Zaiting van Cirkul Kultural va Tischlbong aufprocht is 1984 van Mauro van Cjapitani
An nojan hilf vir da schprooch
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n 21 otobar is boarn untartschriim da Schemblea vir ola da dearfar as in Vriaul taitsch reint. Schuan is 2019 is boarn ckreit eipas asou boos zan tuanan, schult dar Covid as ols hintar hot ckopt. In da Gamaan va Tarvis hontzi zoma pacheman min Assessor var Region Roberti, dar Vice President van Konsei Regional, Mazzolini, da Schindiks va dein dearfar, viil va ola dein as vir da schprooch tuant oarbatn unt dar Baritussio as in ckricht zan schutzn unsara schprooch virchn hott gatroon in da Region. Is boarn darchent, bi dar Assessor hot zok, asmar meik helfn da schprooch zan paholtn nit lai min gelt as anias joar beart geim baitar zan troon da groasa oarbat as da asociazions mochnt, ovar nochanondar rein mittar region unt virchn troon ols bos dein dearfar prauchnt. Ols dosto bilt darchenan, bis is boarn gatonan vir da vriaulara odar vir da sghlovens, vir da lait as in da Region taitsch reint in da gamaindar va Plodn, Zahre, Palutsch – Tischlbong, Ponteiba, Malborghetto – Valbruna unt Tarvis. President va deigar Schemblea is boarn nomeniart dar Assessor var Gamaan va Palutsch, Dorbolò, unt Vice President andar var Gamaan va Malborghetto – Valbruna. Berda seem is gabeisn vir da Asociazions, hott darchent as dosto guat geat vir unsara Asociazions, asin anondara ckroft gipt virchn zan troon sojara oarbatn.
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n setembar af Seabl hotmar gameik seachn da maschindar as in da baldar bearnt gapraucht. In drai toga sent viil lait gongan schaun bi dein maschindar oarbatn tuant. Ma hot gameik seachn bisa auf nemant da schtecka, bisisa laichta dranan tuant, bisisa in schticka sghnaint unt afta saita green tuant. Unt bens pfolt alana holz gian mochn virn bintar, hot gameik seachn unt probiarn maschindar as sghnaint odar ckliampt. In da zba toga is boarn gamocht a gara berda dar peisasta iis zan sghnain mittar ckeitnsoga Da nojarickait va hojar is gabeisn seachn zeichn prava sghnitzlara as van an schtock ausar hont tschnizlt schtatuas bisin da liandlan asmar in unsarn dearfar darzeilt, mochnt denckn.
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N. 104 - DICEMBAR 2023 Druckarai Cortolezzis Paluc
A groasa gruntlana oargongan avn beig var Heacha
n vraiti earschn dicembar da nocht umin van Cklan Paal is oar ckeman avn beig as aufn viart afta Heacha a groasar haufa schtana unt earda. Bosta soarga mocht sent da groasn schtana oargaboln as bia nitz. Guat iis as in da see schtunt ckana maschindar virpai senant gongan. Seachn pa toga da schana, mocht denckn asmar nitz ondarscht hiat gameachat tuan lai losn oar gian pis as hiat pefartigat. Hiaz dar beig is zua. Houfmar as nit longa geat min oarbatn unt asmar in biani zait bidar ibara Heacha meik gian.
lickligis G a t n u tn ch a in a B Guata Hailigis Nojs Joar DAR HAILIGA NIKOLò
Vargeltzgot oln seen as zua hont ckolfn. Dar Hailiga Nikolò hott zoma gachlaupt € 240,00 asar in AGMEN hot cickt.
Da noia ckolendar virn 2024
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Sunti in avoscht: ols voula! Ferragosto Timavese: un altro successo!
el paesaggio fiabesco di Timau, anche quest’anno, si è concluso con successo il Ferragosto Timavese arrivato alla 59^ edizione, un evento che ha riunito la comunità locale e accolto i compaesani ritornati per le vacanze estive. Nato quasi come una festa patronale anticipata, il Ferragosto Timavese ha assunto nel corso degli anni un significato ancor più profondo diventando, non solo un'occasione per rafforzare i legami con il paese ma anche per coltivare la solidarietà. I festeggiamenti, infatti, sono iniziati con un tocco di generosità con la serata di Beneficenza in favore di ANFFAS, che ha visto l'esibizione coinvolgente del Gruppo Folkloristico "Is Guldana Pearl". L'evento benefico, conclusosi nel migliore dei modi, è stato solo l'inizio di una serie di serate entusiasmanti. Dopo una breve pausa, il sabato 12, voluta per non sovrapporre gli eventi concomitanti del Palio das Cjarogiules di Paluzza, l'atmosfera festosa è proseguita con le serate danzanti. Il 13 agosto gli amanti della disco music e i nostalgici hanno potuto godere dell'intrattenimento di “DJ MORENO”, un nome ben noto nelle nostre zone. Lunedì 14, invece, la grande novità di quest'anno: la musica
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degli “ANNALISA GROUP”, un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di ballo liscio e latino americano. Il 15 agosto, come da tradizione, dopo la Santa Messa, i partecipanti sono stati invitati a pranzare in compagnia durante la Rassegna della Ricotta di Malga, in attesa dell'esibizione serale dei sempreverdi ed inimitabili “ROBY MUSIC FOLK”, un gruppo che ormai non ha bisogno di presentazioni in Carnia. Durante la rassegna c'era la possibilità, non solo di assaggiare le ricotte, ma anche di votarne la preferita. Di seguito riportiamo i risultati delle votazioni: 1. Malga Promosio (Paluzza) - 21 voti 2. Malga Navas (Ovaro) - 13 voti 3. Malga Lavareit (Paluzza) - 11 voti 4. Malga Zermula (Paularo) - 10 voti 5. Malga Mongranda (Verzegnis) - 6 voti 6. Malga Pozof (Ovaro) - 4 voti / Malga Monte Tuglia (Forni Avoltri) - 4 voti 7. Malga Meleit (Sutrio) - 3 voti 8. Malga Meledis Bassa (Paularo) - 2 voti Come ogni anno la nostra Proloco Timau-Tischlbong ha accolto tutti con un super menù e piatti unici, creando un'atmosfera calorosa e accoglien-
te, caratteristica di quest’evento. Considerando le manifestazioni in contemporanea nel comune e qualche assenza nello staff, le 4 giornate si sono svolte al meglio, grazie alla sempre preziosa collaborazione dei volontari che ci rendono molto orgogliosi. Quest’anno i nostri complimenti vanno soprattutto alle nostre nuove leve, gli instancabili e giovanissimi camerieri e “sparecchiatori” dei quali non avremmo potuto fare a meno. Continuate così! Sperando di organizzare un 60esimo anniversario ancora più esaltante, vi aspettiamo sempre numerosissimi in Piazza Pio X per il prossimo FERRAGOSTO TIMAVESE! Nice
Bazza Meal - Farine Di Flôr
seguito della soddisfacente esperienza alla festa dei Cjarsons, la nostra proloco “Timau – Tischlbong” ha confermato la propria presenza agli eventi enogastronomici organizzati a Sutrio, partecipando alla manifestazione “Farine di flôr”. Come funziona la festa? A “Farine di flôr” vengono presentate ricette autentiche, tipiche della tradizione locale, il cui ingrediente protagonista è la farina. I piatti vengono riproposti negli stand allestiti da diverse realtà carniche lungo le vie di Sutrio.
La domenica di metà ottobre, entusiasmo e fervore ci hanno accompagnato durante l’allestimento del nostro gazebo che prendeva spazio in una zona centrale del paese, ovvero la piazza principale. Eravamo il secondo stand del percorso gastronomico, pronti a soddisfare l’appetito della folla… vi starete chiedendo quale ricetta avremmo presentato? Con immenso piacere e anche un pizzico di orgoglio, abbiamo deciso di far scoprire ai palati dei più curiosi una nostra ricetta speciale: la panada! Tipica pietanza cara ai nostri nonni, la panada ha un solo ingrediente principale: il pane raffermo! Una ricetta che si sposa perfettamente con il tema della festa, ovvero la farina. Per cucinare la panada è necessario spezzettare il pane raffermo, metterlo in pentola, ricoprirlo con acqua o brodo e far cuocere fino ad ottenere una vera e propria crema: per renderla più gustosa si condisce con olio o burro chiarificato. In occasione di “Farine di flôr” abbiamo voluto osare e insaporire il piatto con le buonissime “frices”… è stato un successo! Siamo certi che, nonostante la grigia e fredda domenica autunnale, abbiamo riscaldato e allietato il
palato della folla, ma anche i cuori e la memoria dei nostri nonni, riportando alla luce un piatto tradizionale. Immensa gratitudine la rivolgiamo ai volontari e alle persone che mettono a disposizione il loro prezioso tempo e la loro smisurata passione: grazie a ciò, tutto è possibile! Ci auguriamo di avere altre occasioni di collaborazione e condivisione con le realtà carniche e di poter maturare e migliorarci attraverso queste splendide esperienze! Direttivo della Proloco
AUGURI DI NATALE La Proloco Timau - Tischlbong coglie l’occasione per fare i più sinceri Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti!!! Paesani, volontari e collaboratori Siamo speranzosi che l’anno nuovo continui a regalarci nuove avventure e belle esperienze
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Trama as boar bearnt - Sogni che si avverano!!!
ue dei maggiori autori contemporanei di musica corale e la Corale Teresina Unfer. Questo il traguardo che siamo riusciti a raggiungere il 7 ottobre 2023 con “Armoie di Pace”. Per noi un sogno!!!! Da sempre legati ai canti di Bepi De Marzi e Marco Maiero, abbiamo voluto averli con noi in un serata agognata da tanto tempo e finalmente realizzata nel Duomo di Santa Maria a Paluzza. Bepi De Marzi autore del famosissimo brano “Signore delle Cime”, ha ispirato nel nostro percorso corale molte interpretazioni di rassegne con le sue cante, come direbbe l’Autore, e dato l’impulso per la registrazione del nostro CD “Il Tempo della Speranza” contenete i Salmi di David Maria Turoldo musicati da De Marzi stesso e Ismaele Passoni. Il suono dell’organo ha così riempito il Duomo ai canti dei Salmi a cui tanto teneva Padre David e che il maestro Bepi De Marzi, che ci ha accompagnato, vuole tenacemente portare all’orecchio di tutte le genti, di chiesa e non, essendo poco ascoltati e poco cantati. Per noi una punta di orgoglio avere portato in registrazione questo CD incentrato sui Salmi dedicati alla Passione di Cristo e quindi in Settimana Santa. Naturalmente anche gli altri canti, la storia delle fata Restena, le rondini che salutano il Friuli scosso dal
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terremoto “A van sisilis”, l’ombra che viene chiude la giornata della valle con “Improvviso” solo per citarne alcune, sono state lo spirito del nostro essere coro. Marco Maiero autore del brano “Daur San Pieri”, a cui abbiamo “rubato” il titolo per il nostro CD, friulano di Tricesimo, ha dedicato diversi canti alla nostra terra di Carnia e da subito entusiasta di questo progetto, è stato per me un sostegno nei momenti di “sconforto”, quando vedevo allontanarsi quello che assieme al maestro Dario avevamo progettato e volevamo realizzare. Suo il canto “Ascolta Maria” dedicato alla Madonna quale migliore cornice del Duomo di Paluzza per esprimere l’amore in esso contenuto, o il doveroso tributo alle portatrici con le parole di Alan Brusini in “Maris di Fadie” e quelle di Laura Plozner in “Unsara Baibar” e naturalente “Daur San Pieri”. Brani che ti entrano nel cuore e non ne escono più. La conslusione di un anno con diversi impegni e soddisfazioni, frutto dell’impegno dei coristi (in primis quelli che vengono da fuori) ma soprattutto del maestro Dario…. Senza di lui non ci sarebbe Corale!!! Un appello a tutti noi: NON MOLLARE. Approfitto per ringraziare chi ci segue sempre e per fare a tutti i migliori auguri di Buon Natale e un felice 2024. Sara
Bidar a guata joarzait - Un’altra stagione eccezionale
iamo giunti anche alla fine di questa stagione che, siamo fieri di affermarlo, è stata davvero ricca di impegni e soddisfazioni. Impegni cui abbiamo egregiamente saputo far fronte con le nostre forze. Le tantissime persone che hanno visitato il Museo hanno potuto godere di una visita speciale a 360 gradi, in quanto molti singoli e gruppi, oltre alla vista museale, sono stati accompagnati anche al Monumento alle Portatrici ed infine al Tempio Ossario. L’intera stagione è stata più che positiva, superiore alle aspettative: ricordo che a livello turistico quest’anno si è rivelato il peggiore di sempre, lo dimostra purtroppo anche quanto vediamo in questi giorni che precedono il Santo Natale. Anche e soprattutto per questo motivo, siamo davvero fieri del numero di presenze registrato in questo 2023 che sta per finire. Subito dopo l’estate, abbiamo ospitato con orgoglio nel museo una troupe televisiva francese (la corrispondente di Sky Arte), anch’essa fortemente incuriosita dalla storia del museo, delle Portatrici Carniche, ed anche della par-
ticolarità e delle tradizioni di Timau. Dopo aver ricevuto, dando grande lustro al paese, l’Accademia Militare di Modena con circa 200 Cadetti tutti futuri Comandanti dell’Esercito Italiano, i quali hanno goduto di una lunga visita al museo (dalle 9 di mattina alle 13!!), con sosta al Monumento alle Portatrici e visita al Tempo Ossario, nel mese di ottobre, precisamente il 13, abbiamo avuto l’onore ed il privilegio di ospitare una nutrita rappresentanza dei più alti vertici dell’Arma dei Carabinieri, accompagnati dal Vice Comandante di Stato Maggiore della Legione di Udine. Trattasi di oltre 30 tra Ufficiali Superiori e Sottufficiali, che hanno parole di plauso e lode per la nostra costante attività. Una giornata davvero emozionante da ambo le parti… palpabile e sincero l’interesse negli occhi di tutti loro, ai quali è stata offerta una piccola merenda durante la quale abbiamo soddisfatto le loro tante curiosità! Per concludere in bellezza, è di pochi giorni fa la visita in Museo del Vice Presidente della Regione nonché Assessore alla Cultura del F.V.G. Mario Anzil, accolto da me, dalla sempre presente Ivana, dall’instancabile Direttore Luca, dal nostro Tesoriere Marco e da Fabrizio Dorbolò in rappresentanza del Comune di Paluzza. L’assessore Anzil si è dimostrato molto curioso della storia del Museo, che ha visitato nella sua totalità con grande interesse per ogni sala e per ogni singolo pezzo e reperto. Con grande fierezza abbiamo accolto le sue parole di stima e riconoscenza per il lavoro svolto dalla nostra Associazione. Con la riunione del Consiglio Direttivo si sono definitamente chiusi i battenti di questa stagione, nonostante anche in questi giorni abbiamo eccezionalmente aperto qualche per richieste pervenute, impossibili da rifiutare o procrastinare Per quanto attiene al Museo in quota, la stagione si è chiusa anch’essa a novembre inoltrato, con la chiusura dei ricoveri e la messa in sicurezza per l’inverno dei baraccamenti tutti. Come ogni anno, ma mai come in questa stagione, a nome di tutto il Direttivo esprimo particolari ringraziamenti al Comune di Paluzza per tutto il supporto e l’attenzione dedicati alla nostra realtà, alle Associazioni tutte che hanno collaborato in maniera proficua alla buona riuscita delle iniziative in programma
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quest’anno. Grazie a tutti gli attori della nostra realtà… Grazie al sempre presente Luca Piacquadio ed al suo braccio destro Ivana, grazie al nostro Marco Plozner sempre preciso e puntuale, grazie a Dino che risponde sempre all’appello. Grazie a chi ho senz’altro dimenticato. Come Associazione, mi sento di ribadire che anno dopo anno siamo in grado di evolverci e stare al passo coi tempi che inevitabilmente cambiano, riuscendo a soddisfare a pieni voti (considerato il feedback che costantemente riceviamo) le sempre maggiori e svariate richieste dei visitatori. Nel ricordare il nostro Lindo e la sua Iole, voglio spendere due parole per chi in questo 2023 ci ha lasciati: Ottone Del Stabile e Muser Annie…. Ot-
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tone grande uomo e già Presidente della nostra associazione, Annie moglie del sempre presente Liano Silverio, nostro collaboratore da tempo immemorabile. Un grande abbraccio alla Assunta ed ai suoi familiari, che nel mese di maggio hanno dovuto affrontare questa dolorosa perdita, e al nostro Liano che ad agosto ha perso la sua Annie. Ciao Presidente Ottone, Ciao Annie! Di questo e di tanto altro leggerete nel notiziario della nostra Associazione che uscirà a gennaio. Buon Natale a tutti i paesani ed agli amici del Museo. Il Presidente Barbara Carnelutti
FORESTER bidar a mool af Seabl FORESTER il nuovo evento forestale dinamico a Nord Est
i è conclusa FORESTER, la nuova fiera forestale tenutasi dal 15 al 17 settembre presso i Laghetti di Timau. La nuova organizzazione, la società G. PIRRERA EVENTI srl, ha raccolto l’eredità delle precedenti esperienze di successo del 2017 e del 2019, riportando in Carnia, rinnovata a partire dal nome, la fiera forestale pensata per operatori e tecnici del settore forestale ma anche ai tanti appassionati del legno. L’evento dedicato alla selvicoltura e alla valorizzazione del legno, ha riproposto quel format particolarmente apprezzato da imprese e pubblico che prevede l’esposizione e le dimostrazioni di macchine, attrezzature ed accessori forestali nel loro reale contesto operativo. Lungo il percorso di visita che si sviluppa in bosco, nella splendida cornice dei Laghetti di Timau, il pubblico ha potuto anche assistere alle prove dinamiche della meccanizzazione agroforestale per l’esbosco, la prima lavorazione del legno e la manutenzione del territorio montano. Entusiastica è stata la risposta delle aziende, una trentina gli espositori diretti, e di pubblico, oltre 3000 i visitatori registrati nei 3 giorni di manifestazione. FORESTER ha portato un’ampia e completa rappresentazione tra le più innovative tecnologie disponibili sul mercato, dalle attrezzature per il taglio, l’esbosco e l’allestimento del legname. In particolare sono stati molto apprezzati alcuni moderni forwarder, atti alla raccolta e trasporto di grossi quantitativi di legname, cippatori di media e grande potenza, trattori e rimorchi allestiti, verricelli, pinze e testate processori montate su escavatore, combinate taglia-spacca per produrre legna da ardere, trince forestali cingolate radiocomandate che permettono di lavorare in situazioni al limite ma in piena sicurezza per l’operatore che le comanda a debita distanza. Non solo grandi macchine per l’impresa boschiva strutturata ma anche attrezzature per il semiprofessionale e l’hobbista come motoseghe, spaccalegna, segherie mobili. Tanti prodotti ed accessori anche per la sicurezza nel lavoro come abbigliamento e scarponi antitaglio e dispositivi di protezione individuale. Una grande rassegna di prodotti e servizi per il mondo forestale ma anche un’opportunità di incontro. Molte sono state infatti le imprese boschive carniche, e non solo, che si sono date appuntamento a FORESTER. Alcune di queste presenti con i propri macchinari, creando un’ulteriore kermesse di attrezzature esposte ma soprattutto un’occasione di ritrovo, confronto e condivisione della passione e dell’orgoglio per il proprio lavoro. Il programma di FORESTER, oltre alle visite guidate alle dimostrazioni di attrezzature forestali, molto apprezzate dal pubblico, ha previsto anche le gare di abilità dei boscaioli con il Campione Italiano Timbersports 2022, Michael Del Pin e un Simposio di Speed Carving, organizzato dal Comune di Paluzza, dove una decina di artisti si sono espressi nel creare fantastiche sculture in legno dedicate ai personaggi delle leggende carniche. I Laghetti di Timau, nello splendido scenario delle Alpi Carniche, si è riconfermati location particolarmente vocata per ospitare una manifestazione del
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genere, grazie ai suoi ampi spazi, al facile accesso, alla disponibilità di un ampio parcheggio con la accogliente omonima Trattoria. Il sito, per la Manifestazione forestale, assume anche un particolare significato in quanto teatro solo 5 anni fa della terribile tempesta Vaia del 2018 che anche qui ha fatto particolarmente danni. All’indomani del tragico evento le imprese boschive locali sono prontamente intervenute in una situazione emergenziale per certi versi nuova data dalla quantità, dal tipo di schianti e dalle difficoltà di operare in un contesto fortemente rischioso per il recupero dei tronchi. La fase successiva è stata altrettanto impegnativa e proprio ai Laghetti si è tenuto un interessante progetto nel 2019 di recupero e valorizzazione delle ceppaie con l’idea di riqualificazione a prato-pascolo di alcuni lotti. Ora lo stesso territorio deve affrontare il contrasto del Bostrico, temibile parassita dell’Abete rosso che si è diffuso a dismisura complice anche una stagione climatica calda e siccitosa a lui favorevole, che altrettanti danni sta facendo al patrimonio boschivo. Per questi fattori i Laghetti di Timau possono rappresentare un vero e proprio “laboratorio a cielo aperto”, grazie anche al supporto delle tante imprese e dal vicino CESFAM, il Centro di Formazione Forestale della Regione, dove sperimentale innovative tecnologie e tecniche di lavoro sempre più efficienti e sicure. L’organizzazione, nel dare l’appuntamento alla prossima edizione di FORESTER, desidera ringraziare quanti hanno collaborato attivamente alla buona riuscita dell’evento: l’Amministrazione comunale di Paluzza, le imprese boschive carniche, i gestori della Trattoria I Laghetti e, non per ultimi, tutto lo staff, gli espositori e il pubblico che hanno dato valore alla Manifestazione. Tutti i dettagli di FORESTER sono visibili all’interno del sito internet della fiera www.fieraforester.it e sulla pagina Facebook @fiera.forester
“Schpil mit schpas”
onostante il meteo incerto, domenica 27 agosto i bambini di Timau e Cleulis si sono incontrati al parco giochi di Timau per una mattinata di sfide a squadre. I due gruppi sfidanti non hanno perso tempo e sono partiti subito con una corsa con i sacchi, che è servita per scaldare i motori. Poi è stata la volta di una staffetta il cui obiettivo era vestire il proprio spaventapasseri nel minor tempo possibile. A questo proposito si ringraziano le due volontarie che si sono prestate per essere travestite! La sfida è proseguita con un’altra staffetta, in cui i bambini dovevano travasare l’acqua da un secchio a una damigiana utilizzando una spugna. È stato interessante osservare le strategie che i gruppi hanno utilizzato per non perdere acqua durante il tragitto e incanalarla nella damigiana. I giochi sono terminati con il classico tiro della fune. Una succulenta merenda è stata poi gustata volentieri da tutti i bambini partecipanti, che speriamo di rivedere anche la prossima estate! Valentina
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Dar sghlak var Heacha: amboiden seem? La frana del Passo di M. Croce Carnico: perché proprio lì?
uante volte tutti noi, gente di Timau, abbiamo salito e sceso i numerosi tornanti che portano al Passo? Il ‘nostro’ Passo di Monte Croce Carnico, oggi interdetto e improvvisamente distante. Durante le infinite occasioni che abbiamo avuto di rasentare quel costone roccioso sbriciolatosi nel crollo, nessuno ha mai pensato di passare e ripassare di fianco a una bomba ad orologeria la cui carica si è esaurita in quell’ormai storica notte fra l’1 e il 2 dicembre 2023. La mancanza di vittime configura l’evento come un monito lanciato dalla montagna e dalle sue rocce. Un avvertimento per chi avesse intenzione in futuro di insistere pervicacemente nel riattivare quel medesimo tragitto sperando, ingenuamente, di rendere stabile il versante. Un versante lungo il quale ulteriori numerosi ordigni a tempo attendono solo di concludere il proprio conto alla rovescia. Altri avevano già colpito quella stessa fascia in tempi storici, secoli e millenni addietro. Ne sono diretta testimonianza le falde di detrito a grossi massi che da sempre costellano la salita al Passo. La ragione di tale diffusa criticità va cercata indietro nel tempo, a milioni di anni dal presente. Fa parte della storia geologica di quei calcari originatisi come sabbie e fanghiglie depositate sul fondale di un mare devoniano di circa 360 milioni di anni fa. Calcari che da tempo immemorabile si sono trasformati prima in roccia compatta e poi in montagna. Non è comunque la natura calcarea all’origine della loro propensione al crollo, ma la deformazione che hanno subito nel corso di ripetuti movimenti crostali. Sarà proprio nelle loro particolari deformazioni (pieghe, faglie e fratture) che cercheremo il perché dell’instabilità che li caratterizza. - 320 milioni di anni fa. Un poderoso scontro costale ha generato un’antichissima catena montuosa che interessa anche l’area carnica del tempo (è in atto la meno nota orogenesi ercinica). Nell’Alto But è testimoniata da almeno due enormi pieghe sospinte e accavallate una sull’altra, verso SW.
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Ognuna, nella forma, può essere paragonata al profilo del Maggiolino Volkswagen. Nella realtà sono alte più di 1 km e si estendono lateralmente oltre cinque volte tanto. La più esterna coinvolge il massiccio Cogliàns-Cjanevate; l’altra interessa la Creta di Collinetta, i Pal, il Freikofel e la Creta di Timau col Gamspitz. É proprio quest'ultima grande piega che ci interessa direttamente. Questo perché le rocce calcaree franate la notte dell'1 dicembre facevano parte della sua porzione frontale (… il cofano del Maggiolino!) i cui strati ancor oggi scendono inclinati verso SW. Anche il versante montuoso sul quale si sviluppano i numerosi tornanti inclina nella stessa direzione; non è un caso che la stratificazione di quelle rocce sia definita, con un termine significativo, ‹a franapoggio›. Eppure, da sola, quest’eredità geologica non avrebbe mai avuto le conseguenze che oggi mi inducono a scrivere questa breve nota. Molti milioni di anni dopo, in effetti, accadde l’irreparabile. - 20 milioni di anni fa. Erano ormai passati moltissimi milioni di anni dal precedente scontro costale. Nel frattempo le grandi pieghe (erciniche) dell’antica Carnia erano lentamente sprofondate e sopra ad esse si erano accumulati - in assetto orizzontale - alcuni chilometri di nuovi depositi, in prevalenza marini. Intanto, un nuovo scontro costale (è in atto la nota orogenesi alpina) si era incaricato di spingere lateralmente vecchie e nuove rocce, mediante una intensa compressione diretta N-S. Nell’Alto But questa spinta ebbe effetti imponenti. La compressione orizzontale causò lo strizzamento e il sollevamento di rocce antichissime che dalle profondità, grazie anche alle erosioni, tornarono a giorno. Rivide la luce anche la grande piega (ercinica) formatasi nel settore del Passo di Monte Croce Carnico 300 milioni di anni prima. Non basta: a questo si aggiunse un altro effetto capace di dare concretezza alla generalizzata instabilità mostrata oggi da quel particolare versante roccioso. Vediamolo insieme. L’antica grande piega, rampante verso SW, si sviluppava lungo la dire-
zione N120°: come le lancette di un orologio che segna le 10:20. La poderosa compressione alpina, diretta N-S, causò una rotazione antioraria della porzione orientale dell’antica grande piega di circa 30°. Nell’esempio dell’orologio la lancetta dei minuti (solo quella) fu spinta e compressa all’indietro fino a segnare le 10:15. Quella stessa lancetta, nella realtà rappresenta Freikofel, Gamspitz e Creta di Timau, mentre la lancetta delle ore, rimasta ferma, corrisponde alla Creta di Collinetta. Interessante a questo punto notare due cose: 1) la fascia di contatto e raccordo fra... le due lancette si trova in corrispondenza del versante in frana e, particolare ancora più importante, 2) come conseguenza dell’enorme torsione forzata dell’antica grande piega, nei rispettivi calcari si è generata una serie di fitte faglie e fratture non presenti altrove. Per comprendere meglio, provate a prendere un rotolo di carta da regalo (simulerà l’antica grande piega ercinica). Appoggiatelo sopra un tavolo orientandolo come le lancette dell’esempio precedente (10:20, con le ore 12 che indicano il Nord). Ora bloccate la porzione del rotolo-piega che sta sulla vostra sinistra (Creta di Collinetta) e ruotate di 30° gradi antiorari quella posta alla vostra destra (Freikofel, Gamspitz e Creta di Timau). Vi basterà osservare la concentrazione di deformazioni che si è prodotta proprio lì dove si colloca la zona di contatto e torsione fra le due porzioni di rotolo-piega (la fascia in prossimità del Passo), per comprendere la realtà geologica di questo particolare settore dell’Alto But. Queste sarebbero le ragioni che hanno reso il tratto di montagna interessato dai tornanti che salgono al Passo come il più instabile fra tutti. Un concentrato di faglie (orientate N-S e NE-SW) e fratture che insistono su antichi calcari stratificati ‘a franapoggio’: un mix calamitoso che solo per una congiuntura favorevole non ha innescato anche una tragedia. Corrado Venturini
Beig var Heacha: vor ols richti oarbatn Passo di Monte Croce: le priorità sono concretezze e precisione
a frana che nella notte tra l’1 e il 2 dicembre ha provocato la chiusura della strada di Passo Monte Croce Carnico è un evento che evidentemente sconvolge il nostro Comune, la nostra vallata e i rapporti tra due Stati. Si tratta di un evento di dimensioni decisamente importanti e che, con ogni probabilità, obbligherà la modifica del tracciato esistente, poiché la messa in sicurezza completa del versante sud del Pal Piccolo, dai primi rilievi effettuati da ANAS spa, risulta complessa se non impossibile. É ancora difficile comunque, ad oggi, valutare quanto e come si possa intervenire per avere la completa garanzia rispetto alla sicurezza di quel tracciato. Da parte dell’Amministrazione comunale c’è stato sin da subito il coinvolgimento della Regione Friuli Venezia Giulia, già nella giornata del 2 dicembre, portando a conoscenza dell’evento gli assessori alle infrastrutture Cristina Amirante e alla protezione civile Riccardo Riccardi. Dall’inizio abbiamo chiesto due cose, che ci rendiamo conto non siano semplici da tenere assieme, ma che riteniamo cruciali: l’identificazione dell’intervento, tra quelli paventati (variante del tracciato o tunnel), che rappresenti la definitiva risoluzione
del problema della sicurezza della strada nel minor tempo possibile. Non abbiamo preclusioni su alcuna soluzione, sicuramente propenderemo per la soluzione più rapida tra le due non appena saranno fatte le prime analisi. Siamo ovviamente consapevoli che anche nella migliore delle ipotesi non parliamo di qualche settimana di chiusura, ma non possiamo immaginare che il collegamento transfrontaliero rimanga chiuso per anni. In gioco ci sono rapporti e relazioni tra comunità locali, che
già il COVID ha messo a dura prova, e c’è un’economia che si fonda anche su quei 400.000 veicoli all’anno che percorrevano il Passo di Monte Croce Carnico. Per questo motivo ci pare assordante il grande silenzio conseguente a questo evento, considerato che tutto il mancato traffico causato dalla chiusura interessa sicuramente il Comune di Paluzza ma anche tutta la Valle del Bût e l’intera regione. Dei circa 400.000 veicoli annui, la grossa parte transita infatti nel periodo estivo con giornate che superano i 5.000 passaggi. Nonostante questo scenario, l’attenzione data a un evento che ha sicuramente qualche cosa a che fare con la situazione climatica e ambientale del nostro tempo, è poco di più di quella data a un piccolo evento di portata locale. Da parte nostra ci sforzeremo di tenere alta l’attenzione dei media e della politica regionale e nazionale ma chiediamo per questo, anche per mezzo di questo spazio, tutto il supporto di tutta la cittadinanza, delle imprese e delle associazioni locali, per mettere in moto iniziative, relazioni e rapporti, che possano far aumentare l’attenzione sul tema. Luca Scrignaro
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a cura di Mauro Unfer
Dar beig var Heacha gonz varderpt va schtana unt earda. La strada per passo Monte Croce Carnico devastata da un'enorme frana. Dar beig var Heacha gamocht in da joar 1930/1933, gonz varderpt van a groasa gruntlana, berbas beart bidar auf? Man schtudiart zan ibarmochnin av an ondara saita unt ma reit van traforo Costruita dal 1930 al 1933, verrá mai riaperta? Si pensa ad un nuovo tracciato e si riparla del traforo
Questo post di Laura ci ha ricordato il duro lavoro, i sacrifici e gli infortuni sul lavoro occorsi alle maestranze che hanno reso possibile la costruzione della nuova strada Timau - Passo di Monte Croce Carnico. Per ricordarli e per raccontare l'ardua impresa, riproponiamo un articolo, pubblicato su "asou geats" n. 7 del novembre 1986, tratto dagli appunti di don Tita Bulfon. La frana, che ha bloccato e distrutto lunghi tratti della statale, si è staccata dalle falde del Pal Piccolo verso le ventitrè di venerdì primo dicembre. I danni sono molto gravi al punto che non si esclude, al posto di ripristinare la strada, di studiare una viabilità alternativa. Lo smottamento, causato probabilmente dalle piogge e dalle forti escursioni termiche, ripropone il tema del vecchio progetto del traforo. In alternativa altri caldeggiano l’ipotesi di una variante che escluda completamente il tracciato che si sviluppa attraverso i tornanti. La notizia dello smottamento giunge mentre "asou geats" è in stampa, maggiori informazioni verranno pubblicate nel prossimo numero. Di seguito il fotoracconto di Roberto Del Negro e Laura Plozner.
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Da"asou geats" n. 7 del novembre 1986. l progetto fu redatto dall'Ing. Cremese vistato dall'ingegnere dirigente la Sezione del Genio Civile di Tolmezzo Giovanni Bonicelli coadiuvato dal Geometra straordinario G. Frucco. L'esecuzione di questa strada dovevasi fare dal Genio Civile, poi fu passata all'A.A.S.S. compartimento della Venezia Giulia e il Friuli sotto la Direzione del
Aperta al transito il 1 luglio 1933
Capo Compartimento Ing. Hermes D'Orlando ufficio staccato dell'Azienda con sede in Udine Capo Ufficio Ing. Saija Direttore dei lavori coadiuvato dal Geometra Giovanni Valussi di Udine e dall'Assistente Lorenzo Venturini da Osoppo. Esecutrice dei lavori ne fu l'Impresa Egisto Paladini con procura al fratello Ruggero consocio, domiciliati in Roma. I lavori di preparazione: I° furono iniziati nel gennaio 1930 portando il cantiere presso la segheria del Fontanone e le polveriere - indi alla metà dell'aprile 1930 si diede razionale principio occupandovi dai 150 ai 200 operai con maestranza locale. Il tratto della località denominata Masareiz assai pericoloso ingombrato di enormi instabili massi (bloccaia) fu superato senza gravi infortuni di mortalità. Poscia i lavori da questa località furono eseguiti sino ai pressi sotto il Mercatovecchio al sito denominato Baracca Alpina, al Ponte del II° fontanone Pannersz Pruna svolgendoli su linea quasi pianeggiante. Alle prime nevicate del novembre furono sospesi rasentando in vari punti alcuni tratti della antica Giulia strada che saliva a destra pel versante di Collinetta con un ponte in legno sull'omonimo Rio. II° nell'aprile dell'anno seguente 1931 i lavori si ripresero con un forte aumento di operai locali, carnici e della Provincia acquistato già una maggiore praticità delle franose difficili situazioni della montagna. I capisquadra di tutti gli operai parte furono della Toscana, parte della Calabria, da Salerno a Messina, personale questo nella fiducia dell'Impresa, perchè già adoperati in altri suoi grossi lavori governativi. In complessivo gli operai occupati furono dai 300 ai 350 con una quarantina di meridionali braccianti. L'Impresa si servì, quali abili esecutori per i lavori murari, di operai locali e precisamente della Frazione di Timau. Nel periodo lavorativo di quest'anno 1931 nella località Mercato Vecchio a breve tratto discosto dalla Epigrafe Romana del IV secolo (373 d. Cristo) venne costruita la Casa Cantoniera e precisamente nel IV tornante. La costruzione è stata eseguita scismica con ossatura in cemento armato e rifornita di acqua potabile con conduttura dalle sorgenti del Rio Collinetta. Si presta per comodo quartiere di due cantonieri e con alcune stanze per la Direzione: più che cantoniera ha l'aspetto di una villa in sobrio stile di casa Carnica seicentesca; porta il costo di 140 mila lire. Nel novembre 1931 i lavori giunsero compiuti un po' sopra di suddetta località del Mercato Vecchio: spianatura in tempi remoti che bene si prestava ai mercanti italici e germanici ove si scambiavano le merci e gli animali. III° con eguale movimento di operai, nell'aprile del 1932, ascesi però sino in seguito con una ventina di messinesi, furono ripresi i lavori. Per occupare questo maggior numero di operai e lenire un po' la disoccupazione per ordine Prefettizio furono istituiti dei turni di lavoro. In queste tre lavorative stagioni 1930 - 1931 - 1932 l'Impresa per dare un rapido svolgimento ha eseguito diversi arditi nonchè costosi impianti meccanici usando l'energia della centrale elettrica del Fontanone di Timau di proprietà della Società Elettrica dell'Alto But, sede in Paluzza. Detta centrale funzionava interamente per i lavori dell'Impresa sicché l'energia veniva poi trasformata a tre cabine per azionamento di compressori per la perforazione meccanica, per motori, argani e per l'esercizio della grandiosa teleferica di crescenti km. 3 di tratta per il trasporto dei materiali occorrenti nei
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La lapide a ricordo apposta dalla ditta Paladini nei pressi del IV tornante sopra la Casa Cantoniera varii cantieri di lavoro. Dalla località Ortoforestale, Pianoro dell'Aglio, al Passo salendo la franosa costa delle sovrastanti roccie del Monte Pal Piccolo attraversando la località Sasso dei Morti con grandi e pericolose difficoltà di esecuzione, la strada fu sviluppata costruendo ben 12 tornanti che stanno sostenuti da alti muraglioni e muri di controriva. Per due tratti la strada entra in due brevi gallerie praticate nella roccia scistosa (puahca = tratto coperto da antichi faggi) una nell'ottavo e l'altra nel nono tornante mons-cessitpergite sul frontale delle gallerie! La strada così raggiunse il Valico M. Croce nel novembre 1932 quasi al compimento: rimangono ancora i lavori di rifinimento delle due gallerie ed un po' di completamento di brevi tratti di sede stradale. Ultimati furono nei mesi maggio giugno luglio 1933. Gli uffici dell'Impresa e della Direzione dei lavori si tennero in Timau. Il contabile I° dell'Impresa il Sig. Pietro Bernasconi da Como. Assistenti per l'Impresa il Geometra Sig. Giacomo Boffa da Balma, Vercelli, Geometra Sig. Alfredo Vella da Saliano Micca, Vercelli, il Capo Meccanico Giovanni Scussel da Belluno. Capisquadra: Fasolino Mastr’ Antonio - Schiettini Biagio meridionali - Gigli Augusto, Comelli Faustino - Langiani Fortunato, Formelli Alberto marcatempo, toscani - Primus Ernesto Mora - Muser Silvio Nicanoas da Timau. La maggior parte degli operai si aveva provveduto il quartiere presso le famiglie di Timau divenuto centro di quartiere: per il vitto si procuravano nelle Osterie. Nei due anni 1931 - 1932 l’Impresa, a comodità degli operai per la refezione del mezzogiorno e della sera, tenne aperta una cucina. Le paghe venivano date nel 1930- 1931 ai manovali da 1,70 a 2,00; nel 1932 da 1,50 a 1,80 - riduzione imposta pel caro viveri - con prezzo stabilito dai contratti di lavoro ed anche dall'Impresa aumentate per merito. Sempre fu tenuto in osservanza la puntualità dell'orario e mantenuta la disciplina con l'imposizione di multe. Le opere murarie furono affidate a squadre di operai locali con prezzo a cottimo di mano d'opera: tutti i lavori di sterro ed escavo a prezzo di giornata. Il legname abbattuto lungo il percorso fu acquistato dall'impresa del Comune di Paluzza, indi adoperato per tavolami, armature e protezioni. Il cemento impiegato proveniva dal Consorzio Agglomerati Idraulici delle tre Venezie stabilimenti Udine-Cividale. Tutti gli attrezzamenti: binari, carrelli ...erano di esclusiva proprietà dell'Impresa. La macchina del compressore stradale del peso di 40 tonn. era di proprietà della Azienda. Infortuni mortali 4 - tre celibi, uno ammogliato, tutti quattro da Timau; a ricordo l'Impresa fece incidere nella roccia un po' sopra la Cantoniera una targa: infortuni permanenti 10 - temporanei leggeri nel 1930 n. 60 - nell'anno 1931 n. 80 - nell'anno 1932 n. 150. L'Impresa teneva assicurati gli operai tutti presso la Cassa Nazionale di Assicurazione Infortuni sul Lavoro, ufficio in Tolmezzo. Fu lasciato a libertà il lavoratore nei giorni domeni-
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asou geats . . . cali salvo eccezioni per urgente occorrenza causata da forza maggiore del tempo od imprevisti ostacoli. In diversi punti il tracciato della costruenda strada ha subito alcune lievi varianti per le difficoltà di esecuzione e responsabilità di sopravenienti infortuni nonchè per la più sicura tutela dell'eseguita costruzione. L'Impresa ha dovuto costruire in località Gigios un adatto deposito di esplosivi, tutta dinamite e detonanti per il bisogno delle mine contenute un quantitativo di 50 q.li. Il primo cantiere fu costruito presso la Segheria del Fontanone. La teleferica tutta in ferro tipo Ceretti e Tanfani trainava 40 carrelli di 0,17 mc. di ghiaia l'uno; era costruita con una stazione di carico nel sito Laghetto ed una stazione di manovra e scarico nel sito Puacha oltre 3 chilometri nel IX tornante. Lo sgancio dei carrelli della teleferica agiva automaticamente per adatto congegno costruito su iniziativa del Capo meccanico dell'Impresa. Lungo il corso della spianatura dello stradale veniva anche preparata con frantoi e mascelle mobili la ghiaia. Erano state costruite due rustiche Anconette, una in località (e ci sta) eseguita Mercato Vecchio, l'altra sull'alto svolto di fronte alla sorgente del Rio Collinetta, al piede della Vetta Sciapo (e manca), in sostituzione delle due esistenti state abbattute dalle granate negli anni della guerra 1915-1917. Oltre al rispetto del sentimento cristiano testimoniano il ricordo che anche il Questore romano Azio Breatiano del quartiere di Zuglio Carnico, data l'importanza dell'antica strada, come ne parla la terza epigrafe del III secolo d. Cristo, scolpita a pie del Monte in sul valico ove per impresa di certo Ermia eresse un'Ara, l'aveva posta, dato il pericoloso tratto di transito, sotto la protezione di Giove e altre divinità: «Aram Solenne Votum Dio atam». Operai braccianti siciliani n. 12 - 20, calabresi n. 15 - 15, salernitani n. 8 - 8, toscani n. 6 - 10; friulani della Provincia n. 50, carnici di tutte le vallate n. 50, da Cleulis e Timau n. 250 (muratori, scalpellini, tagliapietra). L'Impresa ha dotato di una somma in titoli, Consolidato Italiano pro beneficenza, all'Asilo Infantile della frazione di Timau per la frequenza di sei poveri bambini. Nel 30 giugno 1933 è fatta la consegna alla Direzione dei lavori essendo rimasto di completare il tratto di strada dalle gallerie al passo. I lavori di rifinitura (paracarri, parapetti, barriere) furono eseguiti successivamente come opera di manutenzione dall'Impresa Fratelli fu Giuseppe Nigris di Ampezzo. La strada è stata aperta al transito col 1 Luglio 1933. Tratto dagli appunti di don Tita Bulfon.
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Van ckastlan van gadanckna - Dal cassetto dei ricordi a cura di Mauro e Valentina Unfer
1909
Hott toul tschniim in da gonza Cjargna, af Tischlbong a metro seachtz, da lait muasnt da haisar losn unt is viich beart in sichara schtala pfiart. Af Dietsch dar baisa montl is va zba metros unt an holm, af Vinai drai metros. Abbondanti nevicate in tutta la Carnia, a Timau, un metro e 60 cm., si evacuano le abitazioni e gli animali vengono spostati in stalle più sicure. A Illegio il manto bianco raggiunge i 2.50, a Vinaio 3 metri.
Dell'eccezionale nevicata racconta anche Rita Primus van Polak che in uno suo scritto annota: "Il 1909 - marzo. In quell'epoca è venuta tanta neve e la gente del paese aveva molta paura perché la stagione avanzata la neve era fragile. Poi Don Tita Bulfon è andato via dove è il crocefisso e ha benedetto le montagne e la vallata non si è mossa una valanga. Una cosa sentita da fonte sicura. " Il crocefisso menzionato è quello che si trova tutt'ora nella "schtreta van Letischn" e posizionato dai nostri avi in quella borgata per preservarla dalle valanghe e caduta massi dalla creta.
1962
guldana hoasat unt mit hoasat raas afta Bisn nozze d'oro con viaggio di nozze in Faas
27 novembre - Cinquantesimo di matrimonio di Mentil Giorgio e Plozner Rosalia. Fra i diversi particolari essi hanno ricordato quel lontano mattino del 27 novembre 1912, verso le quattro, quando tutti, compresi i famigliari, riposavano, e loro due, fatto il matrimonio, come nulla fosse accaduto, salivano sul Fas a lavorare commentando: «Per sposarsi non è necessario far festa». Uniti ai parenti rinnoviamo gli auguri più felici, soddisfatti di vederli capaci di salire in Fas ancora come cinquant'anni fa. Nella circostanza lieti e grati al Signore hanno offerto alla chiesa L. 5.000. Dal bollettino parrocchiale di Timau, gennaiofebbraio 1963, p. 3.
1968
Il crocefisso "van Letischn" posizionato per preservare dalle valanghe e caduta massi.
konkors virn schianastn bainachpaam Indetto un concorso per il miglior albero di Natale
Indetto un concorso per l'albero di Natale. Accanto al tradizionale Presepio che le famiglie di Timau e di Cleulis, come del resto fanno quelle di tutte le vallate montane, costruiscono ogni anno nell’angolo più suggestivo delle case a ricordo della Natività del Redentore, quest’anno, per iniziativa della Pro loco di Timau-Cleulis, si terrà dal 21 dicembre al 6 gennaio, un concorso per il miglior «Albero di Natale 1968» allestito all’esterno delle case. Con questa iniziativa, gli organizzatori intendono abbellire i due paesi dell’Alta valle del But nella ricorrenza delle festività natalizie, di Capodanno e dell’Epifania e rilanciare una vecchia usanza importata dagli avi di Timau e Cleulis i quali, ritornando dalle nazioni nordiche dove emigravano stagionalmente come « menaus » portarono la tradizione dell’abete natalizio. Un’apposita giuria premierà i tre migliori «alberi». dal «Gazzettino» del 15 dicembre 1968
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Bosmar meik probiarn zan tuan kein da docktarn as valnt in unsarn dearfar Un progetto pilota contro la crisi della sanità in montagna
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a situazione di criticità del sistema salute è sotto gli occhi di tutti, subita dai cittadini, vissuta dagli operatori, denunciata a più riprese non solo dalla politica, ma anche da chi è in prima linea, quindi personale sanitario e medici, da sindacati e cittadini. Più che mai è necessaria una sintesi tra portatori di interessi per perseguire obiettivi capaci di trovare soluzioni e quindi dare risposte a bisogni, perché le criticità persistono e colpiscono ogni rango, dall’emergenza ai servizi di cure e di prossimità, al sociale. E a vivere questo contesto ci sono territori fragili, come quello montano, nei quali le problematiche si acuiscono maggiormente e a pagare sono, per primi, i cittadini che si trovano, in molti, senza il i più elementari supporti, a partire dal medico di base. Per questo serve una riflessione approfondita sulle esigenze della montagna per dare risposte alla sua gente. È necessario pensare e quindi strutturare un progetto pilota per le zone di montagna, per la Carnia, capace di fissare regole e condizioni di “ingaggio”, incentivazioni pensate per le aree disagiate dalle quali va arginata la fuga, così come di residenti, anche di medici. L’ospedale al centro di un sistema, messo in re-
lazione in maniera fluida con il supporto e la collaborazione di tutti, non è certo una novità, ma è qualcosa che sta vacillando in maniera preoccupante nell’Altro Friuli, un territorio che già da troppo tempo sta facendo i conti con un impoverimento generale, segnato da un profondo e inesorabile spopolamento. E proprio per questo è necessario ancor più garantire che il sistema salute e sociale sia garantito appieno. Sono necessarie formule per incentivare i professionisti della salute a restare, comprendendo che le problematiche nelle trattative sindacali ci sono e che superano il livello regionale e proprio per questo è necessario agire sulla competenza primaria della Regione. Va considerata come un’opportunità la “ricollocazione” di medici aziendali che dopo un’esperienza nelle strutture ospedaliere possano svolgere il ruolo di medico di vallata con una conoscenza che permetterebbe di mantenere una collaborazione efficace tra soggetti che operano sullo stesso territorio, non certo in competizione tra loro. Questo permette di raggiungere un duplice obiettivo: rispondere alle esigenze di cure dei cittadini da un lato, e dall’altro evitare la fuga di professionisti, che possono quindi mettere a disposizione la loro
competenza ed esperienza senza la frustrazione dei ritmi estenuanti di una struttura ospedaliera. È necessario, inoltre, integrare le esigenze del territorio, ottimizzando i percorsi e i rapporti di collaborazione con gli amministratori locali (che possono dare il loro supporto con servizi di trasporto a chi ha ridotte capacità di spostamento nel caso serva raggiungere ambulatori distanti da casa), le farmacie, la case di ripose povere al momento di una prossimità sanitaria. Tutto questo e quanto ancora necessario può essere messo a sistema, diventare un progetto pilota da realizzare coralmente e percorrere insieme. In tutto questo arriviamo al punto centrale del sistema ossia l'ospedale, che non va depauperato di competenze. È dunque necessario garantire i servizi e attività indispensabili così come anche la gestione dei servizi e visite sul territorio, riducendo al minimo lunghi e onerosi spostamenti in luoghi lontani dal territorio. In definitiva l'obiettivo è prendersi cura dei nostri cittadini garantendo loro un sistema accessibile: questo deve essere il faro della salute pubblica e la deriva verso il privato in ogni rango non pare proprio vada in questa direzione. Massimo Mentil consigliere regionale
Af Tarvis da earschta Schemblea van dearfar as taitsch reint L’Assemblea della Comunità linguistica tedesca a Tarvisio
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on la prima assemblea, che si è svolta a Tarvisio il 21 ottobre 2023, nasce ufficialmente la Comunità linguistica tedesca regionale / Regionale Versammlung der deutschen Sprachgemeinschaften. Aperta ufficialmente dal sindaco di Tarvisio Renzo Zanette nella sala consiliare del municipio, l’assemblea ha eletto all’unanimità presidente l’Assessore alla cultura di Paluzza Fabrizio Dorbolò e vicepresidente un esponente del Comune di Malborghetto-Valbruna. Erano presenti i Sindaci dei sei Comuni germanofoni della Regione ed alcuni rappresentanti delle associazioni culturali che solitamente si impegnano nella tutela delle tradizioni e della lingua locale. Erano inoltre presenti il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini e il consigliere Manuele Ferrari. Significativo l’intervento dell’Assessore regionale alle Minoranze Pierpaolo Roberti che ha sottolineato la soddisfazione di essere riusciti, finalmente, a costituire questo organo che “non è un mero atto formale, ma un passaggio importante”, in quanto “l’obbligo di tutelare le lingue minoritarie può essere ottemperato in molti modi, anche solo disponendo dei finanziamenti per le attività, ma quando abbiamo iniziato quel percorso l’obiettivo era più alto e profondo: permettere a una comunità, che tra tutte e tre (Friulani, Sloveni e Germanici) oggettivamente è quella più a rischio, di avere un soggetto istituzionale forte, riconosciuto, che possa dialogare con l’Amministrazione regionale facendosi portavoce delle istanze del territorio. Ora non avremo più la singola associazione, pur importantissima e che conserverà il suo ruolo, a interfacciarsi con la Regione, ma un organo unico espressione di territori diversi e delle differenti isole linguistiche che costellano la minoranza germanofona in Friuli Venezia Giulia“.
In tutti gli interventi è stato sottolineato l’obiettivo imprescindibile dell’insegnamento della lingua minoritaria alle giovani generazioni. Considerato che -un’azione condivisa può aiutare la crescita delle identità locali e territoriali dando alle comunità e ai cittadini una consapevolezza della propria storia e cultura, nella conoscenza delle loro tradizioni e del loro patrimonio linguistico; -le Assemblee di comunità linguistica svolgono compiti di promozione, indirizzo, progettazione, coordinamento e consultazione ai fini della tutela e della valorizzazione dell’identità linguistica e culturale delle Comunità regionali; -i progetti di legge regionali e gli schemi di atti generali o di indirizzo attinenti alla salvaguardia dei diritti delle minoranze, previsti dalle fonti normative europee, dalla Costituzione e dalle leggi, sono approvati previa consultazione delle Assemblee di comunità linguistica; ci auguriamo che il nuovo organismo possa avere la forza e la determinazione di tracciare strategie innovative tali da promuovere progetti efficaci in grado di perseguire realmente gli obiettivi prefissati. Antonino Pacilè Impressionen vom KSV-Alpen-Adria-Literatursymposion im Stift Stankt Georgen am Längsee von Kärntner Schriftsteller und Schriftstellerinnen Verband. Freitag Nachmittag mit LR Reinhart Rohr, Dr. Adolf Rausch von der Kärntner Kulturstiftung KKS, Bürgermeister und Kulturreferent der Gmde St. Georgen/ Längsee und KSV- Präsidenten Alfred Woschitz. Zu Gast aus Timau/ dt. Sprachinsel Tischlbongarisch in Italien, vorgestellt von Christa Raich und ein Grundsatztreferat von Univ. Prof. Dr. Werner Wintersteiner zur Vom Nutzen der Mehrsprachigkeit für die Gesellschaft und viele KSV-Mitglieder.
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De zahrar Gramatika an de “Sprachinseltage” a Hermagor La Grammatica saurana alle “Giornate delle isole linguistiche” a Hermagor
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urante la trasferta a Vienna per la presentazione del libro e del filmato Learn de zahrar sproche/Grammatica della lingua saurana agli inizi di maggio, la comunità saurana è stata invitata dall’Associazione degli Amici delle Isole linguistiche germaniche a partecipare agli Sprachinseltage (Giornate delle isole linguistiche) organizzati dall’Associazione stessa al Gailtalmuseum di Möderndorf, presso Hermagor, dove ci eravamo già recati l’anno scorso per l’inaugurazione di una nuova sezione del museo con il materiale raccolto negli anni ’70-’80 dalla Prof.ssa Maria Hornung e da suo marito e donato dall’Associazione. La nostra delegazione, formata da rappresentanti del Circolo Culturale, dell’Amministrazione comunale e del Coro e dalla dott.ssa Francesca Cattarin, autrice del libro, è stata protagonista della serata assieme ad altri amici e collaboratori, tra i quali il prof. Ernesto Liesch, il prof. Francesco Costantini, Raimondo Domenig e Alfredo Sandrini del Kanaltaler Kulturverein/Associazione Culturale della Valcanale. Dopo il saluto delle autorità locali è iniziata la parte più propriamente linguistica, con gli interventi
della dott.ssa Ingeborg Geyer, Presidente dell’Associazione di Vienna, del dott. Siegfrid Kogler, Direttore del Museo, di Alfredo Sandrini in rappresentanza anche del Comitato delle Isole linguistiche germaniche e poi dei nostri rappresentanti istituzionali. Ha colpito molto la disinvoltura con cui il consigliere comunale Joshua Buchsbaum ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale, anche per via della sua giovanissima età! Nella parte centrale sono stati protagonisti il libro della Grammatica saurana ed il filmato illustrativo, proiettato sul maxischermo dietro il palco. Le immagini del nostro paesaggio, i canti e le voci delle nostre persone, dagli anziani ai bambini, sono stati seguiti dal folto pubblico con grande attenzione e interesse, come dimostrato dalle persone che al termine si sono avvicinate a noi per complimentarsi e farci domande. Il gruppetto di coristi presenti ha contribuito a far sentire la lingua saurana con alcuni canti tradizionali tra i vari interventi. Un altro momento importante e significativo della serata è stata la consegna del premio istituito dall’Associazione per lavori di ricerca sulle minoranze linguistiche. Sono stati premiati Anne Saller e Stefan Semmelmann, entrambi dell’Università di Regensburg (Baviera). Il riconoscimento a Stefan ci fa particolarmente piacere perché attribuito alla sua dissertazione De Zahre reidet (nou)! Sprachplanungsmaßnahmen zur Standardisierung unt (Re-)Vitalisierung einer Alpinen Minderheitensprache (Misure di pianificazione linguistica per la standardizzazione e (ri)vitalizzazione di una lingua minoritaria alpina). Diverse persone ricorderanno di essere state intervistate da questo giovane studente molto gentile durante la sua permanenza a Sauris nell’aprile 2022. Ci complimentiamo con lui
per questo premio, augurandogli nuovi traguardi e augurandoci di rivederlo per nuove ricerche! Il giorno seguente è stato dedicato alla visita al museo, alla presentazione più approfondita dei lavori di ricerca premiati e alla relazione del Prof. Costantini sull’Archivio digitale della lingua saurana (ArDLiS), ospitato nel portale dell’Università di Udine. Nel pomeriggio i presenti, a cui si è aggiunta Velia Plozner ed Eddie Bianchet di Timau/ Tischlbong, si sono confrontati su possibili progetti di ricerca che coinvolgano le comunità germanofone friulane, le università, l’Associazione di Vienna e il GailtalMuseum. La trasferta a Hermagor, oltre ad averci permesso di stare assieme in allegria, di rafforzare i contatti con persone ed associazioni e di risvegliare interesse sulla nostra lingua e cultura, è stata un’ulteriore iniezione di fiducia dopo l’avventura di Vienna, soprattutto per la partecipazione di persone giovani ed entusiaste e per il sostegno che sempre più spesso riceviamo dal mondo accademico e da esperti ai quali sta a cuore il futuro della nostra lingua e della nostra cultura. Lucia
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Earschtn unt zbaitn novembar 1 e 2 novembre, i giorni del ricordo
primi giorni di novembre sono particolari perché il pensiero va ai nostri cari che non sono più tra noi. Si provano tanti sentimenti e tante emozioni : nostalgia e tristezza, perchè chi non c’è più ci manca, serenità e speranza, perché i cristiani credono che ora i nostri cari sono in paradiso e stanno bene. Alcuni di noi hanno perso già qualche nonno e, parlandone insieme, abbiamo scoperto che in questi giorni ci sembra che siano ancora più vicino a noi e che ci proteggano in un modo speciale. È bello recarsi nei cimiteri per portare loro dei fiori, per lasciare sulla tomba un lumino acceso che terrà loro compagnia quando noi ce ne torneremo a casa, o per recitare una preghiera per dire che gli vogliamo tanto bene. A proposito, abbiamo scoperto che la parola cimitero deriva dal greco e significa “luogo del sonno”. Questa cosa ci è piaciuta molto perché ci fa pensare che chi è morto è come se stesse dormendo mentre aspetta di risorgere. Forse è per questo che, quando si va al cimitero, si parla sottovoce e si evita di fare rumore, quasi per non disturbare questo sonno. A scuola abbiamo letto e commentato questa poesia che parla proprio della notte dei morti e descrive alcune tradizioni dei nostri paesi. Incuriositi abbiamo chiesto informazioni perché così possia-
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mo continuare a mantenere vive queste usanze che rischiano di scomparire. Abbiamo scoperto l’usanza di cucinare i cjarsons e di lasciarli sui davanzali delle finestre in modo che le anime dei morti che passavano in processione potessero mangiarli. Ci hanno raccontato che le campane suonavano tutta la notte e che le anime si recavano a pregare fino alla pieve di San Pietro a Zuglio.
Not dai muarts
Malinconie di foes e di roses pas strades e su pas tombes. A sere, ta cusine no son plui i cjaldîrs picjâts cu la aghe fin tal orli pas animes dai muarts, nè, tra il fum das tistignes rustides a florissin i rosaris ator dal fogolâr, come une volte. Glons di cjampanes e prucissions di pinsîrs a van cu la not tal simiteri stelât di lumins.
Una nostra compagna ha scritto questa riflessione che ci è piaciuta perché riassume un po’ quello che tutti pensiamo. “Questa poesia fa capire che anche se qualcuno è morto, noi lo ricorderemo sempre. I lumini illuminano il cielo come stelle, mentre il vento porta chissà dove le foglie. La tristezza domina il paesaggio e tutto tace. Nelle case c’è sempre una candelina per ricordare un nostro caro a cui volevamo bene”. Con la maestra di italiano abbiamo imparato a fare gli haiku, brevi poesie giapponesi, che cercano di provocare in chi le legge sensazioni ed emozioni. Ecco due esempi che ci sono venuti in mente per descrivere questi primi giorni di novembre. “Anime morte, “Mi ricorderò, campane instancabili, se non ci rivedremo, case dormienti”. chi non ci sarà”. I ragazzi di classe 5^: Claudia, Ludovica, Aronne, Daniele, Johanna, Diego, Hans, Nicolò, Erik, Andrea, Christel, Matilde, Hillary.
A nojs joar min kors var universitat vir da eltarn ute Paluzza – Inizio di un nuovo anno
l 12 ottobre sono iniziati anche presso la sede staccata di Paluzza dell’Università della Terza Età della Carnia, i corsi del nuovo anno accademico. Tra le novità quella più importante è senza dubbio la nuova sede di Tolmezzo ospitata al civico 15D di via della Vittoria a Tolmezzo, dove trova spazio l’ufficio di segreteria, dove vengono organizzati gran parte dei corsi della sede centrale e una piccola biblioteca a disposizione di ogni iscritto. La sede di Paluzza offre, come di consueto, approfondimenti di tematiche di interesse locale, laboratori manuali che ripropongono lavorazioni artigianali, nonché corsi per la valorizzazione di attività di tempo libero, coniugando armonicamente la passione con la tradizione e l’innovazione, guidati dal piacere di socializzare e, perché no, di non smettere mai di imparare. I corsi si tengono presso i locali del Palazzo D’Aronco dal lunedì al venerdì secondo il seguente calendario: Lunedì – dalle 14:00 alle 17:00 – taglio e cucito a cura dalla sig.ra Concina Caterina Martedì – dalle 14:00 alle 16:00 – merletto a tombolo, a cura dalla signora Barbacetto Benedetta – ricamo, uncinetto, maglia, a cura delle signore De Reggi Fulvia e Silverio Caterina Mercoledì – dalle 14:00 alle 16:00 – pagine di storia locale, a cura dei signori Giulio Del Bon e Mauro Unfer Giovedì – dalle 15:00 alle 17:00 – pittura, a cura della signora Di Vora Viviana Venerdì – dalle 14:30 alle 16:30 – piante officinali, a cura di Molfetta Domenico e Puntel Ursula Con ben 34 iscritti, provenienti anche da altre sedi, il corso di Piante officinali condotto dal m. Molfetta e da Puntel Ursula è quello più frequentato. Si coglie l’occasione per ringraziare tutti i Docenti che da anni collaborano con entusiasmo e passione per la buona riuscita dei singoli corsi. Un pensiero di gratitudine all’Amministrazione Comunale per la disponibilità dei locali e a tutti i corsisti che credono nell’attività dell’UTE e la sostengono con la propria presenza. Velia Plozner
Tratto dalla rivista Quanto Basta
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Umadum van turn, zintarstn Muschkadeal, zan mochn rein is lont 29 - 30 luglio Torre Moscarda - Inniò “art dai lucs di mont”
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lla fine del mese di luglio la nostra Proloco Timau-Tischlbong ha accettato di collaborare con il Comune di Paluzza per la realizzazione di un evento molto particolare: possiamo parlare proprio di magia nel bosco. Due giorni, 29 e 30 luglio, di arte e musica nel singolare scenario della Torre Moscarda, “la Torate” del nostro Comune, con la bellissima vista sul “Pizzo Timau”, circondati dalla storia di questo luogo; due giornate all’interno di una rassegna che si è svolta dal 29 luglio al 20 agosto in vari luoghi della Carnia. L’associazione Inniò, associazione ideatrice di questa rassegna, in collaborazione con il Comune di Paluzza, hanno realizzato, per queste due giornate, diverse attività. Vi vogliamo citare le parole con cui l’associazione presenta questa iniziativa: “Innio’ (nessun luogo/dappertutto) è una rassegna dove gli eventi si fondono con i luoghi che li ospitano. Un luogo cambia, si modifica, si adatta a chi lo vive e lo abita. Noi abbiamo pensato di capovolgere questa visione: per la rassegna INNIO’ il luogo viene prima. Gli artisti hanno costruito le loro performance artistiche adattandosi a spazi, risonanze, materiali e quasi tutte saranno delle prime assolute: risultato unico ed inedito di questa fusione tra arte e spazio”. In tutto questo il nostro ruolo era quello di offrire,
all’interno della manifestazione, un punto di ristoro. Ci era stato messo a disposizione un piccolo tendone e dei gazebi dove abbiamo installato la cucina, il chiosco ed i posti a sedere, così da essere operativi tutti e due i giorni, da mattina a sera, sia per gli organizzatori che per tutti i visitatori. Purtroppo il tempo non è stato dei migliori, la mattina il sole splendeva e ci ha dato molte speranze, mentre al pomeriggio in poco tempo il cielo si è fatto grigio, pieno di nuvole e la pioggia ci ha accompagnati fino in tarda serata di sabato e poi si è ripresentata domenica pomeriggio fino alla conclusione della giornata per essere in luglio le temperature montane si sono fatte sentire. Durante le giornate si potevano ammirare particolari installazioni d’arte realizzate in loco da diversi artisti, collocate ognuna in un punto particolare del bosco: sugli alberi, a terra, appese, nascoste tra le foglie, mostre all’interno alla Torre Moscarda, laboratori tematici per grandi e bambini, fino ad arrivare a diverse esibizioni artistiche tra cui momenti musicali, coreografie di danza. Tutte queste esibizioni sono state uno spettacolo unico e singolare, una coesione di suoni, natura e movimenti, molto particolare. In questi giorni abbiamo avuto modo di fare amicizia con gli organizzatori, direttamente con gli artisti, anche di nazionalità diverse e ci sono stati molti momenti conviviali e di allegria. Nonostante il tempo avverso, la pioggia è stata
Darchent da oarbat van Portatrices Nuovo riconoscimento alla figura delle Portatrici
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iunge con successo alla sua tredicesima edizione la Festa dei nonni e nipoti organizzata da 50&Più Udine. L’appuntamento è domenica 1 ottobre nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. Per l’ottava volta, durante la manifestazione, vengono premiati i vincitori del premio Nonno Più. Il concorso punta a fare emergere i nonni friulani più buoni, simpatici, generosi e divertenti nei tre settori dello sport, del volontariato e dell’economia, con l’aggiunta di un riconoscimento “speciale”. I più votati di quest’anno sono l’ex cestista Lorenzo Bettarini, l’ex saltatore con gli sci Leonardo De Crignis, oggi maestro di vita per i ragazzi di Ravascletto, e Stefano Toppano, fondatore di Oro Caffè. Ha così commentato i risultati il presidente 50&Più Udine Guido De Michielis. «Anche quest’anno abbiamo raccolto decine di segnalazioni che testimoniano l’interesse per l’iniziativa». Ha poi proseguito svelando la vincitrice del premio “speciale”, Paola Del Din, eroina della Resistenza, oggi centenaria. «Una presenza che ci rende orgogliosi – conclude De Michielis – e che conferma il valore sociale della Festa e della più generale attività della 50&Più a supporto della terza età». La festa, presentata dalla giornalista Silvia De Michielis, inizierà alle 10.30 con il saluto delle autorità. Seguiranno quindi la cerimonia di premiazione di Nonno Più e tante attività, a partire dall’intrattenimento del duo musicale Barbara Errico (voce) e Andrea Castiglione (chitarra) e il finale con Del Din e i nipoti delle portatrici carniche. L’appuntamento per una giornata da passare insieme in allegria con un ricco programma è nel Colle del Castello con cibi, bevande, giocolieri e grande divertimento. Tratto da: www.spazio50.org/udine
anche occasione di unione, condivisione, “costringendoci” a stare tutti insieme al coperto. In questi momenti abbiamo avuto l’opportunità di divertirci, suonando, cantando e trascorrendo dei piacevoli momenti, nonostante il brutto tempo. Malgrado la stanchezza alla fine delle due giornate, portiamo a casa un altro bel ricordo e la consapevolezza d’aver partecipato ad un evento unico. Speriamo che anche il prossimo anni ci possa essere occasione di replicare e ci auguriamo che una manifestazione come questa venga riproposta, perché a volte è bello ricordare la natura che ci circonda!!! Il direttivo della Proloco
A raickichait zan paholtn Un patrimonio da salvaguardare
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"Una comunità che si sente orgogliosa" opo gli importanti interventi di manutenzione straordinaria di tutto il sistema campanario della nostra parrocchiale di Santa Geltrude, eseguiti nel corso degli ultimi tre anni e conclusi nel mese di dicembre del 2022, il consiglio parrocchiale nella seduta del mese di gennaio del 2023 ha deliberato all’unanimità l’avvio di una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria volti da una parte, al ripristino e alla messa in sicurezza degli edifici religiosi, e dall’altra al completamento di alcuni complementi di arredo nella parrocchiale. Queste importanti opere, peraltro già preventivate, erano state procrastinate nel tempo a causa della pandemia e la loro realizzazione ha comportato uno sforzo organizzativo e finanziario non di poco conto che la nostra parrocchia ha affrontato con la consapevolezza di ben operare nel mantenere e salvaguardare, come nel passato, l’ingente e prezioso patrimonio che la nostra comunità possiede. Vediamo ora in dettaglio le opere eseguite e completate nel corso dell’anno. CASA DELLA GIOVENTU’. In primavera siamo intervenuti presso la centrarle termica, dove sono state sostituite tutte le valvole di chiusura e apertura dell’impianto idrico collegato all’acquedotto. Si è provveduto inoltre a separare l’impianto di carico del generatore di calore da quello idrico di alimentazione alla struttura. Importante è stato poi l’intervento di pulizia e manutenzione della cisterna del gasolio all’esterno. Il serbatoio presentava diversi strati con residui di acqua mista a gasolio sul fondo. Queste impurità alla lunga, se non eliminate, avrebbero danneggiato la cisterna e i componenti della nuova caldaia, che ricordo è stata sostituita nel 2019. CHIESA DI CRISTO RE. Dopo le grandi opere di sostituzione della copertura del tetto e di manutenzione interna eseguite nel corso degli anni 2014 e 2015 il complesso religioso in generale si presenta in buono stato di conservazione. Dopo i citati interventi, rimaneva ancora da sistemare la parete interna di sinistra a nord la quale, a causa della forte umidità presente negli intonaci, non era stata oggetto di manutenzione. Nel corso di questi ultimi anni con l’asciugarsi delle malte si è assistito alla progressiva scrostatura della pittura, tanto che era diventato ormai impellente intervenire per ripristinare il tutto. Le difficoltà legate all’altezza
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nonché all’esecuzione delle opere a regola d’arte, hanno imposto la costruzione di un adeguato ponteggio che per circa un mese ha permesso alle maestranze di eseguire da prima la scrostatura delle pitture e il lavaggio della parete, il rifacimento di alcune parti di intonaco deteriorato, la stesura di un isolate specifico ed infine la tinteggiatura finale. Si è dato corso anche alla manutenzione dei tre portoni di ingresso con la stesura di impregnati lignei. Il tutto si è concluso nel mese di maggio prima Sistemazione parete interna. dell’apertura estiva della Chiesa. Chiesa Cristo Re CHIESA DI SANTA GELTRUDE. In questi ultimi vent’anni la nostra parrocchiale ha subito una profonda trasformazione, tanto da essere oggi giudicata un piccolo gioiello da parte dei visitatori e dai fedeli che partecipano alle funzioni religiose. Certo, tanti sono stati gli interventi di manutenzione e di abbellimento dell’edificio religioso, che anno dopo anno e a piccoli passi siamo stati in grado di realizzare. Il restauro di arredi sacri, quadri, altari ecc. e la messa in sicurezza delle varie strutture e componentistiche hanno ridato lustro e ricchezza alla Chiesa. Anche il 2023 non poteva che portare ulteriori ed importanti lavori che si sono concretizzati in primis con la messa in sicurezza del quadrante dell’orologio presso la torre campanaria. Nel corso della sistemazione della cella campanaria era emersa l’urgenza e la necessità di intervenire al più presto con la manutenzione delle lancette esterne dell’orologio che, in particolare quelle poste verso la Via Maria Plozner Mentil, presentavano evidenti problemi legati al loro fissaggio sui perni di rotazione. Inoltre sui quadranti in ferro, erano evidenti in più punti macchie di ruggine con conseguente scrostatura della pittura. L’interevento ha comportato il noleggio di una piattaforma carrata in grado di raggiungere la sommità del campanile, dove la ditta incaricata ha provveduto alla manutenzione dei due quadranti con il fissaggio delle lancette ed il ripristino delle pitture e dei numeri romani che indicano il trascorrere delle ore. Visto la spesa affrontata per il noleggio della piattaforma, si è provveduto anche al lavaggio e alla tinteggiatura esterna della cella campanaria che a distanza di oltre trent’anni presentava ormai evidenti strati di muffe e scrostature di pittura. All’interno della Chiesa abbiamo realizzato il progetto del ripristino e ricollocazione della balaustra che da tanti anni il consiglio vagliava e che per diversi motivi si è sempre dovuto rinviare. Tra i vari progetti presentati, si è optato per la costruzione di una nuova balaustra in legno che sposasse nel colore e nelle forme tutto l’arredo sacro presente nel presbiterio. Inoltre il progetto ha ripreso nella forma delle colonne, nell’architrave e nel basamento la vecchia balaustra che i nostri avi avevano costruito per la Chiesa nell’ottocento. è evidente a tutti come quest’opera abbia apportato
Chiesa di Santa Geltrude. Fase di tinteggiatura della cella campanaria e del quadrante orologio
Chiesa di Santa Geltrude, la nuova balaustra
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completezza alla parrocchiale ed aggiunto quel tocco di eleganza che forse mancava e che i nostri vecchi prima di noi avevano colto. Non possiamo che ribadire come tutti questi interventi presso la nostra Chiesa di Santa Geltrude negli anni abbiano assorbito ingenti sforzi finanziari ma siamo certi, come consiglio, di aver ben operato nel mantenere al meglio e nel consegnare alle generazioni future un bene che raccoglie la fede, il sacrificio, la storia e l’impegno della nostra comunità. TEMPIO OSSARIO. Discorso a parte merita il progetto di restauro e ripristino del sistema campanario del Sacrario. Non sto qui a ribadire come da parte degli Enti preposti vi sia un totale disinteressamento delle problematiche legate alla manutenzione del Tempio Ossario malgrado la parrocchia da anni ormai faccia presente (a tutti) come vi sia l’urgente necessità di intervenire per cercare di salvaguardare al meglio un edificio che è fede, eroismo, memoria e storia. Visto che più volte e da più parti viene ribadito che l’edificio è di proprietà parrocchiale, non era più possibile procrastinare la messa in sicurezza delle tre campane posizionate sul campanile a vela, proprio sopra l’ingresso all’edifico religioso. Le campane sono state collocate sul campanile nel 1936 e da allora, tranne che per un piccolo intervento legato alla loro elettrificazione, sono rimaste esposte alle intemperie del tempo che con il trascorrere degli anni ne hanno minato il funzionamento tanto da dover essere fermate proprio per ragioni di sicurezza. Da più persone della nostra comunità era giunta la richiesta alla parrocchia di intervenire per il ripristino delle campane, tanto che il consiglio nel corso del 2023, malgrado la mancanza di aiuti da parte degli Enti, ha deliberato i lavori di messa in sicurezza. Nel mese di ottobre le campane sono state rimosse dal campanile con l’ausilio di una autogru giunta appositamente da Pradamano (UD), ed ora si trovano presso l’officina della ditta Solari Roberto di Ovaro (UD) per essere completamente smontate dai propri supporti così da poter procedere ad una manutenzione straordinaria e completa in ogni loro parte. Daremo relazione alla comunità al termine dell’intero progetto, che prevede tra l’altro anche il rifacimento di tutto il sistema elettrico/elettronico di comando con lo spostamento e sostituzione dei vari quadri di funzionamento dal sottotetto (difficilissimo da raggiungere) alla sacrestia del Santuario. Il progetto richiede un ingente impegno economico per le casse della parrocchia pari ad oltre 15.000,00 Euro. Confidiamo che almeno questa volta ci possa essere quel risveglio delle coscienze che porti al rispetto verso quei tanti giovani che riposano nel nostro Tempio Ossario. Sulla campana maggiore si legge: ”SQUILLA AD ONORE E GRATITUDINE DEGLI EROI ACCOLTI NELL’OSSARIO ED ISPIRA I VIVENTI PRESSO I CONFINI DELLA PATRIA”. Marco Plozner
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Hirta in d’olba mit sim joar unt an holm Pastore in malga a sette anni e mezzo
vevo 7 anni e mezzo. Ero seduto al tavolo con mio padre Antonio detto Toni e vicino alla stufa a legna, in piedi, era mia madre Ida. Con orgoglio e sincera convinzione ho guardato negli occhi mio padre, anzi l’ho guardato nell’occhio sinistro perché il destro l’aveva perso in Africa Orientale, e, dopo essermi seduto sulla sua gamba di legno, gli ho detto: "Papà sono diventato uomo, datemi un bicchiere di vino". A mio padre davo del Voi perché così mi avevano insegnato. Mio padre chiese a mia madre di portare in tavola anche per me un bicchiere di vino ed alzai il bicchiere assieme a lui fingendo di bere una bella sorsata mentre l’avevo appena assaggiato. Mio padre non mi chiese il perché di quella affermazione avendola già intuita e condivisa con l’occhio buono. Anche mia madre era d’accordo ma dopo che mi ero confrontato con mio padre sui massimi sistemi “malghivi” mia madre mi disse: “figlio mio sarai di certo diventato uomo, ma puzzi come un caprone” e con decisione, cui non mi opposi, mi spogliò e mi adagiò nel mastellone pieno di acqua calda e di sapone di "lisciva" ossia sapone fatto con la cenere. Effettivamente erano circa due mesi che non mi lavavo, ossia da quando nel giugno 1956, finite le scuole, sono andato, come costumanza nella Carnia, ossia nord Friuli, a fare il pastore in un alpeggio. Ovviamente in Carnia fare il pastore non era una scelta ma un dovere o meglio una iniziazione alla vita. Peraltro preferivo fare il pastore che stare con le donne per la fienagione. La sera precedente la partenza per la malga avevo preparato lo zaino ma non ricordo di avervi messo anche un ricambio di biancheria e ciò per un motivo molto semplice: non mi ricordo di aver mai lavato le mutande, le calze o il maglione nel periodo malghivo. Quanto ai pantaloni di certo ne avevo un solo paio ed erano così conci che stavano in piedi da soli anche se non lo posso confermare perché dormivo con i pantaloni. Non lo nego ma al mattino alle quattro quando sono partito da solo per andare in malga, entrato nella faggeta ero terrorizzato allorquando un ramo di faggio o nocciolo urtava contro il rastrello detto “rali” che serviva per pulire la stalla dal letame infatti, detto rastrello era il mio unico attrezzo di lavoro che dovevo portare con me e che avevo infilato a lato nello zaino. Io ero convinto infatti che ogni ramo che urtava la mia testa fosse la mano di un morto che mi toccava. Infatti, le storie che ci raccontavano i grandi avevano sempre come tema o le streghe o i morti dannati per morte violenta che stavano sempre fuori dal cimitero, avvolti da un pastrano, a spaventare chichessia. Per vincere la paura ho corso lungo tutto il tragitto dal paese alla malga e mi sono rasserenato solo quando ho visto il primo malgaro vecchio, con la barba, senza denti, ma con un bel sorriso sdentato che mi rassicurava comprendendo la mia paura. Appena arrivato nella malga – verso le sei del mattino – un malgaro mi ha messo nella mano destra un pezzetto di formaggio e nella sinistra una fetta di polenta, e così per ben due mesi a colazione pranzo e cena. Dopo la colazione il capo malgaro mi ha portato nel recinto delle capre, circa cinquanta, mi ha dato un secchio ed uno sgabello con un solo piede. Detto sgabello mi veniva legato con una corda ai fianchi e appoggiato sul fondoschiena. E’ inutile che vi dica quante volte sono volato a gambe all’aria ma seguendo una regola ferrea ossia: nella mia caduta il secchio del latte non doveva rovesciarsi.
Non posso dire quale fosse la punizione se avessi rovesciato il secchio; non mi è mai successo! Dopo aver munto le capre in lattazione il mio compito era di mescolare il latte di mucca, con un apposito attrezzo, nel calderone di rame posto sopra un braciere e ciò fino alla cagliata. Poi il malgaro raccoglieva la cagliata del latte con apposito telo per metterlo nelle varie forme ove veniva pressata per fare uscire il siero ed ottenere il formaggio. Fatto
il formaggio, con il siero, veniva fatta la ricotta e il residuo finale andava ai maiali che ne erano ghiotti. Eseguite tali incombenze e pulite le attrezzature, verso le otto del mattino mi riempivo le tasche di sale grosso rosso, liberavo le capre e le portavo al pascolo. Non mi ricordo se portavo da magiare con me, ossia polenta e formaggio, ma ritengo di no perché non avevo lo zaino ma solo un bastone e le tasche piene di sale rosso. Non lo nego, le capre sono furbe, dispettose ma ubbidienti ed io le ricompensavo a suon di sale. Appena uscite dal recinto saltellavano in continuazione per la contentezza simulando anche lotte a testate e cornate, ma per puro divertimento. L’importante per me era farmi seguire dal capo branco, per indirizzare tutte le altre nel luogo destinato giorno per giorno al pascolo, che doveva essere rigorosamente sulle pendici del monte Timau o sulla “Gampsbisa” e, per arrivarci, a tutto concedere, ci voleva almeno un'ora perché le capre mangiano anche mentre camminano. L’unico problema vero me lo causava una capretta di nome Nina che, mentre camminavo, dopo aver preso una bella rincorsa mi colpiva con una testata sulla schiena fino quasi a farmi cadere. Era la punizione perché mi ero dimenticato di darle il sale quindi, per evitare testate, le davo un’abbondante manciata di sale. Essendo la più furba di tutte, appena mi distraevo si serviva da sola infilando il musetto nella mia tasca. La capretta Nina era anche la mia guardia del corpo e quando mi appisolavo lei si sdraiava vicino a me con la testa sul mio cuore per proteggermi dalle testate del caprone, qualora non gli avessi dato la sua giusta dose di sale rosso. La prima settimana come pastore è stata dura perché mangiando solo latte, polenta e formaggio non andavo di corpo e rivolgendomi al vecchio malgaro gli ho detto: “Sto male non faccio cacca da una set-
timana!” il vecchio malgaro rispose:” Tutto qui!” e mi diede un “cop” ossia un mestolo di siero che si dava ai maiali. Dopo cinque minuti ero già seduto sulla recinzione di legno del letamaio con i pantaloni abbassati. L’ho fatta tutta ma proprio tutta in un “amen”. Dopo essermi pulito alla meglio con grandi foglie, che sono abbondanti a fianco dei letamai, ho ringraziato il vecchio malgaro che mi ha fatto una carezza con le sue ruvide mani sulla testa. Il momento più triste della giornata era alla sera allorquando tutti avevano mangiato al lume di candela la solita polenta e formaggio. Io unico bambino mi trovavo con tutti i pastori anziani, barbuti, che fumavano toscani in continuazione, bevevano secondo la bisogna, ed intercalavano le parole con smoccolamenti e scastagnate che mi rattristavano ed allora uscivo dalla malga ed andavo su una vicina altura e, mettendo le mani ad imbuto, gridavo ripetutamente: “Mamma, mamma”. Dopo un po’ usciva il capo malgaro e mi diceva: “Frut to mame a non pos sintiti va in ta liet” ossia: "Bambino tua mamma non può sentirti, vai a letto!" e così andavo nella branda fatta di foglie di faggio senza lavarmi e con indosso i vestiti, togliendomi solo gli scarponi, ma non le calze perché faceva freddo. Ancora oggi mi ricordo quanto pizzicavano quelle foglie sulla mia faccia e collo, anche se avevo, come cuscino, una ruvida coperta residuo della prima guerra mondiale. Ancora oggi mi vanto di quella esperienza che ha rafforzato la mia volontà e dato una spinta essenziale nella mia vita e grazie anche ad una frase del capo malgaro che mi disse: "Bambino, ma lo sai che in discesa vanno anche i sassi e che sulla cima di una montagna arrivi solo con sacrificio e volontà?" Dentro di me mi sono detto: "Io non sono un sasso" e così è iniziata la mia vita in continua e tenace salita fino a diventare avvocato nonché pilota di elicotteri e di cui me ne vanto grazie anche ad esperienza, esempio, disciplina e rispetto ricevuto dalle mie caprette e grazie anche alle loro testate. Da allora dico sempre a me stesso che tra il possibile e l'impossibile c'è la volontà e ciò che segna insegna e nulla ci rende grandi come una grande sofferenza o una dura prova. Giordano Muser var Taitscha.
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Il Gentleman Pizzaiolo di Timau
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n un remoto villaggio di montagna chiamato Timau, situato nelle Alpi Carniche al confine con l'Austria, c'è la pizzeria “Al Bunker”. Costruita in cemento armato da Daniele Mentil, il piccolo edificio in stile architettonico brutalista era destinato fin dall'inizio ad essere una pizzeria: una rivoluzione, a metà degli anni settanta, per un villaggio di montagna delle Alpi Carniche. Daniele Mentil ha fondato questa attività nel 1978 con il figlio Innocente di 16 anni: Daniele preparava l'impasto nel panificio del paese dove lavorava, mentre Innocente realizzava e vendeva le pizze al "Bunker". I loro primi clienti furono i curiosi abitanti del paese e gli amici, le persone dei paesi circostanti e perfino alcune provenienti dal primo abitato posto oltre il Passo di Monte Croce, in territorio austriaco, Koetschach Mauthen. Qualche anno più tardi si verificò un evento drammatico: in un incidente stradale rimasero uccisi Daniele e la moglie Marisa. Innocente, sua sorella maggiore Lorena e suo fratello Michele si ritrovarono improvvisamente soli. Questo triste evento scosse l'intero villaggio di Timau e la comunità della valle. Ondate di simpatia sostennero con affetto i 3 fratelli. Nonostante il dramma, Innocente decise di proseguire con la gestione della pizzeria seguendo la strada intrapresa dal padre con l’aiuto, durante i primi anni, della sorella e del fratello. Nel corso degli anni il locale, con il suo giovane e aitante pizzaiolo, è diventata una delle migliori pizzerie presenti tanto nella Valle del But quanto nei vicini villaggi austriaci. Oggi i clienti percorrono sino a 50 km per godersi qui un’ottima pizza, preparata dallo stesso Innocente in una cucina a vista con forno a legna. Per ottenere un tavolo nei fine settimana, è necessario prenotare con largo anticipo. Quest'anno Innocente può affermare di essere in attività da oltre 45 anni, offrendo solo pizza, con una piccola selezione di dolci: alcune pizze sono creazioni particolari, come la Pizza Flavio in ricordo al macellaio del paese Flavio Mentil, recentemente scomparso, fondatore della prima e unica macelleria del paese, aperta oltre 60 anni fa. Oggi la macelleria è gestita dal figlio Massimo che prosegue la tradizione di famiglia, seguendo scrupolosamente le ricette uniche di suo padre. Innocente è ancora un bell'uomo, sulla sessantina che si tiene in forma con
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escursioni in bicicletta, sciando ed effettuando gite e scalate sulle sue montagne, ma, soprattutto, tagliando la legna di cui ha bisogno per il suo forno, che colloca di fronte alla pizzeria, nello stabile in cui la taglia. A 61 anni è ancora un bel signore in stile veneziano che ricorda certi attori dei film di Fellini. Si dice che alcune clienti femminili che nel corso degli anni frequentavano la sua pizzeria non fossero motivate solo dall'impasto perfetto o dall’eccellente mozzarella che si scioglieva sulle pizze. Oggi è assistito da una giovane donna simpatica e di talento, la sua compagna Marta che prepara le pizze con virtuosismo e concentrazione affinché Innocente possa cuocerle alla perfezione nel forno a legna. Se sei abbastanza fortunato da avere un tavolo con vista sul forno, puoi vedere il tandem roteare in una piccola area dove ogni movimento è calcolato per danzare intorno al forno come in una calcolata coreografia su una piccola pista da ballo. I gesti di Innocente mentre fa scivolare le pizze nel forno, le gira e le porta fuori su un piatto, assomigliano alla routine mattutina di un maestro di Tai Chi. Il suo look veneziano e il suo sorriso conferiscono alla performance quell'aura straordinaria che mi porta a definirlo il Gentleman Pizzaiolo di Timau. Mi auguro che Innocente e Marta continuino ad esibirsi insieme per molti anni ancora. Non dimentico di ringraziare tutto il personale, sia stabile che temporaneo, che quotidianamente li aiuta ad offrire un servizio perfetto ai loro clienti. Quando sarò a Timau, continuerò sicuramente a prenotare regolarmente un posto nel suo locale. Grazie Innocente per essere una parte così importante della vita sociale di Timau e nel contribuire a renderlo un paese così speciale anche per me, rendendomi ogni volta dolce e gradevole il ritorno. Enzo Unfer van Cjapitani
Gian ibara pearga in Nepal - Nepal. Trekking Mardi Himal
l Mardi Himal Trek è uno dei brevi viaggi escursionistici molto popolari in Nepal. Questo percorso di trekking si trova all’interno dell’Area di Conservazione dell’Annapurna, nella sua parte orientale, praticamente sotto lo straordinario Monte Fishtail, localmente chiamato Machhapuchhare. Il sentiero escursionistico per Mardi Himal è stato aperto nel 2012 ma in breve tempo è diventato la scelta di ogni amante dell’escursionismo che ama la pace e vuole evitare la folla. Partiamo da Lubiana il 30 settembre, il giorno dopo siamo a Kathmandu, ci aspetta il solito caos di moto e auto a cui non si riesce ad abituarsi: come dico sempre, Kathmandu una città che, o si ama o si odia. Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita di Durbar Square, il cuore storico della vecchia Kathmandu: è un museo a cielo aperto, un magnifico mosaico di templi, pagode, padiglioni e santuari medievali. Un tempo residenza della famiglia reale nepalese e ancora oggi casa della Kumari, la dea bambina il cui nome è Kumari Devi. È una bambina, una dea vivente, la reincarnazione della divinità Indù Taleju Bhawani, meglio conosciuta come Durga, la moglie del dio Shiva. Proviene dalla casta Newar Shakya, e dall’età di quattro anni, vive reclusa e venerata, in un antico palazzo nel centro di Katmandu. Ha lasciato la sua casa, i suoi genitori, il suo mondo quotidiano perché è stata riconosciuta la nuova “vergine” (Kumari) protettrice del Nepal. Per raggiungere la partenza del trekking prima dobbiamo arrivare a Pohkara, 180 km in 10 ore.
Da Pokhara, dopo un breve viaggio si raggiunge Kande. Da Kande inizia il trekking seguendo l'Australian Camp e poi Pothana. È piuttosto emozionante camminare lungo il sentiero nella foresta di rododendri da Pothana. Purtroppo nei primi due giorni di trekking la pioggia non ci dà tregua, rendendo scivoloso il sentiero nel bosco e, cosa più fastidiosa delle piccole sanguisughe che si attaccavano alla pelle. La strada forestale prosegue fino a circa 3.300 m, quando usciamo finalmente dai boschi il paesaggio diventa un aspro ambiente montuoso con viste spettacolari su Annapurna I (8090 m), Annapurna Sud (7219 m), Machhapuchhare - Fishtail (6993 m), Hiuchuli (6444 m), Mardi Himal 5553 m, ecc. Ulteriori paesaggi terrazzati e foreste di rododendri, la vista mozzafiato dell'alba e del tramonto dall'High Camp incantano tutti. Al ritorno, per non fare la stessa via di salita, passiamo dai villaggi di Jhinu, Chhomrong e Gandruk dove ci aspettano i fuoristrada per il rientro a Phokara. Rientriamo a Kathmandu, il giorno dopo riusciamo a fare visita alla scuola Phulchoki a trovare la bimba che abbiamo in adozione scolastica: come sempre un’ emozione. Pomeriggio in centro a fare acquisti e serata con cena tipica nepalese, musica e balli tradizionali. Anche questo viaggio è giunto al termine e come sempre aggiunge qualcosa in più ai ricordi che ci porteremo dentro. Rosa - Nepal 2023
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Gruppo Cima Alto Bût All’inizio di questo anno, un gruppo di persone della società civile, originari di Timau e Cleulis si sono costituiti in un gruppo denominato Cima Alto Bût. Le motivazioni e i loro obiettivi sono stati raccolti in un Manifesto che è presentato in questa edizione dell’ Asou Geats. Il progetto del Laghetto di Casali Sega è la prima iniziativa importante che sosteniamo; seguiranno altre iniziative nell’ambito della cultura e del territorio dei due borghi. Vi auguriamo un Natale sereno, un buon fine anno e un buon anno 2024 Enzo Unfer van Cjapitani, Coordinatore del Gruppo CAB Iniziativa di sviluppo per le comunità e il territorio della Alta Valle del Bût, settore Cleulis -Timau- Passo di Monte Croce Carnico; comune di Paluzza (UD/IT)
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oi, originari o residenti di Cleulis e Timau (alta Valle del Bût) nel Comune di Paluzza (UD/IT) e dei centri viciniori, orgogliosi del paesaggio unico che ci circonda e del patrimonio culturale che ci caratterizza, crediamo nelle potenzialità della zona come volano per una prosperità collettiva sviluppata nel rispetto della sostenibilità. Siamo certi che questo tratto di valle, distribuito tra cime rocciose, prati d’alta quota e fondovalle, grazie alle proprie indiscusse peculiarità ambientali, storiche, culturali e gastronomiche, possa offrire una ricca proposta di iniziative, attività ed esperienze rivolte ad una variegata serie di fruitori responsabili. Questo settore, rispetto a tutte le altre vallate della Carnia, ha l’innegabile vantaggio di essere percorso da una viabilità rapida che collega Tolmezzo, capoluogo carnico, all’Austria attraverso il Passo di Monte Croce Carnico/Plöckenpass, lungo il percorso della vecchia strada romana (Via Iulia Augusta) che già allora portava verso i paesi germanici. Vanta altresì una diversità di paesaggi resi speciali da ricche varietà di flora e di fauna e da una geologia d’eccezione, un unicum in tutta la penisola italiana. La zona è caratterizzata dalla presenza di massicci montuosi strapiombanti che non hanno eguali in Regione. Basti citare l’incombente parete rocciosa del Pizzo Camoscio, sovrastante l’abitato di Timau e pro-
paggine dell’omonima Creta, formata da calcari risalenti a 380 milioni di anni fa, oggi cavati e trasformati nel pregiato “Grigio carnico” e un tempo sede di miniere di rame argentifero, già note ai romani e sfruttate durante il Medioevo. Cosa dire, poi, della sorgente carsica del Fontanon, anch’essa nota e celebrata fin dai tempi dei Romani (Timavus carnicus), del Monte Coglians, il rilievo più alto della Catena Carnica e Giulia, del già citato Passo di Monte Croce Carnico sede di viabilità romana, delle efficienti e moderne Malghe Promosio (agriturismo), Lavareit e dello storico Rifugio Marinelli. Tuttavia, queste potenzialità – in grado di garantire un possibile futuro al nostro territorio penalizzato dallo spopolamento – possono essere messe a frutto solo se le competenze dei singoli, della collettività e delle amministrazioni, coniugate con le risorse disponibili, si indirizzano all’interno di una visione comune e condivisa. L’obiettivo perseguito è quello di promuovere e realizzare un’iniziativa [denominata “Cima Alto Bût”] finalizzata alla valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, culturale e gastronomico dei villaggi e del territorio dell’alta Valle del Bût. È un progetto che intende riunire la comunità, le autorità locali e regionali, le organizzazioni ambientaliste, gli enti che amministrano l’area montana della Carnia nonché le associazioni che a vario titolo si interessano e/o utilizzano il territorio, per costruire insieme il futuro di un settore montano per molti aspetti speciale. Il fine è duplice: valorizzare, far conoscere le bellezze naturali di questa parte della Regione Friuli Venezia
Giulia, dare impulso e sostenibilità all’intero territorio e alle sue tradizioni. Nell’iniziativa “Cima Alto Bût” si inserisce, altresì, la promozione di ogni azione utile per la realizzazione di un piccolo lago, collocato lungo il fondovalle tra Cleulis e Timau nel punto in cui, per lungo tempo, nei secoli e millenni passati, fu presente un invaso naturale di ben maggiori dimensioni. Tale opera intende configurarsi come una sorta di “biglietto da visita” con funzione attrattiva di novità e richiamo, indispensabile incentivo ad una prima frequentazione dei luoghi da parte dei potenziali futuri visitatori. In questo contesto ambientale, storico e culturale, ricco di suggestioni, reperti e tradizioni, cui si aggiungono produzioni gastronomiche di eccellenza, alcune persone provenienti o originarie di Timau e Cleulis hanno dato vita alla presente iniziativa, fondando il Gruppo “Cima Alto Bût”. Riteniamo che, unendo differenti competenze ed energie si possa concretizzare l’idea di una comunità in grado di valorizzare e diffondere, anche oltre i confini regionali, la bellezza e la ricchezza di contenuti di questo particolare ambiente e del suo tessuto umano, ricco di tradizioni storiche e culturali. Le autorità locali e regionali, le associazioni attive sul territorio, gli enti che gestiscono l'area montana, gli esercenti e la popolazione locale, saranno soggetti fondamentali per la realizzazione di questa ambiziosa iniziativa integrata che, ci auspichiamo, potrà trovare nei ministeri italiani di competenza e nella Comunità Europea, giusto riconoscimento.
Il laghetto sul Bût tra Aip e Casali Sega: dal passato al futuro Prospettive per un recupero naturalistico di un’area degradata.
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l Bût: un torrente che da sempre rappresenta la vita per gli insediamenti dell’omonima valle. Un corso d’acqua che si forma dagli apporti idrici dei Rii di Chiaula, Collina Grande, Monumenz e Collinetta in località “Puart di Cozzi”, per scendere poi fino alla confluenza col fiume Tagliamento a sud di Tolmezzo. Un torrente che fin dallo scorso secolo ha fornito, oltre all’energia idraulica per mulini, segherie e fucine, l’energia idroelettrica alla popolazione e alle attività produttive degli attuali Comuni di Paluzza, Treppo-Ligosullo, Cercivento, Sutrio e Ravascletto. Il suo profilo è caratterizzato da pendenze a volte importanti con acque tumultuose, alternate a tratti più dolci con deflussi meno impetuosi anche in occasione di ondate di piena. Sicuramente il tratto più dolce di questo torrente è quello compreso tra il ponte di Cleulis e la piana sottostante il borgo di Aip. In un remoto passato a causa degli importanti apporti alluvionali del Torrente Moscardo, affluente di sinistra dell’asta principale, si formava periodicamente uno specchio lacustre che occupava buona parte della piana. Nel recente passato l’area subì delle bonifiche per recuperare ampie foraggere per la fiorente attività zootecnica del tempo. L’abbandono di vaste porzioni di queste aree negli ultimi decenni ha determinato la colonizzazione di piante pioniere ed il graduale ed inesorabile prosciugamento dell’antico lago. Recuperare quest’angolo di territorio è un dovere etico e SECAB Società Cooperativa, che da oltre un secolo utilizza queste acque per produrre energia idroelettrica da distribuire alla collettività, ha finanziato uno studio di fattibilità per il recupero storico, ambientale e naturalistico di quest’area che sarà poi sarà reso disponibile al Comune di Paluzza affinché possa richiedere i necessari contributi per la realizzazione. Tutti possiamo notare che ha preso avvio un importante cantiere sotto il ponte di Cleulis. Le opere in corso di esecuzione sono di competenza Regionale e sono finalizzate all’abbassamento dell’alveo per consentire un miglior deflusso delle acque in occasione di piene impetuose.
SECAB che è in procinto di avviare i lavori di rifacimento integrale dell’impianto idroelettrico di Enfretors (opera di presa, condotta forzata e sostituzione della turbina), deve condividere le scelte progettuali delle opere avviate dalla Regione. La derivazione dell’acqua per la nostra centrale verrà garantita alla stessa quota attuale da una apposita paratoia mobile che, in caso di piena, potrà abbassarsi e far defluire le acque. Al termine dell’ondata di piena la paratoia assumerà la sua posizione originale per ripristinare il prelievo idraulico di SECAB. È evidente che a monte della paratoia si formerà un piccolo invaso che, pur non costituendo una riserva idrica per SECAB nei periodi siccitosi, rappresenterà un utile punto di rifornimento per il Servizio antincendio boschivo. Per comprendere meglio, l’opera di presa di SECAB attinge dalla quota del filo superiore della paratoia e ciò determina l’impossibilità di utilizzare a scopi idroelettrici l’acqua dell’invaso. Sarà inevitabile che, al susseguirsi delle piene e conseguente abbassamento della paratoia, l’area a monte subirà un progressivo “svuotamento” del materiale e ciò favorirà un leggero ampliamento dello specchio lacustre. Esempio di paratoia mobile con rampa di risalita per la fauna ittica È proprio da questo iniziale “svuotamento” e conseguente formazione del laghetto a monte che SECAB ha voluto finanziare uno studio di fattibilità per il recupero integrale dell’area attraverso la ricostituzione di quell’arcaico lago che ispirò la fantasia di chi diede origine alla leggenda del “Fischiosauro”. L’idea progettuale prevede opere di scavo e sghiaiamento per la creazione dell’invaso, la bonifica e sistemazione delle aree circostanti con l’inserimento di percorsi pedonali e/o ciclabili con punti di sosta e di osservazione lungo le rive dello specchio lacustre. Il progetto di massima prevede inoltre il riutilizzo del materiale asportato dalla piana per la bonifica del conoide del Moscardo che, a seguito di VAIA, ha subito un profondo degrado e che attraverso il suo recupero potrà determinare un pregevole esempio di architettura del paesaggio e di funzionale utilizzo a foraggera. L’attuazione di questa progettualità, a cui SECAB ha contribuito finanziando lo studio di fattibilità sinteticamente descritto, dipenderà soprattutto dalla possibilità di ottenere adeguate risorse economiche pubbliche. Ennio Pittino (Presidente SECAB)
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SENT NIAMAR MITT UNS
Mentil Irene n. 22/10/1927 - m. 6/08/2023 Ricordare la nonna è come spaziare tra mille qualità e grandi doti: donna forte, meticolosa, presente e piacevole. Non ha avuto una vita semplice, le prove della vita le hanno forgiato il lato duro del carattere. I miei figli la ascoltavano interessati quando raccontava della guerra e avevano un’ammirazione per questa bisnonna un po’ provata dall’età. Timau lo teneva stretto nel cuore, per lei era il posto dei suoi affetti più cari; paese dove i suoi fratelli le sono stati molto vicini quando ha perso prematuramente una figlia, mia mamma. È stata sicuramente la prova più grande che abbia dovuto affrontare… ma si è presa cura di noi nipoti e fatto da madre a me. Davvero devo tanto a mia nonna, ha colmato quel vuoto lasciato da mia mamma e mi ha dato le basi per poter essere chi sono oggi. Diceva spesso “ogni cosa bisogna farla con sescht”. Chi l’ha conosciuta la ricorderà sicuramente con affetto perché quella distinta nonnina tutta d’un pezzo riusciva ad entrare nei cuori delle persone.
Tindaro Spano n. 15/06/1930 - m. 16/08/2023 A cinque mesi dalla scomparsa della moglie Teresina Plozner van Ganz, il 16 agosto scorso, a Gorizia, ci ha lasciato Tindaro Spano. Originario di Piraino – Messina, Tino si arruolò nell’Arma dei Carabinieri e negli anni ’50 prestò servizio al Valico di Monte Croce Carnico. In questo periodo conobbe Teresina, colei che poi divenne sua moglie e dalla loro unione nacquero tre figli: Ignazio, Angelo e Franco. Quando poi si trasferirono a Gorizia, Tino e la sua Teresina non dimenticarono mai gli affetti e gli amici di Timau, spesso facevano ritorno. Era bello trascorrere qualche ora in loro compagnia, Tino, con il suo sorriso, la sua semplicità aveva sempre la battuta pronta ed è riuscito a farsi benvolere da coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Riposa in Pace Tino e grazie per tutte le volte che, con la tua presenza, o con una telefonata ci sei stato accanto nei momenti felici e tristi delle nostre vite. I nostri sentimenti di cordoglio giungano ai figli, ai nipoti e parenti tutti
Annie Silverio Muser n. 12/11/1955 - m. 27/08/2023 Annie è deceduta presso l’Ospedale Civile di Tolmezzo il 27 agosto 2023, lasciando un gran vuoto ai suoi famigliari e alla comunità di Timau. Era una persona semplice, sempre disponibile ad ascoltare gli altri. Amava la sua casa di Casali Sega e, appena possibile, era sua abitudine trascorrervi qualche periodo di vacanza. Abitava in Francia e, dopo le scuole superiori, ha lavorato come segreteria presso il Comune di Fos sur Mer dimostrando di essere una persona sempre disponibile ed efficace. Annie si è sposata nell’agosto del 1979 con Liano Silverio di Timau nella Chiesa di Cristo Re: dalla loro unione sono nati Aurelia e William, che ha educato amorevolmente. Annie, in Francia, si occupava della Chiesa, era credente e praticante. “Quello che semina raccoglie, quello che ascolta raccoglie”. È partita ricca della più bella “raccolta” che si possa fare nel corso della vita: dei momenti di condivisione. Grazie per la tua gentilezza. Grazie di aver reso questo mondo più tranquillo. Riposa in pace. A Liano, Aurelia e William esprimiamo le nostre più sincere condoglianze.
Mentil Graziella n. 1/01/1949 - m. 13/09/2023 Dopo lunga malattia, il 13 settembre scorso è venuta a mancare Graziella Mentil, classe 1949. Sin da giovanissima ha conosciuto la via dell’emigrazione, prima in Italia e poi in Francia dove ha conosciuto e sposato Maurizio Giuffredi. Dopo la prematura scomparsa del marito, Graziella è rientrata nella sua Timau: era una persona silenziosa, riservata che però non disdegnava di trascorrere qualche momento in buona compagnia e con la sua simpatia rallegrava un po’ tutti. Purtroppo la malattia ci ha privato della sua presenza ma il ricordo resterà indelebile nelle nostre menti. Al fratello Marino, alla cognata, ai nipoti e parenti tutti, giungano le nostre sentite condoglianze.
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Trimestrale del Circolo Culturale «G. Unfer» Iscrizione al Tribunale di Tolmezzo n. 5 / 85 del 7.6.1985 Direttore responsabile: Alberto Terasso Redazione: Piazza S. Pio X n. 1 - 33020 Timau - Tischlbong (Ud) e-mail: circoloculturalegunfer@gmail.com Offerte: C.C.P. n. 18828335 Hanno collaborato: Laura Plozner, Corrado Venturini, Massimo Mentil, Antonino Pacilè, Lucia Protto, Christina Natascha Kogler, Nicole Matiz, Ragazzi 5a primaria Timau Cleulis, Enzo Unfer, Rosa Puntel, Federica Bulliano, Velia Plozner, Marco Plozner, Barbara Carnelutti, Sara Tavoschi, Giordano Muser, Direttivo Pro Loco, Valentina e Mauro Unfer, Nice Matiz, Luca Piacquadio, Luca Scrignaro, Ennio Pittino Asou geats... è realizzato dal Comune di Paluzza anche con i finanziamenti regionali (L. R. 20/2009) Tipografia C. Cortolezzis - Paluzza
Primus Marcello n. Basilea 1/04/1967 m. Perth (Australia) 20/09/2023 Nato e cresciuto a Basilea, i genitori, appena potevano venivano a Timau a trascorrere qualche giorno di vacanza. Abitudine che Marcello ha mantenuto anche da adulto, anche quando i genitori sono rientrati in paese per trascorre gli anni della vecchiaia. Tornava sempre volentieri nella sua Timau dove poteva ritrovare i tanti suoi amici e ripercorre i sentieri delle sue amate montagne. Nel 2006 si trasferisce con la sua famiglia in Australia, ed è qui che nasce Luca. Pur non conoscendo perfettamente la nuova lingua, si inserisce senza difficoltà nel nuovo ambiente lavorando come tecnico informatico e come elettricista, attività che svolgeva con serietà e passione. La distanza, tuttavia, non gli impediva di ritornare, seppur con minor frequenza, a Timau, dai suoi familiari e dai suoi amici. E così è avvenuto anche durante l’ultimo Natale che ha trascorso in paese. Lascia nel dolore i suoi famigliari e quanti lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. Alla mamma, ai fratelli e al piccolo Luca le nostre più sentite condoglianze. La famiglia di Marcello ringrazia tutti i paesani per le manifestazioni di vicinanza e affetto che hanno ricevuto in questo momento per loro tanto doloroso.
Genduso Calogero n. 4/05/1943 - m. 12/10/2023 Originario di Petralia Soprana – Palermo, già da giovanissimo, arruolatosi nell’Arma dei Carabinieri, Calogero lasciò la sua amata Sicilia con destinazione Nord Italia. Da prima prestò servizio a Trieste, poi a Passo Monte Croce Carnico e Tarvisio. Nel 1972 si sposò con Rosalba Unfer e dalla loro unione nacquero tre figli: Massimiliano, Natalina e Roberto. Dopo la quiescenza, Calogero e la moglie gestirono una Pizzeria ad Udine per una ventina d’anni, poi lasciarono questa attività e si stabilirono a Timau per assistere i genitori di Rosalba. In paese tutti lo abbiamo conosciuto come Lillo: era una persona gentile, di compagnia e sempre disponibile verso gli altri. Purtroppo, con l’avanzare degli anni, sono iniziati i problemi di salute che Lillo ha saputo affrontare avendo accanto sempre la sua Rosalba. Anche la sua presenza ci mancherà molto ma da lassù; sicuramente, continuerà a vegliare sui suoi cari e su coloro che lo hanno conosciuto. Ai figli, alla moglie, ai nipoti e tutti i parenti esprimiamo sentite condoglianze. Ciao Lillo, Riposa in Pace!
Sergio Toffalori n. 18/07/1939 – m. 12/10/2023 Arrivato a Timau nel 1966 in qualità di operaio della ditta Zorzi, impegnata nell’estrazione di marmo presso la cava Trotn, conosce la nostra compaesana Marialuisa Silverio che sposa nell’anno 1968. Ad agosto dello stesso anno ritorna nella sua Nuvolento, in provincia di Brescia, dove nascono i figli Michele e Livia, i nipoti Andrea, Daniela e Luca e il pronipote Ettore. Ritornava sempre volentieri a Timau assieme alla moglie. Persona dai modi garbati, si intratteneva sempre volentieri con quelli che, negli anni, aveva conosciuto. Esprimiamo a tutta la sua numerosa famiglia di Nuvolento e ai parenti di Timau, le nostre più sentite condoglianze.
Ebner Silvia n. 1/11/1947 - m. 29/10/2023 Tutte le persone, una dopo l’altra, muoiono. Domenica 29 ottobre nonna Silvia ci ha lasciati, lasciandoci però anche bei ricordi di cui faremo tesoro. Io, per esempio, mi ricordo di quando andavo a dormire dai nonni e mi svegliavo con la spremuta d’arancia che lei mi aveva preparato o quando guardavamo “Il paradiso delle signore” insieme… Sono molto triste, da un lato perché so che mi mancherà, ma dall’altro sono felice perché potrà riposare in pace e, diciamocelo, per tutte le cose belle che ha fatto per me e per tutti noi: se lo è veramente meritato. Non dimenticherò mai le tue sgridate, i tuoi regali, i tuoi pranzi, i baci e gli abbracci che mi hai dato… Ciao e grazie nonna Silvia. Fabio A tutti i suoi famigliari le nostre più sentite condoglianze
Mentil Adriano n. 18/08/1944 – m. 19/11/2023 Caro papà, negli ultimi tempi la malattia e la fragilità hanno mostrato quella parte che hai sempre nascosto con il tuo essere rigoroso, talvolta severo, spesso inflessibile, facendo emergere quell’amore tenero dentro il tuo sguardo azzurro, quello che non dicevi a parole ma che non hai mai fatto mancare. Alla fine ciò che conta è come l'hai affrontata questa vita. Contano gli esempi dati, i ricordi che lasci, gli affetti curati, i legami creati… conta l'impronta che lasci su questa terra e la tua per noi è e resterà indelebile. Non saremo mai distanti …. I tuoi amati figli Sonia e Manuel
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Is Ceachn 1/5 avoscht – eibli, ckolt unt rein 2 avoscht – in sool van cinema koncert vir Carniarmonie. Zba sghbeistar, schpilnt in pianoforte vir da vraida van oln seen asin da musika pfolt.
6 avoscht – indarvria suna, nochmitoog hotz tschauart.
Schtearp da Irene van Paloni 7 avoscht – suna in gonzn toog: bar zait! Ovar indarvria is vriisch 8 avoscht – suna ovar nitz za boarm 9 avoscht – eibli Gapeart dar Isaia van Beec 10/26 avoscht – suna unt boarm 11 avoscht – heimpt da suntigis on. Hainta nocht tonznt da ckindar van is Guldana Pearl unt noor lustickait zoma min komples Melody Music. Bosta beart aingazouchn geat in lait as vaneatn hont var asociazion ANFAS. Anian toog tschnochz meikmar eisn unt trinckn untar tendon. 13 avoscht – ola zoma avn plotz tonzn min DJ Moreno. Untarn tendon meikmar van ols eisn unt trinckn 14 avoscht – tuat gain dar “Annalisa Group” 15 avoscht – grosar Sunti in doarf. Um holb andlava Groasa Hailiga Meis. Um holba zbelva meikmar schuan onheim zan eisn untar tendon. Tschnochz um naina ola tonzn min komples Roby Music Folk.
Anian toog meikmar in museo a gian schaun. 16 avoscht – schtearp dar Spanò as da Teresina van Pans hott ckot ckaiartat 26 avoscht – ckimpt af Tischlbong dar profesoor Destro Bisol va Ruam virn nojan puach asar bilt schraim 27 avoscht – eibli. Schtearp da Annie, baib van Liano. 28 avoscht – reink schtoarck da gonza nocht unt pa toga, polt schtoarck, polt vain 29 avoscht – reink 30/31 avoscht – eibli 1 setembar – eibli 2/13 setembar – suna unt boarm. 2 setembar - Dar profesor Steinike is ckeman in doarf mit zba profesors va Tokio as eipas mearar hont gabelt beisn van unsarn praicha.
Nochmitoog da baibar van Portatrici geant af Saletto, Trevisch
Dicembar 2023
11 setembar – heipt da schual on. Va hojar auf da ckindar van asilo geant in seen va Palutsch. Indarvria is korierali geat virpai un holba naina unt nochmitog ckimps hintar um holba viara Da ckindar var schual, lai vir dos joar, geant in da schual af Palutsch pis as da schual afta Musghn beart hearckrichtat unt in da sichar gatonan. 13 setembar - Schtearp da Valeria 14 setembar – eibli unt boarm, nochmitoog a pisl rein. 15/18 setembar – eibli unt boarm Af Seabl beart auf gaton da moschtra Boster bomar meik gian schaun oldarlajana maschindar vir dein as in bolt tuant oarbatn 16 setembar – senant in doarf da Christa va Mauthen unt dar President var Asociazion van schkritors va Ckeartn as belnt as hojar af Klonfurt tischlbongarisch a beart ckreit. Da baibar van Portatrici geant af Breganze
3 setembar – in doarf chemant an haufa maschindar “Topolino”
7 setembar – Sprachinseltage af Hermagor bo is boarn voartschteilt da gramatika va Zahre 8 setembar – da baibar van Portatrici af Ventschon avn sunti virn nojan komandant
10 setembar –ckimpt a koriera lait va Verona as eipas mearar bilt beisn van doarf. Schuan in oldarvria da baibar van Portatrici geant af Dosoledo
Par Unckircha ckimpt a tschock alpins van Piemont
19 setembar – suna 20 setembar – suna. Af Perth in Australia, schtearp dar Marcello 21 setembar – eibli 22 setembar – reink 23 setembar – eibli. Kein vinva, vir a schtunt, schtoarcka rein Da baibar van Portatrici af Ventschon 24 setembar – suna ovar ckolt. Hott oartschniim Da baibar van Portatrici in da ckasarm va Ventschon
25 setembar/2otobar – suna 25 setembar – pa toga viil boarm 1 otobar – af Roasnckronz. Da baibar van Portatrici geant af Bain bosin beart geim a pilt in ondenck bos da baibar hont gatonan in earschn Beltckria
Dicembar 2023 2 otobar – da ckindar var schual geant af Schpilimberg schaung bisa mochnt in mosaiko 3 otobar – eibli 4 otobar – reink 5/8 otobar – suna unt schian boarm 7 otobar – gapeart dar Enea van Beec Um ochta tschnochz in da ckircha va Palutsch unsadar koro hott a koncert ainpfiart min zancklan van Bepi De Marzi unt Marco Maiero as a darpai sent gabeisn 9 otobar – eibli unt boarm 10 otobar – eibli 11 otobar – suna 12/15 otobar – eibli 12 otobar - schtearp dar Genduso Calogero 15 otobar – eibli. Da nocht hott ckreink. Da puachn heimp oon voarba zan bezzl: sent gealalat. Unsara Pro Loco geat af Sudri panada ckouchn virn sunti as “Farine di flor” hast. Af Tschurtschuvint da Schportiva min hilf var Gaman unt va ondara asociazions van doarf hott ainpfiart in balischn kampionat var gara “km vertical” 16/18 otobar – schia beitar 18 otobar – da Gamaan hott ainpfiart ola vufzachn toga in an doarf gian min lait rein un hearn bosta nit geat 19 otobar – eibli 20 otobar – da nocht tuat schtoarck rein Da Eddie, da Doriana unt da Velia sent af Klonfurt rein van doarf, var schprooch unt van praicha. 21 otobar – tusl Af Tarvis beart untartschriim da “Assemblea di Comunità” van dearfar as in Vriaul taitsch reint
22 otobar – holba unt holba 23 otobar – eibli 24/25 otobar – reink 26 otobar – eibli 27/28 otobar - reink 29 otobar – eibli. Schtearp da Silvia Ebner 30 otobar – reink 31 otobar – eibli 1/5 novembar – eibli 1 novembar – schia beitar, hott oartschniim pis in da Ganzbisa – Par Unckircha noch da Meis beart ogabichn da
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asou geats . . . fiakkola as in viartn novembar onzintat is vojar in vraitouf va Redipuglia
28 novembar – van Earschtn trit aichn af da oubara saita tuanza nidar a reit hintar zan ckoltn schtana unt sghlaks.
Da baibar van Portatrices voarn monument
1 dicembar – eibli 1 dicembar – anian toog beart aufgatonan a venstar van Venta ckolendar bomar meik seachn a pilt gamocht is joar umin
6 novembar – holba unt holba 7 novembar – eibli 8 novembar – suna 9/10 novembar – eibli 11 novembar – ckemant, as bia anias joar, da pilgara va Mauthen 2 dicembar – schtoarcka rein. Kein draia heipt on zan sghnain. In ols afta 10 cm Da nocht, voar da mitanocht, is a groasa gruntlana oar gongan van Cklaan Pal as in beig var Heacha hott varderpt. 3/5 dicembar – schia beitar unt ckolt 3 dicembar – da RAI ckimpt onvron in Schindik bi dar beig var Heacha aussicht
11/12 novembar – suna. Indarvria is schian vrisch unt in da bisn sichtmar da raifa 13 novembar – suna unt raifa indarvria 14 novembar – holba unt holba 15/16 novembar – suna 17 novembar – eibli 18/20 novembar – suna unt pfroarn 18 novembar – af Palutsch, da alpins chlaupnt zoma eisn zoi vir da lait as nitz hont 21 novembar – holba unt holba 22/23 novembar – schia beitar unt ckoltar luft 24 novembar – schia beitar 25 novembar – da nocht hott oartschniim 26 novembar – schia beitar Schemblea van Cirkul Kulturaal virn nojan Schtatut 27/30 novembar – eibli 27 novembar – darbisch vojar a barakali in Scholeit
5 dicembar – um seza tschnochz ckimpt dar Hailiga Nikolò
Gadruckt is vinfta piachl as darzeilt mit bos unt bia mochn an guatn tee.
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Dar Mauro is kavaliir Mauro Unfer Cavaliere al Merito della Repubblica Prefettura di Udine, 4 novembre 2023: Mauro Unfer viene nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Queste le motivazioni della nomina: “Cavaliere Mauro UNFER residente a Paluzza. Di professione commerciante alimentare, da sempre si dedica alla cultura, in particolar modo alla tutela della parlata timavese (antica parlata tedesca). Assieme ad altri timavesi, fonda il Circolo Culturale “G. Unfer” il cui scopo è quello di salvaguardare, promuovere e divulgare l’antica parlata. Contribuisce a compilare le regole fondamentali per scrivere il timavese e le basi del vocabolario italiano-timavese. Successivamente, fonda l’Istituto di Cultura Timavese e realizza riviste, libri, periodici, un TG settimanale, un sito internet e una newsletter settimanale, per documentare la storia e la realtà delle comunità germanofone del Friuli Venezia Giulia. Consegna il diploma il Vice Sindaco reggente di Paluzza sig. Luca SCRIGNARO alla presenza dei Prefetto”. Nel corso della cerimonia della consegna delle benemerenze, Mauro ha preso la parola salutando e ringraziando il Prefetto Domenico Lione e il Vice Sindaco reggente di Paluzza Luca Scrignaro nell’antica parlata timavese, utilizzata per la prima volta in Prefettura. Ha inoltre sottolineato che il riconoscimento è il risultato di un accrescimento culturale frutto di un percorso intrapreso quarant’anni fa assieme alla comunità di Tischlbong e ai laureandi che hanno scritto le tesi di laurea su Timau. Un vero orgoglio per la sua famiglia e la comunità timavese!
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Fra le onorificenze assegnate, segnaliamo quella all’edicolante Battista Muser, meglio conosciuto come Tite, anima da 41 di TelealtoBut, la televisione carnica nata a Paluzza sulla base dell’esperienza delle frequenze libere, custode e memoria di una intera comunità.
Verti ckugl chpiln dos joar Concluso il campionato carnico 2023
uesta annata agonistica, per la Nostra Squadra impegnata nella terza categoria del Campionato Carnico, si è conclusa con un risultato sicuramente non in linea con le aspettative; ci si auspicava qualcosa di più, sicuramente, anche se va riconosciuto che la nuova formula del Campionato (di cui diremo di seguito), ha praticamente sancito la conclusione “dei giochi” già al termine del girone di andata. In un campionato classico – strutturato su partite di andata e ritorno - e a quel punto noi saremmo stati distanziati di soli 5 punti dalla terza in classifica (il che significa promozione) con tutto un girone davanti. Ulteriore rammarico, poi, in considerazione che per buona parte del girone di andata siamo stati secondi in classifica, accusando una severa flessione nella parte finale, con soli due punti in sei partite. COPPA CARNIA Quest’anno, per la Coppa Carnia, è stata proposta una nuova formula con il girone eliminatorio composto da squadre della stessa categoria, riservando alla prima classificata l’accesso al sorteggio agli ottavi - in eliminazione diretta – con compagini delle altre categorie; la seconda classificata proseguiva invece il cammino nella Coppa Carnia, denominata “di categoria”, accedendo ai quarti.
Siamo stati inseriti nel girone G, unitamente a Bordano, Moggese ed Ampezzo; la stagione ha avuto ufficialmente avvio il giorno 25 aprile 2023, a Timau, contro il Bordano. Questi i risultati del girone eliminatorio: 25/04/2023 Timaucleulis – Bordano 4 – 1 30/04/2023 Moggese – Timaucleulis 2 – 0 12/05/2023 Ampezzo – Timaucleulis (a Tolmezzo) 1-3 Due vittorie ed una sconfitta (sei punti quindi) con 7 reti fatte e 4 subite; primo posto ex aequo con la Moggese che passava il turno in virtù della vittoria nello scontro diretto. Per noi l’avventura è comunque proseguita nella coppa di categoria, con la vittoria esterna nei quarti sul difficile campo di Resia: 02/082023 Val Resia - Timaucleulis 1 - 3 vantaggio con Di Lena Nicola all’8°, pareggio di Di Lenardo al 47 °, nuovo vantaggio con Giuliano Candoni al 78° e quindi definitivo 3 a 1 con Di Lena – minuto 81 - che firmava così la sua doppietta personale. La semifinale è stata disputata in notturna il giorno 23 agosto 2023 ad Arta Terme, campo sportivo da noi prescelto non essendo possibile giocare all’Emidio Mentil, in quanto sprovvisti di impianto di illuminazione.
Davanti ad una bellissima cornice di pubblico, stimabile in oltre duecento presenze, ha avuto la meglio la compagine avversaria, l’Ardita di Forni Avoltri, squadra di assoluto valore, vincitrice poi della Coppa di categoria e seconda classificata in Campionato. Per noi il rammarico di essere arrivati all’appuntamento in un periodo non particolarmente brillante, definito da una non ottimale condizione fisica che ha poi determinato, anche in campionato, una flessione di risultati decisiva, non solo ai fini della classifica ma anche nel minare le certezze della squadra: 23/03/2023 Timaucleulis - Ardita 2 - 5 Le nostre marcature sono state siglate da Mortaruolo Gaetano e Di Lena Nicola. CAMPIONATO Anche per il Campionato di terza categoria è stata adottata una nuova formula con la disputa del girone di andata, al termine del quale, in virtù della classifica, sono stati creati tre gironi, con incontri di andata e ritorno e successivo accesso diretto alla promozione alla categoria superiore della squadra prima classificata. Il regolamento prevedeva che i punti realizzati nel girone di andata sarebbero stati tenuti anche nei gironi finali; ciò ha determinato, alla prova dei fatti, l’estromissione per la nostra Squadra da qualsiasi ambizione di promozione in quanto il settimo posto, conseguito al termine del girone di andata (a 24 punti – ex aecquo con il San Pietro ed ad un solo punto dalla 5^ classificata), ha determinato la collocazione nel girone della prima classificata – il Castello di Gemona del Friuli - con un distacco di 15 punti, un gap incolmabile in sole otto partite. Il Campionato ha avuto inizio il 07 maggio 2023, con l’esordio casalingo contro il San Pietro, compagine che rientrava nel Campionato Carnico dopo due anni di assenza. GIRONE DI ANDATA 25/04/2023 Timaucleulis - Bordano 4 - 1 07/05/2023 Timaucleulis - San Pietro 2 - 1 17/05/2023 Il Castello - Timaucleulis 5 - 0
Dicembar 2023
20/05/2023 Timaucleulis - Velox B 4 - 1 28/05/2023 Fusca - Timaucleulis 0 - 1 04/06/2023 Timaucleulis - Verzegnis 3 - 2 18/06/2023 Ardita - Timaucleulis 2 - 2 25/06/2023 Timaucleulis - Comeglians 3 - 0 02/07/2023 Edera - Timaucleulis (a Preone) 2 - 3 08/07/2023 Timaucleulis - Bordano 5 - 2 12/07/2023 Val Resia - Timaucleulis 2 - 2 15/07/2023 Timaucleulis - Audax 3 - 5 22/07/2023 Ampezzo - Timaucleulis 3 - 2 30/07/2023 Timaucleulis - Trasaghis 1 - 1 02/08/2023 Val Resia - Timaucleulis 1 - 3 06/08/2023 Moggese - Timaucleulis 4 - 3 GIRONE FINALE 19/08/2023 Timaucleulis - Il Castello 2 - 2 03/09/2023 Edera - Timaucleulis( a Preone) 3 - 2 09/09/2023 Timaucleulis - Comeglians 4 - 1 17/09/2023 San Pietro - Timaucleulis 3 - 2 20/09/2023 Il Castello - Timaucleulis 2 - 1 01/10/2023 Timaucleulis - Edera 3 - 1 08/10/2023 Comeglians - Timaucleulis 0 - 1 14/10/2023 Timaucleulis - San Pietro 1 - 2 CLASSIFICA DOPO IL GIRONE DI ANDATA 1 Castello 39 2 Ardita 34 3 Audax 30 4 Ampezzo 29 5 Moggese 25 6 San Pietro 24 7 Timaucleulis 24 8 Verzegnis 21 9 Val Resia 20 10 Fus-Ca 19 11 Bordano 11 12 Edera 7 13 Comeglians 7 14 Velox B 5 15 Trasaghis 4 CLASSIFICA AL TERMINE DEL GIRONE FINALE Pt. G V N P GF GS Il Castello 54 22 17 3 2 59 20 San Pietro 41 22 13 2 7 49 33 Timaucleulis 34 22 10 4 8 50 44 Comeglians 14 22 3 5 14 23 44 Edera 13 22 2 7 13 36 57 Promossa in Seconda Categoria: Il Castello.
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Di Lena Nicola
Andreutti Dino
MARCATORI Miglior marcatore per il Campionato: Di Lena Nicola con 12 reti; a seguire: Candoni Giuliano 10, Alex Puntel 8, Matiz Marvin 7, Mortaruolo Gaetano 6, Andreutti Luca, Basile Moreno e Petterin Giorgio 2. ALLENATORE Al termine del girone di andata si è interrotta la collaborazione con l’allenatore Massimiliano Martina; la decisione è stata presa di comune accordo, nella constatazione che qualcosa oramai nei rapporti con la squadra si era incrinato. A Max, che abbiamo avuto la fortuna di conoscere bene nei due anni durante i quali è stato con noi (grande conoscitore di calcio, eccellente tecnico ma soprattutto persona leale, corretta, in poche parole un “Uomo vero”), vanno tutti i nostri più sentiti e sinceri ringraziamenti ed un grande in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera. La guida tecnica è stata assunta, per le rimanenti otto partite del girone finale, da Gabriele Englaro, già tesserato come calciatore; anche a lui i nostri più sentiti ringraziamenti per il compito che si è sentito di assumere e per come lo abbia portato a termine, riuscendo ad avere, in poco tempo, la fiducia e la stima dei calciatori, rinnovando l’entusiasmo che, anche per i risultati negativi, si era andato un poco affievolendo.
Massimiliano Martina
RINGRAZIAMENTI Un sentito ringraziamento a tutti i collaboratori che hanno reso possibile, con la loro opera, lo svolgimento della stagione: in primis a Giacomo Matiz ed Esposito Filippo, giocatori sempre impegnati nella manutenzione del campo ed in tante, tantissime altre cose, a Federico Bellina, giocatore ai box che ha più volte dato la propria disponibilità nella gestione del chiosco, a Fabiano Puntel, vero factotum, a Massimo Morocutti, Michele Broglio ed Andrea Bonanni, accompagnatori ufficiali e/o segnalinee, Marco Puntel, anche lui giocatore ai box, sempre disponibile per dare un aiuto. Un ringraziamento particolare anche a due calciatori, Dino e Luca Andreutti, padre e figlio, che hanno dado la propria disponibilità nonostante la distanza con Majano, loro paese; un onore ed una vera fortuna poter aver in Squadra due ragazzi così disponibili ed educati. A Dino, poi, un grazie ancora più grande, perché, all’interno dello spogliatoio, è stato un vero punto di riferimento, un po’ il padre di tutti i ragazzi. Chiudo porgendo a tutti i lettori, i nostri tesserati, i nostri tifosi ed a tutti i lettori dell’Asou Geats i più sinceri Auguri di Buon Natale e Buone Feste. Sempre e sempre “Forza Caprioli”. Alessandro
Da schportiva gabint asou viil in sumar as bia in herbast Timaucleulis in gran forma nella stagione estiva ed autunnale
urante la seconda parte della stagione podistica i nostri portacolori hanno ottenuto ottimi risultati percorrendo maggiormente i sentieri della corsa in montagna e trail, partecipando anche a molte prime edizioni delle competizioni o con percorsi innovativi. Mercoledì 26 luglio, si è svolto il Memorial Erwin Maier con il nuovo percorso Vertical Sprint da Casteons alla Maine das Milies, con 1.200 metri di sviluppo e 250 metri di dislivello positivo. Tra gli adulti terzo posto di Sergio Dassi nei Veterani, quarto di Marco Primus nei Master B e settimo tra i Senior il nuovo maestro di sci Simone Unfer. Mentre, con partenza dalla Chiesa di San Daniele, le giovani Cristina Treu e Melissa Peresson hanno ottenuto due quinti posti rispettivamente nelle categorie Cadette e Ragazze. Fine settimana intenso quello del 29 e 30 luglio. Sabato, a Dierico, si è svolta la prima edizione del Trail dal Min in ricordo di Beniamino Dereani con il terzo posto per Antonio Puntel ed il quinto per Marco Primus nel percorso corto, mentre nella gara lunga di 15,6 km terzo posto per Irene Maieron tra le Master A. Domenica nella scalata Sigiletto-Monte Buoi, Carla Spangaro ha ottenuto il secondo posto femminile.
Doppio appuntamento per domenica 27 agosto. Alla scalata da Piano Arta al Bivacco sul Lander, si sono distinti Cristopher Primus e Melissa Peresson vincendo la propria categoria giovanile, con ottava posizione assoluta per il maschietto, mentre i fratelli Martino e Nicolò Maieron assieme a Matteo Cozzi hanno percorso i 4 km del Memorial Luigi Clocchiatti e completato il podio per la categoria B. Quarto assoluto Marco Primus, 15° Angelo Barbano, 16° Mirco Peresson e in campo femminile 4a posizione per Chiara Di Lenardo, che è risultata vincitrice tra le over 60. Anche tra i 250 concorrenti del Trail Delle Dolomiti Friulane di Forni di Sopra la Timaucleulis si è distinta con il secondo posto per il tecnico della Nazionale di Biathlon Mirco Romanin ed il terzo di Carla Spangaro. Oltre alle gare individuali, i nostri portacolori si sono cimentati nelle staffette che caratterizzano il mese di agosto. Nella classica Staffetta delle Vette di Ravascletto due sono stati i podi conquistati: i giovani Cristopher Primus e Andrea Nodale hanno ottenuto il secondo posto nella prova a coppie tra i prati ed i sentieri della zona antistante la partenza ed arrivo della funivia, mentre il trio formato da Carla Spangaro, Micaela Mazzuca e Orietta Gressani ha raggiunto l’obiettivo podio con il terzo posto in
campo femminile. Settima posizione per i cleulesi Stefano Nascimbeni, Marco Primus ed Antonio Puntel. Alla Tre Rifugi di Collina la Timaucleulis ha schierato ben 7 formazioni con il 10° posto della formazione maschile (Montello, Romanin, Nascimbeni) e l’ottavo di quella femminile (Spangaro, Bergagnin, Maieron). La carrellata dei risultati ottenuti dai nostri atleti continua passando in rassegna le gare della seconda parte della stagione estiva e autunnale del Trofeo Gortani di corsa in montagna, organizzato dal Centro Sportivo Italiano. A fine luglio, a Forni di Sopra, prima partecipazione al Gortani 2023 per Carla Spangaro con vittoria assoluta nelle categorie femminili e un gradito ritorno con i colori della Polisportiva per Nicholas Puntel giunto ai piedi del podio nella rispettiva categoria. Sono saliti sul podio in seconda posizione Elisa Eder ed Emerich Puntel, mentre al terzo posto si sono piazzati Fabrizio Cortolezzis, Cristopher e Marco Primus. Sabato 2 settembre a Ovaro, ben tre nostri atleti hanno primeggiato nella propria categoria: Emerich Puntel, Marco Primus e Chiara Di Lenardo, mentre Nicholas Puntel e Cristopher Primus sono saliti sul podio entrambi in seconda posizione. Grande soddisfazione per la gara di casa e la vittoria
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Allenamento presciistica
del quarto Trofeo intitolato a “Tite”. Infatti, nella giornata di domenica 10 settembre a Cleulis di Paluzza, in occasione della settima prova del circuito, numerosi sono stati gli atleti che si sono cimentati sui percorsi predisposti e ripuliti dai numerosi volontari. I vincitori della prova assoluta sono stati Carla Spangaro (Timaucleulis) e Giulio Simonetti (Atl. Moggese). Tra i nostri portacolori ha primeggiato anche Elisa Eder e Chiara Di Lenardo, mentre sono saliti sul podio Emerich e Antonio Puntel, Cristopher e Marco Primus, Christian Palladino. Un doveroso ringraziamento va fatto alla famiglia Bellina, agli sponsor, alle associazioni locali delle due frazioni di Timau e Cleulis. Oltre 25 kg di pasta sono stati distribuiti dall’indispensabile Gruppo Alpini di Cleulis. Immancabile l’aiuto fornito da genitori, atleti a riposo e familiari che si sono distribuiti lungo i sei diversi percorsi per garantire lo svolgimento della manifestazione in sicurezza, mentre lo speaker Sergio Matiz ha scandito i tempi della manifestazione e rallegrato la giornata promettendo un giorno di vacanza in più agli scolari. Il Presidente della Polisportiva Luciano Bulliano, assieme al vice Mosè Puntel, ha ringraziato l’amministrazione comunale per la concessione dei locali e tutti i collaboratori, mentre il Sindaco Luca Scrignaro ha ringraziato la società sportiva e le associazioni che si sono prodigate per la pulizia dei sentieri e del campo sportivo di Cleulis durante tutto il periodo estivo. Infine, il responsabile del settore corsa Adriano Zanchetta ha portato il saluto del Centro Sportivo italiano ricordando che la Timaucleulis è una delle
Cleulis. Trofeo Gortani
fondatrici del circuito. Sabato 16 settembre al Lago Superiore di Fusine si è tenuta una nuova prova del trofeo Gortani solo giovanile assieme alla gara non competitiva denominata “Due laghi” sulla distanza di 10 km dove ha primeggiato Marco Primus. Per quanto riguarda le categorie giovanili sono saliti sul podio Elisa Cleva nelle Cucciole e Christopher Primus nei Cadetti, mentre hanno vinto nella propria categoria Emerich Puntel nei Cuccioli ed Elisa Eder nelle Allieve. Ben quattro sono state le vittorie dei nostri atleti al Gortani di Moggio, sabato 23 settembre in un pomeriggio instabile, dove gli adulti hanno effettuato le loro prove sotto una pioggia battente. Ad allietare la giornata è stata subito una grintosa Elisa Cleva che nel secondo giro ha superato tutte le avversarie giungendo prima al traguardo posto di fronte al Municipio. Tra i pari età maschili Emerich Puntel è salito sul secondo gradino del podio, mentre nei Cadetti si è imposto Cristopher Primus; tra gli adulti si sono riconfermati in testa alle proprie categorie Chiara Di Lenardo e Marco Primus. Domenica 8 ottobre, a Tarcetta di Pulfero si è tenuta l’ultima e decima prova del Trofeo Gortani e oltre ai nostri bravissimi atleti che si sono distinti nelle proprie categorie come le sorelle Elisa e Anna Cleva, i fratelli Emerich e Christel Puntel, e i soliti Marco Primus e Chiara Di Lenardo, per tutta la stagione Daniela Primus ha fatto parte della Giuria del Centro Sportivo Italiano. A fine novembre, alle premiazioni finali di Moggio Udinese, sono stati premiati i seguenti Cuccioli: Elisa Cleva, Rihanna Plazzotta, Nimue e Riccardo Cauglia, Alessia Mentil, Emerich Puntel, Martino e Lorenzo Maieron, Matteo Cozzi, oltre ai vincitori nella propria categoria Marco Primus e Chiara Di Lenardo. Domenica 15 ottobre è stata una gran giornata a Cercivento con grandi soddisfazioni sia organizzative che sportive per la Polisportiva che, in collaborazione con Pro Loco Cercivento e le associazioni del territorio anche dei comuni limitrofi e non, ha organizzato il Campionato italiano FIDAL di chilometro verticale valido anche per quello regionale. Quasi una ventina i nostri atleti al via tra donne e uomini: dodicesimo posto assoluto per Micaela Mazzuca e secondo per Luigina Menean nella categoria master B femminili che si è pure laureata campionessa regionale nelle SF55 assieme a Chiara Di Lenardo nelle SF60, inoltre Carla Spangaro è salita sul secondo gradino del podio nelle SF35. Secondo posto a livello nazionale anche per Gian Paolo Englaro tra i Master maschili C e campione regionale
Dicembar 2023 tra gli SM65, alla pari di Simone Unfer tra le Promesse e Sergio Dassi tra gli SM50, infine sul terzo gradino del podio negli SM40 è salito Paolo Silverio. Miglior tempo maschile tra i nostri portacolori per Marco Primus. Ecco gli altri risultati che hanno contributo al terzo posto di società a livello regionale sia in campo maschile che femminile: 24a assoluta Sara Fuccaro, 25° Master A Emilio Mazzilis, 26° Master A Lino Moro, 28° Master A Denis Della Pietra, 19° Master B Fabrizio Cortolezzis, 20° Master B Ermes De Rivo, 9° Master C Angelo Barbano investito anche nel ruolo di sicurezza come chiudi gara in costante comunicazione con il Direttore di gara Elio Ferigo. Un ringraziamento ai numerosi volontari che si sono alternati non solo nelle giornate di gara ma anche nelle settimane precedenti e successive per allestire e smantellare campo gara e strutture varie. Dopo la corsa in montagna ed il calcio, i nostri giovani si sono concentrati sulla preparazione invernale partecipando alla prova di Coppa Italia di skiroll al confine tra Veneto e Friuli, da Polcenigo a Sovramonte. Domenica 22 ottobre, sulla distanza di 5,8 km con partenza a cronometro e tecnica classica, Cristopher Primus si è classificato in nona posizione tra gli Allievi, Christian Palladino e Brian Baschiera rispettivamente ventitreesimo e venticinquesimo tra gli Aspiranti; ad accompagnarli il Presidente Luciano Bulliano. Atleti in grande spolvero anche domenica 1 ottobre, al 44º Trofeo Sportful sul tracciato da 9,5 km che da Pedavena porta a Passo D’Aune, con il sesto posto di Cristopher Primus tra gli Allievi sulla distanza di 3,1 km, mentre gli Aspiranti Christian Palladino e Brian Baschiera si sono classificati rispettivamente in 22ª e 27ª posizione. In attesa della neve proseguono ininterrottamente gli allenamenti di presciistica sia per i più piccoli che per i giovani grazie ai tecnici e ai volontari che si alternano dalla primavera: Elio Ferigo, Claudio Baschiera, Federica e Luciano Bulliano, Mosè Puntel, Valentina Unfer, Alessandra, Daniela, Gabriele e Marco Primus, Eugenia Del Fabbro e Mary De Franceschi. Oltre agli allenamenti al campo sportivo di Cleulis, i giovanissimi hanno potuto partecipare alle trasferte di Tarvisio, Sappada, Forni di Sopra, Forni Avoltri e Villa Santina con i loro coetanei delle altre società regionali, sperimentando anche allenamenti di salto con gli sci e con i pattini a rotelle. I più grandi invece hanno partecipato a raduni regionali e trasferte a Planica, nella vicina Slovenia, per sciare anche in estate nel tunnel. Non resta che augurare a tutti una stagione invernale ricca di neve, divertimento e risultati sportivi. Federica e Valentina
Congratulazioni a Simone Unfer che di recente ha conseguito la qualifica di maestro e allenatore di primo livello di sci nordico. Buon lavoro sulle piste!
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Ols guats... Tanti auguri a...
Elvio van Cjapitani Oubarn Raut con i nipotini Elsa e Even sul grande masso davanti allo stavolo del suo nonno Hans van Fatt.
Il 13 ottobre Valentina Unfer ha conseguito la laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università degli Studi di Udine con la tesi sperimentale dal titolo “Modulazione del contesto sulla percezione di affidabilità di volti e tratti autistici: una ricerca sperimentale attraverso un paradigma di priming” ottenendo il massimo dei voti.
I bisnonni Nandina e Lino orgogliosi, presentano i pronipoti Maya, Damien, Celeste, Mattia, Alessandro
Mercoledì 14 novembre si è laureata presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in Lingue, Culture e Società dell’Asia e dell’Africa Mediterranea, Angelica Matiz. Titolo della tesi: The impact of religion on the perception of tattoos between Italy and South Korea. Orgoglio dei nonni Virgilio e Bianca.
Il 29 ottobre abbiamo festeggiato i nostri primi 70 anni con i coscritti di Timau e Paluzza presso il ristorante “al Pescatore” a Cavazzo (foto inviata da Feliciana Mentil van Hana)
Il 13 dicembre 2023 Emma Girardello si è laureata presso l'Università degli Studi di Padova in Filologia Moderna con la tesi dal titolo: "Antonia Pozzi, tra vita e poesia"
Congratulazioni a Lara che il 9 settembre 2023, ha completato il corso “Master Internazionale Tatuaggio Artistico” presso l’Accademia belle arti G.B. Tiepolo
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Ols guats... Tanti auguri a...
Nora Matiz presenta il fratellino Enea nato il 7 ottobre 2023. Tanti auguri a mamma Michela, a papà Giacomo e ai nonni Velia e Sergio
Il 18 agosto è nato Fjonn Matiz di Simone Tobia e Meagan Matiz, bisnipote di Frido Matiz (Schuester), classe 1930, morto a Tolmezzo. La vita dei Matiz continua a Basilea!
Taddeo Matiz presenta il fratellino Isaia nato il 9 agosto 2023. Tanti auguri a mamma Lidia, a papà Ottaviano e ai nonni Velia e Sergio
Ecco Simone, figlio di Christian Bellina (van Bar) e di Emma Straulino, già a spasso lungo le vie di Arta Terme al mercatino di Santa Lucia. Nato il 7 novembre 2023 e qui assieme alle cuginette Adele e Gaia. Tanti auguri ai nonni Anna Rosa e Claudio e alla bisnonna Maria.
Adeline Del Bon presenta la sorellina Grace nata il 24 novembre 2023. Tanti auguri a mamma Elisabeth, a papà Andrea e ai nonni.
Tanti auguri a Margherita Forgiarini di Paolo e Caterina Vidon nata il 10 aprile 2023
8 settembre 2023, Perugia. Tanti auguri di Felice Matrimonio ad Arrigo Olivieri e Marianna Fuganti Pedoni
14 ottobre 2023. Felice Matrimonio a Sabrina Pasquale e Giuseppe Celia. Tanti auguri dalla nonna e da tutti i parenti di Timau.