Stadium n. 1/1957

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9n 2. pagina E' »uperfluo dire quanto sia ne­ cessario il neorso alla tecnica nel • la preparazione e nell’esercizio dei soggetti idonei. La serietà di una associazione sportiva, che voglia davvero conseguire ii suo fine pros­ simo, non ammette ormai più che si proceda per la via dell'autodidattismo e dell’empirismo, come era nel passato, quando lo sport si di­ stingueva poco dal semplice diver­ timento. (Dal discorso del S. Padre del 9 ottobre 1955).

Direziooe RedaziOM Am®’®’**™100® • Vi® della Conciliano»« I • 555561-550113

La classifica del Comi­ tati provinciali e zonali 9n 3. pagina

z Mario » racconto di Nadir Chiocchi

i

PROBLEMI

DELLO

~

SETTIMANALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DIRETTO DA LUIGI GEDDA

PERSONAGGI E

Baldini atleta dell’anno premiato a Forlì Ritengo sia mio do- I vere. all’inizio di que- I sto nuovo anno, rivol- I geTe attraverso il no- I stro caro < Stadium > I una parola di saluto, I di augurio e di inco-1 raggiamento a tutti i I Dirigenti del Centro I Sportivo Italiano e al- I la sempre più nume- I rosa, varia e rigoglio- I sa famiglia degli atle- I ti italiani che si ono- I rano di appartenere I alla nostra organizza- I zione. I Una parola di salu- | to: la sosta nel lavoro, I che le feste attorno a Capodanno impongo- | no, favorisce gli in- I contri fra parenti ed I amici e nello scambio I tradizionale degli au- I guri si rinsaldano I quei rapporti di cor- I dialità che vicende ed j occupazioni diverse | durante dodici mesi | avevano potuto alien- I tare. Anche il C.§.L, I dal Presidente all’ul- I timo iscritto, è una I famiglia nella quale I molteplice è la varietà I degli sport ma uno è lo I spirito con cui vengo­ no praticati: anche il C.S.L è un ritrovo di amici legati dal co­ mune ideale di uno sport che non è fine a se stesso ma che è pa- I lestra di forze, di vir। tù e di vita. Il mio sa­ luto, di conseguenza, alle soglie del 1957, vuol essere per tutti e । per ciascuno l'espres­ sione scaturita dal I cuore della mia cor­ dialità e della mia amicizia. Una parola d'augu­ rio: essa è particolar­ mente sentita mentre è da poco iniziato il secondo decennio del­ la nostra organizza­ zione. Il C.S.I. assume sempre più un suo a- | spetto ben determina- ' to quale venne indi- | cato dal Santo Padre i I nello indimenticabile I Discorso del 10 ottoI bre 1955. soprattutto I rivolgendosi in funI zione sociale alla I gioventù meno ab! hiente > e puntando I decisamente al rafforI zamento dell'organizI zazione. E l'augurio I mio è quello stesso ! del Santo Padre: SiaI te lievito di cristianeI simo negli stadi, sulle I strade, sui monti, al I mare, ovunque si inI nalza con onore il voI stro vessillo. I Una parola di incoI raggiamento : una | lunga e a volte difficiI le strada ha percorso ! il C.S.L nei suoi quasi I dodici anni di vita. I raggiungendo delle I mète che nel 1945 nesI suno avrebbe osato | sperare. Ma non è dei I giovani il fermarsi I per guardar^ indieI tro: ad essi appartieI ne l'avvenire che hanI no il compito di renI dere sempre più bello I e sempre più cristiaI no. Ed anche qui nesI suna parola di incoI raggiamento può esI sere migliore di quelI la del Papa quando I traccia agli atleti criI stiani il quadro dei I loro doveri e delle I virtù che devono esI sere loro proprie. < La I educazione sportiva — I dice il Sommo Ponte­ fice — vuole inoltre

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Anno III • N. 1 • Roma IO Gennaio 1957

IM .HPHETI DEI FATTI DEL GIORM>

Primi episodi del 1957

Il Presidente Centrale della GIAC dott. Enrico Vinci ha consegnato ad Ercole Baldini la medaglia d’oro fatta coniare ap­ positamente. Nella stessa occasione il Presidente Provinciale del CSI (nella foto) ha offerto all’atleta il «distintivo d’oro» del CSI a nome del Comitato di Forlì. Senza dubbio se sarà compilata una graduatoria il titolo di atleta dell anno spetterà a Baldini, cresciuto nelle file della Gioventù cattolica ed oggi detentore di titoli olimpionico su strada, del mondo e dell ora

! A Genova nella riunione ) regionale del CSI mi sono trovato tra i dirigenti se­ duti attorno al tavolo un ( bel nome dell’atletica ita) liana: Gian Mario Rovera/ ro. Roveraro infatti è il Presidente del nostro Co­ mitato Zonale di Albenga e veniva a rappresentare le sue società alla nostra riunione. Roveraro è dei nostri quindi, non solo di spirito ( come lo sono moltissimi ( campioni, ma anche in con) creto offrendo la sua gel nerosità ed il suo lavoro . per gli ideali del CSI. ( Chi dice che i giovani ( di oggi non sono generosi ) si sbaglia, fa delle accuse ( indebite, e Gianmario lo ( dimostra. Che fosse un bravo ra­ gazzo lo sapevo. Lo incontrai la prima volta a Varese all’ufficio acco­ glienze organizzato dal CSI ed in quella stazione. Si presentò timido con la va­ ligetta chiedendo dove al­ loggiava. Lo accompagna­ va nessuno e nessuno si accorse di lui. Allora saltò

Il Congresso di Perugia ha dolo a Rodoni le premesse per un costruttivo lavoro nell’Il VI fiino Quattrocchi eletto lice Presidente con Mingatti e hnprota Tra i Congressi del dopo­ Adriano Rodoni alla vittoria guerra quello di Perugia è elettorale sin dalle prime bat­ stato di certo il più costrut­ tute congressuali; vogliamo tivo. il Consiglio Direttivo dire che fin dalla elezione uscente avendo avuto la sen­ della Presidenza della Assem­ sibilità di anteporre alle ele­ blea, questa ha potuto costrui­ zioni della nuova Presidenza re, mentre nei corridoi si... e dei collaboratori del C.D., lavorava, fermentando il clas­ sico giuoco delle urne. Giuoco la discussione sulle carte fesenza risparmio di colpi, con­ derali. dito con qualche pizzico di è potuto In tale modo si ipocrisia e con dei bruschi avere un prezioso scambio di voltafaccia, come è capitato idee, in verità non sempre se­ oer l’ing. Fenaroli... « giubila­ reno, non sempre pacato e to • con un’alzata di mano ge­ non sempre chiaro nelle in­ nerale allorché da parte del tenzioni dei vari oratori (tra Delegato del Gruppo Sporti­ i quali molti principi del foro vo Excelsior di Milano venne però scarsamente preparati ritirato l’ordine del giorno ri­ sul modesto codice della Or­ ganizzazione ciclistica) uno guardante l’emendamento del scambio di idee, dicevamo, che noto articolo 30. Era questa infatti la pre­ in definitiva è risultato con­ giudiziale che doveva essere creto e ha dato al nuovo go­ verno ciclistico l’autorizzazio­ superata per spianare la stra­ ne a procedere sui punti fon­ da all’ing. Fenaroli, ma al mo­ damentali di attualità. Vo­ mento opportuno anche 1 suoi sostenitori si son dimenticati gliamo riferirci alla regola­ delle promesse e dei molti mentazione di nuove carte fe­ progetti per badare anzitutto derali (compito riservato ad e solamente alle rispettive un comitato legislativo di candidature. prossima nomina) e alla dif­ Decisamente la massa dei ferenziazione tra dilettanti­ congressisti, che aumenta di smo e professionismo (con il anno in anno, dimostra sem­ varo di un progetto di massi­ pre più immaturità ed im­ ma per l’autonomia professio­ preparazione. C’è da chieder­ nistica). \ si se non sia il caso finalmen­ Una serie di altri prowe- te di studiare anche per l’UVI dimenti tra i quali la com­ un diverso ordinamento con­ posizione dì ún Comitato per gressuale pur lasciando a tan­ i problemi del Mezzogiorno e te brave persone la possibili­ delle zone depresse, il ricono­ tà e la gioia di ritrovarsi qua scimento delle industrie ab­ e là per l’Italia, nei luoghi binate e via dicendo, hanno più belli, storici artistici o infine costituito l’eccellente climatici, ma solo a scopo ri­ binario di guida per il qua­ creativo: in gita turistica o driennio olimpico che va ad meglio in un raduno annuale incominciare. oer famiglie. Si semplifiche•Chiaramente espressa la rebbero i lavori e non do­ maggioranza che ha portato vremmo ascoltare disquisizio-

formare i giovani al­ le virtù proprie di questa attività. Esse sono, tra le altre, la lealtà che vieta di ri­ correre a sotterfugi, la docilità ed obbe­ dienza ai saggi ordini di chi guida un eser­ cizio di squadra, lo spirito di rinunzia quando occorre tenersi in ombra a van­ taggio dei propri colori”, la fedeltà agli impegni, la modestia nei 'trionfi, la genero­ sità per i vinti, la se­ renità nella avversa fortuna, la pazienza verso il pubblico non sempre moderato, la giustizia se io sport agonistico è legato ad interessi finanziari li­ beramente pattuìti ed in generale la castità e la temperan­ za già raccomandata

dagli stessi antichi. Tutte queste virtù, sebbene abbiano co­ me oggetto una atti­ vità fisica ed esterio­ re, sono genuine virtù cristiane, che non possono acquistarsi ed esercitarsi in gra­ do esimio senza un in­ timo spirito religioso e, aggiungiamo, senza il frequente ricorso alla preghiera. Ecco la mèta da raggiungere indicata a tutti gli atleti del C.S.I. In cammino, dunque, senza stan­ chezza e senza nostal­ gie di ritorni a vita più quieta e meno cri­ stiana. In cammino: sempre più forti, sem­ pre più generosi, sem­ pre più puri. Sempr« più in alto. Buon Anno. LUIGI GEDDA

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dium », il numero due del 17 gennaio 1957, verrà inviato esclusi­ vamente agli abbonati

che avranno provve­ duto tempestivamente a regolarizzare la lor o posizione e a i Gruppi e Unioni Spor­ tive che avranno rin­

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Roma.

ni o diatribe per lo meno an­ tipatiche. Ma torniamo al Congresso, torniamo a Perugia, nella bel­ la. stupenda sala dei Notari del vecchio Comune per tira­ re le somme dei lavoriAbbiamo accennato alla candidatura Fenaroli sfumata assai presto alla pari di quel­ la di Sala, ritirata con oppor­ tunità. Lo spirito conciliativo di Rodoni ha inoltre orientato verso di lui qualche unità del­ le correnti avversarie. Ma non in modo determinante. I voti orevisti dal gruppo rodoniano (tra i 1500 e i 1600) sono stati confermati dal risultato delle urne, a scrutinio segreto. Sic­ ché ciascuno è stato messo di fronte alle proprie responsa­ bilità alla propria coscienza, al proprio dovere, ma vorrei anche dire ai propri senti­ menti interiori. E’ difficile non riconoscere alle votazioni di Perugia un aspetto più politico che spor­ tivo. Si direbbe che nella ele­ zione delle cariche abbia pre­ valso il buon senso e l’indi­ rizzo che regna in questo mo­ mento nel Paese. Gli schieramenti, salvo ra­ re eccezioni, sono apparsi chiari anche su questa linea e non solo per frutto di vo­ tazione, ma attraverso gli in­ terventi diretti e manovrati a fatica dal Presidente dell’Assemblea avv. Braccini e dal V Presidente, l’abile ma trop­ po tonante rag. Taddeo di Naooli. Logico che in uno schiera­ mento del genere il Centro Sportivo Italiano, che aveva lavorato con coscienza per raggruppare veramente le

proprie forze sì da far sentire debba guardarsi le spalle ed la sua presenze al momento avere i propri rappresentanti opportuno, abbia avuto il ri­ negli organi direttivi: questo conoscimento che meritava. è il caso del CSI. Quello che si era verificato in Ora si tratta di rimboccare sede regionale, nel Lazio, è le maniche e porsi al lavoro. C’è al vertice di ogni po­ stato ripetuto in sede nazio­ nale. E non poteva essere dif­ lemica e di ogni interesse, un ferentemente. La nomina del incontrovertibile dato di fat­ nostro comm. Gino Quattroc­ to: l’attuale forza atletica delchi a Vice Presidente dell’UVI l’UVI: il complesso dei corri­ insieme all’esperto ed esem­ dori che supera di poco le plare rag. Mingatti e al cal­ 17.000 unità e che in tre anni do ed appassionato comm. Im- ha avuto una diminuzione di prota di Napoli, è il giusto quasi 5000 unità. riconoscimento della collabo- E’ questo, in fondo, il vero razione e dell’apporto che il ampanello d’allarme per lo CSI ormai da un decennio e sport ciclistico, il giusto ri­ più offre al ciclismo italiano, chiamo alla realtà. Le forze vuoi nel settore dirigenziale vitali del popolare settore centrale e periferico, vuoi in agonistico sono in paurosa di­ quello agonistico. minuzione. Ciò contrasta con Sia ben chiaro che non v’è il numero dei delegati che da parte nostra desiderio al- aumenta invece, anno per ancimo di dare l’assalto ai ca- no. ad ogni congresso. dreghini, ma quando si cerca­ Riteniamo non possa esser­ no delle « combines » (tanto vi obiettivo più importante ed per usare un termine sporti­ immediato da raggiungere dal vo) è logico che una organiz­ nuovo governo unionistico il zazione che sovrasta e distac­ quale con la riconciliazione ca nettamente le altre con­ delle parti intende svolgere venzionate e che comprende un positivo e sereno lavoro. NABER migliaia di giovani praticanti.

soltanto metri 1,75. Si comportò educatamente in albergo, riprese la sua va­ ligia e riparti per Albenga. Poi divenne Roveraro e la celebrità non ha scalfito la sua umiltà, tant’è che si è messo a lavorare per i fratelli minori (in altezza e in classe). Fa piacere ve­ dere che un gran nome na­ sconde dei grandi ideali. Auguri Roveraro per i tuoi allori atletici ea anche per il tuo Comitato Zonale.

Astrua, Fomara, Maule, esempio. sia imitato da al­ Baffi, Faldini ed altri han­ tri sport. La bontà dell’idea lo no partecipato a tre gior­ ni completi di esercizi spi­ merita. rituali. Non ho avuto la fortuna di essere presente, Leggo su di un giornale ma i dirigenti genovesi del le felicitazioni di un noto CSI, ottimi organizzatori, giornalista sportivo per la sono stati edificati dalla vittoria di Rodoni al con­ serietà con cui questi cam­ gresso di Perugia deìpioni hanno svolto le cose. l’UVI. Il giornalista è, partico­ Abituati al chiasso dei giornali ed al frastuono larmente lieto perchè la delle corse ciclistiche han­ lista Rodoni, appoggiata no respirato aria pura, dal Centro Sportivo Italia­ lontani dai clamori, dai fo­ no, non ha nessun colore tografi, dai tifosi, hanno politico. < Lo sport agli sportivi ». Ed ora una notizia che lasciato a casa con la bi­ quanto va predicando da non ci interessa come cicletta, maglia e mutan­ èanni il CSI, la cui fedeltà sportivi ma come uomini. dine, e sono diventati per La < Gina nazionale > di­ tre giorni uomini con le agli impegni oltre alla venterà madre e la notizia loro preoccupazioni di uo­ bontà delle idee, viene ri­ conosciuta finalmente an­ ' dev’essere apparsa tanto mini. da chi ci ha sempre grande che l’illustre inte­ L’iniziativa dell’ottimo che e a torto, dei ressata ha creduto oppor­ don Zagotto. nostro assi­ considerati, tuno convocare una confe­ stente. di Vicenza è così concorrenti delle Federa­ renza stampa per dira­ giunta felicemente alla sua zioni. Il CSI non concorre ma marla. seconda edizione. collabora ed i campioni, L’iniziativa non ci è par­ Maule, ottimo giovane di tanti, usciti dalle sue fila sa di buon gusto perchè la Azione Cattolica, è stato il ed ora patrimonio atletico maternità rimane sempre propagandista. delle Federazioni, lo dimo­ un fatto sublime anche se Ci auguriamo che il ci­ strano. viviamo nell’epoca della clismo, ALDO NOTARIO che ha dato il buon televisione e presto del­ l’automazione, che l’usarla per scopi pubblicitari è una offesa alla nobiltà del­ la notizia ed al buon senso dell’opinione pubblica. Gli italiani rendono già omaggio alle doti artisti­ che e non della < Lollo > pagando decine di miliardi che non è il caso di solle­ citarli ancora con una no­ Anche quest’anno, per la terza volta consecutiva, il tizia che interessa essen­ zialmente lei come donne. Comitato Provinciale di Bergamo ha nettamente vinto il Così è, se vi pare. Campionato italiano. L’ulteriore conferma del successo dei bergamaschi è una chiara dimostrazione del costante e fat­ tivo lavoro che viene svolto con dedizione e sacrificio dai A Pinerolo ho parteci­ dirigenti lombardi. V’ada al Comitato Provinciale di Ber­ pato ad una giornata di gamo il plauso più vivo e le felicitazioni più affettuose che ritiro spirituale indetta da quel Comitato Zonale. Era­ vanno indirizzate anche ai dirigenti delle Unioni Sportive no una sessantina di ra­ e agli atleti. gazzi, tra dirigenti e atleti, Roma ha conservato, come nei precedenti anni, il po­ che si sono riuniti per pre­ sto d’onore; tenendo presente le difficoltà organizzative gare e per pensare. che sussistono in modo particolare nella capitale, si può Tempo di silenzio que­ considerare come una affermazione brillante il posto consto. Infatti fuori del ca­ seguito. stello di Miradolo la na­ Moffetta è sempre la stella del Sud, il suo posto va tura sonnecchiava avvolta dal freddo e dalla nebbia. considerato con ammirazione e va posto in rilievo come Qualche giorno dopo la esempio per tutti i Comitati Provinciali. Indirizziamo le nostre felicitazioni ai Comitato di neve sarebbe venuta per seppellire il grano, e quei Brindisi, che si vale dell’apporto del Comitato Zonale di ragazzi in attesa che la San Vito dei Normanni, Trento. Brescia, Napoli. Cagliari. primavera desse il < via > Verona e Genova, che si trovano nella shiera degli ec­ alle loro corse ed ai loro tornei si sono rinchiusi in cellenti. San Vito dei Normanni ha vinto nettamente il cam­ quel vecchio castello in un salone dove facevano pionato riservato ai Comitati Zonali non autonomi buona guardia due corazze L'arida graduatoria sta a significare un complesso di complete di vecchi guer­ duro lavoro svolto con entusiasmo e passione. Anche quei rieri. Comitati seminati nella lunga via della classifica debbono Un ragazzo di buon gu­ avere la massima considerazione perchè si è certi che ogni sto insinuò che era la -nuo­ dirigente e atleta ha offerto al C.S.L ogni sua possibilità. va divisa, quella dei guer­ Vada a tutti i signori dirigenti e atleti il plauso e il rieri, degli arbitri di cal­ saluto cordiale della Direzione Tècnica Nazionale e delle cio! Scherzi a parte, quei ses­ competenti Commissioni nazionali A tutti, l’affettuoso incitamento a sempre meglio ope­ santa ragazzi hanno fatto le cose seriamente come rare per le fortune del C.S.L La nostra bandiera che è un le hanno fatte quasi con­ simbolo di forza e di lealtà, svetta sempre più in alto a temporaneamente alcuni testimonianza che lo sport cattolico ha nel Centro Sportivo < assi » del pedale riuniti Italiano, un valido rappresentante in seno allo sport na­ a Genova nella Villa Rostan del campo polisporti­ zionale. GENEROSO DATTILO vo Pio XII.

Il Comitato di Bergamo ancora campione nazionale

FINAEMI'NTE avviata la riforma strutturale

Ufficialmente in Italia il professionismo calcistico Approvando il regolamento della Lega Nazionale Professionistica, il Consiglio Nazionale delle Leghe ha posato la prima pietra per la normalizzazione di una situazione assurda e incongruente sviluppatasi nel corso di quaranta anni Tutto si è svolto secondo gli accurati programmi ch’erano stati approntati dalla diligente burocrazia calcistica e il profes­ sionismo è diventato cosa uf­ ficiale, per il mondo calcistico italiano, a far tempo da dome­ nica. Come è avveduto questo fat­ to? Anzitutto, nel corso di una riunione durata quattro ore, mercoledì 19 dicembre, l’Assem­ blea della Lega Nazionale — nella quale erano rappresenta­ te 50 delle 54 società che at­ tualmente partecipano ai cam­ pionati di serie A, B e C — ha preso visione del progetto di regolamento della Lega Na­ zionale Professionistica, la cui stesura era durata molti mesi, onde condurre a termine com­ plicate consultazioni fra i rap­ presentanti delle singole socie­ tà e delle diverse serie. In seguito a quella riunione, i 24 articoli del progetto diven­ tarono 25; il testo fu, qua e là, rettificato e chiarito. Ma, in ve­ rità. l’assemblea non modificò sostanzialmente il progetto, per il fatto stesso che esso era sta­ to, come dicemmo, preventiva­ mente e laboriosamente concer­ tato. Certo, il regolamento che dà il nuovo assetto professio­ nistico a una parte del calcio italiano non è egualmente gra­ dito a tutte le società. Difatti le maggiori, quelle di serie A. — dimostrando la prevalenza dei loro interessi finanziari e tecnici, organizzativi e sportivi — sono riuscite ad imporre una caratura preferenziale, che sta­ bilisce 5 voti per ogni società

di serie A, 4 per ogni società di serie B e 3 per ogni socie­ tà di serie C. In tal modo, an­ che se non sembri, le grandi società sono in grado di domi­ nare l’andamento delle decisio­ ni dell’Assemblea, cioè di su­ bordinare gli interessi altrui ai propri. Una opposizione residua a quella decisione — che, come notammo sopra, era il frutto di precedenti trattative e stu­ di, e quindi era già nota a tutti i delegati — fu tentata, in quel­ la riunione Mi dicembre a Mi­ lano, dal prof. Domenico Chie­ sa di Venezia, il quale rappre­ sentava in assemblea gli inte­ ressi della Mestrina ma, in pra­ tica, quale riconosciuto esoerto di problemi economici e cal­ cistici, aveva ricevuto un par­ ticolare mandato da parte di tutte le società di sene C. Il professor Chiesa tuttavia non oretese di porre nuovamente in discussione la questione dei vo­ ti preferenziali, sulla quale era già stato raggiunto l’accordo prima deH’assemblea. Egli po­ stulò. come questione « di buon gusto e di sensibilità», che nel Consiglio direttivo della Lega Professionistica — che durante quattro armi praticamente or­ ganizzerà i massimi campionati e amministrerà la vita della Le­ ga dal punto di vista economi­ co — fossero aumentati i rap­ presentanti della serie C. L’arMcolo 15 del regolamento pre­ vede un presidente (scelto fra personalità calcistiche che non ricoprano cariche direttive in singole società, e comunque non

partecipino alla vita delle stes­ se), 6 membri eletti dalla serie A, 4 dalla serie B e 2 dalla se­ rie C. Il professor Chiesa, sen­ za con ciò chiedere sacrifici al­ le altre serie, domandò dunque che i rappresentanti della se­ ne C fossero elevati a 3: ma il suo tentativo naufragò per il voto contrario dei rappre­ sentanti delle serie A e B. Ciò costituì, in pratica, una anticipazione di quel che ef­ fettivamente si verificherà in futuro nella Lega Professioni­ stica, dove in effetti gli inte­ ressi della serie A saranno pre­ minenti e determinanti. E ciò, più che un sopruso, deve esser considerato ed accettato come una ovvia conseguenza del mag­ gior « peso» che, nello spetta­ colo calcistico, hanno le società che alimentano il massimo cam­ pionato. ed attorno alla cui at­ tività ruota tutto il resto del­ la vita calcistica (e, bisogna riconoscerlo, anche tutto lo sport nazionale, che è difatti finan­ ziato per mezzo del Totocalcio, cioè con un concorso-pronostici prevalentemente basato sulle partite di serie A). Intendiamoci: l’approvazione della «bozza » di regolamento da parte delle società di Lega Nazionale riunite in assemblea a Milano il 19 dicembre, non significò che il professionismo calcistico fosse legale in Italia dalle ore 13.45 di quel giorno. Il regolamento, con le varianti annrovate approvate dalla assemblea, fu inviato dalla presidenza della Lega Nazionale alla presidenza questa lo della Federcalcio,

sottopose nei giorni scorsi al vaglio del Consiglio federale (una specie di Governo della F.I.G.C.), il quale subito dopo lo presentò, per l'approvazione, al Consiglio Nazionale delle Le­ ghe, che si riuniva sabato a Ro­ ma: tale ente è infatti l’unico, nella Federcalcio, che abbia po­ tere normativo. Si tratta, in so­ stanza, di una specie di Parla­ mento. Ed ora che il Consiglio Nazionale delle Leghe ha ap­ provato il regolamento profes­ sionistico, bisognerà tuttavia che siano perfezionati altri atti indispensabili: che, cioè, la nuo­ va Lega Professionistica si riu­ nisca (ciò avverrà a Milano il 16 gennaio), procedendo così al­ la propria costituzione ed alla elezione del Consiglio Direttivo, lo stesso di cui parlammo più sopra. Ma non basta: è ovvio che, per il fatto stesso che la Lega Nazionale risulterà tra­ sformata in Lega Professionisti­ ca, non si dovranno sospendere i campionati attualmente in corso per ricominciarli dacca­ po. Probabilmente, in pratica, la nuova « costituzione » pro­ fessionistica del calcio italiano verrà attuata a far tempo dal­ la stagione sportiva 1957-58. cioè dal settembre di quest’an­ no. Durante nove mesi, dunque, gradualmente verranno prepa­ rati i regolamenti ed attuati gli organi che sono indispensabili per la trasformazione dell’attuale calcio nella sua nuova for mula professionistica. Certo, molti lettori si domanderanno, perplessi: «Ma cosa mai sta succedendo? Qualcuno

ci vuol prendere per micchi? Il calcio professionistico in Ita­ lia esiste già da decenni, e ades­ so ci vengono a raccontare che... deve ancora cominciare, e po­ trà avere il suo inizio soltanto in settembre? » Bene: questi let­ tori hanno torto, pur avendo ragione. Esempi di calcio pro­ fessionistico in Italia si ebbero, effettivamente, più di 40 anni fa. Praticamente, salvo qualche caso singolo non sicuramente definibile, il professionismo co­ minciò ad affermarsi in Italia nel 1919. dopo la fine della pri­ ma guerra mondiale quando le squadre, che sino a quel mo­ mento erano generalmente for­ mate con giocatori residenti nella città stessa, cominciaro­ no a «rinforzarsi » con elemen­ ti ingagigati in altri centri. E costoro, naturalmente, per spo­ starsi in altra sede, comincia­ rono a chiedere un «posto» di lavoro, un «mancato guadagno» e poi uno stipendio. Il primo e più clamoroso caso di pro­ fessionismo era stato, nel 1914, il passaggio del terzino .Renzo De Vecchi, dal Milan al Genoa. De Vecchi era stato un feno­ meno di precocità. Ma quanti anni, da allora, so­ no passati? Perchè, questo ritardo? Il ri­ tardo è dovuto a questioni pra­ tiche e tecniche. Il professio".ìcrxut noi s» è realizzato uni­ formemente e contemporanea•ne’ite ovunnii». In talune città ove jjiè il giuoco aveva guaLUIGT SCABAMRRONE

(Contiuua in 3^ pagina)


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