Gianni Depaoli

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ART...

After All a brief introduction to Art since the Covid19 spread

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In copertina

Esuberante omaggio a Paul Tiililä

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PROGETTO D'ARTE CONTEMPORANEA di

Zanus Stefano

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Catalogo Direttore Generale ZANUS Stefano

Testi e Recensione critiche ZANUS Stefano CUDIN Gianpietro FIASCONARO Patrizia PERIN Siro BACCI Qedim

Traduzioni

SASSU Mariachiara

Progetto Graf ico BACCI Qedim

Casa Editrice

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PRESENTAZIONE

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ART... a brief introduction to Art since the Covid19 spread

COPERTINA I EDIZIONE 6


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SOPRAVVIVERE Vivere - Arte di Zanus Stefano Nasce il Progetto SurVivArt ! L’arte di chi la fa, di chi la usa, ne parla o solo la guarda. L’arte che è il tubo catodico della nostra fantasia. L’anno duemilaventi iniziato come molti, con progetti in programma a medio e lungo termine dopo pochi mesi prende in contropiede il Mondo! Molti stati chiudono le frontiere, come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, ma anche nei paesi europei dell’area Schengen (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera) non si circola più liberamente. questa è una delle tante limitazioni che d’ora in poi verranno prese anche da altre Nazioni ed in modo sempre più restrittivo senza essere certi di quando finirà. Ma quello che nessuno potrà fare è limitare i confini dell’arte. Quotidianamente questi confini sono travalicati dagli artisti che con i prodotti del loro intelletto riescono a profondere la voglia di sopravvivere. Con il “progetto internazionale d’arte survivart” si vuole raccogliere questa grande sinergia in un’unica testimonianza e renderla pubblica! Tutta la storia dell’umanità è stata soggetta a grandi mutamenti dopo eventi che hanno cambiato le abitudini della gente e questo progetto vuole in primo luogo documentare come gli artisti hanno reagito dopo l’evento pandemico del 2020 ed in pratica scrivere quella che sarà la Nuova Storia dell’arte visiva contemporanea. Per fare questo, chiamiamo gli stessi artisti che forniranno la loro testimonianza con le loro opere che per questo motivo, non dovranno essere antecedenti all’anno 2020 o almeno rielaborati da questa data. Il primo strumento del progetto è questo Catalogo, che ha una data di inizio ma non una di chiusura, in quanto man mano che gli Artisti aderiscono verranno di volta in volta inseriti. Un Catalogo diverso, perché non ci saranno artisti storici del passato, ma tutti quelli che stanno lavorando per il futuro!

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SURVIVE Live - Art by Zanus Stefano Project SurVivArt is born! The art of those who make it, of those who use it, of those who speak about or just look at it. Art as the cathode ray tube of our fantasy. Year 2020 started, like many others, with medium and long-term program projects but, just few months later, caught the World wrong-foot! Most countries close their borders such as United States and United Kingdom, but free circulation is no longer possible also through the borders of most European countries inside the Schengen Area, such as Austria, Belgium, Czech Republic, Denmark, Estonia, Finland, France, Germany, Greece, Hungary, Island, Italy, Latvia, Liechtenstein, Lithuania, Luxemburg, Malta, the Netherlands, Norway, Poland, Portugal, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden and also Switzerland. This is one of the many limitations that will be applied also by other nations from now on in a stricter way without a possibly predictable end. But no one will be able to limit the boundaries of art. Artists trespass these boundaries every day thus inspiring the will to survive with the product of their intelligence. The intent of “Survivart International Art Project” is to gather this massive synergy in one common statement and share it as public domain. The history of mankind has always been subject to great changes after events that changed the habits of people, and this project in first instance wants to witness the way artists reacted after the pandemic event of 2020 and basically the intent is to describe what will be the new history of contemporary visual art. To do so, we muster artists to witness by means of their artwork, that for this reason, shall not be earlier than 2020 nor at least redrafted before such date. The first tool of this project will be this catalogue that has a starting date but not a closing date since all artists will be included as they adhere. This will be a different catalogue because it will not comprise historical artists from the past but all those artists who are working for the future! Translated by Mariachiara Sassu

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Zanus Stefano “Responsabile del Progetto”

Stefano Zanus è un'artista poliedrico, la sua cultura multidirezionale lo ha portato a sviluppare molteplici tecniche artistiche: pittore, grafico, fotografo, scultore, creatore di installazioni, performer, giornalista, animatore di attività artistiche. Un’esperienza tecnico-umanistica lunga quasi cinquant’anni, tutta all’insegna della curiosità, della sperimentazione, della ricerca di nuovi modi e tecniche per esprimere il contemporaneo. Veneziano, diplomato in maturità tecnica, dipinge da autodidatta e si avvicina alla fotografia come “paparazzo”. Nel 1968 la sua prima mostra personale. Nel 1973 va ad apprendere le tecniche incisorie alla Scuola Internazionale della Grafica. Nel 1999 iniziano le sue sperimentazioni di “Dripping Light Art”, dove il supporto fotografico è usato come tavolozza. Tra i tanti eventi che l’hanno visto protagonista, da segnalare la partecipazione a due mostre collaterali della 51° e 53° Biennale di Venezia: “kamikazeartwork n.1” e “krossing”.

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SURVIVART di Cudin Gianpietro Il mondo dell'arte va verso un concetto che si scosta dalla realtà, in un mondo di significati che possiamo dire " una continua ricerca del senso della vita", superando la regola di libertà limitata, perché l'arte può esprimersi in qualsiasi forma. Una realtà idealizzata è spesso manipolata, tutto secondo una proiezione che l'artista ha del suo fare, del suo bisogno di esprimersi, accostando materiali in un pensiero evocativo della capacità creativa. Il desiderio di una ricerca poetica originale, elabora una visione delle cose, degli oggetti, della materia, evocando spesso il proprio pensiero interiorizzato nel vissuto. Proporre un lavoro non può essere un fatto isolato o temporaneo, ma il piacere di rompere l'aspetto cinico e indifferente con cui un'opera viene vista perché non conosciuta. Nell' irrefrenabile voglia di esprimersi dell'artista, non va dimenticata la sua forza interiore che ha oggi nel creare una forma e domani un'altra. E' la leva che lo spinge continuamente nell'andare avanti nell' affermazione della propria personalità, dello stile, di una armonia tra il pensiero interiore, il proprio lavoro e la vita!

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Survivart


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Cudin Gianpietro “Artista e Pensatore”

Nella sua carriera artistica in continuo divenire, ha partecipato alla Biennale Internazionale della Piccola Scultura di Padova e alla Biennale della Scultura d’Arte Dantesca (Ravenna). La curiosità che accompagna il suo animo gentile lo porta ad esporsi a sempre nuove sfide che lo vedono via a Nanao in Giappone per una realizzazione di un tabernacolo ed esposizione di Grafica e Scultura (1982), a Montrèal in Canada per presentare «Immagini» una cartella di grafica dedicata a Carolyn Carson (1983) a Santa Monica - California USA (1997), a Parigi (1998), in Russia, a Mosca per la realizzazione di più opere scultoree: Macchiavelli, Padre Alexander Men, Raoul Wallenberg per i Giardini della Biblioteca M. Rudomino (1996), a Venezia per una «performance» durante la 48° Biennale d’Arte Contemporanea (1999). Ha realizzato il design del soffitto della chiesa di S. Bellino a Padova e una serie di sculture monumentali che sono state collocate in vari punti della città di Padova e di fronte al Castello Carrarese. Dopo aver Realizzato il busto del «Giusto» G. Perlasca presso l’Istituto di Cultura Italiana a Budapest, copia dello stesso busto è stata collocata a Toronto – Canada, nei giardini della sede associativa degli Italiani-Veneti. Nel 2013 ha realizzato un intervento a Forte Marghera con il gruppo Materia Prima e partecipato all’evento collaterale alla Biennale di Venezia presso il Padiglione Tibet sede a Santa Marta.

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KRONOS E KAIROS di Fiasconaro Patrizia La consapevolezza di scrivere una nuova pagina della Storia, di vivere un momento epocale di passaggio si è fatta strada nel 2020, proprio quando la natura si trovava nella fase di transizione dall’inverno alla primavera. Fu quella volta in cui l’umanità, la nostra umanità, in tutto simile a un formicaio caotico e sfuocato, si trovò improvvisamente costretta a inchiodare, a spingere con forza sul pedale del freno. Con l’auto bloccata in mezzo alla strada, di fronte ad una voragine appena spalancata, il cuore in gola, la testa che girava per la paura e l’ebrezza dello scampato pericolo, ha cominciato a sperimentare qualcosa che -più di un contraccolpo- aveva il sapore del contrappasso: l’essenziale, finalmente smascherato, stava trasformando gli impazienti in pazienti, gli invisibili in visibili, la forza in fragilità, il necessario in superfluo, la vicinanza in distanza e, inesorabilmente, poneva in stand-by assieme alle feste, ogni rituale associativo e lavorativo. Dismesse le maschere del carnevale e della vita, se ne dovettero indossare altre, asettiche, senza sorriso e senza pianto: i nuovi volti di un mondo messo in fila, ingabbiato in un gigantesco, mostruoso condominio, da cui non si poteva uscire. La gente, affacciata ed esposta al davanzale di miliardi di quotidiane finestre, mentre imparava a guardarsi a quadratini, cercò di trasformare in normalità quello che normale non era: ripulì casa, si dilettò a cucinare, sostenne un esercito silenzioso di nuovi eroi, cantò sul balcone, allenò il corpo tondo e goffo sulla piastrella della cucina, si sentì cullata da pubblicità create per sostenere fragili emozioni di un’umanità sospesa. Obbligata a vivere in isolamento, privata di ogni contatto, la società fu costretta a sperimentare alla rovescia la sindrome di Asperger e, nella difficoltà di non riconoscersi, di non rincontrarsi e di non capire più nulla, entrò in panico. Il grandioso reticolo in cui tutto sarebbe dovuto apparire sotto controllo -dalle scadenze alla razionalizzazione delle paure- mostrò le sue crepe: cercare la quadratura del cerchio tramite infiniti numeri di statistiche e percentuali, coniare slogan per tenere insieme nostalgie e speranze, assenze e presenze, solitudini e convivenze obbligate, libertà

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e prigioni, ebbe il sapore di un placebo utile per esorcizzare paure e scoramenti, ma non servì a ripartire: la consapevolezza che quell’evento inatteso, arrivato da Oriente, avrebbe avuto una portata rivoluzionaria esibiva drasticamente il biglietto di sola andata: la vita non sarebbe più stata quella di prima. Per sopravvivere bisognava cambiare ottica, partire dall’etimo della parola crisi, momento in cui Ippocrate, di fronte al malato, respirando l’olezzo di piaghe in putrefazione, cercava di leggere -tra le pieghe della sofferenza- i segni di speranza e di vita. Crisi in medicina era la sottile lama del rasoio che separava morte e vita, dando a ciascuna la medesima possibilità. Ecco, per non avere solo paura del futuro si doveva ripartire proprio da questa duplicità semantica, smarrita nella polvere dei secoli. Crisi era anche sfida. La prima sfida riguardò la percezione del tempo: l’obbligo di stare a casa trasformò Kronos - terribile divoratore di figli- in Kairos, dono. Il tempo si dilatò, divenendo preziosa sacca di riflessione, inatteso spazio di ripensamento. Qui, prima della politica e dell’economia, ritrovò vigore l’arte: riflettendo, raccontando, interpretando nell’immobile attesa, cominciò a rielaborare il lutto; poi, intuendo, pre-sentendo e progettando si fece carico di una nuova responsabilità: traghettare il fragile malato verso la resilienza. Lo fece con l’incisività delle pennellate e il vigore della materia plasmata, con la luce della fotografia e con l’occhio della telecamera, con la pregnanza dei versi e la forza delle lettere. L’arte trasformò la disabilità collettiva in nuova abilità, parlò di nuove opportunità, usò tocchi di originalità per rompere lo spirito gregario ed evitare la sparizione, lo smarrimento totale. Lo fece lacerando griglie, superando confini reali e virtuali; cercò di risocializzare monadi alienate e sempre connesse con nuove domande e nuove risposte, creando esili ponti per andare oltre la voragine abissale. Se ci riuscì nel suo intento globale lo racconterà un’altra storia, intanto a ciascuno di noi sia dato di cogliere e vivere questa sfida. Buon passaggio a tutti!


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Patrizia Fiasconaro “Mediatrice tra artista e pubblico”

Patrizia Fiasconaro ha studiato a Venezia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, laureandosi con il massimo dei voti nel 1991 discutendo una tesi pioneristica sul ruolo della donna in Platone e nelle società antiche, da cui è poi nato un manuale per le scuole superiori e l’Università (edito da Paravia). Vive a Mira e occupa una cattedra a tempo indeterminato di storia e filosofia presso il liceo Majorana-Corner di Mirano. Per anni ha tenuto corsi di filosofia presso le Università Popolari di Borbiago e di Dolo, in provincia di Venezia. Approdata al mondo dell’arte grazie alla curiosità e all’urgenza, tutta filosofica, di capire il perché di un’espressione piuttosto che il come, non si è mai riconosciuta nel titolo di Critico d’arte, preferendo per sé quello di Mediatrice tra Artista e Pubblico. Senza mai venir meno a questa vocazione, da quasi trent’anni realizza e presenta mostre d’arte, convegni, lezioni-conferenza ed eventi culturali per conto di Associazioni, di Amministrazioni Comunali e di scuole superiori dell’intero territorio italiano. In varie occasioni è stata chiamata a far parte o a presiedere giurie di Concorsi poetici e artistici. Socia onoraria del Gruppo Forma & Colore dal 1997 al 2016, vi ha ininterrottamente coperto la carica di vicepresidente dal 2004 al 2016. Molti dei suoi interventi sono contenuti in opere di natura filosofica, poetica, letteraria e in cataloghi d’arte.

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IL PERIODO BUIO di Siro Perin Questo è stato un lungo periodo di buio per la cultura: musei chiusi, o con limitati accessi, biblioteche semi-aperte, concerti annullati, teatri chiusi, manifestazioni di vario genere (come ad esempio mostre, fiere, festival, ecc.) posticipate al prossimo. Sembrava che l'arte e la cultura fossero state sospese se non addirittura imprigionate in una sorta di limbo. Insomma durante questa quarantena forzata provocata dall'emergenza Covid 19, le potenzialità del nostro patrimonio culturale passato e presente si sono spente. Ma l'arte, tra gli innumerevoli compiti che manifesta, ha anche quello di interrogare l'uomo, di porgli delle domande sul suo io, su ciò che lo circonda e soprattutto su ciò che gli accade, tentando di favorire riflessioni e, conseguentemente, possibili vie d'uscita. E sempre nel caso di eventi negativi globali quali conflitti e catastrofi e pestilenze, la cultura e l'arte, con il loro agire, si sono mosse nel tentativo di raccontare i fatti (si pensi agli artisti di guerra) consegnandoli ai posteri come simboli eternizzati e moniti. E per avere la conferma di quanto scritto poc'anzi, basta, per esempio, leggere i testi dei letterati, come Giovanni Boccaccio, Alessandro Manzoni e, per rimanere vicino a noi, Albert Camus, e osservare le opere di artisti, quali Mattia Preti, Pieter Bruegel Il Vecchio e Giovanbattista Tiepolo, in cui è stata trattata la tragica tematica del flagello della peste. Oggi, nel ventunesimo secolo, non è più la peste, magari di manzoniana memoria, a colpire l'uomo e la società, bensì la nuova pandemia che abbiamo dovuto affrontare e che risveglia le coscienze degli artisti. L'opinione pubblica e gli intellettuali, ieri come allora, sono dunque chiamati ancora una volta, forse meglio dei politici e degli strilloni di professione, a dare il proprio contributo sul piano morale, sociale e culturale. Chiaramente i mezzi espressivi non sono più quelli di una volta, spesso vicini a una rappresentazione realistica e

ammantati di richiami religiosi o sacri, ma sono impostati su modalità creative contemporanee molto variegate, tanto che si avvalgono spesso della tecnologia multimediale e dell'informatica. Infatti in questo periodo di lock-down gli artisti hanno continuato, seppur in sordina, a creare, a porsi domande e dunque a riflettere su ciò che accadeva nel mondo, talvolta creando opere dal forte contenuto riflessivo oppure rappresentando semplici rimandi alla natura capaci di elargire momenti di serenità. In questo frangente temporale apocalittico, ci sono state persone che hanno continuato a lavorare per tenere sempre vivo l'aspetto sensibile dello spirito umano, agendo talvolta come visionari Don Chisciotte. Gli artisti hanno cercato di far emergere le inquietudini, lo sconforto le angosce i dolori ma anche la voglia di farcela della società odierna costretta a fermare il suo ritmo frenetico per bloccarsi repentinamente come se fosse piombata dentro un coprifuoco da tempi di guerra. Questo catalogo, impostato secondo la modalità multimediale dei nostri giorni, in modo da essere ancora maggiormente divulgativo, si inserisce in quella scia di manifestazioni per la ripartenza, proponendosi due compiti fondamentali: essere uno strumento per la memoria di ciò che è successo in questi primi mesi del 2020 e trasmettere la voglia di futuro e di rinascita dell'uomo. Ciò comporta un'ulteriore assunzione di responsabilità morale per gli artisti presenti all'interno della raccolta: dovranno impegnarsi veramente, sfruttare al meglio la loro creatività, interrogando se stessi e il mondo con onestà intellettuale in modo da evadere dal banale, da inutili manierismi e ripetitività. Solo così facendo essi potranno essere utili per le generazioni future.


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Siro Perin “Storico e Critico d'Arte”

Laureato in Storia dell'Arte Bizantina con una testi sulla "Scultura Esterna Erratica Bizantina a Venezia", dal 2001 insegna materie umanistiche presso Istituti di Scuola Secondaria di primo e secondo grado. Dal 2004 e' il critico ufficiale del movimento d'arte “Materia Prima”. Ha organizzato svariati eventi artistici presso svariati centri d'arte e gallerie, tra cui si ricordano: Business Center dell'aeroporto Marco Polo di Venezia; Galleria Contemporaneo a Mestre con patrocinio della Fondazione Bevilacqua La Masa, Peggy Guggenhein Collection e Centro Culturale Candiani; Palazzo Grassi di Chioggia come evento collaterale all'interno della 51° Biennale d'Arte di Venezia; Forte Marghera (Venezia) come evento collaterale all'interno della 53° Biennale d'Arte di Venezia; “Accademia di Sant'Agostino”, Roma; Galleria “Il Canovaccio”, Roma; Galleria “Gadarte”, Firenze; IV edizione di "Vagiti Ultimi" Atri, Te. Ha presentato mostre collettive e personali di artisti contemporanei come: L. Alinari, F. Angeli, U. Attardi, E. Baj, E. Bajoni, G. Barbisan, V. Basaglia, A. Bomalumi, F. Borghese, R. Borsato, G. Cadorin, S. Campesan, M. Campigli, G. Cardellini, F. Carena, C. Carrà G. Casali, M. Cascella, G. Celiberti, L. Ceschin, G. Cesetti, S. Chia, F. Costalonga, A. Costi, E. Costantini, N. Costantini, S. Dalì, G. De Chirico, A. Del Donno, P. Dorazio, A. Faccincani, T. Festa E. Finzi, S. Fiume, M. Galimberti, G. Giuliani, O. Guarnirei, V. Guidi, R. Licata, M. Lodola, L. Luporetti, L. Marcon, C. Magnolato, Malvisi, D. Marinotto, A. Martini, U. Mastroianni, Movimento Materia Prima (G. Baldessari, G.Negretto, G. Pagliaro, S. Zanus), G. Morandis, A. Murer, G. Novello, R. Nucara, L. Marcon, A. Milesi, A Murer, U. Nesolo, B. Ormenese, P. Penzo, G. Pomodoro, A. Possenti, G. Potenza, Rabarama,

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T. Ravà, M. Romagna, O. Rosai, A. Rossi, M. Rotella, G. Santomaso, Santorossi, Satiam, E. Scanavino, M.Schifano, E. Tadini, O. Tamburi, E. Treccani, G. F. Tramontin, R. Varese, E. Vedova, A. Viani, C. Vighi, T. Zancanaro, L. Zanettin, R. Zanon, e molti altri italiani ed esteri. Ha poi presentato mostre di artisti moderni come : C. Allori, J. Bassano, G. Boldini, G. Fattori, G. fattori, G. Marchini, G. De Nittis, A. Rossi e molti altri Collabora con l'Associazione Culturale I.R.I.S. per gestire gli eventi artistici presso il Centro Culturale “De Andrè” a Marcon (VE), a seguito dei quali è stato realizzato un DVD-raccolta di interviste agli artisti intervenuti dal titolo "La pittura veneta contemporanea". Collabora con vari Comuni ed Enti Culturali in qualità di guida storico artistica di gruppi presso città storiche o altre mostre d'arte nazionali. Ha scritto per conto di alcune gallerie articoli recensioni critiche su giornali come "La Repubblica", "L'Osservatore Romano", "Il Giornale", "Il Gazzettino" e periodici specifici come "Archivio", "Arte e Cultura", "Eco d'Arte Moderna" e molti altri. Ho realizzato una guida storico-artistica su Venezia, edita da “Grafiche Biesse” dal titolo “Per non perdersi a Venezia”, tradotta in cinque lingue; Ha curato l'introduzione critica di numerosi cataloghi di artisti veneti, nazionali ed internazionali tra i quali si ricordano O. Guarnieri, Santorossi, Satyam, F. Costalonga, L. Zanettin, Silviogiovanni Viola, Choi Yoon Sook (Corea), Kiyomi Sakaguchi (Giappone), E. Mazza (RSM), M. Mandelartz (Germania). Ha collaborato con varie emittenti televisive tra cui “Televenezia”, “Televeneto” e “Televenetosat” con interviste e presentazioni di opere in diretta; ho gestito inoltre la rubrica “Il cannocchiale del critico” presso Televeneto e attualmente cura la rubrica televisiva d'arte “Plak Klag whomp”. Ha presenziato in qualità di giudice e critico in premi nazionali ed internazionali Parallelamente prosegue la sua attività di scultore, con mostre nazionali ed internazionali.

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ANDIAMO OLTRE di Bacci Qedim Come si sa le idee e i progetti vanno e vengono, ma poi ci sono quelli su cui alle volte ci soffermiamo, riempiendoli di ambiziose fantasticherie; dopo le buone idee restano e si sviluppano, si scremano di chimere e toccano la Terra: ed è lì che nasce il Progetto SurVivArt, da quando le chiacchiere si sono fatte spazio tra i lumini della logica! Come ogni novità non sappiamo mai come iniziare, cosa proporre, come è meglio muoversi e così, tirando avanti con i tempi ci siamo ritrovati in piena pandemia a pensare sul da farsi e lì, nel Caos, tutto è stato più chiaro. Di cosa avevano bisogno tutti quei “simpatici irrazionali che contribuiscono a creare la cultura”, chiusi da un momento all’altro a blaterare col proprio sé tra quattro mura!? Un punto di riferimento, di sfogo, un mezzo per incanalare la loro espansione immaginaria e, con le mostre saltate e le Gallerie chiuse, i contatti esterni ridotti al minimo, eccoci qua, a proporre una novità: riscrivere la Storia dell’Arte dal 2020, archiviare le voci e le immagini di tutti coloro che credono di essere singoli, soli nel loro pensare. SurVivArt vuole riproporsi come archiviazione degli artisti e delle arti senza porre alcun limite a questi due concetti, ormai esasperati da troppi intenditori dai titoli altisonanti. Così, periodicamente vi proponiamo queste pubblicazioni online a dimostrazione che, anche adesso nell’emergenza non possiamo e non vogliamo vivere soltanto di doveri e vincoli.

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Bacci Qedim “Grafico e Maestro d'Arte”

Nasce in Toscana a Volterra nel 1992, sviluppa fin da subito una buona capacità creativa intervenendo su quello che la circonda; cuce piccole agende, dipinge su vestiti, disegna i libri del padre e persino le mura di casa. Anche quando frequenta il liceo Classico il disegno en plein air l'accompagna per tutti i cinque anni di studio. Dopo il Liceo s'iscrive al corso di Decorazione dell'Accademia di Firenze, ma poco dopo prevale un'altra sua grande passione così si iscrive all'Università per Stranieri di Siena a Lingue e Cultura Araba, dove consegue il primo livello di Arabo. A fine anno però, nonostante i corsi seguiti le risultassero molto interessanti, si trova a dover fare i conti con la necessità di spostarsi di nuovo. Così visita gli Open Day dell'Accademie di Bologna e di Venezia. Siamo a Settembre 2012 e riaffiora l'interesse per l'arte, così, quasi contemporaneamente affronta i test d'ingresso per l'ammissione al corso di Fumetto a Bologna e di Grafica d'Arte a Venezia. Poco dopo entrambe le Accademie le danno un riscontro positivo ed è quindi costretta a scegliere fra le due città. È la città d'acqua che la ospita, dove per tre anni frequenta il corso di Grafica d'arte tradizionale col professor Andrea Serafini, nel Biennio invece si sposta a Grafica sperimentale con Jacopo Abis, qui è libera di approfondire e perfezionare varie tecniche, ma soprattutto può trasformare le stampe in qualcosa di più utile/utilizzabile: libri, copertine, cartoline, mazzi di carte. Le interessa la riproducibilità dell'opera, ritiene che questa sia il motivo per cui è nata l'arte: comunicazione a un pubblico più ampio e non soltanto con quell'élite che maneggia l'arte per appenderla in salotto e farla vedere agli ospiti. Nell'ottobre 2017 completa i 5 anni di studio laureandosi con la tesi "ILSOLE NERO/ La cerca dei tesori negli Inferi", un libro di oltre 100 pagine interamente rilegato a mano con copertina a tiratura singola, accompagnato da una cartella per ognuno dei 5 capitoli di 7 stampe tra xilografia, litografia e calcografia a tiratura singola, riferite ai soggetti dei testi e altri 5 libri d'artista di sole immagini e poche righe in metrica classica. Il tema dei percorsi iniziatici, dei passaggi tra vita e morte, i rituali funerari e l'oltretomba sono tematiche che l'accompagnano in ogni sua ricerca, in ogni suo studio e le sue creazioni spesso sono riassunti, una sorta di "post it mentali", utili a fare il punto della situazione su quello che interpreta delle sue letture di autori, che hanno anche un legame culturale con l'oriente, come: Guenon, Zolla, Gian Giuseppe Filippi ed altri. L'anno successivo alla Laurea è stata collaboratrice esterna per il corso di serigrafia presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e ha collaborato con il Laboratorio di stampa indipendente Lab for Print 43. Da qui inizia l'avventura di Qedim Bacci, giovane ma già con un vissuto pieno ed intriso di percezioni artistiche e con molta voglia di esprimersi e farsi conoscere.

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CATALOGO DEGLI ARTISTI ESTRATTO DELL’ARTISTA DEPAOLI GIANNI

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Depaoli Gianni Gianni Depaoli artista materico è nato a Ivrea il 04 marzo 1961, vive e lavora a Candia Canavese. Ha creato mostre e installazioni che testimoniassero il degrado ambientale e la violenza sugli animali attraverso mostre e progetti itineranti sostenuti da musei e da Enti Istituzionali: iniziative note con il nome di Mare Nero Museo di Bergamo, Allarme Ambiente Museo di Scienze Genova, Museo A come Ambiente Torino, Museo Garda Ivrea, Museo Acquario di Milano, Museo La Specola Firenze, Museo Tecnologicamente Ivrea, Museo Acquario Messina, AAM Spazio 24 Milano, Casa Ernesto Francotto Busca .Installazioni, Anime Silenziose inaugurato all’ Acquario civico di Milano, Verso il Quinto mondo Paratissima Torino, Oceaniche Alchimie Biennale Italia -Cina Torino, 54° Biennale Internazionale d’ Arte della Biennale di Venezia, “Hopeart Jungl” alla Venaria Reale. La nuova ricerca sviluppata con l’ uso di inchiostri e pelli di cefalopodi trattati per la conservazione e manipolati con aghi d’ acciaio e bisturi, lo porta ad indagare e trasformare la materia per scoprirne bellezza e trasparenza , ma non dimenticando i drammi precedentemente trattati. Questo nuovo studio dona nuova vita allo scarto organico che considera l’ anello di congiunzione ed il ricordo indelebile del prodotto che ha nutrito l’ Essere Umano. “Dall’edibile che nutre il corpo, all’arte che nutre lo spirito”. Viene invitato alla Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi per la personale “Rossomare” l’opera I.E.F. è nella collezione del Museo, all’Ambasciata Italiana a Montecarlo con l’ opera in permanenza “Prede e Predatori” sul catalogo dell’ Ambasciata ed a GemLucArt di Montecarlo per i progetti annuali sulla Ricerca Sul Cancro, al progetto “EkoVespa Project” in permanenza al Museo Piaggio di Pontedera. Nel 2017 la ricerca della forma, del colore e della trasparenza lo porta ad un nuovo studio. La pittura materica diventa il più forte impulso per la ricerca del colore naturale, che diventerà l’ unico colore utilizzato, regolato dalla manipolazione dei cromatofori esistenti nel prodotto, senza aggiunte di colori artificiali. Con il progetto Abissi, indaga il noto e l’ ignoto e i percorsi tortuosi del pensiero umano. Scopre ed evidenzia le ferite e le escrescenze della pelle lacerata che diventano abissi e meandri dove il pensiero si perde e si modifica, svelando i patimenti che ha subito l’ artista durante il suo percorso di vita, che lui stesso definisce la sua Via Crucis. Viene invitato ad esporre al Mauto con “Eko500Project” in occasione del 60° anno della Fiat 500, al Macist di Biella in occasione 70° anno della Vespa, a Paratissima Milano, Bologna e Torino, Biennale Internazionale di Asolo, Biennale Internazionale di Salerno, GemLucArt di Montecarlo con l’ opera che denuncia la violenza sulle donne “Silence Kills”, personale a Montreaux, installazione “Oceani 2.0” site-specific al Museo del Parco di Portofino e inviti in altri Enti Istituzionali, nel 2020 viene inserito nell’ Atlante dell’ Arte DeAgostini, nel 2020 partecipa in periodo Covid alla mostra virtuale #domaniinarte alla G.A.M. di Roma, una sua opera viene esposta alla 17° Montecarlo Film Festival. Dal 2020 in seguito a vicende subìte da lui e dai suoi famigliari, torna a trattare con molta più forza e rabbia i temi che gli sono stati cari fin dagli esordi: i comportamenti scellerati dell’ uomo ed il conseguente deterioramento ambientale e sociale, rappresentando nelle sue opere soprattutto le conseguenze sull’ uomo. Nella sua incessante ricerca di materiali organici marini che trasmettano dei messaggi forti ha scoperto nel 2020 “le schiuse di ovature” affascinanti agglomerati che evocano il senso della Vita, ora fanno parte delle nuove opere.

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2019 • Oceani 2.0,Opera in permanenza, site specific,Museo del Parco di Portofino, ItalyAnime Silenziose 2.0,CasaInsieme opera in beneficenza, Salerano, Italy • Collateral Beauty, ParatissimaProgettoN.i.c.e. Torino, Italy 2018 • Wasteland, AbissiNhow Milano, Milano, Italy • “Contemporary fossils traveling to the future”, Paratissima, Torino, Italy • “ Abyss” Montreux Art Gallery, 2M2C, Montreux, Svizzera 2014 • L’Ambasciata Italiana nel Principato di Monaco, Montecarlo. • Strade del Sale, Poderi Gianni Gagliardo, La Morra, Italy 2013 • EkoVespa, Museo Giovanni Alberto Agnelli Fondazione Piaggio, Pontedera, Italy • AAMSpazio Eventiquattrocon Eko500 Project a cura Francesca Baboni, Milano, Italy 2012 • Art Monaco Grimaldi Forum, Montecarlo. • Prede e Predatori, All’ Ambasciata Italiana nel Principato di Monaco, Montecarlo. • Uomini e Pesci, Acquario Civico di Milano, Milano, Italy 2010 • Open Air Fair, Utrecht

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MOSTRE

2011 • AAM–Spazio EventiquattroSelective Art Parigi a cura di Martina Cavallarin • Rossomare a cura di Maria Flora Giubilei, Galleria d’Arte Moderna, Genova, Italy • Dall’ astrazione al concetto, teoria di un linguaggio, Casa Ernesto Francotto, Busca, Cuneo. 2009 • Abissali, Acquario Civico-Installazione luminosa inclusione di abissali, Messina. • Allarme Ambiente, a cura della Fondazione Natale Capellaro, al Museo Civico Garda, Ivrea. • Mare Nero, Parco Acquatico Oltremare, Riccione, Italy 2008 • La Programma 101, installazioni CentoOlivetti, Fondazione Natale Capellaro, Ivrea, Italy • Allarme Ambiente, Museo Giacomo Doria, Genova, Italy • Allarme Ambiente, Museo A come Ambiente, Torino, Italy • Dai il nome all’ opera, a cura Museo A come Ambiente, Salone del Libro, Torino, Italy • Maree Noire, Parco Acquatico Marineland, Antibes, France. 2007 • Mare Nero, Museo Civico Enrico Caffi, Bergamo, Italy • Nuove tecniche al servizio dell’ esposizione museale, Museo La Specola, Firenze, Italy • Collettive| Group exhibitions 2020 • 17° Montecarlo Film Festival, Grimaldi Forum, Montecarlo • Triennale di Roma, Roma • Crac, Paratissima N.I.C.E., Torino • #domani in arte, Galleria Arte Moderna, Roma 2019 • Archetipo 4Awoman, Mail Art Gruppo Censeo, Milano • Where Art Meets Design, Paratissima Milano Art&Design Fair, Fabbrica del Vapore, Milano • Expeausition, Paratissima Bologna, Bologna • 157° mostra sociale Circolo degli Artisti di Torino, Palazzo Birago, Torino. • GemLucArt auditorium Ranieri III, Montecarlo 2018 • Baf, Fiera Arte , Bergamo, Italy • Hit Parade, Mauto, Torino, Italy • Animali Notturni , The dark side of life, Paratissima Bologna, Bologna, Italy • Through the Black Mirror, Paratissima Milano, Milano, Italy • La Vespa nella Storia e nell'Arte, a cura di Omar Ronda, M.A.C.I.S.T., Biella, Italy


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“1984: le jour desmes dix ans, je regardedemain”, GemlucArt, Montecarlo 2017 • Limited, Milano Scultura, a cura Valerio Dehò, Fabbrica del Vapore, Milano, Italy • Mostra internazionale Spoleto Arte a cura di Vittorio Sgarbi, contesto del Festival dei Due Mondi • ProBiennale, Palazzo GrifalconiLoredan a cura del prof. Vittorio Sgarbi, Venezia, Italy. • Arte Contemporanea in Villa, Musei Villa Mazzucchelli a cura di Fondazione Mazzoleni, Brescia • GemLucArt auditorium Ranieri III, Montecarlo 2016 • 4 °Biennale Internazionale, terzo classificato, Asolo, Italy. • 2° Biennale Internazionale, Salerno, Italy • Radici, Cantine Gagliardo, a cura di Ermanno Tedeschi • GemLucArt Auditorium Ranieri III, Montecarlo. 2015 • Biennale Italia-Cina alla Cittadella a cura di Sandro Orlandi, Torino, Italy • Milano Expo dal 1906 al 2015,a cura di Vittorio Tonon, Palazzina Liberty, Milano, Italy. • GemLucArt Auditorium Ranieri III, Montecarlo • 1° Biennale Internazionale, secondo classificato, Salerno, Italy 2014 • SERR 2014, Palazzo Valentini, Roma, Italy • GemLucArt, primo classificato, tema e tecnica con le jardindescaresses, Montecarlo. • Premio Nazionale d’ Arte, Novara, Italy 2013 • Millennium, al Museo di Scienze Naturali, Primo classificato con EkoVespa, Torino, Italy • GemLucArt auditorium Ranieri III, Montecarlo. • Skincodes curato da Francesca Canfora, Paratissima,

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Torino. 2012 • GemLucArt auditorium Ranieri III, Montecarlo • Hopeart Jungle a cura Francesca Canfora, Reggia di Venaria Reale, Italy • Danslesvagues de l’art, Galleria Carre dorè, Montecarlo • Yacht Art, Galleria Carre dorè, Montecarlo • Food Art pour tous les gouts, Galleria Carredorè, Montecarlo 2011 • L’Arte non è cosa nostra, 54° Biennale di Venezia,Pad. Italia a cura di V. Sgarbi. • Proetica, Profetica, Poetica, a cura Fortunato D’ Amico e Chiara Canali, Porta Nuova Torino, Italy • 150 Artisti raccontano la Nostra Storia, a cura V. Tonon, Archivio di Stato, Novara, Italy • Terra Arte, a cura Fortunato D’Amico, Partenopoli, Italy • Orto d’Artista, a cura di Arte da Mangiare, Società Umanitaria, Milano, Italy 2010 • European Week for Waste Reduction e Mediterranea, Artelier Palazzo Ducale, Genova, Italy • OnlyItaly, Teatro Stabile di Hangzhou, Hangzhou (Cina) • The Bride Show WeddingDay, a cura Federazione Artisti Italiani, Dhubai • Il senso del tempo tra storia e conoscenza, a cura Vittorio Tonon, Archivio storico di Novara, Italy 2009 • Internazionale d’ arte, Villa Gualino, Torino, Italy • 2008 • Asta benefica, a cura prof. Edoardo Di Mauro, Lions International, Torino, Italy • 2007 • AmbientArti, Palazzo Doria Pamphilj, San Martino al Cimino, Viterbo, Italy


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Acque sporche, 2020

tecnica mista su legno, vasetti vetro, residui inquinanti, schiuse di ovature marine, resina 250x250 cm

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Madre natura, 2020

tecnica mista su legno, legno marino, resina pigmentata, ovature, metacrilato 75x45cm

Afrodite, 2020 tecnica mista albero arso, schiuse di ovature, resine 250 x 100cm

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Spiedino di mare, 2020 tecnica mista su legno, legno marino, inquinanti vari, metacrilato 75x45cm

Porzione di mare, 2019

tecnica mista, legno marino, resina pigmenti, pelle di pesce, plastica 60x40x70cm

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Occhi, 2020 tecnica mista su fibra, pelle e inchiostro di calamaro, resine 50x50cm

Vita , 2020

tecnica mista su fibra, schiuse di ovature, pelle e inchiostro di calamaro, resine 50x50 cm

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Reliquie. Save the Sea, 2019

tecnica mista petrolio,plastica, pelle e inchiostro di calamaro 70 x40 cm anno 201

Positivo/Negativo, 2020

tecnica mista su legno, schiuse di ovature, reperti inquinanti, resine. 75x45 cm

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Alieni, 2020

tecnica mista, legno marino, pelle e inchiostro di calamaro, lapis, resina 75 x 45 cm

Il Canto delle Sirene, 2020 tecnica mista, legno marino, pelle di Cefalopode, coltello, resina 40x30x25 cm

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Resilienza biologica, 2020

tecnica mista su legno, legno marino, pelle e inchiostro di Calamaro, schiuse di Ovature, metacrilato 75x45 cm

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ESTRATTO DEPAOLI GIANNI

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EDITED BY © SURVIAVART_2020

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