Il Sentiero dei Ducati. 200 km a piedi da Reggio Emilia a Sarzana

Page 1

IL PERCORSO

1 R EGGIO E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA
1 R EGGIO E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA

Da Reggio Emilia a Quattro Castella

LUNGHEZZA: 24,4 km

DISLIVELLO: SALITA 430 m DISCESA 310 m

FONDO: 70% STERRATO 30% ASFALTO

DIFFICOLTÀ: E

Mezzi pubblici

REGGIO EMILIA: Trenitalia, stazione di Reggio Emilia e stazione Mediopadana della TAV, collegata al centro con mezzi pubblici.

RIVALTA: Autolinee Seta Reggio Emilia, linee urbane 5 e 6 (www.setaweb.it).

PUIANELLO: Autolinee Seta, linea extraurbana Reggio Emilia-Cerreto Laghi.

QUATTRO CASTELLA: Autolinee Seta, linea extraurbana Reggio Emilia-Vetto-Castelnovo ne’ Monti.

RUBBIANINO (SULLA VARIANTE

DI PIANURA): Autolinee Seta Reggio Emilia, linea extraurbana Reggio Emilia-Rubbianino e linea urbana 4+.

Per informazioni

Destinazione Turistica Emilia: www. visitemilia.com.

REGGIO EMILIA: IAT Reggio Emilia, tel. 0522-45.11.52, iat@comune.re.it, www.reggioemiliawelcome.it.

QUATTRO CASTELLA: Ufficio turismo e promozione del territorio, tel. 0522-24.78.24 / 0522-24.78.23, turismo@comune.quattro-castella.re.it.

Servizi

REGGIO EMILIA, PUIANELLO, QUATTRO CASTELLA: Le località offrono tutti i servizi.

Bar lungo il percorso a Reggio Emilia, Rivalta e Vasca di Corbelli.

VARIANTE DI PIANURA: Bar a San Rigo e trattoria a Rubbianino.

Dove dormire

REGGIO EMILIA: Student’s Hostel della Ghiara, via Guasco 6, tel. 0522-45.23.23, info@ostelloreggioemilia.it, www.ostelloreggioemilia.it, 100 posti, €, con ristorante.

QUATTRO CASTELLA: Agriturismo Venturini e Baldini-Roncolo 1888, via Turati 42, località Roncolo, 1,5 km fuori percorso, tel. 0522-88.84.78, roncolo1888@ venturinibaldini.it, www.venturinibaldini.it, 30 posti, €€€, con ristorante.

B&B Olmo Antico, via Prampolini 58, località Roncolo, tel. 0522-88.75.47, gmgosett@gmail.com, www.olmoantico. net, 4 posti, €. Hotel Barabba, via Turati 27B, località Roncolo, tel. 0522-25.81.06, hotelbarabba@ hotmail.it, 27 posti, €, con ristorante. La Maddalena, via Pasteur 5, tel. 052288.70.21, lamaddalena@la-maddalena.org, www.albergolamaddalena.it, 18 posti, €, con ristorante.

B&B Quattrocolli, via Lenin 81, località La

34 1
1.400 1.200 1.000 600 800 0 m 200 400 0 km 5 10 15 20 25 REGGIO EMILIA QUATTRO CASTELLA PASSERELLA CROSTOLO PONTE DI RIVALTELLA CHIESA MUCCIATELLA EREMO S.MICHELE MONTE BILIANO

Fornace, 2,5 km fuori percorso, tel. 340-22.20.667, info@quattrocolli.it, www.quattrocolli.it, 8 posti, €. Agriturismo La Vigna Dei Peri, via Ancona

10, località La Fornace, 3 km fuori percorso, tel. 0522-88.31.45, info@ agriturismolavignadeiperi.it, www. agriturismolavignadeiperi.it, 3 posti, €.

La prima parte della tappa è legata strettamente alla presenza degli Estensi a Reggio Emilia, e al ducato di Modena e Reggio Emilia: palazzi e ville, strade e opere idrauliche affiancano il cammino. Il paesaggio è prima quello urbano della città per poi diventare quello tipico della campagna reggiana. La seconda parte della tappa si sviluppa sulle prime colline affacciate sulla pianura, tra ville, chiese solitarie, vigneti e grandi panorami. La variante di pianura attraversa la bella campagna reggiana, terra del Lambrusco e del Parmigiano Reggiano.

Il Sentiero dei Ducati parte dai Musei Civici di REGGIO EMILIA , in via Spallanzani 1, nel centro cittadino. Qui ha inizio anche il Sentiero Spallanzani (SSP, www.sentierospallanzani.it) dedicato al grande scienziato reggiano Lazzaro Spallanzani, che porta a San Pellegrino in Alpe, e sempre dai Musei Civici passa la Via Matildica del Volto Santo (VMVS, www.viamatildica.it), proveniente da Mantova e diretta a Lucca.

Attraversiamo piazza Martiri del 7 luglio, su cui si affaccia l’architettura neoclassica del Teatro municipale Romolo Valli, e imbocchiamo via Crispi (seguendo il percorso della Via Matildica del Volto Santo) per arrivare in breve in piazza Cesare Battisti, o “piazza del Monte”, proprio al centro di Reggio Emilia, su cui si affacciano il palazzo del Capitano del Popolo, restaurato in stile neomedievale, e il palazzo del Monte di Pietà. Da qui raggiungiamo piazza Prampolini, con il duomo, il battistero e il palazzo del Comune, sede del municipio, e proseguiamo per via Farini fino a piazza Roversi con la bella chiesa barocca del Cristo. Per mantenere la caratteristica “ducale” del nostro percorso, da piazza Cesare Battisti, seguiamo via Emilia Santo Stefano fino alla scenografica piazza Gioberti, con un alto obelisco in granito. Qui prendiamo a sinistra corso Garibaldi, su cui all’inizio si affacciano due importanti edifici cittadini: a sinistra il palazzo Ducale, ora palazzo Allende, sede della Provincia e della Prefettura, e a destra la basilica della Madonna della Ghiara. Da qui iniziamo a seguire la “passeggiata settecentesca”, che dal Palazzo Ducale di Reggio Emilia porta al ponte di San Pellegrino e al Palazzo Ducale di Rivalta. Percorriamo tutto corso Garibaldi incontrando anche Palazzo Magnani, sede espositiva della fondazione omonima, fino a piazza Roversi. Da qui a Puianello il percorso coincide ancora con la Via Matildica del Volto Santo. Proseguiamo su via Ariosto e raggiungiamo piazza Diaz, o porta Castello, dove si trovava una delle quattro porte della cinta muraria di Reggio Emilia.

Di fronte inizia viale Umberto I, il viale storico-monumentale realizzato nel Settecento, caratterizzato da due fontane monumentali, piccoli obelischi e lunghe file di alberi: lo seguiamo sul percorso pedo-

35 1 R EGGIO E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA

nale di fianco alla strada e giungiamo al ponte ducale di San Pellegrino [1.1], che risale alla seconda metà del Settecento. Subito dopo il ponte prendiamo a sinistra il lungo percorso ciclopedonale “passeggiata del Crostolo”, in parte asfaltato e in parte ghiaiato, che ci porterà fino a Puianello costeggiando la folta vegetazione sulle rive del torrente Crostolo. Dopo aver attraversato il parco delle Caprette si entra nel cuore della parte sud del PARCO DEL CROSTOLO , tra i quartieri periferici della città e la prima campagna. Nei pressi della frazione di Rivalta, incontriamo il bivio con il sentiero Cai 646F [1.2]. Qui, prendendo a destra verso il PALAZZO DUCALE DI RIVALTA , possiamo proseguire lungo la variante di pianura descritta a fine tappa, che porta a Quattro Castella passando da Rivalta, San Rigo, Ghiarda e Rubbianino.

Proseguiamo dritti verso sud seguendo il Crostolo. Superato il bosco urbano Carlotta d’Orleans arriviamo su una strada asfaltata (via Bedeschi) che attraversiamo: siamo ormai in campagna aperta e in vista delle prime colline reggiane. Più avanti incontriamo a destra il bivio con il sentiero 646E (Via delle Ville) e sulla sinistra i resti del ponte in ghisa del 1847, che portava alla villa d’Este, o di Rivaltella, che si intravede oltre il Crostolo, realizzata dal duca Francesco III d’Este e donata nel 1724 alla moglie Carlotta d’Orleans.

Continuiamo verso sud sulla ciclopedonale, che più avanti si affaccia su una vasta spianata dove si trovano gli argini e la diga di una cassa di espansione. Subito dopo il percorso piega a destra verso il centro sociale con bar che si affaccia sulla vasca Corbelli, un suggestivo lago al cui centro, su un isolotto, sorge la villa d’Este. Senza raggiungere la vasca, voltiamo a sinistra su un ponticello di legno.

Inizia un tratto molto bello in piena campagna, affiancato da un bosco di noci e con una bella vista sulle colline. Dopo circa 3 km arriviamo sotto il grande viadotto della SP 21 Pedecollinare che attraversa il Crostolo. Qui lasciamo il percorso della Via Matildica del Volto Santo che prosegue verso Vezzano sul Crostolo e, prima di superare il viadotto, risaliamo a destra verso la rotonda al centro del paese di Puianello (138 m).

Raggiungiamo piazza Gramsci (bar e gelateria) che attraversiamo per guadagnare via Valentini [1.3], sentiero Cai 646A, che sale a sinistra in direzione dei colli. Dapprima dolcemente poi più decisamente si sale di quota per giungere in breve al cimitero, appena a valle della chiesa della Mucciatella, dove si prende a sud la strada campestre che, dopo aver attraversato un gruppo di case, inizia a salire verso il monte Leone. La vista si allarga in modo graduale ad abbracciare l’intera pianura, a nord, e ampi tratti dell’Appennino reggiano, che incomincia a mostrarsi in tutta la sua bellezza. Superato il dosso di monte Leone, costeggiamo in salita un bell’uliveto e, subito dopo una casa colonica isolata, intercettiamo una stradina asfaltata che seguiamo brevemente per poi svoltare a sinistra [1.4], per una mulattiera (possibili tratti fangosi dopo la pioggia).

Continuiamo a seguire il crinale, superiamo una bella casa isolata e, in prossimità della strada asfaltata che scende a sinistra, abbandoniamo

36 1 R EGGIO
E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA

il sentiero Cai 646A e prendiamo invece a destra [1.5] la strada campestre verso Cà Nuova. Da qui, seguendo il sentiero Cai 642G, scendiamo ripidamente alla frazione di Salvarano (bar) per risalire subito sul versante opposto della valle del torrente Modolena, in direzione dell’eremo di San Michele, che raggiungiamo con ripida ma breve salita (fonte). Nel bel pratino a fianco dell’eremo ci godiamo il panorama e ci prendiamo un momento di pausa esaminando il misterioso Sasso del rio Bercemme, per poi proseguire seguendo le indicazioni Cai verso nord-ovest in direzione di Cerro [1.6]. Ci attende una lunga spettacolare traversata verso ovest, nota anche come “strada di biodiversità”, che ci consente di cavalcare la prima collina con spettacolare vista a nord sulla pianura padana e a sud sul basso e medio Appennino reggiano, con alcuni scorci anche sulle cime più alte del crinale, in un paesaggio caratterizzato da filari di cipressi, vigneti, uliveti e bei casolari intervallati da tratti di bosco selvaggio e calanchi. Attraversiamo i terreni dell’azienda agricola Venturini e Baldini per arrivare ai confini orientali del parco provinciale di Roncolo, che attraversiamo integralmente sempre seguendo le indicazioni Cai. Superiamo il monte Biliano, che ci regala una prima fantastica vista dei quattro colli di Quattro Castella, e al quadrivio continuiamo diritto in direzione ovest seguendo il sentiero Cai 642F (a destra invece si scende in breve al centro visite del parco, con fonte), per guadagnare con un ultimo faticoso strappo il monte Airone.

Dopo aver scollinato, poco prima di giungere alla strada asfaltata [1.7], prendiamo a destra il sentiero Cai 642D che, regalandoci un’ultima spettacolare vista sul castello del Bianello, ci conduce in ripida discesa, a tratti disagevole, verso le prime case di Quattro Castella, dove incontriamo via Veneto. La seguiamo a sinistra, e arrivati a un borghetto di case in sasso ben ristrutturate, scendiamo a destra per

37 1 R EGGIO E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA
QUATTRO CASTELLA. Il paesaggio tra il Cerro e monte Biliano.

raggiungere via don Gherardini. La seguiamo a sinistra per un breve tratto e imbocchiamo a destra via Pasteur: superata una trattoria sulla destra, arriviamo ai gradini che salgono nel piazzale su cui si affaccia la bella chiesa di Sant’Antonio Martire, dove finisce la prima tappa del Sentiero dei Ducati, mentre a destra si scende arrivando in breve al centro di Quattro Castella.

Variante di pianura

LUNGHEZZA: -2,1 km DISLIVELLO: +180 m -60 m

DIFFICOLTÀ: T FONDO: 95% ASFALTO

Lungo la “passeggiata del Crostolo”, in corrispondenza della frazione di Rivalta, imbocchiamo sulla destra il sentiero Cai 646F [1.2]: da qui inizia la variante, con segnaletica Cai e Sentiero dei Ducati, che ci conduce a Quattro Castella per un percorso più breve e tutto pianeggiante, prevalentemente lungo strade di campagna asfaltate.

Il sentiero compie un semicerchio intorno ai resti del belvedere del parco della villa Ducale, su cui si può salire. Lasciato il belvedere percorriamo il lungo e suggestivo viale alberato che porta al Palazzo Ducale (o reggia di Rivalta), da alcuni anni oggetto di un vasto progetto di recupero. Passiamo davanti al palazzo e raggiungiamo la statale 63 a Rivalta. La attraversiamo e la seguiamo a destra per un centinaio di metri. Prendiamo a sinistra un viottolo asfaltato, che fiancheggia un complesso scolastico e subito dopo svolta a sinistra su un percorso ciclopedonale che costeggia il rio della Vasca, a ridosso delle case di Rivalta. Dopo circa 500 m, prima di un sottopasso, lasciamo la ciclopedonale e saliamo a sinistra per raggiungere la soprastante provinciale 23, che da Rivalta va a Quattro Castella. Seguiamo la strada verso destra fino alla bella chiesa di Rivalta, e alla rotonda di fianco alla chiesa imbocchiamo a destra la strada che porta a San Rigo (via Ghiarda). Alla rotonda successiva voltiamo a destra verso San Rigo, fino a incrociare sulla sinistra una strada (via Sempreverdi) in corrispondenza di un bar. La seguiamo verso ovest: superato un gruppo di abitazioni la strada si fa sterrata e, dopo aver superato un rio e un tratto di campagna, ritorna sull’asfaltata via Ghiarda, che seguiamo verso sinistra (con un tratto senza marciapiede) fino a raggiungere le scuole della Ghiarda [1.2.1]. Le superiamo e subito imbocchiamo a destra via Gambini, una bella stradina asfaltata che attraversa la campagna tra Reggio Emilia e Quattro Castella. Dopo una villa e un parco in abbandono, voltiamo a destra su via Beltrami, fiancheggiata da belle querce, campi coltivati e vigneti di Lambrusco e Spergola. Superata un’azienda vinicola, la strada piega a destra e dopo un tratto molto suggestivo arriva a incrociare via Zanichelli, che seguiamo a sinistra. Siamo già in vista delle prime colline. Al bivio con via Francia prendiamo a sinistra fino alla località le Tempie, il cui nome ricorda gli antichi possedimenti dei Cavalieri Templari nella zona. Prendiamo a destra via Strozzi e, superato il rio Moreno, proseguiamo fino al bivio, dove prendiamo a sinistra via della Polita, che

38 1 R EGGIO E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA

si immette sulla strada asfaltata proveniente da Reggio Emilia, nella località di Rubbianino [1.2.2] dove si trovano una trattoria e una latteria sociale. Di fronte alla latteria attraversiamo la strada e imbocchiamo via Ghiardello. Superato a destra il bivio con via Gastione, che conduce a Bibbiano, proseguiamo verso sud-ovest. Subito dopo aver superato un segnale lampeggiante per il controllo della velocità, prendiamo a destra un viottolo sterrato che costeggia una siepe. Al termine della siepe imbocchiamo a sinistra una carrareccia che fiancheggia siepi e filari. Superata una casa di campagna sulla sinistra, il percorso attraversa verso ovest un prato per raggiungere un piccolo insediamento di case in legno, roulotte e piccoli capannoni. Da qui prendiamo verso ovest una strada sterrata che si immette su una strada di campagna asfaltata. Proseguiamo dritto sulla strada, che subito volta a sinistra verso sud affiancando il torrente Quaresimo. Dopo un centinaio di metri prendiamo a destra il ponte sul Quaresimo [1.2.3] e subito dopo ancora a destra in direzione della Fattoria didattica Alex.

Entriamo nell’area della fattoria e la attraversiamo in direzione ovest, per imboccare una carrareccia che attraversa un suggestivo tratto di campagna. Al quadrivio proseguiamo sulla carrareccia a sinistra. Dopo aver costeggiato un’area circondata da un’alta siepe, al cui interno si trova una villetta disabitata, imbocchiamo una stradina asfaltata che porta alla piccola e isolata cappella del Soadino, dedicata alla Madonna della Ghiara.

La strada prosegue affiancata da un fosso e da filari di piante fino alla SP 23, in corrispondenza di una rotonda. Superata la provinciale proseguiamo di fronte su via Galileo, con la vista del castello di Bianello. Arrivati su via Prampolini, all’inizio del paese di Quattro Castella, in corrispondenza di alcuni capannoni commer-

39 1 R EGGIO E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA
QUATTRO CASTELLA. La campagna reggiana dopo il torrente Quaresimo.

ciali, la seguiamo verso destra per circa 400 m, per imboccare sulla sinistra via Vittorio Veneto. La strada in leggera salita raggiunge le pendici delle colline sopra il paese e incrocia il sentiero Cai 642E proveniente dal parco di Roncolo e il 642D, che scende da monte Airone: qui sbuchiamo sul percorso principale del Sentiero dei Ducati, che seguiamo a destra su via Veneto per raggiungere il centro di Quattro Castella.

Da vedere

Reggio Emilia Il Sentiero dei Ducati parte dal palazzo dei MUSEI CIVICI di Reggio Emilia, una importantissima istituzione per la città. Qui si trovano documentate e valorizzate “le memorie della natura, dell’archeologia, dell’arte e della storia dell’intero territorio provinciale”.

Il primo nucleo dei musei risale al 1799, quando la città acquisì la collezione dell’illustre scienziato reggiano Lazzaro Spallanzani, che nella sua casa di Scandiano aveva raccolto reperti zoologici, paleontologici, mineralogici, litologici e botanici, frutto dei suoi viaggi e delle sue ricerche. Anche oggi la visita della collezione Spallanzani è molto suggestiva.

Nel 1862, grazie a Gaetano Chierici, sacerdote tra i padri della moderna paletnologia, i Musei Civici si arricchiscono del Museo di storia patria, poi ribattezzato Museo Gaetano Chierici di paletnologia. Da vedere, il Portico dei Marmi, con reperti in pietra, epigrafi romane e sculture dal Medioevo al XVIII secolo, l’Atrio dei Musei, con mosaici di età romana e decorazioni pavimentali medievali. Le sezioni del museo sono ricchissime e coprono la storia del territorio dalla preistoria alla contemporaneità, con una sezione permanente dedicata al grande fo-

La Riserva Mab Unesco

Il Sentiero dei Ducati attraversa interamente la Riserva Mab Unesco Appennino Tosco-Emiliano, dalla città di Reggio Emilia alla Lunigiana. Il programma dell’Unesco Man and the Biosphere (Mab) è nato nel 1971 con l’obiettivo di creare una base scientifica per il miglioramento del rapporto tra le popolazioni e il loro ambiente. Combinando scienze naturali e sociali, economia e formazione, le Riserve Mab vogliono favorire la tutela degli ecosistemi e la promozione di approcci innovativi allo sviluppo economico, socialmente e culturalmente appropriati e sostenibili per l’ambiente.

La Riserva Mab Unesco Appennino Tosco-Emiliano è nata nel 2015, su iniziativa del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e di diversi comuni delle province di Reggio Emilia, Parma e Massa Carrara. Nel 2021 l’area della Riserva si è molto ampliata, anche a territori collinari e di pianura. Oggi interessa 80 comuni e copre una superficie di 498.613 ettari.

Tra gli obiettivi principali della Riserva c’è la tutela della biodiversità e della diversità sociale e culturale, la promozione delle produzioni agroalimentari di qualità, il monitoraggio dei cambiamenti climatici, il sostegno all’agricoltura di montagna estensiva e di qualità, la promozione del turismo sostenibile e l’educazione alla sostenibilità. (Info: www.mabappennino.it).

40 1 R EGGIO E MILIA ➜
Q UATTRO C ASTELLA

tografo reggiano Luigi Ghirri. Gaetano Chierici, tra i fondatori nel 1875 del Club Alpino Italiano a Reggio Emilia e Parma, promosse anche le prime ricerche archeologiche al Castello di Canossa, punto di arrivo della seconda tappa.

Quasi all’inizio di Corso Garibaldi e della “passeggiata settecentesca”, sorge la BASILICA DELLA BEATA VERGINE DELLA GHIARA , il più importante monumento di Reggio Emilia, innalzato dove un tempo passava il Crostolo, ricco di ghiaia, da cui il nome della chiesa. La basilica nasce dalla devozione dei reggiani verso la Madonna a seguito di un presunto miracolo che il 29 aprile del 1596 suscitò grande emozione non solo in città. Pregando davanti al dipinto della Madonna che si trovava nel convento dei Servi di Maria, ispirato a un disegno di Lelio Orsi, il sordomuto Marchino avrebbe ritrovato miracolosamente l’udito e la parola. Pochi giorni dopo anche una donna di Fivizzano sarebbe guarita miracolosamente grazie all’immagine. La devozione per la Madonna della Ghiara si diffuse in molte parti d’Italia, ed è ancora sentita. Si decise di costruire una grande basilica di fianco al convento, con il sostegno dei fedeli: l’edificio, capolavoro del Seicento emiliano, era ormai terminato quando nel 1616 l’immagine miracolosa fu posta in una cappella della basilica, alla presenza del duca Cesare d’Este e di centinaia di religiosi. Quel giorno si radunarono in città diciottomila devoti, a testimoniare l’importanza della Madonna della Ghiara.

La basilica si affaccia sul corso, preceduta da un sagrato, con una bella facciata in cotto ed elementi in marmo, sovrastata da una cupola slanciata e da una torre campanaria rimasta incompiuta, su cui periodicamente nidifica una coppia di falchi pellegrini. L’interno, a croce greca, è grandioso, con pregevoli apparati decorativi e cicli di affreschi, ricchi altari e quadri di grande valore. Alla decorazione parteciparono alcuni

41 1 R EGGIO E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA
REGGIO EMILIA. Musei Civici di Reggio Emilia, partenza del Sentiero.

dei più importanti pittori emiliani della prima metà del Seicento, tra cui il Guercino (sua la tela Cristo in croce), Ludovico Carracci, Lionello Spada, Alessandro Tiarini. A fianco della basilica si trova il complesso del convento dei Servi di Maria, con due chiostri e il Museo della Ghiara, ricco di tessuti, argenti, ex voto, e dove è esposto il disegno della Madonna della Ghiara di Lelio Orsi.(Info: www.basilicaghiara.it).

Il primo PALAZZO DUCALE che incontriamo sul percorso è quello cittadino, in corso Garibaldi: un lungo e scenografico edificio dove oggi hanno sede la Provincia di Reggio Emilia (palazzo Allende) e la Prefettura (palazzo del Governo). Il palazzo, non visitabile, fu eretto alla fine del Seicento ed era la sede del governatore di Reggio. Nel 1814 fu donato dalla città al duca Francesco IV d’Austria-Este e dopo pochi anni fu ristrutturato con le attuali forme neoclassiche.

Parco e passeggiata del Crostolo Uscendo da Reggio Emilia per raggiungere le colline si attraversa tutta la parte sud del Parco del Crostolo, sicuramente una delle aree verdi più amate e frequentate dai reggiani. Nato nel 1985 per iniziativa del Comune di Reggio Emilia, oggi il parco riguarda tutto il corso del torrente Crostolo nell’ambito comunale, con una estensione di oltre 900 ettari.

La parte sud inizia al ponte ducale di Pellegrino sul Crostolo, nella prima periferia della città, dove termina la passeggiata Settecentesca, o Ducale. Il ponte fu realizzato nella seconda metà del Settecento, nell’ambito del progetto di riorganizzazione della strada ducale del Passo del Cerreto, l’attuale statale 63. All’inizio del ponte, ristrutturato in tempi moderni, sono collocate due grandi statue provenienti dalla reggia di Rivalta che raffigurano i due fiumi estensi, il Panaro e il Secchia.

Dal ponte parte sulla sinistra una lunga pista ciclopedonale, la “passeggiata del Crostolo”, che fiancheggia il torrente fino alla zona di Rivalta, la piccola Versailles estense, con il Palazzo Ducale, la villa estense e la Vasca di Corbelli, e la Villa di Rivaltella (queste ultime due non accessibili al pubblico), per poi proseguire nei comuni di Quattro Castella e Vezzano sul Crostolo. Subito all’inizio del percorso si attraversa il frequentatissimo Parco delle Caprette, area verde attrezzata nata a seguito dei lavori di modifica del corso del Crostolo. L’area del parco è caratterizzata da una ricca vegetazione ripariale, con anche alberi di alto fusto, pratine e campi coltivati. Lungo il percorso, prima della vasca di Corbelli, si incontra sulla sinistra una grande opera idraulica, la cassa di espansione realizzata dopo l’alluvione del 1973 che portò all’esondazione del Crostolo.

Rivalta Lungo la variante di pianura incontriamo il PALAZZO DUCALE di Rivalta. Poco distante dalla città e a ridosso delle colline, gli Estensi realizzarono uno sfarzoso complesso di palazzi, giardini, ville e opere idrauliche incentrate proprio sull’imponente Palazzo Ducale, o reggia di Rivalta, ispirato a Versailles. L’origine di questo palazzo si deve a una figura stravagante e chiacchierata, intima di Richelieu, molto legata a

42 1 R EGGIO E
MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA

Reggio, ossia Carlotta d’Orleans, figlia di Filippo duca d’Orléans, che nel 1715 divenne reggente di Francia. Carlotta nel 1720 sposò a Parigi, per procura e controvoglia, il futuro duca Francesco III d’Este. Arrivata a Modena, non si inserì nel contesto della capitale e preferì vivere con il marito a Reggio e poi a Rivalta, dove nel frattempo aveva fatto ristrutturare l’imponente palazzo trasformandolo in una piccola Versailles. Per anni fu un susseguirsi di feste, banchetti, cacce e ricevimenti, che però non annullarono la nostalgia della donna per Parigi, dove la duchessa dal 1741 tornò a risiedere sempre più spesso, fino alla morte nel 1761.

Il palazzo, esistente già a metà del Seicento, poi ristrutturato a più riprese, era composto da un corpo principale, abbattuto nell’Ottocento, e da due ali laterali, rimaste. Il tutto era circondato da un giardino con vasche e fontane. Dopo anni di demolizioni, usi impropri e completo abbandono, dal 2004 la reggia di Rivalta è al centro di un importante progetto di recupero con opere di manutenzione e strutturali avviato dal Comune di Reggio Emilia, che ne è proprietario. Attraversando il parco e passando davanti alla imponente ala meridionale, si riesce anche oggi a cogliere la suggestione dell’impianto urbanistico e architettonico della piccola Versailles reggiana. La reggia di Rivalta già da anni è luogo di intense attività culturali e ricreative, grazie anche all’impegno di associazioni nate per la sua valorizzazione e fruizione.

Dalla reggia, superando il Crostolo, si arrivava alla villa di Rivaltella, massiccio edificio quadrangolare oggi sede di un salumificio. Lungo il percorso principale, sempre nel territorio di Rivalta, si trova la scenografica VILLA D’ESTE (detta un tempo “Fuggi l’ozio”), al centro dell’invaso artificiale chiamato Vasca Corbelli, realizzato nel Settecento anche allo scopo di alimentare le fontane della reggia.

43 1 R EGGIO E MILIA ➜ Q UATTRO C ASTELLA
REGGIO EMILIA. Villa d’Este sull’isolotto della Vasca Corbelli.

Il ducato di Modena e Reggio

Il ducato di Modena e Reggio nasce nel 1598: la Casa d’Este, che governava il ducato di Ferrara, comprendente altri territori come Modena e Reggio, fu costretta a lasciare allo Stato Pontificio proprio Ferrara.

Il duca Cesare d’Este abbandonò la città romagnola e si insediò a Modena, capitale di un nuovo ducato che comprendeva il ducato di Reggio, il principato di Carpi, il Frignano, parte della Garfagnana e un feudo in Lunigiana.

Il ducato riuscì non solo a mantenere intatto il suo territorio, ma anzi ad accrescerlo, fino ad arrivare al mar Tirreno, a Massa e in Lunigiana. Sono diverse le antiche carte geografiche che descrivono gli stati Estensi e i suoi confini, che sul versante orientale erano rappresentati dal ducato di Parma e Piacenza.

Gli Estensi lasciarono tracce importanti nel reggiano, diverse delle quali possiamo scoprire lungo la prima tappa: il Palazzo Ducale a Reggio Emilia, i viali che uscivano dalla città verso sud, dove furono erette ville e imponenti edifici come la reggia di Rivalta.

Fino all’Ottocento il ducato Estense fu ben radicato nel territorio: nella storia di molti dei paesi dell’Appennino si trovano continui rimandi agli Estensi, che dovevano gestire i non sempre facili rapporti tra le famiglie nobiliari locali. Dopo la parentesi napoleonica, con la Repubblica Cispadana, il ducato passò alla casa Asburgo-Este e terminò di esistere nel 1859, per entrare nel 1860 nel Regno di Sardegna, che di lì a un anno avrebbe dato vita al Regno d’Italia.

44

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.