Quaderni della Pergola | Il desiderio

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storia completamente diversa, ed è questa la forza di essere un carattere: si è aperti e pronti a tutto. È sempre bello pensare che qualcuno abbia sognato su di te, su quello che potresti diventare: mi hanno visto perfino come una nuova Sancho Panza e io lo trovo geniale… Questo mestiere dipende totalmente dal desiderio degli altri.

visto fare in teatro. Questo spettacolo è diventato un successo tremendo nel quartiere, ci hanno chiesto di rifarlo altre due volte e non c’era neanche un palco su cui esibirsi: avevamo utilizzato i tavoli della mensa e portato da casa dei tappeti per coprirli. I giorni a seguire, quando andavo per strada la gente mi fermava e mi diceva: “Ma sei tu che hai fatto lo spettacolo? Brava, ci siamo divertiti tanto”, e questo E il suo desiderio di essere attrice, mi ha conquistata totalmente. Recida dove nasce? tare è mantenere quel gusto del gioco Nasce dal fatto che io prima di che ci appartiene fin da piccoli: un atessere un’attrice sono stata una spet- tore non riesce mai a consolarsi della tatrice molto assidua, grazie ai miei perdita della sua infanzia. Sul palco genitori che dai quattro anni in poi facciamo finta di mangiare, di essere mi hanno sempre portato a teatro e al morti, di uccidere, di baciare qualcinema. Man mano, anche ad un’età cuno: noi ci crediamo e lo facciamo molto precoce, credere anche al pubblico. E anche i “Recitare è mantenere quel gusto ho iniziato a ve- bambini fanno così, quando giocano. del gioco che ci appartiene fin dere delle pièce E’ vero che in Turchia Lei ha fatto, da piccoli: un attore non riesce per adulti e non da regista, il remake del film mai a consolarsi della perdita solo spettacoli Perfetti sconosciuti? della sua infanzia” per bambini: il Sì, perché quel film mi era piateatro ha sempre fatto parte integrante della mia vita. ciuto tantissimo. Ci è voluto un po’ Ogni tanto, tornando a casa recitavo di tempo, ma Ozpetek mi ha aiutale parti che avevo appena visto e una to per la produzione: non abbiamo volta sono riuscita pure a fare paura a mollato ed è stata davvero una bella mia nonna materna recitandole alcu- esperienza. Ma se mi chiedi di scene scene dal Diario di un pazzo: certi gliere tra attore e regista io ti dirò passaggi glieli dicevo senza specifi- di optare sempre per il mestiere di carle che si trattava di uno spettacolo attrice. Dirigere è un lavoro pesante e mia nonna si preoccupava un po’ e io sono pigra… Da attore, quando perché era convinta che nella fami- arrivi sul set tutti stanno lì a coccoglia di mio padre ci fossero tanti paz- larti; per esempio, ti chiedono: “Cosa zi… Ricordo che mi divertivo molto; vuoi mangiare, la pasta in bianco o inoltre, nelle scuole in Turchia si or- la mozzarella?” E se magari risponganizzano ogni anno delle rappre- do: “Oggi vorrei il rognoncino…”, sentazioni teatrali e siccome la scuola tutti si fanno in quattro per andare che allora frequentavo non aveva a trovarlo. Invece il regista tutte le questo tipo di tradizione, allora pre- mattine deve alzarsi alle sei ed esserparai io stessa uno spettacolo intero ci, proprio di testa, per l’intera giorcon danze, dialoghi, monologhi e nata: non è come l’attore che la sera anche dei pezzi senza testo che avevo mette la testa sul cuscino e si addor-


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