ricordiamoli senza retorica ~ n questi giorni tutti abbiamo sofferto. Sgomenti, - Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Chiaffredo Rora, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Da niela Samuele non sono più. L’immane rogo dell’aereo; ' caduto sabato 29 sull’aeroporto di Brema, ha divorato in sieme sette giovanissime vite e sette tra i migliori atleti -, del nuoto italiano. Con loro sono tragicamente periti anche l’allenatore federale Paolo Costoli e il telecronista Nico Sapio. Ho letto vari commenti sulla grave sciagura che ha profondamente scosso tutti, ma non ne ho trovato uno che, secondo me, mettesse in luce la giusta interpretazione del fatto. Intendiamoci, non volevo una « predica cristiana », mi sarei invece accontentato di una più giusta e umana considerazione di ciò che è capitato a Brema. In tutti i giornali che ho letto il leit-motiv era il seguente: « grave sciagura per lo sport », « un lutto 1 fatale I per lo sport », « perdita incolmabile per lo sport azzur ro », ecc... e via di questo tono. Solo così e basta. • Non sono riuscito a trovare un giornale in cui leg gere un discorsino presso a poco così: « Sono morti sette giovani sportivi. E’ una grave perdita per la nostra « vita » di uomini, per le nostre famiglie, per la nostra società. La di un giovane rattrista sempre, perché in lui non _______________________
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