Stadium n. 22/1956

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TRE!

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Sotto la guida della sana ragione naturale, e molto più della coscienza cristia­ na, ognuno può giungere alla norma certa che l’allena­ mento e la padronanza del corpo esercitata dall’anima, la gioia per la consapevolez­ za della forza che si possiede e per le riuscite imprese sportive, non sono l’elemento nè unico, nè principale dell'agire umano. Sono aiuti ed accessori certamente da sti. marsi; ma non valore di vita indispensabili, nè assolute necessità morali.

Dietro le quinte del Signor X On 5. pagina

CAMPIONATI di Ciclismo e Pallavolo la pub­ blicità: POBLIACI - Roma • Corso Vittorio Eman. n. 287 . Tel. 556.068 Costo

SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

La lealtà è virtù dei forti. Sapere esattamente il limite delle proprie possibilità ed agire di conseguenza non è sempre cosà facile. , Di solito preferiamo i contorcimenti mentali alla sincerità, le posizioni ambigue a quelle chiare. La lealtà è virtù di chi non si vergogna di fare marcia indietro quando ha sbagliato; di tirare avanti quando ha la coscienza di essere nel giusto. Nelle relazioni umane la lealtà rappresenta un pon­ te di collegamento. Se nel fratello noi vediamo uno scemo da raggirare la relazione si spezza e l’amicizia diventa tradimento. La lealtà è necessaria anche con i disonesti. Serve per dare loro il sen^o esatto della loro miseria. Sleale è colui che tenta il colpo basso. E' sinonimo di vigliaccheria. Quando non abbiamo «birra» per camminare sulla nostra strada ci attacchiamo .agli ingredienti. Vigliacco è colui che non sa affrontare la realtà con coscienza e con umiltà. Colili che si vergogna di essere una mozzarella. Vuole ignorare che tutto viene da Dio e anche le mozzarelle sono utili al Regno dei Cieli. Quando guardiamo i nostri fratelli di solito due sentimenti nascono inconsapevolmente nel nostro cuo­ re: un sentimento di invidia se quello è migliore di noi. Uno di superbia se noi siamo migliori di lui. Questi due difetti devono essere evitati se vogliamo che nei nostri rapporti umani sia presente lo spirito di Dio. Un debole diventa con facilità invidioso e quindi sleale. . . 11 forte perde il senso esatto delle proporzioni e trasforma i fratelli in fastidiosi pigmei. Lealtà però non significa dabbenaggine. < Siate prudenti come i serpenti ». Sapere dove mettiamo i nostri passi è cosa molto importante. Non tutti sono capaci di accogliere la verità. Allora è meglio tacere. Ho conosciuto un giornalista. Scriveva in un gior­ nale cattolico espressione di una forte organizzazione. Un giorno ho letto un suo articolo in un altro giornale non cattolico dove denigrava con una polemica cre­ tina, l’Organizzazione che gli passava la parcella. Por­ ca miseria, quello è un giornalista cafone e merita di essere trattato perlomeno come lui tratta le idee e la povera prosa: a pedate. Eppure sembra impossibile che nel mondo sportivo ci siano certi camaleonti. Lo sport è scuola di sincerità, di fortezza. Questi ladroni stanno depravandolo. Lo sport è uà centro di educazione, questi scribac­ chini ne stanno facendo una cloaca per dare sfogo alle loro vigliaccherie e alle loro penne assetate di danaro, non di verità e di educazione. Amici miei, un igiornalisla che vende la sua penna per sete di danaro non sarà mai un educatore. Eppure quello è un uomo che quando parla si appella sempre alla lealtà. Proprio come certi cristiani che per dare una spiegazione ascetica alla loro vigliaccheria si ap­ pellano spesso alla volontà di Dio. «Nel grande mondo dello sport troverai questo ed altro!». Mi diceva un giorno un vecchio spor­ tivo, nauseato da certi metodi e da certi dirigenti. E’ proprio vero. Quando una manifestazione sportiva co­ me il Giro d'Italia diventa solo un fatto commerciale assistiamo a cose che fanno fremere tecnici e moralisti. Ma non c’è niente da fare. E non sono sufficienti le rampogne agrodolci di un Bartali televisivo e neppure le promesse di grandi ri­ forme sportive. C’è bisogno di gente sana, di uomini nuovi che riescano a dare uno spirito a questo povero sport diventato un magazzino «standard » dove il com­ mercio ha preso il sopravvento sulla dignità della per­ sona umana. Ma almeno incominciamo noi! NICOLA PAVONI

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Anno XI - H. 22 - Roma 7 giugno 1955

RINNOVATA UNA GRADITA TRADIZIONE

Solenne inaugurazione a Genova-Pegli

Mistica sosta dei1 ‘ girini nel Santuario di Mantener

L’Em.mo Cardinal Siri ha presenziato la cerimonia per l’inaugurazione dello Sta­ dio Pio XIi alla quale sono intervenuti il Sottosegretario di Stato on. Russo, il Pre­ fetto, il Sindaco e numerose altre Autorità Ecclesiastiche, Civili e Sportive della « Superba ». Nella foto: sul palco delle Autorità il Comm. Costa. Presidente Onorario del CSI mentre pronuncia un fervido saluto ai partecipanti alla solenne cerimonia

ed in particolar modo i cor­ Rossi ma in particolare Go­ dei dilettanti, nell’ormai lon­ dio e Fallarmi, due prodotti tano 1948. Presenti i belgi con ridori. Malgrado la manifestazione del Comitato novarese della Brankart, che fa parte della sia stata impostata nel giro nostra Organizzazione, allie­ organizzazione belga dello di poche ore tutto è riuscito vi di Pasqualino Fornara. Né « Sport Apostolato », Sorzea dovere, senza alcun contrat­ è mancato quest’ultimo, grato los e Van Dormeal, come gli tempo, senza diserzioni, ché alla Vergine alla quale ha vo­ olandesi Nolten Van De Bre­ gli atleti sentivano in parti­ luto accendere con semplice kel, Stolker, e Bergams che colar modo il desiderio di ele­ gesto devoto un cero, come hanno invece reso visita al vare un pensiero a Dio, e im­ han fatto del resto tanti altri. Santuario nel pomeriggio. plorare dalla Mamma Cele­ E come ha fatto il signor DeCompleta anche la Legnano filippis padre... per il suo Ni ­ ste La protezione da tanto con Albani, Fabbri, Zuccopericolo, nella vita rischiosa no. Con Fornara c’erano altri nelli, Grassi, Ranucci, Masoce turbinosa di tutti i giorni. dèlTArbos, Assirelli, Pezzi, co e Bartolozzi, con i loro di­ Giudici, Bertoglio e FerlenIl Segretario Generale del ghi. Al. completo, guidata dal rigenti. E completissima na­ Centro sportivo Italiano Lo­ Dott. Marchi, Presidente del turalmente la Torpado come renzo Borghi ed il Capo del- Gruppo Sportivo, e da Gae­ la Ignis di Varese. Quest’ull’Ufficio Stampa e propagan­ tano Belloni, Direttore Spor­ tima con a capo tutti i diri­ da Natale Bertocco hanno tivo della squadra, erano i genti della grande industria fatto gli onori di casa, ado­ leoncelli della Leo Chlorodont varesina di apparecchi dome­ perandosi, coadiuvati del re­ con Minardi e Nencini in pri­ siici guidati dal direttore sto dalla stessa direzione del­ ma fila e con Benedetti, Pin- commerciale rag. Ferra rio la Gazzetta dello Sport ed in tarelli, Uliana, Tognaccini e con Filippi, De Santi Chiarparticolare da Vincenzo Tor- Walter Serena, che fu il pri­ riano capo dell'ufficio orga­ mo campione italiano del CSI, (continua in 2. pagina) nizzatore della stessa, per fa­ cilitare il breve trasporto dei corridori, dei dirigenti e del­ la stampa. Numerosissima anche la partecipazione della Carovana Pubblicitaria che ha invaso la graziosa Piazza antistante il Santuario, da do­ ve si apre la visione stupen­ da della città e della costa tirrena sino alla riviera dei fiori, dando all’ambiente un aspetto assolutamente inedito. Talune squadre sono giunte al completo a Montenero sul­ le stesse vetture delle rispet­ tive « case ». In particolare Il Centro Sportivo Italiano prosegue la serie di gli stranieri; la squadra spa­ realizzazioni idonee ad assolvere una funzione edu­ gnola che per prima ha rispo ­ si fanno avanti, cosi come cativa a vantaggio della gioventù sportiva che milita sto all ’ invito, con Poblet, cat ­ avanza Stolker protagonista nelle sue file. di una meravigliosa persona­ tolicissimo che ha tradotto ai All’ordine del giorno, con una citazione di onore, lissima impresa nella Lucca- compagni le parole toccanti il Comitato Provinciale di Genova che ha fatto sor­ rivolte ai presenti dal Prio­ Bologna. gere il grandioso complesso dello stadio dedicato a Le due inutili tappe di re di Montenero, Botella, BaPio XII. nell’incantevole località Villa Rostand di montagne che intaccano la hamontes, Ruiz, Galdeano e Pegli. posizione di Fantini, lascian­ Serra; la pattuglia dei «trico­ E’ stato possibile concretizzare quello che fino do solo a Poblet la possibilità lori » di Francia in tuta az­ a pochi anni addietro poteva sembrare un sogno trop­ di aumentare i suoi /milioni zurra con Dotto, Lauredi, Re­ dolii, Rejny, Coste, Bober e po bello e perciò irraggiungibile, grazie sopratutto di premi a Rapallo ed a Son­ Vitetta e anche la squadra in­ drio. al positivo intervento dell'Em.mo Cardinal Siri, Ar­ ternazionale Faema Guerra civescovo di Genova e Presidente della Commissione guidata da Clerici e da Gaul Episcopale per l’Alta Direzione dell’Azione Cattolica Il resto è storia recente. Il e comprendente anche Schaer Che. a suo tempo, avocando a Sè l’ardito progetto Giro ha vissuto diciotto gior­ e Hollestein che, pur prote­ di alcuni appassionati dirigenti del C.S.I. della Su­ ni in attesa delle .< vere » stanti, sono rimasti edificati perba. ha dato incarico dell’esecuzione a Mons. Ci­ montagne. Vuole la tradizio­ alla bella cerimonia a ricorne e la regola della quale do dei Caduti per il ciclismo. cali dell’Auxsilium. squadra Magni è sempre stato l’unica Completa anche la Il 22 maggio ha avuto luogo l’inaugurazione alla con Caidella Carpano Coppi eccezione, che i Giri d’Italia presenza del Cardinal Siri, di S. E. l’On. Russo in nero, Gaggero, Nascimbene, siano sempre stati vinti in rappresentanza del Governo, di S. E. il Prefetto di Scudellaro Negro e Guerrini, montagna: da arrampicatori Genova, del Sindaco Dr. Pertusio e del Comm. Maidunque. E di arrampicatori la guidata dal Signor Fiorelli rano in rappresentanza del CONI. classifica a Sondrio ne pre­ Direttore Sportivo e dal Ca­ L'impianto può a giusto titolo annoverarsi tra senta almeno otto nei primi po dell'ufficio Stampa e pro­ i più moderni d’Europa, realizzato com’è noto con i della « Carpano » dieci: Fornara, Bahamontes, paganda migliori ritrovati della tecnica. Bastano alcuni dati Moser. Defilippis. Astrua, Dott. Vincenzo Giacotto. e la citazione di pochi particolari per far comprendere Brankart. Wagtmans e Burat­ Pierino Bertolazzo diretto­ la grandiosità dell'opera compiuta con slancio ammi­ ti. A questi amici vi prego re sportivo della Frejus, e col­ di aggiungere un certo Char- laboratore tecnico del Comi­ revole per rendere omaggio a Pio XII in occasione ly Gaul. Dopo ciò che ha fat­ tato Provinciale del CSI di del Suo 80° genetliaco. to a Campobasso ed a San Torino, ha voluto anche lui (continua in 2. pagina) Luca non mi pare sia il caso condurre personalmente a di escluderlo. Montenero i suoi ragazzi. Co­ letto, Rossello, Gervasoni, De NATALE BERTOCCO

La simpatica tradizione, mistica gradita tradizione si è rinnovata anche quest’an­ no. Il « giro » meno chiasso­ so degli altri giorni, vestito in borghese per la breve pa­ rentesi livornese del giorno di riposo, ha pregato ai piedi della Madonna di Montenero, nel raccolto intimo Santuario livornese. La scelta è stata felice, ma più felice ancora la rispondenza al cordiale af­ fettuoso invito della Presi­ denza Centrale del CSI. Lq cerimonia si è avuta mercole­ dì 30 maggio nella mattinata, e ad essa hanno partecipato lo stato maggiore del Giro, la stampa e, in grandissimo numero, dirigenti, tecnici, la Giuria con tutti gli ufficiali di Gara, la squadra della Po­ lizia Stradale al seguito del giro con tutti i suoi compo­ nenti e gli Ufficiali addetti,

ANCORA (INA VOLTA LE DOLOMITI per segnare il destino del Giro d’Italia Giusti) ai piedi delle Alpini fatale a Sandro Fantini, che nella tappetta che avrebbe si -- era — difeso —con ---- : i denti sino dovuto essere solo l’ultima in riva al Lario. ed ha por­ Ti avvicinamento alle mon­ tato alla ribalta Cleto Maule. tagne, poco è mancato che Non si può davvero dire che accadesse il finimondo. Mi­ la rappresentanza del Centro guel Poblet ne ha combinato sportivo italiano non si sia una delle sue e questa volta fatta onore nei primi tre in tono maggiore tanto per quarti del percorso del Giro. dimostrare di non essere sol­ Un Giro severo dal percorso tanto un velocista, ma gran­ non direi indovinatissimo e de corridore, anzi, completo. con innovazioni che sono ri­ Lo spagnolo, infatti, ha sa­ sultate particolarmente peputo difendersi anche nella santi per i giovani. severissima scalata da Bolo­ gna a San Luca, nella tap­ pa a cronometro da Livorno Di episodi interessanti non a Lucca e in tante altre occa­ si sono avuti infatti sino ai sioni al punto da essere uno piedi delle Alpi e delle Do­ dei protagonisti più in vista lomiti che la Genova-Salice e meritevoli del Giro oltre Terme, Iq Pescara-Campoche uno dei più simpatici. basso e infine la tappa a cro­ Sicché Cleto Maule, in gior­ nometro individuale da Li­ nata di grazia nella Lecco- vorno a Lucca. I tre episodi Sondrio, si è trovato nella hanno individuato e qualifi­ migliore compagnia in quan­ cato nell’ordine Sandro Fan­ to. oltre che sulla forza di re­ tini, Charly Gaul e Pasqua­ cupero, sulla scatenata azio­ lino Fornara: un giovane dal­ ne e reazione di Poblet. ha le mille speranze e anche dal potuto contare sulla volontà cuore sano e generoso, un di Guido Boni. fuori classe dei ciclismo eu­ ropeo destinato a salire assai La Lecco-Sondrio (tappa di in alto nella graduatoria dei avvicinamento e di introdu­ valori mondiali, più ancora zione alle montagne, come di quanto non abbia già sapu­ pensavano i tècnici), è stata to esprimere a tutt’oggi, e in­ fine un atleta ormai maturo che da anni persegue il gran­ de sogno di vincere il « Giro ».

Splendido enilouo

dei nazionali di pallavolo

(continua in 5. pagina)

150

L.

Un numero L.

LEALTÀ

Palermo ha accolto i Giovani del Centro Sportivo Italiano con quell’entusiasmo e quella spontaneità che era prevedibile. Molto lavoro ha avuto in questi giorni il Comitato provinciale del C.S.I., grazie però alla col­ laborazione degli appassionati Dirigenti, quali il dott. Milia, presidente del C.P., il dott. Muceo. Direttore Tee. Provinciale, il dott. Santamarina Ispettore Regionale della FIPAV, il sem­ pre presente ed infaticabile Picciurro Segretario Provinciale, sono stati superati tutti gli ostacoli di carattere logistico e tecnico. Molto bene. Un plauso veramente meritato agli amici di Palermo per quanto hanno saputo realizzare in mezzo a tante difficoltà create sopratutto dalla mancata consegna dei campi da parte della impresa appaltatrice dei lavori. Nonostante questi inconve­ nienti il Campionato ha avu­ to regolarmente inizio sui Cam­ pi della Villa Filippina, messi gentilmente a disposizione dal­ la Direzione dell’antichissimo Oratorio creato da Padre Serio nel 1757 per raccogliere tutti i ragazzi ed i giovani delle zo­ ne limitrofe. Non possiamo ta­ cere la meraviglia della Villa, ora monumento nazionale, da dove sono usciti i migliori spor­ tivi ed atleti palermitani. Prima di passare al dettaglio dei vari incontri, i quali si so­ no sviluppati attraverso due gi­ roni all’italiana (solo andata), per entrambe le categorie, ci piaLORENZO BORGHI

d’inserz.

Spedizione

Via della Conciliazione, 1, t 555561-550113

(continua* in 2. pagina)

per

Concessionaria esclusiva

Dal discorso di SS. Pio XII ai partecipanti al congresso scienti­ fico nazionale dello sport e della educazione fisica.

Direzione Redazione Amministrazione - Roma

jun**71

Ma ecco che nella tappa a cronometro individuale Fan­ tini comincia a perdere la maglia rosa, pur dimostran­ dosi atleta dalle molte possi­ bilità anche nella difficile, particolarissima prova, per cederla all’atleta viti degno e cioè a Pasquale Fornara, la­ sciando ancora il secondo po­ sto nella Bologna-Rapallo per un tentennamento in una rampa da nulla, a nessuno avrebbe scommesso un soldo contro cento lire alla ipotesi che l'abruzzese sarebbe pre­ cipitato. per una di quelle ta­ li sberle della sfortuna che non perdonano, nella LeccoSondrio. Ora che il Giro è giunto al­ le Dolomiti e che la classi­ fica generale presenta una tale fragilità da andare in frantumi a contatto con i pri­ mi costoni della dura roccia dello Stelvio. mi pare logico passare in rassegna breve­ mente gli episodi già archi­ viati e che hanno dato via vìa un volto ed una fisionomia sufficientemente marcata al Giro. *

Il fiorentino Befani, azzurro della «Giovanile» in una decisa bruciata, ottimamente riuscita nonostante il muro dei modenesi tra i quali si nota l’altro azzurro Cavazzuti. Questa azione fa parte dell’incontro tra l'Alce di Firen­ ze che ha battuto l’Avia Pervia per 2-1 impedendo ai modenesi di conquistare il campionato nazionale 1956

*

Ricordare cioè la veloce rincorsa da Milano ad Ales­ sandria. la. gioia ed il sorriso pieno di Pierino Baffi in ma­ glia rosa e del suo degno com­ pagno di avventura Ferlenghi; la prima stoccata in pie­ no viso ai grandi campioni sul Penice, a Magni ed a Coppi già fuori classifica alla se­ conda tappa, per merito di Astrua, Fornara, Clerici, Mo­ ser e Fantini. Come dimenticare Zucconelli che si ritrovò maglia ro­ sa sia pure per una notte sola

(che poi a Sondrio sarà tolto di gara dall’implacabile cro­ nometro — per essere giun­ to fuori tempo massimo — in una tappa di 98 chilometri) grazie alla prodezza della sua squadra in maglia rosso-ver­ de di' Legnano, più massiccia e poderosa della Nivea-Fuchs che difendeva nella gara a cronometro a squadre il pri­ mato di Pierino Baffi. Nella graduatoria di tappa il pri­ mato era tuttavia spettato ai leoncelli della Chlorodont. Quindi le inutili e vuote tappe di pianura: la SaliceMantova con il razzo finale acceso da Poblet, De Brekel, De Santi, Bober e Botella, su azione del triestino: la mantova-Rimini che lascia aper­ to il grosso conto tra Minardi e Albani (primi nell’ordine), seguiti da Monti, Maule e Dall’Agata, staffette avanza­ te di una pattuglia di impa­ vidi; la carnevalata di San Marino: inutile ed illogica staffetta che mette un po’ a soqquadro la classifica più per colpa della formula che per merito degli atleti; infine prima delle montagne di Abruzzo. mobilitato per l'apo­ teosi di Fantini in maglia ro­ sa. la bella volata di Padovan su Benedetti, Massocco e Bo­ tella e l’invasione pacifica e festósa per la gloria di «San­ dro I re uccio di Fossacesia ». Dopo di che il Giro assume un tono serio. C’è in pro­ gramma H Macerano e Rione­ ro Sannitico, la visita all’alti­ piano delle cinque miglia ed a Roccaraso. Largo agli ar­ rampicatori (Wagtmans, Mon­ ti, Grassi, Lauredi, Defilippis) ma largo sopratutto a Charly Gaul che a Campobasso, squi­ sita per ospitalità tipicamente molisana, presenta il suo bi­ glietto da visita chiedendo la piena e completa riabilitazio­ ne per la brutta figura sul Penice. *

*

Ancora Poblet (con Zucco­ nali. Schaer e Bahamontes a ruota) folgorante di sole a Salerno, quindi il toscanaccio Tognaccini, aretino senza paura nella tappa della ri­ presa dopo la parentesi poli­ tica delle elezioni. E dopo Tognaccini Nascimbene a ri­ cordare a tutto il Giro il sa­ crificio di Coppi ormai da vari giórni a casa, ingessato al torace per giunta per l’ul­ tima disavventura, non meno grave delle altre che lo han­ no tartassato in serie in que­ sti ultimi anni. * * *

Nel giorno di sosta a Li­ vorno, il « Giro » sale a Mon­ tenero per pregare la mira­ colosa madonna. Pasqualino Fornara accende alla Vergine un cero e il giorno dopo a Lucca sarà maglia rosa. Pre­ gheranno anche devoti Mo­ ser, Fallarini. Maule, Fabbri e cioè tutti i giovani del CSI. A Lucca, nella « tappa del­ la verità » la classifica si as­ sesta. Fantini ancora al se­ condo posto ma Maule, De Filippis, Brankart e Nencini

IO STADIO PIO XII

renimi!) doICSHovo

nelle finali di ciclismo a squadre ... e una oi duellami

Una lode agli allievi... Che per Bampi stia succe­ dendo a Bergamo ciò che av­ venne a suo tempo per il suo conterraneo e compagno di co­ lore Moser? Diremmo di si vi­ sti che tutti lo conoscono, che tutti già tifano per il campio­ ne nazionale degli allievi che non ancor diciottenne ha vinto sulle strade bergamasche la sua terza maglia tricolore. Se non avessero vinto i tren­ tini dell’Aurora forse gli spor­ tivi di Canonica ci sarebbero rimasti male, poiché i quattro ragazzi s’erano cattivati la sim­ patia di tutti e la fama che ave­ va preceduto Bampi e Caliari era pari al loro valore. Un va­ lore che è rifulso appieno sin dalle prime pedalate quando ce­ dette Zanei. In tre proseguiro­ no egualmente a pieno ritmo e nel finale venne fuori Bampi con la sua autorità ed anche, non è prematuro il dirlo, la sua classe a guidare i compagni alla più luminosa conferma del risultato di B assono del Grap­ pa. Se guardiamo la classifica vediamo che essa dice da sola quale sia stata la superiorità dei trentini sul resto dei con­ correnti, una superiorità netta, avallata anche da una media di grande rilievo sui 68 chilo­ metri del percorso: 43.713 ora­ ri! In effetti la mattinata fre­ sca e ventilata ha favorito que­ sto exploit, ma che ci si trovi di fronte ad una prestazione di vero rilievo lo dice il distacco C. B. (continua in 2. pagina)

alle

Eccoci

prese

i

con

diiet­

tanti che hanno gareggiato

alla

presenza di una lolla veramente alle

superiore

folla

però

ordinata

attraversati,

centri

in

ha

che

uno svolgimento

rissimo

della prova.

diputava

si

circuito

del

bivio

tre

su

giri

Treviglio-Agnadel.o-

sano-Trevigiio di tre

con­

regola­

Pendinc-Rivoita-Bivio

corrersi

1

tutti

sentito Essa

una

previsioni,

Cas-

32 km da per­

volte

un totale

per

di 96 chilometri. Si tratta di un circuito

mai

quanto

e così si è

indovinato,

dimostrato alla

dei conti, dopo

una

resa

equi­

lotta

libratissima ed emozionante. Tre sono

squadre

spazio di 49”

e ciò dice da

forze in

le

come

sto gli sconfitti

solo

campo fossero

equivalenti.

alquanto

nello

terminate

Per

que­

possono accam­

pare delle attenuanti, poiché un ha

nonnulla

far

potuto

perder

loro l'ambita posta in palio. Co­

1

corridori

al

Prevaile

una caduta

mentano

ri

della

primo giro

di Gusme-

una

poi

e

la­

fo­

ratura dello stesso, mentre 1 ra­

gazzi di Mosconi dicono che pro­

prio il loro bravissimo Marinoni

meritava

non

una

cattiva

gior­

nata come quella incontrata che l'ha che

visto

calare

nei

solitamente era

finale,

il

lui

motorino

della squadra. Emozione? Credia­ mo

di

Rovetta

ni,

11

si.

poiché

il

ragazzo

di

non ha che dlclotto an­

che

vuol

dire

che

per

lui

la contessa nazionale può anche

avergli bruciato 1 nervi.

I

Dall’alto in basso: I dilettanti del G. S. Bartali di Bergamo e gli allievi dell’Aurora di Trento: otto campioni CSI 1956

1

predorinl.

loro

non

dicono

CARLO BIANCHI (continua in 2. pagina)

«a


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