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ETICA E DEONTOLOGIA DEL CONSULENTE DEL LAVORO

A CURA DI STEFANO FOSCHI

I Consulenti del Lavoro, così come ogni altro cittadino, nell’esercizio della loro attività professionale, sono chiamati al rispetto dei dettami contenuti nell’articolo 4 della Costituzione, che recita: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

I Professionisti ordinistici, nello specifico i Consulenti del Lavoro, hanno in più un dovere deontologico ed etico, indispensabile ai fini dell’iscrizione dell’albo professionale e del mantenimento della stessa durante tutta la carriera professionale. Da quanto sopra, scaturiscono gli obblighi di una condotta professionale conforme ai canoni di dignità e decoro professionale che, quando disattesi, posso sfociare nel- l’applicazione di sanzioni disciplinari a carico dell’iscritto.

L’esercizio del potere disciplinare, in capo al consiglio di disciplina territoriale, è quindi previsto a tutela di un interesse pubblicistico.

In virtù di quanto sopra, il consiglio di disciplina territoriale, avrà il potere e la libertà di accertare le responsabilità del Professionista iscritto e gli illeciti da esso commessi, anche laddove esso abbia transato con il cliente assistito eventuali contestazioni precedentemente sollevate.

Di rilevante importanza è il dovere di dignità e decoro del Consulente del Lavoro nel codice deontologico approvato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro con delibera n. 101 del 14/07/2021.

Nel codice deontologico dei Consulenti del Lavoro, il dovere di dignità e decoro, trova la sua esplicitazione nel CAPO II –DOVERI GENERALI, all’articolo 4, dove si fa esplicito riferimento all’importanza di decoro e dignità nell’esercizio della Professione di Consulente del Lavoro, in qualsiasi forma svolta.

Si chiarisce cioè che tali peculiarità, dovranno essere tenute in ogni contesto, a salvaguardia della propria immagine e di quella professionale.

Da ciò ne scaturisce che il consiglio di disciplina territoriale, chiamato a giudicare nel merito di una condotta professionale contraria ai principi di etica e decoro, sarà libero di valutare anche comportamenti esterni al mero esercizio della professione, giudicando con obiettività, imparzialità e secondo coscienza i comportamenti del Consulente del Lavoro, oggetto di procedimento, in quanto obbligato erga omnes.

Si può concludere quindi che il “nuovo” codice deontologico ha posto particolare attenzione ai particolari doveri, posti a carico degli iscritti all’Ordine, rimodulando gli specifici articoli, tenendo conto della rilevanza costituzionale e sociale rivestita dagli stessi.

Grazie alla convenzione con Namirial, da oggi tutti i centri CAFCDL avranno a disposizione la Piattaforma Namirial*

PER QUELLO CHE CI

MANCAVA ABBIAMO CHIESTO AI MIGLIORI