Δf = fj( tj) − fi ( ti) = 10% ⋅ fi ( ti)
dove
tj = 2 ⋅ ti
Per una buona efficacia e riproducibilità della pallinatura i campioni devono essere sottoposti al trattamento per un tempo corrispondente al valore di saturazione (ti). L’intensità di pallinatura secondo Almen è direttamente proporzionale la valore della freccia secondo una costante.
I = 40 ⋅ fi Questo valore d’intensità viene sempre riferito allo spessore della piastrina Almen utilizzata per la prova. Vi sono tre tipi di lamina Almen che si differenziano per spessore: tipo N, s = 0,8 mm tipo A, s = 1,3 mm tipo C, s = 2,4 mm Solitamente se la freccia è compresa tra 0,1÷0,6 mm si usa una lamina di tipo A; altrimenti se la freccia è minore di 0,1 mm va usata una lamina N, se al contrario è maggiore di 0,6 mm si utilizza una lamina di tipo C. Questo perché dobbiamo fare in modo che l’intensità della pallinatura sia comparabile con la rigidezza della piastrina: infatti per intensità di pallinatura molto deboli si utilizza una piastrina tipo N, dato che una lamina di tipo A avrebbe un altezza d’arco talmente bassa che potrebbe essere difficile misurarla correttamente; per intensità molto elevate invece si utilizza una lamina tipo C, dato che una lamina A potrebbe durante la prova piegarsi dalla parte opposta a quella usuale a causa dell’elevata forza dell’impatto degli shot, attenuando quindi la curvatura dovuta alle tensioni residue. Dunque, se poniamo il caso di avere una pallinatura che produce su una lamina di tipo A una freccia d’incurvamento (a saturazione) di 0,15 mm, sappiamo che tale trattamento ha un intensità pari a 6 A gradi Almen.
Figura 38 – Apparato sperimentale per una prova Almen
Cenni teorici
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