Salvatore Arena - Formazione e Rivista

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stato civile | materie generali

La formazione, l’informazione, l’ausilio per quanti operano nel Settore dei Demografici è nel DNA della rivista «Lo Stato Civile Italiano» Salvatore Arena Direttore Onorario della «Rivista» - Avvocato in Genova

Ora che sono passati ben centodieci anni dalla data di uscita del primo numero della rivista «Lo Stato Civile Italiano» e considerata la circostanza che quasi la metà di codesto amplissimo arco di tempo mi ha visto protagonista delle vicende che hanno segnato la vita della pubblicazione, sollecitato dal desiderio di porre nella giusta luce alcuni aspetti segnatamente indicativi del lungo corso operativo di questo strumento specializzato, unico per molti decenni, in materia di Servizi Demografici, mi è gradito esordire ricordando i moventi che nel 1901 avevano indotto il fondatore SILVIO LOMBARDINI ad intraprendere la singolare avventura editoriale. Erano moventi che riuniti sotto un comune denominatore, intendevano tradursi nella necessità di porgere un concreto e significativo ausilio a quanti si trovavano ad operare in un settore in cui la componente scientifica, non poteva andare disgiunta dai risvolti pratici emergenti da uno dei più complessi settori della Pubblica Amministrazione: lo stato civile. Fu così che la rivista «Lo Stato Civile Italiano» venne a costituire il primo e, per molto, molto tempo, l’unico mezzo esistente per attuare e incentivare la formazione degli ufficiali dello stato civile, così riuniti — soprattutto per merito della pubblicazione — in una grande famiglia collegata dalle stesse necessità, dagli stessi intenti e quindi animata da una sorta di spirito di corpo per

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giugno 2010

molti aspetti paragonabile al senso di orgoglio e di fierezza che caratterizza da sempre il Corpo degli Alpini. Io stesso, venuto a contatto con la materia dello stato civile ancora da ragazzo, e resomi consapevole della incredibile, incommensurabile vastità della stessa, fui indotto a rendermi partecipe di quell’ineffabile senso di orgoglio. Sta di fatto che ora, pervenuto ad un notevole grado di avanzata maturità, vado a constatare che nella gigantesca vicenda della rivoluzione informatica è già stato possibile «informatizzare» tutto, ma nonostante l’assiduo impegno degli Organi preposti, non lo stato civile, talchè la normativa dell’art. 10 del D.P.R. n. 396/2000, dopo ben dieci anni di studio, di proposte e di tentativi, ancora rimane alla stregua di un problema insoluto. La rivista «Lo Stato Civile Italiano», sempre in prima linea nell’attività formativa degli operatori, ha superato due conflitti mondiali e «rinfrescata» ed aggiornata secondo le mutazioni imposte dall’incessante evoluzione tecnologica, è giunta al 1975, vale a dire all’anno in cui l’emanazione e l’entrata in vigore della legge 19 maggio 1975, n. 151 in riforma del diritto di famiglia, aveva segnato l’inizio di una stagione febbrile che la rivista ha vissuto, ancora da sola, sempre in prima linea nel quadro delle esigenze che la nuova rivoluzionaria legge, aveva generato per gli oltre ottomila Comuni operanti nel territorio nazionale.


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