Teri Volini

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Teri Volini, La Montagna Stregata, Centro d‟Arte e Cultura Delta, Potenza 1986.
Teri Volini, Dossier LaMontagnaStregataadArlesenProvence,Studio10Arte,Potenza, 1987.
Teri Volini, I Giardini di Mare e di Terra, Studio 10 Arte, Potenza,1987.
Teri Volini, Il Ritmo del Nardo e della Stella, Centro d‟Arte e Cultura Delta, Milano,1991.
Teri Volini, DossierIgiovaniincontrano la Poesia, EdizioniPrimavera mondo giovane, Milano 1991
Teri Volini, Il modo di vestire delle nostre antenate, Dee,1995.
Teri Volini, Archeologiae mitoarcheologia. La tessitura nell'antichità: simbologiadei tappetidella Vecchia Europa e dell'Anatolia, Dee,1995.
Teri Volini, Arte tessile, Simboli archetipi, tessiture anatoliche, Dee, 1996.
Teri Volini, I misteriosiglifidell‟Ager Cuneatus. Acropolis diCroccia, ricerca mitoarcheologica,stesurapreliminare, Dee,1996.
Teri Volini, L‟Arte come esperienza fondamentale, (“I pittori e il volto della città”), Ermes 1997
Teri Volini, Risemantizzazione, rimettere in piedi il mondo a testa in giù, AAM Terra Nuova, 1998-1999.
Teri Volini, L‟Arte come esperienza fondamentale, Dee, 1999.
Teri Volini, Il Ritmo del Fuoco, Dee, Delta Edizioni, 1999.
Teri Volini, Il Reale Invisibile, La Ragnatela I, Delta Edizioni,1999.
Teri Volini, Il Reale Invisibile, La Ragnatela II, Delta Edizioni, 2000.
Teri Volini, Madonne e Streghe a Castelmezzano, prima stesura, Dee, 2000.
Teri Volini, RiVelAzione. vivere l'arte nell'esperienza quotidiana, Delta Edizioni, 2000.
Teri Volini, I misteriosi glifi, Anteprima, Delta Edizioni, 2000.
Teri Volini. Ricerca sul silenzio storico del femminile, Delta Edizioni, 2003.
Teri Volini, Il Sentiero della Luce1 ,Dee,Delta Edizioni2004.
Teri Volini, Dossier Extra. Laparolaspecchio dellacoscienza, Delta Edizioni, 2004.
Teri Volini, Message in The Bottle, Dossier Land Art, ISA Levi, Rionero in Vulture, 2005
Teri Volini, Il Reale Invisibile - La Ragnatela. Delta Edizioni, 2006.
Teri Volini, The Real Invisible. The Spiderweb. Delta Edizioni, 2006.
Teri Volini, La Casa delle Erbe, Delta Edizioni, 2006.
Teri Volini, La scultura Sociale, Delta Edizioni, 2007.
Teri Volini, La Vi(T)a Creativa, Delta Edizioni, 2008.
Teri Volini, Il Sentiero della Luce 2 , Dee, Delta Edizioni 2008.
Teri Volini, La Bella Terra, Delta Edizioni, 2009.
Teri Volini/Lello Romano, Percorsi d‟arte e vita, Delta Edizioni, 2010.
Teri Volini, Le Bande Rosse di Serra d‟Alto, 2015.
Teri Volini, Onorare il valore della pace, Intitolazione Gimbutas.1a parte, Il Capricorno, 2017.
Teri Volini, L‟artista di fronte alla natura, Dee, Delta Edizioni, 2017.
Teri Volini, Universi, Il Segno, 2017.
Teri Volini, Omaggio a Gimbutas parte 1a, Dee, dicembre 2017.
Teri Volini, Serra d‟Alto, parte 2a, Il Capricorno, ottobre 2018.
Teri Volini, Omaggio a Marija A. Gimbutas, parte 2a, Dee, 2018.
Teri Volini, Le pietre visionarie, Dee, Delta Edizioni, 2019.
Teri Volini, Amanda, cronologia della passione, anteprima , Dee, 2020.
Teri Volini, Portatrici di memoria. Memorie di Rosaria Santoro. Anteprima Dee, 2020
Teri Volini, Universi, Il Segno, ristampa, 2019.
Teri Volini, Amanda, Dee, Delta Edizioni, 2020.
Teri Volini, Lisa. Adolescenza al tempo del Corona Virus, Corona Book, Vaccini di scrittura creativa, Edigrafema, 2020.
Teri Volini, Una panoramica dell‟arte di Teri Volini tra pareidolia, serendipità, apofenia, metamorfosi, trasfigurazione, Dee, 2020.
Teri Volini, La visione pareidolitica, Dee, Delta Edizioni, 2021.
Teri Volini, Arte Involontaria, Dee, Delta Edizioni, 2021.
Teri Volini, Art&design, Dee, Delta Edizioni, 2021.
TeriVolini,MemoriedelCovid19,acuradiA.M.Salvatore,CircoloCulturaleSpaventa Filippi,2021.
Teri Volini, Processo a Dante, Editrice Universosud, 2022.
Teri Volini, Pareidolia a Pietrapertosa, Dee, Delta Edizioni, 2022.
Teri Volini, Glifi, Una ricerca mitoarcheologica in Basilicata, Edizioni Hermaion, 2022.
Teri Volini, Biografia Artistica Ipertestuale: Parte I. Dalla Montagna Stregata alle performances e installazioni.
Teri Volini Biografia Artistica Ipertestuale II. .Fare arte all’inizio del 3° millennio.
Teri Volini Biografia Artistica Ipertestuale III. L’Arte che crea strutture nella società.
Teri Volini Biografia Artistica Ipertestuale IV. L'Arte Resiliente.
Teri Volini Biografia Artistica Ipertestuale V. .Bellezza cuore coraggio.
Teri Volini Biografia Artistica Ipertestuale VI. Il Coraggio di vivere. La Bellezza di creare, work in progress
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Biografia ipertestuale di Teri Volini
in libera consultazione per gli estimatori e le estimatrici
Biografia artistica ipertestuale di Teri Volini - parte 1a, pagine 404Dalla Montagna Stregata alle performances e installazioni
https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia__artistica_teri_volini_pa
Biografia artistica ipertestuale di Teri Volini - Parte 2a
Fare arte all‟inizio del terzo millennio fino al 2009 – pagine 416https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia_artistica_ipertestuale_di_fcc29ada2a5632
Biografia artistica ipertestuale di Teri Volini - parte 3a
L‟Arte che crea strutture nella società dal 2010 al 2014 - pagine 434
https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia_artistica__teri_volini__3a_parte_dal_201
Biografia artistica ipertestuale di Teri Volini, parte 4a
L'arte Resiliente anni 2015-2016 – pagine 422
https://issuu.com/home/published/biografia__parte_4a_pdf_def_x_stampa_e_issuu_25_1_
Biografia Artistica Ipertestuale, parte 5a agg.ta Lasciare orme profonde - 2017- 2018 - Pagine 424 https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia__5_pdf_dernier_28__4_21_
Biografia Artistica Ipertestuale, parte 6a - Bellezza, coraggio, cuore work in progress
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DOSSIER DEI TESTI CRITICI ED ESTIMATIVI agg.to sett. 21, EBOOK IPERTESTUALE Pagine 116, con img. a colori e link attivi https://issuu.com/home/published/testi_critici_e_poetici_pe_teri_volini-_dossier_a
*CICLI delle OPERE PITTORICHE di TERI VOLINI - EBOOK IPERTESTUALE ILLUSTRATO di pagg. 73
https://issuu.com/terivolini9/docs/opere_pittoriche_di_teri_volini_-_e
PERCORSI D‟ARTE IN BILOCAZIONE – DOPPIA MOSTRA ANTOLOGICA di Teri Volini - Museo e Pinacoteca provinciale di Potenza. ebook Pagine 152 -Maggio – Giugno 2017 LE IMMAGINI SPECIFICHE IN PINACOTECA DA PAG 30 A PAG. 66 https://issuu.com/home/drafts/dhpzty5xqsg/file https://issuu.com/home/drafts/dhpzty5xqsg/file
PERCORSI D‟ARTE IN BILOCAZIONE - MUSEO ARCHEOLOGICO PROVINCIALEFar pace con la terra e con l‟umanità - Performances, Installazioni e Manifesti d‟ArtistaLE IMMAGINI SPECIFICHE DELLA MOSTRA NEL MUSEO ARCHEOLOGICO da pag. 30 a pag. 66
MOSTRA DOPPIA, MUSEO ARCHEOLOGICO: SCOPRI LA SEZ. VIDEO su sintesi biografica
LA PACIFICAZIONE CON LA TERRA E CON L'UMANITÀ Opere per la Pace: - 2a parte - UMANITÀ - ebook ipertestuale, pagg.423 https://issuu.com/terivolini9/docs/la_pacificaz_27_giugno_21_umanit_pdf_
PERCORSI D‟ARTE IN NATURA – una mostra a cielo aperto nell‟abbraccio degli alberi uno splendido ebook a colori di pagg.120Issuu - Publication https://issuu.com/home/docs/kagg1ndzx Oppure:
https://issuu.com/home/published/percorsi_d_arte_in_natura_ult_pdf__29_4_21__h_16__?fbclid=I wAR0zq8Mb8WvhskIQ7WW5xc3D6B8DP9GtClvcb1xTbDTyKole_OnNS-3I9Ao
Con anteprima VIDEO - realizzato per Percorsi d'arte in natura da Angelo Sagarese, in collaborazione con Emma Giuliano e Lia Zanda - con ROCCO ZUCCHERO e TERI VOLINI https://www.youtube.com/watch?v=aRN6DSuHpRw
*THE SOCIAL SCULPTURE - La (S)cultura Sociale di Teri Volini - 2a versione – pagine 156https://issuu.com/home/published/the_social_sculpture_e_book_integrale_pdf_x_issu
INTITOLAZIONE GIMBUTAS 30 4 19 2019 ALBUM Facebook https://www.facebook.com/media/set/?set=a.2418258744862185&type=3
IL REALE INVISIBILE - LA RAGNATELA - in italiano pagine 50 http://issuu.com/terivolini/docs/il_reale_invisibile_-_la_ragnatela_
THE REAL INVISIBLE. THE SPIDERWEB in english pagg. 35 https://issuu.com/terivolini/docs/the_x_issu_last___real_invisible_th
*PRESENTAZIONE ANIMATA DEL PERCORSO ARTISTICO di TERI VOLINI a cura del prof. Lello Romano pagg.17 https://issuu.com/home/published/lello_romano_presentaz_animata_per_teri_volini_pdf
*MOSTRA LA BELLA TERRA - Biblioteca Nazionale, pagine 54 https://issuu.com/home/published/la_bella_terra_-_mostra_biblioteca_nazionale_di_t
*MOSTRA LA BELLA TERRA – GLI EVENTI- pagine 94 . https://issuu.com/terivolini9/docs/la_bella_terra_-_mostra_biblioteca_nazionale_-_eve
*MOSTRA BRASILICATA- pagine 65
https://issuu.com/home/published/brasilicata_tour_aggiornato_teri_pdf
*VITA DURA PER LE ARTISTE IN BASILICATA pagg. 58 https://issuu.com/home/published/intervista_totaro_ziella_a_teri_volini_30_dic_2015
EXTRA Dossier pagine 12: https://issuu.com/terivolini/docs/extra_-_dossier
*PREMESSE ALLA BIOGRAFIA ARTISTICA di Teri Volini - pagine 68
https://issuu.com/home/published/premesse_a_biografia_artistica_di_teri_volini_t
*DOSSIER LAND ART - TERI VOLINI E ISTITUTO D'ARTE ISA LEVI di Rionero in Vulture - pagg.52
https://issuu.com/terivolini9/docs/dossier_land_art_-_teri_volini_-_istituto_d_arte_i
MONOGRAFIA PER IMMAGINI SU DADA
https://issuu.com/terivolini/docs/monografia_per_immagini_su_dada
I GIOVANI INCONTRANO LA POESIA – DOSSIER PRIMAVERA MONDO GIOVANE pagg.15 http://issuu.com/terivolini/docs/i_giovani_incontrano_la_poesia
*L‟ARTISTA DI FRONTE ALLA NATURA
https://issuu.com/home/published/dossier_ebook_orizz_l_artista_di_fronte_pdf_agg_
*L'ARTE COME RIVELAZIONE – da una intervista a Teri Volini di Marino Faggella https://issuu.com/terivolini9/docs/intervista_faggella_pdf_30_dic_15
ZOLLE - pagine 12 - con link alla galleria virtuale https://issuu.com/terivolini/docs/zolle_ebook UNA BELLA SINERGIA FRA ARTISTE, Teri Volini, Italia, Helène Gritsch, Austria https://issuu.com/terivolini9/docs/una_bella_sinergia_fra_artiste_pdf_
UNA BELLA SINERGIA FRA ARTISTE, Anna Faraone e Teri Volini, in Marcia Salvalacqua a Matera
https://issuu.com/home/published/ebook_salvalacqua_faraone_pdf_15_6_23_
GLIFI , Testi critici, commenti e riflessioni dei lettori e delle lettrici https://issuu.com/terivolini9/docs/testi_critici_commenti_riflessioni_pdf_agg.to13_6
UNA SCELTA DI LIBRI IN VERSIONE STAMPATA
richiedibili all‟Autrice terivolini.art@gmail.com
L'Arte come esperienza fondamentale - Il Ritmo del FuocoIl Reale Invisibile. La Ragnatela I - Il Reale Invisibile. La Ragnatela II
Una collezione di 4 volumetti (11 x 15,50 l‟uno), tenuti insieme da un filo rosso.
Alcuni argomenti: 1. Sacralità del Sogno. La montagna Stregata .La Sirenetta. L‟arte come terapia di guarigione. Rompere il guscio.
2. L‟Evento . La Ricerca. 3.L‟Evento. La Grande Installazione. Soft Art. 4.Ricerche: Armë. Castelmezzano .Mandala. Piazza S.Maria dell‟Olmo. Annodando. La Ragnatela. I Tarantolati. Un ipnotico concerto. Il tempo usa e getta. Archetipi. Land Art Arte coinvolgente.
Stralcio da L’Arte come esperienza fondamentale
La Sirenetta
Le ferite alla sensibilità sono state il primo prezzo da pagare di fronte alle bellissime esperienze e agli appaganti, emozionanti risultati nel frattempo concretizzatisi... Cresceva intanto il numero dei miei conoscitori ed estimatori, e si approfondiva la ricerca. Il prezzo più alto l'ho pagato con la perdita - per un lungo periodo quasi totale - della voce: continuavo eroicamente a far fronte ai miei impegni familiari e a quelli scolastici, ma oltre all'obiettiva fatica e a dispetto dei risultati comunque positivi, mi ritrovavo insoddisfatta, soffrendo un alto senso di frustrazione tra il desiderio di essere una donna, una moglie, una docente, una madre perfetta e affettuosa e l'esigenza di non esserlo tuttavia in maniera convenzionale
Non credo ci sia un'ansia esistenziale maggiore di questa, dover accettare ciò che è “legge” nella cultura in cui si vive, mentre la crescita personale e le nuove consapevolezze man mano acquisite esigono importanti alternative ed un appagamento in tal senso difficilissimo da realizzare. Nasce un conflitto interiore che alla fine non riuscendo a trovare soluzione - e non potendo comunque rimuove o nascondere le sue cause - provoca disagio e malattia.
Non dirò di tutte le traversie e della disperazione per quella che ho vissuto come una mutilazione ancora più beffarda - mi sembrava - dopo aver studiato molto seriamente con lunghi soggiorni all'estero e grazie ai sacrifici dei miei genitori, diverse lingue straniere, ed essermici laureata, però oggi nonostante il problema vocale non sia del tutto risolto posso affermare di essere stata coraggiosa e saggia nel trasformare in positivo quella dolorosa esperienza: grazie ad un forzato e prolungato esilio dal mondo, ho potuto dedicarmi all'arte e in genere allo studio alla riflessione all’approfondimento personale. Ho provato fino in fondo la potenza di questa esperienza, soffrire e poi riemergere. Forse anche qui c'è stato l'intervento della Musa che voleva tutta intera la mia dedizione. E certo mi sento di affermare con le parole di Robert Graves che “Fu virtù non rimanere / e per vie e caparbie ed eroiche / cercarla sulla bocca del vulcano / tra i banchi di ghiaccio o là dove la pista si perdeva / Colei che ogni cosa che sopra ogni cosa / desideravo conoscere / sorella del Miraggio e dell'Eco (Robert Graves, La Dea Bianca). In tempi recenti mi è stato suggerito l'accostamento tra la mia vicenda reale e quella simbolica della Sirenetta di Andersen, che “ aveva perduto la voce per poter camminare”. Tale metafora, suggerita forse per darmi coraggio, è in effetti incredibilmente attinente ed ha il l pregio di commuovermi e di rasserenarmi: sono le mie opere a parlare per me e il cammino prosegue...
Stralci da: Il Reale Invisibile. La Ragnatela II
Piazza di Santa Maria dell'Olmo a Castelmezzano
Quando esce di casa per andare in piazza, l'abitante di Castelmezzano dice Uà ntà l’Olm, che significa letteralmente “vado nell'olmo” e cioè ”vado nella piazza di Santa Maria dell'Olmo”. Così in effetti veniva da sempre chiamata quella che è stata poi ribattezzata Piazza Caizzo, in memoria di un compaesano morto durante la seconda guerra mondiale e decorato con medaglia d'oro. Senza voler mancare di rispetto alla memoria di quel giovane, vittima della follia umana di cui la guerra è la più perfetta manifestazione, e pur comprendendo le intenzioni di coloro che hanno voluto onorare un caduto, simbolo di tutti i morti in guerra, ritengo che sarebbe stato più saggio chiamare col suo nome un'altra piazza, o una strada principale del paese, evitando di eliminare l'antichissimo collegamento con la protettrice di Castelmezzano.
Tale sostituzione si configura come una vera e propria dissacrazione, un'offesa non solo verso la Madonna, ma nei riguardi della pietas spopolare stessa, di quel senso del sacro così profondamente insito nella gente, che si esprime fin dai tempi più antichi con l'attribuzione di un luogo centrale - il cuore del paese - alla Madre Divina ed in particolare ad una Madonna collegata ad un albero, in questo caso l'olmo.
Tutto ciò riporta ad un lontanissimo passato, ad ancestrali devozioni e ad ancor più antichi culti, in cui l'Albero era la sede stessa della divinità, se non la sua incarnazione: per inciso desidero ricordare una delle epifania più e più affascinanti di Madonna, la Madonna Arborea come l'Incoronata di Foggia, assisa sulla chioma di una quercia.
Non a caso la maggior parte delle statue delle nostre madonne sono ricavate da alberi, icone lignee discendenti dalle divinità arboree del tempo dei tempi... Per lo sviluppo di questo interessante argomento rimando ad ulteriori ricerche, come Madonne e streghe a Castelmezzano
Quanto all‟Olmo, esso è per tradizione considerato un albero sacro non solo in culti locali; veniva impiegato come sostegno delle giovani viti e divenne la “madre” del dio del vino. Tale dipendenza viene citata anche in diversi testi, tra cui Ii Pastore di Herma, antico libro cristiano apocalittico, e in Robert Graves, La Dea Bianca...
Stralcio
Non bastando l'attribuzione pressoché totale di nomi di personalità maschili a strade piazze vicoli e salite - come d'uso un po' dappertutto - anche la denominazione di Santa Maria dell'Olmo, che simboleggiava il riferimento a valori femminili come il dare e mantenere la vita, la Madonna come madre protettrice nutrice, venne sostituita con il nome di un militare, cioè di chi è tenuto a dare la morte, a sfidarla o a riceverla, come nel caso del povero Caizzo.
Stralcio da Il Ritmo del Fuoco. La Ricerca
La danza della corda è anche il titolo di un trittico dipinto dell'artista, in cui un filo rosso collega fra loro tre fanciulle intente in una gioiosa danza creatrice cosmica: è la ternità femminile che Danza la vita.
Il Nastro Rosso, uscendo virtualmente dal quadro, si ingrandisce e si prolunga indefinitamente, prendendo vita propria e iniziando così il suo viaggio La danza della corda è strettamente connessa con il principio di armonia universale evocando da un lato le corde vibranti - particelle infinitesimali di cui oggi la scienza considerato, superato anche il concetto di atomo, ci conferma essere composti- dall’altrolecordestrumentali, dunque il suono primordiale, la vibrazione originaria dall'altro ancora il cor, cordis, il Cuore, ricordandoci lo stesso lo strettissimo rapporto tra il nostro battito interno e la pulsazione dell'immenso corpo universale.
Questo titolo vuole essere anche l'espressione dello stupore dell'artista che, prima ancora di sapere consapevolmente di tante connessioni, ne ha manifestato l'essenza con la sua pittura ed ha scoperto ad esempio - solo dopo aver dipintol’ opera - l'esistenza di un ’antichissima danza originaria di Cnossos, nell'isola di Creta, di primaria importanza per i riti connessi al femminile, ai suoi misteri a quelli del Cosmo, chiamata appunto danza della corda grande performance sull'Etna, Il Ritmo del Fuoco, fa riferimento agli elementi primordiali, fulcro di questa e delle successive azioni simboliche insieme alla ciclicità stagionale ed astrale. Essariportaalsangueciclicofemminile,ancoroggitabù,l’unico sangue al mondo che non scaturisce a causa di malattia, uccisione o violenza, ma per indicare il rinnovamento mensile, l’alternarsidellapotenzialitàprocreatrice.
Il riferimento culturale e quello istintivo trans-temporale - dicuisifaportatricel’Opera–a quelle civiltà preziose e misconosciute, in cui era predominante il valore della Vita ed in cuiilFemminileeraoltremodorispettatoe divinizzato,offrealledonned’oggiunsupporto fondamentale per ritrovare fiducia in sé, autorevolezza e coraggio per la propria esistenza. Recuperando l'antica voce delle Antenate, potremo ri-cordare, rivalutare e riproporre con forza al mondo tutti i valori connessi a quel Principio, che – se condivisi e praticati da uomini e donne di buona volontà - saranno i Valori della nuova Terra, i Semi della nuova Umanità..
Link IL RITMO DEL FUOCO, ETNA http://www.terivolini.it/html/performances2.htm
dall'arte involontaria alla Ierofania, dimensioni 15 X 21, pagg 40 DEE
argomenti:
Rivedere l‟Invisibile, Simboli, Descrizione e decodificazione dei simboli, Doppia X, All‟inizio è il Femminile, Arte spaziale, Kilim, Benediciamo l‟ignoranza, Levarsi in volo, Losanga o Rombo, Punto e losanga con punto centrale, Le
Insegne della Dea, Il Risveglio della Dea, La Dea stralcio
Il principio femminile
Lo scopo principale della ricerca è la riscoperta e la rivalutazione del principio femminile come portatore di valori connessi con il dare e il mantenere la vita. Questi valori sono incarnati e sostenuti dalla Dea, che simboleggia il principio universale, ed è - in tutte le sue manifestazioni, nel cosmo, sulla terra e presso tutti gli esseri viventi - l’Energia luminosa, la Fonte e il Sostegno dell’esistente. Questa riscoperta è di fondamentale importanza perché sottintende un cambiamento, ormai indispensabile, non solo per la felicità dell’umanità ma per la sopravvivenza del pianeta e di tutti gli esseri …
Il cambiamento consiste nel passaggio dalla modalità mortifera tuttora in auge ad un’altra che protegga e sviluppi la vita…
Quando parliamo di dea - luce, non ci riferiamo solo alla sua immagine mitologica - presente peraltro in tutte le più antiche culture- ma alla sua qualità metaforica e reale che è il profondo splendore insito in ciascuno/a di noi come esseri di luce, alla ricerca della grandezza infinita del nostro divino sé.
Non c’è dicotomia: la luce si riferisce all’essenza reale, alla bellezza dell’esistente, e a quella chiarezza, invocata dalla nostra mente, che - se ritrovata - può cambiare in maniera radicale le nostre vite, poiché saremo in grado di percepire fin in fondo quella riscoperta preziosità e non vorremo più perderla…Esperire dunque un sentiero di luce può essere il primo passo per l’attivazione di un percorso nuovo, nel quale il simbolo della dea porti un significativo flusso di consapevolezza, accompagnata dalla determinazione nel perseguire i ricompresi valori: la pace, l’armonia, la bellezza e la pienezza del vivere… Tutto ciò che occorre se vogliamo un futuro per noi stessi e per inostri figli…
stralcio
Invitare a percorrere un Sentiero di Luce nella città di Milano, lucente semmai di insegne, di auto sfreccianti e di giganti dagli occhi di cristallo? L’idea potrebbe sembrare del tutto peregrina, se a proporlo non fosse un’artista che ritiene di avere consapevolezza della propria ricerca.
E proprio lei, che proviene dall’antica terra dei boschi e della magia, la Lucania - dove i sentieri sono ben più naturali, ricchi del fascino ombroso delle piante e densi di profumi e di mistero - è ancor più intrigata dal ritrovarne uno, e per di più di Luce, dove meno si penserebbe di cercarlo: in mezzo al cemento, tra le pozzanghere che riflettono il cielo grigio dopo la pioggia o s’intridono di neve grigiastra, nella polvere striata, nell’odore irrespirabile del traffico; sulle pezze scure di catrame, vicino ai distributori di benzina, tra mozziconi di sigarette e lattine accartocciate, sull’asfalto rigato, tra cicche e residui di terriccio sabbioso nero di smog; e… sui tombini.
In questo scenario - apocalittico per chi sogna un mondo solare sano e respirabile - lei, che comunque ama questa città tanto da essere diventata transumante per scelta - quel Sentiero di Luce l’ha trovato davvero…Si tratta di un sentiero e di una luce molto particolari, come si vedrà in seguito. Quello che conta è proporlo, così da scoprirne le peculiarità che lo rendono così speciale...
Nessuno mai avrebbe potuto vedere questo sentiero da un’ auto in corsa: per questo tipo di scoperte ci vuole… la lentezza; ma anche un’attenzione particolare, senza la quale neanche andando a piedi esso può essere identificato. Tramite RiGiraLArte si è venuta ad offrire un’ occasione unica: i visitatori, infatti, andando tranquillamente in bici lungo la pista ciclabile di via Melchiorre Gioia- e comunque lungo il percorso indicato da una mappa – potranno compiere questa specie di safari urbano, una visita archeologica cittadina, avendo come guida ideale l’artista…
stralcio
Ri-vedere l‟invisibile
“Il Simbolo, il Mito, l’Immagine appartengono alla coscienza della vita spirituale; è possibile mascherarli, mutilarli, degradarli, ma non li si estirperà mai” M. Eliade Ci sono cose nel quotidiano che fanno talmente parte della nostra vita da diventare invisibili. Questo è ancor più vero in luoghi come le grandi città, dove la fretta come necessità e come valore
rende davvero difficile uno sguardo rilassato e attento… il solo che permetta percezioni più autentiche. Poi, un bel giorno, arriva qualcuno che ha “tempo da perdere”: guarda con occhi diversi quella realtà così scontata, vede dell’altro; riceve conferme, inizia o completa una ricerca che va oltre la pura erudizione e ha invece molto a che vedere con il profondo… forse con la reale conoscenza della vita e dell’ anima?
Sarebbe bello se a fare questo fosse ognuno/a di noi; purtroppo non sempre accade e allora…Se è vero che vede ciò che allo sguardo comune spesso sfugge, è all’artista che tocca questo compito magnifico e impegnativo: scoprire le cose nascoste, quelle che fanno capolino, quelle che sembrano scontate; quelle sepolte, che vogliono riemergere, riapparire, essere riascoltate e… riportarle alla luce, esplorarle, tradurle in un linguaggio comprensibile. È l’inizio di un lavoro complesso, che nel caso presente avviene in un ambiente fortemente urbanizzato: ed ecco che l’artista si ritrova, tout court, nella veste di esploratrice in una giungla d’asfalto: le tracce da seguire sono al livello della strada, del marciapiede…
Ed è nel capogiro delle altissime torri di vetro che si conferma la sua vocazione di mitoarcheologa. E’ nella città di cemento che si ritrova - come già stava facendo in antiche foreste e su massi ciclopici – scopritrice di segni misteriosi, di cui poi s’ impegna a decifrare e comunicare l’essenza.
Link e autori /autrici di riferimento:
Milano, Vivere con cura, Legambiente Conferenza 5 nov http://1995-2015.undo.net/it/presentazione/22053
Omaggio a Gimbutas, parte 1a >>> Biografia parte 1a, di pagg. 404 https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia__artistica_teri_volini_pa Biografia parte 4a, alle pagg. 169- 179
L'Acropolis di Croccia-Cognato https://www.terivolini.it/html/ricerche2.htm
Il Sentiero della Luce https://www.terivolini.it/sentieroluce/Default.htm
Articolo I misteriosi Glifi dell‟Ager Cuneatus
All‟inizio è il femminile - articolo/ricerca di Teri olini: Le insegne della dea Pubblicazione su sito Laima – Call for papers - aprile 2014 http://www.associazionelaima.it/le-insegne-della-dea/ La Vi(T)a Creativa, catalogo illustrato, parte prima Land art - pagg. 141 https://issuu.com/terivolini/docs/catalogo_ebook
Mircea Eliade, Immagini e Simboli, Tea, 1993
Karin Gaube-Alexander Von Pechmann. Teologia Femminista. Edizioni Atanòr, 1992
Marija Gimbutas. Il linguaggio della Dea. Longanesi, 1990
David e S. Worm – Renè Coelkerberghs. Le isole della Grecia – Terra magica.
Sigfried Giedion, L‟eterno Presente, uno studio sulla costanza e il mutamento. Le origini dell‟arte.Feltrinelli ,Milano, 1965
Vicki Noble. Il Risveglio della Dea. Corbaccio. 1990
Dario Valcarenghi, Storia del Kilim anatolico, Electa, 2004
Cesare Maffei, La Tradizione e la Contraddizione, in D'Ars,1988
Robert Graves, La Dea Bianca, Adelphi,1992
Phillis Currot, Il Sentiero della Dea
Erich Neumann, La Grande Madre, Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma, 1974
Clarissa Pinkola Estès, Donne che corrono coi lupi. Frassinelli, 1998
A.Bianchini- Voce Donna. Bompiani 1979
Shahrukh Husain. La Dea. EDT. 1999
Karin Gaube-Alexander Von Pechmann.Teologia Femminista, Edizioni Atanòr, 1999
Ajit Mookerjee, Kali Red edizioni.
Riane Eisler Il Calice e la spada.Pratiche, e Riane Eisler .Il piacere è sacro. Frassinelli
Teri Volini, Risemantizzazion, Rivista Donne e Ragazzi casalinghi, inverno 2610, suppl. AAM Terra Nuova, 1999
Paolo Portone, Il Noce di Benevento. Xenia 1990
Josef Campbell, prefazione a Il Linguaggio della Dea Longanesi. 990
Raccolta poetica, libro scultura, DEE, copertina d‟arte, panoramica, a colori, con immagini interne, dimensioni 12 x 20, pagg.160
1° premio Universum Basilicata 2021
Con gli auspici di Stanislao Nievo
Artista biofila, pittora, designer, performer e social sculptor, linguista, ricercatrice, scrittrice, saggista ... in qualità di poeta Teri Volini canta la sacralità e la magia dei mondi visibili e invisibili. In una visione sospesa tra realtà, memoria e sogno, Teri celebra nel panteismo cosmico l'Oneness, l’essere Uno con il Tutto... Le opere poetiche si ritrovano spesso in stretta sinergia con quelle pittoriche, nella comunicazione diretta o subliminale della visione incantata che Teri ha delle cose, dei suoi stupori, del suo impossibile: le “galassie terrestri”, l’essenza di un’Etica ecologica universale, ai confini del tempo e dello spazio. Profondamente sensibile all’umana sofferenza e alla compassione, anch’essa attinente all’Oneness, Teri ne tocca alcuni aspetti con grande pudore, inserendo nei testi poetici delle note drammatiche, a volte nascoste, spesso molto acute, ad esclusivo uso della sensibilità di chi si presti a percepirle e apprezzarle
Preceduta dagli auspici di un grande scrittore e poeta, Stanislao Nievo, della cui amicizia e stima l’autrice ha potuto beneficiare, la raccolta poetica (Pagine 160) si dispiega in quattro parti, già nei titoli indicative delle tematiche prevalenti nei vari componimenti.
Così, alle piccole liriche pregnanti nella loro concisione, s’alternano veri e propri poemetti d’una certa lunghezza, come “Api e abissi”, 12 pagine, o “In volo fra i mondi”, 21 pagine ...
Sono dilatati percorsi dell’immaginazione e dell’anima, l’attenzione rivolta all’onnipresente natura universale, a dimensioni o luoghi lontani nel tempo e nello spazio, rivissuti nella loro purezza e preziosità
Quattro piccoli gioielli caratterizzano la seconda parte di “Universi”: un omaggio alle stagioni, colte nella magnificente forza generatrice e nell’insuperabile dono del ciclico, eterno susseguirsi di vita, morte e rinascita.
La spiritualità trova pienezza espressiva in diversi elevatissimi testi della terza parte, mentre nell’ultima, insieme a un accorato “Inno alla vita” , risuona potente il richiamo verso un’effettiva autenticità e nobiltà dell’esistenza, nella fiducia di più felici prospettive in cui confidare e su cui con fermezza costruire qui ed ora il nostro futuro e quello del Pianeta.
Scaricare le pagine della rivista sul pc facendo “salva come immagine” , così da poter ingrandire e leggere agevolmente e integralmente gli articoli/ricerca adeguatamente preparati
È possibile leggere Universi anche nella versione ebook, richiedendo all‟autrice il PDF numerato e firmato: lo si riceverà via mail terivolini.art@gmail.com
Qui in dono ad estimatori ed estimatrici una delle video-poesie, Il Ritorno della giovane Terra, per vederla e ascoltarla fai ctrl + clic sul link: https://www.youtube.com/watch?v=gQh4cfqvrDQ
Parte centrale - Poesia Arte Vita
Sinergia con alcune opere artistiche, pittoriche e performative
La fonte ispiratrice nell‟Artista è unica, ma la sua energia si espande a raggiera in diversi ambiti. Un rosso filo creativo permea l’opera omnia di Teri Volini: quel che muta è la forma in cui il talento si esprime. Già in passato era manifesto come e quanto la corrispondenza tra campi in apparenza differenti contribuisse a potenziare e arricchire coralmente la creatività. Un‟analoga ricerca di bilanciate sintonie si era felicemente realizzata nel connubio tra le sue opere pittoriche e i versi di grandi poeti come Saffo, Hölderlin, Whitman, Neruda, Apollinaire, Trakl, Lorca, Shelley, Keats, Rilke, Dikinson, Orten, Cvetaeva, Plath, Sinisgalli, Nievo e numerosi altri / e, gratificato da pubblicazioni a livello nazionale, tradotte in un Invito alla Poesia. Se ne conferma la validità anche quando sono le sue stesse poesie a far da contrappunto – in alcuni casi – alle opere pittoriche o performative. L‟autenticità del sentire e la verità delle visioni permette che i diversi modi espressivi restino indipendenti fra di loro: le opere poetiche non hanno un intento descrittivo diretto delle opere pittoriche, né queste ultime si propongono di essere illustrative delle prime. Ciò che conta è l‟equilibrio, il connubio felice che si crea, la sinergia che si produce, in quel tentativo di realizzare l‟armonia e la bellezza che è alla base di tutta la ricerca di Teri.
Sinergia tra le arti: Copertina -Libro / scultura
L‟opera pittorica in copertina, dal titolo E Mizar si sdoppia, ha il valore aggiunto della sinergia con uno dei testi del poeta lucano Sinisgalli, di cui - in un catalogo artistico edito precedentementeviene citato un verso che così recita “Ricordo un gregge lontanissimo che bruca sui monti della luna”, Vega scoppia come un braciere al vento / e Mizar si sdoppia”. Il poeta nomina effettivamente la stella doppia, l‟astro di Sirio come “luogo” dei suoi ricordi di infanzia
Come si può rilevare, la concordanza del sentire dell‟autrice con il poeta suo conterraneo è stata così profonda da portarla ad attribuire al dipinto il titolo corrispondente al verso, Il dittico è stato pubblicato ed esposte in diverse occasioni, avendone la critica sottolineata la caratteristica che onora la terra d‟origine dell‟autrice, il suo micro e macrocosmo, le sue erbe, i suoi fiori, le favolose notti stellate e i miti arcani in una dimensione al contempo intima e universale. Fra i luoghi di maggior prestigio espositivo e culturale: Milano, Centro S. Fedele; Prés Saint Didier, Galleria Comunale; Francia, Arles en Provence, Galleria La Rose del Vents, Museo Provinciale di Potenza etc.
L‟opera è stata anche onorata dalla rivista nazionale Primavera mondo giovane, su specifica richiesta dei suoi editori, che ne richiesero il permesso di pubblicazione, insieme ad altre opere dell‟artista, in occasione di una speciale lezione di poesia rivolta alle giovani generazioni, in uno specifico dossier illustrato, inserito centralmente alla rivista
v ebook I giovani incontrano la Poesia – Dossier Primavera Mondo Giovane http: / / issuu.com / terivolini / docs / i_giovani_incontrano_la_poesia
Un‟altra video –poesia, versione in lingua francese RESPIRER L‟UNIVERS (Le Souffle de l‟Univers) https://www.youtube.com/watch?v=AgBdlWsIHZU
Progetto grafico dell‟opera
Styling inedito - È la stessa poetessa – artista lucana nota per le sue mostre pittoriche a livello internazionale e alle sue performances e installazioni in Land Art, Public Art, Social Sculpture etc., ricercatrice, linguista, designerad aver curato lo styling dell‟opera, che si avvale d‟un originalissimo prototipo, a iniziare dalla brillante copertina in quadricromia, che propone il noto dipinto E Mizar si sdoppia. Ciò permette di presentare il volumetto come Libro d‟Arte di particolare impatto estetico, confermandosi questa progettazione anche all‟interno, dove raffinate immagini in bianco / nero introducono le varie parti dell‟opera
Parte prima – Uno con il Tutto; Parte seconda – Poemetto delle stagioni in alternanza; Parte terza – Poesia Arte Vita; Parte quarta - Percorsi e Auspici; in Appendice: Omaggio a Clarissa
Panoramica - Il pregio dell‟opera in tal senso viene accresciuto dall‟altra sua caratteristica, la cura - e la forma con larghe alette - della copertina, che ne consente l‟esposizione e la tenuta in orizzontale, per godere della panoramica dell‟opera pittorica nel suo insieme.
Libro / scultura - Ma è anche possibile, grazie a un semplice gioco di piegatura delle stesse alette calibrate ad hoc, tenerlo esposto come tridimensionale Libro / scultura: coloratissimo contenitore sempre in vista, per farsi attrarre in maniera piacevole e naturale dai testi poetici, tutti da scoprire...
Onorare la propria terra in una dimensione d‟incontro con il mondo
L‟ispirazione primaria dell‟opera - allo stesso modo delle opere pittoriche - è la Lucania, terra d‟origine dell‟autrice, che ne ha ricevuto fin dall‟infanzia un intenso imprinting di magia, sacralità e bellezza... Questa Natura madre fa da protagonista anche nell‟opera in versi, e la poeta ne magnifica immagini e presenze, ne celebra le sensazioni primigenie, implicitamente invocando rispetto e preservazione. L‟amore per le radici viene espresso senza soluzione di continuità, anche quando il Viaggio si espande tramite il sogno, la fantasia, i ricordi e le rivisitazioni, che danno al libro la straordinaria qualità di confermare i legami originari, e, al contempo, di suggerire l‟esperienza collettiva, entrando così in contatto con quella dimensione di universalità che facilita l‟Incontro con il mondo intero.
Tra le liriche direttamente ispirate alla montagna lucana, cui Teri Volini ha dedicato la sua prima serie di opere pittoriche, La Montagna Stregata), citiamo Ierofanìa:
Felice infanzia / nella terra aspra del basilisco e della ginestra / Potevo volare nel regno delle fate / compagna dei falchi dal volo radente / Mezzogiorno torrido / d‟un'estate antica / Sulla
sfida del picco più alto / dove spericolata m‟inerpicavo / per esser degna d‟un dichiarato coraggio / sfiorando appena le radici / dei cardi selvaggi / fu allora che avvenne / Sospesa sull'orlo mozzafiato dell'abisso / quasi invisibile / per la potente vibrazione / delle piccole ali nere / orlate di rosso arancio / Lei si manifestava / l'Atlantidèa / nell'aria densa / con suono sordo – non terreno! – / Battito rallentato del cuore / Nell'incanto del momento / tutto era immobile / Nel tempo / Oltre il tempo …
Tramite il link si può accedere alla versione video della lirica, realizzata con Simonetta Ronconi per l‟Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam https: / / vimeocom / simonettaronconi / review / 92132356 / b1be529c18
La magia dell‟infanzia lucana ricompare pure nel vasto campo magnetico de “In volo fra i mondi “, in particolare nella dimensione portentosa delle Piccole Dolomiti, dove lei ritorna coi versi più volte, rivivendo estasiate avventure spazio - temporali:
… Bambina dalle brune dense trecce / fermate da due fiocchi in taffetas / gonnella gonfia e candida in piquet / con volant a ricami in rosso punto croce / in un‟aura d‟incantata suggestione / davanti alla natia Montagna Stregata / rapita mi ritrovo / A volte è l‟alba e le guglie del Castello Mezzano / nel sole nascente si profilano spiccate / Altre volte è la pioggia a scrosciare deliziosa / scivolando con un sommesso gorgoglio / lungo le millenarie rughe scavate dall‟acqua / nella pietra arenaria / Un pomeriggio splendido m‟accoglie / in volo obliquo sulle Armӫ argentate / fino alla cima del mitico Cӫrvàsӫ / e sulla piazza originaria della Vergine / dell‟Olmo ad abbracciare / le antichissime frondose sacre piante / in un infausto giorno – alla metà del ventesimo secolo – / brutalmente da quel luogo sradicate / Segue un volo frenato sulle campagne / a occidente. Il panorama è ineguagliabile / A cresta di gallo dei due paesi affrontati / le rocce dolomitiche / in successione si raggruppano in poliedriche / forme frastagliate / pervase da una luce surreale /Nel fondo del vallone argenteo si snoda / un nastro d‟acqua stretto e scintillante / Sosto un pigro momento sugli alberi d‟ulivo / accarezzandone le foglie e i fiori chiari / da poco germogliati / Radente passo accanto alle mie iris / dal morbido vestito viola o bianco / sbucanti a ciuffi fra le lastre in pietra / messe a sostegno dei muretti a secco...
Alla raccolta poetica è stato attribuito il 1°premio di poesia UNIVERSUM Basilicata 2021
Formato ebook e video - poesie
Altra caratteristica speciale del libro è di essere stato progettato e realizzato anche per web, nel formato ebook, con la gradita sorpresa di un dono supplementare, frutto di un intenso lavoro che ha prodotto tre video poesie:
Il Ritorno della Giovane Terra, https: / / wwwyoutubecom / watch?v=gQh4cfqvrDQ, Ierofania https://www.youtube.com/watch?v=mRfLlhV409M
Respirer l‟Univers (versione francese, Le Souffle de l‟Univers), https://www.youtube.com/watch?v=AgBdlWsIHZU
Anche la versione cartacea ne mostra la traccia: infatti in Appendice sono presenti i link cui far riferimento. In alternativa, i lettori e le lettrici possono richiederli all‟autrice con una semplice mail: terivolini.art@gmail.com
Sinergia tra le arti: Link di alcune opere pittoriche e performative in sinergia con i testi poetici: Universi http://www.terivolini.it/html/opere.htm
Canto verde alla luna http://www.terivolini.it/html/opere.htm http://www.terivolini.it/html/opere2.htm
Il Ritorno della Giovane Terra http://www.terivolini.it/html/primavera.htm http://www.terivolini.it/html/opere7.htm
Api e Abissi http://www.terivolini.it/html/opere2.htmhttp://www.terivolini.it/html/opere3.htm
Il Reale Invisibile. La Ragnatela http://www.terivolini.it/html/performances3.htm
La Carezza della Dea http://www.terivolini.it/performances4.htm
Manteion http://www.terivolini.it/html/performances11.htm
Documento di Pietra Sicilia http://www.terivolini.it/html/performances15.htm
Documento di Pietra Basilicata http://www.terivolini.it/html/performances17.htm
Documento di Pietra Calabria http://www.terivolini.it/html/performances19.htm
Mudra http://www.terivolini.it/html/mudraHome.htm
Tracce http://www.terivolini.it/html/Trace.htm
Dialogare con l‟invisibile http://www.terivolini.it/html/Trace.htm
Mudra con lucciole di prima estate http://terivolini.blogspot.it/2015/04/una–bella–sinergia–fra–artiste–teri.html
Le Dolenti Note http://www.terivolini.it/html/dolentinote.htm
Il Suono nello stato di grazia http://www.terivolini.it/html/mudra.htm
Mudra a Bolognano http://www.terivolini.it/html/mudraBolognano.htm
Celebrazione http://www.terivolini.it/html/celebrazione.htm
Hieros Gamos Le Sacre Nozze http://www.terivolini.it/html/hierosgamos.html
Māndālā http://www.terivolini.it/html/Mandala_Aureo.htm
La Coppa del Mondo http://www.terivolini.it/html/coppa.html
Il Nastro Rosso della vita http://terivolini.it/Nastro_Rosso_Vita.htm
Teri Volini terivolini.art@gmail.com
Sostieni la lettura non ordinaria, e l‟impegno a realizzare opere degne di attenzione per qualità e bellezza.
dimensioni 17 x 23,50
72 immagini a colori in quadricromia, pagg.88
Un saggio di Teri Volini, con magnifiche immagini a colori, incentrato su una delle caratteristiche principali delle rocce in cui è incastonato il borgo lucano, la pareidolia, ovvero la prerogativa di osservare in esse figurazioni di ogni tipo, da quelle fantastiche, ai visi umani o animali. Pietrapertosa, insieme al paese gemello Castelmezzano, è uno dei luoghi dove il fenomeno è di per sé predisponente e palese, a patto che ci si soffermi ad osservarlo e a considerarlo nella sua straordinarietà e bellezza: il libro offre un valido supporto per scoprire tale propensione, o per crearla ex novo, al fine di profittare della possibilità di mettere a fuoco una simile prodigiosa modalità di visione.
Nella 1a parte, introdotta dalle immagini fabulose del “Grande pescecane in emersione”, quale lei lo vedeva da bambina, l‟autrice esplora il fenomeno, scoperto a livello “razionale” tramite le sue opere pittoriche, evidenziandone poi le consonanze con Pietrapertosa, che, tramite quell‟immagine mitizzata, era prepotentemente entrata a far parte del primo importante ciclo di opere pittoriche, la “Montagna Stregata”, come lei stessa mostra nella 2a parte del libro, con numerose immagini attinenti, calligrammi e suggestioni tratte dal dossier di testi critici ed estimativi dedicati.i C‟è posto anche per la poesia, grazie ad uno stralcio dal poemetto In volo tra i mondi, con una foto di Rocco Giove, ed al testo poetico Ierofania, entrambi sinergicamente connessi ai luoghi ed alle emozioni del territorio.
La parte centrale del volume è occupata dall‟approfondimento sul tema, con citazioni e apporti di Albert Einstein, Tiziana Musi, Umberto Eco, Luigi Pareyson, James Lovelock, Lynn Margulis, Edward Burnett Tylor, Mircea Eliade, Fabiana Di Maggio, Vicky Noble, e da una nutrita Galleria fotografica dedicata a Pietrapertosa: un catalogo memorabile d‟immagini pareidolitiche, a partire da quelle dell‟autrice stessa, poi di Vito F. Ruggiero, di R. Maria Cavuoti, M.Teresa Placella, Isabella Abate, Pierfrancesco Barba.
Nel saggio non si fa riferimento solo alla pareidolia, ma all‟apofenia, alla serendipità, all‟arte involontaria, all‟animismo, il tutto convergendo sulla sottolineatura della priorità della natura stessa come Prima Maestra nell‟offrirci le sue opere eccezionali.
Riscoprire tale prerogativa rappresenta anche un forte invito per il riavvicinamento sincero alla natura, che le menti esasperatamente e deviatamente materialistiche – considerando la terra un oggetto da dominare e sfruttare – non riescono più a concepire, con i tristi risultati che conosciamo L‟autrice auspica dunque, implicitamente, un maggior apprezzamento e rispetto per essa, indirizzandoci verso una visione più elevata, quella di Gaia: la Terra come pianeta vivente, magnifico, singolarmente bello e creativo.
Stralcio da Pareidolia a Pietrapertosa
Pareidolia
dimensioni 16,50x 23,50 - 72 immagini a colori in quadricromia, pagg.88
Il termine Pareidolia, dal greco παρά, parà (simile ) e εἴδωλον, èidōlon, (immagine), designa la prerogativa di scorgere figure di ogni tipo, da visi umani ad animali, in oggetti, nuvole, costellazioni, elementi naturali o urbani... Il particolare fenomeno che permette di riconoscere queste figurazioni, aiutati da luoghi dove il fenomeno è di per sé predisponente o palese, a torto definito dalla cultura corrente, univocamente razionale, illusione subcosciente, è invece una forma privilegiata di “visione” dagli inestimabili effetti, almeno per me e per la mia arte, come si può evincere dall‟osservazione delle mie opere. La pareidolia traduce in immagini o in suggestioni le nostre conoscenze, le esperienze, le ansie, i sogni, i desideri, la genialità; arricchisce e rende più stimolante la realtà. Se non trascurata, una simile propensione può svelare tutto un mondo di connessioni tra soggetti, oggetti o idee che aprono varchi importanti e imprevisti, altrimenti impensabili, nella nostra mente e nei nostri ricordi. La disposizione a vedere più di quanto emerge da uno sguardo sciatto e superficiale, ci riporta a suggestioni, paesaggi, visi, oggetti, che a loro volta si apparentano non solo alle nostre assodate acquisizioni esperienziali o culturali, ma al déjà vu, ai sogni o al vissuto di altre esistenze, ignote a livello razionale.................. .
Stralcio da Pareidolia a Pietrapertosa
Teri Volini. Metodologia di una ricerca.
L‟artista che evidenzia un‟immagine naturale e la espone alla pubblica visione, non compie solo un‟azione estetica ma sottolinea l'importanza e il senso di ciò a cui l‟immagine stessa fa riferimento, inquadrandola in un universo formale elevato e predisponendola ad un corretto riscontro ufficiale.
La scelta dell'elemento naturale da parte dell‟artista consapevole, che vede nella Terra un sistema vivente, “intelligente”, non qualcosa da dominare e sfruttare, ma da rispettare, non può fare a meno di elevare l'oggetto stesso a Opera della Natura Matrix.
Non si tratta di un puro gioco formale o di un compiacimento estetico fine a se stesso, ma di un nuovo sguardo che, arruolando l'oggetto in questione, lo offre alla contemplazione dell'osservatore come Opera in sé. L'artista generico potrebbe essere “regista” di un‟operazione di cui prendersi il merito come protagonista: ma ciò non avviene nell‟Artista consapevole: questi fa un passo indietro, dichiarando che le opere naturali appartengono alla natura stessa, che ne è l‟Autrice d‟eccezione.
In tal modo, non esegue un'appropriazione indebita, limitandosi a decretare e sottolineare la bellezza e l'originalità ineguagliabile che ha scoperto.. Si tratta di una procedura inversa rispetto alla norma prevalente, in cui l'umano si dichiara superiore alla natura, ciò che non fa onore all‟arte stessa: si tratta di prendere una posizione etica, proponendo un salto di qualità notevole, che prevede una cosciente operazione di tutela della natura e una sua appropriata celebrazione..........................................
Stralcio da Pareidolia a Pietrapertosa
Land Art: Arte ecologica o conformismo?
Se traduciamo alla lettera il termine, il risultato è arte del territorio; viene definita anche arte ecologica Tuttavia, se osserviamo con attenzione i vari interventi di Land Art di diversi artisti “affermati”, ci rendiamo conto che essi non sono affatto coerenti con la precedente definizione, se per ecologico intendiamo tutto ciò che concerne, preserva, difende e valorizza l‟ambiente stesso. Essi si adeguano alla stessa perversa impostazione di una società incosciente e distruttiva, mentre le opere di autentica Land Art dovrebbero essere esemplari nel differenziarsi dai comportamenti non virtuosi, collaborare nel proteggere la natura, e, in definitiva, l‟essere umano. Siamo molto lontani dall‟Ipotesi Gaia, quella di un pianeta vivente, con una sua intelligenza attiva, creativa, un sistema cibernetico unitario e cosciente di sé, in costante risposta, capace di una autoregolazione intelligente, ed in cui l'umanità rappresenta un cervello planetario capace di evolvere verso l'autocoscienza (James Lovelock, Lynn Margulis).
Bibliografia: James Lovelock, Gaia, A New Look at Life on the Earth, 1979
James Lovelock, Le nuove età di Gaia, Bollati Boringhieri, 1991 Umberto Eco, La ridefinizione dell’arte. Mursia, 1968-90 Luigi Pareyson, Estetica - Teoria della formatività, Bologna, Zanichelli, 1960
vedi anche: Ipotesi Gaia, conferenza di Teri Volini. Il Blog di Teri Volini: Album fotografico 3° incontro Carime ebooksfogliabili sulla piattaforma ISSUU leggibili on line gratuitamente per concessione dell‟autrice:
3o EVENTO ARTE CULTURA NATURA, per uno stile di vita rispettoso dell‟ambiente e della salute James Lovelock, GAIA, Il Pianeta Vivente, alle pagine 426 – 428 della Biografia artistica ipertestuale di Teri Volini – parte 3a L‟Arte che crea strutture nella società dal 2010 al 2014 – pagine 434 https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia_artistica__teri_volini__3a_parte_dal_201
L‟ARTISTA DI FRONTE ALLA NATURA, ebook leggibile on line gratuitamente per concessione dell‟autrice https://issuu.com/terivolini/docs/ebook__pdf_l_artista_di_fronte__all
PERCORSI D‟ARTE IN NATURA – Una mostra a cielo aperto nell‟abbraccio degli alberi, pagg.120 ebook leggibile on line gratuitamente per concessione dell‟autrice https://issuu.com/home/published/percorsi_d_arte_in_natura_ult_pdf__29_4_21__h_16__ IL RITMO DEL FUOCO http://www.terivolini.it/video/fuoco.html
Land Art – su CATALOGO LA VI(T)A CREATIVA, pagg. 141, parte prima – ebook leggibile on line gratuitamente https://issuu.com/terivolini/docs/catalogo_ebook
Sintesi Biografica Ipertestuale .di .Teri Volini in linkattivi https://www.terivolini.it/html/Sintesi_Biografica.docx
Nella img.: IL REALE INVISIBILE, LA RAGNATELA http://www.terivolini.it/html/performances3.htm
Stralcio da Pareidolia a Pietrapertosa
Ritrovare la sintonia con il mondo invisibile
Dee ancestrali, donne, antenate, folletti, guerrieri, animali reali o mitologici, esseri indefiniti, antropomorfi o zoomorfi, emergenti da siepi, nuvole, comete: immersi in un plancton primordiale, frutto di un lavoro cellulare minuzioso e pregnante... Immagini tanto varie e molteplici da essere evidenziate nei testi critici a me dedicati, da cui ho tratto alcuni stralci:
... Soltanto un pretesto coloristico regola la sintassi di questi affollati insediamenti zoo-fitomorfici: creature cangianti nella facies, sorprese in un habitat irreale, acceso di luci fluorescenti… mentre si divincolano, in percorsi fitti di umori, vapori, folate e turgide increspature di superfici, persino gli improbabili abitatori del mito... Il magnetismo di alcuni particolari crea isole di godibilità all’interno di una situazione più articolata, nel trittico, nella singola tela, lungo le pendici di taluni contorni trasfigurabili in ninfe e vaghi profili, materializzazioni ultime della vita... Dal testo di Cinzia Zungolo
Immagini, o piuttosto fantasmi dell'immaginazione del ricordo, talora dolenti e sbiadite, talaltra ancora fortemente presenti nella memoria, e ancora, sogni, sensazioni solari o lunari, vibrazioni luminose, battiti cellulari e tentazioni di cosmo, balzano innanzi ad occhi troppo spesso incantati su una seconda realtà, forse più autentica d'ogni altra, anche se non da tutti e immediatamente percettibile... Dal testo di Danilo de Vito..
... applicandovi al computo, lasciate che a poco a poco affiorino le altre apparizioni...un profilo di monti che è pure onda, o soffio di zefiro... la silenziosa danza di farfalle o libellule, metamorfosi di fiori purpurei o violetti... nebulose bianco-azzurre o volo di colombe o soffice gregge, via luminosa.... Dal testo di Maria Grazia Longhi,,, ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
... da ogni forma se ne affaccia un'altra, e poi un'altra ancora, e ancora, e ancora... Dietro i fiori e gli alberi, figure di animali mitologici o anche nostrani: ognuno può ritrovarvi quel che vuole, libere associazioni per libera fantasia. Ricordi e sogni si fondono insieme, in una sinfonia dell'anima Dal testo di Gabriella Parca …
... le opere ci fanno percepire l'esistenza di qualcosa che va al di là dei nostri sensi, che questi, relativamente alle umane possibilità, non ci permettono di raggiungere, di esplorare, di conoscere.... Dal testo di Max Clamour –Mostra Galleria La Rose des Vents di Maïté Dubocquet – Arles en Provence
La tessitura è fitta di richiami e di rimandi, di echi e di rimbombi, di visioni e di sogni: e non lascia spazio, neppure il tempo per un atto di fiato, per un respiro. Tutto – in questo incantesimo – è pieno. Non esiste in questa concezione stilistica il privilegiamento: le cose si creano tra loro e tutto nasce dal colore... Dal testo di Pasquale Totaro Ziella
Esseri di mondi diversi convivono qui pacificamente, riuniti sotto un unico denominatore comune: l'appartenenza alla Natura. L'appiattimento della prospettiva e l’annullamento della distanza tra cielo, terra e acqua, sta alla base del messaggio che l'artista vuole inviare: Siamo Uno. Ancor prima di dichiararlo, forse ancor prima di averlo inteso razionalmente. In quest'ottica, figure umane si trovano a danzare circondate di stelle (La Danza della Corda), galassie remote si formano dalle ali di una farfalla (Giardini di Mare e di Terra), uccelli e pesci si muovono l'uno di fianco all'altro nello stesso spazio (Il Risveglio della Dea). In questo mondo di fiaba, onirico, in cui l'energia vitale è la protagonista assoluta, quasi animandosi di vita propria, le cellule di colore si uniscono arbitrariamente, a formare figure a volte nemmeno volutamente disegnate dall'artista, come folletti, fate, gnomi, volti, piccoli animali, antenate... Dal testo di Monica Nicastro
DOSSIER DEI TESTI CRITICI ED ESTIMATIVI - EBOOK IPERTESTUALE Pagine 116, con img. a colori e link - in libera lettura https://issuu.com/home/published/testi_critici_e_poetici_pe_teri_volini-_dossier_a
dall'arte involontaria alla Ierofania, pagg. 40
DEE
Stralci di alcune pagine
Progetto multimediale interattivo
http://terivolini.blogspot.com/2015/05/il-sentiero-della-luce-progetto.html
Ager cuneatus, Basilicata e Tombini, Milano
I nuovi mezzi di comunicazione e le nuove tecnologie possono stimolare e supportare il processo di creazione, stimolando il coinvolgimento dell‟osservatore, che diventa non più solo spettatore ma produttore di esperienza. tag: arte coinvolgente, performance, installazioni, azioni simboliche, opere collettive, azioni interattive
L'interattività è un “gioco” molto serio per l'accesso a strati di riflessione, non una porta aperta sul vuoto di una superficiale spettacolarizzazione. L'importante è essere in grado di controllarla, evitando di diventare vittime inconsapevoli, in preda del fascino dell'aspetto ludico
Azione-opera interattiva: dai tombini a Milano alle antiche pietre in Basilicata
Lo sfondo ideale per il miglior utilizzo della scena "virtuale" è il buio, che non solo offre al fruitore dell'evento la sensazione di rivivere una ricordo, un sogno, di trovarsi di fronte a una visione, ma gli permette di attingere ad una conoscenza antica, forse perduta, di certo dimenticata.
In quest'opera vengono usati ed evidenziati dei singoli archetipi, base preziosa per rendere l'esperienza utile e significativa: essi rendono possibile anche il ricorso alla memoria collettiva. L'azione inizia a livello del pavimento con l'atto del camminare sull'opera: i tombini della azienda elettrica milanese, riprodotti su materiale plastico e sistemati a mo‟ di sentiero.
In alternativa possono essere delle proiezioni virtuali sul pavimento
L'indispensabile brevità temporale della performance rende indispensabile la sintesi, per contenere complessi significati e favorire la potenza della comunicazione dei significati stessi.
In entrambi i casi si dovrebbe creare un collegamento tra il calpestio e la proiezione sulla parete di un‟immagine corrispondente, riferita agli singoli archetipi incisi sugli antichi massi della Acropoli di Croccia, il tutto anticipato nel primo passaggio dalla visione panoramica della foresta di Gallipoli cognato e dell‟Acropoli stessa
Si può incrementare la suggestione con una serie di dissolvenze
A seguire una serie di immagini con le quali si viene riportati alle antiche civiltà dove gli stessi simboli erano presenti su oggetti di culto o quotidiani Serra d‟Alto (MT) e v. Gimbutas. Si accompagna con musica di sottofondo e /o didascalie
Link e autori /autrici di riferimento:
Omaggio a Gimbutas, parte 1a >>> Biografia parte 1a, di pagg. 404 https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia__artistica_teri_volini_pa Biografia parte 4a, alle pagg. 169- 179
L'Acropolis di Croccia-Cognato https://www.terivolini.it/html/ricerche2.htm
Il Sentiero della Luce https://www.terivolini.it/sentieroluce/Default.htm
Articolo I misteriosi Glifi dell‟Ager Cuneatus
All‟inizio è il femminile - articolo/ricerca di Teri Volini: Le insegne della dea Pubblicazione su sito Laima – Call for papers - aprile 2014 http://www.associazionelaima.it/le-insegne-della-dea/La Vi(T)a Creativa, catalogo illustrato, parte prima Land artpagg. 141 https://issuu.com/terivolini/docs/catalogo_ebook
Mircea Eliade, Immagini e Simboli, Tea, 1993
Karin Gaube-Alexander Von Pechmann. Teologia Femminista. Edizioni Atanòr, 1992
Marija Gimbutas. Il linguaggio della Dea. Longanesi, 1990
David e S. Worm – Renè Coelkerberghs. Le isole della Grecia – Terra magica. Sigfried Giedion, L‟eterno Presente, uno studio sulla costanza e il mutamento. Le origini dell‟arte.Feltrinelli ,Milano, 1965
Vicki Noble. Il Risveglio della Dea. Corbaccio. 1990
Dario Valcarenghi, Storia del Kilim anatolico, Electa, 2004
Cesare Maffei, La Tradizione e la Contraddizione, in D'Ars,1988
Robert Graves, La Dea Bianca, Adelphi,1992
Phillis Currot, Il Sentiero della Dea
Erich Neumann, La Grande Madre, Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma, 1974
Clarissa Pinkola Estès, Donne che corrono coi lupi. Frassinelli, 1998
A.Bianchini- Voce Donna. Bompiani 1979
Shahrukh Husain. La Dea. EDT. 1999
Karin Gaube-Alexander Von Pechmann.Teologia Femminista, Edizioni Atanòr, 1999
Ajit Mookerjee, Kali Red edizioni.
Riane Eisler Il Calice e la spada.Pratiche, e Riane Eisler .Il piacere è sacro. Frassinelli
Teri Volini, Risemantizzazion, Rivista Donne e Ragazzi casalinghi, inverno 2610, suppl. AAM Terra Nuova, 1999
Paolo Portone, Il Noce di Benevento. Xenia 1990
Josef Campbell, prefazione a Il Linguaggio della Dea Longanesi. 1990
Hermaion, 2022, pagg.160 , doppia copertina cartonata, cucitura a mano filo refe, apertura panoramica, speciale vernice protettiva delle immagini e dei disegni espressamente realizzati dall‟Autrice.
Il saggio si presenta come “ricerca differenziata” di antica data, relativa all‟attenta osservazione da parte della prof.ssa Volini, in qualità di linguista e di mitoarcheologa, dei misteriosi Glifi presenti sulle pietre ciclopiche di Croccia, nel Parco di Gallipoli Cognato, in Basilicata. Lo stato attuale delle antiche pietre dell‟Acropolis non è ottimale, il loro degrado accentuandosi con il passare del tempo, le intemperie e l‟incuria: i preziosi Simboli risultano sempre più nascosti, semicoperti dai muschi e dalla ruggine, rischiando la progressiva scomparsa. Lo studio delle misconosciute quanto inestimabili incisioni e il richiamo implicito alle loro peculiarità a largo raggio, intende attrarre la giusta attenzione verso il luogo, la cura che merita e le azioni da intraprendere per l‟adeguata conoscenza di ciò che ne farebbe un sito archeologico di spicco, tramite pubblicazioni dedicate, dépliant illustrativi, presentazioni attinenti, conferenze, mostre fotografiche, installazioni multimediali interattive, visite guidate, coinvolgimento istituzionale, scolastico e mediale.
Il Filo Rosso della ricerca “differenziata” attiene alla primordiale visione unitaria della vita, sostenendo il recupero e la valorizzazione del territorio e quello della memoria arcaica del Femminile, al pari dei Glifi fin troppo trascurato. Dedicato a Marija Gimbutas, il libro è corredato da innumerevoli immagini a colori, compresi oltre 70 disegni e fotocomposizioni di Teri Volini espressamente realizzati e da altrettante foto dei luoghi e dei simboli archetipi, nonché dai disegni in b/n tratti dalle opere della grande archeologa, su concessione della sua erede ed esecutrice Zivile Gimbutas.
Partendo dallo studio ultraventennale dei simboli archetipi di Croccia, culminato nella loro inedita decifrazione e descrizione, l'Autrice, superando ogni convenzione accademica in nome del valore aggiunto della mitoarcheologia, ci proietta “Oltre le mura”, in un viaggio ultraspaziale e ultra-temporale, correlando miti, riti, folklore e suoni della Basilicata con quelli del più vasto mondo. Ci ritroviamo così in volo su Egitto, Anatolia, Irlanda, Mesopotamia, Antica Grecia, Antica Roma, Creta, Persia, Scandinavia, Cornovaglia, Scozia, Galles, Bretagna, in compagnia di re e regine, contadini, sante e “streghe”, divinità con aspetto animale trasformate in diavoli, dee ancestrali nella loro luminosa nudità, amanti di 8000 anni fa stretti in un abbraccio sacrale, santuari del parto, stelle e corna lunari, riti arborei e tabù, rune, firme e punti a croce, danze vivaci del Femminile, pregiudizi e misteri della creazione, sale di tessitura sacra, nativi americani, aborigeni australiani e Guardiani della Terra...
DOCU- FILM UNO SPECIALE ARCHEOTREKKING IN BASILICATA link: https://www.youtube.com/watch?v=Wp0KTogEodo
Una splendida giornata d'autunno ha favorito l'esperienza naturalistica e conoscitiva con l‟inusuale esplorazione, guidata dalla prof.ssa Volini, in un sito archeologico situato sul Monte Croccia, nel parco delle piccole Dolomiti Lucane, alla scoperta degli inesplorati simboli archetipi incisi molti millenni fa sulle mura dell'Acropolis
I Glifi non sono stati finora presi in seria considerazione, mancando agli addetti ai lavori la chiave di lettura per capirne il significato: così sono stati ignorati e trascurati al punto da essere oggi a rischio sparizione, a causa del proliferare di muschi e licheni che li ricoprono con un panno sempre più pervasivo.
Solo la complessa, tenace ricerca ultraventennale di una ricercatrice e mitoarcheologa lucana, la linguista prof.ssa Teri Volini, autrice del saggio GLIFI, sta ora portandoli all'interesse del pubblico. La rinnovata conoscenza del sito e la sua valorizzazione dipendono fortemente dalla “comprensione” di quei misteriosi simboli e di ciò che essi stanno ad indicare, ciò che Volini ha reso possibile grazie agli studi trentennali dell'opera e della metodica di Maria Alseikaté Gimbutas. È dalla grande studiosa - il cui contributo alla nuova archeologia è stato assimilato alla decifrazione della Stele di Rosetta e a quella dei geroglifici egiziani - che Volini ha derivato la chiave di lettura di quei segni ancestrali, da lei decifrati negli anni, e, da mitoarcheologa, descritti rigorosamente, mostrandoli adesso nella pubblicazione omonima, GLIFI, una ricerca archeologica in Basilicata, che si presenta come un distillato d’informazioni che vanno oltre la semplice descrizione e decifrazione dei segni stessi, fino a creare un “affresco” spazio-temporale di ampio respiro.
https://terivolini.blogspot.com/2022/12/anna-mollica-articolo-su-il-lucano.html https://terivolini.blogspot.com/2022/12/teri-volini-atemporalita-e-universalita.html
Il Blog di Teri Volini: anteprima aggiornata dell' ebook Testi critici, commenti e riflessioni dei lettori e delle lettrici di Glifi https://terivolini.blogspot.com/2023/09/anteprima-aggiornata-dell-ebook.htm
uno dei numerosi articoli
GLIFI – Una ricerca mitoarcheologica in Basilicata – Libreria Ermes https://libreriaermes.it/product/glifi/ Teri Volini, Antiche tradizioni in Basilicata: U‟Masc‟, lo Hieros Gamos - Talenti Lucani - Passaggio a Sud 1.428 https://www.talentilucani.it/antiche-tradizioni-inbasilicata-umasc-lo-hieros-gamos/
Teri Volini: ATEMPORALITA E UNIVERSALITÀ dei simboli archetipi Il Lucano magazine, sett. - ott. 2022 n 157, pag.44-465
Anna Mollica, GLIFI, saggio di Teri Volini - Il Lucano magazine, sett. - ott. 2022 n 157 , a pag 64 e su Blog, anche in inglese https://terivolini.blogspot.com/2022/12/anna-mollica-articolo-su-il-lucano.html
Nietta Lisco: I MISTERIOSI SEGNI NELLA FORESTA GALLIPOLI COGNATO 1.149 - Talenti Lucani - Passaggio a Sud https://www.talentilucani.it/59766-2/
Sassi Live https://www.sassilive.it/events/teri-volini-presenta-il-libro-glifi-una-ricerca-mito..
G.E.P. 2022. GLIFI: una ricerca mitoarcheologica in Basilicata - Biblioteca Nazionale di Potenza (beniculturali.it) https://www.bnpz.beniculturali.it/site/page/1/544/1/2022/G.E.P._2022._GLIFI:_una_ricerca_mitoarcheologica_in_Basilicata
ALBUM FACEBOOK PRESENTAZIONE GLIFI https://www.facebook.com/media/set/?vanity=teri.volini&set=a.5765454386809254
ALBUM - GLIFI 1° PRESENTAZIONE 23 sett. 2022 https://www.facebook.com/media/set/?set=a.5787925294562163&type=3
Il Blog di Teri Volini: anteprima aggiornata dell' ebook Commenti e riflessioni dei lettori e delle lettrici su Glifi https://terivolini.blogspot.com/2023/09/anteprima-aggiornata-dell-ebook.htm
Archeo trekking - invito 22 ott. 22 https://www.facebook.com/events/632964218368694/?ref=newsfeed
23 10 22 Archeo trekking con Teri Volini a Croccia Cognato, Album fotografico FB Carmela Santangelo https://www.facebook.com/carmela.santangelo.948/posts/pfbid0TVd7biWJXjxFfVougzhY4WAL9wPALGwBwcTa9UHTUvGPSreGdMwcg13RjkY6iLRjl
28 10 22 Talenti lucani: uno speciale archeo trekking in Basilicata 768 https://www.talentilucani.it/uno-speciale-archeo-trekking-in-basilicata-2/ Novembre
Sassi live - Presentazione Glifi presso Mondadori 23 novembre https://www.sassilive.it/cultura-e-spettacoli/libri/teri-volini-presenta-il-libro-glifi-una-ricerca-mitoarcheologica-in-basilicata-a-potenza/ Presentazione Glifi presso Mondadori 23 nov. https://giornalemio.it/cronaca/presentazione-del-volume-glifi-una-ricerca-mitoarcheologica-in-basilicata/ La Nuova Basilicata, servizio Tv - videointervista su You Tube https://youtu.be/l7bE_s-CvQw 193 visualizzazioni Servizi La Nuova Tg ''Glifi'' Teri Volini 28 Novembre 2022
Dicembre
Articolo di Teri Volini su Il Lucano dicembre 2022 - cartaceo img ARCHEO TREKKING D‟AUTUNNO A CROCCIA COGNATO. ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI ANCESTRALI DEL NOSTRO TERRITORIO
A Oliveto Lucano la tappa invernale di NaturArte - SassiLive https://www.sassilive.it/cronaca/ambiente/a-oliveto-lucano-la-tappa-invernale-di-naturarte/ l'inaugurazione della mostra dell'artista Teri Volini con un convegno a tema con l'autrice e presentazione del Saggio Glifi
SassiLive - Solstizio d'inverno a Oliveto Lucano con il prodigio del Monte Croccia: report e fotohttps://www.sassilive.it/cultura-e-spettacoli/terza-pagina/solstizio-dinverno-a-oliveto-lucano-con-il-prodigio-del-monte-croccia-report-e-foto/ Ufficio Stampa Basilicata Solstizio d'inverno | Ad Oliveto Lucano è possibile osservare l'ultimo raggio di sole attraverso l'orologio della pietrahttps://www.ufficiostampabasilicata.it/ambiente-e-territorio/solstizio-dinverno-ad-oliveto-lucano-e-possibile-osservare-lultimo-raggio-di-sole-attraverso-lorologio-dellapietra/
Solstizio d‟inverno, ad Oliveto Lucano l‟ultimo raggio di sole che attraversa l‟orologio di pietra - trmtv https://www.trmtv.it/scienza-esalute/ambiente/2022_12_19/357119.html
Il Corriere Lucano - Naturarte alla scoperta dei Parchi della Basilicata: appuntamento a Oliveto Lucano https://ilcorrierelucano.it/2022/12/17/naturarte-alla-scoperta-deiparchi-della-basilicata-appuntamento-a-oliveto-lucano/ La Siritide Ambiente-cultura-eventi- 16/12/2022 - Oliveto Lucano: dal 20 al 21 dicembre 2022, la tappa invernale di NaturArt https://www.lasiritide.it/article.php?articolo=18347
Teri Volini: "Doppia Ierofania a Croccia nel Parco di Gallipoli Cognato" - SassiLive https://www.sassilive.it/cultura-e-spettacoli/libri/teri-volini-doppia-ierofania-a-croccia-nel-parco-di-gallipoli-cognato/ Teri Volini a Croccia Cognato Solstizio 20-21 dicembre 2022, foto Degrazia, Grippo, Santangelo, Volini ALBUM Facebook Teri Volini https://www.facebook.com/media/set/?vanity=teri.volini&set=a.6078542755500414
ALBUM FB MICHELE DEGRAZIA CROCCIA SOLSTIZIO https://www.facebook.com/media/set/?vanity=michele.degrazia.9&set=a.10230761193914590
ALBUM FB CARMELA SANTANGELO CROCCIA SOLSTIZIO
https://www.facebook.com/carmela.santangelo.948/posts/pfbid02t88KCNupY4ojNN9BdDKFryEcgvEyuTqTxEkSpB6dDdLMafAZC58VN2h7fAsSvXdgl?comment_id=1 323322665112845&reply_comment_id=1158712091430145¬if_id=1672062626546440¬if_t=comment_mention&ref=notif
2023 -Pubblicazioni su fb
Pubblicazione su Ipazia: Storia Verità Conoscenza | Facebook PROPOSITO DI RICERCA DELLA VERITÀ: GLIFI, AL DI LÀ DEGLI STEREOTIPI E DELLE OMISSIONI
https://www.facebook.com/groups/5212295468790746
23 1 23 Pubblicazione su Pianeta Blunews , Storia e archeologia : LA DECODIFICAZIONE DEI GLIFI, SIMBOLI ANCESTRALI, INCISI SULLE MURA CICLOPICHE DEL SITO ARCHEOLOGICO DI CROCCIA COGNATO, NELLE PICCOLE DOLOMITI LUCANE, BASILICATA https://www.pianetablunews.it/2023/01/23/unautentica-scoperta-storica-la-decodificazione-dei-glifi-simboli-ancestrali-incisi-sulle-mura-ciclopiche-del-sito-archeologicodi-croccia-cognato-nelle-piccole-dolomiti-lucane-basilicat/
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Teri Volini. Una straordinaria Ierofania a Croccia Cognato https://www.facebook.com/teri.volini
National Geografic https://www.facebook.com/groups/646948876574812/posts/896904971579200/?notif_id=1675934273941174¬if_t=group_post_approved&ref=notif Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane | Accettura UN‟AUTENTICA SCOPERTA ARCHEOLOGICA: LA DECODIFICAZIONE DEI “GLIFI”, https://www.facebook.com/gallipolicognatopiccoledolomitilucane Onda Lucana, Una straordinaria Ierofania a Croccia Cognato https://www.facebook.com/groups/futurama1234/?multi_permalinks=6207078159350847¬if_id=1675620728089385¬if_t=feedback_reaction_generic&ref=notif
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#In Natura#Dolomiti Lucane# e dintorni
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https://www.facebook.com/antonio.nicoletti/posts/10160733143653410?notif_id=1675623235711874¬if_t=feedback_reaction_generic&ref=notif PROGETTO BASILICATA
https://www.facebook.com/groups/539517801127069/posts/725722902506557/?notif_id=1675713114284425¬if_t=group_post_approved&ref=notif Pro Loco UNPLI | https://www.facebook.com/groups/prolocounpli/posts/865083518130116/?notif_id=1675758504940877¬if_t=group_post_approved&ref=notif IL SOLE È DI TUTTI
https://www.facebook.com/groups/440062399492101/?multi_permalinks=2299227350242254¬if_id=1675685624361825¬if_t=feedback_reaction_generic&ref=no tif Tornare@Itaca | Facebook
https://www.facebook.com/groups/156586077713535/?multi_permalinks=6082507041788046¬if_id=1675685057632716¬if_t=feedback_reaction_generic&ref=no tif
BASILICATA NOTIZIE - Notizie dalla Basilicata | Facebook
https://www.facebook.com/groups/basilicatanotizie2/?multi_permalinks=10161353182421495¬if_id=1675687065577583¬if_t=feedback_reaction_generic&ref=no tifAmici del Parco "Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane" https://www.facebook.com/groups/1761102930573490
Gli ebook, in formato PDF, numerati e firmati, sono richiedibili al Centro Culturale o all‟Autrice: terivolini.art@gmail.com 3392414133
L‟ebook è un libro in formato digitale: non è stampato su carta, ma è tal quale l‟ha scritto una persona che ci ha lavorato appassionatamente per settimane, mesi, anni... Rispetto al cartaceo cambia solo il contenitore, e di conseguenza l‟esperienza di lettura. D‟altra parte, “prima” si scriveva a mano, poi con la macchina da scrivere, oggi con il Pc, quindi, se vogliamo, l‟ebook è il più coerente con la modalità in cui è stata scritta l‟opera
C‟è anche un altro vantaggio, l’ipertestualità, cioè la possibilità di accedere a contenuti attinenti al libro, direttamente dal libro stesso, tramite dei link presenti in esso, ovviamente accedendo alla rete.
Sì, certo, è bello sfogliare le pagine del cartaceo, e lo dico da Grande Lettrice, ma anche leggere sul pc, sul tablet e persino sul cellulare (ma è più scomodo) ha i suo lati positivi: primo, con il formato PDF, si può attivare la funzione a doppia pagina, visione completa; secondo, è stupendo poter ingrandire lo scritto o apprezzare le immagini a colori e ammirarne i particolari senza sforzare la vista; terzo: se ce ne sono, si possono attivare i link attivi, ed ampliare la conoscenza dell‟argomento trattato con un solo click; quarto, il libro in formato ebook si può ordinare e leggere immediatamente, senza aspettare l‟invio cartaceo e relativa spesa; infine, l‟ebook costa meno della metà di un libro in stampa, tanto da poter ordinare due libri al prezzo di uno, niente male! In più, gli ebook si possono portare comodamente in una pennetta usb per leggerli poi a piacere su pc o tablet.
A seguito dell‟acquisto riceverai sulla tua mail il libro, in formato PDF, potrai semplicemente scaricarlo e leggerlo integralmente. Ogni copia ha un codice numerato ed è firmata con firma certa dall‟autrice, ciò che rende il libro personalizzato. Puoi preventivamente richiedere degli stralci relativi a ciascun libro, l‟introduzione, l‟indice o altro: invia un messaggio, anche su wapp o chiama 3392414133 terivolini.art@gmail.com
Grazie per l‟apprezzamento e il sostegno che darai all‟Opera (Se ne può ottenere anche la versione cartacea, stampata su ordinazione)
Parte prima
stralcio
Madonne e streghe insieme? Sì, perché in un tempo in cui cerchiamo una reale pienezza dell'essere e della conoscenza, occorre eliminare il dualismo tipico della cultura convenzionale, chesottolineando strumentalmente antitesi come madonna-strega, vergine/prostituta, santa/tentatrice, madre/zitella, giovane/vecchia, bella/brutta - porta alla frammentazione, impedendo di riconoscere e di apprezzare l’interezza, la poliforme ricchezza di tutte le caratteristiche e potenzialità della persona ...
In tal modo cerchiamo di superare i limiti del sapere accademico, rompiamo il vecchio, usurato modello, per ritrovare la visione acuta e percepire ancora la presenza immediata alla coscienza della Natura, della sua sacralità e bellezza, della imprescindibile unità con essa di tutti gli esseri viventi.
stralcio
Le lignee icone delle Madonne di un paesino della Basilicata sono il filo verde che ci riporta alle ancestrali divinità della Terra madre nel tempo in cui veniva onorata e rispettata come corpo vivente, e all'Albero, esemplare simbolo di questa venerazione ed esso stesso axis mundi, potente archetipo del collegamento tra cielo e terra. La ricerca arriva – con uno straordinario viaggio nello spazio e nel tempo - fino al cuore del Mediterraneo: a Creta, sede dell‟antichissima, fiorente e pacifica civiltà minoica matricentrata.
Rileviamo così le sorprendenti somiglianze tra la sacra icona più amata di Castelmezzano – distrutta nel terzo millennio da un dissennato restauro - con le fiere signore cretesi, che ancora si mostrano, dall'alto dei loro ben portati millenni, negli splendidi affreschi giunti fino a noi dal neolitico ...
stralcio di alcune madonne
La Madonna dell‟Olmo
A Castelmezzano, nella Chiesa Madre, il cui antico e suggestivo nome era Santa Maria la Stella e Matutina, si trova la statua di Santa Maria dell’Olmo. Fino agli anni sessanta la Madre divina dava il Suo nome all‟antistante piazza principale del paesino lucano, essendone protettrice e custode; poi la denominazione venne cambiata in quella attuale di piazza Caizzo, un soldato del luogo ucciso durante la seconda guerra mondiale: segnale indicativo di scarso rispetto per la Madonna, disaffezione dal sacro e allontanamento dalle tradizioni devozionali.
Assisa in trono, la Vergine sorregge con il braccio sinistro il Bambino e con la mano destra una sfera che rappresenta il mondo; il suo capo è arricchito da lunghi capelli riccioluti; le sue vesti, ricche di pieghe, Le conferiscono la maestà, nobiltà e bellezza di una regina.
Stralcio
La Madonna della Lira
stralcio
Antenne del divino
Nella stessa chiesa è presente un‟altra sacra icona: oggi in una teca trasparente, precedentemente collocata sotto un arco, nello spessore del muro, in prossimità dell'altare maggiore, Presenta delle caratteristiche simili alla prima: è lignea, e rispetto all‟altra un po‟ più “massiccia”, come evidenziato anche dalla posizione seduta e dai pesanti vestiti che indossa. Anch'essa si allontana dallo stereotipo comune, è molto vicina a una solida donna “contadina”, ben piantata sul suo scranno, che emana nobiltà e regalità, qualità non intese come attributi di classe ma piuttosto come speciali caratteristiche. Notiamone alcuni particolari: i capelli, le mani, il vestito e infine il trono su cui è seduta: ha la forma di una lira . Ben disegnata, in legno dorato decorato, e con tanto di ricciolo superiore. Anche questa Madonna ha in braccio il Bambino, e, come l‟altra, non mostra un atteggiamento di ossequiosa umiltà, quanto piuttosto di fierezza, di grande autonomia e autorevolezza: tutto in Lei rivela una forte “personalità”.
È significativo notare come gli artisti o artigiani che realizzavano le statue, pur avendo a disposizione altri materiali più resistenti - la pietra, il marmo, i metalli - abbiano generalmente preferito scolpire in materiali lignei le icone di riferimento religioso, nonostante la maggiore facilità al deterioramento. Ne comprenderemo il motivo andando molto indietro nel tempo: fin dai primordi, è nel legno che veniva scolpite le icone delle ancestrali divinità. In tempi ancora più remoti, l'Albero stesso era assimilato alla divinità: affondando le sue radici nella Terra, ed effondendo la sua chioma nell‟Aria, creava un collegamento tra i mondi che di certo i nostri progenitori comprendevano, apprezzavano e concettualizzavano, esprimendosi poi in miti e simbologie archetipiche assai potenti. Le Madonne lignee,“fatte” da un albero, e collegate ad
stralcio
Tale caratteristica accompagna anche l‟altra sacra icona cui accenneremo, la Madonna dell‟Ascensione. Mi tocca qui scrivere al passato, a causa dei cambiamenti intervenuti dal tempo della prima stesura della ricerca (fine degli anni ‟90). L'Icona lignea si trovava in una chiesetta collocata in mezzo alle rocce. Subito dopo essere usciti dalla galleria scavata nelle Arm, le rocce dolomitiche che caratterizzano il luogo e che dava accesso a Castelmezzano, vi si arrivava salendo per un sentiero lastricato.
Anticamente questa chiesa veniva usata per seppellire i defunti nella parte sottostante, prima che venisse costruito fuori dal paese l'attuale cimitero. Per entrarvi, bisogna chiedere la chiave in paese ad una famiglia che ne aveva da tempo “la cura”, cioè la
responsabilità e la devozione e su cui c‟è una storia molto particolare. Ebbene, essa non esiste più, poiché un più recente, invasivo restauro ha completamente snaturato l'icona lignea: essendo stata scoperta, nel corso del “ripristino conservativo”, la presenza di un'altra, più antica immagine, sotto quella in cui per secoli si erano rispecchiati i fedeliuomini donne e bambini di generazioni e generazioni.
La Madonnina è stata di fatto distrutta e sostituita da una copia, fra l‟altro malfatta: basti osservare l‟asimmetria tra i due riccioli.
In una “cultura” schematizzata e ostinatamente funzionale, i rigidi dettami del restauro hanno surclassato i comandamenti del cuore e quelli della pietas popolare, non esitando a eseguire quanto dettava il protocollo, e non ciò che era importante per il culto secolare degli abitanti e che il rispetto per l‟icona in sé esigeva. Ora in processione viene portata la copia difettosa della Madonnina cancellata, mentre l'icona “recuperata” dal restauro si trova in una nicchia protetta della chiesa Madre, in attesa dei visitatori che nulla sanno della vicenda e della dissacrazione.
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.... Ritenendo la generica denominazione di Madonna Bizantina insufficiente ad accompagnare la storia della dinamica icona e date le qualità che la rendevano atipica, osavamo nuove, più suggestive ipotesi: d‟altronde l‟Icona stessa sembrava proporle.
L‟accostamento più interessante? Quello con le donne dei meravigliosi affreschi del palazzo reale di Knossos: le fiere cretesi, nelle loro elegantissime mise; le mirabili donne minoiche, signore, raffinate nel vestire come nell‟ornarsi.
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Ed ecco, un baluginìo … sarà la nostra immaginazione, ma gli orecchini luccicano: si stanno forse muovendo? Sarà stato certamente un colpo di vento, la piccola finestra è socchiusa… o forse vogliono farci ricordare qualcosa: ma sì, a proposito di orecchini alla zingara: non è forse sotto forma di una statua di ridotte dimensioni che i gitani – arrivando in una data ben precisa ed in gran numero da ogni parte d‟Europa, onorano la loro protettrice, Sara, cristianizzata in Santa Sara, ma in
origine una dea nera? Sara è la protettrice degli zingari, che puntualmente ogni anno si ritrovano nella Francia meridionale, a Les Saintes Maries de la Mer, per una importante, suggestiva cerimonia. Anch‟essa è stata in gran parte occidentalizzata e cristianizzata, e la stessa antichissima divinità è stata ridotta ad una delle tre Marie, anzi nella loro sorellastra o addirittura serva; ma gli zingari, sebbene misconosciuti, disprezzati, emarginati - e nel migliore dei casi costretti all'assimilazionesanno che non è così…
MADONNE LIGNEE - da Madonne e Streghe a Castelmezzano art su Il Lucano Magazine Dicembre 2017- gennaio 2018
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In questa ricerca le Streghe sono ben lontane dall'immagine stereotipata che il termine convenzionalmente evoca a causa della degradazione e demonizzazione operata nel tempo dalla cultura patriarcale nei confronti di coloro che fin dalla più remote antichità erano state non solo raccoglitrici, erboriste, curatrici, levatrici ben note alla tradizione popolare, ma guaritrici, medichesse, consigliere, e ancor più indietro nel tempo sciamane, iniziatrici, sacerdotesse, paredre delle dee ancestrali.
Fu l‟antropologa Margareth Murray ad aprire uno spiraglio sulla vera identità di coloro che per secoli avevano avuto la tremenda fama di ricettacoli d‟ogni nefandezza e di amanti del “diavolo”: le Streghe. La studiosa britannica (1863-1963), nelle rivoluzionarie opere “The witch cult in western Europe” Oxford, 1921- Le streghe nell’Europa occidentale, Milano, 1978, e “The God of the witches”, 1933, Il Dio delle streghe, Roma, 1972, affermava che si trattava di donne contadine, strettamente legate alla terra, di cui conoscevano segreti e misteri, e che portavano nel sangue e nella memoria l‟esperienza delle loro ave; collegate ai ritmi naturali, ai cicli della nascita e della morte, erano curatrici, levatrici, sensitive, sciamane, seguivano una religione non gerarchica dalle radici antichissime, connessa con le forze dell‟universo, la luna, le stelle, le dee, e compivano riti ancestrali, coincidenti con i cicli stagionali.
In pratica, Murray parlava della religione pagana precristiana, sopravvissuta segretamente per millenni dopo l'affermarsi autoritario della nuova religione di Stato nel IV secolo; una religione ancestrale minoritaria e clandestina, le cui caratteristiche pacifiche, matricentrate e naturalistiche venivano viste come una minaccia per il patriarcato e le sue caste, e che venne perciò perseguita con ferocia nei secoli seguenti come “stregoneria” dalla religione e dal potere secolare ufficiale, toccando il suo picco dal 1400 al 1600, nella scellerata “caccia alle streghe”.
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Le scoperte della studiosa incentivarono una progressiva rivalutazione della figura della Strega, e oggi si contano a migliaia le pubblicazioni e gli studi in tal senso. Si è venuto a disegnare un quadro ben più vasto e dalle molte concatenazioni, in cui, al di là delle singole persecuzioni, si delinea una Guerra Feroce, non solo contro le donne, ma verso un‟intera cultura, ignota ai più, oggi comprovata dai ritrovamenti dell‟archeologa Maria Gimbutas, che si riferiva proprio a quelle ancestrali società, pacifiche e matrilineari, che, a un certo punto di una “storia” non rivelata, erano state conquistate da spietate popolazioni patriarcali, che distrussero quel mondo felice, detto anche Età dell‟oro: e fu l‟inizio del “tempo storico”, caratterizzato dalla sopraffazione: guerra, conquista e assoggettamento della donna, dei più deboli e della natura.
Non bastandone la distruzione, quella visione “altra” del mondo, insieme alla sua religione - che faceva riferimento a una divinità femminile benedicente la vita - venne corrotta e mistificata, in modo da presentarla “capovolta”, negativizzata, spregevole. Il più antico dei culti venne fatto diventare Tabù, ed è ancora così forte il ricordo atavico del terrore e della morte costati agli appartenenti a quella religione benevola, trasformata in un marchio d‟infamia, che ancor oggi si stenta a pronunciare il termine che la definiva, paganesimo. Ma quanti sanno che “pagàno” deriva
da pagus, villaggio, indicando chi abitava in piccoli assembramenti, senza armi né recinti difensivi, e dove si viveva in armonia, spostandosi nei boschi o nei vicini terreni per le coltivazioni …
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Si trattava di una potenza così grande – quella femminile di dare la vita – da suscitare, al tempo del passaggio dalla cultura matricentrata a quella patricentrata, un‟insostenibile “invidia” nel maschile patricentrato; un maschile che, preso nelle sue mani tutto il potere, vedeva tutto l’universo conoscibile modellato sulla sua forma. Nel suo delirio, non poteva tollerare quella naturale supremazia. Persino il ricordo di quella consapevolezza gli apparve inaccettabile, pericolosa, si vide dunque costretto a nasconderla, a manipolarle, a diminuirla. Così in un crescendo scellerato, creò le condizioni culturali per degradarla, diminuirla ...
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Teri Volini dedica la ricerca a Teresa Vertino, conoscitrice e raccoglitrice di piante medicinali, curatrice non riconosciuta di Castelmezzano, raccontandone la dura vicenda esistenziale, resa tragica dai pregiudizi e dall'ignoranza di quanti abitualmente emarginano chiunque appaia “diverso”, misconoscendone il valore: storia esemplare di infinite altre nei tempi, che evidenziano il nascondimento del femminile potente, guaritore e sapiente, strettamente connesso con la Natura.
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Teresa Vertino
Ricorderemo la dura vicenda esistenziale di un‟anziana donna, vissuta a Castelmezzano: storia esemplare, che si nutre di umana sofferenza, resa ancor più cruda dall‟incomprensione e dal pregiudizio. Di zì Teresa à Lia non sono state riconosciute le doti di esperta in erbe medicinali, la sua capacità di scoprire le cause di alcuni malanni, soprattutto legati alle ossa e ai muscoli, ma lei stessa è stata stigmatizzata, ignorata e tenuta a margine fino alla sua morte solitaria. Alla fine non desiderava più vivere, vedendosi abbandonata da tutti, anche dagli ingrati che avevano usufruito delle sue cure e della sua generosità. Io stessa, pur essendo originaria del paese nelle Dolomiti Lucane dove ritornavo ogni estate durante la mia adolescenza, avevo ignorato l‟esistenza di Teresa fino al 1997. Nessuno ne parlava. Me ne accennò una ragazza del posto: donna molto anziana, andava ogni giorno a piedi in campagna, a qualche chilometro dal paese, zappandola e curandola personalmente, portandosi ogni sera a casa non solo i prodotti raccolti, ma anche una fascina di legna da ardere, e all'occorrenza i panni lavati alla fonte …
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...Teresa si ritrova incinta e poiché per una donna era ritenuto inaccettabile avere un figlio senza marito, il bambino le viene tolto in ospedale, contro la sua volontà, al momento stesso della nascita, e dato in adozione. Lascio immaginare la reazione di Teresa, la disperazione e il dolore che la segnarono profondamente per tutta la vita: urlò, pianse e implorò che le fosse reso, ma non venne ascoltata, nessuno le venne incontro … Neanche le religiose si mossero a pietà. Mi raccontò di persona tutto questo, e lessi nei suoi occhi la ferita ancora viva, il segno dell‟impotenza di una donna cui era stato impedito di stringere il suo primo bambino fra le braccia. Incontrerà il figlio dopo oltre mezzo secolo, e nemmeno allora mancheranno i problemi per Teresa, che nel frattempo si è sposata e ha avuto altri figli, perché questi ultimi non accetteranno il fratellastro, vedendo forse in lui un rischio per la “proprietà”.
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Subito dopo averla conosciuta, in quei giorni caldissimi dell‟agosto „97, vado con lei in giro tra lo stupore dei benpensanti del paese, per cespugli e fratte, nel silenzio e nella solitudine del pomeriggio estivo: a vedere, riconoscere e raccogliere: una rivelazione anche per me, da tempo appassionata cultrice di erbe. Le conosce tutte; però ne pronuncia il nome in dialetto ed io mi chiedo come ritrovarle negli erbari ufficiali. Cerco di prendere appunti mentre raccogliamo: ecco l‟erba contro la bronchite, un decotto e passa tutto; e la ricetta contro la tosse? E quelle per avere forza e non ammalarsi?
Menta, borragine, malva, tarassaco … Lei stessa ne fa grande uso, e veleggia verso i 90 in gran forma, nonostante la vita non le sia stata per niente prodiga.
C‟è anche l‟erba che arresta le emorragie, quella per gli ematomi, quella che fortifica le gengive, quella per il mal di denti, o per rinforzare i vasi sanguigni; l‟equiseto, che fa bene alle ossa, l‟erba di san Giovanni, che, raccolta a tempo debito, immersa nell‟olio e tenuta al sole, lo tinge di rosso e cura la pelle screpolata, le scottature; si può anche mangiare qualche fiorellino giallo, quando stai un po’ giù, ma senza abusarne!
E non dimenticare la benefica salvia, il favoloso rosmarino, la preziosa ortica, il biancospino che fa bene al cuore, il tiglio, il salice, le foglie del noce, quelle del gelso bianco, e … guarda, sembra prezzemolo! . . . No, attenta, quella no! È velenosa, figlia mia!
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Febbraio 2018 - Madonne e Streghe a Castelmezzano. STREGHE. Articolo su Il Lucano magazine >>>>
Pagg. 300 ca, tutto in quadricromia, dimensioni album 21 x 28
Stralci
Se la ricerca di una rinnovata armonia è stata sempre alla base del mio essere e di tutto il mio fare, è con le Opere Pittoriche che penso di aver attuato egregiamente la mission di esaltare e magnificare la bellezza e la generosità della Terra, attraendo gli osservatori con le opere stesse, sia direttamente che subliminalmente.
Per molti anni la pittura è stato il linguaggio principale che contrassegnava il mio rapporto con la natura e che mi auguro abbia contribuito a dare impulso a un modo di vivere più rispettoso de Pianeta e di tutti gli esseri
“C'è un filo conduttore che collega - come in una danza - tutte le opere. Questo filo è uno, e al contempo molteplice. Esprime amore per la natura e per la vita; emozione per la bellezza e il mistero; attenzione per il femminile e la sua sacralità, per il suo risvegliarsi e ricevere ancora autorevolezza e accoglimento, insieme ai valori di cui si fa portatore; è il connubio fecondo tra la donna e la natura, che, con la loro coincidente ciclicità fanno a gara per entrare in una sorellanza protettiva e protettrice - a sua volta - di tutto il genere umano e del pianeta” - Teri Volini -
Sono stata privilegiata nell‟infanzia dal contatto con una natura speciale, magica, non contaminata, quella delle Piccole Dolomiti lucane, con le sue erbe e i suoi fiori, ma soprattutto con le sue atmosfere, e quelle forme antropomorfe, o teriomorfe che in esse o su di esse si vengono a formare, per poi variare di continuo, a seconda della luce, delle ombre, del tempo e delle stagioni.
Un imprinting talmente forte, da definire il mio stile e suggerirmi come titolo del 1° ciclo di opere “la Montagna Stregata”, conosciuta non solo in Basilicata ma a livello nazionale ed estero, e caratterizzata - come scrive Bernardo Panella, da una forza di attrazione misteriosa, che tiene l'anima sospesa in uno stato di tensione e che costituisce il filo preciso dell'ispirazione … o come sottolineava Elio Mercuri, luogochesifapaesaggiod’infanzia,memoriad’una
I fiori, le erbe, sono per Teri tracce. Sono segni di stagioni e di tempi della natura in relazione con i percorsi degli astri e le fasi della luna, „i un nostro vivere in connessione con eventi e cicli che oggi abbiamo dimenticato …‟
Un rapporto talmente profondo, quello mio con la natura, capace non solo di definire il legame con la terra di Lucania, ma di diventare una traccia universale, come i numerosi visitatori stranieri mi hanno sempre riconosciuto, riscontrando inaudite consonanze con i luoghi della “loro” infanzia o adolescenza, rivivendone ricordi ed emozioni: e si parla di visitatori dei più diversi paesi, che vedevano nella Montagna da me dipinta la loro Montagna, la Montagna del mondo!
Stralci Ma ad un certo punto l‟esigenza di essere un‟artista che difende la natura è diventato più forte, ed ho sentito la necessità di attivarmi in modo più diretto. Questo è accaduto in qualche modo col sacrificio delle opere pittoriche, e l‟attivazione di nuovi linguaggi. Non tutti gli estimatori della mia arte pittorica hanno apprezzato questo passaggio, ma io ricordo loro che dal punto di vista creativo, c‟è stato uno spostamento, ma non una diminuzione … Quando si risponde alla chiamata della Musa, e c‟è verità in ciò che fai, è quella la via giusta. Se la fonte ispirativa è certa, e si vuole fare arte nobile, allora la sua potente energia può espandersi a raggiera in diversi ambiti. Ciò che conta è che l‟intera mia opera sia permeata da un unico soffio creativo: quel che si modifica è “solo”la forma in cui il talento si esprime.
Sento di aver emulato il fare delle api, che, proprio nel momento in cui l‟alveare è al suo massimo, pieno di cibo e di soddisfatti ronzii, decidono di seguire una nuova regina esploratrice e volano via, per andare a costruire un altro alveare, portando con sé solo l‟indispensabile (un fagottino di propoli e di miele), per giunta mettendo a rischio anche se stesse, andando alla ventura. Ho sempre trovato ammirevole la loro scelta, il loro coraggio e la perseveranza con cui si spingono nell‟ignoto per il bene comune e nuovi destini. Il mio era evidentemente, da un lato, creare e donare la Bellezza, dall‟altro essere un‟eco-tuner, termine di recente scoperto con la conoscenza del pensiero di Thomas Berry, rallegrandomi per la perfetta coincidenza della visione; essere pienamente una eco - sintonizzatrice: chi facilita la riconnessione tra natura dentro e natura fuori....
Da oltre trentennio - con opere in Social Sculpture, Land Art, Public Art: performances, azioni simboliche, ricerche, articoli, pubblicazioni cartacee e in ebook , video e installazioni - pratico un'arte direttamente intesa a difendere il pianeta.
parte 1a con link attivi – pagg. 46, dimensioni album 21 x 28
Nell‟ebook “Omaggio a Marija Gimbutas”, parte 1a presento la personalità e i meriti di Gimbutas, evidenziando le motivazioni della richiesta d‟intitolazione di una strada, piazza o spazio verde alla grande archeologa e studiosa lituana, che ci ha offerto, su un piatto d‟argento, le prove testimoniali che è la pace e non la guerra ad essere iscritta nel DNA degli esseri umani, e questo tramite i ritrovamenti archeologici, in tutta la zona della Vecchia Europa, di civiltà arcaiche a base matrilineare, pacifiche, laboriose e creative e vicine alla terra. La tesi sostanziale - da sempre ritenuta utopica - della pace come unica via possibile per la sopravvivenza e per l'evoluzione dell'umanità e del pianeta, era stata sempre frenata dalla fatidica affermazione che la guerra fosse esistita da sempre, quasi un destino, un dato biologico dell'umanità. Con il suo inestimabile lavoro, Gimbutas ha svelato l‟infondatezza di una simile affermazione, provandola con i suoi ritrovamenti archeologici e la loro interpretazione, in importanti studi e innumerevoli pubblicazioni. Gimbutas ci ha fornito le prove concrete di una cultura caratterizzata da un modo pacifico del vivere, perdurata migliaia di anni, in un'epoca preistorica, sconosciuta ai più. La sua biografia è a tal proposito illuminante.
Marija Alseika Gimbutas: meriti e ostracismi
Il grande merito dell‟archeologa (Vilnius, 1921 - Los Angeles, 1994) è di aver legittimato il passaggio dalla visione deleteria della guerra come dato insito nel DNA dell’essere umano a quella della Pace come valore primario dell’umanità. La studiosa ha comprovato ampiamente tale audace affermazione con i suoi ritrovamenti e la relativa classificazione in un numero enorme di pubblicazioni. Ma le idee nuove - soprattutto quelle veramente eccezionali, che però in qualche modo dis-turbano lo status quo, non vengono assorbite immediatamente dalla società; spesso accade che siano addirittura ostacolate e ignorate: ed è proprio ciò che successe a Gimbutas, che invece di essere premiata per la sua scoperta, venne dapprima boicottata dai colleghi, poi ignorata, in primis dallo stesso ambiente che le aveva attribuito premi e onori per le precedenti, più convenzionali ricerche.
D‟altra parte, abbiamo illustri esempi di tale modalità di basso livello comportamentale dell‟umanità, tra i più eclatanti, nella “nostra” “cultura” basti citare Galileo, che, “a causa” della sua rivoluzionaria quanto veritiera scoperta, fu costretto a rinnegarla, pena la morte, e comunque visse fino alla fine in povertà e solitudine. A Gimbutas è toccato un destino simile: anche la sua scoperta era rivoluzionaria, forse troppo in anticipo coi tempi, come spesso accade; o forse andava a toccare una visione troppo calcificata, e ancor più probabilmente i troppi interessi legati alla guerra e alle sue spietate ramificazioni commerciali e di potere. In un mondo alla rovescia di cui vediamo esempi ad ogni istante, appare ipotizzabile che tanta inquietante sottovalutazione sia dipesa soprattutto dal fatto che le tesi della studiosa non fossero conformi con i dictat, con i pregiudizi e con gli interessi non etici della cultura imperante di stampo ancora troppo patriarcale.
Per aver osato il capovolgimento del crudele refrain "la guerra è sempre esistita", Gimbutas venne sommariamente sottoposta a censura; per aver tentato di distruggere uno schema deleterio, subì il misconoscimento, l‟esilio: lei che tale condizione l'aveva realmente patita nei duri anni della 2 guerra mondiale, quando – durante la guerra era stata costretta a fuggire dal suo paese, la Lituania, portando con sé “la sua bambina su di un braccio e la tesi di laurea sotto l'altro”…
Alcuni articoli dedicati:
Dedicato a Gimbutas – Omaggi, targhe e intitolazioni: http://terivolini.blogspot.it/2009/07/nel-parlare-di-antiche-civilta-edi.html
Anniversario Gimbutas . Articolo ricerca su Blog http://terivolini.blogspot.it/2014/01/celebriamo-lanniversario-dellanascita_23.html
Omaggio a Maria Gimbutas –Articolo/Ricerca con 42 img . e link http://terivolini.blogspot.it/2014/02/omaggio-marja-gimbutasper-il.html
Da che mondo è mondo? Confutazione dell‟ineluttabilità della guerra – articolo di Teri Volini su La Grande Lucania - marzoaprile 2015 e su blog in luglio http://terivolini.blogspot.it/2015/08/da-che-mondo-e-mondo-confutazione.html
Proposta d‟intitolazione a Gimbutas: art. Teri Volini su GLB https://terivolini.blogspot.it/2017/06/proposta-di-intitolazionegimbutas.html
Proposta d‟intitolazione a Marija Gimbutas https://terivolini.blogspot.it/2018/01/proposta-dintitolazione-marija-gimbutas.html
Convegno giugno 2017: https://terivolini.blogspot.it/2018/01/proposta-dintitolazione-marija-gimbutas.html
Proposta convegno 2917: https://terivolini.blogspot.com/2018/01/proposta-dintitolazione-marija-gimbutas.html
Realizzazione http://terivolini.blogspot.com/2019/04/toponomastica-femminile-marija-gimbutas.html
INTITOLAZIONE GIMBUTAS 30 4 19 2019 ALBUM Facebook
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.2418258744862185&type=3
ARTICOLO Talenti lucani
https://www.talentilucani.it/toponomastica-femminile.../
Intitolazione Rotonda Marija Gimbutas e targhe
Il 30 aprile 2019 è stata realizzata l‟agognata Intitolazione a Marija Gimbutas nella Rotonda omonima a Potenza, in via del Gallitello, in anteprima nazionale. L‟intitolazione - e la targa dedicata - è stata frutto di un nostro lavoro pluriennale, che ha visto negli anni precedenti una puntuale richiesta formale, seguita dalla la presentazione ufficiale della proposta alle istituzioni, con un Convegno appositamente organizzato da Teri Volini e dal Centro d‟Arte e Cultura Delta, con il sostegno dell‟Amministrazione Comunale e quello della Consigliera di Parità della Regione Basilicata. Il Convegno era nato per onorare con l‟intitolazione di una strada, piazza o spazio verde una personalità internazionale, artefice di un dono incomparabile per l‟intera comunità umana: la spinta verso la pace, di cui la prof.ssa Gimbutas è portabandiera, grazie alla sua rivoluzionaria scoperta, cui la grande archeologa dedicò l‟intera vita: che è la pace e non la guerra ad essere iscritta nel nostro DNA...
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parte 2a – pagg. 71, dimensioni album 21x28
Prefazione
Nell‟ebook Omaggio a Marija Gimbutas, parte prima, ho presentato la personalità e i meriti di Gimbutas, evidenziando le motivazioni della richiesta d‟intitolazione di una strada, piazza o spazio verde alla grande archeologa e studiosa lituana, che ci ha offerto, su un piatto d‟argento, le prove testimoniali che è la pace e non la guerra ad essere iscritta nel DNA degli esseri umani, e questo tramite i ritrovamenti archeologici, in tutta la zona della Vecchia Europa, di civiltà arcaiche a base matrilineare, pacifiche, laboriose e creative e vicine alla terra.
In questa seconda parte ho inteso mostrare l‟influsso corroborante della sua rivoluzionaria visione sulla mia personale crescita e creatività artistica.
Tante, nel corso della nostra vita, sono le persone e le vicende, le letture e le immagini che contribuiscono alla nostra formazione umana, culturale e spirituale. Ognuna di esse - una vena, un rivolo, un ruscello, un placido fiume o un torrente impetuoso che siano - mescolandosi con ciò che eravamo fino a quel momento, ci trasforma.
Alcune sono particolarmente significative e senza che ne abbiamo coscienza, da subito o solo successivamente, danno una svolta decisiva al nostro pensiero e alle nostre azioni e stimolano o direzionano la nostra creatività in un senso prima sconosciuto o inesplorato. Altre operano in modo ancor più sottile, risvegliando ciò che abbiamo già dentro di noi, riportandolo alla luce. Marija è stata per me una di queste preziose presenze, dal momento in cui venni a conoscenza delle sue inaudite scoperte, fin dagli anni „90, grazie all‟amico Antonio D‟Andrea, straordinario “catalizzatore”, che oltre a suggerirmi tante importanti letture, mi fece dono di uno dei libri più preziosi di Marija:
Il linguaggio della dea
Ci vollero diversi anni per assorbirne appieno la vastità e la rilevanza, ma dopo un periodo di approfondimento, mi lasciai permeare dalla concettualità assolutamente rivoluzionaria che ne scaturiva. Ne è derivato che, oltre alla rinnovata percezione e della storia e della vita, anche il mio modo di fare arte ha compiuto una profonda evoluzione, nel senso di una maggior tensione verso le tematiche che già mi erano care, il Femminile, la Natura, la Pace, la cura e il rispetto per il Pianeta, la preservazione della Terra, non disgiunta da quella dell‟umanità e dalla sua evoluzione.
Nel volume sono visibili alcune delle opere e ricerche, strettamente connesse al principio femminile creativo e al suo intimo legame con la Natura, in sinergia con la visione di Gimbutas
I MISTERIOSI GLIFI DELL'AGER CUNEATUS IL SENTIERODELLA LUCE TEXTURA
La Danza della Corda, di primaria importanza per i riti connessi al femminile, ai suoi misteri e a quelli del cosmo, riporta al sangue ciclico femminile, ancor oggi tabù, l‟unico sangue al mondo che non scaturisce a causa di malattia, uccisione o violenza, ma per indicare il rinnovamento mensile, l‟alternarsi della potenzialità procreatrice.
Grazie alla rivoluzionaria scoperta di Gimbutas possiamo recuperare l'antica voce delle antenate, ed insieme l'energia e l'autorevolezza di quel principio femminile originario, dal cui forzato appannamento e declino sono derivate tante sofferenze per tutta l'umanità: a causa di quella mancanza, infatti, molto è andato perduto della bellezza e della pienezza del vivere …
Un ordine sociale pacifico nella Vecchia Europa
I reperti archeologici non sono muti: parlano un proprio linguaggio. Devono essere utilizzati perché rappresentano una fonte inestimabile per svelare la spiritualità dei nostri antenati che precedettero gli europei per varie migliaia di anni ... Gimbutas, The Language of the Goddess. Introduzione XIX .
Studiando i reperti degli ultimi, ostinati ritrovamenti, Marija Gimbutas - dopo anni di scavi iniziati alla fine degli anni '60, e che le avevano dato grandi riconoscimenti, ma in cui ritrovava sempre armi, armi e ancora armi - fece riemergere dalla terra le prove dell'esistenza di un ordine sociale pacifico, matricentrato, di cui anche l‟arte è testimoniale, con la sua singolare assenza di immagini guerresche, e la presenza di manufatti di grande bellezza, eleganza e significato.
Di seguito, solo alcune delle opere pittoriche, scultoree, grafiche, tessili, performative, e degli articoli, ricerche, pubblicazioni, ispirate o dedicate a Gimbutas nel tempo.
Le innumerevoli altre sono illustrate nel libro
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Un ordine sociale pacifico nella Vecchia Europa
I reperti archeologici non sono muti: parlano un proprio linguaggio. Devono essere utilizzati perché rappresentano una fonte inestimabile per svelare la spiritualità dei nostri antenati che precedettero gli europei per varie migliaia di anni ... Gimbutas, The Language of the Goddess.
Studiando i reperti degli ultimi, ostinati ritrovamenti, Marija Gimbutas - dopo anni di scavi, iniziati alla fine degli anni '60, che le avevano dato grandi riconoscimenti, ma in cui ritrovava sempre armi, armi e ancora armi - fece riemergere dalla terra le prove dell'esistenza di un ordine sociale pacifico, matricentrato, di cui anche l‟arte è testimoniale, con la sua singolare assenza di immagini guerresche, e la presenza di manufatti di grande bellezza, eleganza e significato.
Ce n‟è un esempio significativo anche in Basilicata, vicino Matera, nel sito archeologico di Serra d‟Alto.
v. articolo Le Bande Rosse di Serra d‟Alto http://terivolini.blogspot.it/2015/05/le-bande-rosse-di-serra-dalto.html
La mancanza assoluta di fortificazioni è una delle prove certe della prevalenza dell‟ordine sociale pacifico, abbagliante se paragonato a tutte le barriere difensive seguite nel tempo storico: torri, roccaforti, cittadelle, bastioni, castelli, fortezze, capisaldi, piazzeforti, cancellate, bunker …
Un simile ordine sociale si era sviluppato per molti millenni nella Vecchia Europa, ed in esso le donne, come capi - clan o regine - sacerdotesse, ricoprivano un ruolo dominante e godevano di una situazione privilegiata. Migliaia di reperti di altissimo livello - da lei ritrovati, catalogati, studiati e pubblicati in magnifici libri - mostrano quanto fossero fiorenti l'artigianato e l'arte, tanto da far dichiarare ad un grande studioso, lo storico dell‟arte tedesco Sigfried Giedion, che quella del periodo paleo e neoliticoche egli definisce spaziale - è in assoluto una delle espressioni artistiche più compiute, mai realizzate, per bellezza, purezza e potenza.
Secondo la studiosa italiana Luciana Percovich, potremmo paragonare Gimbutas a Heinrich Schlieman (1822-1890), l‟archeologo diventato universalmente famoso per aver scoperto le rovine di Troia e di Micene: entrambi hanno fornito le prove materiali dell‟esistenza di una civiltà fino a quel momento solo supposta o favoleggiata; tuttavia, mentre Schlieman confermava la mitologia classica, frutto di una civiltà nata con i greci, splendida, ma pur sempre portatrice di diseguaglianze, guerre e gesta gloriose di eroi e dei dell‟Olimpo, la scoperta della civiltà dell‟Antica Europa da parte di Gimbutas, mette sottosopra molte delle certezze fondative e degli assunti impliciti di quella stessa civiltà.
Secondo la ricercatrice statunitense Vicki Noble, man mano che l'archeologia scava nel passato più antico, riportandone date e documenti più precisi, si apprende che le civiltà primitive erano molto evolute dal punto di vista artistico e scientifico e riuscivano a svilupparsi e a sopravvivere senza guerra. Stratificazione sociale e schiavitù non sembrano essere esistite, tuttavia quelle civiltà riuscirono a costruire grandi città dove vivevano pacificamente.
Esse diedero vita alla parte più bella e compiuta in sé che il mondo conosca, e in certi luoghi (per esempio nella valle dell'Indo o a Cnossos, Creta) esistevano gabinetti con sciacquone, vasche da bagno e altre comodità che noi consideriamo necessità vitali. Quelle civiltà antiche e altamente civilizzate non conoscevano lo stupro, la monarchia assoluta, la dominazione maschile, la guerra contro la natura. Quegli antichi popoli vivevano insieme e in armonia con la terra.
una splendida galleria di opere scelte
pagine 84 , dimensione album, 28x21
Nell‟involontario trovare la Bellezza
Parlare di arte “ involontaria” può apparirci una contraddizione di termini, dal momento che l‟arte sembra implicare attività, progettualità, ma anche ritrovare in ciò che appare più distante, il segno di un‟emozione. L‟arte da sempre è stata strumento privilegiato per fare affiorare l‟invisibile; tuttavia, si può mostrare ciò che è già visibile, basta saperlo cercare, poiché è possibile osservare con uno sguardo diverso ciò che appartiene a un quotidiano di cui non ci si accorge.
L‟ebook Arte Involontaria, una nutrita galleria di opere scelte, preludio di una mostra sul tema - parzialmente realizzata con alcune opere esposte nel giugno – luglio 2024, nel corso della doppia mostra polisemica “Nata in un luogo di pietra” presso il Museo Archeologico di Potenza - si presenta come un catalogo magnificamente illustrato, che propone in 84 pagine a colori un numero notevole di immagini assolutamente originali, inaspettate e inedite, alcune semplicemente stupefacenti, frutto di una ricerca fotografica ultraventennale, compiuta dall‟autrice - artista biofila - nei luoghi più diversi e insospettabili, in Italia.
>>> Vedi anche: Il Blog di Teri Volini: Scaffale acquisti - ebook1 Arte involontaria di terivolini https://terivolini.blogspot.com/2021/03/proposte-dilettura-in-ebook-1-arte.html aprile 2021 Arte Involontaria, articolo su Il Lucano magazine n.149, ge - fe 2021 https://terivolini.blogspot.com/2021/04/arte-involontaria-di-teri-volini-in.html
Scaricare le pagine delle riviste sul pc facendo “salva come immagine” , così da poter ingrandire e leggere agevolmente e integralmente gli articoli/ricerca adeguatamente preparati
stralci: di arte involontaria si era interessato già negli anni '60 Umberto Eco, interrogandosi sulla casualità dell‟opera d'arte e sul suo eventuale valore. Nello specifico, egli faceva riferimento a un qualcosa di „ritrovato‟ dall'artista, e alla differenza tra l'opera d'arte e la scoperta di qualcosa che sembra tale. Eco si chiedeva quale fosse la differenza: nel cercare una risposta a tale interrogativo, egli fa ricorso alle tesi del suo maestro Pareyson, rimandando all'analisi del processo di interpretazione della forma in cui questi asseconda un paradigma fondamentalmente estetico, avente alla base un progetto, una precisa volontà creativa, per cui interpretare una forma vuol dire guardare, capire, „gustarla‟, cioè ricorrere a un processo che vi ha posto capo: individuare all'origine della forma una „‟intenzione‟ formativa e seguirne l'avventura, il decorso, il successo …
Entrambi sottovalutavano la potenza degli oggetti, delle forme casuali, e quella della nostra capacità immaginativa, e, soprattutto la creatività della matura stessa: non è forse in grado, la Natura Matrix, di creare qualsiasi forma, compresa quella umana, e per di più di una varietà, perfezione e bellezza ineguagliabili?
A rigore, essa è non solo artefice ma artista per eccellenza, che si ipotizzi o meno una metafisica alla base della creazione stessa.
... realizzai a tal proposito diversi reportage fotografici in giro per l‟Italia; nella galleria, si trova una scelta di immagini inaspettate, alcune semplicemente stupefacenti, raccolte in un periodo di oltre 20 anni, nei luoghi più diversi, come a Milano (tombini) e a Castelmezzano (casa contadina )
Gli ebook, in formato PDF, numerati e firmati, sono richiedibili al Centro Culturale o all‟Autrice: terivolini.art@gmail.com +39 3392414133
Una panoramica dell’arte di Teri Volini tra serendipità, pareidolia, apofenia e molto altro. Pagine 168. Dimensione grande, album verticale 28 x 21
Stralcio:
Fare felici scoperte per puro caso; trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un'altra: tale definizione della Serendipità si addice a questo lavoro, che coinvolge la mia arte e la mia ricerca in toto, dal momento che essa risulta essere interamente impregnata di corrispondenze significative, per il continuo susseguirsi di intuizioni, illuminazioni, fortuite scoperte, che hanno portato ad altrettante esplorazioni e a continui sviluppi rispetto all‟impostazione iniziale...
Uno studio originale, sostanzioso e significativo; l‟inedita ricerca che contempla anche un rinnovato punto di vista sulle opere pittoriche dell‟artista, che rende onore alla loro speciale ispirazione e alla magia naturale che le impregna, affiancandosi ai numerosi scritti di eccellenti critici ed estimatori a lei dedicati nel tempo... “Molto presente nei miei quadri l’aspetto arcano, ancor più evidente quando in essi si evidenzia quella caratteristica singolare, l’apparire di immagini non disegnate progettualmente, ma che venivano fuori dall’incontro/scontro dei profìli e del colore. Una naturale magia è presente in questo mio sentire e fare, anche perché fa parte della cultura ancestrale del sud”.
C‟è affinità fra i concetti di apofènia, animismo, antropomorfismo, metamorfosi, pareidolia, sincronicità, serendipità, acheropitia, presentificazione, intuizione, trasfigurazione, pensiero prolettico e analettico, con la premessa basilare che ci sia predisposizione, apertura e ammirata accoglienza dei fenomeni.
Il termine Pareidolia, dal gr. παρά, parà (simile ) e εἴδωλον, èidōlon (immagine), designa la prerogativa di scorgere figure di ogni tipo, da visi umani a animali, in oggetti, nuvole, costellazioni, elementi naturali o urbani... Il particolare fenomeno che permette di scorgere queste figurazioni, aiutati in questo da luoghi dove il fenomeno è di per sé predisponente o palese, a torto viene definito – dalla cultura corrente, univocamente razionale – illusione subcosciente, è invece una forma privilegiata di “visione” dagli inestimabili effetti, almeno per me e per la mia arte – pittorica e non solo –come si può evincere dall‟osservazione delle Opere.
Stralcio
La qualità pareidolitica trasmessa dai luoghi d‟origine: La Montagna Stregata Originaria di Castelmezzano, paesino incastonato tra le rocce dolomitiche, vi ho trascorso le felici estati della mia infanzia e adolescenza, inevitabilmente segnata dalla bellezza dei luoghi, dalle albe in cui le montagne si stagliavano azzurrine davanti al sole nascente, alle luci e ombre di sottoboschi ricchi di narcisi e fragoline, e da quelle forme tanto evidenti, che forse notavo in misura maggiore rispetto agli abitanti abituali: tornando nei luoghi dalla città dove risiedevo con i miei genitori e con i miei fratelli, la differenza del paesaggio e quella singolare caratteristica balzava con prepotenza agli occhi.
Dedicai al mio luogo d‟origine la prima, importante serie di opere pittoriche, La Montagna Stregata, che iniziò proprio a Castelmezzano, per seguire poi itinerari variegati e importanti, che comprendevano, Castelmezzano - Pietrapertosa – Amalfi, Maratea, Pré-SaintDidier (Aosta), Brescia, Verbania (Novara), Milano (Italia); Zurigo, Winterthur (Svizzera); Nizza, Arles en Provence (Francia), New York, (USA); Canterbury(London), (RegnoUnito),etc.
vedere anche Biografia artistica ipertestuale, parte 1a, sezione pittura, alle pagine 153- 200 o 153234
BIOGRAFIA ARTISTICA IPERTESTUALE parte 1a, carattere ridotto, nuova copertina, nuovi testi e immagini, pagg. 404 - agg ta al 23 5 19https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia__artistica_teri_volini_pa
CICLI delle OPERE PITTORICHE di TERI VOLINIhttps://issuu.com/terivolini/docs/cicli_per_solo_issuu_power_point_31
TESTI CRITICI, POETICI, ESTIMATIVI PER L‟OPERA DI TERI VOLINI agg. to - pagg .114 https://issuu.com/terivolini/docs/dossier_testi_critici_e_poetici_agg
Stralcio
Imprinting
Tutto ciò accadeva in Lucania, in quel di Castelmezzano, grazie a un possente imprinting-ambientale... Non riesco a fare a meno di sottolineare l'eccezionalità della permanenza di quelle scene, vissute da una “me” molto piccola, eppure già in grado di fissare le sensazioni che provava nei luoghi di cui avvertiva la magia, d‟inglobarla nella mente come in una cassaforte, riuscendo poi a consegnarle – da adulta – allo sguardo stupito di sé stessa e di quanti le avrebbero osservate e ammirate nelle opere pittoriche, percependone intatta l‟emozione e l‟incanto…........................
Stralcio
Ho recuperato una propensione alla magia della natura sicuramente positiva, personale certo, ma con una dimensione universale. Nelle opere, ciò si manifesta frequentemente, come si può evincere dalle immagini che fanno capolino nei miei quadri: potrebbero essere delle creature magiche della Lituania, piuttosto che delle fate celtiche, delle divinità egizie, o forse le mie più ancestrali antenate, o delle persone care che non ci sono più... Un solo esempio: in uno dei quadri a me più cari, Prima del risveglio, esposto a Pré Saint Didier, in Val d‟Aosta, e acquistato da un estimatore di Roma lì in vacanza, appare, mimetizzato nel tendaggio, un volto, quello di mio padre
Stralcio
Creatività Apofenica e Pareidolitica in foto, performances o installazioni
La sfida al senso di realtà L‟APERTURA DEL CUORE – LIVIGNO - Lombardia – luglio http://www.terivolini.it/html/apertura_del_cuore.htm
Il Ritmo Del Fuoco, Etna, 1999 http://www.terivolini.it/html/performances2.htm
Si concentra in un dialogo silenzioso e assolutamente imprevisto l‟incontro con la forma elfica pareidolitica di un flusso di lava, sorgente a distanza ravvicinata dall‟artista, il giorno precedente la grande performance sulla montagna vulcanica del 24 maggio 1999
Stralcio
Gli insoliti, prodigiosi modi in cui si manifesta la Creatività: una Casa apofenica e pareidolitica, un Museo di pietre visionarie. Un ritrovamento archeologico, concreto e dell‟anima Le pietre in questione - da me definite “visionarie” in senso attivo, cioè che donano visioni - fanno parte della mia Casa Contadina a Castelmezzano, in Basilicata...
Stralcio
Opere Ibride: Aleamorfosi e Arte Involontaria
...visioni apofeniche/ pareidolitiche/ metamorfiche/ animistiche, molto affascinanti ...
Stralcio
Parte 5a STUDIO COMPARATO DEI SIMBOLI ARCHETIPI DELL'ANTICHITÀ
Ritrovare tracce
Vedere ciò che allo sguardo comune spesso sfugge
Scorgere Segni misteriosi
Stralcio
Tiziana Musi
Parlare di arte “ involontaria” ci pone davanti ad una contraddizione di termini, dal momento che l’arte sembra implicare attività, progettualità, manualità, tecnica. E, d’altra parte, arte non è solo progettazione, pensiero, idea, ma anche ritrovare in ciò che appare più distante il segno di un’emozione (Tiziana Musi, docente Accademia Belle Arti. Roma
Stralcio
Objets trouvés acheropiti: non fatti da mano umana
Stralcio
Una
Le Insegne della Dea, pietra con incisione acheropita a forma di doppia X
INSEGNE DELLA DEA
Teri Volini - articolo/ricerca, Call for papers di Laima - aprile 2014 http://www.associazionelaima.it/le-insegnedella-dea/
Esiste la possibilità di un altro livello attivo di pensiero che porti a ipotizzare una “metafisica”, con la suggestiva possibilità della sovranità della Musa quale autorità – esterna o interiore, e comunque non convenzionale - che dirige gli eventi o li attira a sé.
Jung chiama queste corrispondenze sincronicità, inconscio collettivo; altri fanno riferimento alla rete degli inconsci, il tutto seguito da un Ente esterno, non necessariamente definibile come da convenzione, che 'dirige ' in qualche modo il ritrovamento. Tale possibilità sarebbe immediatamente respinta dalla modalità di pensiero strettamente logico-razionale, che disdegna tutto ciò che non aderisce strettamente ai suoi severi criteri di analisi della realtà..
Sappiamo però che non esiste solo questa modalità di pensiero, seppure preferito dalla cultura dominante; c'è anche il pensiero ricettivo, intuitivo, che crea sotterraneamente delle connessioni –meno fulminee ma più profonde – tra le cose e gli eventi. Solo l'unione delle due modalità (razionale e intuitiva) porta ad una conoscenza completa...La modalità simbolica e induttiva, è quella più congeniale agli artisti (non convenzionali), alle donne (non convenzionali) e ai poeti (non convenzionali): ma paradossalmente anche i medici e i matematici ne usufruiscono per le loro scoperte, come ben dimostrano e dichiarano Einstein e Ramanujan... .
Stralcio
Ciottoli di mare acheropiti Sassi acheropiti dell‟isola d‟Ischia
Stralcio
Altro che stupida!
Scrivendo di arte casuale e di objets trouvés, Umberto Eco, nel suo saggio La definizione dell'arte, parlava di “una natura non stupida”. Il fatto stesso di ritenere necessario confutare il concetto di una “natura stupida”, la dice lunga sull‟arroganza degli umani; è una conferma della reiterata pretesa di superiorità sulla natura, della sfrontatezza di un concetto paradossale ma purtroppo culturalmente attestatosi nei secoli patriarcali, e a cui neanche gli artisti si sono sottratti. Una riprova plateale di un simile atteggiamento è riscontrabile nella LandArt.
Glossario
Apofenia
Acheropitia
Pareidolia
Animismo
Serendipity
Sincronicità
Metamorfosi /Trasfigurazione
Antropomorfismo
Intuizione (pensiero analettico e prolettico)
PARTE PRIMA pag 21
Il privilegio della visione pareidolitica
La qualità pareidolitica trasmessa dai luoghi d‟origine: La Montagna Stregata
Traduttrice di mondi
Una naturale magia
Imprinting
Ritrovare la sintonia col mondo invisibile
Una disposizione sovratemporale e transpaziale
Una doppia opera apofenico - pareidolitica - animistica
Una tecnica pittorica unica
Full Immersion, una potente ibrid / azione
PARTE SECONDA pag 68
Suggestioni apofenico/ pareidolitiche su materiale naturale autoprodotto
MINIATURE in tecnica mista, a rilievo o incise, con inclusioni materiche
Suggestioni apofeniche / pareidolitiche su pietra con interventi coloristici dell‟artista
PARTE TERZA pag. 79
Creatività Apofenica e Pareidolitica
in foto, performances o installazioni di Teri Volini
Il Rapporto con la Natura
Dalle opere pittoriche alle performances e installazioni
L‟artista - ape
La Danza della Corda
Paladina della Natura
La Land Art per Teri Volini
Percorsi per la Terra
La sfida al senso di realtà
Suggestioni apofeniche animistiche e pareidolitiche
nelle performances e installazioni di Teri Volini
PARTE QUARTA pag 98
Gli insoliti, prodigiosi modi in cui si manifesta la Creatività: una Casa apofenica pareidolitica un Museo di pietre visionarie.
Un ritrovamento archeologico, concreto e dell‟anima
Doppia catalogazione delle pietre visionarie
Bassorilievi acheropiti
Aleamorfosi, chances images
In scoperta
Bassorilievi acheropiti
Opere ibride
Arte involontaria
PARTE QUINTA 146
RICERCA MITOARCHEOLOGICA
SIMBOLI ARCHETIPI: I Misteriosi Glifi dell'Ager Cuneatus
nella foresta di Gallipoli-Cognato.
Su antiche pietre in Basilicata e su tombini a Milano
Ritrovare tracce - Vedere ciò che allo sguardo comune spesso sfugge - Scorgere Segni misteriosi - Segni archetipi su tombini
ARTE INVOLONTARIA
Tiziana Musi
Umberto Eco
Articolo su Il Lucano: Su antiche pietre in Basilicata e su Tombini a Milano
STUDIO COMPARATO DEI SIMBOLI ARCHETIPI
DELL'ANTICHITÀ ANCESTRALE: Intenzionalità come prerequisito? - Casualità –Involontarietà
Un significato speciale - Una possibile metafisica - Medium dal dorso di ghisa
OBJETS TROUVÉS ACHEROPITI
Le Insegne della Dea – Articolo per Laima
Aquila in legno
Ciottoli di mare
Sassi acheropiti dell‟isola d‟Ischia
ALTRO CHE STUPIDA
Natura Matrix
della Casa Contadina e della Casa delle Stelle di Teri Volini a Castelmezzano - pagg. 110 dimensione grande, album 28 x 21
Una Galleria d‟arte naturale, un ritrovamento archeologico, concreto e dell‟anima, con l‟aggiunta prestigiosa della constatazione che le immagini non sono state eseguite da mano umana, bensì dalla Pietra stessa, dalla Natura come prima Maestra. Le pietre in questione - da me definite “visionarie” in senso attivo, cioè che donano visioni - fanno parte della mia Casa Contadina a Castelmezzano, in Basilicata, da me inizialmente progettata come una rivisitazione e un omaggio al mondo contadino, non sufficientemente considerato nel tempo storico… E della prospiciente Casa delle Stelle
Il loro fortuito recupero è avvenuto nel corso dei lavori di ristrutturazione di due una piccole abitazioni poste in alto sul paese, in prossimità della cappella dell‟Annunziata e prospicienti le spettacolari Rocce Dolomitiche. Le pareti erano da secoli completamente ricoperte da diversi strati d‟intonaco: una volta raschiata via l‟annosa copertura, sono venute fuori le Opere naturali di una fabulosa Galleria, finora segreta..
Stralcio:
Arte non è solo progettazione, pensiero, idea, ma anche ritrovare in ciò che guardiamo il segno di un‟emozione ... (Tiziana Musi, Accademia delle Belle Arti, Roma)
L‟Arte così intesa può aiutarci a rientrare in contatto con il “non razionale”, con quel mondo e quelle esperienze che un certo tipo di cultura, meccanicizzata, tecnologica e consumista, non tiene in nessuna considerazione … Possiamo entrare in sintonia col mondo invisibile e spirituale, e ascoltare nuovamente la profonda voce della Natura.
L‟arte è stata da sempre strumento privilegiato per fare affiorare l‟invisibile; si può tuttavia mostrare ciò che guardiamo senza “vedere”. Basta saperlo cercare, osservando con uno approccio diverso ciò che appartiene a un quotidiano che non si percepisce più.
Stralcio: Doppia catalogazione delle pietre visionarie
Ho operato una doppia catalogazione delle pietre visionarie. Da una parte ci sono i Bassorilievi acheropiti, non fatti da mano umana ma totalmente scolpiti dalla Natura; dall‟altra, le composizioni in Arte involontaria, venute fuori dall‟ interazione della pietra con i materiali nel tempo usati per la copertura, di diversi colori: bianco, turchese, fino al grazioso rosa della precedente proprietaria, una vecchia signora di nome Caterina. Durante i lavori di pulitura dei diversi strati d‟intonaco, fatta sia a mano che con appositi macchinari, spesso raccomandavo agli operatori di non esagerare nel lavaggio ad acqua con forte pressione. Alla fine, qualche traccia dei vecchi materiali è rimasta, ed è grazie ad esse che oggi possiamo ammirare quelle figure o suggestioni così particolari ...
LE PIETRE VISIONARIE della Casa Contadina di Teri Volini – https://terivolini.blogspot.com/2021/04/le-pietrevisionarie-della-casa.html in scaffale acquisti- vedi sintesi biografica pagg. 13 -18
Una Galleria d‟arte naturale e un Omaggio a William Turner e David Friedrich per le affascinanti affinità con la loro pittura
In un pomeriggio di tardiva primavera del 2019, scopro che la mia Casa Contadina, un vecchio fabbricato che, dopo la totale ristrutturazione, vado dotando di oggetti antichi, di vecchi paioli di rame e pentolini di coccio anneriti dal fuoco e dalle mille cotture, di piatti sbrecciati, piattaie, ripiani in legno d‟ulivo, malridotte sedie impagliate, macinini per caffè e tosta-orzo manuali, setacci di tutte le grandezze per il grano, i ceci, le cicerchie e le farine, barilotti per l‟acqua e stacci per misurare le granaglie o i legumi, e dove troneggiano un grosso armadio e un‟antica madia, entrambi in massiccio legno scuro - è la sede di una vera e propria variegata Galleria d‟arte naturale. Comincia la caccia al tesoro nascosto: molte “opere” sono di misura ridotta e sembrano celarsi nei meandri più impensati. Repentine mi si palesano - occhieggianti sui muri - vere e proprie “Opere” belle e pronte, ciascuna realizzata dalla Natura stessa e da essa messa in mostra sulla pietra. Alcune sono astratte, come delicati acquerelli o opere di Friedrich o Turner; altre sono appena accennate, lasciando libero campo all‟autonoma interpretazione di chi le osserva
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a base artistica
Uno splendido ebook di pagg. 82 - dimensione album 28 x 21
Daniela Marchese. Dall‟intervista di Archigo: “Grande entusiasmo e grande apprezzamento per le tue opere pittoriche, che rappresentano ormai uno status symbol. Avere un Volini in casa significa prestigio, ma non solo: i soggetti e la scelta dei colori hanno una fortissima capacità di “riempire” lo spazio, di connotarlo fortemente dandogli carattere .È stata questa consapevolezza ad ispirare la tua produzione di complementi d‟arredo in Art&Design e le Picto-sculture policrome retro-illuminate?
Teri Volini. – L‟impulso originario è venuto dai reiterati inviti dei miei più tenaci estimatori “pittorici” a ridare più tempo e rinnovato vigore ai dipinti, avendo alcuni di essi vissuto con rammarico il maggior spazio da me dedicato alle opere performative in difesa della natura e all‟impegno sociale. Ho voluto inoltre soddisfare anche le richieste dei tanti ammiratori della mia arte, che desideravano portare nella loro abitazione o nel luogo di lavoro o donare ad amici / amiche, per un‟occasione particolare, la bellezza e la vivace espressività dei miei colori, con una spesa accessibile. Sono nati così i complementi d‟ arredo, che riassumono egregiamente tali esigenze.
Gocce di Pittura
Ho inteso evidenziare la peculiarità cellulare di "costruzione" delle immagini, la policromia, il movimento e la magia della mie opere pittoriche, esplorandole, scegliendone dei particolari e rivisitandoli come attraverso una lente ravvicinata. I particolari ingranditi di volta in volta scelti vengono riprodotti con attuali tecniche di stampa su dischi in plexiglass, poi sospesi a finestra o retroilluminati, formando così una scultura luminosa semplice quanto originale e di grande effetto visivo.
Immagini alternative, da Arte Involontaria, Opere pittoriche e Zolle, altre fantastiche nel libro
Con le immagini sopra pubblicate o con altre a scelta è possibile realizzare degli splendidi puzzle, e dopo la loro ricomposizione, incorniciarli ed esporli.
Di seguito alcuni esempi:
Piastra rettangolare in ferro, modellata in forma semicircolare, verniciata in colore nero, rifinita in vernice oro, misura cm. 252 x cm. 40 - altezza cm.80, spessore mm.4 - Freccia realizzata con barra in ferro della lunghezza cm. 185, 50 a spessore cm.1,50 saldata alla struttura, verniciata in nero e decorata con motivi in vernice color oro. Rivestimento della parte superiore in gomma rigata nera, profumata con essenza e incollata al metallo con colla ecologica. In alternativa: rivestimento in pelliccia ecologica tipo astrakan nera o a scelta.
Scaffale – libellula
tra le creazioni più “poetiche” in Art & Design, l‟etereo Scaffale – libellula: nel caso presente, uno spazio minimo ed inutilizzato come il vano di accesso secondario di una moderna veranda in appartamento, è diventato un espositore trasparente per cose belle; piccoli oggetti, collezioni di minuscole bottiglie di profumo; un antico manoscritto tibetano, candele/ninfea, porta-incensi e statuine in argilla, pietra o carta sembrano in sospensione, quasi galleggianti nella luce. Realizzata con un progetto su misura, tutto giocato su incastri, la “fragilità” delle sottili lastre in plexiglass trasparente è stata compensata da un sostegno del tutto inusuale: un porta-cd in acciaio brunito, utilizzato come spina dorsale dell‟eterea-struttura
In alternativa: con altre dimensioni e forme, i sostegni possono essere in vetro temperato, legno o altri materiali. Vedi anche il Blog https://terivolini.blogspot.com/2013/11/art-scaffale-libellula.html
AMANDA, cronologia della passione, diario in versi, DEE, pagg.192
copertina e immagini interne a colori, disegni dell‟Autrice
La puntuale testimonianza quotidiana d‟una giovane donna dal nome allusivo, Amanda, degna di essere amata, è il pretesto per la creazione di un diario in versi dedicato all‟amore, di cui si riconosce e proclama, fin dalla dedica, la fragilità e al contempo la peculiarità di potenza che tutto muove: il mondo, le umane vicende e l‟intero Universo. È su questi poli che scorre fluido il poema, in sottile equilibrio tra la spontaneità del “racconto” tessuto nel suo quotidiano dipanarsi, e l‟attenzione verso il mondo interiore ed emozionale della protagonista, che, per un verso, diventa in qualche modo elusivo dei “grandi eventi” esterni: come spesso accade quando si è presi d‟amore, quando la gioia e il dolore formano una nicchia, che diventa essa stessa il mondo. Tuttavia, il rapporto primario di Amanda è con una dimora più grande: la Natura, che lei percepisce come parte di sé; e se la vicenda puntualmente narrata è molto intima e personale, il suo spontaneo inserirsi in una dimensione molto più vasta dà al racconto in versi un diffuso respiro..
1aversione articolo
Eros dinamico
La dimensione erotica è l‟ossatura del poema: essa permea con naturale intensità e tangibile bellezza tutta l‟opera, senza falsi pudori, né eccessi o sbavature di gusto e di stile. Appassionato e coinvolgente, un Eros dinamico dichiara il dispiegarsi della sensualità in tutto il suo prodigioso potere: nella magia dei momenti, nei suoi collegamenti cosmici, sacri ed esaltanti.
Esemplare la notte di puro erotismo tra il 4 e il 5 marzo: al culmine della vicenda amorosa che coinvolge i due amanti, la loro unione fisica e sentimentale viene vissuta in pienezza e giocosità, arricchendosi nel suo punto più intenso di una diretta corrispondenza con i ritmi dell‟universo e con gli eventi planetari e interstellari. È come se, nel soffitto della stanza dove i due stanno riposando, si aprisse uno squarcio, ad offrire lo spettacolo del cielo notturno, d‟un blu intenso in cui si percepisce il Tutto di cui siamo parte, la corrispondenza tra micro e macrocosmo, il legame tra le vicende umane e quelle celesti.
Toccante la vicenda della piccola cometa che termina il suo percorso, dissolvendosi con gemito inaudito non lontano dalla terra: quasi un preavviso nei riguardi della storia amorosa, o comunque un monito sulla precarietà dell‟esistente e sulla potenza del Fato che tutto orchestra e domina...
Raccontare epicamente il quotidiano
Teri Volini sceglie la forma inconsueta del travolgente diario in versi per raccontare "epicamente" il quotidiano, prendendo spunto dalle vicende amorose di Amanda, che puntualmente descrive tutto ciò che le accade, svelandoci senza reticenze il suo cuore, i più reconditi pensieri e comportamenti, rappresentando la sensualità nel suo ineffabile magnetismo e nella prodigiosa energia, nel collegamento gioioso e appassionato con i ritmi del Cosmo e della Terra; mettendo a nudo la potenza dell‟amore e dell‟eros come forze ineluttabili che tutto dominano e dirigono.
Complicità
L‟autrice divide la narrazione in versi in tre parti, più un epilogo, orchestrando il poemetto quasi senza soluzione di continuità, in un periodo cronologico di pochi mesi, da febbraio a maggio d‟un anno non qualunque, facendoci partecipare integralmente alle gioie e ai dolori di colei che si fa testimonial della vita di tutti/tutte noi, in ogni aspetto, soprattutto delle incertezze e degli errori, ma anche delle passioni e della bellezza condivisa.
Una siffatta narrazione ispira una complicità così intensa da diventare simbiotica: è il dono privilegiato di chi ama la Poesia e riesce, suo tramite, ad allontanarsi dagli schemi comuni, accedendo ad altre dimensioni, e, sempre più in profondità, a quella interiore, captando l’essenza comune ad ogni creatura e comunicandola nei versi.
La minuziosa narrazione quotidiana risulta essere l‟ideale per “fotografare” persone ed eventi nel dettaglio, fissandoli in tante “istantanee”. Il momento rilevante è sempre quello presente, e non importa se le cose accadono nel “qui ed ora”, o se sono già trascorse, o future: ciò che conta è riuscire a fermarle e a condividerle. La Poesia ha il privilegio d‟individuare i momenti, anche quelli usuali, se si vuole banali; quelli solitamente vissuti dalla maggior parte della gente in maniera distratta, superficiale, poco consapevole. Per un attimo li evidenzia, facendone ciò che s‟illumina per il fatto stesso di essere stato osservato, scelto, condiviso: è l’atto prezioso di una lucida presenza.
Alcune immagini interne, disegni dell‟autrice, come la copertina:
Parte prima. L’orecchinodicristallo
Parte seconda. Sul mio corpo di sola luce vestito
Terapia di guarigione
Per Teri, chi fa Poesia deve riuscire a canalizzare quelle sensazioni, quei desideri, quelle esigenze profonde che la gente comune desidera ardentemente conoscere ed esprimere, ma che spesso arriva a malapena a percepire, senza focalizzare né l‟entità né l‟urgenza di quel bisogno, che però resta come diffusa irrequietezza interiore, soffusa sensazione di manchevolezza. Nei riguardi di questo malessere planetario, la Poesia può essere, insieme alle Muse sorelle, una vera e propria terapia di guarigione, attuabile nel momento in cui ci si rispecchia e compenetra, come accade in Amanda, nel mondo della protagonista, che vive ciò che noi potremmo vivere: così plachiamo la nostra sete.
Citazioni in ordine alfabetico
Dante Alighieri, La Divina Commedia, pag. 154
Marina Cvetaeva, Poesie, pagg. 34, 37-38, 44, 69, 111
Coyolxauki, Dea della Luna, pag.115-116
Frida Kahlo, pag. 48
George Harrison, I had you anytime, pag. 70
Ronald D. Laing, La politica dell’esperienza, pagg. 82, 96
John Lennon, Imagine , pagg. 166
Roberto Mussapi, La risposta del poeta, pagg. 135-136
Deniky Jiří Orten, La cosa chiamata poesia, pag. 172
Osho, Tantra, pagg. 82, 109, 125-126
Moni Ovadia, Il Nome disse Luce, pag. 176
Antoine de Saint Exupery, Le Petit Prince, pag. 105
Pavarotti e Adelmo Fornaciari (Zucchero), Miserere, pag. 177 -178
Paolo Silenziario, Epigrammi greci, pagg. 30, 74,127
Gaspara Stampa, Rime d’amore, XVI secolo, pag. 130
Walt Whitman, Foglie d’erba, pag. 76
Robert Wilson, pag. 177
Wu men kuan, La Porta senza Porta, pag. 67- 68
Danza e Musica
Pina Baush, Kate Bush, Toni Child, Depeche Mode, Dire Straits, Adelmo Fornaciari, Peter Gabriel, George Harrison, John Lennon, Madonna, Madredeus, Pavarotti, Tibetan Prayer, Lifegate Radio, Radio Deejay.
Immagini interne e copertina
Disegni dedicati di Teri Volini
Indice:
Introduzione
8. Un delizioso pretesto
9. Piccoli lamenti e dolci esclamazioni
12. In un raggio danza tiepido di sole
13. Anime in discordanza sorelle
15. Il supremo stratagemma
16. Istantanee dell’ esperienza quotidiana
20. Epopea dell'immanenza
22. Della passione dolorosa i sensi
23. Simboli di potere e riappropriazione di sé
27. Codice punteggiatura
Stralcio 1 da Amanda
Martedì 11 febbraio
in una rete d‟oro inesorabilmente attratti
Amanda e Carlo per la prima volta
s‟apprestano a baciarsi. – Oh tu che guarisci le ferite! – invoca Amanda. Accolgo il tuo messaggio Lascia andare il passato...
Magica sipreannuncialaserata: la manonella mano sospesi vagano nella città ghiacciata Di luci sfavillanti ingioiellata. Da terra sollevati li tiene l‟amoroso stato. Li fa sentir leggeri – il cuore illuminato!
Carlo è amabile. L'intensità del suo sguardo turba Amanda. Per la sua dolcezza lei si sente stremata
Poi in auto verso casa. Lei gli sfiora la mano Adagio l‟accarezza. A Carlo piace molto Piano sospira nel mentre verso l‟alto il volto leva. Gli occhi socchiudere vorrebbe ma non può: a guidare è obbligato!
Intanto che in tralice Amanda gli sorride dello stato specialissimo – che pieno di promesse a loro s‟avvicina – pregustandolo avvertono gli antichi smarrimenti – sempre nuovi...
Finalmente allo stabile: le scale già spariscono d'incanto. E che fame improvvisa! Carlo e Amanda mele caramellate divorano – gustose! –con una spolveratina di cannella
Un po‟ di Strega sorseggiano. Giusto un tiro di tabacco condividono. Poi dell‟amore iniziano il gioco appassionato
Con poco si trasformano: lei in una fogliolina verde Alice-maga. Lui in un principe indiano dal turbante viola. Poi in un bruco-lupetto Apertamente gareggiano affrontandosi nell‟amabile lotta. L‟un l‟altra si concedono Ammaliati
A lungo con le mani e con le labbra – lentamente –di Amanda il corpo rilassato lui percorre con dedizione tutta accarezzandola dal capo fino ai piedi delicati
Alle spalle risale. Il collo le mordicchia. Scende alle cosce morbide e alle natiche rotonde
Le bacia i seni. Ilventretenero. Ilpube sollevato
Gliocchi socchiusilesfioraeicapelliscarmigliati
Conimpetoodolcezzalei ricambia secondo l‟emozione e il desiderio
Amanda e Carlo dormono ora avvinti
Le braccia e le gambe strettamente intrecciate
Il respiro calmo di Carlo sul suo collo proprio sotto l'orecchio Amanda percepisce
Un lieve tintinnio: Carlo si sveglia solennemente dichiarando di voler essere un caldo mattoncino per farle passare il raffreddore – Adorabile!
Stralcio 2 Lunedì 24 febbraio
Nel ritmo di One Life by Toni Child in solitario
Amanda balla un valzer. Cinque folletti dai mantelli colorati ilsuopubblicoattonito.Pernientesconcertato
MaportatodaCarloc‟èancheil Tantra:intrigante!
Col suo sentire è parecchio in concordanza
Afferma che – facendo con tutta l‟anima l‟amore –alla cosmica armonia ci si connette. In un tutt‟uno
Mentre per andar fuori con Helen si prepara bussa alla porta Enrica che la invita da lei pane siriano con spezie e pomodorini a piluccare e a una festa la sera. Per un saluto le fa squillo Carlo
Amanda esce. In lana rossa un cappottino a vita
Un borsalino – pure rosso – con un nastro in gros
grain: stessa tinta ma più chiaro. Stivaletti neri eguanti. Conleamichevaincentro–all‟Arengario–poi in Triennale per un‟esposizione singolare
In realtà si rivela niente di speciale
Amanda torna a casa. Decide di no per quella festa Non ne ha per niente voglia! Diverse telefonate riceve anche da fuori: – ma che scocciatura!
Stralcio 3
Marzo
Sabato 1
Esce presto oggi Amanda. In libreria si reca una versione underground di Leaves of Grass d‟uno dei suoi poeti preferiti – Walt Whitman –adacquistare.Del vivereneadoralacelebrazione così fervida e splendente. La coincidente gioiosa consonanzaconiritmidella natura edell‟universovivente.Conemozione legge:
Accarezzo la vita ovunque vada. Di tutto mi nutro e nutro il mio canto
o
Subito sorsero e si diffusero pace e conoscenza, al di sopra di ogni argomento terreno e
Credo che una foglia d’erba non valga meno dell’infinito moto delle stelle, c’è la stessa perfezione nella formica, nel granello di sabbia e nell’uovo dello scricciolo, la raganella è un capolavoro dei più alti, e il rovo rampicante potrebbe ben adornare i salotti del cielo
o Io sono colui che avanza con la tenera notte che cresce, e chiamo la terra e il mare per la metà occupati dalla notte
e
Vienimi vicino, notte dai seni nudi, stringimi a te, magnetica notte [...].Notte dei venti del sud – notte di poche grandi stelle!
Amanda rischia in quelle visioni di smarrirsi In quel canto che magnifica la vita nell‟immenso e nel minimo. In quell‟alchimia feconda d‟energia – nei versi epici ed in quelli più teneri – oltre ogniconformismo impulsi poliedrici forgiando
A una cena con amici la invita Inna. A dire il vero Amanda a casa stava per rientrare
ma un impulso improvviso le fa cambiare idea e la richiesta dell‟amica s‟affretta ad accettare
– Meno male! L'uomo del venerdì non ce la fa a venire. E nemmeno si degna di chiamare: solo invia un sms per avvisare
– Qui c’è qualcosa che non quadra! –più che perplessa Amanda sente di dovere a sé stessa con urgenza confessare
stralcio dalla seconda parte
Venerdì 11 aprile
Per scuotersi fa un ispirato tentativo: al parco più vicino si dirige. Il contatto con la natura sente forte e sa istintivamente che sostegno riceverà e conciliazione
Della tranquillità del luogo da tempo non godeva
Del ristoro visivo dei bellissimi antichi grandi alberi È il momento dell‟anno più da lei apprezzato
Della nuova stagione l‟iniziare che ama la dolce Amanda celebrare con il viso orientato al nuovo sole
Nella trasparenza dei rami che di foglioline d‟un verde tenero si vanno ormai colmando unpo‟discosto dal viale centrale c‟è il ritrovo abitualmente da lei privilegiato nei pressi d‟un glicine nodoso già di piccole gemme ferventi popolato
In un groviglio denso e profumato presto si schiuderanno: un‟autentica gioia per la vista per il cuore e l‟odorato
Il suo platano cerca: un‟altissima pianta dal tronco secolare – imponente e speciale
Amanda adora gli alberi abbracciare e quello è stato il primo con cui una connessione da anni ha onorato
Una lacrimuccia in bilico sul ciglio respingendo sulla corteccia del grande albero avito Amanda la guancia va premendo
Forte poggia l‟orecchio – come un‟intima voce ad ascoltare. Diversamente dagli umani l‟albero comprende:piùrecondita – arcana –èlaconversazione
Rapidamente Amanda si è sintonizzata lo scorrer calmo della linfa a percepire riuscendo con la sua stessa circolazione in parallelo
Nel mormorio dei rami l‟albero sente
Nel vento che crescendo va levandosi profondo sta un messaggio ricevendo – Da’ tempo al tempo. Osserva la natura Lascia cadere ciò che deve estinguersi per fare posto alla nuova vita
Di saggezza ancestrale Gran Maestro l‟Albero dagli anelli innumerevoli d‟un consiglio prezioso è messaggero: – il Segreto sta tutto nel rinnovamento
Amanda abbraccia forte l‟albero fratello consegnandogli tutto il peso che ha sul cuore Contemporaneamente – a malapena annunciata da un mormorio crescente –una pioggia leggera nell‟oasi silenziosa a cadere comincia fittamente
Dolce s‟intuisce dell‟erba inumidita in vivace sviluppo il delicato sentore e quello anche più intenso della terra scura dell‟impellente risveglio nell‟ardore di vita formicolante e di vigore
Memorie di mia madre in forma di protratta intervista domenicale, fine anni „90 pagine 186, con copertina a colori, disegno dell‟Artista e immagini interne
Parte 1
Ho trascritto ed elaborato le conversazioni che, in forma d‟intervista, proposi a mia madre nell‟arco di due o tre anni, quando, nelle pause della mia faticosa ma fertile “transumanza” artistica tra Basilicata e Lombardia – e non solo – ero sua ospite a pranzo, la domenica, a Potenza. Lucidissima e attiva, aveva superato gli 86 anni... Fin da ragazzina, mi avevano affascinato le sue narrazioni, di cui lei spesso mi faceva dono, accogliendole-io con stupefatto e inesausto interesse; il suo racconto di vita mi faceva entrare in un mondo assai diverso da quello che vivevo nel quotidiano; tutto m‟intrigava enormemente, ed era per me fonte di conoscenza e stimolo per successive riflessioni. Il tempo e gli eventi ad esso correlati mi sembravano straordinari e dilatati, e riuscivo a “vederli” come se li stessi vivendo io stessa. A lei piaceva tantissimo raccontare e anche dire la sua, non solo su quei tempi lontani, di cui permanevano in lei vividi ricordi, ma anche sulla nostra società, e su qualsiasi argomento venisse fuori nel dialogo.
Parte 2
Finestre d‟affaccio sugli argomenti trattati nella 1a parte
Sbobinate, trascritte e riordinate, le conversazioni hanno in seguito fornito lo spunto per il recupero di memorie molto più “antiche”, ancestrali, e tuttavia attinenti al racconto che emerge dal dialogo madre-figlia. Esse provengono dalle sollecitazioni che una conversazione libera e flessibile lascia scaturire, e dal privilegio di aver luogo tra una madre anziana, ma aperta e vivace, pronta ad accettare anche argomenti scomodi e non banali, partecipandovi con disinvoltura, e una figlia ricercatrice attiva del passato come fonte inesauribile e preziosa per comprendere e migliorare il presente................................................................................................
Molti degli argomenti trattati si fregiano del titolo di “eretici”, a patto di far riferimento al significato corretto del termine, ben lontano dal comune senso negativo propinatogli storicamente. ..
Una ricerca etimologica seria, cui l‟autrice è avvezza in qualità di linguista e risemantizzatrice, porta alla derivazione dal greco αἱρετικός, “che sceglie”, e dal tardo latino haeretĭcus, “colui che discerne”. .Solo in seguito sono stati attribuiti al termine dei significati come blasfemo, sacrilego, profanatore, miscredente etc., utili a stigmatizzare chi esprime(va) opinioni discordanti con quelle sostenute dal potere dominante e presto assorbite dal senso comune manipolato...
La “divergenza” così attuata viene a corrispondere ad un precisa metodologia, ad un vero e proprio “riordino” linguistico, storico, antropologico, etnologico, che prevede la revisione dei dogmi ordinari, palesemente screditati, ai quali viene sostituito l‟approfondimento degli argomenti e la successiva, indispensabile riflessione. Viene in tal modo messo in evidenza il castello di menzogne
eretto nell‟epoca storica, facendo riaffiorare dalle profondità del tempo verità ed eventi che per millenni sono stati nascosti, capovolti o stravolti...
Indice: PORTARE MEMORIA
parte 1 a , dall‟intervista prolungata domenicale a mia madre Rosaria Santoro. alla fine degli anni ‟90.
Argomenti: À spàra. L‟angelo custode. Caposele. Fesserie. Parole innominabili. Il sedere davanti. Capolavori del pensiero patriarcale. Una formidabile messinscena. Nata dalla costola dell‟uomo. Culture ancestrali. Usurpazioni. Tiaso. All‟origine del danno. Una donna per marito. Non è stato sempre così. Pregiudizi e ipocrisie. Due pesi due misure. Cognome del marito e accompagnamento della sposa. Zi‟ Teresa a‟Lia. Verginità e rammendi. Padre e padrone. Primogenitura femminile. Matrimoni e altre cose. Usi e costumi di paese. richieste di matrimonio. Rapporti familiari. Il Carnevale. Trucchi e profumi. Madrine di guerra. Pasqua e Pasquetta. La pignata di zio Rocco. La bisnonna Carmela. Costume tradizionale. Il Topless nel neolitico. Parto. Battesimo. Impurità del parto. Madonne a Castelmezzano. Madonnina dell‟Ascensione. Il viaggio della macchina del tempo: culto del fallo e della yoni. Maltrattamenti e ipocrisia sociale. Pillola anticoncezionale e legge sull‟aborto. Roghi. Eccitazioni e brecce. Vien chì che te uso. Patriarcato e Lesbismo. A Castelmezzano dopo il 1° parto. Boicottaggi. Pancotto. Collaborazione. Il lavoro di mio padre e la generosità di mia madre. Figli. Una donna per Presidente. Androdonne. Il lavoro di una mamma ultraottantenne. La presenza di spirito e la vecchiaia. Parenti serpenti. La creatività di Rosaria.
Parte 2a Finestre d’affaccio: Risemantizzazione. L‟unico sangue etico. Il menarca nelle culture dei nativi americani e aborigeni. Puspa. il Fiore mestruale. I tabù cominciano dalle parole. La demonizzazione maschile patriarcale. Sindrome premestruale e isteria. Il “Seme” esiste solo nel corpo femminile. L‟aborto maschile. Dall‟invidia originale per il femminile all‟invidia del pene. Tenere a bada l‟innata potenza femminile. Il Triangolo sacro. M. Gimbutas. Ostracismo versus talento e innovazione. La cesura dei Kurgan. di Marija Gimbutas. Usurpazioni: da Stella di Vajaravarahi a Stella di David. Usurpazioni: Svastica. da simbolo di pace a simbolo di terrore. Tiaso. Antonio D‟Andrea. Cognome della madre. Matrilinearità . un diverso modello sociale. Patrilinearità. Genealogie. Cinture di castità. Infibulazione femminile. Mosuo, un‟odierna cultura matriarcale in Tibet. La riduzione come valore. Il delirio dei dottori e dei padri della chiesa. Autorevolezza femminile e androdonne. Teresa Vertino. Il patrimonio millenario della medicina popolare. Verginità. Il Velo primario. l‟imene. Armë. Armë Cërvasë. Rocco Volini, un uomo buono. Le corna. simbolo da sacro a demoniaco. Il mitico cupa cupa. Il modo di vestire delle nostre antenate. Una panoramica della civiltà minoiche in versione poetica. Misoginia delle religioni monoteiste patriarcali. Madonna dell‟Ascensione a Castelmezzano. Ascensione o Assunzione? La distruzione di una sacra icona. MDI. Monumento alla Donna Ignota. Briganti e gonne lunghe. India. culto della Shakti e della Yoni. “Streghe”. Perle del colonialismo occidentale. Aborigeni e zulù. Oltre il tabù della vecchiaia. Zia Marietta. Noam Chomsky. Creatività femminile e ostracismo maschile. Pregiudizi e ristagni del nostro tempo: il Medioevo.
Stralci da Portare Memoria
Dalla parte 1a : Il sedere davanti. Pag. 18
F.-Le mestruazioni erano innominabili, proprio come la vagina: qualcuno la definiva addirittura il sedere davanti! Una cultura ottusamente repressiva impediva di nominarla. Quella cattolica, ma le altre religioni monoteiste non sono state da meno!........................................................................
M. Mi chiedo quale fosse lo scopo di quella spinta a vergognarsi..
F. Vuoi dire... a far vergognare le donne stesse di una parte così importante del loro corpo, o delle loro funzioni naturali, come il menarca, l‟importante evento che trasforma la ragazza in donna! Spesso l‟adolescente non viene nemmeno messa a conoscenza di questo fondamentale cambiamento del suo corpo, neanche da parte della madre, e si ritrova così ad affrontarlo impreparata, impaurita, scioccata, fino a fraintendere o non riconoscere il significato positivo dell‟evento..........................................
M. Ma perché si è fatto e si fa questo, e non si parla chiaramente alla ragazza?
F. Ancora di più, l‟Evento si dovrebbe “festeggiare”, ma non mi sembra che, ancora oggi, questo si faccia! Dovremmo prendere ad esempio le usanze, completamente diverse, di popoli da noi poco considerati, come i nativi americani o australiani, che invece festeggiano il menarca con rituali di benedizione, e cibi speciali! Il gruppoaccogliefestosamentele ragazze concanti, preghiere edanzedurantelacelebrazione.i
Non ti dico poi quello che succede in India: la venerazione della Yoni e delle mestruazioni!* Se poi osservi l‟arte indiana del medio evo, con le rappresentazioni dell‟amplesso sessuale, delle mestruazioni, della gravidanza e del parto, è tutta dedicata all'esaltazione del femminile, e nello stesso periodo in cui nella “civile Europa” ci si dedicava al gioco sadico della caccia alle cosiddette streghe (v. Finestra445).
M. Ma non ci avevano detto che quei popoli erano arretrati, selvaggi?
F. I coloni europei, dopo la scoperta dell‟America, non solo hanno scacciato i nativi dalle loro terre, impadronendosene, mali hanno distrutti, confinando i superstiti in riserve, senza nessun rispetto perlaloro cultura, che possedeva saggezza e tradizioni nobili, da tenere in grande considerazione!.....Nelle antichissime civiltà, poi, c‟era anche l‟usanza che in giorni così particolari, le ragazze (i cui “periodi” coincidevano per molte, seguendo i cicli lunari), si ritrovassero in un‟apposita capanna, dove soggiornavano pertutto il ciclo, eseguivano canti, riposavano, seguitedaun‟anziana chespiegava loro il senso del diventare donne. Con il patriarcato e la vergogna mestruale indotta, tali usanze vennero cambiate o addirittura capovolte, fino ad arrivare alla “segregazione” in una capanna che nulla aveva più a che fare con quellasacraoriginaria, maisolavalaragazza, considerata impura,pertuttaladuratadel ciclo, e tuttora ne esistono illegalmente in Nepal,le tradizionali chhaupadi,non di rado segnate dallamortedella giovane, ivi isolata ein pessime condizioni..........................................................................................................................
Finestra 3. Il menarca nelle culture dei nativi e in India >>> pag.97................................................................. (v. anche finestre 2, 3, 4, 5, 6, 43).
L‟argomento di cui si parla nel dialogo madre figlia a pagina 18, Il sedere davanti, viene ampliato nella finestra corrispondente n.3, pag. 97 >>>
Finestra 3, da pag18 . Il menarca nelle culture dei nativi: celebrazione Kinaalda e Cerimonia dell‟Alba
“La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà immonda per tutto il tempo del flusso, secondo le norme dell'immondezza mestruale. Ogni giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei come il giaciglio sul quale si corica quando ha le regole; ogni mobile sul quale siederà sarà immondo, come lo è quando essa ha le regole. Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo...” Bibbia, Levitico, 15,25
Ti chiederanno dei mestrui. Di': "Sono un'impurità. Non accostatevi alle vostre spose durante i mestrui e non avvicinatele prima che si siano purificate Corano - Sura II, 222
Queste le brutali considerazioni riguardo a una delle funzioni fondamentali della donna, nei “libri sacri” di due delle religioni monoteiste, di fronte alle quali si erge la constatazione opposta del loro esemplare apprezzamento presso altre popolazioni considerate-“arretrate”.................................................................
“Nelle culture dei nativi americani, il menarca (la prima mestruazione di una fanciulla) è socialmente vissuto come un‟esperienza importante, da apprezzare e onorare. Presso i Navajo, la celebrazione Kinaalda dura quattro giorni: il festeggiamento comprende danze simboliche, rituali di purificazione,
attività fisiche e un dolce speciale, l‟alkaan: rituali benedetti per la fanciulla che diventa donna. I rituali gioiosi simboleggiano la connessione fisica e spirituale con la Madre Terra: una modalità davvero elevata di considerare il primo periodo di una ragazza, quella di accostarla alla Natura e alla sua promessa di vita e di fertilità
Le tribù Apache preparano una celebrazione simile, chiamata Cerimonia dell’Alba, con attività e rituali in onore della giovane che entra nello sviluppo. Tutti i membri della tribù festeggiano le ragazze con canti, preghiere e danze durante la celebrazione. Allo stesso modo, molte altre tribù di nativi americani celebrano il menarca, tributando onore e privilegi alla giovane...............................................................
Grazie a questi riconoscimenti, le neo-donne acquistano fiducia e un accresciuto senso di sé, sentendosi apprezzate. Nel deserto occidentale dell'Australia, nei luoghi in cui le tradizioni aborigene ancora resistono, in occasione del menarca le anziane drammatizzano delle narrazioni mitiche, il cui significato rimane segreto: tra queste, rappresentazioni in vari episodi, in uno dei quali l'Iniziata riceve dalla sorella maggiore, o da una donna adulta, informazioni e consigli sulla sessualità; del rito fanno parte canti e danze celebrative.”*
*Estrapolazioneda: Teri Volini, Glifi, unaricerca mitoarcheologica in Basilicata, pag. 136
L‟argomento di cui si parla nel dialogo madre figlia a pagina 21, viene ampliato nelle finestre corrispondenti n.12 , pag 106 e n. 13 pag. 107 >>>
Finestra 12, da pag.21.
Dall‟invidia originaria per il femminile all‟invidia del pene
Come si è potuti arrivare a Freud, alla da lui affermata invidia del pene? Come si è potuto passare dall‟altissima considerazione del femminile, fondata sulla sapienza del principio materno e sull‟immensa energia creatrice, attinente a una divinità femminile, al suo totale-capovolgimento?
In realtà, l'invidia del pene è una mera fantasia di potere maschile che serve a mantenere in vita l'immagine di una donna inferiore perché priva di fallo: contro ogni evidenza, attestante invece che il “grande tesoro”, ciò che permette la prosecuzione delle generazioni e perciò stesso merita sommo rispetto e considerazione, si trova all‟interno del corpo femminile, ben protetto dalla natura, che così ha stabilito.
Una simile psico-follia risulta possibile solo per la deformazione culturale operata dai falsificatori patriarcali, a iniziare dai “testi sacri” che, dall‟alto della loro presunta derivazione divina, affermavano la priorità della creazione del maschio, da parte di un dio, maschio pure lui; dal credere che Eva fosse stata creata da una costola di Adamo, rendendosi poi colpevole della cacciata; dalla falsa credenza che il “seme maschile” contenesse già in sé il futuro essere, etc......
Se “invidia” – o piuttosto rammarico – c‟è nelle donne, non è del pene, ma di tutti i privilegi che il maschio si è procurato nei millenni patriarcali, della perdita della libertà, della totalità del loro essere, delle opportunità perdute, dei diritti mancati, della chiusura nelle norme della Chiesa, della medicina, della società, in un‟allucinante distorsione rispetto alla cultura precedente e alla realtà...
Fin dall‟inizio della storia “umana” patriarcale, era stato fatto di tutto per far dimenticare alla donna stessa la grandezza del suo privilegio, per sminuirla ed abbassarla
L‟invidia del pene risulta essere dunque un meccanismo di difesa, un sotterfugio del patriarcato per coprire i sensi di inferiorità maschile. L‟invidia è tutta maschile, e deriva dalla mancata accettazione
dell‟ontologica superiorità biologica femminile, e la cui feroce rivalsa ha assicurato l‟affermazione del patriarcato e dei suoi danni incalcolabili..
Finestra 13, da pag. 21 Tenere a bada l‟innata potenza femminile.............................
“Il rovesciamento dell'opposto è il meccanismo di distacco e di difesa usato nella lotta contro i valori matriarcali; essa si è servita del rovesciamento di contenuto di tutte le proiezioni che trasformano la donna da dea, sacerdotessa, medichessa, levatrice, erborista etc. in strega cattiva, avvelenatrice, amante del demonio... In realtà sono stati i valori patriarcali a programmare la psiche della donna tramite i modelli-educativi-misogini”* ............................................................................................................... Eppure, l‟innata potenza del femminile viene comunicata dal corpo stesso, che manifesta la “trascendenza” nel potere di dare e nutrire la vita. Un potere naturale, biologico, ineliminabile e indispensabile al prosieguo delle generazioni; da questo, paradossalmente, è nato l‟accanimento patriarcale per chiuderla, per contenerla, per diminuirla.
Il dominio sulla donna e sul suo corpo fisico, ed in particolare sull‟apertura sessuale del corpo femminile – che manifestava tale potere con estrema chiarezza ed evidenza – divenne essenziale per il maschio patriarcale, per la sua rassicurazione, per la conferma del suo potere; insicuro, protervo e ambizioso, si sentì minacciato in quella supremazia ch‟egli già esercitavaintuttii campi. Non potendo, per ovvi motivi, eliminare la donna, egli se ne servì per la procreazione, ma curando di tenerla a bada e di sminuirla, inducendo la vergogna delle sue parti intime e delle sue funzioni, e tenendonebassalaconsiderazionesocialenei piùsvariati modi...
Diffondendosi, tale dominio e si è confermato come struttura di pensiero, diventando la condizione fondante delle società patriarcali, che si sono affermate e hanno imperversato in tutta la storia umana degli ultimi 5000 anni.
Purtroppo, come danno nel danno, sono molte anche le donne che si ritrovano, più o meno consapevolmente, ad essere le custodi di una tradizione negativa, e pure molte giovani si lasciano irretire da un sistema che offre loro, se si omologano e ne diventano complici, una possibilità di partecipazione, identificazione e affermazione, altrimenti mancante. Esse si convincono che solo nel seguire le leggi di quel sistema dominante, ottengono un posto nella società, una voce politica, una parte di quel potere, e ciò non fache rafforzarlo.
In tutto questo i “testi sacri” delle religioni dominati, sostituitesi a quelle precedenti, in cui ben altra era la considerazione del femminile e dei suoi valori, hanno avuto un ruolo tragicamente fondamentale**............................................................................
*Jutta Voss, La luna nera **SpuntidallaricercadiTeriVolini, Rivelazione,1a edizione,anno2000.
I libri in formato ebook, numerati e firmati, sono richiedibili in PDF all‟Autrice: terivolini.art@gmail.com +39 339 24 14 133
nelle Piccole Dolomiti Lucane
Progetto territoriale di Teri
Volini
Un modello di creazione artistica al di fuori dei luoghi canonici - musei, gallerie – non solo per rendere l'arte accessibile e usufruibile da un pubblico più vasto, ma per diventare un valore aggiunto per i luoghi. Il Volo dell‟Angelo Tessitore si propone di dar vita a un modello innovativo in cui, come in un‟officina (sponsor l‟Angelo Tessitore), si produca la valorizzazione / trasmissione di una cultura basata su Creatività, Bellezza, Conoscenza e Difesa della natura.
Sosteniamo fortemente un‟arte divulgatrice di valori fondamentali per l‟umanità, che contribuisca a creare strutture socio/culturali migliorative; di una produzione artistica e culturale come Bene Comune, frutto dell'incontro tra la singolarità e la dimensione sociale, cooperante e collettiva.
Verranno perciò attivate tutte le strategie comunicative e di condivisione atte a diffondere e attivare al massimo la fruizione collettiva e partecipativa del progetto, dato che concetto di Bene Comune permea pienamente tutte le nostre realizzazioni artistiche e culturali.
Nel Museo Aperto all'aperto saranno collocate le strutture scultoree attinenti principalmente la difesa della natura, i valori della Pace, il Principio femminile originario e simili ...
Progetto territoriale di utilità artistico sociale culturale
Se lo sviluppo di un territorio si alimenta della capacità creativa, integrata con fattori progettuali, produttivi, distribuitivi e di fruizione della cultura, lo si può promuovere con un modello di creazione artistica al di fuori dei luoghi canonici - musei, gallerie – non solo per renderlo accessibile e usufruibile da un pubblico più vasto, ma per diventare un valore aggiunto per i luoghi. Il Volo dell’Angelo Tessitore si propone di dar vita a un modello innovativo in cui, come in un‟officina (sponsor l‟Angelo Tessitore), si produca la valorizzazione /trasmissione di una cultura basata su Creatività, Bellezza, Conoscenza e Difesa della natura.
Rivalutazione territoriale versus desertificazione
Alla luce delle attuali situazioni emergenziali, e nell‟ambito del recupero di un rinnovato rispetto nei riguardi del pianeta, è opportuno il ripristino di alcuni terreni rimasti per oltre mezzo secolo nel quasi completo abbandono, molti di essi a rischio desertificazione per la mancanza di utilizzo e di cura. A tal fine s‟intende procedere ad un‟esemplare piantumazione di alberi sul luogo, oltre a quelli previsti per le Opere d‟arte, rendendo operante contemporaneamente una campionatura delle più idonee modalità - antiche e/o innovative - di biotrattamento / coltivazione dei terreni e dei loro ripristino arboricolo e produttivo.
Questi elementi del progetto ne fanno un punto forte per la realizzazione di una struttura naturale/ culturale / artistica/sociale di riferimento sociale. La sua peculiarità fondamentale consiste nell'attivazione di interventi di elevata qualità culturale artistica e territoriale e di spiccata sostenibilità ambientale, di cui il progetto vuole essere esemplare. L'artista progettista è
un‟esponente della Land Art - Earth Art, cioè propone e veicola un'arte a favore della natura, che non intervenga e modifichi pesantemente l'ambiente ma che sia in sinergia con il territorio e lo valorizzi sostanzialmente, anche in vista di un turismo culturale e di qualità
La cultura e l‟arte come fattori di crescita sociale
Questo poliedrico risultato può essere conseguito con la realizzazione di Opere d‟arte contemporanea in un ambiente già di notevole interesse paesaggistico e turistico, quali sono le Piccole Dolomiti lucane, e, nella fattispecie, in località Santa Maria di Castelmezzano. La scelta dei terreni nell'area suddetta è estremamente vantaggiosa ai fini dell'attuazione del progetto, considerate le sue peculiarità, tra cui vicinanza al paese, bellezza e ampiezza del panorama sulle piccole Dolomiti lucane di Castelmezzano e Pietrapertosa, e posizione in confluenza tra la strada che porta alla cappella e al piazzale di Santa Maria, e l‟arrivo dei turisti /alpinisti diretti al Volo dell'Angelo e/o alla passeggiata/trekking sulle Piccole Dolomiti.......................................................
L‟artista proponente
Presenta il progetto un‟artista che ha avuto, alla fine del secolo XX, l‟ispirazione di un‟immensa struttura tessile, Il Reale Invisibile. La Ragnatela, tesa tra due picchi delle Dolomiti lucane, e l‟ardire di realizzarla come un quadro immenso, avente come sfondo sempre mutevole il cielo e come cornice d‟eccellenza le rocce polimorfe / pareidolitiche di Castelmezzano. Il progetto artistico territoriale comprende i suoi luoghi d‟origine, le Piccole Dolomiti lucane...............................
IL REALE INVISIBILE, LA RAGNATELA http://www.terivolini.it/html/performances3.htm
Le Opere, le Attività culturali, i Percorsi da creare con le auspicate disponibilità istituzionali, diventeranno patrimonio collettivo nel momento stesso della loro collocazione sul territorio e come tali verranno messe in rete e ampiamente condivise tramite i mezzi e le tecnologie più idonee. Nel Museo Aperto saranno collocate le strutture scultoree attinenti principalmente la difesa della natura, i valori della Pace, il Principio femminile originario e simili ...
Land art, il piacere di realizzare opere d‟arte in sintonia con la Natura
Le Opere scelte per il Museo Aperto all‟aperto sono la diretta manifestazione di un‟arte in difesa della natura e rispondono alla necessità e all‟urgenza di diventarne custodi e protettori, risvegliando il dovuto Rispetto per il pianeta, contestualmente all‟espressione e comunicazione di valori affini, come la Bellezza, la Pace, il Principio femminile e simili...
Alcuni link attivi di articoli, ebook ipertestuali e pagine blog in attinenza:
Arte in difesa della Natura: http://terivolini.blogspot.com/2015/05/teri-volini-arte-e-difesa-della-natura.html
Azioni didattiche: LA BELLA TERRA http://www.terivolini.it/html/bellaterra.htm
Teri Volini - Un'opera d'arte in sintonia con la natura – articolo Il Lucano http://issuu.com/andypower/docs/verim/1?e=0
The Social Sculpture The Social Sculpture - La (S)cultura Sociale di Teri Volinihttps://issuu.com/terivolini/docs/the__social_sculpture_e_book_agg_to
La Vi(T)a Creativa - Catalogo delle opere performative di Teri Volini (fino al 2003) -
LAND ART: il piacere di realizzare un'Opera in sintonia con la Natura http://issuu.com/terivolini/docs/catalogo_ebook
L‟artista di fronte alla natura - Convegno - ebook ipertestuale https://issuu.com/terivolini/docs/ebook__pdf_l_artista_di_fronte__all
ARTE E SALVAGUARDIA DELLA NATURA: J. BEUYS E T.VOLINI - UNA SINERGICA CONDIVISIONE: http://terivolini.blogspot.it/2014/11/arte-e-salvaguardia-della-natura-una.html
Io sono UNO con gli alberi: http://terivolini.blogspot.com/2011/06/io-sono-uno-con-gli-alberidoppia-mostra.html
OPERE IN DIFESA DELLA NATURA - mostra http://terivolini.blogspot.it/2011/06/mostra-opere-teri-volini-in-difesa.html
IO MI FACCIO IN QUATTRO PER i SI', E TU? blog giugno 2011 http://terivolini.blogspot.it/2011/06/io-mi-faccio-in-quattro-per-i-si-e-tu.html
MOSTRA DI TUTTE LE OPERE COLLETTIVE ESSERE UNO CON LA TERRA Efab Giugno 2011 http://www.terivolini.blogspot.it/2011/06/mostra-opere-teri-volini-in-difesa.html
Giù LE MANI DAI BENI COMUNI http://terivolini.blogspot.it/2014/12/giu-le-mani-dai-beni-comuni-difendere.html
NON DI TUTT‟ERBA UN FASCIO http://terivolini.blogspot.it/2014/12/non-di-tutterba-un-fascio_97.html
MOSTRA http://terivolini.blogspot.it/2011/06/mostra-opere-teri-volini-in-difesa.html
MARCIA IN DIFESA DELLA NATURA http://terivolini.blogspot.it/2011/06/io-mi-faccio-in-quattro-per-i-si-e-tu.html
2a QUINTUPLICE INSTALLAZIONE http://www.terivolini.it/html/io_sono_uno_aria.html
3a QUINTUPLICE INSTALLAZIONE http://www.terivolini.it/html/io_sono_uno_acqua.html
4a QUINTUPLICE INSTALLAZIONE http://www.terivolini.it/html/io_sono_uno_alberi.html
FRUTTI DELLA TERRA – opera singola http://www.terivolini.it/html/io_sono_uno_frutti.html
OP. COLLETTIVA - IO SONO UNO CON I FRUTTI DELLA TERRA - 21 MARZO 2013 http://www.terivolini.it/html/coscienza_uno_frutti.html
OPERA COLLETTIVA ACQUA - Festa acqua 2010 http://www.terivolini.it/html/coscienza_uno_acqua.html IO SONO UNO CON IL SOLE http://www.terivolini.it/html/c oscienza_uno_sole.html
OPERA COLLETTIVA IO SONO UNO CON IL SOLE
Esposizione fiera energie alternative http://www.terivolini.blogspot.it/2011_05_01_archive.html
Sculture e installazioni per il Museo Aperto
Alcune delle opere: Omaggio a Joseph Beuys, Il Memoriale delle Antenate, Il Muro Della Pace, Energia di Guarigione, Domus De Janas (Il Cappello della Madre Terra), Il Monumento alla Donna Ignota, Peace Pole (Stele di pace), Non Casuale è la pace ...
I Materiali
Si privilegeranno materiali naturali e assolutamente non invasivi, come il ferro cor- ten, la pietra, il legno e simili. Il ferro cor-ten ha di per sé un colore rosso ruggine, che si fonde perfettamente con l‟ambiente circostante, quasi mimetizzandosi con la terra e con gli alberi già esistenti, che faranno da cortina alle strutture progettate per S. Maria (Castelmezzano).
La sua caratteristica principale è quella di auto-proteggersi dalla corrosione elettrochimica, con ottimi risultati in esterno.
Il colore “rosso” viene così ottenuto in maniera naturale, senza il ricorso a verniciature supplementari. La pietra - preferibilmente quella del luogo - e il legno, sono entrambi ottimali per la perfetta integrazione delle opere con l‟ambiente naturale circostante.
Non sono previsti interventi di cementificazione, l‟ancoraggio verrà fatto in sicurezza ove necessario, e garantito con metodi non invasivi.
Qualche nota sulle opere:
L‟Opera consiste nella Piantumazione esemplare di 7 alberi, in omaggio all‟ideatore della Social Sculpture, la (S) Cultura Sociale, un'arte che formi la cultura e la vita… strettamente collegata con lo sviluppo spirituale e umano di ciascun individuo
Essi saranno scelti secondo le tipologie adatte al luogo e tenendo conto del fatto che faranno da corona alle 7 stele in memoria delle antenate, con cui comporranno un‟opera unica. Rendendo omaggio al maestro tedesco, si compie contestualmente un gesto simbolico di grande importanza per la difesa della natura, la piantumazione, e, nella fattispecie, per la rivalutazione del territorio, che appare adesso in abbandono e avrà grande vantaggio dall’apporto di nuove piante.
Per onorare le donne che ci hanno preceduto, da quelle più vicine a noi a quelle del passato, saranno apposte, nello stesso luogo della piantumazione, davanti a ciascuna delle 7 piante poste a semicerchio, altrettante Stele fitte nel terreno, con sopra scolpiti o sovrapposti i tanti nomi delle nostre ave Donne che ci appartengono: le nostre madri, le zie, le nonne, ma in genere indistintamente tutte le antenate che non abbiamo direttamente conosciuto e il cui ricordo si dissolve nei tempi, ma di cui ovviamente sappiamo che hanno dato la loro vita per la vita, nutrendola, seguendola, proteggendola
Materiale: pietra - Dimensioni di ciascuna pietra: cm. 80 x 40 ca
Con l‟Opera Il Muro della Pace viene evidenziata la possibilità che ha l'arte di trasformare una struttura che abitualmente non offre stimoli positivi in uno strumento privilegiato per comunicare importanti messaggi e favorire la crescita sociale.
Il muro è solitamente ciò che c'impedisce di passare, qualcosa che esclude, isola. Né la situazione odierna ci contraddice: non avremmo mai pensato che, trent‟anni dopo la caduta del muro di Berlino, altri muri escludenti sarebbero apparsi, e in più parti del mondo, a dividere l‟umanità. È possibile un‟inversione di tendenza, se sostituiamo al significato separante e drammatico una nuova opzione, un più nobile e consapevole utilizzo, quello di comunicare un messaggio di Pace. Il Muro/Opera di cui si parla è composto da ”mattoni” in pietra in cui la Parola Pace è “scritta” in tutte le lingue del mondo.
Il muro diviene la Casa dell'Opera. Opera d'arte e di comunicazione, che chiede a gran voce
Spazio per l‟unione e la comprensione tra tutti i popoli della Terra
Materiale: pietra del luogo. Dimensioni: h. mt 1,70 ca - larghezza mt. 2 ca
Un Cappello fatato, da posizionare davanti a una cortina di alberi, già presenti nel luogo. Impregnata di magia naturale e del mistero di tutto ciò che esiste sul Pianeta, l‟Opera mette in evidenza la percezione olistica della Terra come organismo vivente, madre di tutti gli esseri, attraversando spazio, tempo e memoria, alla ricerca del senso di tutto l‟Esistente.
Materiali: Ferro Cor-ten - Dimensioni: h. 5 mt ca
Diametro base del cono cm 180 ed emi - fascia di cm 50 5 - Peace Pole (Stele di Pace, a 4 facce per 4 lingue, con la scritta Pace sulla terra in italiano, inglese, arabo e giapponese
Materiale: pietra del luogo o legno- Dimensioni: h. mt 1,80 ca - base cm 30
Per simboleggiare l'unione tra tutti i popoli della terra e condividere un messaggio universale, corrispondente all‟anelito di pace
Sito web opere per la pace: https://www.terivolini.it/html/seminare_la_pace.htm
Meeting Internazionale per la Pace nel Mondo - Assisi: https://www.terivolini.it/html/roma.html
Rivelazione: http://www.terivolini.it/html/performancs20.htm
DOCUMENTO DI PIETRA A PZ http://www.terivolini.it/html/performances17.htm
Il Nastro Rosso della vita: http://terivolini.it/Nastro_Rosso_Vita.htm
Convivium - Lombardia http://www.terivolini.it/html/Convivium_legnano.htm
Convivium - Basilicata http://www.terivolini.it/html/Convivium.htm Potenza
OPERA COMPLESSA WORK IN PROGRESS:DICHIARAZIONE D‟IDENTITÀ,
essere Uno con tutti i popoli della terra
A living sculpture Installazione - Azione Simbolica in Social Art, Public Art, Urban Art, Body Art, Arte Coinvolgente http://www.youtube.com/watch?v=f58kEtHpjfg&feature=related
http://www.terivolini.it/html/estrapolazione_id.html
Meditazione in cammino: http://www.terivolini.it/html/meditazione_cammino.html
Non casuale è la pace: http://www.terivolini.it/html/casuale_pace.html
Cerimonia di Pace e Peace Pole Assisi: http://www.terivolini.it/html/roma.html Mandala Aureo : http://www.terivolini.it/html/Mandala_Aureo.htm
Manfestazione Pace http://www.terivolini.it/html/Manifestazione_pace.htm
Felici Contaminazioni: www.terivolini.it/felici_contamiazioni.htm
La Parola Germinale: http://www.terivolini.it/html/germinale.html
Oneness http://www.terivolini.it/html/oneness.htm
EXTRA: http://www.terivolini.it/html/extra.html
EXTRA: - Ricerca sui Vangeli
LA PAROLA SPECCHIO DELLA COSCIENZA http://issuu.com/andypower/docs/parolaspecchio/3?e=02004 Realizzazione dell‟Opera http://www.terivolini.it/html/dichiarazione_dell_identita.htm
2004 Grande Installazione Festival Interetnico di Fondi - luglio 2004 – Lazio Grande Installazione - Supino – agosto2004 - Lazio http://www.terivolini.it/html/Manifestazione_pace.htm Pz 2015
2010 Grande Installazione a Potenza http://www.terivolini.it/html/dichiarazione_id2010.html 2014 Mostra- Mostra installazione Brasilicata Tour – Scambi Culturali tra Brasile e Basilicata - Chauta - Chauta - Atella ALBUM FB https://www.facebook.com/teri.volini/media_set?set=a.814231498598259.1073741839.100000342495094&type=1¬if_t=like
DICHIARAZIONE D'IDENTITÀ. Convegno immigrazione – presentata da Giulia Basile l Piemonte – Torino - 3 ottobreBiblioteca Civica "Primo Levi" Terzo Convegno di Toponomastica-Installazione http://terivolini.blogspot.it/2014/10/esposizione-delloriginale-opera-di-teri.htm marzo 2015 - Biblioteca Nazionale Potenza - Partecipazione alla manifestazione: INSIEME OLTRE OGNI FRONTIERA PER COSTRUIRE LA PACE organizzata da INTERCULTURA, con l'Opera DICHIARAZIONE D' IDENTITÀ, essere Uno con tutti i popoli della terra in formato ridotto mt. 0, 380 x0,160 Link blog : http://terivolini.blogspot.it/2015/03/dichiarazione-didentita-insieme-oltre.html etc.
Opera monolitica: dimensioni di mt. 4 di altezza ca x 1,20 di larghezza
Un messaggio di speranza, di fiducia e di guarigione, comunicato dalla sua purpurea, plastica bellezza. Il Nastro Rosso “utilizzato” nella Scultura è la cifra stilistica di Teri Volini, protagonista di molte delle sue Opere, Azioni Simboliche e Installazioni: Il Blog di Teri Volini: IL NASTRO È IL MESSAGGIO Il Nastro Rosso - Cifra stilistica dell‟Artista Teri Volini
L‟opera promuove il ritrovamento dello stato di salute cui ciascuna persona aspira: un bene tanto più prezioso se si è temuto di perderlo. Il rischio, che ciascun essere umano corre, viene rappresentato dal colore rosso, che simboleggia il sangue che scorre nelle nostre vene portando in sé l’energia della vita
Quell‟Energia normalmente scorre serena: il Nastro si snoda in piano, placidamente... Essa può tuttavia subire una stasi, un ribaltamento, per delle interferenze negative (malattia, incidente ...)
Il Nastro rosso* descrive visivamente una simile congiuntura: i problemi e la sofferenza che ne conseguono vengono espressi dalla sua drammatica torsione.
Ma esso formula anche la speranza di un miglioramento, con il suo risollevarsi: il morbido ma deciso movimento ascensionale che assume, indica ed auspica la vittoria della vita, la guarigione o comunque il coraggio e la fiducia in una nuova possibilità.
Nota* per colore rosso s‟intende il color ruggine che il materiale cor-ten assume all‟esterno, senza bisogno di verniciatura supplementare, il che permette una perfetta integrazione dell‟opera con l‟ambiente naturale circostante.
Il MDI può essere realizzato come scultura, monumento o memoriale
Il MDI prevede più modelli, in diversi i materiali, pietra, marmo, bronzo, ferro... La scelta del materiale, la forma e le dimensioni dipendono dall'enfasi che si vuol dare all‟Opera e dal luogo in cui viene installata. La versione scultorea è per interni.
Materiale: pietra grigia o marmo bianco
Dimensioni: diametro mt. 1,60 su basamento cm 40
Ricordare le donne di tutte le epoche passate, significa dar loro un riconoscimento e risarcirle di quell‟abissale dimenticanza che le ha rese invisibili e Ignote
La Forma: le suggestioni di una forma rotonda sono tante, a cominciare da un suggerimento di morbidezza... ventre materno, seno; rotondo è il nostro bellissimo pianeta, la terra madre, con cui la donna e il femminile sono in così stretta coincidenza, e il disco lunare nella sua splendente pienezza: quella luna anch‟essa così vicina al femminile per le corrispondenze cicliche, per la potente energia radiante e attrattiva, creatrice, tanto forte da condizionare la crescita delle piante, di attrarre le acque con le maree.
Realizzazione: da un punto centrale del disco, un punto d‟oro, inizia a dipanarsi una striscia, scolpita a rilievo nel marmo; arrotolandosi, essa forma una spirale, o forse una conchiglia, forma primordiale, che riporta alle suggestioni di Angela Bianchini: Il passato delle donne assomiglia ad una conchiglia. Portandola all'orecchio e grazie a molta concentrazione, si riesce a coglierne un brusìo segreto, una sorta di mormorio ... Sono le donne che si rispondono di secolo in secolo; da un'epoca, da una civiltà all'altra, con una voce che essenzialmente è sempre la stessa ... Soltanto oggi siamo arrivati a comprendere che si tratta di una voce unica...
Sulla striscia a spirale si scolpiscono man mano i nomi: i tanti nomi di donne, le nostre antenate sconosciute, finora dimenticate. Il movimento sinuoso della striscia continua sino a diventare una danza libera, finalmente fiera e gioiosa!
Poi, dal fondo grezzo del disco - che simboleggia l‟oblio nello stato storico di barbarie –cominciano a percepirsi in movimento e in uscita tanti piccoli cartigli, emergenti dal materiale, portando scolpiti su di sé i nomi di altre donne, soprattutto quelle che hanno tanto lottato per vedere riconosciute il loro valore e quello del femminile, e che con quella lotta hanno aperto il cammino a tante altre. Infine, sul bordo del disco bianco, una fascia a rilievo accoglie in una scrittura circolare le qualità più eminenti di cui il PFO – principio femminile originariosi fa portatore: l‟amore incondizionato, il rispetto, l‟armonia, la cura, la felicità, la generosità, la gentilezza, insomma le qualità essenziali per il bene dell‟umanità e che senza distinzione di genere conviene evidenziare e ripristinare pienamente per attuare una reale a qualità del vivere sulla terra.
Un particolare
L‟Opera NON CASUALE È LA PACE® fa riferimento al desiderio di pace e all' improrogabilità della sua pratica in noi stessi e nel mondo.
L'Arte, con il suo speciale linguaggio, può efficacemente comunicare tale urgenza e sottolineare l‟importanza di una Cultura della Pace, che la evidenzi presso la società civile come valore primario.
L‟Opera fa riferimento, già dal titolo, all‟impegno necessario per sostituire la modalità mortifera che ancora alberga negli umani con quella del rispetto per la vita e dell‟amore per tutti gli esseri viventi.
Con la sua presenza in un luogo pubblico l'opera NCP vuole ricordare e sottolineare alla società civile che il raggiungimento della pace non può essere lasciato al caso: l'artista chiama in causa la superficialità con cui gli umani si pongono innanzi al problema della pace in sé stessi e nel mondo.
Tale concetto viene presentato con una semplice ed originale analogia con lo Shangai, noto gioco nel quale un fascio di barrette viene lasciato cadere a caso su di un piano.
Nel “gioco” della pace, invece, non c‟è posto per la casualità: a tutti indistintamente tocca lavorare per la pacificazione.
Si parte da un‟apparente provocazione, che è in realtà un potente stimolo alla riflessione: sette lance realizzate in ferro. Esse sono percepite come simbolo storico di aggressività: ma tale percezione cambia radicalmente nel momento in cui si osserva che le lance sono tenute a freno da un girotondo di mani, simboleggianti l’amicizia tra gli esseri umani, l’accordo e la buona volontà. L‟istinto di morte può essere allora neutralizzato e trasformato
Quale auspicio potente di queste nuove modalità, le lance sono dipinte nei sette colori della pace: essi concretizzano l‟energia, l‟armonia e la gioia di vivere. Le sette lance sono innestate su un basamento circolare
Materiali e dimensioni di NCP come Monumento
La struttura principale dell‟opera è in ferro (lance) e metallo o bronzo (girotondo di mani). Il basamento è in pietra
Dimensioni del Monumento: Altezza: mt. 6 ca. Diametro basamento: cm. 180
L‟Opera fa riferimento, già dal titolo, all‟impegno necessario per sostituire la modalità mortifera che ancora alberga negli umani con quella del rispetto per la vita e dell‟amore per tutti gli esseri viventi.
Con la sua presenza in un luogo pubblico l'opera NCP vuole ricordare e sottolineare alla società civile che il raggiungimento della pace non può essere lasciato al caso: l'artista chiama in causa la superficialità con cui gli umani si pongono innanzi al problema della pace in sé stessi e nel mondo.
Tale concetto viene presentato con una semplice ed originale analogia con lo Shangai, noto gioco nel quale un fascio di barrette viene lasciato cadere a caso su di un piano. Nel “gioco” della pace, invece, non c‟è posto per la casualità: a tutti indistintamente tocca lavorare per la pacificazione.
Si parte da un‟apparente provocazione, che è in realtà un potente stimolo alla riflessione: sette lance realizzate in ferro. Esse sono percepite come simbolo storico di aggressività: ma tale percezione cambia radicalmente nel momento in cui si osserva che le lance sono tenute a freno da un girotondo di mani, simboleggianti l’amicizia tra gli esseri umani, l’accordo e la buona volontà.
L‟istinto di morte può essere allora neutralizzato e trasformato
Quale auspicio potente di queste nuove modalità, le lance sono dipinte nei sette colori della pace: essi concretizzano l‟energia, l‟armonia e la gioia di vivere
Le sette lance sono innestate su un basamento circolare
Materiali e dimensioni di NCP come Monumento
La struttura principale dell‟opera è in ferro (lance) e metallo o bronzo (girotondo di mani).
Il basamento è in pietra
Dimensioni del Monumento: Altezza: mt. 6 ca. Diametro basamento: cm. 180
LA BELLEZZA, L‟ORIGINALITÀ E LA SUGGESTIONE DELL‟OPERA SONO EVIDENZIATE DALLE GRANDI DIMENSIONI, CHE FOCALIZZANO L‟ATTENZIONE E STIMOLANO LA COMUNICAZIONE DEL MESSAGGIO DI CUI L‟OPERA STESSA È PORTATRICE.
NON CASUALE È LA PACE® in versione MONUMENTALE
a cura di Teri Volini DEE
Centro d‟arte e Cultura Delta ETS