La Stadera n. 108 Marzo-Aprile 2017

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in… breve

Storie… in versi

“AI MIEI GENITORI” Un giorno vi ho visto andare via con una vecchia valigia di cartone, mano nella mano con le spalle nude nel vento d’autunno che sparpaglia le foglie secche per gli anonimi vialetti. Vi ho salutato da lontano con la voce rotta dal pianto mentre, poco a poco, calavano le ombre della sera sulla mia anima desolata. Genitori buoni che, in silenzio, vi siete offerti per noi patendo mille sofferenze, vi invoco sempre nelle mie notti insonni, come un bambino che ha paura del buio, che cerca una tenera carezza. (Antonio Damiani)

Continuate a scriverci. Condividere sentimenti, esperienze, opinioni con la semplicità del cuore è lo spirito di questo giornale. Grazie! Angela Rizzi a.rizzi87@gmail.com

Anche quest’anno la nostra Parrocchia del SS. Crocifisso si prepara alla Pasqua attraverso le solenni “Quarantore”, la cui importanza ha origini molto antiche. Infatti, nel Cristianesimo le Quarantore indicano il periodo di tempo in cui il Corpo di Gesù Cristo è rimasto nel Santo Sepolcro, fra la sua morte e la sua risurrezione. Inoltre, la simbologia del numero Quaranta, nella tradizione delle Sacre Scritture, rappresenta un periodo di purificazione ed espiazione per condurre i fedeli al traguardo della salvezza. Quaranta è anche il numero della tribolazione e della prova, della penitenza, del digiuno e della preghiera. Ed è proprio con la preghiera, e con la pubblica Adorazione Eucaristica del Santissimo Sacramento, che la liturgia cattolica commemora quest’arco cronologico: “Dio cerca adoratori in spirito e verità” (Gv 4,23-24). Le Sante Quarantore sono un tempo di grazia, uno stare con Gesù per dirgli quanto sia grande il nostro amore per lui, quanto sia importante per noi. Nel ritiro si trova la pace ed il riposo, ma anche l’ascolto reciproco tra noi e Gesù, che parla al nostro cuore. Solo attraverso la Sua parola si può crescere umanamente e spiritualmente, e si può trasmettere l’amore e la gioia che si hanno dentro di sé. Un momento di riflessione, quindi, di preghiera e di preparazione alla Pasqua. In particolare, tra i vari motivi di riflessione dell’Adorazione spirituale di quest’anno, presieduta dai nostri ministri don Rino, don Nicola e don Abramo, vi è quello dell’“Amoris Laetitia” (la gioia dell’amore), per meditare sul messaggio di fede post-sinoidale di Papa Francesco in un tempo nel quale il “mettersi in gioco” nella vita familiare è diventato qualcosa di complesso. La famiglia è un viaggio impegnativo, come lo è tutta la vita, ma anche il luogo in cui si vive la gioia dell’amore. Sabrina Catapano sabrycatapano89@hotmail.it * Vedi programma dettagliato delle Quarantore in Agenda

Sulle orme di San Martino Di fronte alla sfida della “laicità” e ad un mondo segnato dall’anticlericalismo, il pellegrinaggio è l’unico movimento dell’uomo alla ricerca della verità che si esprime esteriormente. Dio è in ogni luogo eppure andare incontro a Lui significa sperimentare la grazia divina dei luoghi in cui si è manifestato e porsi sulle Sue orme. Ognuno di noi, pellegrino tra i pellegrini, può percorrere il cammino di numerosi Santi per contemplarne la bellezza, la preghiera e la misericordia. Il pellegrinaggio sulle orme di san Martino, organizzato dalla nostra parrocchia dall’11 al 20 agosto 2017, pone le giuste premesse ad un cammino di ascesi e di convivialità che permette di trascendere da se stessi e dalla quotidianità: da Lubiana a Maribor a Szombethely, la vecchia Sabaria, città natale di San Martino, il cammino spirituale parte dalla visita dei luoghi cari al santo in cui Egli fu istruito sulla dottrina cristiana senza essere battezzato, prima del celebre episodio di Martino a cavallo che, ancora catecumeno, coprì con il suo mantello Cristo stesso celato nelle sembianze di un mendicante. Alle tappe emblematiche della conversione di Martino si aggiunge la visita di Budapest e Vienna, entrambe espressione del tema della bellezza di ogni pellegrinaggio che, unita alla varietà dei paesaggi, apre gli uomini a ciò che di più profondo e comune li unisce: “il bisogno di un’esperienza di grazia e di pace, di perdono e di redenzione”. Silvia Giannella, silviagiannella2012@gmail.com

Direttore responsabile: Ruggiero Dimonte Vicedirettore: Angela Rizzi, Ruggiero Rutigliano Redazione: Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, don Alessandro Brandi,

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Liana Caputo, Alberto Cassano, Sabrina Catapano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, don Nicola Salvemini, don Massimo Serio, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre Hanno collaborato: don Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani” Miglior Testata 2007 LA STADERA Mensile di informazione e formazione della Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta Anno XIV - n. 108 mar/apr 2017 Registrazione n. 4 del 5/2/2007 presso il Tribunale di Trani

“All’amore che non fu e sarà mai parlo”

marzo / aprile 2017

Solenni Quarantore in parrocchia

Anche per questo numero, vi proponiamo una poesia di un nostro lettore inviata qualche tempo fa in parrocchia.

Direttore editoriale: don Ruggiero Caporusso

agenda

4 sabato ore 17.30 Catechesi 2ª e 3ª media (Consegna del Padre Nostro) – Cresimandi 1° Superiore ore 19.30 Incontro genitori e testimoni dei Fidanzati corso prematrimoniale ore 20.00 Catechesi Giovani ore 20.00 Catechesi giovanissimi/Post Cresima (percorsi di spiritualità)

5 domenica - I di Quaresima ore 11.00 Catechesi 1ª e 2ª Elementare (ogni domenica) ore 17.30 Corso Genitori Battezzandi (2ª e 4ª del mese) ore 17.30 Corso in preparazione del Matrimonio ore 17.30 Catechesi Biblica (1ª e 3ª del mese – Dimarcantonio)

6 lunedì

di Garth Davis Garth Davis racconta l'incredibile viaggio che Saroo Brierley ha dovuto affrontare per poter ritrovare la sua casa in India e riabbracciare la sua famiglia biologica, dopo essere stato adottato da una famiglia australiana. Una storia che Saroo aveva già raccontato nel suo romanzo "La lunga strada per tornare a casa" da cui il film è tratto. Negli anni 80 Saroo è un vispo bambino indiano che vive in un piccolo villaggio con la sua famiglia; una notte accompagna suo fratello maggiore a lavoro, ma si addormenta e nel ricercarlo sale su un treno sbagliato che lo porterà a Calcutta, distante 16mila chilometri da casa. Completamente solo, cercherà di tornare a casa, ma, finito in un orfanotrofio viene dato in adozione ad una famiglia della Tasmania. Sue e Jonh accolgono a braccia aperte il bimbo indiano, riempiendolo di amore ed attenzioni nella loro casa australiana e sono orgogliosi dei progressi che il ragazzo fa crescendo. Saroo ormai grande si trasferisce a Melbourne per gli studi universitari e durante una cena con alcuni amici di origine indiana inizia ad avere svariati flash sulla sua infanzia e sui suoi familiari di cui non aveva mai avuto notizie. Spronato anche dalla sua fidanzata, Saroo inizia a ricercare tramite Google Earth il suo vecchio villaggio ripercorrendo il viaggio che aveva fatto da piccolo. La storia è davvero coinvolgente e il film tratta diversi temi, l'adozione, il ricongiungimento, la scoperta delle proprie origini, molto delicati che inducono alla riflessione. Sicuramente un film da vedere. Liana Caputo liana.caputo@gmail.com Direzione, redazione e ammin.: Parrocchia SS. Crocifisso Via Zanardelli, 33 76121 Barletta Tel. e fax 0883.333382 Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta

ore 18.00/20.00 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lunedì e giovedì) ore 19.30 Scuola Diocesana di Formazione (ogni lunedì)

7 martedì ore 19.30 Catechesi RnS ore 20.00 Corale

8 mercoledì ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare ore 20.00 Preghiera do Lode RnS (ogni merc.)

ore 19.30 Via Crucis animata dalla Corale e Associati S. Medici

25 sabato Compleanno del diacono Abramo Ferrara

ore 18.45 Benedizione delle Palme

ore 11.00 Catechesi genitori 1ª Comunione (4ª del mese)

9 domenica - LE PALME

29 mercoledì - SOLENNI QUARANTORE Attimi di Pace ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 18.00 Adorazione 3ª e 4 ª elementare ore 19.00 Rosario eucaristico meditato dal RnS ore 19.30 Vespri solenni e meditazione don Rino ore 20.15 Preghiera di Lode RnS e Adorazione ore 21.00 Compieta e Reposizione

ore 8.30 S. Messa ed Esposizione ore 12.00 Angelus. Ora Media e Reposizione ore 16.00 S. Messa ed Esposizione ore 19.00 Rosario Eucaristico meditato degli Associati e Famiglie ore 19.30 Vespri solenni e meditazione diac. Abramo ore 20.15 Adorazione animata dagli associati e devoti ore 22.00 Reposizione e Rito dell’Incubatio

ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica: animata dai giovani/issimi

10 venerdì ore 11.00 S. Messa e Coroncina della Misericordia (2) ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media (ogni venerdì) ore 19.30 via Crucis animata da RnS

11 sabato

APRILE

ore 20.00 Catechesi Giovani (percorsi di spiritualità)

1 sabato

12 domenica - II di Quaresima RITIRO SPIRITUALE PARROCCHIALE

16 giovedì ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica silenziosa

17 venerdì ore 11.00 S. Messa e Coroncina della Misericordia (3) ore 19.30 via Crucis animata dai Giovani/issimi per le vie del quartiere

ore 19.00 Consegna del Credo 3ª media

19 domenica - III di Quaresima ore 11.00 Catechesi Genitori 1ª Confessione (3ª del mese)

24 venerdì Giornata Mondiale di preghiera e digiuno per i martiri missionari ore 11.00 S. Messa e Coroncina della Misericordia (4)

ore 18.00 Liturgia Penitenziale: confessioni

11 martedì santo ore 10.00/12.00 Confessioni ore 19.45 Confessioni presso la parrocchia della Trinità

ore 10.00/12.00 Confessioni ore 18.00 Liturgia Penitenziale. Confessioni

13 giovedì santo ore 9.30 S. Messa Crismale in Cattedrale a Trani ore 19.00 S. Messa in Coena Domini, lavanda dei piedi ore 22.00 Adorazione Comunitaria guidata dai giovani

ore 8.30 Ufficio delle letture, lodi e coroncina (7) ore 13.30 Processione Eucaristica Penitenziale cittadina ore 19.00 Adorazione della Croce

15 sabato santo ore 8.30 L’ora della Madre ore 22.00 Veglia Pasquale

16 domenica PASQUA di RESURREZIONE

RITIRO SPIRITUALE A LANCIANO per bambini e genitori 1ª Comunione

19 – 24 Pellegrinaggio a Medjugorie 20 giovedì

2 domenica - V di Quaresima

ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica Silenziosa

Onomastico di S. Emin. Card. Francesco Monterisi

22 sabato

3 lunedì

ore 20.00 Catechesi giovanissimi (percorsi di spiritualità)

ore 19.30 Corso di Formazione Diocesana

6 giovedì (1° del mese)

18 sabato

10 lunedì santo

18 martedì

Plenaria Giovani/issimi – Post Cresima

ore 8.00 Gruppo Volontario Decoro della Chiesa ore 9.00 Sportello Caritas ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica: Giovani/ issimi

2017

Benedizione delle Palme ore 8.15 – 9.45

Orari Ss. Messe: 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00 Anniversario sacerdotale don Salvatore Mellone (2015)

ore 8.30 S. Messa ed Esposizione ore 12.00 Angelus. Ora Media. Esposizione Continua ore 17.30 Adorazione animata da giovani ore 19.00 S. Messa e consegna del “Padre Nostro” 2ª media

MAR-APR

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

14 venerdì santo

ore 8.30 Esposizione ore 11.00 S. Messa, Coroncina della Misericordia (5) ed Esposizione continua ore 18.00 Adorazione con gli adolescenti di 5ª elementare e 1ª media Consegna della Bibbia ore 19.00 Rosario Eucaristico dai catechisti ore 19.30 Vespri Solenni e meditazione don Nicola ore 21.00 Compieta e Reposizione

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n.

Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

12 mercoledì santo

30 giovedì

anno XIV

8 sabato

26 domenica - IV di Quaresima

31 venerdì

9 giovedì

ore 17.30 Via Crucis esterna dal Villaggio del Fanciullo ore 18.30 S. Messa solo al Crocifissino di campagna

27 giovedì ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 Rito Incubatio e Adorazione Notturna

29 sabato ore 20.00 Catechesi Giovani (percorsi di spiritualità)

7 venerdì (1° del mese)

30 domenica

ore 11.00 S. Messa e Coroncina della Misericordia (6)

ore 11.30 S. Messa di 1ª Comunione del Gruppo di Lucia e Pia

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15 giugno: Ti aspettiamo, o Madre!

Di te ci dicono… “

Se la bellezza, come dice Von Balthasar, è il “tutto nel frammento” la creatura in cui il TUTTO ha abitato tra noi per donarsi al mondo è Maria, il suo grembo. Quindi Maria è la tutta bella, Tota Pulchra (Mons. Bruno Forte, arcivescovo metropolita della diocesi di Chieti – Vasto).

C’è poco da commentare. Se il bello, la carne del vero, del bene, allora la Madonna ha dato la carne al Logòs, al verbo di Dio. Più di così… Come nella tradizione russa che vede rappresentata la figura della Madonna che “vede oltre” ovvero con quello sguardo ambiguo che ti fa capire come non sia mai sola. In questo vediamo la Comunione e non l’isolamento che a prima vista possiamo provare quando vediamo raffigurati le immagini della Madonna (Padre Marko Rupnik, presbitero, artista e teologo sloveno. Direttore Centro Aletti).

Lei è il meglio della creazione; quindi tutto ciò che nella creazione è stato il meglio il Signore l’ha conservato per lei, l’ha messo insieme perché doveva essere il nuovo Eden, laddove piantare l’albero della vita. Quindi della creazione!

Dio l’ha salvaguardata da tutto possibile ed ha scelto il meglio. scegliere Lui…(ride Mons. Marco Maestro della cappella musicale nense, ndr).

il male Poteva Frisina, Latera-

Maria e la bellezza. Non so se quella “e” sia una congiunzione o un verbo nel senso che io penso sia più un verbo. Maria è la bellezza! Maria è l’immagine dell’uomo e della creatura senza peccato. Quindi quando vedo Maria capisco cosa posso diventare se riesco a vincere quella che è la presenza di satana nella mia vita; in questo senso per me è un modello se confrontandomi con Lei riesco a percepire le mie “brutture” e di conseguenza, se riesco a togliere via queste, anch’io posso diventare come Lei. È un modello che a me fa tremendamente compagnia. Per me quella “e” non è congiunzione. Maria è la bellezza! (don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova). Non sono affermazioni riportate durante interviste o conferenze stampa. Siamo andati a cercarli, senza preavviso, senza domande preparate, perché, come redazione cerchiamo di proporvi – per quanto possibile – sempre qualcosa di unico. Di “originale”. Tutti hanno risposto ad una semplice frase, un’affermazione: “Maria e la bellezza”. Ognuno ha lasciato un segno diverso, una testimonianza che Ti porta, o Madre, nelle proprie esperienze di vita, nelle comunità in cui ognuno di loro opera. Sono “uomini della Chiesa”, artisti, pastori che

portano il Vangelo al mondo. Ma Tu ci sei sempre. Pronunciano il tuo nome e le parole sgorgano come sorgente per dissetare i tuoi figli. Tutti hanno bisogno di Te! Ti veneriamo con i più svariati titoli, perché per noi sei Bellezza, sei il nostro tutto. A Te ci affidiamo per portarci a Tuo Figlio. In te riponiamo le nostre debolezze, i nostri dubbi. Con Te vivremo, dal 15 al 18 di giugno, delle giornate intense di preghiera, adorazione e ringraziamento venerando il prezioso quadro di Pompei che ti incorona Regina del Santo Rosario. Sarai con noi…e scusaci se ti tempesteremo di preghiere e suppliche per noi, i nostri cari, le nostre famiglie. Ne abbiamo bisogno Madre! E sappiamo che tu ascolterai. Ci guarderai. Con lo sguardo amorevole che hai trasmesso a tutte le mamme del mondo. In quei giorni lasceremo “riposare” le nostre mamme terrene. E Tu ne sarai felice… Ruggiero Dimonte dimonte.ruggiero@libero.it


cattedra degli anàrgiri

oltre

Tutto questo non è un film

FIAMMIFERI DI

speranza L’

8 marzo ricorre la festa delle donne. Come ridare dignità ad una donna che l’ha perduta o che le è stata strappata? Suor Rosemary Nyirumbe può darci una risposta. Suor Rosemary è una suora ugandese, nel 2014 è stata considerata dal Times statunitense una dei 100 personaggi più influenti al mondo, che ogni giorno risolleva, con le sue consorelle, la dignità di ex ragazze soldato. In Africa centrale l’Esercito di resistenza del Signore (Lra), da anni ormai, semina terrore e morte. Bambini e bambine vengono arruolati come ragazzi soldato; alle bambine tocca non solo questa piaga, ma anche quella della violenza sessuale. Vengono non solo costrette all’uso delle armi per uccidere, a volte anche i loro familiari, ma subiscono violenza dai soldati. Questa violenza spesso le porta a diventare madri; per questo e perché a volte sono costrette ad uccidere nei loro villaggi, quando riescono a scappare non vengono più accolte dove sono nate. Come ridarle dignità? Suor Rosemary e le consorelle del Sacro Cuore di Gesù decidono di lanciare un appello alla radio, invitando le ragazze a rifugiarsi da loro. In tante hanno accolto questo

invito. Il percorso per cercare di ridare loro la dignità parte dall’accettazione di se stesse e della loro sofferenza; le ragazze vengono accolte, anche con i loro bambini, si cerca di instaurare un rapporto di fiducia con loro; solo dandole fiducia e accogliendole con un abbraccio possono riacquistare fiducia in se stesse e poi iniziare un percorso che le porterà ad essere persone rinate. Suor Rosemary è il fiammifero che fa accendere il fuoco della speranza in queste ragazze. Una volta accolte iniziano un percorso d’istruzione professionale in cucito e in cucina, in modo da insegnare loro un lavoro che le porti ad un futuro migliore. Alle ragazze insegnano a confezionare delle borse con l’utilizzo delle linguette delle lattine. Le borse vengono vendute e il ricavato viene utilizzato per gli orfanotrofi che le suore hanno creato per accogliere i figli di queste ragazze e per il sostentamento delle ragazze stesse, cosicché in futuro possano sostenere le loro famiglie. Le linguette, considerate materiale di scarto dalla società, acquistano nuova vita, così come queste ragazze scartate, rifiutate, considerate spazzatura dalla società rinascono a vita nuova, a una

Suor Rosemary riceve il premio della Cattedra degli Anargiri

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Q

vita di speranza. Le ragazze restano con le suore finché non ritengono sia giunto il momento di camminare da sole, altre restano e diventano tutor per le nuove. Le ragazze che sono andate via, hanno formato una famiglia e sono diventate autonome economicamente. La nostra parrocchia lo scorso 28 gennaio ha dato a Suor Rosemary Nyirumbe la ventottesima cattedra degli anargiri dal titolo: “Cucire la speranza nella gratuità”. Questo è uno dei tanti modi per ridare la dignità alle donne; ma noi nel nostro quotidiano come possiamo difendere la dignità delle donne? Donne picchiate, violentate dai loro compagni, donne derise per il loro aspetto, donne ignorate, calpestate, giudicate, donne non comprese, lasciate sole. Chi pensa a loro? Chi dà loro un abbraccio, una carezza? Chi dà loro una parola di conforto, di speranza? Siamo certi che ci sia sempre qualcuno disposto ad aiutarle? A volte ci sono solo giudizi, solo sorrisi di facciata, parole di cortesia non piene di amore. Fermiamoci, guardiamole negli occhi! A volte i consigli, le parole di conforto possono non servire, forse solo un abbraccio può bastare per farle risollevare. Viviamo di troppe “belle”, ma vuote parole. Mettiamoci sotto la croce, come fece Maria con Gesù e viviamo, condividiamo lo stesso dolore. Dopo la morte c’è la Risurrezione, la speranza. Diventiamo anche noi come Suor Rosemary fiammiferi di speranza. Angela Rizzi a.rizzi87@gmail.com

uesta vecchia canzone mi è tornata alla mente quando, qualche giorno fa, un video condiviso da sconosciuti sulla chat di Whats App è divenuto in pochissimo tempo virale. Si trattava della registrazione (catturata da una telecamera) del gesto estremo di una giovane ragazza lanciatasi volutamente contro la veloce corsa di un treno. Premesso che da sempre questi gesti interpellano le nostre coscienze che si rifiutano di accettare un determinismo psicologico così imperante in questi tempi, a provocare una seria riflessione vi è anche la superficialità con la quale si decide di postare certe scene sui social. E quindi la noncuranza nel rendersi conto della gravità, la nonchalant nel ritenere tutto possibile nel circolo ermeneutico del tanto che male c’è. Certe azioni obbligano ad una seria riflessione sulle responsabilità umane nella civiltà della tecnologia odierna, ancor prima di elaborare argomentazioni di natura etica o effettuare procedure normative. E per poterlo fare non si può più prescindere dal ritenere imprudente la massività con la quale la dimensione virtuale governa ormai i nostri giorni. Una virulenza che non consente più la distinzione tra realtà e finzione. Lasciandoci immergere in un eterno presente. Si subisce la fascinazione dilagante dei canali virtuali della comunicazione che hanno provocato una notevole accelerazione della realtà così da far perdere le coordinate spazio – temporali di chi le utilizza in modo massiccio. In tal modo mentre il tempo è ridotto all’istante, lo spazio è così immenso da diventare un anonimo non-luogo. È la conclamata rivoluzione antropologica provocata dall’utilizzo sconsiderato delle tecnologie che vanno ad incidere decisamente “sull’essere umano, sulla coscienza di sé, sull’idea di vita, filiazione e famiglia più di quanto incidano altri fattori” (Vittorio Possenti). Certamente la realtà tecnologica, in ogni ambito e settore, ha recato un evidente miglioramento generale delle condizioni di vita dell’umanità intera. Ma non si può essere ingenui e far finta di non vedere come una certa cultura tecno-nichilista ha eretto un modello di antropologia tale in cui la creatura umana è nient’altro che materia animata. E in una società del genere è ovvio che anche un dramma esistenziale viene svuotato della sua tragicità per risultare nient’altro che una semplice notizia. Un semplice video da postare sul web senza tener conto di quanta solitudine certe decisioni portano via con sé. Diventa solo un informazione che immessa nell’etere deve ricevere quanti più like possibili. Questa che, senza accorgercene, è la nuova schiavitù dell’homo technicus. Sull’altare di questi nuovi idoli si è pronti a sacrificare anche la disgrazia di vite che chiedono comprensione e non spettacolarizzazione. Don Massimo Serio massimo.serio82@libero.it

est non est

IN… BREVE

IL CANTO D’AMORE SOFFERTO

Un cuore generoso… di Dio

Lo

Quando parla l’animo sensibile di un artista musicale

L

a nostra fede ci consola sapendoti in cielo, tra i cori degli angeli e dei santi. Non abbiamo udito il Trisaghion isaiano né la musicalità delle parole aramaiche del Cristo mentre dolcemente raccontava le sue parabole ai suoi conterranei stupiti ed affascinati. Ma siamo certi che la musica è un linguaggio universale che unisce tutti ed eleva l’animo dell’essere umano ad alti vertici. A proposito di cori e musica, in Italia un grande compositore di canti per liturgia, non celeste, bensì terrestre, mi ha parlato di te. Ti ha incontrato quando

scorso 4 febbraio è tornato alla casa del Padre mons. Carmelo Cassati, arcivescovo emerito della nostra diocesi. Uomo semplice, gentile, dallo spirito missionario; questi ed altri aggettivi hanno usato coloro che hanno voluto lasciare un messaggio di saluto a mons. Cassati; inoltre la nostra comunità gli consegnava, il 19 aprile 2008, il riconoscimento della “Cattedra degli Anargiri”. Una “Cattedra” straordinaria perché in quei giorni la nostra parrocchia accoglieva le effigi dei SS. Medici venerati nella Basilica di Bitonto. La cattedra degli anargiri diceva: “Essere in Terra, cuore generoso di Dio”. In questo spirito di semplicità, vogliamo lasciarvi come ricordo le sue parole, il suo “grazie” al Signore tratto dal suo testamento spirituale. “Signore, giunto al termine delle mia vita, permettimi di ringraziarti di vero cuore per il tanto che mi hai dato… … Ora lascia che il tuo servo venga a te dopo aver detto grazie per la vita, per il mio Battesimo, per l’Ordine Sacro. Mi hai annoverato nel numero degli Apostoli. È tutto dire! Benedici, Signore” Ruggiero Dimonte dimonte.ruggiero@libero.it

Padre Giovanni Scalabrini Mons. Frisina, il card. Grocholewski e don Rino

eri tra noi negli ultimi giorni di vita ed ha colto, con la sua sensibilità artistica, quelli che erano i tuoi moti interiori insieme ai tuoi desideri. Sebbene un incontro brevissimo, considerato il tuo stato di salute, ha scorto un giovane umile che, estremamente sereno, sembrava “ormai fosse nelle braccia di Dio”, un ragazzo che con molta semplicità viveva quella situazione, “quasi fosse niente”. Marco Frisina, ideatore di musica e canti religiosi, vive e sperimenta il bello. Ha incontrato, incrociando te, la bellezza nella sofferenza; mi dice di scorgerla ogni giorno “nel Cristo Crocifisso, che apparentemente sfigurato”, mostra la bellezza dell’amore sconfinato ed infinito di Dio; compito di ogni cristiano è cantare questo amore con la propria esistenza, esattamente come hanno fatto i santi. È stato per Marco un grande incontro, un’esperienza intensa e profonda che porterà sempre con sé e che ci auguriamo possa un giorno trasformarsi in un canto d’amore gioioso alla vita. Nonostante il dolore. Ruggiero Rutigliano illietogiullare@hotmail.it

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In

occasione della 25ª giornata di preghiera e di digiuno dei martiri missionari, che si celebra il 24 marzo di ogni anno, dal tema Non abbiate paura, ricordiamo i 28 operatori pastorali che hanno perso la vita in nome di Cristo nel 2016 e vi presentiamo il ritratto autobiografico di Padre Giovanni Scalabrini, per tutti padre John, molto amico di Padre Raffaele Dibari. Padre John, classe 1934, è un missionario cattolico italiano, che ha vissuto e operato in Uganda, in un quartiere poverissimo alla periferia di Kampala, dal 1964 al 4 ottobre 2016, quando è mancato, Di vocazione comboniana, si è incardinato nella diocesi di Gulu ed è divenuto a tutti gli effetti un sacerdote ugandese. Tutta la sua vita è stata legata in modo indissolubile alla storia dell’Uganda: Padre Scalabrini ha conosciuto bene la bellezza di questo Paese, che ha amato profondamente. Ha vissuto per 25 anni nel Nord Uganda, nel distretto di Gulu. Qui ha creato missioni, costruito chiese, gestito fattorie e officine. Ha anche coltivato il granturco e installato mulini per ottenere farina, per dare cibo e lavoro alle persone più bisognose. Ma soprattutto ha costruito scuole, collegi e ospedali, per garantire istruzione, cure mediche e lavoro a migliaia di persone bisognose e sostenuto negli studi migliaia di ragazzi, offrendo loro l’opportunità di costruire un futuro migliore per se stessi e per il Paese. Ha dedicato, insomma, la sua vita ai più poveri d’Africa, lasciando un segno indelebile di straordinario amore e di fede e un grande esempio di operosità, ottimismo e fiducia. Francesca Leone professoressaleone@ gmail.com

È partito il Concorso “Poesia oltre le barriere”

2° Premio Giuseppe Ricatti

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resentazione degli scritti sul tema della disabilità entro il 30 aprile. Premiazione in programma il 17 maggio presso la Parrocchia del SS.mo Crocifisso Seconda edizione del concorso di poesie dedicato al caro amico Giuseppe Ricatti sul tema della diversabilità. L'iniziativa è organizzata dalla redazione “La Stadera”, mensile della parrocchia Santissimo Crocifisso in Barletta in collaborazione con l’associazione “Santi Medici Cosma e Damiano” (www.facebook.com/santimedicibarletta/), con il Centro Missionario Diocesano “Padre Raffaele Di Bari, Loribamoi” e la Commissione diocesana cultura e comunicazioni sociali della diocesi Trani-Barletta-Bisceglie. Intenzione degli organizzatori non è quella di "scoprire il grande artista e poeta" ma "sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema attraverso le emozioni espresse in versi. Poiché poesia e diversabilità mirano ad elevare l’animo umano al rispetto del diverso". È questo il testamento spirituale di Giuseppe Ricatti, scrittore e musicista, scomparso prematuramente per un carcinoma metastatico all’addome nel maggio del 2014. Giuseppe nonostante le grandi difficoltà della vita ha sempre coltivato con gioia le sue passioni, tra cui la scrittura, in particolar modo per la poesia, oltre ad essere stato maestro di chitarra e un eccellente educatore per tanti bambini e ragazzi. Il concorso è aperto a tutte le fasce di età e gli elaborati dovranno essere consegnati entro il 30 aprile in formato word al seguente indirizzo: lastadera.barletta@gmail.com, specificando i propri dati (nome, cognome, età, città, indirizzo email, numero di telefono). Info e regolamento all’indirizzo web: www. crocifissobarletta.it. Vi aspettiamo numerosi, buona scrittura! Antonio Diodovich antoniodiodovich@gmail.com

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