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UN CONSULENTE DEL LAVORO ALLA REGIONE LAZIO

MARCO BERTUCCI, NEL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO DEL PRESIDENTE FRANCESCO ROCCA

Consigliere Regionale del Lazio con Fratelli d’Italia, Responsabile del Dipartimento Professioni di Fratelli d’Italia per la Provincia di Roma ma soprattutto consulente del lavoro, professionista e consigliere dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma e Provincia nonchè consigliere dell’Enpacl. Questo è il percorso politico professionale di Marco Bertucci, un consulente del Lavoro nel consiglio regionale del Lazio del presidente Francesco Rocca.

Finalmente un consulente del lavoro alla Regione Lazio, possiamo dirlo?

Mi piace l’idea di poter portare il mondo dei professionisti, con tutte le loro esigenze, all’interno delle istituzioni. Ritengo che sia doveroso far sentire anche la nostra voce in quanto coinvolti in tantissime dinamiche che riguardano le pubbliche amministrazioni e la Regione nello specifico.

Che tipo di interventi intendi proporre?

Ritengo in primo luogo, come ho già affermato più volte, della necessità di dotare in maniera paritetica non soltanto le imprese ma anche i professionisti di strumenti necessari ad un adeguato sviluppo e ad una adeguata crescita personale e professionale. Penso ai giovani, e penso alla formazione.

Puoi spiegarci meglio?

Sono certo della necessità di inserire maggiori fondi nella formazione a 360 gradi, quella per i giovani in primis, con riferimento alla riattivazione e all’incentivazione dello strumento dell’alternanza scuola lavoro. Mi piace la strada di un percorso che inizi dalla quarta classe delle scuole superiori, pensato e creato insieme agli studi professionali: un percorso all’inizio informativo, che conduca i ragazzi all’obiettivo di una scelta di un percorso universitario che conduca alle nostre professioni con maggiore consapevolezza.

Questi progetti che tipo di investimenti comporterebbero per le istituzioni?

Non intendo stravolgere nulla. L’idea è quella di utilizzare gli strumenti che già ci sono, che devono essere di nuovo finanziati, e questo vale sia per le imprese che per i professionisti. Penso a Garanzia Giovani, da rivalutare anche sotto il profilo qualitativo, e penso più in generale a percorsi di formazioni che devono tornare ad essere centrali, perché è grazie a questi che sarà possibile affrontare le criticità aziendali che ci vengono sottoposte dalle imprese e dai privati. Credo sia nell’interesse di tutti.

Più volte si è discusso in merito a bandi che prevedono interventi a costo 0 da parte dei professionisti. Cosa pensi in merito?

Su questa situazione è necessario mettere un punto definitivo. Mai più bandi in cui si preveda l’intervento a costo 0 da parte di un professionista, e su questo già la recente approvazione dell’equo compenso con provvedimento di Fratelli d’Italia è un buon inizio. Parlo da dirigente di categoria, e dunque a ragion veduta di problemi, criticità ed esigenze delle categorie che rappresento. Sarà fondamentale mettere al centro di una parte del bilancio regionale i fondi necessari per una adeguata crescita di tutto il mondo professionale.

Hai parlato di formazione a 360 gradi, dunque non soltanto per i professionisti…

Certamente no. La mia idea di formazione è più ampia, e intende coinvolgere imprese e personale. Mi piace pensare ad una crescita del prodotto Made in Italy, senza dimenticare supporto ed agevolazioni per quelle realtà economiche che sapranno conciliare innovazione e tradizione, sempre con uno sguardo rivolto alla salvaguardia di quel marchio d’eccellenza che continua ad essere il Made in Italy. Il tutto ripartendo anche dai territori: commercio locale, artigianato, istruzione e formazione che sappiano valorizzare le eccellenze che tutto il Lazio possiede, sia a livello di imprese che di capitale umano.

Occupazione e formazione sono due facce della stessa medaglia?

Certamente sì. In vari incontri sia con imprenditori che con i sindacati si è concordato sulla necessità di rafforzare le politiche del lavoro nella nostra Regione, con una attenzione particolare al numero complessivo degli occupati, ai quali fornire condizioni sempre migliori, nell’ottica di quella dignità del lavoro troppo spesso dimenticata. E’ chiaro che l’occupazione non basta: occorre valorizzare sempre di più le arti, i mestieri e le professioni, ed anche questo è compito della buona politica: un adeguato riconoscimento di tutte le categorie, la nuova scoperta di percorso di formazione tecnica che deve tornare ad essere valorizzata proprio in virtù di un inserimento nel mondo del lavoro in settori cruciali per lo sviluppo economico della nostra Regione e del nostro Paese. Il tutto senza dimenticare la necessità sempre più impellente di abbattere il cuneo fiscale per le imprese.

Vorremmo tornare su un punto già evidenziato, quello dell’equo compenso, uno dei primi provvedimenti del governo Meloni. Perché è così importante?

Non solo è importante, ma è un vero punto di svolta per tutto il mondo dei professionisti. Lo ritengo un gesto di civiltà, basato su un principio cruciale e troppo spesso dimenticato: nessuno deve lavorare gratuitamente. Mi associo a quanto già dichiarato da Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del lavoro: ora sarà necessario integrare il provvedimento per includere tutti i soggetti privati tra quelli che avranno l’obbligo di corrispondere un compenso appunto equo e proporzionato a qualità e quantità del lavoro svolto e alla tipologia della prestazione professionale ricevuta. Finalmente abbiamo una disciplina che regolamenta e tutela i diritti dei professionisti a ricevere un compenso equo in tutti i rapporti contrattuali che li riguardano. E’ un fatto che auspichiamo riceva presto il via libera anche dal Senato il prima possibile: l’obiettivo è che il provvedimento venga integrato via via per includere, senza alcuna limitazione, tutti i soggetti privati tra quelli obbligati a corrispondere l’equo compenso ai professionisti cui si rivolgono.

Altro punto che ha riguardato da vicino il mondo dei professionisti è quello dell’istituzione del Tavolo Permanente delle Libere Professioni nella Città Metropolitana di Roma Capitale…

E’ un ulteriore tassello che Fratelli d’Italia ha messo nella sua opera di sviluppo del Paese e ringrazio ancora per la grande sensibilità sul tema e per tutte le azioni messe in campo per arrivare a questo traguardo Marta Schifone, Responsabile nazionale del dipartimento libere professioni del nostro partito e Roberto Cuccioletta, Coordinatore Regionale del Dipartimento delle Libere Professioni di FdI: è solo attraverso l’attenzione e la valorizzazione delle varie categorie e dei vari settori produttivi che il nostro Paese potrà percorrere la via di uno sviluppo equilibrato, costante e sostenibile, che sia da volano per un futuro benessere di tutti.

Di recente hai partecipato ad un evento sulla sicurezza nei luoghi del lavoro delle donne organizzato dall’ANMIL e dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma e Provincia. Quale è oggi la situazione delle donne sul lavoro?

Mi hanno particolarmente colpito le testimonianze di tante lavoratrici infortunate, e dei familiari dei caduti sul lavoro. Le loro parole danno una spinta a risvegliare l’impegno collettivo per il superamento dei principali fattori di discriminazione di genere. Non a caso i nu- meri degli infortuni sul lavoro delle donne sono a livelli fin troppo elevati, così come le difficoltà nell’inserimento lavorativo femminile, così come i casi di donne con disabilità costrette a subire una doppia discriminazione e ad essere ancor più escluse dal mercato del lavoro rispetto agli uomini con disabilità: molto lavoro c’è da fare, e come istituzione non possiamo tenere gli occhi chiusi. Come Regione Lazio saremo al loro fianco, così come lo siamo da consulenti del lavoro nelle pratiche quotidiane. fino a 6.000 € per la MICRO IMPRESA

Inferiore a 9 dipendenti fino a 10.000 € per la PICCOLA

IMPRESA

Da 10 a 49 dipendenti fino a 15.000 € per la MEDIA

IMPRESA

Da 50 a 249 dipendenti fino a 20.000 € per la GRANDE IMPRESA

Sopra i 250 dipendenti