Sportdipiù 20/2012

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ANNO 4 - N. 20 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2012 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008

ANNO 4 - N. 20 NOVEMBRE-DICEMBRE 2012

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e inoltre...

PALLACANESTRO PALLAMANO SCHERMA TENNIS

IN CAMMINO VERSO IL 2013



sdp sommario VRPPDULR

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7 Editoriale Verona è davvero una città sportiva? FLR 6FRODVWLFR 9HURQD 8 8I¿ Corribrà 2012: le classifiche 10 'LRFHVL GL 9HURQD Halloween e i “mostri” dello sport 12 6SRUW LQ SLOOROH Nordic Walking Verona - P&M 14 &DOFLR Arsenal Italy in visita al Chievo 16 $VVRFLD]LRQL A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona 18 &DPS VSRUWLYR Calcio camp 2013 21 )DLU 3OD\ Lealtà prima di tutto 22 (YHQWR Castel d’Azzano in festa 23 &DOFLR La nuova Primavera 99

24 &DOFLR D La famiglia del Verona C5 Intervista a Bruno Panziera 26 &DQRD 3DOODFDQHVWUR 28 Intervista a Sandro Bordato 30 7HQQLV Associazione Tennis Raldon 31 3ROLVSRUWLYD PGS Santa Croce 32 0HGLFLQD GHOOR VSRUW Medical Fitness 33 Speciale Fiscalità delle società sportive 53 Auguri La Redazione 54 3DOODPDQR Olimpica Dossobuono 3DOODPDQR 56 Pallamano Vigasio

Sportdipiù rispetta l’ambiente! La rivista, infatti, è stampata su carta ecologica 100% riciclata, prodotta senza uso di cloro e certificata. Un piccolo contributo per tutelare il nostro pianeta.

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sdp sommario VRPPDULR

58 Ultimate Verona Kart 60 Intervista a Davide Padovani 62 6SHFLDOH 6FKHUPD I segreti della scherma 64 6LFXUH]]D VWUDGDOH Controlli e responsabilità 66 6FL Sulle piste con Princycles Verona 68 8RPLQL H VSRUW L’ultima corsa di Cencio Vincenzi 70 9LJQHWWD Lo sport secondo...Dino da Sandrà 71 3ROLVSRUWLYD Unione Sportiva Baldo Garda )UHVEHH

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5XJE\ Cus Verona 2012-2013 :LQGVXUI Allenarsi prima di affrontare le onde )RRWEDOO DPHULFDQR Intervista ad Andrea Spadoni

78 80 +DQGELNH Studiamo e conosciamo l’handibike 82 7XWHOD SHQDOH La lotta penale al doping ,QL]LDWLYD Progetto palestre sicure


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Banca della Valpolicella promuove e sostiene iniziative volte a trasformare e migliorare la realtĂ sociale e culturale della comunitĂ . Collabora con scuole ed associazioni sportive per fare assieme un percorso di crescita e di formazione generale.

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editoriale

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D FXUD GHO 'LUHWWRUH (UUV 5\TLYV UV]LTIYL KPJLTIYL Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008 7YVWYPL[HYPV LK LKP[VYL! GMC Communication s.a.s. di Matteo Cristani & C. :LKL SLNHSL! Via Vaghetto, 11 37030 Lavagno - Verona 9LKHaPVUL! Via Scuderlando, 350 37135 Verona

ANNO 4 - N. 20 NOVEMBRE-DICEMBRE 2012

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BENVENUTO INVERNO! +PYL[[VYL LKP[VYPHSL Piergiorgio Giambenini +PYL[[VYL YLZWVUZHIPSL Alberto Cristani *HWVYLKH[[VYL Dino Guerrini 9LKHaPVUL Alberto Cristani, Luca Mazzara, Elena Bazzoni, Andrea Etrari .YHĂ„ JH L PTWHNPUHaPVUL Silvia Sorio per GMC Communication s.a.s. :[HTWH *VU[H[[H[P! redazione@sportdipiu.com info@sportdipiu.com www.sportdipiu.com - Facebook /HUUV JVSSHIVYH[V WLY X\LZ[V U\TLYV don Andrea Giacomelli, Alberto Fabbri, Andrea Bolla, Andrea Rossini, Andrea Scamperle, Benedetta Sartori, Bruno Mostaffi, Cristiano Magnani, Dèsirèeè Dalla Fontana, Francesca Montereali, Francesco Mendini, Gabriela Fischer, Gianni Sirotto, Giorgio Pasetto, Giuliano Zocca, Ivan Della Gatta, Leonardo Ambrosi, Lorenzo Fabiano, Luca Paolo Ardigò, Marina Soave, Matteo Sambugaro, Valeria Massella -V[V Archivio SportdipiĂš magazine, Centri Bernstein Verona, Foto Liborio Verona, Fotomauri, Pallamano Dossobuono, Pallamano Vigasio, Ufficio Scolastico Provinciale, Francesco Grigolini - FotoExpress (Vr) -V[V JVWLY[PUH! A.S.D. Nordic Walking Verona

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n altro anno se ne va. Un 2012 ricco di sport e di eventi che hanno ulteriormente consolidato l’immagine di Verona sportiva in Italia e nel mondo, grande ribalta mediatica per il territorio scaligero e per le sue numerose ricchezze. Tutto bello, tutto fantastico. Ma lo è stato davvero? Verona è stata davvero una cittĂ sportiva a 360°? Essere “sportiviâ€?, per chi scrive, non •‹‰Â?‹Ƥ …ƒ •‘ŽƒÂ?‡Â?–‡ Â’Â”ÂƒÂ–Â‹Â…ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ÂƒÂ•Â•Â‹Â•Â–Â‡ÇŚ re o parlare di sport. NĂŠ tantomeno essere vincenti. Essere sportivi è uno stile, un modo ÂƒĆĄ ”‘Â?–ƒ”‡ Žƒ ˜‹–ƒ ‡ †‹ ”ƒ’’‘”–ƒ”•‹ …‘Â? ‹Ž ’”‘••‹Â?‘ …Š‡ ˜ƒ ‘Ž–”‡ ‹Ž •‹‰Â?‹Ƥ …ƒ–‘ letterale del termine. Per dare una risposta (forse‌) a questo dubbio-quesito credo sia interessante mettere a confronto due eventi che hanno portato ultimamente alla ribalta, anche se in modo diametralmente opposto, la nostra cittĂ . 20 ottobre 2012: l’Hellas Verona vince a Livorno ma il risultato passa in secondo piano a causa dei cori intonati †ƒ ƒŽ…—Â?‹ ‹Â?„‡…‹ŽŽ‹ ȋ‹Â?Ƥ Ž–”ƒ–‹ –”ƒ ‹ –‹ˆ‘•‹ gialloblĂš) verso Piermario Morosini, il calciatore del Livorno morto lo scorso anno a Pescara durante una partita. Risultato: gogna mediatica nei confronti della cittĂ additata come “vergogna d’Italiaâ€? e “culla dell’inciviltĂ â€?. 23-28 ottobre 2012: Verona è sede del XVIII Congresso Europeo del Fair

Verona è davvero una città Sportiva ?

Play, un momento di condivisione e promozione di concetti come amicizia, solidarietĂ , rispetto e spirito sportivo. Risultato: la nostra cittĂ diventa esempio a livello Europeo e modello da imitare. Dove sta la veritĂ , se di veritĂ stiamo ’ƒ”ŽƒÂ?†‘Ǎ ‘•ƒ †‹ƥ ‡”‡Â?œ‹ƒ Žƒ ‡”‘Â?ƒ “beceraâ€? da quella “buona e sportivaâ€?? Penso assolutamente nulla. Verona è una e unica, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i veronesi “buoniâ€? e con quelli “cattiviâ€?. La nostra sportivitĂ viene messa a repentaglio e a rischio ogni giorno e in ogni momento: a scuola, al lavoro, per la strada, in famiglia, con gli amici. PerchĂŠ la sportivitĂ implica il rispetto delle regole, alcune delle quali (forse la maggior parte) non scritte ma semplicemente “dettateâ€? dal buonsenso. E il rispetto delle regole, come l’educazione e il sopracitato buonsenso, è merce sempre piĂš rara. Attenzione: nessuno, soprattutto dalle pagine di questa rivista, vuole giudicare o trarre considerazioni su fatti e persone. Ci sono giĂ troppi giudici e giudacanti nella nostra societĂ . Una cosa però ci sentiamo di consigliare, soprattutto ai piĂš giovani: come proposito per il nuovo anno, oltre ad essere bravi a scuola e a casa, ponetevi come obiettivo di diventare sempre piĂš sportivi. Se poi, nel contempo, praticate anche uno sport, meglio ancora. Buone feste e buon 2013 a tutti!

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Corribrà: ecco la classifica dei più “veloci” del 2012

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Halloween e i “mostri” dello sport Si parla di fair play e di valori ma, guardandoci intorno, sembra contare solo emergere e primeggiare...

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a festa di Halloween richiama maschere di vita e di morte. Riti Ƥ la paura della notte per esorcizzare la morte. Il cristianesimo nello stesso tempo esalta la forza della luce celebrando vite che illuminano la notte della storia. Un’occasione per dire che c’è una luce più grande della notte. Lo vogliamo augurare anche allo sport che vive i suoi mostri e le sue notti. Si è parlato a Verona di fair play per richiamare all’attenzione qualcosa di “perduto” nella pratica e nella mentalità dello sport. Anche a Verona la parola ha convocato illustri personaggi per alzare una bandiera tanto stracciata di questi tempi. L´argomento dovrebbe suscitare speranza e convinzioni comune da confermare e continuare. Invece dobbiamo dirlo, guardandoci attorno il tema è triste: conta emergere, primeggiare! Neanche le seconde piazze valgono granché. Atleti immortalati come star sono facilmente messi da parte se non sono vincenti. Il valore dell’evento sportivo conta in base al quanto può pagare una pubblicità posta accanto. Sappiamo benissimo e accettiamo come parte del “gioco” che giornali e media non possano perdere tempo, soldi di pubblicità a raccontare lo sport di tutti i giorni. Servono grandi successi di campioni o meno esaltati e stracciati un attimo dopo. Che importa il come ... intanto han fatto sognare e comprare poi liberaimo le coscienze facendoli scomparire nel silenzio della cronaca sportiva. Cito dei nomi solo per evocare una grave situazione. Situazione che rischiamo di metabolizzare e accettare. La Ƥ ° ǫ l’éx tennista Noah in un’intervista al quotidiano francese Le Monde dice che: “… come Asterix alle Olimpiadi, per dominare occorre la pozione magica”. Suggerisce così di accettare il doping e dare a tutti la propria pozione magica. Che ne pensi? Mi chiedo banalmente: non e ancora praticamente più 10 www.sportdipiu.com

semplice e meno dannoso toglierla a tutti? Purtroppo i fatti ci smentiscono. Lo ricorda la lista internazionale di atleti esclusi dalle olimpiadi e altri di cronaca recente ... Schwazer, Luiza Galiulina, Kissya Cataldo da Costa, Diego Palomeque, Belarus’ Ivan Tsikhan, Victoria Baranova, Amine Laalou, Michelle Smith, LaShawn Merritt, Dwain Chambers, Justin Gatlin, Marion Jones, Pat McDonough, Fuentes, Amstrong, … Purtroppo ci sono tre puntini a fondo lista pari a quelli che riguardano luoghi e nazioni coinvolte: Russia, Italia, Spagna, Cina, Colombia, Brasile, Uzbekistan, Usa, Marocco, Irlanda... La globalizzazione ° ơ Ǥ ǣ ǡ ǤǤǤ Ƥ delle dosi consentite o dosi terapeutiche. Epo, stimolanti psicomotori o psicoattivi; integratori, bevande ener ǡ Ƥ ǡ anfetamine, amine simpatico mimetiche, tranquillanti, betabloccanti ecc.). Parole per esperti che internet ci ơ la complessità del problema nella pratica quotidiana dello sport contemporaneo. C’è però anche un doping delle menti non meno deludente. La cronaca ha esaltato il fatto che l’ex giocatore del Gubbio Simone Farina, salito alle cronache per aver denunciato un tentativo di combine lo scorso anno, è stato assunto dagli inglesi dell’Aston Villa per insegnare calcio ai suoi più giovani calciatori. Corsi di calcio, e non solo: lealtà, sportività, integrità saranno i motivi di questi incontri con i ragazzi di Birmingham, potenziali futuri campioni della Premier League. Bella notizia se non dovessimo chiederci perché solo all’estero? Ancora nel doping delle menti poco sportive i cori verso il calciatore defunto Piermario Morosini. C’è da crescere nello sport, ma lo stiamo già facendo continuando a giocare. Dove ogni giorno facciamo sport in modo genuino ci sia già il nuovo mondo che vive senza bisogno che lo raccontino i giornali. Giriamo pure la pagina, ma insieme rimaniamo svegli e attenti. Superare la paura di parlarne, crescere nella cononoscenza del nostro sport è illuninare la notte. Gustiamoci lo sport che possiamo sentire nostro. E…vinca chi gioca! Info: www.diocesiverona.it

don Andrea Giacomelli


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sportivo

A TUTTO NORDIC WALKING VERONA! È nata da pochi mesi ma sta già riscuotendo un grande successo. Stiamo parlando della Nordic Walking Verona Ǥ Ǥ Ǥǡ ǯ Ƥ ơ ǯ nessa alla pratica del Nordic Walking (camminata norFoto: Photofortina Novara - Andrea e Luca Fortina Ȍ Ƥ ǡ Ƥ ǡ rispetto degli indirizzi e delle direttive della Scuola Italiana Nordic Walking a cui si ispira ed aderisce. L’associazione è apolitica e non ha scopo di lucro e si fonda sul rispetto del principio di democrazia interna, adoperandosi fattivamente per favorire ed attuare la piena partecipazione e corresponsabilità dei soci. L’associazione aderisce e si conforma allo Statuto, ai regolamenti ed ai principi ispiratori del Centro Sportivo Italiano e delle Federazione Sportive cui aderisce. Ƥ ơ sportiva connessa alla pratica del Nordic Walking inte ǦƤ soci, mediante la gestione di ogni forma di attività agonistica, ricreativa o di ogni altro tipo di attività motoria e non, idonea a promuovere la conoscenza e la pratica del Nordic Walking e di tutte le attività ad esso connesse come ad esempio passeggiate, escursioni, nordic orienteering, nordic shooting, nordicskating, nordichiking, brainwalking e relativi corsi. Ad oggi Nordic Walking Verona A.S.D. conta oltre 100 tesserati e si sta radicando sempre più sul territorio. Prossimamente sono previste collaborazioni che porteranno all’organizzazione di eventi e manifestazioni nell’ambito sportivo veronese e della promozione del territorio. Le iscrizioni all’associazione Nordic Walking Verona A.S.D. si possono fare al momento dei corsi o delle uscite con gli istruttori (Francesco Turri, Lionella Lorenzi, Daniela Frezza). La quota di iscrizione annuale con scadenza al 31 dicembre dell’anno in corso è di € 15 e comprende il tesseramento ASI (Alleanza Sportiva Italiana) e la copertura assicurativa.

P&M EVENTS: EVENTI PER TUTTI I GUSTI! P&M San Giorgio Events nasce dall’intuizione di due giovani imprenditori, Massimo Cussotto e Paolo Morana, accomunati dalla passione per la Lessinia ed in particolare la località di Malga San Giorgio. Per questo nel 2009 hanno deciso di creare la P&M P&M San Giorgio Events, con lo scopo di promuovere lo sviluppo turistico, culturale ed economico di un’area dalla intrigante vocazione turistica e dal paesaggio tanto affascinante che neanche la mostra dal titolo: P&M: La nostra Lessinia è riuscita a descrivere completamente. “Il nostro sogno - spiegano Massimo e Paolo - e il nostro obiettivo è quello di far crescere, come noi stiamo crescendo, lo sviluppo territoriale, turistico, economico e sociale della Lessinia e in particolare di Malga San Giorgio. In veste di organizzatori di eventi ci impegniamo in tutto ciò. Andiamo avanti con la forza e lo spirito di sempre, contenti se riceviamo l’approvazione di chi si sente in sintonia con la nostra filosofia. La montagna veronese splende a pochi metri di distanza dalla città magica, noi vogliamo far innamorare di questa terra chi se ne avvicini per la prima volta e continuare a stregare chi è ormai affezionato!”. La P&M San Giorgio Events mette quindi in campo la sua esperienza nel progettare e gestire eventi creati e ideati per soddisfare il grande pubblico, con particolare attenzione alla territorialità e alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e naturale della Lessinia, uno splendido Parco Naturale veneto nel cuore delle Prealpi.

Info: www.www.nordicwalkingverona.com francescoturri@nordikwalkingverona.com

Info: http://pmevents.jimdo.com eventipm@gmail.com

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Arsenal Italy: i “Gunners” portano fortuna al Chievo Verona Una rappresentanza dell’Arsenal Club Italia ha tenuto a battesimo l’esordio di Eugenio Corini sulla panchina dei gialloblù della Diga. Un pomeriggio indimenticabile di sport e solidarietà. E non finisce qui...

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i abbiamo raccontato nel numero 18 di Sportdipiù magazine la storia di un incontro tra amicizia e solidarietà che ha avuto come protagonisti Stefano Maini presidente e fondatore dell’Arsenal Italy Supporters Club ed un gruppo di sportivi veronesi. Oggi siamo entusiasti di raccontarvi di come il seme piantato quel giorno stia dando i suoi primi frutti. Facciamo un passo indietro: lo scorso mese di luglio ci siamo recati in visita a Mirandola in provincia di Modena dove ha la sua sede Arsenal Italy, per manifestare la nostra vicinanza agli amici emiliani duramente provati dai ripetuti eventi sismici del mese di maggio. In quell’occasione sono stae gettate le basi di una collaborazione tra l’Arsenal Club e il nostro giornale, che si è attivato facendo da ponte nella nostra provincia nella ricerca di coloro i quali avessero voluto offrire un contributo tangibile che fosse di aiuto, almeno in parte, per la ripresa dell’attività sportiva giovanile nella zona di Mirandola. Dopo un lungo lavoro sul territorio in ottobre abbiamo ricevuto il primo riscontro concreto: un invito a visitare il centro di allenamento di Peschiera da parte di una delle società di eccellenza della città, l’A.C.Chievo Verona. Sebbene in un momento delicato per la società in seguito al cambio di allenatore, Stefano, la figlia Chiara, segretaria del club, ed alcuni “gunners” veronesi sono stati ricevuti con tutti gli onori del caso: ad accoglierli Fabio Moro, e il team manager Marco Pacione.

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Bella giornata di sole ed il privilegio di assistere da bordo campo al primo allenamento diretto dal nuovo mister Eugenio Corini. Dopo le presentazioni di rito in un attimo la discussione è scivolata sul football nel vero senso della parola, ovvero Pacione ha raccontato con entusiasmo del suo amore per il calcio inglese e delle sue innumerevoli trasferte britanniche, sia come giocatore che come semplice appassionato tifoso. Impossibile non notare nello splendido centro sportivo la cura maniacale e molto “british” con la quale vengono mantenuti i campi da gioco. Come ci spiegava lo stesso Marco, vengono utilizzati alternativamente più campi con tipi di semina differente a seconda della stagione. Adiacente ai terreni da gioco si trovano anche una piscina, usata in estate per differenziare il lavoro atletico, ed una palestra attrezzata di tutto punto che permette ai giocatori un pre-riscaldamento prima dell’ingresso in campo. Spogliatoi, aule didattiche e sale mediche sono celate alla vista essendo interrate proprio sotto alla piscina, lasciando così campo libero alla visuale delle verdi colline lacustri. Non solo l’aspetto logistico però, ma molto altro. Il team manager del Chievo ha voluto sottolineare come se da una parte è importante preparare i giocatori nelle migliori condizioni fisiche, non è da meno l’aspetto caratteriale e psicologico. Oltre a tecnici e fisioterapisti operano nel centro sportivo


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anche uno staff di psicologi, che hanno il compito di curare l’aspetto mentale e motivazionale dei giocatori. Due le considerazioni che nascono spontanee: la prima è che a questo livello professionistico nulla viene lasciato al caso, la seconda che, per fare il calciatore professionista,la fortuna di possedere dei buoni piedi deve andare di pari passo con la volontà e l’attitudine per un lavoro diverso e di tipo mentale, che riguardi motivazioni e carattere, che di conseguenza sono ritenuti egualmente importanti alla tecnica calcistica di base. Dopo oltre un ora di amichevole e rilassata conversazione con Pacione, la sorpresa della giornata: l’arrivo del presidente Campedelli (che indossava uno splendida giubba del Preston North End, storica squadra inglese che ha vinto i primi due campionati di calcio disputati in Inghilterra. Casualità o “chicca” voluta? n.d.r.). In un attimo tra un collezionista di maglie da gioco (Stefano Maini) ed un presidente che le maglie della sua squadra le disegna personalmente (Luca Campedelli) la discussione non poteva che spostarsi su questo argomento! Dopo un reciproco scambio di doni, una foto che resterà negli annali di Arsenal Italy: il presidente Maini, Campedelli e Pacione che insieme ostentano la sciarpa dell’Arsenal: fantastico! Tutto molto bello ma nessuno dei presenti ha di-

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menticato che la giornata aveva anche e sopratutto uno uno scopo importante; conoscersi per trovare insieme il modo di aiutare dei bambini a ricominciare l’attività calcistica. Nelle zone terremotate giocare a calcio in questo momento è un vero lusso. La gran parte del materiale sportivo è finanziata da sponsorizzazioni ed in parte anche dal Comune ed è facile intuire come le risorse economiche del territorio modenese debbano in questo periodo essere convogliate verso progetti di ripresa più urgenti. Il presidente Campedelli e il team manager Pacione hanno mostrato immediatamente interesse e sensibilità, mettendo a disposizione nei modi e nei tempi che verranno definiti prossimamente sempre in collaborazione Sportdipiù magazine, sia del materiale tecnico fornito dal Chievo Verona come palloni e mute, sia invitando un intera squadra calcistica di Mirandola come ospite al Bentegodi per assistere ad una della prossime partite casalinghe del Chievo. Fa piacere mettere in rilievo come anche nel mondo del calcio che conta, spesso criticato e additato a cattivo esempio per l’enorme mole di denaro che muove, siano ancora presenti grandi valori di solidarietà e disponibilità verso i meno fortunati, ed è questa l’immagine positiva del calcio che ci piace sottolineare e che non deve andare perduta. Andrea Bolla

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Una “nuova” sede per la storia dell’Hellas Verona La sede operativa dell’Associazione Onlus presieduta da Franco Nanni è ora presso lo stadio Bentegodi

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stata inaugurata lo scorso 17 ottobre la nuova storia dell’A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona sita presso lo Stadio Bentegodi – cancello “V”. Un vero e proprio ritorno a casa per i campioni del passato che tornano “al tempio gialloblù” da dove, dopo essere stati protagonisti in campo, proseguiranno la Ƥ Ǥ L’A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona, presieduta da Fran ǡ ǯ ͖͔​͔͝ °ǡ ơ ǡ l’ideale continuazione storica del sodalizio denominato “Gialloblu 70”, gruppo di ex calciatori di tale squadra ǡ ͕͔͛͝ǡ Ƥ nere vivo lo spirito di appartenenza all’Hellas Verona e di ritrovarsi ancora a giocare partite di calcio. ǡ ǡ Ƥ Ƥ Ƥ Ƥ ǡ sono gli scopi che persegue l’attuale “ASD Ex Calciatori Hellas Verona”. Il “servire disinteressatamente” è l’animo che caratterizza tutti gli associati, ognuno proporzionalmente alle proprie possibilità, capacità e tempo libero. Tra l’altro gli Ex Calciatori Hellas Verona si avvalgono anche della collaborazione di liberi professionisti e medici in particolare che, compatibilmente con le proprie esigenze lavorative, mettono a disposizione di chi

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ne può avere necessità, le proprie energie e conoscenze professionali. Lo spirito che già si è venuto a creare in seno all’Associa ǡ ǡ ǡ ƥ ǡ che rendono semplice e naturale il raggiungimento degli Ƥ Ǥ Dal 1 di Marzo 2011 l’A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona è diventata ONLUS. La nuova “stanza dei bottoni” di Nanni & C. è un vero è proprio concentrato di emozioni e di storia dell’Hellas: foto e maglie storiche appese alle pareti (alcune giallobù…), trofei, gagliardetti storici (come quelli della Coppa Campioni che il presidentissimo Chiampan ha voluto donare all’Associazione) e le foto dei presidenti del Verona dal 1903 ad oggi.Insomma un vero e proprio museo dello sport veronese, piccolo grande gioiello di Ƥ Ǥ ± ǯ (Spagna e Inghilterra su tutte) una realtà del genere è all’ordine del giorno, in Italia pochi possono vantare un patrimonio così importante gestito da uomini di grandissima moralità. Ecco perché tutta Verona, lasciando stare appartenenze, tifo e passione per il calcio, deve prendere come spunto e sostenere l’attività degli ex gialloblù dell’Hellas.


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“Abbiamo potuto realizzare questa nuova sede - sottolinea Franco Nanni - grazie alla grande sensibilità dell’amministrazione comunale veronese e all’impegno di tantissima gente, che a vario titolo, ha contribuito alla realizzazione di questo sogno”. Alberto Cristani Info: www.asdexcalciatorihellasverona.it

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Calcio Camp edizione 2013: il divertimento riparte da mille! Giovanni Gambini, presidente di Sport Camp Italia, ci presenta la nuova stagione ricca di tantissime sorprese

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randi novità, come da consuetudine, in casa Sport Camp Italia. Il sesto anno di Calcio Camp riparte dal grandissimo risultato ottenuto nell’estate scorsa che fatto registrare quasi 1000 presenze negli otto camp organizzati in tutta la provincia di Verona. «Per l’estate 2013 - spiega il presidente di Sport Camp Italia Giovanni Gambini - è già tutto pronto! Le novità principali sono, oltre alle località scelte per i camp giornalieri in città e in provincia, il nostro nuovo sito www.calciocamp.com ancora più ricco, interattio e aggiornato. Inotre c’è da registrare il ritorno a San Zeno di Montagna con il camp con pernottamento, l’ulteriore abbassamento delle quote di iscrizione per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Prosegue inoltre la collaborazione con ex- campioni di ieri e di oggi: un’occasione unica per i ragazzi di conoscere e vivere da vicino la storia del calcio veronese ed italiano».

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Ƥ ͖͔͕͗ Ǥ.. Assolutamente. Il giorno dopo aver chiuso i camp 2012 abbiamo iniziato a lavorare alla stagione 2013 partendo dalla formula che ci ha permesso di arrivare a quasi 1000 presenze. Il nostro obiettivo è di raddoppiare i numeri ottenuti grazie anche ad un presenza più capillare sul territorio. Per questo motivo oltre a confermare le località che ci hanno ospitato nell’ estate scosa abbiamo individuato altre strutture in modo da avvicinarci ancora di più alle famiglie che vedono nel camp una valida alternativa sociale e sportiva al classico grest. I nostri prezzi ơ ơ ǡ ǡ rocchiali. Se invece il confronto è fatto con i camp del le società professionistiche i prezzi sono senza dubbio più Ƥcati e di livello assoluto.


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Š‹ •‘Â?‘ ‹ ˜‘•–”‹ ƒŽŽ‡Â?ƒ–‘”‹ ‡ ‹•–”—––‘”‹Ǎ Abbiamo un database di istruttori e allenatori dal quale attingiamo ogni anno. I nomi presenti in questo elenco sono istruttori patentati Uefa B, istruttori per giovani calciatori e laureati in scienze motorie. Inoltre disponiamo di allenatori che da decenni seguono il settore giovanile delle societĂ dilettantistiche veronesi, dei quali conosco personalmente l’abilitĂ sul campo e le doti umane, importantissime in situazioni durante le quali gli istruttori sono assieme ai ragazzi per 10 ore al giorno. A San Zeno di Montagna (camp con pernottamento) gli allenatori saranno tutti ex calciatori professionisti come Nico Penzo, Davide Pellegrini e Piero Fanna. Sono inoltre in attesa delle risposte di Damiano Tommasi, Vitto”‹‘ —•…‡††— ‡ ‹‰‹ ƒ……Š‡––‹Ǥ —‡•–‹ …ƒÂ?’‹‘Â?‹ ’‘••‘Â?‘ garantire ai ragazzi - grazie alle loro esperienze professionali - un valore aggiunto. MI piace inoltre evidenziare come, al termine di ogni edizione dei camp, i nostri tecnici abbiamo segnalato alcuni ragazzi che successivamente sono stati ingaggiati nei settori giovanili di alcune societĂ professionistiche. ‘•ƒ ˜‹ †‹ƥ‡”‡Â?œ‹ƒ †ƒ‰Ž‹ ƒŽ–”‹ …ƒÂ?Â’ÇŤ Noi vogliamo far soprattutto divertire! Infatti la prima richiesta che facciamo ai nostri istruttori è infatti quella †‹ ‹Â?’‡‰Â?ƒ”•‹ ƒŽ Â?ƒ••‹Â?‘ ÂƒĆĽÂ?…Š° ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ ’”‡•‡Â?–‹ ƒ‹ camp reascorrano un periodo di svago e spensieratezza. Ecco perchè da noi non si gioca solo a calcio. Organizziamo infatti giornate ai parchi divertimento come Gardaland e Jungle Adventure. Ma non solo. Negli anni abbiamo acquistato tantissimo materiale per rendere uniche le nostre settimane come cronometri ad alta visi„‹Ž‹–Â?ÇĄ •ƒ‰‘Â?‡ ‰‘Â?ƤÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‹ÇĄ ’‹•–‘Žƒ ’‡” Â?‹•—”ƒ”‡ Žƒ ˜‡Ž‘…‹–Â? del tiro con il display gigante, cannone sparamagliette, …ƒÂ?’‘ ‰‘Â?ƤÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ’‘”–ƒ ’‡” ‹Ž –‹”‘ †‹ ’”‡…‹•‹‘Â?‡ǥ …ƒÂ?’‘ da rapid football... Insomma tutto il necessario per creare un grande gioco collettivo! Ăˆ ˜‡”‘ …Š‡ ƒ‹ ˜‘•–”‹ …ƒÂ?Â’ •‹ ’‘••‘Â?‘ ’”‘˜ƒ”‡ •’‘”– ƒŽ–‡”Â?ƒ–‹˜‹ Dz’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹dzǍ Certo. Come dicevo prima la nostra missione è far passare ai ragazzi una settimana da ricordare per sempre. Gli sport alternativi che proponiamo per chi vuole sperimentare - senza obbligo - un’esperienza diversa sono il football americano, in collaborazione con i fantastici giocatori dei Mastini Verona, capaci di entusiasmare i ragazzi e di caricarli di adrenalina mentre provano a lanciare come un quarteback o ricevere come un widereceiver; il baseball, in collaborazione con il San Martino Baseball e alcuni dei loro campioni ingaggiati oltreoceano; il tiro con l’arco, gettonatissimo per il famoso “chi prende la mela al centro del bersaglio vince un gelatoâ€?.

Ăˆ un modo per passare le pause pranzo in modo alternativo. Sono stato a visitare alcuni camp organizzati da altri dove i ragazzi nella pausa pranzo i ragazzi passavano 2 ore a giocare con cellulari e videogiochi vari: non esiste, almeno non ai nostri camp! Da noi si gioca all’aria aperta, sempre. Come si faceva all’oratorio... Ž–”‡ ƒ “—‡•–‡ ƒ––‹˜‹–Â? …‘•ƒ ’‘••‘Â?‘ ’”ƒ–‹…ƒ”‡ ‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ –”ƒ —Â? ƒŽŽ‡Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ÇŤ Le gare della pausa pranzo sono tantissime e divertenti, dalla gara di dribling a quella di palleggio, dal tiro ai bidoni “tipo luna parkâ€? al tiro di precisione alla porta ‰‘Â?Ƥƒ„‹Ž‡Ǥ ’‘‹ Â…ÂƒÂŽÂ…Â‹Â‘ÇŚÂ„Â‘Â™ÂŽÂ‹Â?‰ǥ Â…ÂƒÂŽÂ…Â‹Â‘ÇŚÂ‰Â‘ÂŽÂˆÇĄ –‹”‘ ƒŽŽƒ –”ƒversa, endurance dribling... Per i piĂš tranquilli ci sono anche i sempre verdi giochi da tavolo come le freccette, il ping-pong e il biliardino. Inoltre, per abbassare la temperature nelle giornate piĂš calde, si possono organizzare fantastiche battaglie di gavettoni. Insomma è chiaro: il divertimento prima di tutto. Stiamo parlando di bambini da 6 ai 12 anni: per diventare campioni c’è tempo. ‘Ž–‘ ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?–‡ ° ‹Ž ˜‘•–”‘ …‘”•‘ †‹ ˆƒ‹” ’Žƒ› †‡Â?‘Â?‹Â?ƒ–‘ Dz ‹‘…ƒ ‡ƒŽ‡dzǤǤǤ Il “Gioca Lealeâ€? è un corso ideato 4 anni fa insieme all’arbitro Andrea Romeo e poi proseguito con la colaboraœ‹‘Â?‡ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ”Â„Â‹Â–Â”Â‘ Â?†”‡ƒ ‘••‹Â?‹Ǥ Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ‹Ž …‘”•‘

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si svolge in collaborazione anche con la sezione AIA di Verona che insegna ai ragazzi le norme sportive da tenere in campo nel rispetto degli avversari. Verranno anche spiegate come vengono interpretate e applicate le regolee. Il contatto diretto arbitri/ ragazzi in particolare riduce la distanza che a volte si crea tra giocatori e direttori di gara. Vogliamo che passino alcuni messaggi importanti: che senza questi ultimi le partite non si potrebbero giocare, che l’arbitro fa parte del gioco e può sbagliare. ǫ Innanzitutto contattarci. Dopo un sopralluogo e la ve Ƥ camp decideremo se sarà possibile procedere. La nostra organizzazione riconosce alle società ospitanti rimborsi spese. Le condizione possono essere richieste direttamente al numero 348 2227130. Ad oggi le località per i camp 2013 sono circa 25 tra Verona e provincia. L’elenco completo e man mano aggiornato è disponilbile sul sito www.calciocamp.com ǫ Le iscrizioni sono aperte dai primi giorni di novembre e chi si iscriverà a due settimane entro Natale ne pagherà solamente una, riducendo il costo ad 80 euro a settimana. Inoltre, oltre al bellissimo kit Adidas, riceverà anche un pallone sempre Adidas a scelta tra quelli del Real Madrid, del Milan o della Champions League. L’importante è iscriversi per tempo sul sito. Su questo numero di Sportdipiù magazine potete trovare un buono sconto con il quale è possibile ottenere uno

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sconto di 200 euro sul camp con pernottamento di San Zeno di Montagna (vedi pagina a fianco). Non fatevelo, scappare perchè è un’occasione davvero unica e irripetibile! ǤǤǤ Si, saranno 3 eventi che prevedono la possibilità di provare varie stazioni di gioco, circa 35 e tutte diverse, mol Ǥ Ƥ marzo, il Calcio Camp Day nel vallo dei bastioni San Zeno il 1 maggio e il Calcio Camp Party agli impianti sportivi di Garda il 6 luglio. ǤǤǤ Si perchè il calcio è un gioco e noi vogliamo che tale rimanga. E ce la mettiamo tutta. “Scommettiamo” che ci riusciremo? Info: www.calciocamp.com

Marina Soave


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Fair play: la lealtà prima di tutto Sportdipiù magazine torna a parlare di fair play, un vero e proprio stile di vita. Non solo in ambito sportivo

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a molto di moda il fair play nello sport e in diversi ambiti della vita quotidiana ma spesso non si conosce precisa Ƥ Ǥ Innanzitutto è il principio che sta alla base della vita quotidiana di ogni persona; applicata nello sport è l’orientamento su cui si basa ogni regolamento. Ogni soggetto coinvolto nell’ambiente sportivo, dai dirigenti ai giocatori dal pubblico e genitori agli arbitri, è chiamato ad essere leale. Fair play infatti è principalmente rispetto per le persone e le cose , ovvero compagni avversari arbitri e strutture. Molte organizzazioni sportive negli ultimi anni stanno lavorando su questi concetti attraverso incontri e formazione a tutti i livelli. A testimonianza della tendenza di investire nel fair play, è proprio di questi giorni la notizia che il club inglese Aston Villa ha assunto l’ex calciatore Simone Farina (noto per aver denunciato lo scandalo calcio scommesse n.d.r.) come community coach , nel ruolo di insegnante e garante delle regole di lealtà sportiva. È il primo caso nel “calcio dei grandi” in cui si riconosce l’importanza di questo ruolo e non è strano che la tendenza nasca proprio in Inghilterra. Anche in Italia la società Sport Camp Italia sta andando in questa direzione, già da due anni infatti ha introdotto corsi di fair play obbligatori per tutti i bambini e ragazzi che frequentano i camp estivi inoltre

ơ ơ incontri a tema presso le società sportive. Nei prossimi numeri di Sportdipiù magazine andremo a capire meglio come si svolgono i corsi presso i camp, analizzando Ƥ ǡ ǡ play. Andrea Rossini

BUONO SCONTO del valore di

€ 200,00 sul prezzo di listino dei calciocamp 2013 di San Zeno di Montagna www.calciocamp.com - infoline 348 2227130 Offerta non cumulabile con altre promozioni - Per regolamento completo vedi www.calciocamp.com

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Castel d’Azzano in festa per un 2012@tuttosport! Presenti alla manifestazione - con le rispettive famiglie - anche Nicola Ferrari e Stefano Ghisleni dell’Hellas Verona

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na due giorni di sport unica nel suo genere. Nell’ultimo weekend di settembre, il piazzale degli Atleti di Castel d’Azzano si è trasformato in un vero e proprio villaggio sportivo. Grande successo per “2012@tuttosport”, un’iniziativa ideata dall’Assessorato allo sport del comune, in collaborazione con il Comitato Genitori, il Forum Giovani, l’Avis, il Gruppo Alpini e le varie società sportive. Sabato la giornata è stata dedicata alle scuole elementari, mentre le società sportive che hanno aderito all’invito dell’assessore allo sport Massimiliano Liuzzi, per tutta la durata dell’evento, hanno accolto i numerosi visitatori. La manifestazione ha aperto i batten ƥ ͕͙ ǣ ǡ il piazzale degli atleti, la palestra di via Dante Alighieri, quella parrocchiale di Beccacivetta in via Mascagni e la tensostruttura, manifestazione che si è chiusa domeni Ƥ Nicola Ferrari e Stefano Ghisleni dell’Hellas Verona, accompagnati dalle rispettive famiglie. Genitori e bambini, più di 1000 in due giorni, si sono potuti cimentare in diverse discipline e passatempi: calciobalilla, ping-pong da tavolo, football rodeo, surf meccanico e anche pugilato.

Non potevano mancare il calcio, con il torneo categoria esordienti (annata 1997-99) e la partita del cuore over ͔͘ Ƥ ǡ ȋ Ȍ pallavolo, con il triangolare under 13 formula –set a tempo-, il quadrangolare femminile di serie D, beach volley 3x3 e la pallavola mista a 4 “una battuta insieme” dai 15 ͔͗ Ǥ ° Ƥ Ǥ di rollercross e dal trisport, disciplina che si sviluppa tra bicicletta da spinning, corsa e pattinaggio. «La presenza del forum giovani da quest’anno - spiega l’Assessore Liuzzi - rappresenta una nuova risorsa per le politiche giovanili del territorio in termini di partecipazione attiva alla vita sociale e culturale del paese, che vuole sostenere la loro creatività Un’altra novità della quinta edizione della festa dello sport, la partecipazione è l’ottima organizzazione del comitato genitori a cui va un plauso sentito». «Da sempre - ricorda l’assessore Liuzzi - l’Amministrazione comunale di Castel d’Azzano considera l’attività spor ơ ǡ ± ǯ Ƥ Ǥ ǡ appuntamenti, ha visto come protagonisti le giovani generazioni Azzanesi che hanno risposto ancora una volta con grande entusiasmo». Alberto Fabbri


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C’è una nuova Primavera nel calcio veronese La società di Borgo Milano conta ben 250 tesserati e 13 formazioni dalle giovanili alla Seconda Categoria

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a Primavera 99 ricomincia dai giovani e dalla passione. ơ ǡ ͛͘ Ǥ A distanza di qualche mese, a guidare i 250 tesserati del club veronese è Riccardo Caraglio. «Siamo dovuti ripartire da zero - racconta il vicepresidente Giorgio Sartori - sia dal punto di vista sportivo che burocra ǦƤ ǡ Ǥ particolare attenzione ai ragazzi: vogliamo insegnare loro a stare insieme e trasmettere valori sani quali il rispetto delle regole e l’educazione. Il risultato, almeno nelle categorie dei più piccoli, si guarda in un secondo momento. Non solo. Curiamo altri aspetti come l’alimentazione: in collaborazione con la Farmacia Roma organizziamo incontri formativi con genitori e ragazzi, nei quali vengono illustrati gli aspetti fondamentali della corretta alimentazione. Inoltre, ci avvaliamo di un preparatore atletico, Andrea Brunelli, per la scuola calcio, e del Ƥ l’intero vivaio». La Primavera gioca si allena a Verona nei campi di via Selenia e di via Saturno e conta ben 13 squadre suddivise in tutte le categorie del settore giovanile, dalla scuola calcio alla Prima squadra che milita in Seconda categoria. «In passato - aggiunge Sartori - abbiamo collaborato con l’Hellas Verona . Adesso stiamo decidendo se continuare il rappor-

to o valutare altre possibilità, anche quella di rimanere autonomi. Vogliamo valorizzare il settore giovanile per portare, un domani, i nostri ragazzi in Prima squadra». Obiettivi importanti per svilupparsi e migliorarsi nel tempo hanno bisogno di appoggio e sostegno. « Ƥ ǡ Ǧ Ǧ con l’aiuto di tutti sono convinto che riusciremo nel nostro intento. Per ora vogliamo ringraziare Agsm Verona s.p.a., Linea Sport s.a.s., Zamboni Transervice s.r.l, Biemme etichette autoadesive s.r.l., Carrozzeria F.lli Mazzi, Franzini s.r.l. e Tabarrini Rimorchi s.r.l. per il sostegno e l’aiuto che ci garantiscono».

Info: www.gsprimavera99.tk

Matteo Sambugaro

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AGSM Verona Calcio a 5: una famiglia sempre piĂš grande! Iniziative per tifosi, idee ancora da realizzare ma giĂ in cantiere: questo e tanto altro nel futuro della societĂ gialloblĂš

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na famiglia ancora piĂš grande e sempre piĂš vicina al territorio. Continua senza soste l’attivitĂ dell’Agsm Verona Calcio a 5 che con il nuovo campionato di serie A1 ha avviato anche una serie di importanti collaborazioni. Mirate a crescere sempre di piĂš e a sviluppare un progetto in cui l’approdo nella massima categoria del calcio a 5 italiano è solo la base di partenza per un programma integrato che vuole regalare a Verona il grande futsal ancora per molto tempo. Nuove partnership con aziende locali, iniziative per tifosi e appassionati, idee ancora da realizzare ma giĂ in cantiere: c’è un po’ di tutto nel futuro della societĂ gialloblĂš ‰—‹†ƒ–ƒ †ƒŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ —‰‹ ‹ƒÂ?Â?‘‡Â?ƒ ‡ †ƒŽ Ƥ‰Ž‹‘ ĥsimo, vicepresidente e direttore sportivo della squadra. Le ultime collaborazioni in ordine di tempo sono quelle nate con Terzo Grado Brew Pub & Restaurant, il locale di Terzo Grado Brew Pub & Restaurant, il locale di Vialde del Lavoro 32 a Verona che ha deciso di sostenere la societĂ gialloblĂš nel nuovo campionato di serie A1. Una collaborazione che ha portato il marchio del Terzo Grado sulle maglie della realtĂ veronese e che ha giĂ dato vit ad iniziative importanti come alcune convenzioni per gli appassionati di calcio a 5. Ma c’è anche Linea Sport tra i nuovi sponsor dell’Agsm Verona Calcio a 5: l’azienda veronese con sede e negozio a San Giovanni Lupatoto in

via Cesare Battisti 9/11 è entrata a far parte della famiglia scaligera, con una collaborazione appena iniziata ma che potrĂ regalare soddisfazioni a tutti. La partnership ° •–ƒ–ƒ Â—ĆĽÂ…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÂ–Âƒ …‘Â? Žƒ ˜‹•‹–ƒ †‡‹ ’‘”–‹‡”‹ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ‘Â?–ƒÂ?‹‡ŽŽ‘ǥ ƒ”…‹‘ ‘”‰‹ƒ”‹Â?‹ ‡ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ÂƒÂ…Â‡ĆĄÂ‘ Â?‡Ž negozio di Matteo Nicoletti che ha regalato a ciascuno alcuni guanti da usare in allenamento ed in campionato.

Â?ƤÂ?‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ˆƒÂ?‘•‘ Â?ƒ”…Š‹‘ ‘”‡ŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?†ƒ Šƒ •…‡Žto di entrare tra le partnership dell’Agsm Verona Calcio a Í™Ǥ ƒ Â?—‘˜ƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ƤÂ?‹–ƒ Â?‡ŽŽ‡ —Ž–‹Â?‡ •‡––‹Â?ƒne dai dirigenti gialloblĂš e dai responsabili della catena †‹ Â?‡‰‘œ‹ ƒ„„‹‰Ž‹ƒÂ?‡Â?–‘ ° •–ƒ–ƒ Â—ĆĽÂ…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÂ–Âƒ …‘Â? Žƒ ˜‹•‹–ƒ


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che c’è gente che crede in questo sport e che nel loro piccolo danno un aiuto a questa società, speriamo di continuare su questa strada e che arrivino altri sponsor, per un progetto sempre più grande e positivo per tutto il calcio a 5 veronese, e per garantire un futuro al grande futsal anche nella nostra città. Tutti stiamo facendo degli sforzi per strutturarci ancora di più nell’organizzazione, nella comunicazione e nel marketing, e in questo ǯ ƥcio preposto sta curando le relazioni esterne e le collaborazioni commerciali”.

Info: www.veronacalcioa5.it

Luca Mazzara

della squadra alla festa per i 20 anni di attività dello store all’interno del Gallery Shopping Center di Bussolengo. Presenti oltre ai giocatori della rosa anche il vicepresidente Massimo Gianmoena, il direttore generale Stefa Ƥ ǡ che sfoggiavano le nuove divise confezionate da Sorelle Ramonda per la società scaligera grazie alla disponibilità dei responsabili del negozio Tiziano Nicoletti ed Elisabetta Ramonda. “Siamo veramente contenti di queste nuove collaborazioni che sono nate o meglio che hanno sposato il Verona Calcio a5 - spiega il direttore generale Stefano Cacciatori - sono situazioni che ci fanno capire

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L’Adige Marathon si prepara a spegnere le dieci candeline L’edizione 2012 è da ricordare come quella dei record. L’obiettivo però è giĂ rivolto al 2013, quando si festeggierĂ il decennale. Ne abbiamo parlato con il presidente Bruno Panziera

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piĂš lungo (del 1962, narra dei preparativi e dell’attuazione dello sbarco in Normandia). E qui l’idea di navigare Ž—Â?‰‘ ‹Ž Ƥ—Â?‡ …Š‡ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒ Žƒ …‹––Â? †‹ ‘Â?‡‘ ‡ ‹—Ž‹‡–ta.

”‡•‹†‡Â?–‡ǥ ’‘••‹ƒÂ?‘ †‹”‡ …Š‡ †‹‰‡ ƒ”ƒ–Š‘Â? •‹ƒ ˆ”—––‘ †‹ —Â?ÇŻÂ‹Â†Â‡Âƒ ˜‹•‹‘Â?ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇŤ In realtĂ nasce proprio cosĂŹ, quando, nel 2004, guardan†‘ ‹Ž Ƥ—Â?‡ †‹‰‡ …‘Â? Â?‹‘ Ƥ‰Ž‹‘ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?ƒÂ?Â?‘ †‹ Dz”‹‡Â?’‹”Ž‘dz †‹ ‰‡Â?–‡ ‹Â? Â?‘˜‹Â?‡Â?–‘ǥ ‹Â? ‘Â?‘”‡ †‡Ž ƤÂŽÂ? ÂŽ ‰‹‘”Â?‘

‡‹ Šƒ —Â?ƒ ‰”ƒÂ?†‡ ‡•’‡”‹‡Â?œƒ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‡˜‡Â?–‹ǥ ˜‘‰Ž‹‘ ’‡”Ö …”‡†‡”‡ Â?‘Â? ƒ„„‹ƒ ˆƒ––‘ –—––‘ †ƒ •‘Ž‘ǤǤǤ ‹Ƽ…‹Ž‡ǥ ˜‹•–ƒ Žƒ Â?‹ƒ ‹Â?‡•’‡”‹‡Â?œƒ ‹Â? ƒÂ?„‹–‘ •’‘”–‹˜‘Ǥ ‹ accompagnano dal 2004 in questo viaggio due collaboratori esperti del settore, senza il loro prezioso sostegno il gioco non avrebbe retto. Ettore Ivaldi (Canoa Club Verona) e Alviano Mesaroli (Canoa Club Pescantina) si sono rivelati menti indispensabili per l’organizzazione di un evento che non aveva eguali.

ove edizioni, 1.600 pagaiatori tra agonisti ed amatori, 430 volontari impegnati fra campo di gara ed accoglienza, migliaia di spettatori, testimonial del calibro di Daniele Molmenti, campione olimpico di slalom a Londra 2012. Bruno Panziera, Presidente dell’evento, ci racconta il percorso di una manifestazione che attraverso lo sport veicola cultura e territorio della Valle dell’Adige, partendo da Borghetto per giungere a Pescantina.

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FDQRD ǯ ǡ ǫ Attraverso i numerosi sponsor che credono nella risonanza di questo evento, dai prodotti tipici del territorio ơ Ƥ Ǥ Marathon e solidarietà: un binomio in continua crescita. Fin dal 2004 Adige Marathon si è sempre impegnata in iniziative di solidarietà, sostenendo diverse realtà in ơ Ǥ ǯ ri hanno deciso di appoggiare, tra le altre, gli Amici del Mali, per aiutare una popolazione che vive in villaggi isolati e senza terre da coltivare. Un equipaggio formato da ragazzi di Cavezzo (paese terremotato dell’Emilia, ndr), inoltre, ha pagaiato lungo l’Adige su un gommone messo a disposizione degli organizzatori, per sensibilizzare alla raccolta fondi.

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͖͔͕͗ǫ Anticipo solo che ci sarà un grande evento trainante verso maggio: una gara in notturna di discesa sprint parallela, alla quale parteciperanno 32 atleti agonisti. Il campo Ƥ della Giarina, un lungo tratto di navigazione sotto i ponti di Verona per celebrare lo sport. Elena Bazzoni Info: www.adigemarathon.it

ǡ ƪ ǯ ǤǤǤ Il progetto, sviluppato nel 2003 in occasione dei quarant’anni del Centro Canoa di Verona, è stato approvato Ƥ Ǥ prio stadio, i cui lavori dovrebbero iniziare entro il 2013 e terminare nel 2014. La palestra di canoa sarà ubicata in zona Chievo, vicino allo stadio storico “Bottagisio”, e punterà a diventare punto di riferimento per atleti italiani ed internazionali.

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Bordato: “Cara Tezenis, quest’anno non puoi sbagliare!” Il vicepresidente gialloblù inquadra la nuova stagione non dimenitcando però i fallimenti degli anni passati

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andro Bordato è il numero due della Scaligera Basket: da un anno e mezzo infatti ricopre la carica di vice presidente, pur essendo socio alla pari del Presidente Gian Luigi Pedrollo. Imprenditore nel settore delle telecomunicazioni multimediali, 51 anni, veronese purosangue, già presidente ǡ ° Ƥ ritorno a Verona nel grande basket, avvenuto nell’estate 2010. I primi due campionati di Legadue sono stati però avari di soddisfazioni per la Tezenis, tanto che nel giugno scorso il vice presidente gialloblù ha parlato di due anni

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buttati. Ǽ ¿ǡ Ȃ Ƥ Ȃ ǯ ca cosa positiva è che ci sono serviti da esperienza. Ora però abbiamo ricominciato e quindi ci troviamo al punto di partenza, con basi di esperienza diverse: sappiamo cosa vuol dire vivere nel mondo professionistico, vivere nel basket con le sue regole e ci siamo tolti quell’etichetta di dilettantismo che avevamo per forza di cose due anni e mezzo fa». L’inizio stagione non è stato dei migliori però: elimina Ƥ due trasferte.


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«Abbiamo cambiato tanto - spiega Bordato - anzi tutto direi: nuovo allenatore, nuovo general manager, dieci giocatori nuovi su undici. Non era pensabile poter vincere subito, tantopiù che siamo stati rallentati in preseason da un’incredibile serie di infortuni: Ganeto, non è ancora rientrato ad esempio». Esiste un male oscuro che circonda questa società? Per esempio il fatto di non riuscire ad indovinare gli americani, di non vincere mai in trasferta, insomma di non ri Ƥ ǫ ha dubbi: «No, non c’è nessun male oscuro in quanto, avendo cambiato tutto rispetto allo scorso anno, non ƥ Ǥ guarda gli americani, ritengo che Westbrook sia stata un’ottima scelta ma che non abbia potuto esprimersi a causa dell’infortunio di inizio stagione: il vero Charly non l’abbiamo ancora visto e ci darà molto. McConnell l’anno scorso ha fatto benissimo a Jesi e non penso che sia ǣ Ƥ Ǥ -

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canza di vittorie in trasferta, dico che vincere fuori casa non è facile ed evidentemente non fa parte del nostro DNA. In casa invece siamo più sereni ed, essendo una formazione molto giovane, questo diverso rendimento casa/fuori è spiegabile con l’età e l’inesperienza dei nostri ragazzi». Parliamo del pubblico: uno degli obiettivi di questo nuovo corso era quello di riportare la gente al palasport. «Esatto e direi - conclude il vicepresidenre scaligero che nelle prime gare casalinghe abbiamo avuto un buon numero di spettatori. Certo, le vittorie sono importanti per far crescere questo numero, ma in ogni caso questa è una squadra che corre e che lotta su ogni pallone: pertanto ritengo che le partite siano più divertenti rispetto agli anni scorsi ed è un motivo in più per venire a sostenerci».

Andrea Etrari

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AT Raldon: festa di fine estate e nuovi corsi nelle scuole L’evento che segna la chiusura della stagione estiva è una tradizione che si ripete da quando esiste l’associazione

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’associazione tennis Raldon è una piccola associazione sportiva che dal 1977 ad oggi rappresenta una struttura di svago e di ritrovo che con il tempo ha saputo sempre migliorarsi per fornire un servizio sempre migliore. È una società sportiva che probabilmente non sfornerà mai un campione in grado di lottare con gli altri tennisti del circuito Atp, ma focalizza la sua attenzione sulle famiglie che la frequentano. Uno degli eventi dedicati ai ° Dz Ƥ dz 30 settembre, l’evento che segna la chiusura della stagione estiva: una tradizione che si ripete da quando esiste l’attività. È stata una giornata speciale, resa incerta dai capricci ǯ Ƥ Ƥ Ǥ La festa si è tenuta nella sede dell’associazione e ha occupato tutta la giornata a partire dalla mattinata dove i soci hanno espresso tutto il loro furore agonistico nel torneo di “doppio fantasma”, nonché competizione che prevede una specialità particolare del tennis in quanto le coppie vengono formate estraendo a caso dal gruppo dei partecipanti rendendo ignota sia la coppia avversaria, sia il proprio compagno di squadra. Ciò trasforma quello che normalmente è una disciplina che è vista come attività individuale in una competizione di squadre dove la responsabilità della sconƤ ° Ǥ scuola la colpa va divisa tra il compagno e “quela che l’ha cunà”, tuttavia nonostante la competizione ha dominato il sentimento della sportività in puro stile de Coubertin. Come è stato detto, la giornata è stata speciale soprattutto per la gradita presenza del sindaco di San Giovanni Lupatoto Vantini Federico con la moglie Silvia e del vicesindaco Turella Daniele i quali hanno apprezzato l’iniziativa. Termi ° ơ

base di risotto e rallegrato dalla musica di Luigi Venturini, cantante delle Anime Nere, famoso gruppo beat che ha intrattenuto i presenti per tutta la giornata con successi degli anni passati. Terminato il pranzo il giovanissimo presidente Stefano Massella e il consigliere comunale Federico Meneghini a cui va un sentito ringraziamento, hanno premiato le tre coppie ǡ ơ graziato tutti i partecipanti. Archiviata la festa, l’AT Raldon comunica che sono iniziati i corsi di scuola tennis 2012/2013 per i ragazzi di età compresa tra 6 e 16 anni. Altre sono le iniziative seguite dal circolo. Nella primavera tra il 4 e il 16 maggio si terrà la 13esima edizione del torneo di tennis nazionale di terza categoria ǡ Ƥ ǯ Ǥ una manifestazione che cresce di anno in anno e si fa conoscere sia per il livello tecnico delle giocatrici, sia per quello organizzativo. Per concludere si ringraziano Paolo Bertoldi, Narciso Faggian, la Lupatotina Gas, Decathlon e Sportdipiù. Valeria Massella

Info: www.atraldon.altervista.org 30 www.sportdipiu.com


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Venticinque anni a tutto sport con il PGS Santa Croce Da diversi anni il PGS si è specializzato nel basket femminile, grazie soprattutto alla passione di Giuseppe Fucci

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l PGS Santa Croce ha festeggiato quest’anno i 25 anni di attivitĂ : la Polisportiva, presieduta da Luisa Deluisa, può vantare un gruppo di 800 soci ed un consiglio formato da 11 componenti, molti dei quali lavorano nella segreteria di via Verdi 20, sotto il cinema Alcione. Diverse le attivitĂ sportive proposte dal PGS Santa Croce: basket, pallavolo, danze varie per le ragazze e poi ginnastica per adulti, ginnastica dolce, yoga tai-chi e tante altre. Da diversi anni il PGS si è specializzato nel basket femminile, grazie soprattutto alla passione di Giuseppe Fucci, responsabile del settore pallacanestro. Çź ‹ƒÂ?‘ ÇŚ …‹ …‘Â?Ƥ†ƒ —……‹ ÇŚ Žǯ—Â?‹…ƒ •‘…‹‡–Â? †‹ ‡”‘Â?ƒ …‹––Â? che svolge attivitĂ di pallacanestro femminile giovanile. Dal 1999 ad oggi siamo cresciuti parecchio e ci siamo tolti diverse soddisfazioni, come il primo posto nel Torneo delle Province Venete del 2008. Dal nostro settore giovanile sono uscite atlete del calibro di Annalisa Vitari, da due anni titolare nella Nazionale Under 17 con cui ha con-

“—‹•–ƒ–‘ —Â? ƒ”‰‡Â?–‘ ‡ —Â? „”‘Â?œ‘ ‡—”‘’‡‘ ‡ Ž‹•ƒ —ƥ‘ǥ che ha giocato in A2 con Bologna e attualmente milita in A3 con l’Alpo Basket, con cui collaboriamoÂť. Marco Battisti è stato lo storico allenatore del PGS che ha guidato per una decina di anni per poi passare al settore giovanile della Reyer Venezia, in cui lavora da alcuni anni. La sua dipartita è coincisa con l’arrivo di un personaggio storico della pallacanestro femminile nazionale: Franco Giuliani. Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ”ƒÂ?…‘ ° ƒŽŽƒ •—ƒ –‡”œƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ …‘Â?•‡…—–‹˜ƒ al PGS ed è coadiuvato negli allenamenti dell’Under 17 da Dino Rama. Nel 1982 conquistò lo scudetto allenando lo Zolu Vicenza, dopo aver guidato diverse squadre maschili tra cui la ‡””‘Ž‹ ƒÂ? ‘Â?‹ˆƒ…‹‘ ȋ…‘Â? …—‹ •Ƥ‘”Ö Žƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ ‹Â? Í–ČŒ ‡ Žƒ …ƒŽ‹‰‡”ƒ ĥÂ?‡– –ƒ”‰ƒ–ƒ ‹…‡Â?œ‹ ‹•…‘––‹ ȋ•—‘ Ƥ‰Ž‹‘ Alessandro è l’attuale General Manager della Tezenis). Andrea Etrari

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Con Medical Fitness lo sport ti cura Un programma di esercizio fisico rivolto ai cittadini colpiti da alterazioni metaboliche e fisiologiche

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ǯ Ƥ esiste un rapporto diretto tra la quantità di attività Ƥ vita delle persone. In tal senso, il Ministero della Salute dichiara che “L’eser Ƥ ǯ Ǧ vorire il pieno sviluppo dell’organismo e per promuovere e mantenere uno stato di salute ottimale sia a breve che a lungo termine”. Ƥ quindi una fondamentale pratica di prevenzione, oltre che di trattamento per rallentare e allontanare l’insorgenza di Ƥ ǯ Ǧ tensione, il sovrappeso, la resistenza insulinica e valori elevati di colesterolo e trigliceridi (che quando presenti insieme sono conosciute come “Sindrome Metabolica”). Di fatto, questi fattori di rischio sono un pericoloso campanello d’allarme perché possono condurre a patologie invalidanti e fatali di tipo cardiovascolare (quali infarto o ictus), al diabete di tipo 2, possono aumentare il rischio di alcuni tipi di tumore, la fragilità muscolo-scheletrica ed accelerare il decadimento cognitivo. ǯ ǡ ǡ valutata e monitorata da personale specializzato, con pro Ƥ ǡ Ö ơ Ǧ Ƥ salute e quindi alla vita delle persone, ecco che a tal proposito è stato coniato il nome “Medical Fitness”. Il Medical ° Ƥ Ǧ Ƥ ȋ Ǧ sione, sovrappeso, valori di trigliceridi e colesterolo fuori norma) e patologie croniche diagnosticate (quali diabete, osteoporosi, obesità) ma in condizioni di salute stabili, che su indicazione del proprio medico curante necessitano di un aumento della pratica dell’ attività motoria nella propria vita. L’insorgenza di tali patologie è spesso lenta e silente e quindi vale il principio che prima si interviene e migliore sarà il percorso rieducativo verso la riconquista di uno stato di salute ottimale, tuttavia si ritiene che questo programma sia particolarmente adatto per le persone adulte a partire dai 40/45 anni, e ancor di più per le persone anziane che non presentano ancora una funzionalità motoria compromessa. Il Centro Bernstein di Verona ha predisposto un programma di Medical Fitness gestito da Dottori in Scienze

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Motorie specializzati in Attività Motorie Preventive e Adattate (Dario Meneghini e Andrea Brunelli). Il programma prevede: Ǧ Ƥ ǡ lo stile di vita e le ragioni per le quali si rende necessario un Ƥ Ƥ Ǣ Ǧ Ƥ ȋ ǡ Ƥ muscolare e cardiovascolare e della percentuale di massa grassa e magra dell’organismo); - programmazione a medio-lungo termine dell’Attività Motoria, che sarà individualizzata secondo le caratteristiche della persona e attenta alle indicazioni forniteci dal medico di medicina generale (medico curante); - assistenza durante le sedute di allenamento, inizialmente in maniera individuale con i nostri specialisti poi inserendo il soggetto in gruppi ristretti. - continuo monitoraggio, con apposite strumentazioni, per Ƥ ơ ǯ ǯ Ǧ to di salute; - consulenza ed educazione su come continuare in maniera Ƥ come “Costruire la Propria Salute” assumendo in maniera responsabile corretti stili di vita. Il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di salute e quindi di una qualità di vita ottimali dipendono in gran Ƥ mediante l’assunzione di “Stili di Vita” opportuni. È responsabilità di ogni persona essere pro-attiva nel ricercare questo equilibrio.

ȋ Ȍ Ƥ e in modo regolare è il fattore più importante in questo processo di ricerca e mantenimento del proprio benessere Ƥ Ǥ Info: www.www.centrobernstein.it

Giorgio Pasetto


presenta

Indicazioni e regole per una corretta gestione fiscale e amministrativa delle associazioni e societĂ sportive a cura di Leonardo Ambrosi e Giuliano Zocca

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Prefazione del Dott. Leonardo Ambrosi

Breve vademecum per i Dirigenti sportivi

Con la trattazione degli argomenti, qui di seguito esposti, vogliamo presentare un panorama estremamente sintetico del percorso fiscale, tributario e amministrativo che un ente sportivo dilettantistico è tenuto a seguire. Fino a qualche anno fa, il Legislatore si era praticamente disinteressato di questo vasto settore, lasciandolo all’arbitraria e disinvolta iniziativa di chi gestiva lo sport. Da qualche anno ha cominciato a muoversi qualcosa. Prima la Legge 80/86, poi la Legge 398/91, i riferimenti del DPR 633/72 e del TUIR, ancora la 133/99 e la Legge 342/2000 in vigore ancora oggi, fino alla rivoluzionaria Finanziaria per il 2003 hanno, via via, normato e disciplinato tutta una serie di problematiche connesse alla materia. Ma le nostre riflessioni nascono anche dalla constatazione che, a causa delle agevolazioni fiscali che il Legislatore ha riconosciuto al settore, si sono annidate anche sacche di elusione fiscale che hanno portato a verifiche fiscali particolarmente aggressive nei confronti delle associazioni senza scopo di lucro e delle associazioni sportive dilettantistiche in particolar modo. Tali verifiche hanno effettivamente evidenziato, in alcuni casi, situazioni di oggettivo abuso dello schermo associativo al fine di utilizzare le agevolazioni previste per il settore. Al contempo però, sono state erogate sanzioni anche pesanti, prevalentemente, per non dire esclusivamente, sulla base di violazioni di carattere prettamente formale prescindendo totalmente e immotivatamente da un’analisi sostanziale dell’attività effettivamente esercitata. Oggi un ente sportivo dilettantistico, indipendentemente dalle sue dimensioni, non può più esimersi dall’essere gestito in conformità alle diverse normative vigenti. Bisogna abbandonare definitivamente la mentalità dell’improvvisazione in favore di una cultura gestionale evoluta e adeguata al mondo in cui già ci troviamo con una gestione professionale. Ci auguriamo che questo breve vademecum nato dall’impegno e dall’esperienza pluriennale di Consulenti specializzati nel settore no profit, possa fornire un valido supporto ai tantissimi Dirigenti che operano con passione nel mondo sportivo dilettantistico. 34 63(&,$/( ),6&$/( www.sportdipiu.com www.sportdipiu.com


L’associazione sportiva dilettantistica non riconosciuta

Costituzione di un’associazione sportiva dilettantistica Gli adempimenti da seguire per iniziare l’attività La costituzione di un’associazione sportiva dilettantistica comporta i seguenti adempimenti: 1) Redazione a cura dei soci fondatori dell’atto costitutivo e dello statuto conforme all’art. 148 del TUIR e all’art. 90 legge n. 289/2002. 2) Richiesta del codice fiscale, ed eventualmente anche della partita IVA nel caso in cui l’associazione eserciti attività commerciale correlata all’attività istituzionale. 3) Registrazione dell’atto costitutivo e dello statuto (in bollo nella misura di euro 14,62 ogni 100 righe) presso l’Agenzia delle Entrate. E’ necessario l’atto notarile di costituzione nel caso in cui l’associazione intenda richiedere il riconoscimento della personalità giuridica. 4) Affiliazione ad una Federazione Sportiva Nazionale (FSN), Disciplina Sportiva Associata (DSA) e/o Ente di Promozione Sportiva (EPS) e conseguente iscrizione al Registro CONI delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche. 5) Presentazione del modello EAS con invio telematico (direttamente o tramite un intermediario abilitato) entro 60 giorni dall’inizio dell’attività. Il mancato adempimento ha conseguenze pesanti, dal momento che viene meno la possibilità di avvalersi delle agevolazioni ex art. 148 del TUIR (detassazione delle quote e dei corrispettivi specifici). 6) Predisposizione del libro soci, libro dei verbali del consiglio direttivo, libro dei verbali delle assemblee ed eventualmente del libro dei verbali del collegio sindacale o dei revisori dei conti (se previsti dallo statuto). 7) Scelta del regime contabile qualora sia stata aperta la posizione IVA. Se, come nella maggior parte dei casi, si opta per il regime forfetario di cui alla legge n. 398/1991, si dovrà effettuare la comunicazione/opzione alla SIAE territorialmente competente e predisporre il registro super-semplificato di cui al D.M. 11/02/1997. www.sportdipiu.com - SPECIALE FISCALE 35 www.sportdipiu.com


Obblighi contabili

Il regime fiscale di cui alla legge n. 398/91 Comportamenti e adempimenti da seguire La legge n. 398 del 16 dicembre 1991 è caratterizzata da un quadro documentale e contabile super-semplificato, ed è il regime fiscale, di gran lunga più adottato, dalle associazioni e società sportive dilettantistiche. Innanzitutto, l’opzione per l’adozione del regime di cui alla legge 398/1991 deve essere comunicata alla SIAE competente in base al domicilio fiscale, ed è vincolante per un quinquennio. Il limite dei proventi da attività commerciali conseguiti nel precedente periodo d’imposta, al di sopra del quale non è possibile avvalersi delle disposizioni agevolative previste dalla legge 398/1991, è di euro 250.000. Se in corso d’anno viene superato il tetto di euro 250.000 di proventi di natura commerciale, si applicano, con effetto dal mese immediatamente successivo, le disposizioni ordinarie in tema di contabilità. Come sa la maggior parte dei presidenti, i soggetti che hanno esercitato l’opzione per il regime alla legge 398/91 sono esonerati dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili, ma hanno una serie di obblighi e adempimenti da rispettare scrupolosamente.

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OBBLIGHI E ADEMPIMENTI PER LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE IN REGIME 398/91 a) Conservare e numerare progressivamente le fatture di acquisto. b) Annotare, anche con un’unica registrazione, entro il giorno 15 del mese successivo, l’ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi provento, conseguiti nell’esercizio di attività commerciali con riferimento al mese precedente, nel modello di cui al D.M. 11/02/1997, opportunamente integrato (in tale registro vanno annotati distintamente i proventi che non costituiscono reddito imponibile, le plusvalenze patrimoniali, nonché le operazioni intracomunitarie ai sensi dell’art. 47 della legge n. 427/93). c) Effettuare il versamento trimestrale dell’IVA (senza maggiorazione dell’1%) entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento, con le modalità e nei termini previsti dall’articolo 17 del D.Lgs. n. 241/97. Per i proventi soggetti ad IVA l’imposta si applica con le modalità di cui all’art. 74, sesto comma, del D.P.R. n. 633/72, e cioè senza dichiarazione e senza obbligo generalizzato di fatturazione, con detrazione forfetaria del 50%, salvo che per le sponsorizzazioni (abbattimento del 10%) e per i diritti televisivi (abbattimento di 1/3). d) Effettuare il pagamento delle eventuali imposte derivanti dalla compilazione della dichiarazione annuale dei redditi e IRAP, modello Unico ENC. e) Presentare, in modalità telematica, la dichiarazione annuale modello Unico ENC per la sola parte relativa alla voce “Redditi” e “IRAP”, essendo esonerati dalla presentazione della dichiarazione annuale IVA, oltre al modello 770, se tenuti alla sua compilazione e relativa presentazione telematica. f) Numerare progressivamente per anno solare le fatture emesse e le fatture di acquisto, e conservarle a norma dell’art. 39 del D.P.R. n. 633/72 e dell’art. 22 del D.P.R. n. 600/73.

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I compensi erogati nell’esercizio di attività sportive dilettantistiche

Il regime fiscale dei compensi in ambito sportivo Obblighi e dichiarazioni in capo alle associazioni La disciplina tributaria dei compensi, premi, indennità di trasferta e rimborsi forfetari di spesa corrisposti ai soggetti che svolgono attività sportiva dilettantistica è stata originariamente istituita dall’art. 25, comma 4 della legge n. 133/1999 e successivamente rivista, aggiornata ed estesa ad una più ampia platea di potenziali beneficiari con l’art. 37 della legge n. 342/2000 e, da ultimo, con l’art. 90 della legge n. 289/2002 (finanziaria 2003). Secondo tale regime, i suddetti compensi corrisposti dalle società e associazioni sportive dilettantistiche, dalle federazioni nazionali, dagli enti di promozione sportiva e dal CONI sono assoggettati a tassazione secondo le seguenti modalità: 1. fino a 7.500 euro sono esclusi dalla formazione del reddito; 2. oltre i 7.500 euro e fino a 28.158,28 euro sono soggetti a ritenuta a titolo d’imposta; 3. oltre i 28.158,28 euro sono soggetti a ritenuta a titolo d’acconto. Le associazioni e società sportive, al fine del controllo del superamento del tetto di euro 7.500 (soglia soggettiva ovvero relativa al singolo sportivo dilettante, e non ai compensi a questo erogati da un singolo sodalizio sportivo) deve farsi rilasciare un’autocertificazione, da parte del percettore, che attesti i compensi della stessa natura erogati da altri soggetti. Le associazioni e società sportive, pur non avendo operato la ritenuta e quindi non avendo effettuato alcun versamento, agiscono quali sostituti d’imposta e pertanto devono adempiere a tutti gli altri obblighi, ovvero sia quello di certificare i compensi di ciascun anno (entro il 28 Febbraio), in relazione alle somme corrisposte nell’anno solare precedente, sia quello di presentare, obbligatoriamente per via telematica, la dichiarazione mod. 770 semplificato, in relazione ai compensi erogati e certificati per l’anno solare precedente (nel termine ordinario del 31 luglio). La normativa di cui sopra è stata estesa, con effetto 01/01/2003 dalla legge n. 289/2002, art. 90, comma 3, lettera a, anche ai “rapporti di collaborazione coordinata e conti-

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nuativa di carattere amministrativo gestionale di natura non professionale resi in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche”. Tali tipologie di compensi si differenziano dagli sportivi dilettanti per il contratto di collaborazione che deve essere caratterizzato dalla coordinazione e dalla continuità nel tempo, fermo restando l’assenza del vincolo di subordinazione e della natura professionale del percipiente. I compensi di cui sopra, come peraltro qualsiasi altra spesa sostenuta dalle associazioni sportive dilettantistiche, devono essere effettuati con strumenti bancari se di importo unitario superiore ad euro 516,46. L’inosservanza di tale disposizione comporta la decadenza dalle agevolazioni di cui alla L. 398/1991 e l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 11 D.Lgs. n. 471/1997: sanzione pecuniaria da euro 258,23 a euro 2.065,83.

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Sponsorizzazione e pubblicità

Gli ultimi pronunciamenti in tema di sponsorizzazioni Il “nuovo” concetto di antieconomicità

Il testo del comma 8, dell’art. 90, della legge n. 289/02 ha disposto che il corrispettivo in denaro o in natura in favore di società, associazioni e società sportive dilettantistiche e fondazioni costituite da istituzioni scolastiche, nonché di associazioni sportive scolastiche che svolgono attività nel settore giovanile riconosciute dalle Federazioni sportive nazionali o da Enti di promozione sportiva costituisce, per il soggetto erogante, fino ad un importo annuo non superiore a euro 200.000, spese di pubblicità volte alla promozione dell’immagine dei prodotti del soggetto erogante mediante una specifica attività del beneficiario. Si è voluto sottolineare quest’ultimo passaggio per evidenziare che non è sufficiente erogare i corrispettivi nei confronti di sodalizi sportivi dilettantistici, ma occorre provare in maniera opportuna l’effettività della spesa e dell’attività promozionale, attraverso documentazione contabile e non (documenti di spesa, rassegna stampa che testimoni l’attività condotta, galleria fotografica, ecc.). Sotto la lente d’ingrandimento del Fisco sono finite negli ultimi mesi le sponsorizzazioni e pubblicità cosiddette “antieconomiche”, con controlli volti a smascherare eventuali ipotesi di evasione realizzate attraverso la simulazione di costi con fatture “gonfiate” e l’occultamento di ricavi. I recenti accertamenti dell’Agenzia delle Entrate si sono basati su nuovi orientamenti della Corte di Cassazione in materia di corretta qualificazione giuridica delle spese di rappresentanza rispetto a quelle di pubblicità e sponsorizzazione, con pesanti conseguenze dal punto di vista della deducibilità delle stesse.

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Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia, sentenza n. 116/47/12 del 18/09/2012 E’ legittima la deduzione di costi di pubblicità conseguenti a contratti di sponsorizzazione pubblicitaria sottoscritti con due associazioni sportive dilettantistiche locali, considerato che la maggior parte dei clienti del contribuente era costituita da enti locali, società pubbliche e imprese private? La sentenza ha stabilito che qualora non si possa dimostrare il nesso tra l’attività economica svolta dal soggetto erogatore e la capacità di promuovere l’immagine dello sponsor da parte della società sportiva beneficiaria, i costi sostenuti non possono essere considerati deducibili. In pratica l’inerenza che viene richiesta dall’articolo 109 del TUIR deve essere accertata non solo in ordine al reddito, ma anche in ordine all’attività stessa dello sponsor. Secondo l’Amministrazione Finanziaria, considerando il fatto che la maggior parte dei clienti del contribuente era costituita da enti locali, società pubbliche e imprese private, vi è una scarsa o pressoché nulla capacità delle sponsorizzazioni (appunto locali) di attrarre nuovi clienti.

Corte di Cassazione, sentenza n. 3433 depositata il 05/03/2012 Le spese di pubblicità si possono considerare tali pur in assenza di incremento commerciale reale e concreto? O sono da considerarsi quali spese di rappresentanza con la conseguente inapplicabilità del regime fiscale più vantaggioso disposto a favore delle spese di pubblicità? La Corte di Cassazione ha stabilito che sponsorizzare un auto da corsa con il nome dell’impresa non rientra tra le spese di pubblicità, ma tra quelle di rappresentanza, qualora il contribuente non dimostri l’incremento commerciale ottenuto, avuto inoltre riguardo alla “distanza” tra il settore di attività della società e il contesto delle gare automobilistiche. Infatti, la Cassazione ha ritenuto che costituiscono spese di rappresentanza quelle che contribuiscono ad accrescere il prestigio e l’immagine dell’impresa e a potenziarne la possibilità di sviluppo, mentre vanno qualificate come spese di pubblicità e propaganda quelle sostenute per iniziative tendenti prevalentemente, anche se non esclusivamente, a pubblicizzare prodotti, marchi e servizi.

Considerazioni finali Seppur siano coinvolte direttamente le aziende che effettuano la sponsorizzazione, il danno più elevato dello scenario appena sintetizzato, lo stanno subendo e lo subiranno in futuro gli enti sportivi dilettantistici, che sopravvivono grazie alle sponsorizzazioni. E’ logico supporre che troveranno sempre maggiori ostacoli a reperire aziende disposte a promuovere la loro attività agonistica, avendo queste, la quasi certezza di esporsi a pesanti controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria. www.sportdipiu.com - SPECIALE www.sportdipiu.com FISCALE 41


Società Sportive Dilettantistiche a Responsabilità Limitata

Il boom delle società sportive di capitali Principali differenze tra le SRL Sportive e le ASD

Con l’art. 90 della legge n. 289/2002 (legge finanziaria del 2003), gli enti che perseguono attività sportiva dilettantistica possono costituirsi nella forma di società di capitali seppur senza scopo di lucro. La figura della società sportiva dilettantistica può quindi godere di tutti quei privilegi che, antecedentemente, erano prerogativa delle sole associazioni sportive dilettantistiche, come il regime forfetario di cui alla legge n. 398/1991 o la possibilità di corrispondere compensi esenti da imposta fino al limite annuo di euro 7.500, solo per citare i più importanti. E’ possibile costituire società di capitali per l’esercizio di attività sportiva dilettantistiche sotto forma di società per azioni (SPA), società cooperativa (COOP) e società a responsabilità limitata (SRL) e proprio quest’ultimo tipo di società è di gran lunga la più diffusa.

PRINCIPALI DIFFERENZE TRA ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIETÀ SPORTIVE STRUTTURA Associazione Sportiva Dilettantistica Vige il principio cosiddetto “una testa un voto”. Sono possibili ribaltamenti inerenti la gestione della medesima associazione. Un consiglio direttivo che ha realizzato investimenti con dispendio di energie e di denaro potrebbe trovarsi improvvisamente “spodestato” a seguito di una sola assemblea dei soci, alla quale potrebbero aver partecipato anche degli associati per effetto della semplice iscrizione al sodalizio.

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Società Sportiva Dilettantistica Composta da un numero ristretto di soci. I frequentatori sono considerati tesserati e non partecipano alla vita associativa. Soci destinati a non variare nel tempo.

Struttura con caratteristiche più di stabilità che di elasticità. Consistenza patrimoniale nel tempo.


RESPONSABILITÀ Associazione Sportiva Dilettantistica Oltre al c.d. fondo comune, delle obbligazioni rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione. I soggetti il cui patrimonio personale può essere “attaccato” dai creditori dell’associazione sono, in linea di massima, i membri del consiglio direttivo ovvero, in ogni caso, coloro che hanno agito per conto della medesima associazione anche senza essere investiti della carica amministrativa.

Società Sportiva Dilettantistica Oltre ad essere contraddistinta da una puntuale disciplina legislativa (società di capitali), è dotata di personalità giuridica. Delle obbligazioni sociali, risponderà solo ed unicamente la società con il proprio patrimonio senza alcuna esposizione per il patrimonio personale degli amministratori e/o dei soci.

QUANDO È CONSIGLIABILE ADOTTARE LA VESTE GIURIDICA DELLA SOCIETÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA E’ consigliabile per quei presidenti (ma pure consiglieri) di associazione che non vogliono rischiare di vedere intaccato il proprio patrimonio personale per eventuali errori gestionali, imprevisti, sempre più frequenti e pericolosi, soprattutto da quando, nel 2010, gli enti non commerciali sono stati inseriti tra i soggetti nei confronti dei quali indirizzare in via prioritaria l’attività di controllo. Attraverso la SRL Sportiva si evita il rischio che, incappando in una verifica fiscale, possa essere contestata la violazione del principio di democraticità e uniformità del rapporto associativo con il conseguente disconoscimento di ente sportivo dilettantistico. Nella SRL Sportiva i soci sono coloro che hanno sottoscritto il capitale sociale, mentre i frequentatori sono considerati tesserati con la conseguenza che non possono partecipare alle assemblee sociali. La SRL Sportiva, nell’ambito dei benefici legati alla limitazione della responsabilità, è confacente per gli enti che conducono impianti sportivi pubblici o privati, o per gli enti che gestiscono attività istituzionali e commerciali di particolare rilievo. Notevolissima è la differenza tra la struttura societaria e quella associativa. Nell’associazione vige il principio di “una testa un voto”, ciò significa che si possono verificare ribaltamenti inerenti la gestione della medesima associazione. Pensiamo al caso di un consiglio direttivo di una ASD che ha realizzato rilevanti investimenti in attrezzature e che potrebbe trovarsi improvvisamente estromesso a seguito di una sola assemblea dei soci. La SRL Sportiva, viceversa, è composta da un numero ristretto di soggetti (talvolta è unipersonale) e i soci sono destinati a non variare nel tempo. Viste le considerevoli agevolazioni fiscali, è pressoché scontato affermare che è consigliabile adottare questa forma giuridica, da parte di tutte quelle società di persone o di capitali a carattere commerciale che svolgono attività sportiva (palestre, centri fitness, ecc.).

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Le operazioni straordinarie

Fusione e trasformazione di enti sportivi dilettantistici Le procedure da seguire per una corretta attuazione LA FUSIONE TRA ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE In un momento storico quale quello l’attuale, in piena crisi economica, aumenta il numero delle associazioni sportive che, a fine stagione, decidono, loro malgrado, di chiudere i battenti, non riuscendo più a sostenere i costi di gestione dell’attività. Per tale ragione, è in crescente aumento nelle associazioni, il tentativo di “unire le forze”, attraverso sinergie territoriali che salvaguardino la presenza delle realtà sportive. Lo strumento più utile e congeniale allo scopo, è costituito dalla cosiddetta “fusione”. L’operazione di fusione può essere di due tipi: - Fusione propriamente detta: costituzione di una nuova associazione sportiva attraverso l’unione di due o più associazioni precedentemente esistenti che, al termine della procedura, si estinguono, dando vita ad un nuovo ente associativo. - Fusione per incorporazione: si realizza l’unione di due o più enti associativi dei quali uno resta in vita (incorporante), mentre tutti gli altri enti coinvolti nella fusione si estinguono (incorporate). E’ bene specificare che non esiste una specifica normativa che disciplini la fusione tra associazioni, per tale motivo si rimanda a quanto previsto dal codice civile per le società negli articoli da 2501 a 2505-quater.

PROCEDURE DA SEGUIRE PER LA FUSIONE TRA ASSOCIAZIONI 1. PROGETTO DI FUSIONE: i consigli direttivi di ciascuna associazione devono predisporre il pro-

getto di fusione da presentare ai propri associati. Deve contenere dati e informazioni quali a titolo esemplificativo: denominazione, sede, conseguenze economiche e finanziarie dell’operazione, vantaggi e svantaggi in relazione agli scopi associativi, effetti nei confronti della federazione di appartenenza, ecc. 2. APPROVAZIONE ASSEMBLEARE: ogni associazione deve approvare l’operazione di fusione con le maggioranze previste dallo statuto per le assemblee convocate in seduta straordinaria. L’assemblea degli associati deve prendere visione dei seguenti documenti: a. Progetto di fusione. b. Bilanci delle associazioni partecipanti regolarmente approvati degli ultimi tre esercizi. c. Situazioni patrimoniali aggiornate per ciascuna delle associazioni partecipanti alla fusione. d. Nuovo testo di statuto dell’associazione risultante dalla fusione. 3. ATTO DI FUSIONE: scrittura privata da registrare all’Agenzia delle Entrate, sottoscritta dai consigli direttivi delle associazioni partecipanti.

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E’ bene precisare che nel caso in cui si intenda procedere ad una fusione, gli adempimenti sopracitati devono essere eseguiti con il massimo scrupolo, onde evitare spiacevoli conseguenze che ne potrebbero derivare, causate, ad esempio, dalla fusione che coinvolga associazioni oberate di debiti o con situazioni economico-patrimoniali poco “trasparenti”. Si ricorda infatti che per le obbligazioni assunte nei confronti di terzi da parte delle associazioni coinvolte nella fusione, rimane la responsabilità delle stesse, non si estingue con l’operazione di fusione. I creditori dell’associazione fusa possono far valere i loro diritti sul nuovo sodalizio nonché, nel caso si tratti di associazioni sportive, sulle persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione stessa. LA TRASFORMAZIONE DA ASSOCIAZIONE SPORTIVA A SOCIETA’ SPORTIVA Preliminarmente, è bene precisare che seppur l’art. 2500-octies c.c. non preveda la trasformazione da associazioni non riconosciute a società di capitali, tale prescrizione può essere superata qualora l’operazione venga effettuata, oltre che con l’osservanza delle previsioni di legge e dello statuto, anche nel caso in cui il patrimonio sociale della società trasformata sia garantito da apposita perizia di stima redatta ai sensi degli artt. 2343 e 2465 c.c. In tal modo, infatti, verrebbero tutelati tanto gli interessi dei terzi creditori, quanto quelli degli associati. La prescrizione dell’art. 2500-octies c.c. appare definitivamente superata nel caso di trasformazione da associazione sportiva dilettantistica non riconosciuta a società costituita ai sensi dell’art. 90 co. 17 della legge n. 289/2002. In questo caso pur modificandosi la natura giuridica dell’ente, ne rimane del tutto inalterato lo scopo sociale: assenza di fine di lucro e quindi divieto di distribuzione del patrimonio ai soci. Del resto lo stesso co. 17 del citato art. 90 prevede la possibilità di esercitare l’attività sportiva dilettantistica tanto sotto la forma giuridica dell’associazione riconosciuta o meno, quanto sotto la forma della società di capitali o cooperativa, prive di scopo di lucro, di fatto pondendole sullo stesso piano. Prima e più importante conseguenza della trasformazione, è rappresentata dalla continuità dei rapporti giuridici ex art. 2498 c.c., ciò significa che la società frutto della trasformazione conserverà tutti i diritti e gli obblighi facenti capo all’associazione. La società mantiene, dunque, la medesima affiliazione (e lo stesso “storico” codice di affiliazione) alla federazione di appartenenza, rimanendo validi i rapporti di tesseramento con gli atleti, e subentra in tutti i rapporti attivi e passivi già dell’associazione (concessione per la gestione dell’impianto sportivo, eventuale concessione demaniale, utenze etc.), mantenendo invariati i propri diritti reali sui beni immobili o mobili registrati. Conserva lo stesso numero di iscrizione al CONI e ha diritto a beneficiare di tutte le agevolazioni fiscali in materia previste per le associazioni sportive dilettantistiche.

PROCEDURE DA SEGUIRE PER LA TRASFORMAZIONE DA ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA A SOCIETÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA 1. Valutazione patrimonio sociale: - La trasformazione eterogenea comporta necessariamente la redazione di apposita perizia di stima. - Per le società a responsabilità limitata, il perito dovrà essere nominato dall’organo amministrativo. - Il capitale sociale della società risultante dalla trasformazione è suddiviso in parti uguali tra gli associati, salvo diverso accordo degli stessi. 2. Delibera di trasformazione: deve essere assunta dall’associazione, con la maggioranza richiesta dalla legge o dai quorum costitutivi per lo scioglimento dell’associazione, in forma di atto pubblico.

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I soggetti all’interno di un’associazione

Soci o tesserati? Vantaggi connessi alla figura del tesserato Negli ultimi anni, a seguito, del D.L. 185/2008 (Modello EAS), e delle collegate circolari dell’Agenzia delle Entrate n. 12E e 13E del 09/04/2009, si sono succeduti un gran numero di accertamenti fiscali per la prevenzione e il contrasto all’evasione che hanno trovato conferme nelle Circolari n. 20/E del 16/04/2010, n. 21/E del 18/05/2011 e n. 18/E del 31/05/2012, in cui l’Agenzia delle Entrate ha dettato la strategia dei controlli che, hanno avuto e avranno come destinatari, fra gli altri, coloro che abusano delle agevolazioni riservate agli enti non commerciali. Il pericolo maggiore nell’ambito delle verifiche fiscali condotte nei confronti degli enti associativi è la violazione del principio di democraticità e uniformità del rapporto associativo. Tale obiezione può comportare il disconoscimento, da parte degli uffici finanziari, della qualifica di ente non commerciale con pesantissime conseguenze sotto il profilo fiscale. La contestazione parte dall’assunto che una scarsa partecipazione alle assemblee è un segnale inconfutabile di mancanza di democraticità all’interno dell’ente associativo. Il rapporto tra il numero degli associati e i partecipanti alle assemblee è determinante ai fini della prova effettiva della democraticità della vita associativa. Laddove, quindi, l’Agenzia delle Entrate provasse che dietro lo schermo di attività formalmente gestita nella forma di associazione senza scopo di lucro, vi sia la presenza di uno o più “soci/ amministratori dominanti” che cerchino di poter rientrare all’interno delle previsioni agevolative fiscali previste per gli enti associativi, dissimulando l’esercizio di un’effettiva attività imprenditoriale, anche le entrate considerate istituzionali sarebbero riqualificate in ricavi commerciali, con la conseguente piena imponibilità sia ai fini Ires che Iva. La scarsa partecipazione alle assemblee dei soci è un problema che investe la stragrande maggioranza delle associazioni. In questa sede assume un’importanza fondamentale chiarire la differenza fra socio/associato dell’associazione e tesserato alla federazione sportiva nazionale o ente di promozione sportiva cui l’associazione stessa è affiliata. 46 63(&,$/( ),6&$/( www.sportdipiu.com www.sportdipiu.com


ASSOCIATO

TESSERATO

Per individuare chi sia l’associato occorre verificare le previsioni statutarie che indicano i requisiti che devono possedere gli aspiranti soci, le modalità attraverso le quali deve essere presentata la domanda associativa, le procedure di accettazione e/o rifiuto della domanda di ammissione, le cause di decadenza dalla qualifica di socio, ecc.. Il socio ha diritto di partecipare all’assemblea dei soci dell’associazione, può esercitare il diritto di voto e assumere incarichi sociali. Ai fini tributari, gode della cosiddetta “de-commercializzazione dei corrispettivi specifici”.

E’ colui che esercita il diritto di praticare l’attività sportiva nel circuito delle manifestazioni organizzate dalle federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva o discipline sportive associate, cui l’associazione sportiva è affiliata.

Qualora il tesserato non assuma la qualifica di socio, non ha diritto di partecipare all’assemblea dei soci dell’associazione e, conseguentemente, non ha diritto di voto. Anche il tesserato gode della medesima agevolazione prevista per l’associato.

CONSIGLI UTILI a. Prevedere espressamente nello statuto sociale dell’associazione la figura del tesserato. b. Disporre affinché la richiesta di iscrizione venga effettuata a titolo di domanda di ammissione a socio ovvero quale domanda di tesseramento (eventualmente entrambe). c. Chiarire al richiedente che, mentre attraverso l’assunzione della qualifica di socio si assumono gli obblighi e i diritti previsti dallo statuto dell’associazione, e in primis il diritto di partecipare alle assemblee dei soci esprimendo il diritto di voto, attraverso l’assunzione della qualifica di tesserato, tale diritto non si acquisisce.

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Reati tributari

La responsabilità degli amministratori Le novità di maggiore impatto L’art. 38 c.c. prevede che “Per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l’associazione, i terzi possono far valere i loro diritti sul fondo comune. Delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione”. La legge di conversione del d.l. n. 138/2011 (ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) ha apportato rilevanti novità in materia di reati tributari. Le disposizioni di maggior impatto sulle quali devono concentrarsi le attenzioni delle associazioni sportive dilettantistiche (non riconosciute), e in particolare dei legali rappresentanti e di chi agisce in nome e per conto degli stessi, sono le seguenti: Viene abrogata l’attenuante in tema di fatture per operazioni inesistenti, sia per la fattispecie di dichiarazione fraudolenta sia per l’emissione.

Indipendentemente dall’importo della fattura falsa utilizzata in dichiarazione dei redditi, o emessa, la pena sarà rappresentata dalla reclusione da un anno e 6 mesi a 6 anni.

Vengono ridotte le soglie di punibilità delle fattispecie di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e di dichiarazione infedele.

Nel primo caso la soglia correlata all’imposta evasa si abbassa da euro 77.468,53 a euro 30.000,00. Nel secondo caso la soglia dell’imposta evasa si abbassa da euro 103.291,38 ad euro 50.000,00.

Viene ridotta la soglia di punibilità della fattispecie di omessa dichiarazione.

La soglia correlata all’imposta evasa passa da euro 77.468,53 a euro 30.000,00.

POSSIBILI CONSEGUENZE Nell’ipotesi di emissione di fatture per operazioni inesistenti, l’abrogazione di qualsiasi limite attenuante in relazione all’importo di tali fatture, comporta che in ogni caso di “sovrafatturazione”, anche minima, la pena sarà rappresentata dalla reclusione da un anno e sei mesi a sei anni, con pesanti conseguenze anche in termini di possibilità di sospensione condizionale della pena

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In caso di disconoscimento delle agevolazioni di cui alla l. 398/1991 scatta automaticamente la sanzione dell’omessa dichiarazione IVA. L’ipotesi che venga contestata un’imposta evasa superiore a euro 30.000,00 è abbastanza probabile: qualora, infatti, non fosse riconosciuto il diritto alla detrazione dell’IVA pagata sugli acquisti in quanto le relative fatture non sono state registrate nell’apposito registro, sono sufficienti euro 142.857,14 di ricavi per far scattare l’ipotesi penale, importo certamente non eccezionale


Le procedure corrette per una gestione ottimale

Consigli utili per le associazioni sportive Comportamenti da tenere in considerazione 1) In caso di ammissione di un nuovo socio, renderlo edotto della natura associativa del sodalizio e invitarlo a prendere visione dello statuto. 2) Prevedere nel modulo di ammissione a socio, la firma per conoscenza dello statuto e l’accettazione delle clausole contenute all’interno dello stesso. 3) Inserire nello statuto la figura del tesserato. 4) Fare firmare al socio anche la normativa relativa alla privacy (legge 30 giugno 2003 n. 196). 5) Se si procede a tesseramento c/o una federazione/ente di promozione sportiva consegnare copia del tesseramento e conservare la documentazione federale. 6) L’iscrizione a libro soci e/o il tesseramento devono essere preventivi rispetto all’incasso delle quote di frequenza ai corsi. 7) Esporre una copia dello statuto in bacheca a disposizione dei soci. 8) Convocare le assemblee del direttivo e dei soci come da norme statutarie, con esposizione in bacheca e/o, meglio, con comunicazione e-mail e/o raccolta di firme per presa visione. 9) Tenere sempre nella sede i libri sociali aggiornati. 10) Riportare sui rispettivi libri i verbali delle assemblee (almeno una volta l’anno per l’approvazione del bilancio) e del consiglio direttivo (almeno con la frequenza prevista dallo statuto) e sottoscrivere i verbali stessi dal presidente e dal segretario della riunione. 11) Riportare sul libro dei verbali dell’assemblea il bilancio approvato e conservare la contabilità e la documentazione di supporto. 12) Rilasciare ricevute non fiscali per le quote di iscrizione (senza marca da bollo indipendentemente dall’importo). 13) Rilasciare al momento del pagamento della quota mensile una ricevuta per “frequenza corsi” (marca da bollo da 1,81 euro per ciascuna ricevuta di importo superiore a 77,46 euro). 14) Conservare ordinatamente i contratti sottoscritti con gli istruttori e gli altri collaboratori sportivi e non. 15) Pagare i collaboratori sportivi solo previo rilascio dell’autocertificazione di mancato superamento del limite dei compensi esenti. 16) Conservare le ricevute di pagamento dei compensi e le autocertificazioni. 17) Conservare ordinatamente i contratti di sponsorizzazione e pubblicità, e documentazione che ne testimoni l’attività condotta. 18) Numerare progressivamente e conservare ordinatamente le fatture emesse, le fatture ricevute e gli altri documenti di spesa. 19) Conservare ordinatamente tutte le dichiarazioni fiscali (redditi, 770, ecc.). 20) Inviare il modello EAS in caso di variazione dati e conservare copia del medesimo. 21) Qualora la contabilità sia tenuta c/o uno studio commerciale, conservare e produrre in caso di verifica la relativa attestazione. www.sportdipiu.com - SPECIALE FISCALE 49 www.sportdipiu.com


Indice pag

34 Prefazione del Dott. Leonardo Ambrosi

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35 Costituzione di un’associazione sportiva dilettantistica

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36 Il regime fiscale di cui alla legge n. 398/91

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38 Il regime fiscale dei compensi in ambito sportivo

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40 Gli ultimi pronunciamenti in tema di sponsorizzazioni

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42 Il boom delle società sportive di capitali

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44 Fusione e trasformazione di enti sportivi dilettantistici

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46 Soci o tesserati?

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48 La responsabilità degli amministratori

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49 Consigli utili per le associazioni

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50 Indice

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LO STUDIO t -FPOBSEP "NCSPTJ 1BSUOFST Ă’ VOB TUSVUUVSB FWPMVUB F RVBMJĂ˝ DBUB DIF PGGSF UVUUJ J TFSWJ[J EJ DVJ una moderna associazione ha necessitĂ . t *M OPTUSP 4UVEJP TJ SJWPMHF B RVBMTJBTJ DBUFHPSJB EJ FOUF OP QSPĂ˝ U HBSBOUFOEP QSPGFTTJPOBMJUĂ‹ F competenza ai massimi livelli. t * OPTUSJ $POTVMFOUJ QPTTPOP PGGSJSF EJSFUUBNFOUF TFSWJ[J BMUBNFOUF RVBMJĂ˝ DBUJ JO NBUFSJB Ă˝ TDBMF EFM lavoro e associativa. t *O DPMMBCPSB[JPOF DPO 1SPGFTTJPOJTUJ FTUFSOJ DPMMFHBUJ BM OPTUSP 4UVEJP PGGSJBNP TFSWJ[J EJ BTTJTUFO za legale, fiscale, del lavoro e finanziaria.

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Olimpica Dossobuono: progetti per un futuro ambizioso La Pallamano Olimpica Dossobuono si presenta ai blocchi di partenza dei campionati di A2 femminile e B maschile

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a società Pallamano Olimpica Dossobuono rappresenta lo sport della pallamano nel territorio Villafranchese ed è una realtà importante come numero di atleti e atlete tesserati (più di centocinquanta). La dirigenza della società ha come obiettivo conti Ƥ un progetto ben strutturato per aumentare l’interesse verso questo sport e diventare il fulcro importante su cui far ruotare tutto il movimento della pallamano veronese. Ƥ ǣ - Salvaguardare ciò che si è costruito grazie soprattutto alla credibilità dell’attuale dirigenza che si è conquista Ƥ ǡ delle Istituzioni pubbliche, della scuola, dell’amministrazione comunale, provinciale e regionale. - Diventare la società leader e il traino per il movimento pallamanistico del territorio veronese e veneto, nonché arrivare ad essere una “bella” ed “invidiabile” società a livello nazionale. - Investire in termini economici e di risorse umane per poter sostenere una massima serie importante, che possa fare trascinare l’intero movimento. Organizzare alle spalle delle prime squadre (maschile e femminile) ƪ ǡ investimenti importanti a livello di dirigenti e tecnici esperti, preparati per dar modo ed occasione alle atle-

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te tecnicamente più dotate di crescere ed aumentare il loro livello atletico e agonistico. - Continuare il lavoro svolto presso gli istituti scolastici, reale linfa e carburante per una società che si rispetti. È intenzione della società allargare il proprio bacino promozionale interessando a breve il Comune di Villafranca di Verona verso il quale è logico prestare un occhio di riguardo. - Accogliere nella sfera atletica tutti coloro che hanno ƥ ơ progetto “Dote in Movimento” iniziativa realizzata da Assosport, Coni e Regione Veneto per incentivare la pratica sportiva tra i bambini appartenenti alle famiglie meno abbienti. La pallamano non ha storicamente la cassa di risonanza che hanno altri sport quali il calcio, il volley o il basket, ma resta comunque uno sport molto avvincente che negli ultimi anni vanta un crescente interesse a livello mediatico, e con la volontà di persone che vogliano investire risorse economiche e tempo può solamente che crescere. Si sta attuando, a livello federale, un notevole sforzo economico e nei prossimi anni il progetto “Futura”, che in sintesi è una sorta di nazionale giovanile che gioca il campionato della massima serie, porta Ƥ sport essere lanciato ad un livello internazionale ade-


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storica ed espertissima allenatrice Renèe Lepoglavec si è aggiunto, per il settore femminile, il giovane e bravo tecnico spagnolo Roberto Escanciano Sanchez e, per quello maschile, l’esperto e ottimo tecnico bosniaco Admir Jasarevic. —‡•–‹ ƒŽŽ‡Â?ƒ–‘”‹ †ƒ”ƒÂ?Â?‘ —Â? ’‘†‡”‘•‘ •‰—ƒ”†‘ ƒŽ •‡–tore giovanile ed aiuteranno i nostri giovani tecnici ad assumere uno spessore qualitativo piĂš sostanzioso; ora si aspetta di raccogliere i frutti di quanto seminato con tanto sforzo. Ivan Della Gatta ‡ Â•Â–ÂƒĆĄ •‘…‹‡–ƒ”‹‘ ƒŽŽƒÂ?ƒÂ?‘ Ž‹Â?’‹…ƒ ‘••‘„—‘Â?‘ ‰—ƒ–‘Ǥ —‡•–‘ ° —Â? ˆ‘”–‡ –‡Â?–ƒ–‹˜‘ ’‡” ”‹•‘ŽŽ‡˜ƒ”‡ ‹Ž Â?‘vimento e la spinta piĂš grande deve partire dal basso; quindi l’Olimpica ha accentuato il suo interesse verso atlete piĂš giovani per valorizzare e potenziare il patrimonio atletico, anche in ottica futura per la Nazionale. Il costante impegno di tutti i componenti della societĂ , dal presidente ai dirigenti, dai tecnici alle atlete, dagli accompagnatori ai genitori, testimoniano quotidianamente che la strada intrapresa è quella giusta. La Pallamano Olimpica Dossobuono sta tentando di intraprendere questa strada investendo in modo oculato nella Â•Â–Â”Â—Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄ ’‡” Â”ÂƒĆĄÂ‘Â”ÂœÂƒÂ”ÂŽÂƒ ‡ ’‡” Â?Â‹Â‰ÂŽÂ‹Â‘Â”ÂƒÂ”ÂŽÂƒÇĄ ƒŽ ƤÂ?‡ †‹ ottenere risultati che non saranno sicuramente immediati ma non tarderanno nemmeno a venire. ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ ͖͔͕͖nj͖͔͕͗ •‹ ’”‡•‡Â?–ƒ †‹Ƽ…‹Ž‡ ’‡” –—––‹ ‰Ž‹ sport dal punto di vista economico in quanto la crisi ha compromesso molti settori e le societĂ sportive non sono certo esenti da questa dĂŠbâcle. CosĂŹ anche la Pallamano Olimpica Dossobuono si presenta ai blocchi di partenza dei campionati di serie A2 femminile e B maschile all’insegna del risparmio. A dire il vero giĂ dal 2007, data di nascita della nuova societĂ di Dossobuono, i propositi dirigenziali erano orientati a formare la societĂ il cui settore giovanile (e la sua creÂ•Â…Â‹Â–ÂƒČŒ ˆ‘••‡ Žƒ „ƒ•‡ †‹ –—––‘ …‘Â? Žǯ‡ƥ‡––‘ ’‘•‹–‹˜‘ †‡ŽŽƒ riduzione dei costi di gestione. Per questo motivo l’Olimpica parte con un settore giovanile invidiabile: Under 18/serie B, under 16 e under 14 femminile, under 16 e under 14 maschile per un quadro completo di circa 120 atleti/e e, per ultimo non certo di importanza, una trentina di bambini terribili che rappresentano la categoria Esordienti ed Arcobaleno. Molti di questi atleti delle formazioni giovanili fanno giĂ parte in pianta stabile delle squadre senior i cui propositi sono battaglieri. Si presentano, all’inizio del campionato, come le squadre da battere e con l’orgoglio di avere nelle due formazioni una percentuale altissima di ragazzi e ragazze locali. Per il rilancio della societĂ gli investimenti principali •‘Â?‘ •–ƒ–‹ Â‡ĆĄÂ‡Â–Â–Â—ÂƒÂ–Â‹ •‘Ž‘ ’‡” Žƒ †‹”‹‰‡Â?œƒ –‡…Â?‹…ƒǤ ŽŽƒ

Info: www.pallamanodossobuono.it

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Pallamano Vigasio: dalla serie B per ritornare grandi Il progetto prevede di portare sempre più giovani verso la pallamano e di farla conoscere nei paesi limitrofi

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a Pallamano Vigasio ha deciso di ripartire dalla Serie B: dopo anni di militanza nella massima serie e dopo l’ottima prestazione nel campionato di ͖ ǯ ǡ ° Ƥ solamente a causa dei 5 punti di penalità, la compagine veronese disputerà in questa nuova stagione un anno di rodaggio. La scelta è stata presa dopo accurati studi ma, come succede per molte squadre, il problema economico si è imposto oltremodo lasciando così la possibilità di scegliere se tagliare le giovanili o scendere di categoria e mantenere entrambe le squadre. Così facendo Antonio Montoro e le sue atlete hanno fatto un passo indietro decidendo di mettere in piedi un nuovo progetto a lungo termine: l’idea è quella di attirare sempre più giovani verso la pallamano e di far conosce ƤǤ Il 28 ottobre la Serie B ha iniziato questa nuova avventura dove incontrerà, nell’arco della stagione, ben undici formazioni. Oltre al Vigasio infatti il campionato è composto dal Dossobuono, dal Riviera, dal Barracuda, dalla Pallamano Malo, dalla Pallamano Oderzo, dall’Euganeo, dal Mestrino, dal CUS Udine, dal Belluno e dal Musile. Obiettivo primario è quello di crescere e di inserire pian piano le giovani promesse dato che quest’anno la formazione dovrà fare a meno di molte giocatrici della passata stagione: Elwira Klimek ha infatti deciso di trasferirsi a Salerno che milita in Serie A, Carolina Balsanti è entrata a far parte dell’Aeronautica Militare, il capitano Ilenia Scamperle ha dovuto sottoporsi ad un intervento alla

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spalla ed il suo ritorno è in dubbio (anche se la squadra ci spera molto...), Margherita Giacomuzzi ha preferito la carriera lavorativa a quella sportiva e Demeny Gyongy ha deciso di ritornare a calcare il massimo campionato con la società padovana del Mestrino. In poche parole la squadra è completamente da ricostruire e per questo il presidente Montoro ha deciso di ƥ ǡ se, che saprà dare molte soddisfazioni all’intero club. A guidare il Vigasio non sarà più infatti Adam Klimek ma, nonostante l’esonero, la società ringrazia il tecni Ǥ ǯ ° ƥ ǡ negli anni passati ha conquistato ottimi risultati sia da giocatore che da allenatore. Nonostante le tante partenze l’intento è quello di far crescere una squadra giovane al quale è stata inserita Alexandra Ravasz, talentuoso terzino mancino che nel campionato appena conclusosi ha militato nel Salerno regalando ottime prestazioni. Il progetto è quello ơ ǡ Battaglia, Sara Cacciatore, Francesca Montoro, Andrea Bronzati e Dèsirèe Dalla Fontana le più giovani che pian piano cresceranno e, oltre al campionato di Under14, parteciperanno a quello di Serie B. L’obiettivo principale è dunque quello di migliorare partita dopo partita, cominciando già dal primo incontro con il Mestrino, unica formazione di Under18: quel che è certo è che il lavoro da fare è tanto ma i risultati non tarderanno di certo ad arrivare se ognuno metterà il proprio contributo per crescere. Dèsirèeè Dalla Fontana Info: www.handballvigasio.com


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Ultimate: un nuovo sport a Verona! La nuova formazione veronese Disc’o’ver è alla ricerca di nuovi componenti. Provare non costa nulla e...diverte!

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all’inizio di quest’anno la società del CUS Verona (Centro Universitario Sportivo) apre le porte ad un nuovo sport: l’Ultimate, il gioco di squadra per frisbee. Il progetto, nato dall’iniziativa di alcuni ragazzi, ha porta ƥ Disc’o’ver, che attualmente cerca giocatori e vuole far conoscere le particolarità e le qualità di uno sport ancora poco conosciuto ma dal grande potenziale, particolarmente adatto, oltretutto, ai contesti educativi.

tura di questo sport consente di trovare davvero, una volta scesi in campo, l’occasione di dedicarsi a una passione e a un’attività che cattura, sentendosi parte della squadra anche grazie agli avversari. La squadra dei Disc’o’ver è giovane ma in forte crescita e ora si trova in fasi cruciali d’avvio e divulgazione di qualcosa di completamente nuovo; da giocatori si vive un’atmosfera di scoperta (come ricorda il nome della squadra) e di pionieristica soddisfazione, soprattutto quando si parte per giocare i numerosi tornei organizzati dalle squadre delle altre città. Contemporaneamente i fondatori sono impegnati in numerose uscite didattiche: durante l’anno scolastico infatti vengono organizzati corsi di aggiornamento per i docenti delle scuole secondarie, lezioni nelle Ƥ ǡ Ƥ ǡ ǡ edizione si è tenuta il 9 maggio scorso presso gli impianti del Gavagnin, e ha visto partecipare 11 classi dai licei del villafranchese e della città. Attualmente gli allenamenti vengono svolti il lunedì ed il giovedì sera presso i campi da rugby del CUS in via della Diga a Parona, appena fuori Verona, dalle 20 alle 22. La prova è gratuita e senza l’obbligo di...impegnarsi! Info: ultimateverona.blogspot.it - davenic90@gmail.com facebook Discover Ultimate Verona

Il funzionamento ricorda molto quello del rugby con le sue mete, per segnare un punto infatti occorre ricevere un passaggio dentro l’area di meta avversaria. Il regolamento rende questo sport molto dinamico ed accessibile, essendo anche caratterizzato dall’assenza dell’arbitro: la regola principale è chiamata “Spirit of the game” (SOTG), consiste nella prevalenza del fair play e dell’auto-arbitraggio prima, durante e dopo la partita. Lo spirito del gioco rappresenta un’essenza irrinunciabile per ogni giocatore e fa parte della disciplina sportiva. Imparare a lanciare correttamente, una volta accompagnati da un istruttore, è semplice e veloce; lo sport è rivolto a tutti e si gioca prevalentemente misto (uomini e donne insieme), sia su campi in erba che al chiuso. L’aper-

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Davide Padovani, un campione che vola molto in alto Dopo l’intervista pubblicata su Sportdipiù numero 17, ecco il giusto e doveroso tributo al campione veronese di kart

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a sua storia può stupire, può commuovere, può far ƪ ǡ Ö Ǥ re a non arrendersi di fronte alle avversità, a non darsi mai per vinti, a non considerare invalicabili limiti che sono solo in noi stessi. Una vita serena, tante speranze, molti sogni nel cassetto, uno in particolare, da quando era piccolo: l’automobilismo. Poi un incidente, la totale paralisi della parte destra superiore del suo corpo, il buio, e 15 anni di standby, in cui non si può dire che abbia vissuto, ma forse che abbia atteso di poter vivere di nuovo. E poco più di un ° Ƥ Ǥ Certo non gli è capitata per caso, solo perché era giusto che la ruota girasse anche per lui, ma se l’è sudata, impegnando anima e corpo e guadagnandosela a denti stretti. Con la possibilità di usare solo il suo braccio e la sua mano sinistra, Davide ha avuto il coraggio e la forza di ricominciare da dove era stato costretto a fermarsi 15 anni prima. Il 30 giugno del 2011 decide di riprovare l’emozione di guidare ancora su un kart monomarcia: il ritorno in pista è possibile, anche se si rende subito con Ǥ Ƥ ° Ǥ Ƥ ǡ verse prove sulle piste, e duri allenamenti per cercare di ritornare in forma. In seguito al risultato positivo del test del 7 dicembre ad Ala, in cui prova a guidare un kart 125 a marce, con il cambio Powershift gestito elettronicamente, in modo comunque da non potersi avvalere di alcun vantaggio rispetto al cambio manuale, Davide ơ Ǥ Ǥ nazionale Kart Grand Prix - categoria “Kz”, che avrebbe avuto inizio a febbraio 2012. Sin dalla prima gara è risultato evidente quanto la strada intrapresa fosse tutta in ǣ ƥ nato Davide ha dovuto vedersela con una contrattura muscolare, e, come se non bastasse, al momento della partenza la frizione non ha funzionato correttamente, ed è stato sorpassato da tutti. Forza d’animo e talento gli hanno permesso di non abbattersi, e in 22 giri è riuscito a superare gli avversari uno dopo l’altro e a conseguire così una bellissima vittoria. Non è stato tutto facile nemmeno nelle gare successive, tra problemi tecnici e

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Ƥ Ǥ Come ad esempio nella terza gara, disputata a Viterbo, in cui, con due costole incrinate, è riuscito comunque ad ottenere un secondo posto. Ma è la gara del 20 maggio a Lignano Sabbiadoro a segnare la vera svolta per il nostro atleta. Le premesse non erano delle migliori: le prove che precedono la gara non ǡ ° ƥ ǡ Ƥ Ǥ un problema tecnico al motore, che gli fa perdere tre ǡ Ƥ Ǥ ͕ Ƥ ǡ scontro con un altro kart provoca la fusione del motore. Ƥ î ǡ non si arrende e riesce in così poco tempo a risistemare il motore permettendogli di gareggiare. È forse proprio grazie allo stimolo conferitogli dall’impegno e dalla dedizione della sua squadra che Davide riesce a trasforma ƥ ǯ


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un’entusiasmante vittoria, guadagnando così la testa Ƥ Ǥ ơ ni, giunge al doppio appuntamento di Ottobiano (Pv) in cui si devono disputare due gare in due giorni, il 15 e il 16 ǡ ƥ Ǥ Ƥ ơ ǡ Ö Ƥ Ö ǡ insieme a tutti quelli che gli sono stati vicino e l’hanno aiutato, la vittoria dell’intero campionato, fatto di nove gare, disputate tutte su piste che Davide non aveva mai visto prima. Dettaglio quest’ultimo che conferisce forse un valore in più alla sua già di per sé magica vittoria. Come tutti noi, Davide non sa cosa il futuro ha in serbo per lui, ma di una cosa è certo: lo vedremo ancora correre in pista. Il mondo dell’automobilismo professionistico purtroppo è alquanto spietato, per via di soldi e sponsor, ma il suo sogno è quello di entrare a farvi parte. E ogni giorno continua ad impegnarsi per raggiungere tale obiettivo, dividendosi tra il lavoro nell’azienda del padre, e lunghe ore di duro allenamento nella palestra ǡ na. Tante persone l’hanno aiutato e lo aiutano standogli accanto, incoraggiandolo, consigliandolo. Altre gli fanno sentire il loro sostegno pur non essendoci più. Ma c’è anche chi è diventato per lui un modello cui ispirarsi, come l’indimenticato pilota brasiliano Ayrton Senna. “Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite. Accade qualcosa. E immediatamente riesci a correre un po’ più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all’esperienza. Puoi volare molto in alto”. Ǥ ǡ per realizzare i suoi sogni e dedicare le sue prossime vittorie alle persone che ama. Benedetta Sartori

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I “segreti� della scherma Cristiano Magnani - istruttore dell’A.S.D. VeronaScherma - ci aiuta a capire e a conoscere meglio la scherma

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ccomi nuovamente con voi, cari lettori di SportdipiĂš magazine: sono Cristiano Magnani, istruttore nazionale di scherma e insegnante presso la societĂ VeronaScherma ASD. Proseguiamo insieme il nostro ˜‹ƒ‰‰‹‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž Žǯ—Â?‹˜‡”•‘ „‡ŽŽ‘ ‡ ÂƒĆĄÂ‡Â•Â…Â‹Â?ƒÂ?–‡ della scherma. In questo secondo appuntamento vorrei addentrarmi piĂš in profonditĂ per dare visibilitĂ ad altri ƒ•’‡––‹ ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?–‹ …Š‡ †‹Ƽ…‹ŽÂ?‡Â?–‡ •‹ …‘Ž‰‘Â?‘ ‰—ƒ”dando un assalto in televisione. Per fare questo cercherò di rispondere, in maniera piĂš chiara possibile, ad alcune delle domande che mi sono pervenute per parlare di combattimento, delle gare, degli allenamenti e delle armi utilizzate. Ringrazio sin d’ora i lettori di SportdipiĂš per l’interesse e l’attenzione che hanno dimostrato con queste domande.

‘Â?‡ •‘Â?‘ ˆƒ––‡ Ž‡ ƒ”Â?‹Ǎ La volta scorsa vi ho descritto le tre discipline spada, Ƥ‘”‡––‘ ‡ •…‹ƒ„‘Žƒ Ž‡ “—ƒŽ‹ ’”‡Â?†‘Â?‘ ‹Ž Â?‘Â?‡ †ƒŽŽ‡ ƒ”Â?‹ utilizzate per combattere. Pur essendo diverse tra loro, ognuna di esse può essere suddivisa in due parti principali: la lama e la guardia. La guardia (la parte dove si impugna l’arma) è composta dalla coccia (la protezione della mano), dall’impugnatura, dal cuscinetto (all’interno della coccia) e da un pomolo (ha le funzioni di un bullone per bloccare il tutto con la lama). La lama (figura 1A) si suddivide in tre parti principali: forte (quella piĂš vicina alla guardia), debole (quella piĂš lon–ƒÂ?ƒ †ƒŽŽƒ ‰—ƒ”†‹ƒ ƒŽŽƒ ƤÂ?‡ †‡ŽŽƒ “—ƒŽ‡ Â…ǯ° Žƒ ’—Â?Â–ÂƒČŒ ‡ Žƒ media che si trova nel mezzo. La lama e la guardia sono congiunte tramite il codolo della lama che è la parte sulŽƒ “—ƒŽ‡ •‹ ‹Â?ƤŽƒ Žƒ ‰—ƒ”†‹ƒǤ

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‘•ƒ …ƒÂ?Â„Â‹ÂƒÇĄ “—‹Â?†‹ǥ –”ƒ —Â?ÇŻÂƒÂ”Â?ƒ ‡ Ž‡ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‡ÇŤ ‹ †‹ƥ‡”‡Â?œ‹ƒÂ?‘ Â?‡Ž Â?‘†‘ ‹Â? …—‹ Ž‡ ŽƒÂ?‡ •‘Â?‘ ÂˆÂƒÂ–Â–Â‡ÇŁ Žƒ lama della spada ha una sezione triangolare con una •…ƒÂ?ƒŽƒ–—”ƒ •—ŽŽƒ ’ƒ”–‡ •—’‡”‹‘”‡ǥ “—‡ŽŽƒ †‡Ž Ƥ‘”‡––‘ Šƒ una sezione quadrata mentre la sciabola ha una sezione a triangolo allungato. Anche la punta è diversa nelle tre armi. Anticipo subito che le punte non sono acuminate: Ž‡ ’—Â?–‡ †‡ŽŽƒ •’ƒ†ƒ ‡ †‡Ž Ƥ‘”‡––‘ •‘Â?‘ †‡‹ ’‹……‘Ž‹ …‹Ž‹Â?dri nei quali scorre la testina. La testina funziona come l’interruttore della luce: quando viene premuta fa accendere la luce colorata se è stato colpito il bersaglio valido ȋ‘ „‹ƒÂ?…ƒ •‡ Â?‘Â? ˜ƒŽ‹†‘ Â?‡Ž …ƒ•‘ †‡Ž ƤÂ‘Â”Â‡Â–Â–Â‘ČŒǤ ƒ •…‹ƒ„‘Žƒ non presenta alcun bottone: la punta è semplicemente arrotondata. Nella sciabola si può toccare anche di taglio, oltre che di punta, e quindi basta toccare il bersaglio valido per fa accendere la luce colorata. Un’altra differenza molto visibile è la coccia: la parte a protezione della mano. Nella spada è abbastanza grande da coprire tutta la parte prontale della mano chiusa a pugno men–”‡ Â?‡Ž Ƥ‘”‡––‘ ° ’‹Î ’‹……‘Žƒ ‡ Žƒ•…‹ƒ •…‘’‡”–ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ mano. Nella sciabola, invece, la coccia è molto grande e copre tutta la mano. Nella Ƥ‰—”ƒ Í™ sono rappresentate le tre armi.

1 —Â?‘ •’‘”– ’‡” –—––‹Ǎ …Š‡ ‡–Â? •‹ ‹Â?‹œ‹ƒ ‡ ƤÂ?‘ ƒ “—ƒÂ?†‘ •‹ ’—Ö Â’Â”ÂƒÂ–Â‹Â…ÂƒÂ”Â‡ÇŤ Si, è uno sport che può essere praticato da chiunque e a qualunque etĂ . Oltre alla scherma olimpica esiste anche la scherma paraolimpica nella quale l’Italia ha ottenuto buoni risultati alle recenti Paralimpiadi. Di recente, inoltre, sono state fatte delle dimostrazioni di scherma per non vedenti: per il momento non ci sono gare federali ma se verranno sviluppate strutture adeguate sicura-


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mente ce ne saranno. Si può iniziare a praticare la scherma ad ogni età: tipicamente si inizia tra i sei e i nove anni ma non manca chi inizia più tardi. Non ci sono limiti di ǡ Ö Ƥ Ǥ ǫ Si dice che nella spada sia più utile essere alti con le leve Ƥ Ǥ In realtà ogni dote può essere contrastata utilizzando le Ƥ Ǥ Ƥ è più agevolato ad iniziare questo sport. Ö ǫ La scherma si impara per gradi e serve diverso tempo e tanta pazienza, passione e caparbietà per imparare bene. Durante gli allenamenti si fanno molti esercizi di Ƥ ǡ per imparare la corretta impostazione di guardia (la posizione principale) tutti i movimenti per spostarsi sulla ǡ ơ di. Per imparare la tecnica (come usare l’arma) e come si combatte si fanno lezioni individuali con il maestro di î ƥ ǣ Ö ai suoi allievi trovando il metodo migliore per ognuno di essi. Con il passare del tempo, il rapporto con il proprio maestro diventa molto forte e necessita della massima Ƥ Ǥ dividuali, in palestra ci si allena tirando con i propri compagni di sala. 1 ƥ ǫ ° sposte più disparate. Se provassi a rispondere dovrei trascrivere i trattati di scherma che descrivono minuziosamente quest’arte. Proverò invece a dare un’idea di ciò Ƥ Ǥ primo aspetto importante è in relazione alle azioni possibili: nella scherma ogni azione ha sempre una contraria cioè esiste sempre un’azione per bloccarne un’altra. Il secondo aspetto importante è inerente al modo di eseguire le azioni: ogni azione deve essere eseguita nel momento giusto, alla velocità giusta e alla misura giusta. ǣ Dz dz ȋ teso come momento nel quale si porta un’azione), la “velocità” (la velocità con cui si esegue un’azione) e la “misura” (distanza tra due schermidori). Il terzo aspetto, non meno importante ma che complica ulteriormente le cose, fa riferimento all’avversario: non è prevedibile con certezza, anzi, più un avversario è forte e più non si può prevedere. A questi aspetti dobbiamo aggiungere che è necessaria molta coordinazione e padronanza del proprio corpo, concentrazione, agilità, precisione, au-

Ǥ ǣ ° ƥ ǡ ° î semplice di quel che si può pensare. La parte veramente ƥ ° Ǥ ǡ ǡ ǫ Le competizioni più famose sono le Olimpiadi, i campionati mondiali e i campionati europei ma non ci sono solo quelle. Per partecipare a queste gare è necessario partecipare alle gare di campionato italiano ed essere selezionati dalla Federazione Italiana Scherma per fare parte ǯ Ǥ non è per niente facile in nessuna arma. Il campionato italiano è articolato in fasce di età: il campionato giovanissimi (al quale partecipano gli atleti dai 10 ai 13 anni), il campionato cadetti (dai 14 ai 16 anni), il campionato giovani (dai 17 ai 19 anni) Assoluti (dai 14 anni in su) e il campionato master (dai 40 anni in su). Le gare di scherma sono prevalentemente individuali ma ci sono anche gare a squadre. Il campionato italiano a squadre è organizzato in più “serie”, molto simile alle serie del campionato ǡ ơ ǣ ǯ gara all’anno per serie nella quale le prime quattro squadre vengono promosse e le ultime quattro, al contrario, vengono retrocesse. Una cosa molto interessante delle gare è la trasferta. Le gare si svolgono su tutto il territorio nazionale a seconda delle categorie: Verona, Bolzano, Foggia, Roma, Bari, Milano, Pistoia, Torino, Padova, Foligno, Napoli, Eboli, Ancona, Bologna, La Spezia. Credo che siano state organizzate gare in ogni città e paese che abbia una palestra di Ǥ possibilità di vedere località diverse dell’Italia ma anche posti nuovi all’estero se le gare sono internazionali. Ci si può confrontare con tante persone e con culture diverse da quello che siamo abituati. Purtroppo anche per ° Ƥ Ǥ ro di avervi raccontato qualcosa di interessante. Vi invito nuovamente a inviarmi le vostre curiosità per approfondire questo bellissimo sport. Alla prossima! Cristiano Magnani

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Con l’aiuto di “led e beep” aumenta la sicurezza stradale Grazie all’impegno della Polizia Stradale in dieci anni la mortalità sulle strade italiane è calata del 42,4%

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ari ragazzi, parlando di strada e di incidenti, consentiteci di annunciarvi un importante risultato in realtà già ripreso dagli organi di stampa - che vi consente di “competere“ con altre categorie di utenti della strada meno in erba di voi, alla conquista del podio, tanto virtuale quanto tangibile, della sicurezza stradale. Vi starete forse chiedendo qual è questo sbandierato traguardo, anche perché la Polizia Stradale che vi scrive dalle pagine di una rivista sportiva e parla di podio, possiamo ben pensare che susciti nel lettore qualche legittima perplessità. ǡ dal momento che noi siamo anche quelli dell’etilometro e del “drogometro” che, per taluni, si traduce in una vessatoria limitazione personale. Beh, questo dipende dai valori che ognuno di noi intende proteggere. Noi la scelta l’abbiamo fatta. Già, forse rompiamo con i nostri “aggeggi” notturni fatti di led e beep, ma la ragione c’è, anzi, ci sono molti buoni motivi per farlo. Ma andiamo per ordine, innanzitutto il traguardo raggiunto. Nel decennio 2001/2010 la mortalità sulle strade italiane è calata del 42,4%. Un buon risultato, allineato alla media dei Paesi UE, ma questo non è ancora il dato su cui focalizzare l’attenzione perché se scendiamo più in profondità ci accorgiamo che le vittime, tra le quali molti giovani con meno di 30 anni, tra il 2000 ed il 2010, nelle notti di venerdì e sabato, hanno dimezzato il nu Ƥ ǡ ͕͛͝

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2000 ai 456 del 2010, con un decremento del 50,3% (fonte ASAPS). Ö Ƥ meno, la mortalità notturna tra i giovani con meno di 30 anni cala in misura maggiore rispetto alle altre tipologie di sinistri mortali. Un buon risultato che solleva dalla drammatica sistematicità delle “Stragi del sabato sera” iniziate a cavallo degli anni Ottanta. Un periodo in cui poliziotti, infermieri e vigili del fuoco si adoperavano tra lamiere contorte dei veicoli, alberi semi sradicati, pali della luce piegati sull’asfalto e macchine violentate dalle collisioni che giacevano sul margine stradale avvolte in un surreale silenzio notturno. Una oscurità rotta da quell’unico fanale sopravvissu ǡ ơ Ƥ ǯ proprio compito. E mentre a poco a poco la sua luce si ƥ ǡ zati dal blu intenso dei lampeggianti a ricordare a tutti la ragione per cui eravamo lì. Il luogo dello scontro diventava poi tappa per amici e amici degli amici che, una volta raggiunti nei locali dalla notizia del grave incidente – in quegli anni non c’erano sms, Facebook e Twitter - si precipitavano sul posto e le loro speranze si aggrappavano al blu delle nostre uniformi. Dai loro sguardi si capiva perfettamente che avevano “gettato la spugna” nei nostri confronti, non eravamo più gli “sbirri cattivi” di prima, avevamo assunto una dimensione diversa, più profonda, quasi intima, come quando si condivide un’emozione con l’amico di una vita. Ebbene in quegli sguardi scevri dal pregiudizio della prim’ora, in quell’aria sazia di fugace empatia, abbiamo trovato molti buoni motivi per impegnarci sia nelle attività di repressione degli stili di guida più disinvolti, sia nelle appassionanti attività volte a prevenire la cultura dello sballo alla guida. Per noi poliziotti non è facile, i due fronti presentano ƥ Ǥ ǯ sione è necessario mantenere il massimo controllo ed equilibrio dinnanzi ad episodi di ubriachezze moleste e


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tensioni verbali, anche pesanti, mentre nel mondo della prevenzione (scuole, incontri pubblici, ecc.) deve essere necessariamente presente la disponibilità al confronto e al dialogo, uniti a capacità relazionali atipiche nella quotidiana attività di polizia. In entrambi i casi la Polizia Stradale pone in campo le proprie professionalità, evitando di schierarsi a favore di una categoria di utenti della strada rispetto ad un altra, conscia del proprio ruolo e dell’indispensabile necessità di colmare i divari comportamentali generazionali nel campo della sicurezza stradale. Ƥ ǫ Il risultato raggiunto dai giovani alla guida dell’auto,

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ƪ le non può e non deve estraniarsi dalle proprie responsabilità, additando ai giovani le colpe di una generazione che in fondo ha visto nascere il fenomeno delle stragi del sabato sera.

Ƥ ǡ Ƥ Ƥ ͖͗ ǯ ǫ Forse le incrollabili certezze di qualcuno diverrebbero ƪ ± volti e talvolta sconsiderati non sempre sono proporzionali all’età e soprattutto non proclamano mai vincitori ma al massimo dichiarano lo scampato pericolo che, quando volge al peggio, si traduce in 4.090 decessi l’anno ossia una media di 11 lenzuoli bianchi al giorno. Troppi, ancora troppi. A questo punto non possiamo che apprezzare il vostro senso di responsabilità ed il nostro auspicio è che tutti noi possiamo far tesoro degli errori commessi sinora perché, come direbbe il coach, non dobbiamo ripeterli sul terreno del prossimo “campo da gioco”. Un caro saluto. Andrea Scamperle (Tutor di educazione stradale della Polstrada) Francesca Montereali (Dirigente Sezione Polstrada di Verona)

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1HO ODERUDWRULR GL /XQJDGLJH $WWLUDJOLR I fratelli Ortolani offrono alla propria clientela massima professionalità e materiale tecnico sempre al top

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ans Gmoser diceva “un uomo dovrebbe avere le ali per andare dove vanno i suoi sogni.... ma,talvolta,un paio di sci sono sufficienti”. Io però aggiungo “prima peròdeve passare alla Princycles per farsi preparare a puntino gli sci!”. Eh già sono venticinque anni che a Verona la Princycles si distingue come laboratorio specializzato per la manutenzione e la preparazione degli sci, utilizzando macchinari all’avanguardia come il Robot Montana. Il fiore all’occhiello dell’azienda veronese è la regolazione degli attacchi con attrezzatura certificata Jetbond Montana con rilascio di un certificato di avvenuta regolazione secondo i parametri imposti dalle case costruttrici. In Italia esistono due sole macchine preposte a questo sevizio: una presso un’azienda costruttrice di attacchi, l’altra si trova da Princycles. I fratelli Ortolani sempre attenti alle esigenze del mercato hanno recepito in anticipo sui tempi gli standard europei in fatto di sicurezza. Con le nuove normative sono finiti i tempi dei lavori approssimativi! Gli sciatori di qualsiasi livello dalla prossima stagione invernale potranno usufruire di questo servizio tecnologico che garantirà loro sciate sicure sfruttando al meglio le loro caratteristiche. Nel laboratorio di Lungadige Attiraglio i clienti, oltre alla cura dei propri sci, potranno avvalersi della competenza di Moreno e Paolo per modifiche e personalizazione dei loro scarponi, rendendo ancor più piacevoli le ore trascorse sulla neve. Grande successo ha avuto in questi ultimi anni il noleggio soprattutto per bambini: un servizio che garantisce ai genitori un risparmio considerevole. Princycles sempre attenta a soddisfare le esigenze dei suoi clienti e di

tutti quelli che vorranno far parte della “tribù” ha risolto il problema. Ad inizio stagione si può noleggiare l’attrezzatura completa e quando la neve lascia il posto ai prati fioriti riconsegnarla per noleggiarla nuovamente l’anno successivo con le misure “aggiornate” di piccoligrandi provetti sciatori. Ultimamente sempre più persone, stanche di fare le code agli impianti sciistici e soprattutto di pagare abbonamenti giornalieri salati, si sono dati allo scialpinismo. E anche in questo caso Princycles è venuta incontro alle esigenze dei suoi clienti. Gli amanti del fuoripista e della neve polverosa trovano nel laboratorio un’elevata competenza nella preparazione delle pelli di foca, nel rifacimento della colla , nella sostituzione dei ganci agli scarponi, con la possibilità di acquistare capi di abbigliamento super-tecnici. Ormai il marchio Princysnow viene portato da parecchi scialpinisti in giro per il mondo sulle cime innevate facendo inorgoglire i fratelli Ortolani. Anche chi non sa sciare ma vuole vivere la montagna invernale in tutto il suo splendore può realizzare il proprio desiderio noleggiando le ciaspole da grazie alla Princycles. Chi non ama andare da solo può inoltre iscriversi alle numerose gite che durante i mesi invernali vengono organizzate con entusiasmo da Moreno e Paolo in collaborazione con l’associazione Emozioni in Movimento. Insomma, in attesa dell’arrivo della neve non ci resta che correre da Princycles per noleggiare e acquistare l’attrezzatura per i nostri figli, per uno sguardo alle interessanti novità e, perchè no, bere un buon bicchiere di vino che i fratelli Ortolani non si fanno mai mancare nel loro pittoresco laboratorio, punto d’incontro degli amanti degli sport invernali.

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L’ultima corsa di Cencio Vincenzi Il ricordo di Giampaolo Vincenzi, sportivo e amante dello sport, scomparso prematuramente lo scorso ottobre

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iampaolo “Cencio” Vincenzi non era certo un personaggio che passava inosservato. Uomo di grande carisma e personalità esplosiva, sprigionava ad ogni occasione una straordinaria e coinvolgente carica di spontanea simpatia ed energia positiva. Per Bruce Springsteen sarebbe stato il perfetto protagonista della celebre “Born to Run”... Cencio aveva compiuto sessantun’anni lo scorso settembre ma aveva dentro di sé intatto lo spirito di un ragazzino, sempre in cerca di emozioni, sfide e nuovi stimoli. Dentista affermato, sposato e padre di due figli con una passione sfrenata per lo sci, era un vero uomo di sport, autentico mattatore e figura simbolo dei master veronesi e non solo. Lo sci era per lui una filosofia, uno stile di vita, contagioso per chi gli stava a fianco. Iniziò a gareggiare a sedici anni e conseguì il diploma di maestro nel 1972. Smise con l’agonismo subito dopo l’Università ma all’alba dei cinquant’anni riprese ad affrontare i pali con rinnovato slancio ed entusiasmo. I suoi i successi più significativi rimangono due edizio-

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ni della Coppa Italia Master del 2010 e del 2011 e il terzo posto nel SuperG di Coppa del Mondo Master B6 del 2011 in Francia. Acciacchi vari, ginocchia logore e due recenti interventi chirurgici alla spalla lo avevano tenuto lontano dalle gare per tutta la scorsa stagione, cosa che viveva come un vero leone in gabbia. «Mi rompo spesso, ma mi aggiusto in fretta» mi disse con una battuta delle sue, quando lo incontrai per intervistarlo lo scorso febbraio nel suo studio di via Albere. Aveva una voglia matta di tornare in pista e provare nuovamente a scaricare adrenalina al cancelletto di partenza. Non ce l’ha fatta. La sua altra grande passione, il volo in ultraleggero che praticava da anni, gli è risultata fatale portandocelo via troppo presto in un maledetto sabato di ottobre. Lascia un vuoto enorme, e un indelebile ricordo di grande umanità. Cencio si trova ora lassù tra le nuvole, così vicino alle montagne che tanto amava. Appena arrivato, per prima cosa avrà certamente fatto lo skipass, poi avrà trovato un negozio fornito dell’attrezzatura necessaria e fatto gruppo con altri appassionati di sci come lui. Ad attenderlo ci sarà finalmente una bella pista innevata tutto l’anno dove potrà continuare a divertirsi a pennellare quei suoi bei lunghi curvoni. Vai Cencio e non smettere di correre. Noi da qui giù continueremo ad ammirarti e volerti bene !!! Lorenzo Fabiano


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Unione Sportiva Baldo Garda: a tutto sport. E molto altro... L’USBG nasce ufficialmente a inizio 2011 anche se in realtà è operativa dalla stagione 2008/2009

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n’associazione sportiva a completa disposizione di chi non ne vuole sapere di appendere le scarpe (da calcio, da volley, o da ginnastica) al chiodo arrugginito del garage. È questa la missione dell’Unione Sportiva Baldo Garda, conosciuta con la sigla Usbg, presieduta da Giampaolo Adami (nella fotoȌ ƥǡ in via della Repubblica. ƥ ͖͔͕​͕ǡ ° ne 2008/2009 che un gruppo di dieci ragazzi ha portato avanti questa idea: raccogliere e riunire piccole realtà locali sportive che non trovano più spazio nelle società professionistiche. « ° Ǧ ǯ dell’USBG Simone Penna - perché vogliamo dare l’opportunità ai giovani di formare squadre di calcio o volley che possano competere nei campionati Csi. Il tutto senza scopo di lucro. Ai ragazzi che si rivolgono a noi, infatti, chiediamo solo un contributo annuale per coprire le spese di gestione». Ad oggi l’USBG conta una squadra calcio a 5 Csi, (USBG De Carli Carrelli) e una squadra calcio a 7 Csi (USBG Monte Saline Spumanti). Inoltre nell’orbita Usbg ci sono anche due formazioni di calcio a 5 Msp (Proforma USBG e Avis United 2005), e una squadra di pallavolo amatori mi ȋ ȌǤ Ƥ ché i prossimi passi da compiere sono quelli che portano a nuove squadre di volley e di atletica. «Al momento abbiamo una sessantina di iscritti - continua Penna - a cui forniamo campi dove giocare le partite e dove svolgere gli allenamenti, oltre a spogliatoi, assicurazione e tesseramento ai campionati. Collaboriamo con il Csi Verona e Msp Verona e, oltre allo sport, anche con l’Associazione Dino Da Sandrà». Adesso che il motore dell’associazione è ben avviato, aumentano le iniziative da realizzare. Due in particolare, come spiega Penna. «Per la prossima estate vogliamo or ƥǤ

diversi istruttori Isef che alleneranno i ragazzi secondo i principi di diverse attività sportive, per coinvolgere il maggior numero di atleti”. Poi ad agosto sarà la volta della 24 ore di Caprino. «Si tratta di una giornata intera di sport - conclude Penna - che comincia a mezzogiorno di sabato e si conclude alla stessa ora di domenica. L’evento verrà organizzato con mitico Dino da Sandrà! Ö Ƥ che ci supportano a vario titolo, a chi si sta adoperando Ƥ nizzare al meglio la nostra attività. Un grazie inoltre va ǯ ƥ e al presidente della Polisportiva Caprino Diego Frangipane. Noi ce la mettiamo tutta ma, senza l’aiuto di tutti, non saremmo arrivati dove siamo arrivati ma soprattutto non potremmo arrivare…dove vogliamo arrivare!» . Info: Ǥ Ǥ - info@usbg.it

Dino Guerrini

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Impegno, coraggio e passione: ecco il nuovo CUS Verona Rugby Novità anche al vertice della scoietà con il ritorno alla presidenza di Davide Adami

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opo un’annata vissuta al di sotto delle aspettative, il Franklin&Marshall Cus Verona Rugby ha deciso di voltare pagina, rimescolando le carte in vista della nuova stagione di serie A1. I dirigenti verdeblù hanno optato per un profondo rin ơ ǡ giocatori. Ƥ ǡ ǡ ǯ° il ritorno del mago della mischia Paolo Borsatto, mentre ° ƥ ni, assistito da Diego Talarico. Le operazioni di mercato hanno portato a Verona Ettore Arduin, (trequarti), Mario D’Aloja (trequarti), Alessandro De Luca (III linea), Alberto Girelli (prima linea), John Laryea (ala), Luca Magrulli (ala), Davide Mazzi (III linea), Marco Melato (centro), Edoardo Rotella (ala), Micol Tampelin (centro) ed Enrico Tomei (pilone). La nuova stagione del F&M Cus Verona si è aperta anche sotto il segno di Davide Adami, tornato alla presidenza

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del club dopo la gestione di Giorgio Sandroni. Il F&M Cus Verona gioca i suoi match di serie A1 allo stadio Gavagnin-Nocini in via Montorio. Dino Guerrini Info: www.rugbyverona.it


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Allenarsi per affrontare le onde Ecco alcuni suggerimenti per preparasi al meglio per volare sulle onde e per essere...frullati!

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vete presente la sensazione che si prova nel momento in cui si risale in superficie dopo esser stati “frullati” da un’onda di tre metri? Oppure quando in una fantastica giornata di vento si è costretti a uscire dall’acqua in anticipo a causa dell’eccessivo affaticamento? Un senso di rabbia, con una leggera nota di disperazione, ti pervade il corpo e mente e con forte determinazione ti ripeti allo sfinimento che questa sarà l’ultima volta che ti perderai l’unica giornata di surf settimanale per colpa della tua scarsa prestanza fisica. La preparazione atletica di base è il fondamento di qualsiasi metodologia di allenamento in tutte le discipline sportive esistenti, ed è di importanza primaria. Tutti i risultati che i campioni ottengono sono frutto di un grande lavoro intrapreso molto prima

che avvenga la gara in sé. Per questo è di importanza primaria che nel periodo invernale in cui si smette di fare windsurf si inizi un periodo di allenamento organizzato in previsione dell’estate seguente. In collaborazione con Eddie Turco, personal trainer del Centro fitness Virgin Active di Verona nonché surfista incallito, abbiamo preparato degli esercizi mirati all’allenamento cardiovascolare da eseguire preferibilmente con metodologie tali da portare a cambiamenti improvvisi della frequenza cardiaca. Il windsurfer infatti, opera a livelli di intensità cardiaca che sono in funzione sia del tipo di attività svolta che delle condizioni di onda; si può dire in generale che nel freeride il cuore lavora intorno al 70-75% della FC Max, ma in condizione di vento forte e di chop impegnativo può arrivare fino all’80-85%. Anche nel freestyle, al momento della manovra, si può arrivare al 75-85% della FC Max; i wavers, nei momenti più impegnativi sull’onda, raggiungono anche l’80-90% della FC Max. L’allenamento ideato andrà a coprire la zona aerobica (70-80% della FC Max) e la zona anaerobica (80-90% della FC Max) e prevede un riscaldamento di 10 minuti, esercizi di 2-3 minuti al 70-80% della FC Max e 1-2 minuti all’80-90% da ripetere 5-7 volte. utilizzando attrezzi facilmente riproducibili a casa, quali kinesis, TRX e tavolette propriocettive; una fase di defaticamento finale della durata di 3-5 minuti completerà l’allenamento, il quale è un servizio extra rispetto all’all inclusive che offre il Centro fitness Virgine Active. La preparazione si rivela quindi un ottimo esercizio cardiovascolare, ideale per mantenere e sviluppare la forza resistente e quella esplosiva. L’allenamento completo si può trovare su youtube al canale “windsurf report” creato dalla scuola di windsurf RS Academy. Alberto Fabbri Info: www.rsacademy.it

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Lo Spadoni...è una roccia! Andrea Spadoni vive il suo “magic moment” negli USA, con un grande sogno: il debutto in NFL...

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el giro di un’estate ha capovolto il suo mondo per inseguire un sogno proibito: diventare il primo giocatore italiano a debuttare nella Nfl, la lega professionistica del football made in Usa. Andrea Spadoni, 16enne di Castelnuovo del Garda, dallo scorso agosto vive, studia e si allena a Clearwater, città a sud della Florida a un passo da Tampa Bay e poco distante dalle luci di Orlando e Miami. L’opportunità è nata grazie ai rapporti che i dirigenti della società per cui è tesserato, i Redskins Verona, hanno sviluppato con i colleghi americani. Dall’Istituto tecnico per geometri Cangrande di Verona si è trasferito alla High School di Clearwater. «Abito in casa della vice preside della scuola - spiega Andrea - e mi sveglio alle 8. Poi ho lezione dalle 9 alle 15.40 e allenamento fino alle 19. Nei weekend siamo più liberi». Al centro di tutto c’è il football. «In Italia - prosegue Spadoni - il mio compito in cam Ǥ invece mi hanno messo a fare la nose guard, devo attaccare il quarterback avversario per impedirgli di giocare palloni puliti». Sarà stato anche per il suo fisico, 130 chilogrammi distribuiti lungo 193 centimetri di altezza, ma quello che conta è che gli allenatori dei Knights sono rimasti ben impressionati anche dalle sue capacità tecniche. « Ǧ Ǧ molto più veloce, le linee sono più piccole ma anche

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più rapide delle nostre e la preparazione atletica è curata in maniera maniacale. Ci si allena sempre. Per farla breve, qui si vive di football». La squadra, formata per lo più da giovani americani, ha anche uno zoccolo duro europeo. «È un gran bel gruppo - conferma Andrea - sono tutti simpatici e soprattutto bravi. In campionato la marcia dei Knights sembra inarrestabile. Otto vittorie su otto partite giocate e ci siamo qualificati primi nel nostro girone in vista della fase finale». Le 24 squadre di football a 7 della Florida sono divise in due gironi e solo le prime quattro accedono ai playoff. «A fine novembre - conclude Andrea - ci toccherà il derby cittadino con Washburn per i quarti di finale. Si tratta di un match molto sentito qui. In tema di derby come un Verona-Vicenza da noi, per intenderci». Poi a metà dicembre tornerà il ritorno a Verona. Ma farlo da campione della Florida avrebbe tutto un altro sapore. Dino Guerrini


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Al via il progetto Palestre sicure A Verona saranno coinvolti nella stesura del Progetto - insieme alle palestre - il Comune, l’ULSS 20, l’Università di Scienze Motorie e i rappresentanti delle categorie professionali

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iniziata nel Comune di Verona la procedura per arrivare all’approvazione del progetto “Palestre Sicureâ€?. Il progetto “Palestre Sicureâ€? è compreso nel Piano Nazionale del Ministero della Salute e nasce dall’esigenza di prevenire e contrastare tra i frequentatori delle palestre Č‹Â…Â‹Â”Â…Âƒ ͘ Â?‹Ž‹‘Â?‹ ‹Â? Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒČŒ ÂŽÇŻÂ—Â–Â‹ÂŽÂ‹ÂœÂœÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ‡ Žƒ †‹ƥ —•‹‘Â?‡ †‡Žnj le sostante dopanti, promuovendo un modello di gestione qualitativa con lo scopo di migliorare lo stato di salute ed il benessere dei Cittadini. In generale il progetto si propone di valorizzare il ruolo delle palestre nella promozione di un’attivitĂ che tuteli la sicurezza degli utenti e che miri alla promozione di uno •–‹Ž‡ †‹ ˜‹–ƒ •ƒÂ?‘ǥ ‡••‘ •ƒ”Â? †‡Ƥ Â?‹–‘ Â?‡Ž ’‹‡Â?‘ ”‹•’‡––‘ †‡ŽŽ‡ Â?‘”Â?‡ •’‡…‹Ƥ …Š‡ ‰‹Â? ‡Â?ƒÂ?ƒ–‡ †ƒ ƒŽ…—Â?‡ ‡‰‹‘Â?‹ ‡ Comuni (Regione Emilia Romagna, Comune di Modena, Comune di Bologna) e secondo le linee guida del Ministero della Salute. A Verona saranno coinvolti nella stesura del Progetto, attraverso un tavolo tecnico, il Comune di Verona, l’ULSS 20, l’UniversitĂ di Scienze Motorie, i rappresentanti delle categorie professionali e le palestre. L’adesione al progetto sarĂ su base volontaria e prevederĂ l’adesione ad un codice etico che conterrĂ principi ‰‡Â?‡”ƒŽ‹ ‡† ‹Â?’‡‰Â?‹ •’‡…‹Ƥ …‹ ‡ …Š‡ …‘Â?’‘”–‡”Â? †‹ …‘Â?•‡nj guenza ispezioni e controlli da parte dell’ULS per verifcare l’adeguamento al progetto delle strutture. Il riconoscimento di “Palestra Sicuraâ€? darĂ diritto alla collaborazione con il Comune di Verona e l’Azienda Sanitaria nell’attuazione di interventi di informazione e prevenzione, in tal modo si paleserebbe e si concretizzerebbe l’impegno concreto del Servizio Sanitario nella tutela del diritto dei cittadini a svolgere una pratica motoria con rischio limitato ed utile a promuovere un corretto stile di vita, che costituirebbe inoltre un esempio di

allenza di reciproco vantaggio tra Pubbliche Istituzioni, Sistema Sanitario, UniversitĂ e mondo imprenditoriale e associativo. Il vantaggio per la ComunitĂ locale e le sue istituzioni risiederebbe nella promozione di stili di vita favorevoli alla salute (corrette abitudini alimentari, corretto uso dei farmaci, riduzione dei rischi legati al consumo di alcol e altre sostanze psicoattive) e nella qualitĂ e •‹…—”‡œœƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? Ƥ •‹…ƒ ’”‘’‘•–ƒ ƒ‹ …Ž‹‡Â?–‹ǥ ‹Â? Â’ÂƒÂ”Â–Â‹Â…Â‘ÇŚ lare se portatori di patologie croniche non trasmissibili in condizioni cliniche stabili. ‘ •˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? Ƥ •‹…ƒ ’”‡•…”‹––ƒ †ƒŽ Â?‡†‹…‘ di medicina generale e dal medico sportivo, dovrĂ avveÂ?‹”‡ •‘Ž–ƒÂ?–‘ Â?‡ŽŽ‡ ’ƒŽ‡•–”‡ ‹Â? ’‘••‡••‘ †‡ŽŽƒ “—ƒŽ‹Ƥ …ƒ †‹ “palestra sicuraâ€?. Giorgio Pasetto Consigliere Comunale Info: www.dmsa.it - gpasetto@dmsa.it

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Studiamo e conosciamo l’handbike Riportiamo di seguito alcuni importanti risultati degli studi fatti su una disciplina sempre più praticata

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e competizioni di handbike si sono oramai diffuse a livello mondiale. Sono stati analizzati i risultati di 634 gare maschili e 338 femminili (dall’anno 2002 al 2012; distanze da 2 a 70 km) delle categorie sportive MH1.1, MH1.2, MH2, MH3, MH4, WH1, WH2, WH3 e WH4. I maschi partecipano al 65% del totale delle 972 gare (le femmine al rimanente 35%). La maggior parte delle gare maschili riguardano atleti MH2 ed MH3: MH2 27% + MH3 25% ί ͙͖Ψ ȋ ͕Ǥ͕ ͛Ψ Ϊ ͕Ǥ͖ ͖​͖Ψ Ϊ ͘ ͖͔Ψ ί ͘͜ΨȌǤ sto squilibrio di partecipazione da parte di alcune classi è accentuato tra le donne: WH2 34% + WH3 31% = 65% (WH1 18% + WH4 17% = 35%). La causa dello squilibrio tra generi può essere dovuta alla minore partecipazione agonistica delle donne rispetto agli uomini. Le cause dello squilibrio tra classi possono essere, da una parte, i grandi deƤ ͕ ǡ ǯ ǡ numero di discipline sportive disponibile per gli atleti H4. Inoltre, i bi-amputati (H4) sono pochi. La Ƥ ͙ mostra, per genere - blu, uomini, e rosso, donne - e classe sportiva, le velocità medie (con relative deviazioni standard, indici di variabilità della misura, comunque simili tra le diverse classi) tra le

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velocità record per tutte le distanze studiate. Per esempio: le due colonne MH1.2 e WH1 rappresentano le velocità medie più deviazione standard (= variabilità) fra tutte le velocità medie record per ogni singola distanza di gara, per gli atleti maschi MH1.2 e femmine WH2, rispettivamente. La Ƥ ͚ (͚ ͚ ) mostra tutte le velocità medie record/gara, già utilizzate per la Ƥ ͙, in funzione della distanza di gara. La vali Ƥ ° ȋ Ȍ Ƥ possibili inaccuratezze riguardanti le reali distanze di gara, i diversi dislivelli dei diversi percorsi, le condizioni metereologiche di gara e le strategie di gara adottate dagli atleti. È comunque possibile trarre alcuni insegnamenti dai risultati delle gare. – Anche nell’handbike, gli uomini superano ancora le donne in velocità medie record/gara e distanze/ gara ȋƤ ͚ ͚ ȌǤ Ȃ Ƥ ȋ grazie ad una maggiore numerosità), gli atleti MH2 ottengono risultati almeno simili a quelli degli MH3 ed MH4 (velocità di circa 10 m/s; Ƥ ͙). Le atlete WH2 ottengono risultati almeno simili a quelli delle WH3 (velocità di circa 8 m/s), mentre le WH4 risultano più prestanti (Ƥ ͙). L’handbike conferma il suo valore assoluto come moderna disciplina sportiva grazie ad una felice Ƥ vello e sviluppo tecnologico altamente avanzato.

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Gabriela Fischer Luca Paolo Ardigò Dipartimento di Scienze Neurologiche, Neuropsicologiche, Morfologiche e Motorie Università di degli Studi Verona

ǣ gabriela.fischer@univr.it luca.ardigo@univr.it

Didascalie delle immagini Figura 1: velocità medie – con deviazioni standard positive – delle velocità medie record per tutte le distanze dei diversi generi/classi sportive. Figura 2: velocità medie record/gara delle diverse ȋ͚ ǡ ͚ ǡ ȌǤ Figura 3: Gruppo Sportivo Ciclistico Giambenini (Verona), allineato al completo alla partenza della gara sociale annuale, 17° Trofeo Massimo Tommasi, Pede ȋ Ȍ ͙͜Ȁ͘͜Ȁ͚͙͚͘Ǥ Ringraziamenti Gli autori ringraziano l’intero Gruppo Sportivo Cicli ȋƤ ͛Ȍǡ tivo che li supporta con entusiasmo per i loro studi sull’handbike.

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La lotta penale al doping La pratica del doping è stata fatta anche oggetto di divieto e di sanzioni penali dalla Legge n. 376/2000

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e cronache sono sempre provvide di nuovi casi di doping da prima pagine. Purtroppo il fenomeno, secondo le rilevazioni del Ministero della Salute, non è confinato al mondo professionistico, ma è diffuso anche nello sport amatoriale. La pratica del doping, oltre ad essere connotata da un forte disvalore etico, è stata fatta oggetto di divieto e di sanzioni penali dalla Legge n. 376/2000. Secondo la maggioranza degli intepreti la legge italiana si prefigge il duplice scopo di tutelare l’integrità psicofisica dei partecipanti ad un’attività sportiva agonistica, sia il regolare svolgimento delle competizioni spostive. ǯ° ǫ La definizione è molto ampia: è doping la somministrazione o assunzione di farmaci o sostanze attive che non siano giustificate da condizioni patologiche e che possano alterare le prestazioni degli atleti. Sono incluse anche le pratiche mediche che non prevedono uso di farmaci (il classico esempio è l’autoemotrasfusione). Sono inoltre doping tutte le pratiche finalizzate a modificare i risultati degli evenutali controlli. Già dalle definizioni generali si evince la volontà for-

temente repressiva della norma. Con una locuzione semplificatoria: sono puniti coloro che somministrano le sostanze, coloro che le assumono e coloro che favoriscono la somministrazione e l’assunzione. Si potrebbe fare il caso dell’ipotetico giovane e promettente centometrista Mario. L’allenatore Giovanni, in cerca di notorietà, gli consiglia di consultare il medico dott. Giulio perché gli prescriva degli steroidi anabolizzanti. Mario, onesto e dubbioso, ne parla con i genitori i quali danno il proprio assenso ed il necessario sostegno economico, sognando glorie olimpiche per il figlio. A quel punto Mario comunica all’allenatore Giovanni di essere interessato agli steroidi e si recano insieme dal medico. Il Dott. Giulio, senza far troppe domande, prescrive gli steroidi analbolizzanti specificando le modalità di assunzione ed indirizzando Mario e Giovanni alla farmacia dell’amico Luigi, che nel frattempo ha preavvisato dell’arrivo di Mario. Acquistati i farmaci da Luigi, Mario ne inizia l’assunzione partecipando alle gare, per vincere. In questo caso Mario, Giovanni, i genitori di Mario, il Dott. Giulio ed il farmacista Luigi potrebbero essere tutti sanzionati penalmente. Le pene sono pesanti: reclusione da tre mesi a tre anni oltre alla multa da € 2.582 a € 51.645. Va tuttavia sottolineato che la norma richiede il dolo specifico: il soggetto agente deve avere la finalità specifica di alterare le prestazioni atletiche o i risultati dei controlli. Il Tribunale di Terni (sent. 14.05.2010), ad esempio, ha assolto un giocatore di calcio risultato positivo a sostanze stupefacenti, in quanto aveva assunto le sostanze ad una feste tenutasi la sera precedente alla competizione sportiva e non quindi al fine di migliorare le prestazioni. In ogni caso la giustizia sportiva può sanzionare chi risulti positivo a controlli anche senza che ricorrano i presupposti della norma penale. Il giocatore di calcio, per esempio, è stato condannato a due anni di squalifica. Avv. Francesco Mendini Camera Minorile di Verona

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