La porta segreta

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La porta segreta

Perché i libri per bambini

sono una cosa serissima

Traduzione di Sara Ragusa

© 2024 Cart’Armata edizioni Srl

Terre di mezzo Editore via Calatafimi 10, 20122 Milano Tel. 02-83.24.24.26 e-mail editore@terre.it terre.it    acchiappastorie.it

Published by arrangement with The Italian Literary Agency and Writers House

Testi © 2024 Mac Barnett

Illustrazione di copertina © 2024 Carson Ellis

Illustrazione a p. 40 © 2024 Jon Klassen

Illustrazione a p. 20 © 1968, 1979 The Richard Scarry Corporation AG Le tavole alle pp. 65, 69 sono tratte da Goodnight Moon di Margaret Wise Brown, illustrato da Clement Hurd. Goodnight Moon (c) 1947 and Renewal Copyright (c) 1975 Albert E. Clarke III Living Trust dated April 4, 2013 and Peaceable Kingdom, LP.

Used by permission of HarperCollins Publishers.

Direzione editoriale: Miriam Giovanzana

Coordinamento editoriale: Davide Musso e Giulia Rizzo

Prima edizione italiana: maggio 2024

Ai bambini

Nota della traduttrice

Abbiamo usato sempre il maschile sovraesteso “bambini” anziché “bambine e bambini” per semplificare la lettura.

Invidiamo molto i termini neutri dell’inglese “children” e “kids”.

della Letteratura Infantile

Se sei un autore di libri per bambini (io sono un autore di libri per bambini), ti sentirai spesso chiedere se hai intenzione di scrivere un libro vero. Quello che intendono è: scriverai mai un libro per adulti? Di solito queste persone1 te lo chiedono in modo molto gentile. E non credo vogliano sminuire di proposito il lavoro che fai da sempre, per tacere di una tradizione letteraria plurisecolare che ha arricchito le vite di centinaia di milioni di bambini.2 Questa domanda è solo una delle

1 Gli adulti. I bambini, che sono un tipo di persona, non ti faranno mai questa domanda.

2 So che, a volte, agli autori per il pubblico adulto (o meglio, “autori” e basta, come si dice di solito) viene domandato se hanno in mente di scrivere libri per bambini, ma la dinamica è diversa. “Mi hanno chiesto se abbia mai pensato di scrivere un libro per bambini”, ha detto Martin Amis alla Bbc. “Ho risposto: ‘Se avessi una grave lesione cerebrale, potrei scrivere per bambini’.” (Una volta, a una cena per una raccolta fondi, ho incontrato Martin Amis. Avevo in programma di vendicare me e i miei colleghi scaricandogli addosso battute devastanti dal palco, ci ho lavorato per settimane. Ma al momento della verità, non me la sono sentita. Naturalmente, Amis di persona è stato gentilissimo, anche se le sue battute hanno fatto pena [le mie, invece, non erano niente male], e questo mi ha procurato una grande soddisfazione: per lo meno ho dimostrato che gli autori di libri per bambini sanno essere meschini, ignobili e vendicativi quanto quelli che scrivono letteratura “vera”.)

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piccole umiliazioni che si porta dietro un lavoro per lo più meraviglioso e appagante.3 Scrivo libri per bambini da vent’anni, e ormai sono così esperto nelle risposte che a volte riesco persino a non sembrare neanche lontanamente infastidito quando ripeto una delle versioni della solita solfa: i libri per bambini sono libri veri; i bambini sono lettori ideali, soprattutto per quanto riguarda la letteratura; e, infine, no, non ho in programma di scrivere un libro per adulti.

Comunque, questo è un libro per adulti.

Più precisamente, è un libro per adulti che parla di libri per bambini.

È giusto che gli adulti riflettano con attenzione sulla letteratura per l’infanzia. In fondo siamo noi a controllare la produzione, la ricezione e il consumo dei libri che leggono i bambini. Credetemi: i bambini sono clienti terribili. Non hanno un vero reddito. I risparmi che riescono a racimolare di solito stanno in un salvadanaio, e non possono prendere e andare in libreria: in

3 Le umiliazioni includono, ma non è un elenco esaustivo: chi dice di aver sempre voluto scrivere un libro per bambini perché sembra così facile; chi dice che “sei proprio un bambinone!”; chi ti chiede di continuo se hai dei figli e, se non li hai, esclama: “Che strano!”; chi ti dice che il tuo lavoro è “carino”; chi ti chiede se hai scritto Il gatto col cappello, anche se è del Dr. Seuss, che è morto nel 1991. Non so se ci sia mai stato un periodo in cui la letteratura per l’infanzia sia stata rispettata, ma di sicuro oggi non è così. Quasi sempre, ai firmacopie c’è qualche adulto in fondo alla coda che si scusa e mi dice di non avere figli, è solo che ama i libri per bambini. Vi prego, smettete di scusarvi! Va benissimo così!

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genere i bambini vengono scoraggiati dall’attraversare da soli la città. Molti dei miei lettori tecnicamente non sanno leggere. (I libri per bambini spesso vengono letti ai bambini, non direttamente da loro.)

Ed ecco che entrano in scena gli adulti. I libri per bambini sono scritti dagli adulti. Sono curati, progettati e pubblicati dagli adulti. Gli adulti scrivono le recensioni dei libri per l’infanzia, e quelle stesse recensioni vengono lette dagli adulti. Gli adulti decidono quali libri finiscono sugli scaffali delle librerie e delle biblioteche.4 A scuola, gli adulti scelgono quali libri leggere in classe, e quelli che i bambini devono leggere a casa. A casa capita che gli adulti nascondano il libro preferito dei loro figli perché, per l’amor del cielo, non ce la possono proprio fare a leggerlo ancora. Un libro per bambini passa per le mani di moltissimi adulti prima che riesca a finire in quelle di un bambino, sempre che al bambino in questione sia permesso toccarlo, perché quel libro era piuttosto costoso e poi, ehi, ma il bambino si è almeno lavato le mani?

È un bel problema: l’editoria per l’infanzia si muove senza coinvolgere attivamente i bambini. Per fortuna, ho la soluzione: una proposta coraggiosa che sarà l’argomento principale delle prossime pagine. Dobbiamo incoraggiare i bambini a trovare un lavoro e a guidare.

4 E persino nelle biblioteche in cui – meravigliosamente, miracolosamente – i bambini possono curiosare tra gli scaffali e scegliere i libri che vogliono leggere, devono comunque consegnare quei libri a un adulto prima di poterseli portare a casa.

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No, aspettate, è un’idea terribile!

A quanto pare, quando si tratta di libri per l’infanzia adulti e bambini sono destinati a rimanere strettamente legati. Quindi, se vogliamo essere sicuri che i nostri bambini leggano libri di qualità, abbiamo il dovere di riflettere a fondo sulla letteratura pensata per loro.

Prima di metterci a discutere di letteratura per bambini, sarà meglio definire con precisione di cosa si tratta. Ho passato metà della mia vita a scrivere per l’infanzia, ma i libri per bambini fanno parte della mia quotidianità da molto prima.5 Ho pubblicato oltre sessanta titoli. Sono stato in tantissime scuole a leggere storie ad alta voce, e ho parlato a lungo con altri adulti di ciò che leggono i bambini. È da tempo che provo a elaborare una definizione di cosa siano i libri per bambini, o forse sarebbe più preciso chiamarla la Grandiosa

Teoria Unificata della Letteratura Infantile. A essere sinceri l’ho appena coniata, proprio ieri sera tardi. Non l’ho ancora condivisa con nessuno, e sono felicissimo di presentarvela ora, in esclusiva.

Siete pronti? Eccola qui:

Anzi, la metterò nella prossima pagina, così farà l’effetto di una grande rivelazione, come quando tolgono il telo dalla nuova Ferrari al salone dell’auto.

5 Ho cominciato a leggere libri per bambini da… be’, da bambino.

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Un libro per bambini è un libro scritto per i bambini.

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[Questa pagina è volutamente bianca, per darvi il tempo di assimilare la mia definizione.]

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Adesso potreste pensare: Mac Barnett, questa definizione è un’enorme delusione. Forse state addirittura pensando: Mac Barnett, questa definizione è talmente ovvia da risultare banale, mi aspettavo di più da un libro che solo due pagine fa riteneva così importante un approccio rigoroso. “È una tautologia, Mac Barnett!” potreste pensare, se siete tra quelle persone che usano parole come tautologia anche tra sé e sé.

Ma è da quando esistono i libri per bambini che gli adulti insistono che dovrebbero essere qualcosa di diverso – e qualcosa di meno – rispetto a quello che sono in realtà. I libri per bambini dovrebbero essere istruttivi. Dovrebbero avere dei personaggi che diano il buon esempio, meglio se sono animali parlanti, meglio ancora se sono conigli. Dovrebbero includere solo parole semplici che i bambini conoscono già. Dovrebbero essere in rima. Dovrebbero parlare di magia e fate. Dovrebbero rappresentare solo oggetti reali che i bambini vedono tutti i giorni. I libri per bambini dovrebbero avere le illustrazioni. Le illustrazioni dovrebbero avere colori brillanti. Le storie dovrebbero parlare di speranza. I libri per bambini dovrebbero insegnare il latino. Dovrebbero insegnare a essere gentili. Dovrebbero insegnare come si sta a tavola. Dovrebbero avere il lieto fine.

Tutte queste cose mi fanno diventare matto.

La nostra definizione di libri per bambini dovrebbe essere ampia per comprendere opere diverse per argomento, stile, punto di vista – e persino qualità – proprio

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come succede nella letteratura per adulti. I libri per bambini dovrebbero essere variegati come le vite di chi li legge. Se i bambini non riescono a ritrovare le loro esperienze ed emozioni – perfino (e soprattutto) la paura, la tristezza e la rabbia – riflesse nei libri che leggono, arriveranno alla conclusione che c’è qualcosa che non va nei libri, e cercheranno una forma d’arte che rispecchia meglio le loro vite. Oppure penseranno che sono loro stessi ad avere qualcosa di sbagliato, e si vergogneranno dei sentimenti umani che sono esclusi dalla letteratura. Da autore, la prima ipotesi lascia sgomenti, ma la seconda è insostenibile. Il didascalismo, da sempre nemico di una buona narrazione, è dilagante tra i libri per bambini a causa dell’insistenza con cui abbiamo a lungo sostenuto che le storie debbano insegnare qualcosa. Ma la letteratura per l’infanzia può essere un rifugio dall’implacabile paternalismo degli adulti. L’autore di libri per bambini non è affatto obbligato a insegnare, incoraggiare o spiegare. L’unica cosa che deve davvero fare è raccontare belle storie. E le storie più belle per i bambini, come le storie più belle per gli adulti, dicono la verità su cosa significhi essere umani in questo mondo. Ma – e qui sta il nocciolo della questione – essere un bambino ed essere un adulto in questo mondo sono due cose molto diverse. I migliori scrittori per l’infanzia raccontano la verità in modo che sia riconoscibile e autentica per i bambini.

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Quando lodiamo la letteratura per l’infanzia, dobbiamo evitare la trappola dell’utilitarismo. Affermando che i libri aiuteranno a migliorare il comportamento dei bambini, velocizzeranno il loro sviluppo emotivo, o gli permetteranno di avere voti più alti, inevitabilmente finiamo con limitare l’ambito della letteratura per bambini. L’arte non ha bisogno di essere “utile”. I sostenitori di questa letteratura dovrebbero trattare con sospetto anche gli appelli a pensare al futuro: stiamo creando lettori per tutta la vita, plasmando i futuri leader, forgiando cittadini modello. Sì, ok, certo, i bambini sono il futuro: tra vent’anni saranno al mondo più persone che attualmente sono bambini di quelle che ora sono adulti. Ma c’è una cosa che interessa di più a chi scrive per l’infanzia: i bambini sono il presente. Sono persone in questo momento, persone con speranze e paure, che possiedono vite interiori ricche, che sperimentano gioie e tragedie. Hanno diritto ad avere storie interessanti e arte che sia piena di significato.

Ora: se da un lato sostengo che i libri per bambini possano essere delle grandi opere d’arte – e che i bambini siano in grado di apprezzare l’arte in maniera unica – non sto affatto suggerendo che i libri per bambini siano sempre delle grandi opere d’arte. Né sto dicendo che creare opere d’arte per i bambini debba essere il nostro unico scopo. Una letteratura per bambini sana deve comprendere l’arte, ma anche parecchia spazzatura, perché la spazzatura è lo scarto necessario nel processo di creazione dell’arte, e anche perché può

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essere divertente da leggere, e i bambini hanno il diritto di godersi le sciocchezze tanto quanto gli adulti. Questo libro non è l’ennesima schermaglia nella lunghissima guerra di confine della letteratura, in cui gli scrittori di fantasy o di horror perorano la causa del loro genere, perché i libri per bambini non sono un genere. Potrebbe essere più utile pensare alla letteratura per l’infanzia come una raccolta di formati. Per quanto riguarda la fiction,6 ci sono i cartonati, che sono molto brevi e hanno pagine spesse e prive di agenti tossici, adatte ai più piccoli che possono masticarle; gli albi illustrati, dove i brevi testi e le immagini condividono l’onere di raccontare la storia;7 le prime letture, libri progettati per essere i primi che i bambini leggono in autonomia, quindi hanno parole più corte, una tipografia pulita, e illustrazioni che tendono a rafforzare, piuttosto che estendere, il significato del testo; i fumetti, che raccontano storie con vignette in sequenza; e i romanzi, formalmente indistinti da quelli per gli adulti,8 tranne che è più probabile che quelli per bambini contengano delle illustrazioni.

6 La poesia e la non fiction per bambini sono categorie fiorenti e degne di un’attenta considerazione, ma questo libro si concentra soprattutto sulla narrativa perché è quello che mi interessa di più.

7 A meno che non sia un silent book, allora la storia è raccontata solo dalle illustrazioni.

8 O, come li chiamano di solito, semplicemente “romanzi”.

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La letteratura per l’infanzia comprende tutti i generi. C’è il fantasy per bambini, la fantascienza per bambini, la narrativa realistica per bambini.9 I libri per l’infanzia non sono definiti da una serie di convenzioni condivise, o trame, o temi, o ossessioni. Sono definiti solo in base ai loro lettori: i bambini.

Il purista letterario che si rifiuta di riconoscere il potenziale di un genere è colpevole di snobismo. Ma quando le persone non tengono in considerazione i libri per bambini, non riconoscono il potenziale dei bambini. È un crimine letterario di entità differente, perché i bambini sono esseri umani. Se non pensate che i libri per bambini siano veri libri, in qualche modo non pensate che i bambini siano veri esseri umani.

Perché non dovremmo aspettarci l’eccellenza dalla letteratura per bambini, quando la pretendiamo dalla letteratura per adulti?10 Quando incontriamo un pediatra, non gli chiediamo se ha mai pensato di diventare un “dottore vero”. Non diremmo mai: “Ah, che carino, sei uno psicologo infantile!”. Le nostre aspettative – e la nostra stima – sono di solito più alte per gli specialisti che si occupano

9 Non farò una lista che contenga ogni genere, ma se ne dite uno, probabilmente riusciamo a trovare un libro per bambini che abbia i giusti requisiti. E se non ci riuscissimo, potrebbe essere un buon motivo per scriverne uno.

10 O, come la si chiama di solito, semplicemente “letteratura”.

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di bambini. Pretendiamo che i pediatri abbiano tutte le conoscenze generali di un internista, ma anche una competenza specifica nelle tappe della crescita, nelle malattie infantili, nella farmacologia pediatrica. Idealmente, sono anche molto bravi a comunicare con i bambini.

Proprio come il pediatra si prende cura del corpo dei nostri bambini, e lo psicologo infantile si preoccupa delle loro menti, l’autore di libri per bambini nutre le loro anime. Non dovremmo desiderare che alcuni dei nostri autori più talentuosi si dedicassero a creare libri per bambini? Riuscite a immaginare un mondo così?

Qualcuno l’ha già fatto: si chiama Felicittà, la cittadina piena di animali antropomorfi creata dall’autore e illustratore Richard Scarry. Per tanti bambini cresciuti tra i libri, Felicittà è arrivata a rappresentare un’utopia urbana.11 In Vivere a Felicittà, Scarry spiega cosa fanno

11 Magari avete visto il meme:

Psicoterapeuta: Mi ha detto che è deluso dalla vita e da come va il mondo. Ma quali erano le sue aspettative?

Io:

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i suoi cittadini tutto il giorno. Inizia con l’illustrazione di un grande edificio pieno di uffici. Nella finestra in alto a sinistra, un bulldog con gli occhiali e il cravattino esamina un foglio. “In tanti lavorano negli uffici, come questo avvocato. Se due persone litigano, l’avvocato cerca di metterli d’accordo.” Nell’ufficio accanto un gatto è seduto davanti a una macchina per scrivere. “Ci sono tantissimi tipi di scrittori. I migliori scrivono libri per bambini.” Un cane con un grembiule sta davanti a una tela. “Gli artisti disegnano i quadri. Gli artisti migliori illustrano i libri per bambini.”12 Questa parte di solito suscita un sorriso negli adulti perché sembra una fantasia così egocentrica e sfacciata. Ma io credo che Scarry si stia burlando degli adulti che non si rendono conto che diceva sul serio. (I bambini, ovviamente, lo sanno.)

Quindi perché gli adulti accettano – e si aspettano –che la letteratura per l’infanzia sia mediocre?

12 Anche se non c’entra niente con quello che voglio dire, sarebbe da criminali saltare il pezzo che segue: “I migliori lavavetri non fanno cadere i loro secchi pieni d’acqua!” dice il libro accanto all’illustrazione di un cane che pulisce la finestra al secondo piano, e il cui secchio sta per infradiciare la guardia in uniforme, un orso, che è di sotto sul marciapiedi. Vale la pena recuperare una copia di questo libro solo per guardare l’espressione meravigliosamente stupita e inconsapevole di quell’orso. Una buona parte del genio di Scarry, che poi è la ragione per cui il suo lavoro ha resistito più a lungo di quello dei suoi imitatori, si manifesta nel modo in cui inocula il caos, il disastro o perfino il crimine, nel suo mondo perfetto.

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