Teatromagazine n.7

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teatromaGazine periodico di informazione - stagione di prosa 2008/2009 SPECIALE INFORMAZIONE TEATRALE 2009 progetti speciali laboratori incontri performance

Comune di Piacenza Teatro Municipale di Piacenza Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione con il sostegno di

FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO

NU ME RO 7


InFormazione Teatrale 2009

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osì come accade con la Stagione di Prosa “Tre per Te”, anche con “InFormazione Teatrale” si sta verificando, con il consolidarsi del progetto, il fenomeno particolare della curiosa attesa da parte del pubblico. Capita così che i potenziali fruitori dei vari percorsi formativi (scuole, famiglie, giovani, singoli spettatori) chiedano a Teatro Gioco Vita all’inizio della Stagione quello che sarà proposto nel corso dell’anno, anche segnalando eventuali temi che desiderano approfondire. Questo significa che il lavoro svolto fino ad ora ha creato una positiva adesione da parte del pubblico. Abbiamo detto più volte, e continuiamo a ripeterlo con convinzione, che una Stagione Teatrale non può limitarsi ad un buon cartellone. Ma deve comprendere una progettualità più articolata e strategie che in modo diverso sappiano conquistare lo spettatore e creare nel pubblico una coscienza critica. Oggi possiamo dire che il programma “InFormazione Teatrale” ha ormai consolidato, alla sua quarta edizione, il successo di pubblico e di critica. Anche le motivazioni del Premio della Critica 2008 assegnato a Teatro Gioco Vita dall’ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro) e consegnato il 19 giugno 2008, riconoscono il valore di questo lavoro di formazione svolto sul territorio: “…Gioco Vita ha lavorato e lavora molto anche per il proprio territorio, Piacenza, con le stagioni per i bambini, i corsi di alfabetizzazione teatrale e di approfondimento critico per gli insegnanti…”. In continuità con quanto realizzato fino ad ora, anche per il 2009 il progetto complessivo di formazione e informazione teatrale ci permette di coinvolgere il pubblico non più solo come spettatore, ma come protagonista, come primo attore di quell’esperienza unica e coinvolgente che è il teatro. Attraverso laboratori, incontri, lezioni, performance, conferenze. Insieme ad artisti, esperti e formatori. Un teatro non solo da vedere, ma anche un teatro da conoscere, da approfondire, da sperimentare. Possiamo articolare i contenuti in sei sezioni, a seconda delle caratteristiche dei vari percorsi che sono proposti. I progetti speciali La storia della bambola abbandonata in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa e Un mondo di figure d’ombra. Omaggio a Lele Luzzati, mostra/spettacolo di Teatro Gioco Vita. Gli incontri su teatro, danza, cinema. Il teatro per le fami-

glie A teatro con mamma e papà. Il progetto sui giovani artisti delle scuole di teatro, i laboratori e le azioni teatrali. I laboratori e i percorsi sull’ombra e il teatro d’ombre. Desideriamo segnalare quelle che possono essere considerate le punte di diamante del programma 2009. La storia della bambola abbandonata è sicuramente l’evento della Stagione Teatrale 2008/2009 a Piacenza, sia per il valore artistico, sia per quello didattico ed educativo: l’allestimento piacentino dello spettacolo nasce infatti nell’ambito di un articolato progetto che ha coinvolto tutta la Scuola “Giordani”. Un progetto che per la sua portata è destinato a lasciare un segno forte nella città: due gruppi di 15 bambini che si alterneranno in scena, con 3 attori, 2 mimi e 3 musicisti, dopo un impegnativo lavoro laboratoriale curato dalla grande attrice Andrea Jonasson, con una permanenza del Piccolo a Piacenza per circa 40 giorni di prove; ma anche laboratori di costruzione creativa, un laboratorio video e altre attività libero-espressive in tutta la scuola. La mostra/spettacolo di Teatro Gioco Vita Un mondo di figure d’ombra. Omaggio a Lele Luzzati ritorna a Piacenza a due anni dalla scomparsa di Lele Luzzati, scenografo e illustratore grande maestro del teatro italiano e internazionale, e propone percorsi guidati con animazioni, momenti di spettacolo e laboratori per la costruzione di teatrini d’ombre: un valido approccio con il linguaggio teatrale per tutte le fasce di pubblico, con particolare attenzione ai ragazzi, alle famiglie e giovani in età scolare. “InFormazione Teatrale” è possibile grazie alle sinergie tra Teatro Gioco Vita e Fondazione di Piacenza e Vigevano. Una condivisione di valori sociali, artistici, culturali e formativi, con l’obiettivo comune di migliorare le opportunità di crescita della comunità piacentina.

Diego Maj

Giacomo Marazzi

Teatro Gioco Vita

Fondazione di Piacenza Vigevano


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Indice La storia della bambola abbandonata Una grande occasione culturale Laboratorio teatrale, prove e messa in scena dello spettacolo Laboratorio di costruzione creativa Laboratorio video Tutte le attività alla Scuola Giordani

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Incontri su teatro, danza e cinema TEATROMAGAZINE Anno 6 - n. 7 Edizioni TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione Direttore DIEGO MAJ Via San Siro 9 - 29100 Piacenza Tel. 0523 332613 Fax 0523 338428 www.teatrogiocovita.it info@teatrogiocovita.it Direttore responsabile Simona Rossi Progetto grafico e realizzazione Mcube

numero 7

Stampa Tipolito Farnese, Piacenza - Febbraio 2009 Aut. Tribunale di Piacenza n° 604 del 31.12.2004 Redazione Simona Rossi, Emma Chiara Perotti

Masterclass Stagione di Danza Il teatro tra memoria e ricordo Copenaghen. Teatro e scienza a confronto Ditelo all’attore Effetto Zoom Dietro il sipario Gli elementi del teatro Dentro il teatro La parola e l’immagine. La grande letteratura sul grande schermo

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Laboratori e percorsi sull’ombra e il teatro d’ombre L’origine della figura

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Un mondo di figure d’ombra Omaggio a Lele Luzzati. Mostra/Spettacolo/Laboratorio

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Ha collaborato Jacopo Maj Fotografie Gianni Cravedi, Prospero Cravedi, Massimo Bersani, Marcello Norberth (spettacolo La storia della bambola abbandonata), Marco Caselli Nirmal (spettacolo Copenaghen), Andrea Bertozzi (spettacolo Moby Dick), Giovanni De Sandre (spettacolo Miserabili. Io e Margaret Thatcher) In copertina, immagine dello spettacolo La storia della bambola abbandonata (foto Marcello Norberth)

Si ringrazia Piccolo Teatro di Milano

Teatro per le famiglie A teatro con mamma e papà

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Giovani artisti delle scuole di teatro, laboratori e azioni teatrali, esperienze di residenza artistica Pre/Visioni Da Aspettando Godot

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Piacenza Teatro Comunale Filodrammatici sabato 28 febbraio 2009, ore 21 - domenica 1 marzo 2009, ore 15.30 martedì 3 - mercoledì 4 - giovedì 5 marzo 2009, ore 10 venerdì 6 marzo 2009, ore 10 e ore 21 - sabato 7 marzo 2009, ore 21 - domenica 8 marzo 2009, ore 15.30 4


La storia della bambola abbandonata di Giorgio Strelher da Alfonso Sastre e Bertolt Brecht regia Giorgio Strehler ripresa da Andrea Jonasson scene e costumi originali Luciano Damiani luci Gerardo Modica musiche Fiorenzo Carpi a cura di Giulio Luciani movimenti mimici Marise Flach registi assistenti Emiliano Bronzino, Tommaso Minniti assistente ai costumi Maria Chiara Donati addetti alla promozione Riccardo Ballerini, Chiara Claudi, Francesco Guidi, Camilla Zorzi

personaggi e interpreti La venditrice di palloncini/Il cantastorie Andrea Jonasson Grusa Chiara Claudi Lo straccivendolo/Il governatore/ Il giudice Azdak Riccardo Ballerini Il ciabattino Tommaso Minniti Il portiere/Il primo soldato Francesco Guidi La governatrice Camilla Zorzi Paca Silvia Alparone, Martina Brizzolesi, Anna Giulia Cassinelli, Anna Montagna Lolita Matilde Burgazzi, Maria Vittoria Iannetti, Chiara Magnelli, Alessia Papetti Il secondo soldato/L’ombra Fausto Verginelli Il terzo soldato/L’ombra Matteo Ghisalberti I musicisti Giovanni Passera, Giorgio Ratto, Roberto Vacca I bambini della strada (in alternanza) Cecilia Bozzini, Gianluca Dodi, Tsegazeab Yifter Fikrou, Raphaela Freitas de Carvalho, Carolina Gandolfi, Ludovico Ghitturi, Lucia Maggi, Federico Marchesi, Barbara Palummeri, Francesco Repetti, Paola Ruminska Stian Bacchini, Mangal Bertuzzi, Emanuela Braghieri, Matteo Ceruti, Rebecca Dallanegra, Giacomo Cosma De Poli, Anna Menzani, Davide Monti, Elena Nicolini, Beatrice Sacchetti, Filippo Zaninoni

collaboratori responsabili all’allestimento coordinamenti tecnico e di produzione Alberto Benedetto direzione tecnica Marco Rossi assistenti alla direzione tecnica Marco Gilberti, Paolino Di Benedetto costruzioni Alberto Parisi scenografia Mauro Colliva direzione di scena Giuseppe Milani audio/video Rosario Calì capo macchinista Giuseppe Rossi capi elettricisti Mario Allievi, Claudio De Pace capo sarta Roberta Mangano sicurezza Michele Carminati direttore di scena Lino Sinisi primo macchinista Alessandro Lollino primo elettricista Andrea Modica, Eugenio Squeri produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa

foto Marcello Norberth

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scene realizzate dal Laboratorio di Scenografia “Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli” del Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa reparto costruzioni, carpenteria metallica, macchinisti Giorgio Armanni, Luigi Baggini, Armando Pitzoi, Marco Premoli, Alfredo Rivetta, Angelo Superbi reparto scenografia Nicolina Matilde Barravecchia, Michela Macroni, Manuela Moroni, Simone Totaro costumi realizzati dalla Sartoria del Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa reparto sartoria Vassiliki Gianopolu, Chiara Angioletti, Donatella Carrafa, Marisa Cosenza, Franca Pambianchi, Maria Potenza prima sarta Cristina Di Gennaro amministratore di compagnia Andrea Barbato

in collaborazione con Teatro Marrucino di Chieti, Teatro delle Arti di Gallarate, Teatro Gioco Vita di Piacenza, Teatro Persiani Comune di Recanati, Teatro Pubblico Campano e Accademia d’Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala


Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

La storia della bambola abbandonata

La storia della bambola abbandonata: una grande occasione culturale per Piacenza È sicuramente per impegno e valore artistico, e non solo, il progetto più importante della Stagione Teatrale 2008/2009 diretta da Diego Maj e proposta a Piacenza da Teatro Gioco Vita. È La storia della bambola abbandonata del Piccolo Teatro di Milano. La storica regia di Strehler torna in scena in un nuovo riallestimento che vede protagonisti con Andrea Jonasson e gli attori del Piccolo i bambini della Scuola Primaria “Giordani”. Lo spettacolo debutterà al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza il 28 febbraio e sarà in cartellone fino all’8 marzo con rappresentazioni nell’ambito della Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza, della Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in banco” e della Rassegna di Teatro per le Famiglie “A teatro con mamma e papà”. Un gruppo di bambini delle classi 2B e 2C della “Giordani” si alterneranno in scena dopo essere stati coinvolti in un articolato laboratorio teatrale curato da Andrea Jonasson con la collaborazione di Francesco

scopo di non escludere nessuno da un’occasione tanto importante, i ragazzi della scuola sono impegnati in una serie di laboratori e attività libero-espressive, tutte incentrate sui temi de La storia della bambola abbandonata. Le classi seconde stanno seguendo un laboratorio di costruzione scenica curato dal Laboratorio Creativo per Bambini Zazì di Parma, diretto da Veronica Ambrosini. I bambini vengono accompagnati nella “rilettura” e nell'analisi della storia con diverse modalità. L'analisi del contesto e dell'ambiente sia emotivo che strutturale, ovvero la scenografia, attraverso la realizzazione di un tappeto pittorico e dell'albero. La realizzazione delle maschere come rappresentazione dell'universo brechtiano. Il lavoro sulla bambola, con la realizzazione di un’unica grande bambola per sottolineare anche il valore di un lavoro insieme in cui riconoscersi. Gli elaborati che saranno realizzati confluiranno in un’esposizione che sarà allestita nel foyer del Teatro Comunale Filodrammatici nei giorni di presentazione dello spettacolo.

Guidi. Il lavoro, iniziato a settembre, culminerà in una settimana di prove alla fine di febbraio al Teatro Comunale Filodrammatici. Quindi i ragazzi si alterneranno sul palcoscenico: un’esperienza unica, grazie alla quale il grande teatro si confronta con i più piccoli per renderli protagonisti di un momento magico per loro stessi, gli insegnanti, i genitori e i compagni di scuola, e soprattutto per il pubblico che assisterà alla rappresentazione. Ma quello che ruota intorno all’allestimento piacentino della Bambola abbandonata è veramente un progetto di grande respiro che Teatro Gioco Vita sta realizzando grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano (nell’ambito del programma “InFormazione Teatrale”). Protagonisti principali gli alunni della Scuola “Giordani”, che grazie all’impegno della direttrice didattica del 3° circolo Mariuccia Zavattoni e di tutti gli insegnanti stanno vivendo un’esperienza molto importante. Intorno al lavoro di preparazione dello spettacolo, infatti, allo

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Un altro momento importante delle attività collaterali del progetto su La storia della bambola abbandonata è il laboratorio video, curato dal video-maker piacentino Roberto Dassoni. Dassoni documenterà tutto il lavoro che vede protagonisti gli alunni della “Giordani”: il laboratorio teatrale del Piccolo, con le prove e la messa in scena dello spettacolo, il lavoro del laboratorio creativo curato dal gruppo Zazì, ma anche tutte le attività realizzate autonomamente da altre classi e curate dai singoli insegnanti nelle varie classi e sempre ispirate a La storia della bambola abbandonata. Attività che, come l’ideazione ed esecuzione di una canzone, oppure la realizzazione di bambole, o altri momenti laboratoriali, creativi o di riflessione proposti dai vari insegnanti e collegati ai temi dello spettacolo, danno l’idea di come tutta la Scuola “Giordani” si senta partecipe di un progetto di largo respiro. L’idea di Roberto Dassoni è quella di realizzare un dvd con un video di documentazione dell’intero progetto, che sarà anche proiettato in teatro prima e dopo gli spettacoli, e una serie di contenuti speciali su particolari attività svolte a scuola da ragazzi e insegnanti.


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La storia della bambola abbandonata

“Un evento straordinario, unico e commovente” Sono cinque anni che Teatro Gioco Vita e il Teatro Municipale di Piacenza per la Stagione di Prosa collaborano con il Piccolo Teatro di Milano. Un rapporto ormai consolidato e ufficializzato nel 2004 con un Protocollo d’Intesa sottoscritto da me e dal direttore del Piccolo Sergio Escobar alla presenza del sindaco e dell’assessore alla cultura. Ho voluto fortemente portare a Piacenza La storia della bambola abbandonata per l’alto valore artistico, cul-

za in cartellone dello spettacolo, con nove rappresentazioni nella stagione di prosa e anche per le scuole e le famiglie. Un evento straordinario, unico e commovente, che sono sicuro rimarrà nella memoria della nostra città. Ancora una volta dobbiamo dire grazie alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, che con il suo aiuto e il lungimirante sostegno ha reso possibile questo progetto.

turale e pedagogico dell’evento: si tratta infatti di un allestimento che non ha niente da invidiare ad altre produzioni di prosa. Un progetto molto impegnativo, con una residenza di oltre 40 giorni degli artisti del Piccolo a Piacenza, con una grande disponibilità della grande attrice Andrea Jonasson e dei suoi collaboratori. Tre attori, due mimi e tre musicisti in scena, trenta bambini che in due gruppi si alterneranno sul palcoscenico, una decina di giorni di permanen-

Diego Maj

Il ritorno della Bambola: “Un sogno a occhi aperti” Questo ritorno della Storia della bambola abbandonata nasce da un sogno a occhi aperti. Ero a Vienna, poco prima dei festeggiamenti per i 60 anni di vita del Piccolo e pensando che dopo pochi mesi sarebbero stati i dieci anni dalla morte di Giorgio mi è sembrato che sarebbe stato bello ricordarlo, non tanto con una lettura di suoi testi o lettere, ma proprio con qualcosa che era stato profondamente suo. Mi sono detta: ecco mi piacerebbe fare La storia della bambola abbandonata perché avevo visto Giorgio al lavoro erano i primi anni che stavo in Italia - e toccato con mano il suo entusiasmo mentre provava con i bambini e gli attori alla Piccola Scala. (…) “I bambini ci guardano”, scriveva, e pensava che la Bambola fosse un mezzo poetico con cui fare capire ai più giovani ciò che è bene e ciò che è male. (…) Certo non mi sento una regista - anche se questo lavoro mi ha aiutato a superare le mie paure, le mie insicurezze e a dare un senso a questo

dalla loro intelligente prontezza nel cogliere le situazioni. Quando ho chiesto che cosa insegnava questa storia hanno subito risposto “Che con amore e affetto tutto si può aggiustare”. (…) Stare accanto a loro mi ha fatto provare la gioia di trasmettere qualcosa a qualcuno, di dare quello che so ai

mestiere. Il regista è sempre lui - è ovvio -, lo spettacolo è suo e io lo riprendo, lo ripropongo anche recitando in due ruoli, quello del cantastorie e quello della venditrice di palloncini: un ruolo maschile e uno femminile. (…) Lavorare con i bambini mi ha fatto capire molte cose. Intanto sono rimasta stupita

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giovani. C’è bisogno di gente più giovane a teatro ed è a un pubblico più giovane che bisogna rivolgersi: con semplicità e amore. Andrea Jonasson

(ottobre 2007)


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La storia della bambola abbandonata

Laboratorio teatrale, prove e messa in scena dello spettacolo a cura di Andrea Jonasson La storia della bambola abbandonata di Giorgio Strehler, da Alfonso Sastre e Bertolt Brecht, regia di Giorgio Strehler, è un progetto oggi fortemente voluto e curato da Andrea Jonasson. La storia della bambola abbandonata fu l’unico spettacolo che Strehler realizzò per i bambini e costituisce una sorta di modello degli intendimenti del maestro sulla didattica e sul teatro: “In un momento di enorme confusione etica e civile, di perdita di certezze, di generale smarrimento, è necessario ribadire, difendere, battersi per quello in cui crediamo, i grandi valori della libertà e della tolleranza unnanzitutto e, di riflesso, anche il senso della dignità dell’arte, in un’epoca che non è più capace di mettersi in discussione”. Così annotava Strehler nel 1994. Partendo da tale presupposto, Strehler si pose fortemente con questo spettacolo il problema di come comunicare tutto questo agli spettatori più giovani, di come parlare ai bambini di ciò che è giusto e insegnò a tutti noi a comunicate con i bambini a rivolgendosi a loro come a piccoli uomini. La storia della bambola abbandonata vede in scena, accanto ad Andrea Jonasson e altri

attori professionisti, un gruppo di bambini di una scuola primaria preparati attraverso appositi laboratori teatrali. Un testo che Strehler trasse da un classico di Brecht, Il cerchio di gesso del Caucaso e da La storia della bambola abbandonata dello spagnolo Alfonso Sastre. Uno spettacolo dal forte impatto etico che pone una domanda fondamentale: le cose sono di chi le lavora, di chi le migliora, di chi le ama oppure di chi le ha ricevute senza aver fatto nulla per conquistarle? Paca e Lolita sono due bambine coetanee. Paca trova nell’immondizia una vecchia bambola, gettata via dalla ricca e

viziata Lolita. La prende con sè e la ripara. Lolita, indispettita nel vedere il suo vecchio giocattolo tornato come nuovo nelle mani di un'altra ragazzina, rivuole indietro la bambola. Come risolvere la lite? La storica regia di Strehler torna in scena a Piacenza in un nuovo riallestimento, realizzato coinvolgendo due classi della Scuola Primaria “Giordani” di Piacenza, la 2B e la 2C, impegnate in un articolato laboratorio teatrale curato da Andrea Jonasson con la collaborazione di Francesco Guidi del Piccolo Teatro. Venticinque giornate di laboratorio ed esercitazioni a scuola, una settimana di prove al Teatro Comunale

Filodrammatici, otto giornate di spettacolo. I trenta bambini, suddivisi in due cast, hanno lavorato sul testo e alla messa in scena assieme agli attori del Piccolo e si alterneranno sul palcoscenico: il teatro diventa a tutti gli effetti materia didattica. Un grande evento, proposto da Teatro Gioco Vita e dal Piccolo Teatro di Milano, grazie al quale il grande teatro si confronta con i più piccoli per renderli protagonisti di un momento magico per loro stessi, gli insegnanti, i genitori e i compagni di scuola, e soprattutto per il pubblico che assisterà alla rappresentazione.

Anche alcuni incontri sulla dizione del dialetto piacentino Anche un breve percorso di formazione sull’esatta dizione del dialetto piacentino per i bambini della “Giordani” che saranno in scena nello spettacolo La storia della bambola abbandonata. A tenerlo, per i due gruppi di ragazzi della 2B e 2C impegnati nel laboratorio teatrale curato da Andrea Jonasson, Mario Peretti, esperto di recitazione ed interpretazione dialettale.

Alcune frasi del copione sono state tradotte nel dialetto della città, Peretti ha registrato l’esatta dizione dialettale e insegnato ai bambini a pronunciarle con la corretta cadenza. Un ciclo di circa quattro incontri, che si vanno ad aggiungere al già complesso progetto collegato all’ospitalità a Piacenza dello spettacolo del Piccolo Teatro di Milano La storia della bambola abbandonata e che

sta coinvolgendo in un programma articolato di iniziative bambini e insegnanti della Scuola Primaria “Giordani”. Profondo conoscitore del dialetto piacentino, oltre che di altri dialetti, Mario Peretti pratica il teatro amatoriale da quarantacinque anni e tiene corsi di lettura, interpretazione e recitazione. È spesso invitato a lezioni nelle scuole inferiori per mantenere viva la tradizione

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dialettale e testimoniarne la dizione. Ha partecipato come attore ad oltre sessanta rappresentazioni ed ha tradotto o adattato una decina di testi da altri dialetti o dall’italiano. Ha iniziato l’esperienza di regia da circa trent’anni anni firmando almeno cinquanta regie tra lingua e dialetto.


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La storia della bambola abbandonata Laboratorio di costruzione creativa Il progetto collegato all’ospitalità a Piacenza dello spettacolo del Piccolo Teatro di Milano La storia della bambola abbandonata, che Teatro Gioco Vita sta realizzando, grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano (nel programma “InFormazione Teatrale”), nell’ambito del Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Piccolo, prevede tra le varie iniziative e attività libero-espressive che vedono coinvolti bambini e insegnanti della Scuola Primaria “Giordani” un laboratorio di costruzione creativa curato da Veronica Ambrosini ed Emanuela Dall’Aglio, animatrici del Laboratorio Creativo per Bambini Zazì di Parma, diretto dalla stessa Ambrosini. Ad essere coinvolte nel lavoro, tutte le quattro classi seconde della “Giordani”. Il laboratorio di costruzione creativa segue come traccia il tema narrativo della Bambola abbandonata, la cui storia viene rivista da tre punti di vista diversi.

«I bambini - spiegano infatti le animatrici di Zazì - vengono accompagnati nella “rilettura” e nell'analisi della storia dove riassumeremo i concetti cardine che da noi sono stati identificati in tre momenti. L’analisi del contesto e dell’ambiente sia emotivo che strutturale, ovvero la scenografia (con la realizzazione di un tappeto pittorico e dell'albero). La realizzazione delle maschere come rappresentazione dell’universo brechtiano. In ultimo ma non per ultimo, il lavoro sulla bambola, per cercare insieme ai bambini di rispondere a domande importanti come: È meglio avere o possedere? Le cose appartengono a chi le cura? Scegliendo come fine la realizzazione di un’unica grande bambola per sottolineare anche il valore di un lavoro insieme in cui riconoscersi». Diverse le tecniche usate, tra cui la grafica pittorica su grandi superfici e la costruzione con la carta e cartone (cartapesta e

Zazì: chi siamo e che cosa facciamo Siamo una combriccola tutta strana, attivi da sempre, ognuno con le proprie caratteristiche, c’è chi ha fatto teatro o teatro danza, chi dipingerebbe tutti i muri, chi suona e conosce la musica, chi col sapore dell'Inghilterra porta sogni di fate e folletti, chi fotograferebbe anche una briciola di crackers, chi esteticamente cerca il bello ovunque, chi con voce dolce e potente canterebbe tutto il giorno, chi salta, chi teorizza... non è stato facile mettersi tutti nello stesso cerchio ma da quando ci siamo riusciti e abbiamo “lottato” per un obiettivo comune siamo diventati forti... e divertenti... la nostra sinergia è un pensiero che diventa realtà. Diventa realtà nel 2000, con il nome Zazì Laboratorio Creativo per Bambini. Zazì è fondato sulla ricerca e lo sviluppo

a cura di Laboratorio Zazì

carta velina). Gli elaborati che saranno realizzati confluiranno in un’esposizione che sarà allestita nel Foyer del Teatro Comunale Filodrammatici nei giorni di presentazione dello spettacolo. Inoltre Il lavoro del laboratorio

di nuove metodologie di apprendimento dei bambini, cercando un modo alternativo di relazionarsi con essi. La costruzione, con loro e per loro, di molteplici e multiformi esperienze conoscitive avviene, rigorosamente tramite la dialettica del gioco, attraverso un lavoro sull’esperienza diretta e l’improvvisazione. I progetti si svolgono secondo un percorso creativo-pedagogico che, supportato da un’approfondita analisi e documentazione dell’apprendimento, combina e adotta diversi linguaggi espressivi: teatro, musica e educazione visiva; tutti mezzi di comunicazione che trasformano il lavoro in un terreno di gioco e di relazioni quotidiane “diverse” con i bambini. Questa quotidianità ha permesso una produzione di materiali documentativi di enorme valore, installazioni sonore, grandi tappeti pittorici e oggetti del vivere quotidiano che si trasformano in oggetti ludici con forme diverse ma dallo stesso sapore.

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creativo curato dal gruppo Zazì sarà documentato dal videomaker Roberto Dassoni insieme al laboratorio teatrale del Piccolo, alle prove e alla messa in scena dello spettacolo e a tutte le altre attività collaterali.


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La storia della bambola abbandonata Laboratorio video: un dvd per documentare il progetto a cura di Roberto Dassoni

Il laboratorio video curato dal video-maker piacentino Roberto Dassoni sta documentando tutto il lavoro che vede protagonisti gli alunni della “Giordani”: il laboratorio teatrale del Piccolo curato da Andrea Jonasson, con le prove e la messa in scena dello spettacolo, il lavoro del laboratorio creativo curato dal gruppo Zazì, ma anche tutte le attività realizzate autonomamente da altre classi e curate dai singoli insegnanti nelle varie classi e sempre ispirate a La storia della bambola abbandonata. Attività che, come l’ideazione ed ese-

a scuola dei due gruppi di bambini in scena con Andrea Jonasson e Francesco Guidi; prove a teatro con attori, musicisti e costumisti dei due gruppi di bambini; backstage dei laboratori in classe con quattro gruppi di bambini della classi seconde che realizzano rispettivamente il maxi disegno dell’albero dello spettacolo, il cerchio di gesso del Caucaso, la bambola abbandonata e le maschere dei personaggi; videoclip musicale di due canzoni di scena dello spettacolo; interviste ai bambini sulla comprensione del testo; intervista ad Andrea Jonasson sulla genesi dello spettacolo a 33 anni dalla prima edizione e a 11 anni dalla scomparsa di Giorgio Strehler. “La regia video - spiega Roberto Dassoni - tende ad essere la meno invasiva possibile, ovvero a documentare i momenti di gioco/lavoro dei bambini nella loro spontaneità. Il montaggio invece è tipica-

cuzione di una canzone, oppure la realizzazione di bambole, o altri momenti laboratoriali, creativi o di riflessione proposti dai vari insegnanti e collegati ai temi dello spettacolo, danno l’idea di come tutta la Scuola “Giordani” si senta partecipe di un progetto di largo respiro. Il video racconta soprattutto con le immagini la preparazione dei bambini all’evento La storia della bambola abbandonata: bambini protagonisti in scena con Andrea Jonasson e protagonisti in classe con laboratori e altre attività creative. Tra i contenuti del dvd, le prove

mente televisivo, ovvero veloce ed emozionale, con l’utilizzo di grafica e di musiche di sottofondo (quelle originali dello spettacolo)”. Videomaker e giornalista, Dassoni dal 1998 lavora come free lance per televisioni locali ed enti pubblici per la realizazione di video documentari, prevalentemente su temi culturali. Dal 2003 è direttore artistico e organizzatore per il Comune di Piacenza del concorso nazionale per videomakers “Location Piacenza”. Ha realizzato diversi documentari artistici, in particolare con Giorgio Milani, Gianfranco Asveri, Franco Corradini, William Xerra. Dal 2008 ha iniziato un percorso artistico personale come fotografo e videomaker e nel febbraio 2009 ha inaugurato la sua prima personale presso il Laboratorio delle Arti di Piacenza.

Tutte le attività alla Scuola “Giordani” Il progetto collegato all’ospitalità a Piacenza dello spettacolo del Piccolo Teatro di Milano La storia della bambola abbandonata sta coinvolgendo in un programma articolato di iniziative bambini e insegnanti della Scuola Primaria “Giordani”: intorno al lavoro di preparazione dello spettacolo, infatti, allo scopo di non escludere nessuno da un’occasione tanto importante, i ragazzi della scuola sono impegnati in una serie di laboratori e attività libero-espressive, tutte incentrate sui temi de La storia della bambola abbandonata. Tutto questo è reso possibile, oltre che dal lavoro che stan-

all’impegno della direttrice didattica del 3° circolo Mariuccia Zavattoni e degli insegnanti che stanno offrendo ai loro alunni l’opportunità

no svolgendo Teatro Gioco Vita, il Piccolo Teatro di Milano, con l’attrice Andrea Jonasson e i suoi collaboratori, e altri operatori, grazie

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di vivere un’esperienza molto importante. Senza dubbio tutta la scuola è protagonista di un progetto di largo respiro.


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La storia della bambola abbandonata Il lavoro nelle classi Classi 2B e 2C (insegnanti Donatella Marchini, Chiara Righini, Paola Della Mariga, Silvia Coperchini) Due gruppi di bambini stanno svolgendo con gli artisti del Piccolo Teatro il laboratorio teatrale diretto da Andrea Jonasson, saranno impegnati nelle prove e nell’allestimento dello spettacolo e si alterneranno in scena. Oltre al lavoro attorale, il laboratorio prevede attività sulla musica e un breve percorso formativo sulla dizione corretta dialettale piacentina curato da Mario Peretti della Famiglia Piasinteina. Classi 2A, 2B, 2C e 2D (insegnanti Laura Franchi, Ignazio Caruso, Donatella Marchini, Chiara Righini, Paola Della Mariga, Silvia Coperchini, Rosanna Tornari, Mirella Corvi) I bambini sono impegnati nel laboratorio di costruzione creativa curato da Veronica Ambrosini ed Emanuela Dall’Aglio del Laboratorio Zazì di Parma. Vengono accompagnati nella “rilettura” e nell’analisi della storia della Bambola abbandonata con diverse modalità. L’analisi del contesto e dell’ambiente sia emotivo che strutturale, ovvero la scenografia, attraverso la realizzazione di un tappeto pittorico e dell’albero. La realizzazione delle maschere come rappresentazione dell'universo brechtiano. Il lavoro sulla bambola, con la realizzazione di un’unica grande bambola per sottolineare anche il valore di un lavoro insieme in cui riconoscersi. Gli elaborati che saranno realizzati confluiranno in un’esposizione che sarà allestita nel foyer del Teatro Comunale Filodrammatici nei giorni di presentazione dello spettacolo. Classe 1 C (insegnanti Danila Tagliaferri, Elda Balletti) Dopo aver visionato il dvd dello spettacolo, utilizzando anche le competenze della signora Santa Sanchez Romero, mamma di un alunno della classe, i bambini hanno realizzato alcune bambole in cartapesta. Classi 2A e 3A (insegnante Laura Franchi) Le classi hanno lavorato sul testo de La storia della bambola abbandonata cercando di porre attenzione soprattutto alla parte poetica. Attraverso la lettura di

varie poesie (Bambole che hanno tutto di Gianni Rodari, La bambola della nonna di Lina Schwarz, …) e attraverso la scrittura creativa i bambini hanno lasciato libera la loro fantasia e prodotto piccole poesie e filastrocche.

didattico nel quale si sono intrecciati più linguaggi disciplinari. Gli alunni hanno realizzato cartelloni, hanno prodotto un “libro” contenente testi poetici e disegni a cui allegheranno un cd con elaborati multimediali.

Classe 4A (insegnante Simona Braceschi) Gli alunni di 4A dopo avere ascoltato La storia della bambola abbandonata hanno affidato le loro riflessioni a un “saggio” palloncino rosso sfuggito alla venditrice. Nel loro racconto gli scolari hanno immaginato come le cose sarebbero potute andare diversamente se una delle protagoniste fosse stata educata all’accoglienza dei bisogni dell’altro e alla rinuncia.

Classe 5B (insegnanti Alessandra Moreschi, Maria Catena Sardella con la collaborazione dell’insegnante Raffaella Fellegara) Il percorso effettuato è partito dall’analisi ritmica del brano Un albero, un prato tratto dallo spettacolo e si è concretizzato nella riproduzione di esso attraverso l’uso di strumentazione varia (xilofono, tuboing, tamburi, percussioni) fino ad arrivare all’esecuzione melodica con flauto e voce.

Classe 3B (insegnanti Antonella Sartori, Silvia Repetti) La classe, oltre alla realizzazione di un grande poster a colori che rappresenta tante bambole da loro realizzate, ha lavorato con la scrittura di pensieri, filastrocche, poesie dopo aver visto il video La storia della bambola abbandonata e averne discusso insieme. Queste produzioni completeranno il poster. Classe 3C (insegnanti Caterina Filardo, Barbara Casartelli) I bambini della 3C hanno partecipato con entusiasmo realizzando un percorso

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Grazie al Laboratorio video curato da Roberto Dassoni tutto il lavoro che vede protagonisti gli alunni della “Giordani” sarà anche documentato in un dvd: le immagini testimonieranno il laboratorio teatrale del Piccolo curato da Andrea Jonasson, con le prove e la messa in scena dello spettacolo, il lavoro del laboratorio creativo curato dal gruppo Zazì, ma anche tutte le attività realizzate autonomamente nelle classi e curate dai singoli insegnanti.


Incontri su teatro, danza, cinema Masterclass - Stagione di Danza 2008/2009 Compagnia Abbondanza/Bertoni WORKSHOP

LO SPETTACOLO lunedì 16 febbraio 2009 dalle ore 17 alle ore 20 Scuola di Danza CHOROS (via Lanza 10, Piacenza) con MICHELE ABBONDANZA e ANTONELLA BERTONI COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI

martedì 17 febbraio 2009 ore 21 Teatro Comunale Filodrammatici Compagnia Abbondanza/Bertoni UN GIORNO FELICE

Michele Abbondanza proviene dall’esperienza veneziana di Carolyn Carlson al Teatro La Fenice di Venezia nei primi anni Ottanta, co-fonda nell’84 il gruppo Sosta Palmizi e incontra Antonella Bertoni a Parigi, dove entrambi lavorano con la Carlson. Dall’esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni ‘poetiche’ di

Abbondanza è docente di danza presso la Scuola di Teatro Giorgio Strehler, diretta da Luca Ronconi (Piccolo Teatro

Carolyn Carlson, lo studio e la pratica dello zen, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni arrivano a maturare un proprio linguaggio dando inizio ad un forte sodalizio artistico nonché ad un’unione didattica e scenica. Dal 1997 Michele

di Milano).

di e con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni pianoforte Simonetta Bungaro collaborazione artistica Tommaso Monza progetto musicale Corrado Bungaro e Simonetta Bungaro luci Lucio Diana

Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto WORKSHOP

LO SPETTACOLO mercoledì 25 febbraio 2009 dalle ore 16 alle ore 19 Accademia di Danza DOMENICHINO DA PIACENZA (via Del Castello 55 - angolo via San Bernardo 12/14, Piacenza) con VALERIO LONGO, coreografo FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA/ATERBALLETTO

La Compagnia Aterballetto, fondata nel 1979, è la principale Compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia e la prima realtà stabile di balletto al di fuori delle Fondazioni liriche.

giovedì 12 marzo 2009 ore 21 Teatro Comunale Filodrammatici Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto noscimenti anche in campo internazionale: i suoi spettacoli hanno percorso Europa, Americhe, Medio ed Estremo Oriente. Dal 1997 al 2007 la direzione artistica è stata affidata a Mauro Bigonzetti, che dal febbraio 2008 diventa coreografo principale.

Una serie di collaborazioni con coreografi prestigiosi, compositori, scenografi, pittori, attori, hanno consolidato nel tempo le qualità di Aterballetto. Formata prevalentemente da danzatori solisti in grado di affrontare tutti gli stili, Aterballetto gode di ampi rico-

ATERBALLETTO SUITE coreografie Mauro Bigonzetti, Valerio Longo

In collaborazione con Aterdanza e Fondazione Arturo Toscanini 12


Incontri su teatro, danza, cinema Il teatro tra memoria e ricordo Ascoltami bene Lo spettacolo è liberamente ispirato alle lettere e ai diari di Etty Hillesum, giovane olandese nata nel 1914 da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica. Tra il 1941 e il 1942 Etty scrive, ad Amsterdam, un diario quotidiano e continuerà a scrivere anche a Westerbork, campo di smistamento degli ebrei, dove entra, inizialmente come volontaria, per alleviare i patimenti della sua gente. L’opera della Hillesum è stata pubblicata in tutti i paesi del mondo. I suoi scritti ci travolgono per freschezza e autenticità, per i cedimenti e le contraddizioni dichiarate, per il profondo desiderio di spiritualità e di pace, di amore e libertà. Una libertà morale, vitale, che non cede neanche davanti alle umiliazioni e ai patimenti, ed infine, al destino certo di morte che Etty affronta in un treno blindato, cantando. Vera, moderna, cosmopolita, Etty è una visionaria e un’a-

Mascia Musy LO SPETTACOLO lunedì 26 gennaio 2009 ore 21 Teatro Comunale Filodrammatici

“GIORNO DELLA MEMORIA” Argot Produzioni ASCOLTAMI BENE ascolta. Decide, infine, che la sua missione sarà quella di testimone del suo tempo, ingiusto e feroce, incomprensibilmente malvagio, ma pur sempre tempo di vita. Emanuela Giordano tesse una ballata fortemente ispirata a cui Mascia Musy dà corpo e voce con grande intensità e continue variazioni psicologiche.

sceta ma, al tempo stesso, è una donna attraversata da potenti stimoli erotici, da desideri ed ambizioni. Nel suo tramestio interiore c’è posto per la banalità come per la poesia. Etty affronta i suoi limiti, non si racconta migliore di quello che è, non si gloria delle sua capacità, né del suo sapere. Succhia la vita con energia febbrile, impara,

Le due facce della medaglia Tante volte abbiamo sentito questo monito: “Bisogna conoscere la storia, per evitare che essa si ripeta”. FOIBE. ESODO. La storia che raccontiamo ha certamente bisogno di essere ricordata. Per troppo tempo è stata dimenticata. Per troppo tempo è stata costretta nell’oblio, forse per convenienza politica, forse per una precisa ragion di stato, o magari per non turbare delicate relazioni internazionali. Ma come tante medaglie, anche questa ha due facce: italiani e jugoslavi, vincitori e vinti, civili e combattenti. Una sola cosa accomuna queste coppie contrapposte: la violenza. La violenza di chi, in questa storia, si è alternato nel ruolo del più forte, ma lo ha sempre fatto opprimendo. La violenza subita da coloro che, in molti casi, non avevano

liberamente ispirato all’opera di Etty Hillesum di Emanuela Giordano con Mascia Musy regia Emanuela Giordano racconto sonor Eleni Kariandrou e Giovanna Famulari

Centro Teatrale MaMiMò LO SPETTACOLO martedì 10 febbraio 2009 ore 21 Teatro Comunale Filodrammatici

“GIORNO DEL RICORDO”

impedire che fatti simili possano ripetersi, non avremo una vera pace finché quella medaglia non smetterà di girare. Solo ricordare il dolore della gente potrà farlo. Crediamo che questo sia un monito più efficace. Nel giorno del ricordo, ricordiamo il dolore. Marco Maccieri

colpa se non quella di essere nati in un territorio conteso tra due popoli. Una violenza scoppiata tanti anni fa, che ancora oggi fa girare vorticosamente questa medaglia, e le nuove facce che ci vengono mostrate sono revisionismo e negazionismo. Ricordare questa storia di violenza non è sufficiente ad

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Centro Teatrale MaMiMò LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA testimonianze e documenti storici sulle Foibe, per un viaggio in una verità che non si saprà mai di Marco Maccieri e Alessandro Vezzani con Cecilia Di Donato, Sara Fenoglio e Giovanni Rossi regia Marco Maccieri aiuto regia Alessandro Vezzani


Incontri su teatro, danza, cinema “Copenaghen”: scienza, etica e potere. Teatro e scienza a confronto Incontro con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice e il fisico Lucio Rossi sabato 21 febbraio 2009 ore 17 Teatro Comunale Filodrammatici

Un intreccio tra scienza, etica e potere è al centro dello spettacolo Copenaghen, produzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna Teatro Fondazione, che a dieci anni dal debutto, dopo una longeva tournée durata fino al 2003, ritorna in scena per la prima volta a Piacenza, dove è nata la ripresa con la Compagnia impegnata per circa una settimana nelle prove del riallestimento. Protagonisti della versione italiana del testo di Michael Frayn, Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice, diretti da Mauro Avogadro. Il tema dei rapporti tra scienza, etica e potere sarà indagato nel corso dell’incontro in programma con la Compagnia sabato 21 febbraio alle ore 17 al Teatro Comunale Filodrammatici, a cura del critico teatrale Enrico Marcotti. Gli attori in scena nello spettacolo Copenaghen Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice si confronteranno infatti con il fisico piacentino Lucio Rossi sul tema “Copenaghen”: scienza, etica e potere. Teatro e scienza a confronto. Rossi dal 2001 dirige il gruppo Magneti Superconduttori nella Divisione di Tecnologia degli Acceleratori del CERN di Ginevra e in tale veste segue il progetto dell’acceleratore LHC (Large Hadron Collider), il più grande progetto scientifico europeo in fase di realizzazione nel fondamentale settore magneti e superconduttori.

Un’occasione per arricchire di opportunità per il pubblico un evento già di per sé unico come la ripresa a Piacenza dell’allestimento italiano dello spettacolo. L’evento centrale del testo di Michael Frayn, cronista e sceneggiatore inglese, è realmente accaduto. I protagonisti della pièce sono realmente esistiti: Werner Heisenberg (Massimo Popolizio) si recò effettivamente a Copenaghen nel 1941 e incontrò Niels Bohr (Umberto Orsini) e sua moglie Margrethe (Giuliana Lojodice). Entrambi gli scienziati, Premi Nobel, sono implicati a vario titolo negli studi e nelle pratiche che condurranno alla fabbricazione della bomba atomica. Di qui si aprono delicati interrogativi riguardanti i rapporti tra potere politico e scienza, sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Un formidabile duello verbale tra i due fisici, un thiller scientifico-politico, una disputa etica a tre voci

interpretata da tre grandi attori del teatro italiano. Quali devono essere i rapporti fra potere politico e scienza? Può il progresso venire condizionato da scelte etiche? Quali sono i limiti e le responsabilità morali di chi si dedica alla ricerca scientifica? Sono interrogativi che segnano momenti importanti della nostra storia e che continuamente hanno cercato ansiosamente risposte, soprattutto in questi anni in cui così tanto peso hanno avuto le scoperte scientifiche sulle sorti dell'umanità. Su queste domande si sofferma lo straordinario testo teatrale Copenaghen. Interrogativi etici ancora oggi di estrema attualità, che vengono “girati” ad un fisico di fama come Lucio Rossi che quotidianamente nel suo lavoro si trova ad affrontarli per trovare una risposta alle innumerevoli domande che la ricerca scientifica pone.

In collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione 14

LO SPETTACOLO venerdì 20 febbraio 2009 sabato 21 febbraio 2009 ore 21 Teatro Municipale CSS Teatro stabile di innovazione del FVG Emilia Romagna Teatro Fondazione COPENAGHEN di Michael Frayn traduzione Filippo Ottoni, Maria Teresa Petruzzi regia Mauro Avogadro con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice scene Giacomo Andrico costumi Gabriele Mayer luci Giancarlo Salvatori musiche Andrea Liberovici


Incontri su teatro, danza, cinema Ditelo all’attore

a cura di Enrico Marcotti

Programma martedì 6 gennaio 2009 ore 18 Ridotto del Teatro Municipale Incontro con GIORGIO ALBERTAZZI e la COMPAGNIA in scena con lo spettacolo “MOBY DICK” regia Antonio Latella produzione Teatro Stabile dell’Umbria e Teatro di Roma Gli attori protagonisti della Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza risponderanno alle domande del pubblico, che potrà così scoprire curiosità, approfondire le tematiche degli spettacoli e svelare aspetti insoliti di attori ed artisti. Un’occasione informale e spontanea per incontrare i personaggi al di là di quello che appare sul palcoscenico durante lo spettacolo. A tessere le fila di tutto, il critico teatrale Enrico Marcotti. Con l’obiettivo di suscitare curiosità, offrire

giovedì 22 gennaio 2009 ore 18 Teatro Comunale Filodrammatici Incontro con MARCO PAOLINI e LORENZO MONGUZZI dei Mercanti di Liquore in scena con lo spettacolo “MISERABILI. Io e Margaret Thatcher” produzione Jolefilm

strumenti e chiavi di lettura, per riconoscere meglio il teatro e i suoi meccanismi. Non con una funzione pedagogica - che di per sé finirebbe per snaturare la natura “teatrale” di questa iniziativa - ma critica. Spazio aperto al dibattito, al confronto e all’incontro di chi il teatro lo guarda, con coloro che il teatro lo fanno. Per stimolare la conoscenza del teatro attraverso le testimonianze e le esperienze di alcuni protagonisti di rilievo della scena italiana e internazionale.

sabato 21 febbraio 2009 ore 17 Teatro Comunale Filodrammatici “COPENAGHEN”: SCIENZA, ETICA E POTERE. TEATRO E SCIENZA A CONFRONTO Gli attori UMBERTO ORSINI e GIULIANA LOJODICE (in scena con lo spettacolo “COPENAGHEN”) a confronto con il fisico LUCIO ROSSI del CERN di Ginevra

martedì 3 marzo 2009 ore 11 Liceo Scientifico “Respighi” Incontro con la COMPAGNIA DELLA RANCIA in scena con lo spettacolo “A CHORUS LINE” mercoledì 8 aprile 2009 ore 17.30 Teatro Comunale Filodrammatici Incontro con GABRIELE LAVIA e la COMPAGNIA in scena con lo spettacolo “MACBETH” regia Gabriele Lavia produzione Compagnia Lavia Anagni martedì 21 aprile 2009 ore 17.30 Teatro Comunale Filodrammatici Incontro con FRANCO BRANCIAROLI e la COMPAGNIA in scena con lo spettacolo “EDIPO” di Sofocle regia Antonio Calenda coproduzione Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Teatro de Gli Incamminati novembre/dicembre 2009 incontri da definire

la direzione si riserva di apportare al programma le modifiche determinate da cause di forza maggiore

Dalla stagione 2003/2004 “Ditelo all’attore” è curato da Enrico Marcotti, giornalista e critico teatrale. Responsabile delle pagine degli Spettacoli del quotidiano “Libertà”, è presidente della Commissione Premi dell’ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro). Alla professione di giornalista e critico alterna quella di regista. Alcuni incontri di “Ditelo all’attore” sono ripresi integralmente dall’emittente locale “Telelibertà”. In tal modo il pubblico avrà l’occasione di rivedere da casa i protagonisti della Stagione di Prosa del Teatro Municipale.

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Incontri su teatro, danza, cinema Effetto Zoom

a cura di Roberta Zanoli

Incontri intorno alla visione di spettacoli della Stagione di Prosa per mettere a fuoco i segni del linguaggio teatrale Il percorso di formazione si articolerà nell’approfondimento di aspetti collegati ad alcuni spettacoli in programmazione nella Stagione di Prosa 2008/2009 del Teatro Municipale di Piacenza, che forniranno la base di partenza per analizzare determinati aspetti del linguaggio teatrale come la scrittura, il rapporto con i classici, la lettura registica e l’interpretazione. A finire sotto la lente di Roberta Zanoli, il Macbeth di William Shakespeare, diretto e interpretato da Gabriele Lavia, e l’Edipo di Sofocle, interpretato da Franco Branciaroli e diretto da Antonio Calenda. Gli incontri, rivolti a studenti delle scuole superiori, insegnanti e a tutto il pubblico, hanno l’obiettivo di stimolare la conoscenza del teatro attraverso la comprensione di alcune

assistente alla regia della Compagnia Glauco Mauri). Dopo aver seguito un Corso per addetti all’organizzazione e distribuzione di produzioni teatrali organizzato dal Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, frequentando uno stage presso l’Ufficio Promozione Pubblico, nel 1993 è stata inserita nel nuovo settore denominato Proposte Culturali occupandosi dei progetti di formazione del pubblico. Nella stagione 1997/98, pur continuando le attività formative, ha affiancato Enrico D’Amato come coordinatrice didattica della Scuola di Teatro fondata da Giorgio Strehler. Dal 1999 ha curato, in qualità di responsabile, gli aspetti progettuali ed operativi del Settore Proposte Culturali. Dal 2006/2007, forte dell’esperienza maturata negli anni sui

chiavi di lettura dello spettacolo teatrale. Roberta Zanoli, laureata in Letteratura Greca presso l’Università Statale di Milano, ha svolto attività didattica nella scuola media superiore come docente di lettere fino al 1992. Contemporaneamente ha iniziato il lavoro in teatro come

Dietro il sipario

PROGRAMMA venerdì 3 aprile 2009 ore 17.30 Macbeth di William Shakespeare venerdì 17 aprile 2009 ore 17.30 Edipo di Sofocle Teatro Comunale Filodrammatici Ridotto

temi dell’educazione al teatro, è diventata responsabile Sviluppo progetti educational del Piccolo Teatro e ha iniziato ad occuparsi dei progetti legati alle Università. Dalla Stagione 2007/08 ha assunto anche la segreteria di Direzione Artistica.

a cura di Chiara Merli

Incontri propedeutici alla visione degli spettacoli della Stagione 2008/2009 Incontri di approfondimento sugli spettacoli della Stagione 2008/2009 Un progetto basilare nel percorso di educazione al teatro che Teatro Gioco Vita offre agli studenti di tutti i livelli, finalizzato ad istituire un dialogo continuativo e uno scambio reciproco con le nuove generazioni di spettatori, nella prospettiva della ‘costruzione’ del pubblico di domani. Il progetto vuole incontrare l’esigenza degli studenti di migliorare gli strumenti in proprio possesso da una parte per fruire meglio della visione dello spettacolo, dall’altra per disporre di chiavi di lettura adeguate e per appro-

fondire l’esperienza della visione dello spettacolo stesso. L’obiettivo è aiutare gli studenti ad acquisire maggiore dimestichezza con il mondo del teatro e a sviluppare il senso critico, per una fruizione più consapevole dello spettacolo teatrale. A seconda delle esigenze delle classi, verranno quindi proposte due tipologie di incontri: - un incontro prima dello spettacolo, propedeutico alla visione dello stesso; in alternativa (o, su richiesta del docente di riferimento, in aggiunta)

- un incontro dopo la visione dello spettacolo. I contenuti e le modalità del progetto saranno calibrati a seconda dell’età e degli interessi degli studenti coinvolti. Il progetto intende accompagnare gli studenti nella visione degli spettacoli in cartellone (Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza e Stagione di Teatro Scuola “Salt’in Banco”), allo scopo di rendere più consapevole la fruizione e di consentire l’approfondimento di temi e argomenti connessi agli spettacoli stessi.

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PROGRAMMA gennaio/dicembre 2009 date da concordare con le scuole interessate

Il progetto è curato da Chiara Merli esperta di discipline e linguaggi dello spettacolo. È docente presso il Master in Management degli eventi dello spettacolo di Palazzo Spinelli-Firenze e presso il Master in Scienze e tecniche dello spettacolo dell’Università degli Studi di Parma.


Incontri su teatro, danza, cinema Gli elementi del teatro Spazio appositamente concepito e realizzato perché in esso abbia luogo una visione, il teatro, con il suo mondo immaginario, non appartiene al reale, bensì deriva da una finzione, da un mascheramento del reale che del reale stesso è metafora e al contempo lente di ingrandimento. Manifestandosi attraverso le materie stesse della vita reale (corpo, voce, movimento, spazio), il teatro trova la propria intima ragion d’essere nel produrre l’artificiato verificarsi di un evento nel quale, tra attore e spettatore, si instauri non una sorta di complice accettazione della menzogna, ma la tensione a un gioco di ricerca della verità, vissuto nella piena con-

a cura di Chiara Merli - La prospettiva della creazione: regia implicita e regia esplicita; - L’attore e il personaggio.

sapevolezza degli statuti di finzione sui quali non può non fondarsi ogni autentico gioco. Il nostro percorso si propone di fornire ai partecipanti gli strumenti di base e le principali linee-guida per indagare le ragioni e i significati primari del piano che disciplina la creazione della messinscena, studiando i dispositivi, le regole, i meccanismi sui quali si fonda il gioco del teatro. Il percorso si articolerà in 4 incontri pomeridiani nel corso dei quali si affronteranno i seguenti argomenti: - La dimensione spazio - temporale: luoghi e dispositivi situazionali del fare teatro; - La parola in scena: dal testo letterario al testo drammatico;

Il percorso formativo è rivolto in modo specifico agli insegnanti, per i quali vuole essere occasione di aggiornamento. Il laboratorio intende accompagnare i partecipanti in un percorso di studio e approfondimento attraverso gli elementi costitutivi del linguaggio teatrale. Il progetto è curato da Chiara Merli, esperta di discipline e linguaggi dello spettacolo.

venerdì 20 marzo 2009 La dimensione spaziotemporale: luoghi e dispositivi situazionali del fare teatro venerdì 27 marzo 2009 La parola in scena: dal testo letterario al testo drammatico venerdì 24 aprile 2009 La prospettiva della creazione: regia implicita e regia esplicita giovedì 30 aprile 2009 L’attore e il personaggio Teatro Comunale Filodrammatici - Ridotto ore 17

Dentro il teatro

a cura di Chiara Merli - Scuole superiori Leggere lo spettacolo teatrale Un percorso (della durata complessiva di 5 ore) per imparare a leggere uno spettacolo teatrale nei suoi molteplici linguaggi: attraverso la visione guidata di alcuni allestimenti ‘storici’, gli studenti potranno apprendere le specificità delle diverse componenti della messinscena e così acquisire strumenti indispensabili per una fruizione più completa e consapevole dello spettacolo teatrale.

Il progetto si articola in tre livelli: - Scuole primarie La magia del teatro Un percorso (della durata complessiva di 3 ore) alla scoperta delle meraviglie del gioco teatrale: l’improvvisazione, la recitazione, gli oggetti di scena, gli effetti speciali. Per scoprire l’essenza dell’illusione teatrale, il ‘magico se’ che trasforma la finzione in realtà.

Gli artifici, le magie e le invenzioni; ma anche le regole e i meccanismi, sostenuti da un perfetto ingranaggio e da un sistema di segni che si intersecano in un unico linguaggio, complesso e sfaccettato: tutto questo è il teatro. Il laboratorio si propone di guidare gli studenti in un percorso “dentro” i misteri del teatro, alla ricerca delle radici del fare teatro, nell’affascinante scoperta della materia di cui sono fatti i sogni.

PROGRAMMA

- Scuole secondarie di 1° grado Capire lo spettacolo teatrale Il testo è una componente fondamentale dello spettacolo teatrale: questo percorso (della durata complessiva di 4 ore) si propone di guidare gli studenti alla comprensione dei fondamenti della drammaturgia, dal canovaccio dei comici dell’arte al testo dialogico, al copione, fino al sotto-testo e al testospettacolo. Gli allievi saranno chiamati a misurarsi con queste nuove forme testuali in un percorso che si configura come un vero e proprio laboratorio di scrittura creativa.

Il laboratorio intende fornire strumenti utili alla comprensione dei fondamenti del linguaggio teatrale, con modalità e secondo livelli di approfondimento adeguati alle esigenze degli studenti dei diversi ordini di scuole. Il laboratorio prevede diverse tipologie di incontri (a seconda della classe e dell’età degli studenti), che possono essere definiti anche sulla base di indica-

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PROGRAMMA gennaio/dicembre 2009 date da concordare con le scuole interessate

zioni fornite dagli insegnanti. Il calendario, il numero e la cadenza degli incontri saranno concordati con gli insegnanti anche in riferimento alle esigenze della/e classe/i. Anche il monte ore riportato relativamente ai tre livelli del progetto è puramente indicativo in quanto potrà essere variato se richiesto degli insegnanti per motivi didattici. Il progetto è curato da Chiara Merli, esperta di discipline e linguaggi dello spettacolo.


Incontri su teatro, danza, cinema La parola e l’immagine

a cura di Chiara Merli

La grande letteratura sul grande schermo

PROGRAMMA giovedì 5 febbraio 2009 ore 17 Incontro per gli insegnanti (consigliato anche agli studenti delle scuole superiori) Introduzione Dalla pagina allo schermo: l’adattamento cinematografico

Fin dall’inizio del XX secolo, il cinema e la letteratura hanno istituito un dialogo complesso e affascinante: le due arti, ciascuna con la propria specificità, si sono incontrate, sovrapposte, imitate, intrecciate e influenzate a vicenda. In particolare il cinema, fin dalla sua nascita, ha attinto ampiamente al repertorio della grande letteratura, adattando per lo schermo celebri romanzi, o anche

Verga: attraverso l’analisi di frammenti del film sarà possibile istituire un raffronto tra linguaggio letterario e linguaggio cinematografico e analizzare il diverso trattamento dei personaggi. Il percorso prosegue con La tregua, versione cinematografica firmata da Francesco Rosi dell’omonimo romanzo di Primo Levi, capolavoro della letteratura dell’olocausto, per concludersi con Fratello, dove sei?, originale e divertente opera dei fratelli Coen, liberamente ispirata all’Odissea: gli studenti saranno guidati a rintracciare nella pellicola i numerosi riferimenti al poema omerico.

solo attingendo ad essi liberamente trame e personaggi. Il cinema, linguaggio fondato sul predominio dell’immagine, ha incontrato così la letteratura, regno della parola, e lo ha tradotto nel suo sfaccettato e variegato sistema linguistico: ha dato volto, corpo, voce, spessore a personaggi di carta, ha creato, grazie ai suoi mezzi tecnicamente avanzati, paesaggi dipinti a parole, ha dato forma e sostanza a un mondo immaginario e immaginato. Il laboratorio propone un percorso didattico che dalla pagina scritta arriva al grande schermo, attraverso la visione e l’analisi di alcune significative riduzioni cinematografiche di celebri opere letterarie. Il primo di essi è La terra trema, capolavoro di Luchino Visconti ispirato a I Malavoglia di Giovanni

Il laboratorio intende fornire strumenti utili da un lato alla conoscenza dei fondamenti del linguaggio cinematografico, dall’altro, attraverso la visione, il commento e l’analisi dei film presentati, intende guidare gli studenti delle scuole superiori alla conoscenza approfondita di alcune opere letterarie di grande interesse. È consigliata agli studenti la lettura delle opere in esame prima della visione dei film. Il laboratorio prevede due tipologie di incontri, nei quali si alterneranno visione e analisi del film. Il primo incontro (riservato agli

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venerdì 6 febbraio 2009 ore 9.15 La terra trema (Luchino Visconti, ITA 1948, b/n, 160’) venerdì 13 marzo 2009 ore 9.15 La tregua (Francesco Rosi, ITA 1997, col., 125’) venerdì 17 aprile 2008 ore 9.15 Fratello, dove sei? (Joel e Ethan Coen, USA 2000, col., 106’) Teatro Comunale Filodrammatici

insegnanti e consigliato anche agli studenti), propedeutico a quelli successivi, illustrerà il rapporto tra il cinema e la letteratura, cercando di mettere a fuoco gli elementi essenziali del testo letterario e quelli della trasposizione filmica. Gli altri incontri prevedono un’introduzione al film, la sua visione e l’analisi di alcune sequenze funzionali ad individuare i punti di contatto e le differenze tra testo letterario e filmico. Il percorso formativo è curato da Chiara Merli, esperta di discipline del teatro e dello spettacolo.


Laboratori e percorsi sull’ombra e il teatro d’ombre L’origine della figura

a cura di Nicoletta Garioni

PROGRAMMA martedì 21 aprile 2009 martedì 28 aprile 2009 martedì 12 maggio 2009 martedì 19 maggio 2009 martedì 26 maggio 2009 Officina delle Ombre (Atelier Teatro Gioco Vita) ore 17

Sulle origini della pittura regna grande incertezza… Gli egizi dicono che fu inventata da loro seimila anni prima che passasse in Grecia: vana pretesa, com’è di per sé chiaro. I Greci dicono, alcuni, che fu trovata a Sicione, altri a Corinto; tutti però concordano nel dire che nacque dall’uso di contornare l’ombra umana con una linea. Pertanto la prima pittura fu così… (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, xxxv,15)

La pittura, secondo Plinio, fonda la sua origine nell’atto di “catturare”, fissare, l’ombra proiettata dal corpo umano. L’ombra dunque viene vista come immagine generatrice. Ma, poiché l’ombra è immateriale, fuggevole e instabile è necessario fermarla per poterla riprodurre, perché diventi figura. L’ombra è sicuramente la prima immagine che l’uomo ha, e scopre, di sé. Un’immagine che l’accompagna per tutta l’esistenza, ne

Il laboratorio L’origine della figura si propone come un viaggio teorico-pratico articolato in cinque incontri: dalla scoperta dell’ombra e degli elementi che la definiscono alla sua esplorazione, alla sua relazione con l’immagine e la pittura, al suo uso poetico ed espressivo. Il laboratorio prevede momenti di osservazione, gioco e costruzione ed è rivolto a insegnanti e educatori delle scuole di ogni ordine e grado.

segue la crescita, i cambiamenti, le trasformazioni. E, nonostante l’uomo spesso non si accorga della sua presenza e la ritenga superflua e inutilizzabile, essa è fedele compagna per tutta la vita. Le immagini a cui siamo abituati oggi saturano la nostra vista e ci sembra che nulla abbiano a che fare con un elemento naturale come l’ombra, che esiste e vive con noi tutti i giorni. Ma l’ombra, proprio in questo nostro mondo straripante di immagi-

ni, ha molto da dirci e da comunicarci: basta riscoprirla e concedersi il tempo di ascoltarla. Proviamo allora a fermare il tempo, a tornare indietro e provare a ristabilire fra pittura e ombra quel rapporto iniziale, arcaico, primitivo, di origine e creazione, di cui ci parla Plinio il Vecchio. Per scoprire con gli occhi di oggi il potenziale espressivo di questo elemento e i mondi di figure che prendono vita da esso.

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Il laboratorio è curato da Nicoletta Garioni, scenografa e illustratrice, diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Collabora dal 1994 con Teatro Gioco Vita di Piacenza nell’allestimento di spettacoli ed attività legate al teatro d’ombra. In questi anni ha anche partecipato alla progettazione e realizzazione di laboratori e corsi di formazione sull’ombra e il teatro d’ombre per varie tipologie di pubblico.


Un mondo di figure d’ombra “UN MONDO DI FIGURE D’OMBRA” Omaggio a Lele Luzzati Mostra/Spettacolo di Teatro Gioco Vita

Lele Luzzati ha dato forma alle nostre ombre: ombre interiori che egli ha disegnato e colorato. L’abbiamo trovato per simpatia. L’abbiamo trascinato perché incantati dalla sua curiosità verso l’immaginifico e confuso mondo attraverso cui noi volevamo esprimerci. L’abbiamo portato a condividere con noi spettacoli e difficoltà: niente ombre facilmente perseguibili su un muro bianco. Il segreto è tra noi e Luzzati. Diego Maj

ricerca della Compagnia nel teatro delle ombre. Il percorso prevede percorsi guidati con animazioni, momenti di spettacolo e laboratori per la costruzione di teatrini d’ombre: un valido approccio con il linguaggio teatrale per tutte le fasce di pubblico, con particolare attenzione ai ragazzi, alle famiglie e ai giovani in età scolare. Rappresentazioni per le famiglie nell’ambito della Rassegna “A teatro con mamma e papà” domenica 25 gennaio e domenica 1 febbraio, con inizio dei percorsi alle ore 15.30, 16.30 e 17.30 (pubblico limitato, prenotazione obbligatoria). Per le scuole apertura dal lunedì al venerdì, con percorsi sia la mattina sia il pomeriggio nel programma della Rassegna “Salt’in banco”. “C’è un’ombra nella mia vita… è il Teatro Gioco Vita”: sono le parole di Lele Luzzati che sintetizzano il senso di Un mondo di figure d’ombra, la mostra/spettacolo omaggio al noto scenografo e illustratore. Parole che risultano ancora più cariche di significati dopo che Luzzati è venuto a mancare, la sera del 26 gennaio 2007. La mostra/spettacolo raccoglie - in un’articolazione originale basata su un gioco sapiente di spazi e di piani sovrapposti, luci e ombre, suoni e colori, e che ha il suo punto di forza in un rapporto emozionale con il pubblico - tutte le creazioni e gli oggetti frutto del sodalizio artistico tra Lele Luzzati e Teatro Gioco Vita: manifesti, bozzetti, sagome, scene originali, materiali audiovisivi e fotografici.

Le figure d’ombra di Teatro Gioco Vita e Lele Luzzati ritornano a Piacenza. Un evento atteso, la mostra/spettacolo Un mondo di figure d’ombra. Omaggio a Lele Luzzati, inaugurata sabato 24 gennaio 2009 alle ore 16.30 a Palazzo Farnese dove rimarrà allestita nello Spazio Mostre fino al 13 marzo. Il progetto curato da Teatro Gioco Vita, con Teatro Municipale e Comune di Piacenza, si inserisce nel programma “InFormazione Teatrale” proposto con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. A due anni dalla scomparsa di Lele Luzzati, scenografo e illustratore, grande maestro del teatro italiano e internazionale, Teatro Gioco Vita ripropone nella nostra città il suo omaggio a quello che è stato uno dei punti di riferimento più preziosi nell’originale percorso di

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LA MOSTRA/ SPETTACOLO

dal 24 gennaio al 13 marzo 2009 Palazzo Farnese Spazio Mostre Teatro Gioco Vita Teatro Stabile di Innovazione UN MONDO DI FIGURE D’OMBRA. Omaggio a Lele Luzzati

direzione artistica Diego Maj ideazione e progettazione Anusc Castiglioni, Fabrizio Montecchi progetto e direzione tecnica allestimento Mauro Sarina - Mirandola Teatro parti decorative Federica Ferrari, Nicoletta Garioni materiali sonori Erich Galliani animazioni Federica Ferrari animatrici Elisa Bersani, Martina Perotti, Althea Tarabini


Un mondo di figure d’ombra Il rapporto di Luzzati con la Compagnia di Teatro Gioco Vita specializzata nel linguaggio del teatro d’ombre, iniziato nel 1978, ha prodotto nove spettacoli e numerosi altri momenti di collaborazione artistica. Di questi anni rimangono gli oggetti, i materiali, che testimoniano del percorso fatto, delle esperienze vissute… La mostra fa rivivere questi materiali: una volta decontestualizzati dallo spettacolo essi non meritano di essere esposti solo didatticamente ma conservano la forza di risvegliare suggestioni ed emozioni che possono essere non più solo di chi ha lavorato alla messa in scena ma di chiunque accetti di attraversare “un mondo di figure d’ombra”. Ecco allora che i materiali e le testimonianze del lavoro e della maestria di Lele Luzzati sono organizzati lungo il percorso espositivo in vere e proprie situazioni di spettacolo che esprimono le suggestioni delle ombre, gli strumenti necessari a produrle, il particolare contributo che al teatro d’ombre occidentale è stato dato dalla collaborazione artistica tra il noto scenografo e illustratore genovese e Teatro Gioco Vita, che da oltre vent’anni ha fatto del teatro d’ombre il proprio linguaggio espressivo ottenendo grazie al suo lavoro riconoscimenti e collaborazioni in ogni parte del mondo. Una mostra, quindi, ma non solo. Un percorso animato di luci, situazioni d’ombra, piccoli momenti di fruizione spettacolare. Un viaggio fantastico nel mondo del teatro d’ombre. Accanto a manifesti, bozzetti ed altri materiali creati da Luzzati per gli spettacoli di Teatro Gioco Vita l’itinerario della mostra propone momenti di puro spettacolo, dove le figure d’ombra riprendono vita tornando ad essere il Mostro Turchino, Gilgamesh, Ulisse e altri eroi. Percorrendo un itinerario “animato”, i visitatori coinvolti in prima persona da

un’equipe di animatori impareranno a giocare con le ombre. Potranno creare suggestive immagini utilizzando le luci e maneggiando le sagome disegnate dallo scenografo. Un modo per esprimere liberamente creatività e fantasia. Oltre a questo, a conclusione del percorso propriamente espositivo, sono previsti momenti di laboratorio dove è possibile per il pubblico costruirsi (o vedere costruire) teatri d’ombre in miniatura sul modello dei teatrini di Lele Luzzati.

La mostra/spettacolo, nata nel 1994 a Piacenza (in Santa Maria della Pace), dove è poi ritornata con successo nel 2002/2003 (allo Spazio Rotative), ha portato le ombre nate dalla collaborazione tra il Teatro diretto da Diego Maj e Lele Luzzati nelle sedi più prestigiose in Italia e all’estero. Tra le tappe, Ferrara (1995), Staggia Senese (1997), Parma (1998 e 2007, Chiesa di San Lodovico), Rimini (1998, Palazzo del Podestà), Genova (2003-2004, Porto Antico - Museo Luzzati a Porta Siberia), Recanati (2005). Più volte è stata ospitata al Piccolo Teatro di Milano: nel 1999 prima nel Foyer del Teatro Strehler e poi a Palazzo Reale nell’ambito del Festival del Teatro d’Europa,

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nel 2001 al Teatro Studio per il Festival dei Bambini. Più recentemente è stata presentata con successo a Roma alla Casa dei Teatri (2007), a Pordenone al Teatro Verdi (2007) e a Modena al Teatro delle Passioni (2008), All’estero è stata in Francia a CharlevilleMézières (1997, Festival Mondial des Théâtres de Marionnettes), Beauvais (1997, TEB et Théâtres de Beauvais) e Marsiglia (2001, La Friche la Belle de Mai - Massalia Théâtre); in Portogallo a Lisbona (1999, Centro Cultural de Belem) e in Spagna a Siviglia (1999, Real Alcazar) e a Madrid (2007, Centro Cultural de la Villa, in occasione del festival Teatralia).


Teatro Famiglie A teatro con mamma e papà Rassegna di Teatro per le Famiglie

PROGRAMMA

L’attività teatrale svolta da Teatro Gioco Vita si caratterizza anche per un importante funzione di servizio nei confronti delle agenzie educative, in primo luogo scuola e famiglia. Grazie al lavoro che il nostro Teatro Stabile di Innovazione sta conducendo da diversi anni nei confronti del pubblico familiare, a Piacenza la fruizione dello spettacolo dal vivo da parte dei bambini e dei ragazzi non si limita al momento scolastico, ma si propone come occasione per stare insieme, con i genitori e/o i nonni e con gli amici, nelle ore della giornata da dedicare al tempo libero e agli svaghi: momento di crescita culturale della famiglia, di integrazione e di socialità tra le diverse generazioni, riveste

un’importante funzione sociale ed educativa. Ecco il significato principale degli appuntamenti della rassegna di teatro per le famiglie, programmati nei pomeriggi festivi dei mesi invernali, principalmente la domenica: l’obiettivo è quello di portare bambini e genitori a teatro per vivere insieme l’emozione e l’esperienza irripetibile di uno spettacolo dal vivo. La programmazione primaria è improntata ad alcune fondamentali linee guida: garantire il livello qualitativo degli spettacoli e delle Compagnie ospitate, presentare diversi linguaggi e tecniche teatrali, proporre titoli in grado di soddisfare diverse fasce d’età e contenuti di volta in volta diversi.

martedì 6 gennaio 2009 ore 16.30 Teatro Comunale Filodrammatici Giallo Mare Minimal Teatro C’ERA DUE VOLTE da 4 anni

domenica 8 febbraio 2009 ore 16.30 Teatro Comunale Filodrammatici Teatro Necessario CLOWN IN LIBERTA’ per tutti

domenica 11 gennaio 2009 ore 16.30 Teatro Comunale Filodrammatici Teatro Gioco Vita Teatro Stabile di Innovazione PÉPÉ E STELLA Un bambino e il suo piccolo cavallo. Una storia d’amicizia. da 3 anni

domenica 1 marzo 2009 domenica 8 marzo 2009 ore 15.30* Teatro Comunale Filodrammatici Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa LA STORIA DELLA BAMBOLA ABBANDONATA per tutti, da 6 anni (* Recite fuori rassegna Stagione di Prosa “TRE PER TE” del Teatro Municipale di Piacenza / Altri Percorsi)

domenica 25 gennaio 2009 domenica 1 febbraio 2009 dalle ore 15.30* Palazzo Farnese - Spazio Mostre Teatro Gioco Vita Teatro Stabile di Innovazione UN MONDO DI FIGURE D’OMBRA. OMAGGIO A LELE LUZZATI Mostra/Spettacolo per tutti, da 3 anni (* Percorso a pubblico limitato, prenotazione obbligatoria. L’orario di inizio della visita sarà comunicato all’atto della prenotazione)

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sabato 4 aprile 2009 domenica 5 aprile 2009 ore 16.30 Officina delle Ombre (Atelier Teatro Gioco Vita) Teatro Gioco Vita Teatro Stabile di Innovazione RANOCCHIO dall’opera di Max Velthuijs da 2 anni (debutto nazionale) novembre/dicembre 2009 programma da definire


Giovani artisti delle scuole di teatro, laboratori e azioni teatrali Pre/Visioni Spettacoli, performance e azioni teatrali Conoscere meglio il teatro attraverso l’esperienza di giovani, scuole, esiti di attività di laboratorio: è uno degli obiettivi che si pone questo percorso, articolato nella visione di spettacoli, performance e azioni teatrali. Esperienze diverse per contenuti, modalità, linguaggi. Ma caratterizzate dalla stessa freschezza e dalla capacità di parlare, con il linguaggio del teatro, in particolare ai giovani e a chi si occupa di esperienze della scena. Il percorso è inserito nella Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza (Altri Percorsi).

PROGRAMMA sabato 23 maggio 2009 domenica 24 maggio 2009 ore 21 Teatro Comunale Filodrammatici Società Filodrammatica Piacentina Charioteer Theatre Forres (Scozia) SHAKESPEARE’ SITUATIONS Dialoghi da plays shakespeariani progetto di azioni teatrali di Laura Pasetti

Da Aspettando Godot Dopo tanti anni di lavoro tra teatro civile, teatro comico, teatro commerciale e cabaret - posso dire che anche se noi attori non siamo determinanti nello sviluppo e nella crescita dell’uomo, possiamo se non altro, grazie all’esperienza maturata sul palcoscenico, garantire un supporto e dare il nostro contributo nel favorire la relazione delle persone con se stesse e con gli altri. È quello che sto facendo da qualche anno a Piacenza, con gli ospiti e gli operatori dei Centri Diurni del Dipartimento di Salute Mentale della locale Azienda Usl. Mi trovo a lavorare con psi-

Prosegue l’ormai consolidata esperienza del laboratorio teatrale di Lucia Vasini con gli ospiti e gli operatori dei Centri Diurni e delle Comunità dell’Unità di Riabilitazione del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche

chiatri, psicologi, educatori e pazienti, tutti insieme senza distinzioni nello stesso gioco del teatro. Improvvisiamo, cantiamo, facciamo esercizi sensoriali e di ascolto. Facciamo teatro. Lavoro con il gruppo, liberamente, come se fosse una vera e propria compagnia teatrale professionale. Le emozioni sono sempre vere ogni volta che ci ritroviamo per “preparare” uno spettacolo: ci incontriamo nel gioco teatrale e scopriamo le nostre emozioni, aiutandoci a manifestarle senza paure, accettati dagli altri senza condizioni. Il piacere di stare insieme ci aiuta. Non è voler dare qualcosa

giugno 2009 date da definire ore 21 Teatro Comunale Filodrammatici Lucia Vasini Compagnia “Diurni e Notturni” DA ASPETTANDO GODOT liberamente ispirato a Samuel Beckett progetto e realizzazione Lucia Vasini ottobre/dicembre 2009 programma da definire

a cura di Lucia Vasini

che guarisce. Non pretendo troppo, sono solo un’attrice e faccio teatro. Ma questo teatro è la condivisione del piacere di giocare, di entrare in relazione con se stessi e con gli altri, reali oppure immaginari. Lucia Vasini

mance Dalla Tempesta presentata nel giugno 2008 al Teatro Comunale Filodrammatici, che ha fatto seguito all’esperienza di Bonjour, Madame. Bonne nuit, Monsieur. Il cielo visto dalla terra presentato nella stagione 2005/2006, ancora una

dell’Azienda Usl di Piacenza, avviato grazie a Teatro Gioco Vita nei primi mesi del 2004 e poi proseguito e cresciuto con la costituzione di una Compagnia teatrale denominata “Diurni e Notturni”. Dopo il successo della perfor-

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LO SPETTACOLO giugno 2009 date da definire ore 21 Teatro Comunale Filodrammatici Lucia Vasini e la Compagnia “Diurni e Notturni” DA ASPETTANDO GODOT liberamente ispirato a Samuel Beckett progetto, realizzazione e regia Lucia Vasini con ospiti e operatori dei Centri Diurni e delle Comunità dell’Unità di Riabilitazione del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Piacenza produzione Teatro Gioco Vita e Dipartimento di Salute Mentale

volta alle prese con la scena il “gioco teatrale” di Lucia Vasini e della Compagnia “Diurni e Notturni”, che questa volta si confronteranno liberamente con Aspettando Godot e altre opere di Samuel Beckett.


InFormazione Teatrale 2009

Le sedi delle attivitĂ

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Teatro Comunale Filodrammatici Via Santa Franca, 33 Piacenza

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Teatro Municipale Via Verdi, 41 Piacenza

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Palazzo Farnese Spazio Mostre Piazza Cittadella Piacenza

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Officina delle Ombre (Atelier Teatro Gioco Vita) Via Fulgonio, 7 Piacenza

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Informazioni e prenotazioni TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione Via San Siro, 9 - 29100 Piacenza - Tel. 0523.332613 (uffici) - 0523.315578 (biglietteria) - Fax 0523.338428 info@teatrogiocovita.it - scuola@teatrogiocovita.it

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InFormazione

Teatrale 2009

COMUNE DI PIACENZA

TEATRO MUNICIPALE

TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione

con il sostegno di


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