Sport 2.0 : novembre 2010

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incontriamo Giuseppe Sbriglio, Assessore allo sport e al tempo libero di Torino

l’importante è fare sport

Quali attività ludicosportive avete promosso sul tessuto torinese? Lo sport abbraccia un raggio infinito di attività, anche se si riscontra la tendenza a focalizzare l’attenzione sul calcio. Fa parte del nostro dna. Dall’inizio del mio mandato, mi sono quindi ripromesso di dare visibilità a tutti gli sport, senza eccezioni o preferenze. E Torino sotto questo aspetto offre delle potenzialità enormi: è una città aperta al nuovo, dove si può praticare qualsiasi attività sportiva, anche quelle considerate minori. Tra le nostre priorità si annovera anche la promozione delle attività per diversabili: campo in cui abbiamo già maturato delle esperienze importanti, pensiamo solo alle bocce, che hanno riscosso veramente un grande successo.

Sotto questo profilo, gioca un ruolo di rilievo anche il vasto patrimonio impiantistico torinese. Che cosa offre Torino rispetto alle altre città? Possiamo certamente contare su un patrimonio impiantistico importante, che ci permette di dare delle risposte a praticamente qualsiasi esigenza sportiva. Solo in città disponiamo di 250 impianti, senza contare ciò che non è di proprietà comunale e che viene gestito dalla Provincia o dai privati. Abbiamo inoltre attivato dei progetti scolastici che intendono diffondere l’idea di sport non solo come attività ludica, ma come vera e propria educazione al movimento. Abbiamo peraltro in dote un patrimonio importante, che è quello della visita medica per tutti i bambini che frequentano la I° media. Purtroppo siamo in difficoltà economiche, ma non intendiamo chiudere i rubinetti: la visita della medicina dello sport è un’opportunità per monitorare i rischi ed individuare le potenzialità in ciascun ragazzo. Pensiamo solo all’obesità: la visita medica può evidenziare le difficoltà di una vita sedentaria e di un’alimentazione scorretta. Insomma, il messaggio che vogliamo lanciare ai giovanissimi è che bisogna muoversi e seguire una dieta sana. L’importante è fare sport, qualunque esso sia. Se poi arrivano anche dei risultati sul fronte agonistico, tanto di guadagnato: altri ragazzi si avvicineranno allo sport, maggiore o minore che sia.


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