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problemi dello sport
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’TT delegati presenti al|] l’VIII Congresso del marzo 1965 apprenderan no con particolare com piacimento che la loro fatica congressuale sta per raccogliere i primi frutti. Nel marzo 1966, infatti, un gruppo di qualificati dirigenti della nostra Or ganizzazione si riunirà in una Duegiorni di lavoro per iniziare l’approfondi mento del tema « La so cietà sportiva del C.S.I. ». A ciò si è potuti giun gere dopo l’esame fedele dei risultati dei gruppi di studio, compiuto dalla Commissione di studio del Consiglio Direttivo Nazio nale, e dopo che lo stesso Consiglio Direttivo appro vò nelle sue ultime riu nioni sia i risultati del lavoro della Commissione di studio che il piano di approfondimento propo sto. Ma perché è stato scel to il tema « La società
una società da studiare del vicepresidente nazionale CSI UMBERTO AMADIGI sportiva del C.S.I. ». Non ■è forse essa già una real tà? Non sappiamo forse già che cosa essa è? Non si vorrà contaminare il genuino lavoro delle no stre società con elucubra zioni teoriche? Al contrario! Si è volu to e si vuole porre al cen tro della nostra riflessio ne la società sportiva, consapevoli tutti come siamo che li si svolge in concreto la vita del C.S.I. e che 11 in concreto si at tua quel servizio ai gio-
vani che noi vogliamo disinteressatamente ren dere. Una società sportiva, appunto perché è fatta di persone e proprio per ché vive nella mutevole realtà del mondo, ed aven do per protagonisti i no stri giovani atleti, deve continuamente essere al l’altezza dei tempi e delle situazioni, perché, come noi vogliamo, l’attività sportiva che essa promuo ve e favorisce, possa es sere di effettivo aiuto al
l’armonica crescita della personalità dei giovani. Ora il tempo che noi vi viamo é caratterizzato, al meno per ciò che ci ri guarda, da due fatti fon damentali ambedue di estrema importanza nel loro ordine. Per prima cosa non possiamo ignorare che il Concilio Ecumenico Vati cano II ci ha proposto una visione della Chiesa e della nostra responsa bilità in essa che fa ap pello a tutte le nostre ca pacità, che non ci consen te mimetizzazioni, ma che ci invita ad essere nel mondo autentici ed atti vi cristiani, per annuncia re con tutta la nostra vi ta il messaggio di amore che Cristo è venuto a por tare a tutti gli uomini. Per secondo dobbiamo tener conto delle mutate condizioni della società in cui viviamo che, per i gio vani, vuole soprattutto (segue a pag. 2)
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