Tamtam magazine - Anno II - Numero 7 - Luglio-Agosto 2010

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EDITORIALE

free press magazin e

Periodico mensile di attualità, cultura, spettacolo, sport, costume e società. www.tamtammagazine .it ANNO II - NUMERO 7 LUGLIO - AGOSTO 2010

EDITORE ITALIA EDITRICE NEW di Giancarlo Arcano www.italiaeditrice.com DIREZIONE Damiano Bordasco (direttore responsabile) CAPOREDATTORE Massimo Rosario Marino

REDAZIONE redazione@tamtammagazine.it Dott.ssa Amalia Conte Antonio Iacovino Tina Petrillo Luana Racano Sara Valente

COLLABORATORI Giuliana Cuttano, Matteo Caldarella, Dott.Vincenzo Rizzi, Nicola Russo, Michela Ingaramo, Fiorenzo Figurella, Angelo Capozzi, Carmelina Curcelli, Maurizio Gioiosa, Lorenzo Benedetto, Monica Gigante, don Giuseppe Ruppi.

GRAFICA E IMPAGINAZIONE STUDIO ARKA - Foggia 0881.723980 - 0881.368629 ART DIRECTOR Gianmarco Arcano

PUBBLICITÀ ITALIA EDITRICE NEW 0881. 723980 - 347.6403966

STAMPA ENNIO CAPPETTA & C. S.r.l Foggia (FG)

Registrazione al Tribunale di Foggia n° 30 del 19/11/2009 © 2010 - Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria riservati

Per le immagini di cui non è stato possibile rintraccire gli aventi diritto, l’editore si dichiara pienamente disponibile ad adempiere ai propri obblighi.

Chiuso in redazione il 30/06/2010

È ARRIVATA LA “STAGIONE” di Damiano Bordasco - DIRETTORE RESPONSABILE

rimavera, autunno, inverno e “stagione”. Nella lingua madre del popolo foggiano l’estate è la “stagione”. La stagione per eccellenza, quella più bella, più viva. Quella nella quale vivere del sole che ti accarezza la pelle, in spiaggia, sulla riva di un mare limpido. Quella in cui qualcuno cercherà il refrigerio della montagna, o della collina, per rifocillarsi da un anno pieno di impegni e lavoro. Quella nella quale ristorare l’anima stanca della routine quotidiana alla luce della bellezza di città d’arte, magari europee, magari del resto del mondo. Ma la “stagione” è anche sinonimo di riposo. Ecco perché, con questo numero unico di luglio e agosto, TamTam si ferma. Una edizione per i due mesi più caldi dell’anno, nella quale, com’è nel nostro

stile, continuiamo a raccontare l’altra faccia di Foggia. Da dicembre abbiamo vissuto momenti meravigliosi con tutti voi, abbiamo narrato, dall’inverno scorso, una città diversa, con la presunzione di tracciare pagine di storia chiara, delle quali è ricca la nostra comunità. E in questi mesi abbiamo sentito l’affetto e la stima di centinaia, anzi, direi migliaia di concittadini che ci sono stati accanto in una straordinaria, ma difficile, avventura. Ci rivedremo, dunque, a settembre per continuare a scrivere tutto ciò che di bello accade sotto il cielo di questa grande città del Mezzogiorno. È arrivata la “stagione”, che ognuno di voi la viva al massimo.


4 ISTITUZIONI Comune di Foggia Provincia di Foggia Regione Puglia

NUMERI UTILI 0881 792111 - 0881 814111 0881 791111 0881 725188

SANITA’ PUBBLICA FOGGIA ASL FG3 Foggia Ass. Volontari Italiani Sangue Foggia Az. Ospedaliero Universitaria Foggia Croce Rossa Italiana Foggia Emergenza Sanitaria Guardia Medica Foggia Pronto Soccorso “Ospedali Riuniti” Foggia

0881 731111 0881 615656 0881 731111 0881 723753 118 0881 732030 0881 732030

EMERGENZA Emergenza Sanitaria Carabinieri Comando Provinciale Foggia Carabinieri Pronto intervento Corpo Forestale emergenza ambientale Difensore Civico Foggia Drogatel (Servizio Nazionale Anonimo) Guardia di Finanza Pronto intervento Polizia di Stato Pronto intervento P. S. - Questura Foggia Polizia Municipale FG

118 0881 634444 112 1515 0881 791236 800900800 117 113 0881 668111 0881 331511

Protezione Civile Foggia Telefono Rosa (contro la violenza sulle donne) Telefono Azzurro (Linea per bambini) Vigili del Fuoco Pronto intervento TRASPORTI FOGGIA ACI Foggia - soccorso stradale Aeroporto “Gino Lisa” Foggia ATAF Foggia CCISS Traffico e viabilità Viaggiare informati Ferrovie del gargano Foggia SITA Foggia Trenitalia SERVIZI ACEA Illuminazione Pubblica Acquedotto Pugliese Segnalazioni guasti AMGAS Segnalazione guasti ENEL Servizio Clienti ENEL Segnalazioni guasti Fisco on line Poste Italiane Telegrammi Poste Italiane Informazioni

0881 791738 0637518261-2 19696 115 803116 0881 650539 800253663 1518 0881 725188 0881 773117 892021 800130340 800735735 0881 721414 800998998 803500 848800333 186 803160


SOMMARIO UTILITÀ & SVAGO RISTORANDO

p. 54

Un mix di locali, selezionati per voi!

TAMTAM INSIEME

p. 58 Partecipa al concorso e...vinci una maglietta!

PRIMO PIANO

TEST Hai l’anima verde ?

Tra parole, suoni e immagini, in scena il progetto

“Officina delle Idee” CULTURA E SPETTACOLO

p. 60

pag. 6

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OROSCOPO

p. 63

di luglio e agosto

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SPORTIVAMENTE

Una Foggia Promessa, una Foggia diversa

Lo sport regna per una notte

Nel capoluogo dauno, il 22 luglio, concerto di Eros Ramazzotti

MUSICA

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TALENTI DI CAPITANATA

Un futuro in Viola

Il baby bomber foggiano opzionato dalla Fiorentina

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SOCIETÀ

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Litfiba: 30 anni di anticonformismo

L’ANGOLO DELL’EDUCATORE

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Sono incasinato: Elogio del corpo

La Scuola: Bilanci e rilanci

Ci sarà chi aiuterà i docenti a risolvere i loro piccoli e grandi problemi? NATURA

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Aiuto: il mio PC ha un virus!?!

Sulle tracce della lontra in Capitanata SALUTE E BENESSERE

Naturale come...l’acqua

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INFORMATICA

CUCINA

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Le ricette della tradizione foggiana Il buon gusto della terra di capitanata tra memoria e presente

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PRIMO PIANO

Tra parole, suoni e immagini, in scena il Progetto “Officina delle Idee” di Massimo Rosario Marino a in scena l’arte in capitanata. Parte infatti in questi mesi il concorso fotografico e il Festival musicale, itineranti, organizzati dai ragazzi del progetto “Officina delle idee”. Un viaggio fatto di musica, parole, immagini e fotografie nello spettacolo dedicato ai temi della legalità, del dialogo interculturale e della cittadinanza attiva saranno il filo conduttore di questi eventi di piazza. Uno spettacolo di giovani artisti, che con la loro energia animeranno le calde serate nella provincia di Foggia, 4 date nei territori di Biccari, Ortanova, San Nicandro Garganico, Foggia. Dal 19 gennaio, giorno in cui il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni presentò e aprì ufficialmente il progetto che vede come ente capofila la Provincia di

Foggia, sono state percorse le diverse macrofasi che vedono il clou proprio in questi mesi estivi. Dai seminari di formazione “Cittadinanza, legalità, intercultura” e “Spot sociale: comunicare valori” che ha fornito le conoscenze e le competenze tecniche, di metodo e di processo utili per una comunicazione sociale efficace e propedeutico alla successiva realizzazione dello spot che proprio in questi giorni si sta realizzando. Dall’Ufficio stampa che lavora proprio a trasmette i piccoli trucchi del mestiere di giornalista, all’istituzione del Forum provinciale dei giovani che lavorerà di pari passo con quello comunale. Ora, però, è arrivato il momento di dare sfogo all’arte. Ecco come Officina delle Idee si


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apre non solo agli iscritti che hanno aderito al bando di partecipazione, ma a tutti i giovani che vorranno esibirsi con la propria musica o nella mostra che sarà allestita e che vede come tema principale proprio la legalità. Un festival musicale e fotografico per i giovani e fatto dai giovani. Dalle scenografie all’organizzazione, saranno proprio i partecipanti al progetto a realizzare quattro serate all’insegna della cultura. L’arte come massima forma espressiva, come strumento aggregante - privilegiato dai giovani, un vero è proprio laboratorio urbano dove condividere idee, emozioni.

Un’officina dove sperimentare e creare insieme buone prassi di vita. Una grande festa che accompagnerà questi ultimi mesi del progetto che ha visto coinvolti cinque partner, Consorzio Opus, Integra, Irsef, Modavi, provincia di Foggia e nove associati, Compagnia Delle Opere, Donne cooperatrici, Forum provinciale del Terzo Settore, Pastorale giovanile Diocesi di Foggia/Bovino, Università della Terza Età “Madre Teresa di Calcutta”, Cooperativa San Riccardo Pampuri, Associazione Giovani Cooperatori, Ufficio Scolastico Provinciale Foggia, Confcooperative Federsolidarietà.

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CULTURA e SPETTACOLO

UNA FOGGIA PROMESSA,

UNA FOGGIA DIVERSA

a cura della Redazione


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Nel capoluogo dauno, il 22 luglio, concerto di Eros Ramazzotti a tappa a Foggia il concerto di Eros Ramazzotti, unico spettacolo pugliese del grande Tour mondiale del cantante romano. Il 22 luglio, allo stadio Pino Zaccheria, a partire dalle 21.30, il cantante dal timbro inconfondibile che lo ha reso famoso in tutto il mondo, si esibirà per i suoi fan che da tutta la Puglia - e non solo - si ritroveranno nel capoluogo dauno. Tra i cantanti di maggior successo, a livello mondiale, nella musica leggera italiana e nel pop latino, il ragazzo della Terra promessa ha venduto, dal 1981 ad oggi, oltre 50 milioni di dischi. In 25 anni di musica ha pubblicato 15 album e duettato con alcune delle più grandi voci della musica italiana e mondiale, tra le quali Pavarotti, Bocelli, Pino Daniele, Jovanotti, Raf, Ornella Vanoni, Patsy Kensit, Tina Turner, Cher, Anastasia, Ricky Martin e tanti altri. Primo artista italiano ad esibirsi, nel 1990, al Radio City Music Hall di New York, vanta molteplici riconoscimenti: due vittorie al Festival di Sanremo; la partecipazione al “Pavarotti and Friends”; il premio Echo Award, l’Oscar della musica tedesca; il premio Ambrogino d’oro per un concerto gratuito al quale hanno preso parte 12mila bambini delle scuole medie ed elementari di Milano, il prestigioso NIAF Award a Hollywood per aver promosso e valorizzato l’immagine della musica italiana nel mondo. Dai “bordi” della periferia romana ai più grandi pal-

coscenici di tutto il mondo, ha sempre cantato l’amore, soprattutto per la musica, ed affrontato, sin dagli esordi, temi sociali di grande rilevanza, arrivando dritto al cuore dei fan che continuano a seguirlo da più di due decenni, cullati da quella dolcezza malinconica che pervade testi e musica dei suoi brani. Ramazzotti, che con il tour 2009/2010 è stato sui palcoscenici di tutto il globo, a luglio tornerà in Italia con sei concerti esclusivi e in Puglia, a Foggia, dopo ben quattro anni di assenza. I biglietti sono facilmente reperibili in tutti i centri commerciali, “Ipercoop” e “Mongolfiera”, presso i Media World e Auchan, e sono disponibili sui siti internet www.bookingshow.com e su www.ticketone.it

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CULTURA e SPETTACOLO

IL BENE CHE SCRIVE LA STORIA TamTam vi racconta “I treni della felicità” scritto dal foggiano, Giovanni Rinaldi a cura della Redazione Due strisce di metallo che si perdono nell’orizzonte. Polvere e fumo. Un rumore forte, odori aspri. Spintoni e confusione. Manine e piccoli piedi che si intrecciano, partono per posti lontani. È un viaggio nella memoria, si sente il respiro del tempo nel libro del foggiano Giovanni Rinaldi “I treni della felicità”, edito da Ediesse, nella collana CartaBianca. Il testo, curato in collaborazione con il noto regista de “Lacapagira”, Alessandro Piva, racconta della meravigliosa rete di solidarietà, messa in piedi dal Partito Comunista nell’immediato secondo dopoguerra e arrivata fino alla fine degli anni Sessanta, che consentì a migliaia di bambini rimasti orfani a seguito del conflitto, o momentaneamente soli per l’arresto dei genitori dopo le proteste bracciantili, di avere per mesi, a volte per anni, un’altra famiglia, in attesa di ritornare nella propria. L’idea venne partorita dalla mente geniale e solidale di Teresa Noce, dirigente del partito a Milano che aveva combattuto in Spagna ed era stata rinchiusa in un campo di concentramento nazista. Scampata al massacro di Ravensbrük rientrò subito nel centro meneghino, dove erano centinaia i bambini che soffrivano la fame, e grazie al contributo di molti compagni di Reggio Emilia ed Ancona diede vita alla grande esperienza che si radicò poi a Sud. Tra quei bambini, scovati da Rinaldi e Piva, ce ne sono, infatti, tanti di Lucera, San Severo, San Ferdinando di Puglia, Torremaggiore, Apricena. Il libro nasce, infatti, casualmente da una ricerca sul campo che l’autore stava realizzando con Piva. Ed in particolare a seguito degli scontri del 23 marzo del 1950 a San Severo. Un giorno di protesta dei braccianti del centro nel Nord Tavoliere che si trasformò in una strage: un morto, decine di feriti e centinaia di persone dietro le sbarre. Oltre cento i bambini rimasti soli che, con l’aiuto di decine di famiglie dell’Emilia Romagna e nelle Marche, coordinate dall’Udi, l’Unione donne italiane, accolsero i piccoli, li curarono, nutrirono e mandarono a scuola. Rifocillati da una vita crudele scoperta troppo presto. La storia più rappresentativa del libro è sicuramente quella di Americo perché è uno di quelli, racconta Rinaldi a TamTam, “che ha subito il trauma di scoprire che non si viveva poi così male lontano dalla sua casa natale”.

Americo Marino, ha deciso di restare nelle Marche, a Senigallia, è anziano ed ha fatto per una vita il barbiere. Il padre era bracciante e la madre casalinga. Un nome, Americo appunto, che negli anni Cinquanta porta addosso il sogno dell’America, di un futuro migliore, radioso, lontano dalla terra di Capitanata afflitta da fame e povertà. “Nel libro – ci dice Rinaldi – Americo racconta che nelle Marche ha scoperto la civiltà della gente ‘che si comportava bene, che stava bene’, di persone che l’hanno accolto come un figlio. La straordinarietà di questa storia è riferita al ritorno a casa. A differenza di quasi tutti gli altri bambini lui, tornando a San Severo, è spaesato e non vorrebbe più rientrare. È uno shock e ci sono due o tre episodi, che io riporto nel testo, che fanno cogliere il trauma psicologico. Una volta torna alla stazione, vede tante persone che lo salutano e lo abbracciano e invece di essere felice dà di matto, tanto che arriva un poliziotto a fermarlo. Il padre, piangendo, capisce che non voleva più vivere a San Severo e lo aiuta a tornare ad Ancona. L’altra storia è quella in cui la madre coglie il perché della sofferenza del figlio, ossia il confronto. Se Americo non avesse vissuto il confronto con il ‘mondo nuovo’, non si sarebbe sentito così”. Nella prefazione, curata da una pasionaria Miriam Mafai, sono colti i tratti più sinceri del testo, fatto da uno storico di professione, ma che qui si cimenta in una sorta di romanzo storico. Un libro interessante e che racconta il Bene, quello con la “B” maiuscola, che scrive la storia. Pagine animate da solidarietà e impegno civico, raccontate amabilmente da un intellettuale della nostra grande terra.



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CULTURA e SPETTACOLO

AL SACRO CUORE UNA FESTA PER TUTTI Grande successo per la tradizionale festa dell’estate foggiana di Massimo Rosario Marino i è conclusa domenica, 13 giugno, la settimana dedicata al VIII° edizione del Festinsieme presso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Foggia, dal tema “ Cuore di Gesù...cuore dell’uomo: vera carità!” In tanti, tra parrocchiani e cittadini dell’intera provincia, ogni sera hanno gremito la piazza e l’oratorio del Sacro Cuore, un pubblico numeroso che ha permesso a questo evento promosso dalla parrocchia del Sacro Cuore di affermarsi, sempre più, come il “contenitore”, il “luogo” e lo “spazio” di aggregazione e di comunione di tutti gli abitanti del territorio. Svariata e interessante la programmazione settimanale (dal 05 al 13 giugno) del Festinsieme: Musical, tre rassegne musicali, una per bambini e due per giovani cantanti, il III° Congresso Eucaristico Parrocchiale, attività ludiche e sportive, stand per tutti i gusti, dal dolce al salato, e numerose altre iniziative. Anche quest’anno numerose sono state le collaborazioni con realtà vicine al progetto educativo dei salesiani: • Il CSI comitato provinciale di Foggia - promotore della “Notte bianca dello sport” (progetto TOOSPORT) • Il Motoclub di Foggia sostenitori della “Motobenedizione” • Università del crocese protagonisti della “Serata dell’amicizia” Ha caratterizzare questa edizione del Festinsieme la presenza di Pio D’Antini e Amedeo Grieco ospiti d’onore all’oratorio del Sacro Cuore per assistere al musical “ Michele, il coraggio della fede”.

Uno spettacolo promosso dall’associazione di promozione sociale “Sacro Cuore” dedicato alla figura del beato Michele Rua primo successore di don Bosco alla guida della congregazione dei salesiani. I simpatici comici “made in Foggia”, reduci dalla fortunata e divertente trasmissione in onda su Rai 2 “Stiamo tutti bene”, come tradizione hanno portato il loro saluto e la loro comicità ai ragazzi del Sacro Cuore. L’ultima serata si è conclusa domenica 13 giugno, con l’esibizione sul palco dei giovani artisti vincitori delle passate edizioni del concorso Art & Heart, evento curato dall’APS “SACRO CUORE”. Una grande kermesse unica nel suo genere per la città di Foggia giunta quest’anno alla sua quinta edizione. I festeggiamenti si sono conclusi allo scoccare della mezzanotte con i fantastici fuochi pirotecnici ed i ringraziamenti a tutti i benefattori, all’intera comunità parrocchiale e alla comunità dei salesiani di don Bosco, animatrice della parrocchia, che hanno reso possibile con loro impegno questa grande manifestazione.



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TEATRO

L’IMPEGNO CIVILE

ATTRAVERSO IL TEATRO Da due anni attivo il laboratorio presso il Teatro San Pietro a cura della Redazione on alcuni divertenti pezzi in vernacolo napoletano e foggiano, recitati sul sagrato della chiesa, nell’ambito della festa dedicata a San Pietro Apostolo, il Laboratorio teatrale della Compagnia ScenAperta, diretta dall’attore e regista Tonio Sereno, ha concluso il programma di manifestazioni ed eventi iniziato ad ottobre dello scorso anno. Allo spettacolo hanno preso parte gli attori Pietro Cammuso, Rita Di Gregorio, Elisa Russo, Cinzia e Grazia Spinelli, Fabiana Vigilante e Luigi Schiamone. L’associazione ScenAperta, nata a Foggia nel luglio del 2006, da un paio d’anni opera stabilmente presso il Teatro San Pietro, in Via Mons. Fares. Al centro di tutte le attività dell’Associazione c’è il Laboratorio teatrale che fino ad oggi, attraverso lo studio

della recitazione e della dizione, ha formato numerosi nuovi attori e prodotto spettacoli che hanno avuto notevoli positivi riscontri.


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Fra le iniziative di maggior successo ricordiamo l’allestimento di spettacoli quali “La tavernara”, un libero adattamento in vernacolo de “La locandiera” di Carlo Goldoni, “L’istruttoria” di Peter Weiss, allestito in occasione del “Giorno della memoria”, “Caos: attori in cerca d’autore”, una conferenza-spettacolo dedicata alla vita e alle opere di Luigi Pirandello in occasione della “Giornata mondiale del teatro” che da quest’anno si

celebra il 27 marzo, “Schegge di teatro” spettacolo in cui confluiscono una serie di brevi pezzi in italiano e dialetto adatti alle più svariate occasioni. Inoltre, in collaborazione con la Compagnia teatrale santagatese, e con la regia di Gennaro Iacullo, ha allestito la sacra rappresentazione “Questo Gesù deve morire”. Particolare interesse ha suscitato l’iniziativa del “Libro parlato”, cui anche Rai 3 ha dato ampio spazio, ed il cortometraggio “Il tempo perduto, il tempo ritrovato” di Antonio Scopece e Matteo Carella che ha partecipato all’ultima edizione del Festival del Cinema indipendente della Provincia di Foggia. Della associazione ScenAperta fanno farte anche gli attori Michela Ascoli, Barbara Carbone, Cinzia Di Gioia, Oriana Casiello, Mimmo Metta, Marcello Scala, Herta Pinto, Angela Ferrara, Veronica Di Gioia e Pina Sfortunio. Le attività di ScenAperta riprenderanno a settembre e in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, il Laboratorio teatrale si occuperà del brigantaggio meridionale allestendo uno spettacolo dal titolo “Brigantesse & briganti” previsto per marzo prossimo.


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TALENTI di CAPITANATA

Francesco Fiore: Il giovane calciatore foggiano futuro bomber della Fiorentina


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Un futuro in Viola

Il baby bomber foggiano opzionato dalla Fiorentina di Massimo Rosario Marino antasia, senso del goal, velocità, queste le doti tecniche che caratterizzano Francesco Fiore, classe 98, un giovane e promettente calciatore foggiano, qualità che di recente hanno colpito anche gli osservatori di una delle più impor tanti e prestigiose squadre di serie A: la gloriosa Fiorentina. I talent scout della Fiorentina hanno scelto il giovane gioiellino di capitanata dopo numerose selezioni a livello

Per conoscere meglio questo giovane talento di capitanata, lo abbiamo raggiunto durante gli allenamenti a Foggia. A conclusione della partitella Francesco, in compagnia del papà e dello staff della scuola calcio, ci ha raccontato tutto dell’emozionante esperienza di Firenze e dei i suoi sogni.

CIAO FRANCESCO, IN QUALE SQUADRA GIOCHI? Da 4 anni mi alleno e gioco con il gruppo sportivo dilettantistico - scuola calcio San Pio X di Foggia. IL TUO TAGLIO DI CAPELLI A CASCHETTO RICORDA QUELLO DI BEPPE SIGNORI, MA IN QUALE RUOLO GIOCHI? Sono una prima punta, i miei amici per il mio fiuto del goal mi paragonano a Pippo Inzaghi.

regionale ed interregionale e dopo aver visionato centinaia di atleti; l’ultimo e decisivo provino si è svolto in Toscana venerdì 4 giugno sui campi adiacenti allo stadio Ar temio Franchi di Firenze. Ma Francesco non è solo un buon calciatore, ma anche un bravo studente che non trascura gli studi come testimonia la sua pagella ricca di 8, un ragazzo che ama come molti suoi coetanei lo spor t ed il calcio in par ticolare.

CHI TI HA ACCOMPAGNATO IN QUESTO VIAGGIO A FIRENZE? Mio padre ed i tecnici della scuola calcio San Pio X Stefano Acquaviva e Emilio La Manna insieme a Domenico Basanisi osservatore tecnico per la Puglia di diverse società sportive professionistiche.

continuare a giocare e divertirmi senza troppi pensieri, certo sono felice di questo importante risultato, ma so che questo è solo l’inizio, devo allenarmi ancora tanto per poter diventare un bravo calciatore; ora devo soprattutto pensare ad impegnarmi a scuola e negli studi, poi in futuro vedremo.

COME TI SEI TROVATO A FIRENZE? Bene, sono stati tutti molto ospitali e disponibili, all’inizio ero un po’ emozionato ma poi mi sono trovato a mio agio, anche se ho giocato con ragazzi più grandi del 97 e del 96, ma la cosa più bella è che durante la partitella ho avuto la fortuna di segnare.

FRANCESCO L’INTERVISTA È CONCLUSA A NOME DELLA REDAZIONE TI AUGURIAMO DI DIVENTARE UN CAMPIONE NELLO SPORT E NELLA VITA. Grazie a voi per avermi contattato ed un saluto alla redazione e ai lettori di Tam Tam

CI SARÀ LA POSSIBILITÀ DI INDOSSARE DA SUBITO LA MAGLIA VIOLA? Si, in caso di tornei nel meridione che vedranno impegnate le selezioni giovanili della società toscana, potrei essere convocato, ma solo al raggiungimento del 14° anno di età (come previsto dalla legge), dovrebbe arrivare il primo tesseramento con l’ACF Fiorentina. QUALI SONO I TUOI SOGNI? Per adesso il mio desiderio è quello di

La favola di Francesco è cominciata, siamo certi che la guida della famiglia e le continue attenzioni dello staff della GSD San Pio X permetteranno al piccolo Fiore di sbocciare diventando non solo una promessa ma una realtà del calcio italiano.


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SOCIETÀ

LA SCUOLA: BILANCI E RILANCI Ci sarà chi aiuterà i docenti a risolvere i loro piccoli e grandi problemi? di Carmelina Curcelli È naturale fare alla fine dell’anno scolastico il bilancio di quel che è successo o di quel che non è successo. È un atto dovuto. Le scuole fanno un bilancio economico-finanziario che ha scadenze precise e uno culturale-organizzativo che fa il punto della situazione su progetti, sperimentazioni, attività complesse pianificati e realizzati dalla scuola in autonomia, con altri enti o con fondi europei. I bilanci hanno una doppia faccia: a volte si limitano a registrare, altre volte creano occasioni di progettualità creative, perché aprono nuove vie e individuano altre prospettive. Tutte le scuole si sottopongono alla prassi. A questo riguardo molti si chiedono: i comandanti in campo della scuola, dopo l’analisi della situazione iniziale e la verifica finale, (consigliata in primis agli insegnanti), dopo aver analizzato il lavoro del gruppo docente, dopo aver ascoltato le esperienze vissute durante l’anno dagli operatori, accolgono i suggerimenti dei più competenti del settore, i veri protagonisti di questo lungometraggio,

che, insieme ai bambini, fanno di quella pellicola un film di qualità? Dopo i mutamenti continui, non sempre lineari, i condottieri della scuola, cercano di aiutare i loro commilitoni a diradare le nebbie della confusione che hanno invaso il sistema scolastico italiano, e in particolare la scuola elementare, pardon primaria? Non abbiamo forse assistito a dibattiti mediatici, in cui coloro che discutevano non erano ben informati sull’organizzazione della scuola, dibattiti a volte inquinati da eccessiva animosità e intrisi o per meglio dire, infarinati da ideologie? Gli insegnanti e si spera anche i dirigenti, vorrebbero uscire dalle secche delle polemiche e capire dove va la scuola. Vorrebbero sapere se le teorie pedagogiche che per trent’anni sono state la linfa vitale del rinnovamento della didattica e dell’organizzazione della scuola hanno ancora voce. Bruner, la teoria del Mastery Learning e quella del currico-


tamtam 21 lo sono ancora validi? Gli insegnanti nel lavoro della nuova scuola devono tener conto delle intelligenze multiple di Gardner? Hanno la possibilità nella scuola della Gelmini di realizzare quello che scriveva già nel VI secolo Severino Boezio a proposito della persona “Razionalis Naturae Individua Substantia”, vale a dire “Soggetto dotato di intelligenza e volontà libera?”. Non è facile per insegnati e dirigenti capire come si evolverà la scuola nei prossimi anni; loro sanno solo che in ogni scuola è stato assegnato un organico funzionale d’istituto che tiene conto del numero delle classi, sempre più affollate, dell’orario base di funzionamento della scuola, a partire dal modello di 27 ore, della riconferma del tempo pieno funzionante, delle esigenze per il sostegno riconfermato nella medesima quantità, della copertura del servizio mensa, del fabbisogno da parte della scuola dell’insegnamento della religione e dell’inglese. Nell’ambito di questa dotazione i dirigenti hanno una libertà di manovra che deve aver a che fare con la razionalizzazione. L’oggetto da tagliare è la compresenza. A questo proposito il luogo comune che “vagola” in giro così viene espresso: non tutti hanno saputo gestire in maniera produttiva la quota di tempo in più. Essa è stata usata in maniera errata, a volte avversata dagli stessi insegnanti e utilizzata impropriamente per mancanza di spazi. Ecco che torna sempre più vittorioso l’insegnamento frontale tanto agognato da alcuni docenti della restaurazione che con il modulo si sentivano espropriati della loro decantata titolarità, sostituita dalla condivisione di intenti non voluti e di conseguenza subiti. Viva il maestro unico con la sua didattica in aula, con i grandi gruppi di alunni, a cui si nega la possibilità di curare meglio la relazione, di individualizzare e personalizzare il suo insegnamento, a cui non si dà l’occasione di fare con i suoi bambini una visita al museo, assistere ad uno spettacolo teatrale ed effettuare una visita guidata in una fattoria didattica. Qualcuno potrebbe dire che non è cambiato niente, ma se pensa alla sicurezza, alla responsabilità e alla vigilanza, si accorge dello strappo. Chi ricuce lo strappo? Chi mette le toppe? Naturalmente sono loro: insegnanti e dirigenti, personaggi principali di questo romanzo dal sapore umoristico, altre volte a sfondo giallo, che ricorrono a soluzioni accomodanti, come la retribuzione forfetaria ad insegnanti disponibili, il cui compenso viene pescato dal fondo d’istituto. Chi è sul banco degli imputati? Il modulo dei tre insegnanti. Il maestro unico, e solo lui , “assicura punti fermi di riferimento” recita il Ministro.

I genitori e molti insegnanti non sono d’accordo e intravedono il rischio di un impoverimento della qualità della scuola elementare. Questa volta è il Ministro a rattoppare lo strappo: affianca al maestro unico insegnanti di religione, inglese, musica, tecnologia. Nel documento di Lisbona del 2000 l’organizzazione della scuola italiana è stata considerata il migliore Full Time europeo ed ora ci si chiede dove andranno a finire i laboratori, lo studio dell’ambiente, la metodologia della ricerca-azione. Le spese inutili vanno individuate non nella scuola, ma in altri contesti. Dove va la scuola? Come deve essere la preparazione del bambino affidato al maestro unico? Forse un bambino che sappia rispondere alle domande quiz? Per questo tipo di preparazione basta un solo maestro e a detta di Franco Frabboni “non è neppure necessario il maestro, basta il computer”. Addio al valido insegnante e buon educatore che doveva sostenere il processo di miglioramento nella vita individuale e sociale delle nuove generazioni. Ormai quel capolavoro dei programmi dell’85 che invitava alla pluralità dei linguaggi e a diversificate forme di comunicazione, che trasformava la classe in un ambiente educatico d’apprendimento, è lontano. Oggi in una penuria di risorse il pensiero è sbrigativo, anzi sollecito nell’agire, c’è il rigore del voto e la serietà spesso si esprime con le dichiarate insufficienze. La rassegnazione non regna sovrana, nonostante il nostro sistema scolastico sia in balia delle maggioranze di governo, per cui all’arrivo di un nuovo governo tutto si cambia e si ricomincia daccapo. I docenti pensano positivo, rimboccandosi le maniche, e riflettono sull’organizzazione e sul tempo scuola da offrire attraverso una proposta credibile e coerente, recuperando la possibilità di un lavoro collaborativo e di team, a partire dalle loro effettive competenze, dalla capacità del dirigente di utilizzare al meglio l’autonomia della scuola e da un progetto condiviso con i genitori, per una scuola di qualità.


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TERZO SETTORE

CsvDaunia, tra informazione e solidarietà Nasce il Tg del Volontariato sugli schermi di TeleRadioErre di Massimo Rosario Marino no spazio di comunicazione e solidarietà interamente dedicato alle associazioni, per informare ed essere informati. Ha preso il via il sugli schermi di TeleRadioErre il Tg del Volontariato, progettato e curato dall’area comunicazione del Centro Servizi al Volontariato Daunia. Uno spazio innovativo, il primo in provincia di Foggia e in Puglia, interamente dedicato alle realtà locali che operano nel Terzo Settore. Ogni lunedì alle 14.20, ed in replica il martedì alle 20.00, sugli schermi della nota tv locale, il Tg del Volontariato darà voce a quanti lavorano nel mondo del volontariato e che spesso non hanno la possibilità di raccontare la propria realtà ed i propri eventi. A condurre il Tg, che sarà possibile rivedere anche in streaming sul sito del www.csvdaunia.it, la nostra collaboratrice, la giornalista Giuliana Cuttano. In 5 minuti il focus di approfondimento toccherà, ogni settimana, attraverso la voce e le immagini della solidarietà, tematiche legate alla povertà, all’immigrazione, alla salute, alla disabilità, alla famiglia, ai giovani, al disagio, all’ambiente e alla legalità. Tutto questo per riflettere su argomenti a cui il volontariato cerca di dare e offrire quotidianamente, con il proprio ope-

rato, risposte.Tutti quei temi di grande attualità che vengono raccontati con un taglio ben diverso da quelli a cui le quotidiane cronache hanno abituato lo spettatore radio-televisivo, perché narrati da un punto di vista che troppo spesso non viene preso in considerazione, ovvero quello di coloro che si impegnano ogni giorno per affrontarli. Il Tg del Volontariato è dunque il primo tentativo sul nostro territorio per dare visibilità alla grande ricchezza narrativa contenuta nel mondo della solidarietà. La redazione del CsvDaunia proporrà ai telespettatori anche numerose interviste ai protagonisti di queste associazioni, che da sempre donano il proprio tempo per gli altri. “È una iniziativa innovativa, che non trova precedenti in Capitanata – ha dichiarato a TamTam Aldo Bruno, presidente del CsvDaunia – per accendere i riflettori sul variegato mondo del volontariato del nostro territorio. Tutte le associazioni potranno interfacciarsi con l’Area Comunicazione del CsvDaunia, per far conoscere alla città ed alla provincia, le proprie iniziative. Un grazie speciale - ha concluso Bruno - a Teleradioerre per la disponibilità immediata dimostrata nei confronti del progetto”.





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TERRITORIO

TERRITORIO, ARTE E NUOVE TECNOLOGIE di Tina Petrillo l 21 giugno scorso, presso la Facoltà di Scienze della Formazione in via Arpi, si è tenuto il seminario dal titolo “Territorio, arte, nuove tecnologie”; relatori d’eccezione sono stati due ospiti internazionali: Jeffrey Schnapp, professore di italianistica presso la Stanford University e fondatore dello Stanford Humanities Lab, ed Elisabetta Terragni, architetto e professore al City College di New York. Ad aprire il seminario, dal tema “Le potenzialità dei nuovi media a supporto del territorio e della crescita locale”, è stato il prof. Giuliano Volpe, Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, che ha presentato, ai dottorandi intervenuti, il progetto della “Carta dei Beni Culturali” della Puglia. La stesura della Carta, che ha coinvolto le quattro Università pugliesi (Bari, Foggia, Salento, Politecnico di Bari), è un’iniziativa significativa ed innovativa nel campo della pianificazione territoriale e della tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il risultato è un geo-database, integrato nel S.I.T. (sistema informatico territoriale) della Regione Puglia, articolato in livelli differenziati di approfondimenti e di informazioni, che potranno consentire una lettura diacronica del rapporto tra patrimonio culturale e ambientale pugliese. Il professore Giuliano Volpe ha illustrato anche la ricostruzione della visita virtuale allo scavo di Faragola nel territorio di Ascoli Satriano, nell’ambito del progetto Iti-

nera; un eloquente esempio dell’importanza e del rilievo metodologico che gli strumenti informatici assumono nell’applicazione all’archeologia. È seguito l’intervento dello storico Jeffrey Schnapp, esperto delle digital humanities (nuovi approcci digitali alle scienze umane), che ha presentato tre innovativi e prestigiosi progetti: The Vault, il concetto tradizionale di museo “cassaforte” viene sostituito dall’idea della conservazione tramite la proliferazione e l’accesso allo spazio espositivo; Crowds, un libro collaborativo di cinquanta autori, dedicato ad esaminare l’importanza delle moltitudini in epoca moderna, rilevante è il web site che diventa la vetrina dentro cui il progetto di ricerca va avanti infinitamente; Speed Limits, una copia tridimensionale della mostra realizzata che può essere rivisitata nel tempo. A conclusione del seminario è stato presentato il progetto museale del Trentino, curato da Jeffrey Schnapp ed Elisabetta Terragni. Il progetto, per il quale sono stati utilizzati due tunnel dismessi della tangenziale, trasformati in futuristiche aree espositive, rappresenta un eccellente esempio di riqualificazione del territorio. Il seminario è stato un’ottima occasione di confronto sulle dinamiche di produzione e fruizione culturale nell’era digitale ed un’importante opportunità di raffronto con esperienze internazionali.



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NATURA

Sulle tracce della lontra in Capitanata Testi di Vincenzo Rizzi, Michela Ingaramo e Maurizio Gioiosa - Fotografie di Matteo Caldarella e Lorenzo Benedetto

Centro Studi Naturalistici Onlus - www.centrostudinatura.it Da quando abbiamo iniziato a studiare la regina dei fiumi europei, abbiamo dovuto metterci l’animo in pace, perché poterla vedere nuotare libera nei nostri piccoli fiumi è quasi un miraggio, il suo comportamento schivo e notturno e centinaia di anni di “scontri” con la nostra specie, hanno fatto si che il più grande predatore delle nostre acque non ami la presenza dell’uomo. Ma da naturalisti attenti, le sue tracce, impronte, escrementi, tane, piste ci permettono di capirne abitudini ed esigenze in modo da poter proporre agli enti locali adeguate misure per evitarne l’estinzione. La Lontra è un carnivoro (mustelide, “parente” delle puzzole, faine, tasso, ecc) di medie dimensioni, semi acquatico, ha zampe corte, corpo allungato, una pelliccia folta ed impermeabile di colore bruno sul dorso e sulle zampe,

color nocciola sul ventre mentre la gola, le guance e il petto sono biancastri. Le dita, soprattutto delle zampe anteriori, sono molto sensibili al tatto tanto che la Lontra le utilizza per cercare e catturare le prede nel fondo sabbioso dei fiumi o sotto i sassi. E’ un’abilissima nuotatrice e molto bene adattata all’ambiente acquatico: la coda appiattita e i piedi palmati l’aiutano nel nuoto, durante le immersioni, speciali valvole chiudono le orecchie e le narici per evitare l’entrata di acqua. Gli occhi, piccoli, sono dotati di un meccanismo di accomodamento del cristallino che consente di migliorare la visione in acqua, mentre in condizioni di scarsa visibilità subacquea le vibrisse, presenti intorno alle labbra, e molto sensibili agli stimoli tattili, l’aiutano nella cattura delle prede.


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La Lontra è attiva prevalentemente al crepuscolo e di notte, quando impiega il suo tempo cacciando, nuotando e, in secondo ordine, in altre attività come il gioco, la pulizia del pelo e la marcatura del territorio. Cattura, inseguendoli, soprattutto pesci lenti come l’Anguilla e alcune specie di Ciprinidi ma riesce ad alimentarsi anche su fondali sabbiosi o melmosi, dove con il muso muove il materiale melmoso, alza sassi e si serve delle vibrisse per intercettare Anfibi, Crostacei e Molluschi. Così come gli altri carnivori, anche la Lontra utilizza gli escrementi per marcare il territorio, lasciandoli in siti ben evidenti come grossi massi o sui sentieri e questo permette ai ricercatori di poter valutarne la presenza, l’abbondanza, lo stato della popolazione (attraverso studi genetici), e capire anche di cosa si nutre. Conduce vita solitaria tranne durante nel periodo riproduttivo: durante il corteggiamento la si può osservare in coppia e, dopo la nascita dei piccoli, in gruppi familiari. Dopo una gestazione che varia dai 62 ai 74 giorni generalmente la Lontra dà alla luce da 1 a 3 cuccioli che rimangono al sicuro nella tana per 2-3 mesi e restano

poi con la madre per almeno un anno. La lontra vive in tutti i tipi di ambienti acquatici, quali fiumi, torrenti, laghi, paludi, lagune costiere e coste marine, purché con abbondanti risorse alimentari. E’ stata spesso utilizzata come indicatore biologico. Gli ambienti acquatici favoriti sono caratterizzati dall’alternanza di zone poco profonde con acque lente dove è facilitata la predazione e, zone con acque dove la velocità della corrente accelera l’erosione delle sponde creando anfratti e cavità tra le radici di vecchi alberi che vengono utilizzati come tane o rifugi. Le tane vere e proprie possono essere temporanee (utilizzate per soste durante gli spostamenti) e permanenti o destinate all’allevamento dei piccoli situate in cavità sotterranee con un’apertura subacquea e con altre aperture indispensabili per l’areazione.


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NATURA

DA NEMICO AD ALLEATO La Lontra, oltre ad essere molto schiva ed elusiva (anche per la persecuzione di cui è stata vittima nel passato quando veniva cacciata per la sua pelliccia o considerata un animale nocivo e quindi da eliminare) è attiva soprattutto al crepuscolo e di notte e per questa ragione non è molto facile osservarla in natura. E’ possibile però individuare i segni della sua presenza come escrementi con scaglie e ossa di pesci, ossa di anfibi, pelo di micromammiferi, spesso depositati su un masso in posizione ben visibile o su tronchi d’albero sul greto del fiume, resti di cibo (teste di grossi pesci o carapaci di granchio) e impronte nel fango, caratteristiche queste ultime perché mostrano le cinque dita intercalate dalla membrana interdigitale.

Oggi abbiamo finalmente capito che questo simpatico animale rappresenta un importante tassello della vita dei nostri fiumi ed un importante indicatore del loro stato di salute.

LE CAUSE DELLA SUA SCOMPARSA DAL BEL PAESE Le cause che hanno portato le popolazioni, sia italiane e sia europee, sull’orlo dell’estinzione, sono attribuibili ad una serie di fattori concomitanti, tra cui i più importanti sono: • Inquinamento delle acque con sostanze tossiche o eutrofizzanti; • Alterazione dell’habitat con il prosciugamento delle


tamtam 31 Negli ultimi anni più recenti stiamo assistendo ad un timido recupero delle popolazioni di lontre.Tale quadro però è ancora abbastanza contraddittorio per l’Italia, infatti mentre assistiamo alla completa estinzione delle popolazioni un tempo presenti nell’Italia centrale e settentrionale, nel meridione le popolazioni tendono ad espandersi, rioccupando parte del loro areale storico. Anche in provincia di Foggia la sua ricomparsa lungo i principali fiumi rappresenta un segnale incoraggiante che ci fa sperare per un futuro più roseo per questo incredibile animale. Infatti la lontra per il suo indubbio fascino e la sua particolare ecologia rappresenta una specie “bandiera” in grado di rappresentare e comunicare le esigenze di conservazione di un bene fondamentale per tutti noi: l’acqua. Continuare ad inquinare e distruggere le risorse idriche di acqua dolce non condanna solo la lontra ma tutti noi e per questa ragione che la Commissione europea ha promulgato una specifica direttiva sull’acqua adottata nel 2000 dall’Italia e che impone a tutti i paesi comunitari di preservare e migliorare la qualità delle acque in tutti i bacini entro il 2015.

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aree umide, la captazione delle acque per scopi irrigui o idroelettrici, l’arginatura artificiale di canali e fiumi; Caccia (in passato) e bracconaggio; Disturbo antropico dovuto soprattutto alle attività ricreative, come per esempio la pesca.

La Lontra è una specie vulnerabile o localmente in pericolo secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e severamente protetta da convenzioni internazionali. In Italia è stata protetta dal 1977, ma solo dal 1991 gran parte delle aree dove sono presenti i nuclei più importanti della popolazione italiana di Lontra sono state tutelate con l’istituzione dei parchi nazionali del Cilento e Vallo di Diano, del Pollino e della Maiella.




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SALUTE e BENESSERE

NATURALE COME

...L’ACQUA a cura della Dott.ssa Amalia Conte - TECNOLOGO ALIMENTARE E’ noto a tutti che è importante bere acqua perché essa svolge diverse funzioni biologiche, partecipa ai fenomeni digestivi ed è il mezzo in cui hanno luogo le reazioni metaboliche. L’acqua aiuta a regolare la temperatura corporea mediante la sudorazione e il vapor acqueo eliminato attraverso i polmoni. Tramite il respirare, il sudare e le escrezioni il corpo può perdere ogni giorno più di 3 litri d’acqua che deve essere rimpiazzata, in parte con acqua del cibo, con il consumo di sostanze nutritive delle riserve del corpo e per il resto con l’ assunzione di liquidi. Fino a pochi anni fa era possibile bere solo due tipi di acqua, quella dell’acquedotto e quella minerale in bottiglia. Vediamo in che differiscono. La prima viene fornita solamente dalle aziende acquedottistiche attraverso la rete idrica ed ha il requisito della potabilità, cioè è sicura dal punto di vista microbiologico e chimico e contiene un residuo fisso compreso tra 0,3 e 1,5 g/L, inteso come il residuo di sali che si ottiene dopo completa evaporazione dell’acqua a 180°C. Con acque minerali invece si intendono solo quelle che “avendo origine da una falda

o da un giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e possiedono eventuali caratteristiche igieniche particolari e proprietà salutistiche”. Il riconoscimento ufficiale come acqua minerale da parte del ministero della salute avviene dopo accurate analisi (geologiche, chimiche, fisiche e microbiologiche), che esaminano anche le proprietà curative e medicinali. La legge vieta qualsiasi trattamento risanante sull’acqua minerale naturale, a differenza di quella di rubinetto che subisce filtrazione, clorazione e ozonizzazione per essere reso idonea al consumo umano. L’acqua minerale naturale deve essere sana alla sorgente e deve essere imbottigliata così come sgorga dalla fonte. Con l’entrata in vigore di un decreto europeo della fine degli anni ‘90 è nata la possibilità di commercializzare qualunque tipo di acqua, indipendentemente dalla sua origine, purchè rispondente ai requisiti igienici previsti per le acque potabili. Troviamo così in commercio oltre alle bottiglie di acqua minerale quelle contenenti acque di sorgente. Da un punto di vista legislativo l’acqua di sorgente si colloca tra le minerali e le


tamtam 35 potabili perché come le minerali non può essere trattata ma deve rispettare i requisiti chimico-fisici delle potabili. Quindi, rispetto alle acque minerali, quelle di sorgente hanno procedure di riconoscimento più semplici perchè non devono riportare in etichetta proprietà salutistiche. Si stima che ogni anno vengono imbottigliati più di 150 miliardi di litri di acqua in tutto il pianeta per un giro d’affari di circa 100 miliardi di dollari. Ogni italiano consuma in media circa 200 litri d’acqua minerale all’anno. Il mercato dell’acqua minerale è molto remunerativo, se si considera che un litro di acqua in bottiglia potrebbe costare anche come circa 1000 litri di acqua del rubinetto. Si tratta di un mercato sostenuto dall’incessante pubblicità che conferisce proprietà “quasi miracolose” all’acqua in bottiglia. In realtà l’acqua di rubinetto è strettamente controllata e spesso l’acqua che viene distribuita negli acquedotti cittadini è di ottima qualità, anche superiore a quella delle acque in bottiglia. Nelle persone sane che mangiano regolarmente frutta, verdura, prodotti lattici ed integrali, il fabbisogno di sostanze minerali è coperto e non deve essere soddisfatto tramite il consumo di costose acque minerali. Chi per abitudine preferisce l’acqua minerale dovrebbe essere consapevole che lo fa fondamentalmente per il sapore. Risulta, infatti, che la scelta delle acque minerali viene fatta a caso, senza conoscere le caratteristiche di ciascuna. Le acque minerali non sono tutte uguali, possono avere più o meno gusto, più o meno personalità. A seconda del contenuto in sali minerali si distinguono in oligominerali (< 500 mg/L), adatte all’uso quotidiano, e ricche in sali, adatte per particolari condizioni di salute.Troviamo quelle ricche in bicarbonati, solfati, cloruri, magnesio, calcio, acidule, sodiche ecc. Un mito da sfatare è quello dell’acqua povera di sodio. La dose giornaliera consigliata di sodio per il corpo umano è di circa 2,4 grammi; bevendo due litri al giorno di un’acqua contenente 50 mg di sodio per litro, si ingeriranno soli 100 mg di sodio, ovvero meno del 4,2% della dose giornaliera consigliata. Per ridurre l’apporto di sodio nella dieta, quindi, il vantaggio derivante dal bere acqua minerale iposodica è secondario: molto più importante il beneficio che si ottiene riducendo l’uso del sale da cucina nella preparazione dei pasti. Per chi vuole diventare intenditore di acque, esiste l’A.D.A.M. (Associazione Degustatori Acque Minerali) che

da qualche anno ha iniziato un’attività divulgativa e didattica sul tema delle acqua minerali avviando un lavoro di ricerca sui possibili accostamenti acqua-cibo. Dall’associazione è stata messa a punto la Carta delle acque minerali, frutto di un rigoroso percorso sensoriale per giungere in modo guidato all’utilizzo dell’acqua minerale più idonea. PER I CURIOSI… L’acqua minerale più diffusa sulle tavole dei migliori ristoranti dal mondo e favorita di moltissimi personaggi del jet-set internazionale è la Elsenham, un’acqua oligominerale imbottigliata direttamente alla fonte dalla Elsenham Artesian Water in Inghilterra che vanta anche il premio per la bottiglia dal migliore Design nel 2005.

Nell’acquisto delle acque minerali si consiglia di: •

Fare attenzione alla composizione (etichetta) e scegliere a secondo dell’utilizzo desiderato; Preferire acque minerali leggere (oligominerali con residuo fisso inferiore a 100 mg/L) a quelle troppo ricche di minerali (con residuo fisso superire a 500 mg/L) e in particolare di calcio e magnesio; Verificare quando è stata imbottigliata: l’acqua nella bottiglia di vetro va consumata entro sei mesi dalla data riportata sull’etichetta, quella nella plastica tre; Non bere fredde le acque minerali piatte (non gasate) mentre gustare fredde quelle frizzanti.


energy

La Tekna Energy opera nel settore delle energie rinnovabili fornendo PRODOTTI, IMPIANTI e SERVIZI per la produzione dell’energia elettrica e per il risparmio energetico. Le esperienze applicative maturate nella fornitura di impianti, a partire da potenze di pochi Kilowatt fino ai Megawatt, consentono alla Tekna Energy di essere il partner ideale per poter trasformare la propria abitazione, fabbrica o azienda agricola in una centrale di produzione di energia elettrica, utilizzando le fonti inesauribili e rinnovabili della natura, quali sole, vento e biomasse. La Tekna Energy si affianca al cliente in tutte le fasi principali decisionali dell’investimento, a partire dalla definizione dello stesso, alla ricerca del canale finanziario, all’individuazione della soluzione tecnica, alla stesura del business plan, alla scelta delle apparecchiature, fino alla realizzazione, alla messa in produzione ed alla manutenzione preventiva e in emergenza dell’impianto.

TEKNA energy S.P. 115 Km.1,200 71100 FOGGIA (Italy) tel. +39 0881 750549 fax +39 0881 750552 www.teknaenergy.net - teknaenergy@teknaenergy.net

FOTOVOLTAICO

L’energia inesauribile del sole può essere convertita in energia elettrica con l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici. La Tekna Energy progetta, fornisce ed installa impianti fotovoltaici per uso residenziale, per attività commerciali ed industriali e per la realizzazione di parchi fotovoltaici.

EOLICO

La forza del vento, utilizzata in passato per la rotazione dei mulini a vento, viene oggi sfruttata per generare energia elettrica. La Tekna Energy progetta, fornisce ed installa impianti con turbine eoliche a partire da piccole potenze fino a turbine da megawatt.

BIOMASSE

Colture specifiche ed utilizzo di scarti e sottoprodotti provenienti dall’agricoltura e dalla silvicoltura abbinati a differenti tecnologie, consentono alla Tekna Energy di fornire impianti “chiavi in mano” per la produzione di energia elettrica da biomasse.

FINANZIABILITA’

La Tekna Energy affianca il cliente nella ricerca dei fondi necessari per sostenere l’investimento degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ne cura il rapporto con gli Istituti di Credito e lo accompagna fino al finanziamento del progetto.

CONCESSIONARIO



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SPORTIVAMENTE

LO SPORT REGNA PER UNA NOTTE di Antonio Iacovino o sport è stato il protagonista indiscusso di un’intera notte, svoltasi lo scorso 5 Giugno presso la Parrocchia – Oratorio del Sacro Cuore di Foggia. “La notte bianca dello sport” è stata un’iniziativa promossa con passione dal Centro Sportivo Italiano; tale evento ha dato inizio al progetto “Too Sport”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il quale coinvolge sei società sportive di altrettante città italiane: Roma, Milano, Napoli, Foggia, Palermo, Reggio Calabria. L’attesa manifestazione è stata anticipata, nella mattinata della stessa giornata, da una conferenza stampa tenutasi presso il “Sacro Cuore” alla quale sono intervenuti: Antonio Anzivino, presidente del CSI di Foggia, Michelangelo

Rubino, Presidente dell’ASD Gagliarda e Massimo Marino, Segretario Pastorale della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù. Hanno portato i saluti dell’intera amministrazione comunale l’Assessore allo Sport, Matteo Morlino, e l’Assessore alle Politiche Sociali e della Famiglia, Pasquale Pellegrino, inoltre è intervenuto anche il presidente del CONI Provinciale, Giuseppe Macchiarola, sottolineando l’importanza dello sport come mezzo di aggregazione e come strumento educativo per la trasmissione di sani valori. A tal proposito ha lodato fortemente tale iniziativa esprimendo parole di ammirazione verso chi opera incessantemente al servizio dei più piccoli in ambienti degradati e spesso ghettizzanti.


tamtam 39 Il grande entusiasmo suscitato dalla “notte bianca dello sport” ha dimostrato come è possibile educare attraverso il potente mezzo dello sport, capace di aggregare e di appassionare davvero tutti. Inoltre è stata la consapevolezza di come un evento organizzato in rete da tante associazioni abbia dimostrato la necessità di lavorare insieme per operare una buona promozione sociale nel territorio, soprattutto in quartieri difficili e ad alto rischio.

Da sempre il CSI e la Parrocchia - Oratorio del Sacro Cuore si impegnano nell’educazione dei ragazzi e dei giovani attraverso attività ludiche e la “notte bianca dello sport” rappresenta un primo passo per una proficua collaborazione, perché solo unendo sinergicamente tutte le forze si può lavorare al servizio dell’intera comunità cittadina con profitto. Sin dal primo pomeriggio tanti ragazzi si sono accalcati presso l’Oratorio Sacro Cuore, desiderosi di vivere un’esperienza sportiva insieme ai propri amici, infatti più di cento bambini e adulti si sono sfidati in avvincenti tornei, tra i quali: calcio balilla umano, minibasket, minipingpong. Grande gioia sui volti dei più piccoli, letteralmente rapiti, alla sola vista dei tre mega gonfiabili che li hanno affascinati e divertiti fino a tarda ora quando, spente le luci, tutti sono tornati a casa con la consapevolezza di aver partecipato ad una grande festa, capace di lasciare un sorriso sul volto di tutti, anche degli adulti.




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MUSICA

LIGABUE...

ho perso le parole! di Luana Racano onsacrato dall’uscita del suo album d’esordio, Buon Compleanno Elvis, come uno degli artisti di primo piano nello scenario della musica leggera italiana, Luciano Ligabue, per tutti Liga, è uno dei più creativi cantautori italiani. Quasi tutti i pezzi di Buon Compleanno Elvis, che presentano delle sonorità molto vicine ad un rock’n’roll di stampo americano, diventeranno, infatti, classici del suo repertorio e sfonderanno tra il pubblico giovanile, a partire da Vivo, morto o X e Hai un momento, Dio?, passando per Leggero fino ad arrivare all’intramontabile Certe notti, brano votato dai lettori della rivista musicale Tutto come la “miglior canzone italiana degli anni novanta” Da qui in poi una carriera costellata di enormi successi e di soddisfazioni. Celebri i duetti con Luciano Pavorotti sul palco del Pavarotti&friends, con un’insolita versione di Certe Notti e con l’ex Rolling Stones Mick Taylor, come special guest durante il Montreux Jazz Festival. E’ del 1997 il grande successo di Su e giù dal palco, il primo album interamente live, ad aver superato il milione di copie vendute. L’anno successivo rappresenta il momento del debutto sullo scenario cinematografico italiano, con l’uscita nelle sale di Radiofreccia, di cui dirigerà personalmente la regia e siglerà la colonna sonora, un successo dalle dimensioni per tutti inaspettate, il film infatti è stato premiato con tre David di Donatello, due Nastri d’argento e tre Ciak d’oro e non sono mancati neppure i riconoscimenti internazionali se si considera che nel 2006 la pellicola è stata proiettata negli Stati Uniti al MoMA, il Museo d’Arte Moderna di New York. Per un artista del suo calibro non poteva mancare l’apertura alla dimensione del sociale, con Piero Pelù e Jovanotti incide Il mio nome è mai più, sulle note del pacifismo viene prodotto il singolo, il cui ricavato sarà devoluto in

beneficenza, i tre si firmano LigaJovaPelù e diventano gli interpreti del singolo più venduto dell’anno. Il nuovo millennio è inaugurato da Fuori come va?, in cui Liga torna a proporre un repertorio classico che ricalca molti degli stereotipi musicali percorsi negli anni precedenti. Grazie ai singoli Tutti vogliono viaggiare in prima, Questa è la mia vita ed Eri bellissima, il “Liga” vince il Festivalbar 2002. In una carriera che non conosce soste, vengono prodotti a ruota Giro d’Italia (live), Nome e Cognome (2005), che tra gli altri contiene Il giorno dei giorni, L’amore conta, Le donne lo sanno, Cosa vuoi che sia e Happy hour, Primo tempo e Secondo tempo. Di ultimissima uscita è Arrivederci Mostro, che ha ricevuto durante gli ultimi Wind Music Awards 2010, il premio Cd Multiplatino consegnatogli direttamente dal portiere Francesco Toldo assieme ad una maglia della finale di Madrid. Il titolo, del suo nono album di inediti, come rimarcato dallo stesso Liga, vuole essere un esplicito intento a salutare i propri mostri e fantasmi, le proprie ossessioni; con questo nuovo capolavoro il rocker di Correggio festeggia, con i suoi fans, i suoi primi cinquant’anni regalandosi e regalandoci il tentativo, quasi come in una forma di esorcismo, di vincere i propri limiti e le proprie paure proiettandoci con un nuovo slancio vitale verso il futuro.


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LIT FI BA

30 ANNI DI ANTICONFORMISMO di Luana Racano i siete mai chiesti da dove nascono i Litfiba? Semplicemente da un acronimo creativo che sprigiona la loro essenza: LIT (Italia), FI (Firenze, la loro città di origine) BA (via Bardi, la loro fumosa cantina adibita a sala prove!) Così nascono i LITFIBA, in origine Gianni Maroccolo (basso), Antonio Aiazzi (tastiere), Francesco Calamai (batteria), Federico “Ghigo” Renzulli (chitarra) e soprattutto la colonna portante del gruppo Piero Pelù, animati dalla passione comune per la musica punk, hard rock, ma soprattutto new wave, di cui Firenze negli anni ’80 può considerarsi la capitale italiana. Il loro genere musicale si ispira proprio ad una rivisitazione in chiave mediterranea della musica new wave, legando i suoni etnici del bacino mediterraneo a quelli più spigolosi delle atmosfere dark anglofone. Da un’ iniziale ispirazione a gruppi già affermati negli anni ’80 come i Diaframma, Pankov e Neon nasce nel 1982 il primo EP: “Guerra” contenente cinque pezzi e nello stesso anno grazie alla vittoria del Rock Festival

Italiano, i Litfiba riescono ad incidere il loro primo 45 giri: “Luna/La preda”. Il primo vero LP, che gli consente di uscire dal ghetto della musica underground e di farsi conoscere al grande pubblico arriva nel 1985, Desaparecido, una lirica al rifiuto alla violenza e l’antimilitarismo. Forti del loro successo e dell’apprezzamento riscontrato, i Litfiba progettano la “Trilogia del potere”, inaugurata nel 1986 da Transea e soprattutto, prosegue con quello che è considerato il capolavoro del gruppo, ossia l’album 17 Re, che registrato e prodotto in tempi record (solo tre mesi) spazia dal dark, al rock, al punk, tutto condito con testi visionari e suggestioni folk. L’epilogo della Trilogia, arriva con Litfiba3 che chiude la fantasiosa saga ispirata al rifiuto di ogni forma di totalitarismo. Il primo disco d’oro arriva con “Pirata” cui fa seguito la “Tetralogia degli elementi” con l’album El Diablo (fuoco), Terremoto (Terra) , Spirito (Aria), Mondi Sommersi (Acqua) e Infinito (Tempo), in cui i Litfiba sperimentano varie fasi musicali dallo stile punk,hard

rock quasi heavy e psichedelico, dallo stile rock elettronico pop dell’ultimo album che vende più di un milione di copie. L’unione del gruppo non è sempre stata una dei punti di forza dei Litfiba, che tra alti e bassi, abbandoni e grandi ritorni ha sempre avuto come punto di riferimento la voce storica di Piero Pelù e il chitarrista Ghigo Renzulli, che separatisi nel 2005, annunciano nel 2009 con lavorazione a due brani inediti (“Sole Nero”e “Barcollo”) il loro ritorno in scena. Nasce così il “LITFIBA REUNION TOUR”, che registra il tutto esaurito in ogni sua data, a dimostrazione della gran voglia che i numerosi fans della band avevano di rivedere ancora una volta insieme sul palco i propri idoli. Il tour dei Litfiba continua questa estate con la presentazione del doppio album live “Stato Libero Di Litfiba”, nono album live del gruppo con la programmazione di date in Italia e all’estero. Per conoscere le date del tour visita:

http://www.litfiba.net/tour.php


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L’ANGOLO dell’EDUCATORE

Sono incasinato: ELOGIO DEL CORPO Sac. Giuseppe Ruppi sdb - Presidente Associazione di promozione sociale “Sacro Cuore” giusepperuppi@gmail.com

Approfondendo un tema iniziato con la lettera di risposta ad un lettore ed una recensione Carissimo Il tuo è uno sfogo, un corto circuito di parole, parolacce, insulti e litigi. Ti sei sentito apostrofare come effeminato, gay, diverso. Chi più ne ha più ne metta. Ma non puoi prendertela con il tuo corpo, incattivirti contro fino a demonizzarlo. Non puoi confiscare il tuo corpo, nasconderti, togliere il disturbo. Se ti senti “incasinato” avverti anche la necessità di mettere ordine. Facciamolo insieme. Scelgo la strada dei dieci per farti capire che la corporeità è dono, compito, è vita. Non sentire il tuo corpo come una cosa. Tu non hai un corpo. Tu sei un corpo. Ti senti vulnerabile e nello stesso tempo onnipotente.

Non percepire il corpo come passivo, spettatore incapace di dire la sua. Il corpo si esprime ha il suo linguaggio. Ha come alfabeto le mani, gli occhi, il naso, le braccia, i piedi, le dita, la bocca. Il corpo non dice bugie. Se sei timido lo vedo dalle tue mani umidicce di freddo sudore. Se sei iracondo lo percepisco dalle tue labbra sottili. Se sei bugiardo lo vedo dai tuoi occhi irrequieti. Il corpo non è una colpa. Non è il capro espiatorio di quanto capita. È affettività, sensibilità. Sa fare tutto: guardare, toccare, sentire, gustare, ascoltare. Non è l’inverno dell’anima. È solare e splendente se guardi un bambino. È lunare e melanconico se osservi il volto di una donna. Non è invisibile anche se il pudore tende a nasconderlo. Il rispetto lo copre per onorarne la misteriosità. Non è un estraneo e non ti estranea. Il tuo corpo è relazione. I tuoi sentimenti passano attraverso la corporeità. Quando ama non si scrolla di dosso l’anima. Non ha sentimenti contro tutto quello che noi diciamo spirito. Anzi il corpo fa parlare l’anima. Non è una prigione come l’antichità greca vuol farci credere. Il corpo è rivelazione: ti fa sentire e vedere Dio. Dio da sue notizie con il corpo di Gesù. Il corpo non è un affare come vorrebbe farti credere la pubblicità, o una merce di scambio come vorrebbe la pornografia. Il corpo è invocazione, domanda, parola. Anzi viene prima della parola e dopo la domanda. “Caro cardo” salutis, il corpo è il cardine della salvezza. Tuo don Pino


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Ragazzi difficili Il “buon esempio” per riavvicinare i giovani all’impegno civico e sociale di Monica Gigante egli ultimi anni ricerche e studi di sociologia e rapporti statistici non fanno altro che rilevare un allontanamento dei giovani e degli adolescenti da tutte le forme di cittadinanza attiva e partecipazione alla vita della comunità di appartenenza. Le nuove generazioni di cittadini, infatti, non riescono a riconoscersi nelle organizzazioni, istituzionali e non, che dovrebbero rappresentarli. Sembra che improvvisamente i giovani abbiano cominciato a parlare una lingua sconosciuta che nessuno è in grado di decifrare. Probabilmente il nodo gordiano risiede proprio in questo punto. Si è interrotta la comunicazione con il mondo giovanile, il ritmo del mondo non segue il passo dei giovani e questi, privi di punti di riferimento comprensibili, cedono alle lusinghe di facili miti. Touraine, già nel 1998, spiegava che le nuove generazioni sono protagoniste di un duplice processo di ‘deistituzionalizzazione’ e di ‘desocializzazione’ che li vede allontanarsi dalla dimensione pubblica nel suo complesso. I giovani, infatti, hanno perso fiducia nelle istituzioni ed anche nelle varie forme di aggregazione. Ciò mortifica la dimensione relazione del giovane stesso, la sua capacità di intessere legami affettivi e solidali in vista della condivisione di un progetto comune ed eticamente fondato. Non si può fare a meno di riflettere sulla questione morale dal momento che, secondo l’ultimo rapporto Eurispes, la nostra provincia è al sesto posto in Italia per indice di penetrazione mafiosa e che i nostri giovani, molto spesso, si lasciano coinvolgere nelle organizzazioni criminali, che finiscono, in molti casi, per rappresentare un modello culturale da interiorizzare. La sfida è proporre un nuovo modello culturale, ritrovare una lingua comune, cercare nei giovani degli interlocutori con i quali mettersi al lavoro e non dei fruitori passivi di ipotetiche ricette pedagogiche. In “Educazione per un mondo nuovo”, Maria Montessori

scriveva “Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo”. Quindi, è doveroso avvicinarsi alle nuove generazioni con delicatezza e serietà mostrando loro la bellezza dei principi della legalità, della solidarietà e dei valori democratici ma non come dei precetti da mandar giù a memoria, bensì come un modello culturale coerente e concreto. Ma forse ai giovani, il più delle volte, manca proprio il “buon esempio”. Eppure, giovani moralmente sicuri e consapevoli diventano cittadini attivi che partecipano alla costruzione della vita pubblica e sono capaci di intervenire nei processi decisionali, facendosi portatori dei valori democratici. In quest’ottica, quindi, è fondamentale aumentare gli spazi della comunicazione libera e stimolare il dibattito pubblico sulle problematiche di interesse comune. Dato che l’associazionismo alimenta e dà nuova vita alla dimensione sociale, probabilmente proprio le associazioni potrebbero fungere da cerniera tra i giovani e il resto del mondo. E’ nell’associazione che l’individuo orienta la sua azione verso gli altri, crea spazi di comunicazione libera, elabora, riconosce e condivide ideali e valori. Le associazioni sono il passaggio obbligato per fare degli abitanti di una città dei cittadini con obiettivi, progetti e sogni comuni. Stabilire il proprio ruolo in un’associazione significa scoprire il ruolo dell’associazione nella propria comunità e delineare il proprio ruolo come cittadino. Riconoscersi membri di una medesima società, condividere ideali e valori, confrontarsi sugli stessi temi, elaborare insieme strategie per contrastare i medesimi problemi fa delle associazioni il luogo ideale per riavvicinare i giovani alla dimensione pubblica e all’impegno civico e sociale. La ricerca dell’accordo tra i membri di un gruppo, attraverso il dialogo e il confronto tra le parti, è l’essenziale della cittadinanza attiva.



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INFORMATICA

Aiuto: il mio Pc ha un virus!?! di Fiorenzo Figurella - Apple Certified Professional 10.5 - mail: foggia.shop@essedi.it alve a tutti cari lettori, in questo articolo parleremo della sicurezza dei dati informatici. A quanti di noi è capitato di essere infettati da un virus o di perdere dati importanti, purtroppo, penso a tanti, ed è per questo che cercherò di spiegare le possibili cause e poi dare alcuni consigli per limitare il più possibile tali danni. La sicurezza informatica è quella parte dell’informatica che si occupa della protezione e salvaguardia dei sistemi informatici dai potenziali rischi e/o violazioni dei dati. Ma cos’è un virus? Si definisce malware, termine più corretto per identificare in generale un virus, un software creato da un programmatore ed eseguibili da un pc , con lo scopo di causare danni più o meno gravi al computer su cui viene eseguito. Il termine deriva da due parole inglesi malicious (malvagio) e software (programma) ed ha dunque il significato letterale di “programma malvagio”.

Il primo malware fu sviluppato nel novembre del 1983, con fini dimostrativi, infatti, nell’ambito di una ricerca finanziata da una delle principali società costruttrici di computer, si cercò di dimostrare come le possibilità di un attacco al patrimonio informativo di un’azienda non fossero limitate a quelle tradizionalmente prese in esame negli studi sulla sicurezza fino ad allora svolti; tali studi avevano incentrato la loro attenzione solo sugli eventuali attacchi fisici (es. atti terroristici, fenomeni naturali, etc.), sulla conoscenza illegittima di password e su modifiche ai programmi effettuate da personale interno alle aziende. L’esperimento, che riuscì perfettamente, dimostrò che predisponendo opportunamente il programma aggressore era possibile attaccare qualsiasi sistema: il virus sperimentale, sviluppato in sole otto ore da un esperto programmatore, impiegava meno di mezzo secondo per replicarsi “copiandosi” in un altro programma, che diventava, a sua volta, “portatore” del virus. La diffusione dei malware risulta in continuo au-


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mento, nel 2008 su internet sono circolati circa 15 milioni di malware, cioè uguale alla somma di tutti i malware diffusi nel ventennio precedente. Ma esistono diversi tipo di malware? Ebbene si, essi si distinguono in molte categorie in relazione al danno/perdita che potrebbero causare, ma conosciamo le differenze tra un virus, un dialer o uno spyware? Di seguito, sono elencati i nomi utilizzati per i tipi di malware più comuni, specificando meglio i problemi a cui potremmo andare incontro una volta infettati: • Virus: sono creati per immettersi all’interno di altri programmi o in una zona del hard disk. Ogni volta che l’utente esegue quel programma o file infetto il problema si presenta. Si trasmettono da un computer a un altro tramite lo spostamento di file infetti ad opera degli utenti. • Worm: questi malware non hanno bisogno di infettare altri file per diffondersi, quindi non vanno a modificarli, riescono, infatti, a replicarsi autonomamente modificano il sistema operativo della macchina ospite. Il loro scopo è rallentare il sistema consumando tante risorse con operazioni inutili o dannose. I Rabbit sono dei worms che esauriscono le risorse del computer creando copie di sé stessi (in memoria o su disco) a grande velocità. • Trojan horse: utilizza la tecnologia “stealth” (invisibile), una volta eseguito sembra un normale software che ha delle funzionalità “lecite”, utili per indurre l’utente ad utilizzarli, ma in realtà contiene istruzioni dannose che vengono eseguite a nostra insaputa, dunque si mette in background (è una modalità di esecuzione tipica di alcuni programmi che non richiedono la presenza o l’intervento dell’utente, ma che “gira” in secondo piano) dando accesso ai dati del computer compromettendone la sicurezza. Non possiedono funzioni di auto-replicazione, quindi per diffondersi devono essere consapevolmente inviati alla vittima. Il nome deriva dalla famosa storia del cavallo di Troia

• Backdoor: è una ‘porta di servizio’ nel sistema di sicurezza di una rete o di un sistema operativo, che consente ai programmatori (che l’hanno volutamente attivata) di entrare nel sistema in qualsiasi momento ed in qualsiasi situazione. Nata ai fini della manutenzione del sistema, ad esempio quando un errore di programmazione ha bloccato gli utenti ordinari o addirittura anche l’ amministratore del sistema, consentono quindi, anche un accesso non autorizzato al sistema su cui sono in esecuzione.Tipicamente si diffondono in abbinamento ad un trojan o ad un worm. • Spyware: software che vengono usati per raccogliere informazioni dal sistema su cui sono installati e per trasmetterle ad un destinatario interessato. Le informazioni carpite possono andare dalle abitudini di navigazione fino alle password e alle chiavi crittografiche di un utente. • Dialer: questi programmi si occupano di gestire la connessione ad Internet tramite la normale linea telefonica (analogica 56k). Sono malware quando vengono utilizzati in modo da modificare il numero telefonico del server (del nostro operatore telefonico) chiamato dalla connessione internet predefinita del nostro pc, ad un numero con tariffazione speciale (es. 144.xxx.xxx oppure 848.xxx.xxx). Lo scopo è di trarre illecito profitto, con bollette telefoniche salatissime, all’insaputa dell’utente. • Hijacker (dirottatore): è un malware che modifica le impostazioni del browser. Così facendo dirotta la navigazione del browser su siti poco affidabili, come ad esempio quelli hot oppure pubblicitari. Il browser più colpito è Internet Explorer, in alternativa Firefox è più sicuro. Gli utenti Mac invece, dormiranno sonni tranquilli con Safari. • Rootkit: non sono dannosi in sè, ma hanno la funzione di nascondere, sia all’utente che a programmi tipo antivirus, la presenza di particolari file o impostazioni del sistema.Vengono quindi utilizzati per mascherare spyware e trojan. •

Adware: programmi software che presentano all’utente messaggi pubblicitari durante l’uso, a fronte di un prez-


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INFORMATICA

zo ridotto o nullo. Possono causare danni quali rallentamenti del pc e rischi per la privacy in quanto comunicano le abitudini di navigazione ad un server remoto. • Batch: i Batch sono i cosiddetti “virus amatoriali”. Non sono sempre dei file pericolosi in quanto contiene un elenco di comandi per il sistema operativo eseguiti in modo sequenziale, per cui molti file batch potrebbero essere tutt’altro che dannosi, anzi potrebero aiutarci per certi automatismi, il problema arriva quando un utente decide di crearne uno che esegua il comando di formattare il pc (o altre cose dannose) dell’utente a cui viene mandato il file. Non si apre automaticamente, deve essere l’utente ad aprirlo, perciò dato che l’antivirus non rileva i file Batch come pericolosi è sempre utile assicurarsi che la fonte che vi ha mandato il file sia attendibile. • Keylogger: sono dei programmi in grado di registrare tutto ciò che un utente digita su una tastiera o con il copia e incolla rendendo così possibile il furto di password o di dati che potrebbero interessare qualcun altro (esempio il furto di progetti o brevetti industriali da parte di aziende concorrenti, un articolo inedito di un giornalista o peggio ancora un marito geloso…). La differenza con gli Adware sta nel fatto che il computer non si accorge della

presenza del keylogger e il programma non causa rallentamento del pc, passando così totalmente inosservato. Generalmente i keylogger vengono installati sul computer dai trojan o dai worm, in altri casi invece il keylogger viene installato sul computer da un’altra persona che può accedere al pc o attraverso l’accesso remoto (che permette a una persona di controllare un altro pc dal suo stesso pc attraverso un programma) oppure in prima persona, rubando così dati e password dell’utente. A questo punto dovrebbe essere chiara la differenza tra il termine generico ”malware” con i termini più specifici: “virus”, “spyware”, “dialer”, etc. etc. Questo è molto importante per capire bene il modo con il quale proteggere le nostre informazioni, infatti, con il termine “antivirus” non si intende la protezione totale per tutti i problemi su elencati, cioè dai tutti i “malware”, ma solo contro i virus. Per essere più precisi, se volessimo proteggerci dagli “spyware” occorerebbe un anti-spyware, da un dialer occorrerebbe un antidialer e cosi via.


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A questo punto la domanda sorge spontanea, “ma come dobbiamo difenderci allora?” Beh, con un software antivirus sicuramente, ma non solo, più efficace sarebbe abbinare un pacchetto software antimalware completo, che includa software anti: virus, spyware, trojan, etc etc, chiamati di solito ”internet security”. Ma come funziona l’antivirus? Grazie ad un elenco dei malware in circolazione presente all’interno del programma, il software è in grado di individuare ed eliminare (non sempre) le infezioni presenti su un sistema; i software però devono sempre essere aggiornati, in tal modo l’elenco riconoscerà anche i malware recentissimi ed avremo una prevenzione efficace. Oltre alla prevenzione, il software può scansionare il nostro sistema (i dischi rigidi locali, la ram, penne usb, etc. etc.), controllando i programmi al momento del loro uso e se è presente un’attività che potrebbe indicare azioni sospette. La scelta di un software di protezione però, è una opera molto complessa, anche perché antivirus di marche diverse possono riuscire a rintracciare e quindi a controllare i nuovi virus prima di altri, inoltre, alcuni utilizzano più di altri le risorse del computer cosi, quando avviato in background ogni volta che viene acceso, il computer può comportare un

forte rallentamento soprattutto nelle fasi iniziali (perché controlla prima tutta la memoria e poi tutti i file, che rientrano nella ricerca selezionata durante la fase configurazione, su disco); tale rallentamento è presente anche in tutte le fasi in cui si scrive su disco, benché ciò possa risultare più trascurabile. Ora che abbiamo imparato a conoscere i nostri nemici e siamo a conoscenza dei rischi del mondo informatico, nel prossimo articolo cercheremo di capire come difenderci e come prevenire i problemi. Inoltre, approfondiremo le migliori regole per organizzare il salvataggio (backup) dei i nostri dati più importanti (foto, lavori, video, etc) su fonti alternative a quelle del solo hard disk centrale, in modo da avere sempre una copia di sicurezza e non rischiare di perdere importanti lavori e preziosi ricordi. Arrivederci alla prossima puntata.


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CUCINA

LE RICETTE

DELLA TRADIZIONE FOGGIANA Il buon gusto della terra di capitanta tra memoria e presente di Massimo Rosario Marino La cucina foggiana: i suoi sapori, i suoi profumi, i suoi colori sono qualcosa di inimitabile, ricette semplici di umili origini in cui primeggiano i frutti spontanei della terra, vegetali ed animali accompagnate dall’immancabile pane. Una tradizione quella gastronomica da cui ogni buon foggiano, anche il più lontano da casa, difficilmente riesce a separarsi, come dimenticarsi infatti del sapore caratteristico della “parmigiana”, dei “torcinelli”, dei “lambasciuoli” ecc. Una tradizione gastronomica millenaria quella di capitanata, una cucina “povera” ed essenziale, ma ricca e variegata da custodire gelosamente, da preservare dalle passeggere mode culinarie del momento; per questo abbiamo pensato di regalare ai nostri affezionati lettori questa rubrica dedicata alle origini dei sapori foggiani, alla “cucina dei terrazzani” per scoprire e riscoprire sulle nostre tavole, in famiglia o in compagnia degli amici, la bontà dei piatti della nostra terra. Per realizzare questo progetto abbiamo interpellato dei professionisti: • Angelo Capozzi - storico foggiano; • Nicola Russo - chef e sommelier; il primo ci darà riferimenti storici, il secondo ci aiuterà a riproporre la ricetta in chiave moderna.

A tutti non resta che augurare un buon appetito!


Il piatto del mese TROCCOLI DI GRANO ARSO CON FIORI DI ZUCCA AL PROFUMO DELL’ADRIATICO

la storia

la ricetta

Angelo Capozzi

Nicola Russo

Docente dell’Università del Crocese Storico delle tradizione foggiana e cultura dei Dauni. Autore di numerosi libri, di rappresentazioni teatrali riguardanti il folklore e le tradizioni foggiane e garganiche

IL GRANO Il terrazzano doveva quotidianamente ingegnarsi per sfamarsi, per questo la cucina foggiana oltre a essere semplice e povera, è estremamente particolare e creativa. Trovandoci nel “granaio d’Italia” uno degli elementi principali con tutte le sue derivazioni è il grano, Infatti pane, pizza, ma soprattutto la pasta è tra i prodotti più tipici della cucina di Capitanata. La pasta è senza ombra di dubbio, ancora oggi, un pilastro fondamentale delle ricette del Tavoliere, la più gustosa e particolare è quella realizzata con la farina di grano arso, un prodotto ottenuto dal grano risparmiato alla falce della mietitura, ma bruciato dal fuoco delle stoppie. La pasta fatta in casa era sulle antiche tavole dei terrazzani una necessità più che una virtù, come dimostra la antica e suggestiva tradizione della pasta di grano arso. Tra i formati di pasta tipici della zona non possono mancare i troccoli, specie di spaghetti spessi, alla chitarra, un tipo di pasta abbinato quasi sempre alle verdure di campo o selvatiche. Un binomio forte quello tra la pasta e la verdura, che ritroviamo con frequenza nella cultura gastronomica locale, una combinazione gastronomica vincente che regala primi piatti unici, dal trionfo di colori e dai sapori suggestivi, prelibatezze capaci di soddisfare i palati sopraffini dei più esigenti buongustai. Il terrazzano andava a fare il grano arso e poi lo batteva. Si accendeva la ristoppa e il grano restava a terra. Il terrazzano anziché spigolare la spiga sana, andava a fare il grano arso. Si raccoglievano i mazzolini e si facevano i monticelli, poi il grano lo mettevano nei sacchi e si batteva. (…….) Si ricavava così il grano arso.(………..) Si ventilava il grano, si metteva nei tini con l’acqua, si lavava, tutto quel bruciato veniva a galla e il buono restava sotto. (…….)il grano che restava aveva dei puntini di grano bruciato. Caro mio, facevi una pizza con quel grano che era la fine del mondo. Si preparavano i maccheroni di grano arso, le “laganelle” (le tagliatelle) di grano arso: erano ottimi - (intervista al sig. Raffaele) Tratto dal libro “la cucina dei terrazzani” di Angelo Capozzi

Executive Chef Sommelier Professionista AIS Puglia Referente per la città di Foggia dell’Associazione Cuochi Gargano e Capitanata

INGREDIENTI

Lista degli ingredienti (per 4 porzioni):

20 gr. olio extravergine di oliva 2 spicchi di aglio prezzemolo 400 gr. di troccoli di grano arso 100 gr. di fasolari 100 gr. di cozze nere 100 gr. di canocchie 100 gr. di fiori di zucca sale q.b. - pepe q.b. - panna vegetale q.b. PREPARAZIONE

Soffriggere l’aglio, quando dorato eliminarlo, ed aggiungere i frutti di mare, far aprire e dorare i frutti di mare. Aggiungere i troccoli a media cottura, precedentemente sbollentati in acqua salata. Terminare la cottura dei troccoli aggiungendo i fiori di zucca sminuzzati finemente ed un paio di cucchiai di panna vegetale. Correggere con sale e pepe. Servire in tavola aggiungendo del prezzemolo tritato finemente.


RISTORANDO

Un mix di locali...selezionati per voi!

GALLERIA DEL GELATO Orari: 07.30 - 21.00 sabato e domenica (aperti fino alle 23.00) (chiusi dalle 14.00 alle 16.00)

Fatevi coccolare dalle nostre delizie Viale XXIV Maggio, 37 - 71121 Foggia

BAR - PIZZERIA AGATONE FORNO A LEGNA Orari: • dalle ore 17.00 alle 01.00 Riposo settimanale:

martedi A LUGLIO E AD AGOSTO APERTO TUTTI I GIORNI

SPECIALITÀ: ANTIPASTO AGATONE TORCINELLI COTTI A LEGNA

Piazza XX Settembre - Sant’Agata di Puglia (FG) Cell. 347.9494052 - 340.2889434

TRATTORIA - BAR - PIZZERIA DA MICHELE CUCINA TIPICA PAESANA Orari: • pranzo: 12.00 - 14.30 cena: 19.30 - 21.30 Riposo settimanale: domenica NEL MESE DI AGOSTO APERTO TUTTI I GIORNI è gradita la prenotazione

SPECIALITÀ:

TROTA SPINATA

Via Calderari, 6 - Bojano (CB) Tel. 0874.782300 - Cell. 338.6817125


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RISTORANTE TERRA ARSA Riservato ai soli soci

Orari: •

MARTEDI - VENERDI

SABATO - DOMENICA

pranzo: 12.45 - 15.00 cena: 19.45 - 22.30

pranzo: 12.45 - 15.00 cena: 19.45 - 23.30 Riposo settimanale:

Lunedi non festivo

CREATIVITÀ CULINARIA

Info: terra.arsa@alice.it

SPECIALITÀ: PESCE LOCALE

Via Manzoni, 144 - 71122 Foggia Cellulare: 327.7694471

PUB CYRANO & PETER PAN Locale Climatizzato - Area Wi-fi Orari: • dalle ore 20 alle 24 • 19.30 - 21.00 (servizio disponibile solo su prenotazione) Riposo settimanale:

lunedi esclusi festivi, prefestivi e prenotazioni Info:

UN MODO DIVERSO PER STARE INSIEME Riservato ai soli soci

info@cyranoepeterpan.org - www.cyranoepeterpan.org Via Barra, 45 - 71121 Foggia Tel. 0881.024009 - Cell. 345.6510819

RISTORANTE AL PRIMO PIANO CATERING E BANQUETING PICCOLI RICEVIMENTI MEETING E CONVEGNI

Aperti a pranzo e cena

SPECIALITÀ: SELEZIONE DI CARNI NAZIONALI ED ESTERE

Via P. Scrocco, 27 - Foggia Tel. 0881.708672 - Cell. 392.2715214 ristorantealprimopiano@email.it www.dymmy.it/r istorantealpr imopiano




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TU E H C N A A .. PARTECIP L NOSTRO TAMTAM” e. fico “I a r !! g A o t T o T f E o I s L r o G c A n M A al co C I T S A T FAN A L re la I C N quale appa I a ll e n ...V i ic e oi am

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- La più originale e divertente di ogni mese sarà premiata dalla redazione di Tam Tam con una maglietta e pubblicata sul giornale in primo piano nella rubrica Tam Tam insieme.

Chi può partecipare al concorso?

, Proprio tutti! “IL NOSTRO TAMTAM” non è un concorso per grandi fotografi . creativo ma per chiunque voglia divertirsi con noi, in modo simpatico e Il concorso scade il 30 settembre 2010.



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di Antonio Iacovino -

TEST

PSICOLOGO

HAI L’ANIMA VERDE? L’intelligenza naturalistica consente di cogliere le somiglianze e fare collegamenti fra gli elementi della natura, si basa sulla biofilia, cioè l’amore per la natura. Chi ha sviluppato questo tipo di intelligenza mostra un forte legame con la natura, ama coltivare piante (il famoso “pollice verde”) ed allevare animali, manifesta curiosità ed una forte propensione a prendersi cura ed osservare le varie creature viventi, è interessato ai diversi fenomeni naturali e all’ambiente, ama lavorare e trascorrere tempo all’aria aperta. Persone con una spiccata intelligenza naturalistica è probabile che diventino botanici, giardinieri, biologi, geologi, fioristi, agricoltori… insomma svolgano tutte quelle attività che sono strettamente collegate con la natura. Diversamente dalle altre intelligenze che corrispondono ad attivazioni di aree celebrali specifiche, attualmente non risulta che questa intelligenza sia frutto di una particolare area del cervello. Ma vediamo un po’ se siete davvero “amanti della natura”.

1 A B C

QUALE TRA QUESTI È UNO DEI TUOI HOBBY PREFERITI?

Leggere un buon libro. Correre al parco. Il giardinaggio.

2 A B C

3 A B C

AL TELEGIORNALE DANNO UNA NOTIZIA SU UN DISASTRO AMBIENTALE. COSA PENSI?

E’ il prezzo da pagare per il progresso. Speriamo che tutto si risolva in fretta. Bisogna frenare la distruzione della natura.

QUANDO ANDAVI A SCUOLA COSA TI PIACEVA DI PIÙ?

Incontrare gli amici. Imparare materie nuove. Capire il perché delle cose.

4 A B C

COSA TI PIACEVA FARE QUANDO ERI BAMBINO?

Passare ore al computer o ai videogames. Giocare all’aperto con altri amici. Osservare i piccoli animali nei prati e nei parchi.


tamtam 61

9 A B C

5 A

B C

PER MIGLIORARE LA TUA CITTÀ, COSA DESIDERERESTI?

Tanti luoghi di aggregazione sociale e culturale. Un museo più interessante. Più parchi e zone verdi.

7 A

B C

8 A B C

6 A B C

COSA TI PIACE FARE QUANDO SEI AL MARE?

Distendermi al sole e rilassarmi. Nuotare per ore. Passeggiare sulla spiaggia e raccogliere le conchiglie.

DOVE PASSERAI LE PROSSIME VACANZE?

In una città d’arte, a contatto con la cultura. Al mare, in completo relax. In montagna, facendo lunghe passeggiate. SOLITAMENTE COSA GUARDI IN TV?

10 A B C

TI PIACCIONO GLI ANIMALI DOMESTIC?

No. SI, ma non posso tenerli. Certo. Adoro gli animali più strani

I programmi divertenti. I programmi di informazione. I programmi di divulgazione scientifica.

STAI ORGANIZZANDO UNA FESTA IMPORTANTE, IN QUALE LUOGO TI PIACEREBBE FARLA?

In un locale alla moda. In una trattoria tradizionale. In un agriturismo, a contatto con la natura.

Se hai totalizzato una maggioranza di risposte A:

Se hai totalizzato una maggioranza di risposte B:

Se hai totalizzato una maggioranza di risposte C:

Possiedi un’intelligenza naturalistica scarsa. Sei poco interessato ai problemi ambientali e a effettuare semplici esperimenti o ipotesi sugli eventi della natura, prestando attenzione per altre cose. Nella vita quotidiana sei poco attratto dagli animali e generalmente non sei in grado di codificare e classificare gli elementi naturali.

Possiedi un’intelligenza naturalistica di livello medio, forse nella vita reale non ti assumi mai l’impegno di curare un giardino o di prenderti cura di un animale perché sai che non fa per te. Ti piace stare a contatto con la natura senza rinunciare alle comodità della vita moderna

Possiedi un’eccellente intelligenza naturalistica. Vivi in sintonia con la natura e sei in grado di gestirla a tuo vantaggio; mostri grande interesse per le scienze e sei desideroso di comprendere le cause dei fenomeni naturali. Probabilmente ami fare giardinaggio, prenderti cura di un piccolo animale e ti piace stare all’aperto.



OROSCOPO ARIETE

21 MARZO - 20 APRILE Tenete sotto controllo i nervi e non precipitate un giudizio su una persona che non conoscete ancora bene, potreste pentirvene quando sarebbe ormai tardi per rimediare! Qualche contrattempo al lavoro non giustifica il vostro malumore con il partner! GIORNO OK: 21

GEMELLI

22 MAGGIO - 21 GIUGNO E’ il momento di recuperare rapporti persi, di iniziare a credere ad un sogno, di ritrovare quella magia amorosa che avevate dimenticato. Il ritorno di Saturno vuole sincerità e concretezza. Cercate di non mentire a voi stessi, di non indossare altre maschere. GIORNO OK: 28

tamtam 63

TORO

21 APRILE - 21 MAGGIO La situazione professionale si potrebbe rivelare instabile, soprattutto se dovete concludere un affare o terminare un progetto. Qualcosa potrebbe rallentare entrambi, ma invece di agitarvi subito, prendendovela con chi non ha colpe, cercate di mantenere la lucidità!

GIORNO OK: 3

CANCRO

22 GIUGNO - 21 LUGLIO Spostatevi, viaggiate, comunicate il più possibile. Mettete al bando la pigrizia invernale e dateci dentro con vivacità e parlantina, solo così otterrete ciò che volete. E’ un mese ottimo per concludere affari, per dare smalto alla vostra attività lavorativa. GIORNO OK: 11

LEONE

VERGINE

È consigliabile avere più cura del proprio benessere psicofisico. Un semplice ma efficace taglio di capelli può essere d’aiuto, così come un massaggio rilassante, magari in compagnia, oppure, perché no, in una dolce solitudine che stacca dalla routine.

Qualcosa si smuoverà, si concretizzerà, potrete tentare e agire per ottenere ciò che desiderate. Cercate per tutto il mese di andare incontro agli altri con animo generoso, non ve ne pentirete. Il vostro fascino personale è in vena di conquiste e ritorni di fiamma.. GIORNO OK: 25

23 LUGLIO - 22 AGOSTO

23 AGOSTO - 22 SETTEMBRE

GIORNO OK: 19

BILANCIA

SCORPIONE

23 SETTEMBRE - 22 OTTOBRE Attenzione a non litigare, non accendete inutili discussioni, non fatevi prendere dall’ira. Ricordate: prendete un respiro, uno, due e tre, altro respiro e poi agite. L’ira è facile e passeggera, le azioni e le parole dette rimangono anche dopo il perdono. GIORNO OK: 7

23 OTTOBRE - 22 NOVEMBRE Venere torna a far brillare i vostri occhi e i vostri sentimenti. Vi sentirete decisamente meglio di umore e anche il fisico ne trarrà giovamento. Eccovi pronti a ripartire per la strada del cuore, innamorandovi di nuovo, abbandonate le paure e rischiate! GIORNO OK: 13

SAGITTARIO

CAPRICORNO

23 NOVEMBRE - 22 DICEMBRE La formichina che è in voi troverà molliche di pane perfette per la vostra bisaccia. Attendete con fiducia l’estate per prendere decisioni importanti riguardo la vita finanziaria. Non è ancora tempo di lauti guadagni, ma di conservazione di quelli già esistenti. GIORNO OK: 20

ACQUARIO

21 GENNAIO - 18 FEBBRAIO Il lavoro riprende un ritmo veloce, corroborante, stimolante al massimo. E’ arrivato il momento di mettere in cantiere nuove soluzioni e per pretendere ciò che sentite di meritare. Non fatevi più scavalcare da colleghi meno bravi e meno efficienti di voi.

GIORNO OK: 30

22 DICEMBRE - 20 GENNAIO La salute è buona, ma tenete conto di un grande rinnovamento di energie e quindi adattatevi ad essere più attivi e a controllare la pressione. Un buon ritmo e buone abitudini quotidiane, anche alimentari, vi doneranno una forma smagliante che farà invidia a molti!

GIORNO OK: 17

PESCI

19 FEBBRAIO - 20 MARZO Vi sentite sempre insicuri sulle vostre entrate, è un periodo di “vorrei ma non posso”. La pazienza è d’obbligo. Molto bene tutto quello che arriva da immobili, case e società. Il denaro vi preme soprattutto dal lavoro, ma sappiate aspettare: otterrete la giusta ricompensa.

GIORNO OK: 9





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