Outdoor Report 09

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Clim

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report _ Jul², ecco un nuovo fratello per la famiglia Jul di Edelrid

In una fiera in cui, almeno a nostro vedere, alcune delle novità più interessanti e innovative sono state presentate nel climbing, Edelrid ha portato alla luce il nuovo Jul², un assicuratore per corde singole (9.5-11 mm, minimo 8.4 mm) dalla alte performance di frenata. Ciò che lo differenzia dai fratelli presenti sul mercato, ovvero

Mega Jul e Micro Jul, non sono tanto le performance ottime in quanto a frenata, versatilità o peso, quanto il campo di utilizzo. Mentre infatti Mega e Micro sono stati studiati prevalentemente per un terreno alpino, Jul² rappresenta la scelta ideale per l’arrampicata sportiva anche indoor. I materiali scelti, ovvero l’anima in acciaio inossidabile e il guscio in poliammide, sono gli stessi dei modelli predecessori e offrono una maneggevolezza e una resistenza notevoli. Pesa solo 87 gr.

Aquila

Hirundos

L’asimmetria performante delle Ocún Ozone QC

Grivel: ritorno alle origini con gli imbraghi del futuro

Vi abbiamo parlato nello scorso numero della novità riguardante le scarpette da arrampicata Rock Pillars, ora prodotte sotto il marchio Ocún dall’azienda ceca RP Climbing s.r.o. Per questo, tra le novità presentate in fiera, un certo rilievo hanno avuto, assieme ad alcuni capi di abbigliamento e alla nuova generazione di imbraghi, le scarpette da competizione Ozone QC. Presentano un design innovativo e unico, in quanto asimmetrico e disegnato sulla forma del piede. Sono precise su prese di spigolo e tallonamenti. Grazie al sistema 3-Force danno il via a una nuova tendenza nell’approccio all’arrampicata. La performance è migliorata grazie alla suola Vibram XS Grip. Sono disponibili nella versione Plus, con un design innovativo adatto a piedi dalla pianta larga. Ozone è disponibile anche nella versione Lady con un focus sulla geometria del piede femminile.

Anche allo stand Grivel alcune interessanti novità per la prossima stagione e in particolare una nuova categoria di prodotto del passato rilanciata ora in chiave moderna. Così come già era stato alla fiera di Ispo con il ritorno delle piccozze Machine, ora rilanciate nelle versioni Light, Tech e 3.0, alla fiera estiva Grivel si presenta con una nuova linea di imbragature. Dall’84 al 92 l’azienda aveva già prodotto imbragature tanto che nel ’86 Patrick Edlinger trionfava sulla competizione di arrampicata Sportroccia (allora si gareggiava ancora sulle falesie naturali) con indosso un imbrago marchiato Grivel. Ora l’azienda rientra in questo comparto con una linea davvero moderna, caratterizzata da una serie di dettagli funzionali: tre modelli (Apollo, Poseidon e Ares) che adottano un processo di produzione Web Core. Questa tecnologia permette di creare il prodotto attraverso un’ampia, ma sottile e leggere fettuccia tagliata a laser sulla forma dell’imbrago e laminata ad alte temperature sia all’esterno sia all’interno. La fettuccia, realizzata così della stessa forma delle imbottiture, garantisce una distribuzione del peso costante senza punti di compressione incrementando quindi il comfort senza inficiarne la leggerezza. Tutti e tre i modelli si caratterizzano per essere particolarmente polivalenti (due sole taglie) e con la classica colorazione aziendale saranno particolarmente riconoscibili. Ci stupisce solo l’assenza di un punto di aggancio sul retro per trasportare una corda di servizio, un accessorio che solitamente, su imbraghi pensati per le grandi pareti e l’alpinismo, non manca mai.

Roccia e verticalità all’insegna di Patagonia Una nuova costruzione Petzl per gli imbraghi Il marchio francese non fa mai mancare il proprio apporto innovativo al mondo dell’arrampicata e anche quest’anno non è stato da meno, grazie alla costruzione Fuseframe Technology degli imbraghi Hirundos e Aquila, disegnati per gli atleti più esigenti. Con quattro cosciali regolabili, sono dotati di quattro portamateriali che permettono un’organizzazione

ottimale del materiale. Inoltre dispongono di una fibbia di serraggio DoubleBack HD, per una rapida regolazione della cintura. La costruzione Fuseframe Technology, composta da due fettucce in Dyneema fuse nell’imbottitura, oltre a un design minimalista, assicurano maggiore resistenza all’usura e grande leggerezza.

Tra i focus di maggior rilievo del marchio fondato da Yvon Chouinard, la collezione rock climbing presentata a Friedrichshafen da Patagonia propone una serie di zaini e capi studiati ad hoc per tutte le attività verticali su roccia. Tra questi anche gli zaini Craigsmith, il cui design assolutamente versatile li rende facili da utilizzare in parete. Il Cragsmith Pack 35lt (in foto) ad esempio fornisce accesso diretto alle aperture frontali e posteriori, aprendo l’intero contenuto senza dover posare l’imbrago.

Ortlieb Elevation Pro: impermeabilità totale anche in parete In montagna essere sorpresi da un temporale improvviso non significa solo ritrovarsi inzuppati con tutto ciò che si indossa. Se non si è usato qualche piccolo accorgimento, si rischia di non avere più nulla di asciutto da indossare, il che, se in una gita giornaliera può essere anche sopportato, può diventare pericoloso quando la propria escursione o ascensione prosegue il giorno successivo. La soluzione forse più scontata è quella di mantenere i vestiti di ricambio all’interno di una sacca impermeabile nello zaino. Elevation Pro di Ortlieb parte da un ragionamento opposto: creare uno zaino totalmente waterproof. L’azienda è conosciuta per la sua produzione di sacche, borse, zaini per i più vari ambiti sportivi accomunati tutti però dall’essere impermeabili. Tra le

più affermate nel settore bike, la collezione dedicata alla montagna è abbastanza limitata ma ciò non toglie che il valore dei suoi prodotti appare subito evidente a chi li prende in mano. In fiera abbiamo analizzato Elevation Pro, evoluzione dell’Elevation, e ci ha davvero colpiti. Abbiamo infatti immaginato cosa significhi muoversi in montagna con la certezza che, in qualsasi condizione atmosferica ci troviamo, quello che abbiamo riposto nello zaino sia al sicuro. Disponibile nel litraggio 32 e 42 litri, è uno zaino adatto per l’alpinismo e lo sci alpinismo, dotato di porta sci laterali, doppio porta piccozze e fettucce porta materiali sui fianchi. L’impermeabilità totale è garantita dalla chiusura “roll”. La patella superiore è anch’essa impermeabile grazie alla cerniera spalmata.

Apollo è una classica imbragatura completamente regolabile, che in due sole taglie copre qualsiasi fisico, pensata per ogni attività in montagna e in parete. Poseidon è un’imbragatura per le spedizioni e l’alpinismo. È il primo imbrago impermeabile mai realizzato, grazie alla Dry Technology. I cosciali leggeri e sottili sono completamente staccabili dall’anello di servizio. Ares è una nuova interpretazione dell’imbragatura per alpinismo. Il disegno della parte frontale permette una nuova totale libertà delle gambe senza punti di compressione nella zona pelvica, una costruzione davvero particolare che certamente va provata in sospensione per testarne i vantaggi da tutte le altre imbragature con costruzione tradizionale. Grivel recentemente ha avviato una partenership commerciale con Beal, quindi anche l’azienda francese in fiera esponeva questi stessi imbraghi a marchio Beal by Grivel.

Kong: molte novità dal boulder al parco avventura, dalla ferrata “all’aiutino in parete” Allo Stand Kong, Enrico Ostidich, responsabile marketing, ci ha illustrato le numerose novità che lancerà il prossimo anno l’azienda lecchese, una per ogni “fronte” potremmo dire. Per cominciare Kong continua ad avere ottimi riscontri dal settore dei parchi avventura, un mondo che in Italia come all’estero si sta allargando sempre di più. Qui lancia un’innovazione destinata a lasciare il segno, aumentando la sicurezza degli utenti di queste strutture e permettendo ai responsabili dei parchi di snellire l’organico necessario a garantirla. L’idea si chiama Coudou Pro, in pratica viene data all’utente una longe dotata di moschettoni di sicurezza che non possono essere mai sganciati, cosicchè una volta che l’utente è entrato nella “fune-vita” non può più uscirne fino al termine del percorso. In caso di pericoli e necessità di evacuazione, solo i gestori hanno in dotazione la speciale chiave che permette di aprire i moschettoni e quindi sganciarli dalla fune-vita. Grazie a

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delle piastre modulabili che funzionano come gli scambi di un binario ferroviario è possibile passare nelle biforcazioni degli itinerari o nelle vie di fuga. Coudou Pro è un marchio registrato che sarà distribuito direttamente in Francia, Spagna, Belgio, Germania, Regno Unito e Olanda mentre sarà distribuito da Kong nel resto del mondo. Il mercato degli adventure park è davvero in esplosione per l’azienda che sfodera un’altra novità da vero e proprio “luna park del verde”: Flyline. Questo marchio, in collaborazione con Kong, produce uno speciale carrello a quattro ruote che scorre su una sorta di rotaia tubolare a mezz’aria posizionata lungo un pendio e non necessita quindi di alcun sistema a motore. L’utente una volta imbragato si appende al tubo sopra la sua testa e col suo peso frena la discesa, mentre appendendosi con le braccia al carrello rilascia lo strumento godendosi un volo a bassa quota tra gli alberi accompagnato solo dal rumore dei freni.

Sempre sul fronte sicurezza, va rilevato come, in vista della prossima pubblicazione della norma CE e UIAA (associazione di cui l’ingegner Bonaiti è membro) per l’attrezzatura delle vie ferrate (un ambito ad oggi ancora privo), Kong ha sviluppato del materiale specifico rispondente alle norme. Così un ente o un comune che si accolli il compito di realizzare le ferrate si trova tutelato. Con riguardo al pubblico giovane, Kong ha lanciato il

suo crash pad, Hornet. Fatto in Italia, con una grafica molto aggressiva, ha due differenti densità di materiale assorbente, ed è sfoderabile per essere lavato. Le dimensioni sono state definite dopo una vera e propria indagine che ha mostrato come tra i boulderisti le auto utilizzate siano in genere di piccola taglia. La chiusura in fibbia è in nylon indistruttibile. Per l’arrampicata su roccia Kong sfida sullo stesso terreno la concorrenza con una piccola staffa light da emergenza pensata per trarre d’impaccio il climber da una situazione

apparentemente a fondo chiuso. Gradino in nylon e cordino in kevlar 3 mm velocemente regolabile, il tutto richiudibile in un piccolo sacchetto: un vero e proprio “asso nella manica”. Il nome emblematico è “Help”. Novità curiosa: visto il sempre maggior successo di attività come Softair, dedicato ai cacciatori e a chi ama il look alla “John Rambo”, Kong ha presentato un nuovo finissaggio dei suoi attrezzi e moschettoni in colorazione mimetica.


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