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S TADIUM basta con le polemiche: pensiamo seriamente allo sport
r\ opo qualche giorno I f dalla sconfìtta del Club Italia e il rientro de gli azzurri, le acque di questo popolo di navigato ri e di tifosi si sono al quanto calmate. Timonie ri nella perigliosa procella della sconfitta sono stati numerosi giornalisti che (dobbiamo dire la verità) stanno tirando i remi in barca e scrivono sulle co lonne quotidiane (rosa, verdine e bianche) più pa catamente nei riguardi del nostro Club e sempre più acerbamente verso una certa mancanza di... buon gioco da parte degli or ganizzatori inglesi. Tutto il mondo é paese: i sud-americani vogliono la testa di allenatori e di rigenti sportivi (nonché di arbitri « made in England »), in Francia « L’Equipe» esce con un ti tolo abbastanza esplicati vo « Guerin (selezionatore e allenatore della squadra francese, n.d.r.) non può sfuggire al processo: ma la F.F.F. (Federazione cal cistica francese n.d.r.) e i pubblici poteri hanno, an che loro, le proprie re sponsabilità ». E pubblica una atroce vignetta con tre impiccati, Feola, Fab bri e Villalonga mentre Guerin si avvia alla quar ta forca. I giornalisti hanno fat to dunque la loro parte, ma adesso devono conti nuare: sla ad esaminare 11 caso sotto il microscopio delle responsabilità, sia soprattutto nel cercare di individuare i motivi ben più gravi e profondi di una situazione in cui lo insuccesso azzurro è un aspetto forse marginale, ma significativo. Lo sport in Italia si sve glia quando è in gioco l’Italia: durante le Olim piadi, nelle coppe intema zionali, al Campionati del mondo, così come si sve glia lo sport a Milano o a Catania quando gioca la squadra in casa o in tra sferta. E' evidente che questo non è sport, ma è soltanto tifo. Anche 1 parlamentari si svegliano nei riguardi dello sport soltanto quqndq^M^MÌtos il Campiona o-^azlónale o Internazio^ re. nMk ten . i respònsaSM •• pochi soi della [l'puWKfflEWtÀZIOMLE