Quaderni della Pergola | Passato Presente Futuro

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chiarisce Riccardo Pippa, «Visite celebra la vicinanza fisica, il fare visita come atto di resistenza e unica fede di fronte allo scorrere del tempo, alla paura del futuro». Classe 1981, è ideatore e regista di questo lavoro ispirato al mito di Filemone e Bauci da Le metamorfosi di Ovidio, storia di due vecchi sposi che danno ospitalità, senza saperlo, agli dèi Zeus ed Ermes. Come ricompensa, l’uno non vedrà la morte dell’altra, grazie alla loro metamorfosi in una quercia e un tiglio uniti per il tronco. In scena, però, con Cecilia Campani, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Maria Vittoria Scarlattei, Matteo Vitanza, si assiste a una compresenza di attori giovani e attori giovani con la maschera di anziani. «C’è un riconoscimento tra generazioni», ragiona Pippa, «la suggestione più forte riguarda i luoghi, il rapporto tra ciò che cambia e ciò che resta, tra l’identità e il mondo circostante».

«Nel mito si parla di una coppia», va avanti, «noi volevamo trattare il tema della vicinanza anche in altri legami, come l’amicizia». L’altro, dunque, va sempre accolto, è divino in quanto è umano. E la trasformazione di un amore non è il suo contrappasso dantesco: è un diverso modo di esistere. «C’è dentro il nostro immaginario, affrontiamo un tipo di unione che va oltre il tempo e le difficoltà», termina Riccardo Pippa, «l’uso magistrale delle maschere di Ilaria Ariemme permette la magia dell’immedesimazione: sono immobili, sei tu che proietti su di loro quello che si muove dentro di te».

Nella foto, a sinistra Francesco Brandi a destra Riccardo Pippa


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