Stadium n. 7-8/2007

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II magazine di chi ama lo sport pulito Fondato nel 1906 - Nuova serie - 2,50 euro Anno 2 - N. 7/8 - Luglio/Agosto 2007 PI. SPA ■ S.A.P. • D.L 353/20Ó3 - L. 27/02/04 N. 46 ■ a.1 c.1 DCB/CN

CENTRO SPORTIVO ITALIANO

•Avon Running: il bilancio •Danone Cup: sempre Roma | •Volkswagen: trionfa Vicenza | •Oratorio Cup: finale a Loreto1

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* CoftÌRONTO: COSÌ NASCE IL

I DEL FUTURO

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1



PAROLA DI PRESIDENTE

Edio Costantini

Presidente CSI

Lo sport che guarda al futuro

ZT

I™ osa farai da grande?" si usava chiede-

Wlfl re

care lo sport, pur con tutti i crismi tecnici, è conce­

un tempo ai ragazzini sulla soglia

pito dalla gente piuttosto come un diritto che sta

dello sviluppo, cercando di decifrare le loro inclina­

alla pari con altri fondamentali diritti sociali, un

Una domanda del genere

modo per dare risposte a bisogni tutt'altro che

andrebbe posta anche allo sport italiano, che sta

estemporanei e facoltativi, come il bisogno di salu­

conoscendo una crescita accelerata e continua, toc­

te, di socializzazione, di libertà, di integrazione, di

zioni per il futuro.

cando già ora i quindici milioni di praticanti conti­

un rapporto equilibrato e felice con la corporeità e

nuativi e guasi altrettanti "saltuari". Finché era pas­

con l'ambiente. Essere tutto questo, "uscire dall'in­

satempo di pochi, lo sport poteva essere qualsiasi

fanzia" e diventare "da grande" sport di cittadi­

cosa volesse, anche un vuoto a perdere nella vita

nanza è un'operazione che può riuscire, a patto di

delle persone e della collettività. Ma oggi che è, e

rispettare alcune condizioni. La prima è ripensare il

sempre più sarà, un fenomeno rilevante della socie­

ruolo della società sportiva, ora abbandonata a se

tà italiana, ha il dovere di chiedersi quale significa­

stessa tra le insidie di troppa burocrazia, semplifi­

to intende dare alla sua presenza, cosa intende fare,

candole la vita e coinvolgendola in grandi progetti

appunto, da grande. L'impressione è che lo sport

educativi nazionali. Altra cosa importante è liberare

non abbia le idee chiare e che continui a naviga­

l'impiantistica dai laccioli delle cattive gestioni, delle

re a vista, subendo derive casuali piuttosto che

esclusive, degli egoismi, pensando a farne centri

determinare la propria vocazione. È per questo

pulsanti della vita dei quartieri. Terza condizione è

motivo che la Conferenza nazionale dei presiden­

avere un associazionismo disposto all'innovazione,

ti territoriali di Cianciano Terme, di cui potete

che viva a occhi aperti, aprendosi alla cooperazione

di

con tutti i soggetti disponibili, imparando a fare

Stadium, ha proposto come tema fondante: Lo

grande progettazione sportivo-sociale sul territorio,

leggere

nel

Dibattito

di

questo

numero

sport alla ricerca di se stesso.

generando attività sempre più significative e coin­

Lo sport ha una grande responsabilità nelle sue

volgenti, attraverso le quale i cittadini sentano di

mani. Limitarsi a essere fabbrica di tornei e catena

costruire il loro benessere e la loro felicità.

di montaggio di aspiranti campioni non risponde più ai bisogni e alle attese dei cittadini. Oggi prati­

Edio Costantini

SlTÌTÌfO

3


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don Claudio Paganini Consulente Ecclesiastico Nazionale CSI

In ritiro l'allenatore deve essere più educatore che manager L'estate è tempo di raduni sportivi e ri­ presa dell'attività. Perché questa occa­ sione non si riduca a mera preparazio­ ne fisica, ma sia il momento in cui gli atleti ritrovano loro stessi e i compagni con cui dovranno dividere molto, è im­ portante che il mister stia vicino ai suoi ragazzi, non solo sul campo

ritiro, l'obiettivo è necessariamente diverso. Si parte per mettere "in forma" il corpo e la muscolatura, senza aspettative di spiri­ tualità o trascendenza (sigh!). Dopo i diver­ timenti mondani, tre settimane di austerità servono a garantire prestazioni atletiche al corpo ed equilibrio psichico alla mente. Ma significano anche rinuncia agli alcolici, un'alimentazione corretta e un riposo not­ turno (controllato!) ogni sera dalle venti-

! concluso il campionato, i grandi club

due alle otto del mattino. Sempre in ritiro, anche se in questo perio­ do il calciomercato è ancora aperto e po­ trebbero cambiare alcuni compagni di gio­ co, si cerca di creare un clima di conoscen­ za e amicizia tra i giocatori e lo staff tecni­

r

wMcalcistici sono andati prima in va­ canza e poi in ritiro. Finalmente! I giornali­ sti sportivi hanno dovuto riempire le pagi­ ne dei quotidiani appellandosi ai grandi te­ mi del calciomercato e delle vacanze degli atleti in luoghi esotici, con grande risalto al­ le veline di turno, all'abbigliamento minimo e alle discoteche alla moda. Qualcosa oc­ corre pur scrivere! Con la partenza per il ritiro si aprono nuo­ vi filoni giornalistici per attirare i lettori e creare un clima da pre-campionato. E pensare che il termine "ritiro" attinge tut­ to il suo fascino ed importanza perché ri­ preso dai "ritiri spirituali" che organizza­ vano i sacerdoti per i propri giovani nel tempo estivo. Andiamo con ordine. Fino a qualche de­ cennio fa, era usanza che il "don" portas­ se i suoi giovani in un luogo solitario, soli­ tamente in montagna, per far vivere

un'esperienza di fede significativa che aiu­ tasse l'incontro con Dio. "Ritiro" equivale­ va a distacco, a separazione dalla realtà mondana per concentrare l'attenzione sul­ la preghiera, sull'ascolto della Parola di Dio, sul silenzio e sulla meditazione. Unico sva­ go, qualche gita in alta montagna, più per sperimentare la fatica e l'incontro con Dio ad alta quota, che non praticare un eserci­

zio fisico. Oggi, quando un club calcistico parte per il

co che compone la squadra. Si inizia pro­ prio con la conoscenza delle persone e dal­ le relazioni instaurate in questi giorni a "fa­

re spogliatoio". Avendo molto tempo a di­ sposizione tra un allenamento e l'altro, gli atleti sono forzatamente obbligati a cono­ scere l'altra persona che gli sarà compagna di stanza e di gioco per un intero anno. Si entrerà in sintonia con i suoi gusti, le sue manie, i suoi difetti. Se ne comprenderà il carattere e si conosceranno i suoi sogni di gloria sportiva o mondana. Dunque, appare evidente constatarlo ed è saggio riconoscerlo, il ritiro estivo degli sportivi è un'intensa esperienza educati­

va! È campo di lavoro per l'angioletto, a differenza delle cronache giornalistiche sulle vacanze estive maggiormente gradi­ te al diavoletto. Ed è la vita comune il principio educativo di riferimento per i ritiri estivi. Un principio che sta alla base anche dei ritiri spirituali. Non sorprende che quando un giovane entra in seminano è chiamato a trascorrere un tem­

po di vita comune per la formazione. Ed an­ che chi entra nelle comunità di recupero (da tossicodipendenza o altro) trova nella

vita comune un elemento indispensabile per la guarigione. Peccato che poi, per tutto il restante pe­ riodo dell'anno, la squadra non andrà più

in ritiro. A meno che, dopo aver perso troppe gare di seguito, il presidente non obblighi tutti ad un ritiro dal sapore deci­ samente punitivo. Partecipando in questi mesi ai "ritiri" du­ rante le gare nazionali per sport di squadra promosse del CSI a Lignano ho notato con piacere la differenza di comportamento tra i nostri allenatori e dirigenti e quelli delle Fe­

derazioni compresenti. I primi uscivano la sera con i propri ragazzi scherzando e can­ tando. I secondi uscivano, con passo triste, da soli. Ed è questa la differenza nel vivere un ritiro sportivo da educatori o da mana­ ger in carriera.

Claudio Paganini

JírTiflO

5



10 DIBATTITO

36 SPLCIALL CT.ÌIÌCA

48 GP TENNISTAVOLO

Presidenti a confronto: nasce il CSI del futuro

L'Italia dell'atletica vuole mettere le ali

Follia e passione gli ingredienti del tennistavolo

Che spettacolo sulle colline della Sabina

di Beatrice Vergari

60 clhììolì

di Andrea De Pascalis

16 POLÌTICHE SOCIALI Rafforziamo la famiglia: il CSI impara negli USA di Andrea De Pascalis

di Riccardo Signori

38 HÌLM.I LKÌI Emilia e Lombardia dominano a Cianciano di Felice Alborghetti

22 L'INTERVISTA

Magri: Federazioni ed Enti possono collaborare di Fabio Pizzul

26 PRIMO PIANO Howe: Salto e musica la vita è tutta mia di Riccardo Signori

42 FRiALI GIOVA?» l Emozioni da scudetto per i 1.000 di Lignano di Felice Alborghetti

46 ìiìiali imhì 9

50 GP ARTI MAR 9 ALI

56 GP MÒUNTAÌN 9®

di Lucia Lilli

Un'occasione d'oro per lo sport in parrocchia

Agonismo e disciplina i segreti per vincere

di Massimo Achini

di Beatrice Vergari

Ulivieri non basta: la Coppa va in Vaticano

52 GP NUOTO Il nuoto del CSI apre ai Master di Lucia Lilli

54 GP OINIIASflCA

Festa polisportiva per 900 ragazzi

L'arte della ginnastica incanta Lignano

di Felice Alborghetti

di Beatrice Vergari

62 c;h:

di Marcello Sala

63 'ÌVA i’L'i'ij LLÀ

A Loreto festa nazionale per lo sport in oratorio di Andrea De Pascalis

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Conclusa a Chianciano la Conferenza dei vertici associativi

Presidenti a confronto: nasce ¡1 CSI del futuro Le prosepttive per lo sport sociale e la dimensione economica dell'associazione alla luce delle trasformazioni in atto nel Terzo Settore: questi i due principali filoni dei lavori del convegno nella città termale di Andrea De Pascalis

ell'ultimo week-end di giugno IChianciano Terme ha accolto la Conferenza nazionale dei presidenti terri­ toriali CSI. Nella cittadina termale sono arrivati circa duecento rappresentanti del­ le strutture associative, impegnati a di­ battere il doppio tema dell'evento: "Lo sport alla ricerca di se stesso. Volontaria­ to ed opportunità di lavoro nel Centro Sportivo Italiano". Mattinata iniziale, sabato 30, dedicata in particolare allo sviluppo di due questioni

"burocratiche": presentazione del bilan­ cio consuntivo 2006; iter del riconosci­ mento della personalità giuridica dell'As-

sociazione. Tra i numerosi dati che hanno concorso a formare il bilancio, ne va ricordato uno in particolare perchè collegato alle tematiche poi sviluppate dalla Conferenza: la diversi­ ficazione delle entrate CSI 2006 rispetto a quelle del 1994. I contributi Coni, che nel 1994 costituivano il 66,64% delle entrate, nel 2006 costituivano appena il 25%; i proventi da finanziamenti di progetti spe­ ciali, per lo più di sport sociale, che nel 1994 costituivano appena il 6,24% del to­ tale, nel 2006 rappresentavano il 24,12%. È il segno di un'associazione impegnata a cercare strade nuove e a muoversi sempre più nella sfera dello sport sociale. Quanto al riconoscimento della personali­ tà giuridica, in Conferenza sono stati pre­ sentati i passi sin qui compiuti nei confron­ ti delle istituzioni e le ulteriori formalità da espletare per condurre in porto la questio­ ne; formalità che si intrecciano con la ne­ cessità di modificare alcuni passaggi dello Statuto. La Conferenza, nell'approvare che si proceda nell'iter per il riconosci­ mento, ha altresì rimandato all'Assemblea nazionale dei soci del prossimo 24-

10

25 maggio 2008 il compito di valutare, di­ segnare ed approvare le modifiche statu-

tarie necessarie. Si è arrivati così al pomeriggio di sabato, cuore dei lavori della Conferenza, con gli interventi di due ospiti d'eccezione: il sot­ tosegretario per le politiche giovanili e le attività sportive, on. Giovanni Lolli, che ha parlato de "Lo sport alla ricerca di se stes­ so"; Vilma Mazzocco, presidente di Federsolidanetà e portavoce del Forum del Ter­ zo Settore, che ha sviluppato l'altra faccia del tema congressuale: "Volontariato e opportunità di lavoro nel Centro Sportivo Italiano". L'intervento dell'on. Lolli si è giocato tutto sull'illustrazione dei "lavori in corso" nel suo Ministero, ai fini di una riforma dello sport. Tutto ruota intorno al concetto di sport come diritto sociale. L'attività sporti-

In 12 anni i contributi erogati dal Coni si sono ridotti dal 66 al 25%


Idee a confronto Il momento clou dei lavori della Conferenza dei presidenti. Al tavolo dei relatori,

da sinistra: il Consulente ecclesiastico nazionale del CSI, don Claudio Paganini; il presidente di Federsolidarietà e portavoce del Forum Terzo Settore, Vilma Ma zzo eco; il presidente nazionale del CSI, Edio Costantini; il sottosegretario allo sport on. Giovanni Lolli; il viceprediente nazionale del CSI, Santo Gagliano

Sport, Welfare e diritti: nasce lo sport di cittadinanza Se ne è parlato anche a Chianciano Terme: sport di citta­ dinanza è il termine nuovo verso cui si stanno indirizzan­ do le attenzioni sia del Ministero per lo sport e le politi­ che giovanili sia degli stessi Enti di promozione sportiva, in vista di un possibile intervento legislativo di sostegno allo sport di servizio sociale. Ma cosa significa questa nuo­ va definizione? Quando bisogna definire uno sport alternativo a quello che ricerca la prestazione di qualità, le idee si fanno con­ fuse. Talvolta si parla, sbagliando, di "sport dilettantisti­ co", come se non ci fossero dilettanti che fanno della sfi­ da agonistica l'unico motivo della loro attività. Impreciso

è anche il termine "sport per tutti", che secondo il CIO è qualunque sport tranne quello di eccellenza, per cui oggi tutti pretendono di fare sport per tutti, anche chi fa sele­ zione e chi guadagna bei soldini per gestire una palestra. Perfino la dizione "sport sociale" ha le sue controindica­ zioni, visto che c'è chi sostiene che tutto lo sport è socia­ le, perché costituisce fenomeno sociale anche la partita di calcio giocata davanti a 80.000 spettatori. Ecco che il primo problema, se si vuole riconoscere e so­ stenere lo sport della gente qualunque, nasce proprio dal­ la necessità di trovare una formulazione e delimitazione di ciò che si vuole andare a riconoscere e sostenere. Sta

maturando così il nuovo termine "sport di cittadinanza", che in effetti dà luogo a molti meno equivoci.

La premessa è semplice. Alla tradizionale costellazione dei

diritti di cittadinanza (civile, politica, sociale) si sono ve­ nuti aggiungendo oggi nuove forme di diritti di cittadi­ nanza, legati a bisogni emergenti, di tipo post-materiali­ stico e riguardanti anche la sfera dell'individualità, quali la domanda di promozione culturale, di qualità della vita,

di soddisfazione estetica. Lo sviluppo della pratica sporti­ va rappresenta un aspetto esemplare di tale dinamica. La pratica sportiva esprime oggi, infatti, un nuovo bisogno sociale della modernità. È questo il volto dello sport di cittadinanza, che si espri­

me appunto come rivendicazione di un diritto fondamen­ tale della persona, il quale reclama, attraverso l'esperien­ za sportiva, che si accolgano taluni bisogni sociali. È un modello di sport che intercetta le politiche sociali, in quanto finalizzato unicamente a perseguire funzioni edu­ cative, sanitarie, sociali, culturali e ludiche. È un'attività

sportiva accessibile a chiunque, fattore di concreto pro­ gresso delle persone e della collettività. È fattore di civil­ tà. È uno sport che promuove la persona, che va incontro ai bisogni profondi dei cittadini, che concorre a realizza­

re benessere. Questo sport si colloca come parte integrante di un nuo­ vo welfare. Ne deriva che, come in ogni dimensione del welfare, spetta alle istituzioni distribuire opportunità e dare regolamentazione in questo campo.

^Fililo

11


DIBATTITO

1 Ministero punta a •¿generare lo sport taliano partendo (alla scuola

sono le priorità: rigenerare lo sport nella scuola, partendo dall'educazione motoria nella scuola primaria; incentivare l'attività motoria e sportiva come fattore di salute e di prevenzione sanitaria, per contrastare l'obesità, malattia in crescita, per mezzo di altri stili di vita; usare la leva dell'impianti­ stica, incoraggiando gli Enti locali a gestire gli impianti come servizi sociali. L'intenzio­ ne del Ministero è di varare norme per tu­ telare e finanziare lo sport di attività socia­ Vilma Mazzocco

va, ha detto il sottosegretario, ha oggi mol­ to a che fare con il bisogno di benessere, di qualità della vita, di educazione, di salu­ te. Lo sport così concepito si colloca come un diritto di cittadinanza, e come per tutti

i grandi diritti i cittadini si aspettano che le istituzioni li mettano in condizione di eser­ citare tale diritto. Oggi non è così e il Mini­ stero lavora per ovviare a tale lacuna, non per varare uno sport statalista, ma per met­

tere coloro che si occupano dello sport di cittadinanza nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi. In questo senso, tre

12

JTkTìEhI

le. Premessa di tale percorso è giungere a individuare, definire e circoscrivere cos'è sport di cittadinanza e cosa non lo è, per poi riconoscere e finanziare tale sport nei progetti nazionali e nelle attività territoria­ li. Si pensa anche all'istituzione di un albo per le società che fanno sport di cittadi­ nanza, in cui fare rientrare quelle società che oggi non accedono all'albo delle socie­ tà dilettantistiche del Coni e che rimango­ no così in una specie di limbo. Si pensa, in­ fine, al varo di un Osservatorio dello sport di cittadinanza ricalcato sul modello dell'Osservatorio che la legge 383 prevede per le associazioni di promozione sociale.

Tre i punti chiave del successivo intervento di Vilma Mazzocco: le trasformazioni in at­ to nel Terzo Settore; la necessità per un'as­ sociazione come il CSI di aprire una stagio­ ne di alleanze sul territorio con altre realtà che fanno lo stesso "mestiere"; la necessi­ tà di attivare una progettualità territoriale rilevante, attivando sinergie delle compe­ tenze per varare grandi progetti. «Su/ ter­ ritorio - ha esortato Mazzocco - dovete imparare a incontrarvi, a incrociarvi, a tes­

sere alleanze. È necessario attivare siner­ gie delle competenze, per cogliere altre opportunità, incastrandole in progetti im­ portanti». Si può lavorare in certi conte­ sti, come le carceri o altro, facendo edu­ cazione, ma non lo si fa da soli. Lo si fa

innovando i sistemi organizzativi, che de­ vono raggiungere dimensioni di maggio­ re complessità, non avendo paura di in­ crociarsi con la dimensione economica. La Conferenza si è chiusa, nella seconda e ultima giornata di lavori, con un inter­

vento del presidente nazionale, Edio Co­ stantini, e la presentazione delle attività 2007-2008. ■


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DIBATI HO

Intervista all'on. Lolli, sottosegretario al Ministero dello Sport

«Subito la legge-quadro per lo sport sociale» Il dicastero per le politiche giovanili e le attività sportive ha appena istituto una Commissione di studio di cui fa parte anche il presidente nazionale del CSI. Cosa c'è da attendersi dal nuovo organismo? Quali prospettive per l'atteso riconoscimento dello sport per tutti e del suo associazionismo? di Andrea De Pascalis

w

| I Ministero ha istituito una Com-

HH missione di studio per le que­ stioni connesse alla diffusione della pratica sportiva. Quali i motivi e qua­ li gli obiettivi? «Era evidente da tempo che il quadro le­ gislativo in Italia in materia di sport risul­

tava parziale rispetto alle tendenze, agli sviluppi e alla diffusione che l'attività motoria e sportiva ha rappresentato in questi anni. Il sistema dello sport per tut­ ti ha dato risposte ai nuovi bisogni di at­ tività che emergevano svolgendo in for­ ma sussidiaria un'azione costante anche in assenza di politiche pubbliche. Questo Ministero fin dal suo insediamento ha co­ sì percepito la necessità di colmare il vuo­ to normativo esistente. Da qui la scelta di costituire una Commissione ministeriale di studio con il duplice obiettivo di arriva­ re a una proposta di legge che rappresen­ ti il riconoscimento dello sport dei citta­

dini largamente inteso e insieme il rico­ noscimento degli attori che operano in tale contesto. L'idea è la definizione di

una legge quadro che demandi alle Re­ gioni le norme di attuazione in quanto

14

JTHiíffliTí

in questo ambito le politiche pubbliche devono essere oggetto di concertazione istituzionale nel rispetto dei ruoli e delle

funzioni». Lo sport sociale si è affermato larga­ mente nei fatti e nei numeri, eppure è rimasto marginale nella percezione dell'opinione pubblica e delle istitu­ zioni, nonché nel peso che ha all'in-

Vice Melandri L'on. Giovanni Lolli, sottosegretario alle politiche

giovanili e alle attività sportive. A fianco, le tribune gremite per le finali del Volkswagen Junior Masters


terno del sistema sportivo. È colmabile questo ritardo? E come? «Distinguerei, se possibile, tra i piani del­ la percezione quello soggettivo da quel­ lo collettivo. La percezione del cittadino singolo oggi è quella di vedere aumentate le opportu­ nità di pratica motoria pur considerando

le differenze che l'ultima indagine multiscopo dell'lstat individua per le diverse aree geografiche del Paese. L'attività motoria, di recente, ha interse­

cato, ad esempio, gli istituti penitenziari e le aree protette coniugando sport e so­ stenibilità. Molte sono le palestre che nei quartieri offrono attività motoria di vario tipo toc­ cando i "confini" di varie discipline. Tutto questo a fronte di una difficoltà a fare massa critica e a rendersi visibile nel­ l'opinione pubblica poiché il sistema sportivo e soprattutto quello legato alla comunicazione di massa preferisce inve­ stire negli sport e nelle attività dove il cittadino è spettatore anziché protago­ nista. Il ritardo diventa colmabile se le istituzio­

ni, il sistema massmediologico scelgono di invertire una tendenza culturale. Si pensi alle esperienze locali in cui gli in­ serti di alcuni quotidiani che riguardano lo sport amatoriale il giorno in cui esco­ no in edicola hanno un'impennata delle vendite. Il mercato sarebbe favorevole anche in quel segmento. Il Ministero in questo scorcio di legislatu­ ra dopo essersi misurato su alcune emergenze si è impegnato a rappresen­ tare e sostenere attraverso politiche na­ zionali lo sport sociale in tutte le sue espressioni». Nei mesi scorsi il Ministro Melandri aveva ventilato l'ipotesi di un inseri­

mento nella Costituzione del ricono­ scimento dell'utilità sociale dello sport. È un'ipotesi ancora valida? È plausibile il riconoscimento del dirit­ to di ogni cittadino alla pratica dello sport?. «Anche in questo caso è utile richiamare i risultati dell'indagine multiscopo del­

l'lstat che individua un quadro della pra­ tica sportiva sostanzialmente ferma, a cui corrisponde un decremento piuttosto ri­

levante dell'attività fisica e, di contro, un incremento della popolazione sedenta­ ria. Riconoscere l'utilità sociale dello sport nella Carta Fondamentale diventa, per­ tanto, un riconoscimento di dignità del diritto allo sport al pan degli altri diritti di

cittadinanza. E' ampiamente dimostrato e non solo da tesi mediche e sociologiche, che lo stare bene con se stessi e con il proprio corpo migliora le relazioni sociali, ci rende più

aperti al confronto. Un ambiente, e il nostro corpo in un cer­ to senso lo è, se è salubre crea condizio­ ni di fluida convivenza, pone il cittadino in modo più sicuro rispetto allo spazio cir­ costante, rende più favorevole la perce­ zione e la conoscenza dell'altro. Per queste valutazioni il nostro impegno di inserire nella Costituzione l'utilità so­ ciale dello sport non solo è confermato ma rappresenta uno degli obiettivi da raggiungere per la sua valenza nel con­ solidare legami sociali e nel predisporre

percorsi di partecipazione e di cittadinan­ za attiva». K

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15


POLITICHE SOCIALI

Lanciato un innovativo programma sull'intero territorio nazionale

Rafforziamo la famiglia: il CSI impara negli Usa Si chiama Strengthening Families Program ed è un metodo nato negli Stati Uniti per sostenere l'istituzione familiare, riducendone i problemi e migliorando i rapporti tra genitori e figli. Si lavorerà in stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche di Andrea De Pascalis

I

■ I 17 maggio, a pochi giorni dalla sua IH partecipazione al Family Day, e dando seguito all'impegno di fare del 2007 l'an­ no del "Quando lo sport mette in gioco la famiglia", il Centro Sportivo Italiano, nella persona del suo presidente nazionale Edio Costantini, ha sottoscritto con il vicediret­ tore della Direzione Generale per lo Studente del Ministero Pubblica Istruzione, Carlo Della Toffola, l'accordo per il lancio

di un importante e innovativo programma a sostegno dell'istituzione familiare, che troverà sviluppo sull'intero territorio nazio­ nale. Si tratta di mettere in pista un servizio di progettazione, realizzazione, gestione e adattamento in Italia del metodo, origina­ rio degli Stati Uniti, denominato Strengthening Families Program, sigla SFP, in italiano Programma Rafforzamento Famiglie. Di autentica novità si deve parlare, perché l'SFP, lanciato con successo negli Stati Uniti 25 anni fa, era finora inedito in Italia.

Fondamentalmente, il suo obiettivo è quello di ottenere cambiamenti positivi nelle famiglie, riducendo problemi com­

portamentali e migliorando i rapporti tra i membri di uno stesso nucleo familiare. Il programma, che quindi intende rafforzare

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ni ili

Il ruolo dell'associazione nel progetto SFP ell'ambito del progetto SFP, in do SFP rivolge una notevole impor­ cui coopera in cordata con il tanza alla dimensione ludica nel­ Forum degli Oratori Italiani e l'esperienza dell'infanzia, esaltando la Federazione Italiana Comunità la potenzialità del gioco come stru­ Terapeutiche, il CSI svolge un ruolo mento di sviluppo di apprendimenti di capofila, con responsabilità diret­ non formali e, quindi, come via per ta nella gestione dei Centri di Ascoli l'assunzione di comportamenti Piceno, Cagliari, Cremona 1, Milano socialmente accettabili funzionali al rafforzamento dei fattori protettivi 1, Napoli, Padova, Pistoia, Reggio

N

Emilia, Roma 1, Teramo, Torino. Il CSI avrà la responsabilità ammini­ strativa del progetto; curerà, a sostegno, gli aspetti formativi sul versante ludico-motorio; offrirà il sostegno generale alle attività di accoglienza, formazione, accompa­ gnamento nei confronti dei nuclei familiari; sensibilizzazione ai proget­

della famiglia. Sia durante le sessioni formative che tra una sessione formativa e l'altra,

ti di volontariato nello sport; coin­ volgimento dei bambini in attività di sostegno al progetto. Rilevante, in particolare, l'impegno sul versante ludico-motorio. Il meto­

Attraverso un approccio ludico i bambini e i genitori vengono "adde­ strati" ai Child's Game, Parent's Game e Family's Game su cui eserci­ tarsi durante la settimana.

si configura una metodologia di "allenamento al gioco" che i com­ ponenti del nucleo familiare svilup­

pano in quanto opportunità di apprendimento di contenuti, com­ portamenti, modelli relazionali.


Un'immagine della manifestazione di Roma, in piazza San Giovanni, a sostegno del Family Day 2007, svoltosi il 17 maggio

Il progetto è in collaborazione :on il Forum legli Oratori ! la Federazione Comunità rerapeutiche i fattori di protezione della famiglia, parte dell'assunto che, in particolare, se si vogliono ridurre i fattori di rischio nei bambini della fascia 6-12 anni, si devo­ no migliorare sia il contesto familiare sia le capacità dei genitori nell'allevare e

offrire opportunità educative adeguate ai loro figli. Una proposta, quella di "tradurre" il metodo americano nel contesto del nostro Paese, che il CSI ha lanciato come risposta a un bando di concorso del Dipartimento nazionale per le politiche antidroga, (DNPA), della Presidenza del Consiglio dei

Ministri e della Direzione Generale per lo

Studente del Ministero dell'istruzione. Chiaro l'oggetto del bando di concorso: promuovere un progetto denominato "Programma di prevenzione delle tossicodipendenze: rafforzare i fattori protettivi nella famiglia". La proposta presentata dal CSI, in cooperazione con il Forum degli Oratori Italiani e la Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, è risultata quella prescelta. A maggio, come già accennato, la firma ufficiale in calce all'accordo per il

lancio del programma. Sostanzialmente, l'SFP si sviluppa attraver­

so l'offerta, in ciascuno dei 47 centri di sostegno alla genitorialità, dislocati nelle 40 province dove il programma è previsto,

di 3 singoli corsi di 14 settimane sviluppa­ ti su sessioni uniche di 2-3 ore. I 3 corsi saranno incentrati su un programma di formazione per genitori, un programma formativo per bambini, un programma formativo per famiglie, cui genitori e bam­ bini parteciperanno insieme. In ogni Centro è prevista una serie di attività for­ mative per genitori, bambini e famiglie, destinate a più nuclei familiari. Tra gli

obiettivi educativi focalizzati: rafforzare i legami familiari intergenerazionali; svilup­ pare attaccamento ai genitori e senso di

LE SEDI DEI CENTRI SFP I Centri previsti dal progetto sono 47, distribuiti in 40 province: Ancona (Jesi), Ascoli (San Benedetto), Bari (Gioia del Colle), Belluno, Bergamo, Bologna, Brescia (Nave), Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania (Acireale), Catanzaro 1 (Soverato), Catanzaro 2 (S. Maria di Catanzaro), Cosenza, Cremona 1, Cremona 2 (Pizzighettone), Firenze, Genova, Imperia (Sanremo), La Spezia, Lecce (Gallipoli), Livorno, Messina, Milano 1, Milano 2 (Concorezzo), Modena, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pescara, Pistoia, Prato, Reggio Calabria (Locri), Reggio Emilia, Roma 1, Roma 2, Roma e 3 (Civitavecchia), Taranto (Laterza), Teramo, Torino (Collegno), Varese, Venezia (Mestre), Verona 1 (San Bonifacio) e Verona 2 (Valeggio), Vicenza 1 (Thiene) e Vicenza 2 (Schio).


POLITICHE SOCIALI

UN PROGRAMMA COLLAUDATO NATO NEL 1982 NELL'UNIVERSITÀ DELLO UTAH

Per quanto nuovo in Italia, lo Strengthening Families Program è un programma che negli Stati Uniti ha dietro di sé una già lunga storia. È stato infatti sviluppato nel 1982 dalla dottoressa Karol L. Kumpfer (nella foto) e dal suo gruppo di lavoro presso l'università dello Utah, come mezzo per accrescere la flessibilità e ridurre i fattori di rischio legati ad abuso di sostanze, depressione, violenza e aggressioni, delinquenza e insuccesso scolastico nelle famiglie ad alto rischio e aventi bambini di 6-12 anni. Oggi negli Usa, lo SFP è uno strumento ampiamente testato, tanto da avere il riconoscimento di non poche agenzie federali come strumento principe nelle politiche di sostegno alle famiglie in difficoltà. Adottato da enti ed associazioni ha sempre fornito prove di grande

efficacia nell'accrescere i fattori di protezione della famiglia, migliorando le relazioni familiari, le competenze educative dei genitori, migliorando la vita sociale giovanile. L'SFP ha mostrato nel tempo ampia flessibilità. La proposta originaria è stata via via modificata per adattarla ai contesti di famiglie di particolari etnie: afroamericani, asiatici, ispanici e indiani, famiglie rurali. Versioni delI'SFP sono state testate anche in Canada e in Australia. Sebbene originariamente sviluppato per bambini di genitori che abusano di sostanze, oggi l'SFP è largamente adottato anche in nuclei sociali che non presentano problemi di abuso di droghe e quindi meno difficili, come scuole, parrocchie, centri di salute mentali, rifugi per homeless, centri ricreativi.

’resto saranno in unzione 47 centri cializzati, istribuiti in 40 province italiane appartenenza alla famiglia; migliorare le relazioni genitori-figli e le dinamiche all'interno del nucleo familiare; insegnare a comunicare e motivare i valori della fami­

glia. Dettaglio non trascurabile, e che ha soddi­ sfatto il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni: l'SFP è strategicamente

18

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Record A sinistra, Papa Ratzinger

saluta al termine di un'udienza generale la

famiglia di Roberto Miceli, triestino, 12 figli. Sotto, il ministro della Pubblica Istruzione

Giuseppe Fioroni, favorevole al progetto SFP

legato al mondo della scuola, tendendo a favorire il rafforzamento del concetto di "scuola aperta", con lo stretto raccordo tra gli interventi e gli apprendimenti for­ mali e informali, prevedendo l'interazione tra l'istituzione scolastica e l'intero nucleo familiare. Nelle zone in cui saranno opera­ tivi i centri, verrà infatti individuato un isti­

tuto scolastico di riferimento per favorire una sorta di gemellaggio tra scuola e cen­ tri di sperimentazione, garantendo così la messa in rete di tutte le figure, gli enti, le istituzioni e le strutture coinvolte. Il progetto sarà presentato preliminarmen­ te nelle rete scolastica del territorio e le famiglie target saranno individuate in col­ laborazione con i docenti coinvolti. Un

progetto così complesso e ambizioso ha richiesto una precisa e paziente opera pre-

Già svolto il primo corso per educatori, presente la dottoressa Kumpfer, ideatrice del metodo liminare di formazione delle vane figure di operatori che devono gestire i Centri e la

preparazione di manuali e di altri materia­ li necessari per sviluppare il programma per tutti i dodici mesi di durata previsti. Poiché il metodo SFP ha una sua flessibili­

tà che lo rende adattabile a contesti diffe­ renti, la sua applicazione nello specifico

della società italiana e della "vocazione" delle tre organizzazioni promotrici ha sug­

gerito la necessità di un adattamento che tenesse conto delle numerose variabili in gioco. CSI-FICT-FOI hanno così già avuto modo di formare educatori al metodo, in una sessione ad hoc, svoltasi a Viterbo, presso l'istituto Progetto Uomo, cui ha partecipato la stessa dottoressa Karol L.

Kumpfer, colei che ha elaborato il metodo, giunta appositamente dagli Stati Uniti. Tale opportunità ha consentito di prevede­ re e confrontare delle linee di adattamen­ to del metodo direttamente con i referen­ ti primari dello stesso. Dato il carattere di sperimentazione, inoltre, gli enti partner

hanno previsto un sistema di validazione

del progetto che consentirà di rilevarne gli ulteriori aspetti di adattamento. US

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19


POLITICHE SOCIALI

LE STATISTICHE RACCONTANO LA CRISI DELL'ISTITUZIONE FAMIGLIA Calo del tasso di natalità, diminuzione dei matrimoni e aumento dei divorzi: i numeri spiegano come i problemi non siano solo italiani. Per riuscire a rimediare è fondamentale saper dare ai genitori il giusto apporto sul piano educativo a famiglia è stata sempre consi­ derata come un sistema in grado di costruire, mantenere nel tempo e rigenerare equilibri interni, sviluppando adattamenti flessibili e crescite autonome. Oggi è ancora

L

così? Le statistiche in realtà dicono che attualmente l'istituzione famiglia è fortemente in crisi: diminuzione della natalità, con solo 1,2 bambini per

donna; diminuzione dei matrimoni e aumento dei divorzi, (in Europa 5,1

matrimoni per 1.000 abitanti, 1 divor­ zio ogni 3 matrimoni); diminuzione dell'ampiezza della famiglia (2,61 persone per nucleo); aumento delle famiglie monogenitoriali, passate dal 2,3% del 1997 al 2,8% del 2001; diffi­ coltà di comunicazione e di relazione aH'interno dei nuclei familiari. La famiglia viene descritta come un sistema affaticato, ipersollecitato da pressioni esterne, alle prese con una responsabilità maggiore che nel pas­ sato, rispetto alla complessità cre­ scente del compito educativo, con un'enorme variabilità delle forme che assume (si pensi ai nuclei ricomposti con l'unione di due genitori già divor­ ziati, aventi ciascuno prole per pro­ prio conto) e con meno risorse e appoggi esterni a cui riferirsi. Tutto ciò si riflette sul compito educativo. Se appaiono cruciali le attenzioni e le competenze educative e relazionali in ordine alla crescita dei figli, sono però competenze che si apprendono, si affinano e si possono migliorare, non sono una sorta di "dote naturale". Risulta perciò determinante riuscire ad aiutare il sistema famiglia, soste­

20

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nendone le competenze di tipo edu­ cativo, riassumibili nel riuscire a ren­ dere più autonomi i bambini, stando in relazione con loro. A seguito di queste esigenze, sempre più pressan­ ti, da alcuni anni assistiamo in Italia al diffondersi sul territorio di centri, di servizi e di interventi di "sostegno alla genitorialità". Sono ancora rari però gli interventi che perseguono obiettivi di realizza­ zione di "scuole genitoriali", che non si limitino a istruire i genitori secondo un sapere preconfezionato, basato su

precetti invece che sull'analisi dei problemi contingenti. Sembra neces­ sario pensare a dei Centri che si pon­ gano come obiettivo quello di aiuta­ re i genitori nella funzione genitoriale, nelle abilità parentali, a partire non tanto dalle loro difficoltà e dai loro deficit, quanto dalle loro risorse e competenze. Competenze che ven­ gono attivate e potenziate mediante strategie di intervento non clinico, ma educativo-promozionale, riferibili anche ad alcune teorie sull'empowerment nella comunità locale.



L’INTERVISTA

Intervista a Carlo Magri, presidente della Fipav

«L'esempio del volley: Federazione ed Enti sono complementari » Spiega il numero 1 della pallavolo italiana: «Nelle realtà come il CSI c'è una snellezza organizzativa che a noi non appartiene, ma anche minori risorse e possibilità». Ottimismo sugli scenari futuri: «Il nostro è uno sport sano, in espansione, come confermano i numeri». Il sogno: «Vincere l'olimpiade di Pechino e il Mondiale di Roma 2010» di Fabio Pizzul

ia Nazionale azzurra che negli ul­

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timi anni ha vinto più titoli e tor­ nei a livello internazionale. L'eliminazione dalla World League non cancella le impre­ se più o meno recenti: dall'argento del­ l'olimpiade di Atene all'indimenticabile titolo europeo conquistato a Roma con il et Montali in piedi sul tavolo dei giudici, per ricevere la meritatissima ovazione del pubblico del PalaEur. La pallavolo è capace di regalare emozio­ ni forti fino all'ultima battuta di gioco: fin­ ché il pallone non tocca per l'ultima volta il terreno, tutto è possibile. Anche dal punto di vista televisivo il volley garanti­ sce uno spettacolo che ha rari eguali, ep­

pure il suo andamento, a livello di esposi­ zione mediática, è simile a quello di un fiume carsico. In occasione di Olimpiadi o

Mondiali la pallavolo conquista la ribalta dei media, la quotidianità è fatta invece di tanti appassionati, ma con poche finestre

aperte sul grande pubblico.

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SkÜBhI


Pallavolo

Comitate

Ieri e domani Roma ospiterà i Mondiali di Volley del 2010. Qui accanto, Carlo Magri con Carlo Salvatori (primo

a sinistra), presidente del Comitato organizzatore, Gianni Petrucci, presidente del Coni, e Gilberto Benetton. Nell'altra pagina, Magri e la Nazionale femminile al Quirinale, ricevuti dall'allora presidente della Repubblica Ciampi, dopo il successo nel Mondiale 2002

LA FIPAV IN NUMERI Società

4.891

Squadre

15.414

Arbitri

4.307

Allenatori

14.798

Giocatori

287.285

UOMINI Anni

8

«Cerchiamo di affermarci nelle grandi città, ma le radici del nostro successo sono in provincia» Presidente Magri, come vivete questa situazione? «È un'anomalia che va tolta. Noi viviamo

eventi da oltre 15 milioni di telespettato­ ri, come l'Europeo, e la nostra Nazionale, anche in fase sperimentale, non raccoglie

mai meno di 6/7 mila persone per parti­ ta. Bisognerà rivedere un po' il nostro rap­ porto con i media. Che il nostro prodotto

sia vendibile è ormai fuori discussione. Lo conferma anche il tesseramento: que­ st'anno siamo aumentati di 80 mila uni­ tà. Evidentemente c'è qualche problema da parte nostra e qualche mancanza di sensibilità da parte della televisione. In ogni caso, sono stati già acquistati dalla

Rai i diritti del prossimo Mondiale e que­ sto ci fa ben sperare per una positiva evo­ luzione del rapporto. Per un evento così importante, sarà necessaria una promo­ zione non indifferente, ma credo ci siano le condizioni per farlo». Negli ultimi anni, il volley fa fatica a sfondare nelle grandi città, mentre piccoli e medi centri registrano affer­

mazioni anche sorprendenti. Quanto sono importanti le grandi metropoli? Come conquistarle? «Credo che quello a cui lei fa riferimento sia un handicap reale, che però si sta ri­

ducendo notevolmente, perché Roma ha una squadra in A1, Milano è risalita in A1,

Tesserati

2.489

9-12

16.808

13-14

13.489

15-16

9.964

17-18

6.421

19-25

13.300

26-30

7.466

>30 | Totale

8.852 78.798 I

DONNE Anni

8

Tesserati

9.146

9-12

71.478

13-14

44.191

15-16

28.585

17-18

16.902

19-25

26.243

26-30

8.562

> 30 1 Totale

3.380 208.487

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23


L'INTERVISTA

Siamo l'unica delle pandi federazioni d avere l'obbligo 1 ei giocatori italiani In campo» Torino ha cercato disperatamente di ave­ re una squadra. Le cose si stanno muo­ vendo positivamente. E poi, sia ben chia­ ro: io non rinnego le mie origini. Sono sta­ to proprietario della squadra di Parma e di Modena e se il volley italiano in cin-

quant'anni di storia è diventato quello che è diventato, non lo deve alle grandi città, ma alla sua capillare presenza sul territorio e alla tenacia con cui è stato portato avanti nei piccoli centri e in peri­

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JTrTifO

feria. Per questo consentitemi di essere

un po' orgoglioso». Dopo la cosiddetta generazione dei fe­ nomeni, quali sono le prospettive per il nostro volley nell'immediato futuro? «Intanto, indipendentemente dalla gene­ razione dei fenomeni, siamo un caso uni­ co, perché siamo rimasti ai vertici per 15 anni, tanto infatti ci separa dal primo eu­ ropeo che abbiamo vinto. Abbiamo chiu­ so le ultime Olimpiadi al secondo posto, abbiamo vinto l'ultimo Europeo. Nei Mondiali siamo arrivati quinti e, nono­ stante i molti infortuni e qualche altra problematica legata alla gestione del gruppo dei giocatori, tecnicamente ab­ biamo fatto buone cose. Bisogna dare continuità ai risultati e questo vale anche per le donne, che sono arrivate alla semi­ finale mondiale. Oggi non siamo certa­ mente i primi, ma è importante essere tra i primi. Il futuro dipenderà molto da co­ me si sta lavorando: io tento disperata­

mente di investire sui giovani, di far gio­ care i giovani». Ma in campionato non è sempre faci­ le vedere giovani in campo. «Noi abbiamo sicuramente il campionato più bello del mondo. Il calcio continua a dirlo, ma i grandi campioni ormai gioca­ no da altre parti. Nella pallavolo possiamo ancora affermare di non avere rivali a li­ vello di campionato, anche se questo por­ ta ('handicap di offrire meno possibilità per gli italiani e soprattutto per i giovani». Quali strategie avete per promuove­ re il volley tra i giovani? «Quest'anno abbiamo realizzato un pro­ getto che coinvolge 9.000 scuole ele­ mentari; grazie al sostegno della Kinder è stato un progetto unico nel suo genere.

Si tratta di "Un-due-tre Volley" e prevede una sorta di introduzione al gioco, con palloni e reti particolari. L'aumento di

iscritti pare premiare i nostri sforzi, anche se occorre ammettere che siamo awan-


Esempi per tutti Dai palazzetti del volley sono arrivate testimonianze di solidarietà alla famiglia Raciti, ma soprattutto lezioni per i tifosi del calcio. Nell'altra pagina, gli azzurri Semenzaio, Cisolla e Papi (da sinistra) festeggiano un punto. Per l'Italia di Montali, l'appuntamento più vicino è /'Europeo di settembre in Russia, ma il vero traguardo

è Pechino 2008

«Il progetto "Un-due-tre Volley" ha portato grandi benefici alla nostra base» taggiati perché con le donne abbiamo quasi il monopolio a livello di sport di squadra». Il rapporto con la scuola e l'avviamen­ to al volley funzionano, ma una volta arrivati all'agonismo... «È vero, qui c'è un tappo che frena il movi­ mento, dovremo lavorare ancora molto. Ri­ cordo però che siamo l'unica tra le grandi federazioni che mantiene in vigore l'obbli­ gatorietà degli italiani in campo. Natural­ mente esistono poi le regole comunitarie che creano qualche problema equiparando

tutti gli europei agli italiani... Cerchiamo insomma di fare quello che si può». Non dimentichiamo poi che l'Italia è stata capace di formare numerosi ta­ lenti anche a livello di settore tecnico. «Purtroppo se ne sono accorti anche al­ l'estero e ci stanno rubando parecchi tec­ nici, Bagnoli, Caprara in Russia. È un ono­

Quali collaborazioni è possibile ipo­ tizzare con gli enti di promozione sportiva e con il CSI in particolare? «lo credo che quando si fanno cose con­ crete e si lavora seriamente nello sport non ci siano problemi di collaborazione. Ci sono Comitati provinciali in cui si lavo­ ra benissimo assieme; evidentemente di­ pende molto dai singoli personaggi che troviamo nelle varie realtà locali. Non ab­ biamo mai avuto contrasti di fondo e cre­ do che i nostri percorsi e il nostro lavoro possano essere complementari». Anche in questo senso lo spazio più promettente è quello dei giovani.

«Certo, realtà come il CSI c'è una snellez­ za organizzativa che non appartiene alla federazione, che può pero contare su al­ tre risorse e potenzialità che gli enti non hanno. Ripeto, vedo le due realtà come complementari». Che cosa le manca ancora, presidente? «Intanto potrei fare un sogno personale: da presidente ho vinto quattro campiona­

ti europei e due campionati del mondo: il mio sogno personale è Un'Olimpiade. For­ se dovrò nascere un'altra volta, ma spero

di no. Poi ci sarebbe anche un altro obiet­ tivo prestigioso per coronare i primi 50 an­ ni della pallavolo in Italia: conquistare il primo posto ai mondiali di Roma del 2010. Questo sarebbe un sogno e, per me, an­

re per il nostro movimento, ma sicura­

che un traguardo credo definitivo. Insomma, mi piacerebbe lasciare così: se vinco il

mente è anche un impoverimento».

Mondiale di Roma, tolgo il disturbo».

PRESIDENTE FIPAV DAL '95 GIÀ ELETTO 4 VOLTE Carlo Magri da ormai trentanni è, a vario titolo, parte dei vertici del volley italiano. Classe 1940, laureato in Economia e Commercio, imprenditore, Magri tra il 1977 e il 1990 è stato dirigente della squadra di Parma con la quale ha vinto scudetti e Coppe europee. Abbandonata la carica di presidente è stato eletto Consigliere federale nella XXVI Assemblea Nazionale svoltasi a Riccione il 21 giugno 1993, carica ricoperta sino al marzo 1995. È poi stato eletto presidente federale una prima volta a Roma nel 1995 e poi confermato altre 3 volte, l'ultima nel 2005. Dal gennaio 1999 fa parte della Giunta Esecutiva del Coni.

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«SALTO E MUSICA E TUTTA MIA»

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È il talento più fulgido della nostra atletica, campione europeo di salto in lungo all'aperto e indoor, punta deciso al Mondiale di Osaka e all'olimpiade di Pechino. «Non ci vado per arrivare ¿la batteria e si regala un sogno: «Con l'atletica si chiude a 30 anni, cò ivare a 60: l'anno prossimo con i Craiving faremo un mese di conce di Riccardo Signori

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LAPRESSE/ANSA

ROMA


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il nostro sogno americano. Ma IHMse glielo dici, ti corregge. «Ame­ ricano? Scherziamo? lo sono reatino. Certo, ho la pelle nera e la gente si chie­ de: italiano de che? Ma poi, quando mi sente parlare...». Quando lo sente parla­ re capisce che Andrew Howe è un italia­ no, molto reatino dentro. Però noi lo immaginiamo come un Cari Lewis in volo o come un Livio Berruti, elegante e disin­ volto in corsa. Magari ci riuscirà. Howe sarà il nostro sogno americano ai Mondiali di atletica a Osaka e ancora di più all'olimpiade di Pechino: salto in lungo e via con le ali. Andrew: cosa conta oltre alle ali? «Forza, determinazione. Non c'è una cosa sola. Se penso a un credo, dico: perseveranza. È la mia parola chiave, me la farò Rl tatuare addosso».

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È servita nella sua storia di atleta?

«Certo, unita alla passione

«Anche quando non avevamo una lira non mi sono mai sentito povero: tutto merito del carattere di mamma»


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Oro per tutti

A 13 ANNI PIÙ VELOCE DI MAMMA RENÉE Nessuno lo fa correre come lei. La grinta di mamma Renée, ex ostacolista americana, si trasforma in centimetri di pista guadagnati sugli avversari. «Nessuno riesce a darmi la carica come mia madre», ammette Andrew Howe. «Quando in gara non salto bene, generalmente con le sue urla e i suoi rimproveri riesco a sbloccarmi in fretta». Non è facile, del resto, correre e saltare sempre da favorito: «È da quando ho 13 anni che dicono che sono un predestinato, per me è sempre stata una croce». A quell'età aveva già battuto il tempo di mamma nei 100 metri ostacoli.

Il salto di 8,20 con cui Andrew Howe ha vinto gli Europei di Goteborg, nell'agosto 2006. A marzo di guest'anno, con 8,30 Howe ha vinto anche il titolo indoor

a Birmingham, precedendo il greco Tsàtoumas, primatista mondiale stagionale. Nell'altra pagina, accanto a un'esultanza del reatino, un'immagine storica per lo sport italiano: l'arrivo vittorioso

di Livio Berruti nei 200 metri dell'olimpiade di Roma 1960. Il battuto è l'americano Lester Carney

Ho cominciato a correre che avevo 3 anni, cioè da quando sono nato. Poi ci sono state un po' di situazioni partico­ lari e a 15 anni ho dovuto scegliere: ho puntato sul salto in lungo. È stato il momento in cui mamma è diventata la mia allenatrice: avevo bisogno che qualcuno mi guidasse al salto di quali­

tà». Ha fatto anche altro... «Ho provato gli ostacoli ai campionati

regionali, ho vinto ma passando sem­ pre con la gamba sbagliata. Ho giocato

complesso, i Craiving: dal prossimo an­ no faremo un mese di concerti in Italia

al calcio, ma avevo più futuro nell'atle­

e in

tica». Poi c'è la musica. «È l'altra mia passione, quella che mi porterò dietro fino ai 60 anni. Con

video con la Rai: una cosa bella, forte, cattiva. Abbiamo il sito: www.craiving.it

l'atletica chiudi a 30, poi c'è il resto della vita. Ho coltivato la musica fin da bambino, ora sta diventando un fatto quasi professionale. Suono con il mio

Europa. Abbiamo realizzato un

dove possono scriverci, scaricare musi­ ca, foto». Altra storia rispetto ai tempi in cui non aveva in tasca duemila lire per mangiare. «Avevo 11 anni, però non mi sono mai

il Fflì I fTTl l'É

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sentito povero. Sempre ricco. Merito di mia mamma, lo pensavo al divertimen­ to. Arrivai a mangiare spaghetti crudi, in casa c'era solo quello. Ma cammina­ vo a testa alta, nonostante tutto. Con un'idea sempre positiva, anche se non avevamo niente». E si arrangiava in tutto? «Certo. Per esempio: quando abitavo a Contigliano, vicino a Rieti, non avevo l'orologio, sempre per la solita questio­ ne... E allora capivo che era l'ora di torna­ re, quando vedevo accendersi le luci nelle case. In quel periodo la musica è stata la mia for­ tuna». Cioè? «Ascoltavo i Nirvana, o altri, e prendevo forza, grinta. Vero hard rock. La musica può salvare la vita. Per me è stata la compagna di vita». Invece con Renée, come va? Più mamma o più allenatore? «Dipende dai momenti. Ogni tanto liti­ ghiamo, perché non può essere tutto

30

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«Nel mio caso la testa conta più del fisico: almeno il 90%. Tutto nasce dalla volontà» perfetto. Conosciamo i nostri obbietti­

vi, talvolta litighiamo davvero per stupi­ date. Come capita con tutte le mamme». C'è tanto di mamma e poco di papà nella sua storia. Come immagina un

padre? «Come una persona che ti dà una gros­ sa mano nella vita. Si può dire che non l'ho mai avuto. La mamma ha fatto per due. La mia immagine di padre è quel­ la di ogni ragazzo: presenza forte che si fa sentire in ogni situazione». Oggi Howe è forte di suo: atleta da copertina, sul quale tutti contano.

Pesano le responsabilità? «Certo che pesano. Ma ho puntato su questa vita e non posso lamentarmi. È



f$W PIANO

«La mia idea di padre è quella di ogni ragazzo, anche se si può dire che io un padre non l'ho mai avuto» una scelta da atleta professionista. Solo così posso provare a diventare campio­ ne del mondo». Ogni tanto si inciampa... «E poi ti rialzi. So esattamente come comportarmi. Talvolta serve chi ti indi­ rizza, oppure chi ti dia una mano a camminare sulla via giusta». Conta più la testa o il fisico? «Novanta per cento testa, dieci per cento il corpo. Non trovi il salto, non corri veloce, sbagli qualcosa: tutto dipende dalla testa». Olimpiade o Mondiale: una scelta secca.

«Non ci sto, scelgo tutte e due. Ne ho la possibilità. Non vado ai Mondiali per arrivare secondo. Punto all'oro, anche se c'è tanta concorrenza. Ora sono tutti

Da Los Angeles a Rieti per conquistare il mondo el Dna doveva esserci il calcio, invece Andrew Curtis Howe, italiano di Los Angeles, è diventato molto più bravo nel correre e saltare sui campi d'atletica. Suo padre, Andrew Howe senior, è stato calciatore, fra l'altro d'origine tedesca. La mamma Renée Felton, che oggi disputa l'eptathlon nella categoria Master e da ragazza cominciò con le corse a ostacoli, si divise dal marito quando Andrew aveva 18 mesi. Nel 1990, Renée sposò

N

in seconde nozze Ugo Besozzi, da qui il cognome che Andrew ha portato per diverso tempo. Madre e figlio arrivarono in Italia nel 1992, quando il ragazzino aveva 7 anni, tornarono a Miami nel 1996 e 1997, per poi rituf­ farsi nella vita italiana. Dopo aver vinto un bronzo nel salto in lungo ai mondiali giovanili di Debrecen nel 2001, Andrew

cominciò a illuminarsi di luce più consistente ai Mondiali Juniqres di Grosseto, nel 2004: vinse l'oro sia nei 200 metri sia nel salto in lungo. Tanto valse per consegnargli un posto ai Giochi di Atene, dove passò il primo turno dei 200 metri, ma si fermò per un dolore al piede. Anche ai Mondiali di Helsinki non ebbe gran fortuna: passò solo due turni. Il cambio di orizzonti nel 2006 quando, dopo uno stage negli Stati Uniti in cui ha cono­ sciuto anche Cari Lewis, Howe si è dedicato quasi completamente al salto in lungo. E sono state rose: oro agli Europei all'aperto di Goteborg, bissato agli Europei indoor di Birmingham dello scor­

Amico di mamma Renée, Cari Lewis ha dispensato preziosi consigli al giovane Andrew sulle piste della California

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SkW

so inverno, quando ha migliora­ to il record italiano al coperto, oggi a 8,30.

Birmingham 2007


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1.1

5.8

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35.8

0.65

6.9

SANT'ANNA

39.2

0.9

7.4

LEVISSIMA

76.3

1.8

7.8

FIUGGI

123

7.05

7.2

PANNA

144

6.4

8.1

170.4

1.23

7.84

ROCCHETTA

179

4.66

7.8

VITASNELLA

382

3

7.4

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:Sono iscritto ili Istituto di Scienze potorie: non amo matematica e Igebra, nel resto a tutto bene»

forti, ma è importante esserlo al momento giusto». A.A.A. ovvero atletica, amore, ambizione. C'è una classifica? «Vanno di pari passo. L'atletica è la mia vita attuale, se hai l'amore

riesci a raggiungere l'ambizione. È un cer­ chio che si chiude». E come vanno le cose a livello personale? «Se una persona ti ama, ti da una mano». Tra le sue molteplici attività, c'è posto anche per lo studio.

-jtì Ite,.- ■ Nome: Andrew Howe Besozzi Nato a: Los Angeles L': 11 maggio 1985 Altezza: 184 cm Peso: 73 kg cX Specialità: salto in lungo u Tecnico federale: Claudio Mazza ufo Allenatore e manager: Rende Felton, sua madre Società: Aeronautica militare Principali risultati: campione europeo 2006 nel lungo (Goteborg), terzo al mondiale indo­ or 2006 (Mosca), campione euro­

peo indoor 2007 nel lungo (Birmingham), campione mondiale juniores 2004 nel lungo e nei 200 metri (Grosseto) Record personali: Lungo: 8,41 (2006); 100: 10"58 (2004); 200: 20”28 (2004); 400: 46'03 (2006); 110 hs: 14"65 (2003); alto: 2,06 (2000); triplo: 16,27 (2002) Hobby: musica, è il batterista del gruppo Craiving (insaziabili), hard rock Altri sport: tennis e calcio a livello agonistico Squadra del cuore: Lazio

Saladino l'avversario per Osaka Powell primatista mondiale dal 1991 onostante l'ottimismo di Andrew Howe, la sfida che lo attende a Osaka non è di quelle semplici. Anzi. Tra tanti, due sembrano gli avversari più pericolosi per il reatino di Los Angeles: il panamense Irving Saladino e il greco Louis Tsàtoumas. Howe li ha battuti entrambi in più occasioni (il greco agli Europei indoor di Birmingham, per esempio), però in carriera la coppia ha raggiunto misure in carriera che finora l'azzurro non ha mai toccato. Saladino è l'ultimo vincitore del Grand Prix e in questa stagione ha spesso sorvolato gli 8,50. Certo, per tutti resta molto lontano il record mondiale siglato nel 1991 dallo statunitense Mike Powell: un 8,95 attualmente inavvicinabile. Molto lon­ tano per Howe sembra anche il primato europeo, che resiste ormai da 20 anni: nel 1987 lo sigiò infatti il sovietico Robert Emmiyan con 8,86.

N

«Non sono uno studente modello, ma ci provo. Sono iscritto all'isti­ tuto di Scienze Motorie. Non amo matematica e algebra, nel resto va tutto meglio». Servirà per volare più lonta­ no?

«È un completamento. La cultu­ ra è importante, quando diventi vecchio si vede se ne hai. Sei diverso. Sen­ nò a 40 anni cominci a

mostrare i tuoi limiti». Andrew: il sogno nel cassetto? «Non solo uno. Intanto, di­ ventare il più grande batterista al mondo. Eppoi ce n'è un altro, molto semplice da capire. Ma se lo dico non si avvera...». S

Irving Saladino, favorito per il Mondiale di Osaka nel lungo

Mike Powell, primatista mondiale con 8,95 saltato nel 1991


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Dal 25 agosto al 2 settembre i Mondiali a Osaka

L'Italia dell'atletica vuole mettere le ali Oltrp p Hnv\/P pnrhn

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Antonietta Di Martino può puntare al podio. Poche chances in pista, qualche speranza in più dai marciatori Schwazer e Brugnetti. Realistico l'obiettivo del presidente federale Arese: «Conquistare il maggior numero di posti in finale»

di Riccardo Signori

a idea di Franco Arese, presidente della

un gruppo di saltataci guidate dal Kajsa federazione italiana di atletica, è Bergqvist, la svedese regina dell'alto. molto realistica. «Piazzare nelle finali il Appuntamento dal 25 agosto al 2 set­ maggior numero di atleti». Non molto di tembre nel Nagai Stadium dove il nostro più. Ma con due eccezioni. I Mondiali di mondo in rosa dovrà condurci all'ottimi­ fine agosto, ad Osaka (via il 25), non pro­ smo: Chiara Rosa, nuova mettono gran sventolio del nostro tricolo­ primatista del peso, e As­ re nelle cerimonie di premiazione. Gli sunta Legnante, capitana azzurri da medaglia sono proprio contati. azzurra e medagliata agli Persi per strada Stefano Baldini e Giuseppe europei indoor, saranno i Gibilisco (il primo per scelta, il secondoper pesi massimi. doping), dimenticata la squadra dei mara­ Magdelin Martinez, la cu­ toneti, non resta che sognare con i ragaz­ bana del salto triplo, prove­ zi volanti: Andrew Howe fra gli uomini e rà a soddisfare l'ennesima Antonietta Di Martino fra le donne. La promessa da podio. nuova Sara (intesa come Simeoni) del­ La pista dello stadio giappo­ l'atletica azzurra ha ingolosito tutti, non nese sarà particolarmente solo se stessa, continuando a scavalcare veloce per le imprese di misure che sembravano di un'altra storia. Tyson Gay, il nuovo re ame­ Dopo aver varcato i 2 metri in inverno e ricano dello sprint, e il passo aver scavalcato il mito Simeoni in giugno, da record di Asafa Powell,

L

la nostra farfalla del salto in alto è andata ancora più su. E ora può guardare un po' di mondo dall'alto in basso. Sarà lei la regi­ na cui chiedere di aggiungere un pizzico di nobiltà al futuro della nostra atletica. La Di Martino, che ormai è prima al mondo per il differenziale tra la propria statura e la

misura saltata, non avrà vita facile contro

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stadium I

ma difficilmente vedrà az­ zurri (velocità o mezzofondo) al di là delle semifinali. Dalla strada qualche chances in più con i marciatori: Alex Schwazer sarà l'uomo di punta nella 50 chilometri, in cui

è stato bronzo nel 2005. Ivano Brugnetti ci riproverà nella 20 km, di cui è campione olimpico.

Speranze azzurre Antonietta Di Martino punta a un grande Mondiale dopo una primavera ricca di soddisfazioni e di record. Con lei, possono valere il podio di Osaka i marciatori Ivano Brugnetti (sopra) e Alex Schwazer (in alto)


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Tra scudetti e polemiche le finali nazionali Open (5-8 luglio)

Emilia e Lombardia conquistano C Mandano Calcio, basket e volley hanno eletto nel centro termale toscano le 8 formazioni campioni nazionali. Non disputata la finale del Calcio a 11, rinviata a data da destinarsi per un ricorso. E non è stata l'unica polemica PROTAGONISTI

di Felice Alborghetti

La finale di Chianciano dal 5 all'8 luglio, ha celebrato tra le vittorie nei cam­ pionati nazionali del Centro Sportivo Italiano, la prima volta del Villa Poma Carpi, il ritorno al titolo del CSI Versilia Viareggio, il bis tricolore del Peia Bergamo e le riconferme ai vertici nazionali dell'associazione per il Mammuth Modena e per il Precotto Milano. Ha evidenziato, però, anche tante polemiche e discussioni, che hanno por­ tato al rinvio della finale del Calcio a 11 che vedrà sicuramente in campo il Mastromarco Pistoia. Non se ne conosce ancora l'avversaria in quanto il rin­ vio è dovuto ad un ricorso in atto. E questo non è stato il solo punto in ombra nella quattro giorni toscana: squadre che abbandonano il torneo, altre abbandonate a sé stesse. Così si scopre una finale per il terzo e quarto posto di Calcio a 5, impoverita e irrisa da poveri ragazzi tristi, e irrispettosi, capaci di giocarsi il bronzo solamente sfoggiando un'inter­ minabile e polemica "melina".

/ ragazzi dell'Audace Basket di Bologna festeggiano il titolo tricolore

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on è affatto a lieto fine la favola di questi campionati nazionali 2007, che pure al loro interno hanno avuto belle pagine. Come quelle che narrano dei giganti dell'Audace basket Bologna campioni nel basket, o delle cinque principesse reggiane della Vigor Ambrosiana Reggio Emilia con le loro scarpette magiche realizzatrici di gol

N

e di sogni. E in ultimo dell'incredibile incantesimo che, nella finale del Calcio a 7, sembra essersi materializzato sui baresi dell'Anastasis: sul 2-2 nella ripresa prima un rigore a favore trasformato dall'arbitro in una punizione fuori area, poi l'incredibile colpo di mano (e di sole?) di un difenso­ re che a dieci secondi dal termine, su rimessa laterale e con palla in gioco, tocca con le 5 dita in area verso il portie­ re per favorirne l'inesistente rimessa dal fondo. Rigore ineccepibile, dopo le evita­ bili proteste. E lì ancora un sortilegio pare aver colpito il portiere barese, che mentre il numero 2 lombardo calciava il penalty scudetto, era ancora lì dritto sulla linea di porta ad attendere il fischio del direttore di gara. In pochi lo hanno udito; chi dice di sì ha festeggiato, chi dice di no se l'è

—g

presa con arbitro e malasorte. Il triplice fischio finale chiude il capitolo, aprendo altre storie.


UNA PROVINCIA ARANCIOBLU Dieci giorni dopo le finali Allievi, Juniores e Top junior, gli scudetti Open dell'asso­ ciazione arancioblu sono stati assegnati a Chianciano Terme (SI) e nei centri limitro­ fi al capoluogo termale. Le gare del volley maschile, femminile e misto si sono disputate tra Chiusi, Cetona e Sarteano; il Calcio a 5 invece ha fatto gol a Sarteano, S. Albino, e Montallese; il Calcio a 11 è andato in rete sui due campi di Abbadia di Montepulciano ed Acquaviva; il Calcio a 7 per entrambi i sessi è invece sceso in campo a Montepulciano. I canestri del basket sono stati realizzati tutti a Torrita di Siena. Sono 74 le squadre che hanno partecipato alla fase conclusiva dei cam­ pionati, con tre formazioni ritiratesi (due nella pallavolo e una nel Calcio a 5) per diversi motivi nel corso della manifesta­ zione toscana. Grandi numeri anche per gli scudetti Open-, più di 830 i giocatori (581 uomini e 251 donne) sparsi nel ter­

Villa Poma, formata tutta da mantovani, ha giocato e rappresentato il comitato di Carpi, avendo disputato nella vicina terra emiliana la regolar season. L'unico titolo fuori dalla retta padana, è quello del vol­ ley femminile, di ritorno dopo un anno a

ritorio della Val d'Orcia e Val di Chiana, e considerando allenatori e accompagna­ tori, il numero sale a 1300; con circa 70

volta Varese e Milano (S. Andrea nel 2006). Il 2007, grazie all'Audace Bk fa di

arbitri impegnati. Quindici le regioni rappresentate: Emilia Romagna (con 12 squadre), Lombardia (10), Piemonte (8), Veneto e Sicilia (7), Toscana (5), Lazio (4), Sardegna, Campania, Liguria e Puglia (3), Abruzzo, Umbria e Friuli Venezia Giulia (2), Marche (1). Risultati alla mano, festeggiano come un anno fa specialmente Emilia Romagna e Lombardia, tre scudetti e mezzo a testa,

considerato che la squadra maschile di

L'ANNO D'ORO DI GIGLIOLA CAMPIONE, BOMBER E SPOSA

Viareggio, grazie alle solite ragazze del CSI Versilia nuovamente campionesse dopo i successi del 2004 e del 2005. In Veneto (Malcontenta Venezia e Case Sport Verona) e Campania (S. Espedito Napoli e Virtus Cava) tornano due Coppe disciplina; il fair play premia anche Bracciano e il Lazio nel basket, l'unica squadra marchigiana (Don Bosco Fermo), il S. Vittore Cesena e le padrone di casa del Malborghetto Siena.

BOLOGNA VINCE NEL BASKET Primo titolo nel nuovo secolo per la pallacanestro emiliana: nel CSI infatti dal 2000 in poi avevano vinto una volta Perugia, due volte a testa Treviso e Mantova e una

Bologna la "basket City" anche nel CSI. Nel volley maschile bella impresa dei mantovani del Villa Poma. Non hanno perso nemmeno un set i virgiliani, che nella finale della domenica hanno trovato un PCG Presso Milano, esausto dopo le

energie e le fatiche spese in semifinale contro il San Dalmazzo Cuneo. I milanesi per il terzo anno consecutivo si confer­ mano bestia nera per il sestetto piemon­

tese, eliminato sempre nello scontro

Lungo l'arco dell'intera stagione Gigliola Riccardi, numero 3 del Peia Bergamo, ha realizzato in 35 gare oltre 75 gol, uno anche nel derby di finale. Ma il gol più bello lo ha siglato a metà giugno, con il suo matrimonio. Fresca sposa, e di ritorno dal viaggio di nozze in Sardegna e Scozia, Gigliola ha aggiunto un altro successo in questa stagione, regalando lo scudetto alle sue compagne e a suo marito (con lei nella foto)

diretto dal Bresso.

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A REGGIO EMILIA IL CALCETTO FEMMINILE Il Calcio a 5 femminile sposta la capitale da Imola a Reggio Emilia, con le rosanero reggiane trascinate alla vittoria da Angela Lusetti. «Due anni fa avevamo perso in semifinale contro la Reai Chieri, poi cam­ pione, ora ce lo siamo meritato questo scudetto», affermano le atlete della Vigor Ambrosiana. Il titolo a 5 maschile alberga da tre anni nella bacheca del Mammuth Club Modena, vittorioso in finale per 6-4 nel derby "canarino" contro i concittadi­ ni dell'Acquaria. Protagonista assoluto nella formazione campione il "kicker" Gianluca Venturelli, straordinario realiz­ zatore sui calci da fermo, più di 10 reti su punizioni, rigori e tiri liberi in queste Final-eight. Il merito della vittoria va a tutta la squadra, e anche al bravissimo portiere del Mammuth, da applausi

anche il torneo giocato dall'estroso Claudio Galli, il post in fase di attacco,

che del suo particolare movimento "a

Le ragazze reggiane della Vigor Ambrosiana, campionesse italiane CSI di Calcio a 5 vite", ha creato un must di queste finali. Molti rimpianti per il Tramatza Oristano. E' durato trenta minuti il sogno sardo. In vantaggio per 2-0 proprio sui campioni del Mammuth Modena nel match decisi­ vo per qualificare la prima del girone A, hanno poi subito il ritorno degli emiliani, in gol prima su rigore, poi con un'altra rete e tre tiri liberi a segno per il 5-2 fina­ le che ha escluso gli isolani anche dal podio nazionale. Non è bastata la dop-

IL PEGGIO

La brutta storia del Calcio a 11 Solo 8 gli scudetti assegnati, in attesa che si pronunci la Commissione nazionale per la giustizia sportiva sul ricorso pre­ sentato in merito alla partita di Calcio a 11 Borea Verbania-ll Giullare Modena, con gli emiliani che, secondo il reclamo piemontese, hanno presentato in campo

un giocatore squalificato al termine della precedente partita. Alla finestra attende anche la Compagnia Portuale Civitavecchia, altra finalista insieme al Mastromarco Pistoia di mister Filippo Marelli, nel caso venga annullata la vitto­ ria dei modenesi. Brutta storia.

IL MEGLIO

Quei bravi ragazzi del "Dirty Twelve" I più simpatici delle finali di Chianciano sono stati gli atleti del volley misto. Il CSI gioca infatti in molte regioni questa par­ ticolare formula, dove almeno 3 donne devono essere in campo contemporanea­ mente insieme agli uomini. In campo e fuori le squadre si sono divertite, tra­ smettendo simpatia a tutti. D'altronde sottorete c'era poco da fare contro l'in­ vincibile armata del Precotto Milano, al suo quarto titolo negli ultimi 5 anni. La vera sorpresa è stata però la new entry del sestetto di Verbania, che contraria­ mente al proprio nome, "Dirty Twelve",

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ÌTETÌfflTTlX

non aveva niente di sporco, anzi: l'esatto contrario. "Il cielo è gialloblu" cantavano inneggiando alla loro maglia, prima e dopo la finale persa., l'odontotecnico Romolo Santagata, insieme all'altro cen­ trale "Giolzo" (ferie prenotate da 4 mesi per essere a Chianciano) e alle donne in formazione: Silvia, Monia, Jenny, Donatella e Claudia. Dovranno attendere ancora un anno i piemontesi per scoprire il fantomatico Giro-Pirex, il premio scu­ detto promesso da quest'ultima giocatrice all'intera squadra. Un bel gruppo di amici, in campo mai domi.

DUE CAMPIONI NON BASTANO PER VINCERE LO SCUDETTO

Li avevamo conosciuti sui parquet della massima serie, qualche anno fa. In Toscana non é passato inosservato nelle finali del CSI il talento di Manu Benelli, gloria della nazionale femminile di pallavolo, a palleggiare per le ravennati del Mambo Caffè, e quello di Loris Barbiere, playmaker in A1 a cavallo tra gli Anni '80' e '90 con Imola, Fabriano, Pavia, Messaggero Roma e Venezia. Oggi vice allenatore della Reyer Venezia Femminile, era a portar palla e chiamare schemi per la Favaro Venezia. Non ce l'hanno fatta da soli, con i loro palleggi. Argento per entrambi, nonostante la presenza nel loro sestetto/quintetto di altri due grandi atleti. Come compagna la Benelli aveva infatti Mia Causevich, un bel carattere quello mostrato dalla 22enne italo-croata, ferma quest'anno sui campi dalla massima serie, e di recente premiata dal comune ravennate con la "cittadinanza onoraria" per aver compiuto un gesto di grande valore civico, inseguendo e bloccando l'uomo che alla guida della sua auto aveva investito due ragazzi, uccidendone uno. Molti palloni Barbiere li ha invece passati a Diego Garbin (nella foto, col pallone), più di 100 punti nelle 4 gare giocate a Torrita di Siena, che qualche appassionato di pallacanestro ricorderà vincitore per tre volte, anni fa, delle gare delle schiacciate negli Street ball Adidas.


MILANO CONSERVA IL TITOLO NEL CALCIO A 7 UOMINI Nel Calcio a 7 maschile, dopo le vittorie negli anni scorsi di Siracusa, Gubbio e Milano, resta all'ombra della Madonnina il titolo CSI, grazie al severi del S. Giustino, che succede all'immobiliare De Paola. Si laureano campioni grazie al rigore all'ulti­ mo respiro siglato contro Bari, in una delle più spettacolari partite viste in Toscana. La formazione milanese, euforica alla fine, ma non troppo per il modo con cui si è arrivati all'assegnazione del titolo (rigo­ re grottesco concesso in loro favore e realizzato proprio sul triplice fischio finale), è stata tra le più sportive viste a Montepulciano. Fuori dal campo li ricor­ diamo gemellarsi, con tanto di scambio di maglie, con i ragazzi dell'olimpia Sassari, e poi per l'abbraccio con le dirimpettaie, neoscudettate lombarde di Bergamo. La finale femminile era infatti una stracittadi-

na tutta bergamasca. Il derby orobico ha premiato l'ottima stagione delle ragazze biancorosa del Peia Bergamo che bissano lo scudetto del 2006, dopo aver dilagato 3-0 sulle concittadine dell'Abele Marinelli. Tre traverse nella prima frazione (clamoro­ se le due colpite dalla bionda Cristina

Santinelli) avevano negato il gol alle ragaz­ ze allenate da mister Luca Carminati, che a fine gara commenta: «Bella soddisfazio­ ne per il nostro oratorio vincere per due anni consecutivi. Queste ragazze rappre­ sentano il meglio della nostra polisportiva, che ha 150 iscritte tra calcio e pallavolo.

Abbiamo vinto tutte le partite da ottobre ad oggi tranne una, per una scelta di vita. Non siamo scese in campo infatti, e dungue abbiamoperso a tavolino, nella semifi­ nale del campionato regionale lombardo per partecipare al matrimonio di una

FINALI OPEN - TUTTI I VINCITORI

/ milanesi del San Giustino, campioni italiani CSI di Calcio a 7 ¡CALCIO A 5 Maschile 1. MAMMUT CLUB ASD (MODENA)

[CALCIO A 11 Titolo non ancora assegnato Fair play FUN FITNESS ORISTANO

2. POL. ACQUARIA (MODENA) La gara Mass Team Calcio a 5 (Prosinone) Studio 4 (Bologna), valevole per il 3° e 4° non è stata omologata dall'organo competente Fair play PARR. DON BOSCO (FERMO)

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Femminile 1. VIGOR-AMBROSIANA ASD (R. EMILIA)

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[CALCIO A 7 Femminile 1. PEIA (BERGAMO) 2. ABELE MARINELLI (BERGAMO) 3. ASD LANGHE (CUNEO) 4. MALBORGHETTO (SIENA)

3. A.S.D. VARESE (VARESE) 4. BASKET BUDRIO '65 (BOLOGNA) Fair play BRACCIANO (ROMA)

2. MAMBO CAFFÈ' RAVENNA 3. CARPENEDOLO LE VELINE BRESCIA 4. CALAMANDRANA ASTI Fair play VIRTUS CAVA Open Maschile 1. VILLA POMA CARPI 2. PCG BRESSO MILANO 3. ASD S. DALMAZZO CUNEO

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4. S. ESPEDITO NAPOLI Fair play S. ESPEDITO NAPOLI

Maschile 1.SAN GIUSTINO (MILANO)

Open Misto 1.RGP PRECOTTO MILANO 2. DIRTY TWELVE VERBANIA

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3.N. S.-ACI S. ANTONIO CATANIA 4. GIOVOLLEY ASD REGGIO EMILIA Fairplay CASE SPORT VERONA

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pietta dell'ottimo numero 11, Pietro Manca ai nerocerchiati, e nemmeno le parole del mister sardo, bravissimo in un fine gara che ha visto 4 espulsi dei suoi, a dare le responsabilità della sconfitta ai suoi uomini e non alla terna arbitrale.

nostra calciatrice». Alla fine è festa berga­ masca sul podio, con le rosse dell'oratorio di Camendulo di Albino, tesserate con l'Abele Marinelli, ad applaudire, in primis l'allenatrice Marilena Signori, l'oro e l'ar­ gento di Bergamo. ■

/ giocatori del Villa Poma Carpi festeggiano il titolo Open vinto nel Volley

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ALI GIOVANILI

Le finali giovanili di calcio, basket e volley (20-24 giugno)

Emozioni da scudetto per i 1.000 di Ugnano Atleti dai 14 ai 22 anni si sono impegnati per la conquista di 14 titoli di squadra. In gara rappresentanti di 13 regioni. Dominio lombardo con 5 ori, di cui 3 sono andati a Milano. Due vittorie per Roma e Gubbio di Felice Alborghetti

Chiamiamole emozioni. L'ultima palla a terra di un tie break, un rigore para­ to in semifinale, due tiri liberi allo scadere sembrano prolungare il celebre testo a firma Mogol-Battisti. A Lignano Sabbiadoro, la musica sullo spartito dei campionati nazionali degli sport di squadra l'hanno composta e suonata ciascuna delle 88 formazioni finaliste. C'è chi ha steccato, chi è andato in cre­ scendo. D'incanto, palleggi, rimbalzi, schiacciate, palleggi, reti, gol, passaggi sono state le note agrodolci, corali o in assolo, che i 1.000 atleti di calcio, basket e pallavolo hanno saputo offrire nel corso delle fasi finali. Un concer­ to di emozioni; le lacrime di chi ha perso più dei sorrisi di chi ha vinto.

campionati nazionali degli sport di squadra nelle categorie Allievi, Juniores e Top Junior, atleti dai 14 ai 22 anni, si sono svolti dal 20 al 24 giu­ gno. Un migliaio i partecipanti alle gare di Calcio a 11, Calcio a 7, Calcio a 5, Pallavolo e Pallacanestro, arrivati a Lignano dopo aver superato prove pro­ vinciali, regionali e in alcuni casi inter­ regionali. Rappresentate 13 regioni: Calabria (1 squadra), Campania (8), Emilia Romagna (10), Lazio (9), Liguria (2), Lombardia (17), Marche (2), Pie­ monte (10), Puglia (4), Sardegna (1), Sicilia (13), Umbria (4) e Veneto (7). Molte le squadre metropolitane con i comitati CSI delle grandi città in bello spolvero: Milano nelle 5 discipline ha schierato 11 formazioni; 9 invece le squadre di Roma, 7 quelle di Catania, 6 per Napoli e Torino. Alla fine dei 14 scudetti in palio, 5 sono andati in Lombardia (3 a Milano, 1 a Lecco, 1 a Lodi) e 2 in Emilia Romagna (Modena e Carpi), Umbria (Gubbio) e Lazio (Roma). Un titolo ciascuno, infine per Campania (Napoli), Sicilia (Noto) e Sardegna (Sassari).

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LA MESSA E LA PROMESSA

La Messa non manca mai in ogni finale nazionale e a Lignano la sera del saba-

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to è stata celebrata da don Claudio Paganini, consulente ecclesiastico del CSI. Diversi i modi utilizzati dal sacerdo­ te bresciano per "fare gol" nei giova­ nissimi fedeli, come il segno di pace "gridato" in coro e poi consumato abbracciando amici e avversari più vici­

ni. E tra i gesti che hanno animato l'eu­ caristia, la consegna all'offertorio da parte dei capitani delle loro maglie. Un'immagine che ben sottolineava nel Palazzetto la vittoria dello stare insie­ me, del fare gruppo, dell'essere squa­ dra. «.Alla vostra età - ha detto don Claudio - Gesù vi accompagna in pan­ china. Sarete voi da adulti a dargli un ruolo da titolare nella vostra vita». Dalla Messa alla promessa, letta nel corso della cerimonia di apertura da due atleti, la pallavolista di Alba, Marta Soria, e il cestista torinese, Andrea Bosio: «C/ impegniamo come atleti a saper vincere senza stravincere, a pen­ sare alla sguadra e non a noi stessi, ad accettare le decisioni dell'arbitro e a

apprezzare l'avversario, se più forte». Oltre al l'agonismo, insomma, questi appuntamenti associativi del CSI met­ tono sempre in campo dei valori e sono occasioni di incontro e di amicizia. DUE TIE-BREAK IN 3 GIORNI Le pallavoliste carpigiane della

San

Marinese scuciono lo scudetto dalle maglie delle top junior dell'Astrea Catania, campionesse uscenti. È suc­ cesso nell'incontro più elettrizzante e spettacolare della quattro giorni pallavolistica friulana, dopo che le due for­ mazioni avevano chiuso sempre al tiebreak (15-13) anche l'incontro che le aveva messe di fronte nel gironcino eli­ minatorio. Lo scudetto si è deciso anco­ ra al quinto set, terminato con il mede­ simo 15-13 in favore delle emiliane. Curioso come, contando I punti, Catania ne abbia 10 in più delle rivali (101- 91), segno della mancanza di fred­ dezza e lucidità nei momenti chiave. Più concentrate e decise sono apparse le Allieve dell'Amendola, che hanno bissato la vittoria del 2006, vincendo in finale sulle ottime pallavoliste di Caltagirone, guidate in panchina dal­ l'esperto coach Francesco Sabatico. Nel

Sassari si conferma nel Calcio a 11 Allievi Il Latte Dolce Sassari si conferma campione nazionale nel Calcio a 11 Allievi. Merito dei singoli e del gioco di squadra. Per tutti, parla il dirigente accompa­ gnatore Vincenzo Barone, 53enne sassa­ rese: «Siamo felicissimi per aver rappresentato al meglio la Sardegna e per aver ripor­ tato nella nostra isola per il secondo anno consecutivo lo scudetto e la Coppa. Il nostro merito? Giochiamo palla a terra, di squadra, con triangola­ zioni e sponde. Insegniamo ai ragazzi come si gioca al calcio». Un seguito di 28 persone ha accompagnato la cavalca­

ta scudetto dei biancazzurri sardi. Una vit­ toria speciale anche per le tante mamme, Anna, Maria Pia, Fioria, Giovanna, che assieme ai propri figli hanno speso un giorno di viaggio per essere in Friuli. Un'esperienza indimenticabile per il più piccolino del gruppo, il grintoso Salvatore Fiore, che ha 14 anni, gioca da esterno sinistro, ama Del Piero e se gli si domanda perché ti piace il calcio?, risponde deciso: «È la mia passione da quando ho 7 anni. È divertente e mi ha insegnato molto, specialmente ad avere rispetto delle regole».

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FINALI GIOVANILI

Codogno: 2 anni dopo la favola continua Lo avevano già vinto da Allieve nel 2005. Le ragazze, oggi Juniores, del Volley Codogno 2002 Lodi centra­ no un altro scu­ detto CSI dopo un'annata fanta­ stica. Le diciassettenni biancazzurre hanno espresso un ottimo gioco al PalaGetur di Lignano, mettendo in mostra l'ottima schiacciatrice, Alessandra Grossi, capace di mettere a terra una miriade di palloni. Un solo set perso dalle ragazze allenate da Antonio Bonvini, quel­ lo d'apertura in semifinale contro le bian­ coverdi faentine del Reda Volley, dopo il doppio successo (3-0) nelle prime giornate ottenuto sulla San Paolo Macerata e sulla Pallavolo Nettuno Avellino. Ad alzare la coppa, anche lei ottima "mano" in banda , la capitano Luisa Nicolini, leader indiscussa della compagine lodigiana. Per tutte le ragazze, vale la sod­ disfazione del granitico coach Bonvini: «Sono soddisfatto per queste splendide giocatrici e per la società. Abbiamo 160 tesserate, tutte di buon livello. Loro sono tra le migliori. Insieme, ce lo siamo davve­ ro meritato questo scudetto, dopo un anno di sacrifici, impegno e costanza negli allenamenti. Brave davvero, soprattutto nella semifinale contro le emiliane che avevano eliminato nella loro fase regiona­ le le campionesse in carica dell'Amendola Modena, da tre anni scudetta te». Bello il siparietto, proprio dopo la semifinale, gio­ cato stavolta nell'atrio del PalaGetur. Scambio di opinioni e complimenti tra vin­ citrici e vinte. Elisa Liverani, palleggiatrice faentina ci scherza su: «Dietro avevamo un giro che stavolta non ha... girato, ma loro sono troppo brave per noi. Avremmo potuto trovarci in finale se ci fossero state semifinali incrociate e invece torneremo con un bronzo anziché un argento, ma ci siamo comunque divertite un mondo».

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Elimini

maschile Top Junior il Soliera Carpi abdica in favore dell'Ares Roma (bravi i ragazzi di Prima Porta, diretti da Geranio Catello: Luca Genna e Fabio Baudo, Federico "Fefè" Colasanti, Andrea Meffi), mentre gli Allievi dell'Olimpo Napoli mantengono, gio­ cando un ottimo volley, lo scudetto alle falde del Vesuvio. LA RIVINCITA DI ROMA Il basket ha regalato nella categoria Top Junior le sfide più intense ed equilibra­ te. Nel girone da 4 formato da Labor Tonno, Pavullese Modena, Campagnola Milano e San Paolo Rho Milanese, l'in­ certezza è stata sovrana. Dopo i primi due incontri incrociati le 4 squadre

finaliste avevano tutte una vinta e una persa in classifica. Gli scontri diretti del sabato lanciavano così in finale le due milanesi con la Campagnola che vanta­ va prima della contesa domenicale un + 5 (virtuale) ottenuto nel confronto eli­ minatorio. Altra storia quella del derby scudetto, con Rho sempre avanti, fino al 56-46 finale di un match combattu­ to e ben giocato. Negli Allievi trionfa il Pass Roma, la squadra di Claudio Grisanti, felice al termine del torneo per aver battuto (+ 20) in finale Bologna (S. Mamolo) e in semifinale (+26) la Poi. San Carlo Milano che, proprio un anno fa sempre a Lignano, aveva negato per un solo punto il sogno scudetto ai ragazzi del quartiere Appio. L'altra Roma, il Primavalle, ha invece ceduto di 30 in finale contro l'ottimo quintetto Juniores della

Forze Vive Inzago, che ha dovuto sudarsi lo scudetto molto più in semifi­ nale nella bella vittoria ottenuta per 8880 contro il S. Ilario Bk Reggio Emilia.

GUBBIO CAPITALE DEL CALCETTO La Volantes Milano é campione nel Calcio a 11, dopo i rigori su Catania: mette in mostra un bel prospetto, il

COPPA FAIR PLAY CALCIO A 5

BASKET Allievi Juniores Top Junior

Pro Cangiarli Alter '82 Poi. Pavullese

Napoli Torino Modena

VOLLEY_____________________________________ | Roma Allievi Vivivillalba

Top Junior Ascor 94 S. Feliciano Allieve Odyssea V.C. Villorba Juniores F Top Junior F. Palombara Pallavolo

Roma Perugia Treviso Roma

Allievi Juniores

Sport e Vita Cus Macerata

CALCIO A 7 Allievi CTS San Benedetto Juniores Premia

Catania Macerata

Torino Verbania

CALCIO A 11 Allievi Juniores

Real Affari Spezzanese

Milano Modena


FINALI GIOVANILI - TUTTI I VINCITORI [calcio a 11 Allievi 1. LATTE DOLCE SASSARI 2. AVE GRATIA PLENA FAICCHIO (BN) 3. TERME LUIGIANE TIRRENICO (CS)

Juniores 1 .VOLANTES MILANO

2 3

. PGS SALES CATANIA .ACCADEMY SOCCER SCHOOL BRINDISI

[CALCIO A 7 Allievi 1.S. MARTINO GUBBIO (PG) 2. VEZZA D'OGLIO VALCAMONICA (BS) 3. SPINASANTA AGRIGENTO

Juniores 1. OR. S. GIUSEPPE OLGIATE LECCO 2. 3.

PADULE GUBBIO (PG) CARMINE NAPOLI

VOLLEY

Donne Top Junior 1. POL. SAN MARINESE CARPI 2. ASTREA PEDARA CATANIA 3. AS JOLLY PALAZZOLO MILANESE

Juniores 1. VOLLEY CODOGNO 2002 LODI 2. MONTATESE ALBA 3. REDA VOLLEY FAENZA Allieve 1. GS AMENDOLA MODENA

2. ATLETICA CALTAGIRONE 3. AC BRENNA COMO

Uomini Allievi 1. OLIMPO NAPOLI 2. VOLLEY VALLEY CATANIA

3. VIVA VILLA VOLLEY MODENA [CALCIO a 5 numero 11 Andrea Mandelli, e spezza, vincendo il titolo Jumores, il predominio meridionale nel calcio. Negli Allievi le prime tre squadre sono infatti sassaresi, beneventane (Faicchio) e cosentine.

Negli Juniores, dietro Milano sul podio finiscono Catania e Brindisi. Nel Calcio a 7 e nel Calcio a 5 Allievi, Gubbio piazza tre squadre in finale, cia­ scuna contro una lombarda. Sarebbe tris se non fosse per il "severi" dell'oratorio

S. Giuseppe Lecco, che a pochi minuti dal termine stende gli umbri del Padule. Fa festa così il gigante Andrea Arcuri, leader in mezzo al campo della squadra lecchese, insieme al compagno Fabio Galbusera e a tutta la squadra, beffata un anno fa. Le altre due eugubine, San Martino e Madonna del Ponte, vincono invece rispettivamente gli Allievi a 7,

Allievi 1. MADONNA DEL PONTE GUBBIO (PG)

2. 3.

OSC GIOVI MILANO GS SPADAFORA MILAZZO PATTI

Top Junior 1.ARES ROMA 2. SOLIERA CARPI 3.ASCOR94 ROMA

Juniores 1. NOTO EXCELSIOR "CASALINO' 2. SPINEA VENEZIA 3. POL DON ORIONE LECCE

[BASKET

Allievi 1.PASS ROMA 2. SAN MAM0L0 BOLOGNA 3. SAN CARLO MILANO

Juniores 1. FORZE VIVE INZAGO (MI) 2. PRIMAVALLE (RM) 3. CSI S. ILARIO BK REGGIO EMILIA

contro i camuni del Vezza d'Oglio, e negli Allievi a 5, contro il Giovi Milano. Il Calcio a 5 sorride alla Sicilia che grazie

Top Junior 1. SAN PAOLO RHO MILANESE

alla vittoria del Noto Excelsior "Casilino" porta l'unico scudetto nella Trinacria. K

3. LABOR TORINO

2. CAMPAGNOLA MILANO Gli allievi del Pass Roma

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Dal 31 maggio al 3 giugno le finali dei campionati Under 13

Per 900 ragazzi del CSI la festa è polisportiva

PROTAGONISTI

Ugnano Sabbiadoro ha ospitato le combattute gare che hanno assegnato gli scudetti giovanili. Record di partecipanti e successi per gli atleti siciliani, ma la vera soddisfazione dell'associazione è quella di avere offerto a tutti la possibilità di vivere intense esperienze in più di una disciplina di Felice Alborghetti

io padre voleva che io gio­ cassi a basket», oppure: «// sogno di mia mamma era vedermi gareggiare sulle corsie rosse dell'atletica». Quante frasi simili a queste abbiamo sentito da tanti ragazzini in scarpe da ginnastica, piuttosto che da campioni affermati dello sport di vertice,

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che così spiegano il motivo della scelta per il loro sport. È però vero anche il con­ trario, cioè di bambini che "a pelle" si appassionano a una particolare disciplina, in barba alle attese dei genitori. Il Centro Sportivo Italiano ai tanti preadolescenti che praticano sport offre un mix di attivi­ tà polidisciplinari per sviluppare, specie nei più piccolini, la coordinazione motoria e le singole abilità corporee e fare prova­ re varie attività, tra gioco e sport, prima che essi intraprendano una scelta defini­

tiva. A Ugnano Sabbiadoro dal 31 maggio al 3 giugno, gli oltre 900 finalisti dei campio­ nati Under 13, venuti da 13 regioni diver­

se (123 dalla lontana Sicilia, 119 dalla Lombardia, 109 dal Veneto e 100 dall'Emilia) è come se avessero ricevuto un carta di credito polisportiva, attraverso la quale, poter accedere ai servizi del menu: giochi di sguadra, giochi in spiag-

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Pillili

Alcuni momenti dei campionati Under 13 svoltisi a tignano Sabbiadoro


già, giochi su pista, con diverse pas­ sword: calcio, salto in lungo, basket, staf­ fetta, minivolley, vortex, dama, ecc. Insomma un bel "jolly" per il futuro. L'immagine più emblematica dei campio­ nati 2007 è stata quella dei tre palloni di gara avvicinati dalle decine di maglie colorate, ognuna di uno sport diverso (portate da ciascun capitano all'offertorio

della Messa celebrata all'interno del PalaGetur) e abbracciati insieme alla ban­ diera arancio-blu del CSI. La tre giorni di sport lignanese ha visto alternarsi, così come il mix tra pioggia e sereno, le categorie Under 10 e Ragazzi (dagli 11 ai 13 anni) su vari terreni di gioco, tra squadre iscritte secondo il loro sport principale e squadre di formazione, ottenute mescolando eterogeneamente gli atleti Under 13, e chiamate a cimen­ tarsi in giochi semplificati, di gruppo, gra­ zie al grande lavoro degli animatori, degli arbitri e dello staff, presenti nel Villaggio Getur. Un divertimento coinvolgente e incessante per i ragazzi che hanno testi­ moniato come amicizia e agonismo siano stati i fondamentali di queste finali, che nel 2008 diverranno Under 14, aperte a 4 categorie (Under 8, Under 10, Under 12 e Under 14). ■

Tutti i campioni: 5 titoli in Sicilia I campionati Under 13 hanno parlato meridionale. Su 11 titoli in palio (4 negli Under 10 e 7 nei Ragazzi) ben 8 sono

finiti al Centro-Sud. Gli atleti siciliani non sono sembrati stanchi per il lungo viag­ gio, una trasferta di un giorno in pul­ lman, e sono tornati sull'isola con 5 ori, 3 ad Agrigento (Gold Phoenix, Giunone e Sporting Club Favara) e 2 ad Acireale (Liberamente Acicatena e Pozzillo Stars). Un lungo viaggio sembrato "leggero"

anche per i calciatori rossoblu dell'Acquappesa Cosenza del Comitato di Tirrenico, vincitori negli Under 13. Bella vittoria, nel basket e non solo, dei ragaz­ zi Pro Cangiani Napoli, la squadra dove è cresciuta l'azzurra Chiara Pastore (cfr Stadium 5-6). En plein sempre tra le

Under 13 per le fortissime calciatrici del Città di Pescara e per il Volley Imperia tra i ragazzi, con 1000 punti totali, il massi­ mo possibile. Gli altri due scudetti Under

10 sono andati nel Minibasket alla Polisportiva La Torre di Reggio Emilia e nel Calcio a 5 al Morin di Venezia.

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GP TENNISTAVOLO

Il 7° GP Nazionale si è svolto a Ugnano dal 23 al 25 aprile

Follia e passione gli ingredienti del tennistavolo Oltre 1.200 partite hanno deciso i campioni 2007 dell'associazione. Grande successo ed entusiasmo in una manifestazione che ha riservato continui colpi di scena e risultati a sorpresa di Beatrice Vergari

dalla malinconia di Marija Bendra, l ping pong è un gioco, uno sport, nazionalità croata ma nata in Bosnia, che racchiude il fascino immortale arrivata a Lignano con la maglia della dell'oratorio. È una tradizione autentica e profonda, patrimonio dapolisportiva Matise di Padova. La giova­ ne campionessa 2006, non è riuscita a sempre del CSI, una magia che si ripe­ fare il bis di uno scudetto che per lei ha te e che da 7 anni ripresenta guesta il sapore dell'integrazione e dell'amici­ atmosfera nel Gran Premio Nazionale zia. Tra le tante belle storie di Lignano, di Tennistavolo. «Ci vuole un pizzico di c'è anche il sogno di Andrea Lama, 17 pazzia per questo sport», ha affermato scherzosamente il presidente della commissione tecnica nazionale Pietro Guarino, del CSI Cava de' Tirreni. Un po' di follia e tanta passione è quella che ha animato a Lignano Sabbiadoro, dal 23 al 25 aprile, più di 1.200 sfide all'ultima pallina, con 490 instancabili pongisti, in un clima vivace e competi­ tivo, che non ha risparmiato momenti da vivere col fiato sospeso e capovolgi­ menti imprevisti, croce e delizia delle

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tifoserie più accanite. Lignano Sabbiadoro ha avuto tante sfu­ mature per gli atleti del tennistavolo. La tristezza negli occhi di chi ama questo sport e non ha vinto, la gioia scoppiet­ tante dei campioni più giovani e passio­ nali. Tra questi, c'è lo sguardo velato

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anni, del TT di Parma. «Ho ripreso a giocare da poco, avevo smesso 4 anni fa - racconta - ora mi alleno per ripren­ dere il ritmo e per realizzare un obietti­ vo: battere mio padre, Stefano Lama, che in passato ha giocato anche in Nazionale: lo sfiderò non appena mi sentirò pronto». Ci faccia sapere se e quando lo batterà. K

QUASI 500 PARTECIPANTI DA 12 REGIONI E 40 COMITATI Tre giorni di intensissime gare hanno stabilito i nomi dei campioni nazionali CSI, vincitori nelle diverse categorie maschili e femminili. I 490 pongisti partecipanti, divisi in 19 categorie, sono arrivati da 12 regioni italiane, 86 le società iscritte, appartenenti a 40 Comitati.


QUESTI 1 CAMPIONI 2007 CATEGORIA

ATLETA

SOCIETÀ

GIOVANISSIMI RAGAZZE RAGAZZI ALLIEVE ALLIEVI JUNIORES F JUNIORES M UNDER 21 UNDER 21 SENIORES F SENIORES M VETERANE B VETERANI B VETERANE A VETERANI A FITETBF FITETBM FITET A F FITETAM

Paolo Spinelli

GS San Michele Ripalta Cremasca

Giuliana Wolf

Us Castelnuovo Trento

Mattia Galdieri

Polisportiva Frassati Napoli

Rosa Uliassi

TT Senigallia Ancona

Lorenzo Zonta

TT Vicenza

Laura Filippazzi

GS San Michele Ripalta Cremasca

Marco Prisco

Nuceria Cava de' Tirreni

Pietro Romele

Poi. Gratacasolo Valcamonica

Sara Pasini

TT Benaco Brescia

Francesca Marchetti

Dlf Viareggio Lucca

Francesco Bergamini

Città dei Ragazzi Modena

Enrica Rondena

TT Benaco Brescia

Massimo Galli

TT Abbadia Lariana Lecco

Elke Freudl

Polisportiva Pulcini di Cascina (PI)

Ruben Gaybak

Audax Poviglio Reggio Emilia

Delia Sanna

Saturnia Cagliari

Giandomenico Mittica Circolo Rosd San Paolo di Parma Serenella Alippi

TT Abbadia Lariana Lecco

Davide Gusmini

GS San Michele Ripalta Cremasca

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6P ARTI MARZIALI

Il 12 e 13 maggio si è svolto il 5° GP Nazionale di Arti Marziali

Agonismo e disciplina il segreto per vincere Ottimo livello delle gare che a tignano hanno assegnato i tricolori del Centro Sportivo Italiano. Oltre 600 gli atleti sul tatami, dove come sempre al controllo del corpo si è associato quello della mente e delle emozioni di Beatrice Vergari

are sport, imparando a controllare le emozioni. Fare attività fisica nel

r

kata, categoria Silver, Lucia racconta come

4 anni fa, avvicinandosi al Tai chi a spada, segno del rispetto. Colpire e muo­ abbia "scoperto la spiritualità", trasforma­ versi, seguendo una ritualità di gesti ta ed poi nella grande passione per il karaté. emozioni. Sono tutto questo le arti mar­ «Lavoro in fabbrica - racconta - e il saba­ ziali. Così come nell'aneddoto giapponese to pomeriggio non vedo l'ora di fare que­ che racconta di un pescatore che disse al st'attività, dove disciplina e controllo delle samurai "non colpire quando sei pieno di emozioni sono alla base di una salute fisi­ rabbia, non attaccare quando sei infuria­ ca e mentale. Sono arrivata a Ugnano, per to". Una filosofia dello sport che ha nel proprio DNA la regola del lavorare sul corpo, sul carattere, sul controllo e la concentrazio­ In totale sono stati più di ne, imparando a trarre dallo sport un be­ 500 i finalisti ciessini delle neficio mentale. due arti marziali. Sul podio Tutto questo è stato evidente a Ugnano una pioggia di medaglie Sabbiadoro, nel 5° Gran Premio nazionale per le cinture della CSI di judo e karaté, quest'anno accompa­ Lombardia e del Veneto. gnato dal 1° raduno di wu shu, che ha as­ Nei kata individuali la Lombardia torna a casa segnato i titoli delle arti marziali sabato con un bottino di 46 meda­ 12 e domenica 13 maggio all'interno del glie (18 ori, 16 argenti e 12 bronzi). Villaggio friulano Getur. Più di 600 gli atle­ Quelle venete, con la sola Verona, ne rac­ ti ad alternarsi sui tatami con grande ago­ colgono 20 (9 ori, 7 argenti e 4 bronzi). nismo e correttezza. Bottino più cospicuo quello del comitato «¿a spiritualità è una componente fonda­ di Bergamo che, con un bronzo in più del mentale di questa disciplina emozio­ comitato scaligero porta a casa, nei kata nante». Ne è convinta la karateka Lucia individuali, la bellezza di 21 medaglie. Maccarone, 62 anni, di Veleggio sul Min­ Trionfa Verona nel Jiyu Ippon Kumite con cio, palestra "In Movimento", comitato 28 medaglie complessive. Nel medagliere totale dei kumite (Jiyu Ippon + Jiyu) il CSI di Verona, che con il karaté ha scoper­ comitato di Verona ne ottiene complessi­ to una seconda giovinezza. Con la sua

capire se sono capace a controllare le mie emozioni». E così è stato, dopo una bella esibizione, la Maccarone è orgogliosamen­ te campionessa nazionale del CSI. Una passione matura e consapevole, che ha trasmesso anche all'amica inseparabile, Adriana Sterza, argento alle finali friulane, nella stessa categoria. Una passione trasversale, senza età e

LOMBARDI E VENETI DOMINATORI

prima medaglia d'oro al collo, vinta nel

so

TiriTìrnTiTK

vamente 46, ripartite tra Bergamo (8 ori, 8 argenti e 5 bronzi), Mantova (5 ori, 1 argento, 5 bronzi), Milano (5 ori, 4 argenti e 2 bronzi), Cremona (1 argento e 1 bronzo) e Lecco (1 oro). Benissimo Roma con 16 medaglie (8 d'oro, 4 d'ar­ gento e 4 di bronzo) e La Spezia, che porta in Liguria 3 ori, 1 argento e 4 bron­ zi. Una medaglia d'argento va, infine, a Imola. Nel judo, a esultare sono invece le pale­ stre della Polisportiva San Mamolo Bologna, vittoriosa nella classifica finale per società, con 126 punti, quattro in più della Sport Team Judo Udine. Sul terzo gradino del podio è salita, con 114 punti all'attivo, la Sport Form Bergamo.


luogo. L'arte marziale è stata capace di tra­ sformare anche una classe della "Giar­ dinetti" di Roma in una scolaresca di judo­ ka provetti, capitanati dalla giovanissima Alice Cipriani, medaglia d'oro Esordienti. «// judo mi piace molto e nella nostra clas­ se siamo molti a praticarlo» racconta Alice. Una simpatica "epidemia" che ha colpito

la scuola capitolina. Judo e karaté rappresentano anche una «una buona pratica sportiva da trasmette­ re ai figli», parola di chi della difesa perso­ nale ha fatto una professione. Barbara Di Mario, mamma, del comitato CSI di Ber­ gamo, lavora nella Polizia di Stato e ha scoperto queste discipline nell'addestra­ mento: «Mi ha appassionato cosi tanto da volerle trasmettere ai miei figli», ha detto. Spettacolare anche il wu shu, arte marzia­ le nata in Cina, che per la prima volta entra tra le attività del Centro Sportivo Italiano. K

KATA - LE SOCIETÀ CAMPIONI

JUDO - CLASSIFICA SOCIETÀ N°

SOCIETÀ

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Polisportiva S. Mamolo Bologna A.D. Sport Team Judo Udine Sport Form Judo Bq Judo Teiko Nuoro Gire. Parr. Res. N.S.G.C. Rm A.S.D. Equipe Emilia Judo Poi. CSI Casalecchio A.S.D. Judo Club Lovere-Sulzano Bu-Sen Valcuvia Judo Albatros 1 Rm Judo Us Calcinato Gso Monterotondo A.S. CEA Polisportiva Grandola S.C. Alarbar Club Jiqoro Kano Trento Judo Bu-Sen Tradate Judodinamica Poi. Ardesio Ass. Sportiva D. Bu-Sen

AGONISTI

16 20 23 13 12 12 12 8 9 7 7 5 7 5 5 3 3 5 3 2

PUNTI

126 122 114 100 82 80 72 64 56 44 42 40 40 38 38 28 26 24 22 18

KATA SQUADRE Ragazzi gi/ar/ve/blu M/F KARGENTIAKA1 KARGENTIA________________________MILANO KATA SQUADRE Ragazzi ma/nera M/F TZUNAMI F.B.A_________ TZUNAMI EB._______________________VERONA KATA SQUADRE CA/JU/SE/MA gi/ar/ve/blu M/F ZETA 10 B________________ ZETA 10_____________________________ VERONA KATA SQUADRE Giovani 1989/1994 ma/nera M/F TZUNAMI EB. F__________ TZUNAMI EB._______________________ VERONA KATA SQUADRE JU/SE/MA ma/nera M/F DOJO YAMATO A DOJO YAMATO________________________ LECCO ATHLETIKARATE2000 e sup. bi/gi M/F PIGOLI SIMONE_________ KAR. MANTOVA___________________MANTOVA ATHLETIKARATE 1998-1999 bi/gi M/F TONAPAN NICHOLAS KAR. MANTOVA___________________ MANTOVA ATHLETIKARATE 1998 e sup. ar/ve/blu/ma/nera M/F NAPOLITANO EMANUELE KAR. MANTOVA____________ MANTOVA ATHLETIKARATE 1996-1997 bi/gi M/F BOTTURA GIANMARCO KAR. MANTOVA_________________ MANTOVA ATHLETIKARATE 1996-1997 ar/ve/blu/ma/nera M/F CREMONA K ATMOSPHERE CARBONI NICOLA

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Dal 15 al 18 giugno a Ugnano il 5° GP Nazionale

PROTAGONISTI

Il nuoto del CSI apre ai Master Quasi 400 atleti si sono esibiti con grande successo nella piscina olimpionica del palazzo GeTur. Grandi risultati per Lombardia e Lazio, ma adesso l'obiettivo ambizioso è aprire le gare 2008 ai nuotatori meno giovani di Lucia Lilli

utto esaurito al 5° Gran Premio Nazionale di Nuoto di Lignano Sabbiadoro (15-18 giugno) con 387 atleti in vasca, in rappresentanza di 29 società e 9 regioni. Protagoniste assolute Lombardia, Lazio, Emilia e Campania. La piscina olimpionica del palazzo GeTur ha ospitato squadre stori­ che del movimento natatorio blu-aran­ cio e new entry. La Due Ponti Roma, gui­ data dall'atleta e allenatore Marco Rom­ poni, è stata la matricola dell'edizione 2007. «È l'amicizia che ci lega ai ragazzi

T

del circuito di Roma ad averci portato fino a tignano per partecipare ai cam­ pionati nazionali, una festa dello sport». E alla fine la Due Ponti, in Friuli con 4 partecipanti, ha portato a casa 4 meda­ glie d'oro. Dopo il successo dell'appuntamento di giugno, ora il nuoto CSI guarda alla categoria Master: l'associazione sta infatti pensando di potenziare il movi­ mento, organizzando anche le finali nazionali master. «Master è una catego­ ria della Fin - spiega Fiorella Cortesi, vice

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Avanti tutti Il nuoto del CSI non si ferma e per la prossima stagione conta di allargarsi agonisticamente anche alle categorie dei meno giovani

presidente del CSI Prato e nuotatrice M40 Molti sono ex nuotatori con ancora voglia di misurarsi in competizio­ ni agonistiche. Altri, invece, sono nuota­ tori che hanno incontrato il nuoto, poi diventato passione, in età tarda per le competizioni da agonisti in carriera». I

Master nel CSI sono un movimento dai numeri davvero interessanti. «Per la Fin,

di media, contiamo circa 400 Master in attività per regione, quindi potremmo essere W mila in Italia. Abbiamo pensa­ to con la Direzione tecnica nazionale di fare, in giro per l'Italia, delle tappe di avvicinamento al prossimo appunta­ mento nazionale con il nuoto che sarà probabilmente a Ugnano nel 2008». Master d'Italia, preparatevi dunque. ■

ALLA GIS MILANO 18 ORI, PER ANIENE E TIBERNUOTO 17 Pioggia di scudetti in Lombardia: in totale

50, distribuiti tra Milano, Bergamo e Como. Medagliere pieno e record assoluto di vittorie per gli atleti della Gis Milano, che hanno portato a casa 18 ori, seguiti dai 13 dell'Aqua Play Como e dai berga­ maschi dell'Onda Blu, 10 volte campioni.

Sugli scudi anche Andreana Sacra Famiglia, Valle Seriana, Acqua Vitae Erba

e Gps Stezzano. I risultati sorridono anche al Lazio con 49 medaglie d'oro, tutte capitoline. La parte

del leone la recitano il Circolo Canottieri Aniene e la Tibernuoto, 17 primi posti cia­ scuno. Seguono gli 11 ori del CSI Roma Est e i 4 della matricola Due Ponti. Ferrara si aggiudica ben 14 titoli con l'Estense Nuoto CSI e 6 con l'Acqua Time. I nuotato­ ri campani non sono stati da meno. L'Albatros Salerno incassa 16 scudetti, uno invece è del CSI Pozzuoli. Nel meda­ gliere toscano, tutto pistoiese, finiscono 13 titoli tricolori: 10 successi per la Cogis

Nuoto, 3 per il Pescia Nuoto.

Militili

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Dal 14 al 17 giugno il GP Nazionale di artistica e ritmica

L'arte della ginnastica incanta Ugnano Grande soddisfazione per il livello tecnico e per la crescita esponenziale del movimento all'interno dell'associazione: per la prima volta sono state necessarie le selezioni regionali per assegnare gli oltre 400 posti delle finali PROTAGONISTI

di Beatrice Vergari

ono giovani, delicate e con un'ele­ ganza innata. Le ginnaste del Centro Sportivo (aliano si dilettano in vol­ teggi, salti e corpo libero. Salgono sulla trave con la sicurezza di una maturità non ancora raggiunta, ma già ben abbozzata, e ricordano le trapeziste di un circo, luogo di spettacoli strabilianti. L'immaginario cir­ cense fatto di numeri sensazionali stupi­ sce i bambini e solletica, a distanza di tanti anni, la fantasia degli adulti. La ginnastica è uno sport popolare, eppu­ re conserva quel fascino e quella grazia che lo rendono diverso. Uno sport magnetico per lo spettatore, anche per il più disinteressato, che non può resistere alla vista di bimbe di 8 anni trepidanti, in attesa della propria esibizione. Esercizi accolti dagli applausi di genitori orgoglio­ si. Il Gran Premio Nazionale (14-17 giu­ gno), alla quinta edizione nell'artistica e alla seconda nella ritmica, ha fatto da ribalta a circa 400 atlete di questa discipli­ na. «.Negli ultimi anni il movimento ginna­

S

stica CSI ha fatto notevoli progressi - ha detto il presidente della Commissione nazionale Mauro Simonetti - crescendo nei numeri e nella gualità. Lo testimonia il fatto che abbiamo dovuto applicare il fil­ tro nelle fasi regionali, per fare una sele­ zione nelle ammissioni alle finali 2007».

Gli fa eco Lorena Leoni, coordinatrice dei

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giudici della ginnastica ritmica: «// livello tecnico delle bambine è cresciuto, si stan­ no impegnando tantissimo dalle più pic­ cole alle senior. Per quanto riguarda la rit­ mica, come secondo anno è andato deci­ samente bene, abbiamo raddoppiato la

partecipazione».

Record Alcune spettacolari immagini della kermesse di Ugnano in cui sono esibite oltre 400 atleti dessini

BRILLANO LAZIO E LIGURIA Nella ginnastica artistica, sorridono Lazio, Campania, Liguria, Emilia

romagnolo con la reggiana Danza e Movimento, prima davanti alla concit­

Romagna e Sicilia. Sommando programmi Medium e Large (meno e più abili agonisticamen­

tadina Gymnova e al CSI Ravenna. Nella fascia delle "grandi" è Varese a

te) è Roma a portare a casa più allori: 13 le medaglie individuali. Sei meda­ glie a testa, per Napoli e Bologna. Cinque ginnaste della Tigullio Chiavari sul podio. Cinque anche le medaglie siciliane (Ginnastica Trapani). Anche Ravenna tiene in

alto i colori dell'Emilia Romagna,

prendersi oro e bronzo, con le 14 ragazze del Centro Didattico Sportivo CSI, lasciando l'argento a Chiavari. Anche la ginnastica ritmica premia la Liguria, il Lazio e l'Emilia Romagna. Due spezzine (Audax San Terenzo) vin­ cono nel programma Large: Flavia Tornabuoni e Xhejni Sulejmani. Nel

corpo libero a squadre, categoria Large, trionfa il terzetto ravennate Guizzardi-Bambardi-Mura. Nelle graduatorie individuali delle

con 4 podi. Chiudono il meda­ gliere un argento

Allieve vince le due medaglie più pesanti la Gymnasium Monte Mario, oro con Martina Cesa, argento con

per Reggio Emilia e

Carolina Gonzalez. Irene Tazzini (Audax San Terenzo) è la campionessa Allieve Large. Nelle Juniores vincono le due spezzine (Audax San Terenzo) Rossella Vitali e Elisabeth Azzarini,

un bronzo per Livorno. Nella ginna­ stica a squadre, nella prima fascia vince la Liguria con Chiavari,

nelle "piccole" suc­ cesso emiliano­

mentre nelle Seniores la campionessa

è la labronica Lavinia D'Armento

(Oasis Club).

SkTiRO

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Il 1° luglio a Castelnuovo di Farfa il GP di Mountain Bike

Tomi campione solitario sulle colline della Sabina Lo Junior del CSI Viterbo ha staccato tutti di oltre 6', dominando una gara molto spettacolare e selettiva. Grande successo di partecipazione, con 160 corridori al via. La cremonese Vistarini prima donna al traguardo PROTAGONISTI

di Lucia Lilli

edalano, cadono e saltano di nuovo in sella i 160 concorrenti del 2° Gran Premio Nazionale di Mountain Bike del CSI, svoltosi il luglio a Castelnuovo di Farfa, nel Reatino. L'importante è esserci e arrivare alla meta nella consapevolezza di aver dato tutto, avendo cercato il proprio limite con con­ centrazione e fatica. I 160 bikers hanno sfidato se stessi in uno straordinario per­ corso immerso nella natura della Sabina. Discese ripide prima di entrare nel boschetto, ponti di legno per attraversare il fiume, un percorso in ombra molto vario e poi il paesaggio dei campi di

P

grano tagliati da poco, con l'odore forte della campagna e il caldo torrido di luglio. Sentieri tortuosi lungo le colline reatine, corte discese da brivido con un panorama spettacolare. La Sabina è una terra generosa per gli amanti della mountain bike, che sono arrivati sulle colline di Castelnuovo di Farfa, soprattutto da Lazio e Umbria. Piacevoli eccezioni dal Nord, come i 4 componenti dell'associazione Kula Mula di Cremona. «Siamo una delle poche squadre CSI di mountain bike, tesserate al Nord - spiegano -. Organizziamo la 24 ore di Cremona. Abbiamo letto su Stadium che ci sarebbe stato questo GP e abbiamo deciso di non mancare all'ap-

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Villini

II podio del tricolore Juniores: accanto al campione Tomi, Sinesi (3°) e Di Giorgio (2°)


MOUNTAIN BIKE TUTTI I CAMPIONI PRIMAVERA 1 Arata Samuel___________ A.S.D. SPEEDY SPORT 2 Fabiani Marco________________ MTB CLUB SPOLETO 3 Campoli Leonardo____________ MTB CLUB VITERBO DEBUTTANTI 1 Colasanti Davide_______ A.S.D. PEDALA PIANO 2 Abruzzetti Manuel______ TEAM BIKE VITERBO 2000 3 Ugolini Gianluca______________ MTB CLUB VITERBO

CADETTI 1 Maule Mario______________________ S.C. APRILIA 2 Toppi Pietro______________A.S.D. CICLI NEW LIMITS 3 Fracassi Domenico___________ A.S.D. SPEEDY SPORT

JUNIORES 1 Tomi Giulio___________ COMITATO CSI VITERBO 2 Di Giorgio Giordano_______ A.S.D. SPORTIVAMENTE 3 Sinesi Sergio__________ A.S.D. EMPORIO DEL CICLO puntamento. Il percorso è molto bello e siamo contenti di essere venuti». Entusiasta della manifestazione è stato il sindaco di Castelnuovo di Farfa, Reno Ricci. «È stata una giornata spettacolare per il nostro piccolo borgo, nel guale sono arrivati atleti da varie regioni d'Italia. Un'occasione anche di promozione di un

territorio bello e spesso poco conosciuto. Un grazie all'associazione Pedala Piano, che ha organizzato l'evento e al Centro

Sportivo Italiano». È stato lo Junior Giulio Tomi (CSI Viterbo) il più veloce di tutti. Per percorrere i tre gin del circuito di circa 12 km, il 29enne atle­ ta della Tuscia ha impiegato poco meno di

1h40'. Dietro di lui, il Veterano Luca Parchetti (GS Ciclo Tech Frascati), che ha fermato il cronometro a 1 h46'18"; 27" dopo di lui è giunto al traguardo il 35enne Gianluca Serangeli (Team Bike Viterbo 2002), che ha conquistato la maglia di campione nazionale nei Seniores. Tra gli atleti delle categorie che avevano solo due giri da compiere miglior tempo CSI per l'atleta di casa David Colasanti, della Pedalapiano Rieti. Prima donna al traguar­ do, è stata la 36enne Ausilia Vistarmi della Kula Mula Cremona, mentre l'umbra Ortensia Velia (MTB Club Spoleto), classe '55, ha conquistato la maglia di campio­ nessa tra la categoria Donne B. K

Sul podio Una fase della gara sull'impegnativo percorso di Castelnuovo di Farfa. Sopra, le premiazioni di Debuttanti (a sinistra)

e Gentlemen. In alto, i trofei consegnati a tutti i premiati

SENIORES 1 Serangeli Gianluca TEAM BIKE VITERBO 2002 2 lacobini Gianfranco__________ A.S D. SPEEDY SPORT 3 Polidoro Francesco TEAM BIKE ROCCA DI PAPA

VETERANI 1 Parchetti Luca G.S. CICLO TECH FRASCATI 2 Biroccini Sandro A.S.D.U. CICLISTICA PETRIGNANO 3 Fratticci Maurizio_____________ A.S.D. CICLI GENIUS

GENTLEMEN 1 Mantua Antonio_________ A.S.D. PAMPINO 2R 2 Greggi Umberto_______ G.S. CICLO TECH FRASCATI 3 Santini Tiziano_______________ MTB CLUB BAGNAIA SUPERGENTLEMEN A 1 Procaccini Osvaldo A.S.D. CICLI NEW LIMITS 2 Rufoloni Claudio______________ MTB CLUB VITERBO 3 Umbertini Marcello TEAM BIKE VITERBO 2002 SUPERGENTLEMEN B 1 Caucci Luciano

A.S.D. CICLI NEW LIMITS

DONNE A 1 Vistarini Ausilia_______ KULA MULA CREMONA 2 Somacal Luisa_________ G.S. CICLO TECH FRASCATI 3 Galloppa Alice A.S.D. CICLI NEW LIMITS

DONNE B 1 Velia Ortensia Maria MTB CLUB SPOLETO 2 Franceschelli Caterina A.S.D. EMPORIO DEL CICLO

TuTllTO

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CLERICUS CUP, OCCASIONE D'ORO In attesa di bissare nel 2008 il successo della manifestazione, resta alta l'attenzione verso lo sport in parrocchia: valorizzare l'attività oratoriale è una delle grandi sfide di oggi e di domani e il Centro Sportivo Italiano è in prima fila per cercare di vincerla di Massimo Achini

g SFIDE TRA SPORT E SOLIDARIETÀ w

S §2

Avon Running Tour, Danone Nations Cup e Volkswagen Junior Masters: regia e organizzazione del Centro Sportivo Italiano hanno contribuito al grande successo di manifestazioni in cui si sposano l'agonismo e le finalità educative e benefiche di Danilo Vico

LA CATHOLICUS CUP VA IN VATICANO La rappresentativa pontifi­ cia ha battuto in finale la Nazionale Religiosi,allena­ ta da Renzo Ulivieri. Grande successo per una manifestazione cui hanno partecipato anche i laici di Marcello Sala

A MANTOVA LO SCUDETTO DEL RUGBY Il primo campio­ nato nazionale del CSI è stato dominato dai Senatori Virgiliani, che nell'incontro decisivo hanno piegato la resi­ stenza dei verone­ si del Rugby Valeggio di Lucia Lilli

e ancora:

PROGETTI A SCUOLA DI VALORI IN PARROCCHIA:

232 VOLONTARI PER IL CSI

APPUNTAMENTI IL FRIULI DOMINA IL PRIMO RADUNO NAZIONALE DEL WUSHU TAI-CHI

LA FESTA PER LO SPORT IN ORATORIO Il 2 settembre a Loreto, finale nazionale dell'oratorio Cup in con­ comitanza con l'inter­ vento del Santo Padre all'Agorà dei Giovani Italiani di Andrea De Pascalis

FUMETTO

neutrino

NEUTRINO PER UN CALCIO AL CUORE DEL RAZZISMO

SPECIALE L'ATTIVITÀ AGONISTICA DEL CSI IL SABATO SU SAT 2000

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ATTUALITÀ’

Bilancio non solo sportivo dopo i grandi risultati della prima edizione

La Clericus occasione d'oro per lo sport in parrocchia In attesa di bissare nel 2008 il successo della manifestazione, resta alta l'attenzione verso l'attività sportiva oratonale: valorizzarla è una delle grandi sfide di oggi e di domani e il Centro Sportivo Italiano è in prima fila per cercare di vincerla. La strada intrapresa è quella giusta di Massimo Achini - Foto Catholic Press Photo o sport è di casa nella Chie­ sa». Può sembrare un'affer­ mazione banale, quasi scon­ tata. Non è così. Alle migliaia di dirigenti e allenatori che, in tutta Italia, operano all'interno delle società sportive d'orato­ rio sentire ribadire questa semplice affer­ mazione ha fatto un gran piacere e ha regalato grande entusiasmo per il presen­ te e per il futuro. Il perché lo si capisce subito. A ribadire il principio sono state Je

massime autorità ecclesiastiche. Di più, quella frase così significativa è diventata il titolo di un importante convegno, pro­ mosso dal CSI, che si è tenuto in Vaticano al termine della prima edizione della Cle­ ricus Cup. Quello che, ormai da tutti, è stato sopran­ nomi nato "il Mondiale o la Champlons League dei preti" ha lasciato il segno. Su questo non c'è dubbio. Tanta curiosità, tanta attenzione da parte dei giornali e delle tv, un livello tecnico più che dignito­ so, ma, soprattutto, la convinzione che la Clericus sia servita (e tanto...) per riaccen­ dere i riflettori sullo "sport in oratorio" e sulla necessità di una pastorale dello sport

vincente e concreta. I tanti interventi al convegno svoltosi a Roma, in particolare il saluto ufficiale fatto pervenire dal Segretario di Stato Sua Eccellenza Cardinale Tarcisio Bertone, hanno ribadito questi concetti con chiarezza e incisività. Ora viene il bello. Se nei seminari romani c'è già grande attesa per la seconda edizione della Clericus e se tra i seminaristi ripren­ deranno a breve gli allenamenti per arri­ vare preparati al loro "Mondiale" nel 2008, la vera sfida è quella di mettere a frutto nei prossimi mesi l'attenzione che

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rra i segreti del successo, lzattenzione ^i media e il buon ivello tecnico Ielle partite la Clericus ha portato con sé. Ci sono, sostanzialmente, due piani su cui è possibile operare: nazionale e terri­ toriale. Partiamo dal primo livello, quello nazio­ nale. È importante evitare di restare immobili in attesa della prossima Clericus: e infatti, a settembre, prenderà il via la prima edizione deW Oratorio Cup. Una manifestazione nata nel Comitato di Milano (dove attualmente coinvolge 164 squadre), realizzata in numerosi altri

Comitati e oggi, per la prima volta "tra­ sformata" in manifestazione nazionale. A Loreto, in occasione dell'incontro con il Papa, giungeranno squadre da tantissime Diocesi italiane per partecipare al primo Torneo Nazionale "Oratorio Cup".


/ vincitori del Redemptoris Mater ricordano Daniele Colarieti, il fotografo ufficiale della Clericus Cup, morto 2 giorni prima della finale Abbiamo detto mille volte che lo sport in oratorio oggi non è in crisi, anzi. Abbiamo detto che deve essere valorizzato e soste­ nuto. Bene, [Oratorio Cup è un'occasione concreta per accendere i riflettori su tutto

questo. Ovviamente queste grandi iniziative nazionali da sole non bastano. La vera sfida si gioca sul territorio, secondo livello più sopra accennato. Nei 137 Comitati provinciali del CSI. Meglio ancora nelle migliaia di società sportive d'oratorio sparse su tutto il territorio nazionale. Le fatiche sono ancora tante. Qualche volta lo sport , all'interno dell'oratorio, è sopportato, emarginato, esasperato. A volte capita, ma sono casi sempre più rari. Nella stragrande maggioranza dei casi, lo sport è inserito pienamente nel progetto educativo dell'oratorio e della parrocchia e costituisce una gamba solida e significa­

tiva della vita di quella comunità. Valorizzare lo sport in oratorio è una delle grandi sfide di oggi e di domani. Una sfida che riguarda da vicino il bene dei giovani e il bene del sistema sportivo italiano. Sapere che la Chiesa oggi è attenta e ha fiducia nello sport come strumento educati­

vo aiuta a camminare con passo deciso e sostenuto. Su questo non c'è dubbio. K

LA PRIMA COPPA VA

COSÌ NEI GIRONI

AL REDEMPTORIS MATER

DI QUALIFICAZIONE GRUPPO A 1, MATER ECCLESIAE_________________________ 21 2. PONTIFICIO COLLEGIO URBANO______________ 16 3. CROATI 14 4. THE NORTH AMERICAN 12 5. O.M.I.TEAM L 6. GREGORIANA_________________________________ 6_ 7. TIBERINO 6 8. P.S.G. PONTIFICIO SEMINARIO GALLICO 0

I neocatecumenali del Redemptoris Mater hanno vinto la Clericus Cup, torneo pontificio riservato a sacerdo­ ti e seminaristi, organizzato dal CSI. Nella finale giocata il 26 maggio sul campo della Petriana, all’oratorio di S. Pietro a Roma, hanno battuto 1-0 l'Università Lateranense. Decisivo un gol su rigore, al 15' st, di Piermarini. Nella finale per il terzo posto, succes­ so del Mater Ecdesiae sulla Sedes Sapientiaie 3-1. Da notare come 3 delle 4 semifinaliste siano uscite dal Gruppo B. Unica eccezione, la Mater Ecdesiae, eliminata al penultimo ostacolo dall'università Lateranense, ai calci di rigore.

GRUPPO B 1. REDEMPTORIS MATER_____________________ 21 2. PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE 18 3. SEDES SAPIENTIAE 14 4. PONTIFICIO SEMINARIO ROMANO MAGGIORE 10 5. VICARIATO DI ROMA 9 6. ORDINE DI S. AGOSTINO 8 7. ALMO COLLEGIO CAPRANICA 3 8. DIVINO AMORE 0

CLASSIFICA FINALE 1. 2. 3. 4.

REDEMPTORIS MATER_____________ PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE C.l. MARIA MATER ECCLESIAE SEDES SAPIENTIAE

JíhTiíWl

si


INTAMEN

Successo per un altro torneo del CSI

Ulivieri non basta: la Catholicus Cup va in Vaticano Spente le luci sulla "Champions League", stavolta anche i laici in campo all'ombra del Cupolone. Il presidente degli allenatori italiani, sulla panchina della Nazionale Religiosi, battuto in finale dalla rappresentativa pontificia di Marcello Sala Italiana Religiosi ha sconfitto la Pontifica on è bastato Renzo Ulivieri, ex alle­ Università Lateranense (12-11, ai rigori). natore del Bologna e presidente La finale, sabato 16 giugno, è stata domi­ dell'Associazione Italiana Allenato­ nata in lungo e in largo dalla rappresenta­ ri, per vincere la Catholicus Cup. "Renzaccio" era sulla panchina della Nazionale Ita­ tiva del Vaticano, apparsa molto più squa­ dra e meglio organizzata sotto il liana Religiosi, ma è stato sconfitto in fina­ profilo tecnico e tattico. le dalla rappresentativa del Vaticano. La Renzaccio, stretto tra i due baffi Catholicus Cup si è svolta a giugno, una e gli occhiali da sole, lo aveva volta conclusa la Clericus, sempre con la Al capito sin dal fischio iniziale, regia del CSI. commentando con i sacerdoti e Stavolta in campo sono scesi non solo fraticelli panchinari. «Mi sa che seminaristi e sacerdoti, ma anche laici, non bastano le preghiere - ai come alcuni studenti della Lateranense primi tocchi degli avversari vicecampione della Clericus (subentrata in questi giocano palla a terra e sono bravi i». questo torneo alla Redemptoris Mater). Le speranze degli azzurri religiosi, durava­ Nelle semifinali la rappresentativa Vaticana no meno di 5 minuti. Al 4' l'arbitro del CSI ha battuto la rappresentativa dell'Azione decretava il rigore trasformato da Rossi, il Cattolica (3-1), mentre la Nazionale

N

numero 11 vaticano, che all'ombra del Cupolone presta servizio all'APSA, presso l'istituto di volontariato SS. Pietro e Paolo. Al 20' era sempre Rossi a raddoppiare con un bel gol di testa, per la gioia di mister Saverio Di Pofi, tipografo presso la Santa Sede. Il 3-0 arrivava a 3' dal termine del primo tempo, storia. firmato dal gendarme Badalocco, subentrato all'idrau­ lico Perugini. I secondi 30' sono stati giocati per... onore della firma e alla fine, tra gli abbracci e la festa nel sollevare la Catholicus Cup davanti al Cupolone, Ulivieri tornava invece sul senso dell'iniziativa, in linea con gli auspici del CSI: «C/ siamo divertiti molto in queste due partite. E al di là del risultato, va applaudito chi organizza guesti eventi, perché è bello vedere i sacerdoti giocare a calcio. E credo anche giusto perché, per stare in mezzo ai giovani nelle parrocchie e negli oratori, occorre saper fare anche

Finale senza 3° posto l'Azione Cattolica

Vincitori e Vinti Il presidente del CSI Roma, Franco Mazzalupi, premia Renzo Ulivieri. In alto, la rappresentativa del Vaticano, vincitrice della Catholicus Cup

62

ShTìffO

questo». Per la cronaca sul podio, al terzo posto, è salita l'Azione Cattolica, che ai rigori si è imposta per 4-3, grazie a due belle parate del portiere, sulla Università Lateranense, finita quarta, sconfitta, sempre e solamen­ te, dal dischetto. ■


APPUNTAMENTI

Anche ¡1 CSI protagonista all'Agorà dei Giovani Italiani

A Loreto festa nazionale per lo sport in oratorio Dopo le fasi diocesane, l'appuntamento finale del progetto CSI per rilanciare lo sport nelle parrocchie sarà uno degli eventi collaterali all'incontro con Benedetto XVI in programma nella Piana di Montorso il 2 settembre di Andrea De Pascalis ancora in pieno svolgimento l'ora­ torio Cup, l'ultima "invenzione" del CSI per riportare la pratica spor­ tiva nelle parrocchie e negli oratori. Dopo tante iniziative di sensibilizzazione e di for­ mazione degli operatori, dopo la campa­ gna per la nascita di circoli culturali e spor­ tivi in parrocchia, dopo la stessa Clericus Cup, finalizzata a promuovere l'attenzione allo sport nei seminari e negli istituti pon­ tifici, con l'Oratono Cup (che a Milano da due anni è già una splendida e vincente realtà nel calcio) si è passati a un'azione incisiva e diretta nei luoghi finali in cui i ragazzi si ritrovano e si aggregano: le par­ rocchie e gli oratori, appunto. La formula della nuova iniziativa è sempli­ ce: si tratta di lanciare in un ampio circuito di parrocchie e oratori alcune attività a

E

carattere continuativo per alcuni mesi: cal­ cio a 11, calcio a 5, calcio a 7, pallavolo, tennistavolo e calcio balilla. Destinatari i ragazzi e i giovani Under 21. La proposta è studiata in modo da esprimere un alto pro­ filo educativo, valorizzando al massimo le potenzialità dello sport nell'aggregare i ragazzi, nel generare esperienze di vita significative, nell'educare alla dimensione del gioco e della festa. Alla finalità edu­ cativa si accoppia quella sociale, di lunga prospettiva: un nuovo radicamento dell'at­ tività sportiva giovanile nelle parrocchie e negli oratori viene ricercato anche come "medicina sociale", fattore di prevenzione

per situazioni di disagio giovanile nonché collante per ripristinare la cooperazione tra

famiglie ed educatori parrocchiali. La formula della manifestazione, avviata ai primi di maggio, prevede fino al 30 luglio lo svolgimento di fasi diocesane, da con­ cludere con "Feste dello sport", in calen­ dario tra luglio e agosto. L'approdo, il ter­ minale del circuito, è una Festa nazionale

prevista dal 29 agosto al 2 settembre, aperta però ai soli ragazzi nati negli anni 1989-90-91-92, in unica categoria, e per sole cinque discipline: quelle delle fasi dio­ cesane, con l'esclusione di calcio a 7 e ten­ nistavolo. Nel programma della Festa è previsto anche un convegno sul tema: "Lo sport è

di casa nella Chiesa"

ALLA FESTA NAZIONALE CON IL SANTO PADRE La fase finale dell'oratorio Cup si svolgerà nell'ambito dell'Agorà dei Giovani Italiani, in programma a Loreto, in provincia di Ancona, dal 29 agosto al 2 settembre. Teatro dell'intera manifestazione sarà la piana di Montorso, dove il 2 settembre è previsto l'incontro dei giovani con il Santo Padre, Benedetto XVL II programma della Festa prevede per il 30 e il 31 agosto le partite eliminatorie, quindi eventi culturali e turistici, fino al trasferimento, da sabato 1° settembre, alla Piana di Montorso.

^kTÌBÌTS

63


Concluse con successo tre grandi manifestazioni

Avon, Danone e Volkswagen: sfide tra sport e solidarietà L'organizzazione del Centro Sportivo Italiano ha contribuito alla riuscita di competizioni che sono ormai diventate dei classici e nelle quali si sposano l'agonismo degli atleti e le finalità educative e benefiche degli sponsor di Danilo Vico Tra l'altro, un piccolo referendum voluto da Danone e dal Centro Sportivo Italiano ha rivelato come i partecipanti alla Danone Nations solidarietà e il fair play hanno Cup abbiano le idee chiare sulle accumunato tre grandi manife­ motivazioni che li hanno avvicina­ stazioni organizzate dal CSI: ti allo sport più amato. La prima e Danone Nations Cup, Avon la più importante è sicuramente Running Tour, Volkswagen Junior la famiglia (26%), cioè avere World Master. Tra la primavera e papà, fratelli e cugini che pratica­ l'inizio estate i tre eventi hanno no lo stesso sport. E se vincere regalato sudore e sorrisi ai circa rimane un pensiero preminente 15.000 iscritti delle tre manife­ (per il 20%), è emerso che per i stazioni. Accanto ai numeri ele­ bambini il primo valore è la sana vati, si sono registrati una quali­ competizione (per il 21 %), segui­ tà tecnica e umana straordinaria, to dal divertimento (per il 20%) e in linea con i valori con cui il CSI dall'amicizia (per il 17%). K interpreta lo sport. n successo di partecipazio­ ne, di entusiasmo e di valori, come l'altruismo, la

U

Danone Nations Cup

TOR TRE TESTE: VINCE SEMPRE ROMA Abdica la Cisco Roma. Dopo 5 anni di vittorie della terza squadra capitolina, la Coppa Danone resta a Roma, ma a sollevarla nell'edizione 2007 sono i ragazzi del Tor Tre Teste, qualificatisi così per la finale inter­ nazionale di Lione. La fase italiana si è disputata sui campi del Centro Getur di Ugnano Sabbiadoro e vi hanno partecipato 8 squadre, le 4 vincitrici dei concentramenti di Reggio Emilia, Bergamo, Roma e Bari, ovvero Langhiranese, Valserina, Tor

Tre Teste, Wonderful Bari e con loro le 4 vincitrici della speciale classifica del fair play: Daino Gavassa, Limena Padova, Apulia Molfetta e Cisco Roma. Sono approdate in semifinale l'Apulia Molfetta e la Valserina, la Cisco e la Tor Tre Teste Roma. Sia nel derby capitolino sia nel confronto che opponeva i piccoli ber­ gamaschi con i pugliesi, la qualificazione per la finale è stata decisa ai rigori: 4-2 dal dischetto in entrambi i match. Finale emozionante con il vantaggio orobico nel primo tempo, su rigore. Ripresa tutta romana, con la Tor Tre Teste che prima pareggiava e "conquistava" così il dirit­

to dei rigori finali, vinti grazie soprattutto al portiere.


AVON

Avon Running Tour

RUNNING

LE METROPOLI VESTITE DI ROSA Dopo Bari (11 marzo), Napoli (25 marzo) e Catania (1° aprile), la corsa delle donne ha vissuto a Roma e Milano gli ultimi 2 appuntamenti dell'edizione 2007. Riscuotendo ovunque grande successo di partecipanti Il 22 aprile la sontuosa terrazza del Pincio ha ospitato il penultimo appunta­ mento. La tappa capitolina, intitolata Trofeo Provincia di Roma ha visto circa un migliaio di iscritte lanciarsi verso Piazza del Popolo e sudare nel cuore di Villa Borghese. Vincitrici ex aequo della corsa agonistica sono state Paola Giacomozzi (Gruppo Sportivo Gran Sasso) e Catia Bertone (Esercito), che hanno tagliato il traguardo tenendosi per mano con il tempo di 18'11 ". Al terzo posto Loredana Vento con 18'54". A fine gara alla presidente di Telefono Rosa, Maria Grazia Carnieri Moscatelli, è stato consegnato da Edio Costantini e Franco Mazzalupi (presidente provinciale del CSI) l'assegno di 8.215 euro che finanzierà un progetto per la lotta

all'anoressia e la bulimia. Il 6 maggio il gran finale del Tour a Milano: oltre 4500 le iscritte, di tutte le età e con grande entusiasmo. Il Trofeo Regione Lombardia riservato

alle agoniste è stato vinto da Vincenza Sicari (Esercito), che ha chiuso con il tempo di 16'45", davanti a Vittoria Salvini (Atletica Valle Brembana), con 17'09", seguita dalla compagna di squadra Elisa Desco, con 17'29". La non competitiva ha visto la partecipa­ zione di tanti nomi importanti: da Miss Italia 2006 Claudia Andreatti a Maura Viceconte, attuale detentrice del record italiano di maratona femminile e Maria

Guida, atleta in forza al Gruppo Sportivo del Corpo Forestale, unica italiana ad aver vinto l'oro nella maratona agli Europei (Monaco 2002). L'ente beneficiario della tappa milanese è stato lo IEO, l'istituto Europeo di Oncologia, diretto dal professor Umberto Veronesi.

Volkswagen Junior Masters

MONTECCHIO CAMPIONE ALL'ULTIMO RIGORE Una finale all'ultimo rigore, quella vinta dai vicentini del Montecchio sui bresciani dei Montichiari, che ha tenuto con il fiato sospeso il pubblico di Volkswagen Junior Masters 2007, il torneo di calcio a 11, per ragazzi dagli 11 ai 13 anni. Al Centro Tecnico Federale di Coverciano si è disputata domenica 15 aprile la finalis­ sima di uno dei più grandi tornei di cal­ cio giovanile, che ha visto coinvolte 156 squadre per un totale di 2500 ragazzi e che ha toccato 12 città italiane. Le 12 squadre finaliste, ognuna abbinata a un Concessionario della zona di riferimento, sono giunte nel quartier generale della Nazionale, giocando le qualificazioni. A sorpresa, dopo qualche minuto dal fischio di inizio delle prime due partite, sono giunti per una visita e per un in bocca

al lupo speciale il tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli e l'attaccante Adrian Mutu. Dopo 36 partite di qualificazione sono state elette le 4 semifinaliste, le prime tre di ogni girone e la migliore seconda: Montichiari (abbinata a Saottini Auto), Montecchio (Concessionaria Autovega), Damiano Promotion (Concessionario

Palombo), PG Frassati (Concessionario Rinaldi). La squadra di Montichiari ha sin dall'ini-

zio mostrato una buona qualità di gioco e nella semi­ finale ha battuto la squadra napoletana Damiano Promotion per 5 a 4 ai calci di rigore. I vicentini del Montecchio, la squadra vincitrice della tappa di Verona, hanno battuto in semifinale con un

netto 3 a 0 la squadra torinese PG Frassati. Nella finale per il 3° e 4° posto si sono imposti i ragazzi napoletani della Damiano Promotion: 2-0 contro un avversario molto stanco. Equilibrata la finale tra Montichiari e Montecchio: decisione ai rigori. La squa­

dra di Montecchio, abbinata al Concessionario Autove­ ga, ha vinto per 4-3. Al ter­ mine della finale sono state

premiate tutte le squadre partecipanti con la medaglia

del torneo e la mascotte "Tifo Positivo'.


ALMANACCO

ROMA - Stella Coni al merito sportivo al presidente del CSI Edio Costantini Il 26 giugno, a Roma, nel salone d'onore del CONI, in occasione della riunione del Consiglio Nazionale dell'ente olimpico, il presi­ dente nazionale del centro Sportivo Italiano Edio Co­ stantini è stato insignito della Stella d'argento al merito sportivo, la presti­ giosa onorificenza che premia gli atleti, i dirigenti e le società sportive che abbiano dato lustro allo sport italiano. La Stella al merito sportivo (d'oro, d'argento o di bronzo) viene attribuita: a) alla bandiera di enti sportivi che, con continuata e meritoria azione in campo propagandistico e agonistico, abbiano contri­ buito a diffondere e migliorare lo sport nel Paese; b) ai cittadini che, con opere volontarie di segnalato impegno e in purità d'intenti, abbiano lungamente servito lo sport; c) a personalità sportive straniere che abbiano bene meritato nello sport italiano.

PROGETTI - A scuola di valori in parrocchia: 232 volontari per il Centro Sportivo Italiano

disi 6, Campobasso 6, Caserta 6, Cuneo 4, Lecce 4, Napoli 22, Novara 4, Perugia 6, Pesaro Urbino 6, Pisa 8, Prato 6, Roma 6, Conversano 6, Ancona 4, Asti 4, Genova 4, Foggia 4, Teramo 5, Bari 6, Palermo 6, L'Aquila 4, Sessa Aurunca 6, Milazzo Patti 4, Trapani 4, Ostuni 6, Pordenone 4, Messina 5, Prosinone 6, Ca­ tania 6, Macerata 6, Carpi 6, Cerignola 6.

RAZZISMO - Neutrino, il fumetto che suggerisce stili di vita positivi Neutrino è il protagonista di un fumetto antirazzismo rea­ lizzato dal CSI in collaborazio­ ne con Vita Consultino. Il fu­ metto è figlio del progetto Stand Up, Speak Up, teso a sensibilizzare e favorire tra i giovani stili di vita positivi e ad aumentare la consapevolezza sul problema razzismo nel mondo del calcio, sia all'inter­ no dell'associazione CSI e sia all'esterno. «È una delle azioni - ha spiegato Michele Marchet­ ti, direttore nazionale della formazione CSI - di sensibilizzazio­ ne sul tema del razzismo nel calcio per promuovere tra i giova­ ni la tolleranza e II rispetto. Il CSI ritiene infatti che la discrimina­ zione razziale sla un atteggiamento individuale o un comporta­ mento sociale evitabile grazie a contesti educativi volti ad affer­ mare la ricchezza della diversità ». Il fumetto, che in occasione di Lazio-Livorno è stato distribuito nelle due curve dello stadio Olimpico, è poi stato distribuito in alcune scuole romane.

STADIUM@TV - Il sabato su Sat2000 gli eventi sportivi dell'associazione Dalla scorsa primave­ ra il CSI è anche tele­ visione, grazie a Stadium@tv, la nuova trasmissione televisiva di Sat 2000 dedicata interamente agli eventi nazionali del Cen­ tro Sportivo Italiano. Un programma di mezz'ora che, per due volte al mese, propone sport, risultati, approfondimento, inter­ viste, convegni e gare. Il programma è curato da Daniele Morini e Felice Alborghetti, con la collaborazione di Beatrice Vergari; immagini e post-produzione curate da Federico Borghesi e Jo­ sé Arroyo. Giò fissati gli appuntamenti per la nuova stagione: 1'8 settembre, alle ore 20, Stadium@TV si occuperà del CSI al Meeting dell'Amicizia fra i popoli di Rimini e delle finali dell'Oratorio Cup all'Agorà dei giovani con il Papa a Loreto; il 22 settembre, stessa ora, la puntata verrà dedicata al Gran Pre­ mio Nazionale di atletica leggera.

Stadium@tv-1

Sono 232 i volontari del servizio civile assegnati al CSI nell'am­ bito del progetto A scuola di valori in parrocchia, finalizzato al lancio e alla costituzione di una rete territoriale che permetta lo sviluppo dei centri giovanili per ragazzi e giovani all'interno de­ gli oratori. Al progetto partecipano circa 40 comitati territoriali di tutta Italia, ciascuno dei quali si è visto assegnare una quota di volontari secondo il dettaglio che segue: Presidenza Naziona­ le 4 volontari, Comitato di Altoplatam 18, Ascoli Piceno 6, Brin­

66

5ÎTÎTOI


RUGBY-Ai Senatori Virgiliani Mantova battesimo-scudetto col rugby dell'associazione

WUSHU TAI-CHI - Il Friuli domina il primo raduno nazionale del CSI Dall'11 al 13 maggio un centinaio di atleti ha partecipato al pri­ mo raduno nazionale di wushu tai-chi del CSI, tenutosi a Ugna­ no Sabbiadoro, nella stessa sede e sullo stesso tappeto dove si sono svolti ¡campiona­ ti europei. Un risultato straordinario se si pen­ sa che il settore è stato istituito soltanto ad ot­ tobre 2006. L'evento,

coordinato da Sergio Casavecchia, presidente della Commissione tecnica nazionale del CSI deve il suo successo oltre che agli atleti in gara ai maestri e agli istruttor, intervenuti a sostegno della mani­ festazione. A Ugnano, gli atleti friulani padroni di casa hanno con­ quistato ben 91 della 128 medaglie in palio. Tra le squadre, prima Pordenone davanti a Piccolo Drago Rosso Udine e a Battista San Pao (Pordenone). Quindi, di seguito: Budokwai Bergamo, EWA Roma, Areté Milano, Comitato di Perugia, Qwing Feng Trieste, Xue Xiao Trieste e Comitato di Venezia.

I Senatori Virgiliani Old Rugby Mantova hanno vinto il primo tito­ lo nazionale CSI di rugby, sconfiggendo anche nell'ultima giorna­ ta i veronesi del Rugby Valeggio. Le due partite che hanno stabili­ to la classifica finale si sono svolte sul campo del Migliaretto di Mantova e prima della sfida clou, i Caimani di Bondanello di Moglia hanno sconfitto 2-0 i Pirati del Chiese, conquistando il terzo posto conclusivo. Nella partita che valeva il titolo, i Senatori hanno contenuto la voglia di rivincita del Valeggio, riuscendo a vincere un incontro a tratti anche parecchio spigoloso, nel vero senso sporti­ vo di una disciplina che sta riscoprendo antichi fasti e che ha nel Mantovano il suo epicentro in seno al CSI. Da citare l'ottima prestazio­ ne di Braglia, man of thè match, che schierato da flanker ha puntual­ mente interrotto gli attacchi avver­ sari con ottimi placcaggi e una gran­ de difesa. Questa la rosa dei primi campioni d'Italia CSI: Selmini, Scemma, Fanti, Santoro, Barbieri, Tedeschi, Giarratana, Scaglione, Braglia, Berti, Gal­ vani, Pignatti, Cani, Gobbi, Evoldi, Battaini, Zaccagni, Sereni, Moretti, Cullahj, Zanetti, Prandi.

Ogni giorno con il Papa per difendere i valori fondamentali della vita e della famiglia Un’offerta esclusiva: sconto del 15%* per un abbonamento annuale all’edizione quotidiana de L'Osservatore Romano e in omaggio il "Quaderno”: / La verità sulla famiglia / /€ i68,oo\ /

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SPORTIVO

IL CSI PROTAGONISTA

AL MEETING DI RIMINI Il Centro Sportivo Italiano partecipa per il quinto anno consecutivo al Meeting di Rimini. Nella megapale­ stra multisport del padiglione Auchan, dalle 11 del mattino fino a mezzanotte, sarà possibile parteci­ pare ai diversi tornei lungo il corso della giornata. Due i campi da Cal­ cio a 5, affiancati dalla cosiddetta "gabbia" multisportiva; immancabi­ le il calcio-balilla umano. E ancora campi da volley e da basket, dove gratuitamente sarà possibile sfidarsi con gli amici.

non agonistico

AGENDA CSI DI AGOSTO E SETTEMBRE 6-12 agosto

31 agosto-2 settembre

16 settembre

Pizzo (VV)

Loreto (AN) z Il Santo Padre incontra i giovani italiani Finali Oratorio Cup

Peltre (BL) Pedala Feltre

Beach Volley Torneo della Pace

17-19 agosto

6-9 settembre

Lignano Sabbiadoro (UD) Stadium

elusone (BG) 10° Gran Premio Nazionale di Atletica Leggera

3 giorni di sport salute divertimento

8 settembre

20-26 agosto

Fano (PU) 12a Corrifano

Rimini

Meeting per l'Amicizia tra i Popoli

25-31 agosto Bagni di Nocera Umbra (PG) Corsi nazionali formativi 2007

15 settembre

16 settembre Cava de' Tirreni (SA) 46a Podistica Internazionale San Lorenzo

22 settembre Reggio Emilia Stadium Lo sport incontra la piazza

22-23 settembre

Bevera di Sirtori (LC) Convention Arbitri Sport di Squadra

Repubblica San Marino Sport in fiera

15-16 settembre

29 settembre

Parma Palio di Parma

Napoli Insieme per lo Sport

GLI ULTIMI SCUDETTI ARRIVANO DALL'ATLETICA DAL 6 SETTEMBRE IN PISTA A FIORINE La lunga stagione dei campionati nazionali CSI terminerà sulla pista di Fiorine, a elusone (BG), quando dal 6 al 9 settembre, si correrà il 10° GP Nazionale di Atletica. La reginetta degli sport vedrà in pista con il CSI sedici categorie. Saranno assegnate le maglie scudettate in varie specialità: dalle corse (sprint, velocità, mezzofondo e marce) ai lanci (giavellotto, peso, disco, vortex), dai salti (alto e lungo) alle staffette (4x100 giovanile e assoluta, svedese giovanile e assoluta). In Lombardia saranno quindi ancora tre intense giornate di gare e di festa per centinaia di giovani provenienti da tutta Italia.


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ST PAULS INTERNATIONAL S.r.l. ST PAULS INTERNATIONAL

BILANCIO D’ESERCIZIO al 31 dicembre 2006

Sede in Alba (CN) - P.zza San Paolo, 12 - Capitale sociale sottoscritto € 3.600.000 = i.v. Ufficio del Regi­ stro Imprese di Cuneo - Numero iscrizione e cod. fise. 02860520150

STATO PATRIMONIALE A) Crediti v/ soci per versamenti dovuti

31/12/2005

A) Valore della produzione 1 Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e riniti 3 Variazioni dei lavori in corso su ordinazione 4 Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5 Alto ricavi e proventi Totale

B) Immobilizzazioni I - Immobilizzazioni immateriali: 1 Costi d’impianto e di ampliamento 2 Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 3 Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5 Avviamento 6 Immobilizzazioni in corso e acconti 7 Altre Totale

Il - Immobilizzazioni materiali: 1 Terreni e fabbneati 2 Impianti e macchinario 3 Attrezzature industriali e commerciali 4 Altri beni 5 Immobilizzazioni in corso e acconti Totale III - Immobilizzazioni finanziarie: 1 Partecipazioni in a) imprese controllate bj imprese collegate c) imprese controllanti d) altre imprese

CONTO ECONOMICO 31/12/2006

ATTIVO

41.708

52.135

53.288

79.932

36 018 ________ 131.014

53.743 185 810

1.171.293

1.172.767

3.849 66.385 14 909 1.256.436

4.720 67.111 2.110 1 246 708

945.751 945.751

10 Ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento immobilizzazioni immateriali b) ammortamento immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide

975 478 975.478

945.751 ______ 2.333.201

975.478 2.407.996

119.112

113.970

69 672

136.760

________ 188.784

250.730

693.634

585 480

534 577 90.643 2.490

267 752 177 011 4 917

684.380 ______ 2.005.724

1.211 444 4 473 1 215.917 2 251.077

680.054 4.326

Totale III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1 Partecipazioni in imprese controllate 2 Partecipazioni in imprese collegate 3 Partecipazioni in imprese controllanti 4 Altre partecipazioni 5 Azioni proprie 6 Altri titoli Totale IV - Disponibilità liquide: 1 Depositi bancari e postali 2 Assegni 3 Denaro e valori in cassa Totale Totale attivo circolante (C) D) Ratei e risconti Totale attivo

CONTI D'ORDINE 1 Fidejussioni ricevute da terzi Totale conti d'ordine

4 444.674

(67 088)

70 689

130 618 4 860.355

159.513 4.674.876

772 071 3.628.538 147 476

691.719 3.078.655 198.773

942 270 282 006 72.544

1.424.721

50 402 40.910

______ 9 337

98.889

8.076 99.388

(5.141)

(15.073)

55.060 35.638 6157.252 (1.296.897)

17.324 5.442.984 (768.108)

60.822

12.795 12.795

60.822

______ 1.802 1.802

59.020

D) Rettifiche di valore di attività finanziarle 18 Rivalutazioni: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziane c) di titoli iscritti nell'attivo circolante

75.378 1.372.198

34.756

17-bis Utili e perdite su cambi Totale (15+ 16-17)

_______ 1.170 1.170 119 11.744

19 Svalutazioni: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie c) di titoli iscritti nell’attivo circolante

2.527

_______ 2.527 (2.527)

Totale delle rettifiche (18-19) E) Proventi e oneri straordinari

96.664

134.006

14.112 110.776 2.305.284 25 362 4 663.847

8.764 142.770 2.644.577 20.406 5.072.979

20 Proventi: - plusvalenze da alienazioni - altri proventi - proventi straordinari da arrotondamento

3.600.000

(1.264 236)

1.058 13.114 __________ 2

21 Oneri: - minusvalenze da alienazioni - imposte esercizi precedenti - altri onen - oneri straordinari da arrotondamento

PASSIVO A) Patrimonio netto I - Capitale Il - Riserva da sovrapprezzo delle azioni III - Riserve di rivalutazione IV - Riserva legale V - Riserve statutane VI - Riserva per azioni proprie in portafoglio VII - Altre riserve - riserva da arrotondamento Vili - Utili (perdite) portati a nuovo IX - Utile (perdita) dell esercizio Copertura perdita parziale Perdita residua Totale B) Fondi per rischi e oneri 1 Per trattamento di quiescenza e obblighi simili 2 Per imposte, anche differite 3 Altri Totale C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti 1 Obbligazioni 2 Obbligazioni convertibili 3 Debiti verso soci per finanziamenti 4 Debiti verso banche 5 Debiti verso altri finanziatori 6 Acconti 7 Debiti verso fornitori 8 Debiti rappresentati da titoli di credito 9 Debiti verso imprese controllate 10 Debiti verso imprese collegate 11 Debiti verso controllanti 12 Debiti tributari 13 Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale 14 Altri debiti Totale E) Ratei e risconti Totale passivo

4 796.825

64 411

C) Proventi e oneri finanziari 15 Proventi da partecipazioni in soc. controllate 16 Altn proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni cj da titoli iscritti nell'attivo circolante d) proventi diversi dai precedenti - da imprese controllate - da imprese collegate - da controllanti - altri

17 Interessi e altri oneri finanziari: - verso imprese controllate - verso imprese collegate - verso controllanti - altri

31/12/2005

1 019.125 270 054 71.131

11 Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12 Accantonamenti per rischi 13 Altri accantonamenti 14 Oneri diversi di gestione Totale Differenza tra valore e costi della produzione (A - B)

2 Crediti: a) verso imprese controllate b) verso imprese collegate cj verso controllanti d) verso altri 3 Altri Titoli 4 Azioni proprie Totale Totale Immobilizzazioni (B) C) Attivo circolante I - Rimanenze: 1 Materie prime, sussidiarie e di consumo 2 Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3 Lavori in corso su ordinazione 4 Prodotti finiti e merci 5 Acconti Totale Il - Crediti: 1 Verso clienti 2 Verso imprese controllate 3 Verso imprese collegate 4 Verso controllanti 4-bis Crediti tributari 4-ter imposte anticipate 5 Verso altri: - entro 12 mesi - oltre 12 mesi

B) Costi della produzione 6 Per materie prime, sussid . di consumo e merci 7 Per servizi 8 Per godimento di beni di terzi 9 Per il personale a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescenza e simili e) altri costi

31/12/2006

23.267

27.957 (13.783)

27.393 __________ 1 27.394 _____ Í112Z1

(1.264.236)

(763.018)

12.576 (1.264.236)

32 640 (795.658)

27.957

Totale delle partite straordinarie (20 - 21) Risultato prima delle Imposte (A-B+-C+-D + -E) 22 Imposte sul reddito detl esercizio, correnti, differite, anticipate 23 Utile (perdita) dell’esercizio

2.700.000

3.964 19 303

14.174

2 (227.672)

(795.658) 567.986 (1.264.236) 2.108.094

L'Amministratore Unico (Vito Fracchiolla)

2.472.328

4.964

1 768

64.202 _________69.166

9.142 10.910

________396.577

371 921

PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2006 (dati in Euro)

610.362

848.666

325.391 79.390

277.735 72.639

-

RICAVI DELLE VENDITE DI COPIE di cui per abbonamenti

2.368.481 2.011.773

73.595 990.426 2.079.164 10.846 4 663.847

79.512 929.215 2.207 767 10.053 5072.979

-

RICAVI DELLA VENDITA DI SPAZI PUBBLICITARI di cui per la vendita tramite concessionarie di pubblicità

1.702.292 494.400

72.100 72.100

73.099 73.099

-

LAVORAZIONI PRESSO TERZI

-

AGENZIE D INFORMAZIONE

RICAVI DELLE VENDITE:

COSTI PER SERVIZI:

1.277.120

Pubblicazione in adempimento e secondo le modalità previste dalla Legge 5-8-1981 n. 416 e dalla Legge 23-12-1996 n. 650.

34.430


ISTRUZIONI PER L'USO LA SCELTA DEL SISTEMA DI GIOCO

UJ

A quale età è giusto cominciare a par­ lare di posizione in campo e moduli? Analizziamo uno degli argomenti più spinosi per gli allenatori che si dedicano ai calciatori più giovani, cominciando dal chiarire proprio le caratteristiche dei diversi aspetti della tattica. E inoltre: le regole per un corretto smarcamento

CLUSONE: ARTE E CULTURA

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Circondato dalle Prealpi Orobiche, il centro bergamasco è il capoluogo di un comprensorio naturale di straordinaria bel­ lezza, ma quello che più colpisce è la ricchezza di contenuti artistici della città, sapientemente incastonati in uno scenario tutto da scoprire. Dal 6 al 9 settembre, ospiterà le finali

nazionali di atletica leggera del CSI di Massimo Carboni

di Filippo Galli

SI COMINCIA A VINCERE IN ESTATE È proprio in questo periodo del­ l'anno, normalmente dedicato agli ozi vacanzieri, che si deve

avviare il lavoro atletico, spesso da soli e senza il supporto del­ l'allenatore. L'attività deve riprendere in modo graduale e programmata per farsi trovare preparati ai primi veri allena­ menti della nuova stagione di Marco Manzotti

TRATTAMENTO DELLE LOMBALGIE Il dolore alla colonna lom­ bare è una delle patologie più frequenti in chi prati­ ca sport. Colpisce spesso i più giovani, soprattutto

e ancora:

maschi. Alcune discipline possono favorirne l'insor­

ARBITRO LA MOVIOLA AIUTA MA NON IN CAMPO

genza più di altre di Piero Volpi

di Massimo Chiesa

IL VALORE DEL MARCHIO g co

È risaputo che il brand di

PSICHE & SPORT L'ALLENATORE DEVE ESSERE UN LEADER

un'azienda, anche sportiva, abbia un valore. Vediamo come la legge permette di proteggere ciò che può rap­ presentare un patrimonio,

di Giovanni Pasculli

non solo di immagine: obiet­ tivo non sempre facile da

STORIE DI RUGBY SPORT "BESTIALE"

perseguire di Barbara Ricci

di Massimiliano Castellani

LIBRI

JìTTiBìiI

71


L'ALLENATORE-CALCIO

Come dispc

LA SCELTA DEL SISTEMA DI GIOCO PER I RAGAZZI

di Filippo Galli Allenatore

ISTRUZIONI PER L'USO

A quale età è giusto cominciare a parlare di posizione in campo e moduli? Analizziamo uno degli argomenti più spinosi per gli allenatori che si dedicano ai più piccoli cominciando dal chiarire proprio le caratteristiche dei diversi aspetti della tattica istema di gioco e mo­ dei giocatori, per permettere dulo di gioco. Origina­ a questi di rendere al meglio riamente due aspetti e, quindi, alla squadra nel distinti della tattica calcisti ­ complesso, di esprimere suo ca, oggi utilizzati indifferen­ un buon gioco; temente per indicare la di­ - elasticità: perché deve sa­ sposizione dei giocatori di persi adattare a tutte le situa­ una squadra in campo. In ge­ zioni che si possono determi­ nere, comunque, il sistema di nare una partita. gioco rappresenta e A scanso di equivoci, spiega la dislocazio­ precisiamo che i nu­ Quando ne di base attraver­ meri che definiscono so i compiti e le fun­ un sistema di gioco zioni assegnate ai cominciare indicano quanti gio­ giocatori in campo. catori costituiscono È un concetto dina­ la linea difensiva, di mico, eccone alcuni centrocampo e d'at­ esempi:1-4-4-2, 1tacco. Pertanto, indi­ 4-3-3,1-3-4-3, 1-3-5-2, ecc. cando anche il portiere, i nu­ Viceversa, per modulo di gio­ meri che indicano un sistema co s'intende la scelta tattica, di gioco dovrebbero essere in fase di non possesso palla quattro. In realtà, spesso so­ e può essere di tre tipi: mar­ no cinque; e questo, in gene­ catura a uomo, controllo a re, per specificare la presen­ zona e zona mista. za del o dei trequartista/i. Tre sono i requisiti fondamen­ Nella figura seguente, un tali che un sistema di gioco esempio di sistema di gioco, deve avere e sono: ¡'equili­ che può essere indicato, con i brio, la razionalità e l'elastici­ numeri, in modo diverso. Tale tà. Analizziamoli meglio: distinzione credo sia dettata - equilibrio: perché nelle due solo dalle caratteristiche dei fasi di gioco la squadra deve giocatori e, soprattutto, dal­ l'atteggiamento e dai compi­ mantenere distanze e posi­ zioni costanti muovendosi in ti tattici richiesti dall'allenato­ re ai propri calciatori. modo opportuno;

S

bisogna

a spiegare la tattica

- razionalità: perché deve es­ sere scelto dall'allenatore, in relazione alle caratteristiche

In queste righe affronteremo il problema della disposizione in campo dei giocatori nelle

diverse categorie e, di conse­ guenza, con un numero dif­ ferente di calciatori. Ma a quale età è giusto iniziare un giovane calciatore alla tatti­ ca? Spesso nei confronti e nei dibattiti fra allenatori, so­ prattutto di settore giovanile, uno degli interrogativi più comuni è proprio questo. Per quanto detto finora, la mia risposta è: da sempre! Nella categoria Under 8 (per la Fe­ derazione Piccoli Amici), ad esempio, si gioca in cinque;

un portiere e quattro gioca­ tori di movimento. Va da sé che, dovendo disporre i gio­ catori in campo e, quindi, de­ terminare un sistema di gio­ co, si sta affrontando una questione tattica e, perciò, sin dalla prima esperienza calcistica si devono educare i piccoli calciatori alla tattica. Le vere questioni da porsi, se­

condo me, sono le seguenti: come deve essere affrontato il tema tattico della sistema­ zione in campo dei giocatori


Confronto Questi due schemi dimostrano come una stessa disposizione in campo dei giocatori possa essere indicata di volta in volta come 1-4-4-2, considerando un centrocampista il vertice superiore del rombo (sopra), oppure 1-4-3-1-2, considerandolo tra le 2 linee, o addirittura 1-4-3-3 (sotto),

considerandolo tra gli attaccanti. Molto dipende dalle caratteristiche del calciatore

nelle diverse fasce d'età? E, soprattutto, è opportuno che a 6-8 anni i bambini si con­ frontino settimanalmente in partite? Alla prima domanda rispon­ do che l'allenatore, conscio degli elementi tattici che un giocatore deve conoscere e della progressione didattica che è necessario seguire, rife­ rendosi a concetti e teorie di apprendimento e comunica­ zione, non può prescindere

dall'età dei calciatori, con ca­

pacità e qualità proprie e in­

un principio tattico. Quindi, è

dividuali e, in funzione di es­ sa, programmare le proprie unità di lavoro, che hanno come obiettivo la sistemazio­

utile e opportuno affrontare la questione tattica sin dalla

ne in campo dei giocatori. Ad esempio, far sì che il giocato­ re comprenda la divisione del campo in destra e sinistra e metà campo d'attacco e di

difesa potrebbe essere più che sufficiente; e così facen­ do si educherebbe il bambino alla conoscenza dello spazio di gioco, che non è altro che

prima esperienza di un cal­ ciatore, ma l'importante è sa­ pere, da parte dell'allenato­ re, quali sono gli aspetti tat­ tici da insegnare e in quale modo farlo. Alla seconda domanda, sul­ l'opportunità delle partite, ri­

verse in periodi dell'anno prestabiliti (novembre e mag­

gio, ad esempio, con la di­ sputa di mini tornei) e lascia­ re il resto della stagione de­ stinata ai soli allenamenti e, quindi, all'educazione dei fondamentali di tecnica calci­ stica e dei principi individuali

spondo che, forse, sarebbe più opportuno ed educativo ridurre, o meglio concentra­

di tattica, da verificare, poi, durante le partite di cui so­ pra. Questo sistema permet­ te un'educazione del piccolo calciatore priva dei condizio­

re, le partite tra squadre di­

namenti dettati dalle partite,

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73


come ¡I risultato o l'essere ti­ Under 10 (Pulcini) a 7, gli Un­ tolare o riserva, ecc. der 12 (Esordienti) a 9 e a 11 Naturalmente, ritengo op­ e tutte le altre categorie a 11 portuno questo sistema nelle giocatori. categorie Under 8 e Under Personalmente, ritengo che 10 (Piccoli Amici e Pulcini, in parlando di sistema di gioco i Federazione). concetti principali a cui edu­ Come detto, il si­ care i giocatori sia­ stema di gioco de­ no: la conoscenza finisce la posizione dello spazio, la di­ concentrare visione dello stes­ in campo dei gio­ le catori. so, il movimento al­

Più giusto

partite in periodi

Da qualche anno, l'interno degli spa­ le partite vengono zi, i tempi dei mo­ ristretti disputate con un vimenti e la relazio­ numero di giocato­ ne dei propri movi­ ri e con le dimensioni dei menti con i compagni di campi differenti, a seconda squadra e con gli avversari. dell'età dei giocatori. Detto ciò, con le illustrazioni Indicativamente e con tutte e i brevi commenti pubblicati

le eccezioni del caso, in ge­ nere, gli Under 8 (Piccoli Ami­ ci) giocano a 5 giocatori, gli

74

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qui a fianco, cerchiamo di ra­ zionalizzare ancora di più i nostri concetti teorici. ■


L’ALLENATORE-CALCIO

ri e raggiungere il giocatore au­ tore dello smarcamento nello spazio libero oltre gli avversari. Come si esegue uno smarca­ mento: con movimento o cor­ sa laterale, diagonale, verticale o a mezza luna, cercando di in­ gannare l'avversario, guada­ gnando lo spazio necessario

tatto visivo (cenno d'intesa) tra i due giocatori, trasmittente-ri­

per ricevere la palla. Perché si esegue lo marca­ mento per permettere ad un compagno in possesso di palla di eseguire un passaggio e, quindi, mantenere il possesso palla della squadra, per ricevere palla e concludere l'azione con il tiro in porta e, infine, per libe­

nalizziamo lo smarca­ mento rispondendo a cinque domande: Chi,

A

cevente. Dove si esegue lo smarca­ Quando, Dove, Come e Perché mento. in zona luce o nello si esegue? spazio vuoto alle spal­ Chi esegue lo smar­ le di uno o più avver­ camento. il giocato­ Movimento sari. Il primo è uno re non in possesso di smarcamento che, in palla che gioca nella genere, prelude ad un squadra in possesso passaggio rasoterra, di palla. grazie ad uno spazio Quando esegue lo libero tra il giocatore smarcamento in possesso di palla e il quando vede il com­ ricevente del passag­ pagno in possesso

continuo e vario per tutta la partita

della palla in condizioni di ese­ guire un passaggio libero da marcature o, comunque, in condizioni di poter eseguire il passaggio. È importante il con­

gio; il secondo è uno smarca­ mento che, in genere, permet­ te di ricevere palla con traietto­ ria aerea in seguito ad un lancio fatto per scavalcare gli awersa-

rare un altro compa­ gno e metterlo in con­ dizione di ricevere pal­ la in situazione otti­ male e, cioè, con lo spazio e il tempo per organizzare la giocata

in funzione di quanto prepara­ to in allenamento, credo sia un'immagine importante della squadra stessa, perché fa emer­ gere capacità di comunicazio­ ne, intesa e lavoro di tutto il

gruppo verso I' obiettivo. L'educazione allo smarcamento

completa la sua evoluzione quando, dalla tattica individua­ le, è inserito nella programma­ zione della tattica di reparto o nelle situazioni di gioco com­ plesse e, quindi, oltre a quelli vi­ sti sopra, deve rispettare un al­ tro parametro fondamentale: il tempo. Il tempo dello smarca­ mento permette di rendere lo stesso più o meno utile ed efficace. Tale tempo aspetto, però, va di rende concerto con il pas­ saggio del giocatore che deve eseguire la trasmissione del pal­

È il che l'azione più o meno efficace

successiva. Lo smarcamento, che deve essere continuo, costante e vano, durante tutta la partita,

lone. Si capisce, quin­ di, che l'aspetto co­ municativo, verbale e non ver­ bale, tra i giocatori di una stes­ sa squadra è fondamentale. Ne consegue che educare allo smarcamento e al tempo dello smarcamento è difficile. È, per­ tanto, necessario che le capaci­ tà cognitive del calciatore, oltre

a quelle tecniche, lo consenta­ no. Ecco perché è opportuno seguire una programmazione che consideri i principi noti del­ l'apprendimento, per evitare

che un giocatore si riduca a se­ guire i suggerimenti dell'allena­ tore, senza essere in grado di valutare e decidere le situazioni

di gioco e, quindi, comportarsi di conseguenza. K

Ha collaborato Angelo Castellazzi

ISTRUZIONI PER L'USO

È possibile trasmettere questa qualità anche ai più giovani. I segreti deirinsegnamento sono racchiusi in pochi quesiti ai quali si devono dare risposte precise per agevolare i ragazzi


Il dibattito è sempre aperto

.A MOVIOLA AIUTA 4A NON IN CAMPO

È un tema che fa molto discutere, ma gli stessi promotori non sono in grado di chiarire come rinnovazione tecnologica dovrebbe essere applicata alle partite. Più utile pensarla come strumento per fare didattica lla vigilia della stagione osanna e chi la dissacra. Re­ che deve necessaria­ centemente anche il Gran Mo­ gol del calcio Mondiale, cioè il mente essere del rilan­ cio e dopo un'annata intensa rieletto Joseph Blatter si è di­ e difficile, probabilmente una chiarato assolutamente con­ tra le più complicate dell'inte­ trario all'introduzione di que­ sto tipo di tecnologia in cam­ ra storia arbitrale, vale la pena po, Platini invece ha ancora un fare un ulteriore approfondi­ atteggiamento abbastanza mento su un tema molto di­ battuto, e non da poco tem­ criptico al riguardo. Chi impropriamente pontifica po: l'uso della moviola. Da anni stuzzica l'immagina­ sull'efficacia della moviola in campo come strumento per rio collettivo, c'è chi la vuole in evitare errori macroscopici e campo, chi ne ha abbastanza per far trionfare la giustizia, di quella in televisione, chi la

A

di Massimo Chiesa Ex arbitro Serie A

dovrebbe peraltro rendere no­ frame, credo che un utilizzo ti i suoi parametri di utilizzo: più didattico e meno specula­ chi deve decidere il momento tivo gioverebbe sicuramente di utilizzo, chi deve essere pre­ alla classe arbitrale. In altre pa­ posto all'analisi tecnica e infi­ role, facciamo vedere gli erro­ ri e spieghiamo da cosa nasco­ ne chi deve essere giudice ul­ timo dell'interpretazione del­ no: da difetto di posiziona­ mento, da fretta, da visuale l'immagine. Come si può ve­ coperta o da un semplice di­ dere indicare un'alternativa fetto di interpretazione e sug­ non sempre partorisce un me­ geriamo le contro­ todo, ma sembra che per questi solomisure. Ogni errore A questo livello mi ni non è ciò che sono impegnato conta. A volte, ba­ dovrebbe anche in passato in sta parlare a voce essere alta per credere di prima persona. A ogni errore dovreb­ avere ragione... nel dettaglio be corrispondere Personalmente, trovo che sia un anche una spiega­ grande strumento utilizzato zione. Troppo facile dire: era ri­ non sempre al meglio delle gore e stop, quello che dovreb­ be maggiormente interessare proprie potenzialità, fermo re­ stando che qualcosa, per non è il perché un arbitro sbaglia. dire molto, cambia tra la diret­ Utilizziamo la moviola anche ta e la vivisezione frame per per enfatizzare le cose buone fatte dagli arbitri, ad esempio un vantaggio che si concre­ tizza con la realizzazione di una rete, un'ammonizione comminata dopo aver atteso la fine dell'azione per non pe­ nalizzare la squadra che ha subito il fallo e che magari può segnare e così via. Un giovane arbitro guarda i propri colleghi che operano nel campionato di Serie A, ne assorbe mentalmente le ca­ ratteristiche, ne segue lo spo­ stamento in campo, cerca successivamente di imitarne

spiegato

anche la gestualità e, pur avendo meno esperienza ne capisce gli errori, insomma

tutto quello che avviene non si discosta in termini arbitrali da quanto accade per i cal­ ciatori, cercando di trarne degli spunti positivi per mi-


Emergente

RIZZOLI LEADER DELLA NUOVA GENERAZIONE

Luis Figo discute con l'arbitro Rizzoli, per molti critici il più bravo fischietto nella scorsa stagione: una speranza per una categoria che non smette di rimpiangere Pierluigi Collina, in basso, nuovo designatore. Nell'altra pagina, un intervento di Paolo Cannavaro su Leon, durante l'ultimo Genoa-Napoli che è valso la Serie A a entrambe le squadre

gliorare le proprie prestazioni.

Potrebbe essere quindi un buon punto di partenza ma non solo, i giovani guardando le prestazioni dei propri colleghi più La famosi possono an­ che apprendere me­ glio i comporta­ menti che un arbi­ le tro deve adottare per ottenere credi­ bilità e fiducia da parte di giocatori ed allenato­ ri, soprattutto possono ren­

Come già accennato, quella scorsa è stata una stagione davvero incredibile per la clas­ se arbitrale, dopo i veleni tut­ tavia sono apparse alcune no­ te indiscutibilmente positive, il tanto temuto livellamento dei valori verso il basso è sta­ to contenuto dall'affermazio-

ne di alcuni giovani, che in prospettiva rappresentano

non debbono comportarsi eccedendo in atteggiamenti

rigidi, mancando di dialogo oppure imponendo le proprie scelte in maniera coercitiva scher­

moviola può esaltare anche azioni positive

dersi conto anche di come

mandosi con l'ap­ plicazione pedisse­ qua del regola­ mento. È vero che i giova­ nissimi sperano di divenire grandi cal­

ciatori e anche vero che ci so­ no decine di migliaia di arbitri che aspirano a migliorarsi e

che attraverso la visione dei lo­ ro colleghi "arrivati" possono integrare il loro bagaglio tec­ nico, perlomeno in chiave teo­ rica, per poi trasferirlo nelle competizioni in cui sono impe­ gnati. Un'altra cosa. Da sem­ pre ho una mia tesi. Un arbitro deve conoscere la tattica delle squadre che dirige, perché ciò l'aiuta a prevedere le azioni e a sbagliare di meno. Ultima­ mente, ho sentito che anche Collina la pensa come me. I giovani ne tengano conto. Ovviamente, tra la teoria e

pratica esiste ancora una di­ stanza siderale, tuttavia dopo la falcidia comportamentale e le sospensioni (che speria­ mo portino alla radiazione)

scattate verso coloro che si sono resi responsabili di at­ teggiamenti totalmente con­ trari all'etica ed alla morale che debbono contraddistin­ guere un vero arbitro di cal­

l'elite arbitrale del futuro. Credo sinceramente che per il campionato che inizierà tra breve ci siano delle ottime in­ dividualità emerse nel corso della scorsa stagione, il primo della lista è sicuramente Nico­ la Rizzoli di Bologna, giovane, bravo, non plateale assolutamente sereno anche nelle di­ rezioni più complicate come stracittadine o sfide salvezza (il decisivo Catania-Chievo

dell'ultima giornata, per esempio). Non si fatica a indi­ carlo come il migliore della ge­ nerazione di ricambio. Altro nome assolutamente de­ gno di menzione è quello di Massimiliano Saccani di Man­ tova, ottimo tecnicamente e fisicamente, finalmente chia­ mato a direzioni di livello, che ne hanno esaltato la credibili­

tà e la preparazione. Purtrop­ po non potrà ottenere il "pas­ saporto" di Internazionale a causa dell'insensato scarso im­ piego delle gestioni preceden­

cio, credo fermamente che le componenti "sane" del mon­ do del calcio abbiano adesso

ti che lo hanno reso "troppo vecchio" per i parametri Uefa.

anche la voglia ed il tempo per aspettare la nuova gene­

Dei giovanissimi vanno segna­ lati Gervasoni (Mantova) e Ce­

razione arbitrale. Per concludere, sì all'utilizzo di immagini e non alla movio­ la in campo. K

li (Campobasso), che hanno dimostrato nella stagione di

esordio di essere affidabili e pronti per impegni più gravosi.

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77


IL PREPARATORE

Non si può trascurare il lavoro nemmeno ad agosto

IN ESTATE SI PREPARA LA STAGIONE VINCENTE

di Marco Manzotti Docente Coni e CSI

ISTRUZIONI PER L'USO

In questo periodo, normalmente dedicato agli ozi vacanzieri, si deve cominciare a impegnarsi intensamente, spesso da soli e senza il supporto dell'allenatore. L'attività va ripresa in modo graduale e programmato

L

/estate è per lo sportivo il momento fondamen­

tale per la pianificazio­ ne dell'imminente, nuova gione. Alla fine del periodo agonistico, quando quasi tutte le società degli sport di squadra (calcio, volley, basket) danno l'arrivederci ai propri giocatori, diventa importante la gestione del corpo da parte dell'atleta stesso che deve riuscire a impo­ stare correttamente le varie fa­ si del periodo di transizione, anello di congiunzione tra la stagione passata e quella che verrà. Questo periodo, quindi, deve essere basato sull'alter­ nanza di momenti di lavoro e non lavoro, che porterà ad ac­ quisire le migliori condizioni fi­ sico-mentali per poter affronta­

mento da svolgere. In questa complessa struttura va tenuto conto delle possibili fasi di ac­ sta quisizione ­ della forma fisica: a) fase di sviluppo che porterà al raggiungimento della forma vera e propria; b) fase di man­ tenimento dove l'alternanza dei carichi di allenamento de­ terminerà il livello dello stato di forma entro un gap che per­ metta comunque la possibilità di prestazione elevata; c) fase di perdita temporanea che risulta necessario al fine di permettere un calo transitorio. L'aspetto temporale delle tre fasi è condi­ zionato dall'età dell'atleta, dal­ le caratteristiche individuali e

dalla condizione fisica generale. Nella definizione del Prof. Car­ lo Vittori, l'allenamento è "un processo pedagogico educati­ re il grande impegno della fase vo continuo che si di preparazione pre­ concretizza nell'orga­ campionato. lavoro nizzazione dell'eserci­ Nella periodizzazione zio fisico ripetuto in dell'allenamento gualità, quantità ed sportivo si distinguo­ all'atleta intensità tali da pro­ no due fasi: la pianifi­ periodo durre carichi progres­ cazione, come aspet­ siva mente crescenti to generale della for­

II va adattato e al dell'anno

mulazione delle stra­ tegie delle grandi variazioni di struttura dell'allenamento in ri­ ferimento alle variabili degli obiettivi e al tempo; la pro­

grammazione, come aspetto particolareggiato in cui si detta­ gliano i programmi d'allena­

"kTÎÎIÏÏhS

che stimolano i pro­ cessi fisiologici di supercompensazione dell'organismo e favoriscono l'aumento delle ca­ pacità fisiche, psichiche, tecni­ che e tattiche dell'atleta, al fine di esaltarne e consolidarne II rendimento in gara". Da que-

Durante le vacanze bisogna sapersi allenare da soli

sta definizione è evidente come la preparazione vada adattata sia all'atleta, sia al periodo del­ la stagione; in ogni caso dovrà mantenere costante i principi generali della continuità, varia­ bilità, sistematicità, ciclicità ed individualizzazione. Il periodo transitorio è quello che riguarda il riposo attivo ov­ vero il lavoro viene ridotto ri­ spetto al periodo precedente e differenziato in due momenti. Il primo è formato da una parte in cui il riposo è assoluto e che

ha lo scopo di rigenerare il si­ stema locomotore (muscoli, ossa e tendini), la seconda par­ te ha lo scopo di recuperare l'efficienza attraverso una cor­ retta riabilitazione. Il secondo

momento è invece finalizzato alla ricerca di una condizione per poter ricominciare un lavo­

ro impegnativo, periodo pre­ paratorio, per la prossima sta­ gione. Il riposo assoluto non deve avere una scansione tem­ poranea molto lunga (al massi­ mo due settimane), perché po-


irebbe portare conseguenze come un'eccessiva perdita del­ la performance acquisita e di conseguenza un eccessivo al­ lungamento dei tempi di ripre­ sa. Nella seconda parte del pe­ riodo transitorio è importante che l'atleta inizi a svolgere atti­ vità diverse dal proprio sport per permettere un avvicina­ mento all'attività fisica gradua­ le e che coinvolga la totalità dell'organismo attraverso atti­ vità di tipo aerobico. In questa fase sono molto indicati sport come il nuoto, la bicicletta, il tennis e la corsa in abbinamen­ to con una seduta di stretching. Proseguendo nell'attivi­ tà fisico-sportiva del periodo, l'atleta tenderà sempre di più ad avvicinarsi alle caratteristi­ che fisiche del proprio sport di

squadra e quindi verranno in­ trodotti lavori leggeri di poten­ ziamento generalizzato e spe­ cifico per gli arti inferiori e su­ periori attraverso l'utilizzo di circuit-training, power-training e metodi delle serie e ripetute. La durata del periodo transito­ rio oscilla tra le quattro e le sei settimane per una periodizzazione annuale; si riduce in mo­ do proporzionale se la pro­ grammazione è di tipo seme­ strale come potrebbe verificar­

si nell'atletica leggera con i pe­ riodi di gara indoor (inverno) e outdoor (estate). Questo perio­ do è importante come quello preparatorio e di gara; si può paragonare al tempo di recu­

pero che separa le sene di lavo­ ro o il riposo tra una seduta e l'altra d'allenamento.

ESEMPLIFICAZIONE DEL MODELLO DI LAVORO TRA DUE PERIODI AGONISTICI PERIODO PREPARATORIO

PERIODO DI TRANSIZIONE 1*PARTE

2A PARTE

RIPOSO ASSOLUTO

RIPOSO AITIMI

____________________

MACROCICLO

SPECIALE

FONDAMENTALE 1A carico

2A carico

FINALE

INTERMEDIO

INIZIALE

lA scarico

1A carico

2A carico

Ia

scarico

iA carico

2A carico

Ia

scarico

MICROCICLI

rrT i"F T rr-r-n -n "rT T T T ìT T

% di carico

INDICE DELLA QUANTITÀ DI LAMIRO INDICE DELLA INTENSITÀ DI LAVORO

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79


IL PREPARATORE

Contenuti e metodi

GLI STEP PER UNA CORRETTA RIPRESA

ISTRUZIONI PER L'USO

Un'attenta preparazione in vista della nuova stagione deve essere pianificata secondo un programma preciso, a tappe. I cicli di lavoro devono riguardare la forma generale e specifica, la tecnica e la tattica trascureranno gli aspetti qua­ el periodo più caldo del­ litativi, come l'inserimento di l'anno, mentre gli italiani di velocità e rapi­ si apprestano ad andare in vaesercitazioni ­ dità fin dal primo giorno, al fi­ canza, le squadre iniziano il ne di non perdere queste ca­ periodo preparatorio della ratteristiche a causa di lavori nuova stagione. Tale periodo particolareggiati sulla resi­ viene anche definito di svilup­ stenza e sulla forza. po ed è formato da due parti: Nella seconda tappa, detta spe­ quella iniziale, più finalizzata ciale, il lavoro viene alla ricerca di un'ef­ indirizzato alla speci­ ficienza funzionale ficità dello sport. In generale dell'orga­ questa fase la quan­ nismo, e quella tità del lavoro ten­ successiva, dedica­ derà lentamente a ta allo sviluppo di diminuire, mentre tutti gli elementi fi­ quella dell'intensità sici, tecnici e tattici aumenterà propor­ della prestazione

N

L'obiettivo è quantitativo ma non trascuriamo gli aspetti qualitativi

sportiva. Nella tappa iniziale, detta fon­ damentale, il lavoro sarà im­ postato per allargare la base generale delle qualità fisiche,

ossia prenderà in considera­ zione la forza, la resistenza, la rapidità e velocità, la mobilità articolare e la coordinazione. All'interno di questo periodo il lavoro dovrà essere genera­ lizzato al fine di elevare le sin­ gole abilità in modo equo e si interverrà in modo particola­ reggiato solo se l'atleta pre­ senterà evidenti carenze. L'obiettivo è quindi di tipo quantitativo anche se non si

zionalmente per ar­ rivare all'inizio della stagione agonistica ad aver superato la prima. Numericamente è for­ mata da più sedute rispetto al periodo iniziale e solitamente suddivisa in periodo interme­ dio e finale. All'interno della tappa speciale possono esse­ re inserite competizioni di

controllo, che dovranno tener conto della successione, del numero, del livello e della for­ ma del momento, senza però alterare il programma di alle­ namento. Nel periodo prepa­ ratorio sono presenti tre mesocicli ben definiti e con al lo-

ro interno dei microcicli, orga­ nizzati in singole unità di alle­ namento, che molto spesso coincidono con la scansione settimanale. La fase prepara­ toria dovrebbe comprendere al suo interno un andamento di circa 35-45 sedute allenan­ ti più eventuali giornate di ri­ poso e gare di controllo. È evi­ dente che negli sport di squa­ dra non si ha a disposizione questa enorme quantità di giornate d'allenamento, quindi per ottenere un discreto successo della preparazione,

si dovrà continuare anche in presenza delle prime giornate di campionato.

Lo sviluppo del lavoro inizierà dagli obiettivi quantitativi di tutte le capacità motorie dan­ do così continuità al program­ ma svolto dagli atleti nell'ulti­ ma parte del periodo transito­ rio e si svilupperà per arrivare alla specificità motorie dello sport. Notevole importanza ricoprono in questo periodo i lavori sull'espressione di rapi­ dità, accelerazione, forza esplosiva, oltre al manteni­ mento di elevate espressioni

Corrette condizioni di lavoro e riposo bilanciano l'attività

All'interno dei singo­ li mesocicli dovreb­ bero essere presenti due microcicli di carico, ossia basati sulla quantità del lavo­ ro, ed uno di scarico, ossia ri­ duzione della quantità e in­ nalzamento dell'intensità del carico d'allenamento.

di flessibilità e coordi­ nazione e della capaci­ tà di esprimerle sia nel­ le forme massimali che di resistenza. Al fine di ottimizzare questo pe­ riodo di attività inten­ sa è necessario che, ol­ tre alle condizioni otti­

mali di lavoro (come, per es., la ricerca delle ore più fresche), si seguano indicazio­ ni sull'alimentazione e sull'in­ tegrazione dei liquidi, ma so­ prattutto si dia modo di effet­ tuare un adeguato riposo. K


ESEMPIO DI PROGRAMMA DI PREPARAZIONE PRE-RADUNO 1a seduta:

10' corsa lenta continua e stretching, 20' corsa con piccole variazioni di velocità, 10' potenziamento generale (affondi frontali e laterali, piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento

2a seduta:

10' corsa lenta continua e stretching, 7x70 mt. in allungo, 20' corsa con piccole variazioni di velocità, 10' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento

RIPOSO

3a seduta:

4a seduta:

10' corsa continua e stretching, 10' esercizi di skip, calciate, balzelli, ecc., 3x20 mt. corsa balzata in linea, 3x15 mt. corsa balzata obliqua, 8x50 mt. in allungo, 10' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento

5a seduta:

10' corsa lenta continua e stretching, 8x70 mt. in allungo, 15' Fartlek ogni 30" corsa alta intensità 1' corsa

a bassa intensità, 10' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 6a seduta:

10' defaticamento 10' corsa continua e stretching, 10' esercizi di skip, calciate, balzelli, ecc., 6x10 balzi 1/2 squat + 10 mt.

di scatto, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento 7a seduta:

10' corsa lenta continua e stretching, 8x70 mt. in allungo, 15' Fartlek ogni 30" corsa alta intensità 45" corsa a bassa intensità, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali),

10' defaticamento RIPOSO

8a seduta: 9a seduta:

10' corsa continua e stretching, 10' esercizi di skip, calciate, balzelli, ecc., 4x20 mt. corsa balzata in linea, 4x15 mt. corsa balzata obliqua, 12x50 mt. in allungo, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento

10a seduta:

10' corsa lenta continua e stretching, 8x70 mt. in allungo, 15' Fartlek ogni 45" corsa alta intensità 1' corsa

a bassa intensità, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 11a seduta:

10' defaticamento 10' corsa continua e stretching, 15' esercizi di skip, calciate, balzelli, ecc., 2x6x10 balzi 1/2 squat + 15 mt. di scatto, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento

12a seduta:

10' corsa lenta continua e stretching, 6x100 mt. in allungo, 15' Fartlek ogni 45" corsa alta intensità 1' corsa a bassa intensità, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali),

10' defaticamento RIPOSO

13a seduta: 14a seduta:

10' corsa continua e stretching, 15' esercizi di skip, calciate, balzelli, ecc., 2x4x20 mt. corsa balzata

in linea, 2x4x15 mt. corsa balzata obliqua, 8x50 mt. in allungo, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento

15a seduta:

10' corsa lenta continua e stretching, 8x70 mt. in allungo, 15' Fartlek ogni 45" corsa alta intensità 45" corsa a bassa intensità, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali),

10' defaticamento

16a seduta:

10' corsa continua e stretching, 15' esercizi di skip, calciate, balzelli, ecc., 2x4x20 mt. corsa balzata in linea, 2x4x15 mt. corsa balzata obliqua, 8x50 mt. in allungo, 15' potenziamento parte superiore

(piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento 17a seduta:

10' corsa lenta continua e stretching, 8x70 mt. in allungo, 15' Fartlek ogni 45" corsa alta intensità 45" corsa

a bassa intensità, 15' potenziamento parte superiore (piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento

18a seduta:

10' corsa continua e stretching, 15' esercizi di skip, calciate, balzelli, ecc., 2x4x20 mt. corsa balzata

in linea, 2x4x15 mt. corsa balzata obliqua, 8x50 mt. in allungo, 15' potenziamento parte superiore

(piegamenti sulle braccia, addominali, dorsali), 10' defaticamento

19a seduta:

20a seduta:

RIPOSO INIZIO PERIODO PREPARATORIO

81


Ne soffre quasi ______ il 10% della popolazione ___ ______ __ _ _ ______ TRATTAMENTI E CURE PER LE LOMBALGIE

Il dolore alla colonna lombare è una delle patologie più frequenti in chi pratica sport. Colpisce spesso i più giovani, soprattutto maschi. Alcune discipline come la lotta e la pesistica possono favorirne l'insorgenza olte e svariate sono le prevalentemente maschi fra i 30 e i 40 anni; gli sportivi so­ possibili cause di do­ lore lombare nello no meno coinvolti rispetto ai sedentari. Infatti lo sviluppo e sport. La colonna lombare il mantenimento di un effi­ consente movimenti ampi nel­ ciente tonotrofismo della mu­ le gestualità sportive e peral­ scolatura paravertebrale e ad­ tro sopporta sollecitazioni dominale rappresenta una va­ continue che cerca di attutire lida difesa e un'importante attraverso la muscolatura e i forma di protezio­ dischi intervertebra­ ne. Negli adole­ li. Alcuni sport più di Il scenti il quadro è altri espongono a ri­ aumenta opposto: frequen­ schi traumatici o mi­ i temente ci si imbat­ crotraumatici conti­ te in un giovane nuativi: il canottag­ che pratica sport gio, l'equitazione, la calcio che accusa dolore pesitica, le arti mar­ lombare, in questi ziali e la lotta; ma casi occorre esclu­ anche sport di corsa dere una spondilolisi vertebra­ e di salto, come il calcio, il ba­ le, cioè la mancata saldatura sket e la pallavolo, offrono il dell'istmo vertebrale con pos­ loro contributo. Il dolore lom­ sibilità di scivolamento della bare rappresenta una delle af­ fezioni più frequentemente ri­ vertebra (spondilolistesi). Tale

M

rischio

con pesi ma anche il è pericoloso

scontrate da parte dello spe­ cialista ortopedico in soggetti

Problema maschile IL DORSO CURVO NEI PIÙ GIOVANI

SÌTÌÌÌO

rilievo patologico, presente in forme di differente entità, è

di Piero Volpi Medico sportivo Consulente A.I.C.

che si accentua con il lavoro, l'attività sportiva e l'uso del­ l'automobile, mentre si affievo­ lisce con il riposo. Inoltre il do­ lore si presenta in seguito allo sforzo da un sollevamento di un peso o a una rotazione im­ dard, oblique e dinamiche). provvisa del tronco. Persiste Un successivo approfondi­ una contrattura muscolare pa­ mento fa ricorso alla scintigra­ ravertebrale che impedisce la li­ fia e alla RM. Una spondilolisi bertà dei movimenti dell'intera con listesi accertata può, in re­ colonna vertebrale. La postura lazione all'età, alla gravità e al­ può apparire asimmetrica ver­ lo sport praticato, rappresen­ so un lato per difesa tare causa di non antalgica. Va invece idoneità sportiva. indagata ogni soffe­ Per esempio nella spesso renza radicolare che ginnastica artistica può nascondere una le enormi forze di si risolve patologia discale. taglio e di torsione rapidamente Qualora la sintoma­ possono sollecitare tologia deponga per la colonna lombare una lombosciataldegli adolescenti in gia, cioè il dolore modo massimale che si irradia dalla zona lomba­ favorendo la non saldatura dell'arco vertebrale. Nelle for­ re lungo il gluteo coinvolgendo me più gravi e instabili è con­ l'una o l'altra gamba, oltre al­ le radiografie del tratto lom­ sigliabile ricorrere alla stabiliz­ zazione chirurgica, mentre bosacrale occorre eseguire una TAC o una RM per esclu­ nelle forme minori e stabili è dere o confermare la presenza sufficiente un corretto tratta­ di un'erma discale. mento rieducativo sottopo­ nendosi a controlli periodici. Il trattamento è basato sul ri­ Il quadro clinico di una lombalposo sportivo, sulla terapia gia è riconducibile al dolore farmacologica (miorilassanti, lombare irradiato alla cintola antidolorifici), sulla terapia

presente in circa il 7-10% del­ la popolazione sportiva giova­ ne e può essere diagnosticato dopo sospetto clinico con un esame radiologico del rachide lombare (radiografie stan­

Un problema che

ma non va sottovalutato

i tratta di una condizione di solito eredita­ ria, ma può essere anche acquisita duran­

S

te la crescita, che produce un aumento della normale curvatura della colonna dorsale. Viene anche chiamata malattia di Scheuermann. L'attività sportiva e in particolare alcu­ ne discipline come lo stile farfalla del nuoto possono accentuare la patologia per conti­ nue e ripetitive flessioni della colonna, altri sport interessati sono la ginnastica artistica, il pattinaggio, i tuffi. I maschi adolescenti rap­ presentano la popolazione più colpita, le verLo stile farfalla può provocare danni alla schiena


Scrivetegli a:

medico@stadiumcsi.it Egregio dottore, lo scorso anno, sciando, mi so­ no stirato il legamento crociato del ginocchio destro. Dolore acuto, un po' di edema, riposo. Poi una graduale ripresa delle normali attività, anche sportive a livello dilettantistico (biciclet­

ta, corsa e un po' di palestra). Quest'anno sono tornato a scia­ re e il ginocchio si è fatto senti­ re: un dolore pungente, nel la­ to interno della rotula. Devo preoccuparmi e fare esami? Bruno, Viareggio (Lu)

STADIUM RISPONDE

In questo spazio, ogni me­ se il dottor Volpi risponde alle vostre domande sulla medicina sportiva.

La lotta è una delle discipline sportive che più possono provocare patologie alla schiena

contentiva (fascia lombare) che va indossata alcune ore al giorno proprio per scaricare il distretto lombare. Il riposo a letto per qualche ora durante la giornata, con un cuscino sotto le gambe per detenere l'ileo-psoas, allevia molto la sintomatologia dolorosa. La fi­ sioterapia è molto efficace e in particolare l'elettroterapia an­ talgica (TENS) così come la te­ rapia riabilitativa (idroterapia e ginnastica posturale). I mas­ saggi leggeri e decontrattu­ ranti favoriscono la remissione

delle contratture della musco­ latura paravertebrale lombare. Molte altre pratiche terapeuti­ che possono essere impiega­ te, anche se non sempre a pro­ posito (agopuntura, osteopatia, chiropratica, mesoterapia, ecc.) In presenza di un'ernia discale e qualora la sintoma­ tologia non migliori nel tem­ po, è consigliabile un appro­ fondimento specialistico e

timane. Se però il dolore lom­ bare non recede o si npresen-

Occorre eseguire una visita or­ topedica e una risonanza ma­ gnetica per definire l'entità del­ la lesione del legamento crocia­ to anteriore ed eventuali pato­

logie associate. Se il legamento è solo stirato si opta per un trattamento rieducativo, vice­

non va esclusa la possibilità di

ta a intervalli ravvicinati va in­ dubbiamente valutata e trat­ tata in modo corretto, soprat­ tutto in età giovanile e in am­ bito sportivo. Altresì, una vol­ ta risolto il quadro clinico, oc­ corre instaurare per il paziente lombalgico un protocollo pre­ ventivo (nuoto leggero, ginna­

una terapia chirurgica. La lombalgia è una patologia benigna e a volte banale che

stica posturale, diminuire di peso ecc.) che possa esclude­ re ulteriori recidive.

CSI. Quest'anno ha voluto a tut­ ti i costi iniziare a giocare anche a tennis, lo sono sempre stato contrario al tennis per ragazzini

tebre dorsali interessate sono da tre a cinque. Di solito è presente un leggero affaticamen­ to nella regione toracica durante l'attività fi­ sica e dopo che il giovane sportivo è stato per esempio seduto a scuola per alcune ore. L'esame radiografico mostra una deformità a cuneo anteriore di qualche corpo vertebrale e l'aumento della curvatura cifotica dorsale. Lo scopo del trattamento è la prevenzione della deformità permanente. Se la cifosi su­ pera i 30° è necessario prescrivere un corset­

to correttivo.

molto spesso si risolve anche spontaneamente in 1 o 2 set­

La terapia riabilitativa prevede esercizi di stretchmg e di rinforzo muscolare in estensio­ ne, da effettuare prima con l'ausilio di un fi­

sioterapista e poi da soli. L'attenzione allo specialista viene portata dai genitori o dall'allenatore che vedono altera­ zioni della conformazione della colonna del giovane paziente. Al termine dell'accresci­ mento scheletrico di solito si arresta l'evolutività della malattia, ma non si deve sospen­ dere l'attività di prevenzione della colonna con esercizi di stretching.

versa in caso di lesione il tratta­ mento sarà chirurgico. Egregio dottor Volpi, mio figlio ha 8 anni e da due gioca a calcio in una società del

così piccoli: credo che possa ac­ centuare cattive posture o non permettere uno sviluppo sim­

metrico. Cosa ne pensa? Luigi, Mestre (Ve)

// tennis è uno sport completo anche a livello giovanile purché integrato con attività di prepa­ razione fisico-atletica di base.

Solo a livello di alto agonismo si

evidenziano importanti diffe­ renze fra i due arti superiori.

staffilimi

83


Le caratteristiche individuali sono fondamentali

L'ALLENATORE DEVE ESSERE UN LEADER In uno sport sempre più orientato alla ricerca del risultato, il tecnico nel bene o nel male è considerato il responsabile della situazione. Ma quali sono le doti che si devono possedere per guidare un gruppo? Sono doti naturali o possono essere acquisite? oprattutto nel mondo dra. Sovente questi dibattiti ri­ del calcio, ma più in ge­ sultano sterili perché c'è trop­ nerale in tutti gli sport di pa "semplificazione" nel ri­ squadra, la domanda "quanto cercare una risposta che non conta un allenatore nel succes­ potrà mai essere assoluta e so o insuccesso di una squa­ univoca. dra?" si ripropone spessissi­ Probabilmente, in uno sport mo, aprendo dibattiti intermi­ che mira sempre più alla ricer­ nabili finalizzati a stabilire l'in­ ca del risultato, a farne le spe­ cisività di un allenatore nel sucse è sempre più spesso l'alle­ cesso/insuccesso di una squa­ natore che, nel bene o nel ma­

S

di Giovanni Pasculli Mediatore dei conflitti seti. giov. F.C. Internazionale

le, è considerato responsabile della situazione. Egli assume più importanza e centralità nella gestione di un gruppo-squadra, con conse­ guenti oneri e onori, ma an­ che con un maggior carico nel l'esercitare un ruolo già di per sé complesso. Per capire meglio l'evoluzione di questa figura è necessario analizzare i cambiamenti che lo sport ha subito in questi anni.

un esercizio estremamente complicato. Uno degli aspetti più delicati è la questione del ruolo. L'allena­ tore è un leader? lo direi pro­ prio di sì. Tuttavia, trattandosi di un leader "istituzionale", nel senso che è stato scelto e imposto da un vertice, non ha avuto la possibilità di essere scelto dal gruppo (la base). Allora la prima abilità di un al­ lenatore è quella di farsi accet­ tare, per poi sapersi imporre. Per agevolare questo meccani­ smo, che non è affatto sconta­ to, sono utili alme­ no due condizioni di

Prendendo come riferimento ed esempio il calcio professio­ nistico nazionale, si può osservare co­ me sia aumentata è un partenza: la richiesta di com­ - partire dal presup­ petenze diversifica­ posto che ogni perché te nei confronti gruppo è differente proprio della figura dall' altro e che se imposto dell'allenatore. Dal­ una certa modalità dal la capacità di tratta­ ha funzionato in al­ tre situazioni non è re con i media, sempre più interessati a quello detto che funzioni universal­ mente. Sarà quindi strategico che succede non solo sul cam­ capire subito con che tipo di po da gioco, alla capacità di gestione dei giocatori che, ri­ gruppo si ha a che fare e qua­ spetto al passato, sono più li elementi lo caratterizzano; "personaggi" ed hanno mag­ - in base all'analisi iniziale del­ le caratteristiche del gruppo, giore potenzialità "ricattato­

L'allenatore capo istituzionale

vertice

ria" nei confronti dei club. Anche estendendo l'analisi a li­ vello del settore giovanile, per non soffermarci esclusivamen­ te nel dorato mondo profes­ sionistico, potremo osservare che le cose non sono differen­ ti: i giovani sembrano essere molto più esigenti, sono spes­ so distratti da mille stimoli, a volte si portano dietro situa­ zioni familiari difficili che com­

plicano l'aspetto caratteriale, sociale e relazionale. Insomma, in questo quadro, condurre "bene" un gruppo è

decidere una strategia di ap­ proccio e di conduzione. Fon­ damentale quindi la capacità di un allenatore di sapersi pla­ smare alle caratteristiche che il gruppo presenta per renderle funzionali al lavoro senza sna­ turare la propria individualità. Detto questo, per un qualsiasi conduttore di gruppo, lo stru­ mento principale di lavoro è certamente la relazione: è at­ traverso il rapporto con i gio­ catori che un mister può tenta­ re di migliorare ed influire sul­ le dinamiche e sulle caratteri-


Panchine bollenti Roberto Donadoni guida un allenamento della Nazionale: l'eredità di Lippi è molto pesante, ma il giovane et se la sta cavando bene, pur tra mille difficoltà. Nell'altra pagina, il coach Jasmin Repesa si sgola con i cestisti della Lottomatica Roma

stiche della sua squadra, nel tentativo di innescare un pro­ cesso "fondamentale" di cre­ scita, anticamera di un possibi­ le successo. Allora cerchiamo di sintetizza­ re quali sono gli ingredienti ne­ cessari per costruire un buon rapporto allenatore-squadra:

La capacità di analisi: fonda­ mentale nel capire prima pos­ sibile chi si ha davanti, permet­ te di mettere in campo strate­ gie corrette di intervento. In questo senso è utile ritagliarsi

o trovare spazi e momenti di pura osservazione delle situa­ zioni, dalle macroscopiche alle più minuziose e impercettibili. La leadership del gruppo riconoscerla e individuare co­ me agisce, se è "potenziale" o "riconosciuta" dagli altri elementi. I I leader sono impor­

tanti nella vita di un gruppo perché, nel

obiettivi cercando di essere sempre coerenti con ciò che si è detto; evitare di promettere se non si è sicuri di poter man­ tenere; adeguare il proprio metodo di conduzione alle ca­

ratteristiche del gruppo. Sono molteplici gli stili di conduzio­ ne adottabili da un allenatore,

essi sono frutto di mediazione tra le caratteristiche persona­ li, che non devono

leader influenzano le scelte e gli equilibri del gruppo

bene o nel male, so­ no quelli che in­ fluenzano le scelte e i comportamenti: non considerarli potrebbe ri­ sultare disfunzionale al lavoro dell'allenatore. L'equilibrio e la coerenza

sono presupposti importanti perii riconoscimento e la legit­ timità del ruolo: dichiarare gli

essere snaturate pe­ na il rischiodi non es­ sere "sentito" au­

tentico, e le esigenze che il tipo di gruppo richiede. Per inten­ derci tra una condu­ zione intransigente,

tranquilla, accomodante, deci­ sa, dura, puntigliosa, coinvol­ gente. Non esiste quella mi­

gliore, ma esiste quella che più si addatta e che, talvolta, può anche essere un mix di tante. La disponibilità essere di­

sponibile anche a mettere in discussione se stessi, perché non è detto che i problemi na­ scano sempre dal comporta­ mento degli altri e perché il

proprio cambia­ mento alimenta la crescita professio­ nale e umana delle

persone. La determinazio­

gruppo o alla situazione). Capacità di coivolgimento

saper coinvolgere e utilizzare le altre figure dello staff per riu­ scire a capire/conoscere me­ glio il gruppo, attra­ verso visuali anche aumentato diverse dalla pro­ di pria. È talvolta fun­

È il bisogno competenze professionali diversificate

ne non aver timore di arrivare a confliggere se la situazione lo richiede. Meglio agire che aspettare immobile che qual­ cosa cambi da sé, o che qual­ cun altro ci pensi. Può risultare strategico utilizzare il conflitto per modificare una situazione,

zionale avvalersi di questo strumento anche per comuni­ care con la squadra. Formazione: avere

voglia di conoscere e formarsi su temi che non riguardano espressamente l'aspetto tecnico/tattico, riconoscendo un giusto valore di incidenza di queste tematiche sulla qualità

rendendolo così funzionale. Rapportarsi con gli altri cer­

del lavoro che verrà prodotto. Ma in conclusione, la qualità

care sempre, nel limite del pos­ sibile, un rapporto "vero" e "sincero" con i propri giocato­

determinante che racchiude in

ri (passi qualche rara bugia se è a fin di bene e funzionale al

sé un po' tutti gli elementi qui sopra ricordati deve essere la capacità di "trasmettere" più che di "comandare".

TiKTifTTTrri ss


Merchandising e tutele giuridiche

IL VALORE DEL MARCHIO E LA SUA PROTEZIONE Che il marchio di un'azienda, anche sportiva, abbia un valore ormai è cosa risaputa. Come difendere quello che può rappresentare un vero e proprio patrimonio, non solo d'immagine, della squadra è cosa meno nota e, soprattutto, meno facile da realizzare

COLLEZIONE

PRIMAVERA

terminati prodotti. Possono co­ stituire oggetto di merchandi­ sing le parole, i nomi, i titoli, le immagini di personalità, i di­ segni e le combinazioni di tut­ ti questi elementi, i quali pro­ ducono l'effetto di creare do­ manda da parte dei consuma­ tori di quegli articoli ai quali

IÎkTÎIWI

verso la fine degli anni '70, quindi, era stato compreso l'enorme potenziale economico

e di comunicazione derivante dallo sfrutta­ mento del marchio identificativo e dai simboli delle società. È proprio in questo pe­ riodo che i club italiani iniziano a dotarsi di una mascotte: il bi­ scione per l'Inter, il diavolo per il Milan, la zebra per la Juven­ tus, e le altre a seguire. Anche se la primogenitura in questo campo va alla Roma, che, per prima, creò il famoso lupetto, registrandolo subito come mar­

2007

MERCHANDISE SPRING

SUMMER

COLLECTIO Esclusivo! (Con la linea Stadium indossi i energia della tua squadra!]

AsRoma Fashion (Il punto di incontro tra moda e sport.]

I

ia Roma è stata la prima squadra a creare la propria mascotte

ESTATE

AS ROMA OFFICIAL

l merchandising è una delle vengono collegati. nuove fonti di guadagno Lo sfruttamento economico di delle organizzazioni sporti­ una notorietà sportiva non è un ve, in particolare delle squadrefenomeno nuovo, neanche in di calcio. Alle fonti più tipiche di Italia. Quasi 30 anni fa, la Lega ricavo (vendita di biglietti e ab­ Nazionale Professionisti invita­ bonamenti, conseguimento di va le società (circolare del premi nazionali e internaziona­ 31/7/1979) a provvedere alla li legati ai risultati sportivi, revisione del proprio marchio, sponsorizzazioni, cessione di emblema e logotipo, oltre al spazi pubblicitari eco), si sono deposito e alla registrazione de­ aggiunte negli anni altre voci gli stessi, per garantirsi (diritti televisivi, gestione dello un'eventuale esclusiva nei con­ stadio, di un canale televisivo fronti delle aziende che, nei di­ dedicato alla squadra, di pro­ versi settori merceologici, aves­ prie agenzie di viaggio ecc.); tra sero voluto approfittarne e per queste, appunto, anche il mer­ tutelarsi contro eventuali usi chandising. Con que­ impropri o fraudolenti sto termine, general­ da parte di terzi. Già mente si indicano le tecniche di acquisto dei diritti di sfrutta­ mento di una partico­ lare notorietà apparte­ nente a diversi ambiti (sport ma anche mo­ da, cinema, musica, ecc.), per avvalersene nel commercio di de­

di Barbara Ricci

■ Dinastia Romana I [Dedicala ai grandi 'campioni del passato i e del presente.]

Mare [In spiaggia porta it tuo cuore gialle rosso.]

Corporate [interpreta ta tua passione con uno stile lineare e ricercato.]

chic in 12 classi merceologiche. Nonostante da allora siano pas­ sati molti anni, e moltissimo sia cambiato il modo di intendere e gestire una società sportiva, per quanto riguarda il mer­ chandising, però, i risultati non sono molto soddisfacenti: da recenti studi risulta infatti che il 50% del mercato italiano del merchandising sportivo è salda­ mente nelle mani dei falsari e

ogni anno vengono spesi circa 35 milioni di euro per prodotti contraffatti. Una cifra enorme, ma comprensibile se si pensa che l'acquisto del materiale su cui viene apposto il logo e il no­ me della società è uno dei mo­

di con cui il tifoso manifesta la propria fede e l'attaccamento alla squadra.

Le cause di questa parziale sconfitta delle organizzazioni sportive in un campo così ferti­ le sono molteplici. In primo luo­ go la legislazione in materia in Italia non è sufficiente a garan­ tire le squadre. La natura giuridica da attribuire al marchio delle società sporti­ ve non è ancora del tutto chia­ ra. Parlare di marchio in senso tecnico sarebbe scorretto: que­ st'ultimo designa i prodotti rea­ lizzati e commercializzati da un'azienda; ma i club calcistici non producono quasi mai diret­


tamente alcun bene materiale. La classificazione dei club spor­

tivi è, da un punto di vista giu­ ridico, abbastanza chiara: una sentenza della Cassazione del 1971 li ha definiti "imprese di spettacolo sportivo". Resta, pe­ rò, il problema del collegamen­ to fra azienda e marchio, che deve essere sempre dato dal prodotto; nello sport, però, quest'ultimo non è quasi mai messo in commercio dal club. Normalmente lo sfruttamento del marchio avviene at­ traverso contratti di licensing stipulati tra

presenza materiale dei marchio apposto sul prodotto. Con que­ sto "trovata" giuridica, il club riuscirebbe ad estendere i dirit­ ti attribuiti dalla legge alla fun­ zione di advertising, ovvero di pubblicità, che gli viene ricono­ sciuta come propria. Purtroppo, però, il marchio di servizio non tutela tutte le attività aziendali, ma soltanto la specifica attività pubblicitaria dei ser­

Un tentativo per tutelare il marchio è il riferimento al diritto d'autore

le società e aziende di produzione. An­ che provando a considerare il marchio delle società come un marchio di servizio, così come previsto dalla legge n. 1178/1959, non si arriva ad una giusta tutela. La categoria in oggetto non contraddistin­ gue un'attività di produzione o commercializzazione di un pro­ dotto, ma un semplice servizio, superando la necessità della

vizi offerti dalla so­ cietà, ovvero l'even­ to sportivo. Sul pun­ to è intervenuta an­ che la Cassazione (seni. n. 5334/1977), stabi­ lendo che la tutela apprestata deve rite­

nersi limitata alla sola promo­ zione dei servizi, senza esten­ dersi ai prodotti raccomandati. Ma c'è un ulteriore limite che

impedisce di qualificare come marchio l'emblema dei club. L'art. 2573, cod. civ., stabilisce che la cessione del marchio può avvenire solo purché, conte­ stualmente, venga trasferita l'azienda o un suo ramo parti­ colare; obiettivo del legislatore, ovvia­ mente, quello di sal­ vaguardare la capaci­

tà distintiva del brand dell'impresa. Ecco spiegato il motivo per cui, negli ultimi anni, diverse organizzazio­ ni sportive hanno creato società ad hoc o hanno ceduto al­ l'esterno i diritti di sfruttamento del

marchio. Il Torino, la Roma, l'Inter, la Ju­ ventus a partire dai primi di questa deca­ de, hanno scelto que­

sta strada per riuscire a tutelare al meglio i loro diritti di sfrutta­ mento del marchio e

Online Non solo nel calcio, anche negli altri sport è molto diffusa la vendita ai tifosi di prodotti ufficiali: qui accanto lo shop online della Montepaschi Siena, tricolore 2007 di basket

massimizzarne i ricavi.

mento ben diverso da quello

Un altro tentativo di trovare una tutela più efficace e completa è stato quello di riferirsi alle nor­ me sul diritto d'autore, conside­ rando il logo sociale alla stregua di una qualsiasi opera di "arte pura applicata", ovvero preesi­

nostrano. Nel sistema anglosas­ sone, i diritti d'immagine tecni­ camente non esistono. Il volu­ me degli affari del settore ha però indotto le istituzioni a rico­ noscere l'esistenza dei diritti d'immagine, se dall'utilizzo dei

medesimi ne derivano introiti economici, per mezzo del co­ siddetto istituto del passing off un grosso passo avanti, perchè che protegge la in questo modo buona reputazione l'emblema sarebbe Dagli inglesi commerciale di protetto in quanto quelle attività eco­ tale, indipendente­ nomiche che non mente dal criterio semplice possiedono le carat­ della classificazione teristiche necessarie merceologica dei

stente al prodotto materiale e su di esso applicata. Si tratta di

una lezione ma molto efficace

prodotti e la relativa registrazione, pro­ pria del marchio. In questo ca­ so si parla di tutela incondizio­ nata, in quanto non esposta ad alcuna decadenza per non uso. Infine, dottrina e giurispruden­

za (Cass. Sent. n. 810/1978) ri­ conoscono ampiamente la pos­ sibilità di stipulare contratti di li­

per ottenere la piena protezione del dirit­

to di proprietà intellettuale (co­ me brevetti, marchi, copyright). I diritti in questione acquisisco­

no, così, lo status di "quasi di­ ritti" di proprietà intellettuale, in virtù di una rilevanza econo­

mica e giuridica. Sostanzialmente, quindi, le ga­

cenza d'uso aventi ad oggetto

ranzie inglesi risultano più am­

opere dell'ingegno. Quando si parla di merchandi­ sing sportivo il parametro di ri­ ferimento sono quasi sempre le squadre inglesi. In Inghilterra, il merchandising, ma più in gene­

pie di quelle italiane in quanto non subordinano la tutela a dif­ ficili classificazioni giuridiche,

rale i diritti patrimoniali derivan­

ti dallo sfruttamento di una no­ torietà, subiscono un tratta-

bensì all'intrinseco valore finan­ ziario della notorietà utilizzata.

Un escamotage semplice ma efficace, visto che l'attività di merchandising dei club inglesi prospera. K

írTiíO

87


Cresce l'interesse per una disciplina di grande tradizione

STORIE DI RUGBY SPORT "BESTIALE"

di Massimiliano Castellani

Dalle origini all'attualità del 6 Nazioni: tutto ciò che c'è da sapere su una disciplina dura che affonda le sue radici neH'America precolombiana e nel rinascimento fiorentino, ma che ha avuto veri e più moderni natali grazie a uno studente irlandese a inizio 800 // V/ rugby è uno sport beH stiate giocato da genti-

mille anni prima della nascita di Cristo. Prime nozioni essen­ UBIuomini. Il calcio è uno ziali per saperne di più sull'af­ sport da gentiluomini giocato fascinante mondo della palla da bestie. Il football è uno ovale carpite dalla enciclopedi­ sport bestiale giocato da be­ ca opera di Luciano Ravagnani stie" . La dura e cruda filosofia e Pierluigi Padda, Rugby. Storia del rugby è tutta qui in que­ del rugby mondiale dalle origi­ sto celebre aforisma di Henry ni a oggi. Se dobbiamo partire Blaha. Uno sport dalle origini, allora si per "uomini duri" deve sapere che un La lealtà certo, ma prima di lontano antenato del tutto "leali". Per­ rugby è stato sicura­ ché la lealtà è alla di questa mente il Calcio fioren­ base di questa anti­ antica tino, ovvero quelle sfi­ ca disciplina che af­ de che si disputavano disciplina fonda le sue radici sull'Arno "ghiaccia­ nel "gioco della pal­ to", tra due squadre, composte da 27 giocatori, già la" che seguendo dei rituali re­ a partire dal 10 gennaio del ligiosi, gli indios di Messico e 1490. Ma siccome per rugby si Guatemala praticavano ben

Luciano Ravagnani

e Pierluigi Padda "Storia del rugby mondiale dalle origini ad oggi" Sep Editrice Pagg. 392, euro 35,00 www.sepeditrice.com

Marco Pastonesi e Enrico Pessina "Il 6 Nazioni"

Zelig Pagg. 324, euro 16,50 www.bcdeditore.com

è

SULLO SCAFFALE

alla base

Gennaro Ivan Gattuso "Se uno nasce quadrato non muore tondo" Rizzoli - Pagg. 168, euro 15,00 www.rizzoli.eu Per la tenacia, per la forza di volontà e soprat­ tutto per la simpatia innata del ragazzino nato e cresciuto nel profondo Sud italiano, Gennaro Ivan Gattu­ so era già un campione del mondo molto prima della vittoria in finale a Germania 2006. In questa biografia viene fuori l'anima bella e pulita del ragazzo di Calabria, il "Raino" che ha fatto innamorare i tifosi dei Rangers Glasgow, il Rino grin­ toso di Salerno e poi il Ringhio nazionale, bandiera del Milan di Ancelotti e uomo-spot tra i più graditi dal pubblico, non solo da quello degli stadi.

intende il gioco sì della palla, ma quella ovale, allora la prima storica sfida di pallaovale si di­ sputò sempre in Italia, a Pado­ va, nella primavera del 1555. Il gioco della pallaovale nell'ac­ cezione moderna, così come il calcio, ha radici anglosassoni. La storia e la leggenda ancora

si intrecciano e non sempre gli esperti sono d'accordo, ma la versione più accreditata è che a dare vita a questo sport fu William Webb Ellis, un giovane studente irlandese, nato esat­ tamente duecento anni fa, nel 1807, che poi sarebbe diventa­ to un pastore nella chiesa an­

Francesco Facchini "Il calcio a test" Alpha Test - Pagg. 184, euro 11,50 www.alphatest.it Tutto quello che volevate sapere sul calcio e non riuscivate nemmeno chiedere lo troverete in questo simpatico manuale che vi aiuterà a scoprire i piccoli e grandi misteri del pallone mediante dei test. Francesco Facchini, marzullianamente si è fatto decine di do­ mande sfiziose e si è dato le risposte che scandagliano in ma­ niera molto divertente tutti gli anfratti più remoti e originali del­ la storia del pallone. Un esempio per tutte: chi è stato il gioca­ tore simbolo dell'Olimpique Marsiglia? Zidane, Weah, Ben Bel­ la o Tapie? La risposta la troverete a pagina 98. Intanto, medi­ tate gente.


glicana di Saint Clement. Ellis a 16 anni sovvertì le regole del football e afferrando la palla con le mani corse a segnare la prima meta di cui si ha memo-

Jonah Lomu e Warren Adler "Jonah Lomu.

La mia storia" Libreria dello Sport Pagg. 349, euro 18,50 www.libreriadellosport.it

A SETTEMBRE IL MONDIALE ITALIA CONTRO GLI ALL BLACKS Il prossimo 7 settembre comincia a Pa­

straordinaria rivoluzione com­ piuta da Ellis. Tutto guesto ac­ cadeva nel 1823, quasi due se­ coli prima che la nostra Nazio­ nale riuscisse a compiere l'im­ presa di vincere una gara al­ l'edizione 2007 del 6 Nazioni. Le vittorie degli azzurri allenati dal francese Berbizier alla fine sono state due (storico succes­ so in Scozia e poi al Flaminio contro il Galles), un record. Ma per comprendere appieno il grande fascino di questo stra­ ordinario torneo occorre leg­ gersi un altro testo fondamen­ tale come II 6 Nazioni raccon­ tato dalle penne esperte di Marco Pastonesi ed Enrico Pessina. Pagine di storia dello sport che prendono i tratti del­ l'epica partendo da quella che viene definita la "Betlemme del rugby'' ovvero l'originaria sfida sul prato verde dell'Accademia di Edimburgo, Scozia-

ria. Quel gesto avvenne sul manto erboso della Public School della cittadina di Rug­ by. E lì nel piccolo centro del Warwichshire, ad appena 150 chilometri da Londra, oggi me­ ta degli appassionati di tutto il mondo, c'è ancora una lapide in marmo rosa che ricorda la

Inghilterra. Qualcosa di più che un sempli­ ce match tra i padri fondatori della disciplina, così come i ri­ svolti si fanno sociali e politica­ mente corretti, almeno in cam­ po, quando nel 1883 la rasse­ gna diventa un quadrangolare che comprende le ostiche na­

zionali di Galles e Irlanda. La Francia, entra come quinta nel 1911 e infine solo sette anni

rigi il Mondiale 2007, con il match tra la Francia e l'Argentina. L'Italia è inse­ rita nel Gruppo C insieme con i mitici

All Blacks (la Nuova Zelanda) e la Sco­ zia, la Romania e il Portogallo. Sono 16 le squadre ammesse alla fase finale, le prime 2 di ciascuno girone accedono ai quarti di finale, a eliminazione diretta. Finalissima allo Stade de France di Saint-Denis, il 20 ottobre

fa, ecco comparire la giovine Italia che cresce sempre più ed è pronta a far riscrivere la sto­ ria di questa splendida kermes­ se europea che ammalia il mondo intero. Sì perché al di là

dell'Oceano un oc­ chio lo buttano an­ che dal Sudafrica, dall'Australia e dalla Nuova Zelanda di Jo-

cina di talenti del rugby in Nuova Zelanda. Un sogno il suo approdo nelle fila degli All Blacks culminato con i Mon­ diali in Sudafrica dove Jonah compie l'incontro più impor­ tante, quello con Nelson Mandela,

L'Italia è entrata fra le grandi d'Europa nel 2000

nah Lomu, icona de­ gli All Blacks, il Pelò del rugby neozelan­ dese che si racconta in "La mia storia" scritto a quattro mani con William

Adler. Un'infanzia difficile quella di Lomu, riscattata dal trasferi­ mento allo Wesley college, l'antica scuola della chiesa me­ todista che è stata grande fu­

amante del rugby e primo tifoso della nazionale sudafrica­ na. Gli altrettanto mitici Springboks che dallo scorso an­

no (3 dicembre del 2006) per la prima volta nella

loro storia hanno un capitano di colore, il ventenne Chilliboi Ralepelle. Potere del rug­ by, del resto Mandela lo ha sempre detto: «io sport ha il potere di cambiare il mon­ do». K

Lea Pericoli "C'era una volta il tennis. Dolce vita, vittorie e sconfitte di Nicola Pietrangeli" Rizzoli - Pagg. 235, euro 18 www.rizzoli.eu Ci sono delle biografie, come questa che Lea Pericoli rimanda alle stampe sulla vita del suo amico Nicola Pie­ trangeli, che si leggono come un magnifico romanzo sullo sport, sui lussi e gli incontri con i personaggi che hanno marchiato il se­ colo scorso. Un'esistenza brillante quella del "pigro" Pietrange­ li, pietra miliare del tennis italiano (specie oggi che vive tempi di magre) e magnifico esempio di gentiluomo che manda ai poste­ ri un insegnamento basilare che sa tanto di dandysmo inconsa­ pevole: "non conta essere ricchi, ma saper vivere da ricchi".

suo debutto da scrittore. Da amante indefesso del genere noir e lettore onnivoro della giallistica, specie francese, ha messo in piedi un plot gustosissimo in questo "Giallo su Giallo" in cui si trovano grandi pagine dedicate all'enogastronomia transalpi­ na, sperimentata direttamente a tavola nei tanti Tour de Fran­ ce vissuti da prima firma dello sport del quotidiano La Repub­ blica. Un bell'esordio non c'è che dire, ma adesso è lecito at­ tendersi un degno seguito.

^rTiMI

89


Un volume ripercorre un secolo di scandali

IL MARCIO DEL CALCIO ARRIVA DA LONTANO Due grandi giornalisti non sportivi, Mario Celi ed Enzo Catania, hanno aperto l'armadio di oltre un secolo di cronache, scoprendo che quello della scorsa estate non è che l'ultimo degli scheletri che custodisce uanti uomini e quante storie sono finite nel

ratura, i romanzi del pallone e il fascino radiofonico del fango o se volete nella calcio di ieri ascoltato alla ra­ rete del dio pallone? Tanti, dio in Tutto il calcio minuto troppe. Dopo l'estate dello per minuto, i due autori han­ tsunami di Calciopoli, due no tirato fuori Tutto il marcio giornalisti di lungo corso, En­ minuto per minuto. Ovvero zo Catania e Mario Celi, si la cronaca, dettagliata e fu­ sono sentiti smarriti, come nesta, di uno sport naziona­ molti di noi, e hanno comin­ le e di un Paese che è spesso ciato a fare la conta dei di­ lì lì, sull'orlo del baratro, ma spersi e delle numerose pagi­ poi per magia riesce sempre ne nere del calcio nazionale. a rialzarsi in piedi a leccarsi in Così, messa da parte la lettefretta le ferite, a riporre in un armadio segreto i suoi sche­ letri, a insabbiare i misteri e a riproporsi persino con la fac­ cia vincente di chi alza al cie­ lo la Coppa del Mondo. È sempre stato così, ci fanno notare una volta di più i due attenti cronisti che nella lista dei sospetti non possono che includere un secolo e più di scandali, corruzioni, doping farmaceutici e amministrati­ vi, morti sospette in campo e sugli spalti. Dagli spicchi del pallone di cuoio così affiora un incredibile volto mostruo­ so che viene poi sistematicamente mascherato dalla bel­ la faccia sorridente degli eroi Enzo Catania e Mario Celi della domenica. E il dibattito "Tutto il marcio minuto serrato che, se fatto in pro­ per minuto"

Q

Piemme Pagg. 368, euro 17,90 www.edizpiemme.it

ÌkTÌÌWiS

fondità assumerebbe i con­ torni del Processo, alla fine mette in piedi solo le sceno­ grafie di quello del teatrino

Franco Carraro

Sepp Blatter

Raffaele Guariniello

Luciano Moggi

biscardiano. Fa male, però, tutto quello che viene taciu­ to e omesso dal più spettaco­ lare, ma anche il più omertoso dei mondi, quello del cal­ cio. E fa ancora più male chiudere questo libro-verità annotando una città, Cata­ nia, una data, 2 febbraio

2007 e un nome, ispettore Fi­

lippo Raciti. L'ennesima vitti­ ma di quello che dovrebbe essere solo un gioco e che in­ vece troppe volte si è fatto tragedia, ricettacolo di tutto ciò che lo scrittore siciliano Vittorio Consolo definisce "degrado culturale''. K


BILANCIO AL 31.12.2006 Il Sole 24 ORE S.p.A. Società unipersonale Sede legale e Amministrazione: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 023022.1 - www.ilsole24ore.com Capitale Sociale Euro 26.000.000,00 i.v. - n. 00777910159 di Cod. Fise, Part. IVA e di iscrizione nel Registro delle Imprese di Milano - R.E.A. n. 694938

W l[J II Sole

pubblicato ai sensi dell'articolo 1, comma 33, del D.L 23 ottobre 1996 n. 545, convertito in Legge 23 dicembre 1996 n. 650

STATO PATRIMONIALE (valori tn migrata dt euro)

oescrizioni

DESCRIZIONI

01/01/2006

31/12/2006

31/12/2006

01/01/2006

23.400 20.561 312 28 932 55 545 22 780

23.400 20.561 27.432 58.145 6.400

151.531

135.938

18 845 40.519 -

18.830 34

23.036 40.853 527 21.028 34

78.228

85.478

381 976 395 815 275

4.577 5.990 167.015 3.079 29.897

218.842

210.558

297.070

296.036

448.601

431.974

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

ATTIVITÀ

Attività non correnti

A) Patrimonio netto

Immobili, impianti e macchinari

96 604

88.176

513

513

4.804

3.428

Avviamento Attività immateriali

Partecipazioni in soc.colL e joint vent

22.055

0

Attività fin disponibili per la vendita

4.432

1.143

Altre attività finanziarie non correnti

16.712

16.225

Altre attività non correnti

53.461

47.616

2.841

12.510

201.422

169.611

Attività per imposte anticipate

Totale

Patrimonio netto Capitale sociale Riserve di rivalutazione Riserve di copertura Riserve - Altre Utili portati a nuovo Utile dell'esercizio

Totale

B) Passività non correnti Passività finanziarie non correnti Fondi relativi al personale Passività per imposte differite Fondi rischi e oneri Altre passività non correnti

Attività correnti 9.256

11.079

137.929

125.011

3.331

14.277

Rimanenze Crediti commerciali Altri crediti

Altre attività finanziarie correnti

7.783

8.277

Altre attività correnti

6.026

6.609

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

82.854

Totale

247.179

4 6 170 2 34

Scoperti e fin. bancari-scad. entro anno Altre passività finanziarie correnti Debiti commerciali Altre passività correnti Altri debiti

97.110

262.363

431.974

448.601

TOTALE ATTIVITÀ

Totale

C) Passività correnti

Totale Totale passività (B+C)

TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

|||||| - f Sili

H

CONTO ECONOMICO_________

:

(valori m nvghàta di euro)_________________________

DESCRIZIONI

Ricavi quotidiani, libri e periodici Ricavi pubblicitari Altri ricavi

Totale ricavi Altri proventi operativi Costi del personale Variazione delle rimanenze Acquisti di materie le, mat. di consumo Costi per servizi Costi per godimento di beni di terzi Oneri diversi di gestione Accantonamenti Svalutazione crediti

Totale Margine Operativo Lordo (EBITDA)

Ammortamenti attività materiali

215.519 185.313 96.035

196.990 182.305 92.377

496.867

471.672

8.874 (126.996) (1.823) (33.959) (249.166) (29.742) (9.331) (4.919) (3.278)

14.457 (125.960) 378 (33.229) (234.926) (25.986) (7.974) (9.314) (3.159)

(450.340)

(425.713)

46.527

45.959

PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DI BILANCIO Pubblicato ai sensi dell’articolo 1, comma 33, del D.L. 23 ottobre 1996 n. 545, convertito in Leqqe 23 dicembre 1996 n. 650

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

Vendita di copie Pubblicità Diretta Tramite concessionaria Ricavi da editoria online Abbonamenti Pubblicità Ricavi da vendita e di informazioni Ricavi da altra attività editoriale Totale voci 01+02+05+08+09

(2.237)

(2.989)

(11.637)

(8.745)

Ammortamenti attività immateriali

1) ATTIVITÀ IN FUNZIONAMENTO A) Ricavi delle vendite

2005

2006

(XS'Cfi/SJCMiJ

2005

2006

(800)

Perd.val/rip attività immateriali e materiali 12.580

(27)

45.233

33.398

Minus jPlusval da cess.att.non correnti'

Risultato operativo Proventi (Oneri) finanziari

2.777

2.040

226

(10.312)

Altri proventi e oneri da attlv. e passiv

Risultato prima delle imposte Imposte sul reddito

Risultato delle attività in funzionamento

48.236

25.126

(25.456)

(18.726)

22.780

6.400

22.780

6.400

2) Attività cessate

Utile dell'esercizio

ELENCO DELLE TESTATE IN ESCLUSIVA PUBBLICITARIA PER L'ANNO 2006

201 137 199,87

S.I.P.I. S.r.l.

L'Imprenditore

151.883.139,77

S.I.P.I. S.r.l.

Quale Impresa

147 010 265,28

24 ORE Editoria Specializzata S.r.l.

Giardinaggio

4 872 874,49

Periodici San Paolo S.r.l.

Famiglia Cristiana

0,00

Periodici San Paolo S.r.l.

Famiglia Casa

Periodici San Paolo S.r.l.

Stadium

St. Pauls International S.r.l.

Club 3

Publiteam S.r.l.

Xtreme Stufi

Smìleditoriale S.r.l.

Sports

Rizzoli Publishing Italia S.r.l.

I Viaggi del Sole

40 404 374,00

393.424.713,64


TURISMO

Dal 6 al 9 settembre ospiterà il 10° GP di atletica

A ELUSONE L'ARTE SI FONDE CON LA NATURA

ISTRUZIONI PER L'USO

Circondata dalle Prealpi Orobiche, questa località è al centro di un comprensorio di straordinaria bellezza, ma quello che più colpisce sono i suoi contenuti artistici, incastonati in uno scenario da scoprire irca ottomila abitanti. 1300 A.C., rappresenta un Un'altitudine di 648 avamposto di reperti artistici metri sopra il livello del unici che sono la viva testimo­ mare e, tutt'intorno, le Prealnianza del suo passato. pi Orobiche e la pineta della Testimoniane artistiche che Selva. È questa la conforma­ sono state conservate fino ai zione socio/geografica di giorni nostri e sono tuttora vi­ elusone, comune in provin­ sibili nel loro splendore, inca­ cia di Bergamo considerato stonate come gemme in uno parte della Val Seriana, seb­ scenario in cui si possono an­ bene da un punto di vista cora cogliere atmosfere dei orografico l'altopiano di elu­ tempi che furono. sone, di origine glaciale, ap­ Proprio per questo l'anima ar­ partenga al bacino deltistica di elusone, i suoi re­ l'Oglio. perti, soprattutto dipinti e af­ Logico pensare che con que­ freschi, rappresentato il pun­ ste credenziali la zona sia es­ to di partenza imprescindibile senzialmente un contesto per ogni visitatore. Un'occa­ naturalistico di pnm'ordine. sione per comprendere a fon­ Ed è proprio così anche se, do r'humus" storico che si è scavando nella storia di elu­ sedimentato in questa valle e sone, si scopre che questa che ha dato vita all'odierna antica comunità, risalente al comunità.

C

COME ARRIVARCI IN AUTO Autostrada MI-VE, Uscita Bergamo.

Direzione Valeriana,strada statale per elusone. IN AEREO Aeroporto di Orio al Serio Tel. 035 326111

web: www.sacbo.it e-mail: info@sacbo.it

IN TRENO La stazione ferroviaria più vicina è quella di Bergamo. IN PULLMAN S.A.B. Autoservizi Srl 800 139 392 (N° verde da rete fissa) 035 289 000 (da rete mobile) 0346 21 303 (sede di elusone) http://www.sab-autoservizi.it

COLLEGAMENTI CON MILANO: Autostradale Srl 02 33 910 794 02 637 901 http://www.autostradale.it

di Massimo Carboni


Cartoline Nell'altra pagina, una panoramica aerea di elusone. A fianco, la Basilica

di Santa Maria Assunta. Sotto, ¡'Oratorio dei Disciplini e la navata centrale della Basilica. In basso, la Danza

Macabra

Itinerario artistico/culturale

L

e strade della città sono di­ sposte prevalentemente di

costa rispetto al declivio su cui sorge. Nella strada più alta è posta la monumentale basilica di Santa Maria Assunta, di for­ me settecentesche, il cui alto campanile è visibile da tutta la vallata. Di fronte alla facciata della basilica sorge l'Oratorio dei Disciplini, che presenta in facciata un affresco del XV se­ colo con in alto il Trionfo della morte e nel registro inferiore processione che si snoda da­ la famosa "Danza Macabra" la più famosa e celebrata pit­ vanti allo spettatore dove scheletri e persone sono inter­ tura murale di elusone.

sono state oggetto di studio nel convegno internazionale

vallati in quella che secondo alcuni sembra addirittura una

sulle Danze Macabre in Euro­ pa, tenuto a elusone nell'ago­

danza. Il tema della Danza dei vivi e dei morti, che affonda le sue origini nel substrato culturale

sto 1987. La basilica di Santa Maria Assunta sorge in posizione dominan­ te sull'abitato, e il lato

Sulla fascia divisoria si legge "0 ti che serve a Dio del bon core Non avire pagura a que­ sto ballo venire. Ma alegre­ mente vene e non temire. Poi chi nase elli convene morire". Vi è raffigurata una specie di

popolare medievale, ha avuto

numerose raffigurazioni che

sud verso la città è do­ tato di un portico con archi e colonne che si affaccia su una sceno­ grafica scalinata, de­ corata da balaustre e

Proprio ('Orologio planetario Fanzago introduce ad un'altra dimensione che caratterizza la

città di elusone: quella del tempo. Da questo punto di vi­ sta, da non perdere è la visita al palazzo Marinoni

La più celebrata pittura murale di elusone è la Danza Macabra

Barca che ospita la sede del Museo Arte e Tempo il quale, per l'importante colle­ zione di meccanismi di orologi da torre, databili dal XIV al XX sec., rappresenta un

punto di riferimento di livello europeo nel

da quattro grandi sta­ tue degli evangelisti. Nella strada al livello immedia­ tamente sottostante sorgono

suo genere; da non trascurare anche l'esposizione di notevo­ li opere di pittori e scultori di

gli edifici civili più importanti, fra cui il palazzo comunale,

origine clusonese, poi divenu­ ti celebri, come Carpinom, Ci-

con la facciata ricoperta da af­ freschi tardo gotici e con la

frondi,

torre dell'orologio.

Nazzari,

Querena,

Trussardi Volpi. La strada più bassa è invece a

mTiIWÌ

93


TURISMO

Lucio dove, da una quota di circa 1.000 metri, si può gode­ re di una vista impareggiabile dell'intera alta valle Seriana e del massiccio dolomitico della Presolana, visuale che viene nizèt". ulteriormente amplificata sa­ lendo fino al Pizzo Formico a quota 1.650 m. Eppure, dovendo consigliare un'escursione di sicuro impat­ to visivo non si possono igno­ lusone significa anche na­ rare le cascate del Serio, in tura alpina incontamina­ ta: infatti, attraverso sentierilocalità Valbondione, a soli 29 chilometri da elusone. attrezzati, è possibile immer­ Le prime descrizioni di que­ gersi tra boschi, pinete e pa­ ste cascate risalgono alle cro­ scoli, praticando escursioni­ nache dei viaggiatori del XVI smo, equitazione o mountain

soncelli alla bergamasca e fo­ lade tra i primi; polenta con codeghi e porcini con spezza­ tini tra i secondi. Infine, tra i dolci, spicca la "iurta del Do-

Itinerario naturalistico

ISTRUZIONI PER L'USO

C

bike. I percorsi sono moltepli­ ci: da elusone si può salire a S.

destinazione prevalentemen­ te commerciale, mentre quel­ la inferiore, a fianco del luogo in cui sorgevano le mura, è co­ stituita da edifici con la tipica struttura a ballatoio a destinazione origi­ nariamente agrico­

cini caratterizzati da sapori

amabili e ricercati. I piatti tipici che si possono de­ gustare presso trattorie e ri­ storanti sono la polenta con la gallina ripiena, con coniglio e funghi, con lepre e capriolo speciali in salmi, così come la. Fra gli edifici più piatti a base di erbe interessanti abbia­ gli spontanee. mo la chiesa e la Molto ricercata è la Corte di Sant'Anna. "bosèca", trippa Altra chiesa impor­ che si cucina soprat­ tante è la chiesa del tutto a giugno, in occasione Paradiso, che sorge nei pressi della festa per ¡'Apparizione di Piazza Uccelli. della Madonna di Ardesie. Nel XIX e XX secolo il paese ha Oltre ai pregiati salumi, il po­ visto anche la costruzione di sto d'onore tra i piatti tipici un certo numero di edifici ispi­ dell'alta Valle spetta agli rati alle forme dell'architettu­ "scarpinòcc" di Parre, che ra liberty. hanno avuto il marchio doc della Camera di Commercio di Bergamo. Simili a grossi casoncelli, hanno un ripieno a base di formaggio grana, pa­ ne grattuggiato, uova, latte, a Val Seriana è un ricco cro­ burro, aglio, prezzemolo, spe­ giolo di sapori ed esperien­

Sapori

per amanti della buona tavola

itinerario enogastronomico

L

ze uniche per il palato. Nelle baite alpine e nei cascinali del fondovalle i contadini produ­ cono "formagelle", stracchi­ ni, formaggio di monte, latti­

94

zie vane. Si degustano condi­ ti con burro versato. A elusone, nello specifico, dominano i piatti della tradi­ zione bergamasca, quindi: ca-

sec., come nel caso di Gio­ vanni Maironi da Ponte, il

CENNI STORICI La città è di origine antica, risale ai primi insediamenti degli Orobi che vi si installarono nel 1300 A.C..II nome della città deriva dalla parola latina Clausus, che indica un luogo chiuso circonda­ to da montagne. Nel 774 il nu­ cleo della Rocca venne conse­ gnato da Carlo Magno ai mona­ ci di S. Martino di Tours. In età moderna'appartenne ai territori della Repubblica di Venezia che rappresentò il periodo di maggior sviluppo sia artistico, sia cultura­ le e commerciale, raggiungendo un elevato grado di ricchezza. Con la Repubblica di Venezia condivise le sorti fino al trattato

di Campoformio, quando venne aggregata alla Lombardia, e in seguito al Regno d'Italia, mante­ nendo intatto il suo ruolo di Ca­ pitale dell'alta Val Seriana. Il 12 novembre 1801 venne proclama­ ta "Città", titolo riconosciutole per la ricchezza di edifici che ri­ cordano il suo fastoso passato. Questo titolo venne riconfermato il 15 maggio del 1957 dalla Re­ pubblica Italiana. La città fino al XIX secolo era cin­ ta da mura, e vi sono testimo­ nianze documentali che in epoca più lontana fosse anche dotata di una rocca di cui non rimane alcu­ na traccia.


quale le rappresentò come "il luogo dove rifarsi dalle tante amarezze della vita". Le cascate del Serio sono le più alte d'Italia con 31 5 m. di

altezza e le seconde d'Euro­ pa. Sono formate da un tri­ plice salto (105, 74 e 75 m) La diga dalla quale viene libe­ rata la massa d'acqua fu completata nel 1931; prima di questo intervento dell'uo­ mo, l'acqua scendeva natu­

ralmente dal lato sud del so­ vrastante piano del Barbelli­ no. Gli itinerari per rag­ giungerle sono due. Il primo da Valbondione conduce fino alla frazione di Gru-

frazione di Valbondione, a 1.168 m., da non perdere se vi trovate nei paraggi). Una volta superato que­ sto caratteristico

Le cascate del Serio sono le più alte d'Italia

metti; da qui si la­ scia la strada carra­ bile fino alla mulattiera che porta in circa 30 minuti a Maslana (un'antica e graziosa

centro si attraversa il ponte medioevale della Piccinella sot­ to il quale scorre il Serio. Seguendo in direzione nord il sentiero a si­ nistra si arriva in quindici mi­ nuti nella zona dei grandi

macigni dove si può assistere allo spettacolare salto del­

l'acqua. Il secondo punto di accesso prevede l'imbocco del sentie­ ro n° 305 che da Valbondio­ ne porta al Rifugio Curò. In ogni caso, si tratta di es­ cursioni molto facili, che pre­ vedono un tempo di percor­ renza a piedi di 45 minuti per il primo itinerario e di 90 per i

il secondo.

COSA VEDERE

22 luglio

DOVE DORMIRE

DOVE MANGIARE

Museo Faunistico

26 agosto

Albergo Antica Locanda €

Rifugio S. Lucio €

Si trova a Viiminore di Scalve a 27 chi­

23 settembre

Si trova all'interno del centro stori­

Specialità locali: Casonsei (tipici ra­

co fra strade caratteristiche, palazzi

violi fatti in casa), pizzoccheri, foiade

lometri da elusone. Nel museo sono

dalle 11.00 alle 11.30

d'epoca

raccolti e presentati tutti gli animali che vivono sulle Alpi e Prealpi Orobi­

INFORMAZIONI Ufficio Turistico Alta Val Seriana e Valle di Scalve

e numerosi negozi e bou­

e risotto con porcini sono tra i primi

tique.

piatti abituali.

Tra i secondi, mantenendo costante

animali: nel primo, seguendo il percor­

24028 Ponte Nossa (Bg)

so di visita, è presente la fauna tipica

Tel /Fax: 035 704063

Piazza Uccelli, 3 Via L. Querena 4 24023 - elusone(BG) Tel. 34 621 413 Fax 34 625 967 Fax 34 626 945

alpina, nel secondo è visibile la piccola

info@valseriana.bg.it

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arrosto, stinco di maiale in umido,

www.valseriana.bg.it

E-mail:

carré di cervo, la lepre in salmi e altri

ammirare gli anatridi europei.

Turismo Pro elusone

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Via Sabotino, 3 - Viiminore di Scalve (Bg) Tel. 0346 51133

Piazza Orologio, 21 - elusone (Bg)

Ristrutturato completamente e inau­

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gurato a giugno 2001, l'Hotel Am­

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bra si trova nel cuore di elusone.

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Oltre al pernottamento è possibile

che nelle quattro stagioni.

Il museo occupa tre locali che riprodu­ cono ('habitat naturale in cui vivono gli

fauna alpina migratoria e nel terzo, a

via Europa 111/c

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l'accompagnamento con polenta e

funghi trifolati, si possono gustare il celebre coniglio con bacche di gine­

pro, capriolo alla cacciatora, capretto

piatti legati alla tradizione.

conclusione della visita, si possono

gustare i piatti della cucina tipica

Raggiungibile da elusone per­ correndo una strada sterrata di 5 chilometri aperta alle auto. Dispone di ampio parcheggio esterno. Tel. 0346 21580

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un'accogliente dimora di origine

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Cascate del Serio Date di apertura 2007

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24 giugno

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15 luglio (apertura di 10 minuti)

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JirTiÌWI

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Feste e ricorrenze quando lo sport celebra se stesso

i attende una serie di celebrazioni sportive molto C'è da fare subito una precisazione. Sovente si dice, di impegnative, e ne segnaliamo alcune, che sono una ricorrenza, che essa viene festeggiata, anche se si anche probabilmente le più importanti. Ma prima, tratta di una ricorrenza luttuosa. L'anno scorso il Torino qualche riga su queste ricorrenze, quando gli anni trafesteggiò, ­ a fine 2006, i suoi cent'anni, e va bene, fu scorsi da un certo evento, soprattutto una nascita o proprio una festa. Ma nel non lontano 1999 certuni una morte (ma ci sono anche riferimenti sofisticati, per avevano - a voce e per iscritto - parlato di festeggia­ esempio il conseguimento di un primato, appunto sto­ menti a proposito del mezzo secolo dalla tragedia gra­ rico), fanno cifra tonda: dieci, cinquanta, cento... Talo­ nata di Superga. Sarebbe bene precisare: si festeggia ra anche venticinque come cifra va bene, a patto che casomai la ricorrenza di una vittoria, o anche di una na­ si abbia l'accortezza di dire: un quarto di secolo fa. scita, si commemora, casomai si celebra (celebrare va Nei 2008 compie cent'anni l'Inter, squadra di calcio bene per tutto, allegria e tristezza) la ricorrenza di una benemerita ed anche beneamata o maleodiata, co­ cosa dolente. Si può anche dire che si commemora una munque l'unica squadra che per sue performances vittoria, ma subito è come se la si impolverasse un po' specialmente europee ha avuto diritto alla denomina­ di passato e di retorica. zione di Grande Inter (quella di Facchetti) sulla scia Sarebbe insomma opportuno, in vista specialmente

VISTO DA ORMEZZANO

C

della denominazione di Grande Torino, data alla squa­ dra finita nello schianto aereo del 1949. Nel 2009 compie cent'anni il Giro d'Italia, che però non potrà festeggiare le cento edizioni, visto che le due Grandi Guerre hanno significato dieci salti di organizzazione. Nel 2010 faranno cinquantanni dalla morte di Fausto Coppi e dieci dalla morte di Gino Bartali. La morte di Coppi però verrà ricordata con manifestazioni varie già anche nel 2009, perché è avvenuta il 2 gennaio del 1960 e se si aspetta la data ufficiale nell'anno pre­ ciso vigilia e giorno ics si riducono a quarantotto ore.

delle quattro ricorrenze grandi che ci attendono, essere precisi almeno nell'uso dei verbi opportuni. Ma que­ sto è tutto sommato un problema normale. Un pro­ blema speciale è quello della vera valenza di questa date. Sono eccitanti o ammoscianti? Sono una luccicanza o una patina? Contano qualcosa per i giovani? E non rischiano di contare troppo per i vecchi? E anco­ ra: sono vincolo morale a ricordare e a essere degni della memoria evocata, o sono artificiosità magari per nascondere un presente non all'altezza del passato? E infine: ma se lo sport è continuo divenire, che senso

50 ANNIVERSARIO SCOMPARSA SQUADRA CALCIO "GRANDE TORINO"

CASIGLIANO BONGIORNI i BALLARIN I J MAZZOLA » MARTELLI K SCHUBERT ■ RIGAMONTI " BALLARIN II BAC1GALUPO

OSSOLA kGREZAR \ GRAVA I FADINI d LOIK / MENTI /OPERTO MAROSO GABETTO

SUPERGA

ITALIA

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Glorie italiane Danilo Di Luca, vincitore dell'ultimo Giro d’Italia: nel 2009 la corsa rosa festeggerà il Centenario. Coppi e Bartali campioni immortali dello sport italiano. Nell'altra pagina, i giocatori dell'lnter

mentre festeggiano lo scudetto 2007 e il francobollo commemorativo per il 50° anniversario della tragedia di Superga del 4 maggio 1949 ha ancorarlo in qualche modo al passato, per illustre

che questo passato sia? Sembrano domande accademiche, ma per noi sono so­ stanziali, specialmente in tempi di cosiddetto decadi­ mento dei valori. E di dispersione dei ricordi. Discorso che vale anche per un po' tutte le ricorrenze della vita, ma che nello sport assume una valenza particolare per via della produzione continua di prestazioni sempre più spinte, dello show che "must go on", dell'abbatti­ mento costante di primati tecnici e statistici. Di Hamil­ ton, salutato come il primo pilota di nero della Formula

1, si è scoperto invece che potrebbe essere il primo esordiente campione del mondo. Si va verso la sofisti­ cazione dell'alpinismo, che ha visto la scalata di tutte le vette del pianeta e presto inventerà la performance della prima cioccolata calda preparata in vetta al mon­ te più alto che c'è, con lancio del marchio CioccEverest. La ridda di prestazioni sempre diverse e sempre uniche, esclusive, mai-viste-prima dello sport ottunde in effetti il senso ed anche il valore di celebrazioni, commemora­ zioni, festeggiamenti. Bisogna dire che il Comitato In­ ternazionale Olimpico, il famoso e talora famigerato Ciò, ha dato una mano scegliendo come sede dei Gio­ chi olimpici del centenario di Atene 1896 la città di Atlanta, cioè Coca Cola e Cnn, la scelta all'insegna del progresso mercantile e casomai giornalistico contro

mi, suggerendo ipotesi e considerazioni. Per esempio quando si celebrano i cent'anni si tratta di addirittura cent'anni o di soltanto cent'anni? E i cinquanta? I dieci anni invece dovrebbero essere soltanto dieci anni, ma sicuramente apprendendo della scadenza c'è chi dice:

toh, sono già dieci anni. Il relativismo è dovunque, in­ somma. Ed impazza quando si celebrano le ricorrenze

di primati storici per lo sport. Sarebbe anche cosa buona e giusta precisare, nel senso di definire la portata di un primato, o l'importanza di una nascita rispetto ai tempi. Per esempio se dico che dal 1940 in tre anni Warmerdam ha portato il primato mondiale di alto con l'asta da 4,60 e 4,77 usando una canna di bambù, aiuto a capire l'importanza della fac­ cenda, e colloco l'exploit nella luce più opportuna ed interessante. Questo vale per sport misurabili in secon­ di o in centimetri, ma anche per sport diciamo di fanta­ sia: una prima alpinistica di tanti anni fa è facile da ap­ prezzare se si pensa a come lo scalatore era aiutato an­ zi no da indumenti, attrezzature, alimentazione, infor­

mazioni. E adesso auguri e congratulazioni all'lnter, che arriva per prima sul palcoscenico massimo delle celebrazioni. Anche se i tifosi nerazzurri preferiranno festeggiare, nel 2008, il secondo anno dalla storica ancorché fugace

relegazione della Juventus in serie B.

quella all'insegna della riconoscenza e della memoria che avrebbe assolutamente dovuto privilegiare la cittàculla dello sport olimpico (prescelta poi per il 2004, con otto anni di ritardo, e prescelta contro Roma, il che ci

fece male). Andiamo avanti ancora un po' cercando e affidando te­

^TÌRITÌll

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FORUM

Scrivete a redazione@stadiumcsi.it per esprimere le vostre opinioni sui temi dibattuti nella rivista. In questo numero, pubblichiamo le riflessioni scatenate dall’intervista a Franco Falcinelli, presidente della Federazione Pugilistica Italiana: La boxe può essere educativa? Il dibattito è aperto: sul prossimo numero gli altri commenti giunti in redazione.

Uno sport violento che non farei mai praticare a mio figlio A me il pugilato non pia­ ce. Lo ritengo uno sport violento e pericoloso e sinceramente non ci vedo granché di educativo in due persone che fanno a cazzotti. È vero, lo sport è regolamentato da regole che la strada non ha, ma

la sostanza è simile: lo scopo della noble art (ma quale noble?) è quello di schiantare l'avversario, mandarlo a terra, fargli male, vincerlo. Non ho fi­ gli e forse è tardi (ho 45 anni) per averne, ma mio figlio non lo manderei mai in una palestra. Vittorio, Brescia

tìKlllllllli

APRIRSI ALLA BOXE È UN'IDEA MODERNA

Penso che l'idea di Edio Costan­ tini sia attuale, moderna, per­ ché aprirsi al pugilato significa non avere preconcetti. Ritengo la boxe uno sport come un al­ tro, in grado cioè di insegnare il senso di sacrificio e di compor­ tamento leale. Certo, ci si può fare male, ma penso che le sta­ tistiche (avreste dovuto pubbli­ carle) sugli incidenti veramente gravi possano dimostrare come

percentualmente si sia a livello di altri sport "pericolosi", se non addirittura a un livello infe­ riore. Condivido poi ciò che ha detto don Claudio, che ho an­ che conosciuto personalmente

e stimo molto: in palestra si possono educare i caratteri più difficili e rissosi, incanalando le energie in un solco positivo, re­ golamentato. Vittorio, Roma LA BOXE MI FA PAURA PERÒ CAPISCO CHE POSSA SERVIRE A REDIMERE Ho letto con grande interesse quello che don Claudio Paganini ha scritto sull'ultimo nu­ mero di Stadium e sono rima­ sto impressionato dalla sua lu­ cidità. A me la boxe fa paura, non è mai piaciuta, però alcu­ ne sue parole mi hanno fatto riflettere. Dice "il pugilato di palestra si è rivelato prezioso strumento per il recupero di giovani irrequieti": ecco questa mi pare una lezione da ricorda­ re bene. Pugilato come educa­ zione più che come sport da combattimento: una lezione da condividere. Marcella, Prato

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SE IL PUGILATO È VIOLENTO PERCHÈ NON LO SI DICE ANCHE PER IL RUGBY Sono figlio di un ex pugile dilet­ tante e quindi per me la boxe è sempre stata famigliare. Ho a mia volte due ragazzi, adole­ scenti. Fortunamente, non mi hanno chiesto né penso me lo chiederanno mai, di andare in palestra. E nemmeno io li spin­ gerò anda andarci. Però, sono un po' sorpreso di fronte a chi si scandalizza per la violenza del pugilato, mi sembra che ci sia molto pressapochismo in certe analisi. Forse che l'hockey su ghiaccio non è uno sport violen­ to. 0 il rugby e il football ameri­ cano? E invece, tutti a lodare la sportività del rugby e dei rugbi­ sti. Perché i pugili sono forse dei serial killer? Homolto apprezza­ to, per restare a Stadium, il pen­ siero di don Paganini, che ha il coraggio di dire una cosa spesso contraria al comune pensiero.

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