IBS giugno prima parte

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Editore Studio Mistral Via Cherubini, 10 Quartu Sant’Elena Direttore Responsabile Furio Falvo Art Director Alessia Diani alessia.diani@isolabellasardegna.com

Pubblicità Sonia Brogi sonia.brogi@isolabellasardegna.com

Redazione redazione@isolabellasardegna.com

Hanno collaborato Riccardo Pomo, Gualtiero Pucci Cecconi, Paolo Maxia Ciro Murgia Stampa Graffietti Stampati Montefiascone (VT)

Ringraziamo Ing. Irene Conti del Parco Regionale di Molentargius- Saline Fabio Cherchi Angelo Picchetti Associazione Culturale Rosso Andrea Conti On the web www.isolabellasardegna.it www.isolabellasardegna.com

N.1 giugno 2009 Registrato al tribunale di Cagliari con il n. 20/07 del 25.07.2007

Sommario Itinerari & Territorio Un mare smeraldo The beaches An emerald green sea

Questo periodico è associato alla

8 VOLTI & CARATTERI Alberto Melis PEOPLE A Sardinian bestseller writer

Unione Stampa Periodica Italiana

20 ECONOMIA & RISORSE Lo sviluppo rurale ECONOMY & RESOURCES Focus. The country development

14 COLORI & SAPORI Il Mercato di San Benedetto SOUTH FLAVOURS The Central Market

24 AMBIENTE & NATURA Quando il verde si tinge di rosa ENVIRONMENT & NATURE Molentargius- Saline Regional Park


ITINERARI&TERRITORIO South Sardinia Sea

UN MARE SMERALDO Trasparenze e spiagge bia ”Mille forme e cento colori per un litorale da scoprire”

Panorama del litorale tra 2 Cala Regina e Geremeas

Isola bella Magazine


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l nostro viaggio tra le spiagge del litorale di Quartu Sant’Elena ha come prima tappa il Poetto, un vero e proprio universo parallelo nel quale si specchia la città. La spiaggia si allunga e al tempo stesso si divide tra Cagliari da un lato, Quartu, dall’altro. Come uno specchio ne riflette usi e abitudini. Più di dieci chilometri di spiaggia in cui ciascuno ha un suo angolo in cui si sente a casa. I chioschetti sono piccoli salottini in cui gruppi di amici si trovano abitualmente a fare quattro chiacchiere, mentre i più sportivi praticano beach volley, calcetto, surf, canoa e chi più ne ha più ne metta, ce n’è davvero per tutti i gusti. Quante storie ha visto il Poetto! Tant’è che persino il nome del promontorio e del tratto di costa si ispirano ad

anche

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ITINERARI&TERRITORIO South Sardinia Sea

Vista del Golfo degli Angeli e della Sella del Diavolo

un’antica leggenda. Si narra, infatti, che angeli e demoni si siano contesi questo incantevole tratto di mare e che Lucifero, sconfitto, si sia inabissato con tanto di cavallo mentre la sella caduta sul colle ne abbia modellato la forma. Nel Golfo degli Angeli non poteva mancare quindi la Sella del Diavolo. Se da un lato siamo stati incantati dalle suggestioni del mare, è sufficiente voltare lo sguardo per apprezzare la magia delle Saline, dove un maestro del pennello ha adoperato tutte le sfumature di rosa per dipingere il regno dei fenicotteri, degli aironi cenerini, delle garzette e di molti altri animali che hanno preso dimora nel Parco Naturale Regionale “Molentargius -Saline”, un’area umida di grande importanza naturalistica che si estende per circa 550 ettari. E’ tempo di muoversi e raggiungere una nuova tappa. Percorrendo la strada provinciale 17 nel tratto tra Quartu Sant’Elena e Villasimius, nei pressi del porto di Capitana troviamo la Spiaggia di Stella di Mare, per lo più costituita da pietre e sassi di media grandezza. Proseguiamo ed a pochi chilometri di distanza ci appare Is Mortorius, luogo la cui bellezza si può cogliere già dalla strada. Questa era zona di tonnara, come testimoniano gli edifici in stato di rudere probabilmente usati per la conservazione del pescato ed alloggio dei tonnaro4

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ti. A poca distanza troviamo il nuraghe Diana, in fase di scavo, e più vicino alla scogliera quello che resta della torre di “Is Mortorius”, risalente alla fine del 1500 e facente parte del sistema difensivo spagnolo, come il rudere della Torre Carcangiolas sul litorale del Poetto, la torre di Foxi e la torre di Cala Regina eretta a metà strada tra Terra Mala e Geremeas. Ma il grande fascino di quest’area nasce dal panorama che si apre a sud: tra due grandi pini scorgiamo una spiaggia dalla sabbia color panna con grandi scogli levigati che si alternano in un gioco di luci e ombre, mentre man mano che l’orizzonte si allontana, il nostro sguardo resta incantato dalle sfumature di verde e azzurro che incorniciano Cagliari, ormai molto distante. Scendiamo in spiaggia e facciamo un bel bagno ristoratore. Immergendoci ci troviamo in una vera e propria piscina naturale ricca di vegetazione e di fauna marina, sicuramente molto adatta per i bambini, dove patelle e ricci sono clienti abituali. È però sufficiente addentrarsi un po’ fra vegetazione e scogliera per arrivare alle due calette di Baia Azzurra ed ammirare durante un’immersione donzelle, mormore, muggini e saraghi. Per chi ama le calette in cui il mare raggiunge delle profondità maggiori suggeriamo di proseguire per pochi chilometri alla volta di Cala Regina: composta da


“Spiagge testimoni di secoli di storia”

rocce e pietre granitiche di varia grandezza con una parte di scogliera a picco sul mare, gode della vista dell’omonima torre sul promontorio, ed è sicuramente una dei panorami più accattivanti del litorale di Quartu Sant’Elena. Per la sua posizione risulta protetta dal vento di maestrale e facilmente raggiungibile da Cagliari. Proseguiamo alla volta del paradiso... Mari Pintau, ovvero Mare dipinto. Che dire di questa spiaggia, il cui mare è di un verde intenso cangiante nell’azzurro? E’ sufficiente uno sguardo per innamorarsene. Lasciata la vettura sulla strada ci addentriamo in un sentiero ornato da lentischi, ginepri, fichi d’india e pini. La macchia mediterranea incornicia il piccolo colle e si dirada man mano che arriviamo alla spiaggia, dove la sabbia bianca è presente solo a tratti, ghiaia e ciottoli fanno da padroni. Ma stranamente entrando in mare dopo pochi passi troviamo della sabbia finissima e l’acqua resta poco profonda, ottima per gli amanti dello snorkeling. A seguire troviamo Kala e’ Moru. Chiusa ai lati da due colline ricche di vegetazione, è una delle spiagge più attrezzate turisticamente; la sabbia è dorata a grana grossa e ci sono alcuni scogli, il mare è limpido di un turchese cangiante e profondo dopo pochi metri. A chiudere la nostra gita troviamo, non visibile dalla strada, la spiaggia di Geremeas, rinomata località turistica che prende il nome dal rio omonimo. Si tratta di una grande distesa di sabbia dorata e granulosa, lunga almeno tre chilometri, bagnata da un mare poco profondo e adatta per le famiglie. Indubbiamente il litorale di Quartu Sant’Elena offre al viaggiatore l’opportunità di visitare una grande varietà di spiagge. In un tratto di mare non molto ampio possiamo trovare dalla spiaggia sabbiosa ricca di tutti i comfort alla caletta selvaggia dove cimentarsi in immersioni mozzafiato.

ALESSIA DIANI

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ITINERARI&TERRITORIO

Beaches South Sardinia Sea

QUARTU SANT’ELENA

Alessia Diani fish catch activity in this area. Nearby of the coast. Due to its position, it is Our journey through the beaches of Quartu Sant’Elena, starts from Poetto, a real parallel world in which the town reflects itself. This beach lies for ten kilometers and, divided between Cagliari and Quartu S.E. municipalities, it is home for everyone. How many stories Poetto can tell! Even the promontory, at the very beginning of the beach; it takes its name from a legend. Angels and Demons fought a tremendous battle to conquer this paradise. But once the demons were defeated , Lucifer and his horse felt down into the water, but the saddle ended in the promontory giving to it the form it has: in fact its name is ‘Sella del Diavolo’, the Devil’s saddle, while the gulf was named ‘Golfo degli Angeli’, Angels’ gulf. As we drive (or maybe you will bike) along province Street nr 17, that takes to Villasimius, nearby the Capitana harbor we find the ‘Stella di Mare’ beach, made of medium size stones, and, a few kilometers ahead, we discover ‘Is Mortorius’, the beauty of which can be seen from the street. Some ruins give testimony of tuna

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archeologists have started to dig the Nuraghe Diana, while nearer to the cliff was erected one of the several defensive towers. They were built during the Spanish period at the end of 1500: there is one in the Poetto, named Carcangiolas, then the Foxi tower and the ‘Cala Regina’ tower, erected between Terra Mala and Geremeas. But the charm of the place is the view we have looking south: between two pines, we can see a beach with white sand and big rocks modeled over the centuries by the wind, while on the other side, Cagliari, a bit far now, is framed by different nuances of blue and green. We decided to descend to the beach and have a swim. We find ourselves in a natural swimming pool, rich of vegetation and sea life, right for babies and adults. For those who love the deep sea, we suggest to reach “Cala Regina” few kilometers ahead. It is made of little rocks and has a riff going straight into the water. As we said, there is a defensive tower and from here you have one of the most beautiful view

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protected from Maestrale, the prevailing north wind of the area (as our old readers know). As we go on the street we reach the “paradise”: Mare Pintau, that means painted sea. The water changes from intense green to the different grades of blue. You will probably fall in love for this beauty. After parking our car along the street, we walk on a track among pines. The macchia shrubland frames the little hill and thins out as we approach the beach. The sand is white and alternates with little rocks, while, once in the water, we find the finest sand with low depth, a paradise for snorkeling lovers. Few minutes ahead, we find “Kal’e Moru”. It is closed between two hills, rich of vegetation, and it is one of the more equipped beaches of the area. The golden sand brings you in a turquoise water that deeps in a few meters. At the end of this journey we reach Geremeas, a well known tourist site, that has its name from the homonymous little river. It is a three km long


CARETTA CARETTA Nell’estate del 2006 una tartaruga Caretta caretta scelse la spiaggia di Marongiu, nella frazione di Geremeas, per nidificare. Il parto, eccezionale per la scelta di una costa così frequentata dall’uomo, suscitò l’interesse della stampa e della comunità scientifica. Le tartarughe marine, depongono le loro uova, circa un centinaio, dopo aver scavato una buca profonda circa cinquanta centimetri. Ricoperto di sabbia la fossa le tartarughe prendono nuovamente il largo per tornare dopo due o tre anni a fare il nido nella stessa spiaggia. Le uova impiegano circa due mesi a schiudersi ed i piccoli raggiungono il mare durante la notte nell’oscurità più completa. Vent’anni dopo torneranno a deporre le loro uova laddove sono nati. Sfortunatamente le piccole tartarughe di Geremeas non hanno mai compiuto il loro primo viaggio. Nonostante l’impegno profuso da tecnici e volontari coordinati dal Corpo Forestale le temperature, in quell’anno, rimasero troppo basse per favorire la schiusa e a niente valse un trasferimento finale nell’incubatrice. Chissà se una tartaruga tornerà sulle nostre spiagge per lasciarci il suo splendido regalo.

...dalla sabbia finissima alla riva sassosa...

beach, with golden sand and low deep waters, right for families with children. With no doubts, the coast of Quartu Sant’Elena offers a great variety of opportunities to visit different types of beaches: in fact you can find a large one with all comforts and the little bay with wild environment where you can try breathtaking dives. So, just take you car and choose one, you surely will come back.

Vista della torre spagnola di Cala Regina

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VOLTI&CARATTERI Alberto Melis

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Alberto Melis Isola bella Magazine


Il mondo non mi delude... ma il disincanto è necessario al vivere

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Furio Falvo meno nel senso letterale del termine,

iente strette di mano, niente foto ricordo, né brividi effusi da quel momento elettrico che illumina l’incontro con un nuovo ospite sul suo terreno, com’è sempre avvenuto in passato. No, in questa occasione si resta velati dalla sigla di un indirizzo e-mail e si dialoga a distanza, via computer, come fari senza nome nella notte che ticchettano i loro messaggi in codice, fra i silenzi profondi di uno spazio vuoto. D’altro canto, poca è anche la voglia di sedurre il lettore con facili blandizie. I tempi sono amari e l’imperativo, stavolta, è essere cattivi. Eppure, Alberto Melis raccoglie e stempera uno ad uno gli spunti volutamente eccessivi che gli proponiamo, e accetta l’idea di fare ordine nel caos innominabile dei dèmoni che oscurano il mondo. Insomma, questa volta, complice il fatto che non ci si vede, l’emotività del vis-a-vis viene meno, e lo scrittore per rispondere non parla, non va di getto, ma scrive, e rivela con ponderazione la meta cui tende il suo lavoro: il mondo. Quel mondo che a volte eccita, a volte illude e più che talora delude. Senza sosta. Senza pietà. Ed è da qui che inizia a snodarsi il nostro silenzioso cammino alla ricerca di una verità non tanto amara da evocare la disperazione, né così sdolcinata da intorpidire il buon senso. Il mondo in cui vive la delude?, proviamo a girare le carte. Glielo chiedo perché di solito chi possiede e propone valori in cui credere ha anche fatto esperienza di forti disincanti. Di solito infatti è cosi, e invece “No, non mi delude – risponde Alberto Melis, spostando fin da subito l’accento della domanda – Non al-

forse proprio in virtù dell’esperienza e dei disincanti necessari al vivere in un mondo sempre più multiforme, camaleontico e complesso. Altra cosa dalla delusione, che un po’ è sinonimo di sconfitta, è però l’indignazione per certe ferite simili ad abissi che si aprono e incancreniscono non solo nella cultura politica del nostro paese, ma anche nel corpo vivo della società. Al punto che mi sembra ormai evidente l’affermarsi di una nuova egemonia culturale, tutta giocata al ribasso: sulla banalizzazione dei più elementari valori etici, su egoismi individuali e di casta più o meno beceri e, non ultimo, sull’ignoranza e sulla perdita della memoria storica come condizioni indispensabili per una felicità di consumo vuota e ingannevole.” Beh, non c’è male per chi non si dice deluso. Ma non mi basta. E allora provo a insistere, a costo di apparire menagramo. Uomini contro donne; adulti contro bambini; imprese contro imprese; nord contro sud; paesi ricchi contro paesi in via di sviluppo; credenti contro laici. Se dicessimo che il demone della competitività è alla radice di ogni tendenza a disimpegnarsi da qualsiasi forma di collaborazione, diremmo la verità? “Solo in parte. Perché a prescindere dai guasti e dai vizi del qui ed ora, per tornare ai disincanti, è anche vero che i demoni che si agitano nella nostra natura di esseri umani sono sempre stati e probabilmente saranno sempre numerosi, sfaccettati e, a volte, tanto innominabili quanto incomprensibili – ammette Melis – Solo in questo modo si può spiegare l’irrazionalità di certe scelte, e il persistere di comportamenti individuali e collettivi che in virtù forse di un incanto o forse di una cattiva magia sembrano annullare la distanIsola bella Magazine

za tra l’uomo primitivo e l’uomo postmoderno. Con un’aggravante – sentenzia – L’uomo primitivo accumulava errori e conoscenze lungo la strada dell’evoluzione; mentre l’uomo faber post-moderno sembra volerli dimenticare anche a costo di correre il rischio dell’autodistruzione, per esempio nel suo rapporto suicida con un ambiente naturale già tanto compromesso.” Forse allora i punti di vista sono più vicini di quanto sembrasse. Solo che a volte per tirar fuori il meglio occorre additare il peggio, senza fingere di non vederlo. Con il suo impegno in materia di diversità, a proposito dei Rom, o dell’Africa, o della discriminazione, si può dire che lei insegni ai bambini a prendere le distanze dai clichè tipici del mondo occidentale? “Direi di sì – risponde Melis, senza rinunciare ad una sottolineatura che non posso non riconoscere opportuna – dai clichè negativi – puntualizza – ma con una premessa: compito dello scrittore è semplicemente raccontare delle storie, possibilmente belle, cercando di tenersi il più lontano possibile da ogni pulsione all’ammaestramento morale e pedagogico. Detto questo però è anche vero che il mio scrivere si snoda essenzialmente su ‘sentimenti’ di libertà, giustizia, equità sociale e solidarietà. A proposito dei clichè occidentali, va però sottolineato un altro aspetto, magari declinando il termine in ‘principi occidentali’, che sono da ritenersi tutt’altro che negativi. Perché tra le mille contraddizioni della nostra storia, la più clamorosa è proprio quella di aver dato vita, insieme al peggio, alla violenza, all’etnocentrismo più feroce e alla sopraffazione dell’Altro da sé, anche al meglio: cioè all’idea della libertà, della democrazia, del libero arbitrio e della convivenza tra popoli, 9


VOLTI&CARATTERI Alberto Melis culture e religioni diverse”. Già ma i bambini? A ben vedere non sono responsabili di nulla in tal senso. Il mondo in cui vivono è per loro un contesto predeterminato. Quindi, come rispondono i bambini ai valori che lei propone? “Spesso con una commovente empatia che mi fa pensare che in fondo non aspettino altro che buone occasioni per dar forza e fiato alla parte migliore

di sé. Non sempre però è così, e le mie storie a volte diventano occasione di riflessioni e lacerazioni anche dolorose. Succede per esempio quando racconto i Rom, gli zingari, in modo positivo, creando di fatto una frattura inaspettata in tutto ciò che ai più piccoli, quasi sempre in famiglia, si continua impunemente a raccontare: ovvero la favola nera dello zingaro sporco, cattivo e ladro di bambini…” Ed è così

che si torna in qualche modo al coacervo innominabile e in fondo incomprensibile di dèmoni che si lega alla vicenda umana, in cui il nero non è mai soltanto abisso senza fondo e nessun bianco è mai integralmente candido, obbligandoci a fluttuare inesorabilmente fra l’ideale e l’incubo, alla perpetua ricerca di un punto di equilibrio. Siate dunque prudenti come i serpenti e candidi come le colombe, dice il

Alberto Melis vive e lavora a Cagliari, dove è nato nel 1957. Giornalista ed insegnate elementare, come scrittore si è da sempre dedicato all’universo dei bambini e degli adolescenti, curando con particolare interesse gli aspetti storici e letterari del popolo ebraico. Per i ragazzi, Melis ha pubblicato decine di racconti editi dalle maggiori case italiane, da Mondatori a Piemme a De Agostini. Fra i titoli della sua vasta produzione, ricordiamo: Il Principe Zero (Piemme 2004), Una bambina chiamata Africa (Piemme 2005), Fiabe della Sardegna (Giunti editore 1999), Gli occhi del Barbagianni (Condaghes 1996), Bugie, Leoni e Draghi a due teste (Mondatori 2008). Molti dei suoi lavori sono stati tradotti e diffusi in Spagna, Francia, Polonia, Germania e Brasile. Alberto Melis lives and works in Cagliari, where he was born in 1957. Journalist and elementary school teacher, as writer he has dedicated his work to the world of children and teen-agers, curing with particular interest historical aspects and literature of Hebraism. Melis has published several novels for children edited by the most important Italian publishing agencies such as Mondatori, Piemme and DeAgostini. Among others we like to remind: Il Principe Zero (Piemme 2004), Una bambina chiamata Africa (Piemme 2005), Fiabe della Sardegna (Giunti editore 1999), Gli occhi del Barbagianni (Condaghes 1996), Bugie, Leoni e Draghi a due teste (Mondatori 2008). Most of his work has been translated in different languages and edited in Spain, France, Poland, Germany and Brasil.

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Vangelo di Matteo. Forse, l’unica sintesi possibile. O almeno è quanto mi chiedo, in attesa di incontrare Melis di persona, per sapere se è d’accordo. Ma per ora, mi accontento di fare rotta verso la Sardegna. La terra che lega le parole di questa intervista a quelle già archiviate, così come a quelle in attesa di prendere vita. Il tentativo ancora una volta è quello di indurre Melis ad essere un po’ più caustico. Riconosce nello spirito della sua isola un nonché di autenticamente ‘tipico’ rispetto ai vizi e alle virtù dell’italianità media di oggi? “Sì – ribatte con fermezza, prima di fermarsi un istante a considerare la faccenda da un angolo diverso – O almeno mi illudo di sì, anche se non sono sicuro che non si tratti solo di un atto di volontà suggerito un po’ dall’orgoglio e un po’ dal ricordo di ciò che la Sardegna era fino a non molti anni fa, soprattutto nelle sue piccole comunità rurali – medita Melis – Qui da noi, per quanto avvelenata dall’uniformità sottoculturale imposta dai mass media, forse, e sottolineo forse, esiste ancora una parvenza di quel dovere di ‘fiera’ accoglienza e ‘fiera’ ospitalità che ci ha caratterizzato nel tempo. Una virtù che però oggi declina sul piano antropologico nel diabolico contrappasso della propensione di non pochi ad accogliere s’istrangiu, lo straniero, con la marsina da maggiordomo e il cappello in mano: a patto che non sia nero, zingaro o rumeno… e che possieda almeno un bilocale in Costa Smeralda”, conclude Melis, lasciando sapientemente posare il veleno sul fondo del bicchiere. La dove non te l’aspetti più. E, forse, il suo è solo un modo elegante per riconoscere che tutto ciò fa della Sardegna una regione italiana. Magari la più bella, ma pur sempre italiana. Il sapore che ne resta prende un po’ d’amaro, ma dopotutto anche il cioccolato fondente ha il suo perché.

No hands shaking, no pictures, no thrills spread by those moments that enlighten the encounter with a new guest. In this occasion we remain veiled by email addresses and we have our conversation through our computers, like nameless lighthouses ticking in the night coded messages among silences of empty spaces. There is no so much will to seduce the readers with easy roads, and, in these difficult times, our must is to be hard on the questions. But Alberto Melis takes and dissolves our excessive suggestions, and accepts to make order in the chaos of the demons that obscure the world. Because of the fact that we don’t see each other, the writer takes his time in his answers, so revealing the aim of his work: the world. The world that sometimes excites, sometimes deceives and most of the times disappoints. With no pauses, with no mercy. And so we start our silent path. Does the world you live in disappoint you? I’m asking you this, because usually the one who has and proposes some values, has experience of strong disenchantments. “No, it doesn’t disappoint me- Me-

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My writing goes through sentiments of freedom, justice and solidarity

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VOLTI&CARATTERI Alberto Melis lis answers- at least no in its literal meaning, maybe due to the experience and the disenchantments necessary to live in this world more and more complex, multiform and chameleonic. Apart from the disappoint, that is synonymous of defeat, there is indignation for some wounds similar to abysses that open and get worst more and more, not only in our political culture but also in the body of our society. To the point the nowadays it is evident the establishment of a new cultural hegemony where everything is falling down: the banality of the most basic ethical values, the individual and ‘caste’ egoism and, not last, the ignorance and the loss of historical memory are essential conditions for the ‘consumption society’ happiness, empty and deceptive. Not bad for one who says he’s not disappointed. But it’s not enough. Men against women, adults against children, firms against firms, north against south, rich countries against poor ones, believers against not-believers. If we say that competition demon is the root of every tendency to disengage from any form of collaboration, are we telling the truth? “Just a part of it. Because it is true that demons that live in our human being nature have been, and always will be, numerous, different and, sometimes, unmentionable as well as incomprehensible- Melis admits- Only in this way you can understand the irrationality of some decisions and the persisting of some individual and collective behaviours, that seem to cancel the distance between primitive man and modern man. With one aggravation -he sentences-. The primitive man was accumulating mistakes and knowledge along the evolution road, while the post-modern ‘faber’ man, seems to want to forget them even at the price of self-destruction, for example, in his suicidal relationship with 12 12

the natural environment, already a lot compromised. Perhaps the points of view are nearer than it could seem. Sometimes to get the best you need to point at the worst, without pretending not to see it. With your commitment about diversity, Romani people, Africa, discrimination, can one say that you teach to your children how to take distance from the typical clichés of western world? “I would say yes-Melis answers without giving up an appropriate indication- from negative clichés- he pinpoints- but with one premise: writer’s duty is simply to tell stories, possibly beautiful ones, trying to stay away from moral or pedagogical teaching. It is also true that my writing goes Isola bella Magazine Isola bella Magazine

essentially through sentiments of freedom, justice, social equity and solidarity. Speaking of international clichés, it has to be emphasized another aspect, changing the terms into ‘international principles’ that are not at all negative. Because among thousand contradictions of our history, the most resounding is that we have brought to life together with the worst, violence ,the most fierce ethnocentrism, also the best: the idea of freedom, democracy, the free will and the cohabitation of different people, cultures and religions. What about the children? Looking closer they are no responsible of anything. The world they live in is a predetermined environment. So how do they respond to the values you propose?


PUBLIREDAZIONALE

Oro e Filigrana Japon, Dossier Sardegna, Gioia; Loredana Mandas è stata recentemente scelta come maestra orafa per la filigrana nell’ambito del progetto PON patrocinato dalla Commissione Europea, dal MURST e dalla Regione Sardegna. Il suo negozio è una tappa obbligata per chi apprezza il lavoro artigianale di alta qualità e desideri la garanzia di avere un pezzo d’autore della tradizione orafa sarda.

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LOREDANA MANDAS

Un felice connubio di fantasia e tradizione rende unici i gioielli in filigrana dell’artista

Nel laboratorio di Loredana Mandas, una delle poche artigiane orafe filigraniste del Sud Sardegna, si prova l’emozione di assistere alla creazione, rigorosamente a mano, dei tipici gioielli isolani. Loredana incontra la filigrana negli anni ottanta e da allora tutta la sua produzione è improntata a questa tecnica. Nelle sue vetrine, nel caratteristico quartiere di Marina, via Sicilia 31, fanno bella mostra gioielli dalle forme tradizionali affiancati a monili dai motivi etnici e geometrici. Ma soprattutto troviamo pendenti, orecchini, anelli, arricchiti da pietre preziose e semipreziose. Dal brillante al topazio azzurro, dalle ametiste ai coralli, dai turchesi ai granati, ogni pietra può diventare il punto focale di delicate composizioni, di finissimi ricami d’oro il cui unico limite è la fantasia dell’artista. Menzionata dalle più importanti riviste turistiche, i suoi lavori sono comparsi sulla guida Lonely Planet, Mete d’Elite, Traveller, la Guida Giunti, le Figaro

Preserving thie tradition, there is in Cagliari one of the few female goldsmiths of south Sardinia: Loredana Mandas. She encounters filigree in the 80s and since then she uses only this technique for her production. In her shopwindows, in Marina district (via Sicilia 33), you can see beautiful jewels with traditional, geometric and ethnic shape. But first of all here we find earrings, pendants, rings, enriched with stones and gems. From diamonds to blue topaz, from coral to amethyst, every stone may be focal point for beautiful composition and gold embroidery, whose limit is just the artist’ s fantasy. Loredana has been mentioned on important tourist magazines, and her works’ picture have appeared on several tourist magazines and guides. She has been chosen as teacher in working gold filigree in the project PON, supported by EU, MURST and Sardinia government. Her shop is a must-go for those who can appreciate high quality work and want to have in their hands a masterpiece of the traditional gold art of filigree. LOREDANA MANDAS Via Sicilia 31 Cagliari Isola bella Magazine

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“Often with a touching empathy, that makes me think that they are waiting nothing but the occasion to give strength to the best part of themselves. But it is not always in this way, and my stories sometimes become occasion for thoughts and deep lacerations. It happens, for example, when I tell about Romani and gipsy, in a positive way, creating an unexpected fracture on what is been continuously and with impunity said to the children, particularly by their families, that is the story of dirty gipsy, bad and children thieves. And so, we are back to that unmentionable and incomprehensible heap of demons that is linked to the human life, where black is not only an abyss without end, and the white is not so pure. ‘Be prudent like snakes and be pure like doves’, is written on the Gospel of Matthew. Maybe it is the only possible synthesis. At least it is what I’m wondering, waiting to meet Melis, and ask him if he agrees with me.. Now it is enough for me to head to Sardinia. The land that link the words of this interview with the ones already written and the ones to come. I’m trying to induce Melis to be more caustic. 14 14

Do you recognize in your island, something typical in relation to the today average italians’ vices and virtues? “Yes, I do- he firmly answers, before thinking a bit to consider this fact from another angle- Or at least I have an illusion of it, even if I’m not sure if it is just suggested by pride or by memory of what was Sardinia till few years ago, especially in its rural little communities. Here, even if it is poisoned by sub-cultural uniformity imposed by mass-media, maybe, and I pinpoint maybe, there still is some of the assignment of proud hospitality that has been hour characteristic during times. A virtue that , today, is transformed, not just for few, in the propensity in receiving the stranger with the butler uniform and hat: the important is that he is not black, Romani or gipsy and he has at least an apartment in Costa Smeralda- Melis ends, letting the poison to settle on the bottom of the glass. Maybe it is his elegant way to remind the Sardinia is an Italian region. Maybe the beautiful one, but still Italian. The taste that remains is bitter, but so it is the dark chocolate.

Furio Falvo

Isola bella Magazine Isola bella Magazine

in libreria... Alcune delle ultime opere di Alberto Melis


SoleMare Pula Un artigiano campano porta a Pula la tradizione dei sandali fatti a mano Davide Sessa realises, in few minutes, sandals that fit precisely your feet.

MADE TO SIZE SANDALS Corso Vittorio Emanuele 29 - Pula Galleria dello Shopping Tel 070-9249013 OPENING HOURS 10–13 / 18-24 I remember when I was a child, in every angle of my town, old craftsmen were creating, with own hands and few simple tools, every sort of things. There were carpenters, craftsmen doing chairs with straw or pot with tin and shoe-

makers to whom people used to go to order a pair of new shoes, the old ones going to their little brothers. They were all precious things, and thinking about it I’m taken by nostalgia; but today a new fact has happened. My dear grand-

mother, I’ve found in Pula a craftsman. You will not believe this but, like when I was a child, he made a pair of new sandals in few minutes. I have chosen the model, colour and heel type and he has given life to my dreams. I walked Isola bella Magazine

away and it was like walking on the clouds, not just because they are very comfortable, but also because I was travelling back to my childhood, when you was taking my hand, walking on the beach and looking at the sunset.

PUBLIREDAZIONALE

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Ricordo da bambina quando ad ogni angolo del paese un vecchio artigiano era intento a creare con le proprie mani e con pochi rudimentali attrezzi, ogni sorta di oggetto. C’era il falegname, l’impagliatore di sedie, lo stagnino con le sue pentole e dal ciabattino si andava per farsi confezionare le scarpe nuove per la festa. Il mio piedino era cresciuto ma le mie vecchie scarpe passavano alla sorellina. Erano tutti oggetti molto preziosi e a quel pensiero mi assale la nostalgia, ma oggi mi è successa una cosa bellissima. Sai nonna a Pula nella galleria dello shopping ho trovato un artigiano. Non ci crederai ma come quando ero piccola ha costruito in pochi minuti e sotto i miei occhi dei bellissimi sandali. Io ho scelto il colore il modello e l’altezza e lui ha dato vita ai miei desideri. Sono andata via e mi sembrava di camminare sulle nuvole non solo perché erano comodissimi ma perché mi sembrava di essere tornata alla mia infanzia quando mi tenevi per mano e passeggiavamo sulla spiaggia al tramonto. 15


COLORI&SAPORI San Benedetto Market

Alla scoperta della genuinitĂ

Mercato di San B 16

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Photo credits: Angelo Picchetti www.mercatosanbenedetto.com

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di Sonia Brogi non li dimostra.

l mercato di San Benedetto è il mercato dei cagliaritani che, con battuta felice purtroppo non mia, badano bene di santificarlo ogni sabato. E’ un luogo in cui si coglie l’essenza della città, più che un mercato civico è uno stile di vita. Accerchiato dai centri commerciali, assediato dalle promozioni del “compri due paghi uno” continua ad attrarre più di duemila clienti al giorno. Perfino nel periodo in cui è stato sottoposto ad una ristrutturazione interna e per questo i banchi sono stati trasferiti in una tensostruttura inospitale i cagliaritani continuavano ad affollarlo, sfidando la calura estiva ed il freddo invernale. Il mercato ha più di cento anni, ma

Nasce nel 1886, su Mercau Becciu, il mercato vecchio, ospitato nell’elegante edificio di largo Carlo Felice e alcune famiglie di commercianti sono rimaste le stesse, generazione dopo generazione. Nelle foto d’epoca si riconoscono “!i piccioccheddus de crobi”, i ragazzini che prendevano il nome dai cestini di vimini con i quali trasportavano la spesa per le massaie o per le “serbidoras”. Simpatiche figure di scugnizzi cagliaritani hanno lasciato il posto alle cooperative di scaricatori che oggi si occupano di movimentare le merci dentro il mercato. Nel dopoguerra il trasferimento nella nuova struttura, collocata fra via Bacaredda e via Cocco Ortu, che accoglie i vecchi concessionari e i nuovi

Benedetto Isola bella Magazine

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COLORI&SAPORI Mercato di San Benedetto

“Su mercau” The sea food market provenienti dal mercato all’aperto di piazza Galilei. Esternamente l’edificio non presenta particolari attrattive: un parallelepipedo in muratura dall’estetica tipicamente anni cinquanta. E’ all’interno che San Benedetto offre il suo meglio: ottomila metri quadri disposti su due piani e 238 operatori: il più grande mercato coperto italiano, uno dei più grandi d’Europa. San Benedetto è un mercato vivo. Una volta entrati ed ingoiati dall’allegra fiumana di gente di qualsiasi età ed estrazione sociale non si può non essere colpiti dalla varietà di odori, colori e profumi che il mercato ci offre. Qui ogni cliente ha i suoi banchi, ogni prodotto la sua provenienza. Le patate sono quartesi, le arance di Muravera, le fragole di Arborea, le orate di Cabras, i pomodorini di Pula, il pecorino di Ozieri, le pesche di San Sperate, il melone di Decimoputzu. Il primo piano con i reparti dedicati ai prodotti della terra e alle carni, è profumato e coloratissimo, anche se è poi il mercato del pesce, al piano terra, il cuore pulsante del mercato. Anguille che si contorcono nelle bianche cassette di plastica, piccoli granchi che tentano inutilmente di arrampicarsi sui bordi lisci delle gran18

di vasche in alluminio, aragoste che agitano invano le loro chele, mentre orate e spigole regalano al visitatore i loro ultimi guizzi sui banconi di marmo. Da un corridoio all’altro i venditori attirano la clientela con le urla tipiche del dialetto locale offrendoci la colonna sonora ideale per un tale spettacolo. Non è difficile trovare mescolati alla folla turisti “fai da te” che fotografano bellissimi esemplari di pesce spada pronti per essere tagliati a fette o gruppi organizzati di giapponesi in visita guidata. Così come può capitare di incontrare troupes televisive che girano documentari nell’indifferenza di signore cariche di borse pronte a contrattare con il venditore il prezzo delle triglie, in una guerra all’ultimo centesimo e in una lingua incomprensibile ai non sardi. Qui si trovano i prodotti simbolo della Sardegna come i ricci di mare, la bottarga di muggine e di tonno, anche in pratiche confezioni sottovuoto da portare via. Al banco dei crostacei vanno a ruba le attinie, dette anche anemoni o pomodori di mare; questi celenterati urticanti che in sardo si chiamano oziadas, perdono le capacità venefiche una volta cotti. Il gatIsola bella Magazine

tuccio di mare si trova già privato della pelle e pronto per essere cucinato in quel delizioso piatto tradizionale che è la burrida. Gourmet, cuochi della domenica o semplici curiosi trovano al mercato preziosi suggerimenti che i commercianti e gli avventori abituali elargiscono con generosità. Il mercato ha una lunga tradizione alle spalle, ma non disdegna le novità. Da qualche tempo è possibile trovarvi anche il sushi: approfittando delle materie prime eccellenti e freschissime, un cuoco giapponese, Kensude Maeda, confeziona in deliziosi cestini da portare via il piatto tipico giapponese a base di pesce crudo, la cui preparazione è già di per sé uno spettacolo. San Benedetto è dunque una meta da inserire nel programma di visita della città. Vicinissimo alla centrale via Dante, il mercato si raggiunge agevolmente sia con i mezzi pubblici che in auto. E’ aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 14.00, tenendo conto però che il lunedì possono esserci alcuni banchi chiusi, mentre il sabato è la giornata in cui è più affollato e vivace. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito www.mercatosanbenedetto.com


Il Box del Sushi di Davide Secci al primo piano di fronte al bar

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an Benedetto is the Cagliari people market and, using a good wisecrack, unfortunately not mine, they sanctify it every Saturday. This is the place where you can taste the essence of the city, rather than a market it is a life style. Rounded by shopping centres, besieged by those promotions like ‘pay one take two’, it continues to attract more than two thousands of people daily. The market is hundred year old, but it doesn’t seem so. It was born in 1886, called ‘su Mercau becciu’, the old market, hosted in an elegant building in Largo Carlo Felice, and some salesmen families are remained the same from generation to generation. In some old pictures you can see the ‘piccioccheddus de crobi’ children whose name came from the baskets used to transport goods for the ladies. After the Second World War, the market was transferred in a new building collecting the salesmen from old market and some from ‘Piazza Galilei’ open market. Externally the building is very common: it’s a typical structure of the ‘50s. Inside it shows its best: 8000 sq meters on two floors, host 238 operators, it is the biggest covered market in Italy and one of the biggest in Europe.

San Benedetto is a live market! Once inside and swallowed by a river of people of all kinds, it is impossible not to be hit by the variety of colours, odours, perfumes that market can offer. Here every regular customer has his preferred counter, every product has its origin: potato from Quartu S.E., oranges from Muravera, strawberries from Arborea, gilt-head breams from Cabras, tomatoes from Pula, cheese from Ozieri, peaches from San Sperate, melon from Decimoputzu. First floor is reserved for fruits, vegetables and meat and it’s colourful and full of perfumes , even if the hearth is downstairs where the fish market is. Eels twisting in white plastic boxes, little crabs trying to get out from the big aluminium basins, lobsters pointlessly moving their claws, while gilt-head breams and sea basses give the visitors their last darts on the marble counters. From everywhere, salesmen try to attract customers with typical slang shouts, giving a perfect sound track for this show. It is not so hard to find, among the crowd, solitary tourists taking pictures of a magnificent swordfish or group of Japanese travellers in a guided tour, taking pictures of everything. It can happen to encounter a TV team preparing a documentary among the indifference of old ladies negotiating the Isola bella Magazine

price of goatfishes, in a ‘battle’ to the last cent in a language impossible to understand for non-Sardinian people. Here you will find symbols of Sardinia such as sea urchins, grey mullet or tuna bottarga. On the shrimps and lobsters counters you may find the very rare sea anemones, here called ‘oziadas’ that lose their poison once cooked and fried. You will easy find the cat fish, already cut to slices to prepare the ‘burrida’. Gourmets, Sunday’s chefs, or just curious people will find precious hints for their receipts given by salesmen or by regular visitors. San Benedetto market is hard linked to tradition, but it’s also open to new things. In fact some months ago a ‘sushi’ counter opened in the first floor. Taking advantages from the freshness of seafood found downstairs, the Japanese chef Kensude Maeda, prepares cute take away boxes with the typical Japanese food based on raw fish. So San Benedetto market is a must during your visit to Cagliari. It’s located downtown near Via Dante and easy to reach with public buses; it is also easy to find parking for your car. It’s open daily from 8 am to 2 pm, even if Monday several counters are closed, while on Saturday it is very crowded.

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ECONOMIA&AMBIENTE La Provincia informa

LO SVILUPPO RURALE PASSA DAI GAL La provincia di Cagliari partecipa a tre Gruppi di azione locale

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Gruppi di azione locale, più semplicemente Gal, sono partenariati, in genere società consortili, composti da soggetti pubblici e privati allo scopo di favorire lo sviluppo locale di un’area rurale. I GAL elaborano il Piano di Azione Locale (PAL) e gestiscono i contributi finanziari erogati dall’Unione Europea, in particolare i fondi nell’ambito del programma d’iniziativa comunitaria LEADER+. L’Iniziativa comunitaria LEADER+ (Liaisons Entre Actions de Développment de l’Economie Rurale), giunta alla sua terza edizione, ha l’obiettivo di accompagnare lo sviluppo delle zone rurali stimolando il mantenimento e la creazione di nuove attività, la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali locali, il miglioramento della qualità della vita, la cooperazione tra territori, anche attraverso la costituzione di reti per la divulgazione delle esperienze. L’iniziativa si basa sul cosiddetto approccio “bottom-up” e pone al centro Isola bella Magazine

dell’attenzione i GAL (Gruppi di Azione Locale). I GAL sono formati da associazioni degli imprenditori, imprese, associazioni culturali e di categoria e amministratori locali, che decidono, con il metodo della concertazione, il futuro del territorio partendo da quelle che sono le esigenze reali di chi vive e lavora nel settore agricolo. In Sardegna, in seguito ad una procedura che ha coinvolto ben 281 comuni su 377, sono stati costituiti tredici “nuovi” GAL, mentre per il precedente periodo di spesa 2000-2006 ne erano nati solo otto. La provincia di Cagliari, con un grande sforzo organizzativo, è entrata a far parte di ben tre Gruppi. Dopo l’adesione al Gal Sarcidano - Barbagia di Seulo e al GAL SGT (Sarrabus, Gerrei, Trexenta – Sole, Grano, Terra) Sarrabus, l’esecutivo guidato da Milia, ha sottoscritto la quota di capitale sociale per partecipare anche al Gal del Sulcis Iglesiente, di cui fanno parte cinque comuni il cui territorio ricade nella Provincia di Ca-


The LAGs, Local Action Groups

L

gliari: Domus De Maria, Pula, Siliqua, Vallermosa e Teulada. Per la Provincia un ottimo risultato dettato dalla convinzione che i Gal consentono, con una procedura che valorizza le risorse locali, di rendere protagonista chi nel territorio vive e lavora. Come spiega l’assessore alle Attività produttive, Piero Comandini, le azioni previste dai Piani di Sviluppo Locale “mirano a radicare il lavoro nel territorio, a mantenere le attività storiche e a creare nuove imprese per contrastare il rischio sempre più reale dello spopolamento” nei paesi dell’interno. Con un finanziamento di 188 milioni di euro di fondi pubblici, legati soprattutto (170) ai fondi Leader del piano di sviluppo rurale, assi 3 e 4, il budget per il periodo di spesa 2007-2013, è quadruplicato rispetto ai Gal che hanno appena concluso il loro mandato. Una pioggia di milioni che gli organismi che rappresentano i tredici territori dell’isola avranno l’onere di far fruttare per tirare, anche nelle zone economicamente depresse, il volano dell’economia.

AGs, Local Action Groups, are made up of public and private partners from the rural territory, and must include representatives from different socioeconomic sectors, created to improve and support the rural areas development. These LAGs provide a local action plan and use European Union funds. LEADER is a European Community Initiative for assisting rural communities in improving the quality of life and economic prosperity in their local area. Its aim is to encourage and help rural areas to think about the longerterm potential of their area. It tries to encourage the implementation of integrated, high-quality, original strategies for sustainable development based upon innovative approaches towards rural development. LAGs are composed by entrepreneurs’ associations, firms, cultural

groups and local governments and decide how to manage the future of their territory having in mind, as first priority, the needs of local people and workers. Sardinia has 13 LAGs activated this year. Cagliari Province, with a big effort, is now part of three of them. After the “Sarcidano-Barbagia di Seulo” and the “SGT- Sarrabus, Gerrei, Trexenta” LAGs, the Governor of Cagliari Province, Milia, has approved his participation in the “Sulcis-Iglesiente” LAG, in which there are five municipalities of the Province. This is an excellent result for Cagliari, because LAGs are an opportunity to increase the value of local resources and to give more importance to local workers Piero Comandini, Province Councilor for Production Activities, explains that LAGs’ actions “try to hard link work to its territory, to maintain historical activities and create new ones in an effort to counteract the risk of depopulation of some areas”. The total amount of EU financing, addressed for the LAGs, is 188 million Euros. This is a lot of money that people managing LAGs are called to use in the best way to develop the economy of local areas, especially those that are very poor.

Piero Comandini Assessore alle Attività Produttive e Turismo Provincia di Cagliari

Foto di Elisabetta Messina

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CALENDARIOEVENTI what’s on...

17 GIUGNO 24 GIUGNO Cagliari Stagione lirica e di balletto 2009 - Balletto “Le corsaire” Teatro lirico di Cagliari

18 GIUGNO Cagliari Lucio Dalla in concerto

21.30 – Anfiteatro romano

19 GIUGNO Cagliari

Rassegna cinematografica

su Comencini “Proibito rubare” - 1948 21.00 – Teatro Civico di Castello

23 GIUGNO Cagliari Simone Cristicchi e il coro dei minatori di Santa Fiora 21.30 – Anfiteatro romano

25 GIUGNO Cagliari

Rassegna cinematografica su Comencini “Tutti a casa” - 1960 21.00 – Teatro Civico di Castello

Con Enzo Avitabile e Sunflower Quartet

26 GIUGNO 28 GIUGNO Calasetta

Calasetta Country Festival.

Nell’ambito della manifestazione da S. Giovanni a San Pietro

28 GIUGNO Cagliari Michael Nyman in concerto Teatro Massimo

27 GIUGNO 5 LUGLIO Sanluri

Aspettando l’EXPO 22

3 LUGLIO 5 LUGLIO Gavoi

L’isola delle storie.

Festival della letteratura. Laboratori, letture e interviste.

3 LUGLIO 12 LUGLIO Iglesias

XXXI Fiera campionaria della Sardegna

4 LUGLIO Cagliari Biagio Antonacci

SA BATTALLA

rievocazione storica della Battaglia di Sanluri del 1409 600° anniversario

1 LUGLIO Cagliari Noa & Band

Il cielo ha una porta sola 21.30 – Anfiteatro romano

10 LUGLIO Cagliari

Rassegna cinematografica

Genes & Jeans 21.30 – Anfiteatro romano

3 LUGLIO Cagliari Luca Jurman

21.000 - Anfiteatro romano

26 GIUGNO 28 GIUGNO San Sperate Jazzin San Sperate

21.00 – Teatro Civico di Castello

3 LUGLIO Cagliari

Rassegna cinematografica su Comencini “A cavallo della tigre” - 1961

su Comencini “Il commissario” - 1962 21.00 – Teatro Civico di Castello

9 LUGLIO 12 LUGLIO Cagliari

Rosso Tango Art Festival

Palazzo Thonel Passeggiata coperta Bastione

10 LUGLIO Cagliari

Travaglio

Promemoria: note di regia

Isola bella Magazine

21.30 – Anfiteatro romano

12 LUGLIO Cagliari Piero Pelù

Acquasantissima 21.30 – Anfiteatro romano

16 LUGLIO Cagliari Premiata Forneria Marconi PFM canta De Andrè 21.30 – Anfiteatro romano

17 LUGLIO 26 LUGLIO Cagliari Stagione lirica

e di balletto 2009 Opera lirica - Aida Teatro lirico di Cagliari

19 LUGLIO Cagliari Tiziano Ferro Alla mia età 21.00– Spazio Fiera

19 LUGLIO 27 LUGLIO Cagliari

ANIMAR

Festival internazionale del teatro d’animazione. Casa baronale.

20 LUGLIO Cagliari Franco Battiato


Agenda del Sud Summer Live ‘09 21.30 – Anfiteatro romano

22 LUGLIO Cagliari

Galà di Danza – Eleonora

Abbagnato e Benjamin Pech; Mara Galeazzi e Edward Watson, Silvia Azzoni e Alexandre Ryabko; Alessio Carbone e Dorothee Gilbert; Francesco Nappa e Virginie Martinat 21.30 – Anfiteatro romano

25 LUGLIO Cagliari Laura Pausini

“World tour 2009” 29.30 – Fiera campionaria della Sardegna

25 LUGLIO 2 AGOSTO Teulada

ANIMAR 2009

Festival internazionale del Teatro d’Animazione sul Mediterraneo. Casa Baronale

27 LUGLIO Cagliari David Byrne in concerto 21.30 – Anfiteatro romano

30 LUGLIO Cagliari

Richard Galliano Quartet

21.30 – Teatro del mare Fiera di Cagliari

31 LUGLIO Cagliari  Negrita

1 LUGLIO Cagliari

HellDorado Tour 21.00 – Anfiteatro romano

SAGRE DEL SUD 20 GIUGNO 21 GIUGNO Sardara

Festa della vergine di Bonaria

5 LUGLIO Maracalagonis

Festa di Santo Stefano 12 LUGLIO 13 LUGLIO Quartu Sant’Elena

SCIAMPITTA

Rassegna internazionale di gruppi folkloristici.

Sagra del grano

22 GIUGNO 24 GIUGNO Teulada

16 LUGLIO Sinnai

Sagra di S. Giovanni Battista

Festa di Santa Barbara 16 LUGLIO 19 LUGLIO San Sperate

24 GIUGNO Assemini

Sagra della favata.

48° Edizione della Sagra delle pesche.

24 GIUGNO Castiadas

Festa di S. Giovanni Battista Pula Festa di S. Giovanni Battista. 27 GIUGNO Quartu S.E.

24 LUGLIO 27 LUGLIO Serrenti

Festa di San Giacomo e

Sant’Anna. Preparazione del pergolato “su stabi”

Festa di San Pietro. 24 LUGLIO Assemini

San Cristoforo e sagra della panada e del dolce tipico

26 LUGLIO 29 LUGLIO Quartu Sant’Elena

Sagra di San Giovanni Festa patronale

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29 LUGLIO Villa San Pietro

Sagra del pomodoro LUGLIO Domus De Maria

Prima settimana di luglio Sagra dei fichi

Villasimius

Sagra della Madonna del

naufragio. Processione del simulacro a mare con bache. Seconda domenica di luglio Gli enti organizzatori privati o pubblici possono inviare mail a segreteria@isolabellasardegna.com

per pubblicarli in queste pagine AVVERTENZA Date e luoghi degli eventi sono state gentilmente fornite da enti Pubblici e Privati. Eventuali imprecisioni o cambiamenti nei programmi e nelle date, dovuti ad annullamenti o rinvii da parte degli Organizzatori, non sono pertanto imputabili alla redazione Si consiglia di verificare l’effettivo rispetto di date e programmi prima di partecipare alle iniziative, informandosi presso gli Organizzatori, segnalati per ciascun evento. The editorial staff is not responsible for programs changes.

 CINEMA TEATRO / theatre  MUSICA / music  SAGRE / festival  DANZA / dance 23


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