Terre di mezzo n.157

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GIUGNO 2003

Secondo l’Istat, nel 2008 un italiano su cinque ha più di 65 anni. Terre vi racconta i “trucchi” che gli anziani escogitano per combattere solitudine e pensioni sempre più magre.

Una signora mostra, durante il viaggio in pullmann, il volantino che pubblicizzava la gita

Vuoi andare a Mantova? Compra un aspirapolvere

Gin Angri

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LA GITA IN PENTOLA Partenza da Milano alle 6.30 del mattino. Arrivo a Mantova alle 15.30. Nove ore per 300 km? Sono i “viaggi delle pentole”, gite in torpedone a prezzi stracciati. Quando la promozione ti porta in autogrill. MASSIMO ACANFORA

L

e 6.30: due passi dal Cimitero Maggiore di Milano. Il pullman ferma lì. Sull’angolo tre “sciure” aspettano febbrili insieme a me l’arrivo della corriera della gita a Mantova. Eccola puntuale. Saliamo e si va. A chi non è capitato di trovare nella casella delle lettere un pieghevole che invita per un prezzo risibile, 29.900 o 32.900 delle vecchie lire, a un’imperdibile gita a Sanremo o a Verona? Quello nella mia posta, rutilante di immagini, prometteva un’indimenticabile giornata a Mantova, città dei Gonzaga: colazione, viaggio, pranzo, visita con guida e regalo per la modicissima cifra di 14,50 euro. Una sola velata minaccia, in un’unica riga: la gita comprenderà una “simpatica dimostrazione di prodotti per la casa e il benessere distribuiti da Promozioni Nice”. Salito sulla corriera decine di occhi mi squadrano: l’età media della combriccola viaggia oltre i 65 anni. L’80 per cento dei 39 gitanti è costituito da signore di veneranda età, qualche coppia, due signori da soli e me. Io assonnato, loro arzilli come non mai. Bruno, l’autista, si conquista il loro rispetto con battute salaci d’altri tempi. Alcune “fermate” per raccogliere gli ultimi iscritti. Alle 7.30 s’imbocca l’autostrada. Tendo l’orecchio e cominciano le sorprese. Almeno una trentina di “nonni” sono habitué dei viaggi promozionali e si conoscono già. Si sprecano i racconti delle gite precedenti, da San Giovanni Rotondo alla Costa Brava. Il “popolo delle gite”, per la maggior parte inquilini di casa popolare nei grandi quartieri residenziali, ha trovato un modo di stare in compagnia e di viaggiare low-price. Ma come fanno Promozioni Nice e la sua agenzia viaggi Favola blu a sbarcare il lunario? Dunque. La quota viaggio è di 14,50 euro; per 39, circa 570 euro. Non basta certo a co-

prire i costi. La risposta arriva verso le 9.15 poco lontano da Verona. Il ristorante Melapappo è un piccolo incubo da “Paese reale”: vista viadotto, e in menù la pizza Kaori (sì, avete indovinato, al Philadelphia). Una frugale colazione nel salone e poi si calano gli assi. Entrano in scena Loretta e Mirko, dimostratori di mestiere, marito e moglie nella vita. Lei pantaloni mimetici con lustrini e giacchina chiara, lui regolarissima giacca. Alle 9.30 inizia quella che Loretta chiama la “Santa Messa”. A volo d’uccello si passa sulle pentole d’acciaio 18/10, il forno ad aria, le stufe con il fuoco finto all’interno per arrivare ai prodotti di punta. I servizi matrimoniali in lana merinos, le cui agghiaccianti fantasie strappano commenti ammirati. E poi la poltrona massaggiante e la stirella/vaporella contro i grandi nemici dell’igiene e della salute: gli acari. Sì, perché Loretta dichiara di non vendere prodotti, ma soprattutto “salute”. La lingua (di Loretta) batte dove la schiena duole, tanto per abusare dei luoghi comuni. Infatti, se ammette con onestà che il completo matrimoniale di lana non cura i dolori, è pronta a chiamare “terapia” l’uso delle coperte Nice. Loretta si sbatte, stira e cucina, strapazza scherzosamente il marito conquistando il pubblico femminile. Demonizza con garbo le muffe, dal suo microfono “alla Ambra” elargisce consigli medici. Promuove il marchio, annunciando con orgoglio (e un po’ di perfidia) che altre tre aziende concorrenti hanno chiuso. Lo spettacolo ha la sua importanza. Con consumato mestiere Loretta tiene i “botti” per il pirotecnico finale, in cui annuncia sconti e incredibili occasioni d’acquisto in blocco di tre prodotti al prezzo di uno solo, accumula regali su regali, ci aggiunge come cadeaux altre gi-

te in Spagna, Ungheria, Lourdes e altre mete. Cifre importanti, dai 300 a oltre 1.000 euro (ma i prezzi vengono dati in lire, per semplificare le cose alle signore). La “Santa Messa” finisce dopo più di 3 ore. Si mangia un pranzo un po’ ospedaliero ma quasi innocuo: pasta al sugo, arrosto, piselli, un vino al limite dell’adulterazione. Per Loretta e Mirko è tempo di passare all’incasso, di tavola in tavola, non senza aver prima illustrato i pregi straordinari di alcuni prodotti minori, come il celebre “olio tuttofare” di Nice e altre creme, dai 13 ai 15 euro, uno specchietto per quelle allodole che non hanno ancora fatto acquisti. Al mio tavolo si sussurra: “Speriamo che qualcuno compri, sennò questa si incavola”. Qualche signora si sente in colpa per non aver comprato nulla. Chi compra è gratificato con un regalino. La pressione psicologica di Loretta e il suo benevolo “terrorismo” sull’importanza di prevenire ogni “dolore” con il materasso in lattice funziona: qualcuno compra e firma il suo bravo contratto. Alle 14.30 ci si muove per Mantova. Due ore scarse per un giro in città con una guida sbrigativa. A un certo punto Delfina, nome antico, prende un topicco e cade. Il bernoccolo non commuove la guida che prosegue imperterrita il giro, anche perché in fondo c’è l’acquisto della sbrisolona, la tipica torta mantovana. Al ritorno i commenti indugiano sulla lunghezza della dimostrazione ma concordano che “la giornata è stata bella”. La vendita a quanto pare fa parte del gioco, anche se i più vulnerabili ne escono con un po’ di soldi in meno e un oggetto di dubbia utilità in più. A Delfina, con il fazzoletto sulla fronte, le sciure danno un consiglio da congiurate: “Non lo dica a suo figlio, sennò non la fa più venire”. Si arriva a casa. Tutti sono felici come bimbi del regalo finale. Un pacco viveri o “Comby7”, uno sbattitore a 7 velocità. Un’umanità sola e a volte dolente, per un giorno con il sorriso sulle labbra. Ma sulla faccia di Armida, che scende armata di un contratto a rate per una Vaporella si legge un pensiero combattivo: “Acari, tremate”.


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