Stadium n. 36-37/1957

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La parola m ho mi

CALCIO-ATTUALITÀ ’ di FILIPPO MUZI

La volontà bene addestrata a ga­ reggiare si manifesta nella prepa­ razione accurata e metodica, nella perseveranza dopo il cattivo esi­ to. nella resistenza al più forte, nella tolleranza dei disagi, nello ardimento e nel superamento di se stesso.

9n /I. e 5. pagina

Rassegna della nostra atletica Concessionaria esclusiva per la pub­ blicità; PUBLIACI - Roma . Corso Vittorio Eman. n. 287 • Tel. 556.068 Costo d’inserz. L, 150 a mm. col. Spedizione in abb. postale gr. 1 Un numero L. 20

(Dal discorso del S. Pa­ dre del 9 ottobre 19561-

Direzione Redazione Amministrazione - Roma Via della Conciliazione 1 t- 555561 - 550113

Missionario nello sport

»

Ricordo ancora di volto duro di Gino Bari ali sotto il porticato severo e luminoso della piazza di Loreto. Attorno a noi tutti i colori e il chiasso caratteristici idei Giro d’Italia. Gli atleti ordinati e riposati si av­ viavano devotamente verso la Basilica per la S. Messa. In mezzo alla confusione dei tifosi noi due si parlava di una cosa molto importante: il prete nello spor . Gino, si sa ha il gusto della polemica ma quella mattina parlava m modo semplice, pacato e nei suoi occhi brillava una passione sincera. < 11 prete nello ‘iport non deve essere un tifoso ma solo e sempre un prete >. La sua presenza ha un valore sacro e gli atleti vogliono vederlo sotto questo aspetto. Quando la sua missione è terminata deve saper scomparire. Non vogliamo vedere una persona sacra < spennaz<zare> in mezzo alle < bagarre > Non è digmto^. Con il suo linguaggio semplice e nervoso barrali precisava in poche battute un problema di grande importanza. Ormai siamo avvezzi a vedere il Sacer­ dote in mezzo agli sportivi. In ogni paese, e possiamo dire in ogni parrocchia, lo sportivo trova nel prete un punto di appoggio. E gli stessi sportivi vedono con simpatia un sacerdote che si preoccupa dei loro problemi. Se entri nel bar del paese ti capita spesso di sentir parlare di un prete appassionato di sport. E i tifosi fanno commenti benevoli sulla sua passione sportiva, su quanto dice, su quello che fa. Da tempo immemorabile l’organizzatore del gioco e dello sport in parrocchia o nel ricreatorio, e proprio lui, un pre­ tino sveglio, robusto, intelligente, appassionato. QuélIo però che a noi interessa oggi non è questo tipo di Sacerdote, né la simpatia che nutrono i tifosi per lui. Oggi il problema è molto più vasto e nello stesso tempo ipiù determinato. Per la prima volta forse nella storia dello sport un organismo sportivo si presenta con la figura giuridica del Sacerdote. H C.S.I. infatti ha nel Sacerdote un perno essen­ ziale attorno al quale si muovono Unioni Sportive e Comitati. Non è possibile affiliare una Unione Spor­ tiva senza che ci sia la presenza effettiva del Sacer­ dote che si rende responsabile dell’andamento morale e religioso degli atleti e nello stesso tempo sia garante per l’aspetto educativo dell'attività sportiva. PI Consulente Ecclesiastico del Centro Sportivo Italiano rappresenta quello che l’anima è per il corpo. Tutta l’attività agonistica, ricreativa, culturale deve essere 'permeata dalla presenza attiva e luminosa del Sacerdote se vogliamo assicurare al nostro Movimento un grado altissimo di capacità educativa. Giuridicamente il Sacerdote del C.S.I. fa parte di diritto dei vari consigli direttivi e delle varie pre­ sidenze sia centrali che provinciali e la sua autortà in materia formativa e organizzativa come in materia tecnica, qualora questa avesse riflessi morali, è pari a quella di un Presidente Centrale e di Comitato o di Unione Sportiva. Ma noi non insisteremmo mai abbastanza perchè la sua azione sia frutto di pater­ nità più che di autorità, di amore più che di diritto. Il Consulente deve sentire il C.S.I. come uno stru­ mento moderno creato dalla Chiesa di Dio per la conquista e l’educazione della massa giovanile. Jl Consulente deve quindi dare vita all’aspetto ■formativo, educativo del C.S.I. Lo sport ha in sè raccihiusi grandi valori educativi ma sarebbe cosa dan­ nosa lasciarli inerti esaurendo l’attività sportiva in un rigido tecnicismo da record. E1 il Sacerdote che deve animare questo tecnicismo con la sua presenza elevando le attività sportive verso una visione più umana, più spirituale. Deve dire no allo sport che fa dell’atleta un numero, una macchina da record. Deve accettare solamente uno sport che serva a creare l'armonia tra anima e corpo e quindi l’armonia nella famiglia e nella società. Il Consulente deve essere presente anche nel set­ tore organizzativo del C.S.I. Non c’è scissione tra settore organizzativo e formativo. Anzi ci deve essere NICOLA PAVONI (Continua in 2. pagina)

PRONTI PER L’ULTIMO ESAME i migliori atleti di ogni regione Una serie veramente eccel­ lente di risultati di pregio ha caratterizzato le quattro semifinali del Campionato di atletica svoltesi a Tonno, Vicenza, Arezzo e Salerno il 22 settembre. . Il quadro dei risultati che pubblichiamo in altra parte del giornale è di per sé suf­ ficiente a dare una chiara sensazione dei progresso cui è stato oggetto anche in questa stagione l'atletica del Centro Sportivo Italiano. Ci limitiamo pertanto qui a dada­ re una rapida scorsa ai ri­ sultati di maggiore spicco conseguiti dai nostri atleti *i nelle varie specialità. Tre atleti, Cardinale di Genova, De Vena di Firen­ ze e Jasson di Viterbo, han­ no segnato 11”1 sui 100 e ben sette hanno corso la di­ stanza in un tempo pari o inferiore a 11’’3. Sui 200 il migliore è stato Cecchele di Treviso con 23"1, seguito dal milanese Anseimi (23”2) e '-WS dal teramano Mancia (23"3). Adofaci di Genova ha cor­ so i 400 in 51” netti, stabi­ lendo il nuovo record dei Ezio Vuotto della « Ginnastica Irpina » di Avellino, campione nazionale di corsa campestre Campionati Nazionali del 1957, vince i m. 1500 della semifinale di Salerno con un promettente 4 14 5 ■

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IL CONTRIBUTO DEL C.S.I

naie di spicco in questa spe- itine di migliaia di atleti tialità. con ti suo Campionato su Ancora un record nel lan- pista, da cui balzano puntio del peso con ti biellese tualmente alla ribalta atleti Gioda che ha sfiorato i 13 giovanissimi destinati a per­ metti (12 94). Tra i discoboli correre rapidamente la stras’è imposto Prior di Venezia da che porta al successo in con 37,33, mentre ti milane- campo nazionale. se Gargani ha lanciato a La finale nazionale, cui ac37,10. Nel giavellotto ti ve- cedono i migliori dodici eleneziano Cimenti ha raggiun- menti di ciascuna specialità to 48,78 con il trevigiano in base ai risultati conseZulian a 48,21. guiti nelle semifinali, si preL’ultimo primato è stato senta quest’anno partwoiaropera degli staffettisti di To- mente ncca di motivi di mrinn inastino Re- teresse ¡Sdo, ‘ Bonzà) Trenta cheta' nàia tacciare sia e tecnico vedrà che spet? a«„-.4.^, Ite in primissimo piano, nel4x100 hanno reahzzato 43 8« L lotta per ü successo di assicurandosi un tempo h LgUadra> rappresentative potrebbe valere loro ti, Milano e Torino (présen­ lo nazionale. Milano, infine, D -n 12 gare)t Genova (con ha uguagliato con Colangegare) e l’inserimento del­ lo, Terenzio, Figini e Ponti je rappresentative particoil già suo limite nazionale larmente agguerrite questo della 4x100 (3’ 29”9). anno di Treviso e Venezia Cinque primati nazionali (con 11 gare). meritabattuti e due uguagliati coe Il S. Padre ha fatto pervenire al Consulente stituiscono un bilancio as^o- graziamento i quattro CoEcclesiastico Centrale del lutamente attivo per unal ¡tati organizzatoti di ToriCSI il seguente telegram­ manifestazione di propagan- no> Vicenza, Arezzo e Sama che siamo lieti di pub­ da, come quella del CSI, lerno, autori d’un lavoro veblicare in quanto costitui­ che ogni anno tiene in atti- ramente esemplare. S. G. sce altissimo viatico per l'vità per oltre sette mesi de­ lavori del 1. fnti^ r egn° an®—l!Ii,—nD’B^Bl™;1I™IOTU’™l!in—iniI—,Kn—,|l|,—1'r'— “II™l’’’!"Jl— Nazionale Consulenti: Sacerdote NICOLA PAVONI || QUASI UNA SORPRESA ITALIA-SVEZIA CONSULENTE NAZ. C. S. I. | Via Conciliazione, 1 - Roma B Col paterno augurio che ¡g volenterosi consulenti eccle- = siastici CSI riuniti primo convegno nazionale o spiritualmente presenti opportuno incontro sappiano rendere sempre più feconda di bene loro attività tra i giovani Sua Santità invoca per essi 1 ne­ cessari aiuti divini mentre L’ultima avventura della nostra Nazionale atletica ha conforta persone lavoro propo­ siti con particolare apostolica dimostrato quanta fiducia si debba dare ai giovani benedizione. - DELL’ ACQUA, per toccare il livello delle più forti squadre continentali Sostituto.

C.S.I., ed altri cinque atleti, empre ’ii ¿00 >no sotto i 53”. Il miglior otto­ centista è stato il milanese Giacomessi con 2’ netti e tut­ ti gli altri undici ammessi alla finale nazionale hanno corso in tempi veramente degni di nota. Sui 1500, ol­ tre a Rattini di Trento che ha corso in 4’12”, s’è messo in luce il giovane avelline-

PER L’UNIFICAZIONE BOCCIOFILA

ESPRESSA NEI CAMPIONATI DI TORINO la forza costruttiva del nostro movimento

TELEGRAMMA DEL S. PADRE

V. Presidente del C.S.IA delle due centurie partecipan- suoi scopi educativi, specialL’incontro di Tonno eè statoidel mente guardando il settore gio­ Lprof. Notorio, del Direttore ti alla fase nazionale nella citaffrontato dai nostri organiz ­ Rag Dattilo. Torino, che può tà della Mole Antonelliana, che vanile che pratica con entu­ ed zati con vero impegno il centro dell’at-l attesta Un vasto lavoro Sen- siasmo questo sport di compe­ entusiasmo ancor più da par­ considerarsi tizione affidatogli dall’U.B.I. Tecnico Nazionale del C.S.I. za improvvisazione, perche il te dei giovani che hannouu^^-,tività vo­ boccistica italiana, ove C.S.I., nel suo decennio di ai­ I neo Campioni per il 1957, luto uniformarsi all’innovazio ­ roni esistono più di 2000 campi diltività, ha sempre curato e guar- hanno ben meritato tanto il pre­ ne, introdotta quest’anno, ’ ' yióvO, una massa di tesserati ¡dato con particolare riguardo mio ricevuto dalle mani delle il regolamento internazionale.!led gioco appassionati bocciofili,. doye\ ai 9iovani _e menta dunque^ il Autorità presenti a Torino, Rimarrà certamente un caro ^^y/e^idgnzà’deU’U.B.l.\ riconoscimento attuale e futu- quanto il riconoscimento dei progressi ottenuti durante lo ricordo della «svolta» decisi. ‘ se potrà J Bocciofila italiana.iro. lieto contribuire va che la C.T.N. ha voluto (Unione Bocciofila 1957, che segnerà una se Vuotto. attuale campione r,r1„rontO nlln PER ili CTOì 171 t(11 m°d° r UUO CffCttlVO anno imprimere ■ per l------’attività_ .futura)'aderente ---- alla F.I.B. ed /’ unificazione degli enti che rag­ tappa di sviluppo di questo sa­ nazionale CSI di corsa cam­ e per ia i necessaria prepara-¡dove, infine, si sono svolti io Lappano i bocciofili italiani. no esercizio sportivo fra i gio­ pestre. Il nazionale «junior» rione tecnica dei nostri atleti! hanno• scorso i Campionati ¡4^0^ e n gioco delle bocce, vani, per la futura attività e Chillè di Messina non ha ggj- considerato quale eserci- unione bocciofila italiana. giovani, che < .potrà non poco I Mondiali di Bocce con il Re- ,-Oao ___ -■ influire al raggiungimento del- gOtaTOento Intemazionale, adot- zio dtletico-ricreativo, fin dal- La C.T.N. intende porgere avuto difficoltà a segnare, i l’unificazione dell’attività boc- Lato anche ¿ai nostri atleti gio- la antica Grecia in poi, è stato un doveroso ringraziamento pur non impegnato, il mi­ cistica nazionale, che attuai- yani ritenuto, peraltro, come eser- oltre che alle Autorità inter­ glior tempo sui 5000 in mente pratica lo sport di com-| . m.snirin mie- cizio completo,, sia per lo venute: rappresentante d e l 16’03”, ponendo una sena petizione in senso moderno. CONI Provinciale, del Presi­ ipoteca sul titolo. dente dell’U'.B.I., dell’ispetto­ Al termine delle gare ab- mente nusctta, m un ambien-I che impPme alla colon_ re Regionale C.S.I., della Pre­ I 110 ad ostacoli hanno vebiamo visto, per questo, gioirei '^'fa^evoyeT’ed'a^elèri'ogni ’Ina vertebrale ce per la scioltez- sidenza Centrale, dei compo­ duto crollare il record nai due presidenti delle C.T.N.I a.. intesa a noria re Boano, per le bocce e Bollet- P p ¿ dirigenziaii^bocciofililfa c\e. procura altresì a tutte nenti Provinciali C.T. Bocce, zionale dei Campionati ad nonché ai dirigenti ed atleti opera dei lucchese Berteli ta, per l'atletica. niionali, quella vantaggiosa le ^colazioni del corpo. L’uno, per i brillanti mul- uni.^ica2iane> richiesta anche E triste pensare oggi, che presenti, sia per la collabora­ che ha corso in 15”1 (e Fo­ data come per la parte­ scolo di Treviso 15”4). tati ottenuti dai giovani che dagli atleti che praticano que- allo sviluppo di questo sport zione encomiabile, alle hanno saputo vincere con stile, Sf0 sport di competizione, con spiccato contenuto atleti- cipazione, Ottimo livello anche nei gare disputate, con ordine per ­ contenuti nelle scrupolose nor­ E’ questo del resto un im-jco dovuto appunto al suo ag­ concorsi. Bruzzone di Geno­ fetto sì da meritare ogni elo ­ me del Regolamento Tecnico! pegno"prcso dat c.S.I. nei con- giornamento tecnico ed alla va e Orrù di Cagliari hanno Boccistico Internazionale, alla ^ront¿ dellU.B.I., dimostrato moderna regolamentazione, non gio. Siamo sulla buona strada superato 1,75 in alto, ugua­ dobbiamo, ciascuno, impe­ presenza del Dr. Luigi Sam- ne|ja rassegna annuale dai no- corrispondano altrettanto pro­ egnarci a proseguire nel cam­ gliando il record CSI, che buelli, Presidente dellU.BJ., str¿ tesserati che ha richiama- spettive di alcuni dirigenti, e l’altro, per i primati atte- t0 a Torino una moltitudine qualificati nazionali delle boc­ mino intrapreso, che ci con­ sembra quest’anno decisatici conquistati nelle prove dipi appassionati e tecnici am- ce, i quali operano in settori durrà ai migliori risultati ne­ mente destinato a cadere anni successivi, incremen­ Altro record è stato abbat­ Torino. (miratoti della preparazione e diversi e non intendono pur- gli tando questa attività bocciofila deiItroppo Migliore sede per i.questoIdeila ,formazione agonistica . _ . uniformarsi al regola- nazionale, acquisendo partico­ tuto nel salto in lungo ad nostre mento internazionale. Il C.S.I. incontro non poteva essere! esserei rappresentanti delle C.ò.I. lari doti che ci condurranno opera di Rolle di Torino e scelta fuori di Torino, spe-l Unioni Sportive, convenuti da è tuttavia fiducioso del suo agli alti valori associativi e di Jasson di Viterbo, rispet­ cialmente per i bocciofili, che ogni regione della Penisola, (programma e lo ha saputo ap- formativi insiti nel C.S.I. tivamente con 6,85 e 6,89, i hanno gradito e meritato gli! Autentica forza rappresentata! plicare tempestivamente, perBENEDETTO FABBRIS brillante premessa ad una fl•elogi del presidente dell’U.B I..!da elementi selezionati, quella! che lo ritiene rispondente ai 1

MERITANO RISPETTO I GIOVANI ALLA RIBALTA DEL CICLISMO

ERCOLEBALDINISEMPREPIU’ESPERTO sicuro alfiere della nuova generazione Alfredo Sabbodin, Germano Barale, Guido Boni e Emilio Bottecchia completano il quadro della primavera ciclistico nazionale Ho letto a commento del­ la giornata ciclistica di do­ menica scorsa sul meravi­ glioso circuito di Castelfusano e del Lido di Roma carico di sole e di luci un titolo del collega Ennio Mantella che a mio mo’ di vedere ha centrato in pieno il bersaglio: < d’accordo su Baldini, ma gli altri che fanno? ». E quindi a mo’ di sottotitolo: «Invito ai gio­ vani perchè si rechino a gareggiare all’estero ». C’è qui, in queste due battute l’intero nocciolo del­ la questione del ciclismo italiano, un ciclismo in fa­ se di rinnovamento che ha forse già trovato il suo al­ fiere ma che manca di qua­ dri agonistici tali da poter rintuzzare la formidabile coalizione avversaria che da varie stagioni ormai va pre­ mendo, spadroneggiando an­ che in Italia. Il successo nel difficile circuito del Lido di Roma, successo polemico prima ancora che tecnico stabili­ sce le distanze e dà una graduatoria dei valori no­ strani, non come corsa a sè stante, bensi per aver concluso il ciclo di un cam­ pionato che in Italia ci si ostina a mantenere sulla

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SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

base delle cinque prove a differenza di tutti gli altri paesi che invece preferisco­ no, non foss’altro che per sgomberare il calendario e dare alle loro competizioni un aspetto internazionale, la prova unica. Con un sol colpo Baldini ha demolito le ultime resi­ stenze: le prevenzioni dei tecnici, l’intero schieramen­ to italiano, i dubbi sulla sua capacità di correre, in quanto non ve ne potevano essere altri per quanto ri­ guarda la classe- Non si ar­ riva per caso al primato dell’ora e non si arriva nep­ pure per caso al titolo olim­ pionico dopo aver conqui­ stato campionati mondiali. In fondo Baldini è stato anche l’uomo più regolare della stagione, come lo ri­ specchia la graduatoria per la maglia tricolóre alla qua­ le il simpatico forlivese è giunto attraverso una serie di prove positive e di piaz­ zamenti indubbi. Quarto nel giro della Campania, quar­ to nel giro della Toscana, Baldini ha centrato in pie­ no il bersaglio dopo una corsa brillantissima che re­ ca la sua sigla, sulle stra­ de di casa, nel giro di Ro­ magna. Un solo < a vuoto »,

un solo buco nell’intera sta­ gione nazionale: quello del circuito dell’Appennino che Baldini ha affrontato in giornata nera e che non gli ha consentito di racimolare nulla di buono per la clas­ sifica del campionato. Ed è stato tuttavia tale, « fuori centro > a far rinverdire le speranze di più d’uno. In particolare di Sabbadin e di Albani. A questo punto si potrà obiettare che Baldini aven­ do rinunciato di proposito alla gran parte delle corse a tappe ha potuto rispar­ miare il fisico dal logora­ mento severo delle prove a lungo metraggio. Ma va su­ bito ricordato che Baldini non ha avuto praticamente dal Giro d’Italia in qua un momento di respiro, preoc­ cupato com’era, forse un po’ troppo e quasi a rischio di mettere a repentaglio il suo stesso nome, di bruciare le tappe e, per dirla con un termine chiaro, di far quat­ trini. Se così non fosse stato Baldini non avrebbe af­ frontato a Ginevra Anquetil in condizioni fisiche medio­ cri per lo sforzo compiuto appena 48 ore prima con­ tro Messina a Milano. E’

stato un po’ questo il trillo d’allarme, un trillo che deve aver avuto la potenza sibi­ lante di una sirena, che ha messo sull’avviso il nostro campione suggerendogli prudenza e moderazione Eccolo infatti a Parigi più riposato per il Gran Pre­ mio delle Nazioni, anche se contro Anquetil almeno quest’ anno non solo per Baldini, ma per qualsiasi altro passista di valore mon­ diale non c’è nulla, pro­ prio nulla da fare. Ma v’è di più. Baldini ha preso lo slancio per do­ minare sul circuito del Li­ do di Roma proprio dalle dure onorevolissime scon­ fitte subite dall’« enfant prodige » francese vincitore dell’ultimo Tour. Era con­ vinto di se stesso quando ha iniziato la gara a spron battuto, sicuro di reggere sino in fondo. Mai veduto un Baldini tanto possente, continuativo, regolare ed agile sulla bicicletta: sui lungomare battuti dal vento come sulla lieve impennata che dall’uscita di Castelfusano porta alla Pineta di Malafede. Un solo atleta, dopo gli inutili tentativi di Albani, di Astrua, di Fornara e di Nencini è riuscito

praticamente a sostenere il confronto se pur a debita distanza: Alfredo Sabbadin, un giovane esordiente in campo professionistico an­ che lui, come Barale, come Cestari che sono apparsi in primo piano in più d'una occasione. Albani praticamente sa­ peva già come sarebbero fi­ nite le faccende e non ha potuto portare a termine la corsa perchè letteralmente stroncato dalla sua stessa generosità, dallo sforzo. Forse il simpatico capitano della « Legnano » prevedeva il risultato se sabato po­ meriggio si è recato nella stanza dello stesso albergo dove alloggiavano insieme quelli della Legnano, per offrire una maglia trico­ lore delle sue, a Baldini. Gesto cortese toccante che dimostra una volta di più la bontà d’animo e la si­ gnorilità sportiva di un ma­ gnifico campione quale è stato e quale lo è ancora, Giorgio Albani. L’avversario più diretto di Baldini, Alfredo Sabbadin ha condotto una prova intelligente, lasciando svuo­ tare gli altri prima di pas­ sare all’attacco. O forse è il caso di dire che Sabba-

din senza attaccare si è trovato al secondo posto meccanicamente quasi per la sua regolare corsa man mano che gli altri invece cedevano di giro in giro. Ha appena 21 anni il vin­ citore del Giro della Tosca­ na e della impervia tappa di Campo dei Fiori nell'ul­ timo Giro d’Italia. Appena 21 anni ma tante possibilità, come Barale, come Cestari, come Emilio Bottecchia e molti altri giovani solo che si abituino veramente al ritmo indiavolato delle cor­ se franco-belghe. La lezione dei campionati del mondo servirà senza dubbio e va ricordato in questa occasio­ ne l’episodio di cui è stato protagonista il nostro Sab­ badin a Waregen. Il gio­ vane beniamino di Bartali fu quel giorno il più bril­ lante degli azzurri. Il successo della S. Pel­ legrino è ribadito dal quar­ to posto di Germano Barale, mentre altri giovani che in questa settimana sono im­ pegnati nella severa finale nazionale a tappe di quella stupenda leva che è la ini­ ziativa delle « 100 S. Pelle­ grino > si accingono a ve­ nire alla ribalta sotto roc­ chio vigile di Gino Bartali.

Detto dei giovani occorre far tanto di cappello alla classe, alla volontà ed alla tenacia di Gastone Nencini. Bisogna preoccuparsi, ri­ peto, di curare i giovani non dimenticando comun­ que gli atleti della genera­ zione di mezzo. Perchè ciò avvenga occorre rivedere la formula del campionato. Ed è questo compito della Com­ missione professionisti che farà bene, comunque vada­ no le cose, a ridurre il chi­ lometraggio delle prove a cronometro. Non è possibile andare oltre i 90 chilometri: distanza già di per sè se­ vera se percorsa individual­ mente. Il calendario italiano va aiutato e sostenuto anhe in campo internazionale, poiché così facendo si.darà modo ai nostri ragazzi, ca­ richi di volontà, di gareg­ giare coi grandi assi e di far le ossa anche battendo il naso. Baldini deve la rapida sua ascesa proprio all’esperien­ za acquisita nelle severe prove internazionali, e per­ chè no, anche al setaccio di sgradite sconfitte. NATALE BEKTOCCO

La “birra,, di Trieste ha «telo Patta

Poco è mancato che a Trieste si verificasse un avveni | mento che avrebbe provocato scalpore scena atletica । internazionale. La Svezia ha infatti rbeh ato . u sconfitta nella sua formazione migliore da una squadra = azzurra che. almeno all'apparenza, era quanto di piu rab- p berciato si potesse immaginare. = Conti alla mano, infatti, è stato dimostrato che. se solo i giudici di gara triestini fossero stati meno severi nei ■ riguardi della staffetta 4x100, da molti veduta vincitrice = su quella ospite, il punteggio avrebbe subito un forte scos­ sone a nostro favore e lo scarto a favore ^gh svedesi g rebbe stato ridotto di tanto quanto in nulla avvenute m = altra gara ci avrebbe permesso di cogliere una strepitosa J vittoria. ■ E’ chiaro come il discorso sia basato tutto su una teo- gg ria di supposizioni, di interrogativi, di dubbi e che lascia il tempo che trova, visto che la vittoria, comunque, e an­ data agli scandinavi, anche se con uno scarto che poco- = avrebbero azzardato a pronosticare a nostro favore alla vigilia Quello che ci interessa è piuttosto un altro aspetto B della questione: vale a dire, ti fenomeno d'una squadra = che partita per difendersi soltanto, s’era vista pressoché | perduta allorché dovette ricorrere a tanti nomi nuovi e H a tante riserve ed invece ha finito per andare vicinissima alla vittoria, anche se solo in virtù d’una lunga sene g di « se ». g Che i giovani fossero stati negli ultimi eventi inter- = nazionali gli unici a dare qualche soddisfazione alla nostra S atletica era un fatto. Che ancora i giovani fossero gli unici B a poterci far sperare in una pronta ripresa d’una Nazio- = naie che accusava troppe battute a vuoto era inequivoca­ bile. Che però i giovani potessero dare una prova tanto a sollécita ed efficace della carica di entusiasmo e di vigore con cui hanno ti potere di vivificare la squadra azzurra era ■ forse insospettabile. ■ Indubbiamente c’è voluto del coraggio per ringioig a questo punto la squadra ed imbottirla di riserve. E lo­ de quindi a chi l’ha messa su, anche se dobbiamo dare at- g to all’« asiatica • ed alla scarsa forma di qualcuno di aver g messo fuori causa quegli elementi che hanno permesso ■ l'atto di coraggio. Tutto o quasi è andato per ti verso giusto e di ciò va dato merito non alla fortuna che ci ha assistito siti^cam­ po (?), ma all’ardore con cui s’è combattuto, pari certo a quello che caratterizzò l’ormai famoso incontro fiorentino con la Francia dello scorso anno. Ed eccoli i « pivelli » che hanno formato l’ossatura della squadra di Trieste: Berruti, consacrato ormai atleta di classe europea e decisamente avviato a mete che non è dato prevedere; Mazza e Zamboni, coppia inseparabile di ostacolisti, destinata a procedere di pari passo fino a toc­ care limiti che saranno domani ti record nazionale e qual­ cosa in meglio; Morale, esploso improvvisamente a limiti di portata continentale e deciso a percorrere la strada che lo porterà ad essere l’anno venturo un protagonista agli « Europei - di Stoccolma: Gatti, triplista dai mezzi ecce­ zionali, avviatissimo a superare ti primato italiano. E poi ancora gli altri che. seppure giovani, tuttavia sono già considerati « anziani » della squadra: in pruno piano Baraldi a vette d’eccezione alle spalle d'uno dei più grandi campioni del mezzofondo mondiale, ti Waern che aspira al primato assoluto E che dire di Bravi, di Colatore, di Mecone. di Consolini (sempre lui!) di Rado che sta per raggiungere ti muro dei 50 metri limite oltre il quale si entra nel novero dei di­ scoboli di interesse mondiale, dei fratelli Lievore che con Bonajuto costituiranno nel 19a8 un trio di giavellottisti che parecchi ci invidieranno?.. Senza tema di creare grosse illusioni, possiamo ben di­ re di esserci elevati decisamente, adesso, a livello delle più forti squadre del continente: basta un nulla, o quasi, per poter entrare in lizza con complessi che fino a poco tempo fa guardavamo ancora col massimo rispetto. Solo, bisogna darci dentro tanta birra, birra di marca triestina, tanto per intenderci. Altrimenti, anche con un’atletica co­ sì. un’atletica che. quasi quasi, rischia di... vincere con una nazionale svedese, si finisce per fare figure del genere di Bruxelles, dove, non si dimentichi nell euforia, ti ri­ fu ben altro- quello di perdere dal Belgio! ■ schio L’incontro di Trieste è stato molto importante e segne­ rà certo una tappa decisiva nella storia della nostra atle­ tica. Grazie all’« asiatica » che ha eliminato certi elementi si dovrebbe aver finalmente con preso qual’è la strada da sguire per ripetere spesso (e in meglio) gli episodi dello stampo di quello di Trieste. SERGIO GATTI

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