Il Cammino di San Colombano

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IL PERCORSO

SVIZZERA SVIZZERA

Pizzo Badile

Pizzo Martello

Pizzo Ligoncio

Novate Mezzola

Lago di Mezzola

Gravedona ed Uniti

Fiume Adda

Piantedo

Corenno Plinio

Menaggio

Bellagio

Bellano

Varenna

Morbegno

Abbadia Lariana

Mandello del Lario Valmadrera

Grigna Settentrionale

Grigna Meridionale

Pizzo dei Tre Signori

Barzio

Monte Legnone Monte Aralalta
N1 N2 N3 N4 N5 N6
Villa di Chiavenna Chiavenna Dervio Lecco Colico Verceia Lierna
ITALIA
Prosto Mese Santa Croce
Lag o d i Como
N V ILLA DI C HIAVENNA ➜ M ILANO
Villa di Chiavenna
Lecco Milano

Mariano Comense

Meda

Erba

Mandello del Lario

Giussano

Carate Brianza

Seregno

Desio

Paderno Dugnano

Lissone

Biassono Cinisello Balsamo

Sesto San Giovanni

Per Bobbio

Lierna Milano

Grigna Settentrionale

Grigna Meridionale

Abbadia Lariana Lago di Como

Valmadrera

Oggiono

Barzio

Monza

Casatenovo

Arcore

Calco

Lago di Garlate

Calolziocorte

Olginate

Brivio

Imbersago

Merate

Vimercate

Agrate Brianza

Cernusco sul Naviglio

Gorgonzola Lecco

Trezzo sull’Adda

Crespi d’Adda

Vaprio d’Adda

Bellinzago Lombardo

Inzago

Cassano d’Adda

Segrate

Peschiera Borromeo Melzo

Rivolta d’Adda

N6 N7 N8 N9 N10
Arlate
N V ILLA
DI C HIAVENNA ➜ M ILANO

Da Villa di Chiavenna a Milano

LUNGHEZZA: 177,4 km

DISLIVELLO: SALITA 2.560 m DISCESA 3.116 m

DIFFICOLTÀ: media

FONDO: 60% STERRATO 40% ASFALTO

Mezzi di trasporto

VILLA DI CHIAVENNA: Stps, autobus linea A005 collegamenti con Chiavenna, tel. 0342-51.12.12, stps.it, info@stps.it.

CHIAVENNA E VERCEIA: Trenord, linea R11

Colico-Chiavenna, tel. 02-72.49.49.49, trenord.it.

COLICO: Trenord, linea Milano-Tirano (da Milano Centrale) e linea R13 Lecco-ColicoSondrio, tel. 02-72.49.49.49, trenord.it.

Asf Autolinee, autobus linea C19 Pianello del Lario-Sondrio e linea C10 Como-Colico, www.asfautolinee.it.

DERVIO E LIERNA: Trenord, linea R13

Lecco-Colico-Sondrio, tel. 02-72.49.49.49, trenord.it.

LECCO: Trenord, linea R8 Tirano-SondrioLecco-Milano, linea R18 Como-MoltenoLecco, linea R7 Lecco-Bergamo, linea R13 Lecco-Colico-Sondrio, linea S7 LeccoMolteno-Monza-Milano Porta Garibaldi, linea S8 Lecco-Carnate-Milano Porta Garibaldi, trenord.it.

Linee Lecco, autobus linea 10 LeccoBellagio, linea 9 Lecco-Valmadrera, tel. 0341-35.99.05, lineelecco.it.

ARLATE: Asf Autolinee, autobus linea C46

Como-Merate-Bergamo, asfautolinee.it.

VAPRIO D’ADDA: Nordest Trasporti, autobus linea Z311 Gessate MM2-Vaprio d’Adda, tel. 800-90.51.50, nordesttrasporti.it.

GORGONZOLA: Atm, metropolitana linea MM2 direzione Gessate, atm.it.

Autoguidovie Milano Sud est, autobus linea Z411 Melzo-Gorgonzola, Linea Z419 Paullo-Gorgonzola, milanosudest. autoguidovie.it.

Nordest Trasporti, autobus linea Z315 Vimercate-Gorgonzola, nordesttrasporti.it.

Servizi

Per la descrizione dettagliata delle tappe e altri approfondimenti vedere www.thecolumbanway.org.

CHIAVENNA: Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna, piazza Caduti della Libertà 3, tel. 0343-37.485, www.valchiavenna.com, consorzioturistico@valchiavenna.com.

Parco archeologico botanico del Paradiso, via Maurizio Quadrio 4, aperto da martedì a domenica 10-12 e 14-18. s

VERCEIA: Bar Val di Ratt, via Nazionale 60, aperto 6-23.30 (da venerdì a domenica fino alle 24). s

Chiosco Verde, via Walter Corti 145, solo d’estate, sempre aperto. s

COLICO: Infopoint Colico, via Pontile 7, tel. 0341-93.09.30, visitcolico.it, info@

34 N
1.200 1.000 600 800 0 m 200 400 0 km 50 100 150 200 VILLA DI CHIAVENNA COLICO LECCO VAPRIO D ’ ADDA MILANO

visitcolico.it, aperto 9-13 e 14-17.30. s

VARENNA: Varenna turismo, via 4 Novembre 7, tel. 0341-83.03.67, varennaturismo.com, infopoint@varennaturismo.com.

LECCO: Infopoint Lecco, piazza XX Settembre 23, tel. 0341-48.14.85, info. turismo@provincia.lecco.it.

CALOLZIOCORTE: Locanda Leonardo, all’interno del santuario di Santa Maria del Lavello, tel. 335-83.81.247, info@locandaleonardo.it. s

ARLATE: Chiesa di San Gottardo e San Colombano, via Parrocchiale 41, tel. 039-99.20.252, il timbro si trova di fianco alla chiesa. s

VAPRIO D’ADDA: Casa del Custode delle Acque, via Alzaia Sud 3, info@ prolocovaprio.it, tel. 334-73.82.686, aperta aprile-ottobre sabato e domenica 11-12 e 15-19; in altri periodi contattare in anticipo l’associazione Amici del Cammino di Vaprio d’Adda, acsancolombanovaprio@gmail.com. s

Al Baretto Des Amis, via Don Moletta 14, aperto lunedì, martedì e giovedì 7-19, mercoledì 7-14.30, sabato 7-12 e 16-22. s

GORGONZOLA: Biblioteca civica Franco Galato, via Montenero 30,

tel. 02-95.70.12.37, aperta martedì e venerdì 14-18.30, mercoledì 14-19 e 20.30-22.30, giovedì 9.30-18.30, sabato 9.30-12.30 e 14-18.30. s

MILANO: Infopoint Milano, piazza Duomo 14, tel. 02-88.45.55.55, www.yesmilano.it, info@yesmilano.it.

Dove dormire

VILLA DI CHIAVENNA: Casa vacanze Charlotte, via Nazionale 15, tel. 340-14.46.943, 6 posti, SGL-DBL 94 €, intero appartamento (6 posti) 258 €.

LOCALITÀ SANTA CROCE: B&B Bergvagabunden, via Strada Vecchia 43, tel. 339-11.27.345, Fb bergvagabunden2015, Ig Bergvagabunden2015, mabianchi2015@ gmail.com, mabianchi@tiscali.it, 4 posti, DBL 70 €, colazione con prodotti tipici inclusa, lingua dei segni.

PROSTO: B&B Vertemate, via dei Bassani 15, tel. 345-45.62.277, bbvertemate.com, bbvertemate@gmail.com, 7 posti, DBL 65-95 €, animali ammessi.

MESE: B&B La Corte, via Don Lucchinetti 7, tel. 348-44.57.893, bblacortemese.it, info@enotecalaspecola.it, 4 posti, SGL 60 €, DBL 100 €, angolo cottura.

35 N V ILLA DI C HIAVENNA ➜ M ILANO
VILLA DI CHIAVENNA. Il percorso verso le cascate dell’Acquafraggia.

N V ILLA DI C HIAVENNA ➜ M ILANO

CHIAVENNA: Ostello al Deserto, via al Deserto 2, tel. 331-74.92.468, ostellochiavenna.it, info@ostellochiavenna.it, 45 posti, 35 €. B&B Le Vecchie Mura, viale Risorgimento 21, tel. 334-36.25.353 (Franca) / 348-27.85.520 (Davide), chiavennafranca@gmail.com, appartamenti con cucina, 20 posti, SGL 40 €, ogni persona in più 25 €.

VERCEIA: Hotel Saligari, via Copes 29, tel. 0343-39.100, hotelsaligari.com, info@hotelsaligari.com, SGL 70-80 €, DBL 100-110 €.

La Casa dei miei nonni, via XXV Aprile 16/B, tel. 333-24.27.751, oregioni.mara@gmail. com, 2-4 posti, DBL 70-90 €, uso cucina e lavanderia, caffè, tè, posto bici con ricarica batteria.

COLICO: Foresteria Villa Margherita, via Campera 3a, tel. 341-94.13.90, foresteriavillamargherita.com, info@foresteriavillamargherita.com, SGL 75-100 €, DBL 135-150 €.

B&B Casa del Viandante, via Biasett 6, tel. 333-65.82.478, casadelviandante.com, casadelviandante@gmail.com, DBL da 85 €.

B&B Da-Di, via Bassana 19, tel. 33432.20.241, da-di.it, nadiaciappesoni@virgilio. it, 9 posti, SGL 50 €, DBL 80 €, TPL 120 €, QDPL 160 €, servizio navetta gratuito da/per la stazione di Colico, deposito bici.

DERVIO: B&B La Camelia, via Matteotti 49, tel. 0341-85.10.52 / 338-29.58.118 / 334-87.36.730, bblacamelia.it, bblacamelia@gmail.com, 6 posti, DBL 50 €, matrimoniale 60 €.

B&B La Camelia, via Matteotti 49, tel. 0341-85.10.52 / 338-29.58.118 / 334-87.36.730, bblacamelia.it, bblacamelia@gmail.com, 6 posti, SGL 45-100 €, DBL 55-75 €.

B&B La Casa del Poeta, via al Castello 8, tel. 351-30.77.183 (Giulia), bblacasadelpoeta. it, info@bblacasadelpoeta.it, 8 posti, SGL 55-65 €, DBL 75-85 €.

LIERNA: B&B Le Fate del Lago, via Don Gnocchi 37, tel. 348-28.96.467 (Leena) /

348-56.36.987 (Marilena), fatedellago.it, info. lefatedellagolierna@gmail.com, DBL 70-95 €.

LECCO: Alla Rocca dell’Innominato, via del Sarto 30, tel. 335-13.25.130, roccadellinnominato.com, roccadellinnominato@gmail.com, DBL 70-80 €.

Hotel Moderno, piazza Diaz 5, tel. 0341-28.65.19, hotelmodernolecco.com, info@modernolecco.com, DBL 90-120 €.

Foresteria Solo Sonno, via Lazzaretto 14, tel. 333-47.81.888, solosonno.it, solosonnolecco@gmail.com, 8 posti, DBL 65-85 €.

Casa Ada, via Montessori 47/a angolo via Rovinata 33/a, tel. 335-76.63.753, info@conscioushost.it, 4 posti, DBL 60-85 €, uso cucina.

Casa 2844, corso Monte San Gabriele 73, tel. 335-76.63.753, info@conscioushost.it, 3 posti, DBL 50-65 €, uso cucina.

ARLATE: Villa Grugana. Casa del Pime, tel. 039-99.20.916 (rettore Padre Naresh), pimelecco.altervista.org/web/lecco-pime/ villa-grugana, rettore.grugana@pime.org, naresh.pime@gmail.com, 30 posti, offerta libera (si consiglia 15 € a notte) colazione inclusa.

CALCO: B&B al Roncaccio, via per Roncaccio 11, tel. 331-58.05.883, wivi.w@libero.it, 6 posti, SGL 70 €, DBL 90 €. B&B Il Torchio, loc. Vescogna 24, tel. 039-50.87.24 / 348-81.24.929, il_torchio@hotmail.com, 8 posti, SGL 50 €, DBL 70 €, TPL 80 €, servizio navetta da/per stazione.

VAPRIO D’ADDA: B&B La Finestra sul Fiume, vicolo Pizzagalli 26, tel. 335-70.11.121, Fb lafinestrasulfiumebnb, 5 posti, DBL 75 €. B&B Mirna, via Motta 5, tel. 347-77.10.711, bedandbreakfastmirna@gmail.com, 3 posti, SGL 48 €, DBL 60 €, TPL 70 €. Casa vacanza Al nido delle Rondini, piazza Cavour 30, tel. 331-94.63.366, casavacanzealnidodellerondini.it, malishvasyl5@gmail.com, 4 posti, SGL 42 €, uso cucina, lavatrice.

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GORGONZOLA: Hotel Italia 30, via Italia 30, tel. 02-39.52.67.80 / 333-92.32.911, hotelitalia30.com, info@hotelitalia30.com, SGL 70 €, DBL 100 €.

Foresteria Sirio, via Trento 19/C,

MILANO: vedi “Dove dormire” tappa 1. COLICO. Il paese dell’Alto Lario dove ha inizio il Sentiero del Viandante.

tel. 344-12.25.214, foresteriasirio.com, info@foresteriasirio.com, camere private, 15 posti, SGL 60-110 €, DBL 70-120 €, TPL 110-150 €.

Il Cammino di San Colombano, nel tratto italiano, si sviluppa su 333,4 km, di cui i primi 177,4 da Villa di Chiavenna a Milano. Le prime 10 tappe sono in prevalenza su un percorso ciclopedonale, immerso nella natura, e sono costantemente accompagnate dall’acqua: si costeggiano il lago di Como e il fiume Adda, fino ad arrivare al naviglio della Martesana. Non mancherà di imbattersi in ville storiche, antiche chiese e meraviglie naturali.

Tappa N1: Villa di Chiavenna - Chiavenna | 10,2 km | Il cammino inizia nei pressi del confine con la Svizzera; tra la dogana e il parcheggio adiacente, parte la ciclopedonale N6 (Itinerario Val Chiavenna N6 Ciclopedonale): passiamo nel sottopassaggio e seguiamo il percorso asfaltato, tutto in piano, tra boschi, ponti sul fiume Mera, prati e cascine. Da lontano possiamo ammirare le cascate dell’Acquafraggia, mentre da più vicino vediamo le Marmitte dei Giganti e qualche crotto in prossimità di CHIAVENNA .

Tappa N2: Chiavenna - Verceia | 25 km | Uscendo dal paese possiamo scegliere di seguire i segnali del cammino lungo l’antica Via Francisca (+ 6 km) oppure percorrere la ciclabile della Valchiavenna, tenendo al nostro lato il fiume Mera. I due percorsi si ricongiungono

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nella località di San Pietro di Samolaco per poi proseguire fino a Novate Mezzola. Qui, nella frazione Campo, possiamo visitare l’ORATORIO

DI SAN COLOMBANO , sorto sui resti del monastero fondato dai monaci di Bobbio. Da Novate Mezzola raggiungiamo quindi il lago di Mezzola, che costeggiamo fino a Verceia, dove ci fermiamo alla chiesa di San Fedele. Quasi tutto il percorso è su pista ciclabile perfettamente curata e asfaltata; tutt’intorno le montagne ci offrono una splendida cornice, che agevola ancora di più il cammino in leggera discesa.

Tappa N3: Verceia - Colico | 12,4 km | Nel primo tratto della tappa camminiamo sul lungolago, superiamo una galleria, costeggiamo i binari e giriamo poi verso destra, lambendo la Riserva naturale Pian di Spagna - lago di Mezzola. Qui volendo è possibile seguire una deviazione di circa 8 km e camminare nella riserva naturale (il percorso è indicato da un cartello inziale che illustra la variante e successivi adesivi marroni con freccia direzionale e il logo del Cammino). Il percorso è sempre pianeggiante e asfaltato. Ritroviamo presto l’acqua con il fiume Adda, che seguiamo lungo il Sentiero Valtellina, fino quasi all’immissione nel lago di Como. Passiamo vicini al forte di Fuentes e al forte Montecchio Nord: due fortezze militari oggi visitabili. Raggiungiamo poi il centro di COLICO: qui possiamo scegliere di concludere la tappa oppure proseguire ancora qualche km fino a Piantedo.

Tappa N4: Colico - Dervio | 12,8 km | Se abbiamo scelto di proseguire verso Piantedo raggiungiamo il santuario della Madonna di Valpozzo per immetterci sul Sentiero del Viandante. Da Colico, invece, possiamo scegliere di arrivare al santuario (+7,3 km) oppure seguire per Villatico e, tramite sentiero nel bosco, ricongiungerci al Sentiero del Viandante proseguendo fino alla bella frazione di Corenno Plinio, con il minuscolo e stupendo borgo medievale affacciato sul lago. Percorriamo ancora 1 km lungo il Sentiero del Viandante e giungiamo a Dervio, dove la tappa si conclude. Dervio, come molti comuni affacciati sul lago, è una località con un piacevolissimo centro storico.

Tappa N5: Dervio - Lierna | 18,7 km | Si prosegue sempre sul Sentiero del Viandante. Dopo Varenna è possibile scegliere tra due percorsi: variante bassa o alta (+1 km e 1.000 metri di dislivello) entrambe segnalate. A Lierna, borgo molto bello affacciato sul lago, segnaliamo il campanile romanico, uno dei più antichi della Lombardia, della chiesa di Sant’Ambrogio, dove si conclude la tappa. Alla chiesa si giunge staccandosi dal Sentiero e proseguendo con una breve passeggiata di pochi minuti lungo via Parodi.

Tappa N6: Lierna - Lecco | 17,6 km | Il percorso, molto bello, si snoda per sentieri e mulattiere attraversando diverse frazioni. Arrivando ad Abbadia Lariana, seguendo le indicazioni (cartelli arancione)

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del Sentiero del Viandante, si percorre fino alla fine via del Viandante. La via termina in uno slargo asfaltato. Lo si attraversa e si scendono i gradini, poi si comincia il nuovo tratto del sentiero (7 km), aperto a inizio 2021. La tappa si conclude a LECCO , alla basilica di San Nicolò, che si trova in vicolo Canonica 4 e potrà essere raggiunta girando a destra all’altezza del cimitero e andando verso il lungolago.

Tappa N7: Lecco - Arlate | 19,7 km | Da Lecco partiamo attraversando il ponte Azzone Visconti, che divide il lago di Como dal fiume Adda e dal lago di Garlate. Entriamo nel territorio del Parco Adda Nord e proseguiamo sulla ciclopedonale dei laghi di Garlate e Olginate, tutta in piano, sulla quale si alternano asfalto nel primo tratto e sterrato nel secondo. Percorriamo la ciclabile del fiume Adda, restando sempre sulla sponda destra del fiume, superiamo Brivio e giungiamo ad Arlate, dove concludiamo la tappa presso la CHIESA DEI SANTI GOTTARDO E COLOMBANO

Tappa N8: Arlate - Vaprio d’Adda | 22,3 km | Restiamo sulla ciclabile del fiume Adda, nel territorio del Parco Adda Nord, e giungiamo a Imbersago, dove troviamo il traghetto di Leonardo, che prende il nome da Leonardo da Vinci, il quale ne studiò il meccanismo durante il suo soggiorno a Vaprio d’Adda (al momento della redazione della guida il servizio risulta sospeso). Poco prima di Porto d’Adda vediamo sulla sinistra il SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA ROCCHETTA , e lungo il percorso incontriamo anche stupende centrali idroelettriche (Bertini, Taccani, Esterle) costruite all’inizio del Novecento e tuttora funzionanti. Superata Trezzo, con il suo castello, e CRESPI D’ADDA , con il famoso villaggio industriale, proseguiamo sulla ciclabile del naviglio della Martesana, LECCO. Piazza Cermenati con il campanile della basilica di San Nicolò.

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superiamo la storica villa Castelbarco e giungiamo a VAPRIO D’ADDA. Nei pressi della Casa del Custode delle Acque (oggi sede della Pro loco e dell’Ecomuseo Adda di Leonardo) entriamo in paese e raggiungiamo la chiesa di San Colombano, meta di questa tappa. Alcuni tratti della ciclabile potrebbero essere chiusi per periodici lavori di manutenzione dell’argine, portandoci a risalire dal fiume verso i centri abitati attraverso ripide salite.

Tappa N9: Vaprio d’Adda - Gorgonzola | 17 km | Tornati alla Casa del Custode delle Acque, seguiamo la ciclabile del naviglio della Martesana, sulla sponda sinistra, dapprima ancora immersi nella natura, poi in un paesaggio più urbano attraverso i paesi di Groppello (frazione di Cassano dove incrociamo il “ruotone” in legno, una grande ruota idraulica), Cassano d’Adda, Inzago, Bellinzago Lombardo e Gorgonzola. Il percorso, punteggiato da antiche cascine, è tutto in piano. La tappa si conclude presso la chiesa parrocchiale dei Santi Gervaso e Protaso.

Tappa N10: Gorgonzola - Milano | 21,6 km | Riprendiamo il lato sinistro della ciclabile del naviglio della Martesana che costeggia il canale attraversando diversi Comuni: siamo ormai nell’area dell’hinterland milanese, ma il corso d’acqua e la vegetazione circostante rendono piacevole il nostro avvicinarci alla città. Giunti a MILANO , la attraversiamo fino ad arrivare nel cuore della metropoli, in piazza Duomo, per poi proseguire fino alla basilica di Sant’Eustorgio, dove si conclude la nostra tappa.

Da vedere

Chiavenna Appena passato il confine svizzero, Chiavenna si apre sull’omonima valle. In origine fu stazione romana: da qui infatti giungevano le vie principali che attraversavano le Alpi; oggi è una rinomata città turistica, nota soprattutto per i suoi crotti. La COLLEGIATA DI SAN LORENZO, la cui edificazione è databile al V secolo, è la più impor-

I Tre Cornini

La vista dei Tre Cornini, tre massi in granito dalla forma curiosa che si trovano alle spalle di Morbegno, rimanda al breve soggiorno del Santo in una grotta sui monti fra Traona e Mello. La leggenda narra che tra i compagni al seguito di san Colombano ci fossero tre monaci con l’ambizione di eguagliare il maestro e rubare il segreto della sua santità. Un giorno raggiunsero il poggio che avevano scelto per spiare il Santo senza farsi scoprire, ma non tardò a giungere la punizione e i loro corpi furono all’istante pietrificati, colti nei loro atteggiamenti: il più audace che si volge al confratello, poco distante, per dirgli qualcosa, mentre il terzo fermo più lontano. Questa scena consegna per sempre a chi l’osserva la lezione che la santità non è segreta, né può essere rubata o raggiunta con sotterfugi, ma deve essere conquistata giorno dopo giorno.

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M ILANO

tante costruzione religiosa del paese. È stata più volte rimaneggiata e ampliata: il battistero è del XIII secolo, il campanile è seicentesco, gli affreschi e il portico risalgono al Settecento.

Appena fuori dal paese, il PARCO DELLE MARMITTE DEI GIGANTI occupa una vasta area interessata da fenomeni geomorfologici derivati dall’azione dei ghiacci durante l’ultima glaciazione: l’acqua e i sassi superficiali dei ghiacciai, cadendo nei crepacci, acquisivano energia che causava movimenti vorticosi, esercitando un’azione erosiva sulla roccia sottostante, scavando profonde ed enormi buche circolari. La particolarità del fenomeno ha ispirato il nome del luogo.

Nelle vicinanze, in località Borgonuovo, si trovano le due CASCATE DELL’ACQUAFRAGGIA . Il luogo impressionò anche Leonardo da Vinci che, “trovandosi a passare per Valle di Chiavenna”, le cita nel suo Codice Atlantico: “Su per detto fiume (la Mera) si trova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere...”. Ci sono diversi percorsi escursionistici attrezzati per poterle ammirare da vicino.

Oratorio di San Colombano a Campo Nell’Alto Medioevo Novate Mezzola fu possedimento dei monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio, che vi fondò il monastero di San Colombano nella frazione di Campo. L’attuale oratorio sorge sui resti del monastero ed è oggi oggetto di restauro architettonico. La conformazione è a capanna, sulla facciata le uniche decorazioni visibili sono il portale in pietra sopra l’ingresso e il rosone ottagonale. L’edificio è affiancato da un’alta torre campanaria.

Mantello e Traona A una manciata di chilometri di distanza dal percorso della tappa N3 incontriamo due interessanti testimonianze

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PADERNO D’ADDA. La campata del ponte San Michele su una gola del fiume.

dell’influenza esercitata dalla figura di san Colombano in queste terre. A Mantello la chiesa parrocchiale è dedicata ai SANTI COLOMBANO E GREGORIO (anche se è chiamata comunemente di San Marco per le processioni che si svolgono il 25 aprile). L’attuale costruzione, risalente al XVI secolo e oggetto di diversi restauri e ampliamenti, sorge sul sito di un’antica pieve monastica del borgo di Olonio e successivamente del monastero di San Colombano. La località di Mantello, infatti, nell’Alto Medioevo venne donata al monastero di San Colombano, presente qui dal 1217.

Poco distante, a Traona, troviamo un’altra chiesa dedicata a SAN COLOMBANO , risalente al XVI secolo. In Valtellina l’influenza culturale di san Colombano ha ancora oggi un forte richiamo, dovuto sia al passaggio del Santo durante la sua peregrinazione verso Bobbio, che ha lasciato strascichi di leggende, sia al possedimento di questo territorio da parte dei monaci colombaniani. Colombano si fermò in Valtellina, probabilmente dimorando sui monti tra Traona e Mello, in solitudine, e non sono poche le leggende che lo riguardano, per esempio sull’origine dei “Tre Cornini”.

Colico Affacciata sulle rive settentrionali del lago di Como, Colico ha storicamente avuto un’importanza strategica significativa per il controllo del territorio. Per questo motivo ha subito numerose dominazioni e oggi i dintorni del paese sono ricchi di fortificazioni ancora visitabili, come i FORTI DI FUENTES e MONTECCHIO NORD. Il primo, costruito nei primi anni del Seicento, è un esempio ancora “leggibile” della dominazione spagnola, mentre il secondo fu realizzato dal Regno d’Italia poco prima della Prima guerra mondiale, come sistema difensivo della Frontiera Nord verso la Svizzera e l’Austria-Ungheria.

Tra gli altri luoghi d’interesse ricordiamo l’ABBAZIA DI PIONA, lungo le rive del lago, a qualche chilometro di distanza dal centro di Colico. Fu fondata agli inizi del VII secolo dal vescovo di Como Agrippino. Della chiesa monastica originaria rimangono ancora visibili i ruderi dell’abside, alle spalle della successiva chiesa romanica. È un luogo suggestivo sia per la posizione, che si affaccia sul lago di Como, sia per le opere artistiche che custodisce al suo interno: nell’unica navata si trovano due leoni in marmo reggenti acquasantiere, mentre nell’abside si può ammirare un ciclo pittorico, risalente al XIII secolo, raffigurante Cristo e i dodici apostoli. Completano il complesso il campanile e il chiostro, le cui strutture sono finemente decorate con motivi floreali. Sotto il portico, a ridosso della chiesa, è affrescato un calendario, una lunga fascia divisa in due parti: nella prima sono raffigurati i mesi con le relative occupazioni agricole, nella seconda sono dipinti undici santi nel momento del martirio.

Chiesa di San Tommaso di Canterbury Dedicata a Tommaso Becket, la chiesa nella piccola località di Corenno Plinio è stata costruita alla fine del XII secolo e conserva al suo interno affreschi

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➜ M ILANO

della scuola gotica comasca. Particolari le tre arche sepolcrali, due addossate alla facciata e una al muro laterale, realizzate nella prima metà del Trecento.

Lecco Con una storia fortemente legata all’economia industriale, solo negli ultimi anni la città si è riscoperta meta turistica, ricca di luoghi di interesse storico/artistico e immersa in un pregevole contesto naturalistico. Innanzi tutto, Lecco è la città de I promessi sposi. Tantissimi sono i riferimenti all’opera e alla vita di Alessandro Manzoni, a cominciare da VILLA MANZONI, in cui lo scrittore trascorreva la villeggiatura da fanciullo, oggi museo a lui dedicato.

Nel centro storico si visita il PALAZZO DELLE PAURE , un polo museale che racchiude mostre di arte contemporanea e l’Osservatorio alpinistico lecchese. Fino al 1964 l’edificio fu sede dell’Intendenza di Finanza, dove i cittadini si recavano per pagare le tasse, da qui il nome Palazzo delle Paure.

Il santuario di NOSTRA SIGNORA DELLA VITTORIA è una chiesa profondamente significativa per i lecchesi: fu costruita in memoria dei caduti della Grande Guerra e ogni sera alle sette le campane battono undici rintocchi ricordando i soldati morti in battaglia. All’interno racchiude alcune opere d’arte e la cripta dei caduti.

Uno dei simboli della città è il CAMPANILE DELLA BASILICA DI SAN NICOLÒ : conosciuto come il “matitone”, fu costruito sopra un torrione del Quattrocento ed è alto 96 m, quanto il Big Ben. Circa settecento anni fa Lecco era stata fortificata grazie all’opera di Azzone Visconti, che aveva voluto la costruzione del castello e del primo ponte della città, chiamato “ponte vecchio” o PONTE AZZONE VISCONTI . Si trova, citando Manzoni, nel punto “in cui il lago cessa e l’Adda ricomincia”, a controllo delle vie

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CRESPI D’ADDA. La ciminiera svetta sul villaggio operaio.

di comunicazione. Non possiamo lasciare Lecco senza aver camminato per i vicoli di PESCARENICO , un antico villaggio di pescatori, oggi rione cittadino, citato ne I promessi sposi: da qui infatti parte Lucia con una piccola barca, per fuggire da don Rodrigo, come raccontato nello struggente brano “Addio ai monti”. Oggi il piccolo quartiere ha mantenuto il suo fascino, con le casette colorate e le barche ormeggiate.

Santuario di Santa Maria del Lavello Si trova sulla sponda sinistra del fiume, opposta al nostro Cammino, all’altezza di Calolziocorte. È stato recentemente ristrutturato e riportato all’antico splendore, ma il santuario ha subito una serie di vicissitudini storiche segnate da un susseguirsi di distruzioni e ricostruzioni.

Santuario della Madonna della Pace alla Rocchetta In cima a una scalinata nei pressi di Airuno, il santuario sorge sulle fondamenta di un antico castello. Dalla sommità della collina dove è situato offre un pregevole panorama sulla valle e sull’Adda.

Chiesa dei Santi Gottardo e Colombano Lungo l’Adda si incontrano significative testimonianze di un’antica devozione a san Colombano. Ad Arlate, poco dopo l’uscita dal lago, si trova l’antica chiesa intitolata in origine a san Colombano (cui si è poi aggiunto Gottardo, abate di Cluny), collegata nel Medioevo a un monastero femminile cluniacense del luogo. Si tratta di una chiesa in stile romanico lariano, realizzata con l’utilizzo di materiali del posto: la pietra molera della Brianza. All’interno si possono ammirare un grande affresco con la figura di Cristo Pantocratore e la particolare abside principale decentrata rispetto all’asse della chiesa.

Il villaggio operaio di Crespi d’Adda Tra i meglio conservati d’Europa, oggi Patrimonio dell’umanità Unesco, ancora prima di essere un villaggio reale Crespi d’Adda è stato per molto tempo un ideale, un progetto visionario del suo fondatore, Cristoforo Benigno Crespi: un imprenditore illuminato che a fine Ottocento crea una città giardino, al confine tra mondo contadino e mondo industriale. Ancora oggi le case sono abitate dai discendenti dei lavoratori originari della storica fabbrica tessile.

Vaprio d’Adda Il Cammino, all’arrivo nel paese affacciato sull’Adda e sul naviglio della Martesana, permette di godere dello stesso colpo d’occhio dipinto da pittori settecenteschi come Bernardo Bellotto e Gaspar van Wittel, così come il paesaggio dell’antico porto di Canonica, in fronte a Vaprio, raffigurato in un disegno leonardesco che ritrae il traghetto di Imbersago (oggi alla Royal Library di Windsor), è perfettamente conservato dopo oltre cinque secoli. In centro, non lontano dalla stupenda chiesa di San Colombano (vedi approfondimento), segnaliamo: la CHIESA DI SANT’ANTONIO DA PADOVA ,

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del XVIII secolo, e la PARROCCHIALE DI SAN NICOLÒ , edificata tra 1816 e 1817 su progetto dell’architetto Luigi Cagnola. La chiesa, che all’interno conserva lo storico e impressionante (3.600 canne) organo Bernasconi, venne costruita in soli venti mesi grazie alle donazioni e al lavoro gratuito delle maestranze e dei parrocchiani: ancora oggi è noto il detto “lavorare per la chiesa di Vaprio”, cioè a titolo gratuito.

VILLA MELZI , dove a lungo soggiornò Leonardo da Vinci lavorando agli studi sull’idraulica, la natura e il paesaggio lombardo, fa parte delle settecentesche “ville di delizia” frequentate nei mesi estivi dai nobili milanesi. Ville che ritroviamo anche nelle successive località affacciate sulla Martesana lungo il percorso verso Milano.

Milano Moltissimi sono i luoghi da visitare, dal duomo al castello Sforzesco, dal teatro alla Scala al Cenacolo leonardesco, che tutti conoscono; è impossibile qui fornirne una descrizione esaustiva, quindi preferiamo concentrare la nostra attenzione su alcuni dei luoghi che esistevano all’epoca in cui Colombano fu a Milano e che sono in qualche modo legati a lui. San Colombano infatti dimorò a lungo a Milano durante la sua opera di evangelizzazione e, sebbene non si sappia di preciso dove abbia soggiornato, probabilmente non era lontano dalla corte longobarda, anche se, vista la radicata abitudine del Santo a trascorrere periodi di isolamento eremitico, si può ipotizzare che egli abbia alternato al soggiorno urbano anche momenti trascorsi in qualche sede appartata fuori dalla città. Tra gli antichi luoghi di culto dedicati a santi e martiri della prima età cristiana, che si può supporre san Colombano abbia visitato, vi sono alcune delle basiliche più importanti della città, come San Simpliciano, San Nazaro Maggiore e San Lorenzo.

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VAPRIO D’ADDA. La chiesa di San Colombano, edificata nel XII secolo.

Anche la BASILICA DI SANT’AMBROGIO, edificata tra il 379 e il 386 per volere dello stesso vescovo Ambrogio, santo patrono e protettore della città e ivi sepolto accanto ai corpi dei santi Gervasio e Protasio, fu con molta probabilità visitata dal Santo irlandese. Al suo interno la cappella di San Vittore in Ciel d’Oro conserva il più antico ritratto di sant’Ambrogio, mentre nella navata centrale si ammira un serpente dorato che, secondo la leggenda, sarebbe stato forgiato da Mosè e che anticamente si credeva potesse guarire dai morsi di serpente, dalle malattie intestinali e dai vermi. Prima di entrare dal cancello sulla sinistra si trova la cosiddetta colonna del diavolo, dove sono visibili due buchi; secondo la leggenda il demonio, durante una lotta con sant’Ambrogio, vi conficcò le corna. In una visione più laica, i due buchi anticamente erano semplicemente la sede di un cancello. Lungo la strada che conduce a Pavia, capitale del regno dei longobardi, sorge la BASILICA DI SANT’EUSTORGIO. La fondazione della chiesa risale al III-IV secolo, come testimoniano alcuni ritrovamenti di epoca paleocristiana all’interno dell’abside. Il campanile, realizzato intorno al 1300, è il più alto di Milano e sulla cima si può vedere una stella, simbolo dei Magi e del loro cammino: all’interno infatti sono conservate le loro reliquie; ricevute in dono nel IV secolo dall’imperatore Costante, furono trasferite a Colonia da Federico Barbarossa e in parte furono restituite nel 1904 per essere collocate definitivamente in una cappella a loro dedicata. L’edificio è frutto di diversi interventi e restauri avvenuti nel corso dei secoli. All’interno non c’è divisione tra lo spazio centrale e le parti laterali, per l’esigenza dei frati domenicani, a cui venne assegnata la basilica nel XIII secolo, di non avere ostacoli interni che impedissero l’ascolto da parte dei fedeli. È da questa basilica che idealmente riparte la peregrinazione di san Colombano verso Bobbio, e proprio da qui prendono le mosse anche le prossime tappe del nostro cammino.

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La chiesa di San Colombano a Vaprio d’Adda

È certo che la chiesa risulti già edificata entro il 1155, anzi – almeno secondo la tradizione locale – la fondazione è fatta risalire allo stesso san Colombano, durante il suo soggiorno in Lombardia; probabilmente eretta sul luogo di un tempio più antico, a essa era associata in età medievale un’istituzione monastica, ed era verosimilmente presente anche una struttura di accoglienza per i pellegrini. Nelle sue forme attuali, l’edificio è il risultato di un radicale intervento di restauro storico avvenuto tra il 1959 e 1970 e del più recente, di tipo archeologicoconservativo, avvenuto tra il 2017 e 2019.

La chiesa, con l’abside a oriente e un’aula di forma rettangolare con copertura lignea, presenta un grande arco in pietra a doppia ghiera che segna longitudinalmente la metà della struttura, mentre la parete di fondo si apre in tre fornici con un notevole effetto scenografico, unico nel suo genere. Il fornice centrale, maggiore e più alto e largo rispetto ai due laterali, dà sul presbiterio con volta a botte e si conclude con abside semicircolare. L’abside, completamente affrescata da diverse e successive campagne pittoriche sovrapposte (almeno quattro, dal Due al Settecento), presenta una croce gemmata nel catino, una fascia intermedia di santi, tra cui san Colombano in una rara, se non unica, raffigurazione secondo gli stilemi antichi: senza barba, con i capelli rossicci e una tonsura rispettosa della regola, con un saio bianco e una colomba bianca sulla spalla destra. I capitelli e le decorazioni scolpite risultano parte della prima fase della chiesa e, in maniera circolare, contrappongono il bene al male riprendendo passi biblici, come quello relativo al profeta Daniele nella fossa dei leoni. È possibile vedere anche un fregio dipinto secondo la tradizione dell’epoca e oggi raro da trovare nella sua cromia originaria.

La facciata principale è aperta in basso da un portale strombato con una serie di semicolonne e piedritti smussati, completato da una fascia scolpita con sculture sulle lesene anche nella parte inferiore. Particolare la sirena bicaudata che si regge le due code con le mani. Così come all’interno, la decorazione scolpita è originaria e, oltre che sul portale, è presente nelle lunette delle due porte laterali e posteriormente nell’abside. Anche qui il richiamo è a episodi biblici, con l’aggiunta di scene di caccia e falconeria che rappresentano con ogni probabilità sia la committenza sia la vita quotidiana medievale del borgo di Vaprio.

Di grande interesse, infine, è l’immagine del Santo raffigurata in un rozzo bassorilievo posto all’esterno, sopra una porta laterale, entro cui campeggia la sua figura, con mitria e pastorale, nell’atto di benedire tre persone che tengono in mano un pane (forse alludendo alla distribuzione di cibo ai poveri che usava nei monasteri medievali); si tratta, probabilmente, della più antica immagine di san Colombano esistente in Italia.

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