SurVivArt Magazine N°1

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© SurVivArt - Art Magazine Online N.1

ART...

After All a brief introduction to Art since the Covid19 spread

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Catalogo Direttore Generale ZANUS Stefano

Testi e Recensione critiche

ZANUS Stefano CUDIN Gianpietro FIASCONARO Patrizia PERIN Siro QAMAR

Progetto Graf ico QAMAR

Casa Editrice © SURVIVART PROJECT 2020

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Presentazione

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SOPRAVVIVERE Vivere - Arte di Stefano Zanus Nasce il Progetto SurVivArt ! L’arte di chi la fa, di chi la usa, ne parla o solo la guarda. L’arte che è il tubo catodico della nostra fantasia. L’anno duemilaventi iniziato come molti, con progetti in programma a medio e lungo termine dopo pochi mesi prende in contropiede il Mondo! Molti stati chiudono le frontiere, come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, ma anche nei paesi europei dell’area Schengen (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera) non si circola più liberamente. questa è una delle tante limitazioni che d’ora in poi verranno prese anche da altre Nazioni ed in modo sempre più restrittivo senza essere certi di quando finirà. Ma quello che nessuno potrà fare è limitare i confini dell’arte. Quotidianamente questi confini sono travalicati dagli artisti che con i prodotti del loro intelletto riescono a profondere la voglia di sopravvivere. Con il “progetto internazionale d’arte survivart” si vuole raccogliere questa grande sinergia in un’unica testimonianza e renderla pubblica! Tutta la storia dell’umanità è stata soggetta a grandi mutamenti dopo eventi che hanno cambiato le abitudini della gente e questo progetto vuole in primo luogo documentare come gli artisti hanno reagito dopo l’evento pandemico del 2020 ed in pratica scrivere quella che sarà la Nuova Storia dell’arte visiva contemporanea. Per fare questo, chiamiamo gli stessi artisti che forniranno la loro testimonianza con le loro opere che per questo motivo, non dovranno essere antecedenti all’anno 2020 o almeno rielaborati da questa data. Il primo strumento del progetto è questo Catalogo, che ha una data di inizio ma non una di chiusura, in quanto man mano che gli Artisti aderiscono verranno di volta in volta inseriti. Un Catalogo diverso, perché non ci saranno artisti storici del passato, ma tutti quelli che stanno lavorando per il futuro!

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Stefano Zanus “Responsabile del Progetto”

Stefano Zanus è un'artista poliedrico, la sua cultura multidirezionale lo ha portato a sviluppare molteplici tecniche artistiche: pittore, grafico, fotografo, scultore, creatore di installazioni, performer, giornalista, animatore di attività artistiche. Un’esperienza tecnico-umanistica lunga quasi cinquant’anni, tutta all’insegna della curiosità, della sperimentazione, della ricerca di nuovi modi e tecniche per esprimere il contemporaneo. Veneziano, diplomato in maturità tecnica, dipinge da autodidatta e si avvicina alla fotografia come “paparazzo”. Nel 1968 la sua prima mostra personale. Nel 1973 va ad apprendere le tecniche incisorie alla Scuola Internazionale della Grafica. Nel 1999 iniziano le sue sperimentazioni di “Dripping Light Art”, dove il supporto fotografico è usato come tavolozza. Tra i tanti eventi che l’hanno visto protagonista, da segnalare la partecipazione a due mostre collaterali della 51° e 53° Biennale di Venezia: “kamikazeartwork n.1” e “krossing”.

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SURVIVART di Gianpietro Cudin Il mondo dell'arte va verso un concetto che si scosta dalla realtà, in un mondo di significati che possiamo dire " una continua ricerca del senso della vita", superando la regola di libertà limitata, perché l'arte può esprimersi in qualsiasi forma. Una realtà idealizzata è spesso manipolata, tutto secondo una proiezione che l'artista ha del suo fare, del suo bisogno di esprimersi, accostando materiali in un pensiero evocativo della capacità creativa. Il desiderio di una ricerca poetica originale, elabora una visione delle cose, degli oggetti, della materia, evocando spesso il proprio pensiero interiorizzato nel vissuto. Proporre un lavoro non può essere un fatto isolato o temporaneo, ma il piacere di rompere l'aspetto cinico e indifferente con cui un'opera viene vista perché non conosciuta. Nell' irrefrenabile voglia di esprimersi dell'artista, non va dimenticata la sua forza interiore che ha oggi nel creare una forma e domani un'altra. E' la leva che lo spinge continuamente nell'andare avanti nell' affermazione della propria personalità, dello stile, di una armonia tra il pensiero interiore, il proprio lavoro e la vita!

Survivart

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Gianpietro Cudin “Artista e Pensatore”

Nella sua carriera artistica in continuo divenire, ha partecipato alla Biennale Internazionale della Piccola Scultura di Padova e alla Biennale della Scultura d’Arte Dantesca (Ravenna). La curiosità che accompagna il suo animo gentile lo porta ad esporsi a sempre nuove sfide che lo vedono via a Nanao in Giappone per una realizzazione di un tabernacolo ed esposizione di Grafica e Scultura (1982), a Montrèal in Canada per presentare «Immagini» una cartella di grafica dedicata a Carolyn Carson (1983) a Santa Monica - California USA (1997), a Parigi (1998), in Russia, a Mosca per la realizzazione di più opere scultoree: Macchiavelli, Padre Alexander Men, Raoul Wallenberg per i Giardini della Biblioteca M. Rudomino (1996), a Venezia per una «performance» durante la 48° Biennale d’Arte Contemporanea (1999). Ha realizzato il design del soffitto della chiesa di S. Bellino a Padova e una serie di sculture monumentali che sono state collocate in vari punti della città di Padova e di fronte al Castello Carrarese. Dopo aver Realizzato il busto del «Giusto» G. Perlasca presso l’Istituto di Cultura Italiana a Budapest, copia dello stesso busto è stata collocata a Toronto – Canada, nei giardini della sede associativa degli Italiani-Veneti. Nel 2013 ha realizzato un intervento a Forte Marghera con il gruppo Materia Prima e partecipato all’evento collaterale alla Biennale di Venezia presso il Padiglione Tibet sede a Santa Marta.

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KRONOS E KAIROS di Patrizia Fiasconaro La consapevolezza di scrivere una nuova pagina della Storia, di vivere un momento epocale di passaggio si è fatta strada nel 2020, proprio quando la natura si trovava nella fase di transizione dall’inverno alla primavera. Fu quella volta in cui l’umanità, la nostra umanità, in tutto simile a un formicaio caotico e sfuocato, si trovò improvvisamente costretta a inchiodare, a spingere con forza sul pedale del freno. Con l’auto bloccata in mezzo alla strada, di fronte ad una voragine appena spalancata, il cuore in gola, la testa che girava per la paura e l’ebrezza dello scampato pericolo, ha cominciato a sperimentare qualcosa che -più di un contraccolpo- aveva il sapore del contrappasso: l’essenziale, finalmente smascherato, stava trasformando gli impazienti in pazienti, gli invisibili in visibili, la forza in fragilità, il necessario in superfluo, la vicinanza in distanza e, inesorabilmente, poneva in stand-by assieme alle feste, ogni rituale associativo e lavorativo. Dismesse le maschere del carnevale e della vita, se ne dovettero indossare altre, asettiche, senza sorriso e senza pianto: i nuovi volti di un mondo messo in fila, ingabbiato in un gigantesco, mostruoso condominio, da cui non si poteva uscire. La gente, affacciata ed esposta al davanzale di miliardi di quotidiane finestre, mentre imparava a guardarsi a quadratini, cercò di trasformare in normalità quello che normale non era: ripulì casa, si dilettò a cucinare, sostenne un esercito silenzioso di nuovi eroi, cantò sul balcone, allenò il corpo tondo e goffo sulla piastrella della cucina, si sentì cullata da pubblicità create per sostenere fragili emozioni di un’umanità sospesa. Obbligata a vivere in isolamento, privata di ogni contatto, la società fu costretta a sperimentare alla rovescia la sindrome di Asperger e, nella difficoltà di non riconoscersi, di non rincontrarsi e di non capire più nulla, entrò in panico. Il grandioso reticolo in cui tutto sarebbe dovuto apparire sotto controllo -dalle scadenze alla razionalizzazione delle paure- mostrò le sue crepe: cercare la quadratura del cerchio tramite infiniti numeri di statistiche e percentuali, coniare slogan per tenere insieme nostalgie e speranze, assenze e presenze, solitudini e convivenze obbligate, libertà

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e prigioni, ebbe il sapore di un placebo utile per esorcizzare paure e scoramenti, ma non servì a ripartire: la consapevolezza che quell’evento inatteso, arrivato da Oriente, avrebbe avuto una portata rivoluzionaria esibiva drasticamente il biglietto di sola andata: la vita non sarebbe più stata quella di prima. Per sopravvivere bisognava cambiare ottica, partire dall’etimo della parola crisi, momento in cui Ippocrate, di fronte al malato, respirando l’olezzo di piaghe in putrefazione, cercava di leggere -tra le pieghe della sofferenza- i segni di speranza e di vita. Crisi in medicina era la sottile lama del rasoio che separava morte e vita, dando a ciascuna la medesima possibilità. Ecco, per non avere solo paura del futuro si doveva ripartire proprio da questa duplicità semantica, smarrita nella polvere dei secoli. Crisi era anche sfida. La prima sfida riguardò la percezione del tempo: l’obbligo di stare a casa trasformò Kronos - terribile divoratore di figli- in Kairos, dono. Il tempo si dilatò, divenendo preziosa sacca di riflessione, inatteso spazio di ripensamento. Qui, prima della politica e dell’economia, ritrovò vigore l’arte: riflettendo, raccontando, interpretando nell’immobile attesa, cominciò a rielaborare il lutto; poi, intuendo, pre-sentendo e progettando si fece carico di una nuova responsabilità: traghettare il fragile malato verso la resilienza. Lo fece con l’incisività delle pennellate e il vigore della materia plasmata, con la luce della fotografia e con l’occhio della telecamera, con la pregnanza dei versi e la forza delle lettere. L’arte trasformò la disabilità collettiva in nuova abilità, parlò di nuove opportunità, usò tocchi di originalità per rompere lo spirito gregario ed evitare la sparizione, lo smarrimento totale. Lo fece lacerando griglie, superando confini reali e virtuali; cercò di risocializzare monadi alienate e sempre connesse con nuove domande e nuove risposte, creando esili ponti per andare oltre la voragine abissale. Se ci riuscì nel suo intento globale lo racconterà un’altra storia, intanto a ciascuno di noi sia dato di cogliere e vivere questa sfida. Buon passaggio a tutti!


Patrizia Fiasconaro “Mediatrice tra artista e pubblico”

Patrizia Fiasconaro ha studiato a Venezia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, laureandosi con il massimo dei voti nel 1991 discutendo una tesi pioneristica sul ruolo della donna in Platone e nelle società antiche, da cui è poi nato un manuale per le scuole superiori e l’Università (edito da Paravia). Vive a Mira e occupa una cattedra a tempo indeterminato di storia e filosofia presso il liceo Majorana-Corner di Mirano. Per anni ha tenuto corsi di filosofia presso le Università Popolari di Borbiago e di Dolo, in provincia di Venezia. Approdata al mondo dell’arte grazie alla curiosità e all’urgenza, tutta filosofica, di capire il perché di un’espressione piuttosto che il come, non si è mai riconosciuta nel titolo di Critico d’arte, preferendo per sé quello di Mediatrice tra Artista e Pubblico. Senza mai venir meno a questa vocazione, da quasi trent’anni realizza e presenta mostre d’arte, convegni, lezioni-conferenza ed eventi culturali per conto di Associazioni, di Amministrazioni Comunali e di scuole superiori dell’intero territorio italiano. In varie occasioni è stata chiamata a far parte o a presiedere giurie di Concorsi poetici e artistici. Socia onoraria del Gruppo Forma & Colore dal 1997 al 2016, vi ha ininterrottamente coperto la carica di vicepresidente dal 2004 al 2016. Molti dei suoi interventi sono contenuti in opere di natura filosofica, poetica, letteraria e in cataloghi d’arte.

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IL PERIODO BUIO di Siro Perin Questo è stato un lungo periodo di buio per la cultura: musei chiusi, o con limitati accessi, biblioteche semi-aperte, concerti annullati, teatri chiusi, manifestazioni di vario genere (come ad esempio mostre, fiere, festival, ecc.) posticipate al prossimo. Sembrava che l'arte e la cultura fossero state sospese se non addirittura imprigionate in una sorta di limbo. Insomma durante questa quarantena forzata provocata dall'emergenza Covid 19, le potenzialità del nostro patrimonio culturale passato e presente si sono spente. Ma l'arte, tra gli innumerevoli compiti che manifesta, ha anche quello di interrogare l'uomo, di porgli delle domande sul suo io, su ciò che lo circonda e soprattutto su ciò che gli accade, tentando di favorire riflessioni e, conseguentemente, possibili vie d'uscita. E sempre nel caso di eventi negativi globali quali conflitti e catastrofi e pestilenze, la cultura e l'arte, con il loro agire, si sono mosse nel tentativo di raccontare i fatti (si pensi agli artisti di guerra) consegnandoli ai posteri come simboli eternizzati e moniti. E per avere la conferma di quanto scritto poc'anzi, basta, per esempio, leggere i testi dei letterati, come Giovanni Boccaccio, Alessandro Manzoni e, per rimanere vicino a noi, Albert Camus, e osservare le opere di artisti, quali Mattia Preti, Pieter Bruegel Il Vecchio e Giovanbattista Tiepolo, in cui è stata trattata la tragica tematica del flagello della peste. Oggi, nel ventunesimo secolo, non è più la peste, magari di manzoniana memoria, a colpire l'uomo e la società, bensì la nuova pandemia che abbiamo dovuto affrontare e che risveglia le coscienze degli artisti. L'opinione pubblica e gli intellettuali, ieri come allora, sono dunque chiamati ancora una volta, forse meglio dei politici e degli strilloni di professione, a dare il proprio contributo sul piano morale, sociale e culturale. Chiaramente i mezzi espressivi non sono più quelli di una volta, spesso vicini a una rappresentazione realistica e

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ammantati di richiami religiosi o sacri, ma sono impostati su modalità creative contemporanee molto variegate, tanto che si avvalgono spesso della tecnologia multimediale e dell'informatica. Infatti in questo periodo di lock-down gli artisti hanno continuato, seppur in sordina, a creare, a porsi domande e dunque a riflettere su ciò che accadeva nel mondo, talvolta creando opere dal forte contenuto riflessivo oppure rappresentando semplici rimandi alla natura capaci di elargire momenti di serenità. In questo frangente temporale apocalittico, ci sono state persone che hanno continuato a lavorare per tenere sempre vivo l'aspetto sensibile dello spirito umano, agendo talvolta come visionari Don Chisciotte. Gli artisti hanno cercato di far emergere le inquietudini, lo sconforto le angosce i dolori ma anche la voglia di farcela della società odierna costretta a fermare il suo ritmo frenetico per bloccarsi repentinamente come se fosse piombata dentro un coprifuoco da tempi di guerra. Questo catalogo, impostato secondo la modalità multimediale dei nostri giorni, in modo da essere ancora maggiormente divulgativo, si inserisce in quella scia di manifestazioni per la ripartenza, proponendosi due compiti fondamentali: essere uno strumento per la memoria di ciò che è successo in questi primi mesi del 2020 e trasmettere la voglia di futuro e di rinascita dell'uomo. Ciò comporta un'ulteriore assunzione di responsabilità morale per gli artisti presenti all'interno della raccolta: dovranno impegnarsi veramente, sfruttare al meglio la loro creatività, interrogando se stessi e il mondo con onestà intellettuale in modo da evadere dal banale, da inutili manierismi e ripetitività. Solo così facendo essi potranno essere utili per le generazioni future.


Siro Perin “Storico e Critico d'Arte”

Laureato in Storia dell'Arte Bizantina con una testi sulla "Scultura Esterna Erratica Bizantina a Venezia", dal 2001 insegna materie umanistiche presso Istituti di Scuola Secondaria di primo e secondo grado. Dal 2004 e' il critico ufficiale del movimento d'arte “Materia Prima”. Ha organizzato svariati eventi artistici presso svariati centri d'arte e gallerie, tra cui si ricordano: Business Center dell'aeroporto Marco Polo di Venezia; Galleria Contemporaneo a Mestre con patrocinio della Fondazione Bevilacqua La Masa, Peggy Guggenhein Collection e Centro Culturale Candiani; Palazzo Grassi di Chioggia come evento collaterale all'interno della 51° Biennale d'Arte di Venezia; Forte Marghera (Venezia) come evento collaterale all'interno della 53° Biennale d'Arte di Venezia; “Accademia di Sant'Agostino”, Roma; Galleria “Il Canovaccio”, Roma; Galleria “Gadarte”, Firenze; IV edizione di "Vagiti Ultimi" Atri, Te. Ha presentato mostre collettive e personali di artisti contemporanei come: L. Alinari, F. Angeli, U. Attardi, E. Baj, E. Bajoni, G. Barbisan, V. Basaglia, A. Bomalumi, F. Borghese, R. Borsato, G. Cadorin, S. Campesan, M. Campigli, G. Cardellini, F. Carena, C. Carrà G. Casali, M. Cascella, G. Celiberti, L. Ceschin, G. Cesetti, S. Chia, F. Costalonga, A. Costi, E. Costantini, N. Costantini, S. Dalì, G. De Chirico, A. Del Donno, P. Dorazio, A. Faccincani, T. Festa E. Finzi, S. Fiume, M. Galimberti, G. Giuliani, O. Guarnirei, V. Guidi, R. Licata, M. Lodola, L. Luporetti, L. Marcon, C. Magnolato, Malvisi, D. Marinotto, A. Martini, U. Mastroianni, Movimento Materia Prima (G. Baldessari, G.Negretto, G. Pagliaro, S. Zanus), G. Morandis, A. Murer, G. Novello, R. Nucara, L. Marcon, A. Milesi, A Murer, U. Nesolo, B. Ormenese, P. Penzo, G. Pomodoro, A. Possenti, G. Potenza, Rabarama,

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T. Ravà, M. Romagna, O. Rosai, A. Rossi, M. Rotella, G. Santomaso, Santorossi, Satiam, E. Scanavino, M.Schifano, E. Tadini, O. Tamburi, E. Treccani, G. F. Tramontin, R. Varese, E. Vedova, A. Viani, C. Vighi, T. Zancanaro, L. Zanettin, R. Zanon, e molti altri italiani ed esteri. Ha poi presentato mostre di artisti moderni come : C. Allori, J. Bassano, G. Boldini, G. Fattori, G. fattori, G. Marchini, G. De Nittis, A. Rossi e molti altri Collabora con l'Associazione Culturale I.R.I.S. per gestire gli eventi artistici presso il Centro Culturale “De Andrè” a Marcon (VE), a seguito dei quali è stato realizzato un DVD-raccolta di interviste agli artisti intervenuti dal titolo "La pittura veneta contemporanea". Collabora con vari Comuni ed Enti Culturali in qualità di guida storico artistica di gruppi presso città storiche o altre mostre d'arte nazionali. Ha scritto per conto di alcune gallerie articoli recensioni critiche su giornali come "La Repubblica", "L'Osservatore Romano", "Il Giornale", "Il Gazzettino" e periodici specifici come "Archivio", "Arte e Cultura", "Eco d'Arte Moderna" e molti altri. Ho realizzato una guida storico-artistica su Venezia, edita da “Grafiche Biesse” dal titolo “Per non perdersi a Venezia”, tradotta in cinque lingue; Ha curato l'introduzione critica di numerosi cataloghi di artisti veneti, nazionali ed internazionali tra i quali si ricordano O. Guarnieri, Santorossi, Satyam, F. Costalonga, L. Zanettin, Silviogiovanni Viola, Choi Yoon Sook (Corea), Kiyomi Sakaguchi (Giappone), E. Mazza (RSM), M. Mandelartz (Germania). Ha collaborato con varie emittenti televisive tra cui “Televenezia”, “Televeneto” e “Televenetosat” con interviste e presentazioni di opere in diretta; ho gestito inoltre la rubrica “Il cannocchiale del critico” presso Televeneto e attualmente cura la rubrica televisiva d'arte “Plak Klag whomp”. Ha presenziato in qualità di giudice e critico in premi nazionali ed internazionali Parallelamente prosegue la sua attività di scultore, con mostre nazionali ed internazionali.

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le Arti e gli Artisti

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Albertina Lodi Albertina Lodi nasce a Modena nel 1957. Attratta fin da giovanissima dalle arti decide di frequentare non soltanto le Magistrali ma anche l’Istituto d’Arte al corso di Decorazione Pittorica, percorso di studi completato poi presso l’Accdemia di Belle Arti di Bologna con indirizzo pittura nel 1981. Per un anno frequenterà anche un corso di Cartonist dove apprenderà l’utilizzo dell’areografo tecnica che assieme alla pittura e alla grafica la porteranno ad affermarsi come designer e grafica pubblicitaria presso un suo studio privato. La sua voglia di conoscenza la porterà a contatto con lo scultore modenese Paolo Sighinolfi che l’avvicinerà alla scultura in terracotta. Tuttora vive ed opera a Modena.

MOSTRE Albertina ha esposto molteplici opere di pittura e scultura in diverse mostre collettive a Modena, Guiglia, Castelfranco Emilia, Castelnuovo, Reggio Emilia, Correggio e Grosseto e Treviso. Sarà anche selezionata con una scultura alla Prima Biennale d’Arte di Palermo del gennaio 2013.

Piovra

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CRITICA Il concetto di arte per Albertina Lodi è da intendersi come espressione dell’animo umano che si concretizza in un messaggio sensibile diretto alle persone che lo possono captare. Ma quando questo viatico comunicativo, afferma l’artista, è inficiato dalla relatività e dal pressapochismo, esso genera rifiuto ed incomunicabilità perché diviene solo mero e vuoto iconismo. Su tali presupposti concettuali, Albertina Lodi attribuisce alla sua arte l’intenzionalità di agevolare e facilitare la veicolazione, attraverso idee raffigurate, del messaggio allo spettatore, in modo che questo possa giungere ad una auto riflessione interiore protesa a favorire i buoni sentimenti. Così facendo, ella vuole dunque colpire il cuore di colui che osserva le sue opere, per indurlo così ad una maggiore comprensione di se stesso: questa però non è da intendersi come la sola acquisizione di un dato di fatto razionale, derivato dall’osservazione, ma come la possibilità di giungere alla felicità. Per concretizzare visivamente tale tramite all’auto comprensione, da parte del fruitore, ed alla successiva acquisizione di questa felicità del capire, l’artista si avvale di una sua passionale e personale interpretazione della fiaba:

essa è da intendersi come una narrazione nella quale l’elemento fantasioso, positivo ed edulcorato si mescola alla crudezza concreta della storia vera. In tal modo quest’ultima appare più mitigata e perciò compresa più piacevolmente. Ma non è tutto. Albertina Lodi trasforma i soggetti reali in personali ed affascinanti metafore: in tal modo la figura umana o animale, le costellazioni di segni e di svariate immagini, quali ad esempio l’occhio da intendersi come specchio dell’anima, o la mano da leggere come manifestazione dell’esistenza umana, nonché le molte raffigurazioni mitologiche danno un universo costellato di simboli da leggersi come una sorta di paradigma riflettente, nel quale l’osservatore può rispecchiarsi, riconoscersi, riflettere e perciò…essere felice. In fine per rendere ancora più conturbante questo suo pseudo-mimetismo l’artista, sul piano esecutivo, lo arricchisce con una politecnicità, tra cui spicca l’uso dell’aerografo, strumento, che sapientemente da lei usato, accentua l’atmosfera favolosa dei soggetti. Critico d’Arte Siro Perin

Sogno Natura

Albertina Lodi scultrice e pittrice cellulare 347 4627765 e-mail: albertinalodi@gmail.com https://albertina14.jimdo.com www.premioceleste.it/artista-ita/idu:22370

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Antonino Maria Ferro

Antonino Maria Ferro www.ferroantoninomaria.com

Antonino Maria Ferro (Mazara del Vallo 1967) è diplomato in Elettrotecnica presso l’Istituto Tecnico industriale di Mazara del Vallo, ha lavorato in diversi campi dell’industria e ha frequentato di informatica e sulla sicurezza. Attualmente si dedica a diversi studi (come astronomia ed energia) e lavora presso l’Istituto Scolastico “San Gaspare Bertoni” di Udine. Tra le sue pubblicazioni: Nozioni sull’elettricità per giovani e giovanissimi (Aracne 2012); Nozioni sull’antincendio per giovani e giovanissimi (Aracne 2013); Interpretazione geometrica dei Simboli Cristiani (Edizioni Segno 2013); Perché la buona volontà (Edizioni Segno 2013); Un futuro possibile (Aracne 2014); Esercizi di matematica per giovani e giovanissimi (Aracne 2014); Croci geometriche (Edizioni Segno 2014); Moto perpetuo o future fonti energetiche?(Aracne 2015); Astronomia cubica (Aracne 2017); Identificazione dei corpi celesti nella mappa cubica (Aracne 2018); Ponti viadotti e cavalcavia in sicurezza (Aracne 2019); Cortocircuitatore (Aracne 2020).

antoninoferro67@gmail.com 320-4407748

Croce che emette fuoco bruciando il peccato Nel disegno viene rappresentata una croce, che emette raggi di fuoco allo scopo di bruciare i peccati. Il colore dorato della croce ha come significato l’importanza della croce nella vita dell’uomo. La Croce in “oro” a indicare il Sacrificio di Gesù, “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me. Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire”. Sopra la croce cinque stelle in “oro” [5] ad indicare i cinque continenti dove è presente la Fede Cristiana quindi le Sacre Scritture. Lo sfondo “azzurro ad indicare l’universo, dove risiede Dio” [4] Il disegno è stato fatto con tempera su pannello telato. Colugna Tavagnacco.

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Croce che mette Fuoco

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Bruno Conte bruconte@gmail.com

Raffinato artista, poeta e scrittore, Bruno Conte è nato a Roma, dove vive e lavora. Nelle sue opere, superfici o oggetti, dipinti o rilievi su tela, carta e legno, il pieno e il vuoto si situano in un limbo intermedio fra pittura, scrittura e scultura. In questa realtà nascono oggetti-concetti, messaggi, pagine di lettura rivolte verso lo spettatore curioso. Caratteristici della sua produzione sono i libri lignei e altre opere oggetto come le scatole o i cassetti dove nel buio dei loro interni, interagendo con il bianco delle superfici in primo piano, crea ambigue prospettive di interni e di lettura. La critica ha rilevato in questi lavori un riferimento alla scultura di Melotti, ma qui il recupero di una pittura mentale, sempre legata al rilievo bidimensionale emergente fa diventare questi libri lignei dei paginari da parete dove apparizioni, attrazioni, contagi e narrazioni rendono il repertorio di queste opere contenitori di concetti, analogie e soprattutto enigmi. Significativo per tutto questo è il libro d’artista che, recentemente, Bruno Conte ha prodotto con le Edizioni Peccolo di Livorno, per il n.10 della collana Memorie d’artista dal significativo titolo Divario, pagine di un diario senza giorni. libro nelle cui pagine scorrono in parallelo i pensieri intimi e gli aforismi descritti con parole e le immagini a fronte che seguono i percorsi con pagine scandite dai ritmi di segni o calendari ritmici. Un lavoro sugli accadimenti delle forme che Bruno Conte prosegue con estrema attenzione ed equilibrio dal 1961.

Ponte Cestio

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Isola Tiberina

Gasometro

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San Cosimato

Ex Mattatoio

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Ponte Sant’Amgelo

EUR

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Caterina Vitellozzi Caterina Vitellozzi è nata a Roma ed è laureata in Lingue Orientali. Il mosaico, di cui apprende i fondamenti e le tecniche alla scuola del www.facebook.com/caterinavitmosaicart Gruppo Mosaicisti di Ravenna, rappresenta il punto di partenza del www.instagram.com/caterinavitmosaicart suo percorso artistico che si evolve attraverso la contaminazione di diverse tecniche: dalle procedure del mosaico classico fino ai caterinavit@gmail.com linguaggi interdisciplinari dell’arte contemporanea. Ha anche studiato (+39) 348 4161289 disegno presso la Scuola d’Arte Davinci di Barcellona. Nei suoi lavori combina mosaico e scultura, sperimentando l’uso di diversi materiali (pasta vitrea, marmi, vetro, pietre, alberi, cemento, resine, raffia, etc.). Caterina focalizza la sua ricerca sulla relazione tra umanità, natura e ambiente; i suoi lavori invitano a pause di riflessione e creano stimoli per raggiungere nuovi equilibri per un futuro sostenibile e armonico. www.caterinavit.com

Mostre

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• Novembre 2009 - Collettiva “Il muro di Berlino, 13 agosto 1961 - 9 novembre 1989Galleria 196, Roma • Febbraio 2010 - Collettiva - Galleria 196, Roma • Marzo 2010 - Fiera AAM Arte Accessibile Milano 2010, Milano • Aprile - Maggio 2010 - “Kontakt” - Spazio PwC Experience, Milano • Giugno - Agosto 2010 - “Respirami” - Galleria Svettini, Milano • Luglio 2010 - Collettiva “Ciclo Riciclo” – Chiostro San Paolo e Spazio d’Arte L’Altrove, Ferrara • Luglio 2010 - Collettiva “Eroici Bagliori di Luglio” – Gli eroici furori Arte • Contemporanea, Milano • Luglio - Agosto 2010 - Collettiva “SoWeArt!” – Galleria Rilievi, Roma • Settembre - Ottobre 2010 - Mostra personale “Incomparabile Natura” - Gli eroici furori Arte Contemporanea, Milano • Ottobre - Dicembre 2010 - “Dentro” - Galleria Blanchaert, Milano • Novembre 2010 - Collettiva - Ecopink – Spazio

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Asti, Milano Gennaio 2011 – Collettiva “Pomeriggio di Rinascita”, Ascoli Febbraio 2011 – AAM Affordable Art Fair Milan 2011, Milano Giugno-Agosto 2011 – Collettiva “Invisibili” – Galleria Artidec, Bracciano Luglio 2011 – Installazione “Ri-genesi” in occasione di Direzione Alterità - Teatro India, Roma Settembre 2011 – Collettiva “Human rights?” – Fondazione Campana dei Caduti, Rovereto Ottobre 2011 – Mostra personale “Big Bang Era” Bibliothè Contemporary Art, Roma Dicembre 2011 – Collettiva “Peace Island”, Roma Gennaio 2012 – Colletiva “Materia Oscura” – Montegiordano 59, Roma Febbraio 2012 – Collettiva “Because I love – Montegiordano 59, Roma Febbraio 2012 – Collettiva “Direzione Alterità’” – Rising Love, Roma

• Marzo 2012 – Mostra personale “Sulla via dell’attrazione” a cura di Jean Blanchaert -Milano • Maggio 2012 – Installazione per la scenografia


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dello spettacolo teatrale “Macbeth” –Teatro Keiros, Roma Luglio 2012 – Collettiva “Hortus Conclusus” – Galleria Tila, Helsinki Settembre 2012 – Installazione “Rosso” presso la Galleria Otto, Roma Ottobre 2012 – Collettiva “Mi rifiuto” – Montegiordano 59, Roma Ottobre 2012 – Personale “Vibrazioni di Luce”, rassegna per pianoforte ed immagini– Teatro Keiros, Roma Novembre 2012 – Installazione in occasione della presentazione del libro “Indian emoticons” – Libreria Rinascita, Roma Gennaio 2013 – Mostra personale “Con l’acqua” – Vanio Centro d’Arte, Roma Aprile 2013 – Montegiordano 59, Roma Gennaio 2014 – Mostra bi-personale Trip Advise: Carrara – Roma – Istituto Portoghese di Sant’Antonio, Roma Giugno 2014 – Collettiva “Materia”, Galleria Montegiordano 59, Roma Settembre 2014 – Mostra personale “Life Bubble”, Cortile del Vignola, Stadio di Domiziano, Piazza Navona, Roma Ottobre 2015 – Collettiva in Arte, Galleria Intrecciarte, Pietrasanta (LU) Novembre 2015 – “Paratissima”, Torino Esposizioni, Torino Gennaio 2016 – Mostra personale, Teatro Vascello,

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Roma Maggio 2016 – Mostra personale “Absolue d’Osmanthe Santal du Pacifique” Campo Marzio 70, Roma Novembre 2016 – Collettiva “In 25 per la donna e per I diritti”- Museo civico archeologico polo culturale, Tolfa Dicembre 2016 – Collettiva “Texture” - Villa Brasini, Roma Giugno 2017 –– Collettiva Carrara Studi Aperti Studio La Grotta, Avenza Carrara Luglio 2017 – Collettiva Galleria Intrecciarte, Pietrasanta Marzo 2018 – Collettiva “50 anni fa nello stato dell’arte contemporanea” – Nuovo Regina Margherita, Roma Agosto 2018 – Collettiva – “Arti in mostra” – Chiostro di Sant’Agostino, Veroli Novembre 2018 – Mostra personale – “Mosaic on Skin” – Via del Corso 528, Roma Agosto 2019 – Collettiva – “L’esercito dell’Arte” – Tolfarte, Tolfa Settembre 2019 – Collettiva - “L’esercito dell’Arte” – Palazzo Velli, Trastevere, Roma Ottobre 2019 – Collettiva – “La voglia che ci prende per mano” Museo Civico, Tolfa Novembre 2019 – Collettiva - “L’esercito dell’Arte” – MUG, Latina Dicembre 2019 – Mostra personale – “Mosaicasa” – Via del Corso 528, Roma

Venus

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Catia Capobianchi Catia Capobianchi ca-tia@live.it +39 3388074040

È nata a Bologna il 22 maggio 1968. Attualmente risiede ad Ancona. Diplomata Maestra d’Arte all’Istituto Statale d’Arte di Ancona, ha iniziato a scrivere all’età di tredici anni: poesie, brevi racconti surreali a volte tristi, altri pretenziosi di comica realtà e infine a lieto fine. All’età di diciotto anni ha abbandonato la narrativa per dedicarsi alla pittura, partecipando a vari concorsi tra cui ha raccolto alcuni riconoscimenti. In questo periodo ha messo da parte.il disegno per riabbracciare la poesia.

Mostre • Mostra di pittura contemporanea P.S Lazzaro Ancona • Concorso fotografico “VI edizione di una Settimana in collina” Roncitelli 1 classificata categoria A con i “Due soli” • Mostra collettiva di pittura Senigallia 528 Edizione Fiera fiera • XV Concorso internazionale dell’Adriatico “Pisarum d’Oro” (Premio speciale “FanumFortunae) Fano Pesaro • 2 classificato con “Le memorie e il presente” • Mostra collettiva di beneficienza “ Begnamini” Falconara • Mostra collettiva 3 circolo via Maratta, Ancona • Mostra concorso fotografico nazionale “Premio Macerata” 1 classificato “Addio

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bicicletta” Mostra di pittura Arco Amoroso Ancona Mostra fotografica “Saline Senigallia” Concorso fotografico “Memorial Giannini” Concorso e mostra mercato di pittura Castelplanio 5 classificato Esposto alla Galleria “Il Greco” Esposto alla galleria “Puccini” Ancona Concorso estemporaneo Casteleone di Suasa Collettiva di pittura scuola G Secchiaroli Ripe Ancona Attualmente dipinge con varie tecniche prediligendo l’acrilico.

• Novembre 2019 – Mostra personale – “Mosaicasa” – Via del Corso 528, Roma


Le Ballerine, Acrilico cm 52x67

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Cristina Rossi

Covid

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Pseudonimo- Yago cristinarossi1264@gmail. com

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Elisabetta Castello Elisabetta Castello nasce a Genova nel 1959. È un’artista da sempre, ha impostato la sua vita sul suo bisogno espressivo, ha scelto studi artistici ed ha avuto per tutta la vita dei lavori attinenti al suo percorso, prima lavorando come grafica pubblicitaria nella sua agenzia e dopo come insegnante di arti figurative. Questo le ha permesso di lavorare dipingendo e di potersi inoltre dedicare alla sua inclinazione. Il suo percorso va a toccare diversi stili e strumenti espressivi, passando da tele ad olio e acrilico, all’acquerello e infine al suo grande amore, il pastello, dove vengono ad aggregarsi in modo unitario i vari linguaggi attraverso cui questa artista comunica la propria estetica della vita. L’ incontro con il pastello e’ stato per lei il mezzo rivelatore di una potenzialità espressiva a lungo ricercata, dopo una prima fase di tipo più realista la sua potenza espressiva ha potuto usufruire della nuova tecnica per addivenire a nuovi linguaggi, in cui massimamente l’articolazione tra rappresentazione e creatività ha trovato il proprio medium. Fa parte della Società di Pastello Italiana ed è un’artista professionista riconosciuta Aiapi UNESCO. È presente sui social con le sue pagine di arte fb e Instagram e cura un suo blog personale.

Mostre •

2020/Premio Arte Veneto/Mogliano Veneto/Italia (con

menzione speciale pittura figurativa)

Italia

2020/Arte Genova Fiera Mercato/ Genova/ Italia

2018/Terre di Liguria/Museo del mare/Genova/Italia

2020/Cuvee Art Bistrot/Milano/Italia/ ( bipersonale)

2018/Marcinelle262/Museo del vetro Unesco/Charleroi/

2019/La Signoria Delle Stelle/Spoleto Art/Milano/Italia

Belgio ( con acquisizione delle opere nella collezione

2019/Wall of doll/Genova/Italia/ (opera in permanenza)

privata del museo)

2019/Caput Mundi/Caffè Letterario/Roma/Italia

2018/Scrambled Art/Museo Guareschi/ Brescello/ Italia

2019/Con la luce negli occhi/ Amici di M.Cea/ Fornace

2018/I Dauni / Nikephoros Art/ Vieste/ Italia.

Gola/Milano/Italia

2017/ Prima mostra internazionale di pastello/ Scuderie

2019/Acqui Terme Colours/Sala d’Arte l’Origine/Italia

2019/Ineditus

Tempus/cerchio

Cromatico/Genova/

degli Estensi/Tivoli/Roma/Italia •

2017/ Profondo blu/ Art Saloon / Roma/ Italia

Italia(collettiva con grandi artisti del ‘900, De Chirico)

2017 / Micro Art Show/Gamec / Pisa/ Italia

2019/ Fiori recisi/ San Zeno degli Erzellini/ Treviso /

2017/ World wide art show/ Caelum gallery / New York/

Italia •

2019/Next

US stop/Palazzo

Zenobio/Venezia/Italia

(collaterale della biennale di Venezia) •

2017/ Human Right H2o Unesco / Fondazione Opera Campana dei caduti/ Rovereto/ Italia

2019/Biennale Ville venete/ Ville del Brenta/Treviso /

Italia

2017/ Milan Biennal of Art/M.A.D. Gallery/ Milano / Italia

2019/Arte Genova Fiera Mercato/Genova/Italia

2017/ Dentro di me/Divulgarti / Genova/ Italia

2018/Collettiva

2017/ La memoria dell’acqua /Divulgarti/Galata Museo

Milano / Italia

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2018/I percorsi della mente/ Biblioteca Berio/ Genova/

Gaudium/associazione

Gaudium/

del Mare / Genova/ Italia


• •

2016/ Adunanza Top of Art/ M.A.D. Gallery/ Milano/

2016/ Genova Art Expo / Satura Gallery / Genova /Italia

Italia

2016/Art Rome Gallery/ Flyer Gallery / Roma /Italia

2016/ 2nd Satura International Contest /Satura Gallery/

2016/ LO Art/ LO Gallery/ Bergamo/ Italia

Genova/ Italia

2015/Imago,I miei ri-tratti/ Satura Gallery / Genova /

2016/ Love Valentino / Galleria Accorsi / Torino/ Italia

2016/ MadBdays / MAD gallery / Milano / Italia

Italia (personale) •

2015/Prima mostra nazionale di pastello/ Sabaudia/ Italia

Parola d’Artista Questo pastello è dedicato alle mamme, alle notti in bianco, alla stanchezza, alle occhiaie per il sonno mancato, alle tisane in piena notte, ai capelli scomposti e alla vestaglia buttata sulle spalle un po’ curve. Una stanchezza che però resterà nel cuore come uno dei periodi più belli e intensi della vita.

Madre,

pastello morbido su cartone vegetale cm 25x30

Elisabetta Castello Cell. 3383849219 elisabetta.castello.art@gmail.com www.facebook.com/ ElisabettaCastello.Artista www.instagram.com/eli._.art www.elisabettacastelloart. blogspot.com

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Elvis Giorgini Nato nel 1982, sin da subito attratto dall' arte, dalla pittura dei grandi artisti , partendo dagli affreschi nei palazzi e nelle chiese fino ai murales, graffiti e alle opere più attuali. Nel 2015 ho iniziato a dipingere seguendo un percorso da autodidatta, guidato dai sentimenti. Ho trovato sin da subito interessante e quasi necessario creare qualcosa che descrivesse le emozioni, esponendo le immagini ed i contesti creati dalla mia mente. Quello che dipingo è la mia personale reazione a quello che mi succede intorno, i temi di attualità per esempio o comunque a tutto quello che mi impressiona, mi colpisce e mi emoziona è per me fonte di grande ispirazione. Mi identifico principalmente nello stile metafisico o nel surrealismo, anche se talvolta sento la necessità di svariare con opere astratte e più istintive. Realizzo quadri su misura e personalizzati su commissione. Sperimento tecniche come: applicazioni di vari materiali, sabbiatura, foglia d' oro. Dipingo sia su tela che su pannelli di legno, utilizzo colori a olio, acrilici e occasionalmente smalti e spray. Presente sia su Instagram che su Facebook come artista

MOSTRE • •

Agosto 2017 : Critica del pittore Andrea Tassini -

pubblicazione sulla rivista ART NOW Serradifalco

- 2017/2018 : Corso di pittura a olio presso Accademia

Edizioni dell' opera "Il desiderio di volare" , febbraio

Romagna di Cesena con il maestro pittore Claudio

2020.

"Malvides" al Comune di Cesena (FC)

Marostica con 3 opere. ANNULLATA CAUSA CORONA

- 10/06/2018 : Esposizione personale al Dismano Festival

VIRUS •

- Dal 10 Novembre 2018 (Inaugurazione) : Esposizione

- Commento audio da parte del Critico e Storico d’ arte Marco Dolfin pubblicato anche su Facebook.

- Mostra PREMIO VENETO ARTE 2020 organizzato da

Cervia (RA)

“ARTIST PROMOTIONS 360” a Mogliano Veneto dal 12

- Dal 14 al 30 Novembre 2019 : Mostra a Palazzo Zenobio

al 14 Giugno 2020

di Venezia a cura del critico d'arte Giorgio Gregorio Grasso con l' opera "La Venere e la metamorfosi"

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- Dal 23 Aprile al 13 maggio 2020: Biennale Ville Venete – Edizione Vicenza Verona. Gli alfieri dell’arte, Castello di

di 8 opere per un anno presso Showroom Idroexpert di •

- 05/02/2018 – 19/02/2018 : Esposizione del quadro

di Cesena, con 12 opere •

- Premio della Critica con targa di riconoscimento e

Cesenatico.

Lasagni. •

- BIENNALE DEI NORMANNI , Monreale dal 12 al 18 settembre 2020 con l’ opera “Natura indifferente”


Un Virus chiamato Uomo, tecnica mista cm 50x50

Elvis Giorgini www.pitturiamo.com 348 6379460 giorginielvis@gmail.com Facebook Elvis Giorgini Instagram elvisgiorgini_artist

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Fabrizio Campanella Nasce nel 1965 a Roma, dove vive e lavora. Espone in Italia e all’estero dal 1990. E’ invitato a numerose mostre di rilievo nazionale e internazionale tra cui la XIV Quadriennale di Roma, il LII e il LVII Premio Termoli, il XXIX Premio Vasto (sala personale con Achille Pace), il XXV e il XXVII Premio Sulmona, il IV Premio Città di Laives, la II Edizione della rassegna “Hommage à Vlado Gotovac” presso la Galleria “Klovicevi dvori” di Zagabria, la XLVI Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea della Galleria Civica di Termoli (“Intenso Essenziale - Evoluzione dell’Astrattismo in Italia”), la rassegna “Dal Futurismo ai Percorsi Contemporanei” presso il Naval Heritage Museum di Tivat (Montenegro). La sua prima personale è del 1992 alla Galleria "La Gradiva" di Roma, presentata in catalogo da Silvano Giannelli. Tra le personali successive si menzionano, sempre a Roma, quelle del 1996, del 2000 e del 2008 allo “Studio Soligo” (rispettivamente a cura di Domenico Guzzi, Mario de Candia e Gianluca Marziani), quella del 2009 allo “Studio N.I.R.A - Nuovi Indirizzi di Ricerca Architettonica” (a cura di Stefania Caforio), quella del 2001 all’ “Osservatorio per le Arti Visive” di Salerno (nell’ambito del ciclo “Sistemi Cognitivi dell’Arte – Media e Tecnologie dell’Arte Contemporanea”) e in ultimo, a cura di Gianluca Marziani, quelle del 2012 a Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, del 2013 a Palazzo Ca’ Bonvicini (nell’ambito degli Eventi Collaterali della LV Biennale di Venezia) e del 2014 all’Officina delle Zattere di Venezia. Già iscritto ad “Art Club International”, l’associazione artistica indipendente rifondata da Piero Dorazio nel 1995, ha inoltre al suo attivo una nutrita serie di presenze in cataloghi, stampa quotidiana, riviste di settore, case d’asta, rubriche televisive specializzate, collezioni pubbliche e private.

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mail@fabriziocampanella.com

Mad Man, 2020 Acrilici su tela cm 80x100

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Federico Scomazzon Federico Scomazzon nasce a Bassano del Grappa (Vicenza) nel 1960 e in questa bellissima città vive e lavora. Fin dall’adolescenza manifesta abilità e passione per il disegno a matita realizzando principalmente paesaggi e nature morte. Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90 si avvicina all’arte figurativa approfondisce la conoscenza con alcuni pittori, tra cui ricordiamo il Maestro Gianfranco Pellizzoni. Federico Scomazzon inizia un percorso artistico basato principalmente sullo studio della ritrattistica, studia ed elabora ritratti, figure immobilizzate si arricchiscono di suggestione, sguardi profondi e posture complesse diventano protagonisti delle sue opere. Da autodidatta, nel 1999 si appassiona alla ritrattistica, tematica centrale della sua produzione pittorica. Affina sempre più le tecniche pittoriche del ritratto utilizzando matita e carboncino. Si confronta con il lavoro di artisti italiani e stranieri apprendendone i segreti e le varie tecniche. Nel 2008 frequenta un corso di ritrattistica negli Stati Uniti approfondendo le sue conoscenze nella realizzazione di ritratti sempre più particolareggiati. Negli ultimi anni, Federico Scomazzon segue con passione la corrente dell’iperrealismo, realizza riproduzioni quasi meccaniche della realtà, elabora il soggetto immortalandolo in una composizione dagli effetti fotografici. Scomazzon propone una realtà percepita e ripresa dal suo stesso sguardo, una continua ricerca della perfezione ed ininterrotti apprezzamenti da parte del pubblico lo inducono ad affacciarsi al mondo espositivo presentando le sue opere in mostre d’arte contemporanea; numerose gallerie d’arte presentano le sue opere ottenendo successo di visitatori.

Mostre • 21/3 31/3/2014 partecipazione con 6 opere alla collettiva RITRATTO Galleria Art Expertise di Firenze • Artista pubblicato sulla rivista Euroarte nel mese di Giugno 2014 • 01/06 30/06/2014 partecipazione al XII Premio Visionarie Galleria RossoCinabro Roma • 25/7/2014 31/8/2014 Artista selezionato a rappresentare l’Italia alla Rassegna Internazionale d’Arte di Bratislava (Rep. Slovacca)

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• 16/11 23/11/2014 1° Premio Arte Catania • 12/05 22/05/2015 Artlove Napoli • 13/06 22/06/2015 Fra tradizione e innovazione Artisti europei da non dimenticare Napoli • 15/07/2016 28/02/2017 Marcinelle 1956 Art Exibition Veneto Abruzzo Sicilia • 08/04/ 09/04/2017 Omaggio a Frida Palazzo della cancelleria Roma • 16/09 24/09/2017 2° Festival dell’Arte figurativa dell’Iperrealismo e del ritratto Civitavecchia


Critica Scomazzon, artista dalla tecnica impeccabile, si diffonde nella ritrattistica con una resa oggettiva perfetta senza che il risultato stesso possa meccanicamente definirsi fotografico. I soggetti ritrattati, piuttosto, non posano in atteggiamenti da studio descrittivo e analitico ma si mostrano per la loro concreta verità fenotipica, dalla quale poter saggiare quell’intima essenza fermata, come di un attimo fuggevole come di una vita eterna. Del resto l’oggettività del segno, a matita o a carboncino, si sgrana in atmosferici passaggi modulati e supportano la possente plasticità della figura, al cui sguardo si concentra il lirismo dell’anima. Qui, attraverso gli occhi ritratti, Scomazzon ci insegna a vivere e a condividere il vero pathos dell’umanità, i suoi silenzi profondi e i suoi profondi sogni anelati. Critico d’Arte e curatore Dott. Mauro Fantinato

Black&White #2 grafite su carta 30x42 cm

Federico Scomazzon Art Drawing Studio in Vicenza mail fscomazzonartist@gmail.com www.fscomazzonartist.wixsite.com/website

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Filippo Gurrera Gurrera Filippo Pittore nasce nel 1984 il 25 gennaio a Palermo. Giovane ex pugile, pur conseguendo il titolo di campione regionale decide di lasciare la boxe per dedicarsi alla pittura. Egli intraprende studi di Pittura presso le Belle Arti. Nelle sue prime opere vi sono molte vedute urbane, folle, architetture, interpretate come se si trattasse di un sogno. Filippo parla della realtà di tutti i giorni filtrata dal nostro subconscio e restituitaci sotto forma di sogno. Porta avanti la sua ricerca basandosi sulla luce e sul colore, in particolare sulla porzione di luce che il nostro occhio riesce a percepire cercando di trasporla sulla tela attraverso la distruzione della figurazione. Sarebbe naturale chiedersi come si fa a parlare al tempo stesso di figurazione e astrazione nella stessa opera, in realtà non si tratta di due generi diversi, ma di un lento passaggio che lo ha portato ad analizzare il paesaggio naturale non più soltanto per la sua rappresentazione realistica ma a filtrarlo attraverso una visione personale. Il paesaggio naturale nasconde sempre aspetti oscuri e misteriosi che cerca di sviscerare e raccontare come per esempio in “Fontana di petrolio”,è questa componente losca ad attrarlo,in quanto un bosco meraviglioso apparentemente incontaminato può trasformarsi attraverso l’intervento umano in qualcosa di spaventoso. Assume altre volte un valore simbolico e sacrale come nel quadro “Apparizione” in cui l’elemento dell’acqua riporta agli elementi primordiali e al tempo stesso al rituale religioso. Utilizza la realtà, ma per distruggerla e ricreare una sorta di realtà alternativa in cui i suoi segni riportano alla mente l’idea di elettricità e movimento creando cosi una dimensione astratta

MOSTRE Nel 2004 comincia a fare le sue prime esposizioni presso i cantieri culturali della Zisa di Palermo. Nel 2006 partecipa ad una collettiva presso i cantieri culturali della Zisa organizzata da Marco Cingolani ed Alessandro Bazan dal titolo “Nervi Saldi “e nello stesso anno esegue una mostra per il comune di Palermo. Nel 2008 gira un cortometraggio di 24 minuti intitolato “Never the first one” con la partecipazione di tredici pittori italiani. Nello stesso anno viene recensito per alcuni giornali come “Cronaca vera” , “Inside”, e dal “Giornale di Sicilia”. Nel marzo 2009 partecipa ad una collettiva insieme ad artisti come Davide Nido, Francesco Lauretta, Dani Vescovi dal titolo “Copio Proietto Incollo”. Nel 2010 realizza una persona presso l’Université de valenciennes et du Hainaut-Cambresis, Lille Francia. Nel 2015 parteciperà alla “Biennale d’Arte di Palermo” e nel 2020 riceverà il “Premio Arte Cairo Editore” e il “Luxembourg Art Prize”.

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Bagnata, 2020 olio su tela cm 20x30

Filippo Gurrera 392 387 0281 - 328 030 7808 info@filippogurrera.com filippogurrera@libero.it www.filippogurrera.com

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È Primavera, 2020 Olio su tela cm 80x70

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Tratto, 2020 Olio su tela cm 80x60

Gallo Rosito, 2020 Olio su tela cm 40x40

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Franca Sacchi f.sacchi@tiscali.it

CRITICA I racconti dall’Es

A differenza della musica, della poesia e della danza, l’arte non ha a disposizione la dimensione del tempo. L’immagine ci si presenta davanti tutta insieme, simultaneamente, nella sua perentorietà. Non c’è un percorso, un’attesa, una progressione: è un confronto diretto, muto e forte. Franca Sacchi ha attraversato numerose e diverse esperienze espressive, ha messo alla prova la sua sensibilità e la sua creatività in forme differenti, come la musica, la danza, il canto, il controllo del gesto, ma sempre con un preciso punto di riferimento: il punto di contatto tra il mondo interiore e la sua manifestazione. Tutto ruota intorno a questo delicatissimo snodo del nostro vivere, il rapporto fragile e indispensabile tra le vibrazioni dell’anima e la manifestazione fisica, corporea, relazionale. Accostandosi alla pittura quasi come uno sviluppo fisiologico e indispensabile di un percorso artistico continuamente variato e sensibile, Franca Sacchi indaga il limite tra lo spazio (vale a dire la dimensione caratteristica delle arti figurative) e il tempo (indispensabile per le fasi della elaborazione del dipinto, ma “riassorbito” nell’aspetto finale dell’opera). E’ qualcosa di molto simile al “varco” cercato da Montale: l’angolo sottile, il passaggio segreto, il filo che ci accompagna mentre attraversiamo il labirinto, il desiderio struggente di conoscere, persino di “vedere” qualcosa che sentiamo, avvertiamo, ma non riusciamo a descrivere. Ed è particolarmente significativo il fatto che i dipinti di Franca Sacchi siano intitolati “racconti”: uno dopo l’altro, sono come pagine di una storia, di un’avventura. D’altra parte, i quadri di Franca Sacchi sono astratti: Si presentano come campiture preziose d’oro su fondi compatti e neutri, in una consapevole rinuncia di qualsiasi “realismo”: mancano del tutto volume, ombra, prospettiva, ipotesi di riconoscere forme riconoscibili, riconducibili a oggetti o situazioni. Il “racconto” si dipana lungo momenti affidati completamente alla sensibilità di chi guarda. Formatasi come musicista, l’artista sa bene che il rapporto tra l’opera d’arte e il pubblico non si limita certo ad una banale esperienza dei sensi, ma deve passare attraverso una ben più profonda comunicazione interiore. Come le note di un concerto, le pennellate d’oro non hanno un esplicito ed oggettivo “significato”, ma ciascuno di noi ne coglie una risonanza, una vibrazione, un’eco diversa. In questo senso, i quadri sono molto simili a quanto Franca Sacchi scrive a proposito del canto: per “favorire uno stato mentale di totale concentrazione e di intenso sentire”, la voce (o, nel nostro caso, la mano che regge il pennello) “viene considerata come uno strumento musicale”. Nel canto non vengono usate parole, e nella pittura non vengono proposte immagini realistiche, “perché sarebbe un limitare l’espressione di un sentimento molto forte e coinvolgente sia per chi canta o suona (o dipinge), sia per chi ascolta (o guarda). Ecco che, nello stringente paragone con la musica e il canto, anche nella pittura si affaccia la dimensione del tempo, alla quale accennavo all’inizio. Nella loro immediatezza, i quadri di Franca Sacchi suggeriscono a che guarda l’immersione in un “tempo” interiore: nati dall’esperienza personale, ci vengono offerti come occasioni di un itinerario interiore. Onde, boccoli, gocce, nuvole, sagome: i tracciati dei segni sono frammenti di un alfabeto segreto da decifrare, forse anche di un’immagine da ricomporre. Sono una finestra aperta sulla libertà dei sentimenti, o forse, dato l’uso del metallo più prezioso e lucente, le schegge di uno specchio in cui veniamo inviati ad affacciarci. Certo, l’eleganza “classica” dei quadri, il rapporto sempre riuscito tra formato, segno e colore, fa sì che i quadri di Franca Sacchi possano essere osservati in una chiave anche semplicemente formale: sono, per così dire, “belli” e piacevoli in sé, come espressione di un equilibrio formale dietro il quale si sente l’autorità serena di millenni di storia dell’arte. Ma questo aspetto, sia pure appagante, è solo una parte di quanto ci viene offerto: l’inizio di un percorso, l’incipit di un “racconto” cui Franca Sacchi, con dolce fermezza, ci invita.

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di Stefano Zuffi


Racconti dell’Es, Vernice su tela cm 18x24

Racconti dell’Es, Vernice su tela cm 18x24

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CRITICA Leggiadre ed auree scansioni musicali Sono molti e diversificati gli interessi nel settore della comunicazione visiva e, pertanto, emotiva, che Franca Sacchi nutre, elabora e vive nella sua tipica concettualità. Tutte le sue diverse ed elaborate connotazioni ed espressioni hanno un denominatore comune: l’arte – comunque concepita, ideata, codificata, interpretata nelle sue diverse espressioni – rappresentata nella forma più congeniale ed idonea ad essere compresa. Il ritmo così concepito, cadenzato e suadente nelle volute o accettate scansioni musicali da lei interpretate, è studiato ed interpretato in simbiosi con il maestro che ne ha codificato la musica sul pentagramma. Scansioni che con leggiadria interpreta in volute aeree che delimita nello spazio: comunicative movenze che danno la sensazione di una sequenza di passi nel ritmo della danza. Sintetizzate nell’aureo cromatismo li evidenzia, con sobria e pastosa densità, sulle tele per materializzarne quei principi ispiratori che presiedono all’antica arte pittorica. Così manifesta il desiderio di partecipare la sua intima vitalità, dando configurazione armonica ai colori che illustrano la fonte della vita divinizzata nell’arte, espressa in tutte le sue forme. Configura così il suo modo di interpretare ed esprimersi nella musica, nella danza, nella pittura. Individuando nel metallo principe che regola l’economia di mercato, l’oro, inteso anche come fonte preziosa di purezza, nobiltà e valore, lo asserva alla propria capacità elaborativa affinché possa comunicare il dramma della sua privazione o la gioia del suo evidente possesso. E’ la sua testimonianza della subdola compattezza del metallo e irretisce e concupisce le masse ma anche la creatività che esprime nelle opere con sinuosa e fluttuante armonia dalle volute e invitanti fibrillazioni, quasi movimentate dai tentacoli e dagli invitanti richiami. Sono i suoi dipinti, “racconti dall’es”, testimonianze di stati d’animo che superano l’attualità curiosa, il linguaggio usuale e consueto, ma lanciano messaggi riservatissimi capaci di comunicare introspettivi e latenti mondi interiori comuni a chi sensibilmente riesce a guardarsi dentro. Il suo è un aiuto a compenetrare per capire, il semplice e complesso, personale, mondo interiore. Vi è da chiedersi – osservando la estrema sintesi grafica e cromatica mediante le quali esprime la sua elaborata concettualità – come può indurre la fruizione a seguirla? Questa domanda, che potrebbe apparire ad alcuni interlocutori apparentemente superflua, si pone perché quanto da lei viene nelle opere rappresentato non sempre diventa comprensibile, anche se le sue articolate configurazioni, caratterizzate da sottili differenziazioni, non dovrebbero porre problemi a chi è aduso a recepire un linguaggio d’arte. La spiegazione va ricercata proprio nella linea dalla Sacchi ordita perché lascia intravedere quei concetti che ognuno può sviluppare seguendo le sensazioni ricevute ed aiutato dalle movenze che l’oro materico, il colore elaborato in variegate campiture, “disegna” sul manufatto usato: la masonite. E’ indubbiamente il suo un particolare e difficile, anzi direi molto personale, “linguaggio” di non facile accesso se si è prevenuti, nel senso di non riuscire ad aprirsi completamente al suo nuovo “dire” perché si è “vincolati” da preconcetti, cioè da quelle immagini cui la mente e gli occhi sono adusi. Se, invece, ci si apre ad “entrare”nel dialogo dalla Sacchi proposto, a “leggerlo”così come ci viene dalla stessa rappresentato, sforzandoci di comprenderne le motivazioni di fondo, diventa relativamente facile entrare in simbiosi con quanto ci vuole “raccontare” per sottoporlo alla nostra attenzione. E’ l’iterare di un’azione non sempre ben recepita perché materializzata dall’oro plasmato, materiale nobile ma fluttuante, idoneo a poter rappresentare la ricchezza evolutiva dell’umana creatività, capace di sottolineare anche i cambiamenti di umore ed il mutevole raziocinio della psiche nella spazialità del cosmo di cui fa percepire le sensazioni. di Vito Cracas

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Racconti dell’Es, Vernice su tela cm 18x24

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Francesca Fachechi Instagram keki.arte Facebook keki-arte www.kekiarte.com Tel +39 393 6173935

Francesca Fachechi nasce il 29 Novembre del 1973 in Friuli. Autodidatta, ha iniziato a dipingere con colori acrilici su tela, concentrandosi sul bianco/nero per poi dedicarsi al colore. L’arte figurativa è al centro delle sue opere e in particolare la figura femminile sospesa, non ascrivibile ad uno spazio ed ad un tempo precisi. Dalle donne che rappresenta traspare una sensualità mistica e inviolabile, un'invulnerabilità carnale, sublimata dalla pienezza e dalla consapevolezza di esistere come quintessenza di armonia e di bellezza. In particolare colpiscono i colori sugli sfondi, sicuramente più cupi, ma con chiaro richiamo alle opere di Klimt.

MOSTRE • 2006 Movimento “NE5” • 2019 ArtePadova • 2019 Galleria Farini Bologna “In mostra con i • 2019 WikiArte Bologna “Tra linee forme e colori” grandi artisti” • 2020 Galleria Malinpensa Torino • 2019 Subcity Gallery Milano “Bright2” • 2020 Biennale Ville Venete 2020“

CRITICA Le sue opere rappresentano la propria ricerca ed il proprio linguaggio, che sin dalle titolazioni scelte, intendono avanzare secondo una narrativa precipua, frutto di questa volontà di sublimazione mediante cui armonia e bellezza dialogano in maniera essenziale. Tutte le sue opere propongono raffigurazioni in cui l'eterno femminino si rende sensuale protagonista di una visone misterica e mistica, lontana da qualsivoglia retro pensiero malizioso.

donna campeggia quale protagonista assoluta della drammaturgia e della composizione, in una tensione verso una limbica immanenza. Ciò che l'osservatore esamina, ha dinanzi a sè, è solo un'istante che l'artista ha catturato eternando volti e sinuosi corpi che abitano luoghi non riconoscbili ma scrivibili ad una tradizione che guarda alle avanguardfie tedesche ed alla tradizione orientale. Le donne di KEKI sono l'emblema della consapevolezza, della propria forza. Da ciò emerge anche quella libertà I dipinti si delineano, secondo canoni di una mimesis di cui la pittrice fa cenno che oltre ad essere pittorica, che affonda nel reale, nella messa in scena di atmosfere è anche ed in particolare di valenza ontologica. calde, vibranti, velate di raffinata sensualità, in cui la

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Kundalini,

Acrilico su tela cm 80x120

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Franco Margari Vive e lavora a Firenze. Inizia la sua esperienza artistica in campo grafico negli anni ‘80 e si specializza in tecniche incisorie, dai primi anni ‘90 si dedica contemporaneamente anche alla pittura. In questo arco di tempo ha qualificato la sua attività espositiva partecipando a numerose collettive di prestigio e ha allestito molte personali, tra le più importanti quelle del 2000 alla Galleria Art Point Black con la quale ha presentato per la prima volta il suo ciclo “Orizzonti”, così come in quelle al Centro d’Arte Puccini e alla Villa Medicea di Poggio Imperiale. Si ricorda inoltre la mostra del 2004 al Museo Diocesano di Firenze con 12 lavori ispirati al Vangelo di Giovanni, uno dei quali è presente nella collezione contemporanea del Museo e quella al Consiglio della Regione Toscana, dove ha esposto 20 lavori di intenso astrattismo evocativo, uno dei quali fa parte della Pinacoteca Regionale. Sempre nel 2004 ha partecipato al Concorso Internazionale Firenze e ha vinto il primo premio fiorino d’oro per la pittura.

www.margarifranco.com francomargari@hotmail.it

MOSTRE Ha fatto parte, nel 2006 del movimento “NE5” con altri 4 artisti fiorentini, coi quali ha partecipato a vari eventi fra i quali il più importante la mostra al Palagio di Parte Guelfa a Firenze. Ha fatto parte del gruppo d’Arte sperimentale KPK (Kantiere post Kontemporaneo) col quale ha allestito installazioni di grande rilievo come “SEARCHING FOR” alla Loggia del Grano a Firenze e “ESPANSIONE-PROIEZIONE a Palazzo Medici Riccardi sempre a Firenze, con lo stesso gruppo ha avuto l’opportunità di allargare la sua esperienza artistica anche nel campo della Performance contemporanea. Nel 2008 è presente al padiglione arte italiana a Pechino in occasione delle Olimpiadi, una sua opera fa parte della collezione del CONI. Nel 2010 inizia una collaborazione con la Galleria americana Damoka Gallery che lo porta a fare due personali a Los Angeles e a New York.Una importante personale è stata nel 2011 nei prestigiosi spazi del Circolo degli Artisti Casa di Dante a Firenze in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Si ripete nel 2013 sempre negli stessi spazi presentando i suoi ultimi lavori del ciclo “Respiri degli elementi“.Nel 2016 altra personale di rilievo alla Chiesa sconsacrata di Santa Maria dei Laici a Gubbio. Le ultime presenze dei suoi lavori sono nel 2016 ad Amsterdam all’Istituto di Cultura Italiana, nel 2017 a Berlino presso Galleria The Ballery, a Londra ART MOOR HOUSE, nel 2018 a Stoccolma GALLERIA SVEA. Mosca GALERIA MASTERSKAYA LEGA. Nel 2019 gli è stato conferito il Fiorino d’Argento per la Grafica a Palazzo Vecchio a Firenze. Numerose sono le presenze in collezioni pubbliche e private.

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CRITICA L’artista approda all’informale, mantenendo un solido substrato ‘grafico’, proveniente dalla sua consolidata preparazione nel campo del disegno e della figura, qualità indispensabile anche per gli artisti che, con la loro opera, si distanziano dalle forme riconoscibili e prospetticamente costruite. Le sue forme astratte, - continua Trotta - disegnate con la plastica materica, increspata e tormentata del colore (talvolta dalle lontane eco tardogotiche della pittura tedesca di Matthias Grünewald o dei ‘segni’ moderni di Georges Rouault) dato con decisione attraverso ampie e veloci pennellate, disegnano linee spezzate ed elementi primari, spesso diedri elementari di cristalli, scomposti e frantumati in una sorta d’esplosioni vitali. Ma è la luce, una luce bianca e pura come quella sognata dall’Umanesimo, che interviene plasmando e modificando la materia inerte. Giampaolo Trotta

Una Possibile Via di Fuga, smalti acrilici, olio e colle su lamina metallica dm. cm 80

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Paura di Volare,

tecnica mista su lamina metallica e legno cm 100x75

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Doppio Confine,

tecnica mista su lamina metallica e legno cm 100x75

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Giulio Belloni Giulio Belloni è nato a Milano il 17 maggio 1937, vive e lavora a Rho (MI) in Via Lodovico il Moro, 10. Prima pittore, ora scultore e talvolta incisore: “Ogni opera dell’arte deve attingere alla profondità dello spirito, altrimenti rimane un pezzo di materia senza vita” (Giulio Belloni, Prolusione al corso universitario di Costruzione di Macchine tenuto al Politecnico di Milano). Chiamato all’arte fin da bambino e allievo del maestro pittore vercellese Umberto Amedeo Solaro, seguito al liceo dall’arch. Tommaso Gnone, da cui apprese l’arte dell’incisione, nel 1972 fu incoraggiato a dedicarsi alla scultura dall’amico Fortunato Cecchetti, apprezzato scultore in Rho.

MOSTRE •

Il Segno 2010, a cura di Virgilio Patarini, Apollo e Dioniso Edizioni, finalista, Milano, Lug. 2010.

• Il Segno 2011, a cura di Virgilio Patarini, Apollo e Dioniso Edizioni, finalista, Milano, Lug. 2011.

• Mostra Collettiva Terra, Aria, Fuoco, Acqua, Pinacoteca Arte Moderna Le Porte, Napoli, Giu. 2014.

• Il Segno 2012, a cura di Virgilio Patarini, espositore a Palazzo Zenobio, Venezia, Nov. 2012.

• Mostra Collettiva Terra, Aria, Fuoco, Acqua, Centro Arte San Vidal UCAI, Venezia, Lug. 2014.

• Il Segno 2013, a cura di Virgilio Patarini, espositore a Palazzo Racchetta, Ferrara, Set. 2013. • Il Segno 2014, a cura di Virgilio Patarini, espositore a Palazzo Racchetta, Ferrara, Ago. 2014. • Mostra Collettiva Periodica Gruppo All'Est dell'Eden, Spazio E, dieci mesi , Milano Ott. 2013-Lug. 2014. • Mostra Collettiva Periodica Gruppo All'Est dell'Eden, Spazio E, dieci mesi, Milano, Ott. 2014-Lug. 2015. • Mostra Collettiva Periodica Gruppo All’Est dell’Eden, Spazio E, cinque mesi, Milano Feb.Giu. 2016. • Mostra Collettiva Periodica Gruppo All’Est dell’Eden, Spazio E, cinque mesi, Milano Gen.Mag. 2017.

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Galleria La Pigna, Roma, Apr. 2014.

• Mostra Collettiva Terra, Aria, Fuoco, Acqua,

• Mostra Collettiva Linee Artistiche a Confronto, Galleria d'Arte Anacapri, Isola di Capri, Set. 2014. • Mostra Collettiva Art Shopping Louvre Carrousel, EA Editore, Palermo, Ott. 2014 • Mostra Collettiva Biennale Internazionale Arte Palermo, Palermo, Ott. 2014. • Mostra Collettiva Piacenza Art Festival, a cura di Virginio Patarini, Piacenza, Nov. 2014. • Mostra Collettiva Associazione Napoli Nostra presso Arte Padova, Padova, Nov. 2014. • Iniziativa Italia nell’Arte, Itinerario Storico Stilistico, EA Editore, Palermo, Nov. 2014. • Mostra Collettiva Galleria Giacomo Leopardi, Bologna, Nov. – Dic. 2014. • Seconda Biennale Palermo Arte Expo, Palermo, Gen. 2015.


• Mostra Collettiva Correnti Artistiche a Confronto, Pinacoteca Arte Moderna Le Porte, Napoli, Gen. – Feb. 2015.

• Mostra Concorso Collettiva Passato Presente Futuro, Galleria La Spadarina, Piacenza, Lug. 2015

• Mostra mini Personale, Galleria La Spadarina, • Mostra Collettiva Arte Jubileum, Roma, mag. Piacenza, Feb. 2015. 2016. • Mostra Collettiva Premio Cristoforo Colombo, • Mostra Collettiva Museo Levi, Palermo, 9-12 Galata Museo del Mare, Genova, Mar. 2015. Mar. 2017 • Mostra Collettiva per il Premio Guglielmo II, Monreale, Palermo, Mar. 2015.

• Mostra Collettiva Contemporanei nelle Sale del Bramante, Roma, 23-29 Mar. 2017

• Mostra Collettiva Fra Tradizione e Innovazione, • Mostra Collettiva Effetto Arte Top Selection, EA la Vita e i suoi Misteri, Galleria La Pigna, Roma, Editore, Palermo 8 Aprile-30 Maggio 2017 Apr. 2015. • Mostra Collettiva Bellagio Art Expo, Bellagio • Mostra Collettiva Da Caravaggio ai Nostri (CO), 30 Apr.- 7 Mag. 2017. Giorni, Piazza del Popolo, Roma, Mag. 2015. • Mostra Collettiva Biennale Morgana, S. Agata • Mostra Collettiva Art Taormina, Taormina, Giu. 2015.

Militello, 19 Mag.-30 Giu. 2017.

• Mostra Collettiva Una Vita per l’Arte, Firenze,

Milano, 26 Lug.-4 Set. 2017.

• Mostra Collettiva Scala dei Turchi, Agrigento, 1 • Mostra Collettiva Eccellenze, Villa Castelnuovo, Lug.-30 Lug. 2017. Palermo, Lug. 2015. • Mostra Collettiva Summer Exibition, Made4Art, Lug. 2015.

• Mostra Collettiva Eccellenze Museali, EA Editore, Palermo, 12-23 Set. 2017.

Madre, 2020

scultura a tutto tondo in marmo di Crevola, 80x47x30 cm

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• Mostra Collettiva Biennale Internazionale Mantova, con targa, EA Editore, Mantova, 4-11 Nov. 2017. • • Mostra Collettiva S. Leonardo, Cannaregio, Venezia 23-27 Nov. 2017. • • Mostra Collettiva Premio Internazionale Brunelleschi, con targa, Firenze, 19-21 Gen. 2018. • • Mostra Collettiva Venezia Art Expo Exibition of Nations, Venezia 16-19 Mar. 2018. •

Gallery, Borgo Vittorio, Roma, 22 Giu –7 Lug. 2018. Mostra Collettiva “Transizioni”, Galleria Esse&rre, Porto Turistico Roma, 21-31 Lug. 2018 Mostra Collettiva “Mi Fido di Te”, EA Gallery, Palermo, 25 Nov. – 29 Dic. 2018 Mostra Concorso Collettiva 2019, Galleria La Spadarina, Piacenza, Dic. 2018 – Mar. 2019

Mostra 3° Biennale d’arte Barcellona, 5-7 Aprile • Mostra Collettiva “Infiniti Mondi”, Galleria La 2019 Pigna, Roma, 6-16 Apr. 2018. • Mostra Mantova Art Expo 2019, Mantova, 8-16 • Mostra Collettiva “Arte Libera tutti”, Arte Borgo Giugno 2019

PREMI • Premio Guglielmo II con targa, Monreale, Palermo, 2015 • Premio Cristoforo Colombo, Galata Museo del Mare, II con targa, Genova, 2015 • Premio Internazionale Mazzullo con targa, Taormina, 2015 • Premio Una Vita per l’Arte con targa, Galleria

Centro Storico, Firenze, 2015 • Premio Internazionale Cultura con targa, EA Editore, Serradifalco, Palermo, 2015 • Premio David del Bernini con targa, Lecce, 2015 • Premio Artista dell’Anno 2015 con targa, Palermo, 2016 • Premio Internazionale Leonardo da Vinci con

Andromeda, 2020

scultura in terra cotta bianca su struttura di acciaio, 43x28x28 cm

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Cristo nel Sepolcro, 2020 scultura in terra cotta su lastra di acciaio, 35x35x7 cm

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targa, Firenze, 2016 Attestato L’Isola che c’è, Protagonista a Hollywood, 1° Premio Internazionale Cultura, Palermo, 2016 Premio Protagonista a Hollywood, con targa e pergamena, EA Editor Palermo, 2016 Prima Edizione Premio Tiepolo, con targa, Milano, 2016 Trofeo Internazionale Arte Impero, con recensione e targa, EA Editore, Palermo, 2016 Premio Contemporanei nella città degli Uffizi, con targa, Firenze, 2016 Premio Grande Maestro 2016, con targa, Palermo, 2016 Premio Arte Milano, EA Editore, Milano, 2017 Premio Berlino, EA Editore, Berlino, 2017

• Premio Internazionale Paolo Levi, EA Editore, Palazzo Clerici, Milano, 2017 • Premio Internazionale Brunelleschi, con targa, EA Editore, Firenze, 2018 • International Prize Cristoforo Colombo, con targa, EA Editore, Genova, 2018 • Primo Premio Arte Palermo, EA Editore, Palermo, 2018 • Premio Internazionale Raffaello, EA Editore, Bologna, 2018 • Premio Artista dell’anno 2019, Effetto Arte, Palermo, 2019 • Premio Internazionale Michelangelo, Art Now, Roma, 2019 • Premio della Critica, Art Now, Palermo, 2020

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CRITICA Ripetizione e variazione della realtà. La scultura di Giulio Belloni è racchiusa in questo movimento di duplicazione e contestualmente di differenza rispetto al reale. Un processo che trova il suo apice nell’incontro dell’esistente con la natura esploratrice dell’artista. Infatti lo scultore di origini milanesi sembra muoversi attraverso un impulso irrefrenabile che lo conduce verso l’essenza, agendo in accordo con la propria mano alla ricerca del vero nel mondo. Un mondo che subisce nel mentre il ruolo demiurgico del pensiero e dell’istinto artistico di Belloni il quale, nel soffermarsi a indagare e riflettere sull’esistente, nell’osservarlo e nominarlo, contribuisce egli stesso a definirlo. Si sente l’epidermide di Giulio Belloni protesa verso l’altro da sé in un tentativo di estrema sintesi e comprensione quando ammiriamo le sue sculture che, meravigliosamente, tendono verso la purezza e l’elevazione, come a voler sconfiggere le leggi della fisica. I limiti rappresentati dai confini corporei dell’artista vengono travalicati nell’istante della manifestazione fisica della creazione, esito di una ricerca della perfezione che mira ad esprimere il tutto.

ad una elegante nobiltà. Egli stesso dirà che “lo scultore è colui che scopre la verità trascendente nell’interno della materia che contiene potenzialmente l’idea” ricollegandosi ad un filone di pensiero antichissimo, quello della disputa delle arti, che indusse anche Michelangelo ad affermare che la scultura è la più nobile delle arti perché si fa “levando” distruggendo la materia, anch’egli persuaso che l’immagine sia fin dal principio contenuta nella materia e che il compito dello scultore è quello di liberarla”. Redazione, Rivista As Art, Bologna Il suo talento rende unico un linguaggio espressivo che possiede la preziosa dote della comunicatività. La creatività è la forza motrice della sua arte che permette di realizzare opere pregevoli, riproducendo le emozioni di una realtà ispiratrice. Arte ricercata, che contempla ed esalta la bellezza regalandoci autentici attimi di pura poesia. Ogni opera è caratterizzata da una perfetta armonia compositiva, frutto di un’attenta maestria tecnica affinata con lo studio e l’esperienza.

Paolo Levi, Premio Internazionale nelle Stanze del Lara Nuvoli, Critica a Giulio Belloni in occasione Tiepolo, Milano, Nov. 2017. della mostra “Infiniti Mondi”, Galleria La Pigna, Roma, 6-16 Apr. 2018 “Ogni opera dell’arte deve attingere alla profondità dello spirito, altrimenti rimane un pezzo di materia Scultore poliedrico, Giulio Belloni realizza le prime senza vita”. Sono le parole del Maestro Belloni, opere in legno, sperimentando in seguito la terracotta, un manifesto artistico evidente. La sua arte nasce la pietra e soprattutto l’acciaio materiale duttile dalle dall’introspezione e si rivela al fruitore in tutta la sua molteplici sfumature e dalle splendide luminosità. potenza espressiva. Portatrice della magia creativa La luce è essenziale e parte integrante dell’arte. Fa della scultura, doma la materia, la plasma e le dà vita. risplendere le opere e rafforza il senso di bellezza e Nasce così un dialogo profondo tra i personaggi e lo completezza dell’opera. Sperimentazioni che si ergono spettatore, fatto di parole rivelatrici dei loro intenti e nello spazio alla ricerca di significati nuovi e linguaggi dei loro sentimenti. attuali, stanno ad indicare stati d’animo e desideri facenti parte dell’intuizione dell’artista. Dino Marasà, Polychromia International, Palermo, Dic. 2017. Paolo Levi, Primo Premio Arte Palermo, Effetto Arte, Palermo, Luglio 2018. La selezione di una sua opera in occasione del Premio Internazionale Brunelleshi comprova il valore del sua percorso stilistico. Non posso che compiacermi della Rispettoso della materia, la plasma lasciando quasi sua significativa presenza in questo evento intriso di “grezzi”, nella loro purezza, i materiali che utilizza e storia”. dando vita così, con pochi ma decisivi tratti, a forme sintetiche che, nella loro semplicità, vengono innalzate Paolo Levi, Premio Internazionale Brunelleschi

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La gara, 2020

scultura a tutto tondo in gesso, 115x53x38 cm

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Helmut Kriechbaum

psypoint@gmx.at

Il Dr. Helmut Kriechbaum nacque nel novembre 1970 in Austria. Successivamente agli studi di psicologia e psicoterapia si dedica ad un settore remoto al suo ambito professionale: lo studio dell'Arte e in particolare della scultura e della ceramica presso l'Art University of Linz / Austria. Nel frattempoQuesta nuova grande passione lo orterà a ritirarsi completamente dalla professione di psicoterapeuta per dedicare la sua vita alla pittura e alle arti in generale. Riguardo alla sua pittura, egli stesso riferisce: "Il fatto che tutta la mia vita sia sempre stata caratterizzata dalla pluralità trova espressione anche nei miei dipinti e nel mio lavoro con le sculture. In sintesi si può dire che il mio stile nella pittura è associato al tachismo. Come psicoterapeuta, spesso il subconscio era il focus nel mio lavoro. Ed è il subconscio quello che viene mostrato nelle mie opere d'arte."

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Ivana Storto

ivana.storto@alice.it

Ivana Storto e’ nata in provincia di Venezia nel 1938, ora è residente a Caserta. Si e’ sempre interessata di dipingere fin da ragazza. Dopo una prima fase formativa e di studio con impronta naif, l’artista inizia a declinare il proprio baricentro verso il raggiungimento di una personale testimonianza stilistica. Se le prime opere di Ivana raffiguravano una realtà di superficie, le attuali sono un viaggio emozionale nel mondo dei colori ma anche delle forme rese con geometrie libere e giocose ed in qualche caso fiabesco L’obiettivo non si ferma per Ivana al raggiungimento di un semplice valore estetico, bensì a produrre un linguaggio dettato da stati d’animo e pulsioni personali. Nelle sue opere i colori, armonizzati con sapienza, si caricano di significati e valori. La sua pittura è vissuta come un’esperienza connessa con la vita stessa, per esprimere il proprio io, in modo libero, attraverso una lucida visione di profondità

https://www.gigarte.com/ivana-storto

Parola d’Artista Donne allEpoca del Corona Virus Trattasi di un dipinto acrilico su tela dimensioni 50x50 realizzato nei primi giorni dell’epidemia da coronavirus, quando in Italia non era scoppiata la diffusione. In questo dipinto ho cercato di sdrammatizzare la situazione, applicando alcune immagini del virus, trovate nel web, come collane della prima donna, poi altre immagini del virus tagliate e incollate su varie parti del dipinto confuse tra fiori e ghirigori colorati, nonché un virus tagliato in due metà come base per il ventaglio della seconda donna. Insomma il tutto come un assembramento pittorico piacevole e non inquietante.

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Laura Zingarelli lallamiticales@libero.it www.laurazingarellipainting-googlesites

La stanza rossa, Acrilico su tela cm 130x110

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Livio Billo

livio.billo@gmail.com

Livio Billo è nato nel 1952 a Legnago, località del Basso Veronese dove ha vissuto gli anni giovanili e completato il ciclo scolastico secondario. Attualmente, risiede ad Albignasego, nelle vicinanze di Padova, città presso il cui Ateneo si è laureato in Lettere Moderne e perfezionato in Storia dell’Arte. Per tale disciplina, è stato insegnante di ruolo nell’istruzione professionale e, per oltre un decennio, docente a contratto presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, sempre a Padova. Ha coltivato un precoce interesse per la poesia e per la pittura, alla quale si è applicato da autodidatta, assimilando la lezione di post-impressionismo, simbolismo ed avanguardie storiche. La sua produzione d’esordio, sia poetica che pittorica, ha ottenuto riconoscimenti e premi nazionali che gli sono valsi, fra l’altro, l’attenzione di critici quali Giulio Nascimbeni, Renzo Margonari e Carlo Segala. Marginalmente, si è occupato anche di scenografia e costumistica per il teatro, con il gruppo de “La Nuova Creazione” di Bovolone.

Livio Billo, No one around,2020 tecnica mista su carta int. cm 54,5x64,5

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Lucia Alegiani

Senza Titolo

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Lucia Alegiani

Senza Titolo

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Lucio Groja

Il tappeto orientale, 2020 olio su carta Fabriano cm 70x100

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CRITICA Agli amici di “Arte Vera”, con questo post, presento un singolare e gramscianamente “intellettuale organico”. Un uomo-artista formatosi primariamente nel terreno dell’impegno sociale e delle lotte per migliorare le condizioni dei lavoratori a Porto Marghera. Lucio Groja è un protagonista e un testimone delle lunghe e difficili vicende per difendere la salute e la sicurezza dei lavoratori all’interno dello stabilimento Petrochimico (Enichem) di Porto Marghera. Ma è stato anche un difensore della libertà e della democrazia in anni in cui il terrorismo delle Brigate Rosse imperversava nel territorio veneziano, fino a giungere, il 3 Luglio 1981, ad assassinare il direttore del Petrolchimico Giuseppe Taliercio. Nel presentare l’artista Lucio Groja, non potevo non partire dal dato biografico e dire che il geometra divenuto responsabile dell’ingegneria civile dello stabilimento veneziano ha avuto sempre, oltre all’impegno civile, anche la passione per l’arte e la cultura. Assieme all’amico poeta Milo Polles, anch’egli dipendente del Petrolchimico, lavorò assiduamente per organizzare eventi culturali a favore dei lavoratori, chiamando importanti artisti a dipingere opere di gran valore, oggi presenti all’interno della sala convegni e di assemblee sindacali e politiche del capannone del Petrolchimico. Il suo impegno pittorico nasce nel 1963 frequentando a Mestre lo studio dell’artista Domenico Boscolo “Nata”. Prosegue il tirocinio artistico seguendo gli insegnamenti di Vedova, Pizzinato, Guidi, Borsato e delle nuove generazioni di qualificati artisti come: Luigi Voltolina, Luigi Viola, Gianfranco Quaresimin. Entra in contatto con gli esponenti autorevoli della “Scuola di Burano” E. Trevisan, V. Felisati, G. Mioltello. Dal 1965 si data la sua presenza in mostre collettive e personali, sia sul territorio veneziano e nel resto d’Italia. Importante è la sua presenza all’interno della mostra “60 artisti a sostegno del popolo palestinese”, come pure nella rassegna “Le montagne del cuore” al museo Murer di Falcade e “Dialogo segreto: le dolomiti di Dino Buzzati”. Nel 2012, ha fatto parte dei 6 artisti nella contro-biennale per il padiglione Venezia. Fin dall’inizio del suo impegno creativo, Groja sente forte il bisogno di raccontare le vicende umane che lo coinvolgono quotidianamente. Ma anche la necessità di approfondire la conoscenza della storia dell’arte per cui s’immerge nel dibattito sempre vivo a Venezia. Tanto che, assieme al poeta Polles e all’artista Gianni Trevisan organizza all’interno del Capannone del Petrolchimico la 1° biennale “Arte-lavoro in fabbrica”. Le sue preferenze espressive rimangono e si sviluppano soprattutto attraverso l’arte figurativa e i cicli pittorici sono legati alle nature morte, ritratti, nudi, paesaggi montani, composizioni floreali. Nel 2003 inizia il suo nuovo percorso creativo, dopo essersi trasferito a Somor una piccola frazione di Falcade e il suo studio diviene luogo di eremitaggio ispirativo. La tavolozza “rinasce” attraverso la prevalenza di verdi, di intensi azzurri, e tutte le sfumature di marroni e grigi rosati delle montagne dolomitiche, anche se continua a misurarsi con i colori caldi sempre presenti nelle opere degli anni precedenti. Il paesaggio cambia ed entra appieno nel silenzio del suo messaggio, tutto si ammorbidisce, il tratto si rilassa e l’attenzione dell’artista si sposta verso l’ammirazione delle emozioni elementari per le piccole cose della quotidianità. I colori vivono potentemente attraverso calibrati bilanciamenti, non c’è dissonanza, ma una incessante e meticolosa attenzione verso l’equilibrio sia delle forme e sia delle tonalità. I tagli di luce, non colti dai bianchi puri, ma prodotti da un’attenta preparazione di mescolanze di colori con toni più o meno forti, conferiscono alle opere una capacità di donare la vita alle sue rappresentazioni. I suoi lavori, anche quando insiste nella rappresentazione di eventi storici ritenuti importanti (come l’omicidio di Che Guevara), non sono manifestazioni di pessimismo e di rinuncia alla vita, ma vengono definiti con le visioni ottimistiche che risiedono nel miracolo delle piccole cose, del fluire della vita che scorre imperterrita attraverso le stagioni, la limpidezza della luce e lo slancio delle “sue” montagne.

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Pino Bonanno


Il Marzenego visto dal Ponte delle Erbe, 2020 olio su carta Fabriano cm 70x100

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Mara Zini +39 338 252 7715 zinimara53@gmail.com www.marart.it

Caldo e dolce tramonto, 2020 Tecnica mista su cartone cm 40x40

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L'astrattismo di Mara Zini immerge la fantasia osservatrice in vortici colorati, imprigionati in geometrie in cui l'ordine stesso è sciolto della non forma dei pigmenti netti, con una tecnica che annuncia la nascita di nuovi universi pittorici, che si formano inseguendosi l'un l'altro, allacciandosi dalla tela e promettendo rivelazioni di sfumature non ancora immaginate. Stefania Ferrari

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Maria Emma Gobbi Originaria di Piove di Sacco (PD) dove tuttora risiedo, fin da piccola coltivo la passione per la pittura ad olio. Nel 2001\2002\2003 e successivamente nel 2013\14\15 frequento il corso di disegno, scultura e pittura "LA SCOLETTA" con il maestro Giuseppe Lotto e il docente Furio Frontini, partecipando alle mostre organizzate per gli allievi e ad altre mostre collettive organizzate nella Saccisica. Alla Biennale Nazionale di Pittura e Grafica “Campagnola” ricevo la prima segnalazione.

megmariaemma.com@gmail.com sitegoogle.com/view/artegobbi/home

MEG

Succinta presentazione dell’Artista “Attraverso la porta mattutina della bellezza si entra nella terra della conoscenza” George Simmel Nella mia serie di dipinti dell’ultimo periodo, una progressiva metamorfosi si intreccia con la costante ricerca di motivi semplici e fondamentali della vita. Attraverso un approccio, come dire, “sensitivo”, cerco la porta di ingresso a una dimensione enigmatica; tento di veicolare messaggi e trasmettere non solo emozioni evanescenti, ma stupore permanente. La frequentazione degli “Artisti della Saccisica” ha decisamente contribuito alla mia crescita creativa personale, aiutandomi a catturare ed esprimere lo stato d’animo del momento che tento di declinare in molteplici composizioni e svariate sfumature. I soggetti delle mie opere sono, spesso, luoghi interiori, dove ho vissuto attimi intensi della mia vita, che, a loro volta, mi prendono per mano e mi conducono attraverso un sentiero di luce e di colori.

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MOSTRE • • •

2004 partecipa al 7° Concorso di Pittura “LA CERTOSA”

Pittura, Scultura, Fotografia in concomitanza alla

della citta di Vigodarzere(PD).

58° Biennale di Venezia organizzazione della D’E.M.

Marzo 2015 esposizione personale di maschere

VENICE ART GALLERY con il patrocinio e la

artistiche nella Torre Carrarese di Piove di Sacco.

collaborazione di Consulado del Uruguay Venecia -

2016 partecipo al concorso come ospite nel Gruppo

AVA Associazione Veneziana Albergatori “Venetian

"Arte 90" di Legnaro vincendo con l’Opera “SMS in

Hoteliers Association - ABCO ASSOCIAZIONE BENI

Prato della Valle”.

CULTURALI ONLUS.

Febbraio 2017 con una mostra personale, espongo

alla Mostra "INTERNATIONAL ART EXHIBITION

2019" presso l'Hotel "Santa Croce Boutique" di Venezia

stesso anno partecipo al "Concorso nazionale di pittura

organizzato dalla D’E.M. VENICE ART GALLERY con

e grafica via Ruzzina" ad Adria e alla prima edizione

attestazione e certificazione di merito •

Mostra Mercato Nazionale di Arte Moderna e

2018 espongo al Castello del Catajo di Battaglia Terme,

Contemporanea pittura, scultura e arti visive di autori

con "Emergere in Arte", curatrice Elisabetta Maistrello

del ‘900 PORDENONE ARTE con Galleria TANT’ARTE.

presentazione e critica di Beunida Melissa Shani Vidio

2020 La Bauta d’Doro seconda edizione Mostra

. Evento che si è tenuto da settembre a novembre,

di carnevale 2020 edizione D’E.M. VENICE ART

recensito e pubblicizzato dai media locali IL Mattino-

GALLERY con attestazione e certificato di merito.

IlCorriere della sera- Il Gazzettino-Padova Oggi- La

dipinti e maschere nella sala Cordella Adria. Nello

del "NoventART" a Noventa Padovana. •

Alla Biennale Ville Venete 2° edizione “Gli Alfieri

Provincia di Padova e da parte delle emittenti televisive

dell’Arte” Con il patrocinio del Comune di Marostica

di Tele Venezia - 7 Gold- Teleromagna - Ram Friul

prima del covid19 e del comune di Mogliano Veneto

canale91 - Telebelluno -TNEtelenordest - Radiocafè ’-

poi, PREMIO VENETO ARTE con attestazione di

Kyoss -Asterisco.

partecipazione.

2019 partecipo alla prima edizione della Mostra

INTERNATIONAL ART PRIZE 2020 seconda edizione

Concorso di Pittura a tema “Natura e Vivai di Saonara”;

D’E.M. VENICE ART GALLERY con Attestato di Merito

alla seconda edizione di "C’è POSTO per TE! 2019"

e di Partecipazione

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Abbraccio onirico, 2020 Olio su tela cm 80x60

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Bacio Stellare, 2020 Olio su tela cm 80x60

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Madre Terra I, 2020 Olio su tela cm 60x45

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Madre Terra II, 2020 Olio su tela cm 60x45

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Madre Terra III, 2020 Olio su tela cm 100x60

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SENSUALITÀ È

ATTUALITÀ L'Arte di Emma Maria Gobbi è raffinata, attenta al dettaglio più nascosto, piacevole quanto provocante. Le figure femminili non lasciano trasparire alcun pudore, nella loro semplicità e purezza, appaiono nude come nei primordi, nella piena consapevolezza del loro ruolo di "femme fatale"; ammaliatrici, ma anche messaggere di principi superiori all'aspettativa comune: non sono soltanto corpi, eseguiti con maestria nei tratti della loro carne, ma anche Alma Mater, generatrici dal ruolo fondamentale e naturale; ma l'Arte di Emma non si fermaa qua, affronta tematiche disparate e tra struggenti "Abbracci Onirici" dai colori caldi e dame distese in pose lussuriose, l'occhio si getta su un richiamo di aiuto soffocante e punta l'attenzione proprio sull'uomo, inteso come entità artefice e industriosa, è il richiamo della Terra, della Natura, un richiamo all'ordine, un richiamo di aiuto "ATTENZIONE": I ghiacci si sciolgono, gli incendi, l'inquinamento...! E' sempre l'uomo il protagonista laborioso, chino su sè stesso, disperato, con la testa tra le mani, nudo, schernito e senza protezione alcuna, è impotente di fronte a ciò che lui stesso ha creato: la disarmonia, il caos, la natura viva e femmina, soffre trascurata e usata. Non è con facilità che si affrontano determinate tematiche senza cadere nel banale, nel "visto-e-rivisto", Emma Maria Gobbi, oltre a padroneggiare la tecnica è sicuramente accompagnata da una grande forza di volontà, che le permette di affrontare le tematiche da disparate ad attuali, da semplici a complesse e concettuali, senza cadere nel "quotidiano", nel dipinto routine.

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INCENDIO -conseguenza del cambiamento climatico, 2020 Trittico-tecnica mista cm 210 x140

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I GHIACCI SI SCIOLGONO e liberan gas, 2020 Dittico- tecnica mista cm 200 x 120

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Tornado d'Eros Tecnica, 2020 Dittico Olio su tela cm 200 x 120

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Laghetto d'Eros, 2020 Olio su tela cm 70x60

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Gemellaggio, 2020 Olio su tela cm 120x100

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Tsunami, 2020 Olio su tela cm 200x120

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Ricordi d'Infanzia, 2020 Olio su tela cm 100x70

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METAFISICA E REALTÀ La ricerca del reale effettivo, della realtà oltre all'essere tangibile, dell'effetto della prospettiva visibile bene si accosta ai quadri di Maria Emma Gobbi. L'autenticità, intesa come verità reale non è perfettamente riconoscibile dai colori e dalla pennelata scomposta ma compatta dei dipinti, al contrario, i principi, i ricordi e i pensieri su cui essi si fondono vanno ben oltre a ciò che si vede, ogni opera, dall'erotico al paesaggio solitario, lasciano trasparire che c'è altro per chi vuol vedere: le immagini non si fermano sulla tela, ma si protendono verso un concetto ben più profondo. In quest'opera dal titolo "Metafisicità" l'artista si astrae completamente dal reale e si fonde con l'esperienza sensibile, occupandosi di aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo una prospettiva più ampia e universale possibile

Metafisicità, 2020 Olio su tela cm 60x100

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Marie Laure Van Hissenhoven Marie-Laure van Hissenhoven diplomata all’accademia di Belle Arti di Carrara di dedica alla pittura a tempo pieno. La formazione e le esperienze artistiche si sono svolte in Italia fino al 2014, dopo si trasferisce a Ginevra. Ha esposto in Italia, Svizzera e qualche parentesi in Danimarca, Corea del Sud, Giappone. Si trovano alcune opere presso delle collezioni private e pubbliche come l’archivio Ferruccio Battolini a La Spezia, la Galleria Jean Blanchaert, l’Academia Belgica a Roma e l’Istituto Portoghese di Cultura a Roma

marielaurevanhissenhoven@gmail.com Ph. Alessandro Le Petite, 2019

MOSTRE • 2016 - Collettiva a cura dell’Associazione Verum Arte, fortezza Firmafede, Sarzana. • 2016 - Big Teuf, a cura della galerie Valentina Kaech, Genève. • 2016 - collettiva a cura dell’Associazione Quarto Pianeta, Genova, • 2016 Arcobaleno di Forme e Colori, a cura di Lucia Raveggi per Associazione Toscana • Cultura e Museo Ugo Guidi, Forte dei Marmi (LU). • 2017 - Artbox projects Basel. • 2018 - Atelier du Square, a cura di Artplace, Genève. • 2018 - Imagique, galerie S.M.A, Carouge,

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Genève. 2018 - La Strana Coppia, bi personale, galleria Zanuso, Milano 05/16.03.2018 - Armory Artweeks NY, Artbox projects, NY. 2018 - collective Art’Place, Espace Nouveau Vallon, Chênes-Bougerie, Genève. 2019 - Collective du Printemps, Art’Place, Ink Gallerie, Genève. 2020 - collective galerie Art’Place to Be, Genève. Maggio 2020 - Renaissance, collective organisée par François Bianchi et l’association EMA art, Genève.


Viral waves, 2020 oil on linen canvas cm 70x60

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Mary Anne Zammit Mary Anne si è laureata presso l'Università di Malta in Social Work, in Probation Services, in Diplomatic Studies e in Masters in Probation. Mary Anne ha anche conseguito il Diploma di Freelance e Feature Writing presso la London School of Journalism. Mary Anne dipinge, scrive poesie, romanzi e articoli sia in maltese che in inglese. Mary Anne ha studiato arte nel 1983 e nel 1984 presso la Society of Arts, Manufacture and Commerce, La Valletta e ha seguito nuovamente nel 1997-1998 presso l'Euro Institute of Music and Arts, Hamrun sotto la guida del signor Mario Cilia. Tra il 1999 e il 2000 Mary Anne seguì un corso di Belle Arti sotto la supervisione di Matthew Cassar. Per quanto riguarda le mostre d'arte, Mary Anne ha partecipato a mostre collettive dal 1999 sia localmente che all'estero fino ad oggi.

livio.billo@gmail.com

PROGETTI Nel luglio 2001, Mary Anne ha realizzato la sua prima mostra personale, ANIMA presso Artisan Center Bay Str. St. Julians e fu ripetuto nell'ottobre 2001 presso il Workers Memorial Building Valletta. Nel 2003 ha ottenuto un premio speciale per la pittura nell'edizione della Biennale Internazionale di Malta. Nel marzo 2004, Mary Anne ha partecipato con un dipinto al Museo Tempra di Palazzo Ducale Gattopardo a Palma di Montechiaro, in Sicilia. L'opera di Danza Megalitica è permanentemente esposta nello stesso museo. Inoltre, nel novembre 2004, Mary Anne ha partecipato al Grollo D’Oro di Venezia e ha ricevuto un premio nella categoria pastello. Successivamente, Mary Anne Zammit ha partecipato a diverse mostre collettive a livello locale fino al 2018. Mary Anne ha partecipato con un dipinto al Museo Tempra di Palazzo Ducale Gattopardo a Palma di Montechiaro, in Sicilia. L'opera di Danza Megalitica è permanentemente esposta nello stesso Museo e nel Grollo d'Oro di Venezia e riceve un premio nella categoria Pastelli. Nel 2018, Mary Anne è stata premiata come Artist of the Year alla fiera internazionale Mezzujuso in Sicilia e Comiso. Nel 2019 Mary Anne è stata nuovamente premiata con l'Emeritato artistico dal Maestro per l'alto messaggio artistico, nella seconda Mostra Internazionale d'Arte di Mezzujuso.

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Nello stesso anno Mary Anne è stata insignita dell'Art Excellence Award for Honor. L'opera d'arte di Salvatore Mary Anne è stata anche presentata nell'edizione autunnale 2018 di Art Ascent e nel Rejoinder Journal online pubblicato


dall'Institute for Research on Women e in The Universal Sea, il movimento dell'arte e dell'innovazione contro l'inquinamento delle acque. Tra il 24 e il 28 ottobre 2019 Mary Anne ha partecipato alla mostra d'arte erotica a Londra. Tra il 14 novembre e il 17 novembre 2019, Mary Anne ha tenuto una mostra personale con il titolo Women and Her Emotions a Jasmine Nursing Home, Msida. Mary Anne è anche autrice di tre libri di narrativa in maltese. Il primo libro è stato IdDell ta 'l-Eżmeraldi e Ir-Raġel l-Iswed, a quest'ultimo è stato assegnato un premio da MAPA (Associazione maltese di autori ed editori), a cui è seguito un libro di narrativa con il titolo Stupru (Rape ). Nel 2005 Mary Anne ha partecipato a un seminario di sceneggiatura a Sitges, in Spagna. Il libro è stato presentato nella sezione letteraria del festival; Creatori di donna dei due mari. Donna e tradizione, tenutasi a Salonicco, in Grecia, dal 28 agosto al 4 settembre 2006. Il Festival è stato organizzato dal Centro UNESCO per le donne e la pace nei Balcani. Nel 2008 il romanzo Torn Velvet è stato pubblicato ed esposto al New Title Show Case alla London Book Fair tra il 14 e il 16 aprile 2008. Lo stesso libro è stato pubblicato dal Mental Health Group con il titolo Shattered Wings. Nel 2009, il quarto libro di Mary Anne è stato pubblicato sul maltese Tefal Misruqa, (Kidnapped Children), un romanzo sulla realtà dei bambini scomparsi e della pornografia infantile. Nel 2009 il racconto di Marie Anne, My Son, My Past, è stato elogiato nel concorso creativo annuale Aesthetica UK. Nel 2010 sono state pubblicate due poesie nel libro Strand for International Poetry di Strand Publishers UK. Nel 2015 il romanzo Dawn è stato pubblicato a Siviglia. Nel 2015 una delle poesie di Mary Anne è stata messa in musica ed eseguita durante la Biennale dell'Arte della Cattedrale di Mdina dal Maestro Reuben Pace. L'opera letteraria di Mary Anne è stata descritta anche in Literature Today, Volume 4,5 e 6. Altre due poesie sono state pubblicate nel 2016 in Taj Mahal Review Volume 15, pubblicato da Cyberwit India. Un'altra poesia è stata pubblicata nel New English Verse nel 2016, e nella rivista Praxis on Line per l'arte e la letteratura, e nella Collezione internazionale di poesie e prosa sul coraggio e l'orrore della guerra. Nel 2017 nell'edizione su Tradimento e tradimento e Edizione sulle stagioni, e prosa sull'edizione con il titolo Le sfide di trovare l'amore, Empowerment, The Elements, Eros e Suicide. Altre poesie sono state pubblicate nel 2017 in International Contemporary Poetry Volume 4 e nel 2018 altre poesie sono state incluse in Qutub Minor Review Vol. 1. Nel 2019 è stato pubblicato un altro poema in Literature Today Volume 8 e in un'antologia internazionale Nicosia Beyond Barriers.

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In lock

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Blue flower dream

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Maurizio Sicchiero maurizio.sicchiero@gmail.com

Natura ribelle e la forza della natura rigeneratrice Grafite su carta cm 100x70

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Michela Masi michelamasi18@gmail.com www.michelamasi.eu

Luce,

Acrilico su tela cm 70x100

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Monica Ferrera Nasce a Sesto San Giovanni, MI nel 1972 Amante dell’arte sin da piccola avrebbe voluto studiare all’Accademia delle belle Arti...Un Dono a suo dire...Stilista specializzata con una scuola Private di MI ha sentito un connubio con l’arte in età adulta iniziando a scrivere e trovando un senso alle sue sensazioni, dal 2016 pubblicando il suo primo libro di Poesie e nello stesso anno anche con la pittura creando su tela partecipando a molti concorsi sia letterari che Artistici aderendo a molte Gallerie Italiane che estere, riscuotendo consensi e Premi Letterari e Artistici : Foto e Pittura. Ha sentito questa grande e immensa vena Artistica continuando a scrivere Poesie e anche testi di Narrativa e Saggistica, arrivando a pubblicare nel 2019 il suo sesto libro, presente in molte Antologie con le sue tre qualità -Scrittrice-Pittrice e Fotografa. Presente sul web.

mariefrances3@gmail.com

CRITICA Quella di Monica Ferrera è una pittura che ci invita a riflettere sulla realtà del mondo in cui viviamo secondo il suo punto di vista, e secondo i suoi ideali. Tutto è raccontato con una maestosità impressionante per dare il giusto valore alle scene rappresentate, tutto diventa energia, sentimento, impulso interiore. Sempre attratta dall’arte e dalla musica classica adora stare in silenzio in mezzo alla natura dove vive l’essenza della vita. Ed è per questo che le sue opere suscitano nello spettatore una sorta di meraviglia che travalica il senso della curiosità attestando nei confronti di chiunque una totale e piena libertà. I colori forti ed accesi testimoniano questa sua intemperanza per la vita che l’artista alterna con cromie in grado di dare il giusto valore dei soggetti ritratti. Monica Ferrera è mossa anche da un forte desiderio che scandisce i suoi pensieri e le sue sensazioni che fanno riflettere e meditare sul tema della convivialità tra gli esseri umani parlandoci come un libro aperto scegliendo di dar risalto a una produzione artistica di ampio respiro guardando all’aspetto più significativo della sua formazione trasmettendo le sue impressioni e le sue percezion. Come quando dipinge l’opera “L’audacia” dove la donna in primo piano ascende ad

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un modello rappresentativo di emozioni e di splendore capace di riscattare l’essenza decorativa propria della pittura.Questo processo diviene nelle opere di Monica Ferrera un pretesto, un vero e proprio capovolgimento del mondo che mira ad una finalità che ripercorre le vicende artistiche del mondo attuale e raggiungere attraverso un uso impareggiabile della ragione un universo simile al suo contesto oggettivo ed incontestabile. Oppure quando dipinge “Pensieri” un omaggio all’attrice Virna Lisi dove il pretesto è quello di far trasparire una donna nel massimo del suo splendore scandito da un eccessivo realismo attraverso una meravigliosa fusione tra impeti di verità, spessore di sentimenti, altissima maestria tecnica, qualità di stile, intensa e a volte misteriosa poesia. Mentre in Angel Roses l’artista divinizza la donna fino a farla comparire come un angelo una figura maestosa che sovrasta la scena in un linguaggio ideale pieno di significati profondi. Ed ancora nell’opera “Nero Velluto” c’è sempre un riferimento alla figura femminile rappresentata in un contesto quasi metafisico attraverso un mondo interiore denso di intimità ed emozione poetica. Una continua ricerca delle forme e dello stile che Monica Ferrera armonizza con una forte dose di energia. Attraverso una sua ricerca personale a favore di una stesura nella quale emergono le immagini con una intonazione stilistica tra l’informale ed il linguaggio reale-figurativo. Ed è proprio l’aspetto più significativo quello che ci porta a scoprire un artista che con la sua inesauribile carica intellettiva ci fa vivere momenti legati alla sua intensa capacità creativa. Ed è così che dopo una lunga ricerca ed una approfondita sperimentazione l’artista cerca l’ispirazione e la realizzazione di immagini ravvicinate e descritte attraverso i ritmi scanditi e la linearità dialettica della poesia. Possiamo dire, che il poeta e l’artista teorizzano lo stesso concetto estetico di sintesi, intendendo con ciò che la vena artistica continua ininterrottamente con il componimento poetico. I due aspetti si fondono perfettamente e si rivolgono nella stessa direzione. L’artista proietta le sue emozioni in composizioni su cui appone il proprio pensiero utilizzando liberamente simboli, metafore e analogie per descrivere il proprio stato d’animo. Attraverso le sue impressioni l’artista rappresenta un’umanità colta nella sua profonda complessità. di Antonio Castellana

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Conoscenza, 2020 Olio su tela cm 50x70

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Il bacio, 2020 Olio su tela cm 70x100

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Paul Tiililä Gli eventi più importanti della mia carriera di artista dovevano essere un artista invitato nel Giubileo del 504 ° anniversario della Biennale di Venezia nel 2003 e delle Olimpiadi di Pechino nel 2008, in connessione con le Olimpiadi di Pechino. Degni di nota sono inoltre la mostra 1OO Artisti eccellenti a Penang, Malesia 2009, 4tb International Art Exhibition on Peace a Pechino 2010, The Lifelong Scorning Feeiiu'al a Daegu, Corea del Sud, 2010. Invitata alla 13a Mostra mondiale della pace a Seoul e Ansan Dan Won, Corea del Sud, 2010, e le due mostre OFAA in Bosnia e Erzegovina 2010, e Northern Lights, Finlandia, 100 anni di mostra d'arte a New York, USA 2017. Pau1 Tiililä è anche giornalista e scrittrice. Numerosi testi, storie e colonne in vari giornali e riviste - anche in Svizzera e in Italia; giornalista freelance a partire dagli anni '60. Redattore capo di Nokia Kirjeitfi 19751979. Ha anche pubblicato cinque libri.

www.paul.tiilila.com

INTRODUZIONE ALL'

ARTISTA

Venticinque mostre private, in Finlandia, Svizzera, Italia e Brasile. 140 mostre congiunte, in Finlandia, Italia, Francia, Svizzera, Romania, USA, Spagna, Regno Unito, Brasile, Turchia, Lituania, Egitto, Polonia, Malesia, Cina, Corea del Sud. Ha partecipata anche alla Biennale di Venezia, 2003 Extra50, e 1° premio a Jesolo, Italia, 2004. Olympic Fine Arts 2008 Pechino, Cina; Penang 2009, Sarajevo 2010, Daegu 2010, Jakarta 2011. 1005 partecipazioni alle mostre di Mail Art, concorsi ecc. dal 2001

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CATALOGHI • Catalogo Art Diary International, 1999-, Milano, Italia • Catalogo Mail Art 7, 40 anni di Mail Art, Castel San Pietro Terme, 2002 • Catalogo La Biennale di Venezia, 2003 • Catalogo Europa in Arte Internazionale d'Arte Contemporanea 2006-2007, Italia • Diploma di eccellenza, premio d'onore di Artoteque, Londra, 2007 • Te Rerioa, Portofolio di Tracce, Edizioni d'Arte Félix Fénéon, Italia, 2007 • Catalogo delle belle arti olimpiche 2008, 2008 • Catalogo 9th Lessedra World Stampa artistica annuale, Bulgaria, 2010 • Catalogo Festival Internazionale di Arte Contemporanea, Daegu, Corea del Sud, 2010

MUSEI • Museo d'arte di Emil Cedercreutz, Harjavalta, Finlandia 1994 • Futurmuseum, Roma, Italia 2002 e 2003 • Carrer Mail Art Collection, Milano, Italia 2002 • l'Archivio Internazionale Mail Art 2002 • Museo postale, Helsinki, Finlandia 2004 • Artoteque, Londra, Regno Unito 2007 • Museo Internaçionale de neu art, Canada 2007 • World Museum, Collezione Barindelli, Cesano Maderno / Milano, Italia 2007 • Words of Light Mail Art Blog, USA 2007 • Museo dei poster, Lahti, Finlandia 2007 • Museo Internaçionale de Neu Art, Courtenay, BC, Canada 2007 • Pinacoteca Local, Zarzuela del Monte, Segovia, Spagna 2008 • Museo Olimpico, Sarajevo, 2010

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Il Nemico - Covid, 2020

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Arriva l'Autunno, 2019

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Renzo Gianella info@renzogianella.it www.renzogianella.it

Corona nel Vuoto Smalto su tela cm 70x100

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Svyatoslav Ryabkin In Italia le opere dell’artista ucraino Svyatoslav Ryabkin sono promosse dal gruppo “Amici di Ryabkin” tramite il sito www.ryabkin.tk curato dalla blogger Elena Sechet, autrice delle recensioni e dei testi. È possibile ottenere ulteriori informazioni sull’Artista tramite l’e-mail ryabkin.andclaudio@gmail.com

Il pittore Svyatoslav Ryabkin è nato nel 1965 nella città di Zhitomir in Ucraina, quando faceva ancora parte dell’Unione Sovietica. Ha studiato all’università di Kharkov conseguendo una formazione scientifica. L’arte ha iniziato ad entrare nella sua vita abbastanza presto, quando è andato a convivere con la donna che sarebbe diventata poi sua moglie. Lei era una pittrice e ha avvicinato l’artista alla tecnica della pittura ad olio su tela tralasciando i pastelli che avevano contraddistinto i suoi primi lavori. Il loro appartamento era ricco di tele, tavolozze e pennelli da sembrare uno studio artistico. Il suo matrimonio non è durato a lungo ma gli ha portato due grandi gioie: una figlia e la pittura. Nel tempo Svyatoslav, chiamato Slava dagli amici, ha trasformato la pittura nel suo lavoro sperimentando una personale stesura del colore che contraddistingue le sue opere. Il colore, spesso vivido e intenso, viene steso copiosamente sulla tela, spalmato con una spatola e infine rigato con la punta del manico del suo pennello. Con l’indipendenza dell’Ucraina l’artista ha avuto la possibilità di organizzare le sue prime esposizioni personali nelle città di Kiev (nel 1996 nella Galleria Nikolay’s House e nel 2009 nella Galleria 36) e Karkhov (dal 1997 al 2005 nella Galleria DAIS) riscontrando l’interesse di connazionali e collezionisti stranieri. La profonda crisi economica che ha segnato l’Ucraina dal 2008 ha avuto ripercussioni anche sulla vita dell’artista che, malgrado il periodo e grazie al sostegno di qualche amico mecenate, ha potuto proseguire con successo il suo lavoro vendendo le opere all’estero e iniziando ad esporre regolarmente in Italia dal 2013. Nel nord Italia ha esposto nella Galleria Villa Simion di Spinea in molte occasioni avendo stretto una collaborazione continuativa e presso il Centro d’Arte e Cultura Brolo e l’Abbazia benedettina a Mogliano Veneto. Nel 2016 ha partecipato alla mostra collettiva presso la Galleria d’arte contemporanea Elle a Preganziol con un’opera che ha ottenuto un giudizio lusinghiero da parte della critica. E l’anno seguente ha tenuto una mostra permanente nella corte Banca Santo Stefano a Martellago. I suoi quadri hanno impreziosito le pareti di ristoranti (l’Osteria Arman a Treviso e Per.Gola a Martellago) e del Salone di bellezza Lui e lei a Mogliano Veneto in cui è stato organizzato uno splendido evento con vari ospiti tra cui un volto noto della televisione. Le opere dell’artista sono state esposte anche nella Sala del Giubileo di Trieste e presso il Castello di Duino. Nel 2019 Ryabkin è venuto per la prima volta in Italia lasciando la sua Mirgorod, città termale ucraina, in occasione di una mostra d’arte a lui dedicata organizzata presso l’Hotel Danieli di Venezia negli spazi del Salone Dandolo. Oggi i suoi quadri fanno parte di numerose collezioni private in molti Paesi tra cui l’Italia, la Russia, la Polonia, l’Uzbekistan, l’Azerbaijan, la Repubblica Ceca, l’Inghilterra, l’Irlanda, la Germania e gli Stati Uniti oltre l’Ucraina dove l’artista tuttora risiede.

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CONTESTO STORICO “FURIA CIECA”

Light in the Window, 2020 olio su tela cm 80 x 60

Nei primi mesi del 2020 il pittore Svyatoslav Ryabkin ha realizzato molti nuovi oli su tela, costretto a casa dalle restrizioni della quarantena dopo la diffusione del Coronavirus o “furia cieca” come lo chiama lui. Il virus ha causato grande instabilità in tutto il mondo portando l’aumento della disoccupazione, gravi perdite economiche e casi di depressione. Più un Paese soffre la povertà, sostiene l’artista, più è vulnerabile agli eventi negativi. Ryabkin accusa indignato le autorità secolari e spirituali ufficiali di diffondere fake news sulla pandemia attraverso i media. Auspica alla verità e alla giustizia; combatte ogni forma di disinformazione perché considerata maligna alla stregua del virus. Ha trovato conforto dal senso di smarrimento e sfiducia nelle Letture del Vangelo da cui trae la forza per guardare con speranza al futuro. Inoltre, sta vivendo anche la critica situazione di aspro conflitto tra le forze militari ucraine e quelle separatiste delle repubbliche di Donetsk e Luhansk che continua dal 2014 nel Donbass sul confine in Ucraina orientale. E ad aprile un altro allarme ha preoccupato le regioni di Kiev e Zhitomir (la sua città natale): molti incendi boschivi si sono diffusi velocemente nelle zone adiacenti la centrale nucleare di Chernobyl facendo temere una dispersione, attraverso il fumo, delle radiazioni ancora presenti nel terreno. Ma Ryabkin ha imparato a tenere duro.

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Road, 2020 olio su tela cm 80 x 70

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Khorol River, 2020 olio su tela cm 60 x 45

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TEMATICHE

KHOROL RIVER L’artista Svyatoslav Ryabkin raffigura e interpreta con il suo stile personale un linguaggio espressionista figurativo. Dipinge ambientazioni favolistiche lasciandosi ispirare dal mondo animale e dell’infanzia. Reinterpreta le proporzioni stimolando nuove percezioni visive, in particolar modo nelle immagini surreali che appartengono alla sfera onirica. Come gran parte del popolo ucraino Ryabkin ha un radicato senso religioso che manifesta in molte sue opere raffigurando Cristo e gli angeli. Spesso però inserisce solo un simbolo della cristianità, come un pesce, una capra e sulla linea dell’orizzonte alcune piccole croci dorate delle chiese ortodosse che veicolano il significato di fede nella risurrezione e speranza dell’esistenza del paradiso dopo la morte. Le sue opere più realistiche riguardano ambientazioni di interni con scene di quotidianità, ma predilige omaggiare la natura con paesaggi rurali spopolati. Ne sono un esempio i campi di girasoli su ispirazione di Van Gogh e l’olio su tela intitolato “Khorol river” (60 x 45 cm, 2020) con cui il pittore ricorda la serenità sulle rive del fiume ucraino Khorol che ha frequentato in diverse occasioni della sua vita. Le pennellate ampie e le tinte fluide contribuiscono a rendere l’effetto dello scorrere delle grosse nuvole nel cielo e il loro riflesso sulla superficie dell’acqua. L’effetto ottenuto è dinamico seppur molto delicato. Un esempio di quadro facilmente riconducibile all’artista è “Light in the window” (80 x 60 cm, 2020) per la predominante presenza del colore blu nelle diverse sfumature, dall’azzurro impalpabile fino al blu più vibrante, e per la sua presenza in stile personaggio dei fumetti al centro della tela e del villaggio. Con lo sguardo rivolto verso l’unica finestra con la luce accesa lascia l’osservatore con il fiato sospeso in attesa di una imminente rivelazione. Come in quest’opera, anche nel dipinto “Road” (80 x 70 cm, 2020) si manifestano le peculiarità della sua personale tecnica pittorica come le evidenti rigature che solcano il colore steso in abbondanza e il soggetto fanciullesco. In quest’ultimo quadro incuriosisce la strada fantastica che arriva fino al cielo; denota la grande capacità d’immaginazione dell’artista. Le case sono spesso protagoniste nelle sue opere come simbolo di intimità e i colori vivaci rendono la gioia dello stare in famiglia. Ryabkin predilige i paesaggi marini agli scenari innevati ed entrambi a volte fanno da sfondo alle sue attività ricreative preferite come la pesca, il ciclismo e la musica. La riproduzione minuziosa di alcuni prodotti della terra dimostra la sua gratitudine per le cose più semplici. Numerosi sono i paesaggi notturni con la luna protagonista. Essi esprimono la poesia che è riuscito a cogliere nella realtà, come nelle opere su Venezia che testimoniano il suo unico viaggio in Italia. Gli esseri umani raffigurati dall’artista ricordano le opere di Chagall. Il pittore esalta la bellezza delle donne e le sue figure femminili sono bionde, spesso in vesti bianche, eteree e diventano l’emblema di puro amore. Quando l’artista le affianca agli uomini, spesso bassi e tozzi, l’insieme assume una connotazione grottesca.

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TEMATICHE

THIS IS THE WAY “Questa è la via” (Таков путь in ucraino, 60 x 100 cm) è il titolo del surreale olio su tela realizzato nel 2020 dall’artista Svyatoslav Ryabkin. Testimonia il percorso della vita degli esseri umani che appartengono alla nostra società. Gli uomini indossano cappelli e abiti scuri, le donne sono preferibilmente bionde e poi ci sono anche i bambini. Sono tutti nel medesimo ampio viale candido, all’apparenza senza insidie, ma le brevi rigature create con la punta del manico del suo pennello sulla superficie esprimono l’imprevedibilità del caso. A tratti monotono, il viale si piega su se stesso come un foglio e curva in una spirale che disorienta. Sono distanti gli uni dagli altri a testimonianza del periodo storico attuale e procedono verso l’orologio del tempo posto al centro della tela. Malgrado le modeste dimensioni, tutto ruota attorno a questo elemento che diventa il simbolo della fine. O dell’inizio? Da qui infatti, il bivio. Ai fortunati spetta la vita eterna e si elevano volando verso il sole caratterizzato da una forte tonalità di ocra. I raggi filtrano tra le nuvole e lasciano tracce di colore sbiadendo nell’azzurro tenue del cielo. Le decise spatolate irregolari di colore pieno creano l’effetto desiderato per lo sfondo. Gli altri, ormai ridotti a scheletri, precipitano a testa in giù nel mare in tempesta, simbolo dell’eterno tormento che accoglie i morti nelle sue oscurità. In questo sorprendete quadro tutte le figure dipinte dal pittore Ryabkin (umani, angeli e scheletri) sono stilizzate. Le tonalità delicate della parte superiore contrastano con le pennellate cariche di colore blu cobalto nella parte inferiore. Le forme circolari (del viale, del sole, delle teste degli angeli e dell’orologio) suscitano un senso di infinito, quindi di eternità. Da notare in quest’opera, come in molte altre dell’artista, le tinte che prevalgono sono il binomio vincente dei colori primari giallo e blu.

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This is the Way, 2020 olio su tela cm 60 x 100


Valeria Gubbati Nasce a Sesto San Giovanni, MI nel 1972 Amante dell’arte sin da piccola avrebbe voluto studiare all’Accademia delle belle Arti...Un Dono a suo dire...Stilista specializzata con una scuola Private di MI ha sentito un connubio con l’arte in età adulta iniziando a scrivere e trovando un senso alle sue sensazioni, dal 2016 pubblicando il suo primo libro di Poesie e nello stesso anno anche con la pittura creando su tela partecipando a molti concorsi sia letterari che Artistici aderendo a molte Gallerie Italiane che estere, riscuotendo consensi e Premi Letterari e Artistici : Foto e Pittura. Ha sentito questa grande e immensa vena Artistica continuando a scrivere Poesie e anche testi di Narrativa e Saggistica, arrivando a pubblicare nel 2019 il suo sesto libro, presente in molte Antologie con le sue tre qualità -Scrittrice-Pittrice e Fotografa. Presente sul web.

MOSTRE • “D.O.C. Artisti su cui investire” e “Trofeo Internazionale d’Arte IMPERO “ a cura di Paolo Levi

ARTE

• Selezioni d’Arte Contemporanea “ ITALIANI”, “MAESTRI” e “ECCELLENZE MUSEALI” • Esposizione

d’Arte

Contemporanea

a

cura

di

Vittorio

Sgarbi

“INTERNATIONAL VISION” / “Nuove Espressioni” a cura di Sirio Perin – D’E.M. VENICE ART GALLERY. • Nel 2018 espone a New York presso la galleria d’arte RIZZI GALLERY con la mostra dal titolo “ Rosa Italiano” a cura del giornalista Raffaele De Salvatore • Arte Padova - Mostra Mercato d'Arte Moderna e Contemporanea • “PREMIO VENETO ARTE 2020” c/o Centro Sociale Città di Mogliano Veneto • Mostra permanente a Torino, Accorsi Arte • In permanenza MACO Museum Veroli (FR)

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Ritorno

tecnica mista su legno cm 100X100

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Nemesi

tecnica mista su legno cm 80X100

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Indice degli Artisti ALBERTINA LODI..................................................................pag.14 ANTONINO FERRO...............................................................pag. 16 BRUNO CONTE......................................................................pag. 18 CATERINA VITELLOZZI......................................................pag. 22 CATIA CAPOBIANCHI..........................................................pag. 24 CRISTINA ROSSI....................................................................pag. 26 ELISABETTA CASTELLO.....................................................pag. 28 ELVIS GIORGINI....................................................................pag. 30 FABRIZIO CAMPANELLA....................................................pag. 32 FEDERICO SCOMAZZON....................................................pag. 34 FILIPPO GURRERA................................................................pag. 36 FRANCA SACCHI...................................................................pag. 40 FRANCESCA FACHECHI......................................................pag. 44 FRANCO MARGARI...............................................................pag. 46 GIULIO BELLONI..................................................................pag. 50 HELMUT KRIECHBAUM.....................................................pag. 56 IVANA STORTO.....................................................................pag. 62 LAURA ZINGARELLO...........................................................pag. 63 LIVIO BILLO...........................................................................pag. 64 LUCIA ALEGIANI...................................................................pag. 66 LUCIO GROJA.........................................................................pag. 67 MARA ZINI...............................................................................pag. 70 MARIA EMMA GOBBI..........................................................pag. 72 MARIE LAURE VAN HISSENHOVEN................................pag. 88 MARY ANNE ZAMMIT..........................................................pag. 90 MAURIZIO SICCHIERO........................................................pag. 94 MICHELA MASI......................................................................pag. 95 MONICA FERRERA................................................................pag. 96 PAUL TIILILÄ.......................................................................pag. 100 RENZO GIANELLA..............................................................pag. 104 SUYATOSLAV RYABKIN....................................................pag. 105 VALERIA GUBBATI.............................................................pag. 111

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