C’è una parte di noi stessi che spesso teniamo nascosta, una parte a volte silenziosa e altre volte assai chiassosa. Può farci da guida o invece essere la nostra peggior nemica. Una parte giocosa, vitale, vivace. Una parte da ascoltare quando arriva il tempo di prendere una decisione, oppure da tenere lontana per evitare fatali sbagli. Custode della nostra memoria più lontana, a volte di dolori passati; voce autentica e vera. Il bambino e l’adulto che viaggiano insieme dentro di noi, scontrandosi e sostenendosi. C’è chi mette sempre avanti a sé la faccia del bambino e chi quella parte la tiene lontana, quasi dimenticata. In letteratura è stata definita il fanciullino che parla al nostro cuore; altri la definiscono il nostro bambino interiore. In questi Quaderni della Pergola siamo andati proprio alla ricerca di questa componente dell’Io, indagando nel mondo del teatro, e non solo, che volto abbia il bambino che vive dentro ognuno di noi, e specialmente dentro le anime degli artisti.