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SommariaMente Dicembre 2011 n째1

foto di Fortunato Celentino

www.sommariamente.it


SommariaMente Dicembre 2011

Gastonomicamente pag.14 Sommariamente pag.2 Stilisticamente pag.16 Editorialmente pag.3 Esteticamente pag.17 L e t t e r a l m e n t e p a g . 5 Motoristicamente Pag.18 Economicamente pag.8 ...da tutta la redazione un sincero di un lieto e sereno Natale Cinematograficamente pag.9 augurio ed un prospero, ricco e felice Spettacolarmente pag.10 2012... Televisivamente pag.12 ...AUGURI !!!

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Hanno collaborato: Antonio Volpe, Ilda Pizza, Rosario Criscuolo,Biagio Verdicchio, Filomena Parlato, Iolanda Carrano, Alessandro Gioia I collabboratori sono autonomi e non percepiscono compenso. Qualsiasi collaborazione è da considerarsi a titoto gratuito

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EditorialMente di Marica Esposito

PAROLE O FATTI ? Una volta ho assistito ad una discussione in un consiglio comunale, tra persone di varia estrazione e cultura, se fosse meglio fare una politica dei fatti oppure delle parole! Sì, alla fine, un intero consiglio comunale è stato paralizzato per oltre un'ora su un argomento del genere piuttosto che prendere decisioni importanti per il proprio paese. Di fatto, entrambe le fazioni avevano certamente le loro ragioni: i primi sponsorizzavano l'idea che è meglio fare ed operare concretamente piuttosto che passare la maggior parte del tempo a parlare delle cose senza agire; i secondi che fare, ma fare male, era molto peggio che non fare. Il problema vero, che nessuno delle due fazioni riusciva a focalizzare, è che fatti e parole avrebbero dovuto essere funzionali gli uni all'altra e non essere in antagonismo. Non solo: parlare, senza portare contenuti o esponendoli male, può essere più deleterio di qualunque cosa fatta con approssimazione. La politica dovrebbe essere soluzione dei problemi reali, che però vanno saputi affrontare, sia dal punto di vista dialettico che pratico. Spesso facciamo guai soltanto usando parole sbagliate o anche soltanto toni sbagliati, magari vogliamo dire cose giuste ma le porgiamo in modo sbagliato, ottenendo il risultato opposto a quello che ci eravamo prefissi. Altre volte riusciamo a parlare in maniera forbita ed utilizziamo la buona eloquenza per camuffare azioni vergognose. In effetti, parole e fatti sono aspetti della stessa realtà. Le une, senza gli altri, potrebbero non avere significato. Ciò che la gente spesso sottovaluta è l'importanza del sapersi esprimere correttamente, in modo che tutti capiscano ciò che realmente vogliamo dire. Spesso partiamo dal concetto che se le nostre azioni sono giuste e che gli altri se ne accorgeranno a prescindere da come le comunichiamo. Credo che non ci sia cosa tanto sbagliata! Il bene ed il male non sono mai insiti nelle cose ma noi uomini riusciamo, talvolta per ignoranza, talvolta per malafede, ad assegnare valori positivi o negativi alle stesse cose a seconda dei nostri interessi e dei nostri preconcetti. Lo stesso discorso vale per la diatriba di cosa sia più giusta ed equa, sempre nel mondo politico, tra la sinistra, la destra o il centro! Se riuscissimo a vedere la complessità delle cose, e non solo la loro superficiale apparenza, ci renderemmo conto che anche in questo caso ogni parte ha del buono ed è portatrice di valori di una certa porzione della società, anche in relazione al periodo storico e sociale in cui viviamo. Il problema è il riuscire a contemperare gli interessi di ciascuna parte, essendo equi e non consentendo che una parte soccomba in favore dell'altra. La stessa cosa avviene nei rapporti sociali, tra le persone, i compagni di scuola, i condomini, i colleghi di lavoro, saper parlare in modo che gli altri capiscano ciò che intendiamo realmente dire e fare, favorirebbe un dialogo costruttivo e ciò rappresenterebbe un “fatto” nuovo nella nostra società. Ci aiuterebbe ad ascoltare noi stessi e gli altri, chiunque essi fossero, senza badare al loro colore, alla loro religione o provenienza o idea politica. E questo sicuramente ci aiuterebbe a migliorare il mondo in cui viviamo, soprattutto in questo momento di crisi economica e sociale profonda. Il mio augurio per il prossimo anno a tutti noi è proprio questo, miglioriamo noi stessi, il nostro modo di comunicare e di agire nell'ottica della tolleranza e della condivisione con gli altri, al di là di ogni convincimento politico, morale, o religioso, ma solo nell'ottica che condividendo tutti lo stesso pianeta che ci ospita, dobbiamo essere in grado di prenderci cura di noi stessi e di lui.E questo sì che sarebbe un fatto ben fatto !!!

Via Cassano, 36 Piano di Sorrento tel. 081/5322200

Si accettano buoni pasto Parcheggio Gratuito

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LetteralMente

di Antonio Volpe

Intervista con MARCO COBIANCHI

Nell'ambito della quarta edizione degli Incontri con gli autori, appuntamento quindicinale presso il Centro culturale di via delle rose, promosso dal circolo Endas penisola sorrentina in collaborazione con altre associazioni di volontariato, il Gran caffè Marianiello ed il patrocinio della città di Piano di Sorrento, abbiamo intervistato il giornalista MARCO COBIANCHI autore di "MANI BUCATE". Nato a Milano il 29 settembre del 1966, fino al periodo universitario ha vissuto tra Rimini, Forlì e Ravenna. A 17 anni inizia il mestiere di giornalista in una radio di Bologna per poi passare al network Odeon Tv e, successivamente, a un quotidiano locale di Rimini. Nel 1990 torna a Milano per assumere la responsabilità di vice responsabile della redazione economica del quotidiano Avvenire. Con lo stesso incarico dal 2000 è a Panorama dove si occupa di finanza e politica economica. Nel 2001 collabora al libro collettivo Bidone.com (Fazi Editore) scrivendo i capitoli riguardanti la nascita e il crollo delle società Internet italiane. Nel 2009 ha scritto Bluff, perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente (Orme Editore). Cura la rubrica Decrittazioni sul quotidiano Italia Oggi dove svela il significato recondito delle dichiarazioni di politici e imprenditori. E' editorialista del mensile Business People. Insiste a essere sposato con Cinzia con la cui fattiva collaborazione ha messo al mondo Valeria e Nicolò. Nel settembre 2011 ha pubblicato per Chiarelettere il libro "Mani bucate", in pochi giorni giunto già alla seconda edizione. Un successo meritato per la chiarezza con cui esprime i fatti, la ricca documentazione, la passione civile con cui conduce la sua ricerca. 1) In piena crisi finanziaria, con l'Europa che ci bacchetta, si dimette Berlusconi e il Presidente Napolitano dà l'incarico di Presiedere il consiglio dei Ministri a Mario Monti, chi è Mario Monti? E' un grande tecnico e una persona specchiatissima. Un “tecnico” che è stato chiamato a rimettere in sesto i conti pubblici italiani in un momento di gravissima crisi finanziaria che ha colpito tutt'Europa. E' un seguace della teoria dell'economia sociale di mercato, nata in Germania, quindi attento, contrariamente a quello che si pensa, anche alle istanze sociali e non solo economiche. 2) Nel suo libro dossier fa nomi e cognomi, indica cifre iperboliche , fa precisi riferimenti a fatti e misfatti riguardanti lo spreco dei soldi pubblici tra l'impunità pressoché generale e la complicità di tantissimi politici, consulenti ministeriali,funzionari pubblici e imprenditori…Un fiume di denaro alle imprese e l'Italia va a picco. Perchè? Perché in Italia non abbiamo solo un problema di qualità della classe politica, invero piuttosto bassa, ma anche un gravissimo problema di qualità della classe imprenditoriale. Se si mettono insieme questi due elementi, i soldi pubblici che i politici danno alle imprese private non possono che fare una brutta fine, cioè essere sprecati. 3) Il Nord si è sempre lamentato di essere ostaggio dell'inefficienza e degli sprechi del sud. Nel suo libro per la prima volta lei racconta la storia di decine di società, banche e multinazionali che hanno incassato miliardi di euro pubblici spesso senza produrre né crescita né occupazione.Il Mezzogiorno in particolare è stato assaltato dalle imprese del nord che propongono investimenti, ottengono soldi pubblici e poi scompaiono. Ci vuol raccontare uno degli episodi più emblematici ? Nel libro ne racconto a decine. Ma i casi più clamorosi, secondo me, riguardano investimenti promessi da società estere. Il primo è quello del Pompei Tech World, un gigantesco parco giochi che doveva essere finanziato in parte anche da capitali svizzeri, di una delle più ricche famiglie elvetiche. Se ne parlò per anni, poi non se ne fece più nulla. Un altro caso clamoroso riguarda le fabbriche Thomson in Campania e in Lazio: per farle rilevare dalla più ricca famiglia indiana abbiamo speso centinaia di milioni di euro. Buttati. 4) Perchè il Sud a 150 anni dall'Unità d'Italia continua ad essere considerato con l'espressione dello studioso meridionalista Nicola Zitara una colonia? Non so chi lo consideri così. Forse i cattivi imprenditori e i cattivi politici soprattutto meridionali ai quali conviene il vittimismo. 5) Negli ultimi dieci anni la Commissione europea ha aperto 38.070 pratiche riguardanti aiuti di Stato italiani potenzialmente illegali. Perché? Perché noi diamo gli aiuti senza avvertire la Ue, quando è obbligatorio. Un modo poco “europeo” di stare in Europa. Noi cerchiamo di fare i furbi dando soldi alle imprese di nascosto. Ma la Ue, da quello che ho potuto constatare, ci scopre sempre ed è così costretta ad aprire procedimenti a raffica. 6) Emma Marcegaglia presidente di Confindustria il 13 marzo del 2009 ha dichiarato “La crisi si aggrava. Ora vogliamo soldi veri”. Cosa voleva dire? Voleva dire quello che ha detto: soldi pubblici. Lei sostiene da investire in infrastrutture, io credo volesse dire sussidi. 7) Le imprese italiane agevolate con soldi pubblici sono state più di 840 mila. Le leggi di incentivazione approvate sono state 1307. Se non erro è dai tempi del Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, all'inizio del 900 , definito da Salvemini “ministro della malavita”,che si va avanti in questo modo….Allora come oggi le aziende beneficiate sono sempre le stesse…FIAT, Pirelli…Come mai?Il capitalismo italiano come mai non riesce ad emanciparsi dallo Stato? Credo sia una questione storica: noi abbiamo paura della concorrenza, abbiamo paura di confrontarci con gli altri, nostri simili, far valere le nostre ragioni e agire come portatori di diritti. L'impresa italiana soffre degli stessi mali:


6 chiede aiuti, non chiede concorrenza. Anche se, occorre dirlo, sono state scottate da una apertura alla concorrenza internazionale, soprattutto asiatica, che ha fatto male al tessuto produttivo del Paese. Perché quella liberalizzazione è stata fatta male, malissimo, peggio di così non si poteva. Ora, scottati da quella esperienza, le imprese chiedono ancora più protezionismo e aiuti di Stato. Bisogna capirle: non hanno tutti i torti. 8) Veniamo a casa nostra. Giorgio Napolitano il 6 novembre 2010 dopo il crollo della Domus dei Gladiatori di Pompei ha tuonato “Una vergogna per l'Italia. Voglio spiegazioni”. Le ha mai ricevute queste spiegazioni? E' vero che i fondi per il nostro patrimonio artistico ci sono ma non vengono spesi bene?Ci può fare nomi e cifre? Chi sono i responsabili di questa situazione? No, le spiegazioni non sono mai arrivate. Ma le do io in “Mani bucate”. La colpa di quel crollo fu della Regione Campania che non mosse un dito per chiedere i fondi europei destinati ai beni architettonici e ai siti archeologici. 9) Leggendo il suo libro ci accorgiamo che non sono solo i grandi industriali gli Agnelli, i Pirelli, i Moratti a beneficiare di soldi pubblici. Ma anche giornali, radio e TV, tutto il mondo del cinema, compresi i prossimi cinepanettoni di Natale e i film in 3D…Ma i soldi non dovrebbero andare solo ai film di interesse culturale?Qualche esempio? Abbiamo finanziato di tutto: Asteria, le Winx, Lino Banfi, il film leghista Barbarossa. Ma la cosa peggiore è che i soldi vanno sempre ai soliti noti, non a una nuova generazione di registi. Per dire: tutti i film di Nanni Moretti sono stati realizzati con contributi pubblici. 10) Veniamo al settore agricolo e all'allevamento, 8 milioni dei contribuenti, cioè di tasse pagate dai lavoratori italiani sono serviti ai grandi marchi per farsi pubblicità.Ci vuol spiegare questo meccanismo e fare degli esempi? Semplice: esistono soldi pubblici destinati alla promozione del marchio made in Italy. E i portabandiera del made in Italy sono i grandi gruppi. E così i soldi vanno a loro. 11) In questo mare magum di soldi pubblici elargiti dallo Stato con migliaia di leggi che concedono agevolazioni fiscali, soldi a fondo perduto, garanzie per i prestiti non poteva mancare la presenza della Mafia …anch'essa viene sussidiata dallo Stato…Ci può descrivere questa situazione e come è possibile che avvenga?Non ci sono controlli? Dopo due anni passati a leggere carte e documenti sono giunto ad un'amara verità: i controlli sono inesistenti. E su questo non ho davvero altro da dire. 12) Se i soldi pubblici vengono usati dalle aziende per pagare i debiti, altre volte lo stato paga per nuove assunzioni, ma i posti di lavoro scompaiono appena finiscono i sussidi statali…che speranze ci sono per i giovani per entrare nel mondo del lavoro dalla porta giusta? Con i tagli alla pubblica amministrazione sembra tramontare il sogno del posto fisso statale, un giovane diplomato o laureato in Italia che speranze ha di far carriera? I giovani non devono ascoltare chi semina pessimismo e cinismo. Facciano la loro vita, che sarà dura e difficile, ma non è che per quelli della mia generazione sia stata una passeggiata. Hanno tutte le possibilità di farcela ad un patto: che non si attendano niente da nessuno, tantomeno dallo Stato. Non cerchino scorciatoie, non cerchino il posto pubblico, non cerchino il posto a vita. Si diano da fare, insomma, sennò che giovani sono? 13) Banca d'Italia e Corte dei Conti sono netti: gli aiuti sono inutili. Tutti i soldi a favore del Sud hanno generato un aumento del PIL di appena lo 0,25 % all'anno. Poche eccellenze , molti miliardi buttati via. Eppure ogni cosa è sussidiata. Tutto quello che compriamo l'abbiamo pagato due volte, alla cassa e già prima con le tasse…Come uscirne da questa situazione?Intravede nel nuovo governo di tecnici qualche speranza per gli italiani onesti contribuenti?La crisi che sta colpendo l'Italia ha trovato a sua giudizio la ricetta giusta da parte del neo presidente del consiglio Monti? Sarà molto interessante vedere le prime mosse di Fabrizio Barca, ministro per la coesione territoriale. Lui è stato l'inventore dei patti territoriali, che ha riconosciuto essere stati del tutto inefficaci (per essere gentili). Ora bisogna vedere che cosa ha in mente di fare per rilanciare le aree sottoutilizzate. 14) Quando scoppiò la crisi del 1929 l'intervento Statale fu determinante, ed in genere tutti gli stati del mondo sussidiano le proprie imprese in difficoltà ed anche i nostri politici, gli imprenditori , i sindacalisti ritengono che l'unico modo per salvare un'impresa in crisi o sviluppare un'area depressa sia spendere soldi pubblici ma questo significa anche alimentare assistenzialismo improduttivo, clientele elettorali…In Italia non è solo lo Stato ad essere statalista sono anche i privati a non voler essere liberali. Ci pare di capire, leggendo la sua documentatissima inchiesta, che non sia facile riuscire a diradare la nebbia di questa area grigia di convivenza tra Stato e mercato dove è impossibile capire se la responsabilità della mancata crescita di un'industria sia dell'imprenditore incapace o piuttosto del pubblico, dello Stato che non lo ha sostenuto con maggiori incentivi. C'è speranza di uscire da questa contraddizione? che differenze ci sono tra la crisi del 29 e quella che stiamo vivendo? La differenza è che quella attuale è sistemica, non congiunturale. Dopo questa crisi, quando passerà, molte cose saranno diverse.


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EconomicaMente Ilda Pizza *

RISPARMIO AL SICURO ?

L'investitore definito "tranquillo" si è sempre rivolto al mercato obbligazionario, quello dei titoli di stato e bond tanto per intenderci, con la certezza di ricevere periodicamente una cedola e il capitale investito a scadenza ; è vero ? E' tutto vero nella misura in cui capiamo cosa esattamente stiamo comprando. In effetti sono titoli di debito con cui l'emittente, cioè lo stato (nel caso di BOT, BTP, CCT e CTZ), la banca ( nel caso di obbligazioni bancarie) o una società ( nel caso dei corporate bond), si finanzia e si impegna a riconoscere una cedola (interesse) in cambio del capitale, e lo stesso capitale a scadenza. Il rischio principale è l'insolvenza dell'emittente, quindi bisogna valutare se l'emittente a scadenza è in grado di rimborsare quanto investito. Esempi di insolvenza totale o parziale ce ne sono tanti : Argentina, Parmalat, Cirio, Lehman, etc. Un indicatore molto di moda per valutare i bond, in questo periodo è lo "spread", che indica la differenza di rendimento tra due titoli ; quello di cui sentiamo quotidianamente al tg, si riferisce alla differenza di rendimento tra i BTP italiano e il Bund tedesco sulla scadenza decennale. L'ampliarsi dello spread, cosa che sta succedendo purtroppo per i nostri titoli, NON significa insolvenza ma aumento del rischio connesso a questo tipo di operazione. Nel caso italiano, l'acquisto di un titolo di stato decennalecon rendimento di circa il 7% potrebbe rivelarsi un buon affare se il Paese riuscirà a ritornare credibile agli occhi degli investori internazionali varando una serie di riforme e tagli alle spese superflue e rilanciare crescita e occupazione.

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CinematograficaMente di Rosario Criscuolo

34^ edizione delle “Giornate Professionali “ di cinema Parata di stelle nella città del Tasso da Claudio Gioè a Pupi Avati , 7 giorni all'insegna del grande cinema. La trentaquattresima edizione delle giornate professionali di cinema, svoltasi a Sorrento, è stata la principale convention del cinema Italiano. Le quattro giornate svoltesi nella “terra delle Sirene”, dal 28 novembre al 1 dicembre sono state ricche di anteprime, anticipazioni e presentazioni dei prodotti cinematografici di prossima uscita. La città del Tasso anche quest'anno è stata scelta per ospitare la kermesse del cinema italiano, la quale è stata incastonata nel programma molto più vario ed intenso di “M'illumino d'Inverno” per tutti gli eventi nelle festività natalizie. L'apertura della manifestazione, come avviene ormai da qualche anno, è coincisa con l'accensione del grande albero di Natale posto in Piazza Tasso, dove alla presenza di un folto pubblico composto per la maggior parte da bambini, il Sindaco Giuseppe Cuomo in compagnia del protagonista del film d'animazione di Chris Miller “Il Gatto con gli Stivali” (al quale ha dato la voce nel doppiaggio anche in Italiano Antonio Banderas), che ha inaugurato le proiezioni. Nelle giornate successive, oltre ai presidenti dell' ANEC Lionello Cerri, dell'ANEM Carlo Bergamaschi, e dei distributori ANICA Filippo Roviglioni, c'è stata una vera e propria parata di “stelle”, basti pensare che dal 28 Novembre al 1 dicembre si sono alternati nella sala stampa dell'Hilton Palace di Sorrento per la gioia di fotografi e cineoperatori Claudio Gioè, Susy Laude, Dino Abbrescia, Enrico Silvestrin, Daniela Virgilio, Vinicio Marchionni, Daniele Liotti, Melita Toniolo, Lina Sastri, Francesca Fioretti, Carlo Verdone, Micaela Ramazotti, Marco Giallini, Christian de Sica (al quale il consigliere comunale Mario Gargiulo, ha donato in occasione dell'inaugurazione della mostra “STELLE di NATALE”, una chiave d'oro del M° Giannotti), Katia Follesa, Richy Memphis, Dario Bandiera, Ivano Marsecotti, Giuseppe Giacobazzi, Maurizio Mattioli, Raul Bova, Luca Miniero, Claudio Bisio, Valentina Lodovini, Fausto Brizzi, Claudia Gerini, Fabio de Luigi, Enrico Vanzina, Diego Abbatantuono, Teresa Mannino, Maurizio Casagrande, Checco Zalone, Alessandro Siani, Aldo, Giovanni e Giacomo, Sara Felberbaum, Giovanni Vernia (in arte Jonny Groove della tramissione televisiva “ Zelig”), Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo, Fabio Volo, Isabella Aragonese. Tutti questi “Divi” del cinema italico, oltre il consenso di produttori ed esercenti cinematografici avuto nei giorni della convention in albergo, hanno ricevuto l'abbraccio caloroso della città del Tasso quando ospiti del Primo Cittadino Cuomo ad una serata di gala presso il Palazzo di Città, hanno posato davanti all'ingresso Municipale per la gioia dei numerosi fan in attesa sin dal pomeriggio. Dopo la consegna dei Biglietti d'Oro del cinema italiano, le Giornate Professionali hanno avuto un appendice riservata esclusivamente alla città di Sorrento, dove il culmine è stato raggiunto con la consegna del premio alla carriera al grande Maestro Pupi Avati al quale poi è seguita al proiezione del film “ Il Cuore Grande delle Ragazze”, con Cesare Cremonini, Micaela Ramazzotti ed Andrea Roncato. Un bilancio delle Kermesse Sorrentina è stato tracciato dal Direttore Artistico Remigio Tronchio, il quale ha dichiarato al nostro giornale che il legame fra Sorrento è le giornate di cinema è sempre più solido e già dalla primavera prossima si proverà ad allestire un cartellone ed un cast ancora più competitivi per l'edizione n. 35 prevista per il mese di Dicembre 2012.


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SpettacolarMente di Raffaele Somma

INCONTRO CON LISA FUSCO Lisa fusco in arte “la Subrettina” un personaggio unico in Italia ma soprattutto in Campania, amato da grandi e piccoli donne ed adolescenti, come è possibile tutto questo? Prima di tutto grazie dei complimenti e per l'intervista, vi rispondo col dire che sono stata molto fortunata se ancora oggi ho l'affetto di tante persone e soprattutto dei bambini. Non so dare un perché a tutto questo, lo apprezzo e spero di essere sempre coccolata dal mio pubblico. Come e quando è arrivato il successo e che ricordi hai? Il successo vero è arrivato nel 2000 a Teleoggi Canale 9 con il programma TeleGaribaldi condotto da Biagio Izzo e Gianni Simioli. E' stato l'anno più bello emozionante e fortunato della mia vita. Ricordo che ero in auto con mia sorella quando sentii canticchiare per la prima volta la canzone del “mambo di salvatore” da due ragazzini che attraversavano la strada, un emozione grandissima! Ti abbiamo ammirato nel programma comico Tintoria trasmesso da RAI3, all'ISOLA DEI FAMOSI, come attrice a UN POSTO AL SOLE ed ancora come cantante ironica. Ma come si definisce Lisa Fusco? Semplicemente una “cantattrice” Sul tuo sito www.subrettina.it, nella home page, si legge avvocati salumieri e pescivendoli si diventa, invece io per scelta o per destino nacqui subrettina, com'è nata la subrettina? La subrettina è nata nel 2000 ed il nome mi fu dato da Enzo Coppola, autore e regista del programma cult Telegaribaldi. Cercava di definire in una parola ciò che facevo cioè cantare, ballare e recitare cioè quello che fa una soubrette solo che io essendo piccola... sarei una subrettina Si parla di una nuova edizione dell'isola nel 2012 con un purpurì di VIP delle passate edizioni, tu la rifaresti? E perché? Certo che la rifarei... Da premettere che è tutto vero, è l'unico reality vero, dove non mangi per davvero, dove ti abbandonano su di un'isola e metti a rischio la tua salute, ma lo rifarei perché oggi sono più grande e lo affronterei in modo diverso…


11 Hai lavorato con tanti personaggi dello spetacolo con chi sei rimasta in amicizia o in contatto? Sono in contatto con Malgioglio Alessandro Cecchi Paone sento spessissimo Biagio Izzo che mi dà tanti consigli, Sabrina Ferilli, Renzo Arbore, ,ma alla fine non mi vedo davvero con nessuno non credo alla vera amiciza nel mondo dello spettacolo. Alle ragazze che intraprendono il lavoro nel mondo dello spettacolo cosa consigli? Alle ragazze che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo, dico prima di farsi un esame, cioè capire se si è portati per qualcosa di artistico perché essere solo belli non basta, bisogna distinguersi in quanto ne siamo davvero in tanti. Poi non è vero che essere di facili costumi porta a qualcosa, anzi oggi la danno davvero tutti che non ci sono nemmeno più le garanzie....ah ah ah Bisogna studiare prepararsi sapere recitare cantare ballare avere personalità ma più di tutto talento e tenacia ..forza di volontà e non abbattersi mai. Hai conquistato i cuori dei napoletani con la tua canzone sul Napoli "inno Napoli tufano" ma qual è il sogno che Lisa Fusco porta nel cuore ? a parte che sogno un Napoli con lo scudetto il mio sogno che spero di realizzare al più presto è quello di realizzare un programma x ragazzi tutto mio coinvolgendo tutti i bambini e gli adolescenti. Ci tengo tanto davvero. È il mio grande sogno !!! Ti ringraziamo per l'intervista che ci hai gentilmente concesso e ti auguriamo un Natale ricco di doni spettacolari.


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TelevisivaMente di Biagio Verdicchio

CHE TEMPO CHE FA: QUANDO LA TELEVISIONE E' SINONIMO DI QUALITA' Metti che un week end a Milano, si trasformi in un appuntamento all'interno del Tv 3 del centro di produzione Rai di Corso Sempione per una puntata di Che tempo che fa, il noto talk show italiano trasmesso tutti i sabati e le domeniche su Raitre. Un'atmosfera pacata e cordiale sono le caratteristiche più evidenti del talk show one-to-one, nel quale il padrone di casa, Fabio Fazio riesce a trattenersi con l'ospite più in una conversazione amichevole che un'intervista formale, e ad affrontare sempre temi di interesse e attualità, siano essi di politica, sport, musica, arte, letteratura, cinema, ambiente. La qualità del programma e la notorietà degli ospiti hanno fatto di Che tempo che fa, una delle più apprezzate trasmissioni televisive in Italia. La puntata dello scorso 19 novembre a cui ho assistito, è stata, poi, un evento nell'evento, per la presenza di Andrea Bocelli che ha presentato il dvd+cd “One night in Central Park” cantando tre brani, due dei quali registrati per la puntata della domenica (e il suo New York, New York, credetemi, era da brividi!). Dopo i controlli di rito, e firmate le dovute liberatorie (stop a cellulari e macchine fotografiche), eccoci nello studio, con la mastodontica scenografia ideata da Pierluigi Cerri, mentre il gruppo di lavoro si accalca vicino a Fazio. La prima ad entrare è una statuaria Filippa Lagerback, bellissima ed eterea. Poi l'applauso potente è per l'ingresso di Fazio. Durante le pause della trasmissione (registrata nel pomeriggio) Fabio si intrattiene con il pubblico, con una innata ironia, che negli anni lo hanno reso apprezzato dal pubblico. Scorgo tra le battute fuori onda anche un velato accenno alle vicende politiche nostrane: prima di presentare Concita De Gregorio, si lascia andare ad un “finalmente si può parlare d'altro”. Il riferimento, come lui stesso farà poi notare durante l'intervista, è al fatto che la nota giornalista, già direttrice dell'Unità e oggi editorialista de La Repubblica, non è lì per parlare del teatrino della politica, ma per presentare il suo libro (“Così è la vita”) che con la politica non ha nulla a che vedere. È la conferma che i tempi sono davvero cambiati. Il finale di puntata è tutto per Massimo Gramellini, vicedirettore de La Stampa, che con la sua irriverente lettura dei fatti della settimana, ha strappato applausi da stadio. A dimostrazione della cordialità di Fazio, ottimo padrone di casa, mi resta l'autografo lasciatomi non su un pezzettino di carta qualsiasi, ma sulla prima di copertina del suo “Il giorno delle zucche”, lavoro edito nel 2003, pochi mesi prima di debuttare con Che tempo che fa. Finale perfetto di una giornata da ricordare.

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GastronomicaMente di Biagio Verdicchio e Rosario Criscuolo

Premio “Enogastronomico” Villa Massa Sorrento si trasforma in città tutta da gustare, per le Giornate gastronomiche, in programma fino al 20 dicembre. Un appuntamento tradizionale (ottava edizione) del mese di dicembre dove protagonista è la grande cucina in un set scenografico che vede la presenza di grandi chef stellati nazionali d internazionali. Fili conduttori dell'edizione 2011 i 150 anni dell'Unità d'Italia e l'anno dell'amicizia tra Italia e Russia. Apripista delle Giornate Gastronomiche Sorrentine la presentazione del libro del giornalista del Tg2 Bruno Gambacorta “Eat Parade Alla scoperta di personaggi, storie, prodotti e ricette fuori dal comune” in Piazza Tasso, con la partecipazione del giornalista Santo Di Salvo e del maestro pasticciere Vincenzo Mennella che ha dato prova del suo talento con una dolce creazione ispirata alla città di Sorrento. Sabato 3 dicembre si è svolto l'attesissimo conferimento dei “Premi Villa Massa” (sesta edizione), un premio dedicato alle personalità che si sono distinte con il loro impegno e la loro passione nella diffusione della cultura enogastronomica italiana. L'evento è patrocinato dai fratelli Sergio e Stefano Massa, patron di Villa Massa e organizzatori delle giornate. Premiati lo chef internazionale Vitaly Karsaev, guru delle catena di ristorazione trendy Kofeemania della metropoli russa, insignito del riconoscimento come Miglior Chef Straniero, che entusiasta si è così rivolto alla platea di oltre mille studenti provenienti dagli istituti alberghieri di tutta la Campania “Ragazzi, la cucina italiana in Russia è la numero uno. Terminate gli studi poi venite ad aprire un ristorante a Mosca!”. “Facevo il macchinista di locomotive - spiega Vitaly poi ho scoperto la passione per la cucina. Sono venuto in Italia per alcuni mesi: qui sono diventato aiuto chef. Oggi nel mio ristorante cucino il 50 per cento di piatti italiani. La vostra cucina è semplice e genuina: i russi la adorano”. Tra gli altri premiati questa mattina nell'Auditorium Syrene dell'Hilton Sorrento Palace Luisa Marelli Valazza, Miglior Chef italiana, del ristorante “Al Sorriso” ( tre stelle Michelin da quindici anni), definita la “miglior cuoca al mondo” dalla rivista tedesca “Feinschmecker”, che ha regalato tre preziosi consigli ai giovani cuochi: “Dovete cucinare con passione, determinazione e tanta umiltà” , ha detto la grande chef piemontese ideatrice della patata novella all'uovo con gratinatura di parmigiano e tartufo d'Alba. Il Premio alla carriera è andato a Alexander Filin, presidente dell' “Associazione dei Cuochi russi” e membro dell' “Accademia nazionale francese di gastronomia”, che lo ha insignito del titolo di “Master Chef” mentre quello di Miglior Divulgatore è andato a Don Luigi Ciotti, fondatore del “Gruppo Abele” e dell'associazione “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” . L'associazione antimafia a Sorrento ha presentato la “Pizza Libera”. La “pizza della legalità”, nata dopo “i paccheri alla camorra” e “le mozzarelle della legalità”, per opera dei tre maestri “pizzaiuoli” Enzo Coccia della pizzeria La Notizia, Antonio Starita dell'omonima pizzeria in cui Sofia Loren girò il film “L'oro di Napoli” e il dinamico Gino Sorbillo. Negli ingredienti di questa pizza della legalità: ricotta di bufala, ciccioli, pecorino, basilico. E due ingredienti immateriali: giustizia ed etica, rappresentati dalla mozzarella di bufala. A ritirare il premio al posto di Don Ciotti, vincitore tra l'altro del Premio che il Banco di Napoli riserva al personaggio che ha meglio coniugato la solidarietà con l'attività produttiva, è stato Don Tonino Palmese, coordinatore di Libera Campania. Il sacerdote anti-camorra ha ricordato ai giovani presenti in sala il percorso delle Cooperative Terra Libera che sta trasformando decine di terreni confiscati alla mafia in Italia in realtà agroalimentari trasformate spesso, con successo, in iniziative di ristorazione. Durante il video di presentazione dei progetti di “Libera” gli studenti hanno più volte applaudito in memoria dei giudici assassinati dalla mafia Falcone e Borsellino. “I nostri volontari quest'estate hanno presidiato le terre confiscate nel casertano dalle ritorsioni: è stato più volte tagliato il sistema di irrigazione alle piante. Il percorso è lungo e duro, la camorra continua con minacce concrete, ma noi non ci facciamo scoraggiare: “Non vinceranno, loro che sono vivi puzzano di morte, le vittime di camorra, nonostante la loro assenza continuano a profumare di vita”, ha aggiunto Don Tonino Palmese. Alexander Filin, presidente dell' “Associazione dei Cuochi russi”, ha detto: “Invito i futuri professionisti della gastronomia e i cuochi italiani a venire in Russia e creare un piatto italo russo insieme”. È stato poi assegnato il Premio “Piatto d'Autore”, concorso nazionale rivolto agli studenti degli Istituti d'arte e dei Licei artistici di tutt'Italia, che quest'anno prevedeva la realizzazione di un bozzetto ispirato al tema della pizza. Il vincitore è risultato Pasquale Angerame del Liceo Artistico Statale di Napoli SS. Apostoli con l'opera action painting dal titolo “Estro infornato”. Lo studente ha vinto una borsa di studio di Euro 1.000 offerta dall'Azienda Villa Massa e dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Sorrento. L'organizzazione artistica dell'evento è stato affidato allo staff delle Dieffe Comunicazione di Carmen Davolo, che ha pubblicamente ringraziato tutti coloro che soprattutto dietro le quinte hanno reso possibile il successo della manifestazione (il premio è difatti giunto al suo sesto appuntamento), e in particolare un grazie speciale è andato a Veronica Maya, che ha illustrato l'evento di gala svoltosi nella serata del 3 dicembre, nonostante la dolce attesa (ottavo mese di gravidanza!). L'evento Premio Villa Massa gode, del patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dell'Unione degli Industriali della Provincia di Napoli e della Città di Sorrento, ed è realizzato con il contributo del gruppo Ferrarelle, del Banco di Napoli e di Caffè Scurzette-Sal De Riso.


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StilisticaMente Di Filomena Parlato

IL GIORNO DEL SI PER LUI Avendo già parlato della preparazione del matrimonio da parte della sposa, ora vogliamo rivolgere le nostre attenzioni allo sposo, che, poverino, di solito viene un po' trascurato da tutti. Infatti rubriche, giornali vari dedicano tutte le attenzioni alla sposa, consigliandola sul vestito, sulla cerimonia, sull'auto e quanto altro ma , sono pochi quelli che cercano di guidare il povero futuro marito al giorno più importante della sua vita. Lo sposo, canonicamente è quello dei due che dice sempre di si e che poco può sulla scelta logistica della cerimonia, dei fiori, degli addobbi e tutto ciò che concerne questo momento. Lui ha il compito importante di non sbagliare mai, altrimenti, noi donne, lo friggiamo. Cominciamo dall'abito, che come per lei, è la parte più importate della giornata. Penso che l'abito di un uomo debba rappresentarlo per quello che è e non per quello che deve apparire. Un uomo sportivo non dovrà essere impacciato in un abito che a lui non si addice come un uomo elegante non potrà sentirsi a disagio giusto quel giorno. Penso che per risolvere del tutto il problema bisognerà mettersi nelle mani di una persona di fiducia che riesca a consigliarci l'abito giusto in base alla nostra personalità. Per non sbagliare colori e quanto altro parlare con la sposa circa ciò che abbiamo intenzione di comprare senza ,però, coinvolgerla troppo nelle nostre scelte, è l'unica cosa che possiamo fare da soli senza che lei metta bocca. Facciamo tanta cura ai particolari e cerchiamo di richiamare colori e particolari che lei ha scelto per tutta la cerimonia e facciamoli ritrovare in un nostro accessorio ben curato. Molta cura andrà messa anche nello scegliere il bouquet che invieremo alla sposa , magari senza farle sapere nulla, qualche momento prima della cerimonia. I fiori rispecchieranno quelli degli addobbi, ma mi raccomando con un tocco di personalità; durante l'attesa, fuori dalla chiesa, il consiglio che posso darvi è quello di non farvi vedere troppo tesi e di cercare di mantenere la calma in caso di eventuali ritardi oltre i10 minuti, tanto se è saggia non scappa. Dopo le foto di rito, una volta raggiunti gli ospiti al ricevimento non lasciatevi suggestionare dal caldo o dalla tensione, non allargate il nodo della cravatta e, soprattutto non sbottonate panciotto giacca o altro, tanto per il caldo esiste il condizionatore e per la tensione , bhè per quella ormai è tardi. Infatti cosa orribile da guardare sono gli “sposi dismessi”, cioè senza giacca, con la cravatta allargata e il panciotto sbottonato, orribili. Cercate quindi di restare voi stessi e di non lasciarvi trascinare dalle circostanze e vedrete che tutto filerà liscio come l'olio e che anche voi sarete felici di dire SI.


EsteticaMente

Di Iolanda Carrano Di Iolanda Carrano

Ricostruzione unghie: Gel o non gel questo è il problema… Unghie ricostruite o no, purchè sane! Imperversa ormai da tempo la moda della ricostruzione in gel ma è giunta l'ora di essere chiari su alcune leggende metropolitane che girano su questa pratica. Il gel non è una sostanza curativa, dunque se ci sono problemi di base sull'unghia naturale, con il gel né si migliora, né si peggiora la situazione pre-esistente. In alcuni casi (micosi) l'uso del gel andrebbe addirittura sconsigliato per questo motivo è bene rivolgersi sempre ad un estetista qualificata e competente. Le cause di unghie rovinate dopo l'applicazione del gel possono essere molteplici, le principali sono: la qualità del gel e i metodi applicativi con i quali viene applicato o rimosso il gel!! Anche le micro lesioni, dovute ad attività maldestre, possono indebolire il gel, essendo quest'ultimo si resistente, ma non infrangibile. Spesso, e chi si sottopone alla ricostruzione può capire di cosa parlo, nel passaggio sotto la lampada UV può capitare di sentire dei bruciori, ciò avviene (e solo per questo motivo) perché l'unghia al di sotto del gel è rovinata o ha subito danni (come urti), essendo il gel un composto contenente polimeri catalizzanti che permettono l'indurimento stesso, durante l'attaccamento del gel all'unghia si avverte questa sensazione di bruciore momentanea. In sintesi ricostruzione gel SI solo se si ci affida a persone serie e qualificate, lasciando perdere le tante ragazze che si improvvisano onicotecniche, con il risultato di avere unghie rovinate!

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MotoristicalMente di Alessandro Gioia

Lo shopping Natalizio a Piano con … il nuovo MAGGIOLINO 2012 Domenica 11 dicembre 2011,segna l'inizio della manifestazione Christmas Shopping 2011 a Piano di Sorrento. La manifestazione ha una serie di eventi,che lungo l'arco del mese di dicembre,attrarrà n u m e r o s i s s i m e p e rs o n e i n penisola. Lo shopping a Piano non è solo compere,ma un insieme di iniziative,il piacere d'incontrarsi ,di conoscere gente, o semplicemente un modo per trascorrere una serata in modo diverso. Questa sera abbiamo avuto la gradita sorpresa in concomitanza con la manifestazione,all'atto della sua apertura,di presentare due nuovi modelli in anteprima in Italia della nota marca automobilistica della Volkswagen:Il nuovo Maggiolino e la nuova “Up”. La nuova generazione si distingue in particolare per l'andamento più piatto del padiglione,che si abbassa di circa 1centimetro e ha la forma meno a bolla per il taglio del montante posteriore più simile a quello del vecchio Maggiolino. La nuova conformazione del tetto rende la zona posteriore dell'abitacolo più vivibile ed aumenta soprattutto lo spazio disponibile in altezza. Con la larghezza che aumenta di 9 centimetri,l'insieme ha un'immagine più sportiva,accentuata da uno spoilerino alla base del lunotto e i cerchi da 19”,caratterizzano solo le versioni più prestanti. La New Beetle 2012 ha debuttato a settembre sul mercato americano,per approdare in Europa,verso la metà di novembre. Le misure esatte del Beetle sono 418x183x149cm, oltre che largo,dunque,il maggiolino lievita pure in lunghezza ed in altezza,inducendo a sperare in un aumento dell'abitabilità (punto debole del vecchio modello) ,a maggior ragione se anche il passo,portato a 259cm,fa segnare un +7 nel passaggio generazionale. Ad aumentare la spaziosità interna contribuirà anche il tetto panoramico molto più largo del precedente,il baule passa da 209 ai 310 litri di volumetria. Per gli interni arrivano anche dotazioni specifiche,come un cassetto portaoggetti supplementare(lato passeggero),un nuovo volante(disponibile anche sportivo a razze verniciate in bianco),stereo e navigatori dedicati. Di serie c'è un impianto RCD 310 con 8 altoparlanti,ma volendo optare c'è il più evoluto RCD510 o per un impianto realizzato in esclusiva dalla Fender(al quale va abbinata una particolare illuminazione dell'abitacolo). Il navigatore può avere uno schermo da 5”o da 6,5”(l'RNS 510).Quest'ultimo legge i dvd e vanta un hard disk da 30 giga. Il nuovo Maggiolino avrà 3 allestimenti: Beetle ,Design e Sport. La scelta a benzina è tra il 1.2 da 105 cv, il 1.4 da 160cv e il 2.0 TSI da 200cv. Il 1.4 TSI,se abbinato al cambio a doppia frizione a 7 rapporti,dichiara consumi nell'ordine del 5,9 litri x 100km. Chi invece vuole optare per le più parche motorizzazioni a gasolio, ha solo due opzioni: il 1.6 TSI da 105 CV o il 2.0 TDI da 140 CV e 320 Nm di coppia massima. Al piccolo dei diesel, secondo quanto dichiarato da Volkswagen, possono 4,3 lt. Per fare 100 Km.

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