si pregano i signori fantasmi

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Si pregano i signori fantasmi di non URLARE

Illustrazioni di Marianna Balducci

ATTENZIONE!

Quando vedi questo simbolo punta una torcia dietro alla pagina e scopri cosa (o chi...) si nasconde nelle stanze dell'Albergo Lojacono.

Testi © 2025 Angelo Mozzillo

Copyright © 2025 Book on a Tree Limited. Una storia di Book on a Tree www.bookonatree.com

Illustrazioni © 2025 Marianna Balducci

© 2025 Cart’Armata edizioni Srl

Terre di mezzo Editore via Calatafimi 10, 20122 Milano

Tel. 02-83.24.24.26 email editore@terre.it terre.it · acchiappastorie.it

Direzione editoriale: Miriam Giovanzana

Coordinamento editoriale: Davide Musso

Prima edizione: settembre 2025

Stampato da Lito Terrazzi Srl – Prato

Questo prodotto è composto da materiale che proviene da foreste ben gestite, da foreste certificate FSC® e da altre fonti controllate.

Ristampa 4 3 2 1 0

Anno 2029 2028 2027 2026 2025

Il salone d’ingresso

L’ALBERGO LOJACONO

C’era una volta l’Albergo Lojacono, e c’erano una volta anche quattro fantasmi.

O meglio, l’Albergo Lojacono esiste ancora!

Lo vedete qui accanto.

E non solo esiste, ma oggi è uno dei più rinomati hotel di Napoli.

A pensarci bene anche i quattro fantasmi ci sono ancora.

Si capisce! Certo che ci sono… I fantasmi sono eterni!

E allora: c’erano una volta e continuano a esserci l’Albergo Lojacono e anche quattro fantasmi.

Se andate a pagina 17 li vedete, i fantasmi.

Sbirciate pure, io vi aspetto qui.

Sembrano dei tipi poco raccomandabili, vero? E lo sono! Da anni si divertono a terrorizzare ogni disgraziato che ha la sfortuna di trovarseli davanti!

Per la precisione, quello seduto al centro è il conte Apelle Quantemosse. Lo riconoscete per gli abiti eleganti.

In alto c’è Brandello – sempre con la testa fra le nuvole!

Ai lati ci sono Quilodico e Quilonego, due fratelli che – sia da vivi che da morti – non hanno mai smesso di litigare.

Come dite? Non vedete nessuno?

Si capisce! Certo che non vedete nessuno… Sono fantasmi!

Pochissime persone sono in grado di vederli.

Se aguzzate la vista forse potreste riuscire pian piano a scorgere uno o due oggetti che hanno addosso:

Il monocolo del conte Quantemosse; I dentoni di Brandello; I cappellini di Quilodico e Quilonego.

Ma per coloro che non riescono a vedere nemmeno queste cose, niente paura: avete il pettro, come gran parte della gente a questo mondo.

IL PETTRO

Gran parte della gente a questo mondo ha una sorta di patina davanti agli occhi che le permette di vedere solo le cose più semplici e banali:

Vede una foglia che cade da un albero, e non nota che invece è stato uno scoiattolo fantasma a tirarla giù.

Vede un arcobaleno, e non capisce che è uno scivolo per uccelli.

E ci avete mai fatto caso che, nelle grandi città, appena piove spuntano dall’acqua i venditori di ombrelli? No?

Beh, si capisce. Avete il pettro!

Il pettro è una specie di blocco che impedisce di vedere un passettino più in là del normale. Niente di grave eh, non è mica una malattia!

Chi ha avuto il pettro ha sempre vissuto bene e forse anche meglio degli altri.

Ma se tutti lo avessero, al mondo non ci sarebbero poeti, artisti e romanzieri.

Si può nascere senza pettro o perderlo crescendo.

E solo chi è senza pettro – i sognatori, i lettori, i curiosi – può vedere i fantasmi.

Chiaramente anche i fantasmi possono vedersi fra di loro, si capisce! Questo perché loro sono naturalmente privi di pettro – vengono infatti chiamati anche Spettri, cioè senza pettro.

Quindi se prima non avete visto i quattro fantasmi è normale.

Il motivo è che finora avete vissuto col pettro. Ma è cosa da poco: questi fantasmi io li conosco bene, e adesso ve li descrivo uno a uno.

IL CONTE APELLE QUANTEMOSSE

Guai a chiamarlo solo Apelle Quantemosse o, peggio ancora, solo Quantemosse!

Lui è il conte Apelle Quantemosse e pretende di essere chiamato così, per intero.

Se proprio gli siete particolarmente simpatici potete chiamarlo solamente Conte. Ma il numero di persone simpatiche al conte Apelle Quantemosse si può contare sulle dita di una mano mozza.

Il conte Apelle Quantemosse è il fantasma più anziano del gruppo e infesta l’hotel praticamente da sempre. Da quando cioè l’hotel non era ancora un hotel, ma la residenza dell’antica e nobile famiglia dei Quantemosse.

Il Conte è rimasto di stucco quando un suo discendente ha deciso di vendere il palazzo di famiglia a una ricca signora che voleva farne un albergo.

“Un hotel??? Che offesa! Che insulto! Che scandalo!”

Morto dalla vergogna e dalla rabbia, per ripicca ha deciso di rimanere per sempre in quelle stanze sotto forma di fantasma: avrebbe spaventato tutti i clienti.

E non si è più fermato, eh? Anzi, è diventato una delle attrazioni più importanti e stimate dell’albergo.

Lui se le inventa tutte per terrorizzare i clienti, ma questi invece di scappare vengono apposta da tutto

il mondo per farsi spaventare dal celebre fantasma dell’Albergo Lojacono!

Sapeste quanto questa cosa fa infuriare il vecchio conte Apelle Quantemosse!

BRANDELLO

Brandello è… mmm… come dire?

Non è facile descrivere Brandello.

Brandello è quel tipo di fantasma... quel tipo di presenza che…

Uff…

Non ci riesco, datemi ancora un po’ di tempo per pensarci.

QUILODICO E QUILONEGO

In vita erano due ladri che lavoravano sempre in coppia.

Soldi! Fama! Successo!… Non ne hanno mai avuti.

La loro specialità erano i furtarelli notturni, ma ogni volta che hanno provato a svaligiare un appartamento, un museo o una gioielleria, sono sempre stati acciuffati ancor prima di mettere le mani sul bottino.

Dato che bisticciavano di continuo e per qualsiasi motivo – e lo fanno ancora! – le loro voci venivano sempre intercettate dal custode o dalla vigilanza.

E così venivano beccati a litigare nascosti dietro una colonna, o all’uscita di un tunnel che per mesi

avevano accuratamente scavato per raggiungere il luogo della rapina.

Un giorno decisero di fare il colpaccio: grazie a un antico manoscritto comprato al mercatino delle pulci di Santa Maria Capua Vetere, avevano scoperto che nel famoso Albergo Lojacono era nascosto il tesoro segreto della nobile famiglia Quantemosse.

Un tesoro talmente segreto che nemmeno donna Titina, la proprietaria dell’Albergo, ne sapeva nulla!

Quindi i due si finsero fratelli e presero una stanza in quell’albergo.

Cioè… fratelli lo erano per davvero! Ma si finsero interessati a prendere una stanza quando quello che volevano prendere, in realtà, era il tesoro!

Decisero di vestirsi di nero e andare nel pieno della notte a perlustrare le cantine, seguendo le indicazioni del manoscritto.

Ma lì si verificò il primo problema: Quilonego sosteneva che il nero non gli donava affatto! Preferiva vestirsi di bianco. Ma Quilodico disse: “Eh già, così poi in bianco sembriamo due fantasmi!”.

Allora si accordarono per delle maglie a righe bianche e nere.

“E sotto che ci mettiamo?” chiese Quilodico.

“Io pensavo di mettere la biancheria.”

“Ovvio che mettiamo la biancheria, sarchiapone!”

Era così che si chiamavano tra di loro quando volevano insultarsi. “Ma sopra i mutandoni di lana che pantaloni ci mettiamo?”

“Eh, ma non arrabbiarti!”

“Non mi sono arrabbiato, però tu rispondi!”

“Io non prendo ordini da nessuno!”

Dopo circa un’ora di discussione decisero di indossare due salopette.

Tutte quelle urla, però, avevano attirato l’attenzione del conte Apelle Quantemosse.

Non fecero in tempo a uscire dalla loro camera che vennero spaventati a morte dal nobile spettro. Creparono sul colpo!

Perché lo spavento può anche essere mortale, lo sapete?

Una volta morti, però, Quilonego propose al fratello di restare all’albergo come fantasmi, nella speranza che un giorno, stringendo amicizia con il Conte, avrebbero potuto mettere le mani sul tesoro della famiglia Quantemosse.

A Quilonego sembrava un buon piano. Commentò solo: “Restare qui come fantasmi? Lo sapevo che dovevamo vestirci di bianco!”.

BRANDELLO

Insomma, io ve lo dico: Brandello è un disastro!

Non capisce niente, quando parla emette rumori incomprensibili e soprattutto nessuno sa da dove sia spuntato.

Si sa solo che un bel giorno i tre fantasmi si trovarono in quattro!

C’era infatti questo… come definirlo? Questo essere! Diversamente dagli altri non somigliava a una persona, ma più a un ammasso di carne putrida che li seguiva dappertutto e rideva per ogni sciocchezza. Sempre con un sorriso beota sul viso e le braccia divaricate.

Evidentemente voleva diventare anche lui un fantasma dell’Albergo. Infatti il primo giorno si presentò coperto da un lungo lenzuolo bianco.

Dovete sapere però che Brandello ha la caratteristica di mangiare qualsiasi cosa, quando ha fame. Così prese a smangiucchiare i mobili, i pomelli delle porte, i battiscopa…

Dopo il divieto da parte del conte Apelle Quantemosse, che odiava vedere le sue antiche stanze divorate, Brandello iniziò pian piano a mangiare il proprio lenzuolo.

Un morso qui, un morso là, e del lenzuolo alla fine è rimasto solo un piccolo straccio che adesso usa come bandana.

Sembra un fantasma col mal di testa!

Nonostante tutto, Quilodico e Quilonego lo hanno preso subito in simpatia.

Il Conte invece lo odia a morte, specie perché lui continua a chiamarlo per errore “Bianchefosse”, o “Guancerosse”, o “Fontanelle”, o “Contropelle”.

E sapeste quanto questa cosa fa infuriare il vecchio conte Apelle Quantemosse.

DONNA TITINA

Già che ci siamo, vi parlo anche della proprietaria dell’albergo.

Si chiama Titina, e quella nella prossima pagina è la sua foto appesa dietro al bancone della portineria.

Sì perché, a parte questa foto, nessuno dei fantasmi l’ha mai vista… È sempre così indaffarata!

L’unica cosa che sanno i quattro fantasmi è che la signora a un certo punto ha capito che il suo hotel era infestato da strane presenze.

Cosa dite? Se si è spaventata?

Oh no, donna Titina non è tipa da spaventarsi.

Anzi, ha subito pensato a come trarre vantaggio da questa scoperta.

Così ha sparso la voce che il suo era l’unico albergo infestato in tutta Napoli, e da allora non c’è mai stato un giorno in cui l’hotel non avesse ospiti.

Decine e decine di turisti continuano ad arrivare ancora oggi, da soli o in gruppi, appositamente per

provare l’esperienza di passare una notte di terrore all’Albergo Lojacono!

Roba da matti!

ARMIDA

Infine ci sarebbe la piccola Armida.

Ma forse non è ancora il momento di parlare di questa bambina...

Ci torno più tardi, per ora andiamo avanti.

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