universo e a cercare intorno a voi un luogo in cui potrete seminare qualche granello di Felicità? Siete disposti a fare queste cose sia pure per un giorno solo? Allora per voi Natale durerà per tutto l’anno. Henry van Dyke scrittore statunitense (1852 - 1933)

Alcuni presepi del Concorso presepi Natale 2013, organizzato dal Consiglio Pastorale


chez nous

Natale 2013 Corso di decorazioni su carta Le espositrici del mercatino e i visitatori hanno partecipato al corso di decorazioni su carta tenuto da Federica Mossetti, brava ed esperta come sempre. Il Presepe vivente è stato organizzato dall’Associazione culturale Le Vieux Pommier in collaborazione con il Consiglio Pastorale e sarà rappresentato anche quest’anno durante la Santa Messa di Natale che verrà celebrata a mezzanotte.

Natale 2014 La Biblioteca e l’Associazione Le Vieux Pommier organizzano due concerti per le feste di Natale: 2 gennaio 2015 Salone della Biblioteca, ore 21 Concerto del Trio Ensemble violino, violoncello, pianoforte Il repertorio eseguito spazia dalla musica barocca al repertorio classico fino ad arrivare alla musica da films attraverso le più note colonne sonore. 4 gennaio 2015 Chiesa Parrocchiale, ore 21.00 Concerto del Coro La Vallée du Cervin

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l’écho de l’administration communale

L’écho de l’Administration communale Lettera dal Vicesindaco Cari Antesans, con quest’anno si chiude il quinquennio 20102014 di attività amministrativa e il Coucou mi permette di scambiare con tutti Voi alcune considerazioni. È stata per me una bella esperienza che mi ha permesso di conoscere meglio i problemi del territorio, le esigenze della gente e le prassi burocratiche che sono alla base del funzionamento del sistema amministrativo. Nella mia carica di Vicesindaco ho svolto prevalentemente gli incarichi delegati dal Sindaco come assessore alle Finanze, al Turismo e allo Sport. Purtroppo questi anni sono stati segnati da grandi difficoltà economiche che hanno avuto risvolti negativi sul tessuto sociale valdostano a tutti i livelli. Anche la nostra Regione Autonoma e tutti i Comuni hanno inevitabilmente sofferto per le conseguenze di queste difficoltà: i tagli dei trasferimenti statali, le nuove imposte sulla casa e sui servizi, le nuove e più severe regole di gestione, hanno sicuramente limitato l’operato delle amministrazioni e soprattutto hanno quasi annullato i vantaggi e gli aiuti che finora ci avevano differenziato. Nel nostro Comune, abbiamo dovuto già da diversi anni fare molta attenzione sul come gestire le risorse in quanto eravamo soggetti (comuni sotto i 1000 abitanti) alle limitazioni dello sforamento patto di stabilità che nel giro di 5 anni sono state annullate. Questo ci consente oggi di poter vantare un bilancio che, seppur di dimensioni ridotte, fa invidia alle amministrazioni dei comuni più grandi o dei comuni che sembravano essere i primi della classe. Il nostro obbiettivo è sempre stato quello di far spendere meno al cittadino. Nel corso di questi anni abbiamo sempre mantenuto al minimo di legge il valore delle tasse sugli immobili (1° e 2° casa) consentendo anche ai parenti di 1°-2° grado dei proprietari, di avere sgravi o agevolazioni.

entrate tributarie trasferimenti per spese correnti da Regione

2010

2011

515.109,00

454.994,00

1.045.602,00

1.052.192,00

entrate extratributarie (servizi, affitti…)

312.476,00

351.756,00

entrate per investimenti da Regione

365.606,00

304.032,00

-

-

2.238.793,00

2.162.974,00

accensione mutui TOTALE

2010

2011

1.176.848,00

1.082.067,00

spese per personale

483.933,00

483.030,00

spese per investimenti

311.903,00

423.775,00

Spese di funzionamento

rimborso mutui pregressi TOTALE

FONDO CASSA (Saldo Banca)

Quest’anno in particolare non abbiamo voluto infierire ancora di più sui contribuenti e si è deciso di non far pagare la nuova imposta sui servizi (TASI). Allego alla presente un piccolo schema di bilancio dove sono state riassunte le principali voci di Spese, di Entrate e la Cassa e di come si sono evolute nel corso di questo quinquennio. Dalla tabella allegata si può vedere come il nostro comune sia in un ottimo stato di liquidità, anche se non tutta è effettivamente dispo-

20.200,00

21.483,00

1.992.884,00

2.010.355,00

2010

2011

978.597,00

986.316,00

nibile ad oggi in quanto ci sono degli accantonamenti per spese che si dovranno sostenere. Sono finiti i tempi delle vacche grasse e credo che mai come oggi dobbiamo metterci in testa che per essere sul mercato, turistico o agricolo che sia, dobbiamo fare sistema per offrire servizi maggiori, migliori e a costi competitivi. È un pensiero che ho già espresso più volte e che non mi stancherò mai di ripetere.


l’écho de l’administration communale

Fondo cassa (Saldo Banca) 1.488.783,00

1.191.303,00 978.597,00

986.316,00

2010

2011

2012

intracomunali sviluppando un sistema di navetta a chiamata che collega i 4 comuni della media valle del Cervino. Nella Stagione invernale ci saranno anche una/ due navette giornaliere che serviranno la tratta Antey-Valtournenche tutti i giorni dalle feste di Natale fino alla metà/fine di marzo. • Per il marketing quest’anno abbiamo partecipato, assieme agli altri comuni della Valtournenche, alla fiera promozionale TTG

565.965,00

858.044,00

891.533,00

1.001.907,00

352.697,00

415.415,00

259.258,00

337.154,00

-

-

2.069.453,00

2.612.520,00

2012

2013

1.203.741,00

1.313.940,00

467.488,00

449.357,00

362.385,00

777.968,00

22.181,00

22.650,00

2.055.795,00

2.563.915,00

2012

2013

1.191.303,00

1.488.783,00

In questa ottica anche l’Amministrazione Comunale, deve continuare a supportare lo sviluppo di tutto ciò che porta turismo ad Antey, collaborando con agricoltori e operatori turistici per rendere il nostro comune appetibile alle loro esigenze. I nostri limiti maggiori sono legati al trasporto, al marketing e ai servizi: • Per il trasporto in questi anni si è cercato di migliorare la possibilità dei trasferimenti

13%

entrate 2013

2013

16%

hanno dimostrato grande interesse per la manifestazione e si sono resi disponibili ad essere coinvolti in futuro. • Per quanto riguarda i servizi mi auspico più collaborazione tra tutte le attività della Valtournenche e tra gli operatori in modo da riuscire sempre tutto l’anno a garantire dei buoni servizi ai nostri clienti senza avere dei periodi di chiusura totale lasciando i turisti (quei pochi che ci sono) in balia del non sapere che cosa fare.

33%

entrate tributarie trasferimenti per spese correnti da Regione entrate extratributarie (servizi, affitti…) entrate per investimenti da Regione accensione mutui

38%

1% 30%

spese 2013

2012

2013

51% 18%

Incontri di Rimini in cui si è cercato di promuovere il nostro territorio e le nostre strutture. • In occasione della 13a edizione di MELE VALLEE 2014 abbiamo cercato di aprire una nuova strada volta a far diventare AnteySaint-André primo centro italiano per lo studio e sviluppo del Sidro di mela. In tale occasione sono stati coinvolti nel Festival “SICERA”, produttori locali, trentini, altoatesini, francesi, austriaci e tedeschi che

spese di funzionamento spese per personale spese per investimenti rimborso mutui pregressi

Concludo auspicando che questa difficile situazione possa evolversi in positivo e che al più presto vengano fatte queste benedette riforme sul lavoro e sulla giustizia, che ci dovrebbero consentire di ritrovare la competitività economica e ritornare tutti a lavorare e a vivere con più serenità. Auguri a tutti per un buon Natale e Felice 2015. Mario Bertuletti

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l’écho de l’administration communale

Eccoci nuovamente all'appuntamento annuale con il Coucou. La stretta collaborazione tra assessorato alla cultura e politiche sociali, la Commissione gestione Biblioteca, la biblioteca e l'associazione culturale Le Vieux Pommier ha permesso anche quest'anno di poter avere tutta una serie di appuntamenti socio culturali nel nostro amato paese. Visto il grande interesse per i concerti di musica estivi si è deciso di aumentare a tre il numero delle serate ottenendo un buon riscontro. Lo stesso vale per gli appuntamenti tematici: sport, montagna, trekking, psicologia e storia sono gli argomenti trattati e che hanno riscontrato un grande interesse. Come ogni anno l'amministrazione ha voluto offrire ai nostri anziani un pensiero ed un momento di incontro con l'appuntamento del pranzo di Natale; un momento per stare assieme in compagnia seduti attorno ad un tavolo a chiacchierare e a gustare le prelibatezze cucinate dalla bravissima cuoca Gisella

e servite da due camerieri eccezionali: Vanda ed Elio. L'anta Julie ha incontrato i nostri bimbi insegnando loro alcuni segreti delle erbe e assieme a loro hanno miscelato sapientemente ingredienti ottenendo dentifrici, sacchetti profumati, ecc.. I lavoretti eseguiti sono poi stati esposti in occasione della festa delle mele. A seguito dell'iniziativa “Avvio alla musica” tenutasi durante l'anno scolastico 2012-2013 nella quale i nostri bambini hanno potuto avvicinarsi in modo divertente ad alcuni strumenti musicali, l'associazione culturale Oltremusica ha organizzato un corso nei locali della biblioteca che ha permesso ad alcuni nostri bambini e non solo di imparare a suonare uno strumento musicale. Corsi di ginnastica per bambini e adulti, corsi di pittura, di vannerie,ecc. hanno permesso a tutti quanti di imparare cose nuove stando in compagnia. A conclusione posso dire che a livello culturale il nostro paese propone molte iniziative; purtroppo non sempre il riscontro da parte della popolazione è proporzionale all'impegno organizzativo. Ringrazio di vero cuore tutte le persone che

I lavoretti eseguiti dai bambini sotto la guida dell’anta Julie

hanno permesso lo svolgimento di tutte le iniziative svoltesi mettendo a disposizione della comunità tempo e capacità. Danilo Bich

Patrimonio - viabilità - urbanistica - lavori pubblici Siamo oramai giunti alla fine di questa legislatura e come ci eravamo prefissati fin dal primo giorno, abbiamo destinato in questi cinque anni cospicue risorse del bilancio per le manutenzioni dei beni comunali. Siamo convinti infatti, che un Comune pulito e ben ordinato, con tutte le infrastrutture funzionanti sia un bel biglietto da visita dal punto di vista turistico e anche per i nostri concittadini. Crediamo quindi, di aver raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati, cioè di perseguire il miglioramento della qualità di vita di tutti gli Antesans e dei nostri ospiti, di mantenere un rapporto di qualità/prezzo il migliore possibile per le tariffe dei servizi erogati dal Comune, e di mantenere le tasse comunali al minimo, di autofinanziarci tutti gli investimenti senza ricorrere a mutui o prestiti per tutto il corso dei cinque anni, in modo da lasciare in positivo il bilancio comunale per la futura amministrazione. Quest’anno, nonostante le prime difficoltà dell’inizio dell’anno, per adempiere a regime di legge all’acquisto dei beni attraverso la centrale unica d’acquisto nazionale (MEPA), siamo riusciti a svolgere su tutto il territorio comunale numerosi lavori.

EDIFICI • ristrutturazione sala consiglio e giunta

• manutenzione ringhiere in ferro Piazza Attilio Rolando

• sistemazione impianto d’accesso autorimessa interrata in loc. Bourg

• sistemazione strada cimitero con posa di asfalto e rifacimento muretti a monte, e rifacimento attraversamento Ru

• sostituzione motore ascensore edificio comunale • rifacimento tetto chalet informazioni area sportiva • sostituzione rubinetto con sensore elettronico Bar “La Botteucca de la Cumeuna” • sistemazione chalet RSU e area circostante in loc. Buisson

• sostituzione sicurvia in loc. Chessin e Lies • spazzamento strade con spazzolatrice • sistemazione varie bordure, pozzetti e griglie sul territorio comunale • taglio e sfrondatura alberi bordo strada lungo le seguenti strade comunali: Lies, discarica, Cerian, Herin e Chesod

• manutenzione impianto idraulico piscina area sportiva

Per un totale di spesa di circa 45.000,00 euro

• ripristino piastrelle bordo piscina

MANUTENZIONI VARIE • sistemazione recinzione discarica e posizionamento di un “container” scarrabile per la raccolta dello sfalcio dell’erba

Per un totale di spesa di circa 75.000,00 euro VIABILITà • i nostri cantonieri in primavera hanno rifatto tutte le strisce pedonali sulle strade comunali

• realizzazione di una bacheca in ferro per la biblioteca

• è stato presentato all’Assessorato ai Lavori Pubblici il progetto di allargamento della strada comunale di Navillod, con la speranza che venga finanziato al più presto

• realizzazione bacheca in legno per informazione degli impianti di risalita del comprensorio in loc. Bourg e sistemazione di quella esistente in piazza Attilio Rolando

• sono state realizzate delle nuove insegne per il villaggio Petit Antey, biblioteca comunale e Museo etnografico

• messa in sicurezza recinzione campo sportivo • sostituzione portone garage comunale • Per un totale di spesa di circa 30.000,00 euro


l’écho de l’administration communale

Navetta a chiamata Balconi e giardini fioriti 2014

Servizio di navetta a chiamata dal 26 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 e poi tutti i weekend fino a metà marzo. Telefonare al 334.154.6305

I premiati del concorso balconi e giardini fioriti 2014: 1° Zaninelli Pino, frazione Avout 2° Navillod André, Filey 3° (pari merito) Herin Fabrizio, Petit Antey e Schiavoni Adriana, Herin

• rifacimento apparecchiature idrauliche e pozzetti in loc. Buisson • ripristino tratto collettore fognario sotto l’abitato di Herin • vari spurghi e pulizia pozzetti in loc. Chessin e Ruvere

I premiati del concorso orti 2014: 1° fratelli Gaspard Nelly e Mauro, Navillod 2° Di Gioia Mario, Herin 3° Meynet Livia, Champagne

• realizzazione di un sistema di misurazione di portata rete fognaria al camping Cervino, al fine di stabilire con certezza la quantità di acque reflue scaricate nel collettore comunale • Per un totale di spesa di circa 40.000,00 euro

SENTIERI E PERCORSI PEDONALI • pulizia e sfalcio dei sentieri comunali • sistemazione e recinzione scogliera percorso pedonale piazza del mercato/area sportiva • secondo lotto rifacimento muri a monte e a valle sentiero Avout/Herin, realizzato dall’Amministrazione Regionale Per un totale di spesa di circa 100.000,00 euro CONCIMAIA comunale • In questi giorni è stato bandito l’appalto per la realizzazione della concimaia comunale in loc. Petit Antey. I lavori verranno eseguiti nel corso del 2015. Per un totale di spesa di circa 300.000,00 euro PULIZIA AREE VERDI E FRAZIONI • con due squadre di lavoratori socialmente utili ed un operaio a giornata è stato dato l’impregnante ad insegne, bacheche, chalet RSU, chalet BUS, sicurvie, palizzate e ringhiere in legno in gran parte del Paese • i nostri cantonieri hanno effettuato la pulizia e lo sfalcio dei sette parchi giochi, delle sette aree verdi, del cimitero e delle frazioni per tutta la stagione estiva • sono state acquistate n. 10 panchine in legno. Abbiamo così distribuito sul territorio n. 115 panchine per soddisfare i nostri affezionati turisti PULIZIA TORRENTI • sono state inoltrate all’Amministrazione Regionale le seguenti domande: • pulizia del torrente Chamois • pulizia torrente La Magdeleine, secondo lotto, dal bivio di Herin in su; Ci è stato risposto verbalmente che in questi giorni verrà espletata la gara d’appalto a ditte private • pulizia torrente Marmore, è stata inoltrata la richiesta del taglio piante in alveo e la rimo-

zione dei detriti che si sono accumulati in loc. Filey • rimozione detriti vallo di Fiernaz, anche in questo caso l’Amministrazione Regionale stà espletando la gara d’appalto • in località Lillaz è stato realizzato dall’Amministrazione Regionale un dissabbiatore sul ruscello che scende da Veuillen • sono stati ultimati i lavori sul torrente Fromento a Navillod, Villettaz e Cerian ILLUMINAZIONE PUBBLICA • sistemazione illuminazione pubblica in loc. Buisson. Dopo gli ultimi interventi la situazione sembra molto migliorata. • posizionamento di un lampione che illumina l’entrata della biblioteca, della scuola dell’infanzia e della sala mostre SERVIZIO IDRICO E FOGNATURE • è in funzione il nuovo tratto di acquedotto Suisse/Buisson che per tanti anni è stato servito da un tubo volante provvisorio. Inoltre è stato posizionato un telecontrollo alla vasca di Nuarsaz • è stata sistemata la rete antincendio di Fiernaz, criticità segnalata dai Vigili del Fuoco Volontari

URBANISTICA • tutti gli approfondimenti degli ambiti inedificabili richiesti dagli uffici regionali sono stati eseguiti dai nostri tecnici incaricati e concertati con le strutture regionali competenti. Sono state stampate, quindi, le cartografie definitive. Dopo una veloce disamina nonostante il perdurare di numerose criticità in tutto il territorio, per quanto riguarda la frazione Buisson, a monte della strada regionale, la situazione è un po’migliorata e si è passati da un alto rischio ad un medio rischio. Questo permetterà di poter effettuare maggiori interventi sugli edifici esistenti. • il regolamento edilizio adottato dal consiglio comunale con sua deliberazione, è stato esaminato dalla struttura regionale all’urbanistica, la quale ha formulato delle osservazioni in merito, per le quali i nostri tecnici incaricati le stanno valutando e concertando al fine di addivenire all’approvazione definitiva del Consiglio Comunale. • Iter della variante generale al PRGC e adeguamento al PTP: Dopo essere stata prima adottata preventivamente e dopo l’esame delle osservazioni dei cittadini, adottata definitivamente dal Consiglio Comunale, è ora all’attenzione della strutture regionali competenti. La Giunta Regionale dovrà approvarlo e ritrasmetterlo al Comune nei tempi previsti dalla normativa vigente. Vorrei ringraziare tutto il personale comunale, in particolar modo i dipendenti che hanno collaborato con me, che in questi anni mi hanno aiutato a svolgere il mio mandato di Assessore. è anche grazie a loro, se siamo riusciti a mantenere il nostro Paese abbastanza ordinato e pulito, come si addice ad una località turistica di rispetto, quale aspira ad essere Antey-SaintAndré. Mauro Pitetti

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artson

La gréngeuille é la fromià Lo gadén é lo rat Projet financé par la Loi 482/99 portant sauvegarde et soutien des langues minoritaires historiques.

Lo babaou :

dé la pouée ou djouà qu’i aprèn a pomé avé pouée Lo babaou y é én épouéroù éndéfinì qu’i fé prenne pouée i minó. Chon non i tsandze selón lé comeune : barbàn a Véèye é Torgnón, berguèn a Cogne, babàn a La Sola, baraco a Veullanouva é a Éntró, babaou a Brissogne, bégàn a Tsatéyón. Lé-z-adulte sorton foua la conta dou babaou can lé minó i van tro louèn, ioù qué lé paèn i pouion pomé lé contrelà, pé lé décoadzé dé sotre lo nét, pé lé-z-obledzé a medzé, etc. Lé paèn possévon dzoyé ou babaou avoué lé minó, maque pé lle fae pouée. A Véèye, pé fae rie lé minó d’apeprè 10-15 més, lo pappa ou la mamma i catsévon llor vezadzo avoué én lénchoù é i dezévon : « barbàn, barbàn ! » én tsandzèn én tantélén la vouè pé la rendre peu terrifianta. Apré i gavévon lo lénchoù pé ché fae récognétre dou minó. Lo djouà i froneséve can lo petcheu y aprènéve a gavà llu mémo lo lénchoù qu’i catséve lo paèn. Én otro djouà y éve si dé catsé lé man dézò la queverta ou dézò la maille dou botcha én dezèn : « lo bitchón, lo bitchón ! ». A Éntró lé minó, can i sonve gateillé di paèn, i démandévon : « Pappa, ti heu tè que te me fé lo gatteuille ? », é lo pappa i répondéve : « Na, l’è lo baraco que t’accape ! ». La pouée y é a l’orijine dou babaou ma i fo ché rappélà qué seutta pouée y é bièn particuillée : y é réella é ipotetécca én mémo ten. Lo minó, d’én coté, y é épouéró dou personadzo qu’i fé pouée, ma i so éncò qu’i cour po dé danjé s’i respette lé régle qu’i cogné é s’i icoute ché paèn. Alexis Bétemps

Lé bétche, coque queu, y an lo queur peu gran qué si di crétchèn ! Én queu, dé-z-amì y avon bayé a la mén mamma én crouèi gadén... peuo llu, y éve to solet ! No, no-z-itenve a l’éteu, comèn tcheut adón, é lo crouèi gadén i ché pormonéve tranquilo outtre é én sé. A dédjenón é a maenda lo tchoutchoù i ché catséve dézò la tobia lappà lé frize. Én bé dzor, la crouèi bétche y é arrevoye én compagnì… d’én rat to biàn ! Mé sovégno qué, can biétsévo lé vatse, tcheu do – lo gadén é chon nové amis – i vegnévon mé trovà perquè i savévon qué dze ll’areu bayé euna bon-a écouéla dé lasé. Toteun, a cheuz-oue, can biétséve la mamma, lé do sotcho i tornévon lest dézò la tobia. Pé dourmì, i ché betévon én protcho dé l’otro, dedeun euna bouéte. Itévon to lo ten énsembio é i fezévon fran euna bella cobia. Mamma y éve bén tchécca én penchée : « Én dzor ou l’otro si rat i combinéè coquétseuza ! ». Ma lle répondévo d’ità tranquila : « Te dèi po té tracasé, lo rat y a lo ventro pièn ! É poué, y a éncò trovó én compagnón pé pasà lo ten… ». Én bé dzor qué si aló tsertsé dé papé mesécca dedeun la credense, dz’é avù euna beurta seurpréza : lo papé y éve to rodzé ! Adón mamma y a crió : « Senque dz’avo deut ? Dz’avo rézón ou po ? Éa n’alèn tsertsé én tset, perquè rapéla-tè : vouèi si rat y a rodzé ton papé, ma démàn i poreu medzé poué d’otre bague ». N’en trovó én tset to nér, avoué én jouèi dzono é l’otro gri é, lo lendémàn... n’en trovó gnenca mé la poussa dou rat biàn ! Lo peuo gadén i tsertséve chon conpagnón a totte lé coueugne dé l’éteu : « Rouì, rouì, rouì ! »… y arétéve po dé lo crià. Do dzor apré, dedeun cha catsetta, lo crouèi gadén y é belle crèpó, crèpó dé pécongria ! Histoire de Roje Gal Texte proposé par Adelina Roulet de La Thuile

To lo lon dou tsotèn, la gréngeuille y a tsantó. Qué bé dzor, qué bontèn, can lo fret y et arrevó ! Po lo mouendro crouèi bocón, ni dé moutse ni dé chéón. Obledzé d’allà a l’armon-a tsé la fromià, cha vezeun-a : « Baye-mè, chopié, chopié, coque frize pé medzé. Tanque can torne lo foé. Rendo tot, vo savé, lo pe tar, fén jeillè, capital é-z-entéè ». La fromià y é po cobetta, Paé y a deu a la povretta : « Déquè t’o fé to lo tsoten ? ». « L’é passó én tsantèn ». « T’o tsantó ? Si bièn éze ! Éa conteugna a fae dé mouéze ! ». Tiré de : Fables choisies, Jean de La Fontaine Editions Hemma, Belgique, 1984 Écoutez les enregistrements sonores de ces articles sur le site du Gnalèi (www.patoisvda.org, section : glossaire/textes en ligne) Collaborateur d’Antey-Saint-André pour les traductions : Andrea Rolando Illustration : © 2009 A. Roveyaz pour Metrò Studio Associato Transcription : Guichet linguistique « Lo gnalèi » se propose de publier des textes en patois afin de stimuler tous les lecteurs à entrer en contact avec ses collaborateurs : souhaitez-vous contribuer au travail du guichet pour que votre patois reste toujours vivant ? Nous sommes à votre disposition pour suggestions, conseils, documentation !

Assessorat de l’éducation et de la culture Lo Gnalèi - Guetset Leungueusteucco : 16/18, rue Croix-de-Ville - 11100 Aoste Tél. 0165 32413 - Fax 0165 44491 Usager Skype : gnalei g-linguistique@regione.vda.it asspatois@regione.vda.it Site Internet : www.patoisvda.org


servizi pubblici

Servizi pubblici recapiti e orari Uffici comunali Frazione Bourg, 1 11020 Antey-Saint-André centralino 0166.548.209 fax 0166.548.577 info@comune.antey-st-andre.ao.it www.antey.it p.i. c.f.

00405960071 81004320073

Lunedì 8.00-12.30 / 14.00-17.00 Martedì, mercoledì e venerdì 8.00-12.30 / 14.00-15.00 Giovedì 8.00 -12.30 Segretario Comunale Dott. Roberto Artaz Ufficio di segreteria, protocollo, sportello unico del commercio Vanda Gal v.gal@comune.antey-st-andre.ao.it Ufficio anagrafe stato civile, leva, elettorale Annie Merivot info@comune.antey-st-andre.ao.it Ufficio ragioneria Rag. Massimo Iachelini m.iachelini@comune.antey-st-andre.ao.it Ufficio tributi Giuliana Ottin g.ottin@comune.antey-st-andre.ao.it Ufficio tecnico Geom. Franco Navillod tel 0166.549.805 f.navillod@comune.antey-st-andre.ao.it Messo vigile Elio Dallod (Dal 1° luglio al 30 settembre) Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato 8.00 / 12.30 info@comune.antey-st-andre.ao.it Biblioteca Frazione Bourg, 44 tel 0166.548.450 fax 0166.548.577 biblioteca@comune.antey-st-andre.ao.it

Nei comuni di esigue dimensioni demografiche, come questo, può essere opportuno telefonare preventivamente per assicurarsi che nel giorno e nell’orario in cui si prevede di presentarsi allo sportello sia presente l’addetto all’ufficio, al fine i poter ottenere tutte le informazioni e gli approfondimenti che personale non specializzato non sarebbe in grado di dare (i supplenti si limitano a garantire la continuità dell’apertura dello sportello). Orario di apertura al pubblico della Biblioteca Martedì 8.00 / 13.00 Mercoledì 13.00 / 17.00 Venerdì 8.00 / 13.00 Sabato 14.00 / 16.00

Consultorio medico medici e orari

Infermiera professionale Dal lunedì al venerdì 13.30 / 14.30 Prelievi ematici, previa prenotazione martedì 7.30 / 8.30 tel 0166.545.211 Logopedista Riceve su appuntamento telefonando all’USL di Châtillon Tel. 0166.501.011

Frazione Bourg | tel 0166 545 211

Ostetrica Venerdì 13.30 / 15.30

Medici di base Dott.ssa M.G. Maquignaz Lunedì e giovedì 15.00 / 16.00

Psicologo per minori Riceve su appuntamento telefonando all’USL di Châtillon tel 0166.501.011

Dott. Buongiorno Martedì 14.00 / 15.00 Mercoledì 15.00 / 16.00 Giovedì 11.30 / 12.30

Psicologa per adulti Riceve su appuntamento telefonando all’USL di Châtillon tel 0166.501.011

Dott. Sperlinga Lunedì 11.00 / 12.00 Mercoledì 9.30 / 10.30

Ginecologo Numero Verde 848.809.090

Medico di sanità pubblica (Ufficiale Sanitario) Il 1° mercoledì del mese 14.00 / 16.00

Servizio di continuità assistenziale (ex guaria medica notturna) Tutte le sere 20.00 / 8.00

Assistente sanitaria e assistente sociale Ricevono su appuntamento telefonando all’USL di Châtillon tel 0166.501.011

Pediatra Dott.sa Cristina Ferré Ambulatorio Frazione Ruvère Lunedì 15.00 / 16.00 Martedì 9.00 / 11.00 Giovedì 9.00 / 11.00

Fisioterapista Riceve su appuntamento telefonando all’USL di Châtillon Tel. 0166.501.050 Lunedì, mercoledì e venerdì 12.00 / 13.00

Veterinario Mercoledì 14.00 / 15.00 (Antey-Saint-André) Lunedì 14.00 / 15.00 (Foro Boario di Châtillon)

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Comune di Antey-Saint-AndrĂŠ


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